ANNA D! LELUO IMMAGINE E STORIA. LA GITTA
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ANNA D! LELUO IMMAGINE E STORIA. LA GITTA
ANNA D! LELUO IMMAGINE E STORIA. LA GITTA NEGLI STAT! UNITE Estratto da Damocrazia e diritto, n. 4»5, 1989 Anna Di Lellio lmmagine c storia. La citti negll Stan Un1t1 <<L’essenza di un’ep0<:a si rivela essenzialmcnfc nella sua facciata architeuonica. Per la seconda mezi del secolo diciannovcsimo... qucsta facciamé una dcllc pm miserevoli della scoria universale. E Papoca dell'eCletti5m0, 1'epoca del falso barocco, del {also rinascimento, del {also g0tiCO: un'cpoca in mi, do’ vunque Yuomo del1'occiclente riesca ad influenzare il mstumc, questo divcnta ad un tempo miseria e pompa borghese, assumendo una solidité che 1-i~ vela insicmc grettezza B sicurezza. Succcde questo quando si ricoprc la povertia con una vernice di ricchezza» (Hermann Broch, Hofmannsthal (1955), Editoti Riuniti, 1981). L’Europa ha sempre cercato il futuro clella citté moderna, paraclossalmente, nel presence e altrove. Per piil cli un secolo le citti americane hanno inclicato a quellc europec qnale sarebbe stato il proprio future. O meglio, le citté europee lo hanno immaginato seconds moclelli Cl'16 esse stesse, guarclando all’America, avevano create. Perché l’America? Perché ll citté e culture sembrano svilupparsi ex novo ed avers contorni piil nctti, nell’assenza all legami. con il passato, E una concezione questa clle ha spcsso sottovalutato la complcssité della modernité amelicana, la cui esscnza é certamentc la capacité di innovazione, movimento e costruzionc dal nulla, ma anche il suo risvolto, Cioé la distruzione costante e rapida. Di conseguenza il presents, che scmbra vivere sempre nel future, ci offre anche la possibilité di osservare il passato. Pu dc Tocqueville a scoprire questo aspctto singolare della stpria americana. Pill cli centocinquanta anni fa viaggiava verso nord lungs la costa clel Maine in ter~ ritori intoccati quanclo trovb, nel bel mezzo di una natura 302 percarxi e linguaggi meiropolitani selvaggia e deserta, i resti di una capanna e di un fuocor Qualcuno vi aveva abitato per poi andarsene in cerca d’altro. Per Yosservatcre francese, impressionato soprattutto dalla freschezza e dalla giovinezza della societé americana, ‘Eu una grande sorpresa: << Possibile - si chiese —— Che qui ci siano gié delle ro- vine? » (Tocqueville 1835). Nel1’America degli anni ottanta le << rovine », cioé i1 passato e la storia del paese, sono visibili ovunque, nelle cittix industriali del nord e del1’est in decline e nelle fiorenti cittzi << postindustriali » del sud e cle]1’ovcst. Nelle prime, le << rovine >> sono le vestigia di una civilté che ci é ancora conternporanea; nelle secsnde, sons sedirnentazioni politiche, religiose e di senso comune. In ambedue i casi, Ia presenza del passato complica Ia visione della cittfi futura che spesso si ferma ad esaltare 10 sviluppu della tecnologia 0 ie manifestazioni superficialmente attuali della cultura, assume troppo in fretta come metafora di una intera civilizzazionc. Le << ravine » della citté imlurtriale Fin daI1’inizio del ’9OO New York ha incarnate i1 mito della citté nella civilté industriale. E un mito duro a morirc: un filo diretto collega, se mi e concesso i1 paragone, lo sgomento provato di fronts alla modernitb di New York da intellettuali quali Max Weber, Sigmund Freud e Fritz Lang, con la mera~ viglia dei turisti che ora arrivano en maxse a Manhattan e, naso in su, osservano i grattacieli. Sia per gli uni che per gli altri, tornare nelle proprie citti, a volte capitali europee, faceva e fa quasi I’ef'fetto di una rnarcia all’indietro, un rientro in paeselli di provincia -— luoghi amati, ma piccoli e fermi al passato. I grattacieli di Manhattan hanno ispirato la scenografia di Metropolis di Fritz Lang, che da piil di sessant’anni ripropone il mine urbane rnoderno, una visione affascinante ed apocalittica dclla citté indusrriale. Nella finzione filmica un mondo dantesco nettamente diviso in inferno (dei lavoratori) e paradise (dei capicalisti) vive sullo sfondo teatrale di una citti bellissirna costruita dalla tecnica avanzata: grattacieli, trasporti ul-bani aerei, e una race di autostrade e sopraelevate. Nel film, il conflitto sociale e la storia individuale sono drammatici, ma é la tecnica Anna Di Lellio 303 che clornina, terribilmeme oppressiva nel monclo sotterraneo clel lavoro, e in superficie seduttiva c pericolosa ma anchc singolar~ menre liberatoria cli immaginazione estetica e cli movimento. Chiunque approdi a New York troveré conferma del sogno futuristico cli Metropolis nell’ardimento dei grattacieli di Ma— nhattan, nclla combinazione simmeliana clella estraneité e dello possibilité cl’incontro, nei contrasti incredibili tra poverté e ricchezza, e nel movimcnto. Il mito futuristisco di New York é oramai relegate al passato, anche se £2 troppo presto per celebrare il post-mortem della citté, come é stato fatto negli anni settanta. Chiunque approdi a New York vedri che la poverté, non piu sotterranea c in gran parts divenuta dcstituzione, E: visibile ovunque anche nei quartieriparadise, a ricordare che la potenza e la moclernité espresso dalla << facciata architettonica» che inebria il turista coprono una miseria ecl una emarginazione clrammatiche, A New York si respira Patmosfera dj una metropoli del terzo mondo: New York = Calcutta = Cairo, la citti del futuro é uguale a capitali di civilté millenarie. Owiamente New York non é una citté del terzo mondo. Diversamente da quests ultime, non é isolata dai mercati moncliali, E2 invece una tlellc capitali clella finanza internazionale; la sua élite non is coloniale e proveniente da una maclre patria lontana, ma locale e internazionale; e la sua cconomia non