Documento del 15 maggio 5A afm - Vittorio Veneto
Transcript
Documento del 15 maggio 5A afm - Vittorio Veneto
MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO I.T.C. “VITTORIO VENETO - SALVEMINI” Cod. Mecc. LTTD02000B Cod. Fiscale: 91125050590 Tel.0773.620822 – Fax 0773.625045 e-mail: [email protected] p.e.c.: [email protected] Viale Le Corbusier s.n.c. - 0773.620822 - Fax 0773.625045 04100 LATINA ESAME DI STATO A.S. 2015-16 (art. 5 DPR 323/98) Classe 5a Sez. _A_ Indirizzo: _Amministrazione finanza e marketing_ Approvato dal Consiglio di Classe in data _13_ Maggio 2016 1 IL CONSIGLIO DI CLASSE DISCIPLINA DOCENTE Lettere/Storia De Cupis Arinalda Inglese Vitali Maria Francese Maretto Alessandra COMMISSARIO INTERNO Matematica Ricci Francesco COMMISSARIO INTERNO Economia aziendale Pantaleo Pasquale COMMISSARIO INTERNO Diritto De Biaggio Patrizia Economia De Biaggio Patrizia Educazione fisica Saputo Remo Religione Apicella Annalisa 2 PRESENTAZIONE DELLA CLASSE La classe è composta da 12 alunni, tutte femmine. Il numero particolarmente esiguo di alunni è il risultato di una drastica selezione avvenuta soprattutto in classe terza. Nell’originario corpo classe nel corso del triennio si sono inserite due allieve; una all’inizio dell’a.s. 2014/2015 che purtroppo al termine del quarto anno, in un’altra sezione del nostro istituto, non era riuscita a conseguire la promozione alla classe successiva, e una all’inizio di quest’anno che, a seguito del superamento di esami, ha conseguito l’idoneità alla frequenza della classe quinta del corso AFM, riuscendo così a modificare “in corsa” il proprio percorso di studi. La continuità didattica nell’arco del triennio, è stata purtroppo interrotta per matematica, inglese e religione, a causa di trasferimenti e pensionamenti dei docenti. La frequenza è stata regolare nel corso dell'anno scolastico, fatta eccezione per alcune alunne che hanno invece accumulato diverse ore di assenza, sia a causa di numerosi ingressi posticipati, imputabili a problematiche legate al disagio a raggiungere l’istituto, soprattutto da parte dei pendolari provenienti da altri comuni, sia a causa di altri specifici problemi individuali. Si ritiene auspicabile che un’assidua frequenza da parte di tutti, fino alla fine delle lezioni, possa scongiurare situazioni di mancata validità dell’anno scolastico in sede di scrutinio finale. Sul piano disciplinare la classe si presenta omogenea e il rapporto con il corpo docente è sempre stato improntato alla correttezza e alla buona educazione. Sul piano didattico la classe ha partecipato con impegno e interesse al dialogo educativo realizzando una crescita culturale che è da considerarsi globalmente molto positiva anche perché nella classe ci sono allieve che hanno raggiunto, in qualche caso addirittura in tutte le discipline, livelli di vera eccellenza. Solo alcune di loro, meno impegnate nello studio, e che a volte negli anni precedenti hanno riportato qualche debito formativo, hanno conseguito risultati differenziati a seconda delle loro attitudini. In un quadro di generale grande positività appare doveroso segnalare, situazioni di difficoltà da parte di qualche allieva in alcune discipline e specialmente in economia aziendale. 3 In conclusione a completamento della presentazione della classe si ritiene opportuno elencare alcune tra le più significative attività svolte a integrazione del percorso formativo nel corso del corrente anno scolastico: 1. Educazione finanziaria e bancaria Progetto " Insieme per i giovani" organizzato dall’UNICREDIT in collaborazione con l' AdoC 2. Incontri in convenzione con Confesercenti il “Franchising” le PMI – Start up innovative VISIT-LATINA, valorizzazione del territorio. … 3. Convegno del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Latina le conseguenze derivanti da atti illeciti l’inserimento professionale e le procedure concorsuali di inserimento in Accademia. 