Sintesi riunione 15/11/2007

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Sintesi riunione 15/11/2007
Primo incontro referenti nazionali e regionali dell’inventario delle emissioni.
Attività realizzate, attività in corso, punti critici metodologici, punti critici
gestionali, esperienze da condividere, attività future
Di seguito vengono riportati i punti principali toccati nell’ambito della riunione.
Attività realizzate e in corso:
• Confronti a livello di macrosettore tra inventari locali e nazionale nell’ambito del Progetto
Piani di risanamento e tutela qualità dell’aria (APAT, ARPA Umbria, ARPA Toscana,
ARPA Lombardia); identificazione di indicatori di confrontabilità dei risultati; maggiori
differenze riscontrate nel macrosettore agricolo, rifiuti e assorbimenti dalle foreste e per il
PM10 e CO.
• Nell’ambito di INEMAR è stato implementato lo scambio di informazione attraverso
wikipedia; con condivisione di metodologia, funzioni di calcolo e i manuali (ristretto agli
utenti INEMAR).
• Mailing list inventario emissioni per il gruppo INEMAR (su Yahoo).
• Confronto tra l’inventario 2000 APAT e gli inventari regionali aggregati a livello di
classificazione RAINS nell’ambito del progetto RAINS Italy (APAT, ENEA, Regioni).
Punti critici metodologici:
• Combustione della legna nel residenziale civile: emissioni (criticità per PM10 e NMVOC)
utilizzo dei diversi indicatori di attività (coefficiente energetico, umido e secco, dati sulle
tecnologie di combustione, incertezza sui fattori di emissione camino aperto da 250 a 900
g/Gj); incentivazione dell’utilizzo di biomasse a fini energetici nell’ambito della
Convenzione sul clima ed effetti avversi sulla qualità dell’aria nel caso del settore
residenziale (relazione con la tecnologia di combustione); necessità di approfondimenti sia
sui consumi sia sui fattori di emissione.
• Trasporto marittimo: emissioni di SOx e PM10, reperimento informazioni sui porti
(domestico e internazionale, assegnazione emissioni delle rotte interregionali, tenore di zolfo
medio nei combustibili, emissione nei porti e da crociera); significatività delle emissioni a
livello urbano, crescente peso delle emissioni marittime sul totale, possibile inserimento del
settore marittimo nell’Emission Trading, introduzione di limiti emissivi di ingresso o di
utilizzo combustibili nei porti; necessità di sviluppare la fonte informativa principale relativa
al traffico marittimo nei porti.
• Mancanza di informazione adeguata relativa al trasporto aereo (matrici origine destinazione,
tipo di voli/motori, informazioni relative alla durata delle fasi di taxi a terra) e sugli
aeroporti militari.
• Ciclomotori: emissioni di NMVOC ( mancanza di un dato di attività nazionale e regionale).
• Off road (distribuzione dei consumi tra le attività ed in particolare la quota dei motori due
tempi).
• Stima di sorgenti aggiuntive di PM10 ( movimentazione e stoccaggio materiali, agricoltura,
emissioni diffuse, incenerimento rifiuti non controllati, barbecue, sigarette,…).
• Metodologie di disaggregazione spaziale delle emissioni: livello locale più dettagliato
(scelta variabili proxy, qualità e disponibilità di dati di base dettagliati sul territorio) sia a
livello urbano sia per i dati necessari alla modellistica (griglia 1x1 km2); confrontabilità con
gli inventari locali esistenti che consentono di distribuire le emissioni a livello di sezioni del
censimento.
• Metodologie di disaggregazione temporale che tenga conto ad esempio di flussi turistici
stagionali.
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Metodologie di identificazione dei profili di speciazione sia per i VOC sia per il PM ai fini
dell’utilizzo dei dati di emissione nei modelli.
Disponibilità di flussi di traffico sulle principali strade a livello regionale e nazionale
(disponibilità dei dati esistenti come rete autostrade e ANAS); omogenizzazione dei dati di
traffico e dei consumi di combustibile tra regioni confinanti.
Differenze metodologiche tra il livello nazionale e regionale delle emissioni nel settore
agricolo a partire dai dati di base utilizzati ( fertilizzante distribuito totale o diviso per tipo o
superfici coltivate e fattori di emissione medi) o dal modello di stima (fattori di emissioni
medi o modelli per la stima di NH3 e NMVOC dagli allevamenti animali).
Incenerimento rifiuti agricoli in situ.
Criticità dell’informazione sui consumi di combustibile a livello provinciale (Bollettino
Petrolifero vs Ufficio dogana) per la disaggregazione degli inventari a livello provinciale e
locale anche in considerazione di eventuali ripartizioni degli obiettivi di riduzione a livello
locale delle emissioni di gas serra.
