Cert. inglese
Transcript
Cert. inglese
La certificazione della lingua inglese A cura di Claudia Beccheroni, Nick Beer, Velia Di Pietra 1. Introduzione Fin dalla metà degli anni 1990 con il libro bianco Insegnare e apprendere: verso la società conoscitiva e l’anno europeo (1996) dell’istruzione e della formazione durante tutto l’arco della vita il Consiglio di Europa ha stabilito come uno degli obiettivi prioritari per tutti i cittadini la competenza in tre lingue comunitarie (due lingue straniere oltre la lingua materna). Questo obiettivo è diventato uno dei punti strategici, deciso da tutti i Paesi comunitari a Lisbona ( 2000), affinché l’Europa potesse “diventare l’economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale” Quindi il ruolo dell’apprendimento delle lingue comunitarie è stato riconosciuto fondamentale sia al livello di istruzione scolastica sia lungo tutto l’arco della vita incoraggiando lo sviluppo di organizzazioni e di partenariati con la partecipazioni dei soggetti interessati e dei datori di lavoro e finanziando quei progetti che potessero aggiornare e arricchire le competenze dei lavoratori. Da allora i governi dei paesi membri si sono attivati per avviare politiche che favorissero tali apprendimenti e sono stati redatti documenti e piani di finanziamento per creare le condizioni di libera circolazione dei cittadini e dei lavoratori all’interno dei paesi della Comunità Europea. 2. Direttive Europee Il documento fondamentale per la definizione di un quadro di riferimento per l’apprendimento delle lingue è il Quadro Comune Europeo di Riferimento elaborato dal Consiglio di Europa http://www.coe.int/t/dg4/linguistic/CADRE_EN.asp con l’obiettivo di favorire, attraverso la descrizione di livelli di competenza linguistica, l’elaborazione dei programmi di apprendimento e il riconoscimento reciproco delle certificazioni nei sistemi di istruzione dei diversi Paesi membri. Si tratta di un ricco repertorio di descrittori delle competenze linguistiche che un qualsiasi soggetto che studia una o più lingue sviluppa nel suo percorso di apprendimento. Nel documento vengono individuati sei livelli di competenza linguistica (A1/A2, B1/B2, C1/C2) che possono essere raggiunti da chi studia una lingua, ripartiti in tre livelli più ampi: elementare (A), intermedio (B) ed avanzato (C) (vedi allegato 1). I livelli di apprendimento e i descrittori delle competenze linguistiche sono adesso largamente usati in ogni paese europeo nell’insegnamento delle lingue sia nel campo scolastico sia nei campi della formazione permanente e nei luoghi di lavoro e sia come apprendimento di una lingua a livello generalistico che a livello specialistico. 3. Certificazione nella lingua inglese: che cosa vuole dire “esame riconosciuto”? Saper comunicare in lingua inglese è oramai considerata un’abilità di base, al pari del saper leggere e scrivere nella lingua madre. Al giorno d’oggi il lavoro, lo studio, ma anche semplicemente il piacere di viaggiare, rendono indispensabile una buona conoscenza della lingua inglese. Molte persone seguono corsi di inglese nelle scuole, università, presso scuole private di lingua, a casa (on line o con il supporto di CD-rom) e nei posti di lavoro nell’ambito delle attività formative proposte. Ma la “prova” dell’effettivo livello di conoscenza della lingua è importante tanto quanto lo stesso corso: quindi la competenza linguistica è tale se può essere attestata. Una università, un ente, un’azienda, in base alle proprie esigenze, può organizzare corsi che si concludono con un attestato e/o con prove per la certificazione di competenze. Pensiamo sia utile spiegare la 1 differenza tra queste diverse “prove”, ma soprattutto chiarire i livelli di riferimento ai quali si rapportano la maggior parte degli esami e dei test. 4. Livelli di competenza linguistica Grazie alla pubblicazione nel 2001 del Quadro Comune Europeo di Riferimento, piuttosto che parlare di “conoscenza scolastica” , “media”, “buona”, ecc., è ora possibile rapportarsi alla struttura formalizzata dei sei livelli di competenza linguistica di tale Quadro che sono applicabili a tutte le lingue e coprono le quattro abilità linguistiche di lettura, scrittura, ascolto, produzione orale: C Livello avanzato C2 Padronanza C1 Efficacia B Livello intermedio B2 Progresso B1 Soglia A Livello elementare A2 Sopravvivenza A1 Contatto 5. I sei livelli di competenza del Quadro Comune Europeo di Riferimento In base a tali livelli e ai sottolivelli in cui si suddividono è possibile pianificare i corsi di lingua, prevedendo per ciascuno di essi obiettivi specifici. Per ogni livello il Quadro Comune Europeo di Riferimento prevede un insieme completo di descrizioni di ciò che lo studente deve essere in grado di fare grazie alle competenze linguistiche acquisite. I descrittori possono essere di due tipi: - generali quando forniscono un’idea sommaria di cosa lo studente è in grado di fare nelle abilità di lettura, scrittura, ascolto e produzione orale; - specifici quando vengono articolati in specifiche sotto-abilità linguistiche. La scala globale (Tavola 1) del Quadro Comune Europeo di Riferimento rappresentano il sommario più semplice da consultare per studenti, insegnanti, genitori, università ed aziende in modo da avere un quadro esaustivo del grado di competenza richiesto per ciascuna abilità, a ciascun livello. 