04 12 14 Il.Giornale Scandalo appalti a Roma

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04 12 14 Il.Giornale Scandalo appalti a Roma
40 ANNI CONTRO IL CORO
41204
GIOVEDÌ 4 DICEMBRE 2014
9 771124 883008
Direttore Alessandro Sallusti
BASTA RETORICA
MAZZETTE ROSSE
La cupola controllava i voti Pd
Dalle carte emerge il ruolo del clan per condizionare le primarie Renzi-Cuperlo nella Capitale
In una foto il ministro Poletti a tavola con gli indagati. Il premier commissaria i Dem romani
Espuntaloscandalodelle1.800societàpubblichefantasma
di Alessandro Sallusti
L’EREDITÀ POLITICA
PURE LE TANGENTI BUONISTE
C
Alla destra si addicono i comizi
Lasci perdere gli assessorati
Verdi, immigrati e cooperative
Se è così aboliamo il Welfare
di Marcello Veneziani
di Vittorio Macioce
on crederò mai che Veltroni e Alemanno sianostati davverocollusi con laCupola.Magari
colCupolone, manoncon laCupolamafiosa.Qualunque giudizio si abbia su ciascuno (...)
N
edavveroèquestoilwelfareitalianoalloraèmeglio chiudere i rubinetti. Roma non è soltanto
corrotta,sporca, clientelare,ècinicaeipocrita.Cosa c’è nel mondo di mezzo del Rosso Coop (...)
segue a pagina 5
segue a pagina 4
i sono volute oltre 24 ore perché Matteo
Orfini, presidente del Pd, dicesse le cose
come stanno, sdoganando ciò che i giornaliniieri mattina nascondevano ominimizzavano. E cioè che lo scandalo della cupola romana che gestiva appalti e servizi della Capitale
non è cosa di soli quattro fascistelli malavitosi:«Agghiacciante - dice Orfini - e dobbiamo rifondare il
Pd romano». Già, perché la sinistra politica e affaristica - leggi Coop - è dentro mani e piedi nel grande
magna magna capitolino. Come lo era in Emilia, in
Lombardia e nel Lazio (insomma, ovunque) nelle
ruberie dei rimborsi spesa fasulli alle Regioni, nello
sperpero di risorse pubbliche che in Liguria ha trasformato una normale esondazione di un torrente
inunacatastrofe.Quellaitalianaèunasinistradiladri e imbroglioni come altri, spesso più di altri, forti
diunparaventoetico,culturaleemediaticochelivoleva«diversi»,geneticamenteimmunidaumanedebolezze e tentazioni.
E veniamo ad Alemanno, l’ex discusso sindaco di
Roma, finito nella rete e indagato per associazione
mafiosa in quanto non poteva non sapere di essere
circondatodaalcunidelinquenti(perlaprocurapure mafiosi). Ora,ad Alemanno è legittimo contestareparecchiecose,siasulpianopoliticocheamministrativo.Maquelladiessereunmembrodellamafia
mi sembra ridicola se non fosse tragica. Chissà perchélastessa cosa non valeper WalterVeltroni,il cui
braccio destro da sindaco diRoma - Luca Odevaine
- è stato addirittura arrestato. Né per il ministro del
Lavoro Poletti, all’epoca dei reati capo delle Coop
che in questa storia sono dentro fino al collo.
Hoilsospettocheperrendereappetibilealpubblico questa brutta storia di malaffare servisse una ciliegina,altrimentiaddiotitolonisuigiornali.Ovviamente la scelta non poteva cadere che sul campo
delladestra,sempre perviadelfattochea sinistraci
sonosoloroseefioriperdefinizione.Nonsarebbela
primavolta,inquestiannineabbiamovistiditrattamentigiudiziariadoppiopesopolitico.Rutelli,tanto per restare in tema di ex sindaci, venne creduto
sulla parola (penso giustamente) quando sostenne
di non aver mai saputo dei milioni di euro che il suo
amministratore di fiducia, Lusi, aveva sottratto al
partito.Detto questononvoglioassolverenessuno.
EsucosadovrebbefareunaveradestrainItaliaviaffido al saggio consiglio di Marcello Veneziani su
questa stessa pagina.
servizi da pagina 2 a pagina 9
S
FATTE SALVE ECCEZIONI TERRITORIALI (VEDI GERENZA)
*
SPEDIZIONE IN ABB. POSTALE – D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) – ART. 1 C. 1 DCB-MILANO
Non solo vittime
Parità di infamia
per le donne
di Annalisa Chirico
A
rriccerannoilnasoquelle che in nome della sacrosanta parità di genere si affannano per diffondere
l'immagine angelicata della
donna come creatura apollinea,madreamorevoleedevota
compagna. Per paradosso, sono le-donne-paladine-delledonne a profondere immensi
sforziperl'affermazione diuno
stereotipo tanto odioso quanto
dannoso. La donna è sempre e
comunque vittima del potere e
della violenza maschile? Così
vorrebbero farci credere quanti sul dogma della donna vittima per forza hanno costruito
carrierepoliticheefortune editoriali. Ma la realtà è ben diversa. Le donne amano il potere
non meno degli (...)
segue a pagina 20
L’ULTIMO «SCIPPO»
I tedeschi occupano
anche la Scala
Piera Anna Franini
a pagina 30
TROPPI «NO» SUI RIFIUTI
Le multe Ue?
Fatele pagare
agli ecologisti
di Franco Battaglia
L
IL BIMBO UCCISO NEL RAGUSANO
Svelate le bugie della mamma di Loris
Il video la smentisce: non lasciò il figlio a scuola. E gli inquirenti ora cercano prove in casa
Nino Materi e Valentina Raffa
Ladonnaèstataincastratadaivideochehannosmentito la suaversione dei fatti: la mattina del delitto non ha
portato il figlio a scuola. E adesso il giallo sembra essere
arrivato a una svolta decisiva: il piccolo potrebbe essere
statouccisodentrocasa.LaScientificaeiRishannofatto
un blitz nell’abitazione a caccia di tracce di sangue. Ma
per ora l’unico indagato è Orazio Fidone, il cacciatore
sessantacinquennechehatrovatoilcorpodelbambino.
Il procuratore: «Il responsabile ha le ore contate».
a pagina 18
Gatti a pagina 19
IL COMPLEANNO DELLA CONSOLE AMATA E ODIATA
«Maledetta» Playstation, da vent’anni antidoto alla noia
di Massimiliano Parente
D
G ilgiornale.it
Anno XLI - Numero 287 - 1.40 euro*
atemi un punto d’appoggio e vi solleverò il
mondo, datemi un
joypad e sarò felice. Insomma,
sembraieri,invecesonogiàpassativent’anni dalla prima Playstation. La mia migliore amica.
Parola diventata un sostantivo,
cioè anche se avete la Xbox la
mamma dirà che giocate alla
Playstation. Ignorando però
l’esistenza di almeno tre fazioni armate l’una contro l’altra: i
playstationisti, gli xboxisti e i
PCisti, e i più snob sono questi
ultimi, quelli che giocano solo
con il pc, e in realtà è tutta invidia,ifanaticidelpcsonocomei
comunisti del vecchio Pci. Per
chi non ne sapesse niente: la
Playstation è Sony, giapponese, mentre la Xbox è Microsoft,
è Bill Gates. Più o meno si equivalgono,maunxboxistanonrivolgerebbe mai la parola a un
playstationista e viceversa.
Il grande disastro di questi
due decenni? (...)
UOMO SCHIAVO DELLE MACCHINE?
Se gli scienziati iniziano
a pentirsi dei robot
di Alessandro Gnocchi
Sembra un romanzo di fantascienza ma
èrealtà.L’allarmelohalanciatol’astrofisicoStephenHawking:«L’intelligenzaartificiale soppianterà gli esseri umani».
Undubbioche,fraglialtri,sieragiàposto
lo scrittore Asimov.
a pagina 29
segue a pagina 22
a Ue ci ha comminato 40
milioni di multa; più altri 40 ogni sei mesi se
non ci diamo una mossa sulla
gestione dei rifiuti. Peggio per
noi. Ci siamo fatti ingannare e
lapaghiamocara.Lapaghiamo
cara sull’energia: grazie ai Verdiealleassociazioniambientaliste che ci hanno ingannato, le
famiglieeleimpreseitalianepagano il chilovattora elettrico
piùcarodelmondo.Anzi-potete verificare da soli - la vostra
bolletta elettrica è raddoppiata
insolisetteanni,sebbeneProdi
asuotempovaneggiavadiriduzioni grazie al sole e al vento
che, secondo lui, erano gratis.
E paghiamo caro l’ascoltare
quellichepontificanosullaraccolta (...)
segue a pagina 4
2 IL FATTO
Giovedì 4 dicembre 2014 il Giornale
__
ROMA SOTTO CHOC L’operazione Mondo di mezzo
A tavola con Poletti
Solo il ministro-Coop
poteva non sapere
La foto del 2010 lo ritrae a cena con Buzzi, Alemanno e altri indagati
Renzi: «È un galantuomo». Ma dimentica il ruolo delle cooperative rosse
Gian Maria De Francesco
Roma «Bisogna agire perché la
situazione cambi radicalmente». Ieri il ministro del Lavoro,
GiulianoPoletti,hausatoqueste
paroleperchiedereunanuovafiducia sul Jobs Act al Senato. Ha
usatotonialtiperdirechenonsi
farà condizionare dal sindacato
sull’articolo 18, difendendo a
spada tratta l’impianto voluto
dal premier Matteo Renzi. Insomma, business as usual. Come se l’inchiesta «Mondo di
mezzo» della Procura di Roma
non avesse cambiato nulla.