4. Incontri organizzati in collaborazione con BIC Lazio Sprint tra i banchi di scuola “Start up in azione” e validazione della Business Idea. 4 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Composizione della classe Accardo Ludovica Bernardo Helena Bianconi Alissa Cecere Michela Di Girolamo Giorgia Di Muro Martina Frasca Rosa Guarnacci Marta Milan Veronica Monti Giuseppina Vaia Vera Voronova Domnika 5 OBIETTIVI TRASVERSALI ADOTTATI DAL CONSIGLIO DI CLASSE Formativi e comportamentali: 1. Sviluppo delle capacità linguistiche finalizzate ad un uso appropriato della lingua nei contesti delle diverse discipline. 2. Partecipazione attiva allo svolgimento della lezione e promozione dello sviluppo delle capacità critiche, d’analisi e sintesi, finalizzate all’acquisizione di un metodo di lavoro autonomo. 3. Arricchimento del livello culturale degli alunni, sviluppo della loro personalità ed etica professionale, formazione sociale e civile. 4. Capacità di prendere decisioni ed assumersi responsabilità, nel rispetto delle regole dell’ambiente scolastico, delle scadenze e degli impegni. 5. Acquisire autonomia nell’apprendimento e nello studio. 6. Sviluppare valori collaborativi. Cognitivi: 1. Elaborare strategie e piani di lavoro. 2. Esprimere consapevoli valutazioni. 3. Costruire un sistema di conoscenze che consenta di apprendere le informazioni utili, saperle organizzare e selezionare ed operare efficaci sintesi. 4. Cogliere le connessioni tra contenuti di discipline diverse. OBIETTIVI DI AREA Area linguistico- storico- letteraria 1. Italiano; 2. Storia; 3. Lingue straniere Acquisizione di capacità linguistico – espressive e logico – interpretative per affrontare in modo autonomo le problematiche comunicative e relazionali Area tecnico-scientifica Acquisizione di competenze e capacità inerenti l’area economica, giuridica, contabile ed informatica per affrontare criticamente le problematiche inerenti la realtà aziendale e sociale. 6 Il C.d.C. ha adottato i seguenti METODI DI LAVORO, utilizzato le seguenti RISORSE DIDATTICHE, effettuato le seguenti VERIFICHE, realizzato le seguenti ATTIVITA’ DI RECUPERO. METODI DI LAVORO X Lezione frontale XDiscussione guidata X Lavori di gruppo X Lavori individuali X Simulazioni X Esercitazioni Cooperative learning X Problem solving Altro: RISORSE X Libri / Dizionari X Fonti normative Manuali X Laboratorio X WEB / Internet X Contributi Video Software X Esperti esterni Altro: VERIFICHE X Test / Questionari X Colloqui X Domande flash X Prove strutturate Prove di laboratorio X Relazioni X Esercizi X Compiti in classe Altro: ATTIVITA’ DI RECUPERO X In itinere X Pausa didattica Interventi individualizzati Classi aperte Sportello didattico Corso in orario extrascol. Altro: 7 ATTIVITA’ DI STAGE / ALTERNANZA SCUOLA - LAVORO A.S. 2014-15 TIPOLOGIA: Stage DURATA: Due settimane SOGGETTI/ENTI OSPITANTI: Studio commercialista, Istituto di credito, Comune e INAIL STUDENTI IMPEGNATI : Accardo Ludovica, Cecere Michela, Frasca Rosa, Guarnacci Marta, Milan Veronica, Vaia Vera e Voronova Domnika A.S. 2015-16 TIPOLOGIA: Stage DURATA: Due settimane SOGGETTI/ENTI OSPITANTI: Studio commercialista, Aziende, Comune, Agenzia delle Entrate e INAIL. STUDENTI IMPEGNATI : Accardo Ludovica, Bianconi Alissa, Cecere Michela, Di Girolamo Giorgia, Di Muro Martina, Frasca Rosa, Guarnacci Marta, Milan Veronica, Monti Giuseppina, Vaia Vera e Voronova Domnika. ATTIVITA’ SVOLTE DURANTE GLI STAGE aa.ss. 2014/2015 e 2015/2016 Le alunne nel corso degli anni scolastici 2014/2015 e 2015/2016 hanno avuto modo di acquisire durante lo stage, in relazione al Soggetto/Ente ospitante, le competenze connesse allo svolgimento delle seguenti attività: Operazioni riconducibili ad attività di front office; URP e attività di prima accoglienza, informativa sulle prestazioni e smistamento dell’utenza; Produzione di documentazione contabile: fatturazione ed emissione di DDT; Registrazioni contabili e bilanci; Scansione e archiviazione di documenti; Accertamento tributario, imposte di registro e pratiche di successione. 