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Responsabile: Dott. Massimo Valsecchi Redazione: D.ssa Giuseppina Napoletano [email protected] Dott. Federico Gobbi [email protected] D.ssa Nguyen Thi My Dung [email protected] Recapiti: tel. 045 8075918 – 5956 – 6010 - 6015 La presente newsletter e le edizioni precedenti sono reperibili nel sito della Regione del Veneto al seguente indirizzo: http://www.regione.veneto.it/Servizi+alla +Persona/Sanita/Prevenzione/Stili+di+vit a+e+salute/Malattie+viaggiatori+interna zionali/Newsletter.htm Nel sito del Dipartimento di Prevenzione ULSS 20 all’indirizzo: http://prevenzione.ulss20.verona.it/viagn ews.html Si ringraziano la Dott.ssa Francesca Russo e la Dott.ssa Cinzia Piovesan del Servizio Sanità Pubblica e Screening della Regione Veneto per aver fornito i dati epidemiologici regionali. NEWSLETTER N. 6 agosto 2009 TUBERCOLOSI Nella News n. 5 riguardante la “Tubercolosi (prima parte) sono state trattate l’eziologia, le modalità di trasmissione e la clinica della tubercolosi. In questo numero vengono affrontate le misure di controllo della malattia, l’epidemiologia nella Regione Veneto, la terapia ed il vaccino. Storia clinica Vengono di seguito sintetizzati 3 casi clinici di TBC verificatisi nell’Ulss 20 di Verona, nei primi mesi del 2009: 1. Una ragazza di 18 anni, originaria dallo Zaire, vive in Italia da 14 anni, frequenta il 4° anno di scuola media superiore; si reca a scuola con la corriera; dall’anamnesi emerge pregressa tbc polmonare del fratello nel 2003. In quella occasione, la chemioprofilassi, pur essendo stata proposta ai familiari, non era stata eseguita. Due mesi prima del ricovero insorgenza di tosse e dimagramento. 2. Un ragazzo di 16 anni, di origine brasiliana, adottato da una famiglia veronese, vive in Italia dall’età di 6 mesi; frequenta il 1° anno di scuola media superiore e si reca a scuola con la corriera; svolge attività sportiva. Riferito un viaggio in Brasile nel 2000 per l’adozione di un fratello. Un mese prima del ricovero comparsa di dispnea durante l’attività sportiva, tosse secca e sudorazioni mattutine. 3. Una ragazza di 16 anni di origine rumena, in Italia dall’età di 4 anni, frequenta il 3° anno di scuola media superiore. Due mesi prima del ricovero comparsa di tosse, 15 giorni prima comparsa di febbre. Commento Supporto tecnico: Andrea Comin (II PARTE) La tubercolosi è una malattia subdola, spesso caratterizzata da sintomi sfumati. Deve essere inserita nel panorama diagnostico del medico di Medicina Generale e presa in considerazione quando il paziente presenta febbre o febbricola, dimagramento, tosse continua, sudorazioni notturne, astenia. La diagnosi di questa malattia va approfondita soprattutto qualora i sintomi su specificati insorgano in alcune categorie a rischio come immigrati, anche se vivono in Italia da molti anni, Una finestra sul mondo alcolisti, carcerati, pazienti con immunodeficienze, terapie immunosoppressive, tossicodipendenti, personale sanitario. Misure di controllo della Malattia Per interrompere/ridurre la trasmissione dell’infezione tubercolare sono essenziali: • la diagnosi tempestiva da parte del medico curante e un adeguato trattamento del caso • l’adesione alla terapia da parte del paziente • l’isolamento respiratorio del paziente • misure di igiene respiratoria Per favorire l’adesione alla terapia è importante l’educazione/informazione del paziente mediante colloquio diretto da parte del medico o dell’operatore sanitario, utilizzando materiale informativo, anche multilingua: Le informazioni al paziente e ai suoi familiari riguarderanno prevalentemente: • le caratteristiche della malattia • l’importanza della terapia e del follow up • le misure di prevenzione e di protezione • la gratuità delle cure Durante il periodo di contagiosità della malattia è necessario l’isolamento respiratorio, cioè l’attuazione di quelle pratiche finalizzate a prevenire il rischio