Eppure, anche se il ministro
non risulta nell’elenco degli indagati, esiste una foto del 2010
che lo ritrae assieme ad alcuni
protagonisti della vicenda tra
cui Salvatore Buzzi, braccio destrodiMassimoCarminatiepresidentedellaCooperativasociale «29 giugno». C’era anche l’ex
sindaco di Roma, Gianni Alemanno, in quella foto e l’ex numerounodell’Ama,FrancoPanzironi, nonché l’attuale deputato Pd Umberto Marroni. Poletti,
aqueltempocapodellaLegaCoop(l’associazionedellecooprosse), sembrava a proprio agio in
quellacenacelebrativadiquella
cooptantocontroversa.Nellarelazioneperl’assembleadibilancio 2013 lo scorso maggio Buzzi
invia gli auguri di buon lavoro a
Poletti«chepiùvolte hapartecipato alle nostre assemblee».
Dall’ordinanza per la richiesta di misure cautelari, infatti,
Inun’altraintercettazioneambientale del 20 novembre 2012
Buzzi e suoi amici parlano di future gare d’appalto da inquinare.«AlloramelihachiestiManutencoop...seMarottalavuolefa’
con me e così glie levo dal cazzo
Manutencoop..non è sbagliato...è Marotta che deve decide
che vuole fa’», afferma Buzzi citando tanto il gigante ManutencoopcheMaurizioMarotta,vicepresidente di LegaCoop Lazio.
Inun’altraintercettazioneambientale del 15 novembre 2013
ClaudioBolla,altropersonaggio
legatoaBuzzi, raccontaadalcuniavvocatilastoriadella«29giugno»eprospettaalcuniaffarinell’ambito dell’assistenza legale
agli immigrati. «Nel momento
incuicivieneaffidatal’emergenzaNordAfrica,cheriusciamoancheconl’apportodellaLegaCoop a contendere al gruppo della
Cooperativa cattolica (...) Questocihaconsentitodifarsìcheil
consorzioEriches(laconsociata
attivaneiservizisociali,ndr)abbia avuto un fatturato intorno ai
16milionidieuro(...)comegruppostiamointornoai60milioni».
Cifre confermate dal bilancio
2013: 15,8 milioni di ricavi per
Eriches e 58,8 milioni per il consolidato per il gruppo.
«IlpresidentedelleCoopstaai
suoi associati come quello di
Confindustriaallesueaziende»,
ha reso noto lo staff di Poletti
escludendo qualsiasi responsabilità. Vero, ma a un esponente
di vertice delle Coop emiliane
sin dal 1989 nomi come Cns e
Manutencoop non dovrebbero
suonareestranei.Inserata,intervistatodaMentana,MatteorenziharibaditolasuafiduciainincondizionatanelministrodelLavoro: «Poletti - ha detto il premier-ètotalmentefuori,èungalantuomo, ne ho apprezzato lo
straordinario rigore morale il
suo valore civile e politico».
LA RETE CONTRO IL CUPOLONE
E il pm Pignatone
diventa star del web
la giornata
Acclamato come una star. Sui social network i tributi a
Giuseppe Pignatone, procuratore capo di Roma, si
moltiplicano affiancati ai commenti di sdegno nei
confronti dello scandalo che sta facendo tremare i
«palazzi» della Capitale.L’inchiesta «Mafia capitale» è
devastante e sul web buona parte dell’opinione
pubblica è tornata all’attacco della classe politica,
eleggendo il procuratore a nuovo paladino dell’«Italia
degli onesti». Cose già viste vent’anni fa...
I grillini: «Sciogliete il Comune per mafia»
Il Pd azzerato dallo scandalo
Renzi dà tutti i poteri a Orfini
Laura Cesaretti
AFFARI SPORCHI
Nelle intercettazioni
spuntano Cns, Eriches
e i big di Manutencoop
emerge che il mondo della cooperazione, soprattutto quella
rossa, sia il vero fulcro attorno al
qualemuovetuttoilsistemacorruttivo dell’organizzazione capeggiata da Carminati. Nelle intercettazioni di Buzzi, infatti, si
nomina Salvatore Forlenza, direttore Centro Italia del Cns
(Consorzio Nazionale Servizi,
unadellebigbolognesidelmondoCoop).Il26maggio2014Carlo Guarany, trait d’union tra la
«29giugno»elapubblicaamministrazione,afferma:«Sicurezza
ambiente ..., m’ha fatto fare
un’offertissima l’altro giorno
Forlenza».Nelbilancio2012dellacoopdiBuzzisilegge«allafine
dell’anno la cooperativa ha avviato, insieme alla cooperativa
29GiugnoServizi,lagestioneintegraledeiservizidiraccoltadifferenziata del rifiuto organico e
del multimateriale eseguiti in
qualità di associata di Cns» che
si era aggiudicata il bando.
LA TAVOLATA
Nella cena del 2010
presenti l’ex sindaco
Gianni Alemanno,
l’ex capo dell’Ama
Luciano Panzironi,
il dimissionario
assessore Pd alla
Casa Daniele Ozzimo,
il deputato Pd
Umberto Marroni
e il ministro Giuliano
Poletti, nel cerchio
bianco
Roma Si dice «sconvolto» e «pienodi rabbia eamarezza»Matteo
Renzi, davanti allo scandalo Roma che investe anche il Pd per
una vicenda fosca nella quale
«manca solo Jack lo Squartatore».EinserataannunciacheMatteoOrfini,ilpresidente(romano)
del partito, sarà il commissario
straordinario del Pd capitolino,
chiamato ad azzerare e ripulire
un organismo politico lambito
da ogni lato dall'inchiesta. Che,
come ricorda un alto dirigente
Pd,«ènellemanidi unmagistratoseriocomePignatone,enondi
unWoodcockqualsiasi».
ChiconoscedavicinolapoliticacapitolinaeilPdlocaleètutt'altro che sorpreso dal verminaio
scoperchiatoinquestigiorni.«Sono anni che faccio una battaglia
perdenunciareilprecipitaredellaqualitàdellapoliticaromana,e
nonsolosulversantedelladestra
predona»,dicesconsolatoRoberto Morassut, ex assessore di Veltroni e ora parlamentare, che a
questo ha dedicato anche un recente libro («Roma Capitale
2.0»). Secondo Morassut, «da
tempononesistonopiùlineepolitiche o correnti, ma vere e proprietribùchesiconfrontanosolo
sui posti, le poltrone e il potere, e
si organizzano in una sorta di
Inutile il tentativo del segretario locale
Cosentino di evitare il commissariamento
“patto di sindacato”. C'è una patologia che ci ha portati dentro il
burrone. Sono stato accusato di
essere “contro il Pd” per queste
denunce.MaaquestopuntoaRomaservonomisureradicali:azzeraretutto,acominciaredauntesseramentogonfiatoegestitoasolifinidipiazzamentointerno».
«MARZIANO» Così si definisce
il sindaco Ignazio Marino
Un allarme raccolto dai vertici
edalneo-commissario,vistoche
lo stesso Orfini ieri parlava di
«una vicenda agghiacciante», e
dellanecessitàdiinterveniredrasticamente: «Bisogna mettere lì
qualcunochesmontituttoericostruisca il partito su nuove basi».
Il Pd romano, col suo segretario
LionelloCosentino,avevaconvocatopersabatounsummitdaltitolo «Il Pd contro la mafia», con
l'obiettivodiresisterealcommissariamento.Malaresistenzaèduratapoco,davantiallamorsadelleinchiestechestringeilPdromanoda trelati: il casodel deputato
DiStefano(contantodipresunto
omicidio a latere), quello delle
«spese pazze» dei consiglieri regionali(chesonopoifinitituttiin
listaperilParlamentoconBersa-
I numeri
1
L’assessore della giunta Marinochesièdimessodopoilcoinvolgimento nell’inchiesta: Daniele Ozzimo
5
IpoliticidiareaPdcoinvoltinell’inchiesta: Ozzimo, Mirko Coratti, Luca Odevaine, Umberto
Marroni ed Eugenio Patanè
IL FATTO 3
Giovedì 4 dicembre 2014 il Giornale
__
il caso
di Roberto Scafuri
Roma
C
i sono conti che non tornano,inquestoterremoto giudiziario che ha tramortito la Capitale. In queste
strade quotidianamente brulicanti di sottobosco politico, di
colletti bianchi non inamidati,
né tantomeno candidi, eppure
indaffaratissimi che oggi, cioè
ieri, stranamente erano spariti.
Come se gli uffici del malaffare
si fossero chiusi in se stessi, atterriti o soltanto attoniti nella
Il vizio dei media amici
Fare sparire dai titoli
le mazzette della sinistra
Per «Corriere», «Repubblica» e «Stampa»
l’inchiesta Mafia Capitale si riduce
ai legami tra malavita e potere della vecchia
giunta di destra. E del Pd non c’è traccia
letturadeigiornali,nellepagine
e pagine che danno un’idea del
marcio, ma decifrabili forse solopergliiniziati,peri commen-
sali del nuovo sacco dei Vandali.
Sacco che non comincia certoconimafiosidellabandadel-
la Magliana, né con Massimo
Carminati. Chi conosce questi
anfratti,certisalotti,certogeneronedegliaffarisacheper«muoverequalcosa»nellaCapitalebisognavanecessariamente«passare»perunentouragedipotere
i cui nomi sono arcinoti. Talmente forte e strutturato da far
ritenere impensabile l’arrivo e
l’azione di un gruppo di potere
nuovo, avverso, peraltro attorniatodagenteconcarichipena-
LO «STRABISMO» DEL LEADER DI SEL
Vendola e il tweet a senso unico:
guarda sempre da una parte sola
N
ichiVendolasuTwitterèiperattivo.Nonsilascia
sfuggirenulla.CosìilleaderdiSelegovernatore
dellaPuglianonsièlasciatosfuggirel’esplosionedell’inchiesta «Mondi di mezzo» che ha scoperchiato i legami tra criminalità, affari loschi e politica a Roma.
«Destra e mafia. Una coppia di fatto. #MafiaCapitale»
ha twittato. Dimenticandosi di tutto il mondo delle coope dei politici Pd coinvolti.Il moralismo rosso è sempre a senso unico. Chiamatelo strabismo di sinistra.
ni,nel2013)el'ultima.«Èilnostro
'92»,èlafoscaprevisionediundirigentelaziale.
