La città solidale
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La città solidale
CITTÀ SOLIDALE CARITAS FERMO SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: La Caritas Italiana è l'organismo pastorale della Cei (Conferenza Episcopale Italiana) per la promozione della carità. Ha lo scopo cioè di promuovere: «la testimonianza della carità nella comunità ecclesiale italiana, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell'uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica» (art.1 dello Statuto). È nata nel 1971, per volere di Paolo VI, nello spirito del rinnovamento avviato dal Concilio Vaticano II. Ha prevalente funzione pedagogica, cioè tende a far crescere nelle persone, nelle famiglie, nelle comunità, il senso cristiano di solidarietà. La Caritas Diocesana di Fermo - ente proponente il progetto - è l’Organismo della Diocesi di Fermo per la testimonianza della carità; è nata negli anni ottanta e persegue gli stessi fini di Caritas Italiana: “promuovere la testimonianza della carità nella comunità con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica”. Le sue attività prevalenti si svolgono su due binari paralleli: - interventi per il superamento dell’emarginazione ed esclusione sociale, della povertà economica e delle nuove povertà (vari tipi di dipendenze), del disagio dei minori, dei giovani, degli anziani, degli immigrati, delle famiglie più vulnerabili. - servizi di sensibilizzazione, animazione, formazione, promozione, informazione, documentazione sui temi più diversi (diritti umani, pace, nonviolenza, fede, mondialità, ambiente, emergenze ecc.) e di accompagnamento alle Parrocchie, alle Associazioni di Volontariato, ai gruppi spontanei, ai singoli cittadini. Sin dagli inizi si è adoperata principalmente per i bisogni delle fasce più deboli della popolazione locale e nazionale con interventi di vario tipo. Nelle emergenze a carattere mondiale (catastrofi naturali o tragedie umane) la Caritas di Fermo è intervenuta soprattutto con aiuti economici. Nella città di Fermo e nel territorio circostante è sempre più preponderante il problema del disagio adulto; è per tale motivo che la Caritas sin dagli inizi ha orientato la formazione dei volontari e le attività (Centro di Ascolto, guardaroba, mensa, ospitalità notturna, segretariato sociale, ecc.) verso questo settore specifico, attivo da più di 20 anni. Fin dalla sua istituzione ha avuto la convenzione di n. 11 posti per gli obiettori di coscienza (circa 120 obiettori in totale) e dal 2003 è attiva per il Servizio Civile di cui alla legge 64/2001. 2) Codice di accreditamento: NZ01752 3) Albo e classe di iscrizione: NAZIONALE 1^ CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: CITTÀ SOLIDALE CARITAS FERMO 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Settore: Area di intervento: Codice: Assistenza Disagio adulto A12 CITTÀ SOLIDALE CARITAS FERMO 6) Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili: PREMESSA Coerentemente con l’impostazione descritta al punto 1, la Caritas Diocesana accompagna le Caritas Parrocchiali e le Associazioni di Volontariato anche nell’elaborazione e realizzazione di progetti di Servizio Civile che, a partire dalla lettura e analisi delle caratteristiche sociali, culturali e ambientali del territorio, giungono a superare gli ostacoli evidenziati nei vari settori, grazie alla presenza dei volontari e dei giovani in servizio civile nelle diverse professionalità. Il progetto relativo all’ ASSISTENZA al DISAGIO ADULTO nasce da una pluriennale collaborazione tra la Caritas Diocesana e “Il Ponte”, associazione promossa dalle Parrocchie della città di Fermo nel 1987 al fine di avere una porta aperta alla carità nella Vicaria di Fermo, come suggerito da Giovanni Paolo II durante il giubileo del 2000. Le comuni origini ecclesiali della Caritas e dell’Associazione IL PONTE Onlus hanno reso ancor più necessario elaborare un progetto condiviso e strutturato nella città di Fermo. Le finalità, gli obiettivi e le modalità operative sono ormai un denominatore comune stabilizzato in oltre 20 anni di collaborazione, rafforzato dalle continue attività di confronto e coordinamento. Attualmente le due realtà, giuridicamente diverse, sono collocate nello stesso fabbricato (su piani diversi) di proprietà della diocesi di Fermo concesso in uso gratuito alle stesse per le finalità sopra accennate. La presente proposta progettuale è sostenuta pertanto da: - Caritas Diocesana che mette a disposizione risorse personali, strutturali e finanziarie per garantire il necessario sostegno nella progettazione, promozione, formazione, selezione dei volontari, monitoraggio e verifica del progetto. All’interno della Caritas Diocesana sono attivi, sin dagli inizi, il Centro di Ascolto diocesano che opera in stretta collaborazione quotidiana con il Ponte, l’Osservatorio delle povertà e delle risorse, i cui dati trimestrali, rilevati nel territorio diocesano, vengono trasmessi a Caritas Italiana per l’elaborazione del Dossier Statistico Nazionale e la Comunità-alloggio. - Associazione IL PONTE Onlus che garantisce una consolidata esperienza nell’ambito specifico di intervento: mensa, consegna borse alimenti a domicilio, servizio guardaroba per la distribuzione del vestiario, servizio docce, distribuzione mobili. Anche il Ponte mette a disposizione risorse umane, strutturali e finanziarie per garantire il corretto svolgimento del progetto. Tutte le attività di aiuto materiale della Caritas e del Ponte, a singoli e famiglie, italiani e immigrati, hanno come priorità la costruzione di una relazione di fiducia e dove è possibile anche di amicizia per rendere il rapporto più bello e costruttivo realizzando una reciprocità positiva nella ricerca di un maggiore benessere per tutti. Nel rispetto delle indicazioni riportate per la presentazione dei progetti, abbiamo provveduto a realizzare l’analisi del contesto territoriale/settoriale in cui si realizzerà il progetto. Abbiamo pertanto riportato la popolazione di riferimento, il numero dei servizi (altri) esistenti sullo stesso territorio, la qualità ed il numero di interventi realizzati durante il 2006. CONTESTO TERRITORIALE / SETTORIALE DI FERMO Il contesto La Diocesi di Fermo è la diocesi più vasta delle Marche (1.334 Kmq.) ed è quella con più alto numero di abitanti (272.110). Comprende 58 comuni di cui 45 nella provincia di Ascoli Piceno e 13 nella provincia di Macerata. Nel 2009 Fermo diventerà il capoluogo di una nuova provincia. Il territorio diocesano è diviso in 9 Vicarie e 123 Parrocchie. La città di Fermo corrisponde, a livello diocesano, ad una intera Vicaria che comprende 13 parrocchie. (allegata mappa della diocesi) I dati rilevati per la nuova provincia dimostrano che Fermo è il Comune con la più rilevante quantità di abitanti (37.497) e la più grande estensione territoriale, inoltre è uno dei centri con maggiore densità demografica (288 ab/kmq), preceduto solamente dai comuni connotati da una forte industrializzazione, 2 CITTÀ SOLIDALE CARITAS FERMO quali Montegranaro (411 ab/kmq) e Grottazzolina (345 ab/kmq), e dai Comuni di Porto San Giorgio (1870 ab/kmq) e Porto Sant’Elpidio (1.308 ab/kmq) situato nella zona costiera in un perimetro molto limitato. I Comuni limitrofi di Porto San Giorgio e Porto Sant’Elpidio sono scali ferroviari e sedi di caselli autostradali. Buono pertanto il collegamento stradale con il porto di Ancona e l’aeroporto di Falconara. Porto San Giorgio ha un porto turistico. Il territorio della costituenda provincia fermana é soggetto ad una forte e massiccia mobilità di persone, dalla campagna alle città, soprattutto dal territorio interno verso la costa. Fermo è sempre stata connotata da una forte presenza scolastica; sono attivi tutti gli indirizzi scolastici superiori di secondo grado che contano circa 5.000 studenti. Inoltre nella città sono attivi tre corsi di laurea che includono circa 1500 iscritti, di cui 1000 aderenti all’EUF (Ente Universitario Fermano - Facoltà di Ingegneria) ed il restante suddiviso tra la facoltà dei Beni Culturali ed il Conservatorio. La popolazione Negli anni la popolazione è stata sempre in aumento come evidenzia la seguente tabella: Comune di Fermo - popolazione residente dal 1991 al 2006 (Fonte ISTAT) 2002 ANNI 1991 2001 2003 2004 2005 2006 POPOLAZIONE 35.111 35.502 35.781 36.655 37.061 37.090 37.497 AUMENTO - 391 279 874 406 29 407 Variazione della popolazione ai censimenti 1991-2001 (Fonte ISTAT) Variazione intercensuaria Residenti censiti COMUNE 1991 2001 Assoluta Annua % FERMO 35.111 35.502 391 0,11 Struttura per eta’ dei residenti e variazioni dal 1991 al 2001 (Fonte ISTAT) ETA’ Pediatrica RESIDENTI 1991 RESIDENTI 2001 VARIAZ.% 1991-2001 0 - 14 4.785 4.485 - 6,27% Adulta 15 - 64 23.747 22.813 - 3,93% Anziana 65 e + 6.579 8.204 +24,70% 35.111 35.502 TOTALE Il fenomeno immigrazione Negli ultimi anni nel territorio fermano si sta assistendo ad una sempre più massiccia presenza di immigrati, in particolare extra-comunitari che costituiscono la gran parte delle presenza straniera. Nello specifico la città di Fermo, secondo i dati rilevati nel 2006 dall’Ufficio Immigrazione del Comune di Fermo, conta sul suo suolo 2.460 soggetti appartenenti ad 85 nazionalità diverse. La maggiore concentrazione di immigrati si registra nel quartiere periferico di San Tommaso – Lido Tre Archi, a confine con le città di Porto San Giorgio e Porto Sant’Elpidio, quest’ultima soggetta ad una forte presenza di extra-comunitari per l’offerta di lavoro nel settore calzaturiero. 3 CITTÀ SOLIDALE CARITAS FERMO Tabella immigrati Comune di Fermo 2002 – 2006 (Fonte: Comune Fermo) Area geografica 2002 2003 2004 2005 Balcani Occidentali Est Europeo non U.E. Est Europeo integrato U.E. Europa Occidentale Nord Africa Africa Subsahariana Asia America Centrale Sudamerica Altri non conosciuta TOTALE 379 137 68 51 296 99 137 21 67 8 464 217 92 61 364 121 215 22 82 8 558 345 121 66 400 168 361 24 76 8 615 387 151 68 415 170 410 30 88 13 1263 1646 2127 2347 Totale 2006 M F 2006 2006 645 413 172 78 426 177 432 30 75 10 2 2460 378 267 147 266 46 126 36 42 276 150 111 66 244 188 6 24 37 38 6 4 2 0 1289 1171 Variaz. Variaz. % % 200220052006 2006 4,88% 70,18% 6,72% 201,46% 13,91% 152,94% 14,71% 52,94% 2,65% 43,92% 4,12% 78,79% 5,37% 215,33% 0,00% 42,86% 14,77% 11,94% 23,08% 25,00% Nell’anno 2004 il totale degli stranieri iscritti all’anagrafe era di 2.127 unità con una incidenza del 5,73% sulla popolazione totale. Con il 2005 si è passati ad un incidenza del 6,32% con una variazione positiva dello 0,59%. Nel 2006 l’incidenza è del 6,56, variazione positiva dello 0,24. La maggior parte degli stranieri è concentrata nella fascia costiera e nei quartieri delle case popolari (Santa Petronilla e Molini Girola). INCREMENTO POPOLAZIONE STRANIERA 3000 2500 2000 1500 1000 500 0 2002 2003 2004 2005 Totale 2006 La crescita costante del numero di stranieri testimonia senza ombra di dubbio che il fenomeno è strutturale e che la presenza straniera rappresenta un punto fermo nella conformazione sociale del territorio. Ci sono stranieri oramai da tempo perfettamente inseriti all’interno del tessuto sociale, che hanno un lavoro certo, una casa di proprietà, una serie di relazioni sociali consolidate; ce ne sono altri avviati su questa strada ancora da sostenere, verso i quali è rivolto prioritariamente il nostro intervento, per completare il totale inserimento. Tale constatazione ottiene conferma dalla crescita della componente minorile, indice di presenza crescente di nuclei familiari. C’è senz’altro, per contrapposizione, una fascia di popolazione straniera che ancora non riesce a trovare una collocazione certa. Si tratta di persone costrette a rimanere “con la valigia pronta” per le quali il fenomeno migratorio non acquisisce la forma di “momento”. Situazione sociale ed economica del Fermano Le caratteristiche familiari presenti sono diverse a seconda della porzione di territorio che si prende in considerazione. Nelle zone periferiche e rurali, in genere, la struttura familiare presenta ancora aspetti di tipo tradizionale. Nei nuovi quartieri si sono insediate le coppie giovani soprattutto là dove i costi delle abitazioni sono ancora accessibili. All’interno della cerchia urbana le famiglie risultano essere in prevalenza di tipo mononucleare e spesso formate da ultrasessantacinquenni soli, vedovi, pensionati al minimo e bisognosi di supporto in beni di prima necessità: assistenza domiciliare, fornitura di pasti, generi alimentari, materiale per pulizie, vestiario, medicine, ecc. 4 CITTÀ SOLIDALE CARITAS FERMO L’economia fermana, un tempo legata all’agricoltura, è ora dominata dalla presenza capillare sul territorio di piccole e medie imprese, generalmente a conduzione familiare, in particolare nel settore della calzatura. Una discreta fonte di reddito e d’impiego è rappresentata dal settore turistico e da tutto il suo indotto, dove recentemente si è saputo affiancare al tradizionale turismo costiero una grande promozione del territorio interno, ricco di storia e bellezze naturalistiche (colline, castelli, parco nazionale dei Sibillini), attraendo così presenze internazionali. Alla vocazione turistica della zona si affianca quella commerciale che in questi ultimi anni ha visto la nascita di Centri della Grande Distribuzione. Il settore che sta riscontrando una forte espansione è quello dei servizi, in particolar modo quelli rivolti alla persona. Da alcuni anni, in particolare dal 2002, si registra però una crescente crisi economica in tutta la regione dovuta a: 1. La grande crisi economica nazionale ed internazionale ha avuto forti ricadute anche sul sistema economico locale, in particolare sul settore calzaturiero con la chiusura di numerose piccole aziende e la conseguente perdita di lavoro per molti soggetti in esso impiegati. 