La del - Leonardo Di Carlo
Transcript
La del - Leonardo Di Carlo
La forza del DESTINO Con questa intervista si suggella un rapporto nato diversi anni fa, quando Leonardo Di Carlo era un giovane molto promettente. Oggi egli è una realtà del settore, vincitore di riconoscimenti a livello mondiale, nonché libero professionista e consulente. E siamo felici di annunciarvi che da questo numero prende il via la sua collaborazione in esclusiva per “Pasticceria Internazionale” Strano il destino che ti instrada in una direzione non desiderata per poi farti scoprire, dopo anni, che è quella giusta. Così è il disegno professionale di Leonardo Di Carlo, oggi apprezzato e noto pasticciere e consulente, ieri un quasi adolescente svogliato. Terminata la scuola media, a 13 anni Leonardo inizia infatti a lavorare nella pasticceria di famiglia, a Roma, insieme ai genitori Elisa e Mario. La voglia è pochissima, anche perché è un lavoro pesante, specie rispetto agli amici che si divertono. È così sino al momento del servizio militare: viene riformato ed è la svolta decisiva, visto che Leo deve decidere cosa fare della sua vita e opta per rimanere in laboratorio. Da qui si rende conto che deve informarsi. Il primo passo, sempre guidato dal destino che “già sapeva”, è abbonarsi a “Pasticceria Internazionale”, quindi acquistare il primo libro. È una scoperta per lui, che capisce che esiste tutto un mondo dolciario, fatto di persone, passione, dedizione. “Sfogliando le pagine della rivista – ricorda Leo –, mi viene in mente un servizio dell’88 con una carrellata di dolci da tutto il mondo, fra cui una torta di crema al burro a ferro di cavallo, quale auspicio di buon anno. Mi sono ritrovato a copiare e ricopiare il modello. E la stessa cosa era per le uova di Pasqua: quante prove con la ghiaccia!”. Il destino è quindi segnato e prende la direzione del primo corso di pasticceria per giovani all’Istituto Superiore Etoile, grazie anche al supporto dei genitori, che investono su di lui. È il 1993: “Avevo paura che tutti fossero migliori – racconta – , ma poi ho visto la figura del maestro, in quel caso Danilo Freguja, e mi sono detto ‘È ciò che voglio diventare’”. 2005 - pasticceria internazionale - n. 188 76 PERSONAGGI Da queste prime esperienze fuori dal suo laboratorio, Leo capisce “cos’è la vera pasticceria, oltre le quattro basi che conoscevo”. E inizia, ogni due–tre settimane, a girare per l’Italia per frequentare corsi. “Ho capito che era il mio mondo e così mi sono lanciato anche nei concorsi: andai alla fiera di Milano, c’era anche Daniele Lorenzetti – che poi sarà il mio testimone di nozze –, il quale mi propose di partecipare al Campionato Italiano Juniores Conpait. Ho detto subito sì, anche se non ero assolutamente pronto. Mi ha spiegato il regolamento e ci ho lavorato su”. Un impulsivo che però conosce le proprie potenzialità, Leo, grazie anche a persone che l’hanno capito ed aiutato. Come il compianto Franco Sibillano, che lo affianca negli allenamenti, “È stata una persona fantastica, come un padre, che credeva molto in me e amava ricordarmi come in un campo di grano ci sono poche spighe che crescono alte, e io ero una di quelle”. Nel 1996 Di Carlo giunge quindi a Rimini, dove incontra i primi colleghi ed è agitatissimo. “Ero molto ambizioso e convinto, anche se avevo poche basi: dopo due giorni di concorso finii il lavoro prima di tutti e mi sentivo sereno. Appena fui proclamato vincitore chiamai i miei, che non sapevano neanche che campionato fosse!”. Da qui in poi, è un susseguirsi di soddisfazioni, prima la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Berlino, accompagnato dal padre, poi il Trofeo Compidoglio al Pabogel di Roma. Nel 1998 è la volta del primo posto al Campionato Italiano Seniores, seguito dall’argento e bronzo ai Mondiali del Alcune delle proposte dolciarie curate da Leo per Lussemburgo, e dall’oro ed argento, nell’an“Pasticceria Internazionale”. Le ricette appariranno no successivo, a Basilea. sui prossimi numeri. 