04 12 14 Il.Giornale Scandalo appalti a Roma
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04 12 14 Il.Giornale Scandalo appalti a Roma
40 ANNI CONTRO IL CORO 41204 GIOVEDÌ 4 DICEMBRE 2014 9 771124 883008 Direttore Alessandro Sallusti BASTA RETORICA MAZZETTE ROSSE La cupola controllava i voti Pd Dalle carte emerge il ruolo del clan per condizionare le primarie Renzi-Cuperlo nella Capitale In una foto il ministro Poletti a tavola con gli indagati. Il premier commissaria i Dem romani Espuntaloscandalodelle1.800societàpubblichefantasma di Alessandro Sallusti L’EREDITÀ POLITICA PURE LE TANGENTI BUONISTE C Alla destra si addicono i comizi Lasci perdere gli assessorati Verdi, immigrati e cooperative Se è così aboliamo il Welfare di Marcello Veneziani di Vittorio Macioce on crederò mai che Veltroni e Alemanno sianostati davverocollusi con laCupola.Magari colCupolone, manoncon laCupolamafiosa.Qualunque giudizio si abbia su ciascuno (...) N edavveroèquestoilwelfareitalianoalloraèmeglio chiudere i rubinetti. Roma non è soltanto corrotta,sporca, clientelare,ècinicaeipocrita.Cosa c’è nel mondo di mezzo del Rosso Coop (...) segue a pagina 5 segue a pagina 4 i sono volute oltre 24 ore perché Matteo Orfini, presidente del Pd, dicesse le cose come stanno, sdoganando ciò che i giornaliniieri mattina nascondevano ominimizzavano. E cioè che lo scandalo della cupola romana che gestiva appalti e servizi della Capitale non è cosa di soli quattro fascistelli malavitosi:«Agghiacciante - dice Orfini - e dobbiamo rifondare il Pd romano». Già, perché la sinistra politica e affaristica - leggi Coop - è dentro mani e piedi nel grande magna magna capitolino. Come lo era in Emilia, in Lombardia e nel Lazio (insomma, ovunque) nelle ruberie dei rimborsi spesa fasulli alle Regioni, nello sperpero di risorse pubbliche che in Liguria ha trasformato una normale esondazione di un torrente inunacatastrofe.Quellaitalianaèunasinistradiladri e imbroglioni come altri, spesso più di altri, forti diunparaventoetico,culturaleemediaticochelivoleva«diversi»,geneticamenteimmunidaumanedebolezze e tentazioni. E veniamo ad Alemanno, l’ex discusso sindaco di Roma, finito nella rete e indagato per associazione mafiosa in quanto non poteva non sapere di essere circondatodaalcunidelinquenti(perlaprocurapure mafiosi). Ora,ad Alemanno è legittimo contestareparecchiecose,siasulpianopoliticocheamministrativo.Maquelladiessereunmembrodellamafia mi sembra ridicola se non fosse tragica. Chissà perchélastessa cosa non valeper WalterVeltroni,il cui braccio destro da sindaco diRoma - Luca Odevaine - è stato addirittura arrestato. Né per il ministro del Lavoro Poletti, all’epoca dei reati capo delle Coop che in questa storia sono dentro fino al collo. Hoilsospettocheperrendereappetibilealpubblico questa brutta storia di malaffare servisse una ciliegina,altrimentiaddiotitolonisuigiornali.Ovviamente la scelta non poteva cadere che sul campo delladestra,sempre perviadelfattochea sinistraci sonosoloroseefioriperdefinizione.Nonsarebbela primavolta,inquestiannineabbiamovistiditrattamentigiudiziariadoppiopesopolitico.Rutelli,tanto per restare in tema di ex sindaci, venne creduto sulla parola (penso giustamente) quando sostenne di non aver mai saputo dei milioni di euro che il suo amministratore di fiducia, Lusi, aveva sottratto al partito.Detto questononvoglioassolverenessuno. EsucosadovrebbefareunaveradestrainItaliaviaffido al saggio consiglio di Marcello Veneziani su questa stessa pagina. servizi da pagina 2 a pagina 9 S FATTE SALVE ECCEZIONI TERRITORIALI (VEDI GERENZA) * SPEDIZIONE IN ABB. POSTALE – D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) – ART. 1 C. 1 DCB-MILANO Non solo vittime Parità di infamia per le donne di Annalisa Chirico A rriccerannoilnasoquelle che in nome della sacrosanta parità di genere si affannano per diffondere l'immagine angelicata della donna come creatura apollinea,madreamorevoleedevota compagna. Per paradosso, sono le-donne-paladine-delledonne a profondere immensi sforziperl'affermazione diuno stereotipo tanto odioso quanto dannoso. La donna è sempre e comunque vittima del potere e della violenza maschile? Così vorrebbero farci credere quanti sul dogma della donna vittima per forza hanno costruito carrierepoliticheefortune editoriali. Ma la realtà è ben diversa. Le donne amano il potere non meno degli (...) segue a pagina 20 L’ULTIMO «SCIPPO» I tedeschi occupano anche la Scala Piera Anna Franini a pagina 30 TROPPI «NO» SUI RIFIUTI Le multe Ue? Fatele pagare agli ecologisti di Franco Battaglia L IL BIMBO UCCISO NEL RAGUSANO Svelate le bugie della mamma di Loris Il video la smentisce: non lasciò il figlio a scuola. E gli inquirenti ora cercano prove in casa Nino Materi e Valentina Raffa Ladonnaèstataincastratadaivideochehannosmentito la suaversione dei fatti: la mattina del delitto non ha portato il figlio a scuola. E adesso il giallo sembra essere arrivato a una svolta decisiva: il piccolo potrebbe essere statouccisodentrocasa.LaScientificaeiRishannofatto un blitz nell’abitazione a caccia di tracce di sangue. Ma per ora l’unico indagato è Orazio Fidone, il cacciatore sessantacinquennechehatrovatoilcorpodelbambino. Il procuratore: «Il responsabile ha le ore contate». a pagina 18 Gatti a pagina 19 IL COMPLEANNO DELLA CONSOLE AMATA E ODIATA «Maledetta» Playstation, da vent’anni antidoto alla noia di Massimiliano Parente D G ilgiornale.it Anno XLI - Numero 287 - 1.40 euro* atemi un punto d’appoggio e vi solleverò il mondo, datemi un joypad e sarò felice. Insomma, sembraieri,invecesonogiàpassativent’anni dalla prima Playstation. La mia migliore amica. Parola diventata un sostantivo, cioè anche se avete la Xbox la mamma dirà che giocate alla Playstation. Ignorando però l’esistenza di almeno tre fazioni armate l’una contro l’altra: i playstationisti, gli xboxisti e i PCisti, e i più snob sono questi ultimi, quelli che giocano solo con il pc, e in realtà è tutta invidia,ifanaticidelpcsonocomei comunisti del vecchio Pci. Per chi non ne sapesse niente: la Playstation è Sony, giapponese, mentre la Xbox è Microsoft, è Bill Gates. Più o meno si equivalgono,maunxboxistanonrivolgerebbe mai la parola a un playstationista e viceversa. Il grande disastro di questi due decenni? (...) UOMO SCHIAVO DELLE MACCHINE? Se gli scienziati iniziano a pentirsi dei robot di Alessandro Gnocchi Sembra un romanzo di fantascienza ma èrealtà.L’allarmelohalanciatol’astrofisicoStephenHawking:«L’intelligenzaartificiale soppianterà gli esseri umani». Undubbioche,fraglialtri,sieragiàposto lo scrittore Asimov. a pagina 29 segue a pagina 22 a Ue ci ha comminato 40 milioni di multa; più altri 40 ogni sei mesi se non ci diamo una mossa sulla gestione dei rifiuti. Peggio per noi. Ci siamo fatti ingannare e lapaghiamocara.Lapaghiamo cara sull’energia: grazie ai Verdiealleassociazioniambientaliste che ci hanno ingannato, le famiglieeleimpreseitalianepagano il chilovattora elettrico piùcarodelmondo.Anzi-potete verificare da soli - la vostra bolletta elettrica è raddoppiata insolisetteanni,sebbeneProdi asuotempovaneggiavadiriduzioni grazie al sole e al vento che, secondo lui, erano gratis. E paghiamo caro l’ascoltare quellichepontificanosullaraccolta (...) segue a pagina 4 2 IL FATTO Giovedì 4 dicembre 2014 il Giornale __ ROMA SOTTO CHOC L’operazione Mondo di mezzo A tavola con Poletti Solo il ministro-Coop poteva non sapere La foto del 2010 lo ritrae a cena con Buzzi, Alemanno e altri indagati Renzi: «È un galantuomo». Ma dimentica il ruolo delle cooperative rosse Gian Maria De Francesco Roma «Bisogna agire perché la situazione cambi radicalmente». Ieri il ministro del Lavoro, GiulianoPoletti,hausatoqueste paroleperchiedereunanuovafiducia sul Jobs Act al Senato. Ha usatotonialtiperdirechenonsi farà condizionare dal sindacato sull’articolo 18, difendendo a spada tratta l’impianto voluto dal premier Matteo Renzi. Insomma, business as usual. Come se l’inchiesta «Mondo di mezzo» della Procura di Roma non avesse cambiato nulla. Eppure, anche se il ministro non risulta nell’elenco degli indagati, esiste una foto del 2010 che lo ritrae assieme ad alcuni protagonisti della vicenda tra cui Salvatore Buzzi, braccio destrodiMassimoCarminatiepresidentedellaCooperativasociale «29 giugno». C’era anche l’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, in quella foto e l’ex numerounodell’Ama,FrancoPanzironi, nonché l’attuale deputato Pd Umberto Marroni. Poletti, aqueltempocapodellaLegaCoop(l’associazionedellecooprosse), sembrava a proprio agio in quellacenacelebrativadiquella cooptantocontroversa.Nellarelazioneperl’assembleadibilancio 2013 lo scorso maggio Buzzi invia gli auguri di buon lavoro a Poletti«chepiùvolte hapartecipato alle nostre assemblee». Dall’ordinanza per la richiesta di misure cautelari, infatti, Inun’altraintercettazioneambientale del 20 novembre 2012 Buzzi e suoi amici parlano di future gare d’appalto da inquinare.