di trasmissione dell’infezione, attraverso la separazione delle persone con TBC bacillifera. La contagiosità è possibile fino a quando i bacilli vengono eliminati con le secrezioni respiratorie, ma una terapia efficace di solito elimina la contagiosità entro poche settimane. Importanti misure per il contenimento del contagio di infezione tubercolare 1. Inchiesta epidemiologica Appena ricevuta la notifica di caso sospetto/accertato di tubercolosi polmonare il Servizio Igiene e Sanità Pubblica del Dipartimento di Prevenzione e il Distretto Sanitario di Base devono concordare alcune azioni da svolgere per il controllo della malattia. È fondamentale che venga svolta un’inchiesta epidemiologica per raccogliere informazioni su: • caratteristiche del caso di TC (la localizzazione della TBC ai polmoni, vie aeree o laringe presenta la massima contagiosità); • contatti (familiari, colleghi di lavoro, compagni di viaggio); • ambiente del contatto (piccolo come una stanza, l’abitacolo di un veicolo; grande come una casa ben ventilata); • durata e tipo di contatto. In particolare sono definiti: • contatti stretti (scuola: studenti e insegnanti della stessa classe; lavoro: soggetti che dividono lo stesso ufficio; collettività: compagni di camera) • contatti regolari (scuola: frequentano regolarmente spazi comuni come palestre, mense, laboratori, mezzi di trasporto; lavoro: dividono regolarmente i pasti con il caso; collettività: frequentano regolarmente spazi comuni come mensa, luoghi di relax, laboratori) • occasionali (scuola: frequentano aule della stessa sezione o piano; lavoro: soggetti di uffici dello stesso piano; collettività: soggetti dello stesso reparto). Incontro con i contatti stretti (familiari) specie se si tratta di soggetti che frequentano comunità come la scuola. È importante organizzare un incontro con i contatti del caso indice per informarli soprattutto su: modalità di trasmissione della malattia, rischio di contagio, caratteristiche del bacillo tubercolare e sua resistenza nell’ambiente, sintomi, accertamenti da eseguire, controlli successivi, eventuali farmaci da assumere in caso di positività. 2. 3. Coinvolgimento del medico curante del paziente. 4. Screening dei contatti stretti. Agosto 2009 – La tubercolosi (seconda parte) 2 Una finestra sul mondo EPIDEMIOLOGIA DELLA TUBERCOLOSI IN VENETO Numero di casi e incidenza della malattia In Veneto il numero di nuovi casi di tubercolosi nel 2008 è pari a 544 persone. Il dato riprende l’andamento, già evidenziato negli ultimi anni, caratterizzato da un calo progressivo del numero dei casi dal 1994, e, a partire dal 2003, da un cambiamento di tendenza. Nell’ultimo quinquennio, infatti, il numero di casi di tubercolosi verificatisi nella Regione Veneto ha avuto un andamento altalenante, riportandosi a valori compresi tra 500 e 550 circa. Per quanto riguarda, inoltre, la provenienza, l’andamento del numero di casi evidenzia che, mentre la curva relativa alla popolazione autoctona sembra essersi stabilizzata, quella che riguarda gli stranieri ha proseguito la sua ascesa arrivando, nel 2008, a superare quella della popolazione autoctona (Figura 1). Figura 1: Frequenza della TB nella popolazione Veneta. Anni 1994-2008. L’incidenza della malattia nel 2008 è attestata su 11,3/100.000 abitanti: dal 2002 il tasso di incidenza è rimasto pressoché costante, variando al massimo di una unità per centomila abitanti. Se esaminiamo l’incidenza calcolata all’interno dei due gruppi, avendo come denominatore di riferimento la popolazione di appartenenza, vediamo che i valori si distanziano notevolmente, facendo registrare un valore pari a 5,9/100.000 abitanti nella popolazione autoctona e il 69,6/100.000 in quella straniera (Figura 2). Figura 2: Incidenza della TB per 100.000 abitanti con riferimento al gruppo di appartenenza. Regione Veneto, anno 2008. 