Punti critici gestionali:
• Disponibilità degli inventari regionali realizzati (disponibilità dei dati su web, diffusione
delle informazioni confidenziali, procedure amministrative presenti in alcune regioni per la
validazione dell’inventario con eventuale approvazione da parte della Giunta).
• Aggiornamento dei sistemi informativi per la gestione dell’inventario che riduca i tempi e le
fatiche relative al reperimento dati al fine di condividere i dati utili per l’inventario per le
altre esigenze informative regionali; separazione dei dati determinanti, che possono essere
aggiornati anche al di fuori dell’inventario, dalla realizzazione dell’inventario che si può
concentrare sulla qualità dei fattori di emissione utilizzati.
• Difficoltà nel fare utilizzare l’inventario in modo corretto al decisore con l’individuazione di
politiche che siano coerenti con i dati stimati.
Esperienze da condividere:
• Identificazione del dato più affidabile tra quello identificato a livello regionale e lo scalato
dall’inventario nazionale attraverso il confronto al livello aggregato RAINS, necessità di
avere la migliore informazione disponibile.
• Valutazione del peso dell’incertezza delle emissioni nei modelli di valutazione e stima della
qualità dell’aria; interazione con gli obblighi a livello regionale relativi alla qualità dell’aria.
• Condivisione delle informazioni e delle metodologie presenti sugli inventari regionali
consolidati.
• Supporto alle regioni che devono ancora approntare un inventario regionale:
o Aggiornamento delle linee guida per la realizzazione degli inventari locali;
disponibilità della guida operativa per la preparazione dell’inventario;
o Database dei fattori di emissione disponibile su Inventaria; aggiornamento con
inserimento di fattori di emissione identificati a livello locale; identificazione degli
utenti che possono caricare le informazioni. Integrazione con il database realizzato a
livello europeo.
• Rassegna degli inventari di emissione disponibili a livello regionale e locale con
informazioni relative alle metodologie utilizzate e la copertura in termini di inquinanti,
spaziali e temporali.
• Classificazione delle attività e matrice di transizione dalla SNAP (più estesa) ai formati di
trasmissione dei dati CRF e NFR (più aggregato). (A livello europeo è in corso
l’aggiornamento della classificazione SNAP per tenere conto in primo luogo delle sorgenti
emissive di PM).
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Metodologie e fattori di emissione identificati a livello regionale per la stima e la
classificazione di attività industriali diffuse georeferenziate sulla base delle autorizzazioni
(database degli impianti DPR 203/88), in particolare l’elaborazione del dato emesso
comunicato rapportato al dato autorizzato e stima del fattore di emissione medio per
categoria SNAP.
Informazione disponibile sugli impianti puntuali (DPR 203/88 e questionari appositi,
autorizzazioni integrate IPPC, dichiarazioni dati di base e emissioni INES, LCP, Emission
Trading).
Diffusione dei dati di emissione regionali sul sito web INVENTARIA.
Condivisione delle criticità e della conoscenza specifica degli impianti, mettendo a
disposizione anche dati sensibili; per la verifica dell’Inventario locale e per la
identificazione delle fonti principali di emissione da monitorare, approccio top-down verso
bottom-up.
Valorizzazione delle esperienze regionali e nazionali in ambito internazionale come
contributo alla definizione dei principali aspetti metodologici (classificazione attività, fattori
di emissione, metodologie di disaggregazione spaziale e temporale).
Attività future
• Estensione a tutti gli esperti/referenti regionali per gli inventari locali della mailing list
Inventario (Yahoo).
• Confrontabilità tra inventari regionali in relazione ai dati di attività e alla classificazione
delle sorgenti emissive (gruppo INEMAR).
• Modalità di distribuzione dell’informazione ai decisori in modo che possa essere utilizzato
al meglio per le scelte di investimenti nella riduzione delle emissioni.
• Confronto inventari regionali 2005 e disaggregazione APAT per lo stesso anno (nel 2008?).
• Proposta di implementare uno strumento wiki per mettere in condivisione, aggiornabile con
facilità, l’informazione sugli inventari, sulle metodologie e sui fattori di emissione (ad
esempio la guida operativa realizzata da ARPA Umbria).
• Gruppi di lavoro tematici per approfondire le criticità:
o per il settore agricoltura, APAT propone di organizzare nel 2008 (giugno-luglio) una
giornata/seminario dove presentare in dettaglio le metodologie, le attività in corso e
il lavoro metodologico in corso;
o per le biomasse ARPA Lombardia ospiterà una prima riunione tecnica del gruppo
esperti a Gennaio/Febbraio 2008 a Milano.
• Il gruppo esperti “referenti inventari emissioni” si riunisce una/due volte l’anno; prossima
riunione a marzo-aprile 2008 .