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Responsabile:
Dott. Massimo Valsecchi
Redazione:
D.ssa Giuseppina Napoletano
[email protected]
Dott. Federico Gobbi
[email protected]
D.ssa Nguyen Thi My Dung
[email protected]
Recapiti:
tel. 045 8075918 – 5956 – 6010 - 6015
La presente newsletter e le edizioni
precedenti sono reperibili nel sito della
Regione del Veneto al seguente indirizzo:
http://www.regione.veneto.it/Servizi+alla
+Persona/Sanita/Prevenzione/Stili+di+vit
a+e+salute/Malattie+viaggiatori+interna
zionali/Newsletter.htm
Nel sito del Dipartimento di Prevenzione
ULSS 20 all’indirizzo:
http://prevenzione.ulss20.verona.it/viagn
ews.html
Si ringraziano la Dott.ssa Francesca
Russo e la Dott.ssa Cinzia Piovesan del
Servizio Sanità Pubblica e Screening della
Regione Veneto per aver fornito i dati
epidemiologici regionali.
NEWSLETTER
N. 6 agosto 2009
TUBERCOLOSI
Nella News n. 5 riguardante la “Tubercolosi (prima parte) sono state trattate
l’eziologia, le modalità di trasmissione e la clinica della tubercolosi. In questo
numero vengono affrontate le misure di controllo della malattia, l’epidemiologia
nella Regione Veneto, la terapia ed il vaccino.
Storia clinica
Vengono di seguito sintetizzati 3 casi clinici di TBC verificatisi nell’Ulss 20 di Verona,
nei primi mesi del 2009:
1. Una ragazza di 18 anni, originaria dallo Zaire, vive in Italia da 14 anni,
frequenta il 4° anno di scuola media superiore; si reca a scuola con la
corriera; dall’anamnesi emerge pregressa tbc polmonare del fratello nel 2003.
In quella occasione, la chemioprofilassi, pur essendo stata proposta ai
familiari, non era stata eseguita. Due mesi prima del ricovero insorgenza di
tosse e dimagramento.
2. Un ragazzo di 16 anni, di origine brasiliana, adottato da una famiglia veronese,
vive in Italia dall’età di 6 mesi; frequenta il 1° anno di scuola media superiore e
si reca a scuola con la corriera; svolge attività sportiva. Riferito un viaggio in
Brasile nel 2000 per l’adozione di un fratello. Un mese prima del ricovero
comparsa di dispnea durante l’attività sportiva, tosse secca e sudorazioni
mattutine.
3. Una ragazza di 16 anni di origine rumena, in Italia dall’età di 4 anni, frequenta
il 3° anno di scuola media superiore. Due mesi prima del ricovero comparsa di
tosse, 15 giorni prima comparsa di febbre.
Commento
Supporto tecnico: Andrea Comin
(II PARTE)
La tubercolosi è una malattia subdola, spesso caratterizzata da sintomi sfumati.
Deve essere inserita nel panorama diagnostico del medico di Medicina Generale e
presa in considerazione quando il paziente presenta febbre o febbricola,
dimagramento, tosse continua, sudorazioni notturne, astenia. La diagnosi di questa
malattia va approfondita soprattutto qualora i sintomi su specificati insorgano in
alcune categorie a rischio come immigrati, anche se vivono in Italia da molti anni,
Una finestra sul mondo
alcolisti, carcerati, pazienti con immunodeficienze, terapie immunosoppressive,
tossicodipendenti, personale sanitario.
Misure di controllo della Malattia
Per interrompere/ridurre la trasmissione dell’infezione tubercolare sono essenziali:
•
la diagnosi tempestiva da parte del medico curante e un adeguato trattamento
del caso
•
l’adesione alla terapia da parte del paziente
•
l’isolamento respiratorio del paziente
•
misure di igiene respiratoria
Per favorire l’adesione alla terapia è importante l’educazione/informazione del
paziente mediante colloquio diretto da parte del medico o dell’operatore sanitario,
utilizzando materiale informativo, anche multilingua:
Le informazioni al paziente e ai suoi familiari riguarderanno prevalentemente:
•
le caratteristiche della malattia
•
l’importanza della terapia e del follow up
•
le misure di prevenzione e di protezione
•
la gratuità delle cure
Durante il periodo di contagiosità della malattia è necessario l’isolamento
respiratorio, cioè l’attuazione di quelle pratiche finalizzate a prevenire il rischio di
trasmissione dell’infezione, attraverso la separazione delle persone con TBC
bacillifera. La contagiosità è possibile fino a quando i bacilli vengono eliminati con
le secrezioni respiratorie, ma una terapia efficace di solito elimina la contagiosità
entro poche settimane.
