L`ANNUNCIO DEL VERBO - Associazione Succede solo a Bologna

Transcript

L`ANNUNCIO DEL VERBO - Associazione Succede solo a Bologna
Bologna più che una città … è una famiglia!
L’ANNUNCIO DEL VERBO
Di Мilica Jeftimijević Lilić
Come un ragno la sua tela sottile
Anch’io intesso i miei fili
Fatti di parole fragili, leggere, delicate
E costruisco una gabbia robusta Nella quale mi sento sicura, calma
Come un leone sdraiato al sole ed è tutto il mio spazio.
Tutte le galassie sono con me,
Le parole sono spaziose, ricolme.
Io cresco mentre loro stanno arrivando
Attraverso lo spazio tutta vigorosa.
Ciò che vedo intorno a me
Che aborrisco profondamente Come tutti - la perfidia, le bugie,
La povertà dello spirito, il pogrom delle TV È più bello stare con i millepiedi
Perché così vedi anche te stesso in un altro modo
E ti rilassi per un po’ di tempo
Di tutto quanto ti fa vergognare coscientemente,
Ed essendo un uomo pure tu fai parte di tutto questo.
Ma tu avresti un altro obiettivo
Verso il quale ti porta dio
Con la lingua,
Per una strada pura
Coperta solo dall’essenza
Messa in disparte, indicibile
L’essenza di tutto ciò che agisce, esiste
Di tutto ciò che vive nei tuoi pensieri
Si sveglia nell’armonia della voce
Delle forme, del momento
Nel quale si fa viva
Per celebrare lei stessa Per celebrare il Verbo.
Bologna più che una città … è una famiglia!
IL TOCCO DELLO SPAZIO
Di Мilica Jeftimijević Lilić
Sono entrata tutta in questo sguardo
Senz’averlo previsto, indolente,
Quasi per un destino
Come in un abitato che avvolge tutto
Quello sguardo mi ha abbracciata
Prudente, primordiale
e un calore ha impregnato la mia mente.
Il mondo all’istante si dipinse di blu
Come un’insenatura appena scoperta,
Il suo volto divenne innocente
Smise d’essere cattivo.
Svegliato da quello sguardo l’essere
Si è illuminato presagendo una cascata di sole,
Una necessità d’unione con l’altro,
Una pienezza che annuncia un senso,
Una urgenza
A gridare l’esistenza.
Per quel bagliore da qualche parte
È fiorito un mandorlo muto per l’attesa
Un nenufero si è radicato
Dopo aver ondeggiato.
Due isole si sono riavvicinate
Portate da una strana corrente
Come se una volta dopo l’alluvione
Fossero state un’isola sola.
Si è infiammato il pensiero desideroso della scintilla
E Heidegger, Nietzshe, Florenskij
Tutti sono entrati all’improvviso nel gioco,
Solo quando le mani ebbero il coraggio di toccarsi
Negando le parole, il sapere,
Toccarono vittoriose lo spazio
Disegnandoci un tatuaggio nella mente.
Bologna più che una città … è una famiglia!
LA PRESENZA DELL’ASSENZA
Di Мilica Jeftimijević Lilić
Sei la Luna nera che tira su
ed io adescata salgo,
troppo assente nella presenza
mi fai con il logos.
Sono Lilith, sempre esigente.
Puoi penetrarmi solo con la mente
e tu lo sai e aspetti il comando.
In alto stanno le porte del mio ventre.
Puoi scendere solo con una torcia di parole
nel centro della lucidità
che mi fa bollire il sangue,
che mi incorpora in un fiume
per lavare il nostro carme,
inseparabili nell’eternità della poesia
per nascondere il sole di mezzanotte
che irradia meravigliosamente,
ripugnante.
Come una colomba nera
volo sopra di te instancabile.
Il dolore ignoro,
tubo dolcemente
per chiamarti
al convito della luna
dove vestita di bianco ballerò
come un derviscio la mia vertiginosa danza.
Quando pronto a tutto
ti girerai,
sparirò.
Traduzione, Dragan Mraovid