Paradossalmente, ora tutta la
classe dirigente romana del Pd,
chefinoaiericercavadifarlofuori, si aggrappa al sindaco Ignazio
Marino, corpo estraneo al sistemadipoterecapitolino.Cheoggi
habuongiocoarivendicarlo:«Mi
sono chiesto, ma questi attacchi
violenticontrodime,conunadestra che urlava dimissioni per
unaPandarossa,dadovenascono? Sono un sindaco marziano
chenon si siede aitavoli degli inciuciedegliaffari,cuihochiusole
porte.L'unicapossibilitàpercontinuare con quel metodo era togliermidimezzo».Ementreigrillini si buttano sulla vicenda per
usciredaltunneldiespulsionireciproche in cui erano affogati, e
chiedono lo «scioglimento per
mafia» del Comune, Goffredo
Bettini, l'ex deus ex machina del
Pd romano, primo supporter di
Marinosindaco,rivendicala«discontinuità»diquellacandidaturaeavverte:«IlPddevecambiare
radicalmente, nelmodo più netto e coraggioso, altrimenti si determineràunaveraepropriaimpraticabilitàdicampo».
3
I componenti della squadra di
Marino toccati: Ozzimo, il capo
anticorruzioneItaloPolitanoeil
capo di gabinetto Mattia Stella
li pendenti, come si evincerebbe dalle carte dell’inchiesta
«Mondo di mezzo».
Il primo conto che non torna
sta già, perciò, nella lettura dei
quotidiani di ieri. Perché c’è un
vizio di forma e di sostanza, trascuratezzaecorruzione,inquelle prime pagine scandalizzate.
Così come nelle colonne di
piombo all’interno. Fior da fiore,stranezzasustranezza.Prendiamo La Stampa, quotidiano
consolidetradizionid’integrità
morale, d’intransigenza piemontese. C’è tutto nel titolo
d’apertura: 37 arresti, la Cupola,ilCampidoglio,leinfiltrazionimafiose,laprocura,gliappalti,l’exsindacoAlemanno.Persinoledimissionidel«presidente
dell’Assemblea e un assessore». Un assessore e un’assemblea figli di nessuno.
All’interno, altri titoli: ancora
mafia,gliappalti,letangenti,ancora Alemanno... E nell’inchiesta spunta anche «un assessore
diMarino». Marinocosa,ilpaese dei Castelli noto per il vino?
Marino chi, il sindaco scaricato
dalPd?Laparolinamagicaperò
non compare, non esiste. Né a
pagina due, né nelle seguenti.
Mai, neppure per sbaglio, neppurepercontenereunasmentita,unapresadiposizione,undistinguo. Sbianchettata, epurata, rimossa. No, per carità, una
semplice svista.
Cisispostasulquotidianopiù
vicinoalla«Ditta»,LaRepubblica, dove di sicuro queste cose
non accadono. Buco nell’acqua: anche qui in prima pagina
l’accostamentodelledueletterine, la «p» e la «d», non compare
neppureincorpo8,quellodeitesti. All’interno, un «Coinvolti
esponenti Pd» in un catenaccio
informatimidamentechequalcosa dev’essere accaduto. «La
Cupola infiltrò la sinistra» è la
terza riga di un titolo in terza.
Tutto qui. Proviamo il Corriere
della Sera, per capire se capiamobene,equiinprima,perfortuna, c’è un titolino sulle intercettazionichepareavvertimento di sviluppi clamorosi: «Gli
NESSUN ACCENNO
Dalle prime pagine
«sbianchettati» i legami
col Partito democratico
amici nostri del Pd». Fuochino;
anzi, fuochino fatuo, perché all’interno la parolina scompare
fino a pagina 6, dove parlando
di «Scossa nella giunta Marino», s’aggiunge un flebile: «Si
apreilcasodelPd».Potrebbeesserequalunquecosa,anchelarichiesta di sacrificare l’agnello
morente, Ignazio Marino, perchénons’accorgevadiquelche
accadeva. Allora, che succede?
Dov’è il terremoto che scuote
dalle fondamenta il potere dei
PrincipidelCampidoglio?Aidistratti colleghi dei quotidiani
«amici» ci permettiamo solo di
rammentare il titolo chel’11 dicembredel1955ungiornaleassaipiùcoraggiosorecavainuno
deipriminumeri:«Capitalecorrotta, nazione infetta». Manlio
Cancogli cominciava la serie
d’una inchiesta sugli illeciti negliappaltiimmobiliaridiRoma.
D’acqua ne è passata sotto i
ponti del Tevere, da allora. Ma
sempre acqua putrida.
4 IL FATTO
Giovedì 4 dicembre 2014 il Giornale
ROMA SOTTO CHOC L’operazione Mondo di mezzo
l’analisi
di Vittorio Macioce
Roma
dalla prima pagina
(...)edelNeroMagliana?Dovelucrano?Sucosafannoaffari?Chisfruttano?
La cosa paradossale di questa inchiesta è che sembra la tangentopolidei«buoni».Alcentrodituttocisono i classici temi della solidarietà,
del bello, dell’ambiente. Il rosso e il
nero si occupano del verde pubblico,dellaraccoltadifferenziata,dicase popolari, di immigrati, di campi
rom. E lì tessono affari, si spartiscono latorta, fanno mangiarei politici,
piazzano questo o quello sulla poltrona giusta per continuare a fare i
soldisull’accoglienza,sullafraternità, sugli ultimi. Lo teorizzano. Sopra
ci sono i vivi, quelli che contano, c’è
ilpotere, ci sono i soldi, sotto ci stanno i morti,i fantasmi, gli invisibili, in
mezzocisonoloro,c’ètuttoilpeggio
della destra e della sinistra sociale.
Ilmeccanismoèsempliceeprobabilmentequestoèsolounpezzoparziale di tutto il sistema. Lo Stato, le
Regioni,lecittàmetropolitaneriversanofiumididenaroperpolitichesociali. Giusto. Il guaio che gran parte
di questi soldi non arrivano a destinazione, sidisperdono, vengono intercettati,catturati,dai«professionisti della carità pubblica». Se qualcosa arriva ai disperati è casuale, perchéilsistemaècostruitoperfargestire tutto ai mediatori. Cosa accade?
IL LUCRO SULLE DISGRAZIE
Ormai il sistema
della solidarietà è diventato
un bengodi per i furbi
Accade che i signori del mondo di
mezzo sono diventati ricchi succhiando welfare e adesso sono più
forti e influenti di quelli che dovrebberocontrollarli.Sonolorochescelgono chi apre i rubinetti e chi controlla dove finisce l’acqua. E li fanno
ballare. Grazie ai rapporti politici, le
coop di Salvatore Buzzi ottengono
soldipubbliciperrifinanziareicampi nomadi, la pulizia delle aree verdi, e l’accoglienza dei minori per
l’emergenza Nord Africa.
La primavera araba diventa un
grande affare per i professionisti del
bene. Non c’è da stupirsi, quindi,
quando nelle intercettazioni, più
volte, i protagonisti sottolineano
chein tempodicrisisonoilverde,gli
zingari e l’immigrazione i settori
chefruttanodipiù.Tuttoilrestoèfermo,mentreilprofitto sulledisgrazie
altrui è in costante aumento.
SalvatoreBuzzieMassimoCarminati sono il rosso e il nero di questa
storia. Non sono rivali o concorrenti.Sonoinsocietàesonoamici.Sisono conosciuti chissà dove, forse in
carcere, tutti e due reduci degli anni
’70. Secondo la Procura Carminati,
il nero, è il capo, che individua e recluta imprenditori e mantiene i rapporti con gli amici d’area, però dagli
attiemerge che la mente economica
del sodalizio è Buzzi. Il suo «gruppo»dicoopfattura60milionidieuro
l’anno,sedicirealizzatisoloconleattività di accoglienza immigrati. È
Buzzi, il rosso, che cerca nuovi agganci quando il Campidoglio cambia colore. È Buzzi che ogni mese
Verde, immigrati, zingari
La tangente ora è buonista
La cricca di Carminati faceva gli affari migliori infilandosi nelle pieghe
delle politiche sociali. Ma se è così, tanto vale abolire del tutto il Welfare
avrebbe pagato, secondo la Procura, l’ex capo segreteria di Veltroni,
poi passato alla Provincia: cinque-
mila euro al mese per indirizzare gli
immigrativersoicentridiaccoglienza gestiti dalla coop. È Buzzi che cuCAMPIDOGLIO
I carabinieri
hanno
perquisito
il palazzo
sede
del Comune
di Roma
nell’ambito
dell’inchiesta
«Mondo
di mezzo» che
ricostruisce
la rete
di contatti
tra mafia
e politica
per
il controllo
degli appalti
romani
Coinvolti
esponenti
di diversi
partiti politici,
da destra
a sinistra
[Lapresse]
ra i rapporti con la Lega delle cooperative e che incontra anche Poletti,
l’attuale ministro del Lavoro.
Il sodalizio con il Nero è da fratelli
di sangue. Quando Carminati, straricco,temel’arresto,affidaisuoisoldi a Buzzi e dice: «Se crepo sai cosa
fare».Nonhadubbisullafedeltàdell’amico. E insieme, i due, hanno un
portafogliodiamici,clientes,stipendiati e dirigenti politici che li considerano un punto di riferimento per
le politiche sociali di Roma e dintorni. Sono il social network dello Stato
sociale. Bussano ovunque e, quasi
sempre, le porte si aprono.
La domanda allora adesso è: sono
solo mele marce? O il welfare state
italiano è in gran parte questo? Questa è una riflessione che la politica, a
destracomeasinistra,nonstafacendo.Eppureilnodoèlì.Questowelfare, come è adesso, è il nostro problema. È tasse. È debito pubblico. È crisi.Èlanostracoscienza.QuantiRosso e Nero ci sono in circolazione?
Quanta gente mangia sulle disgrazie altrui? Il sospetto è che la solidarietà all’italiana funzioni soltanto
per i furbi del mondo di mezzo. Lo
sappiamo ma (ancora) non abbiamo tutte le prove.
