à ca tit - Comune di Firenze
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8 L a c it t à 5 Q anordovest settembre2004 ISTITUZIONI Tra partecipazione e integrazione Abbiamo incontrato Hualin Lai, eletto nel nostro quartiere dal Consiglio degli stranieri n Manuela Giuffrida Da quando si è insediato il nuovo Consiglio Comunale c’è una novità: ciascun Quartiere è dotato di un consigliere “aggiunto”, un rappresentante delle comunità degli immigrati. Questa nuova figura, nonostante goda solo del diritto di parola e non della facoltà di voto, svolge un ruolo molto importante perché non solo consente agli stranieri di partecipare alla vita amministrativa delle circoscrizioni ma è anche molto di più… Per capire meglio di cosa si tratta, abbiamo incontrato il signor Hualin Lai, eletto dal Consiglio degli stranieri per il Quartiere 5. Arrivato in Italia nel 1992, questo giovane cinese da un po’ di tempo si occupa delle problematiche degli immigrati e sembra avere le idee molto chiare sul suo compito di consigliere aggiunto… Imparare, ascoltare, capire come funzionano le circoscrizioni: questi sono a suo avviso gli obiettivi primari da raggiungere. Non ha paura di andare contro a chi aveva sperato di ottenere di più – come ad esempio il diritto di voto – perché il suo punto di vista ha origine in un presupposto molto semplice: prima di poter partecipare attivamente Pagina precedente alle decisioni, è necessario capire a fondo le istituzioni. «Molti immigrati - spiega Hualin Lai -, vengono da paesi non democratici e per loro è difficile comprendere il funzionamento di certi meccanismi». Com’è stato accolto al Quartiere? Anche troppo calorosamente, visto che mi hanno fatto sedere al posto d’onore! L’accoglienza è stata molto positiva da entrambi gli schieramenti politici, forse anche perché gli stranieri di solito non si identificano né con i partiti di destra né con quelli di sinistra. Perché si è sentita la necessità di un consigliere aggiunto? Molti immigrati si sentono isolati e abbandonati; è una questione di sentimento: svolgono tante attività con chi ha il passaporto italiano – lavorano insieme, stringono amicizie, pagano le stesse tasse – ma ad un certo punto sono come tagliati fuori. Se non puoi partecipare alla vita politica, infatti, sei escluso anche dalla vita sociale. Per fortuna non sono l’unico ad averlo capito: Provincia e Comune si sono mossi con intelligenza. Qual è l’importanza di questa nuova figura? Se un giorno avranno diritto di voto, non ci sarà più nessun bisogno di un consiglio degli stranieri: per il momento il “voto virtuale” del consigliere aggiunto rappresenta un traguardo importantissimo perché è come un ponte tra italiani e stranieri ma fa anche da collegamento tra le varie comunità di immigrati. Come la pensano i vari gruppi delle altre nazionalità? Ho visto tanto entusiasmo in tutte le comunità. Ogni passo verso l’integrazione è accolto positivamente perché è anche un attivarsi verso la pace: tutte le culture sono importanti, hanno qualcosa di prezioso da insegnare agli altri e per questo è necessario favorire la conoscenza reciproca, gli scambi di idee, l’incontro fra stili di vita. Quali sono le critiche che ha ascoltato? Non tutti capiscono che ci vuole molto tempo per queste cose: prima di poter partecipare attivamente dobbiamo imparare tantissime cose. Molti, poi, non comprendono che alcune problematiche non dipendono dalle istituzioni fiorentine ma dalla legge nazionale o direttamente dalla Costituzione: in questi casi a livello locale si può far poco. LENTEDINGRANDIMENTO Quattro strade per quattro grandi navigatori In che modo si attiverà in veste di consigliere aggiunto? I gruppi di lavoro e le comunità degli stranieri organizzano tante importanti attività culturali, feste, incontri e manifestazioni sportive: dal mio punto di osservazione privilegiato, cercherò di fare qualcosa che possa andare oltre. Prima di tutto mi impegnerò per potenziare l’informazione, chiedendo l’istituzione di appositi sportelli per gli immigrati, soprattutto per quanto riguarda la salute, il lavoro e i permessi di soggiorno. Quali sono secondo lei le opportunità in piùù a