emergenza terremoto centro italia

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emergenza terremoto centro italia
EMERGENZA TERREMOTO CENTRO ITALIA
EMERGENZA TERREMOTO IN CENTRO ITALIA
SUPPORTO PSICO-SOCIALE ALLE VITTIME DEL SISMA E A CHI COINVOLTO NELLE OPERAZIONI DI
SOCCORSO
1. Sintesi dell’intervento
Obiettivo generale: Contribuire al benessere psico-fisico degli individui colpiti dagli eventi sismici iniziati ad
agosto 2016.
Obiettivo specifico: Fornire assistenza psicologica e servizi di base alle persone sfollate a seguito del
terremoto del 24 agosto 2016, alle loro famiglie e ai soccorritori, attraverso l’attivazione di centri di ascolto
permanenti e mobili.
Risultato atteso 1: le persone colpite dal sisma possono ottenere un sostegno psicologico di base entro 4852 ore dall’evento traumatico e nei casi più gravi possono essere riferite ai servizi medici specializzati
preposti.
Risultato atteso 2: le persone sfollate più vulnerabili ricevono un supporto logistico e beni di prima
necessità per far fronte alla situazione di crisi
Popolazione target: circa 35.000 persone. Si tratta di tutta la popolazione sfollata dai vari comuni
epicentro del sisma o toccati dal sisma, secondo le stime della Protezione Civile. Gli operatori sono a
disposizione per chiunque avesse bisogno del loro supporto nei centri di ascolto, ma effettuano anche visite
a domicilio nelle frazioni o nei campi tendati dove non c’è un centro di ascolto fisso.
2. Contesto
Il 24 agosto 2016 una forte scossa di terremoto di magnitudo 6.0 con epicentro tra i comuni di Amatrice,
Accumuli (Provincia di Rieti) e Arquata del Tronto (Provincia di Ascoli Piceno), a cui è seguita un’altra scossa
di magnitudo 5.4 con epicentro a Norcia (Provincia di Perugia), ha fatto tremare la terra nel Centro Italia,
colpendo una vasta area fra Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo. Nelle ore e nei giorni seguenti si sono
susseguite circa 3.000 scosse di assestamento di più o meno forte intensità.
La zona dell'evento sismico si trova in un'area sismologica molto attiva dell'Italia che comprende anche
L'Aquila, dove nel 2009 si verificò un terremoto che provocò più di 300 morti e circa 65.000 sfollati, oltre
all'Umbria stessa, che nel 1997 subì un altro terremoto particolarmente intenso.
L'area più colpita è stata quella dell'alta Valle del Tronto, al confine tra Lazio, Marche ed Umbria. In
particolare sono stati pressoché rasi al suolo i centri di Amatrice e Accumoli nel Lazio, e Pescara del Tronto,
frazione del comune di Arquata del Tronto nelle Marche.
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La Protezione Civile ha riportato un bilancio ufficiale di 293 vittime, 238 persone estratte vive dalle macerie,
388 feriti e 3.554 sfollati, ospitati fin da subito nelle strutture allestite in Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo,
oltre a enormi danni alle infrastrutture, alle strutture pubbliche, alle vie di comunicazione e al patrimonio
culturale.
Immediatamente dopo il sisma il Dipartimento della Protezione Civile ha attivato i team di valutazione e le
attività di soccorso e assistenza alla popolazione, in coordinamento con le organizzazioni nazionali di
volontariato Anpas e Misericordie, le Forze Armate, la Croce Rossa Italiana e i Vigili del Fuoco. Dopo una
settimana dal terremoto, le operazioni di soccorso e quelle di primo aiuto erano state tutte appaltate.
Lo sciame sismico conseguente a questa prima scossa non si è praticamente mai fermato durante tutto il
mese di settembre (con scosse fino a magnitudo 4) e di ottobre. Il 26 Ottobre, tre forti scosse hanno fatto
tremare di nuovo la terra, e sono state avvertite distintamente in tutto il centro Italia. Le scosse, di
magnitudo 5.4, 5.9 e 4.6, con epicentro tra Castelsantangelo sul Nera, Visso, Ussita (dove sono crollate
alcune case), e Preci, hanno portato a nuovi crolli in tutti i comuni già danneggiati dal sisma di Agosto, ma
anche in alcuni paesi e borghi che si trovano più a nord del primo epicentro, e cioè nella zona di Preci e
Ussita.