8 I.T.C. Vittorio Veneto Salvemini Latina PROGRAMMA SVOLTO DOCENTE Arinalda De Cupis DISCIPLINA Italiano TESTO ADOTTATO L’attualità della letteratura Anno Scolastico 2015 – 2016 MODULO 1: UNITA' DIDATTICHE Unità 1: COMPETENZE CONTENUTI Unità 2: Acquisizione dei Verismo e Decadentismo contenuti; capacità e coordinamento di fatti storici “ “ Futuristi e Crepuscolari Unità 3: “ “ Ermetismo MODULO 2: UNITA' DIDATTICHE Unità 1: Unità 2: COMPETENZE Tematiche affrontate che si aggirano intorno alla crisi dell’Io Acquisite buone capacità critiche e rielaborative personali CONTENUTI Pirandello e Svevo Neoralismo: 1 autore a scelta per ogni alunno Pagina 9 di 66 I.T.C. Vittorio Veneto Salvemini Latina PROGRAMMA SVOLTO DOCENTE ARINALDA DE CUPIS DISCIPLINA STORIA TESTO ADOTTATO ECOSTORIA MODULO 1: UNITA' DIDATTICHE Unità 1: Unità 2: Unità 3: Anno Scolastico 2015 – 2016 COMPETENZE Acquisizione contenuti Conoscenza del passato Capacità di confronto di fatti storici nel tempo CONTENUTI L’età dell’Imperialismo COMPETENZE Capacità di sintesi e rielaborazione personale CONTENUTI Il mondo contemporaneo L’Italia dell’età Giolittiana al Fascismo L’Europa e il mondo tra due conflitti mondiali MODULO 2: UNITA' DIDATTICHE Unità 1: Pagina 10 di 66 I.T.E. Vittorio Veneto Salvemini Latina PROGRAMMA SVOLTO Anno Scolastico 2015 – 2016 DOCENTE Vitali Maria DISCIPLINA Inglese TESTO ADOTTATO M.Ryan- A.Bellini Working in business Europass MODULO 1: UNITA' DIDATTICHE Unità 1: Revision of types of business units. COMPETENZE Parlare di attività commerciali. CONTENUTI Sole trader, partnership, cooperative, limited companies, multi-national companies. Unità 2: Business and work. Comprensione di aspetti inerenti al commercio estero. Parlare dei diversi tipi di pagamento. Businesss expansion –integration – franchising – globalisation – international trade. COMPETENZE Comprensione delle problematiche relative alle banche. Parlare dei servizi offerti dalle banche. CONTENUTI Central bank –investment and retail banks - on line banking. Unità 3: Finance Invoice- cash –credit card- banker’s draft-postal order-bank transfer- open acccount- payment in advance –letter of credit – cheque. MODULO 2: UNITA' DIDATTICHE Unità 1: Banking. Unità 2: Banking services Unità 3: Financial services Approfondimento delle tematiche . Lending and borrowing money – factoring – leasingmortgages. The Stock market ( shares and bonds). MODULO 3: UNITA' DIDATTICHE Unità 1: Marketing and advertising. Unità 2:Trade organization and types of transport. Unità 3:Insurance COMPETENZE Apprendimento dei principali aspetti del marketing. Comprensione dei principali metodi di pagamento. CONTENUTI Markets – the “four Ps” – market research – market segments – advertising media – E-commerce. Descrivere una polizza assicurativa. Insurance policies. Methods of transport – packing – goods vehicles – the bill of lading. Pagina 11 di 66 I.T.C. Vittorio Veneto Salvemini Latina PROGRAMMA SVOLTO Anno Scolastico 2015 – 2016 DOCENTE ALESSANDRA MARETTO DISCIPLINA FRANCESE TESTO ADOTTATO Caputo-Schiavi-Ruggiero-Fleury LA NOUVELLE ENTREPRISE Petrini Editore MODULO 1: Economie et societé UNITA' DIDATTICHE COMPETENZE CONTENUTI Unità 1: situation géographique de la France -interagire con relativa spontaneità in brevi conversazioni su