é parassitaria ma estremamentc vivace c diffusa nel settore informale e dei servizi. C16 Cl'1€ sta emergendo ora é la singolare unicitfi di una citté, improponibile come modello, le cui forme piix modernc comprcnclono fattori molto diversi: luoghi ed attivitix classici del capitalismo, quali Wall Street e la << rapina >> clel suolo urbane da partc delle grancli impress immobiliari; una malavita clalle apparenze << napoletane », nella quale i bambini sono i principali attori protagonisti; e la proliferazione cli una economia basata su rapporti familiari e di clan che sernbra predators la razionalizzazione capitalistica. Un dcstino diverse ha segnato altre cittfi che, come New York, negli anni venti registravano la piu alta concentrazione di po/polazione e di occupazione industriale. Si prendano centri come Detroit e Pittsburgh per esernpio. »L’industria moderna dette loro vita e ne face fino a trenfiamri fa citté del futuro. Ora non csistono piu in quanto tali, ma appartengono invece al passato quanto i fori rornani o le catacombes Basra una visita a Detroit per comprendere quello che le teorie sulla dein<:lustria- 304 percorxi 0 Iinguaggi melropolitnni lizzazione e i dati statistici sui movirnenti dernografici non riascono a renders appieno. I1 centre di Detroit, citté un tempo paradigmatica del conflitto pix} modcrno di tutti, quello tra operai e capitale, alterna uffici, magnificbe costruzioni decé, distese di tetra bruciata, spazi abbandonati, e case in rovinat, In un giorno di festa si pub passeggiare in una citté virtualmente deserta, popolata solo da qualche ‘om-bone, e ammirare tra la vestigia di un passato che si immagina opulcnto i mosaici di una banca che i fondatori avevano battezzato << cattedrale delle finanze» e che rimane isolata nel contesto urbano di cemento, come in Europa lo sono nel Verde 16 antichc abbazie. Gli ssabilimenti della General Motors sarebbero imponenti, nel Ioro stile massiccio anni venti e trenta, se fossero circondati da una societé viva. Cosi isolati, di ftonte a case bruciate 0 rasate al suolo, sembrano un p0’ goffi. In Pennsylvania, citté una volta famose per il loro aspetto da infemo dantesco, dove si dice Che fosse necessario accendere i lampioni nelle strade durante i1 giorno a causa deH’inquinamemo, sono om classificate rra le citté dcgli Stati Uniti dove Ia qualité della vita E migliore. A Pittsburgh Z: quasi scomparsa Pindustria. La citté, in declino e pifi pulita, si é trasformata in un museo ricco di archeologia industriale, dove si possono ammirare le realizzazioni dc} capicalismo grandiose e filantropicc dei Carnegie 0 dci Frick, Tutfintorno, cittadinc piu piccole nate e sviluppatesi attorno ad una sola industria ora sernbrano cittiz fantasma. Aggirarsi per le acciaierie e le miniere abbandonate é agghiacciante per chi di cittia fantasma conosce solo quelle d¢11’emigrazione contadina nelle campagnc del sud d’Italia. Esiste urfabbondante letteratura ficcmomica (Sternleib-Hughes 1975) sui perché della crisi delle citté industriali del nord-est, ma in vsrrsi proporre una interpretazione che ne sottolinea so~ prattutto due fattori, uno politico ed u-no culturale. In un ciima generale di condanna dell’urbanizzazione, che vedeva su posizioni diverse ma ugualmeme negative sia gli operai che gli industriali, ma anche gli intellettuali ed i ceti medi, si E: affermatu negli anni della depressione ma soprattutto durante c dope la seconda guerra mondiale un indirizzo politico non ben definite ma comunque capace di costruire consensi e coaiizioni: alla lore guida il partito dernocratico, sostenuto dai programmi govemativi di rinnavamento urbane. Queste coalizioni locali e nazionali Anna Di Ixllio 305 promossero 10 sviluppo Clelle citti, ne assicurarono sia la ri01:~ ganizzazione dei nuclei centrali che Yespansione psriferica, mentre incoraggiarono la crescita dci servizl e delhxmministrazione. La loro sconfitta E: stata prodotta clallhffermarsi cli contmm<>vl~ menti nelle istituzioni e nell’ec0nomia coagulatisi nel Partito rcpubblicano, e (la conflitti tra gruppi diversi prodotti dallo stcsso sviluppo, di cui il pii1 emblematico é state quello tra le minoranze nere (lei centri cittadini e le classi medic dei suburbs, Con la fine clell’egem0nia democratica, si é consumata anche la crisi delle citté industriali modellate dallo sviluppo clella prirna lneté clel secolo (Mollenkopf 1983). Ma ragioni politiche da sole non potrebbero renders conto clell’abband0no di ceniri urbani cla pane di inclustrie, uffici e popolazione se non si ricordasse un aspetto del temperamento zmericano c della cultura. Parafrasando Mumford, si pub dire che agli amcricani non venne mai in mentc Cl'1€ le cittil potessero essere qualcosa cli pifi che un centre di commerci e speculazioni imrnobiliari, cioé un luogo fonts di ricchezza (Mumford 1925). Venute meno le condizioni clella crascita per cause politiche prima ch: economiche, non restava che spostarsi altrove senza voltarsi indietro, secondo un modello di comportamento che é fonclamentale nella cultura politica americana -—- << uscire >> complctamcnte da un contesto non piiz gradito (Hirschman 19'/0)_ Quests spiega come possano trovarsi << rovine >> di civilti Che appartengono ancora al presents. ll nuovo mito affermatosi dalla fine degli anni settanta, quello di citté come San Diego in California, Phoenix in Arizona, e Dallas in Texas tra le altre -- citté del mezzogiomo e della nuova frontiera inclustriale (Bernard-Rice 1983) —-—, sarebbe impensabile senza il declino clei centri industriali dcl norci-est. Le citté clel sud c del1’ovest sono mecliamcnte ricche, non hanno vissuto le gravi crisi fiscali degli anni settanta, né le crisi politiche 0 i med razziali del clecennjo precedents. Le amministrw zioni locali