«AlloramelihachiestiManutencoop...seMarottalavuolefa’ con me e così glie levo dal cazzo Manutencoop..non è sbagliato...è Marotta che deve decide che vuole fa’», afferma Buzzi citando tanto il gigante ManutencoopcheMaurizioMarotta,vicepresidente di LegaCoop Lazio. Inun’altraintercettazioneambientale del 15 novembre 2013 ClaudioBolla,altropersonaggio legatoaBuzzi, raccontaadalcuniavvocatilastoriadella«29giugno»eprospettaalcuniaffarinell’ambito dell’assistenza legale agli immigrati. «Nel momento incuicivieneaffidatal’emergenzaNordAfrica,cheriusciamoancheconl’apportodellaLegaCoop a contendere al gruppo della Cooperativa cattolica (...) Questocihaconsentitodifarsìcheil consorzioEriches(laconsociata attivaneiservizisociali,ndr)abbia avuto un fatturato intorno ai 16milionidieuro(...)comegruppostiamointornoai60milioni». Cifre confermate dal bilancio 2013: 15,8 milioni di ricavi per Eriches e 58,8 milioni per il consolidato per il gruppo. «IlpresidentedelleCoopstaai suoi associati come quello di Confindustriaallesueaziende», ha reso noto lo staff di Poletti escludendo qualsiasi responsabilità. Vero, ma a un esponente di vertice delle Coop emiliane sin dal 1989 nomi come Cns e Manutencoop non dovrebbero suonareestranei.Inserata,intervistatodaMentana,MatteorenziharibaditolasuafiduciainincondizionatanelministrodelLavoro: «Poletti - ha detto il premier-ètotalmentefuori,èungalantuomo, ne ho apprezzato lo straordinario rigore morale il suo valore civile e politico». LA RETE CONTRO IL CUPOLONE E il pm Pignatone diventa star del web la giornata Acclamato come una star. Sui social network i tributi a Giuseppe Pignatone, procuratore capo di Roma, si moltiplicano affiancati ai commenti di sdegno nei confronti dello scandalo che sta facendo tremare i «palazzi» della Capitale.L’inchiesta «Mafia capitale» è devastante e sul web buona parte dell’opinione pubblica è tornata all’attacco della classe politica, eleggendo il procuratore a nuovo paladino dell’«Italia degli onesti». Cose già viste vent’anni fa... I grillini: «Sciogliete il Comune per mafia» Il Pd azzerato dallo scandalo Renzi dà tutti i poteri a Orfini Laura Cesaretti AFFARI SPORCHI Nelle intercettazioni spuntano Cns, Eriches e i big di Manutencoop emerge che il mondo della cooperazione, soprattutto quella rossa, sia il vero fulcro attorno al qualemuovetuttoilsistemacorruttivo dell’organizzazione capeggiata da Carminati. Nelle intercettazioni di Buzzi, infatti, si nomina Salvatore Forlenza, direttore Centro Italia del Cns (Consorzio Nazionale Servizi, unadellebigbolognesidelmondoCoop).Il26maggio2014Carlo Guarany, trait d’union tra la «29giugno»elapubblicaamministrazione,afferma:«Sicurezza ambiente ..., m’ha fatto fare un’offertissima l’altro giorno Forlenza».Nelbilancio2012dellacoopdiBuzzisilegge«allafine dell’anno la cooperativa ha avviato, insieme alla cooperativa 29GiugnoServizi,lagestioneintegraledeiservizidiraccoltadifferenziata del rifiuto organico e del multimateriale eseguiti in qualità di associata di Cns» che si era aggiudicata il bando. LA TAVOLATA Nella cena del 2010 presenti l’ex sindaco Gianni Alemanno, l’ex capo dell’Ama Luciano Panzironi, il dimissionario assessore Pd alla Casa Daniele Ozzimo, il deputato Pd Umberto Marroni e il ministro Giuliano Poletti, nel cerchio bianco Roma Si dice «sconvolto» e «pienodi rabbia eamarezza»Matteo Renzi, davanti allo scandalo Roma che investe anche il Pd per una vicenda fosca nella quale «manca solo Jack lo Squartatore».EinserataannunciacheMatteoOrfini,ilpresidente(romano) del partito, sarà il commissario straordinario del Pd capitolino, chiamato ad azzerare e ripulire un organismo politico lambito da ogni lato dall'inchiesta. Che, come ricorda un alto dirigente Pd,«ènellemanidi unmagistratoseriocomePignatone,enondi unWoodcockqualsiasi». ChiconoscedavicinolapoliticacapitolinaeilPdlocaleètutt'altro che sorpreso dal verminaio scoperchiatoinquestigiorni.«Sono anni che faccio una battaglia perdenunciareilprecipitaredellaqualitàdellapoliticaromana,e nonsolosulversantedelladestra predona»,dicesconsolatoRoberto Morassut, ex assessore di Veltroni e ora parlamentare, che a questo ha dedicato anche un recente libro («Roma Capitale 2.0»). Secondo Morassut, «da tempononesistonopiùlineepolitiche o correnti, ma vere e proprietribùchesiconfrontanosolo sui posti, le poltrone e il potere, e si organizzano in una sorta di Inutile il tentativo del segretario locale Cosentino di evitare il commissariamento “patto di sindacato”. C'è una patologia che ci ha portati dentro il burrone. Sono stato accusato di essere “contro il Pd” per queste denunce.MaaquestopuntoaRomaservonomisureradicali:azzeraretutto,acominciaredauntesseramentogonfiatoegestitoasolifinidipiazzamentointerno». «MARZIANO» Così si definisce il sindaco Ignazio Marino Un allarme raccolto dai vertici edalneo-commissario,vistoche lo stesso Orfini ieri parlava di «una vicenda agghiacciante», e dellanecessitàdiinterveniredrasticamente: «Bisogna mettere lì qualcunochesmontituttoericostruisca il partito su nuove basi». Il Pd romano, col suo segretario LionelloCosentino,avevaconvocatopersabatounsummitdaltitolo «Il Pd contro la mafia», con l'obiettivodiresisterealcommissariamento.Malaresistenzaèduratapoco,davantiallamorsadelleinchiestechestringeilPdromanoda trelati: il casodel deputato DiStefano(contantodipresunto omicidio a latere), quello delle «spese pazze» dei consiglieri regionali(chesonopoifinitituttiin listaperilParlamentoconBersa- I numeri 1 L’assessore della giunta Marinochesièdimessodopoilcoinvolgimento nell’inchiesta: Daniele Ozzimo 5 IpoliticidiareaPdcoinvoltinell’inchiesta: Ozzimo, Mirko Coratti, Luca Odevaine, Umberto Marroni ed Eugenio Patanè IL FATTO 3 Giovedì 4 dicembre 2014 il Giornale __ il caso di Roberto Scafuri Roma C i sono conti che non tornano,inquestoterremoto giudiziario che ha tramortito la Capitale. In queste strade quotidianamente brulicanti di sottobosco politico, di colletti bianchi non inamidati, né tantomeno candidi, eppure indaffaratissimi che oggi, cioè ieri, stranamente erano spariti. Come se gli uffici del malaffare si fossero chiusi in se stessi, atterriti o soltanto attoniti nella Il vizio dei media amici Fare sparire dai titoli le mazzette della sinistra Per «Corriere», «Repubblica» e «Stampa» l’inchiesta Mafia Capitale si riduce ai legami tra malavita e potere della vecchia giunta di destra. E del Pd non c’è traccia letturadeigiornali,nellepagine e pagine che danno un’idea del marcio, ma decifrabili forse solopergliiniziati,peri commen- sali del nuovo sacco dei Vandali. Sacco che non comincia certoconimafiosidellabandadel- la Magliana, né con Massimo Carminati. Chi conosce questi anfratti,certisalotti,certogeneronedegliaffarisacheper«muoverequalcosa»nellaCapitalebisognavanecessariamente«passare»perunentouragedipotere i cui nomi sono arcinoti. Talmente forte e strutturato da far ritenere impensabile l’arrivo e l’azione di un gruppo di potere nuovo, avverso, peraltro attorniatodagenteconcarichipena- LO «STRABISMO» DEL LEADER DI SEL Vendola e il tweet a senso unico: guarda sempre da una parte sola N ichiVendolasuTwitterèiperattivo.Nonsilascia sfuggirenulla.CosìilleaderdiSelegovernatore dellaPuglianonsièlasciatosfuggirel’esplosionedell’inchiesta «Mondi di mezzo» che ha scoperchiato i legami tra criminalità, affari loschi e politica a Roma. «Destra e mafia. Una coppia di fatto. #MafiaCapitale» ha twittato. Dimenticandosi di tutto il mondo delle coope dei politici Pd coinvolti.Il moralismo rosso è sempre a senso unico. Chiamatelo strabismo di sinistra. ni,nel2013)el'ultima.