Scarica Atto - Comune di Marrubiu
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COMUNE DI MARRUBIU Provincia di Oristano Copia Conforme DELIBERAZIONE DI CONSIGLIO COMUNALE N. 14 DEL 20/02/2017 Oggetto: ADESIONE ALL’ASSOCIAZIONE SARDA DELLE PICCOLE COMUNITÀ CON GRANDI BENI CULTURALI PER LA CONSERVAZIONE, PROTEZIONE, VALORIZZAZIONE E MESSA IN RETE DEI BENI CULTURALI L’anno duemiladiciassette addì venti del mese di Febbraio alle ore 18:00 nella sala Consiliare, convocato dal Presidente con avvisi scritti e recapitati a norma di legge, si è riunito, in sessione straordinaria, ed in seduta Pubblica di prima convocazione, il Consiglio Comunale nella seguente composizione: Cognome e nome SANTUCCIU ANDREA CORRIAS LUCA PALA FABRIZIO SOLLAI DORIANO URRACCI ANTONIO ZEDDA RAFFAELE BASCIU GABRIELE DESSI' FABIO PICCIONI ALESSANDRO SOLINAS LORENZO CAU SERGIO MURGIA ANDREA CURRELI VALENTINA PRESENTE Sindaco Consigliere_Ass Consigliere_Ass Consigliere_Ass Consigliere_Ass Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere TOTALE PRESENTI 12 SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI NO SI TOTALE ASSENTI 1 Partecipa all’adunanza il Segretario Comunale Dott.ssa FELICINA DEPLANO il quale provvede alla redazione del presente verbale. Essendo legale il numero degli intervenuti, il Dott. SANTUCCIU ANDREA, nella sua qualità di Sindaco, assume la presidenza e dichiara aperta la seduta per la trattazione dell’oggetto sopra indicato. 1 I L CONSI GL I O COM UNAL E INTRODUCE l’ argomento il Vice Sindaco Luca Corrias. VISTA la proposta pervenuta dal comune di Santa Giusta, per la costituzione dell’ Associazione Sarda delle Piccole comunità con Grandi Beni Culturali, nella prospettiva di costituzione del Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale (GECT) delle Piccole Comunità con Grandi Beni Culturali. DATO ATTO che: − la Convenzione quadro europea del 21 maggio 1980 indica le linee di cooperazione transfrontaliera delle collettività o autorità territoriali; − un Gruppo europeo di Cooperazione Territoriale (GECT) è disciplinato dal regolamento (CE) n. 1082/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio del 5 luglio 2006 relativo, dai regolamenti (CE) n. 1080/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio del 5 luglio 2006, n. 1081/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio del 5 luglio 2006 e n. 1083/2006 del Consiglio dell’11 luglio 2006; − scopo del GECT è rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale prevista dal Titolo XVIII del Trattato di Funzionamento dell'Unione Europea; − la legge della Repubblica Italiana del7 luglio 2009 n. 88, reca le disposizioni di attuazione del Regolamento CE n. 1082/2006 per la costituzione di un Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale (GECT). In particolare gli articoli: o art. 46 (Costituzione e natura giuridica dei GECT); o art.47 (Autorizzazione alla costituzione di un GECT); o art.48 (Norme in materia di contabilita' e bilanci del GECT). CONSIDERATO che: − la proposta di GECT è pervenuta al comune di Santa Giusta a seguito dei rapporti di amicizia e collaborazione con altre associazioni a livello nazionale e internazionale dell’ associazione culturale ITINERA ROMANICA, amici del romanico, nata dal progetto di cooperazione territoriale ITERRCOST del programma Italia-Francia, che ha vi sto il comune di Santa Giusta da un lato capofila dell’ associazione Itinerario del romanico in Sardegna e dall’ altro capofila transfrontaliero del progetto; − la proposta di GECT è stata avanzata da Antenna europea del romanico di Almenno (Bergamo); − il confronto si è esteso a livello istituzionale e internazionale: piccoli comuni del Bergamasco e di Baden Wuerttemberg (uno dei 16 stati federali della Germania, al confine con la Svi zzera); − dal patrimonio romanico, che accomuna