Importanti misure per il contenimento del contagio di infezione
tubercolare
1. Inchiesta epidemiologica
Appena ricevuta la notifica di caso sospetto/accertato di tubercolosi polmonare il
Servizio Igiene e Sanità Pubblica del Dipartimento di Prevenzione e il Distretto
Sanitario di Base devono concordare alcune azioni da svolgere per il controllo della
malattia. È fondamentale che venga svolta un’inchiesta epidemiologica per
raccogliere informazioni su:
•
caratteristiche del caso di TC (la localizzazione della TBC ai polmoni, vie aeree
o laringe presenta la massima contagiosità);
•
contatti (familiari, colleghi di lavoro, compagni di viaggio);
•
ambiente del contatto (piccolo come una stanza, l’abitacolo di un veicolo;
grande come una casa ben ventilata);
•
durata e tipo di contatto.
In particolare sono definiti:
•
contatti stretti (scuola: studenti e insegnanti della stessa classe; lavoro:
soggetti che dividono lo stesso ufficio; collettività: compagni di camera)
•
contatti regolari (scuola: frequentano regolarmente spazi comuni come
palestre, mense, laboratori, mezzi di trasporto; lavoro: dividono regolarmente
i pasti con il caso; collettività: frequentano regolarmente spazi comuni come
mensa, luoghi di relax, laboratori)
•
occasionali (scuola: frequentano aule della stessa sezione o piano; lavoro:
soggetti di uffici dello stesso piano; collettività: soggetti dello stesso reparto).
Incontro con i contatti stretti (familiari) specie se si tratta di
soggetti che frequentano comunità come la scuola.
È importante organizzare un incontro con i contatti del caso indice per informarli
soprattutto su: modalità di trasmissione della malattia, rischio di contagio,
caratteristiche del bacillo tubercolare e sua resistenza nell’ambiente, sintomi,
accertamenti da eseguire, controlli successivi, eventuali farmaci da assumere in
caso di positività.
2.
3.
Coinvolgimento del medico curante del paziente.
4.
Screening dei contatti stretti.
Agosto 2009 – La tubercolosi
(seconda parte)
2
Una finestra sul mondo
EPIDEMIOLOGIA DELLA
TUBERCOLOSI IN VENETO
Numero di casi e incidenza della malattia
In Veneto il numero di nuovi casi di tubercolosi nel 2008 è pari a 544 persone.
Il dato riprende l’andamento, già evidenziato negli ultimi anni, caratterizzato da un
calo progressivo del numero dei casi dal 1994, e, a partire dal 2003, da un
cambiamento di tendenza. Nell’ultimo quinquennio, infatti, il numero di casi di
tubercolosi verificatisi nella Regione Veneto ha avuto un andamento altalenante,
riportandosi a valori compresi tra 500 e 550 circa. Per quanto riguarda, inoltre, la
provenienza, l’andamento del numero di casi evidenzia che, mentre la curva
relativa alla popolazione autoctona sembra essersi stabilizzata, quella che riguarda
gli stranieri ha proseguito la sua ascesa arrivando, nel 2008, a superare quella della
popolazione autoctona (Figura 1).
Figura 1: Frequenza della TB nella popolazione Veneta. Anni 1994-2008.
L’incidenza della malattia nel 2008 è attestata su 11,3/100.000 abitanti: dal 2002 il
tasso di incidenza è rimasto pressoché costante, variando al massimo di una unità
per centomila abitanti. Se esaminiamo l’incidenza calcolata all’interno dei due
gruppi, avendo come denominatore di riferimento la popolazione di appartenenza,
vediamo che i valori si distanziano notevolmente, facendo registrare un valore pari
a 5,9/100.000 abitanti nella popolazione autoctona e il 69,6/100.000 in quella
straniera (Figura 2).
Figura 2: Incidenza della TB per 100.000 abitanti con riferimento al gruppo di appartenenza. Regione
Veneto, anno 2008.