argomenti studiati -informarsi anche attraverso la lettura e l’analisi di siti web -comprendere le idee principali e specifici dettagli di testi relativamente complessi inerenti l’attualità, il lavoro, il settore di indirizzo; -produrre brevi relazioni, sintesi e commenti, anche con l’ausilio di strumenti multimediali, utilizzando il lessico appropriato Situazione geografica della Francia Le attività e gli spazi agricoli Gli spazi industriali Le attività e gli spazi terziari Il nucleare Le energie rinnovabili I giovani, la famiglia e il lavoro Unité 2 :L’économie française MODULO 2: Le commerce international et la globalisation UNITA' DIDATTICHE COMPETENZE Unità 1: La logistique et les transports Leggere, informarsi conoscere per discutere e commentare La logistica L’e-commerce La consegna delle merci I trasporti, l’imballaggio Unità 2: l’approche des marchés internationaux -Ascoltare documenti video e sonori -distinguere e utilizzare le varie Il commercio europeo La spedizione internazionale delle merci Incoterm e documenti di spedizione La Camera di Commercio Internazionale Le dogane, i depositi, i magazzini generali Unità 3: la globalisation tipologie testuali, comprese quelle tecnico-professionali, in base alle costanti che le caratterizzano, -interagire con relativa spontaneità in brevi conversazioni su argomenti studiati -interagire con relativa spontaneità in brevi conversazioni su argomenti studiati -informarsi anche attraverso la lettura e l’analisi di siti web -comprendere le idee principali e specifici dettagli di testi relativamente complessi -produrre brevi relazioni, sintesi e commenti, anche con l’ausilio di strumenti multimediali, utilizzando il lessico appropriato CONTENUTI La globalizzazione: cause e conseguenze L’immigrazione Pagina 12 di 66 MODULO 3: Le règlement et les banques UNITA' DIDATTICHE Unità 1: le règlement et les banques COMPETENZE Leggere, informarsi conoscere per discutere e commentare CONTENUTI Diverse forme di pagamento La fatturazione Contestazioni e difficoltà di pagamento Le principali categorie di banche Le operazioni bancarie MODULO 4: Porte ouverte sur l’Europe UNITA' DIDATTICHE COMPETENZE Unità 1: l’Union Européenne -interagire con relativa spontaneità in brevi conversazioni su argomenti studiati -informarsi anche attraverso la lettura e l’analisi di siti web -comprendere le idee principali e specifici dettagli di testi relativamente complessi -discutere e commentare CONTENUTI Le tappe della costruzione europea I criteri di adesione Le istituzioni dell’UE Il budget e gli obiettivi dell’UE L’Europa dei giovani MODULO 5: Les ensembles régionaux UNITA' DIDATTICHE Unità 1: les ensembles régionaux Unità 2: la grande beauté COMPETENZE -produrre brevi relazioni, sintesi e commenti, anche con l’ausilio di strumenti multimediali, utilizzando il lessico appropriato -Leggere, informarsi conoscere per discutere e commentare Come sopra CONTENUTI Parigi e l’ile-de-France Parigi antica e moderna, i principali monumenti Panoramica sulle regioni francesi Roma, la grande bellezza: presentazione della città Suggerimenti individuali per eventuali percorsi in preparazione dell’esame. Pagina 13 di 66 I.T.C. Vittorio Veneto Salvemini Latina PROGRAMMA SVOLTO Anno Scolastico 2015 – 2016 DOCENTE RICCI FRANCESCO DISCIPLINA MATEMATICA TESTO ADOTTATO RE FRASCHINI MARZIA / GRAZZI GABRIELLA - MATEMATICA APPLICAZIONI ECONOMICHE / ANALISI NUMERICA INFERENZA RICERCA OPERATIVA MODULO 1: APPLICAZIONE DELLA MATEMATICA ALL'ECONOMIA UNITA' DIDATTICHE Unità 1: • Funzione della domanda e dell’offerta Unità 2: • Funzione dei costi di produzione Unità 3: •Funzione ricavo e funzione guadagno COMPETENZE Determinare e rappresentare graficamente Determinare e rappresentare graficamente Determinare