«Èilnostro '92»,èlafoscaprevisionediundirigentelaziale. Paradossalmente, ora tutta la classe dirigente romana del Pd, chefinoaiericercavadifarlofuori, si aggrappa al sindaco Ignazio Marino, corpo estraneo al sistemadipoterecapitolino.Cheoggi habuongiocoarivendicarlo:«Mi sono chiesto, ma questi attacchi violenticontrodime,conunadestra che urlava dimissioni per unaPandarossa,dadovenascono? Sono un sindaco marziano chenon si siede aitavoli degli inciuciedegliaffari,cuihochiusole porte.L'unicapossibilitàpercontinuare con quel metodo era togliermidimezzo».Ementreigrillini si buttano sulla vicenda per usciredaltunneldiespulsionireciproche in cui erano affogati, e chiedono lo «scioglimento per mafia» del Comune, Goffredo Bettini, l'ex deus ex machina del Pd romano, primo supporter di Marinosindaco,rivendicala«discontinuità»diquellacandidaturaeavverte:«IlPddevecambiare radicalmente, nelmodo più netto e coraggioso, altrimenti si determineràunaveraepropriaimpraticabilitàdicampo». 3 I componenti della squadra di Marino toccati: Ozzimo, il capo anticorruzioneItaloPolitanoeil capo di gabinetto Mattia Stella li pendenti, come si evincerebbe dalle carte dell’inchiesta «Mondo di mezzo». Il primo conto che non torna sta già, perciò, nella lettura dei quotidiani di ieri. Perché c’è un vizio di forma e di sostanza, trascuratezzaecorruzione,inquelle prime pagine scandalizzate. Così come nelle colonne di piombo all’interno. Fior da fiore,stranezzasustranezza.Prendiamo La Stampa, quotidiano consolidetradizionid’integrità morale, d’intransigenza piemontese. C’è tutto nel titolo d’apertura: 37 arresti, la Cupola,ilCampidoglio,leinfiltrazionimafiose,laprocura,gliappalti,l’exsindacoAlemanno.Persinoledimissionidel«presidente dell’Assemblea e un assessore». Un assessore e un’assemblea figli di nessuno. All’interno, altri titoli: ancora mafia,gliappalti,letangenti,ancora Alemanno... E nell’inchiesta spunta anche «un assessore diMarino». Marinocosa,ilpaese dei Castelli noto per il vino? Marino chi, il sindaco scaricato dalPd?Laparolinamagicaperò non compare, non esiste. Né a pagina due, né nelle seguenti. Mai, neppure per sbaglio, neppurepercontenereunasmentita,unapresadiposizione,undistinguo. Sbianchettata, epurata, rimossa. No, per carità, una semplice svista. Cisispostasulquotidianopiù vicinoalla«Ditta»,LaRepubblica, dove di sicuro queste cose non accadono. Buco nell’acqua: anche qui in prima pagina l’accostamentodelledueletterine, la «p» e la «d», non compare neppureincorpo8,quellodeitesti. All’interno, un «Coinvolti esponenti Pd» in un catenaccio informatimidamentechequalcosa dev’essere accaduto. «La Cupola infiltrò la sinistra» è la terza riga di un titolo in terza. Tutto qui. Proviamo il Corriere della Sera, per capire se capiamobene,equiinprima,perfortuna, c’è un titolino sulle intercettazionichepareavvertimento di sviluppi clamorosi: «Gli NESSUN ACCENNO Dalle prime pagine «sbianchettati» i legami col Partito democratico amici nostri del Pd». Fuochino; anzi, fuochino fatuo, perché all’interno la parolina scompare fino a pagina 6, dove parlando di «Scossa nella giunta Marino», s’aggiunge un flebile: «Si apreilcasodelPd».Potrebbeesserequalunquecosa,anchelarichiesta di sacrificare l’agnello morente, Ignazio Marino, perchénons’accorgevadiquelche accadeva. Allora, che succede? Dov’è il terremoto che scuote dalle fondamenta il potere dei PrincipidelCampidoglio?Aidistratti colleghi dei quotidiani «amici» ci permettiamo solo di rammentare il titolo chel’11 dicembredel1955ungiornaleassaipiùcoraggiosorecavainuno deipriminumeri:«Capitalecorrotta, nazione infetta». Manlio Cancogli cominciava la serie d’una inchiesta sugli illeciti negliappaltiimmobiliaridiRoma. D’acqua ne è passata sotto i ponti del Tevere, da allora. Ma sempre acqua putrida. 4 IL FATTO Giovedì 4 dicembre 2014 il Giornale ROMA SOTTO CHOC L’operazione Mondo di mezzo l’analisi di Vittorio Macioce Roma dalla prima pagina (...)edelNeroMagliana?Dovelucrano?Sucosafannoaffari?Chisfruttano? La cosa paradossale di questa inchiesta è che sembra la tangentopolidei«buoni».Alcentrodituttocisono i classici temi della solidarietà, del bello, dell’ambiente. Il rosso e il nero si occupano del verde pubblico,dellaraccoltadifferenziata,dicase popolari, di immigrati, di campi rom. E lì tessono affari, si spartiscono latorta, fanno mangiarei politici, piazzano questo o quello sulla poltrona giusta per continuare a fare i soldisull’accoglienza,sullafraternità, sugli ultimi. Lo teorizzano. Sopra ci sono i vivi, quelli che contano, c’è ilpotere, ci sono i soldi, sotto ci stanno i morti,i fantasmi, gli invisibili, in mezzocisonoloro,c’ètuttoilpeggio della destra e della sinistra sociale. Ilmeccanismoèsempliceeprobabilmentequestoèsolounpezzoparziale di tutto il sistema. Lo Stato, le Regioni,lecittàmetropolitaneriversanofiumididenaroperpolitichesociali. Giusto. Il guaio che gran parte di questi soldi non arrivano a destinazione, sidisperdono, vengono intercettati,catturati,dai«professionisti della carità pubblica». Se qualcosa arriva ai disperati è casuale, perchéilsistemaècostruitoperfargestire tutto ai mediatori. Cosa accade? IL LUCRO SULLE DISGRAZIE Ormai il sistema della solidarietà è diventato un bengodi per i furbi Accade che i signori del mondo di mezzo sono diventati ricchi succhiando welfare e adesso sono più forti e influenti di quelli che dovrebberocontrollarli.Sonolorochescelgono chi apre i rubinetti e chi controlla dove finisce l’acqua. E li fanno ballare. Grazie ai rapporti politici, le coop di Salvatore Buzzi ottengono soldipubbliciperrifinanziareicampi nomadi, la pulizia delle aree verdi, e l’accoglienza dei minori per l’emergenza Nord Africa. La primavera araba diventa un grande affare per i professionisti del bene. Non c’è da stupirsi, quindi, quando nelle intercettazioni, più volte, i protagonisti sottolineano chein tempodicrisisonoilverde,gli zingari e l’immigrazione i settori chefruttanodipiù.Tuttoilrestoèfermo,mentreilprofitto sulledisgrazie altrui è in costante aumento. SalvatoreBuzzieMassimoCarminati sono il rosso e il nero di questa storia. Non sono rivali o concorrenti.Sonoinsocietàesonoamici.Sisono conosciuti chissà dove, forse in carcere, tutti e due reduci degli anni ’70. Secondo la Procura Carminati, il nero, è il capo, che individua e recluta imprenditori e mantiene i rapporti con gli amici d’area, però dagli attiemerge che la mente economica del sodalizio è Buzzi. Il suo «gruppo»dicoopfattura60milionidieuro l’anno,sedicirealizzatisoloconleattività di accoglienza immigrati. È Buzzi, il rosso, che cerca nuovi agganci quando il Campidoglio cambia colore. È Buzzi che ogni mese Verde, immigrati, zingari La tangente ora è buonista La cricca di Carminati faceva gli affari migliori infilandosi nelle pieghe delle politiche sociali. Ma se è così, tanto vale abolire del tutto il Welfare avrebbe pagato, secondo la Procura, l’ex capo segreteria di Veltroni, poi passato alla Provincia: cinque- mila euro al mese per indirizzare gli immigrativersoicentridiaccoglienza gestiti dalla coop. È Buzzi che cuCAMPIDOGLIO I carabinieri hanno perquisito il palazzo sede del Comune di Roma nell’ambito dell’inchiesta «Mondo di mezzo» che ricostruisce la rete di contatti tra mafia e politica per il controllo degli appalti romani Coinvolti esponenti di diversi partiti politici, da destra a sinistra [Lapresse] ra i rapporti con la Lega delle cooperative e che incontra anche Poletti, l’attuale ministro del Lavoro. Il sodalizio con il Nero è da fratelli di sangue. Quando Carminati, straricco,temel’arresto,affidaisuoisoldi a Buzzi e dice: «Se crepo sai cosa fare».Nonhadubbisullafedeltàdell’amico. E insieme, i due, hanno un portafogliodiamici,clientes,stipendiati e dirigenti politici che li considerano un punto di riferimento per le politiche sociali di Roma e dintorni. Sono il social network dello Stato sociale. Bussano ovunque e, quasi sempre, le porte si aprono. La domanda allora adesso è: sono solo mele marce? O il welfare state italiano è in gran parte questo? Questa è una riflessione che la politica, a destracomeasinistra,nonstafacendo.Eppureilnodoèlì.Questowelfare, come è adesso, è il nostro problema. È tasse. È debito pubblico. È crisi.