Il 30 di Ottobre una nuova scossa, molto più forte di tutte le altre avvertite finora, dato che si è trattato di
una magnitudo 6.2, con epicentro Norcia, oltre ad aver finito di distruggere quello che rimaneva dei centri
storici di interi borghi, come Poggio Vitellino o Arquata del Tronto, ha apportato danni, gravissimi ed estesi,
agli edifici, al patrimonio storico e artistico e alle abitazioni di Norcia, Castelluccio, Ussita, Visso, e molti altri
nei dintorni. Migliaia gli sfollati: 25 mila nelle Marche e 5 mila in Umbria, secondo la Protezione civile. Si
tratta del sisma di magnitudo più alta dal 1980 in Italia, più forte di quello che colpì l’Aquila nel 2009.
Oggi, il giorno dopo, i controlli sono in corso e le stime iniziano ad essere più precise. Alcune fonti dicono
che si potrebbe arrivare a centomila sfollati e i danni alle case, agli edifici pubblici e alle strade
sembrano essere davvero ingenti.
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3. Analisi dei bisogni
Oxfam Italia si è attivata nei giorni immediatamente successivi al sisma di Agosto per organizzare una visita
sul campo e contattare le organizzazioni attive sul territorio per valutare i bisogni prioritari per i quali non
c’era ancora stata una risposta, in linea con la propria missione e visione.
In situazioni di emergenza come queste ci si concentra principalmente sulla ricostruzione di edifici e sul
ripristino dei servizi, lasciando in secondo piano le ferite invisibili, ma non per questo meno profonde, delle
persone. I danni non solo fisici ma soprattutto morali provocati dal sisma, lasceranno un segno e le
popolazioni colpite dovranno affrontare pesanti conseguenze psicologiche.
In queste situazioni è forte il pericolo dell’isolamento e della disgregazione, pertanto è importante realizzare
attività volte a facilitare le relazioni umane e al benessere delle persone per prevenire il disagio e colmare il
vuoto di relazioni che spesso si viene a creare dopo tragedie di questo tipo. In ogni crisi internazionale nella
quale interviene con attività salvavita, Oxfam cerca sempre di organizzare anche dei team di professionisti
che possano rispondere al bisogno di supporto morale e psicologico dei suoi beneficiari. Forte di questa
esperienza, in linea con la visione della confederazione, e anche in ragione del fatto che questo aspetto di
sostegno più “morale” non sembrava poter essere preso in carico solamente dal servizio sanitario nazionale,
soprattutto nei primi giorni dopo il sisma, Oxfam Italia ha deciso di focalizzare il suo intervento
sull'assistenza psicologica comunitaria alle vittime del terremoto e a tutti coloro coinvolti nei soccorsi e
negli aiuti, per far sì che venga rafforzata la loro capacità di far fronte alle conseguenze del sisma, in linea
con gli standard umanitari internazionali di protezione (es. standard Sphere). Oxfam assicurerà inoltre che i
membri della comunità e le organizzazioni locali della società civile siano parte attiva della risposta
all'emergenza.
Con questo obiettivo, Oxfam ha scelto di intervenire e sostenere il partner locale GUS (Gruppo Umana
Solidarietà), organizzazione autonoma e indipendente attiva dal 1993 nell’ambito dell’accoglienza e del
sostegno a coloro che fuggono da guerre e persecuzioni o che vivono disagi sociali quotidiani sul nostro
territorio, e con un’esperienza riconosciuta sul campo nell’ambito delle emergenze causate dai terremoti in
Centro Italia, a partire dal sisma del 1997 in Marche e Umbria fino al terremoto de L’Aquila nel 2009 durante
i quali il lavoro del GUS ha portato a cambiamenti positivi nella vita delle persone coinvolte.