L’OMBRA DELLA MAFIA
INCHIESTA
«Mondo di mezzo»,
coordinata
dal procuratore di Roma
Giuseppe Pignatone
LE PERSONE COINVOLTE
37
finite in carcere
100
finite nel registro degli indagati
REATI CONTESTATI
A VARIO TITOLO
Estorsione, usura,
corruzione, turbativa
d'asta, false fatturazioni,
trasferimento fraudolento
di valori, riciclaggio,
associazione mafiosa
IL CUORE DELL'INDAGINE
GLI ARRESTATI
TRA LE ISTITUZIONI
Un sodalizio da anni radicato a Roma
facente capo a Massimo Carminati,
ex terrorista di estrema destra dei Nar
ed ex membro della Banda della Magliana,
con infiltrazioni «diffuse» nel tessuto
imprenditoriale e politico
Riccardo Mancini Ex ad dell'Ente Eur
Carlo Pucci Ex dirigente Ente Eur
Franco Panzironi Ex ad Ama
Claudio Turella
Ex responsabile servizio giardini del Comune
Luca Odavaine
GLI INDAGATI
TRA I POLITICI
Gianni Alemanno
Ex sindaco di Roma
Luca Gramazio
Capogruppo in Regione di Forza Italia
Eugenio Patanè
Consigliere regionale Pd
Ex vice capo di Gabinetto dell'ex sindaco
di Roma Veltroni e capo della Polizia
provinciale
Giovanni Fiscon
Direttore generale dell'Ama
Mario Schina
Ex responsabile decoro urbano Comune
di Roma
Mirko Coratti
Consigliere dell'Assemblea capitolina del Pd
Emanuela Salvatori
Responsabile ufficio Rom del Comune
L’EGO
lo spillo
Ferrero: «Mai preso soldi da Finmeccanica»
Travaglio va a Palazzo
e fa il tagliatore di testate
M
arcoTravaglio(nellafoto)diventa«consulente»
della Camera. Il grande censore di casta e privilegi scende a
Roma e viene ascoltato come
esperto di finanziamento pubblicoall’editoriaetagliallespese della politica. «È il primo di
una serie di esperti che verranno convocati», spiegano alla commissione Cultura di
Montecitorio.PerilcondirettoredelFatto,isoldipubbliciaigiornali«vannocancellati.Meglioscontisutariffee
posta, almeno andrebbero a tutti». Vedremo. Intanto è
curiosalasindrome diStoccolma delPalazzo, chechiama come gran consigliere il suo peggior castigatore.
Scoppia la faida a sinistra
Rifondazione querela Buzzi
C’è anche un côté polemico tutto interno alla sinistra
nell’inchiestasullamafiaromana.Paolo Ferrero, segretario nazionale di Prc,querelaSalvatoreBuzzi:«Hoscoperto - afferma Ferrero - che, secondo Buzzi, Massimo
Carminatiavrebbedistribuitomazzetteatutti,pureaRifondazione.HoquindidatomandatoailegalidiRifondazionediquerelarechihafattoquesteaffermazioni,inmodochesipossafarepienalucesullavicenda.Rifondazionecomunistaèun partitopovero maonesto, chenon ha
maipresoquattrinidaipadronietantomenodaFinmeccanica».PoiFerrerosottolineaquellocheperluièunparadosso:«NonsiamopresentinelConsigliocomunaledi
Romadaannienonabbiamopartecipatoallacoalizione
dicentrosinistra.Èparadossalecheesplodaunoscandalo che coinvolge centrodestra e centrosinistra ma che finiamo nei titoli proprio noi che non c’entriamo nulla».
il commento L’IMBROGLIO
AMBIENTALISTA
dalla prima pagina
(...) differenziata, su quella porta-a-porta,
esu comiche del tipo: «I rifiuti sono una
ricchezza e dobbiamo venderli»
(copyright Beppe Grillo).Ancora oggi si
scende in piazza contro inceneritori come
quelli che hanno tutti i paesi della stessa
Ue che ci sta sanzionando. Eccoli i
risultati: le nostre città sono unadiscarica
a cielo aperto. Fateci caso: èdecuplicato il
numero di immondi cassonetti. Da
Trieste a Modena, da Modena a Roma, è
un fiorire di monnezza per strada.
Contemporaneamente, la tassa sui rifiuti
ècresciuta a dismisura. Per forza:stiamo
adottandoil modo più inefficiente e,
parimenti, più costoso, di affrontare un
problema altrimenti semplice, già
affrontatoe risolto ovunque nel mondo
civilizzato.
Nei corridoi del ministero più pleonastico
che c’è - si chiama dell’Ambiente e del
Territorio, ma s’è dimostrato incapace di
curarsid’entrambi - è circolata una
stravagante brochure secondo la quale
(cito alla lettera) incenerire i rifiuti: 1)
inquina, 2) uccide e continuerà a
uccidere, 3) non elimina le discariche, 4)
sprecaenergia, 5) non aiuta
l’occupazione, 6) è una pratica superflua
sesi adotta la strategia rifiuti-zero.
Posto che l’incenerimento dei rifiuti è il
modopiù sicuro per la salute epiù
rispettoso dell’ambiente che c’è, v’è da
dire che nessuno pretende di eliminare le
discariche. Solo che senza inceneritorice
nesono di più. Quanto all’energia, ogni
attività umana,nessuna esclusa, e quindi
anchela gestione dei nostri rifiuti (a
cominciare dalla raccolta), usa energia. La
produzione di calore da incenerimento
può però mettersi a frutto. Per dire, negli
Stati Unitivi sono quasi duemila impianti
d’incenerimento, e quelli dai quali si
produceelettricità forniscono oltre 2GW
elettrici.Che èniente, ma è pur sempre
venti volte di più di quel che forniscono,
semprenegli Usa, gli impianti fotovoltaici.
Pensate - dice la brochure - l’inceneritore
di Brescia ha solo 80 dipendenti. Logica
stravagante. Quello di Brescia si curadei
rifiutidi due milioni di persone, che
possono permettersi di fare altre cose
proprio perché sono solo 80 quelli che
fanno gli spazzini per tutti. O sarebbe
meglio che ciascuno di noi facesse lo
spazzino dei propri rifiuti, sì da essere,
tutti,felicemente «occupati»? Quellapoi
di non volere inceneritori in nome di un
nonmeglio identificato obiettivo di
rifiuti-zero,è una bischerata
sesquipedale, buona per i per gonzi: come
nonvolere gli ospedali per perseguire la
strategia malattie-zero.
L’Austria(otto milioni di abitanti)porta 6
milionidi tonnellate l’anno di rifiutiin
impianti di incenerimento, uno dei quali,
enorme, si trova nel bel mezzo di Vienna,
visitabile, evisitato, dai turisti. In sintonia
con uno schema, a livellointernazionale
ormai consolidato, per la chiusuradel
ciclodi gestione dei rifiuti: 1) raccolta
differenziata solo fino al raggiungimento
dellasaturazione del mercato delle
materierecuperate; 2) recupero di
materiale combustibile di qualità dai
rifiutiche rimangono a valle della raccolta
differenziata; 3) incenerimento con
produzione di energia elettrica e calore
dellaparte residua (separata da metalli e
inerti) dalle due fasi precedenti; 4)
smaltimentoin discarica solo dei residui
provenienti dalletre fasiprecedenti. Noi
nonfacciamo nulla di tutto questo. Peggio
per noi.
Franco Battaglia
IL FATTO 5
Giovedì 4 dicembre 2014 il Giornale
ROMA SOTTO CHOC L’operazione Mondo di mezzo
L’EX SINDACO INDAGATO
Tiziana Paolocci
Alemanno
si sospende da Fdi:
«Dovevo essere
più attento
ma sono estraneo»
Roma «Carminatinonl’homaiconosciuto,
sapevo che era un ex detenuto che aveva
scontato la sua pena». È deciso Gianni Alemanno(nellafoto),chesiapprestaacombatterelasuabattagliaperallontanareleombre
della«CupoladiRoma».Iericonunalettera
aGiorgiaMelonisièautosospesodaFdi,per
nonesporreilpartitoastrumentalizzazioni.
La priorità dell’ex sindaco è dimostrare di
nonavernullaachefareconlaragnatelaintessutadall’exNarMassimoCarminati,che
univapolitici,malavitosieimprenditoriinte-
ressatiaspartirsifettediRoma.«Quellidella
suaarea-spieganeglistudidiPortaaPortahanno avuto un percorso non solo diverso
ma antagonista rispetto a quello nostro del
Fuan». Parlando dell’inchiesta aggiunge
cheseleaccusesidimostrasseroverevorrebbedirecheisuoicollaboratorihannotradito
lasuafiduciaesenefaràcaricopoliticamente.«Quandosonousciteleprimenotizie-dichiarato Alemanno - ho chiesto a Lucarelli,
ManciniePanzironiseavevanocontatticon
questicriminali.Mihannorisposto“assolutamenteno”.StentoacrederechePanzironi
fossenellorolibropagaecomunquenonac-
QUEL CHE RESTA DELLA DESTRA
’
l’intervista » Giorgia Meloni
Fate i comizi
non gli assessori:
non è cosa vostra
Città allo sbando
dalla prima pagina
MESSAGGIO A MARINO
Non dovrebbe dimettersi
per questa indagine ma
per i risultati disastrosi
della sua giunta
LEADER
Giorgia Meloni, presidente
di Fratelli d’Italia
«Il vero scandalo romano?
Hanno lucrato sui poveri»
Fabrizio de Feo
Roma Onorevole Giorgia Meloni,
è rimasta sorpresa dallo «scandalo Capitale»?
«La portata dell’indagine è impressionante e accende i riflettori
su tutta la classe dirigente romana.
Non si tratta solo della conta degli
indagati di destra e sinistra. Qui
l’unicocolorepoliticoèilcoloredei
soldi».
Cosìnonsirischiadiassolverela
politica?
«Nessuna assoluzione. Chi ha
sbagliato deve pagare. Punto. Ma il
quadro è quello di un sottobosco di
burocrati difficili da rimuovere in
grado di far valere il proprio peso,
amministrazione dopo amministrazione. E poi oltre alle colpe della politica qui emerge un problema
di società civile, di imprenditoria,
di cooperative».