69,8 11,3 5,9 Totale Italiani Agosto 2009 – La tubercolosi Stranieri (seconda parte) 3 Una finestra sul mondo Numero di casi di TB per fascia d’età La distribuzione dei casi di TB per classe di età risulta differente nelle due popolazioni: per gli italiani la classe preponderante è decisamente quella degli anziani, mentre fra gli stranieri la malattia si ripartisce in modo più omogeneo fra le persone dai 15 ai 44 anni (Figura 3). Calcolando l’età media dei malati di TB tra le due popolazioni di provenienza emergono infatti delle differenze statisticamente significative: mentre l’età media dei malati stranieri è di 32 anni, quella della popolazione autoctona è pari a 60 anni. Tale dato non sorprende in quanto è noto che, in generale, l’età media degli stranieri residenti è minore rispetto a quella degli italiani. Figura 3: Frequenza dei casi per classe d’età e provenienza. Regione Veneto, anno 2008. Italiani Stranieri 100% 4 8 90% 80% 32 70% 60% 5 12 48 96 76 50% 133 42 40% 30% 23 20% 10% 4 2 00-04 05-14 15 23 21 25-34 35-44 0% 15-24 45-54 55-64 65 e più TB polmonare ed extrapolmonare Il rapporto percentuale tra le forme classificate come “polmonare” ed “extrapolmonare” si mantiene sostanzialmente costante negli anni: i casi di TB “polmonare” risultano essere circa il doppio rispetto alle forme “extrapolmonari” (Figura 4). Figura 4: Distribuzione percentuale della TB polmonare ed extrapolmonare. Regione Veneto, anni 20032008. Polmonare 80,0% 70,0% 67,5 Extrapolmonare 68,9 67,1 67,5 64,5 63,9 60,0% 50,0% 40,0% 32,5 32,9 36,1 35,5 31,1 32,5 30,0% 20,0% 10,0% 0,0% 2003 2004 2005 2006 Agosto 2009 – La tubercolosi 2007 (seconda parte) 2008 4 Una finestra sul mondo DIAGNOSI La diagnosi della tubercolosi è già stata trattata nello scorso numero della newsletter: viene di seguito approfondita maggiormente la parte di diagnosi indiretta relativa al Quantiferon. Quantiferon (test ELISA) Il Test QuantiFERON©– TB Gold (QFT–TB) è un test diagnostico in vitro su sangue venoso che permette di rilevare la risposta immune cellulo-mediata specifica per Mycobacterium tuberculosis. Elementi a favore: 1. prevede la stimolazione con diversi antigeni 2. è sensibile e specifico in modo almeno comparabile al test cutaneo 3. non necessita di visita di ritorno per la lettura del test 4. ha minore variabilità nell’esecuzione e nella lettura dei risultati 5. è completamente standardizzato per quanto riguarda i reagenti 6. non comporta rischi di possibili effetti collaterali sistemici 7. non è influenzato da effetti di potenziamento (booster) e quindi ha ridotta incidenza di risultati falsamente positivi. Elementi meno a favore: 1. il campione di sangue deve essere processato entro 12 ore dal prelievo 2. limitata esperienza (almeno allo stato attuale) laboratoristica e clinica 3. non ancora valutata la capacità del test di predire il rischio di progressione a tubercolosi attiva 4. sono comunque necessari esami aggiuntivi per escludere la presenza di malattia attiva. QFT-TB Gold: interpretazione Test positivo Possibile infezione da M. tuberculosis; richiesta valutazione medica Test negativo Infezione da M. tuberculosis improbabile, anche se non può essere esclusa Test indeterminato Impossibile determinare la possibilità di infezione da M. tuberculosis dal campione di sangue in esame TERAPIA Trattamento dell’infezione tubercolare latente (ITBL) Il trattamento dell’ITBL o chemioterapia preventiva ha come scopo l’eliminazione dei micobatteri che potrebbero sussistere nell’organismo dopo un’infezione, ma la cui presenza è asintomatica. L’indicazione per il trattamento dell’ITBL si basa sulla: • situazione clinica (età del soggetto, presenza di fattori di rischio per la riattivazione, data a cui risale il probabile contagio); • esito del test alla tubercolina (attualmente non disponibile) o del test di laboratorio QuantiFERON per l’individuazione dell’infezione; • esito dell’esame radiografico del torace. Non esiste mai una prova assoluta dell’infezione tubercolare, bensì solo un