2. Nel settore calzaturiero ha inoltre inciso l’intensa delocalizzazione delle fasi produttive, finora affidate alle piccole aziende locali, nei paesi dell’Europa dell’Est e nei paesi asiatici, quali Cina ed India e la forte concorrenza straniera, in particolare quella cinese, sempre più presente nel territorio. 3. Nel territorio fermano sono state chiuse, negli ultimi anni, due grandi industrie quali lo zuccherificio Sadam e la conceria Sacomar con la conseguente perdita di lavoro per molti operai. In particolare la chiusura della Sadam che, nel periodo estivo, occupava numerosi lavoratori tra cui molti giovani e immigrati ha creato anche una forte crisi di tutto l’indotto ad essa collegata, colpendo gravemente i coltivatori diretti produttori di barbabietola da zucchero. 4. La perdita generalizzata del potere di acquisto dei salari dei lavoratori regolari e delle famiglie monoreddito, che non riescono più a provvedere alle loro necessità ordinarie. Povertà in crescita Quanto detto dimostra un crescente aumento di sacche di povertà e di disagio non solo là dove tradizionalmente sono state collocate (immigrazione. dipendenze, disagio psichico), ma anche nella popolazione autoctona: - famiglie monoreddito, in cui il capo-famiglia ha perso il lavoro; - anziani che percepiscono una pensione insufficiente al normale sostentamento; - giovani laureati o diplomati disoccupati o con lavori precari e quindi con un inadeguato reddito, ragione per cui ritardano la realizzazione della loro autonomia; - immigrati che rappresentano i soggetti più deboli anche per tutte quelle problematiche l’integrazione, i ricongiungimenti familiari, la disoccupazione e la devianza; - I senza fissa dimora, storico e persistente fenomeno dei paesi rivieraschi; - famiglie disgregate, con problematiche sia a livello economico sia a livello sociale. inerenti I disoccupati autoctoni e gli immigrati, anche quelli di passaggio, trovano in estate lavori occasionali legati al turismo. Questa fascia di popolazione, alla ricerca di un livello minimo di sussistenza per sé e per la propria famiglia si rivolge alle nostre strutture di accoglienza e di servizi gratuiti per chiedere un accompagnamento al fine di raggiungere una sufficiente autonomia esistenziale e economica. 5 CITTÀ SOLIDALE CARITAS FERMO COMUNE DI FERMO - Rete di servizi a favore degli adulti con disagio STRUTTURE Ass. IL PONTE Onlus SERVIZI Mensa Consegna borse alimenti e pasti a domicilio Docce Consegna vestiario, mobili, attrezzatura casa DATO DI PARTENZA - 30/50 pasti quotidiani - 12 borse giornaliere - 4 ospiti ogni giorno - 20 ospiti ogni giorno Caritas Diocesana e Centro di Ascolto Segretariato sociale Media interventi quotidiani n. 3. Aiuti economici Collaborazione con il Ponte per la ospitalità notturna nella Comunità-alloggio destinazione degli aiuti ospitalità notturna in pensione convenzionata n. 13 ospiti a medio termine Ricerca di lavoro e casa Convenzione per un posto in pensione Collaborazione con il Ponte per la distribuzione di (persone in transito a Fermo). beni materiali e prodotti per neonati 13 Parrocchie della città di Fermo (Vicaria) - Aiuti economici nei tempi di Avvento e Quaresima - Ascolto e collaborazione con la Caritas - Collaborazione con il PONTE - Sensibilizzazione e formazione dei volontari giovani e adulti - Giornate di fraternità per sensibilizzare la comunità e raccogliere fondi per gli aiuti economici. - Turni di servizio di una settimana Colloqui individuali lavoro di Equipe progettazione di attività comuni Ambito Sociale Territoriale XIX di Fermo Garantire e potenziare il coordinamento tra progetti e attori sociali (vedi Piano Sociale) Accompagnamento delle varie realtà di volontariato Coordinamento tra i progetti delle diverse associazioni e tra tutti gli attori sociali del Comune Monitoraggio, segnalazione e supporto nella fruizione di risorse finanziarie nazionali e locali Servizio Sociale del Comune Consulenza professionale per situazioni più gravi Colloqui individuali Di Fermo Accompagnamento delle varie realtà di lavoro di Equipe volontariato organizzazione vacanze estive Attività di animazione nei Centri Sociali soggiorni termali e marini Organizzazione di soggiorni termali e marini Centro sollievo per persone con handicap Gestione del Centro sollievo per famiglie con handicap Centro Servizi Immigrati del Disbrigo delle pratiche di soggiorno e di Comune di Fermo presso ricongiunzione familiare, iscrizione scolastica, l’ass. IL PONTE problemi con la giustizia, ecc; Accoglienza e accompagnamento per l’inserimento abitativo, lavorativo, scolastico, aiuti materiali tramite le associazioni di volontariato. CSV (Centro Servizi per il Volontariato) Interventi di accompagnamento e qualificazione a Corsi di formazione su vari temi sostegno dell’azione volontaria delle associazioni (informatica, assistenza, relazione d’aiuto, ecc.) sia per volontari che per immigrati Anolf - CISL Orientamento, accompagnamento, assistenza amministrativa e legale,formazione professionale,assistenza sul lavoro, organizzazione di iniziative di integrazione sociale e culturale. Centro per l’impiego Collocamento al lavoro di disoccupati e immigratiInserimento lavorativo di disoccupati e immigrati Banco Alimentare - Fornitura di alimenti a singoli e al Ponte Fornitura di generi alimentari - Formazione in collaborazione: al Ponte: Progetto per il recupero degli alimenti “Abbasso lo spreco” Coop Adriatica Marche Fornitura di latte per neonati Corso di cucina esotica per avvicinare la varie culture straniere Dosi per un anno per 4 bambini un corso di cucina di 30 ore circa Croce Verde - Assistenza agli anziani soli Distribuzione giornaliera dei pasti del Ponte a domicilio Consegna di 1.200 pasti a domicilio Per 5 gg. settimanali Trasporto utenti vari servizi alla persona - Carcere - Commissariato - Servizi della giustizia Collaborazione per quelle persone che hanno pendenze con la giustizia Convenzione per assolvere alle necessità degli ospiti; interventi da stabilire di volta in volta Studi Professionali: Disbrigo gratuito delle pratiche 6 studi privati disponibili ( a richiesta del Progetti annuali per favorire l’ integrazione degli immigrati Attività di consulenza legale 6 CITTÀ SOLIDALE CARITAS FERMO avvocati, medici, ecc. Visite mediche gratuite CdA della Caritas) Imprenditori sensibili a) economicamente, con donazioni in beni materiali e soldi; b) collocando qualche persona al lavoro; c) facendo sensibilizzazione sia fra i dipendenti che nelle organizzazioni produttive n. 18 ditte in prevalenza nel settore calzaturiero e agro-alimentare CARITAS DIOCESANA – FERMO - 40667 CENTRO DI ASCOLTO DIOCESANO Il Centro di Ascolto svolge il suo servizio dal lunedì al sabato, dalle ore 9.00 alle 13.00 ed i pomeriggi del lunedì, martedì, mercoledì e venerdì dalle ore 16.00 alle ore 18.00. Gli interventi che si sono rivolti al Centro di Ascolto nel 2006 sono stati 1.210, con un aumento del 55,73% rispetto all’anno precedente ed un rapporto pressoché invariato tra uomini e donne. Interventi di Ascolto 2004 2005 2006 Utenti Donne 211 503 733 138,39% 45,73% Utenti Uomini 113 274 477 142,48% 74,09% 324 777 1.210 139,81% 55,73% TOTALE UTENTI % 2005/2004 % 2006/2005 Utenza Per Sesso 1400 1.210 N° Utenti 1200 1000 777 800 503 600 400 200 324 211 113 274 2004 2005 Donne 733 Uomini 477 Totale richieste 0 2006 Anno di riferim ento Le cause di tale aumento di richieste d’aiuto è strettamente riconducibile all’analisi eziologica effettuata nei paragrafi precedenti, quali il forte regresso del mercato lavorativo, la perdita del potere d’acquisto, la disoccupazione in particolar modo fra gli immigrati. Età L’82% degli utenti che si rivolgono al Centro ha un’età compresa fra 25 e 55 anni, l’11% è al di sotto dei 25 anni mentre il 7% ha un’età al di sopra dei 55 anni. E’ interessante analizzare quest’ultimo dato perché proprio questo 9% di utenti di età superiore ai 55 anni è quasi totalmente costituito da pensionati italiani che stentano a vivere con la sola pensione. Anno Età 0-25 Età 25- 55 Età +55 2005 7,30% 83,87% 8,83% 2006 10,76% 82,12% 7,12% 7 CITTÀ SOLIDALE CARITAS FERMO Analizzando poi la composizione per età dell’utenza, si può notare come nel corso del 2006 siano aumentate le richieste da parte di persone giovani con meno di 25 anni di età ( dal 7% all’11% ), sono rimaste pressochè invariate le richieste da parte di persone tra i 25 ed i 55 anni di età e in ultimo sono diminuite le richieste da parte di persone con più di 55 anni di età ( dal 9% del 2005 al 7% del 2006). Provenienza Zona di Provenienza 650 612 600 550 500 450 415 371 400 N° Utenti Europa dell'est Italia Africa Sud America Asia Europa 350 302 300 250 200 150 83 68 100 50 168 145 32 9 13 15 5 19 18 5 0 2004 2005 2006 Anno di Riferimento Gli stranieri costituiscono ancora la maggior parte dell’utenza che si rivolge al Centro d’Ascolto. Dall’analisi dei dati si rileva un primo dato: l’aumento del 72% della popolazione marocchina. In effetti sarebbe meglio dire delle donne marocchine, perché se in passato erano quasi esclusivamente gli uomini, spesso giovani, appena arrivati in Italia e alla ricerca di un lavoro a rivolgersi al Centro, adesso sono soprattutto le donne che sottopongono all’attenzione delle operatrici i loro bisogni e quelli della famiglia e le diverse problematiche ad esse collegate, chiedendo pertanto di essere destinatarie di aiuti economici, viveri o/e prodotti per l’infanzia. Dai dati risulta inoltre un notevole aumento degli stranieri provenienti dai paesi dell’Est Europa (principalmente dalla Romania , con un incremento dell’85% ) fenomeno facilmente deducibile e riconducibile alla crescente richiesta di badanti per anziani e disabili nel nostro territorio e della corrispondente alta disponibilità da parte delle immigrate dell’Est per questo tipo di occupazione. L’ultimo dato da considerare è l’ulteriore aumento registrato nell’anno 2006 dell’utenza di nazionalità italiana con 168 prestazioni contro le 83 dell’anno 2005. L’esperienza fa ritenere agli operatori che si tratti soprattutto di persone che si rivolgono per la prima volta al Centro e che questo fenomeno sia in costante aumento. Permangono stabili le richieste dei cosiddetti “cronici” (giovani con problemi di droga, alcoolismo, devianze in genere...) che da anni si appoggiano al Centro. La famiglia diventa sempre più il principale campo di intervento cui convergono i molteplici servizi di distribuzione attivati dal Centro di Ascolto. Variabile: Condizione Professionale Condizione2% professionale 1% 5% 1% 2% 31% 