Oggi, dopo questi nuovi, terribili, episodi sismici, Oxfam reitera il suo appoggio al GUS per il proseguimento
del lavoro sul campo di assistenza psicologica ma anche sociale e più in generale di “supporto” globale alle
popolazioni colpite dal terremoto e alle autorità che non riescono da sole a far fronte, in questo momento,
alle molteplici esigenze delle persone.
Oxfam sostiene le attività del GUS anche attraverso l’attivazione della propria rete di volontari che hanno
risposto e si sono resi disponibili da tutta Italia. I volontari impiegati dal GUS sono sia professionisti che
operatori formati dal Dott. Massimo Mari, dirigente dell’area vasta di Jesi, e coordinatore per il GUS per
l’aspetto formativo e di supervisione degli operatori/volontari impegnati nei centri d’ascolto
Chiaramente, nella impostazione delle attività così come nella loro realizzazione c’è un continuo scambio e
la più ampia collaborazione con le strutture pubbliche di riferimento e con le associazioni del territorio, a cui
poi vengono riferiti i casi più gravi, per i quali il sostegno deve essere pianificato sul medio-lungo periodo. Il
GUS, grazie anche all’attività istituzionale del dott. Mari, collabora attivamente con l’Azienda Sanitaria, così
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come con le associazioni di categoria, come l’Ordine degli Psicologi, che vogliano mettere tempo e
competenze a disposizione degli sfollati. Inoltre, una strettissima collaborazione è stata instaurata anche con
il Dipartimento della Protezione Civile e i Vigili del Fuoco, dato che in alcuni campi tendati, per diverse
settimane dopo il sisma, i volontari del GUS e di Oxfam sono stati gli unici rappresentanti della società civile
accanto alle forze dell’ordine e ai militari: questo ha permesso ai volontari di essere un punto di riferimento
anche per gli altri partecipanti ai soccorsi e di rendersi utili a 360 gradi nell’apportare gli aiuti.
4. Attività
La collaborazione con il GUS si basa sul potenziamento reciproco, rafforzando le capacità istituzionali di
entrambe le organizzazioni e focalizzandosi sull'impatto dell'azione condivisa.
L’esperienza del GUS, che come detto nasce nel 1997 durante il sisma Marche-Umbria, si è strutturata nel
tempo, grazie anche al supporto del materiale elaborato dal centro Studi EOS di Pavia e la collaborazione
con il Centre de Psycologie de Crise di Bruxelles che hanno elaborato il modulo di “concezione operativa di
gruppo” per le vittime di traumi e catastrofi.
Si tratta di un “ascolto attivo” offerto alla popolazione, al fine di prevenire, almeno in parte, alcuni dei
prevedibili danni psicologici a livello sociale, offrire punti di riferimento e confidenza alle persone che,
improvvisamente, hanno visto cadere le più ovvie certezze della propria vita quotidiana: la casa, il paese, le
relazioni sociali, il lavoro. Il senso comune esistente fino a quel momento, vacillando, ha messo in
discussione l’identità sociale della popolazione che in precedenza aveva come cardine una complessa
commistione di culture (contemporanea, contadina, montanara, ecc.):
Il lavoro del GUS in situazione di calamità naturali, dunque, si realizza principalmente con l’attivazione di
centri di ascolto con la convinzione che fronteggiare l’emergenza non significa solo “fare” ma che occorra
anche “stare con”. L'intervento è volto inoltre a individuare i casi più complessi e indirizzarli verso strutture
specializzate permanenti. I centri sono aperti 24/24h e 7/7giorni, per chiunque sentisse il bisogno di
confrontarsi o avesse la necessità di un aiuto di qualunque tipo. Ai centri di ascolto si sono potuti rivolegere
anche i soccorritori e più in generale chiunque sia stato coinvolto nella risposta all’emergenza, che ha
vissuto una situazione stressante e difficile da gestire quasi al pari delle vittime dirette del sisma.
Immediatamente dopo il terremoto, il GUS si è subito mobilitato e ha inviato gli operatori sui luoghi del
terremoto, mettendo base ad Arquata del Tronto, per dare supporto alla popolazione. Il centro di ascolto
attivato dal GUS in collaborazione con l’ASUR (Azienda Sanitaria Unica Regionale), che vede impegnati
equipe di psicologi e operatori, risponde proprio a questo bisogno.