insieme di indici più o meno convincenti. Tra gli individui infetti, il trattamento per l’ITBL corretto e ben seguito impedisce, in oltre nel 90% dei casi, la comparsa della Agosto 2009 – La tubercolosi (seconda parte) 5 Una finestra sul mondo malattia. La chemioterapia non va tuttavia prescritta senza aver prima escluso la presenza di tubercolosi attiva, mediante esami batteriologici e radiologici appropriati. Indicazioni per il trattamento dell’ITBL Questo trattamento è indicato per le persone contagiate di recente (che sono a maggior rischio di riattivazione nei primi 2 anni che seguono il contagio), e inoltre per quelle che presentano un rischio più elevato di sviluppare una malattia tubercolare a causa della coesistenza di un’altra patologia medica (HIV, silicosi, diabete, insufficienza renale), oppure durante terapie con immunosoppressori o corticosteroidi a lungo termine a dosi elevate (pari a >15 mg/die di prednisone). Schema terapeutico dell’ITBL Somministrazione quotidiana di una singola dose di isoniazide: 5 mg/kg, fino a una dose massima di 300 mg per 6 mesi. Trattamento della malattia attiva (tubercolosi) Il trattamento della tubercolosi richiede la somministrazione di diversi farmaci per vari mesi, per debellare completamente i micobatteri presenti nell’organismo e prevenire lo sviluppo di farmacoresistenze. Lo schema terapeutico standard per i casi non trattati in precedenza comprende: 4 farmaci (isoniazide, rifampicina, pirazinamide ed etambutolo) per 2 mesi seguiti da • 2 farmaci (isoniazide e rifampicina) per 4 mesi • In linea di massima tutte le forme tubercolari, fatta eccezione per quella cerebrale e meningea, vengono trattate in base allo stesso schema. È indicato l’isolamento ospedaliero in presenza di rischio di trasmissione della malattia all’ambiente ristretto del malato. Con i controlli batteriologici degli espettorati è possibile seguire il livello di contagiosità della malattia. Un controllo batteriologico negativo al termine del trattamento è prova della guarigione del paziente colpito da tubercolosi bacillare. La tubercolosi è una malattia infettiva curabile con i mezzi attualmente a nostra disposizione. Il suo trattamento corretto permette non solo di guarire i pazienti colpiti dalla malattia, ma anche di interrompere la trasmissione dei germi dei malati alle persone sane. Il trattamento rappresenta dunque l’intervento più efficace sul piano della sanità pubblica e la migliore prevenzione della tubercolosi nella popolazione. I principi terapeutici rientrano nell’ambito della strategia del trattamento della tubercolosi auspicata dall’OMS. Le popolazioni di micobatteri contengono tuttavia dei germi naturalmente resistenti agli antitubercolari. La selezione di questi mutanti per via dell’effetto di un trattamento non indicato (tassi ematici insufficienti, scelta incorretta di associazione farmacologica) può portare all’apparizione di una nuova popolazione resistente a diversi antibiotici. Meningite o encefalite tubercolare Nella meningite o encefalite tubercolare (categoria terapeutica IB dell’OMS), la durata totale raccomandata dalla «British Thoracic Society» e dalla «European Task Force» è di 12 mesi per via della penetrazione casuale dei farmaci nel liquor. È la durata della fase di consolidamento (bi-terapia) che viene prolungata a 10 mesi, mentre la fase iniziale (quadri-terapia) non viene modificata. Tubercolosi vertebrale Nelle spondilodisciti si ricorrerà al trattamento chirurgico solo in caso di sintomi neurologici di compressione. In caso di dubbio sul responso clinico, si può considerare il prolungamento del trattamento a dodici mesi, in particolare nei bambini. Agosto 2009 – La tubercolosi (seconda parte) 6 Una finestra sul mondo VACCINO Il bacillo di Calmette-Guérin (BCG) è un ceppo molto attenuato del Mycobacterium bovis. La vaccinazione con il BCG è utilizzata dagli anni ’40 a livello mondiale ed è stata introdotta nel 1974 