58% (Non specificato) Disoccupato/a Studente Pensionato/a Occupato Casalinga Inabile parziale o totale al lavoro 8 CITTÀ SOLIDALE CARITAS FERMO Dal grafico rappresentante i risultati delle statistiche rispetto alla variabile “Condizione Professionale”, si evince che i dati più rilevanti ripropongono un elevato tasso di disoccupazione, che nel 2006 sfiora il 58%. Per quanto riguarda invece il 31% di occupati, si tratta di utenti che si rivolgono ugualmente al Centro D’Ascolto per l’insufficienza del salario e l’impossibilità di soddisfare pienamente il fabbisogno della propria famiglia. Il 5% riferito alla professione di Casalinga fa riferimento soprattutto a madri di famiglie numerose ed in particolare di provenienza marocchina. L’1% di pensionati è invece un dato che si ricollega al 7% di utenti di età superiore ai 55 anni che si rivolgono al Centro. Infine il 2% degli utenti è portatore di disabilità totali o parziali e, tra i giovani, solo l’1% degli stessi frequenta la scuola. Variabile: Livello di Istruzione Livello istruzione Diploma DiplomaLicenza media universitario Licenza media professionalesuperiore Laurea 1% 3% 4% Licenzainferiore 1% elementare 11% 3% Nessun titolo 1% Analfabeta 0% (Non specificato) 76% L’analisi riguardante la variabile “Livello d’Istruzione” mette in evidenza innanzi tutto la difficoltà di rintracciare equipollenza tra i titoli di studio riconosciuti nei paesi stranieri ed i titoli di studio riconosciuti in Italia ( 76% Non Specificato ); un 11% riferito alla licenza media inferiore, maggiore rispetto agli altri dati: 3% licenza elementare e 3% licenza media superiore, 1% laurea e diploma di laurea contro un rassicurante 1% individuato dalla dicitura nessun titolo. Tipologia lavoro 3% 13% 11% 42% 5% 26% Badanti Colf Camerieri Muratori Operai Lav. In campagna La richiesta di un lavoro è la condizione che accomuna la maggior parte delle persone che si sono rivolte al Centro d’Ascolto. Purtroppo oggi nel nostro territorio è sempre più difficile mantenere un lavoro così come è sempre più difficile trovarne uno nuovo. Il Centro è riuscito a soddisfare quasi tutte le richieste di lavoro come badanti e colf, anche se il numero delle richieste sta sopravanzando l’offerta. Fra le tipologie di richieste presentate al Centro non sono state riportate quelle relative all’alloggio, perché per tale problema il Centro non è riuscito a svolgere un ruolo in qualche misura incisivo. Infatti non si è riusciti a reperire case da affittare, nonostante i ripetuti tentativi, sia per gli alti affitti richiesti, sempre più fuori dalla portata dei redditi medio-bassi, sia perché i proprietari non vogliono affittare a stranieri. Risulta che diverse famiglie hanno fatto la scelta di acquistare la casa, stipulando mutui trentennali, la cui rata mensile è per loro risultata minore dell’affitto che stavano pagando. Con la perdita del lavoro da parte di molte donne impiegate nel settore calzaturiero, il pagamento della rata mensile del mutuo è però 9 CITTÀ SOLIDALE CARITAS FERMO diventato difficile per tante famiglie, che si sono viste costrette a lasciare la casa alla banca e cercare una nuova abitazione. Tabella richieste al Centro di Ascolto della Caritas – anno 2006 Tipo di aiuto Pernottamenti albergo Pernottamenti Comunità alloggio Ricerca Lavoro Sussidi Economici Borse alimentari TOTALE RICHIESTE Totale Pernottamenti albergo 95 4% 549 286 23% 41% Ricerca Lavoro 67 410 Pernottamenti Comunità alloggio 12% 17% 1.407 3% Sussidi Economici Borse Alimentari Nell’anno 2006 i contributi economici distribuiti sono serviti prevalentemente per il pagamento delle bollette delle utenze e degli affitti, mentre nel 2005 era stata prevalente l’aiuto per l’alloggio d’emergenza. Questo dato può essere un’ulteriore conferma del fatto che a rivolgersi al Centro sono sempre più persone con famiglie a carico, che stentano ad arrivare a fine mese. In ogni situazione, abbiamo sempre trovato una buona collaborazione con i parroci e con le assistenti sociali sia del Comune di Fermo che dei Comuni vicini, per cercare di risolvere casi di persone in difficoltà. La qualità del servizio del Centro di Ascolto della Caritas Diocesana sta migliorando di anno in anno attraverso la crescita dell’impegno e della collaborazione fra i volontari e gli operatori, la formazione generale e specifica, la verifica mensile e la formazione religiosa che dà la possibilità a tutti di verificare e maturare la propria fede e con questa sostenersi nella vita quotidiana. COMUNITÀ-ALLOGGIO La Caritas attraverso il Centro di Ascolto gestisce dal novembre 2006 l’accoglienza temporanea (3-12 mesi) di persone e famiglie che si trovano completamente sprovviste di casa e di risorse economiche ma che hanno, in prospettiva, la volontà e la possibilità di superare tale situazione di disagio. Lo scopo di tale accoglienza appunto è quello di accompagnare le persone e le famiglie nei momenti critici e affiancarli per raggiungere il migliore reinserimento abitativo e lavorativo. I posti letto disponibili sono 13. Il servizio consiste nella fornitura completamente gratuita di vitto, alloggio ma anche una condivisione di comunità e ogni altro tipo di assistenza socio-sanitaria, vicinanza umana e spirituale. La ricerca di lavoro è il primo obiettivo e impegno verso l’autonomia economica e familiare. La Comunità-alloggio ha accolto nei due mesi del 2006 ( novembre e dicembre) sette adulti e due minori per complessive giornate di presenza n.549 (427 di adulti e 122 di minori). ASSOCIAZIONE IL PONTE Onlus – FERMO - 68237 Il Ponte è un’Associazione di Volontariato che agisce nel fermano fin dall’anno 1987, anno della sua fondazione. E’ un’associazione strettamente legata alla Caritas Diocesana e alle Caritas Parrocchiali delle 13 Parrocchie della Vicaria di Fermo. Ha lo scopo di gestire alcuni servizi di prima necessità per i poveri residenti o in transito nel territorio fermano e per gli immigrati. Le maggiori cause delle vecchie e nuove povertà riscontrate tra gli ospiti sono: la solitudine, le malattie fisiche e mentali, la povertà economica, la dipendenza dalle droghe e dall’alcool, l’età, la disoccupazione, la difficoltà di integrazione e la mancanza di lavoro per gli immigrati, trascorsi di detenzione in carcere. Il nome scelto “IL PONTE” vuole appunto esprimere l’idea di un rifugio, di protezione ma anche l’idea dell’incontro: è attraverso il ponte, infatti, che spesso comunicano parti diverse di una città, oppure popolazioni che vivono separate da un insuperabile corso d’acqua. 10 CITTÀ SOLIDALE CARITAS FERMO Proprio quest’anno l’Associazione “Il Ponte” celebra il ventennale con vari eventi che coinvolgeranno tutta la comunità locale. La relazione annuale del Comune di Fermo così lo descrive: MENSA SOCIALE IL PONTE:“ la mensa sociale garantisce l’opportunità di un intervento immediato di ristoro ed accoglienza, per gli italiani con difficoltà, di passaggio o in situazioni di emarginazione o stranieri appena arrivati in Italia o comunque a Fermo, per brevi situazioni di sostegno. Gestita in convenzione da un’associazione di volontariato, IL PONTE, garantisce anche uno spazio di ascolto per le problematiche presentate dai soggetti che la frequentano, un servizio doccia e la fornitura di generi di prima necessità, quali alimenti, vestiario e utensili, accessori per l’abitazione”. Nei suoi venti anni di vita Il Ponte ha svolto le sue attività in sedi diverse. Nei primi 10 anni ha utilizzato dei locali di proprietà della Diocesi di Fermo all’interno del Ricreatorio di San Carlo, storico luogo di aggregazione giovanile della città di Fermo. Per altri 10 anni sono stati utilizzati dei locali nell’ambito del complesso conventuale dei Cappuccini, sempre a Fermo, ristrutturando locali inutilizzati e allestendo una funzionale cucina industriale che per il decennio ha assicurato un servizio di refezione più che dignitoso. Oggi, 2007, all’inizio del terzo decennio della sua vita, Il Ponte si è trasferito all’interno del nuovo complesso di servizi di carità nei locali sottostanti la parrocchia di Sant’Antonio a Fermo, allestendo una nuova cucina industriale, una nuova sala refezione più capiente, locali di conservazione del materiale alimentare, una nuova sede del Servizio Guardaroba all’interno del quale viene erogato anche il Servizio Docce per persone in difficoltà o di passaggio. Tali strutture sono state approntate con ingente investimento economico dalla Diocesi di Fermo e dalla Caritas Diocesana. Lavora in sinergia con il Centro di Ascolto Caritas che provvede ai colloqui, alla compilazione delle schede, all’inserimento informatico dei dati nel programma OSPO3 di Caritas Italiana, ad altri interventi integrativi delle attività del Ponte. Nel corso degli anni l’Associazione IL PONTE ha rilevato la necessità di integrare i propri servizi con l’offerta di servizi sociali erogati da istituzioni pubbliche e private, con strumenti di collaborazione e messa in rete che rendono l’Associazione Il Ponte del tutto inserita nel contesto territoriale, ecclesiale, sociale pubblico e privato, nel rapporto con le imprese. Tali strumenti di integrazione, collaborazione e messa in rete consistono principalmente in: - collocazione presso la propria sede dello sportello comunale per gli immigrati; - partecipazione a progetti sociali dell’Ambito XIX; - partecipazione a progetti dei Servizi Sociali del Comune per la gestione di borse di lavoro per portatori di handicap; - Istituzione del premio annuale “Volontario dell’anno” dal 2005; - Istituzione di tre borse di studio a favore di laureandi nelle Scienze Sociali; - Partecipazione a progetti e corsi di formazione di associazioni iscritte al CSV (Centro Servizi Volontariato) su temi del disagio, dell’integrazione, del consumo critico e dell’ambiente; - avvio dal gennaio 2007 del progetto “Abbasso lo spreco” per il recupero di derrate alimentari, prodotti industriali insieme ad altre associazioni del territorio che perseguono gli stessi fini (l’Associazione IL Ponte è associazione capofila); - Protocollo d’Intesa “per la messa in rete delle Associazioni di Volontariato che operano a sostegno dei bisogni delle fasce deboli della popolazione” promosso dall’Ambito Sociale XIX; - Progetto “L’Altra Chiave” in collaborazione con la Casa Circondariale di Detenzione di Fermo e l’Ambito Sociale XIX per l’inserimento di ex detenuti; - Progetti di inserimento lavorativo di persone disoccupate in collaborazione con Ambito Sociale XIX, Uffici di collocamento Pubblici e Privati del territorio del Fermano. A) Servizio MENSA La Mensa Sociale del Ponte è aperta tutti i giorni dell’anno per il pranzo ed eroga pasti caldi, preparati ogni giorno nella cucina dell’Associazione, a persone che si presentano al Centro d’Ascolto della Caritas, a persone inviate dal Comune di Fermo o da altri Comuni del territorio. In collaborazione con i Volontari della Croce Verde di Fermo per cinque giorni a settimana, vengono inviati a domicilio dei pasti per persone che non possono raggiungere la Mensa. 