questi soggetti, è nata l’ idea di estendere l’ area di collaborazione dai beni del romanico a tutti i beni culturali delle piccole comunità, sia in vista del 2018 (anno europeo del patrimonio culturale), sia nella prospettiva di un più lungo periodo di programmazione europea; − il gruppo di cooperazione che si sta costituendo ha indivi duato nel comune il soggetto aggregatore per i piccoli comuni della Sardegna che decidessero di partecipare al GECT; − è stata condivi sa, ai fini dell’ organizzazione del GECT, l’ idea di strutturarsi in Associazioni regionali, che poi andranno a costituire lo stesso GECT mediante la convenzione e lo Statuto, come previ sto dalle norme sopra richiamate; − l’ associazione non ha fini di lucro e persegue l’ obiettivo della creazione di una rete regionale delle comunità ove storicamente è venuto a svi lupparsi un significativo patrimonio di beni culturali, in maniera tale che tra le singole comunità aderenti possano stabilirsi rapporti di reciproco scambio informativo, di fattiva collaborazione alle attivi tà di studio, conservazione, 2 gestione e valorizzazione dei loro beni culturali, nonché di ausilio ad una migliore conoscenza, tanto in ambito nazionale che internazionale, delle medesime; − a tal fine, l’ Associazione intende operare, in collaborazione con le autorità statali e regionali, con gli organi di governo territoriale, con i proprietari e i gestori dei beni culturali, con gli enti, le fondazioni, le istituzioni e le associazioni a vario titolo interessate – sia per fini organizzativi che statutari – alla conoscenza, studio, promozione e valorizzazione dei beni culturali, alla formazione cioè di un patto di amicizia fra i piccoli centri con grandi beni culturali che possa avvalersi dell’ apporto e del contributo di tutti gli aderenti per il raggiungimento delle suddette finalità. − costituiscono obiettivi di primaria importanza per l’ associazione: o la valorizzazione dei beni culturali e lo sviluppo attuale dei singoli aderenti, al fine di promuoverne una crescita omogenea; o la cura e la tutela dei documenti afferenti ai beni culturali, da esercitare in collaborazione con le competenti autorità statali, regionali e locali secondo un giusto principio di sussidiarietà; o il sostegno a istituzioni museali, esposizioni permanenti, centri di ricerca e, più in generale, a tutte le istanze organizzate, soggetti pubblici o privati, che si dedicano alla salvaguardia, studio e conoscenza dei beni culturali; o il sostegno alle manifestazioni che abbiano per scopo la divulgazione e la conoscenza dei beni culturali delle comunità facenti parte dell’Associazione; o il sostegno all’opera di divulgazione dei risultati della ricerca storica e storico-artistica sui beni culturali afferenti ai suddetti centri; o il sostegno e la valorizzazione delle università e delle scuole e dei centri professionali dove si formano gli esperti dello studio dei beni culturali, della loro conservazione e restauro, della loro gestione in ogni suo aspetto. L’Associazione opera attivamente per costruire rapporti di collaborazione con organismi, enti, istituzioni ed altre piccole comunità che a livello europeo ed extraeuropeo perseguono il medesimo fine, attivando perciò anche specifici progetti di carattere internazionale. − a prescindere dalla adesione del comune ad altre forme associative tematiche o territoriali, l’ adesione alla presente proposta di associazione è finalizzata all’ adesione al Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale (GECT) delle Piccole Comunità con Grandi Beni Culturali, in vi a di costituzione, con l’ obiettivo di avvi are immediatamente il procedimento per il riconoscimento del GECT da parte dello Stato. CONSIDERATO che: l’ adesione è riservata ai comuni con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti con grandi beni culturali; − il Codice dei beni culturali del paesaggio - Decreto Legislativo 22 Gennaio 2004, n. 42, art. 2, definisce così il patrimonio culturale: 1. Il patrimonio culturale è costituito dai beni culturali e dai beni paesaggistici. 