2005 - pasticceria internazionale - n. 188 Il 2001 segna un altro momento fondamentale per Leo: vinta la selezione italiana a Rimini, entra nella squadra che rappresenta l’Italia alla Coupe du Monde de la Pâtisserie a Lione: assieme a Silvio Bessone e Amelio Mazzella di Regnella ottiene il bronzo, conquistando anche il premio della stampa internazionale per il miglior dolce al cioccolato. Nel 2002 inizia il sodalizio con Roberto Lestani e Iginio Massari in qualità di allenatore: prima si aggiudicano la Coppa Europa a Roma, quindi i Mondiali Uipcg a Rimini, nel 2004. A coronamento dei vari successi, proprio da quest’anno Di Carlo è membro dell’Accademia Maestri Pasticcieri Italiani. Un grande ruolo di supporto e consigliera viene svolto dalla moglie Michela: il loro sodalizio è forte anche a livello professionale. Chiacchierare con Leo è sempre un piacere, specie quando ci si conosce da anni e si è “cresciuti” assieme. Il suo temperamento tipico romano lo rende una persona gioviale e sempre pronta alla battuta. Un aspetto del carattere che ben si fonde con il suo lato riflessivo e serio, che lo contraddistingue sul lavoro, sia nei corsi e nelle dimostrazioni che durante i concorsi. Ma, soprattutto, quello che colpisce in lui è la sua passione e l’amore per tutti gli aspetti della professione che, nonostante i successi e la notorietà, non si appannano, anzi, diventano forti e contagiosi. Leo, hai iniziato subito a partecipare a concorsi vari. Pensi sia stata una scelta vincente per la tua formazione? Sicuramente sì. Una competizione significa scambio di idee, in un crescere non so- PERSONAGGI 77 La prima vittoria significativa di Leonardo Di Carlo, 1º assoluto al Campionato Italiano Under 21 nel 1996. A destra, Leo insieme ai suoi “colleghi” concorrenti. lo professionalmente ma anche umanamen- la quale dai il meglio di te, sia in allenamente. Un’inclinazione al mettersi sempre in gio- to che in gara, stimolato proprio dal fatto di co che fa parte del mio carattere. competere con i “migliori”. Nel 2001 essere arrivati al terzo posto ed avere guadagnato Quali sono stati i concorsi che più ti hanno il premio dalla critica per il miglior dolce al permesso di crescere? cioccolato è stata una delle soddisfazioni più Il primo Campionato Italiano Juniores, per- grandi della mia vita. C’è chi sostiene che o si ché è stato il primo concorso vinto, realiz- vince l’oro o niente. Ma posso assicurare che zando tutto “in diretta”. Ma tutti mi hanno anche il bronzo in un mondiale del calibro di segnato e fortificato il carattere. Come l’ulti- Lione è un risultato di tutto rispetto! mo, il Mondiale Uipcg 2004, che è stato molto intenso a livello emotivo e, dopo un duro Cosa ti piace delle competizioni? allenamento, Roberto Lestani ed io abbiamo Amo l’allenamento, le prove, le ricerche, lo potuto godere del nostro risultato, insieme studio di ogni singolo gesto ed azione. Diciaanche al tifo di familiari e amici, venuti nume- mo tutto ciò che sta dietro al concorso stesrosissimi ad incitarci. so. E poi le emozioni che si condividono con i compagni di avventura. Ricordo, ad esemCosa ha significato partecipare alla Coppa pio, che durante gli allenamenti per la Copdel Mondo di Lione? pa del Mondo, dormimmo in CastAlimenÈ il concorso dove ti puoi mettere in com- ti: Amelio Mazzella di Regnella sul banco del petizione con “la crema” dei professioni- gelato, Silvio Bessone sulla moquette e io su sti internazionali. Una bella emozione, per una pedana di legno! La collaborazione alla base di tutto quindi? Sì, nei concorsi come nella quotidianità. Ecco perché ho chiesto di entrare anche nell’Accademia dei Maestri Pasticcieri Italiani. Mi piace stare in compagnia, creare il gruppo, coinvolgere tutti. Un’unione che serve anche per aggiornarsi. Perché hai scelto la strada della consulenza piuttosto che quella di gestire un locale in proprio? Posso tranquillamente affermare di essere nato in laboratorio, ma gestire quel negozio era per me abbastanza opprimente, anche