11 CITTÀ SOLIDALE CARITAS FERMO Attività della mensa per tipo di servizio DESCRIZIONE 2005 2006 Pasti gratuiti ospiti 8.092 7.422 715 527 Pasti a domicilio 1.200 2.673 borse alimentari 750 794 10.757 11.416 Pasti in convenzione TOTALE Gli interventi globali del servizio mensa nel 2004 erano 9.022. L’incremento del 2005 è di 1.735 interventi pari al 19 %. Dal 2005 al 2006 l’incremento è di 659 interventi, pari al 9,42 %. B) Servizio GUARDAROBA Tale servizio è gestito dalla dipendente e da un gruppo di volontari che offrono la loro opera con passione e competenza. I materiali in buono stato (vestiario per adulti e bambini, arredi, ecc) vengono consegnati dalle famiglie della città e del territorio, vengono selezionati dai volontari, catalogati e distribuiti nei giorni in cui il guardaroba è aperto agli utenti. Il Servizio Guardaroba ha attuato durante il 2006 n. 3.720 consegne complete di: vestiario, stoviglie, biancheria per la casa, all’intera famiglia, oltre a mobili e attrezzature per la casa e al servizio igiene personale. Tale servizio è spesso l’occasione per portare alla luce problematiche più ampie (inserimento, nel contesto cittadino, formazione dei figli, salute, ricerca di lavoro, ricerca della casa). In tal modo si stabilisce un utile canale di comunicazione con le esigenze dei nuclei familiari assistiti segnalandoli al Centro di Ascolto della Caritas che se ne fa carico. Attività di guardaroba, igiene personale, mobilio DESCRIZIONE Vestiario completo e biancheria casa n. consegne all’ intera famiglia Mobili, Arredi, Elettrodomestici docce casalinghi TOTALE INDICATORI DI PARTENZA - CARITAS e 2005 2006 % 1.800 2.500 59 70 951 980 87 170 2.897 3.720 + 7,78 PONTE Dall’analisi dei dati di contesto, territoriale e settoriale, della tipologia e qualità degli interventi degli enti e associazioni partner, gli indicatori quali-quantitativi utili a verificare l’incidenza della presenza dei Volontari in SC sono di seguito rappresentati: INDICATORE 1 - Presenza nella città di Fermo di: Caritas Diocesana (utenti registrati fino al 2006 n.1.210 - interventi diretti nel 2006 n. 1.407 come da precedente tabella) Ass. Il Ponte Onlus (interventi 15.136); Interventi complessivi di Caritas e Ponte n.16.543. INDICATORE 2: Giornate apertura Centro di Ascolto n. 300, media giornaliera di aiuti n. 4,69 - interventi diretti nel 2006 n. 1.407 così divisi: lavoro n. 286, borse alimenti n. 410, aiuti economici n. 67 Comunitàalloggio (iniziata a nov..06): ospitalità in forma residenziale (vitto e alloggio) giornate n. 549; pernottamenti in pensione n. 95. INDICATORE 3: Giornate di apertura del Ponte n. 365 – interventi complessivi 15.136 media interventi giornalieri 41,46 - Mensa Interventi n. 11.416 -. Giornate di apertura Guardaroba n. 300 - Interventi complessivi annui 3.720 di cui vestiario n. 2.500 media interventi giornaliero 9 (rifornimento completo a tutta la famiglia); docce n. 980 (giornaliere 3/4). Casalinghi 170, mobili e arredi 70. 12 CITTÀ SOLIDALE CARITAS FERMO Fonti dei dati per la stesura del progetto Le fonti dei dati che hanno evidenziato la presenza di situazioni complesse di povertà e di emarginazione sono: • Il Piano d’Ambito Sociale XIX di Fermo; • L’ISTAT; • i dati dell’Osservatorio per le Politiche Sociali della Provincia di Ascoli Piceno; • I dati dell’<ufficio Statistico SISTAR della Regione Marche; • I dati delle attività del Centro di Ascolto della Caritas Diocesana; • L’Osservatorio delle Povertà e delle risorse della Caritas Diocesana (OSPO3); • Le relazioni annuali delle attività dell’ associazione Il Ponte; • Le 13 Parrocchie della città di Fermo; • Il Servizio di Igiene Mentale e il Serd della ASUR delle Marche, Zona Territoriale 11; • Il Carcere, il Commissariato ed i Servizi della giustizia di Fermo. 7) Obiettivi del progetto: PREMESSA La Caritas diocesana di Fermo in sintonia con tutte le altre Caritas diocesane, intende promuovere una proposta di Servizio Civile Volontario come esperienza di formazione globale della persona. Ai giovani che si avvicinano al Servizio Civile in Caritas si chiede di pensare a questo anno non come una “parentesi” nella loro vita, ma come un anno intenso, ricco di stimoli e di sfide, un anno che raccoglie le memorie del passato e produce orientamenti per le scelte future. L’intenzione progettuale è di attingere dalla cultura cristiana del servizio, che ha radici assai antiche e profonde, partendo dal cambiamento di sé per giungere ad un cambiamento della società. Tutte le Caritas diocesane si uniscono nell’impegno di proporre un anno di formazione intesa come competenza del servizio che si svolge, ma anche come momento di auto-riflessione, di ripensamento e di scoperta. Un anno per mettersi alla prova, per conoscere se stessi e fare nuove amicizie; per condividere con altri giovani i propri vissuti attraverso la dimensione comunitaria e la sensibilizzazione. L’intento è quello di proporre un’esperienza che cerchi e costruisca senso. Un’esperienza che davvero cambi la vita. Il Progetto si allinea altresì agli obiettivi condivisi dalle Caritas a livello nazionale, che mirano in particolare alla prevalente funzione pedagogica del Servizio Civile Nazionale, affermando l’impegno alla realizzazione delle condizioni fondamentali affinché l’esperienza proposta abbia come finalità ultima l’attenzione ai giovani coinvolti nel progetto ed il miglioramento quantitativo e qualitativo dei servizi nei quali essi verranno inseriti. Queste finalità generali sono così riassumibili: o Educazione ai valori della solidarietà, gratuità attraverso azioni di animazione e d’informazione per una cittadinanza attiva e responsabile. o Condivisione coi poveri e con gli altri partecipanti al progetto, riconoscendo e promovendo i diritti umani e sociali, per accompagnare le persone vittime di povertà ed esclusione sociale in percorsi di liberazione. o Riflessione sulle proprie scelte di vita, vocazionali, professionali, sociali e possibilità di approfondimento spirituale. o Creazione delle condizioni per l’incontro con nuove persone, per inventare nuove professionalità all’interno del Terzo Settore. o Coscientizzazione: approfondimento della cultura della pace, della nonviolenza e della solidarietà. o Attenzione a tutto ciò che potrà incoraggiare un futuro volontariato inteso come stile di vita nei giovani che verranno coinvolti nell’esperienza. o Difesa della patria in modo normato e nonviolento in termini di: • gestione o superamento del conflitto • riduzione o superamento della violenza • acquisizione o riconoscimento di diritti. 13 CITTÀ SOLIDALE CARITAS FERMO OBIETTIVI GENERALI DEL PROGETTO OBIETTIVI GENERALI RISPETTO AL SERVIZIO La Caritas Diocesana, nello spirito della solidarietà sociale, vuole promuovere forme nuove di cittadinanza attiva, qualificando ed accompagnando i volontari nella gestione di reali processi di riscatto e di integrazione di soggetti svantaggiati adulti, (immigrati, adulti in difficoltà familiari ed economica) coinvolgendo attivamente l’intera comunità territoriale ed in particolare i laici appartenenti alle comunità parrocchiali della città di Fermo. OBIETTIVI GENERALI RISPETTO AI GIOVANI IN SERVIZIO CIVILE: Si intende offrire ai giovani in servizio civile un percorso di impegno e di formazione che permetta di: - Acquisire abilità e competenze rispetto all’ambito socio-assistenziale e facilitare la comprensione della metodologia di lavoro nel settore sociale (lavoro in equipe, lavoro di rete…). - Dare ai giovani la possibilità di vivere durante l’anno di Servizio Civile l’esperienza della “dimensione comunitaria” che è aspetto qualificante del progetto. Si tratta della proposta di ripartire da se stessi per vivere e confrontarsi insieme agli altri volontari, sperimentando uno stile di vita basato sull’accoglienza e sulla condivisione. - Promuovere, organizzare e partecipare, in collaborazione con gli operatori della Caritas e gli altri Volontari del Servizio Civile, momenti di incontro, sensibilizzazione, riflessione e diffusione delle tematiche legate alla povertà emergente e alle realtà di disagio locale e del mondo, anche nell’ottica della promozione del Servizio Civile come strumento di lotta all’esclusione sociale. - Permettere ai giovani in Servizio Civile di condividere i momenti più importanti della loro esperienza (inizio, metà e fine servizio), attraverso la partecipazione a percorsi formativi residenziali, per favorire lo scambio, il confronto e la partecipazione. OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO OBIETTIVI SPECIFICI RISPETTO AL SERVIZIO CARITAS DIOCESANA - FERMO - 40667 AREE DI INTERVENTO SEDE Settore: ASSISTENZA Area di intervento: DISAGIO ADULTO Codice: A 12 1. CENTRO DI ASCOLTO CARITAS - Primo contatto con la richiesta di aiuto - ascolto, sostegno e indirizzo - accompagnamento nella soluzione dei bisogni e per la piena autonomia abitativa ed economica - piccoli aiuti economici e alimenti (soprattutto latte CARITAS DIOCESANA Via Palestrina, 21/23 63023 FERMO (AP) Cod. ident: 40667 BISOGNI Bisogni di ascolto, di aiuto e di sostegno a singoli e/o famiglie autoctone e immigrate: - Bisogno di ascolto e sostegno verso l’autonomia abitativa ed economica: casa, lavoro e altri servizi (praticle legali, visite mediche, aiuto linguistico, ecc. Vedi dato di partenza Punto 6: Utenti 1.210; media ascolti per singolo e/o famiglia n. 3/5 nell’anno. (Gli utenti che ritornano sono conteggiati una sola volta) - Bisogno di alloggio in emergenza Vedi dato di partenza Punto 6: Ospitalità in forma residenziale n. 549 gg. (inizio della comunità-alloggio nov.2006); - Bisogni di inserimento lavorativo e sociale: casa, arredi, e altri servizi; aiuti economici. Vedi dato di partenza Punto 6: interventi lavoro e servizi vari 1407 (vedi tabella al punto 6) 14 CITTÀ SOLIDALE CARITAS FERMO per neonati e viveri a lunga conservazione) OBIETTIVI SPECIFICI 2. COMUNITÀ-ALLOGGIO CARITAS Contenere il disagio del singolo e/o della famiglia offrendo sostegno e creando una relazione di fiducia; Accoglienza temporanea (3-12 mesi) di persone e famiglie che si trovano completamente sprovviste di casa e di risorse economiche. 1. Rispondere all’emergenza quotidiana dei poveri della città di Fermo (alloggio, vitto, denaro, vestiario e igiene personale); 2 Mantenere frequenti contatti con gli utenti per il sostegno e favorire l’inserimento abitativo, lavorativo e la piena autonomia economica; 3. rafforzare il coordinamento tra le due sedi di servizio, le Parrocchie di Fermo, e le istituzioni pubbliche per un intervento globale sulla famiglia in difficoltà. RISULTATI ATTESI - organizzare un intervento “globale” per promuovere l’autonomia del singolo e/o delle famiglie in disagio, della città di Fermo: - contatti prevedibili di ascolto, indirizzo e sostegno per l’anno 2008 n. 1.400 (tra vecchi e nuovi utenti). Aiuti diretti della Caritas n. 1.500 - giornate di accoglienza nella comunità-alloggio n. 2.000. Ass. IL PONTE Onlus - FERMO AREE DI INTERVENTO SEDE ASSISTENZA BISOGNI - Bisogni materiali di prima emergenza: vitto, vestiario, docce Vedi dato di partenza Punto 6: interventi complessivi del 2006 n.15.136: Area di intervento: DISAGIO ADULTO A 12 Ass. IL PONTE ONLUS 1. MENSA Via Palestrina, 21/23 63023 FERMO (AP) Pasti gratuiti Pasti in convenzione Pasti a domicilio Borse alimenti 68237 Bisogni di aiuto e di sostegno a singoli e/o famiglie autoctone e immigrate nelle situazioni di emergenza: Settore: Codice: - Cod. ident: 68237 Mensa n. 11.416 Guardaroba Vestiario n. 2.500 docce n. 980 TOTALE 14.896 Bisogni di inserimento sociale: arredi, per la casa altri servizi per facilitare l’inserimento; Vedi dato di partenza Punto 6: Fornitura di casalinghi, elettrodomestici, mobilio e arredi n. 240 15 CITTÀ SOLIDALE CARITAS FERMO 2. GUARDAROBA E IGIENE PERSONALE OBIETTIVI SPECIFICI Distribuzione vestiario e biancheria per la casa Distribuzione casalinghi, mobili, attrezzature varie per la casa Contenere il disagio del singolo e/o della famiglia offrendo sostegno e creando una relazione di fiducia; Servizio docce 1. Rispondere all’emergenza quotidiana dei poveri della città di Fermo (alloggio, vitto, denaro, vestiario e igiene personale); 2 Mantenere frequenti contatti con gli utenti per il sostegno e favorire l’inserimento abitativo, lavorativo e la piena autonomia economica; 3. rafforzare il coordinamento tra le due sedi di servizio, le Parrocchie di Fermo, e le istituzioni pubbliche per un intervento globale sulla famiglia in difficoltà. RISULTATI ATTESI - organizzare un intervento “globale” per promuovere l’autonomia del singolo e/o delle famiglie in disagio, della città di Fermo: - pasti prevedibili n. 12.000 nella nuova struttura della mensa del Ponte, ivi compresi quelli consegnati a domicilio - fornitura vestiario a tutta la famiglia interventi prevedibili n.3.000, docce 1000 - fornitura di casalinghi, mobili e arredi per la casa n. 200 i OBIETTIVI SPECIFICI (EDUCATIVI) VERSO I GIOVANI CHE PARTECIPANO AL PROGETTO - Alimentare nei giovani, attraverso il contatto diretto con il disagio adulto, il “senso di appartenenza alla vita sociale e civile” e ai suoi problemi complessi, sia a livello cittadino che nazionale e globale. - Accrescere nel giovane una cittadinanza attiva e responsabile all’interno del proprio territorio sperimentando una “difesa della Patria non-violenta, solidale e accogliente” nei confronti di chi si trova in difficoltà ed è emarginato. - Fornire ai giovani una “forte esperienza di servizio agli adulti con disagio” che, adeguatamente seguita in termini di formazione, verifica e ri-progettazione, possa positivamente influenzare lo stile nei rapporti interpersonali, dia spunti sulla scelta professionale e orienti i giovani ai valori della solidarietà e dell’accoglienza. OBIETTIVI SPECIFICI DI ANIMAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE DELLA COMUNITÀ - produrre un’analisi del territorio più accurata in merito alle problematiche ed ai bisogni degli adulti con disagio nel territorio fermano (Monitoraggio, OSPO3, servizi in rete attraverso la partecipazione al Tavolo di concertazione degli ATS XIX di Fermo); - potenziare nelle comunità locali lo “spirito di collaborazione” e di integrazione ecclesiale e territoriale attraverso il volontariato singolo e associato; - aggiornare il volontariato circa la legislazione di settore, regionale e nazionale, conoscenza delle problematiche e delle esigenze degli adulti con disagio; - sensibilizzare la comunità locale alla cittadinanza attiva, all’attenzione ai più deboli e indifesi e al volontariato. 