Èlanostracoscienza.QuantiRosso e Nero ci sono in circolazione? Quanta gente mangia sulle disgrazie altrui? Il sospetto è che la solidarietà all’italiana funzioni soltanto per i furbi del mondo di mezzo. Lo sappiamo ma (ancora) non abbiamo tutte le prove. L’OMBRA DELLA MAFIA INCHIESTA «Mondo di mezzo», coordinata dal procuratore di Roma Giuseppe Pignatone LE PERSONE COINVOLTE 37 finite in carcere 100 finite nel registro degli indagati REATI CONTESTATI A VARIO TITOLO Estorsione, usura, corruzione, turbativa d'asta, false fatturazioni, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio, associazione mafiosa IL CUORE DELL'INDAGINE GLI ARRESTATI TRA LE ISTITUZIONI Un sodalizio da anni radicato a Roma facente capo a Massimo Carminati, ex terrorista di estrema destra dei Nar ed ex membro della Banda della Magliana, con infiltrazioni «diffuse» nel tessuto imprenditoriale e politico Riccardo Mancini Ex ad dell'Ente Eur Carlo Pucci Ex dirigente Ente Eur Franco Panzironi Ex ad Ama Claudio Turella Ex responsabile servizio giardini del Comune Luca Odavaine GLI INDAGATI TRA I POLITICI Gianni Alemanno Ex sindaco di Roma Luca Gramazio Capogruppo in Regione di Forza Italia Eugenio Patanè Consigliere regionale Pd Ex vice capo di Gabinetto dell'ex sindaco di Roma Veltroni e capo della Polizia provinciale Giovanni Fiscon Direttore generale dell'Ama Mario Schina Ex responsabile decoro urbano Comune di Roma Mirko Coratti Consigliere dell'Assemblea capitolina del Pd Emanuela Salvatori Responsabile ufficio Rom del Comune L’EGO lo spillo Ferrero: «Mai preso soldi da Finmeccanica» Travaglio va a Palazzo e fa il tagliatore di testate M arcoTravaglio(nellafoto)diventa«consulente» della Camera. Il grande censore di casta e privilegi scende a Roma e viene ascoltato come esperto di finanziamento pubblicoall’editoriaetagliallespese della politica. «È il primo di una serie di esperti che verranno convocati», spiegano alla commissione Cultura di Montecitorio.PerilcondirettoredelFatto,isoldipubbliciaigiornali«vannocancellati.Meglioscontisutariffee posta, almeno andrebbero a tutti». Vedremo. Intanto è curiosalasindrome diStoccolma delPalazzo, chechiama come gran consigliere il suo peggior castigatore. Scoppia la faida a sinistra Rifondazione querela Buzzi C’è anche un côté polemico tutto interno alla sinistra nell’inchiestasullamafiaromana.Paolo Ferrero, segretario nazionale di Prc,querelaSalvatoreBuzzi:«Hoscoperto - afferma Ferrero - che, secondo Buzzi, Massimo Carminatiavrebbedistribuitomazzetteatutti,pureaRifondazione.HoquindidatomandatoailegalidiRifondazionediquerelarechihafattoquesteaffermazioni,inmodochesipossafarepienalucesullavicenda.Rifondazionecomunistaèun partitopovero maonesto, chenon ha maipresoquattrinidaipadronietantomenodaFinmeccanica».PoiFerrerosottolineaquellocheperluièunparadosso:«NonsiamopresentinelConsigliocomunaledi Romadaannienonabbiamopartecipatoallacoalizione dicentrosinistra.Èparadossalecheesplodaunoscandalo che coinvolge centrodestra e centrosinistra ma che finiamo nei titoli proprio noi che non c’entriamo nulla». il commento L’IMBROGLIO AMBIENTALISTA dalla prima pagina (...) differenziata, su quella porta-a-porta, esu comiche del tipo: «I rifiuti sono una ricchezza e dobbiamo venderli» (copyright Beppe Grillo).Ancora oggi si scende in piazza contro inceneritori come quelli che hanno tutti i paesi della stessa Ue che ci sta sanzionando. Eccoli i risultati: le nostre città sono unadiscarica a cielo aperto. Fateci caso: èdecuplicato il numero di immondi cassonetti. Da Trieste a Modena, da Modena a Roma, è un fiorire di monnezza per strada. Contemporaneamente, la tassa sui rifiuti ècresciuta a dismisura. Per forza:stiamo adottandoil modo più inefficiente e, parimenti, più costoso, di affrontare un problema altrimenti semplice, già affrontatoe risolto ovunque nel mondo civilizzato. Nei corridoi del ministero più pleonastico che c’è - si chiama dell’Ambiente e del Territorio, ma s’è dimostrato incapace di curarsid’entrambi - è circolata una stravagante brochure secondo la quale (cito alla lettera) incenerire i rifiuti: 1) inquina, 2) uccide e continuerà a uccidere, 3) non elimina le discariche, 4) sprecaenergia, 5) non aiuta l’occupazione, 6) è una pratica superflua sesi adotta la strategia rifiuti-zero. Posto che l’incenerimento dei rifiuti è il modopiù sicuro per la salute epiù rispettoso dell’ambiente che c’è, v’è da dire che nessuno pretende di eliminare le discariche. Solo che senza inceneritorice nesono di più. Quanto all’energia, ogni attività umana,nessuna esclusa, e quindi anchela gestione dei nostri rifiuti (a cominciare dalla raccolta), usa energia. La produzione di calore da incenerimento può però mettersi a frutto. Per dire, negli Stati Unitivi sono quasi duemila impianti d’incenerimento, e quelli dai quali si produceelettricità forniscono oltre 2GW elettrici.Che èniente, ma è pur sempre venti volte di più di quel che forniscono, semprenegli Usa, gli impianti fotovoltaici. Pensate - dice la brochure - l’inceneritore di Brescia ha solo 80 dipendenti. Logica stravagante. Quello di Brescia si curadei rifiutidi due milioni di persone, che possono permettersi di fare altre cose proprio perché sono solo 80 quelli che fanno gli spazzini per tutti. O sarebbe meglio che ciascuno di noi facesse lo spazzino dei propri rifiuti, sì da essere, tutti,felicemente «occupati»? Quellapoi di non volere inceneritori in nome di un nonmeglio identificato obiettivo di rifiuti-zero,è una bischerata sesquipedale, buona per i per gonzi: come nonvolere gli ospedali per perseguire la strategia malattie-zero. L’Austria(otto milioni di abitanti)porta 6 milionidi tonnellate l’anno di rifiutiin impianti di incenerimento, uno dei quali, enorme, si trova nel bel mezzo di Vienna, visitabile, evisitato, dai turisti. In sintonia con uno schema, a livellointernazionale ormai consolidato, per la chiusuradel ciclodi gestione dei rifiuti: 1) raccolta differenziata solo fino al raggiungimento dellasaturazione del mercato delle materierecuperate; 2) recupero di materiale combustibile di qualità dai rifiutiche rimangono a valle della raccolta differenziata; 3) incenerimento con produzione di energia elettrica e calore dellaparte residua (separata da metalli e inerti) dalle due fasi precedenti; 4) smaltimentoin discarica solo dei residui provenienti dalletre fasiprecedenti. Noi nonfacciamo nulla di tutto questo. Peggio per noi. Franco Battaglia IL FATTO 5 Giovedì 4 dicembre 2014 il Giornale ROMA SOTTO CHOC L’operazione Mondo di mezzo L’EX SINDACO INDAGATO Tiziana Paolocci Alemanno si sospende da Fdi: «Dovevo essere più attento ma sono estraneo» Roma «Carminatinonl’homaiconosciuto, sapevo che era un ex detenuto che aveva scontato la sua pena». È deciso Gianni Alemanno(nellafoto),chesiapprestaacombatterelasuabattagliaperallontanareleombre della«CupoladiRoma».Iericonunalettera aGiorgiaMelonisièautosospesodaFdi,per nonesporreilpartitoastrumentalizzazioni. La priorità dell’ex sindaco è dimostrare di nonavernullaachefareconlaragnatelaintessutadall’exNarMassimoCarminati,che univapolitici,malavitosieimprenditoriinte- ressatiaspartirsifettediRoma.«Quellidella suaarea-spieganeglistudidiPortaaPortahanno avuto un percorso non solo diverso ma antagonista rispetto a quello nostro del Fuan». Parlando dell’inchiesta aggiunge cheseleaccusesidimostrasseroverevorrebbedirecheisuoicollaboratorihannotradito lasuafiduciaesenefaràcaricopoliticamente.