some << pulite >> ed i servizi efficienti; i sindacaii pressoché inesistenti 0 comunque rnolto marginalizzati; lo sviluppo industriale vi prospera grazie alla presenza importante dci settori cli punta dell’alta tecnologia, che non inquinano Yambiente e~ ridefiniscono la struttura sociale a favors cli strati intetmedi. ll clirna E: mice d’inverno e sopportabile durante Yestate grazie allhbiquité del1’aria condizionata. Le case costano meno e la bassa densité della popolazione le rende molto piil vivibili anche 306 percorsi e linguaggi metmpolitani di citté come Boston e San Francisco, due centri del nord che hanno trovato nello sviluppo industriale legato alla ricerca e nei finanziamenti pubblici gli incentivi necessari per tisollevarsi dalla grave crisi degli anni settanta. Queste citta si differenziano pet molti aspetti dai vecchi centri urbani inciustriali del nord e dell’:-:st. Questi ultimi etano caratterizzati da forti concentrazioni urbane, popolazioni occupate principalmente nell’inclusttia, ed avevano alla loro origine uno sviluppo << quasi» spontaneo stirnolato da una zliffusa do manda di crescita economica. Le citta << postinclustriali », invece, hanno favorito spostamenti demografici ccntrifughi, cambiato il rapporto industtia-servizi a favore cii questi ultimi, e ttovato sostegno finanziario nell’intervento govemativo sullo sviluppo economico. Ma la loro immagine, come il mito << mo-zlemo » della tecnica e clelle macchine ptoprio delle citta settentrionali, rimane Yimmagine dell’innocenza e clel potere liberatorio ed inesauribile della frontiera tecnologica. Eppure, come la natura vergine clel Maine dove cle Tocqueville trovo cielle ravine, queste citta << postindustriali >>, che sernbrano senza storia, si trascinano con sé un passato. Dallas, Texas} e un buon esempio per illustrate come il << vecchio » sia presents anche negli aspetti pix‘: nuovi della struttura urbana, sociale e politica. Dallas: la << facciata architettonica » La << Eacciata architettonica» di Dallas e dei suoi dintorni riflette la vecchia e persistente egemonia dello spitito commer- ciale e finanziario locale, come pure le modificazioni apportate dallo sviluppo degli ultimi venti anni. Dallas E una cittfi nuova. Nel 1849, un esploratore in viaggio verso ovest clal Tennessee si fermo nel punto clove ora sorge il centro cittaclino pet riposare e penso di fame una stazione pct tutti i viaggiatori che audavano in California. Traspotti, commercio ed attivita bancatie ad esso collegate sono dunque alle otigini di Dallas e per lungo tempo sono rimasti clominanti nell’econornia locale. Nel secondo clopoguerra, ma soprattutto negli anni settanta, l’industria si E affermata rapiclamente, grazie allo sviluppo senza prececlenti delle imprese produttrici di materials elettrico, elettronico e cli servizi di informatica, importando nell’area mettopolitana un alto nutnero di colletti bianchi. ' Anna Di Lellio 307 Guidanclo lungo llautostrada che vierie clal nord-est, la prirna immagine che si ha cli Dallas é piacevolc. Sotto un cielo di solito sereno si scorgono i grattacieli del centro cittadino, una quindicina non di pill: ma hen armonizzati tra diwloro, svettanti su una distesa di Verde dove si intrecciano autostrade e sopraelevate: una Metropolis in tono minors e meno grigia. Se si continua fino al cuore della citté, si ha Popportunité cli visitare un Vivace centro d’affari, clove si concentrano tuttc le banche e gli uffici piix irnportanti, negozi elcganti, hotel, i1 palazzo dei congressi, il bellissirno museo cl’arte moderna, chiese falso~ gotiche, le pm antiche clella citté, ed i palazzi municipali. Cc-l~ pisce immediatamente la bellezza cli alcuni edifici, disegnati cla I.M.Pei e Philip Johnson, gli architctti pix‘; famosi clel << post‘ rnoderno ». Owiamente, come nella maggior parts delle cittfi amcricane, nessuno abita nel centro cittadino, ma se si prosegue lungo una qualsiasi delle autostrade che si intrecciano nella citté si raggiungono i quartieri residenziali: una enorme clistesa di abitazioni ad un piano, molto simili tra di loro, 0 simili a gruppi per-ché costruite dalla stessa societiz; centri cornmerciali estesi, che si ripetono sempre uguali a intervalli regolari lungo le autostrade; chiese pin numerose delle stazioni di benzina (che sono nurnerosissime), costruzioni essenzialissime che si confonderebbero con le altre se non fosse per il campanile. Questa << facciata architettonica >> rivela in mode significativo Ia struttura sociale e la cultura del luogo, Nel centro cittadino, tutte le costruzioni piil importanti sono recenti. Con la crescita della propria ricchczza, Che data dagli anni settanta, Dallas ha comprato per se stessa un centro cl’affari di gran stile, e si é costruita una irnmagine ed una storia. Ma lo ha fatto in znodo rnaldestro, come succecle spesso a chi fa le cose in fretta e senza gusto. Mancando di tradizioni, dato che fino al 1850 sul territorio cittadino c’era solo la prateria, Dallas ha create degli itinerari turistici basati sulla sua storia recente, cli cui il memento pm farnoso (ed infame) E stato Yassassinio di John Kennedy. Di Philip Johnson é il mausoleo dedicato al presidents ucciso e situate sul luogo clell’incidente. Banche ed uffici hanno sede nelle costruzioni architettonica~ meme pifi interessanti, le quali perb si inseriscono a fatica nella vita cittadina. I leader locali hanno clato carta bianca agli architetti famosi, i rnigliori che potessero cornprare, ma poi hanno 308 pcrcursi e lir1guaggi mezmpolitani dovuto accettare controvoglia le realizzazioni di questi intellcb tuali sofisticati e cosmopoliti, poco apprezzati clal solido senso estecico dei texani. I.M.Pei ha disegnaco un bellissimo palazzo a piramiclc tutto cli vetro, che ricorda il suo