6. Test e Certificati Attestato di frequenza La maggior parte delle scuole private di lingua o degli enti di formazione rilascia a fine corso un attestato di frequenza a testimonianza del fatto che lo studente ha frequentato le lezioni regolarmente e che, in base all’esito del test finale e/o all’opinione dell’insegnante, ha raggiunto con successo il livello stabilito. Tuttavia si tratta di prove interne che per comodità richiamano i livelli di competenza linguistica indicati nel Quadro Comune Europeo di Riferimento, ma che di fatto verificano semplicemente gli eventuali progressi (progress test). ‘Test’ di lingua Sebbene l’espressione non sia usata in modo univoco, di solito con “test di lingua” si indica una prova di esame finalizzata a collocare lo studente ad un livello ben preciso tra i livelli A1 e C2 previsti dal Quadro Comune Europeo di Riferimento. La prova è articolata in una ampia gamma di domande su tutti i sei livelli. E’ una valutazione verticale, in grado di stabilire il livello di competenza dello studente. Esami certificati Attualmente si registra in Italia un aumento del numero di “certificati” di lingua inglese. Tuttavia vale la pena fare chiarezza su che cosa si intende con il termine “certificato”. Gli esami certificati, come quelli di Cambridge ESOL o quelli di Trinity College London, per citare alcuni tra gli esami offerti in Italia dagli ‘Enti Certificatori’ inglesi, mirano a stabilire se lo studente abbia raggiunto un determinato livello di conoscenza linguistica, ad esempio A2, B1, o C2 del Quadro 2 Comune Europeo di Riferimento. Il materiale del test è concepito espressamente per quel dato livello e l’esito finale sarà una promozione o una bocciatura. Alcuni di questi esami valutano un’unica abilità linguistica (in genere la produzione orale); altri cercano di testare più di un’abilità; altri ancora, pur concentrandosi sulla produzione orale, coprono tutte e quattro le abilità linguistiche. Stiamo ragionando di esami certificati in grado di attestare che lo studente abbia conseguito un livello ben identificato di competenza linguistica, ma soprattutto di esami che non hanno una validità limitata nel tempo. Naturalmente questo non toglie che gli istituti che lo ritenessero necessario possano richiedere allo studente la prova di mantenimento del livello di conoscenza linguistica conseguito anni addietro: ma gli esami certificati non scadono. Per concludere, parlando di riconoscimento internazionale, è importante ricordare che questi esami valutano i candidati in base a criteri stabiliti a livello internazionale. 7. Che cos’è un Ente certificatore per la lingua inglese? Gli enti certificatori per la lingua inglese sono enti indipendenti ed esterni che valutano e certificano le competenze linguistiche che un individuo possiede a prescindere dal corso di lingua seguito. Quindi sono completamente separati dalle istituzioni di insegnamento a garanzia di una valutazione obiettiva. Vi è una consolidata tradizione nella valutazione sia nel Regno Unito che negli Stati Uniti. Nel Regno Unito gli enti certificatori sono accreditati da un organismo indipendente nominato dal governo britannico che si chiama QCA (Qualifications and Curriculum Authority) http://www.accreditedqualifications.org.uk/awarding-body/awarding+body+directory.seo.aspx. 8. La situazione in Italia Gli enti certificatori britannici operanti in Italia sono quelli che si trovano sul sito del British Council: http://www.britishcouncil.org/it/italy-exams-esami-enti-certificatori-britannici.htm, citato dalla circolare del Ministero dell’Istruzione n°8075 del 18.04.2007 http://www.pubblica.istruzione.it/normativa/2007/prot8075_07.shtml. In Italia il Quadro Comune Europeo di Riferimento ha trovato una sua massiccia applicazione e divulgazione. Il 20 gennaio 2000 è stato siglato un protocollo, rinnovato e ampliato il 16 gennaio 2002, tra alcuni enti certificatori per le lingue straniere e il Ministero dell’Istruzione nell’ambito del Progetto Lingue 2000. Il 2 maggio 2001 è stato siglato un Protocollo tra Ministero e CRUI in cui venivano riconosciuti i suddetti protocolli e il 6 settembre 2002 è stato siglato un accordo tra la CRUI e alcuni enti certificatori nell’ambito del progetto Campusone - http://www.campusone.it/link/?id=303. 