perché mi dovevo adattare al mercato del mio quartiere, che non mi pareva che mi capisse, non potendo così esprimermi al meglio nelle mie realizzazioni. Frequentando poi vari corsi ho capito che la figura del “docente” era la mia aspirazione. In più, mi piace viaggiare e quindi è venuta implicita la scelta della consulenza. A sinistra, la premiazione del Campionato Italiano Seniores Conpait vinto da Di Carlo nel 1998. Da sinistra, Maria Rosa Bettini, Fulvio Scolari, Mario Angelini e Di Carlo. A destra, Di Carlo festeggiato da Massimo Chierico, il maestro Alessandro Forbicini e Andrea Dupré. 2005 - pasticceria internazionale - n. 188 78 PERSONAGGI La medaglia d’oro conquistata ai Mondiali Uipcg al Sigep 2003. Da sinistra, Günther Koerffer, presidente Uipcg, Roberto Lestani, Iginio Massari, Di Carlo e Angelini. A destra, Di Carlo neo-accademico riceve le congratulazioni di Paolo Sacchetti e Andrea Zanin. Viaggiare, conoscere colleghi, apprendere nuove tecniche: che differenze ci sono fra il Leo degli albori e quello di oggi? Leo è sempre lo stesso, quello che è cambiato è il bagaglio culturale e professionale che mi porto addosso. Il viaggiare e lavorare a contatto con colleghi di tutto il mondo è uno scambio di idee incredibile ed ad ogni rientro da una trasferta mi sento appagato e soddisfatto. Questo attenua la stanchezza e magari, a volte, la nostalgia di casa. Quali sono i professionisti che più ti hanno colpito? Anni fa andai a Parigi all’Ecole Bellouet Conseil, grazie a un premio di “Pasticceria Internazionale”. Era il giugno 1998 e finalmente conobbi Joel Bellouet che per me era un importante punto di riferimento. Ma succede anche di rimanere colpito da persone non necessariamente “arrivate”. Mi è successo in una scuola alberghiera di guardare un ragazzo di 14–15 anni che prendeva il glucosio bagnandosi prima le mani: lì ho Come coltivi il tuo aggiornamento profes- appreso una finezza che ignoravo! sionale per offrire sempre il meglio ai colleghi e ai clienti delle tue consulenze? Leggendo, leggendo e leggendo. Acquisto sempre libri di pasticceria di tutto il mondo. Si tratta di un investimento, in fondo non diverso se paragonato alle possibilità che garantisce. Secondo me tutti dovrebbero avere una loro biblioteca di testi tecnico-professionali. E poi metto in agenda almeno un corso di aggiornamento all’anno, in Italia o all’estero. Faccio inoltre molte prove di laboratorio di nuovi prodotti da me creati, grazie anche alle aziende con cui collaboro: Malavasi Roboqbo, Irinox, Valrhona e Carels. In quali altre nazioni dove hai prestato la tua consulenza hai trovato grande energia professionale e grande spirito evolutivo? In quasi tutti i Paesi dove sono stato ho trovato grande energia e spirito evolutivo, dagli Stati Uniti al Giappone, alla Francia, ma anche in nazioni tipo Grecia e Bulgaria ho notato forte spirito di crescita e spunti per nuove creazioni. Mi piace trarre ispirazione Michela e Leo Di Carlo il giorno del loro matrimonio, avvenuto nel settembre 2002. da ogni viaggio. 2005 - pasticceria internazionale - n. 188 Torniamo al mondo della consulenza. Quali sono le richieste più tipiche dei tuoi clienti? Bilanciamenti delle ricette, organizzazione del lavoro, nuove proposte, semplici da eseguire ma efficaci per fidelizzare il cliente. Secondo la tua esperienza, dove pensi ci siano più lacune professionali e dove invece ritieni che ci sia più evoluzione? La lacuna più grave è nella poca conoscenza merceologica e delle reazioni chimiche che hanno gli ingredienti, una volta assemblati insieme. Manca uno studio a monte dei perché, della teoria. Ritengo che non basti dare una ricetta, bisogna far capire il perché della riuscita di quel prodotto in quel modo e con quei determinati ingredienti. Se la ricetta non viene non è colpa della ricetta stessa, ma dell’intera metodologia usata. Comunque io amo dire la verità, senza mezzi termini, a qualsiasi cliente, subito. Franchezza che viene apprezzata perché vado subito al