progetto nel cortile del Louvre, ma un po’ a causa dell’attuale crisi dell'edilizia, un po’ perché e a piramicle, i businessmen di Dallas non si sono affrettati acl abitarlo. A tre anni dalla costruzione, e ancora mezzo vuoto. Un centro commerciale (lisegnato (la Johnson, che imita feclelmente uno chateau francese e che si chiama pomposamente The Crescent, nel panorama scarno dcl Texas somiglia pm ad una prigione che ad Lina reggia. ll centre cittaclino é irnponente, e pur cosl ricco di << postmoderno » risponcle alla esigenza moderna e perlino antica di rappresentare con uno stile rnonumentale la potenza militare, finanziaria, inclustriale 0 politica clei leader della cornunité, Le clisso~ nanze sono dovute alla pluraliti degli interventi nella p:ogettazione degli eclifici e degli spazi urbani, che pero si ricompongono in una finaliti singola e universalmente conclivisa: la celebrazione clella grandeur locale. Dallas e per tutti la << Big D. >>A Nella zona immecliatamente acliacente al centre degli affari si trovano Highland Park e University Park, clue municipi amministrativamente indipenclenti che vantano parchi, ville e palazzi sontuosi ecl un gran traffico di Cadillac e R0lls~R0yce. Chiunque sia bianco e ben vesrito pub passeggiare per le strade alberate di questi quartieri senza essere fermato dalla polizia. Potri cosi ammirare le facciate ornate, le colonne ed i giardini, ma perfino gli interni, che sono quasi sempre visibili dalla strada, soprattucto la sera, quando tutte le luci sono ac-cese anche se nessuno 4‘: in casa. Qui vive l’alta societé locale, clue gode di uno status quasi aristocratico conquistato a colpi di milioni di clollati e (ii un infaticalaile impegno per il bene della comunité. Denaro ed atcivismo sono entrambi necessari per assicurarsi Yinclirizzo giusro, l’invito al ballo cittadino, la ptesidenza clella sinfonia locale 0 Yorganizzazione dei grandi ricevimenti di beneficenza, ma anche il governatorato clel Texas 0 um. pesto nel governo cittadino. Qui Yostentazione e di rigore. I quartieri resiclenziali dove vive la classc media, invece, ri~ flettono il desiclerio cli privacy clelle {amiglie e una pretesa egua~ litaria e livellatrice della cultura locale. Owiamente le abitazioni clifferiscono secondo la grandezza e la collocazione, ma in Anmt Di Lellia 309 generals sono esteriormente tutte molto scmplici e simili. Le citcadine che circondano Dallas, soprattutto quelle a nord dc} centre dfaffari, che sono abicate prevalentememe da classi medic, a prima vista somigliano ad una qualunque periferia americana. Ma le strade sono completamente deserts, e la case, che sono molto vicine, non potrebbero essere pm lontane Yuna dalYaltrai Steccati molto alti riparano i giardini nel retro delle abitazioni dalla vista degli estranei, e impediscono forme solite di socializzazione como la convcrsazione tra vicini clue nei suburbs classici aweniva al di sopra dci rccinti (\X7hy£c 1956; Gans 1967). Per quests rnotivo i bambini, Che giocano nei giardini, raramente fanno amicizia con quelli dei vicini. I1 prato davami alle case non é recintato, é molto curate, ma anclfesso come le strade sempre desei-to. Anche li di socializzazionc ne awienc poca, la loro furmione é di facciata. Nessuno é mai in strada dato chc per piil di sci mesi l’ann0 fa sempre troppo caldo, e cornunque ci si sposta sempre in automobile, parcheggiata nel garage al quale si accede dal.l’intem0 dcllflabitazione. Altrettanto semplici sono le chiese, costruzioni scams, il cui stile corrisponde alle aspirazioni ed alle esigenze dclle sette protestanti che nella stragrancle maggioranza dei casi esse 0spi~ tano. Questc esigenze sono diverse, ma tutte convergono nel richicdere la funzionalitix degli edifici religiosi: 1c comunitia pietistc delle clenominazioni fondamentaliste, perché interessate ad affennare un modo di cssere aritigerarchico e vicino alle chiese primitive; altre, Vere‘ e proprie imprese Che << vendono » la certezza del paradise, per analogia con gli uffici di assicu~ razioni << secolari ». Si pub vivere a Dallas ,e nelle vicinanze per anni senza mai visitarc i quartieri poveri, distese cli case in cattivo state Cl’1€ si trovano nell’area a sud-est della cittfi 0 in alcune sacche all’intern0 del’area rnctropolitana. Li é evidentemente assente l’intervento pubblico, che nelle cittfi del nord e dell’est é visibile nei massicci caseggiati che caratterizzano le zone piil povere. La segregazione sociale e razziale E: fortemente rispettata. Le mi~ noranze ctniche, che coincidono per la gran parte con i ccti memo abbienti, sono visibili sompre solo a lavoro nei giardini dei quartieri bone, 0 negli autobus che attraversano longitudinalmente l’area metropolitana e trasportano dalle aree povere del sud a quelle ricche del nerd i pochi clue non possiedono una autovcttura. 310 percovsi e liflguzlggi melropolilani Dallas: la sociabilitd nella cilia? << postmoderna» Dallas vera e propria é solo un centro cli circa un millone di abitanti, ma E: circonclata cla una serie di cittaclinc amministrativarnente indipendenti the costituiscono qucllo che viene chiamato Dallas ‘Metroplex, un agglornerato di pix} cli tre miliuni e mezzo di persons. Quests comunité sono molto integrate tra cli loro, dal moments che il sistema clj autostrade e l’uso universale della macchina offre Yopportunité di muoversi abbastam za facilmente dentro l'al-ea metropolitana. Nella citté inclustriale americana classica, mentre nei quartieri operai la vita sociale e cli famiglia si intrecciava con le rclazioni in fabbrica (Gans 1962; Kornblum 1979), per le classi medic esisteva una separazione tra luogo cli lavoro e resiclenza sia geografica che culturale (Aries 1978; Srnelser 1967). A Dallas invece una combinazione cii ambedue semlara