2. Sono beni culturali le cose immobili e mobili che, ai sensi degli articoli 10 e 11, presentano interesse artistico, storico, archeologico, etnoantropologico, archivi stico e bibliografico e le altre cose indivi duate dalla legge o in base alla legge quali testimonianze aventi valore di civi ltà. 3. Sono beni paesaggistici gli immobili e le aree indicati all'articolo 134, costituenti espressione dei valori storici, culturali, naturali, morfologici ed estetici del territorio, e gli altri beni indivi duati dalla legge o in base alla legge; − questo comune possiede nel proprio territorio i seguenti beni culturali che intende promuovere e valorizzare: − 1. SA DOMU ‘E’ S’ORCU Trattasi di un nuraghe complesso situato a nord est del paese, alle pendici del Monte ARCI, al confine con il Comune di Morgongiori. 3 Il sito archeologico risale all'età nuragica, che si dipana tra l'età del Bronzo e l'età del ferro. La struttura in gran parte interrata, è circondata da un grande vi llaggio di capanne circolari, di cui si possono cogliere le tracce sul terreno. 2. NURAGHE SPIGNAU Struttura risalente all’ eta del Bronzo Antico, situata dietro il complesso de SA DOMU ‘ E’ S’ ORCU, all'estremità del pianoro chiamato Pranu Pira. Il nuraghe si articola in un corridoio tipico dei protonuraghi. 3. PRAETORIUM di MURU DE IS BANGIUS Risalente all'età Romana Imperiale (II secolo d.c.) è indiscutibilmente il sito archeologico più rilevante non solo per il Comune di Marrubiu ma in tutto il panorama europeo. Esso infatti rappresenta un unicum. Il complesso archeologico consta di un praetorium e di altri edifici a questo connessi balneum, hospitium, tabernae. Il praetorium fungeva da sede temporanea del governatore nel corso dei suoi spostamenti tra Karales e la Sardegna settentrionale. L'edificio presenta una forma rettangolare, è provvi sto di una corte centrale porticata dotata di vasca, e di 16 ambienti quadrangolari disposti lungo i quattro lati del rettangolo e destinati probabilmente ad officia. Tra gli ambienti di servizio collegati al praetorium desta particolare interesse il balneum, termine significante edificio termale, cui allude il nome dello stesso luogo Muru de Is Bangius. Tali terme si suddivi devano in diversi vani apodyterum (spogliatoi), frigidarium (vasche di acqua fredda), tepidarium, calidarium, e destricarium (stanza per le unzioni d’ olio). Gli ambienti della struttura sono riccamente decorati con affreschi parietali. Pavi menti musivi e rivestimenti in marmo decorano le terme. È conservata, tra le statue ornamentali una scultura marmorea rappresentante un cane. Infine di prezioso valore l'epigrafe ritrovata nel sito datata nel periodo severiano, probabilmente sotto l'imperatore Caracalla. 4. S.MARIA TZURABARA Tale sito è ubicato presso il Parco Naturale Regionale del Monte Arci, nell’ ambito del quale è possibile apprezzare la presenza umana sin da epoca preistorica attraverso le diverse “ stazioni di ossidiana” , ossia tracce inserimenti pre nuragici e nuragici. La stessa TZURABARA presenta, in primo luogo, segni di un insediamento prenuragico. In secondo luogo è certa la presenza di un insediamento altomedioevale, giudicale e spagnolo. Tale dato si evi nce dalla toponomastica, si pensi a Su MURU e Is Pisanusus o Su genovesu, e dal ritrovamento di monete della Zecca di Genova risalenti al periodo che va dal 1139 al 1339. Ciò conferma inoltre l'esistenza di attivi tà commerciali coinvolgenti le Repubbliche Marinare. Nell'ambito del complesso S.Maria Tzuarabara occupa una posizione centrale la relativa Chiesa campestre, costruita nel XVII secolo d.c., quando dopo un periodo di forte crisi il vi llaggio di Zuradili venne ripopolato nel 1644. Il centro venne successivamente abbandonato nel 1659, per poi essere oggetto di pellegrinaggio in occasione dei festeggiamenti della Madonna di Zuradili. La Chiesa campestre è stata oggetto di un intervento di restauro/ricostruzione nel 1938. 