Qualcuno presenta l’indagine
comeloscandalodelladestraromana.
«Balle. Il tentativo c’è, ma è come
se io dicessi che è lo scandalo della
sinistra perché moltissimi indagati
sonodi sinistra. Ètalmente evidentecheilPdècoinvoltochenonhobisogno di dirlo io. Lo fa Orfini quando dice che occorre rifondarlo. Peraltro il sistema cooperativo certo
storicamente non riguarda la destra. Bisogna fare pulizia invece di
tentare in maniera sgangherata di
scaricare responsabilità».
C’èdavverolamafianellapolitica romana?
«Lamafiatradizionaleusailricatto per estorcere denaro o affiliazioni. Qui mi sembra che il meccanismo sia inverso: ci si rivolge volentieri a determinati personaggi per
conquistare potere o essere eletti».
Roma subisce un danno di im-
cettochei5annidellamiaamministrazione
vengano identificati con questi problemi».
Maammettediesserescossodifrontealleintercettazioni: «Ho sottovalutato la componente umana, dovevo fare più attenzione
nella scelta della squadra, mi sono invece
concentrato sulle priorità della città, ma si
parla ancora di indagati». In maniera netta,
invece, nega di non aver ricevuto soldi da
Carminatiespiegacheifondiricevuti«sono
cose certificate». Prima di congedarsi, infine,«davantiall’oggettivadebolezzadellapoliticaromana»invocaunCommissarioperil
Comune».
La presidente FdI prende le distanze dalle etichette
date all’inchiesta: «Guai a incolpare solo la destra»
E difende Alemanno: «Non credo che sia coinvolto»
magine enorme.
«Non ci sto a trasformarla in una
sorta di grande Romanzo Criminale a cielo aperto. Qui c’è gente onesta, tartassata dalle tasse comunali
eregionalipiùalted’Italiaedaservizi pessimi».
Lehafattomalevederecoinvolti
esponenti della destra?
«Certo, ma aspettiamo di veder
chiarite le responsabilità».
Cosa l’ha colpita delle accuse?
«Che si lucrasse perfino sui più
poveri. Noi abbiamo sempre denunciato l’anomalia di un pensionatosocialecon480euroafrontedi
900 per i richiedenti asilo. Ora si
chiariscono molte cose».
Cosa pensa del coinvolgimento
di Gianni Alemanno?
«La sua è una posizione al vaglio
degliinquirenti,comelorostessidichiarano. Ho apprezzato l’autosospensione. Spesso non ho condivisolesuesceltepolitiche,mami viene difficile credere che abbia a che
fare con la mafia».
Quali le sue colpe allora?
«Aver dato fiducia a persone che
fiducia non meritavano».
PensacheAlemannosisiaarricchito alla guida di Roma?
«Non mi sembra proprio».
È possibile fare campagna elettorale a Roma senza compromessi?
«Sì, ma bisogna lavorare il triplo.
ARomacertipoterihannoavutopesoperchélapoliticanonsièribellata,maspessosièbenvolentieripiegata.Enaturalmentesetimetticontroalcunipersonaggi,giornaliocooperative puoi avere problemi».
È un errore abolire il finanziamento pubblico?
«Si sente spesso lodare il sistema
Usa. A me fa schifo. In Italia siamo
passatidaunsistema conzerocontrolli a uno con zero finanziamento. Si rischia che la politica non sia
piùliberadacerticondizionamenti
e che la possa fare solo chi è ricco o
ladro. Un tempo il Msi riceveva donazioni dalla gente comune, da chi
credeva nell’idea. Oggi in epoca
post-ideologica le donazioni alla
politica hanno spesso altri fini».
Èmaistatacontattatadaipersonaggi coinvolti nell’inchiesta?
«No».
La giunta va sciolta per mafia?
«Marino dovrebbe dimettersi,
maperisuoirisultatidisastrosi.Anche perché se si sciogliesse da solo,
il consiglio eviterebbe il rischio di
uno scioglimento per mafia».
Si candiderà alla guida di Roma?
«Dopo Marino potrebbe non essercipiù un Comuneda governare.
Roma merita di meglio».
(...) dei due, e su queste colonne siamo stati alla fine severi con ambedue, è surreale immaginare
Veltroni e Alemanno affiliati a una cosca. Credo
chelastessacosavalgaperMarino,ancheseèpessimoilgiudiziosulsuoruolodisindaco.Possiamo
fareunprocessopoliticoaitresindacidiRoma,denunciare il dissesto finanziario della Capitale lasciatodaVeltroni,Alemannochedeluseisuoielettori e la città, anche se Marino poi è riuscito a farlo
persinorimpiangere.Malamafiano,nonècosaloro.
Parto da una premessa e poi mi soffermo su due
nodi, uno che riguarda la politica in generale, l’altrocheriguardaladestradigoverno,aRomaenon
solo. La premessa è: con le infiltrazioni mafiose
cheimperversanoaMilanoeaNordfinoinGermania, si poteva davvero pensare che Roma ne fosse
immune? Non c’è sorpresa, l’intreccio tra politica
emalaffareèunnetworknazionaleeleassociazionicriminalisisonoinfiltrateneiganglivitalidelPaese.Qualèalloralacolpaveradellapolitica?Diessere inconsistente, psicolabile, inerme, senza rispettodisé,mendicantediconsensiefavorisenza
verificarne la provenienza, connivente per via indiretta per paura, incapacità, fragilità, ottusità,
meschineconvenienze.Untessutopermeabile,la
politica,soprattuttoquandodiventaunacollazionedicasipersonaliedicarriereindividualiascapitodelresto.Lamafiapenetraperchéoffreallapolitica, per vie indirette, piccoli vantaggi e immediateutilità;elapoliticanonsichiedelaprovenienza,
non indaga, non denuncia, non respinge; lascia
crescerequellazonagrigiatralapoliticaeilmalaffaredoveavvengonogliscambiedoveportatoridi
voti sono anche portatori d’interessi loschi. Lo
scandalo romano, subito romanzato per rendere
larealtà un’imitazione della fiction,tocca tutti, da
sinistra a destra, e questo dimostra prima che la
corruzionedellapolitica,lasuafradiciapermeabilità.Sembralarappresentazionedelnostroterritorioedellasuaprecariafriabilità.Isindacipassano,
la malavita resta.
Ma a noi colpisce vedere nomi e biografie che
provengono dal mondo di destra, e da quello più
estremo e cazzuto. La memoria risale all’infausto
caso della Regione Lazio riassunto plasticamente
nellafiguradiFioritoeneifestinidigrottescaromanità. Perché una destra che per anni si è vantata
della sua diversità, che propugnava l’alternativa
al sistema e ripeteva con Almirante che dalle tasche di Mussolini appeso in piazzale Loreto non è
caduto un soldo, è finita poi così in basso? Molte
ragioni,maleriassumoinuna:quelladestraaveva
avoltecoraggiofisico,manoncoraggiocivilenéintellettuale.Nonhasaputorischiare,tentaredavverodicambiarelecose,lasciareunsegnoverosulla
città,esserepopolareenonchiusainuncameratismo di setta de’ noantri, selezionare i migliori e
nongratificareicomparuzzi.Nonhaosato.Percarità,nonsonostatipeggiodeglialtri,deiloroavversariedeiloroalleati,sonorimastinellamediascadente,conl’alibiol’aggravantedell’inesperienza.
Ora gran parte di loro merita di rimpiangere il
tempoincuieraall’opposizioneradicale,conviva
preghiera di non diventare mai più forza di governo. Fate comizi, cortei e striscioni, non fate più gli
assessori, i sindaci e i presidenti. Non è cosa vostra.
Marcello Veneziani
6 IL FATTO
Giovedì 4 dicembre 2014 il Giornale
ROMA SOTTO CHOC L’operazione Mondo di mezzo
Le mani della cupola
sulle primarie del Pd
’
Nelle carte anche l’impegno di Carminati e Buzzi per lo scontro del
2013 tra Renzi e Cuperlo. Buste del Campidoglio per le mazzette
E spunta la contabilità delle tangenti, con i nomi dei politici criptati
Massimo Malpica
Patricia Tagliaferri
Roma IrapportilecitienonleciticonlagiuntaAlemanno,quellicolPd,icanaliprivilegiatinelle partecipate del Campidoglio, gli affari spregiudicati, i libri «neri», le grandi manovre
per «piazzare» i fedelissimi nei
posti che contano, la creazione
dilegami con la nuovamaggioranza in Campidoglio, dopo
l’elezione a sindaco di Ignazio
Marino. Nelle chiacchiere intercettate dalla Procura di Roma alla «strana coppia» Carminati-Buzzi, che conservavano i
soldi della cupola nelle buste
delComunediRoma,c’èditutto.LapoliticadalPdlalPd,icorrotti,gliamici.Epersinoigiudizi che «er Cecato», da cultore
della materia, riserva ai magistrati romani.
LE PAGELLE DEL «NERO»
AI MAGISTRATI
Parlando con tre avvocati
(oraindagati),MassimoCarminati si lascia andare a giudizi,
perlaveritàpiuttostolusinghieri, su investigatori e inquirenti.
Il «Nero» ci arriva discutendo
con i legali dei guai giudiziari di
Gennaro Mokbel, che critica
per non essere «sparito» dopo
aver fatto la «truffa più grossa».
«Haifattolatruffapiùgrossache
sia stata mai fatta a Roma.. ...almeno a Roma, che c..., basta,
pijateisoldi,sparisci...invecelorocontinuano afarele lorocose
sotto l’occhio dei carabinieri..(inc)..e con tutto io il processol’avrei…(inc),grandiforzaturenonsostatefatte,unacosafatta bene, poi insomma.. c’era,
c’era un pool di magistrati che..
che erano seri, comunque Capaldoillavorosuolosafare,non
ècheèuncoglione,Bombardieri è un ragazzo che non è un coglionemancolui,..(inc)quell’altra... la Passaniti è un’altra.. è
unasignoraintelligente,insomma». E anche per i carabinieri
del Ros, che pure tre giorni fa
l’hannoarrestato,all’epocadell’intercettazione spendeva, invece,paroleadirpocolusinghiere: «Eh, il Ros, sono gli unici che
sanno fare le indagini».