«Quandosonousciteleprimenotizie-dichiarato Alemanno - ho chiesto a Lucarelli, ManciniePanzironiseavevanocontatticon questicriminali.Mihannorisposto“assolutamenteno”.StentoacrederechePanzironi fossenellorolibropagaecomunquenonac- QUEL CHE RESTA DELLA DESTRA ’ l’intervista » Giorgia Meloni Fate i comizi non gli assessori: non è cosa vostra Città allo sbando dalla prima pagina MESSAGGIO A MARINO Non dovrebbe dimettersi per questa indagine ma per i risultati disastrosi della sua giunta LEADER Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia «Il vero scandalo romano? Hanno lucrato sui poveri» Fabrizio de Feo Roma Onorevole Giorgia Meloni, è rimasta sorpresa dallo «scandalo Capitale»? «La portata dell’indagine è impressionante e accende i riflettori su tutta la classe dirigente romana. Non si tratta solo della conta degli indagati di destra e sinistra. Qui l’unicocolorepoliticoèilcoloredei soldi». Cosìnonsirischiadiassolverela politica? «Nessuna assoluzione. Chi ha sbagliato deve pagare. Punto. Ma il quadro è quello di un sottobosco di burocrati difficili da rimuovere in grado di far valere il proprio peso, amministrazione dopo amministrazione. E poi oltre alle colpe della politica qui emerge un problema di società civile, di imprenditoria, di cooperative». Qualcuno presenta l’indagine comeloscandalodelladestraromana. «Balle. Il tentativo c’è, ma è come se io dicessi che è lo scandalo della sinistra perché moltissimi indagati sonodi sinistra. Ètalmente evidentecheilPdècoinvoltochenonhobisogno di dirlo io. Lo fa Orfini quando dice che occorre rifondarlo. Peraltro il sistema cooperativo certo storicamente non riguarda la destra. Bisogna fare pulizia invece di tentare in maniera sgangherata di scaricare responsabilità». C’èdavverolamafianellapolitica romana? «Lamafiatradizionaleusailricatto per estorcere denaro o affiliazioni. Qui mi sembra che il meccanismo sia inverso: ci si rivolge volentieri a determinati personaggi per conquistare potere o essere eletti». Roma subisce un danno di im- cettochei5annidellamiaamministrazione vengano identificati con questi problemi». Maammettediesserescossodifrontealleintercettazioni: «Ho sottovalutato la componente umana, dovevo fare più attenzione nella scelta della squadra, mi sono invece concentrato sulle priorità della città, ma si parla ancora di indagati». In maniera netta, invece, nega di non aver ricevuto soldi da Carminatiespiegacheifondiricevuti«sono cose certificate». Prima di congedarsi, infine,«davantiall’oggettivadebolezzadellapoliticaromana»invocaunCommissarioperil Comune». La presidente FdI prende le distanze dalle etichette date all’inchiesta: «Guai a incolpare solo la destra» E difende Alemanno: «Non credo che sia coinvolto» magine enorme. «Non ci sto a trasformarla in una sorta di grande Romanzo Criminale a cielo aperto. Qui c’è gente onesta, tartassata dalle tasse comunali eregionalipiùalted’Italiaedaservizi pessimi». Lehafattomalevederecoinvolti esponenti della destra? «Certo, ma aspettiamo di veder chiarite le responsabilità». Cosa l’ha colpita delle accuse? «Che si lucrasse perfino sui più poveri. Noi abbiamo sempre denunciato l’anomalia di un pensionatosocialecon480euroafrontedi 900 per i richiedenti asilo. Ora si chiariscono molte cose». Cosa pensa del coinvolgimento di Gianni Alemanno? «La sua è una posizione al vaglio degliinquirenti,comelorostessidichiarano. Ho apprezzato l’autosospensione. Spesso non ho condivisolesuesceltepolitiche,mami viene difficile credere che abbia a che fare con la mafia». Quali le sue colpe allora? «Aver dato fiducia a persone che fiducia non meritavano». PensacheAlemannosisiaarricchito alla guida di Roma? «Non mi sembra proprio». È possibile fare campagna elettorale a Roma senza compromessi? «Sì, ma bisogna lavorare il triplo. ARomacertipoterihannoavutopesoperchélapoliticanonsièribellata,maspessosièbenvolentieripiegata.Enaturalmentesetimetticontroalcunipersonaggi,giornaliocooperative puoi avere problemi». È un errore abolire il finanziamento pubblico? «Si sente spesso lodare il sistema Usa. A me fa schifo. In Italia siamo passatidaunsistema conzerocontrolli a uno con zero finanziamento. Si rischia che la politica non sia piùliberadacerticondizionamenti e che la possa fare solo chi è ricco o ladro. Un tempo il Msi riceveva donazioni dalla gente comune, da chi credeva nell’idea. Oggi in epoca post-ideologica le donazioni alla politica hanno spesso altri fini». Èmaistatacontattatadaipersonaggi coinvolti nell’inchiesta? «No». La giunta va sciolta per mafia? «Marino dovrebbe dimettersi, maperisuoirisultatidisastrosi.Anche perché se si sciogliesse da solo, il consiglio eviterebbe il rischio di uno scioglimento per mafia». Si candiderà alla guida di Roma? «Dopo Marino potrebbe non essercipiù un Comuneda governare. Roma merita di meglio». (...) dei due, e su queste colonne siamo stati alla fine severi con ambedue, è surreale immaginare Veltroni e Alemanno affiliati a una cosca. Credo chelastessacosavalgaperMarino,ancheseèpessimoilgiudiziosulsuoruolodisindaco.Possiamo fareunprocessopoliticoaitresindacidiRoma,denunciare il dissesto finanziario della Capitale lasciatodaVeltroni,Alemannochedeluseisuoielettori e la città, anche se Marino poi è riuscito a farlo persinorimpiangere.Malamafiano,nonècosaloro. Parto da una premessa e poi mi soffermo su due nodi, uno che riguarda la politica in generale, l’altrocheriguardaladestradigoverno,aRomaenon solo. La premessa è: con le infiltrazioni mafiose cheimperversanoaMilanoeaNordfinoinGermania, si poteva davvero pensare che Roma ne fosse immune? Non c’è sorpresa, l’intreccio tra politica emalaffareèunnetworknazionaleeleassociazionicriminalisisonoinfiltrateneiganglivitalidelPaese.Qualèalloralacolpaveradellapolitica?Diessere inconsistente, psicolabile, inerme, senza rispettodisé,mendicantediconsensiefavorisenza verificarne la provenienza, connivente per via indiretta per paura, incapacità, fragilità, ottusità, meschineconvenienze.Untessutopermeabile,la politica,soprattuttoquandodiventaunacollazionedicasipersonaliedicarriereindividualiascapitodelresto.Lamafiapenetraperchéoffreallapolitica, per vie indirette, piccoli vantaggi e immediateutilità;elapoliticanonsichiedelaprovenienza, non indaga, non denuncia, non respinge; lascia crescerequellazonagrigiatralapoliticaeilmalaffaredoveavvengonogliscambiedoveportatoridi voti sono anche portatori d’interessi loschi. Lo scandalo romano, subito romanzato per rendere larealtà un’imitazione della fiction,tocca tutti, da sinistra a destra, e questo dimostra prima che la corruzionedellapolitica,lasuafradiciapermeabilità.Sembralarappresentazionedelnostroterritorioedellasuaprecariafriabilità.Isindacipassano, la malavita resta. Ma a noi colpisce vedere nomi e biografie che provengono dal mondo di destra, e da quello più estremo e cazzuto. La memoria risale all’infausto caso della Regione Lazio riassunto plasticamente nellafiguradiFioritoeneifestinidigrottescaromanità. Perché una destra che per anni si è vantata della sua diversità, che propugnava l’alternativa al sistema e ripeteva con Almirante che dalle tasche di Mussolini appeso in piazzale Loreto non è caduto un soldo, è finita poi così in basso? Molte ragioni,maleriassumoinuna:quelladestraaveva avoltecoraggiofisico,manoncoraggiocivilenéintellettuale.Nonhasaputorischiare,tentaredavverodicambiarelecose,lasciareunsegnoverosulla città,esserepopolareenonchiusainuncameratismo di setta de’ noantri, selezionare i migliori e nongratificareicomparuzzi.Nonhaosato.Percarità,nonsonostatipeggiodeglialtri,deiloroavversariedeiloroalleati,sonorimastinellamediascadente,conl’alibiol’aggravantedell’inesperienza. Ora gran parte di loro merita di rimpiangere il tempoincuieraall’opposizioneradicale,conviva preghiera di non diventare mai più forza di governo. Fate comizi, cortei e striscioni, non fate più gli assessori, i sindaci e i presidenti. Non è cosa vostra. Marcello Veneziani 6 IL FATTO Giovedì 4 dicembre 2014 il Giornale ROMA SOTTO CHOC L’operazione Mondo di mezzo Le mani della cupola sulle primarie del Pd ’ Nelle carte anche l’impegno di Carminati e Buzzi per lo scontro del 2013 tra Renzi e Cuperlo. Buste del Campidoglio per le mazzette E spunta la contabilità delle tangenti, con i nomi dei politici criptati Massimo Malpica Patricia Tagliaferri Roma IrapportilecitienonleciticonlagiuntaAlemanno,quellicolPd,icanaliprivilegiatinelle partecipate del Campidoglio, gli affari spregiudicati, i libri «neri», le grandi manovre per «piazzare» i fedelissimi nei posti che contano, la creazione dilegami con la nuovamaggioranza in Campidoglio, dopo l’elezione a sindaco di Ignazio Marino. Nelle chiacchiere intercettate dalla Procura di Roma alla «strana coppia» Carminati-Buzzi, che conservavano i soldi della cupola nelle buste delComunediRoma,c’èditutto.LapoliticadalPdlalPd,icorrotti,gliamici.Epersinoigiudizi che «er Cecato», da cultore della materia, riserva ai magistrati romani. LE PAGELLE DEL «NERO» AI MAGISTRATI Parlando con tre avvocati (oraindagati),MassimoCarminati si lascia andare a giudizi, perlaveritàpiuttostolusinghieri, su investigatori e inquirenti. Il «Nero» ci arriva discutendo con i legali dei guai giudiziari di Gennaro Mokbel, che critica per non essere «sparito» dopo aver fatto la «truffa più grossa». «Haifattolatruffapiùgrossache sia stata mai fatta a Roma.. ...almeno a Roma, che c..., basta, pijateisoldi,sparisci...invecelorocontinuano afarele lorocose sotto l’occhio dei carabinieri..