e rappresentare graficamente CONTENUTI Determinazione delle quantità prodotta e venduta in funzione del prezzo e viceversa Funzione costo con variabile la quantità prodotta e venduta Funzione ricavo e quadagno con variabile la quantità prodotta e venduta MODULO 2: PROBLEMI DI SCELTA in condizioni di certezza con effetti immediati UNITA' DIDATTICHE COMPETENZE Unità 1: • Scelta in condizioni di certezza con effetti immediati ad una alternativa ed una variabile d’azione Unità 2: •Scelta in condizioni di certezza con effetti immediati a più alternative Ottimizzare la quantità da produrre e vendere o o o Massimo guadagno Minimo costo unitario Problema del lotto economico di riordino CONTENUTI Ottimizzare la quantità da produrre e vendere o o Problema di massimo con funzioni guadagno lineari Problema di minimo con funzioni guadagno lineari MODULO 3: PROBLEMI DI SCELTA in condizioni di in incertezza e con effetti differiti UNITA' DIDATTICHE Unità 1: • Scelta in condizioni di certezza con effetti differiti COMPETENZE Operare la scelta tra diverse alternative o CONTENUTI Metodo dell’attualizzazione Unità 2: •Scelta in condizioni di incertezza Operare la scelta tra diverse alternative o o Metodo del valore medio Metodo del pessimista MODULO 4: : RICERCA OPERATIVA IN DUE VARIABILI UNITA' DIDATTICHE Unità 1: •Scelta in condizioni di certezza con effetti immediati con due variabili d’azione COMPETENZE Trovare il valore delle variabili d’azione che ottimizza la funzione obiettivo CONTENUTI Programmazione lineare in due variabili: metodo grafico Pagina 14 di 66 I.T.C. Vittorio Veneto Salvemini Latina PROGRAMMA SVOLTO Anno Scolastico 2015 – 2016 DOCENTE PATRIZIA DE BIAGGIO DISCIPLINA DIRITTO TESTO ADOTTATO LA NORMA E LA PRATICA 3 M. CAPILUPPI, ed. TRAMONTANA MODULO 1: I PRINCIPI GENERALI DEL DIRITTO UNITA' DIDATTICHE Unità 1: I principi generali del diritto COMPETENZE CONTENUTI Saper individuare la funzione delle norme giuridiche come regole di condotta applicabili ai soggetti di diritto nell’ambito del rapporto giuridico Riconoscere e definire le norme giuridiche e le fonti del diritto individuandone i caratteri Saper distinguere i diversi principi regolatori del diritto privato e del diritto pubblico Individuare i diversi rami del diritto pubblico La norma giuridica: caratteri e fonti; i soggetti del diritto, il diritto privato e il diritto pubblico, i rami del diritto pubblico MODULO 2: LO STATO E LA COSTITUZIONE UNITA' DIDATTICHE COMPETENZE CONTENUTI Unità 1: Lo Stato Saper riconoscere il concetto giuridico di Stato ed i suoi elementi essenziali Saper valutare ed interpretare i mutamenti storici e sociali sottointesi alle diverse forme di Stato e di governo Saper collegare le vicende storiche con i mutamenti internazionali e istituzionali Gli elementi costitutivi dello Stato: popolo territorio e sovranità; i modi di acquisto della cittadinanza italiana Unità 2: La Costituzione Conoscere la storia costituzionale dello stato italiano e la struttura della Costituzione Saper identificare e descrivere le implicazioni conseguenti ai principi fondamentali della Costituzione e il rapporto tra le libertà dell’individuo e i poteri dello stato La Costituzione: nascita, caratteri, struttura, principi fondamentali, i principi della forma di governo (separazione dei poteri, rappresentanza e sistema parlamentare) Pagina 15 di 66 MODULO 3: L’ORGANIZZAZIONE COSTITUZIONALE DELLO STATO UNITA' DIDATTICHE COMPETENZE CONTENUTI Unità 1: Il Parlamento Saper distinguere gli organi costituzionali dal punto di vista della loro formazione, funzione e attività Inquadrare il Parlamento nell’ambito degli organi costituzionali dello Stato Saper descrivere la struttura, la composizione e l’organizzazione del Parlamento Distinguere le