E BUZZI AVVERTE:
«NOI SIAMO NOI»
Salvatore Buzzi, parlando
con un collaboratore, cerca di
motivarloalla«causa»andando
unpo’sopralerighe:«Tudeviesserconvintoperprimo...perché
setunonseiconvintoeanzipensi che stamo a fa’ cazzate... ahh
non se po’... noi siamo noi...
quell’altri ce succhiano il c...
Quando m’arresteranno, se
Le intercettazioni
BUZZI SULLE PRIMARIE
Stiamo a sostenè tutti
e due. Avemo dato
140 voti a Giuntella e
80 a Cosentino, che è
proprio amico nostro
CARMINATI SU MOKBEL
Ha fatto la truffa più
grossa e non è sparito
Invece continuano a
fare le loro cose sotto
l’occhio dei carabinieri
LO SCOUTING DI BUZZI
All’una c’ho la Battaglia
Erica Battaglia
Devo convincere...
Me li sto a comprà tutti
Semo diventati grossi
BUZZI E GLI IMMIGRATI
Ma sai quanto ci
guadagno con gli
immigrati. Tu c’hai
idea? Il traffico
di droga rende meno
BUZZI «VEGGENTE»
Quando m’arresteranno
se m’arresteranno
saremo in difensiva,
ma mo’se l’inc....È chiaro?
Questo dev’essere
m’arresteranno, saremo in difensiva, mo se l’inc(...) tutti...
ma tutti voglio inc(...), ma ti è
chiaro il concetto? Questo deve
esse!»
IL LIBRO NERO
DELLE TANGENTI
Graziealleintercettazioniambientali, i carabinieri del Ros a
gennaioscorsoaccertanochela
«cupola»tienetracciadellacontabilitàparallelainun«libronero», custodito a casa di Nadia
Cerrito, una collaboratrice di
Buzzi. Quel libro, in cui pagamentiinneroetangentiapolitici e dirigenti vengono annotati
diligentemente accanto a «sigle
oletteredell’alfabeto»,ècostato
il carcere alla donna, nel timore
chepotesse«occultareodistruggere» il volume impedendone
la «fondamentale» acquisizione.
I CONTATTI E I LEGAMI
CON LA DESTRA...
Luca Gramazio, consigliere
regionale indagato, è uno dei
puntidiriferimentonellechiacchiere della «cupola» di CarminatieBuzzi.Iqualisisentonoin
tascailcontrollodeifondiregionali, tanto da dire di una persona non identificata che «non
può fare nulla perché se non fa
quello che dimo noi, Luca gli
blocca tutto, fatte servi’». Gramazio,insiemealpadreDomenico, finisce nelle carte anche
perdueceneaRomaconMassimoCarminati.DelcapodigabinettodiAlemanno,AntonioLucarelli,utilizzatodalprocuratore capo Pignatone come «prova» del potere di Carminati
(chegliavrebbeordinatoaltelefonodicorrereaincontrareBuzzi sulla scalinata del Campidoglio,dopochepertregiorniquest’ultimononerariuscitoafarsi
ricevere) si è già detto. Ma anchel’exsindacoAlemannofinisce nel mirino. Tra l’altro, per
due cene che Buzzi asserisce di
averglipagatoben75milaeuro.
E nelle carte si parla anche di
una claque che il capo della coop«29giugno»avrebbespedito
al cinema Adriano, su suggerimentodiPanzironi,persupportare il ritorno in politica dell’ex
primo cittadino. C’è poi la storia di Giovanni Quarzo, consigliere comunale di Fi, che per
conquistarelapresidenzadella
commissione Trasparenza, intercettato, propone a Fabrizio
Testaunaoperazione«politicamente spregiudicata ma molto
efficace». «Andiamo in due al
Gruppomisto,cambiamoCosimo Dinoi come capogruppo, il
nuovo capogruppo Trasparenza, e poi dopo una settimana ce
LO STUDIO: AL 69º POSTO
Corruzione, l’Italia
ha il record europeo
Italia «pecora nera» d’Europaper la corruzione. Lo rivela il
rapporto di «Transparency Internationa»l sull’indice di corruzione percepita in 174 paesi
del mondo, che vede il nostro
Paese piazzarsi in pole position, al primo posto tra i Paesi
piùcorrottid’Europa,sessantanovesimi, in compagnia di Romania,GreciaeBulgaria.IpaesipiùvirtuosisonoDanimarca,
Nuova Zelanda e Finlandia,
che restano stabili in cima alla
classifica.Fanalinidicodainvece sono Somalia e Corea del
Nord precedute da Sudan e Afghanistan.Ilrisultatoèanalogo
a quello dell’anno scorso. Anche nel 2013 l’Italia aveva lo
stessopunteggio,43su100,che
la piazza a metà della classifica
sulla corruzione percepita.
«Transparency International»,
cheda20anniredigequestoreport, ha annunciato per il 2015
una novità, «Allerta anticorruzione», un software che, in forma anonima, permetterà di segnalare episodi di corruzione
coperti dal più assoluto anonimato. Sempre secondo il report, è infatti la paura il principaledeterrente,chefasìcheappena il 56% degli italiani sia disposta a denunciare un episodiodicorruzione,mentrelamedia globale dei 174 Paesi interpellati è del 69%.
ne riandiamo di nuovo al Pdl».
«Perfetto»,commenta Testa.In
effettiQuarzofaràilrapidocambio di gruppo ottenendo la presidenza voluta.
...E QUELLI
CON IL CENTROSINISTRA
Oltre agli indagati in quota
dem - Eugenio Patané, Mirko
Coratti, Daniele Ozzimo e Luca
Odevaine-nelleintercettazioni
saltano fuori riferimenti diretti
o indiretti a un gran numero di
esponenti del centrosinistra, a
cominciaredaiverticilocali.C’è
Umberto Marroni, spesso citato,c’èilvicesindacodiRomaLuigi Nieri, intercettato indirettamente perché parlava con Buzzi,mac’èancheilgovernatorelazialeNicolaZingaretti. Citatoin
una conversazione tra Claudio
Caldarelli della coop di Buzzi e
FabrizioTesta(testadipontetra
ilgruppo ei politici)a proposito
di gare sul «verde» al Bioparco.
«Se riuscimo a pigliasselo tutto...», dice Caldarelli. «Non hai
capito - risponde Testa - a me
me dovete da... fino all’ultimo
momento me dite è questo, poi
lui va da e quelli sono soldi che
partono da... ricordati che non
passanodalbilancio,cioè...pas-
sa sui tetti di Zingaretti».
LA MANO SULLE PRIMARIE
DEL PARTITO DEMOCRATICO
Quandoaottobre2013CarminatichiedeaBuzzisestannoappoggiando qualcuno per le primarie del Pd, il capo della coop
«29 giugno» spiega che «stiamo
asostene’tuttiedue...avemodatocentoquarantavotiaGiuntella e 80 a Cosentino», ossia gli attuali presidente e segretario del
Pd romano, e aggiunge anche
che«Cosentinoèproprioamico
nostro». Sempre Buzzi, in cerca
di «aiuti» per aggiudicarsi la gara per la raccolta Multimateriale, elenca con Coratti tra «i nostri assi nella manica per farci
vincelagara»AnnamariaProietti Cesaretti - presidente della
commissioneMobilitàdelCampidoglio, in quota Sel, e «metto
in campo anche Cosentino».
E BUZZI DISSE: «ME LI STO
A COMPRA’ TUTTI»
Agennaioscorso,ancoraBuzzisnocciola gliappuntamenti di
giornataconilsuocollaboratore
Caldarelliespiega:«all’unac’ho
laBattaglia,EricaBattaglia»,consigliera capitolina del Pd e figlia
d’arte.EilcollaboratorediBuzzi
gli raccomanda di dirle «da fa
quelpassaggiosullaCozza»,dirigentediundipartimentoacuila
cupolapuntava.Buzzipoideclina un invito a cena di Caldarelli
spiegandogli che è impegnato.
«Devo convincere...», sussurra
un nome incomprensibile prima di concludere: «Me li sto a
compra’ tutti... semo diventati
grossi».C’èanchel’excapogruppo Pd in Campidoglio, FrancescoD’Ausilio,citatoderelatodal
manager Testa per una presunta telefonata tra lui e l’azzurro
Quarzo,incuientrambiavrebbero indicato nella coop di Buzzi il
«referente» per i finanziamenti
del Comune sul «verde». E ci sono pure il senatore Pd Bruno
Astorre e l’ex Pdci Alessio
D’Amato, poi direttore della cabina di regia della Sanità laziale,
citati entrambi in una lunga intercettazionesugli«affari»inRegione. Il collaboratore di Buzzi
Caldarelli dice: «No no, D’Amato.AlloraèD’Amato,dai...mobisogna capi’ se gli hanno dato
un’azienda,capito?Seglihanno
dato un’azienda loro».
FISCON, OVVERO
«L’AMA C’EST MOI».
GiovanniFiscon,direttorege-
IL FATTO 7
Giovedì 4 dicembre 2014 il Giornale
SENZA FRENI
A sinistra
il combo
di immagini
tratte dal
video del Ros
e pubblicato
dall’Huffington
Post: le buste
del Comune
usate per
le mazzette
Sotto
Massimo
Carminati,
in una foto
dell’arresto
fornita dai
carabinieri
nerale di Ama spa, la partecipata del Campidoglio che si occupa di servizi ambientali, secondo la procura arriva su quella
poltrona grazie alle insistenze
delgruppodiCarminatieBuzzi.
