Alta gamma La cooperazione bilaterale nei settori moda e gioielleria

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Alta gamma La cooperazione bilaterale nei settori moda e gioielleria
Alta gamma
La cooperazione bilaterale nei settori moda e gioielleria si basa su complementarità, sfociate nel 2006 nella costituzione di una
“Indo-Italian Task Force on Fashion, Design and Life Style Products” a seguito di un accordo tra il Ministero del Commercio
indiano e l’allora Ministero delle Attività Produttive.
L’India può contare su: vasta manodopera qualificata e semi-qualificata; basso costo del lavoro; vasto patrimonio tradizionale
nel tessile; ricchezza di materie prime. In particolare, l’industria indiana delle gemme e dei gioielli è uno dei segmenti a più alta
crescita nell’economia, con un tasso di incremento annuale medio del 15%. L’India è già il principale centri mondiale per il taglio
e la finitura polishing dei diamanti con una quota del 60% di questo tipo di lavorazione. In India il consumo pro capite per
l’abbigliamento è cresciuto notevolmente negli ultimi 5 anni, raggiungendo la quota del 5% sul totale del reddito disponibile. Il
settore moda abbigliamento detiene inoltre una quota del 20% di tutta la distribuzione organizzata in India facendone il settore
più grande e importante per il retail. La distribuzione organizzata nel settore moda abbigliamento sta crescendo a ritmi
vertiginosi e si stima che continuerà a crescere ad un tasso del 20% nei prossimi 4 anni.
(Fonti: ICE – rapporto congiunto ICE-MAE).
Eno-agroalimentare
Il settore alimentare, e in particolare i cibi di importazione, stanno acquisendo in India una crescente importanza, con la
graduale apertura del paese verso il mondo esterno. Il comparto rappresenta ancora la prima componente del consumo privato
con circa il 53% del reddito speso. Il consumo di beni agroalimentari cresce di circa l’8% all’anno con un costante incremento
della componente “fresh” quali verdure e frutta fresca. Per quanto riguarda il settore del vino, l’attuale consumo pro capite annuo
in India è di appena 9 ml, ancora molto lontano dai quasi 40 litri pro capite dell’Italia (dato ISMEA 1° semestre 2010), ma
bisogna considerare che la percentuale di popolazione che può permettersi di berlo è ancora bassa e non esiste una diffusa
“cultura del vino”.
Il mercato del vino inoltre (soprattutto nel Maharshtra dove ha sede la città di Mumbai e si registrano i consumi più alti, 60% sul
totale) è fortemente penalizzato da dazi attorno al 160% e accise del 200%, ed è soggetto a regolamentazioni assai complesse
che di fatto rappresentano una forte barriera all’entrata dei vini esteri nel mercato indiano. Secondo una recente indagine,
l’ammontare complessivo di dazi, accise, altre tasse e costi connessi alle procedure di sdoganamento fa si che una bottiglia di
vino acquistata al prezzo di 1,00€ raggiunga i 7.5€, prima del margine del rivenditore indiano.
(Fonti: ICE – rapporto congiunto ICE- MAE).
Meccatronica
In India il comparto delle aziende con produzioni meccatroniche è in crescita costante. Dalla ricerca di mercato condotta dal
Business Development Bureau Plc su incarico dell’Unione Industriale di Torino, in previsione del workshop, spiccano i seguenti
settori di applicazione:
- Automotive e macchine movimento terra - l’India è il quarto mercato mondiale di veicoli commerciali; inoltre il Governo
indiano ha approvato un budget pari a circa 36 miliardi di euro per il settore delle infrastrutture.
- Ingegneria – l’India impiega circa 4 milioni di risorse di profilo ingegneristico specializzate nello sviluppo di reti autostradali,
nella costruzione e modernizzazione di aeroporti, nei settori petrolchimica e gas.
- Trasporti ferroviari – si prevede, per l’anno in corso, un investimento di circa 25 milioni di dollari per la fornitura di macchine /
vetture e circa 140 milioni di dollari per la modernizzazione di industrie già esistenti.
- Aviazione – in India l’industria avionica e aerospaziale è una delle più fiorenti al mondo (le linee aeree private
rappresentano oltre il 75% del mercato.
In India inoltre sono presenti numerosi player europei e asiatici nel comparto meccatronica, quali: Makino, DMG, Yamazaki,
Haas, Trumpf, Daewoo, Agie Charmilles, Schuler e Kennametal Widia.
Il volume d’affari del comparto meccatronico indiano conta 1.500 milioni di Euro (per le macchine CNC), si prevede una crescita
di oltre il 20% nell’anno 2011-2012 (contro una stima dell’8-9%).