cuore del problema! L’evoluzione sta invece nel gusto e nell’estetica, anche se ritengo che la tradizione non tramonterà mai. Come credi che si svilupperà il settore? Sicuramente i gusti si affineranno sempre di più, il minimalismo regnerà ancora a livello estetico e si andrà verso un prodotto salutistico, ovvero meno grasso e meno calorico, ma non per questo meno goloso. E a livello di numeri come vedi il futuro del comparto? Chi si aggiorna e studia, immettendo nuovi prodotti o modificando l’offerta, non penso avrà grandi problemi, perché qualità e fre- PERSONAGGI schezza verranno sempre riconosciute. Per fare una previsione, potrei dire che su dieci, una o due pasticcerie, purtroppo, abbandoneranno, anche se dipende dalle zone geografiche. La realtà è, ahimè, chiara. 79 eserciteresti? Mi sarebbe piaciuto frequentare l’Isef, avendo fatto molta atletica durante l’infanzia e l’adolescenza. E anche nell’ambito sportivo mi sarei visto bene in gara, dato il mio amore per la competizione e, ovviamente, per Qual è il primo dolce che ricordi di avere le vittorie! apprezzato? I Cenati, tipici dolci pugliesi, con frolla all’olio Hai degli hobby extralavorativi? d’oliva e vino cotto, ripieni di marmellata di Ho pochissimo tempo libero, ma vado in pimele cotogne. Sono i dolci che mi prepara- scina e mi piace molto il motocross, anche va mia nonna Maria, che ho anche proposto se lo guardo più che praticarlo. E poi mi diin alcuni corsi ottenendo un grande succes- letto nel bricolage in garage. so. E questo semplice frollino è piaciuto anLivia Chiriotti che all’estero! bile e versatile in pasticceria? Sicuramente il cioccolato. Lo adoro, perché è versatile e anche buono. Lo amo da solo o lo abbino con piacere con la frutta fresca e secca. Quali consigli ti senti di dare ai tuoi colleghi che stanno attraversando momenti di crisi? Di non piangersi addosso, ma rimboccarsi le maniche e proporre nuovi prodotti. Il momento non è dei migliori, ma valutando anche i feedback che ho dai clienti dove ho fatto le consulenze o mi hanno seguito in corsi o dimostrazioni, occorre mettere a punto nuovi prodotti e migliorando l’organizzazione di lavoro in laboratorio. Con questa im- Se non fossi pasticciere, quale mestiere postazione più dinamica si possono ottenere buoni risultati. La più grande soddisfazione è quando un cliente mi viene a ringraziare di quello che gli ho suggerito e questo, devo essere sincero, mi capita spesso. Quali sono le tecniche che secondo te vhanno permesso i più significativi sviluppi? La tecnologia in generale. Ad esempio, il cutter sottovuoto che permette di aumentare la qualità e la velocità, con un risparmio di mano d’opera e soprattutto prodotto costante. Anche il freddo ci garantisce una conservazione lunga nel tempo e anche qui un risparmio di personale specializzato. Di macchinari utili oggi ce ne sono tanti, compresa la piastra ad induzione per cotture veloci. Come nasce una tua nuova ricetta? Ai corsi dico sempre che prima di mettere mano su un dolce nuovo ci vogliono cuore e testa, in contemporanea, e buona conoscenza delle basi. Non si inventa dal nulla. Sono molto goloso ed acquisto dolci in ogni viaggio (oltre a libri, anche in lingue che non capisco), così degusto sapori nuovi e prendo spunti per sperimentazioni e test. Con quali ingredienti ami lavorare? Tutti. All’inizio, come la maggior parte dei ragazzi, amavo molto lo zucchero per creare pezzi artistici, ma ora, capendo che in pasticceria vendi non solo l’estetica ma soprattutto il gusto, mi dà molta soddisfazione realizzare una torta, bilanciata correttamente e soprattutto “ottima” al palato e all’anima. Qual è secondo te l’ingrediente più plasma- 2005 - pasticceria internazionale - n. 188 80 PERSONAGGI CUOR DI CREMA Sablé alla vaniglia burro morbido zucchero a velo miele d’acacia bacca di vaniglia tuorli sale fino farina debole lievito in polvere polvere di mandorle tostata g g g n. g g g g g 600 250 15 1 200 5 500 20 75 Lisciare con la foglia il burro con lo