nel «Programma ampliato di vaccinazione» sviluppato dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS)1. L’efficacia della vaccinazione col BCG si limita alla protezione contro l’evoluzione mortale della tubercolosi, in particolar modo la meningite tubercolare e la malattia disseminata (miliare). L’effetto protettivo che si ha per il neonato, diminuisce nel bambino più grande, per diventare minimo nell’adulto. Anche se i paesi in via di sviluppo, così come i paesi con endemia tubercolare elevata, fanno ancora largamente ricorso alla vaccinazione con il BCG, quest’ultima è stata abbandonata dalla maggior parte dei paesi industrializzati oppure il suo uso si è altamente ridotto. Vaccinazione raccomandata Si raccomanda la vaccinazione ai neonati e ai bambini di meno di dodici mesi i cui genitori potrebbero soggiornare in paesi ad elevata endemia tubercolare (Africa, Asia, America latina, Europa dell’Est). Vaccinazione non raccomandata • • La vaccinazione con il BCG non è consigliata ai bambini italiani di più di dodici mesi, né ai bambini di nazionalità estera, fatta eccezione per i bambini di cui si è parlato sopra. La vaccinazione con il BCG non è indicata nemmeno per gli adulti. Questo rimane valido per gli adulti che sono esposti alla tubercolosi nell’ambito della loro attività professionale e per coloro che viaggiano nelle zone ad elevata endemia. Controindicazioni • • Deficit immunitario cellulare Infezione HIV NOTIZIE DAL MONDO DENGUE, AGGIORNAMENTO Filippine (Cordillera Region) Agenzia di informazione delle Filippine: il Dipartimento di Sanità ha confermato che la Dengue nella regione è aumentata con 858 casi rispetto a 647 casi dello stesso periodo dello scorso anno (2008). Pakistan (North-West Frontier Province) 12 nuovi casi di dengue sono stati riportati in varie zone di Haripur [district, NorthWest Frontier Province]; altre 7 persone sono decedute per il virus. Bangladesh (Dhaka) In questo periodo, con l’avvento dei monsoni, sono ricoverati circa 10-15 pazienti al giorno per dengue. Agosto 2009 – La tubercolosi (seconda parte) 7 Una finestra sul mondo Messico (Jalisco) In una settimana sono stati riportati 340 casi di dengue. Brasile (Rio Grande do Sul) Il Nucleo di Sorveglianza Epidemiologica ha riportato, da gennaio 964 casi sospetti di dengue in questa zona. Di questi 705 sono confermati, e 26 sono in attesa di conferma. Brasile (Ceara) Nella settimana dall’11 al 18 settembre sono stati registrati 31 nuovi casi di Dengue. In questa municipalità sono stati confermati 4462 casi nel 2009. (Fonte: Promed 30/09/2009). Influenza Pandemica (A/H1N1) Paesi Bassi Sono stati segnalati 2 casi nei Paesi Bassi con diagnosi di infezione da influenza pandemica A (H1N1) con virus mutato (E627K) nella proteina basica polimerasica 2 (PB2). Questa mutazione è stata associata con l’incremento di efficienza di replicazione e possibile modifica di virulenza in altri virus A. L’indagine ha identificato una specifica regione geografica nei Paesi Bassi dove i virus con simili caratteristiche genetiche hanno circolato tra metà luglio e metà agosto. Non sono stati identificati altri casi che portano la mutazione PB2. Promed 29/09/09. Rabbia Indonesia Segnalato il 4° caso sospetto di rabbia dalla zona di Tabanan (Bali), deceduti in ospedaledi Sanglah il 23 settembre 09. Si tratta di un uomo di 78 anni, che era stato morsicato dal proprio cane 2 mesi prima ad un dito. In precedenza erano decedute altre 3 persone, 2 donne e un uomo provenienti dai distretti di Tabanan e Kedri. Promed 29/09/2009. Rabbia Cina Un recente report del Ministero della Salute riporta che più di 40 milioni di persone nel continente Cinese ogni anno sono aggrediti da animali. Il numero è stato calcolato sulla base della quantità di vaccino antirabbico somministrato ogni anno. La Cina è uno dei paesi più a rischio di rabbia. Negli ultimi anni una media di circa 2400 persone in Cina sono decedute per infezione