8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo le modalità di impiego delle risorse umane con particolare riferimento al ruolo dei volontari in servizio civile: 16 CITTÀ SOLIDALE CARITAS FERMO In riferimento al contesto settoriale/territoriale già evidenziato e coerentemente con gli obiettivi generali e specifici individuati, il progetto intende sviluppare un piano di attuazione articolato in un sistema di attività tra loro correlate e interdipendenti che mirano a configurare un sistema integrato di progetti, interventi ed azioni. FASE DI PREPARAZIONE Per il raggiungimento degli obiettivi è stata creata una Equipe Diocesana che, oltre alla progettazione in senso stretto, può seguire la promozione del Servizio Civile e delle attività del progetto, l’ascolto delle richieste da parte di singoli e famiglie, l’informazione e la sensibilizzazione nella comunità cittadina e diocesana, la formazione, il monitoraggio, la verifica periodica e finale. Dall’analisi dei contesti territoriali si evidenzia che sono in crescita sia le povertà locali che il numero degli immigrati come rilevabile dalle tabelle inserite al punto 6. Considerato che le due strutture sopradescritte sono le uniche ad attuare interventi di primo ascolto, di prima accoglienza e di distribuzione di aiuti materiali (come riconosciuto dal Comune e dall’Ambito Sociale XIX), con il progetto si intende continuare e potenziare le attività per cui sono nate. Visto l’aumento delle richieste di aiuto, considerato l’impegno in ordine di tempo e il coinvolgimento emotivo degli operatori, diventa prioritario reperire un volontariato nuovo e giovane. 8.1 PIANI DI ATTUAZIONE PREVISTI PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI Ogni giovane realizza le attività sotto elencate con il monte ore di 30 ore settimanali. Si ricorda che l’obiettivo 1 è attività prioritaria della Caritas. L’obiettivo 2 lo è del Ponte. L’obiettivo 3 è comune alle due realtà. CARITAS DIOCESANA - FERMO - 40667 PERIODO FASE DI AVVIAMENTO Dalla pubblicazione del Bando all’ingresso OBIETTIVI SPECIFICI Contenere il disagio del singolo e/o della famiglia offrendo sostegno e creando una relazione costruttiva e di fiducia FASE DI SERVIZIO Dal secondo al dodicesimo mese Tirocinio osservativo (presenza presso la sede per almeno 8 ore) Tirocinio pratico (presenza nella sede per una settimana) al fine di conoscere meglio la struttura e le future attività Inserimento ed accompagnamento dei giovani in SC; conoscenza di competenze e aspirazioni dei volontari (20h sett.) Conoscere la realtà territoriale dei bisogni e delle risorse, umane e strumentali (5 h sett.); Approfondire il progetto nei suoi aspetti applicativi (5 h sett.) ; Dal primo al secondo mese FASE DI SERVIZIO ATTIVITA’ OBIETTIVI SPECIFICI 1. Rispondere all’emergenza quotidiana dei poveri della città di Fermo (alloggio, vitto, vestiario e igiene personale); 1. Accoglienza in forma residenziale con accompagnamento ad un pieno inserimento (6 h sett.) CARITAS (Comunità-alloggio) 17 CITTÀ SOLIDALE CARITAS FERMO 2. Mantenere frequenti contatti con gli utenti per il sostegno e favorire l’inserimento abitativo, lavorativo e la piena autonomia economica; piccoli aiuti economici e materiali CARITAS (Centro di Ascolto) 3. rafforzare il coordinamento tra le due sedi di servizio, le Parrocchie di Fermo, e le istituzioni pubbliche per un servizio globale alla famiglia. 2. -attività di sportello per l’ascolto, l’accoglienza e l’indirizzo(12h sett.) - contatti telefonici con gli utenti (3 h sett) - accompagnamento nel disbrigo di servizi esterni e contatti con i Servizi Sociali (2h sett.); - aggiornamento quotidiano delle schede cartacee e informatico (2h sett.Caritas). 3.- attività di segreteria (2 h sett.) - verifiche in equipe per situazioni particolari (1 h sett.); contatti con i servizi socio-sanitari, legali territoriali (1 h sett.) contatti con le altre associazioni di volontariato (1 h sett.) Ass. IL PONTE Onlus - FERMO PERIODO OBIETTIVI SPECIFICI - 68237 ATTIVITA’ FASE DI AVVIAMENTO Tirocinio osservativo (presenza presso la sede per per almeno 8 ore) Dalla pubblicazione del Contenere il disagio del singolo e/o della famiglia offrendo sostegno e creando una Bando all’ingresso relazione costruttiva e di fiducia; Tirocinio pratico (presenza nella sede per una settimana) al fine di conoscrere meglio la struttura e le future attività FASE DI SERVIZIO Inserimento ed accompagnamento dei giovani in SC; conoscenza di competenze e aspirazioni dei volontari (20h sett.) Conoscere la realtà territoriale dei bisogni e delle risorse, umane e strumentali (5 h sett.); Approfondire il progetto nei suoi aspetti applicativi (5 h sett.) ; Dal primo al secondo mese FASE DI SERVIZIO Dal secondo al dodicesimo mese Contenere il disagio del singolo e/o della famiglia offrendo sostegno e creando una relazione costruttiva e di fiducia; OBIETTIVI SPECIFICI 1. Servizio mensa e distribuzione alimenti a domicilio (10 h sett.) 1. Rispondere all’emergenza quotidiana dei poveri Distribuzione vestiario, attrezzature varie per la della città di Fermo (alloggio, vitto, vestiario e casa (10 h sett.) igiene personale) Servizio docce (1 h sett.) - contatti telefonici e colloqui con gli utenti (3 h 2. Mantenere frequenti contatti con gli utenti per il sett.); sostegno e favorire l’inserimento lavorativo e - accompagnamento nel disbrigo di servizi esterni abitativo; (1 h sett.) 3. rafforzare il coordinamento tra le due sedi di servizio, le Parrocchie di Fermo, e le istituzioni pubbliche per un servizio globale alla famiglia. 3.- attività di segreteria (2 h sett.) - verifiche in equipe per situazioni particolari (1 h sett.); contatti con i servizi socio-sanitari, legali territoriali (1 h sett.) contatti con le altre associazioni di volontariato (1 h sett.)) 8.2 COMPLESSO DELLE ATTIVITÀ PREVISTE PER LA REALIZZAZIONE DEI PIANI DI ATTUAZIONE Per la realizzazione degli obiettivi saranno utilizzati i seguenti strumenti: o verifica mensile; o colloqui personali periodici; o equipe settimanale di verifica; Le attività che si intendono realizzare per l’attuazione degli obiettivi sono le seguenti: • Potenziare le attività di sportello per l’ascolto e la presa in carico delle famiglie e dei singoli in difficoltà cercando di fare emergere le situazioni nascoste (bisogni impliciti e sottesi). 18 CITTÀ SOLIDALE CARITAS FERMO • • • • • • • Realizzare progetti individuali di intervento per soggetti a rischio di grave emarginazione (cura della persona, recupero delle relazioni familiari e della sua storia con la supervisione dei Servizi Sociali Comunali). Qualificare sempre più l’accoglienza curando le relazioni interpersonali fra tutti i volontari inseriti nel progetto attraverso le azioni educative quotidiane e corsi di formazione. Collegarsi tramite OSPO3 alla rete diocesana, regionale e nazionale dell’Osservatorio delle povertà. Curare il rispetto reciproco e l’animazione nella mensa del Ponte e nelle comunità-alloggio. Supporto scolastico a bambini con difficoltà per aiutare indirettamente tutta la famiglia, in particolare ai figli degli immigrati. Visitare a domicilio le persone sole, in difficoltà. Studiare nuovi interventi nel Comune da proporre al Tavolo di concertazione dell’ Ambito Sociale XIX specialmente nei quartieri ad alto rischio di devianza sociale. CARITAS DIOCESANA - FERMO - 40667 DESCRIZIONE DELLE AZIONI OBIETTIVI SPECIFICI 1. Rispondere all’emergenza quotidiana dei poveri della città di Fermo (alloggio, vitto, vestiario e igiene personale); CARITAS (Comunità-alloggio) 2. Mantenere frequenti contatti con gli utenti per il sostegno e favorire l’inserimento abitativo, lavorativo e la piena autonomia economica; piccoli aiuti economici e materiali CARITAS (Centro di Ascolto) 3. rafforzare il coordinamento tra le due sedi di servizio, le Parrocchie di Fermo, e le istituzioni pubbliche per un servizio globale alla famiglia. Accoglienza d’emergenza nella vita comunitaria Preparazione e distribuzione dei pasti Gestione delle camere e servizi igienici Gestione della cucina, della mensa e dei luoghi comuni Regolarizzazione delle situazioni accolte Sostegno scolastico ai figli accolti con la famiglia Ascolto delle problematiche e delle richieste del singolo e/o della famiglia (interventi ripetuti) Accompagnamento delle persone ai servizi pubblici Iinterventi con piccoli aiuti economici e materiali Disbrigo di pratiche di famiglie italiane e soprattutto di immigrati Ricerca di casa e di lavoro Compilazione della scheda OSPO 3 Avvio alle visite mediche Contatti con i servizi sociali, scolastici, legali territoriali Attività di segreteria Verifica in equipe delle situazioni familiari più complesse Attività di coordinamento dei servizi in rete Attività di verifica delle situazioni individuali e familiari Contatti con le altre associazioni di volontariato e con le istituzioni pubbliche Ass. IL PONTE Onlus - FERMO OBIETTIVI 1. Rispondere all’emergenza quotidiana dei poveri della città di Fermo (alloggio, vitto, vestiario e igiene personale) - 68237 DESCRIZIONE DELLE AZIONI Preparazione e distribuzione dei pasti Consegna dei pasti a domicilio Distribuzione vestiario Servizio docce 2. Mantenere frequenti contatti con gli utenti per Collaborazione con il Centro di Ascolto il sostegno e favorire l’inserimento lavorativo e Distribuzione mobili e attrezzature varie per la casa abitativo; 3. rafforzare il coordinamento tra le due sedi di servizio, le Parrocchie di Fermo, e le istituzioni pubbliche per un servizio globale Attività di segreteria Verifica in equipe delle situazioni familiari più complesse Attività di coordinamento dei servizi in rete Attività di verifica delle situazioni individuali e familiari 19 CITTÀ SOLIDALE CARITAS FERMO alla famiglia. Contatti con le altre associazioni di volontariato e con le istituzioni pubbliche 8.3 RISORSE UMANE COMPLESSIVE NECESSARIE PER L’ESPLETAMENTO DELLE ATTIVITÀ PREVISTE, SPECIFICANDO SE VOLONTARI O DIPENDENTI A QUALUNQUE TITOLO. il personale coinvolto nella CARITAS DIOCESANA consta di: personale retribuito n. 1 - n. 1 segretaria a contratto Personale volontario n. 30 - n. 12 volontari addetti all’ascolto (in turnazioni) - n. 20 volontari addetti alla distribuzione (in turnazioni giornaliera) - n. 1 volontaria psicologa addetta alla consulenza - n. 1 assistente sociale volontaria addetta al coordinamento di rete - n. 1 volontaria addetta alla segreteria - n. 2 giovani in Servizio civile - n. 1 sacerdote volontario CARITAS DIOCESANA - FERMO - 40667 Vedi obiettivo 3 Vedi obiettivo 2 Vedi obiettivo 1 DESCRIZIONE DELLE AZIONI Accoglienza d’emergenza nella Comunita’ alloggio Preparazione e distribuzione dei pasti Gestione delle camere e servizi igienici Gestione della cucina, della mensa e dei luoghi comuni Sostegno scolastico ai figli Regolarizzazione delle situazioni accolte Iscrizione e accompagnamento dei figli a scuola Contatti con le scuole dei figli Ascolto delle problematiche e delle richieste del singolo e/o della famiglia (interventi ripetuti) Accompagnamento delle persone ai servizi pubblici Iinterventi con piccoli aiuti economici e materiali Disbrigo di pratiche di famiglie italiane e soprattutto di immigrati Ricerca di casa e di lavoro Compilazione della scheda OSPO 3 Avvio alle visite mediche Contatti con i servizi sociali, scolastici, legali territoriali ATTIVITA’ DELLE RISORSE UMANE 2 suore volontarie (a tempo pieno inserite nella vita comunitaria) 5 volontari 1 giovane SC 1 Direttore sacerdote volontario della Caritas 1 volontaria ragioniera in pensione 6 volontari del CdA, 2 giovani in SC 1 direttore sacerdote volontario 1 volontario del centro di Ascolto (ogni mercoledì) 1 giovane del SC 1 infermiera volontaria 2 insegnanti volontarie 2 avvocati volontari 2 medici di base volontari 2 impiegati di banca volontari 1 assistente sociale volontaria 1 psicologa volontaria Attività di segreteria Attività svolte insieme all’Ass. IL PONTE Verifica in equipe delle situazioni familiari più 1 segretaria a contratto complesse 1 Infermiera volontario Attività di coordinamento dei servizi in rete 4 volontari responsabili Attività di verifica delle situazioni individuali e 1 volontario Vicedirettore della Caritas familiari 2 giovani del SC Contatti con le altre associazioni di 1 assistente Sociale volontaria volontariato e con le istituzioni pubbliche 1 psicologa volontaria Promozione del servizio civile e del 1 sacerdote volontario 20 CITTÀ SOLIDALE CARITAS FERMO volontariato 3 insegnanti volontarie Il personale dell’Ass. IL PONTE coinvolto consta di: personale retribuito n. 1 - n. 1 coordinatrice dipendente a 20 ore Personale volontario n. 58 - n. 40 volontari delle parrocchie di Fermo addetti alla mensa (in turnazioni settimanale ) - n. 12 volontari addetti alla distribuzione (in turnazioni giornaliera) - n. 1 volontaria psicologa addetta alla consulenza - n. 1 assistente sociale volontaria addetta al coordinamento di rete - n. 1 volontaria addetta alla segreteria - n. 2 giovani in Servizio civile - n. 1 sacerdote volontario Ass. IL PONTE Onlus - FERMO DESCRIZIONE DELLE AZIONI Vedi obiettivo 1 Preparazione e distribuzione dei pasti Consegna dei pasti a domicilio Distribuzione vestiario Servizio docce Distribuzione mobili e attrezzature varie per la casa per raggiungere la piena autonomia abitativa e lavorativa - 68237 ATTIVITA’ DELLE RISORSE UMANE 1 coordinatrice dipendente a 20 ore 2 volontari delle Parrocchie (a turno giornaliero) 1 volontaria cuoca 1 giovane in SC (solo in sala pranzo) 1 volontario delle Parrocchie (a turno giornaliero) 1 giovane in SC 1 coordinatrice a dipendente a 12 ore 1 volontario delle Parrocchie (a turno giornaliero) 2 volontari delle Parrocchie (a turno giornaliero) 1 giovane in SC (Solo dentro la sede) 2 volontari delle Parrocchie (a turno giornaliero) Vedi obiettivo 3 Vedi obiettivo 2 1 coordinatrice a dipendente a 12 ore Collaborazione con il Centro di Ascolto per dare un intervento completo verso la piena autonomia economica e abitativa delle persone che contattano la struttura 1 volontario delle Parrocchie (a turno giornaliero) 2 volontari delle Parrocchie (a turno giornaliero) 1 giovane in SC (Solo dentro la sede) Attività di segreteria Verifica in equipe delle situazioni familiari più complesse Attività di coordinamento dei servizi in rete Attività di verifica delle situazioni individuali e familiari Contatti con le altre associazioni di volontariato e con le istituzioni pubbliche Promozione del servizio civile e del volontariato Attività svolte insieme alla Caritas Diocesana 1 coordinatrice attività a dipendente 1 Infermiera volontario 4 volontari responsabili 1 volontario Vicedirettore della Caritas 2 giovani del SC 1 assistente Sociale volontaria 1 psicologa volontaria 1 sacerdote volontario 3 insegnanti volontarie 8.4 RUOLO ED ATTIVITÀ PREVISTE PER I VOLONTARI NELL’AMBITO DEL PROGETTO. L’inserimento dei volontari in Servizio Civile all’interno della Caritas e del Ponte prevede un percorso di inserimento lavorativo di un mese attraverso l’affiancamento degli educatori ed operatori. Tale percorso ha lo scopo di: - Conoscere gli obiettivi del progetto, le strutture e le attività della Caritas e del Ponte; - Conoscere i bisogni, le risorse umane e strumentali del territorio; 21 CITTÀ SOLIDALE CARITAS FERMO - Rotazione fra le attività di ascolto, distribuzione beni materiali in modo da poter coniugare la conoscenza approfondita del progetto con le proprie competenze ed aspirazioni. Al termine di tale periodo è prevista una verifica con il coinvolgimento dell’OLP, del Responsabile Diocesano, dei rappresentanti dei co-promotori e dei volontari in SC. Dalla verifica emergeranno le abilità e le attitudini dei giovani e le eventuali difficoltà incontrate. Questa analisi permetterà di definire il piano di occupazione e l’orario di lavoro ed i tempi per la formazione per il resto dell’anno. Il/la volontario/a in SC opererà in supporto al Volontariato esistente e agli operatori sociali consulenti sia nelle attività a diretto contatto con gli utenti e le loro famiglie che in quelle di preparazione delle attività attraverso i seguenti servizi ausiliari: 1. Aggiornamento della documentazione cartacea e informatica; 2. Individuazione delle tecniche e delle modalità più corrette per coinvolgere le comunità locali ad una maggiore attenzione verso le realtà di bisogno; 3. Monitoraggio e verifica delle azioni svolte. Il piano di impiego del volontario vuol far sì che, attraverso l’esperienza diretta, il giovane possa far propri quei valori di solidarietà, giustizia e pace che la Caritas vede concretizzati nell’incontro e nella vicinanza con i soggetti deboli, nella scelta di uno stile di vita connotato dalla promozione della solidarietà sociale e dalla sobrietà vissuta nelle scelte quotidiane. CARITAS DIOCESANA - FERMO - 40667 Vedi obiettivo 3 Vedi obiettivo 2 Vedi obiettivo 1 DESCRIZIONE DELLE AZIONI RUOLO DEI VOLONTARI IN SC Accoglienza d’emergenza nella vita comunitaria Preparazione e distribuzione dei pasti Gestione delle camere e servizi igienici Gestione della cucina, della mensa e dei luoghi comuni Sostegno scolastico ai figli Regolarizzazione delle situazioni accolte Iscrizione e accompagnamento dei figli a scuola Contatti con le scuole dei figli Vicinanza alle persone appena accolte in comunità Aiuto alle suore volontarie all’assegnazione dei posti e soluzione dei problemi abitativi Animazione dei bambini e adolescenti accolti Sostegno scolastico pomeridiano Integrazione e continuità del lavoro dei volontari incaricati, sostituzione del volontario assente Conoscenza e sostegno domiciliare alle situazioni che non possono accedere ai servizi per motivi di malattia o di mancanza di trasporto Affiancamento dei volontari per i contatti continui con le assistenti sociali e psicologhe degli enti pubblici preposti Ascolto delle problematiche e delle richieste del singolo e/o della famiglia (interventi ripetuti) Accompagnamento delle persone ai servizi pubblici Iinterventi con piccoli aiuti economici e materiali Disbrigo di pratiche di famiglie italiane e soprattutto di immigrati Ricerca di casa e di lavoro Compilazione della scheda OSPO 3 Avvio alle visite mediche Contatti con i servizi sociali, scolastici, legali territoriali Integrazione e continuità del lavoro dei volontari e dipendenti incaricati Compilazione delle schede mentre i volontari fanno il colloquio Successivo inserimento informatico Attività di segreteria Verifica in equipe delle situazioni familiari più complesse Attività di coordinamento dei servizi in rete Attività di verifica delle situazioni individuali e familiari Contatti con le altre associazioni di volontariato e con le istituzioni pubbliche Promozione del servizio civile e del volontariato Integrazione e continuità del lavoro dei volontari incaricati. Sostituzione del volontario assente Partecipazione all’equipe per la soluzione dei problemi alle famiglie in difficoltà Partecipazione alle iniziative cittadine per combattere l’isolamento e l’emarginazione delle famiglie Partecipare alla Rete dei servizi alla persona Incontri nelle scuole, nelle associazioni e nei gruppi parrocchiali per promuovere il volontariato e il Servizio Civile. 22 CITTÀ SOLIDALE CARITAS FERMO Ass. IL PONTE Onlus - FERMO Vedi obiettivo 3 Vedi obiettivo 2 Vedi obiettivo 1 DESCRIZIONE DELLE AZIONI - 68237 RUOLO DEI VOLONTARI IN SC Preparazione e distribuzione dei pasti Consegna dei pasti a domicilio Distribuzione vestiario Servizio docce Controllo in sala attesa per mantenere ordine e assegnare il proprio turno; Animazione e controllo dell’armonia e del rispetto reciproco fra gli ospiti durante il pranzo; Aiuti ai volontari per la distribuzione del pasto Aiuto per la preparazione delle buste alimenti Aiuto in guardaroba per la distribuzione del vestiario Registrazione informatica degli aiuti dati in giornata Distribuzione mobili e attrezzature varie per la casa per raggiungere la piena autonomia abitativa e lavorativa Aiuti ai volontari e ai dipendenti addetti Contatti telefonici in caso di particolari emergenze o consegne (mobili, attrezzature casa, ecc) Conoscenza e sostegno domiciliare alle situazioni che non possono accedere ai servizi per motivi di malattia o di mancanza di trasporto. Collaborazione con il Centro di Ascolto (integrazione) Collaborazione con il Centro di Ascolto Attività di segreteria Verifica in equipe delle situazioni familiari più complesse Attività di coordinamento dei servizi in rete Attività di verifica delle situazioni individuali e familiari Contatti con le altre associazioni di volontariato e con le istituzioni pubbliche Promozione del servizio civile e del volontariato Integrazione e continuità del lavoro dei volontari incaricati. Sostituzione del volontario assente Partecipazione all’equipe per la soluzione dei problemi alle famiglie in difficoltà Partecipazione alle iniziative cittadine per combattere l’isolamento e l’emarginazione delle famiglie Partecipare alla Rete dei servizi alla persona Incontri nelle scuole, nelle associazioni e nei gruppi parrocchiali per promuovere il volontariato e il Servizio Civile. 9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 4 (quattro) 10) Numero posti con vitto e alloggio: 0 (zero) 11) Numero posti senza vitto e alloggio: 0 (zero) 12) Numero posti con solo vitto: 4 (quattro) 13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 30 14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : (trenta) 5 (cinque) 15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio: o Partecipazione al percorso formativo previsto a livello diocesano e ai corsi di formazione residenziali organizzati a livello diocesano, interdiocesano, regionale, (corso di inizio, metà e fine servizio) anche fuori dal Comune e dalla Provincia ove si svolge il proprio progetto, così come previsto dal percorso di formazione; ogni corso ha la durata di alcuni giorni. o Partecipazione ai momenti di verifica dell’esperienza di servizio civile con la Caritas Diocesana e/o le sedi di attuazione svolte su basi periodica (quindicinale-mensile) e previsti a metà e a fine servizio con momenti residenziali di due-tre giornate organizzati a livello diocesano, regionale, interdiocesano anche fuori dal Comune e della Provincia ove si svolge il progetto. o Disponibilità al trasferimento temporaneo dalla sede in caso di: eventi di formazione e sensibilizzazione diocesani, regionali o nazionali (esempio incontro nazionale giovani in SC). o Ai volontari è chiesta in particolare la disponibilità all’ascolto e a relazionarsi sia con i destinatari del servizio e con le loro famiglie, sia con i responsabili del progetto ed i consulenti professionisti, con i volontari dei centri operativi e quelli degli enti co-promotori. o Addestramento specifico al compito che verrà assegnato. 