69,8
11,3
5,9
Totale
Italiani
Agosto 2009 – La tubercolosi
Stranieri
(seconda parte)
3
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Numero di casi di TB per fascia d’età
La distribuzione dei casi di TB per classe di età risulta differente nelle due
popolazioni: per gli italiani la classe preponderante è decisamente quella degli
anziani, mentre fra gli stranieri la malattia si ripartisce in modo più omogeneo fra le
persone dai 15 ai 44 anni (Figura 3).
Calcolando l’età media dei malati di TB tra le due popolazioni di provenienza
emergono infatti delle differenze statisticamente significative: mentre l’età media
dei malati stranieri è di 32 anni, quella della popolazione autoctona è pari a 60
anni. Tale dato non sorprende in quanto è noto che, in generale, l’età media degli
stranieri residenti è minore rispetto a quella degli italiani.
Figura 3: Frequenza dei casi per classe d’età e provenienza. Regione Veneto, anno 2008.
Italiani
Stranieri
100%
4
8
90%
80%
32
70%
60%
5
12
48
96
76
50%
133
42
40%
30%
23
20%
10%
4
2
00-04
05-14
15
23
21
25-34
35-44
0%
15-24
45-54
55-64
65 e più
TB polmonare ed extrapolmonare
Il rapporto percentuale tra le forme classificate come “polmonare” ed
“extrapolmonare” si mantiene sostanzialmente costante negli anni: i casi di TB
“polmonare” risultano essere circa il doppio rispetto alle forme “extrapolmonari”
(Figura 4).
Figura 4: Distribuzione percentuale della TB polmonare ed extrapolmonare. Regione Veneto, anni 20032008.
Polmonare
80,0%
70,0%
67,5
Extrapolmonare
68,9
67,1
67,5
64,5
63,9
60,0%
50,0%
40,0%
32,5
32,9
36,1
35,5
31,1
32,5
30,0%
20,0%
10,0%
0,0%
2003
2004
2005
2006
Agosto 2009 – La tubercolosi
2007
(seconda parte)
2008
4
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DIAGNOSI
La diagnosi della tubercolosi è già stata trattata nello scorso numero della
newsletter: viene di seguito approfondita maggiormente la parte di diagnosi
indiretta relativa al Quantiferon.
Quantiferon (test ELISA)
Il Test QuantiFERON©– TB Gold (QFT–TB) è un test diagnostico in vitro su
sangue venoso che permette di rilevare la risposta immune cellulo-mediata
specifica per Mycobacterium tuberculosis.
Elementi a favore:
1. prevede la stimolazione con diversi antigeni
2. è sensibile e specifico in modo almeno comparabile al test cutaneo
3. non necessita di visita di ritorno per la lettura del test
4. ha minore variabilità nell’esecuzione e nella lettura dei risultati
5. è completamente standardizzato per quanto riguarda i reagenti
6. non comporta rischi di possibili effetti collaterali sistemici
7. non è influenzato da effetti di potenziamento (booster) e quindi ha ridotta
incidenza di risultati falsamente positivi.
Elementi meno a favore:
1. il campione di sangue deve essere processato entro 12 ore dal prelievo
2. limitata esperienza (almeno allo stato attuale) laboratoristica e clinica
3. non ancora valutata la capacità del test di predire il rischio di progressione a
tubercolosi attiva
4. sono comunque necessari esami aggiuntivi per escludere la presenza di
malattia attiva.
QFT-TB Gold: interpretazione
Test positivo
Possibile infezione da M. tuberculosis; richiesta
valutazione medica
Test negativo
Infezione da M. tuberculosis improbabile, anche se
non può essere esclusa
Test indeterminato
Impossibile determinare la possibilità di infezione da
M. tuberculosis dal campione di sangue in esame
TERAPIA
Trattamento dell’infezione tubercolare latente (ITBL)
Il trattamento dell’ITBL o chemioterapia preventiva ha come scopo l’eliminazione
dei micobatteri che potrebbero sussistere nell’organismo dopo un’infezione, ma la
cui presenza è asintomatica. L’indicazione per il trattamento dell’ITBL si basa sulla:
•
situazione clinica (età del soggetto, presenza di fattori di rischio per la
riattivazione, data a cui risale il probabile contagio);
•
esito del test alla tubercolina (attualmente non disponibile) o del test di
laboratorio QuantiFERON per l’individuazione dell’infezione;
•
esito dell’esame radiografico del torace.