(inc)..e con tutto io il processol’avrei…(inc),grandiforzaturenonsostatefatte,unacosafatta bene, poi insomma.. c’era, c’era un pool di magistrati che.. che erano seri, comunque Capaldoillavorosuolosafare,non ècheèuncoglione,Bombardieri è un ragazzo che non è un coglionemancolui,..(inc)quell’altra... la Passaniti è un’altra.. è unasignoraintelligente,insomma». E anche per i carabinieri del Ros, che pure tre giorni fa l’hannoarrestato,all’epocadell’intercettazione spendeva, invece,paroleadirpocolusinghiere: «Eh, il Ros, sono gli unici che sanno fare le indagini». E BUZZI AVVERTE: «NOI SIAMO NOI» Salvatore Buzzi, parlando con un collaboratore, cerca di motivarloalla«causa»andando unpo’sopralerighe:«Tudeviesserconvintoperprimo...perché setunonseiconvintoeanzipensi che stamo a fa’ cazzate... ahh non se po’... noi siamo noi... quell’altri ce succhiano il c... Quando m’arresteranno, se Le intercettazioni BUZZI SULLE PRIMARIE Stiamo a sostenè tutti e due. Avemo dato 140 voti a Giuntella e 80 a Cosentino, che è proprio amico nostro CARMINATI SU MOKBEL Ha fatto la truffa più grossa e non è sparito Invece continuano a fare le loro cose sotto l’occhio dei carabinieri LO SCOUTING DI BUZZI All’una c’ho la Battaglia Erica Battaglia Devo convincere... Me li sto a comprà tutti Semo diventati grossi BUZZI E GLI IMMIGRATI Ma sai quanto ci guadagno con gli immigrati. Tu c’hai idea? Il traffico di droga rende meno BUZZI «VEGGENTE» Quando m’arresteranno se m’arresteranno saremo in difensiva, ma mo’se l’inc....È chiaro? Questo dev’essere m’arresteranno, saremo in difensiva, mo se l’inc(...) tutti... ma tutti voglio inc(...), ma ti è chiaro il concetto? Questo deve esse!» IL LIBRO NERO DELLE TANGENTI Graziealleintercettazioniambientali, i carabinieri del Ros a gennaioscorsoaccertanochela «cupola»tienetracciadellacontabilitàparallelainun«libronero», custodito a casa di Nadia Cerrito, una collaboratrice di Buzzi. Quel libro, in cui pagamentiinneroetangentiapolitici e dirigenti vengono annotati diligentemente accanto a «sigle oletteredell’alfabeto»,ècostato il carcere alla donna, nel timore chepotesse«occultareodistruggere» il volume impedendone la «fondamentale» acquisizione. I CONTATTI E I LEGAMI CON LA DESTRA... Luca Gramazio, consigliere regionale indagato, è uno dei puntidiriferimentonellechiacchiere della «cupola» di CarminatieBuzzi.Iqualisisentonoin tascailcontrollodeifondiregionali, tanto da dire di una persona non identificata che «non può fare nulla perché se non fa quello che dimo noi, Luca gli blocca tutto, fatte servi’». Gramazio,insiemealpadreDomenico, finisce nelle carte anche perdueceneaRomaconMassimoCarminati.DelcapodigabinettodiAlemanno,AntonioLucarelli,utilizzatodalprocuratore capo Pignatone come «prova» del potere di Carminati (chegliavrebbeordinatoaltelefonodicorrereaincontrareBuzzi sulla scalinata del Campidoglio,dopochepertregiorniquest’ultimononerariuscitoafarsi ricevere) si è già detto. Ma anchel’exsindacoAlemannofinisce nel mirino. Tra l’altro, per due cene che Buzzi asserisce di averglipagatoben75milaeuro. E nelle carte si parla anche di una claque che il capo della coop«29giugno»avrebbespedito al cinema Adriano, su suggerimentodiPanzironi,persupportare il ritorno in politica dell’ex primo cittadino. C’è poi la storia di Giovanni Quarzo, consigliere comunale di Fi, che per conquistarelapresidenzadella commissione Trasparenza, intercettato, propone a Fabrizio Testaunaoperazione«politicamente spregiudicata ma molto efficace». «Andiamo in due al Gruppomisto,cambiamoCosimo Dinoi come capogruppo, il nuovo capogruppo Trasparenza, e poi dopo una settimana ce LO STUDIO: AL 69º POSTO Corruzione, l’Italia ha il record europeo Italia «pecora nera» d’Europaper la corruzione. Lo rivela il rapporto di «Transparency Internationa»l sull’indice di corruzione percepita in 174 paesi del mondo, che vede il nostro Paese piazzarsi in pole position, al primo posto tra i Paesi piùcorrottid’Europa,sessantanovesimi, in compagnia di Romania,GreciaeBulgaria.IpaesipiùvirtuosisonoDanimarca, Nuova Zelanda e Finlandia, che restano stabili in cima alla classifica.Fanalinidicodainvece sono Somalia e Corea del Nord precedute da Sudan e Afghanistan.Ilrisultatoèanalogo a quello dell’anno scorso. Anche nel 2013 l’Italia aveva lo stessopunteggio,43su100,che la piazza a metà della classifica sulla corruzione percepita. «Transparency International», cheda20anniredigequestoreport, ha annunciato per il 2015 una novità, «Allerta anticorruzione», un software che, in forma anonima, permetterà di segnalare episodi di corruzione coperti dal più assoluto anonimato. Sempre secondo il report, è infatti la paura il principaledeterrente,chefasìcheappena il 56% degli italiani sia disposta a denunciare un episodiodicorruzione,mentrelamedia globale dei 174 Paesi interpellati è del 69%. ne riandiamo di nuovo al Pdl». «Perfetto»,commenta Testa.In effettiQuarzofaràilrapidocambio di gruppo ottenendo la presidenza voluta. ...E QUELLI CON IL CENTROSINISTRA Oltre agli indagati in quota dem - Eugenio Patané, Mirko Coratti, Daniele Ozzimo e Luca Odevaine-nelleintercettazioni saltano fuori riferimenti diretti o indiretti a un gran numero di esponenti del centrosinistra, a cominciaredaiverticilocali.C’è Umberto Marroni, spesso citato,c’èilvicesindacodiRomaLuigi Nieri, intercettato indirettamente perché parlava con Buzzi,mac’èancheilgovernatorelazialeNicolaZingaretti. Citatoin una conversazione tra Claudio Caldarelli della coop di Buzzi e FabrizioTesta(testadipontetra ilgruppo ei politici)a proposito di gare sul «verde» al Bioparco. «Se riuscimo a pigliasselo tutto...», dice Caldarelli. «Non hai capito - risponde Testa - a me me dovete da... fino all’ultimo momento me dite è questo, poi lui va da e quelli sono soldi che partono da... ricordati che non passanodalbilancio,cioè...pas- sa sui tetti di Zingaretti». LA MANO SULLE PRIMARIE DEL PARTITO DEMOCRATICO Quandoaottobre2013CarminatichiedeaBuzzisestannoappoggiando qualcuno per le primarie del Pd, il capo della coop «29 giugno» spiega che «stiamo asostene’tuttiedue...avemodatocentoquarantavotiaGiuntella e 80 a Cosentino», ossia gli attuali presidente e segretario del Pd romano, e aggiunge anche che«Cosentinoèproprioamico nostro». Sempre Buzzi, in cerca di «aiuti» per aggiudicarsi la gara per la raccolta Multimateriale, elenca con Coratti tra «i nostri assi nella manica per farci vincelagara»AnnamariaProietti Cesaretti - presidente della commissioneMobilitàdelCampidoglio, in quota Sel, e «metto in campo anche Cosentino». E BUZZI DISSE: «ME LI STO A COMPRA’ TUTTI» Agennaioscorso,ancoraBuzzisnocciola gliappuntamenti di giornataconilsuocollaboratore Caldarelliespiega:«all’unac’ho laBattaglia,EricaBattaglia»,consigliera capitolina del Pd e figlia d’arte.EilcollaboratorediBuzzi gli raccomanda di dirle «da fa quelpassaggiosullaCozza»,dirigentediundipartimentoacuila cupolapuntava.Buzzipoideclina un invito a cena di Caldarelli spiegandogli che è impegnato. «Devo convincere...», sussurra un nome incomprensibile prima di concludere: «Me li sto a compra’ tutti... semo diventati grossi».C’èanchel’excapogruppo Pd in Campidoglio, FrancescoD’Ausilio,citatoderelatodal manager Testa per una presunta telefonata tra lui e l’azzurro Quarzo,incuientrambiavrebbero indicato nella coop di Buzzi il «referente» per i finanziamenti del Comune sul «verde». E ci sono pure il senatore Pd Bruno Astorre e l’ex Pdci Alessio D’Amato, poi direttore della cabina di regia della Sanità laziale, citati entrambi in una lunga intercettazionesugli«affari»inRegione. Il collaboratore di Buzzi Caldarelli dice: «No no, D’Amato.AlloraèD’Amato,dai...mobisogna capi’ se gli hanno dato un’azienda,capito?Seglihanno dato un’azienda loro». FISCON, OVVERO «L’AMA C’EST MOI». GiovanniFiscon,direttorege- IL FATTO 7 Giovedì 4 dicembre 2014 il Giornale SENZA FRENI A sinistra il combo di immagini tratte dal video del Ros e pubblicato dall’Huffington Post: le buste del Comune usate per le mazzette Sotto Massimo Carminati, in una foto dell’arresto fornita dai carabinieri nerale di Ama spa, la partecipata del Campidoglio che si occupa di servizi ambientali, secondo la procura arriva su quella poltrona grazie alle insistenze delgruppodiCarminatieBuzzi. DallecartevienefuoriunachiamatadiBuzzialsuocollaboratore Carlo Guarany