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Corriere Di Bologna > Bologna > Economia > Cna, Scatta Lora Dei 70 Licenziamenti La Rivolta Dei Dipendenti Al Cioccoshow
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Cna, scatta l’ora dei 70 licenziamenti La rivolta dei dipendenti al Cioccoshow
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I lavoratori contro l’ennesima ipotesi di mobilità
Cgil: «Situazione peggiorata ad ottobre»
BOLOGNA - Un giorno di
sciopero e un presidio davanti
alla sede di Cna durante
l’incontro tra il consorzio degli
artigiani e i sindacati. Con la
minaccia, se non ci sarà una
schiarita, di farsi vedere anche al
Cioccoshow. A scatenare la
rabbia dei dipendenti è stato l’annuncio, da parte di Cna, di voler
avviare la procedura di mobilità per 70 dipendenti. Una notizia
arrivata ai sindacati qualche settimana dopo che la stessa Cna ha
annunciato l’intenzione di disdire il contratto integrativo
aziendale, che scade il 28 febbraio dell’anno prossimo, e di
mantenere il contratto collettivo nazionale solo fino a quando
non scadrà anche quello, il 31 dicembre 2017.
Non è una situazione inedita: circa un anno fa il consorzio
artigiano aveva già annunciato il taglio di 80 posti, poi diventati
39 con mobilità volontaria incentivata al termine di un lungo
braccio di ferro e saliti quest’anno a 60 con una ventina di
abbandoni nel corso del 2016. Complessivamente, oggi lavorano
in Cna 580 dipendenti. Un anno fa erano 640, l’anno prossimo
— se la procedura di mobilità verrà confermata e se porterà
realmente a 70 licenziamenti — il personale scenderà a poco più
di 500 unità. Ma i sindacati promettono battaglia: «Dal 2013
siamo intervenuti con diversi accordi provando a contenere il
costo del lavoro — tuona Stefania Pisani, della Filcams Cgil —. In
tre anni abbiamo fatto risparmiare quattro milioni all’azienda».
Risparmi che derivano, sostiene la sindacalista, da misure come
il congelamento degli aumenti salariali e il ridimensionamento
dei buoni pasto.
La situazione è precipitata a ottobre: «Pochi giorni dopo il
primo incontro in cui chiedevamo di rivedere l’integrativo, ci è
arrivata una lettera in cui Cna ci comunicava la sua disdetta,
minacciando di toglierlo definitivamente se non fosse stato
rinnovato entro il 28 febbraio — ricorda Pisani — e che il
contratto collettivo sarebbe rimasto solo fino a scadenza, cioè
sino a fine 2017». Così è partito lo stato di agitazione, ma le cose
hanno continuato a peggiorare: «A inizio novembre Cna ci ha
detto che non bastava più togliere l’integrativo ma che
bisognava licenziare le persone», prosegue la sindacalista. Oggi i
dipendenti saranno sotto la torre di Cna dalle 15 per
accompagnare con un presidio il vertice tra azienda e sindacati
in cui il consorzio deciderà se effettivamente invierà le lettere di
licenziamento.
Utilizzeranno le prime otto ore di sciopero su un
pacchetto di trenta, ma per i prossimi giorni non escludono
nulla. Nemmeno di farsi vedere al Cioccoshow, evento di punta
di Cna, che è iniziato ieri e finirà il 20: «Useremo tutte le platee
che possano dare visibilità alla battaglia di questi lavoratori »,
avverte Pisani. Il consorzio replica spiegando che la mossa è
necessaria «al fine di salvaguardare e rilanciare la sostenibilità
economica del sistema Cna Bologna». Anche se non chiude la
porta ai sindacati, dando disponibilità «a valutare ogni
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Data pubblicazione: 17/11/2016