Non esiste mai una prova assoluta dell’infezione tubercolare, bensì solo un insieme
di indici più o meno convincenti. Tra gli individui infetti, il trattamento per l’ITBL
corretto e ben seguito impedisce, in oltre nel 90% dei casi, la comparsa della
Agosto 2009 – La tubercolosi
(seconda parte)
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malattia. La chemioterapia non va tuttavia prescritta senza aver prima escluso la
presenza di tubercolosi attiva, mediante esami batteriologici e radiologici
appropriati.
Indicazioni per il trattamento dell’ITBL
Questo trattamento è indicato per le persone contagiate di recente (che sono a
maggior rischio di riattivazione nei primi 2 anni che seguono il contagio), e inoltre
per quelle che presentano un rischio più elevato di sviluppare una malattia
tubercolare a causa della coesistenza di un’altra patologia medica (HIV, silicosi,
diabete, insufficienza renale), oppure durante terapie con immunosoppressori o
corticosteroidi a lungo termine a dosi elevate (pari a >15 mg/die di prednisone).
Schema terapeutico dell’ITBL
Somministrazione quotidiana di una singola dose di isoniazide: 5 mg/kg, fino a una
dose massima di 300 mg per 6 mesi.
Trattamento della malattia attiva (tubercolosi)
Il trattamento della tubercolosi richiede la somministrazione di diversi farmaci per
vari mesi, per debellare completamente i micobatteri presenti nell’organismo e
prevenire lo sviluppo di farmacoresistenze. Lo schema terapeutico standard per i
casi non trattati in precedenza comprende:
4 farmaci (isoniazide, rifampicina, pirazinamide ed etambutolo) per
2 mesi
seguiti da
•
2 farmaci (isoniazide e rifampicina) per 4 mesi
•
In linea di massima tutte le forme tubercolari, fatta eccezione per quella cerebrale
e meningea, vengono trattate in base allo stesso schema.
È indicato l’isolamento ospedaliero in presenza di rischio di trasmissione della
malattia all’ambiente ristretto del malato. Con i controlli batteriologici degli
espettorati è possibile seguire il livello di contagiosità della malattia. Un controllo
batteriologico negativo al termine del trattamento è prova della guarigione del
paziente colpito da tubercolosi bacillare.
La tubercolosi è una malattia infettiva curabile con i mezzi attualmente a nostra
disposizione. Il suo trattamento corretto permette non solo di guarire i pazienti
colpiti dalla malattia, ma anche di interrompere la trasmissione dei germi dei malati
alle persone sane. Il trattamento rappresenta dunque l’intervento più efficace sul
piano della sanità pubblica e la migliore prevenzione della tubercolosi nella
popolazione. I principi terapeutici rientrano nell’ambito della strategia del
trattamento della tubercolosi auspicata dall’OMS.
Le popolazioni di micobatteri contengono tuttavia dei germi naturalmente resistenti
agli antitubercolari. La selezione di questi mutanti per via dell’effetto di un
trattamento non indicato (tassi ematici insufficienti, scelta incorretta di associazione
farmacologica) può portare all’apparizione di una nuova popolazione resistente a
diversi antibiotici.
Meningite o encefalite tubercolare
Nella meningite o encefalite tubercolare (categoria terapeutica IB dell’OMS), la
durata totale raccomandata dalla «British Thoracic Society» e dalla «European Task
Force» è di 12 mesi per via della penetrazione casuale dei farmaci nel liquor. È la
durata della fase di consolidamento (bi-terapia) che viene prolungata a 10 mesi,
mentre la fase iniziale (quadri-terapia) non viene modificata.
Tubercolosi vertebrale
Nelle spondilodisciti si ricorrerà al trattamento chirurgico solo in caso di sintomi
neurologici di compressione. In caso di dubbio sul responso clinico, si può
considerare il prolungamento del trattamento a dodici mesi, in particolare nei
bambini.
Agosto 2009 – La tubercolosi
(seconda parte)
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Una finestra sul mondo
VACCINO
Il bacillo di Calmette-Guérin (BCG) è un ceppo molto attenuato del Mycobacterium
bovis. La vaccinazione con il BCG è utilizzata dagli anni ’40 a livello mondiale ed è
stata introdotta nel 1974 nel «Programma ampliato di vaccinazione» sviluppato
dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS)1. L’efficacia della vaccinazione col
BCG si limita alla protezione contro l’evoluzione mortale della tubercolosi, in
particolar modo la meningite tubercolare e la malattia disseminata (miliare).