esistere nello sLes~ so spazio. Una miriacle di imprese clel settore /Jig/svtec/9 sono diffuse su tutto il territorio rnetropolitano. Sono spesso piccole societé e non inquinano. Per questo si confondono molto facilrnente tra il verde, le case, gli uffici, e i centri commerciali. Questa organizzazione urbanistica ha fisicamente ricornposto una divisione che sembrava irriclucibile tra luogo di lavoro e rcsiclenza, ma ha anche carnbiato la srruttura clelle zone resiclenziali. Quests, tradizionalmente immerse nel Verde e lontane clal luugo di lavoro, avevano lo scopo di difenclere la sfera del private ricreando urfatmosfera comunitaria tra vicini di casa. A Dallas quasi nessuno conclivide con i vicini la vita quoticlianaz si lavora in una cittil, e si vive in un’altra dove lavorano altri che vivono altrove e cosi via. Si pub guidare anche per un’ora alla media di 100 km orari per spostarsi da un luogo all’altro: andare a lavorare, tornare a casa, e andare a far compare‘ tutte attivité disperse nell’area metropolitana, consuma-energia e tempo. Questo tipo di organizzazione ciella struttura urbana fa parts di una trasformazione awenuta negli ultimi vent’anni che ha esteso i confini delle citté e complicato i rapporti tra il centro e le periferie delle arse metropolitane, modificando la tradizionalc funzionc dei suburbs che tenevano separate dal lavoro lo spazio clella residenza e della sociabilitil privata. Recentemente un sociologo ha chiamato questo nuovo modello urbane techno» Arum Di Lellio 311 city, che cornprende una citté principale e teclmoburbs, un’area periferica, a volte grancle come una contea, che é emersa come unité socioeconomica (Fishman 1987). Nella lechnocity ogni zona svolge funzioni multiple, resldenziali, economiche e commerciali. La conseguenza di questa decentralizzazione simultanea all case, uffici e servizi é stata che la lecbnocity ha riawicinato il luogo cli lavoro alla residenza, ma non nel senso clella ricostruzione clella vita di quartiere 0 di comunité. ljeroslone clella vita di comunitfi in questa citth, la cui ec0~ nomia é dorninata dall’alta tecnologla e la cul struttura sociale E largamente influenzata clalla presenza cli tecnici, ingegneri, ricercatori e manager, non ha avuto come controtendenza lo stabillrsi di nuove forms di sociabilitiz. Owiamente la vita privata (lei cittadlni cli Dallas <3: clarninata clalla televlslone e clalla macchina (jackson 1985) ma anche, ed in moclo molto tradizionale, dalla famiglia e dalle chiese. Esisce anche una popola~ zione eclonlsta, composta soprattutto di professionisti che passano il tempo libero nei bar, sui campi sp0rtlvl, e in feste. Cornunque anche questa << meté edonista » non é immune dal richiarno delle cbiese, se non altro perché quesce ultirne hanno una capacitir organizzariva di oflcasioni cl’inconcro che E: straordinaria e che spesso si inclirizza ai single. lfimportanza delle chiese battiste, metodiste ed altre denominazioni, tutte raggruppabili sotto l’ombrello <lell’evangelica~ lismo meridionale, é resa evidente clai dati sullbrganizzazione di queste chiese, che contano a Dallas mezzc milione di rnernbri (Quinn ct al. 1982). Le chlese evangeliche, basate sull’associazione vulontarla e sullbrganizzazione locale, senza una germchia ecclesiastica, fanno parte clella tradizione settaria carameristlca clel protestantesimo americanol, ma fin dal secolo scorso si sono affermate soprattutto nelle regloni del sud e clell'0'vest, quindi anche a Dallas (Niebuhr 1929). Le tendenze arrniniane del metoclismo locale, che permettono Tintervento umano nella ricerca clella salvezza personale correggendo interpretazioni troppo riduttive della preclestinazione, ed il controllo severe (lei battisti sulla moraliti pubblica e privata si armonlzzavano con lo spirito di autonornia dei pionieri mentre al tempo stesso proweclevano regole cli condotta morale necessarie alla creazione cli comunitfi legall nella frontiera. Can la crescita clel~ Parea metropolitana e la sua rnodernizzazicne le chiese sono 312 percorri e Zivzguaggi mctrcpnlitani crssciute ancl1’esse. Paraclossalmentc, sono cresciute perché sono divcntate teologicamente pix} conservatrici (Kelley 1972). A Dallas un pastors merodista, una denominazione che langue al~ trove ma che nella sua versions locale prospcra perché phi con» servatrice, mi ha spiegatoz <<Negli anni scssanta eravamo in decline, perché sostenevamo una teologia liberals. Poi abbiamo capito clwe lavcriamo in un mercato scgrnentato. La nostra spe- cificité é la Bibbia, c non possiamo abbanclonarla. Sarebbe come se la General. Motors si rncttesse a proclurre patau: ». Diverse Yuna dall’altra, le chiese evangeliche concliviclono uno stile rcligioso, un forte cunservatorisrno teologico, ed una cultura caratterizzata da tradizionalisrno in etica, antim0<lernismo, antistituzionalismo, 6 localismo (Hill 1981}. Gli evangelici stabiliscono un rapporto personals con Gesfi Cristo, un’esperie'nza che 2: accompagnara da una conversione proiondamente emotiva, una << nuova nascita ». I born again vivono una vita morale disciplinata <lall’auto1-its infallibile e letterale clella Bibbia (Mathews 1977). Per questo sono anche deriniti fondamentalisti, cioé parte cli un rnovirnento teologico, intellettuale c politics» tipicamente americano-, Che si clifende contro Pavanzata del rno~ dernismo sostenenclo una ortoclossia stretta nella religione e tradizionalismo nella cultura (Marclsen 1980; Wuthnow 1988). Per buona parts clei cittadini cli Dallas, anche quelli Che lavorano nei settori dell’ec0nornia pm avanzati tecnologicatnente, la << modernitfi >> é un problema. Mi vorrei sofferrnare proprio su questi ceti emergenti, che costituiscono una buona parts della popolazione attiva dcll’area metropelitana, il 38%. Essi