23 CITTÀ SOLIDALE CARITAS FERMO o E’ richiesta la flessibilità oraria per eventi straordinari. o E’ richiesta la disponibilità a trasferimenti temporanei della sede nei termini stabiliti dalla legge per eventuali soggiorni estivi. o E’ richiesta la disponibilità nei giorni festivi, per eventi straordinari, con possibilità di recupero del riposo durante la settimana. o E’ richiesta la partecipazione agli incontri di Equipe con gli operatori delle sedi di attuazione del progetto. o E’ richiesta la disponibilità per missioni fuori della sede (incontri con le famiglie, con i Servizi Sociali, con le scuole e trasferimenti in Comuni limitrofi per accompagnamento utenti e per partecipare a riunioni di Equipe e alla formazione diocesana; o E’ richiesto il rispetto della normativa della privacy (D.Lgs.196/2003) o E’ richiesta la disponibilità ad usufruire dei giorni di permesso durante la chiusura estiva dei Centri. 24 CITTÀ SOLIDALE CARITAS FERMO CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE 16) Sede/i di attuazione del progetto ed Operatori Locali di Progetto: L’Ente presso il quale devono essere indirizzate le domande è: CARITAS DIOCESANA DI FERMO Via Palestrina, 21/23 cap 63023 città FERMO – Tel. 0734/229504 Fax 0734/213209 E-mail: [email protected] Persona di riferimento: TONUCCI GINA N. Sede di attuazione del progetto Comune Indirizzo Cod. ident. sede N. vol. per sede 1 CARITAS DIOC FERMO FERMO Via Palestrina, 21/23 40667 2 2 ASSOC. IL PONTE ONLUS FERMO Via Palestrina, 21/23 68237 2 Nominativi degli Operatori Locali di Progetto Data di Cognome e nome C.F. nascita 17) Altre figure impiegate nel Progetto: N. Sede di attuazione del progetto Comune Indirizzo Cod. ident. sede 1 CARITAS DIOC FERMO FERMO Via Palestrina, 21/23 40667 2 ASSOC. IL PONTE ONLUS FERMO Via Palestrina, 21/23 68237 N. Cogn vol. ome per e sed nom e e 2 TUTOR Data di nascita RESP. LOCALI ENTE ACC. C.F. Cognome e nome Data di nascita C.F. 2 25 CITTÀ SOLIDALE CARITAS FERMO 18) Strumenti e modalità di pubblicizzazione del progetto: L’azione di promozione del servizio civile volontario rientra in un’iniziativa allargata di promozione generale del servizio civile e dell’obiezione di coscienza e del servizio civile della Caritas Italiana. La campagna permanente di promozione del servizio civile si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica ai valori della solidarietà, della pace, della nonviolenza e della mondialità e in particolare alle possibilità offerte dal servizio civile e/o altre forme di impegno civile dei giovani. ATTIVITA’ PERMANENTI DI PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE A LIVELLO NAZIONALE • Sito Caritas Italiana www.caritasitaliana.it • Foglio informativo quindicinale on line InformaCaritas di Caritas Italiana • Mensile della Caritas Italiana “Italia Caritas” • Blog del Tavolo Ecclesiale www.esseciblog.it • Almeno 4 incontri l’anno di coordinamento e promozione con il Tavolo ecclesiale per il servizio civile, composto dalla Caritas Italiana, alcuni Uffici della Conferenza Episcopale Italiana, l’Azione Cattolica Italiana e vari enti e organismi di ispirazione cattolica che promuovono il servizio civile nazionale. Il Tavolo ecclesiale ha l’obiettivo di promuovere il servizio civile presso le articolazioni territoriali (a livello diocesano) dei membri del Tavolo. • Stand e eventi promozionali del servizio civile all’interno dei momenti dedicati ai giovani italiani alla GMG 2008 a Sidney • Scheda promozionale swl servizio civile all’interno del materiale distribuito all’Agorà dei giovani 2008 • Scheda sul servizio civile a Civitas e Terra Futura in collaborazione con il Tavolo Ecclesiale per il servizio civile. • Stampa di pieghevoli, poster e segnalibro sul servizio civile. • Progetto di promozione del servizio civile in collaborazione con l’Azione cattolica Italiana, presso i gruppi giovanili delle Azione Cattoliche diocesane. • Incontro nazionale dei giovani in servizio civile in occasione di San Massimiliano martire (12 marzo). • In collaborazione con la Conferenza Nazionale Enti per il Servizio Civile (CNESC), di cui la Caritas Italiana è socia, presentazione pubblica del rapporto annuale degli enti membri della CNESC. • Campagna sul servizio civile in collaborazione con l’Università LUMSA. In particolare sono messe a disposizione delle Caritas Diocesane format grafici e slogan promozionali pensati da studenti del corso in Scienza della Comunicazione dell’Università LUMSA. ATTIVITA’ DI PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE A LIVELLO LOCALE SVOLTE PRIMA DELL’AVVIO DEL PROGETTO Incontri nelle scuole superiori della diocesi e partecipazione alle assemblee di Istituto numero 5x1h= 5h Incontri nelle parrocchie e nelle associazioni di volontariato: numero 6x1h=6h Totale ore dedicate prima dell’avvio del progetto: 11ore ATTIVITA’ DI PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE A LIVELLO LOCALE SVOLTE DURANTE LO SVOLGIMENTO DEL PROGETTO Le attività di animazione e sensibilizzazione del territorio saranno svolte dai giovani in SC in collaborazione con gli altri giovani della Caritas e dell’Azione Cattolica sia negli incontri programmati dall'AC Giovani, sia nei Gruppi Parrocchiali su promozione dei parroci stessi. Inoltre, tramite un depliant che circolerà nelle parrocchie, nelle scuole e nei luoghi di svago dei giovani, saranno dati tutti i recapiti e gli orari dove prendere informazioni sulle disposizioni legislative, circolari UNSC, Caritas Italiana, ecc. e sullo svolgimento dei progetti stessi. I siti locali sono due: quello della Caritas Diocesana www.caritasfermana.it e quello di Caritas Marche www.caritasmarche.it . Incontri previsti: Incontri nelle scuole superiori della diocesi e partecipazione alle assemblee di Istituto numero 8x1h= 8h Incontri nelle parrocchie numero 10x1h=10h 26 CITTÀ SOLIDALE CARITAS FERMO Incontri nelle Associazioni di Volontariato numero 6x1h=6h Incontri regionali di Pastorale Giovanile numero 2x3h=6h Partecipazione momenti regionali (marcia della Pace…) 2x2h=4h Aggiornamento del servizio nel Giornale Diocesano. La voce delle Marche: 2x2h=4h Totale ore dedicate durante il servizio civile: 38 ore Totale complessivo ore di promozione e sensibilizzazione: 49 ore 19) Eventuali autonomi criteri e modalità di selezione dei volontari: Criteri UNSC. Fermo restando i criteri previsti dall'Ufficio Nazionale per il Servizio civile con la determinazione del Direttore Generale del 30 Maggio 2002, si rinvia al sistema di selezione verificato dall'Ufficio in sede di accreditamento 20) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): SI 21) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dei risultati del progetto: PIANO DI MONITORAGGIO AUTONOMO. Si rinvia al sistema di monitoraggio verificato dall’Unsc in sede di accreditamento. Inoltre per quanto concerne il monitoraggio, la verifica e la valutazione dell’esperienza dei volontari in servizio civile si prevedono due momenti di incontro con tutti i giovani partecipanti al progetto: o Incontro di metà servizio (al 5-6 mese) di due-tre giornate residenziali o Incontri periodici (quindicinali/mensili) di due-quattro ore svolti a livello diocesano o Incontro di fine servizio (al dodicesimo mese di due-tre giornate residenziali. Durante gli incontri verranno proposte attività di gruppo finalizzate alla verifica e alla rilettura dell’esperienza. Durante gli stessi momenti, verrà distribuito il questionario di monitoraggio e valutazione del progetto come previsto dal sistema di monitoraggio accreditato. 22) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): SI 23) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64: Non è richiesto nessun requisito aggiuntivo. 24) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto 25) Eventuali copromotori e partners del progetto con la specifica del ruolo concreto rivestito dagli stessi all’interno del progetto: CGM - Consorzio Nazionale della Cooperazione di Solidarietà Sociale “Gino Matterelli”. Codice fiscale: 01845670403 − Collaborazione nella promozione del progetto attraverso il riconoscimento e la certificazione delle competenze ai giovani che svolgono il servizio civile nel progetto. Università LUMSA: Collaborazione per la realizzazione di campagne promozionali come da voce 18 Azione Cattolica Diocesana DI Fermo - Codice Fiscale 90018630443 − Collaborazione nella gestione delle attività del progetto. Promozione del progetto a livello locale: nelle parrocchie, nei gruppi giovanili, fra le giovani coppie, fra gli adulti sensibili e disponibili. − Individuazione di nuovi volontari e formazione permanente dei volontari in servizio per elevare la qualità dell’intervento, educare il volontario al rispetto della persona, alla riservatezza, all’amore fraterno, alla coerenza evangelica. ASSOCIAZIONE NOA – Interazione Uomo Animale Ambiente Codice Fiscale 90039900445 Collaborazione nella promozione del progetto attraverso i propri canali. 27 CITTÀ SOLIDALE CARITAS FERMO 26) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto: CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 27) Eventuali crediti formativi riconosciuti: Riconosciuti da parte del Corso di Laurea di Scienze del Servizio Sociale dell'UNIVERSITA’ DEGLI STUDI “SUOR ORSOLA BENINCASA” DI SALERNO come da convenzione allegata. Riconosciuti da parte del Corso di laurea interfacoltà in "Scienze per la Pace" dell'Università di Pisa come da convenzione allegata. Riconosciuti da parte dalla Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano allegata. come da convenzione 28) Eventuali tirocini riconosciuti : Riconosciuti da parte del Corso di laurea di Scienze del Servizio Sociale dell'UNIVERSITA’ DEGLI STUDI “SUOR ORSOLA BENINCASA” DI SALERNO come da convenzione allegata. Riconosciuti da parte del Corso di laurea interfacoltà in "Scienze per la Pace" dell'Università di Pisa come da convenzione allegata. Riconosciuti per tutti i corsi di laurea dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano che prevedono attività di tirocinio, come da convenzione allegata. Nelle attività di tirocinio riconosciute sono compresi anche i tirocini utili per l’iscrizione agli albi professionali. 29) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae: Per tutti coloro che concludono il Servizio Civile è previsto il rilascio di un attestato da parte di Caritas Italiana in cui vengono riportate la tipologia del servizio svolto e le competenze che vengono conseguite durante il servizio (modello consegnato all’UNSC da Caritas Italiana). La Caritas Diocesana di Fermo rilascia su richiesta dell’interessato e per gli usi consentiti dalla legge ulteriore documentazione più dettagliata e particolareggiata. Le stesse competenze sono riconosciute e certificate mediante il rilascio di un attestato da parte dell’ente terzo CGM – Consorzio Nazionale della Cooperazione di Solidarietà Sociale “Gino Matterelli”, come da convenzione allegata. Il progetto consente l’acquisizione delle seguenti competenze riconosciute e certificate dalla caritas Italian e dall’ente terzo CGM – Consorzio Nazionale della Cooperazione di Solidarietà Sociale “Gino Matterelli”: COMPETENZE TRASVERSALI − Costruire messaggi chiari, al fine di fornire informazioni corrette ai giovani interessati alle attività organizzate dalla Caritas e dall’ass. Il Ponte. − Adottare stili di comportamento propositivi, improntati alla cordialità e alla cortesia. − Collaborare con i professionisti coinvolti nel progetti, in relazione ai propri compiti e ai risultati da raggiungere. − Integrarsi con altre figure/ruoli professionali e non. − Adeguarsi al contesto: linguaggio e atteggiamenti, rispetto delle regole e orari. − Gestire la propria attività con la dovuta riservatezza ed eticità. − Controllare la propria emotività rispetto alla sofferenza. − Lavorare in team per produrre risultati collettivi. − Assumere le necessarie decisioni gestionali in sufficiente autonomia, seppur nell’ambito di sistemi e procedure già calibrati e condivisi. − Collaborare con il Personale dell’ente e con i colleghi. COMPETENZE SPECIFICHE RICONOSCIUTE E CERTIFICATE DA CGM: 28 CITTÀ SOLIDALE CARITAS FERMO 1. Riconoscere le problematiche specifiche legate alla tipologia di utenza (immigrazione, problemi legali, problemi sanitari). 2. Avere la capacità di accoglienza, ascolto e progettazione di percorsi di uscita dal disagio sociale attraverso la relazione di aiuto. 3. Collaborare alla progettazione, organizzazione e conduzione di percorsi individualizzati di accompagnamento nella soluzione del disagio. 4. Avere la capacità di risposta a situazioni di ansia e disperazione. 