5. CHIESA PARROCHIALE VERGINE DEL MONSERRATO Non vi sono notizie certe sulla fondazione della Chiesa, situata nel centro storico del Paese. Tuttavi a da fondi rinvenute presso lo stesso monumento è possibile risalire al periodo storico della sua origine. In primis, una pietra nel lato sinistro della navata indicala data dell’ anno 1710. 4 In secundis, dai registri de battesimi si rinviene l’ esistenza di edificio ove si svolgevano i riti delle esequie già dal 1663. Si può quindi inquadrare temporalmente l’ edifico tra il XVII e il XVIII secolo. All’ interno sono presenti elementi decorativi di ispirazione barocca. Nella Chiesa sono conservati i simulacri della Madonna del Rimedio e di San Demetrio entrambi in legno policromo. 6. CHIESA ORTODOSSA “S.S. MADRE DI DIO DEL MUTUO SOCCORSO” fondata nel 1956 e situata nella vi a di scorrimento principale del paese (vi a Napoli), la Chiesa è punto di riferimento dei credenti di fede Ortodossa. L’ edificio si compone di una sola navata. Esternamente appare l’ effige del Serafino che adorna la chiesa, insieme alla dicitura che la inquadra Patriarcato di Mosca, Diocesi di Korsun (o Chersoneso), Decanato d’ Italia. Al suo interno è possibile ammirare gli affreschi realizzati dalla monaca ortodossa Suor Febronia. 7. MONASTERO ORTODOSSO SANT’ANTONIO IL GRANDE Edificio costruito recentemente – data inizio lavori 2002 – il monastero è un opera architettonica di rilievo in stile bizantino, situata alle porte del paese. Il Monastero è intitolato a Sant’ Antonio il Grande, eremita egiziano, considerato il fondatore del monachesimo cristiano e il primo degli abati. 8. CASA CAMPIDANESE VIA ARMANDO DIAZ Tipica casa Campidanese, rappresenta una delle strutture più interessanti di architettura sarda con il portale d’ ingresso ad arco. All’ interno compaiono la stalla, il portico e il cortile dove si trovano vasi con fiori profumati. L’ edificio principale è costruito su due piani realizzato in mattoni crudi detti “ ladrini” . 9. MUNICIPIO VECCHIO PIAZZA ROMA Il palazzo comunale è sito nel centro storico di Marrubiu. L’ edificio, in stile razionalista, risale al 1911 circa; fu anticamente adibito a municipio e a scuola. Durante il ventennio fascista fu al centro delle vi cende che contrapposero Marrubiu a Terralba, con il conseguente assoggettamento di Marrubiu e, sin seguito ai moti del 7-13 dicembre 1947, con l’ ottenimento, da parte di quest’ ultima, dell’ autonomia. Attualmente l’ edificio è sede degli uffici comunali. 10. CASA ANNI 30 VIA ISONZO Tipica casa degli anni ‘ 30 in cui si possono ammirare tre stanze meravi gliosamente affrescate nel 1947 da un pittore selargino. Sono, inoltre, presenti arredi risalenti alla fine del XIX secolo e agli anni ‘ 50. L’ abitazione è stata costruita nello stesso terreno ove sorge la vi lla del marchese Borro − − − l’ adesione al GECT che si andrà a costituire rappresenta una nuova opportunità per il raggiungimento degli obiettivi di mandato di questa amministrazione; il GECT consentirà di creare nuove relazioni nazionali e internazionali, opportune e necessarie sia nel medio periodo (anno europeo della cultura del 2018) sia nel lungo periodo (successivo periodo di programmazione 2021-2026); avere una linea specifica di finanziamenti diretti, concepiti nell’ ambito di una rete europea, consentirebbe di fare un salto di qualità per le prospettive di svi luppo, e in alcuni casi di sopravvi venza, delle piccole comunità; al GECT possono altre istituzioni o comunque soggetti tenuti a osservare il Codice dei contratti pubblici. VISTO lo schema di convenzione presentato e discusso come bozza nell’ assemblea dei Sindaci che ha avuto luogo a Santa Giusta il 18 gennaio 2017. 