DallecartevienefuoriunachiamatadiBuzzialsuocollaboratore Carlo Guarany per informarlochelacaricadiDgsarebbeandata «al nostro Fiscon». Guarany accoglie con soddisfazione la notizia e aggiunge: «Meno
male...ognitantounadecisione
saggia...poialnuovosindacogli
proporremo di confermarlo,
chiaramente». Agli atti resta tra
l’altro un’altra intercettazione
telefonicanellaqualeFiscontelefona al titolare della coop «29
giugno», e i due scherzano sulla
«frase» che Guarany aveva coniato per celebrare la fresca nomina del dirigente: «l’Ama c’est
moi». Idue ridono,Buzzi scherza: «La prossima volta sparagli... l’Ama c’est moi, incredibile,oh». Maalla fine Fiscon chiedeaBuzziqualcunoperfarepulizie. E Buzzi naturalmente non
fa una piega e provvede.
NESSUNO SPARA
MA SI PARLA DI ARMI
L’ex Nar MAssimo Carminati
parla nella primavera del 2013
con il suo stretto collaboratore
Riccardo Bruggia. «A me quella
m’incul..., perché certe volte
quando mi sento aggressivo,
me la prenderei quella, cioè hai
capito, pe anna’ a minaccia’ la
gente... dice “anvedi questo è
matto che gira con la cosa”». I
dueparlanodioccultarearmi,silenziatoriealtreattrezzatureda
guerriglia,comeigiubbottiantiproiettili. Carminati fa l’elenco
delle armi dell’arsenale che
avrebbe voluto preparare.
Makarov 9consilenziatore, che
«nonsentineancheilclac».Etre
Mp5equattrosilenziatoricostati 25mila euro. Ma quando domenica i carabinieri del Ros sono andati a cercarlo a casa e poi
a Sacrofano, prima della discovery dell’indagine sulla Mafia
capitale, cercavano proprio le
armi. Eppure non le hanno trovate.
MEGLIO GLI IMMIGRATI
DEGLI STUPEFACENTI
Buzzi chiarisce bene i confinidelsuobusinessconlacollaboratricePieraChiaravalle.Alla donna che ritiene che occuparsi di centri di accoglienza
per immigrati non sia convenienteperglianticipidicontanti, il capo della coop «29 giugno»replica:«Machehoanticipato...lo sai quanto ci guadagno sugli immigrati? ..tu c’hai
idea ..tu c’hai idea?». E zittita
l’interlocutrice, Buzzi spara:
«iltrafficodidrogarendedimeno».
I POLIZIOTTI SEDOTTI
DAL FASCINO DEL NERO
Gli investigatori annotano
uno strano incontro avvenuto
il 4 ottobre 2013 nel distributore di benzina su Corso Francia,
«base logistica» di Massimo
Carminati. Due uomini non
identificati arrivano su un’automobileintestataallaQuestura di Roma. Non sanno di essere ascoltati dai microfoni dei
colleghi in divisa. E sembrano
«informare» il Nero di essere
sotto inchiesta e di essere cauto. «Perché adesso te stai sotto
indagine», dice il primo. «Oppure per dire che devi... devi
evità..devi evitare», continua il
secondo uomo. «È un casino»,
taglia corto er cecato. Che poi li
intrattiene con i racconti del
suo passato criminale, tra Nar
e banda della Magliana. Gli investigatoriannotano:«Ipredettisi mostravanoattrattiedaffascinati dal passato e dalla levatura criminale di Carminati,
consideratocheunodeidueaffermava “...io starei due giorni
asentirti”,mentrelostessoCarminati appariva compiaciuto
dell’effetto che il proprio peso
criminale, nonché quello dei
soggetti che all'epoca avevano
costituito l’organizzazione di
cui il Carminati era parte, provocavanegliinterlocutoriasserendo che“quella èla storia.. la
storia nostra...hai capito?”».
L’INCHIESTA
Ora le indagini puntano alla Regione Lazio
Primi interrogatori, «il Nero» fa scena muta
Roma Che il terremoto di martedì in Campidogliosiastatosolounassaggio,lohadetto in conferenza stampa il procuratore capodiRomaGiuseppePignatone.L’inchiesta «Mondo di mezzo» promette sviluppi
importanti. E altri arresti eccellenti sarebbero imminenti.
Adesso a tremare è anche la Regione Lazio guidata da Nicola Zingaretti, dove secondo il gip Flavia Costantini l’organizzazione poteva contare sull’appoggio di Luca Gramazio, capogruppo di Fi al Consiglio regionale, come dice lo stesso Massimo Carminati in un’intercettazione («se
c’è da dà una spinta»). Le indagini della
Dda riguarderebbero sia l’attuale che la
precedente amministrazione regionale.
NegliufficidellaPisanagliinvestigatorisono già andati ad effettuare perquisizioni
uscendoconunagrandemoledidocumenti. Del resto, come risulta dall’ordinanza,
loscorsomaggioCarminati,ilsuosocioSalvatoreBuzzieuncollaboratorediquest’ul-
timo,CarloGuarany,ragionavanosuquali
appaltifosseopportunoconcentrarsiesullanecessità ditrovare un sostegno politico
inmeritoadunanonmeglioprecisatagara
da 60 milioni («Ma dobbiamo sceglie la
stradapoliticapure...capito...lastradapolitica son due...o dentro il Pd...che sarebbe
questa de Leonori»). Pronta la replica di
Zingaretti:«Seavevanobisognodiqualcunoperaverecontatticonmeèperchéforse
sapevanocheconmenonpotevanoaverli.
Ma non ho mai avuto una percezione di
questo tipo e quindi ben venga l’indagine
per chiarire se ci sono responsabilità».
Ieriintantosonocominciatigliinterrogatoridigaranziadegliarrestati.Carminatisi
è avvalso della facoltà di non rispondere,
l’exdirigente Ama Franco Panzironi ha invece risposto alle domande del gip negando di essere stato nel libro paga del gruppo
egiudicando fattonormalei finanziamenti sospetti ricevuti dalla fondazione «NuovaItalia»presieduta daGianniAlemanno.
8 INTERNI
Giovedì 4 dicembre 2014 il Giornale
L’ITALIA DEGLI SPRECHI Il buco degli enti locali
SITUAZIONE ALLARMANTE
l’intervista » Andrea Mazziotti (Sc)
«Chiudiamo le società
sotto i dieci dipendenti:
basta stipendifici inutili»
sportopubblicosonotutteinperdita,eintervenireinquesterealtà è più complesso. È però vero
che inqueste partecipate, gli organici e la dirigenza sono stati
gonfiati a dismisura».
Il quadro è scoraggiante. È
ancora possibile intervenire, e come?
«Ciabbiamoprovatochiedendo al governo di inserire le nostre proposte nel decreto SbloccaItalia,masiamo statirespinti.
Adesso stiamo tentando di far
breccianellaleggediStabilità.Bisogna disboscare, chiudere, accorpare, incominciando dalle
società più piccole, quelle che
hannomenodidiecidipendenti
ochefatturanomenodi100mila
euro l’anno. La loro esistenza è
inutile.Èproprionecessarioche
unComunedebbaavereunasocietà di promozione e sviluppo
del territorio, quando potrebbe
svolgere direttamente questi
compiti e risparmiare i costi degli stipendi a un Cda? E bisogna
obbligare gli enti locali ad agire
secondolenormedilegge,pena
il taglio dei trasferimenti».
Ieri,rispondendoaunsuointerrogativoal questiontime,
Renzi ha parlato di «nugolo
di partecipate che sono una
vergogna inaccettabile».
«Eallorailgovernoinseriscale
nostre proposte nella legge di
Stabilità. Ci dia il parere favorevole al Senato».
Dalle ultime vicende di Roma viene la conferma che
molta corruzione si annida
nell’universo delle partecipate.
«È indubbio che se si lasciano
moltiplicarei centridi spesa edi
potere, la corruzione inevitabilmentearriva.Comesidice,l’occasione fa l’uomo ladro».
Proposta del deputato: «Dallo Stato 26 miliardi
all’anno, ecco dove si può tagliare. La corruzione
aumenta se si moltiplicano i centri di potere»
Roma Squarciareilvelosull’universo opaco delle partecipate è
impresadifficile.Cihaprovatoil
commissario alla spending review Carlo Cottarelli, con questi
risultati: Cottarelli è tornato a
Washington, e le 7.726 società
censite al 31 dicembre 2012 - e
nonèunnumerodefinitivo-sono sempre lì. Una galassia che
haricevutodalloStatoedaglientilocali26miliardidieuroinmedia negli ultimi 3 anni, secondo
la Corte dei conti. Andrea Mazziotti, deputato di Scelta civica,
sta provando a fare qualcosa,
proponendodiinserirenellalegge di Stabilità una norma-capestro: chiudere o accorpare tutte
lepartecipateconmenodi10dipendenti,oconfatturatoinferiore a 100mila euro. E tagliare del
10%itrasferimentiaglientilocali inadempienti.
«Vede-spiegaMazziotti-non
tuttii26miliardiditrasferimenti
alle partecipate sono sprechi,
ma qualche miliardo si può risparmiare. I 26 miliardi danno
l’idea dell’importanza del fenomeno.Ilfattoèchelesocietàpartecipate, nate per coinvolgere i
privati nei servizi ed anche per
conoscere i veri costi dei servizi,
hanno tralignato. In moltissimi
casi sono diventati poltronifici.
Gliamministratorisono27mila,
e14.800diquestisitrovanonelle
oltre 2.800 società che hanno
più amministratori che dipendenti. Sono scatole vuote».
Echeperdonosoldi.Dellesocietà che esistono solo per
mantenere i loro Consigli
d’amministrazione, 993 sono in perdita, e 240 hanno
utilepariazero.In486casiil
fatturato è pari a zero.