diverse funzioni svolte dal Parlamento Evidenziare i rapporti tra il Parlamento e il Governo Il Parlamento: struttura, organizzazione e funzionamento Unità 2: Il Governo Saper distinguere gli organi costituzionali dal punto di vista della loro formazione, funzione e attività Evidenziare i rapporti tra il Parlamento e il Governo Analizzare gli organi e le funzioni del Governo Descrivere il procedimento di formazione del Governo Il Governo: composizione, formazione e funzioni Unità 3: Il Presidente della Repubblica Saper distinguere gli organi costituzionali dal punto di vista della loro formazione, funzione e attività Comprendere il ruolo del Presidente della Repubblica nell’ordinamento costituzionale Il Presidente della Repubblica: requisiti, elezione, supplenza e poteri Le prerogative e la responsabilità del Capo dello Stato Unità 4: La Corte Costituzionale Saper distinguere gli organi costituzionali dal punto di vista della loro formazione, funzione e attività Definire le attribuzioni della Corte Costituzionale Saper valutare il ruolo di garanzia svolto dalla Corte Costituzionale La Corte Costituzionale e le garanzie costituzionali Unità 5: La magistratura Saper distinguere gli organi costituzionali dal punto di vista della loro formazione, funzione e attività Individuare i principi dell’attività giurisdizionale e la funzione della magistratura La magistratura e l’attività giurisdizionale Pagina 16 di 66 MODULO 4: LO STATO E L’UNIONE EUROPEA UNITA' DIDATTICHE Unità 1: L’Unione Europea COMPETENZE Individuare le ragioni storiche e politiche alla base del processo di unificazione europea Sintetizzare le fasi dell’integrazione europea Saper descrivere le principali competenze dei diversi organi comunitari Saper definire e confrontare le fonti del diritto comunitario CONTENUTI Le origini e gli sviluppi dell’integrazione europea Le istituzioni comunitarie Le fonti comunitarie MODULO 5: LO STATO E LA COMUNITA’ INTERNAZIONALE UNITA' DIDATTICHE Unità 1: Lo Stato e la comunità internazionale COMPETENZE Identificare i diversi soggetti dell’ordinamento internazionale e i loro rapporti Saper confrontare l’efficacia delle diverse fonti del diritto internazionale Individuare e commentare le norme costituzionali relative al diritto internazionale Saper descrivere la struttura e l’azione dell’ONU CONTENUTI L’ordinamento internazionale e le sue fonti L’Organizzazione delle Nazioni Unite MODULO 6: LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L’ATTIVITA’ AMMINISTRATIVA UNITA' DIDATTICHE Unità 1: La Pubblica Amministrazione e l’attività amministrativa COMPETENZE CONTENUTI Individuare la funzione e i principi dell’attività amministrativa Saper distinguere l’amministrazione diretta (centrale e periferica) da quella indiretta Saper descrivere le tipologie e le funzioni dei diversi provvedimenti amministrativi L’attività e l’organizzazione amministrativa L’amministrazione diretta: organi attivi, consultivi e di controllo L’amministrazione indiretta e gli enti territoriali: le Regioni, i Comuni e le Province Gli atti amministrativi, i provvedimenti amministrativi L’insegnamento DNL in Ls con metodo CLIL è stato svolto in ottemperanza a quanto stabilito dalla Nota 4969 del 25/07/14 e a quanto deliberato dal Collegio Docenti. Pertanto l’attività didattica è stata effettuata relativamente alla disciplina di “Diritto” così come indicato nella programmazione individuale della docente e con la collaborazione della docente di lingua inglese. Si ricorda che, stando a quanto stabilito dalla suddetta Nota al punto 5, non è possibile procedere in sede di esame all’accertamento delle competenze disciplinari acquisite nella disciplina di diritto utilizzando la lingua inglese poiché la relativa docente non è componente della