I volontari formati dal Dott. Massimo Mari, impegnati nei centri d’ascolto, sono stati presenti nei luoghi del
terremoto fin dal qualche ora dopo il sisma, e si sono poi stabiliti nei campi tendati con 3 postazioni fisse e
4 mobili in provincia di Ascoli Piceno e Macerata. Più in dettaglio, si sono organizzate una tenda come
postazione fissa ad Arquata del Tronto e due postazioni mobili (camper) a disposizione degli operatori per
raggiungere le frazioni colpite; mentre in provincia di Macerata una tenda come postazione fissa a Castel
Sant’Angelo sul Nera e due postazioni mobili per raggiungere Visso e Ussita. A partire da Settembre, una
postazione fissa è stata istituita anche a San Benedetto del Tronto, dove risiedono ormai moltissimi sfollati
che hanno mano a mano abbandonato le tende e sono ospitati in case private o alberghi.
Oxfam Italia sostiene l’intervento realizzato con i centri d’ascolto mettendo a disposizione la sua expertise
nell’ambito delle emergenze in tutto il mondo e nell’ambito dell’accoglienza e del sostegno materiale e
psicologico ai richiedenti asilo in Italia.
Più in dettaglio, l’intervento ha previsto e prevede (fino a Dicembre 2016):
attivazione dei centri d’ascolto con personale volontario formato e professionisti;
formazioni settimanali dei volontari
Ricerca di volontari attraverso la rete nazionale dei volontari di Oxfam Italia
incontri specifici con le vittime del sisma per prevenire i danni psicologici attraverso i centri
d’ascolto mobili e fissi nelle comunità colpite dal sisma, riunioni assembleari nei campi allestiti e
nelle frazioni con le autorità locali, con la sanità pubblica, con il tessuto sociale;
5. eventuale supporto in termini di piccoli beni (indumenti, oggetti di uso quotidiano, etc.) per le
persone bisognose, se non presenti negli aiuti ricevuti nei campi dalla PC.
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Oltre ai costi per il sostegno logistico ai centri di ascolto, dunque, si prevede l’acquisto di generi diversi
(beni alimentari o altri beni non alimentari come indumenti specifici per persone anziane, kit igienici, …) da
servire alla popolazione durante il servizio di ascolto.
Dopo il sisma del 30 ottobre, per far fronte ai nuovi, molteplici, bisogni delle popolazioni colpite, il GUS et
Oxfam hanno deciso di rivedere il cronogramma e le attività in corso. In linea generale, ma tutto sarà
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confermato nelle prossime ore, si prevede un ampliamento della zona di intervento e, se necessario, anche
un ampliamento e diversificazione del tipo di interventi. Ad esempio, si pensa ad un aumento del numero di
volontari per garantire riuscire a coprire più aree ed avere un flusso continuo almeno fino a fine dicembre e
la possibilità di avere del personale tecnico che possa dare un ulteriore supporto (per esempio, 1 project
manager, psicologi per i centri mobili di ascolto e geometri per ricominciare con l’analisi di agibilità delle
abitazioni in collaborazione con le istituzioni preposte).
ALLEGATO 1 – Cronogramma dell’azione
Risposta emergenza terremoto Centro ItaliaOXFAM/GUS
Ago
16
Sett
16
Ott
16
Nov
16
Dic
16
.1.
.4.
.5.
.6.
.7.
2. formazioni settimanali dei volontari
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3. Ricerca di volontari attraverso la rete nazionale dei
volontari di Oxfam Italia
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1. attivazione dei centri d’ascolto
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4. incontri specifici con le vittime del sisma
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5. l’acquisto di generi diversi
ALLEGATO 2- Budget dell’azione
NOTA: Questo budget dell’azione non comprende ancora i nuovi possibili interventi da pianificare a
seguito delle nuove scosse di terremoto e soprattutto l’ultima importante scossa del 30 ottobre.
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