«Moltissime società sono in
perditaperenne.Cito,soloperfare alcuni esempi, la Fiera di Roma,laMarinaFieradigenova,la
Bologna e Fiera parking spa, la
Fiera di Brescia spa, la Bergamo
Fiera.Cisono220societàdipubbliche relazioni e comunicazione,dellequali56inperdita.Ecosì via. Poi ci sono i grandi buchi,
che si riferiscono alle società di
trasportolocale:laprimainassolutoèl’AtacdiRoma.Maquiildiscorsoèdiverso.Lesocietàditra-
’
Gian Battista Bozzo
La denuncia
IL PARADOSSO
Le aziende di trasporto
pubblico in gran parte
sono in perdita: eppure
si gonfiano gli organici
Il Sudoku
9
1
4
2 8
1 3
2 3 1
8 7 4
1
6
3
9
5
6
5 9 6
1 3
2
8
5.288
915
Operative
Completare lo schema,
riempiendo le caselle
vuote, cosicché ciascuna
riga orizzontale, colonna
verticale e riquadro 3x3
(col bordo più spesso)
contenga una sola volta
tutti i numeri dall’1 al 9.
Buon divertimento
2.671
7
4
9
1
3
8
5
2
6
8
5
6
4
9
2
7
1
3
5
6
1
8
4
7
3
9
2
3
2
4
9
1
5
6
8
7
9
8
7
6
2
3
1
5
4
6
9
8
3
5
4
2
7
1
1
7
5
2
6
9
4
3
8
4
3
2
7
8
1
9
6
5
242
24
In procedura
concorsuale
Cessate
o sospese
2.602
12.780
14.871
cariche nei Cda
di queste società
Facile
Medio
Difficile
Impossibile
La soluzione di ieri
2
1
3
5
7
6
8
4
9
In liquidazione
Numero di membri del Cda rispetto ai dipendenti
Tempi
Come si gioca
7
Società partecipate dai Comuni italiani
cariche nei Cda
di queste società
Partecipate con
cariche del Cda >
numero dipendenti
Partecipate con
cariche del Cda <
numero dipendenti
Il Lotto
I NUMERI
IN RITARDO
Sono indicati i 4 numeri attesi da più estrazioni
Estratto
Ora fine
-------------------
Ritardo
Estrazioni di ritardo
Numero ritardatario
Bari
46
63
44
48
20
47 31
46
34
Cagliari
203
Cagliari
77
99
5
93
86
81 42
67
8
Roma
201
Firenze
26
91
63
75
80
69 27
61
55
Bari
196
Genova
79
76
4
60
42
59 55
47
82
Bari
193
Milano
44
59
54
54
10
51 85
45
67
Venezia
191
Napoli
29
78
54
63
21
61 85
59
71
Cagliari
191
Palermo
62
80
7
61
50
58 43
50
47
Bari
189
Bari
187
Roma
60 140
77
88
48
55 13
51
28
Torino
Ora inizio
-------------------
I 10 MAGGIORI
RITARDI STORICI
15
77
44
75
88
69 66
66
53
Venezia
182
Venezia
5
68
84
61
83
59 22
52
11
Torino
181
Nazionale
1
93
56
80
44
65 46
61
Il gioco è vietato ai minori di anni 18
INTERNI 9
Giovedì 4 dicembre 2014 il Giornale
Lo scandalo partecipate:
in 1.800 c’è un cda
ma neppure un impiegato
Numero dipendenti per settore di attività
Trasporto
pubblico
28,9%
18,5%
10,7%
Servizi
Altro
8,4%
Energia
e gas
7,1%
Trattamento e
fornitura di acqua
Supporto
ai trasporti
7,0%
5,4%
Consulenza
4,0%
Commercio
al dettaglio
3,7%
Servizi sociali,
istruzione e sanità
3,7%
Costruzioni
Attività
immobiliari
Nessuno ha mai censito il numero effettivo
delle società di Comuni, Province e Regioni:
2.600 hanno più poltrone che addetti
Paolo Bracalini
1,8%
0,7%
20.000
40.000
60.000
80.000
Fonte: Cerved, maggio 2014. Dato stimato per le imprese che non riportano il dato nel bilancio sulla base dei costi del personale
Volume dell'attivo per settore di attività
Totale attivo (€ milioni) e % sul totale
Energia
e gas
23,7%
Supporto
ai trasporti
13%
Smaltimento
rifiuti
10,5%
Consulenza
10,5%
Trattamento e
fornitura di acqua
TRASPORTO
PUBBLICO
10,2%
9,2%
6,9%
Costruzioni
Attività
immobiliari
5,7%
Altro
5,5%
Servizi
2,3%
Servizi sociali,
istruzione e sanità
1,3%
Commercio
al dettaglio
1,1%
10.000
Fonte: Cerved, maggio 2014
20.000
30.000
40.000
L’EGO
«Unagiungla».Nonhatrovato termine più calzante di questo l’ex commissario per la
spendingreviewCarloCottarelli, già rispedito a Washington
contantisalutiegrazie,dopoessersi addentrato nel magico
mondo delle partecipate degli
enti locali italiani. Un settore
da record: in Francia, per dire,
ce ne sono un migliaio, e in Italia? La stima più accurata - perché una cifra precisa neppure
si sa, sennò che giungla sarebbe - parla di 10mila, «ma forse
di più» aggiunge Cottarelli.
Unagiungla,appunto,disocietà partecipate dagli enti locali
(Comuni, Province, Regioni)
che ingoia ogni anno oltre 26
miliardidieurotratrasferimenti statali e locali. Dentro c’è di
tutto. Società di servizi classici
(acqua,gas,elettricità,trasporti, rifiuti), ma anche molto altro.Centocinquanta agenzie di
viaggio, aziende che producono formaggio, vino, fiori, zucchero, ma pure surgelati e prosciutto.
È proprio indispensabile
un’agenzia di viaggio comunale, un prosciuttificio regionale,
conillorobelconsigliodiamministrazione,dirigenti,presidenti, collegi sindacali? Perché, al
dossier di Cottarelli, si aggiungono gli ultimi dati raccolti dal
Cerved. Da cui emerge un’altra
definizione plausibile, dopo
«giungla», per questa galassia
di aziende pubbliche: «poltronifici». Come altro chiamare le
ben2.671societàconpiùamministratori che dipendenti? Per
un totale di 14.871 cariche.
Aziende,insomma,doveidirettorinonsannochidirigere,perchésonopiùlorochegliaddetti
che dovrebbero eseguire le direttive.Unassurdo?Chedireal-
loradelle1.846aziendepubblichein cuinon èimpiegato neppure un solo dipendente? C’è il
cda, ma non gli impiegati. Scatole vuote, utili per distribuire
cariche(estipendi)emantenere i propri consigli di amministrazione. Tra quelle 1.846 societàpartecipatedaglientilocalipiùdellametà(993)èinperdita,altre240hannoutilipariazero.
Almeno3milapartecipateha
menodiseidipendenti,ealmeno 1.300 hanno un fatturato inferiore a 100mila. Cosa vuol dire? «Si tratta quindi di piccole
societàcon ilsospetto chemolte siano state create principalmente per dare posizioni di favore a qualche amministratore
o dipendente» si legge nel dossier «Programma di razionalizzazione delle partecipate locali»realizzatodall’excommissario antisprechi Cottarelli. Delle
220aziendepubblichechesioccupano di «comunicazione»,
solo 11 fatturano più di 10mila
euro, e una sessantina di loro
non ha dipendenti, solo amministratori. Ma per «comunicare»cosa?Sitrattaperlopiùdienti di promozione e sviluppo del
territorio. Compiti che potrebbe svolgere qualche ufficio comunale, senza costituire una
nuovasocietàconnuovepoltrone. Anche perché il risultato è
spesso zero, o sottozero. Qualche esempio ricavati dalla documentazioneraccoltainParlamentoperunapropostadiriordinodella«giungla».LaProvincia di Reggio Emilia, insieme a
una serie di comuni reggiani,
I CASI LIMITE
Dal prosciuttificio
regionale all’agenzia
di viaggio comunale
possiede la Matilde di Canossa
Srl. Compito? La promozione
turisticaedeconomicadei«territorimatildici» dell’Emilia Romagna. L’amministratorericeveunemolumentodi10.400euro, ma la società perde: 415.752
euro di rosso nel 2012, 81.379
nel 2013.
Nel 2012 le partecipate hannobruciato1,2miliardidieuro,
il totale delle perdite, accumulate soprattutto nelle società di
trasportopubblico,conincima
quella del Comune di Roma,
l’Atac (219 milioni di buco nel
2013). Ma la cifra complessiva
del rosso è molto inferiore alla
realtà. Il perché lo spiega ancoraCottarelli:«Leperditeevidenziate in bilancio peraltro non
raccontano tutto: in molti casi
ad esempio non appaiano soltanto perché l’attività dell’ente
è finanziata con un contratto di
servizio troppo generoso, i cui
costi gravano sui cittadini, oppureperchéleinefficienzevengonoscaricatesugliutentiattraversotariffepiùelevatediquantosarebbenecessariosequeste
società fossero ben gestite».
Anche il Cerved segnala
l’anomalia italiana delle partecipate che fanno di tutto e di
più.«IComuni italianinon silimitano a entrare nel capitale di
società attive nella fornitura di
tipici servizi pubblici locali,
quali energia, acqua, smaltimentodeirifiuti,trasportopubblico, istruzione e sanità: esiste
infatti una presenza rilevante
di partecipate attive nel campo
dellaconsulenza,dellafornitura di servizi di altra natura (dal
software, alla ricerca e sviluppo, ai servizi turistici), di attivitàdiverse(dallamanifatturaall’allevamento)».
Il bello - si fa per dire - è chela
maggior parte dei «poltronifici» pubblici dovrebbe essere
chiuso. Ma proprio per legge,
quella di Stabilità del 2013, in
base a cui quasi 1.500 società
andavanomessesubitoinliquidazione. L’ha fatto solo un Comune su cinque. Una giungla è
più ordinata.
.1$."ÌÌ$1Ì/1$._ÌÌ.$"1$ÌÌ!$"$Ì$"1!,$."$
Ì"3$8Ì
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,Š@šžÌbk‘‘¿ž­kÂ@
1 “Il lungo Ottocento”
Õe
8$3!
2 “I totalitarismi e le guerre mondiali”
3 “La guerra fredda: il mondo diviso in due blocchi”
4 “Il mondo che cambia: dagli anni ’70 all’alba del XXI secolo”
5 “Date, uomini, luoghi, idee dell’età contemporanea”
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solo il Giornale"1.40
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