zucchero a velo, il miele, la bacca di vaniglia e il sale; aggiungere un po’ alla volta i tuorli e infine la farina, setacciata con il lievito e la polvere di mandorle. Riempire - con l’aiuto di un sac-à-poche con bocchetta liscia n. 6-7 - degli stampi in silicone Flexipan a forma di savarin mono; cuocere in forno a 150°-160°C per 25 minuti circa. Smodellare e fare raffreddare. Crema pasticcera latte fresco panna fresca 35% m.g. bacca di vaniglia buccia di limone grattugiata zucchero semolato tuorli amido di mais sale l g n. n. g g g g 1 250 1 1 240 300 90 2 Unire e scaldare il latte, la panna, la bacca di vaniglia e la buccia di limone e metà dello zucchero; nel frattempo, realizzare una pastella con l’amido, lo zucchero, il sale e i tuorli, girare fino ad ottenere un composto liscio. Quando il latte arriva a bollore stemperare il composto, unire e cuocere sul fuoco; versare su una teglia con carta da forno, coprire e far freddare in abbattitore. 2005 - pasticceria internazionale - n. 188 Ganache morbida al latte e limone panna fresca 35% m.g. g buccia di limone grattugiata fine n. copertura 33% g 120 1/2 130 Portare a bollore la panna con la buccia di limone e lasciare in infusione per 5 minuti. Versarla poi lentamente sulla copertura tritata finemente e mescolare con una spatola di plastica morbida, fino ad ottenere un’emulsione elastica e brillante. Montaggio Versare nel centro del savarin un piccolo strato di ganache morbida al latte e limone. Una volta cristallizzata, farcire con crema pasticcera e decorare con frutta fresca. PERSONAGGI 81 2005 - pasticceria internazionale - n. 188 82 PERSONAGGI AZTECO (bicchiere) Croccante al cacao zucchero a velo g 60 farina cacao amaro amido di mais albumi g g g g 50 10 100 125 Preparare una pastella con tutti gli ingredienti elencati, versarla a filo - con l’aiuto di un sacchetto - in olio bollente a 175°C, in modo che si formino delle cialde croccanti. Scolare e fare asciugare su carta assorbente. g 1.000 g 600 g 600 g 190 g 425 g 60 g 180 g 16 Mescolare e scaldare il latte con il caffè espresso, la panna, il latte in polvere e il destrosio. Raggiunti 40°C, unire tutto il resto e cuocere fino a 85°C. Fare raffreddare velocemente a +4°C e lasciare maturare 6-12 ore in frigorifero. Mantecare e conservare in una vetrina a -18°C. g g g n. n. g g 350 150 500 1 1 500 500 Impastare tutti gli ingredienti, formare dei filoncini e congelare rapidamente a -18°C. Mettere nel cutter e ridurre in granella. Conservare in congelatore; all’occorrenza, cospargere negli stampi e cuocere a 150°C per 20-25 minuti con valvola aperta. 2005 - pasticceria internazionale - n. 188 g g g g 500 200 8 600 Ganache morbida al caffè latte fresco intero panna fresca 35% m.g. caffè solubile glucosio copertura fondente Equatoriale 55% g g g g 150 350 4 50 g 700 Portare a bollore i primi ingredienti, versare lentamente sulla copertura tritata finemente, mescolare con una spatola morbida, fino a creare un’emulsione liscia e brillante. Lasciare cristallizzare in frigorifero ben coperta. Montaggio Briciole di croccante zucchero semolato zucchero di canna scuro mandorle grezze raffinate fini scorza d’arancia grattugiata fine scorza di limone grattugiata fine burro farina crema pasticcera praliné di mandorle 50% gelatina panna montata Mescolare la crema pasticcera con il praliné di mandorle, aggiungere la gelatina sciolta in un po’ di panna, quindi la restante panna. Crema caffè espresso latte intero fresco caffè espresso panna fresca 35% m.g. latte in polvere magro destrosio zucchero invertito zucchero semolato neutro per gelati Crema pralinata alla mandorla Versare sul fondo del bicchiere la crema pralinata alla mandorla, quindi la ganache morbida Equatoriale; disporre poi le briciole croccanti, i cubetti d’arancia candita ed infine una pallina di gelato alla crema di caffè espresso. Decorare con croccante al cacao e foglia oro. Leonardo Di Carlo Foto Giancarlo Bononi PERSONAGGI 83 2005 - pasticceria internazionale - n. 188