rim» piangono quei rapporti cumunitari esistenti nella societé agraria dalla quale molti di loro provengono ecl alla qualc sono ancora legati, clato cbe Dallas é una citté di immigrazione massiccia reccnte. La clistruzione di quei rapporti é percepita in modo tragico non perché produttricc cli isolamento 0 individualismo, ma perché porta con sé il rilassamento dei costumi, una Volta allentatosi il controllo comunitario. Questa clisgregazione viene cornbattuta attraverso un rafforzamento della farniglia e zilella traclizione. Ma la famiglia moclerna non é equipaggiata a svolgere tutte le funzioni clue nella societa attuale appartengono ad istituti specializzati; cla qui l’appello alle clmiese. A Dallas le chicse evangeliche e fondamentaliste offrono una pluralita cli servizi e Anna Di Lellio 313 attivité per rum: le eté e tutte le conclizioni. Chi ha problemi in famiglia e si rivolga allc chiese preferisce il senso comune dci pastori alla psicologia moderna. << La farniglia non é un laboratorio per sperimentarc teorie psicologiche — mi diceva un pastors -— ma é il blocco fondatore dclla societé >>. Nella famiglia e nella chiesa si irnparano sopxrattutto i valori etici su cui fonclarc la propria vita, ma si trovano anche cuttc le rispostc ai propri problemi. Le chiese organizzano gite a cui pattetipano esclusivamente padri e figli, affinché il genitore she lavora trappo e trascura la famiglia possa passare clel t<?mp0 con i propri ragazzi. Mogli e mariti il cui rapporto é lugorato partecipano a ritiri durante il fine settimana, clove con l'aiut0 cli altre coppie c del pastore riescono a ristabilire Ia comunicazione interrotta. Le chicse svolgono anche un ruolo importante, strettamente sociale, che é classico nella societé amerlcana. Essc garantiscono Ponesté, Yintegrité, l’om0geneit:3 razziale e sociale clei propri membri. Non solo durante i riti della domenica, ma anche nei corsi sulla Bibbia, nelle gite cli fine settirnana, nelle squaclre di basket, 0 nelle riunioni settirnanali delle signore, si incontrano amici, persons cli cui si ha ficlucia e che la pensano allc stcsso mode. Nelle congrcgazioni pix‘: ricche, questo equivale a far parts dei club pifi esclusivi. Nelle altre, la funzionc di espressione di status E: piix complessa. Un pomeriggio d’estate, mcntre partecipavo con un ingegnere clettronico e sua moglie al rito dei saluti clopo il servizio dornenicale, non potetti fare a menu di notare che i miei ospiti crano sorprendentemente uguali a tutti gli altri mcmbri, tutti bianchi, la maggior parts giovani coppie. Tutti gli uomini in<l0ssavano vestiti grigi 0 ccleste chiaro e carnicie lzaianchq mentre i vestiti dclle clonne, in calze bianche e sanclali bianchi con il tacco a spillo, erano a fiori rosa, celeste, e crema. Nella sua uniformité, la folla sernbrava molto colorata. Conversazioni animate si svolgevano nei capannclli, le donne si cornplimentavano 21 vicenrla per i loro vestiti, mentre aj miei ospiti venivano rivolte dornande sulla loro nuova casa, ancora in costruzione. Tutti venivano festosamente a salutarmi, dato che era la prima volta che mi vezlevano in chiesa, c mi auguravano di tornare. Con altre due giovani coppie ci recammo pill tarcli ad un rist0~ rante appartenente ad una catena di fast food. I miei ospiti mi spiegarono Che ogni clomenica andavano li anclqe sc il cibo era 314 percorsi e lirzguaggi mefropalihmi mediocre, perché Tatmosfera era farniliare e tranquilla, clato che il ristorante non serviva alcool. Durante la cena a base di pizza e coca cola, la conversazione si concentrb sulle virtil di una vita cristiana. I miei ospiti ripetevano senza stancarsi cio Cl'\& avevo gié sentito in altre oecasioni: che essere tra cristiani li faceva sentire sicuri, protetti clalla disintegrazione morale della socieza moderna, con il suo bere sregolato, i costumi facili, e le sigarette. Al1’inizio mi sembro clifficile prenclerli sul serio. Perché queste persone serissime, professionisti dall’aria integerrima, che passano il loro tempo libero in chiesa con le mogli, donne simili a loro, erano cosi preoccupate dalla possibilita di conclurre una vita peccaminosa? Mi sono posta tante volte questa domanda, ogni volta che mi recavo in una chiesa, che partecipavo ad un gruppo di preghiera, che venivo invitata ad una cena clove si beveva solo aranciata. La reiterazione clei principi morali e cristiani mi sembrava, in quei contesti, perdere ogni significato. Ma Yossessiva ripetizione delle virtix cristiane, concepite come un decalogo della rispettabilita borghese un po’ passé svolge invece una funzione importante: sanziona lfappartenenza al gruppo che meglio rappresenca queste vim], la classe media. Dallas: apatia ed efficienza I cittadini a Dallas non sono attivl nella politica locale, neanche come votanti. Solo una percentuale ehe varia dal 10 al 15% di coloro Che sono iscritti agli albi elettorali (va ricotdato clue negli Stati Uniti Yiscrizione non 2- automatica, come in Italia, ma volontaria), cioé un numero di circa djecimila persona vota nelle elezionj locali. Neanche i cittadini che godono di una condizione econornica e sociale solida partecipano alla politica. locale, contrariamente al senso comune ed alle teorie classiche sulla partecipazione (Al:nond~Vcrba 1965). Chiamarli assenteisti, comunque, non rencle conto clella complessita delle ragioni alla base di questa apatia, un sentimento che e sempre piuttosto complesso ma rararnente studiato con attenzione (Yen 1974). In parte, attraverso il disinteresse nclla politica essi esprimono una certa soddisfazione per il modo in cui la citta E governaza, fatto che li lascia liberi di dedicate il proprio tempo ad altre attivité, non politiche, che essi considerano piix Anna Di Lellio 315 importanti. Ma soprattutto