L’effetto protettivo che si ha per il neonato, diminuisce nel bambino più grande, per
diventare minimo nell’adulto. Anche se i paesi in via di sviluppo, così come i paesi
con endemia tubercolare elevata, fanno ancora largamente ricorso alla
vaccinazione con il BCG, quest’ultima è stata abbandonata dalla maggior parte dei
paesi industrializzati oppure il suo uso si è altamente ridotto.
Vaccinazione raccomandata
Si raccomanda la vaccinazione ai neonati e ai bambini di meno di dodici mesi i cui
genitori potrebbero soggiornare in paesi ad elevata endemia tubercolare (Africa,
Asia, America latina, Europa dell’Est).
Vaccinazione non raccomandata
•
•
La vaccinazione con il BCG non è consigliata ai bambini italiani di più di dodici
mesi, né ai bambini di nazionalità estera, fatta eccezione per i bambini di cui si
è parlato sopra.
La vaccinazione con il BCG non è indicata nemmeno per gli adulti. Questo
rimane valido per gli adulti che sono esposti alla tubercolosi nell’ambito della
loro attività professionale e per coloro che viaggiano nelle zone ad elevata
endemia.
Controindicazioni
•
•
Deficit immunitario cellulare
Infezione HIV
NOTIZIE DAL MONDO
DENGUE, AGGIORNAMENTO
Filippine (Cordillera Region)
Agenzia di informazione delle Filippine: il Dipartimento di Sanità ha confermato che
la Dengue nella regione è aumentata con 858 casi rispetto a 647 casi dello stesso
periodo dello scorso anno (2008).
Pakistan (North-West Frontier Province)
12 nuovi casi di dengue sono stati riportati in varie zone di Haripur [district, NorthWest Frontier Province]; altre 7 persone sono decedute per il virus.
Bangladesh (Dhaka)
In questo periodo, con l’avvento dei monsoni, sono ricoverati circa 10-15 pazienti
al giorno per dengue.
Agosto 2009 – La tubercolosi
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Messico (Jalisco)
In una settimana sono stati riportati 340 casi di dengue.
Brasile (Rio Grande do Sul)
Il Nucleo di Sorveglianza Epidemiologica ha riportato, da gennaio 964 casi sospetti
di dengue in questa zona. Di questi 705 sono confermati, e 26 sono in attesa di
conferma.
Brasile (Ceara)
Nella settimana dall’11 al 18 settembre sono stati registrati 31 nuovi casi di
Dengue. In questa municipalità sono stati confermati 4462 casi nel 2009.
(Fonte: Promed 30/09/2009).
Influenza Pandemica (A/H1N1) Paesi Bassi
Sono stati segnalati 2 casi nei Paesi Bassi con diagnosi di infezione da influenza
pandemica A (H1N1) con virus mutato (E627K) nella proteina basica polimerasica 2
(PB2). Questa mutazione è stata associata con l’incremento di efficienza di
replicazione e possibile modifica di virulenza in altri virus A.
L’indagine ha identificato una specifica regione geografica nei Paesi Bassi dove i
virus con simili caratteristiche genetiche hanno circolato tra metà luglio e metà
agosto. Non sono stati identificati altri casi che portano la mutazione PB2.
Promed 29/09/09.
Rabbia Indonesia
Segnalato il 4° caso sospetto di rabbia dalla zona di Tabanan (Bali), deceduti in
ospedaledi Sanglah il 23 settembre 09. Si tratta di un uomo di 78 anni, che era
stato morsicato dal proprio cane 2 mesi prima ad un dito. In precedenza erano
decedute altre 3 persone, 2 donne e un uomo provenienti dai distretti di Tabanan
e Kedri. Promed 29/09/2009.
Rabbia Cina
Un recente report del Ministero della Salute riporta che più di 40 milioni di persone
nel continente Cinese ogni anno sono aggrediti da animali. Il numero è stato
calcolato sulla base della quantità di vaccino antirabbico somministrato ogni anno.
La Cina è uno dei paesi più a rischio di rabbia. Negli ultimi anni una media di circa
2400 persone in Cina sono decedute per infezione di rabbia annualmente. Solo
l’India ha un più alto numero di morti connessi alla rabbia.