Commissione d’esame in qualità di membro interno. Pagina 17 di 66 I.T.C. Vittorio Veneto Salvemini Latina PROGRAMMA SVOLTO Anno Scolastico 2015 – 2016 DOCENTE PATRIZIA DE BIAGGIO DISCIPLINA ECONOMIA POLITICA TESTO ADOTTATO ECONOMIA PUBBLICA: UNA QUESTIONE DI SCELTE S. CROCETTI – M. CERNESI, ed. TRAMONTANA MODULO 1: I CONCETTI DI BASE DELL’ECONOMIA POLITICA UNITA' DIDATTICHE Unità 1: I concetti di base dell’economia politica COMPETENZE CONTENUTI Saper individuare e distinguere le principali attività economiche che si realizzano nel sistema economico Saper distinguere i diversi soggetti economici riconoscendone il ruolo Riconoscere i più importanti fenomeni microeconomici (produzione, consumo, domanda e offerta, formazione dei prezzi, forme di mercato) Richiamo ai concetti generali dell’economia: soggetti economici, sistemi economici, fenomeni economici reali e monetari, domanda e offerta, mercato e forme di mercato MODULO 2: L’ATTIVITA’ ECONOMICA PUBBLICA UNITA' DIDATTICHE COMPETENZE CONTENUTI Unità 1: La presenza del soggetto economico pubblico nel sistema economico Riconoscere le motivazioni e le giustificazioni dell’intervento pubblico nell’economia La presenza del soggetto economico pubblico nel sistema economico (il ruolo dello Stato e della finanza pubblica, il sistema liberista e la finanza neutrale, il sistema collettivistico, la crisi del ’29, finanza congiunturale e finanza funzionale, il sistema economico misto), le altre funzioni dell’intervento pubblico Unità 2: Le diverse funzioni svolte dal soggetto pubblico nel sistema economico Saper inquadrare l’attività finanziaria pubblica nei diversi aspetti della realtà sociale Comprendere la funzione svolta dal soggetto pubblico a favore delle imprese e dell’economia di mercato Le diverse funzioni svolte dal soggetto pubblico nel sistema economico (le ragioni dell’intervento pubblico nell’economia, i fallimenti del mercato, la funzione redistributiva e le altre funzioni dell’intervento pubblico, le differenti modalità di intervento pubblico) Pagina 18 di 66 Unità 3: L’intervento pubblico diretto e la regolamentazione del mercato Saper inquadrare l’attività finanziaria pubblica nei diversi aspetti della realtà sociale Comprendere la funzione svolta dal soggetto pubblico a favore delle imprese e dell’economia di mercato L’intervento pubblico diretto e la regolamentazione del mercato (proprietà pubblica e impresa pubblica, il processo di privatizzazione, la regolamentazione del mercato) Unità 4: La politica economica Comprendere le ripercussioni di natura economica, sociale e politica che conseguono a determinate scelte di politica economica La politica economica (la politica economica nell’ambito dell’UE, politica fiscale, monetaria, valutaria e dei redditi); Unità 5: Gli obiettivi della politica economica Comprendere le ripercussioni di natura economica, sociale e politica che conseguono a determinate scelte di politica economica Gli obiettivi della politica economica (stabilità economica, sviluppo, occupazione, lotta all’inflazione) MODULO 3: LA POLITICA DELLA SPESA PUBBLICA UNITA' DIDATTICHE COMPETENZE CONTENUTI Unità 1: Il fenomeno della spesa pubblica Saper descrivere ed analizzare gli effetti economici della spesa pubblica Saper distinguere i tipi di spesa pubblica in relazione a vari criteri Comprendere le ragioni della crescita continua della spesa pubblica e gli effetti negativi sul sistema economico Il fenomeno della spesa pubblica (concetto di spesa pubblica, classificazione della spesa pubblica, espansione della spesa pubblica, politica della spesa pubblica e del controllo della spesa pubblica, effetti negativi dell’eccessiva espansione della spesa pubblica) Unità 2: La spesa sociale Distinguere i vari tipi di spesa sociale