per informarlochelacaricadiDgsarebbeandata «al nostro Fiscon». Guarany accoglie con soddisfazione la notizia e aggiunge: «Meno male...ognitantounadecisione saggia...poialnuovosindacogli proporremo di confermarlo, chiaramente». Agli atti resta tra l’altro un’altra intercettazione telefonicanellaqualeFiscontelefona al titolare della coop «29 giugno», e i due scherzano sulla «frase» che Guarany aveva coniato per celebrare la fresca nomina del dirigente: «l’Ama c’est moi». Idue ridono,Buzzi scherza: «La prossima volta sparagli... l’Ama c’est moi, incredibile,oh». Maalla fine Fiscon chiedeaBuzziqualcunoperfarepulizie. E Buzzi naturalmente non fa una piega e provvede. NESSUNO SPARA MA SI PARLA DI ARMI L’ex Nar MAssimo Carminati parla nella primavera del 2013 con il suo stretto collaboratore Riccardo Bruggia. «A me quella m’incul..., perché certe volte quando mi sento aggressivo, me la prenderei quella, cioè hai capito, pe anna’ a minaccia’ la gente... dice “anvedi questo è matto che gira con la cosa”». I dueparlanodioccultarearmi,silenziatoriealtreattrezzatureda guerriglia,comeigiubbottiantiproiettili. Carminati fa l’elenco delle armi dell’arsenale che avrebbe voluto preparare. Makarov 9consilenziatore, che «nonsentineancheilclac».Etre Mp5equattrosilenziatoricostati 25mila euro. Ma quando domenica i carabinieri del Ros sono andati a cercarlo a casa e poi a Sacrofano, prima della discovery dell’indagine sulla Mafia capitale, cercavano proprio le armi. Eppure non le hanno trovate. MEGLIO GLI IMMIGRATI DEGLI STUPEFACENTI Buzzi chiarisce bene i confinidelsuobusinessconlacollaboratricePieraChiaravalle.Alla donna che ritiene che occuparsi di centri di accoglienza per immigrati non sia convenienteperglianticipidicontanti, il capo della coop «29 giugno»replica:«Machehoanticipato...lo sai quanto ci guadagno sugli immigrati? ..tu c’hai idea ..tu c’hai idea?». E zittita l’interlocutrice, Buzzi spara: «iltrafficodidrogarendedimeno». I POLIZIOTTI SEDOTTI DAL FASCINO DEL NERO Gli investigatori annotano uno strano incontro avvenuto il 4 ottobre 2013 nel distributore di benzina su Corso Francia, «base logistica» di Massimo Carminati. Due uomini non identificati arrivano su un’automobileintestataallaQuestura di Roma. Non sanno di essere ascoltati dai microfoni dei colleghi in divisa. E sembrano «informare» il Nero di essere sotto inchiesta e di essere cauto. «Perché adesso te stai sotto indagine», dice il primo. «Oppure per dire che devi... devi evità..devi evitare», continua il secondo uomo. «È un casino», taglia corto er cecato. Che poi li intrattiene con i racconti del suo passato criminale, tra Nar e banda della Magliana. Gli investigatoriannotano:«Ipredettisi mostravanoattrattiedaffascinati dal passato e dalla levatura criminale di Carminati, consideratocheunodeidueaffermava “...io starei due giorni asentirti”,mentrelostessoCarminati appariva compiaciuto dell’effetto che il proprio peso criminale, nonché quello dei soggetti che all'epoca avevano costituito l’organizzazione di cui il Carminati era parte, provocavanegliinterlocutoriasserendo che“quella èla storia.. la storia nostra...hai capito?”». L’INCHIESTA Ora le indagini puntano alla Regione Lazio Primi interrogatori, «il Nero» fa scena muta Roma Che il terremoto di martedì in Campidogliosiastatosolounassaggio,lohadetto in conferenza stampa il procuratore capodiRomaGiuseppePignatone.L’inchiesta «Mondo di mezzo» promette sviluppi importanti. E altri arresti eccellenti sarebbero imminenti. Adesso a tremare è anche la Regione Lazio guidata da Nicola Zingaretti, dove secondo il gip Flavia Costantini l’organizzazione poteva contare sull’appoggio di Luca Gramazio, capogruppo di Fi al Consiglio regionale, come dice lo stesso Massimo Carminati in un’intercettazione («se c’è da dà una spinta»). Le indagini della Dda riguarderebbero sia l’attuale che la precedente amministrazione regionale. NegliufficidellaPisanagliinvestigatorisono già andati ad effettuare perquisizioni uscendoconunagrandemoledidocumenti. Del resto, come risulta dall’ordinanza, loscorsomaggioCarminati,ilsuosocioSalvatoreBuzzieuncollaboratorediquest’ul- timo,CarloGuarany,ragionavanosuquali appaltifosseopportunoconcentrarsiesullanecessità ditrovare un sostegno politico inmeritoadunanonmeglioprecisatagara da 60 milioni («Ma dobbiamo sceglie la stradapoliticapure...capito...lastradapolitica son due...o dentro il Pd...che sarebbe questa de Leonori»). Pronta la replica di Zingaretti:«Seavevanobisognodiqualcunoperaverecontatticonmeèperchéforse sapevanocheconmenonpotevanoaverli. Ma non ho mai avuto una percezione di questo tipo e quindi ben venga l’indagine per chiarire se ci sono responsabilità». Ieriintantosonocominciatigliinterrogatoridigaranziadegliarrestati.Carminatisi è avvalso della facoltà di non rispondere, l’exdirigente Ama Franco Panzironi ha invece risposto alle domande del gip negando di essere stato nel libro paga del gruppo egiudicando fattonormalei finanziamenti sospetti ricevuti dalla fondazione «NuovaItalia»presieduta daGianniAlemanno. 8 INTERNI Giovedì 4 dicembre 2014 il Giornale L’ITALIA DEGLI SPRECHI Il buco degli enti locali SITUAZIONE ALLARMANTE l’intervista » Andrea Mazziotti (Sc) «Chiudiamo le società sotto i dieci dipendenti: basta stipendifici inutili» sportopubblicosonotutteinperdita,eintervenireinquesterealtà è più complesso. È però vero che inqueste partecipate, gli organici e la dirigenza sono stati gonfiati a dismisura». Il quadro è scoraggiante. È ancora possibile intervenire, e come? «Ciabbiamoprovatochiedendo al governo di inserire le nostre proposte nel decreto SbloccaItalia,masiamo statirespinti. Adesso stiamo tentando di far breccianellaleggediStabilità.Bisogna disboscare, chiudere, accorpare, incominciando dalle società più piccole, quelle che hannomenodidiecidipendenti ochefatturanomenodi100mila euro l’anno. La loro esistenza è inutile.Èproprionecessarioche unComunedebbaavereunasocietà di promozione e sviluppo del territorio, quando potrebbe svolgere direttamente questi compiti e risparmiare i costi degli stipendi a un Cda? E bisogna obbligare gli enti locali ad agire secondolenormedilegge,pena il taglio dei trasferimenti». Ieri,rispondendoaunsuointerrogativoal questiontime, Renzi ha parlato di «nugolo di partecipate che sono una vergogna inaccettabile». «Eallorailgovernoinseriscale nostre proposte nella legge di Stabilità. Ci dia il parere favorevole al Senato». Dalle ultime vicende di Roma viene la conferma che molta corruzione si annida nell’universo delle partecipate. «È indubbio che se si lasciano moltiplicarei centridi spesa edi potere, la corruzione inevitabilmentearriva.Comesidice,l’occasione fa l’uomo ladro». Proposta del deputato: «Dallo Stato 26 miliardi all’anno, ecco dove si può tagliare. La corruzione aumenta se si moltiplicano i centri di potere» Roma Squarciareilvelosull’universo opaco delle partecipate è impresadifficile.Cihaprovatoil commissario alla spending review Carlo Cottarelli, con questi risultati: Cottarelli è tornato a Washington, e le 7.726 società censite al 31 dicembre 2012 - e nonèunnumerodefinitivo-sono sempre lì. Una galassia che haricevutodalloStatoedaglientilocali26miliardidieuroinmedia negli ultimi 3 anni, secondo la Corte dei conti. Andrea Mazziotti, deputato di Scelta civica, sta provando a fare qualcosa, proponendodiinserirenellalegge di Stabilità una norma-capestro: chiudere o accorpare tutte lepartecipateconmenodi10dipendenti,oconfatturatoinferiore a 100mila euro. E tagliare del 10%itrasferimentiaglientilocali inadempienti. «Vede-spiegaMazziotti-non tuttii26miliardiditrasferimenti alle partecipate sono sprechi, ma qualche miliardo si può risparmiare. I 26 miliardi danno l’idea dell’importanza del fenomeno.Ilfattoèchelesocietàpartecipate, nate per coinvolgere i privati nei servizi ed anche per conoscere i veri costi dei servizi, hanno tralignato. In moltissimi casi sono diventati poltronifici. Gliamministratorisono27mila, e14.800diquestisitrovanonelle oltre 2.800 società che hanno più amministratori che dipendenti. Sono scatole vuote». Echeperdonosoldi.Dellesocietà che esistono solo per mantenere i loro Consigli d’amministrazione, 993 sono in perdita, e 240 hanno utilepariazero.In486casiil fatturato è pari a zero. «Moltissime società sono in perditaperenne.Cito,soloperfare alcuni