Molti morti per rabbia negli ultimi 5 anni si sono verificati nella regione autonoma
di Guangxi Zhuang e nelle province meridionali di Guizhou, Guangdong, Hunan e
Sichuan, che rappresentano l’60.85% del totale. Promed 27/09/2009.
Influenza aviaria Egitto
Il Ministero della Salute Egiziano ha notificato 2 nuovi casi confermati di infezione
da virus influenzale A/H5N1 nell’uomo.
Il primo caso è un ragazzo di 13 anni proveniente da Alessandria, trattato con
oseltamivir, è in condizioni stazionarie. Il secondo caso è una bambina di 14 mesi
proveniente da Tahrer, governatorato di Behira, trattata con oseltamivir, è in
condizioni stazionarie.
Entrambi i casi hanno avuto contatti con pollame infetto e/o morto.
Di 87 casi confermati in Egitto, 27 sono deceduti. Edisan 24/09/2009.
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Febbre Chikungunya Isole Maldive
Due viaggiatori tedeschi, il padre (35 anni) e suo figlio (7 anni) al ritorno da un
viaggio alle Isole Maldive di 10 giorni, hanno manifestato febbre alta, rash, dolori
articolari delle piccole articolazioni, soprattutto dita e polsi.
Il test sierologico dei campioni di sangue è risultato positivo per Chikungunya.
I viaggiatori devono essere informati sull’utilizzo di misure di profilassi come la
protezione dalle punture di zanzara. Promed 22/09/2009.
Encefalite Giapponese India
Un’epidemia di encefalite Giapponese (EJ), che ha colpito soprattutto i bambini,
interessa il nord dell’India (prima allerta in maggio 09).
Al 20 settembre sono segnalati 1521 casi di malattia con ricovero e 311 decessi. Il
principale focolaio epidemico riguarda il nord-est dello stato di Uttar Pradesh,
principalmente le regioni di Maharajganj e di Gorakhpur, molto vicine al Nepal, e lo
Stato di Bihar. Casi confermati sono stati segnalati anche nel nord-est dell’India
negli Stati di Nagaland e Assam.
Nel nord dell’India la stagione delle piogge (luglio-dicembre) è quella a più intensa
trasmissione del virus. Promed 20/09/2009.
Infezioni da virus Oropouche Brasile
Un’epidemia d’infezione da virus Oropouche ha colpito Mazagao Celho e Carvao,
nello Stato d’Amapa sul delta dell’Amazzonia.
A Mazagao sono stati identificati 657 casi d’infezione negli ultimi mesi, di cui una
trentina confermati virologicamente.
Il virus Oropouche è un arbovirosi che appartiene alla famiglia dei Bunyavidae.
La principale riserva naturale è costituita dalle scimmie Paresseux della regione
amazzonica, e i vettori sono artropodi del genere Culicoides (Culicoides
paraensis). Sono dei piccoli moscerini ad attività diurna, agenti di punture molto
pruriginose.
L’infezione si manifesta con una sindrome benigna febbrile, cefalea, artro-mialgie,
nausea e vomito, talvolta esantema. Edisan 16/09/2009.
Tripanosomiasi contratta in Tanzania Israele
In luglio 09 un turista Israeliano ha contratto la tripanosmiasi in Tanzania nel corso
di un safari di 10 giorni nel Parco Nazionale di Serengeti, durante il quale era stato
punto da glossine.
Una settimana dopo aver lasciato il Serengheti ha manifestato febbre
intermittente, una piccola lesione ulcerata sulla coscia. Edisan 30/08/2009.
Tripanosomiasi in turisti Uganda
Il 28 luglio 2009 un polacco di 61 anni è stato ricoverato a Poznan per una
tripanosmiasi da Tripanosoma rhodesiense contratta durante un viaggio turistico di
16 giorni in Uganda e Rwanda.
Durante la visita del Parco Nazionale “Queen Elisabeth”, nel sud-ovest
dell’Uganda, era stato punto da una glossina (dittero della famiglia dei muscidi),
che pungono di giorno.
Due giorni dopo compare una sindrome febbrile con brividi. Il 28 luglio viene
ricoverato in un quadro di febbre con ittero, epatosplenomegalia, insufficienza
renale, insufficienza respiratoria, coagulazione intravascolare disseminata (CID).
Edisan 29/08/2009.
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