Bella Sassari, ma fu un calvario
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Bella Sassari, ma fu un calvario
Mister Ken Barìow: «Bella Sassari, ma fu un calvario» Il lungo di Indianapolis giocò per la Dinamo nel 1999-2000 Già campione d'Italia con Milano, oggi è un ministro di culto di Giovanni Dessole » SASSARI Ken Barìow (Indianapolis 1964) è uno dei primi grandi totem americani ad aver giocato per la Dinamo Banco di Sardegna Sassari. Non il primo americano ad aver calcato il parquet del PalaSerradimigni, dato che già prima del suo arrivo il pubblico di piazzale Segni aveva già vissuto oltre un decennio di basket italiano a stelle e strisce. E non certo il più fortunato, dato che nel 2000 la sua esperienza in biancoverde si concluse con un'amara retrocessione. Sicuramente una presenza di impatto quella di Barìow, che solo qualche anno prima, nella stagione 1986-'87, aveva vinto con Milano campionato, coppa Italia e Coppa dei Campioni. Uno dei grandi protagonisti della grande stagione della pallacanestro europea, passato da Tel Aviv, dalla Grecia, e da Sassari. Ricordi? «Era tutto molto bello. In quegli anni però la Dinamo attraversava una complessa fase di transizione. Cambiammo molto nel 1999-'00, allenatori e giocatori. Sul campo fu tutto molto difficile». Cosa porta Ken Barìow a Sassari dopo la promozione in serie Al con Montecatini? «A Montecatini c'era Comegys. E c'era Vanuzzo. E tanti altri, eravamo forti. Vinciamo il campionato di serie A2 ma la società sceglie di adottare nuove strategie di mercato. A 35 anni volevo giocare ancora. Si è fatta avanti Sassari». Cosa le è rimasto impresso di quella Dinamo? «Mi ricordo tutto e tutti. Ma io mi ricordo ogni compagno di squadra con cui ho giocato. Sono amici, alcuni non li ho più rivisti purtroppo, con molti sono in contatto su facebook. E poi Dino Milia, l'avvocato, e Mimi Anselmi. Peccato che quello sia stato un anno così brutto». La più bella partita giocata a Sassari? In Italia? In carriera? «Credo che la mia prima partita alla Dinamo sia stata la più bella dell'intera esperienza, se non sbaglio giocammo a Messina, in Sicilia, e portammo a casa la vittoria. Vincere l'Eurolega nel 1987 con la maglia della Tracer Milano è stato indimenticabile. Per il resto ho avuto la possibilità di disputare grandi partite, ho vinto 12 campionati, ne ho visto tante. E ho gioito tanto». È mai tornato a Sassari? «No, mai. Mi piacerebbe tornare in Sardegna per le vacanze. Ripeto è un posto molto bello». Il giocatore migliore affrontato in Italia? E in carriera? «In assoluto, il miglior giocatore incrociato in Italia e nella mia carriera è stato il mio compagno di squadra di Bob McAdoo, non ho dubbi. Però...». Riflette, e inizia a sciorinare un lungo elenco di nomi da enciclopedia della palla a spicchi «Mi è piaciuto molto giocare con Dino Meneghin, Mike D'Antoni. E poi con Doron Jamchy, Nick Stravopolous, Lavon Mer- SEGNALAZIONI cer, Willie Sims, Andrea Niccolai, Claudio Crippa, Walter Santarossa, Luca Carri, Alex Cittadini». Ultimi, ma solo in fase di elencazione, alcuni dei compagni di viaggio in biancoverde. «Dario Ziranu, Manu Rotondo, e Dan Callahan». Esperienze a Milano, Tel Aviv, Paok e Treviso: com'era allora il basket europeo? «Erano campionati giocati da campioni. Così è stato sempre, in qualunque paese e con qualunque squadra mi sia capitato di giocare. Ah, non l'ho ancora detto ma credo si sia capito: ho amato tanto il basket nella mia vita». Che cosa ha fatto Ken Barìow una volta smesso di giocare? «Sono stato ordinato ministro del vangelo di Gesù Cristo. Ora sono al servizio di tutti i popoli, soprattutto di coloro che ne hanno bisogno, soprattutto i bambini e gli anziani». Mai più giocato a basket dopo il ritiro? «No, non mi è mai capitata l'occasione, ma mi piace guardare mio figlio mentre gioca». Sa che la Dinamo nel 2014-'15 ha vinto lo scudetto? «Seguo il basket italiano. Nell'ottobre 2015 sono andato a Chicago a vedere il match fra EA7 Milano e Maccabi Tel Aviv. So anche che Sassari ha vinto il campionato, e ne sono contento. Conoscevo David Logan, che è un grande giocatore ed è di Indianapolis, come me». Barìow (quinto in alto da sinistra) con la maglia di Montecatini assieme a Vanuzzo e Comegys Il lungo americano 16 anni dopo la sua esperienza con la Dinamo SEGNALAZIONI