L`india Durante la crisi internazionale l`economia indiana ha

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L`india Durante la crisi internazionale l`economia indiana ha
L’india
Durante la crisi internazionale l’economia indiana ha mostrato notevole robustezza, una performance
resa possibile anche grazie all’insieme di misure fiscali e monetarie espansive, mirate a sostenere la
domanda e a non pregiudicare la prosecuzione del massiccio piano di investimenti in infrastrutture nel
paese.
L’India rappresenta oggi un vasto mercato di consumo. Dispone di una classe media che si aggira
intorno ai 350 milioni di persone (l’intera popolazione degli Stati Uniti d’America) e di una classe medioalta composta da circa 60 milioni di persone (l’intera popolazione italiana). 180 milioni di indiani (3 volte
la popolazione del Regno Unito) parlano perfettamente l’inglese, 43 milioni posseggono una carta di
credito, 60 milioni un telefono cellulare.
La graduale riconversione dell’economia indiana da economia trainata essenzialmente dai servizi ad
economia complessa, con un mix di manifatturiero e di terziario, unitamente ad uno spiccato processo
di occidentalizzazione in atto nella popolazione, gioca certamente a favore dei settori di eccellenza
italiani, con particolare riferimento a quelli piemontesi.
Per quanto riguarda l’interscambio con l’Italia la dinamicità delle economie emergenti si è riflessa
nell’evoluzione ancora sostenuta delle esportazioni italiane verso questi paesi. Quelle verso l’India,
supportate anche dall’attenzione riservata a questo paese dalle istituzioni italiane e dalle associazioni
industriali negli ultimi anni, nel primo semestre 2010 sono ammontate a 1,51 miliardi di euro, con un
aumento del 23,3%, quasi doppio di quello registrato dalle nostre esportazioni complessive (12,6%), e
in linea con la dinamica segnata nei confronti della Cina (23%). I settori significativi in termini di
penetrazione commerciale italiana nel mercato indiano continuano ad essere quelli della meccanica,
della componentistica auto e dell’alta tecnologia, che rappresentano oltre il 50% del nostro export nel
paese (2009). L’Italia rappresenta il ventiquattresimo fornitore dell’India a livello mondiale, ed il sesto a
livello europeo. Le importazioni italiane dall’India nel primo semestre del 2010 sono ammontate a 1,8
miliardi di euro, salendo del 19,4% rispetto al medesimo periodo del 2009, a fronte di una crescita del
18% registrata da quelle complessive. I prodotti dell’industria tessile e dell’abbigliamento rappresentano
la voce più importante dell’import italiano dall’India, con un’incidenza del 29%, seguiti dai mezzi di
trasporto (13%) e dai prodotti di base e metallo e quelli chimici (rispettivamente 10,7% e 10,3%).
Sempre sotto il profilo merceologico, i mezzi di trasporto sono fra i prodotti per cui si registra il più
sensibile aumento nell’incidenza complessiva sulle nostre importazioni dall’India.
L’India è assurta a rilevante attore dell’economia mondiale anche grazie ad alcune spettacolari
acquisizioni nei Paesi industrializzati (ad esempio, Jaguar e Rover da parte del Gruppo Tata). Gli
investimenti indiani nell’ambito dell’Unione Europea negli ultimi anni sono stati in effetti caratterizzati da
una continua crescita, dato l’attivismo e la disponibilità di liquidità di multinazionali come Tata o
Mahindra. Gli investimenti indiani nel vecchio continente si concentrano tradizionalmente verso i Paesi
Bassi ed il Regno Unito. Negli ultimi anni si è tuttavia assistito anche ad un costante incremento degli
investimenti esteri diretti in entrata in India, generati dalle aspettative sulle prospettive di crescita del
paese, e resi possibili dal processo di graduale liberalizzazione dell’economia. L’Italia rappresenta il
dodicesimo paese investitore in India, preceduto a livello europeo da Gran Bretagna, Paesi Bassi,
Cipro, Germania e Francia. (Fonte: Rapporto congiunto ICE-MAE, I semestre 2010)
I legami tra Piemonte e India dal punto di vista commerciale hanno visto un notevole rafforzamento a
partire dal 2005. Guardando il 2010, anno che ha visto il perdurare della crisi, e in particolare i primi sei
mesi, le cifre registrate sono estremamente positive: nei primi 6 mesi il Piemonte ha importato dall’India
per un valore complessivo di 170 milioni €, mentre l’India dal Piemonte ha acquistato per 128 milioni €,
che rispettivamente corrispondono a + 26,4% e + 34,9% rispetto al primo semestre 2009.
Al centro di questi scambi diversi settori. l Piemonte acquista in India articoli tessili e abbigliamento,
prodotti per l’agricoltura, metalli e suoi prodotti. L’india guarda al Piemonte principalmente per
macchinari e attrezzature meccaniche, macchinari elettrici e attrezzature elettriche, elettroniche e
ottiche. Molto intenso l’import-export nel settore trasporti. (Fonte: Uniocamere Piemonte su dati Istat)