5. Possedere capacità di ascolto empatico che elimina le barriere della comunicazione. 6. Collaborare a identificare metodologie di intervento e alla costruzione della rete relazionale con servizi ed istituzioni competenti per territorio. 7. Conoscere le problematiche psico-sociali relative all’emarginazione ed esclusione adulta e su modalità di intervento (bassa soglia, accompagnamento sociale, servizi di prossimità socio-educativi, domiciliarità). 8. Mediare tra la domanda di bisogno e la risposta della rete sociale. 9. Applicare tecniche di animazione, socializzazione per favorire l’integrazione dei singoli e dei gruppi. 10. Archiviare e catalogare su supporto elettronico le schede cartacee (OSPO3). FORMAZIONE GENERALE DEI VOLONTARI 30) Sede di realizzazione: La sede indicata per la formazione generale è il Centro Giovanni Paolo II, via Montorso Loreto (AN). Verranno altresì utilizzate, in base alle esigenze formative, sedi appropriate in grado di ospitare gruppi anche per corsi residenziali. 31) Modalità di attuazione: La formazione è effettuata in proprio, presso l’Ente, con formatori dell’Ente 32) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio: SI 33) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: A partire dai contenuti previsti per la formazione generale nella circolare “Linee guida per la formazione generale dei volontari”, ed il sistema di formazione verificato dall’UNSC in sede di accreditamento, il percorso di formazione generale si attua con le seguenti tecniche e metodologie. 33.1 Nella fase di accesso al servizio civile: Il progetto prevede un percorso di ingresso per la conoscenza della proposta, allo scopo di creare le condizioni ottimali di inserimento. Metodologia - lezioni frontali; - gruppi di approfondimento; - confronto sulle motivazioni; - riflessioni personali. Numero ore di formazione previste Il percorso ha una durata massima di 12 ore di formazione. 33.2 Durante il servizio civile: 33.2.a formazione generale Metodologia 29 CITTÀ SOLIDALE CARITAS FERMO Per ogni obiettivo formativo viene considerato: - la coscientizzazione: essere/divenire consapevoli di sé, dell’altro, del mondo; - dalla conoscenza della realtà al saper comunicare la realtà; - dal sapere di essere nella realtà al saper stare nella realtà; - dal saper fare al saper fare delle scelte; - dallo stare insieme al cooperare; ed in relazione a questi livelli la dimensione: - individuale della persona; - la famiglia, il gruppo, la comunità di appartenenza; - la società, il mondo; attraverso: - lezioni frontali (almeno il 50% del monte ore complessivo); - elaborazione dei vissuti personali e di gruppo, simulazioni, lavori in gruppo e riflessioni personali (almeno il 20% del monte ore complessivo); - testimonianze e/o visite ad esperienze significative; Numero ore di formazione generale previste: totale durante l’anno di 42 ore. La proposta è articolata in un percorso di formazione caratterizzato da: - corso di inizio servizio (3-5 giornate) nel primo mese di servizio - Incontro di formazione permanente settimanale/quindicinale di due-quattro ore Inoltre durante i momenti di verifica di metà e fine servizio (vedi il piano di monitoraggio interno descritto alla voce 21), verranno proposti anche degli approfondimenti tematici a partire dalla verifica dell’esperienza svolta nell’incontro di monitoraggio. La proposta è articolata in un percorso di formazione caratterizzato da tre momenti residenziali ( per un totale di 48 ore): - corso di inizio servizio (3 giornate) nel primo mese di servizio corso di metà servizio (3 giornate) dopo circa 5 mesi dall’avvio al servizio corso di fine servizio (3 giornate) nell’ultimo mese di servizio e da 6/8 incontri di formazione permanente di 3/4 ore ciascuno (per un totale di 24 ore). 33.2.b attività di animazione e sensibilizzazione Obiettivi Le competenze e la maturazione acquisibili attraverso la formazione, lo scambio e il confronto nel gruppo, portano a comunicare l’esperienza allo scopo di: - sviluppare le diverse competenze e capacità comunicative dei volontari; - promuovere il progetto sul territorio; - sensibilizzare sulle tematiche del progetto; Metodologia - elaborazione di programmi di animazione e sensibilizzazione del territorio; - studio delle principali forme di comunicazione mass-mediale (elaborazione di testi, grafica, informatica, accesso a stampa e Radio-TV); - preparazione alle principali forme di comunicazione (gestire un gruppo, parlare in pubblico …); - lo studio del target e la verifica dei risultati; Numero verifiche previste e relativi strumenti utilizzati anche per la misurazione dei livelli di apprendimento raggiunti; Nella fase di accesso al servizio: verifica attraverso scheda conforme a livello nazionale per la valutazione del “tirocinio osservativo” e del successivo “tirocinio pratico”. 30 CITTÀ SOLIDALE CARITAS FERMO Durante il servizio civile: valutazione attraverso scheda di verifica a conclusione dei singoli moduli formativi. Successive condivisioni e confronti in gruppo. 34) Contenuti della formazione A partire dai contenuti previsti per la formazione generale nella circolare “Linee guida per la formazione generale dei volontari”, ed il sistema di formazione verificato dall’UNSC in sede di accreditamento, si propone una formazione generale che preveda due fasi. Una prima fase di 33 ore circa (da realizzare nei primi 4 mesi) che tiene conto delle indicazioni delle “Linee guida per la formazione generale dei volontari” in cui presentare ad un primo livello i singoli argomenti che saranno poi, dove necessario, approfonditi a partire dalle esigenze del gruppo. Verranno unificate alcune tematiche all’interno dei momenti istituzionali previsti e verrà dedicato il primo periodo all’aspetto formativo istituzionale (una giornata settimanale). La tempistica verrà modulata secondo la tabella sottostante: Moduli UNSC L’identità del gruppo in formazione Dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: evoluzione storica, affinità e differenze tra le due realtà Il dovere di difesa della Patria La difesa civile non armata e nonviolenta La protezione civile La solidarietà e le forme di cittadinanza Servizio civile nazionale, associazionismo e volontariato La normativa vigente e la Carta di impegno etico Diritti e doveri del volontario del servizio civile Presentazione dell’Ente Il lavoro per progetti Totale Moduli Caritas sostenere l’esperienza e la sua rielaborazione favorire l’attenzione alla cura delle relazioni sostenere la motivazione sostenere l’orientamento per il futuro Tempistica Modalità (1) 3h+3h 1F–5I 2h 2F 2h 2F 2h 1F–1I 3h 2 F – 1I 3h 2F–1I 3h 1F–1I 2h 1 F – 1I 2h 2F 4h 3F–1I 2h 1F–1I 2h 1F–1I 33h 20 F – 13 I comprendere il significato di concorrere alla difesa della patria favorire l’educazione alla pace, alla cittadinanza attiva, alla solidarietà, alla responsabilità ambientale conoscere il sistema del Servizio Civile Nazionale conoscere la specificità della Caritas come ente ecclesiale acquisire competenze e abilità per lo svolgimento del servizio Abilitare e sostenere la comunicazione e l’animazione del territorio durante e dopo il servizio 31 CITTÀ SOLIDALE CARITAS FERMO (1) F: lezione frontale; I:dinamiche non formali Fermo restando le ore complessive di formazione ed i temi, l’articolazione della proposta sarà adattata in base al gruppo dei volontari in formazione. Al termine della prima fase verranno proposti alcuni strumenti per verificare il gradimento e l’interesse dei giovani rispetto a tutte le tematiche presentate, in modo da programmare il restante percorso formativo. Una seconda fase di 9 (nove) ore dove sarà possibile dedicare più attenzione e tempo ad alcune tematiche rispetto ad altre partendo dalle esigenze e dalle risorse dei giovani e delle realtà locali. Si approfondiranno gli stessi contenuti affrontati nelle prime 33 ore e si individueranno altre tematiche in base alle esigenze ed alla situazione del gruppo particolare di volontari. Inoltre durante i momenti di verifica di metà e fine servizio (vedi il piano di monitoraggio interno descritto alla voce 21), verranno proposti anche degli approfondimenti tematici, inerenti ai contenuti di formazione generale, a partire dalla verifica dell’esperienza svolta. 35) Durata: Il progetto prevede un percorso formativo generale di 42 ore totali. FORMAZIONE SPECIFICA (RELATIVA AL SINGOLO PROGETTO) DEI VOLONTARI 36) Sede di realizzazione: Le sedi di realizzazione sono: Caritas Diocesana di Fermo Via Palestrina, 21/23 - 63023 - Fermo (AP) Parrocchia San Bartolomeo Apostolo Vicolo Santarelli 4 - 62010 – Morrovalle (MC) 37) Modalità di attuazione: La formazione specifica è effettuata in proprio con formatori dell’Ente 38) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i: 39) 40) Competenze specifiche del/i formatore/i: Tecniche e metodologie di realizzazione previste: Si rinvia alle tecniche e alle metodologie di realizzazione della formazione generale previste nel sistema di formazione verificato dall’Ufficio Nazionale per il servizio civile in sede di accreditamento. Questo aspetto viene curato in collaborazione con le sedi di attuazione del progetto ed ha come obiettivo un positivo inserimento del giovane nel contesto di servizio in modo da garantire la tutela sia dei volontari che dell’utente dello stesso servizio. in particolare il progetto prevede: - lezioni frontali; - gruppi di approfondimento; - confronto sulle motivazioni; - riflessioni personali. 41) Contenuti della formazione: MODULI FORMATIVI Modulo 1 - Il progetto conoscenza del progetto: CITTA’ SOLIDALE conoscenza delle strutture del progetto conoscenza delle attività e delle procedure operative ruoli e figure all’interno della struttura FORMATORI TOTALE N. ORE 14 BISACCI CARLA BISACCI CARLA BISACCI CARLA BISACCI CARLA 2 2 2 2 32 CITTÀ SOLIDALE CARITAS FERMO conoscenza dei destinatari del progetto e dei loro bisogni conoscenza e comprensione del proprio ruolo all’interno del progetto da parte dei volontari SC verifica: confronto e questionario Modulo 2 - Il territorio la relazione la relazione d’aiuto la dimensione di Fede stili di vita solidali famiglia, agenzie sociali, parrocchia, città Vecchie e Nuove povertà Impegno etico Volontariato: motivazioni cittadinanza attiva Impegno etico verifica: confronto questionario Modulo 5 - Lavoro di gruppo 6 GEROSA PAOLA GEROSA PAOLA 4 2 18 GEROSA PAOLA GEROSA PAOLA GEROSA PAOLA GEROSA PAOLA GEROSA PAOLA GEROSA PAOLA LUCHETTI SIMONA GEROSA - BISACCI TONUCCI 2 4 2 2 2 2 2 2 22 CUCCHI FRANCESCO M. CUCCHI FRANCESCO M. TRAPASSO D.GIORDANO TRAPASSO D.GIORDANO TRAPASSO D.GIORDANO TRAPASSO D.GIORDANO TRAPASSO D.GIORDANO TONUCCI GINA LUCHETTI SIMONA DAMIANI MARCO TRAPASSO - CUCCHI 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 TOTALE Il lavoro d’equipe: riconoscimento di ruoli e competenze, processi di comunicazione e costruzione di sinergie verifica: confronto e questionario Modulo 6 - La rielaborazione TOTALE verifica degli obiettivi raggiunti CUCCHI FRANCESCO MARIA CUCCHI FRANCESCO MARIA TRAPASSO - CUCCHI BISACCI - GEROSA TRAPASSO - TONUCCI BISACCI - GEROSA TRAPASSO - TONUCCI BISACCI - GEROSA TRAPASSO - TONUCCI verifica dell’esperienza di Servizio Civile 42) 2 TOTALE le dinamiche di gruppo bilancio delle competenze personali verifica finale: confronto e questionario FORMAZIONE SPECIFICA BISACCI - GEROSA TOTALE Il mondo del disagio: mutamenti negli anni Il mondo del disagio: problematiche odierne educazione alimentare disoccupazione e conseguenze forme di dipendenza: tabagismo, alcolismo e tossicodipendenza intermediazione culturale nuovi diritti di cittadinanza verifica: confronto e questionario Modulo 4 - Relazione educativa 2 2 TOTALE Conoscenza e analisi delle caratteristiche e necessità del contesto territoriale in cui si trovano ad operare i centri agenzie educative presenti sul territorio Modulo 3 - Disagio ieri e oggi BISACCI CARLA BISACCI CARLA TOTALE 6 2 2 2 6 2 2 2 72 Durata: 72 ore 33 CITTÀ SOLIDALE CARITAS FERMO ALTRI ELEMENTI DELLA FORMAZIONE 43) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto: Si rinvia al sistema di monitoraggio verificato dall’UNSC in sede di accreditamento 34