esempi, la Fiera di Roma,laMarinaFieradigenova,la Bologna e Fiera parking spa, la Fiera di Brescia spa, la Bergamo Fiera.Cisono220societàdipubbliche relazioni e comunicazione,dellequali56inperdita.Ecosì via. Poi ci sono i grandi buchi, che si riferiscono alle società di trasportolocale:laprimainassolutoèl’AtacdiRoma.Maquiildiscorsoèdiverso.Lesocietàditra- ’ Gian Battista Bozzo La denuncia IL PARADOSSO Le aziende di trasporto pubblico in gran parte sono in perdita: eppure si gonfiano gli organici Il Sudoku 9 1 4 2 8 1 3 2 3 1 8 7 4 1 6 3 9 5 6 5 9 6 1 3 2 8 5.288 915 Operative Completare lo schema, riempiendo le caselle vuote, cosicché ciascuna riga orizzontale, colonna verticale e riquadro 3x3 (col bordo più spesso) contenga una sola volta tutti i numeri dall’1 al 9. Buon divertimento 2.671 7 4 9 1 3 8 5 2 6 8 5 6 4 9 2 7 1 3 5 6 1 8 4 7 3 9 2 3 2 4 9 1 5 6 8 7 9 8 7 6 2 3 1 5 4 6 9 8 3 5 4 2 7 1 1 7 5 2 6 9 4 3 8 4 3 2 7 8 1 9 6 5 242 24 In procedura concorsuale Cessate o sospese 2.602 12.780 14.871 cariche nei Cda di queste società Facile Medio Difficile Impossibile La soluzione di ieri 2 1 3 5 7 6 8 4 9 In liquidazione Numero di membri del Cda rispetto ai dipendenti Tempi Come si gioca 7 Società partecipate dai Comuni italiani cariche nei Cda di queste società Partecipate con cariche del Cda > numero dipendenti Partecipate con cariche del Cda < numero dipendenti Il Lotto I NUMERI IN RITARDO Sono indicati i 4 numeri attesi da più estrazioni Estratto Ora fine ------------------- Ritardo Estrazioni di ritardo Numero ritardatario Bari 46 63 44 48 20 47 31 46 34 Cagliari 203 Cagliari 77 99 5 93 86 81 42 67 8 Roma 201 Firenze 26 91 63 75 80 69 27 61 55 Bari 196 Genova 79 76 4 60 42 59 55 47 82 Bari 193 Milano 44 59 54 54 10 51 85 45 67 Venezia 191 Napoli 29 78 54 63 21 61 85 59 71 Cagliari 191 Palermo 62 80 7 61 50 58 43 50 47 Bari 189 Bari 187 Roma 60 140 77 88 48 55 13 51 28 Torino Ora inizio ------------------- I 10 MAGGIORI RITARDI STORICI 15 77 44 75 88 69 66 66 53 Venezia 182 Venezia 5 68 84 61 83 59 22 52 11 Torino 181 Nazionale 1 93 56 80 44 65 46 61 Il gioco è vietato ai minori di anni 18 INTERNI 9 Giovedì 4 dicembre 2014 il Giornale Lo scandalo partecipate: in 1.800 c’è un cda ma neppure un impiegato Numero dipendenti per settore di attività Trasporto pubblico 28,9% 18,5% 10,7% Servizi Altro 8,4% Energia e gas 7,1% Trattamento e fornitura di acqua Supporto ai trasporti 7,0% 5,4% Consulenza 4,0% Commercio al dettaglio 3,7% Servizi sociali, istruzione e sanità 3,7% Costruzioni Attività immobiliari Nessuno ha mai censito il numero effettivo delle società di Comuni, Province e Regioni: 2.600 hanno più poltrone che addetti Paolo Bracalini 1,8% 0,7% 20.000 40.000 60.000 80.000 Fonte: Cerved, maggio 2014. Dato stimato per le imprese che non riportano il dato nel bilancio sulla base dei costi del personale Volume dell'attivo per settore di attività Totale attivo (€ milioni) e % sul totale Energia e gas 23,7% Supporto ai trasporti 13% Smaltimento rifiuti 10,5% Consulenza 10,5% Trattamento e fornitura di acqua TRASPORTO PUBBLICO 10,2% 9,2% 6,9% Costruzioni Attività immobiliari 5,7% Altro 5,5% Servizi 2,3% Servizi sociali, istruzione e sanità 1,3% Commercio al dettaglio 1,1% 10.000 Fonte: Cerved, maggio 2014 20.000 30.000 40.000 L’EGO «Unagiungla».Nonhatrovato termine più calzante di questo l’ex commissario per la spendingreviewCarloCottarelli, già rispedito a Washington contantisalutiegrazie,dopoessersi addentrato nel magico mondo delle partecipate degli enti locali italiani. Un settore da record: in Francia, per dire, ce ne sono un migliaio, e in Italia? La stima più accurata - perché una cifra precisa neppure si sa, sennò che giungla sarebbe - parla di 10mila, «ma forse di più» aggiunge Cottarelli. Unagiungla,appunto,disocietà partecipate dagli enti locali (Comuni, Province, Regioni) che ingoia ogni anno oltre 26 miliardidieurotratrasferimenti statali e locali. Dentro c’è di tutto. Società di servizi classici (acqua,gas,elettricità,trasporti, rifiuti), ma anche molto altro.Centocinquanta agenzie di viaggio, aziende che producono formaggio, vino, fiori, zucchero, ma pure surgelati e prosciutto. È proprio indispensabile un’agenzia di viaggio comunale, un prosciuttificio regionale, conillorobelconsigliodiamministrazione,dirigenti,presidenti, collegi sindacali? Perché, al dossier di Cottarelli, si aggiungono gli ultimi dati raccolti dal Cerved. Da cui emerge un’altra definizione plausibile, dopo «giungla», per questa galassia di aziende pubbliche: «poltronifici». Come altro chiamare le ben2.671societàconpiùamministratori che dipendenti? Per un totale di 14.871 cariche. Aziende,insomma,doveidirettorinonsannochidirigere,perchésonopiùlorochegliaddetti che dovrebbero eseguire le direttive.Unassurdo?Chedireal- loradelle1.846aziendepubblichein cuinon èimpiegato neppure un solo dipendente? C’è il cda, ma non gli impiegati. Scatole vuote, utili per distribuire cariche(estipendi)emantenere i propri consigli di amministrazione. Tra quelle 1.846 societàpartecipatedaglientilocalipiùdellametà(993)èinperdita,altre240hannoutilipariazero. Almeno3milapartecipateha menodiseidipendenti,ealmeno 1.300 hanno un fatturato inferiore a 100mila. Cosa vuol dire? «Si tratta quindi di piccole societàcon ilsospetto chemolte siano state create principalmente per dare posizioni di favore a qualche amministratore o dipendente» si legge nel dossier «Programma di razionalizzazione delle partecipate locali»realizzatodall’excommissario antisprechi Cottarelli. Delle 220aziendepubblichechesioccupano di «comunicazione», solo 11 fatturano più di 10mila euro, e una sessantina di loro non ha dipendenti, solo amministratori. Ma per «comunicare»cosa?Sitrattaperlopiùdienti di promozione e sviluppo del territorio. Compiti che potrebbe svolgere qualche ufficio comunale, senza costituire una nuovasocietàconnuovepoltrone. Anche perché il risultato è spesso zero, o sottozero. Qualche esempio ricavati dalla documentazioneraccoltainParlamentoperunapropostadiriordinodella«giungla».LaProvincia di Reggio Emilia, insieme a una serie di comuni reggiani, I CASI LIMITE Dal prosciuttificio regionale all’agenzia di viaggio comunale possiede la Matilde di Canossa Srl. Compito? La promozione turisticaedeconomicadei«territorimatildici» dell’Emilia Romagna. L’amministratorericeveunemolumentodi10.400euro, ma la società perde: 415.752 euro di rosso nel 2012, 81.379 nel 2013. Nel 2012 le partecipate hannobruciato1,2miliardidieuro, il totale delle perdite, accumulate soprattutto nelle società di trasportopubblico,conincima quella del Comune di Roma, l’Atac (219 milioni di buco nel 2013). Ma la cifra complessiva del rosso è molto inferiore alla realtà. Il perché lo spiega ancoraCottarelli:«Leperditeevidenziate in bilancio peraltro non raccontano tutto: in molti casi ad esempio non appaiano soltanto perché l’attività dell’ente è finanziata con un contratto di servizio troppo generoso, i cui costi gravano sui cittadini, oppureperchéleinefficienzevengonoscaricatesugliutentiattraversotariffepiùelevatediquantosarebbenecessariosequeste società fossero ben gestite». Anche il Cerved segnala l’anomalia italiana delle partecipate che fanno di tutto e di più.«IComuni italianinon silimitano a entrare nel capitale di società attive nella fornitura di tipici servizi pubblici locali, quali energia, acqua, smaltimentodeirifiuti,trasportopubblico, istruzione e sanità: esiste infatti una presenza rilevante di partecipate attive nel campo dellaconsulenza,dellafornitura di servizi di altra natura (dal software, alla ricerca e sviluppo, ai servizi turistici), di attivitàdiverse(dallamanifatturaall’allevamento)». Il bello - si fa per dire - è chela maggior parte dei «poltronifici» pubblici dovrebbe essere chiuso. Ma proprio per legge, quella di Stabilità del 2013, in base a cui quasi 1.500 società andavanomessesubitoinliquidazione. L’ha fatto solo un Comune su cinque. Una giungla è più ordinata. .1$."ÌÌ$1Ì/1$._ÌÌ.$"1$ÌÌ!$"$Ì$"1!,$."$ Ì"3$8Ì .1Ì¿3.$, ,@Ìbk¿kÂ@ 1 “Il lungo Ottocento” Õe 8$3! 2 “I totalitarismi e le guerre mondiali” 3 “La guerra fredda: il mondo diviso in due blocchi” 4 “Il mondo che cambia: dagli anni ’70 all’alba del XXI secolo” 5 “Date, uomini, luoghi, idee dell’età contemporanea” ,1(',&2/$$A&21 solo il Giornale"1.40 Smaltimento rifiuti