sono gli assetti isiituzionali ed i rapporti cli potere politici che rendono la partecipazione molto difficile e il voco a volte perfino inutile. Durante il mio soggiorno a Dallas ho osservato i tentativi, tutti falliti, di uxfinsegnante clle voleva essere eletta nella School Board (organismo locale di autogovcrno della scuola pubblica) di Garland (citta dell’area mteropolitana di Dallas), una com petizione elettorale importante dato che un posto nella School Board e il primo passo per arrivare al consiglio comunale. Nonostante fosse conosciuta per il suo ruolo di presidente clella associazione genitoti-professori, Yinsegnante ‘Eu sconfitta due volte. Disillusa, mi confesso che conosceva le ragioni clel proprio insuccesso: lei non faceva parte clellestablislament locale, (lella << vecchia guarclia >>. Tutti i membri della School Board avevano frequentato le scuole locali, clall’elementare alla secondaria, ecl abitavano nello stesso quartiere, il piix ricco clella citta. Dal loro genitori, che erano stati a loto volta membri della School Board, avevano quasi ereclitato il pesto‘ Le ragioni di questa egemonia indiscussa clella << vecchia guarclia >> non vanno solo attribuite al suo raclicamento lnella societa locale, date che l’in~ segnante sconfitta nelle elezioni vive cla pill di venti anni a Garland, ma vanno spiegate facendo riferimento agli assetti istituzionali e politici. Ogni membro della School Board rapprosenta la citta nella sua generalica, e non e eletto sulla base di circoscrizioni. Di conseguenza, poiché i candidati clevono con- clurre la campagna elettorale su tutta la ma, devono essere molto conosciuti e poter far conto su finanziamenti sostanziosi, cioe o devono essere membri della comunita degli affari, 0 da quest’ultlma essere << adottati ». Fine agli inizi degli anni ottanta nelle elezioni clegli organismi ammiristrativi delle scuole, ma anche dci governi locali cli tutm l’area rnetropolitana, i candidati non hanno rappresentato le proprie circoscrizioni o distreni, ma tutto il corpo elettorale. Questa struttura ha reso praticarnente impossibile Pemergenza di candidati non ben visti dall’establishment locale. La politica e clorninata, a Dallas come nelle altre cittacline clel Metroplex, da uomini d’a£fari, cosmmori, e professionisti che le camere di commercio cooptano nelle élite locali. E una politica efficiente a spese clella clemocrazia. La scelta clell’efficlenza Eu fatta negli anni trenta, quando Yélite finanziaria e commerciale locale 3l6 percursi e linguaggi metmpolitani clecise zli adottare un sistema di governo basato su alcuni principi fondamentaliz clezioni non partitiche; consiglieri cittaclini rappresentativi ciell’intera popolazione e non cli distretti; un ruolo debole per il sindaco, e la presenza chiave di un city-manager, clae avrebbe clovuto impeclire che la politics entrasse in municipio (Stone et al. 1939; Stillman 1974', Hays 1964}. A che cosa si contrapponeva questo nuovo sistema? Al mo clello cli politica locale proprio della citta rnorlerna, inclustriale, in cui la macchina politica dei partiti, soprattutto quello clemocratico, corrompeva la democrazia ma assicurava Yinserimento clegli immigrati e della classe operaia nella politica locale attraverso la loro manipolazione e organizzazione in gruppi che sfioravano perfino Yillegalita (Gutman 1976). A Dallas i rife!matori sottolinearono la necessita di eliminate il ruolo della politica locale come integrazione in favore del ruolo della politica inteso come business e responsabilita individuals (Hofstadter 1955). ll tentative, riuscito ‘(Alforrl—Lee 1968; Lineberry-Fowler 1967), era di ridurre la partecipazione clei cittav dini, portatori inevitabilmente di interessi particolari, specialmente se, divisi in distretti elettorali, avessero claiesto di far valere le proprie domande in mode organizzato. La citta veniva gestita (la coloro che avevano solo interessi generali, gli uomini cl’affari che puntavano alla crescita economica (Melosi 1983). I ciati straorclinari dell'efficienza <iell’a.mministrazionc locale raf~ forzano la legittimita del sistema attuale e (lei leader cittaclini (Wilson 1980; Time 1981). Neanche la lotta condotta clallc minoranze mere, che ha modificato nel 1981 i meccanismi eleta torali introclucendo i distretti, e perrnettendo almeno la elezione di un paio (ii consiglieti neri (per anni il consiglio comunale e stato composto solo da bianchi), ha realmente cambiato la situazione. E diffusa anche aclesso urfawersione feroce contro ogni forma di politica esprcssiva di interessi. Quando si guarda alle nuove citta clel sucl e clell’ovest americano é importante ricordate clue i loto assetti politici ecl istituzionali, che sembrano spc/stare in avanti gli orizzonti della politica per il rifiuto delle icleologie, il mito clellefficienza manageriale, e la pervasiva privatizzazione clei cittaclini, fanno parte in realta cli una tradizione regionale (Abbott 1981; Goodall 1967). Da Pill di mezzo secolo quests citta sono state goveb nate (la coalizioni interessate principalmcnte alla crescita eco- Anna Di Lellia 317 nomica, sclezionatc per cooptazione da parts delle élite degii affari, e ostili alI’us0‘della spcsa pubblica per programmi di assistenza (Lupsba-Faicmbieda 1977). Uintcrvento dc} governs federale nello svfluppo economico della regions é stats cruciale fin dagli anni quaranta, contrariamente a quauto ii mite della imprenditorialitia della frontiera vuolc far crederc, ma E state canalizzato attravcrso ii settore private e non i1 governo cittadino, neH’appalt0 a societé. locali di grosse commesse rnilitari (McBreen 1977), Dallas Z: stata governata per decenni da una oligarchia, << una collezionc di dollari rappresentata da uomini » (Leslie I964) che in case di necessité