disposizione del consigliere aggiunto? La collaborazione all’interno del Quartiere 5 sarà una nuova occasione di incontro tra culture diverse ma con un ulteriore vantaggio rispetto alla funzione del Consiglio degli stranieri: disponendo di un contatto molto più stretto con la vita quotidiana sarà facile osservare come vengono affrontate e risolte le problematiche dei residenti ma anche scambiarsi suggerimenti e informazioni. Questa esperienza, preziosa per entrambe le parti, potrà anche essere “importata” da coloro che un domani faranno ritorno al loro paese d’origine. Un po di mare a Firenze, precisamente tra il Ponte di Mezzo e Firenze Nova. Qui quattro strade prendono il nome da altrettanti grandi personaggi che hanno solcato gli oceani alla ricerca di nuove terre da esplorare. Uno dei grandi miti della navigazione di tutti i tempi fu Enrico il Navigatore (1394-1460) principe della casa reale portoghese e governatore dellAlgarve. A lui si devono infatti moltissime imprese navali e di esplorazione. Spirito libero e laico, Enrico riunì cartografi, geografi e studiosi di enorme valore, sia arabi che cristiani, realizzando ciò che mai avrebbe pensato potesse ancora esistere ai suoi tempi: lAlgarve divenne in breve il luogo da cui si sarebbe partiti alla volta del Capo di Buona Speranza, dellIndia, del Brasile. Un altro grande navigatore di nobile famiglia portoghese fu Vasco de Gama. Nato nel 1469, partecipò già in giovane età a varie spedizioni lungo la costa occidentale dellAfrica. Nel 1497 gli fu affidato il comando della prima spedizione marittima verso le Indie alla ricerca di nuovi commerci perché le vie tradizionali erano state bloccate dai turchi ottomani e anche perché nei paesi occidentali era sempre maggiore la richiesta di spezie; limpresa fu finanziata dalla banca fiorentina dei Sernigi, di cui i re del Portogallo erano clienti. Così Vasco de Gama salpò dal porto di Lisbona l8 luglio del 1497, e tornò trionfalmente il 9 settembre. Nel 1502 gli fu affidata una nuova flotta diretta sempre in India ma le crudeltà di cui si macchiò suscitarono cattiva impressione in patria e, forse per questo, rimase inattivo per 20 anni. Nel 1425 fu nominato vice re da Govanni III, ma pochi mesi dopo morì a Cochin. Ferdinando Magellano fu il primo navigatore portoghese che volle circumnavigare la terra. Il suo progetto consisteva nel circumnavigare il sud America e poi cercare un passaggio per circumnavigare il mondo. Dato che al Portogallo non interessava la sua spedizione Magellano, deluso dai suoi compatrioti, presentò il suo progetto al re di Spagna, che lo finanziò. Il 10 Agosto del 1519 la flotta di Magellano partì da Siviglia con 5 navi: arrivarono il 13 dicembre sulle coste del Brasile. Il 1 Aprile 1520 due suoi capitani si ammutinarono, ma Magellano si rivelò un uomo deciso e passò al contrattacco facendo arrestare lequipaggio della scialuppa. Il 21 ottobre 1520 avvistarono uno stretto che poi prese il nome di Magellano Lo stretto di Magellano. Dopo averlo passato videro un grande oceano ancora sconosciuto. Il 7 aprile arrivarono nelle Filippine ma il 27 aprile, durante una guerra con gli indigeni Magellano venne ucciso, colpito da una freccia. Dellequipaggio rimasero pochi uomini: l8 settembre del 1522 una nave malconcia con a bordo 18 uomini ritornò a Siviglia dimostrando a tutti che il mondo era rotondo. Leone Pancaldo, navigatore, nacque a Savona nel 1488 e partecipò, con altri italiani, al primo viaggio di circumnavigazione intorno al mondo sulla nave Trinidad, al comando di Magellano. Catturato dai portoghesi alle Molucche durante il viaggio di ritorno, fu a lungo prigioniero. Nel 1534 prese parte ad una nuova spedizione che tentava di ripetere il viaggio famoso, per conto del Portogallo, ma che non riuscì a superare lo stretto di Magellano. Visse nella villa La Pancalda acquistata quando ricevette 2000 ducati dal re di Portogallo. Pancaldo ritornò sulle coste dellAmerica del Sud e vi morì, forse ucciso dagli indigeni a Rio della Plata, nel 1538. Sulla lapide della sua casa natale, vi è uniscrizione: Io son Pancaldo, savonese che il mondo tutto rivoltai a tondo. Paola Landi Pagina successiva