5 DATO ATTO che: − la convenzione prevede tra l’ altro i seguenti organismi: a) la conferenza dei rappresentanti degli enti aderenti; b) la costituzione di un ufficio associato; c) un tavolo di regia; − per i comuni è previ sto un contributo annuo di partecipazione, stabilita per questo primo anno in € 200, e, per gli anni successiva sarà stabilita dalla conferenza dei rappresentanti; − i contributi sono finalizzate alla copertura delle spese relative alla costituzione e all’ avvio del GECT. RITENUTO: − di aderire all’ Associazione Sarda delle Piccole comunità con Grandi Beni Culturali; − di impegnarsi a iscrivere nel bilancio di previ sione esercizio 2017 la somma pari a € 200,00 e, così nei bilanci annualità successive. Intervi ene il Cons. Solinas: apprezza l’ attenzione che il Vice Sindaco Corrias riserva al tema cultura, trattasi di un aspetto che, se programmato nel tempo, non può non avere ricadute positive. Promuovere la conoscenza del patrimonio territoriale, investire nella cultura, significa contribuire ad incrementare lo svi luppo del patrimonio culturale italiano ed europeo. Il Sindaco: informa i Consiglieri che rispetto alla proposta di Delibera, tra i beni culturali che si intende promuovere e valorizzare, vengono indivi duati, altresì, i locali Ex Eftas località S.Anna. Sottolinea che l’ adesione all’ Associazione Sarde delle piccole comunità con grandi beni culturali per la conservazione, protezione, valorizzazione e messa in rete dei beni culturali si inserisce nel circuito delle manifestazioni attive in Marrubiu da diverso tempo tese a far conoscere il proprio patrimonio come ad esempio la manifestazione Monumenti Aperti. A SEGUITO di discussione. CON votazione unanime resa nelle forme di legge, DEL I BERA 1) DI ADERIRE alla Associazione Sarda delle Piccole comunità con Grandi Beni Culturali per la conservazione, protezione, valorizzazione e messa in rete dei bene culturali descritti in premessa. 2) DI APPROVARE lo schema di convenzione allegato al presente atto sotto la lett. A) per costituirne parte integrante e sostanziale. 3) DI IMPEGNARSI a contribuire alla costituzione del fondo Comune per le spese relative all’ attivi tà dell’ Associazione e all’ adesione al GECT, con il contributo di € 200,00 annuo che verrà previ sto nel bilancio e pro quota nei bilanci successivi . 4) DI AUTORIZZARE il Sindaco alla sottoscrizione della convenzione. I L CONSI GL I O COM UNAL E CON separata e unanime votazione dichiara l’ immediata esecutività ai sensi dell’ art. 134, comma 4° del - D.Lgs n. 267/2000 e s.m.i. -------------------- 6 Il presente verbale vi ene letto e sottoscritto come segue. Il Presidente F.to SANTUCCIU ANDREA I l Segretario Comunale F.to Dott.ssa FELICINA DEPLANO Il sottoscritto Segretario Comunale, visti gli atti d'ufficio ATTESTA Su conforme relazione del Messo Comunale, copia del presente verbale è stata affissa all’Albo pretorio del Comune il giorno 24/02/2017 e vi rimarrà pubblicata per quindici giorni consecutivi, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 124 - comma 1° del D.Lgs. 18.08.2000 n. 267 (T.U.E.L.). Che la presente deliberazione è stata pubblicata nel sito istituzionale del Comune di Marrubiu (art.32 c.1, della Legge n.69 del 18/06/2009). Contestualmente all’affissione all’Albo, la presente deliberazione è stata trasmessa in elenco ai Capigruppo consiliari, con nota Prot. n. 2589 in conformità all’art. 125 del D.Lgs. 18.08.2000 n. 267. Marrubiu, lì 24/02/2017 Il Segretario Comunale F.to Dott.ssa FELICINA DEPLANO Copia Conforme all'Originale. Marrubiu Li, 24/02/2017 Il funzionario incaricato 7