non ricorreva al governo federalc pm finanziarnenti, ma faceva una colletta tra amici the potavano dispensare milioni di dollari per i1 bene comune se necessario. La situazione E: cambiata leggermente negli ulcimi clieci anni, ma soprattutto nel sense che << nuovi ricchi », i costruttori che hanno farto fortuna con lo sviluppo edilizio dell’area metropolimna, hanno sconfitto alla guida deila cittfi la ristretta cerchia dei << padri fondatori >> e dei Ioro credi. In aitre citté, analoghe per il tipo di sviluppo economico e politico, i cambiamenti sono stati piir dramrnatici, per la cre— scita di una popolazione ecologista e non direttamente interes-‘ sata alle politiche economichc locali, Che si oppone ai nntabilati e sostiene politiche di crescica zero. (Logan~M01otch 1988). Ma questo non é stato i1 caso di Dallas e comunquc non é un fenomeno facilmentc gcneralizzabile, none-stante i tentativi di interpretarlo in chiave << postindustriale ». Le classi medic, escluse da consigli comunali, organismi scolastici, commissioni urbanistiche e tutti gli altri cornitati Che compongono la rete dei governi locali non sono perk: complemrnente privatizzazi. I lore interessi sono sopratzutco la difesa della pruprieré e della famiglia, interessi privati che trovano negli strumenti organizzativi e culturafi delle chiese un canaie di espressione polirica (Heinz 1983). Le chiese evangeliche difendono le proprie convinzioni aggressivamente, con zelo missio- nario, e partecipano a cruciate contro Tumanesimo in quanta filosofia atea, 0 quando ci sono questioni da risolvere quali le licenze per la vendita dell’alcool ed il giuco d’azzard0, Essa intervengono clircttarnente nella politica attraverso la promozione di referendum ed in sostcgno di candidati con programmi antialcool. 318 percorsi e linguaggi metropolitnni I1 ruolo delle chiesc come forza politica non é nuovo, ma relativamente nuovo é ll loro legame con la politica regionale e nazionale (Bell 1984; Johnson 1964; Liebman-Wuthnow 1983). Fin clalle ultime clue elezionl presidenziali E: emersa una clestra religiosa che cunverge con il 1-afforzamento del partito repubblicano nell’intera regions (Soukup at al. 1964; Billingtun 1984). La cultura politica di questa nuova alleanza combina un rifiuto dellintervento dello stato nella societé con demands cli controllc piil rigido sulla moralitfi privata e pubblica, c0n~ servatisrno fiscale nelle politiche interne e aggressivitzi in politica estera. Questa cultura politica non é semplicemente una riedizione di orlentamenti free-market, ma l’espressione dl un inclividualismo aggressive che si accompagna alla domancla Cli ristabilire Plclentité crisriana clel passe. Nel sense pifi generale, qucsta clomancla si traduce in un appello alla rettitudine morale degli uotnini politici, ma piil spesso in una richiesta di legiferare sulla rnoralitél, come nel caso dell‘ab0rt0 e delle preghiere nella scuola. E una battaglia contro il rilassamento clella morale avvenuto clurante gli anni sessanta, cioé contro Yidea che i diritti individuall debbano essere esercitati anche nel campo del comportamento etico. In questo senso la legalizzazione clcll’ab0rt0 cliventa il simbolo dell’emancipazi0ne della donna, e quindi ll suo rifiuto riflette pill lbpposizione alla liberté di scelta che la volontix di riaffermare il valore della vita (W/uthnow 1988). Contluxione Nel mito clella ciné << postindustriale >> americana vive, sia oggettivamente che rnetaforicamente, Yiclea di una nuova frontiera, cioé di una creazione clal nulla. Ma una struttura urbana << postinclustriale » come Dallas, per esempio, non é pensabile se non in rapporto con un passato denso di storie politiche, sociali e culturali. In primo luogo c’é la relazione ed il contrasto con lo sviluppo ed il declino clelle citti del n0rcl»est. Come altre citté clel sud e dell’ovest, Dallas ha tratto grandi benefici clalla migrazione clel settore privato ma anche dl semplici cittadini in cerca di un << clima » migliore (pifi caldo e phi conser‘ vatore). ‘Ma non é neanche pensabile scnza far riferimento ad alcune tradizioni tiplcarnente americane e regionali che hanno Creato le conclizioni per la creazione di un contropotere geo- Anna Di Lellio 319 politico alla coalizione democratica, egemonica a livello locale e nazionale. Da una parts, va ricoi-data la persistenza ed anzi la fioritura delle chiese evangeliche, che hanno una loro storia autonoma dalle chiese nazicnali dopo la spaccatura delle maggiori denominazioni al tempo della guerra civile. Dall’altra lo spirito civico-imprenditoriale clclle élite finanziarie, c0mmer~ ciali ed industriali, le quali, ernerse grazie alle commesse militari, prosperano in virtfi della stabilité politica che il conservatorismo locale assicura. La facciata << postrnederna » clel centro cittadino di Dallas e Forganizzazione apostindustriale» clell’econ0mia e clella geografia metropolitana coprono il pietismo clella popolazione lo~ cale e l’etl"ios commerciale clell’élite civica. In un certo sense, questa citri simbolcggia con chiarezza il matrimonio consumato tra alta tecnologia e valori clel secolo diciannovesimo the sembra caratterizzare il nuovo repubblicanesimo americano. Riferimenti bibliografici C. ABBOTT (1981), The New Urban America: Growth and Politics in Sunbelt Cities, Chapel Hill. R. ALFORD-E. LEE (1968), Voting Turnout in American Cities, in Ame» rican Political Science Review, n. 3, pp. 769-813. G. ALMQND-S. VERBA (1963), The Civic Culture: Political Culture: and Democracy, Princeton University Press. PH. ARIES (1978), The Family and the City, in The Family, (Alice Rossi ct al. eds.), New York, Norton. D. BELL (1984), The Radical Right, Doubleday. R. Bmmmn-B. RICE eds. 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