9. Come programmare un percorso formativo Nelle aziende il percorso formativo linguistico proposto per i singoli dipendenti deve innanzitutto identificare il loro bisogno comunicativo di lingua inglese; occorre quindi verificare accuratamente il livello di partenza di ogni individuo. Se l’azienda si affida a un fornitore esterno per l’erogazione dei corsi questi dovrà somministrare un test per valutare il livello di partenza dei corsisti prima di proporre percorsi formativi adeguati. In alternativa si può procedere con modalità e strumenti di auto valutazione come quelli menzionati nell’allegato 2. Si dovrà inoltre decidere quale tipo di formazione offrire tra le diverse tipologie esistenti: lezioni tradizionali, apprendimento on line o percorsi formativi che comprendano le due modalità. A prescindere dal tipo di formazione scelto è importante che ci si prefigga obiettivi chiari e misurabili equiparati ai livelli descritti dal Quadro Comune Europeo di Riferimento. 3 E’ difficile stabilire a priori quante ore di corso e di studio siano necessarie per progredire da un livello a un altro in quanto le variabili sono davvero molte. Comunque le indicazioni di massima per passare da un livello del Quadro Comune Europeo di Riferimento, al successivo sono le seguenti: per arrivare al livello A1: 100 ore dal livello A1 al livello A2: 100 ore dal livello A2 al livello B1: 200 ore dal livello B1 al livello B2: 200 ore dal livello B2 al livello C1: 200 ore dal livello C1 al livello C2: 200 ore Per misurare l’efficacia dell’intervento formativo si deve esigere che al termine della formazione i corsisti sostengano un esame o test erogato da un ente certificatore per la lingua inglese. Si dovrà inoltre scegliere se valutare tutte e quattro le abilità (produzione orale, ascolto, lettura e scrittura) oppure una sola, e se si desidera verificare unicamente l’inglese generale o l’inglese commerciale. 4 ALLEGATO 1 La scala globale del Quadro Comune Europeo di Riferimento (Tavola 1) TAV. 1 Livelli comuni di riferimento: scala globale Livello avanzato Livello intermedio Livello elementare C2 E’ in grado di comprendere senza sforzo praticamente tutto ciò che ascolta o legge. Sa riassumere informazioni tratte da diverse fonti, orali e scritte, ristrutturando in un testo coerente le argomentazioni e le parti informative. Si esprime spontaneamente, in modo molto scorre‐ vole e preciso e rende distintamente sottili sfumature di significato anche in situazioni piuttosto complesse. C1 E’ in grado di comprendere un’ampia gamma di testi complessi e piuttosto lunghi e ne sa ricavare anche il significato implicito. Si esprime in modo scorrevole e spontaneo, senza un eccessivo sforzo per cercare le parole. Usa la lingua in modo flessibile ed efficace per scopi sociali, accademici e pro fessionali. Sa produrre testi chiari, ben strutturati e articolati su argomenti complessi, mostrando di saper controllare le strutture discorsive, i connettivi e i meccanismi di coesione. B2 E’ in grado di comprendere le idee fondamentali di testi complessi su argomenti sia concreti sia astratti, comprese le discussioni tecniche nel proprio settore di specializzazione. E’ in grado di interagire con relati‐ va scioltezza e spontaneità, tanto che l’interazione con un parlante nativosi sviluppa senza eccessiva fatica e tensione. Sa produrre testi chiari e articolati su un’ampia gamma di argomenti e esprimere un’o‐ pinione su un argomento d’attualità, esponendo i pro e i contro delle diverse opzioni. B1 E’ in grado di comprendere i punti essenziali di messaggi chiari in lin‐ gua standard su argomenti familiari che affronta normalmente al lavo‐ ro, a scuola, nel tempo libero ecc. Se la cava in molte situazioni che si possono presentare viaggiando in una regione dove si parla la lingua in questione. Sa produrre testi semplici e coerenti su argomenti che gli siano familiari o siano di suo interesse. E’ in grado di descrivere espe‐ rienze e avvenimenti, sogni, speranze, ambizioni, di esporre breve‐ mente ragioni e dare spiegazioni su opinioni e progetti. A2 Riesce a comprendere frasi isolate ed espressioni di uso frequente rela‐ tive ad ambiti di immediata rilevanza (ad es. informazioni di base sulla persona e sulla famiglia, acquisti, geografia locale, lavoro). Riesce a comunicare in attività semplici e di routine che richiedono solo uno scambio di informazioni semplice e diretto su argomenti familiari e abituali. Riesce a descrivere in termini semplici aspetti del proprio vis‐ suto e del proprio ambiente ed elementi che si riferiscono a bisogni immediati. A1 Riesce a comprendere e utilizzare espressioni familiari di uso quotidia‐ no e formule molto comuni per soddisfare bisogni di tipo concreto. Sa presentare se stesso/a e altri ed è in grado di porre domande su dati per‐ sonali e rispondere a domande analoghe (il luogo dove abita, le perso‐ ne che conosce, le cose che possiede). E’ in grado di interagire in modo semplice purché l’interlocutore parli lentamente e chiaramente e sia disposto a collaborare. Scala globale del Quadro Comune Europeo di Riferimento (Tavola 1), Edizione italiana La Nuova Italia Oxford, 2002. 5 6