La Final four come trampolino

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La Final four come trampolino
La Final four come trampolino
Il Banco capolista si prepara per la semifinale pensando al campionato
di Mario Carta
SASSARI. La Final four a Sassari è un tiro da 3. Un'opportunità per la Dinamo di
dimostrarsi all'altezza di un compito organizzativo importante, una vetrina per
tutta l'isola, il primo trofeo da centrare.
Mele, Vanuzzo e Sacchetti. A sinistra Bonamico, presidente della Legadue
Un'occasione
importante
per crescere
Un tiro da tre piazzato,
ben costruito con il primo posto nell'andata e per ora confermato, quando alla fine della Legadue mancano 8 turni
e i punti di vantaggio sono 2
su Reggio Emilia e 4 su Brindisi. Con la
società che
una volta ottenuta l'organizzazione
ha
potuto
prendere la
mira, e la
squadra che
per una settimana dovrà vivere in una doppia, importante dimensione.
Coach Sacchetti ha concesso un martedì mattina supplementare di riposo dopo la
vittoria su Udine, terza consecutiva dopo i balbettii in
avvio del girone di ritorno.
Ieri sera tutti sul parquet a
lavorare, compreso Devecchi che ha superato l'nfluenza che lo ha limitato nel confronto con la squadra dell'ex
Cavina. In prospettiva-Coppa Italia la Dinamo per una
settimana può pensare completamente a se stessa, svincolandosi dall'obbligo della
vittoria in campionato. Un
obbligo che, considerando la
classifica, pesa sempre di
più. Sabato la semifinale con
il Brindisi che in campionato
ha vinto sia in Puglia che a
Sassari, unica capace nell'impresa: la tentazione di togliersi lo sfizio prendendosi la rivincita è tanta. Tanto che
vuoi vedere che, proprio perché vincere non è obbligatorio, anche se è meglio, il Banco riuscirà a esprimere al
top il suo gioco fatto di leggerezza, soprattutto in attacco.
Poi, la Coppa vale e vale tanto, per una società che in 50
anni in bacheca ha accumulato solo applausi e coppe discipline, ma l'obiettivo a que-
sto punto è il primo posto
che vale la promozione diretta. E la settimana della Final
four diventa importante proprio in quest'ottica, perché
permetterà al Banco di compattarsi intorno a un obiettivo importante ma pur sempre di avvicinamento: il bersaglio reale, quello «grosso»,
come lo ha definito il capitano Manuel Vanuzzo, è la Al.
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