di rabbia annualmente. Solo l’India ha un più alto numero di morti connessi alla rabbia. Molti morti per rabbia negli ultimi 5 anni si sono verificati nella regione autonoma di Guangxi Zhuang e nelle province meridionali di Guizhou, Guangdong, Hunan e Sichuan, che rappresentano l’60.85% del totale. Promed 27/09/2009. Influenza aviaria Egitto Il Ministero della Salute Egiziano ha notificato 2 nuovi casi confermati di infezione da virus influenzale A/H5N1 nell’uomo. Il primo caso è un ragazzo di 13 anni proveniente da Alessandria, trattato con oseltamivir, è in condizioni stazionarie. Il secondo caso è una bambina di 14 mesi proveniente da Tahrer, governatorato di Behira, trattata con oseltamivir, è in condizioni stazionarie. Entrambi i casi hanno avuto contatti con pollame infetto e/o morto. Di 87 casi confermati in Egitto, 27 sono deceduti. Edisan 24/09/2009. Agosto 2009 – La tubercolosi (seconda parte) 8 Una finestra sul mondo Febbre Chikungunya Isole Maldive Due viaggiatori tedeschi, il padre (35 anni) e suo figlio (7 anni) al ritorno da un viaggio alle Isole Maldive di 10 giorni, hanno manifestato febbre alta, rash, dolori articolari delle piccole articolazioni, soprattutto dita e polsi. Il test sierologico dei campioni di sangue è risultato positivo per Chikungunya. I viaggiatori devono essere informati sull’utilizzo di misure di profilassi come la protezione dalle punture di zanzara. Promed 22/09/2009. Encefalite Giapponese India Un’epidemia di encefalite Giapponese (EJ), che ha colpito soprattutto i bambini, interessa il nord dell’India (prima allerta in maggio 09). Al 20 settembre sono segnalati 1521 casi di malattia con ricovero e 311 decessi. Il principale focolaio epidemico riguarda il nord-est dello stato di Uttar Pradesh, principalmente le regioni di Maharajganj e di Gorakhpur, molto vicine al Nepal, e lo Stato di Bihar. Casi confermati sono stati segnalati anche nel nord-est dell’India negli Stati di Nagaland e Assam. Nel nord dell’India la stagione delle piogge (luglio-dicembre) è quella a più intensa trasmissione del virus. Promed 20/09/2009. Infezioni da virus Oropouche Brasile Un’epidemia d’infezione da virus Oropouche ha colpito Mazagao Celho e Carvao, nello Stato d’Amapa sul delta dell’Amazzonia. A Mazagao sono stati identificati 657 casi d’infezione negli ultimi mesi, di cui una trentina confermati virologicamente. Il virus Oropouche è un arbovirosi che appartiene alla famiglia dei Bunyavidae. La principale riserva naturale è costituita dalle scimmie Paresseux della regione amazzonica, e i vettori sono artropodi del genere Culicoides (Culicoides paraensis). Sono dei piccoli moscerini ad attività diurna, agenti di punture molto pruriginose. L’infezione si manifesta con una sindrome benigna febbrile, cefalea, artro-mialgie, nausea e vomito, talvolta esantema. Edisan 16/09/2009. Tripanosomiasi contratta in Tanzania Israele In luglio 09 un turista Israeliano ha contratto la tripanosmiasi in Tanzania nel corso di un safari di 10 giorni nel Parco Nazionale di Serengeti, durante il quale era stato punto da glossine. Una settimana dopo aver lasciato il Serengheti ha manifestato febbre intermittente, una piccola lesione ulcerata sulla coscia. Edisan 30/08/2009. Tripanosomiasi in turisti Uganda Il 28 luglio 2009 un polacco di 61 anni è stato ricoverato a Poznan per una tripanosmiasi da Tripanosoma rhodesiense contratta durante un viaggio turistico di 16 giorni in Uganda e Rwanda. Durante la visita del Parco Nazionale “Queen Elisabeth”, nel sud-ovest dell’Uganda, era stato punto da una glossina (dittero della famiglia dei muscidi), che pungono di giorno. Due giorni dopo compare una sindrome febbrile con brividi. Il 28 luglio viene ricoverato in un quadro di febbre con ittero, epatosplenomegalia, insufficienza renale, insufficienza respiratoria, coagulazione intravascolare disseminata (CID). Edisan 29/08/2009. Agosto 2009 – La tubercolosi (seconda parte) 9