in relazione alle tipologie di intervento e alle modalità di finanziamento La spesa sociale (lo Stato sociale, previdenza sociale e sistema pensionistico, prestazioni previdenziali a sostegno del reddito, assicurazione contro infortuni e malattie professionali, assistenza sanitaria e assistenza sociale) MODULO 4: LA POLITICA DELLE ENTRATE PUBBLICHE UNITA' DIDATTICHE COMPETENZE CONTENUTI Unità 1: Le entrate pubbliche Saper distinguere le fonti da cui provengono i mezzi monetari che soddisfano il fabbisogno della finanza pubblica Saper valutare gli effetti che il prelievo fiscale produce nell’economia nazionale Le entrate pubbliche (prezzi, tributi e prestiti, classificazione delle entrate pubbliche, i tributi: tassa, imposta e contributo, pressione tributaria e pressione fiscale, effetti economici delle entrate) Pagina 19 di 66 Unità 2: Le imposte Conoscere la struttura dell’imposta, i principi giuridici che la regolano e le modificazioni che il prelievo può provocare sul comportamento del contribuente Saper individuare le ragioni dell’obbligo contributivo Le imposte (l’obbligazione tributaria, presupposto ed elementi dell’imposta: soggetti attivi e passivi, oggetto, fonte e aliquota; i diversi tipi di imposta: imposte dirette e indirette, generali e speciali, personali e reali, proporzionali, progressive e regressive i metodi di applicazione della progressività, i principi giuridici dell’imposta: universalità e uniformità dell’imposizione, la determinazione della capacità contributiva, gli effetti microeconomici dell’imposta: l’evasione, l’elusione, la rimozione, la traslazione dell’imposta, l’ammortamento e la diffusione dell’imposta MODULO 5: LA PROGRAMMAZIONE DELLE SCELTE PUBBLICHE UNITA' DIDATTICHE COMPETENZE CONTENUTI Unità 1: Il bilancio dello Stato e le scelte di finanza pubblica Riconoscere i principi regolatori dell’attività finanziaria dello stato. Saper descrivere la struttura e le diverse fasi del bilancio dello stato Saper riconoscere e interpretare i diversi interventi effettuati dal soggetto pubblico nel sistema economico e gli effetti economici che ne derivano Saper leggere ed analizzare i principali documenti che compongono la “manovra finanziaria” Il bilancio dello Stato (tipologie di bilancio, fasi del processo di bilancio), le scelte di finanza pubblica (le teorie di bilancio, il disavanzo pubblico, il debito pubblico e le politiche europee, la spending review, la politica di bilancio) Pagina 20 di 66 Istituto Tecnico Vittorio Veneto Salvemini Latina PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE DOCENTE Prof. Pasquale Pantaleo DISCIPLINA ECONOMIA AZIENDALE 5^ Sezione A CLASSE Anno Scolastico 2015 – 2016 Corso AFM P. Boni P. GHIGINI C. ROBECCHI - ELEMOND Scuola & AZIENDA TELEPASS + Tomo D (I principali prodotti della gestione bancaria) Libro di testo P. Boni - P. GHIGINI - C. ROBECCHI - B. Trivellato TELEPASS + Economia aziendale per la classe quinta - ELEMOND Scuola & AZIENDA MODULO 1: IL SISTEMA FINANZIARIO e LE IMPRESE BANCARIE UNITA' DIDATTICHE COMPETENZE Unità 1: Le imprese bancarie: aspetti normativi, gestionali e organizzativi Orientarsi nel mercato dei prodotti finanziari anche per collaborare nella ricerca di soluzioni economicamente vantaggiose Unità 2: Le operazioni di raccolta fondi Unità 3: I conti correnti di corrispondenza CONTENUTI I concetti di sistema finanziario e di attività bancaria Il sistema bancario italiano nel contesto europeo: vincoli e controlli Le autorità creditizie e le loro funzioni La gestione delle banche, i suoi obiettivi e le norme tecniche che la regolano La struttura del patrimonio dell’impresa bancaria, le aree della gestione e la formazione del reddito La struttura organizzativa delle banche e i tipici modelli che può assumere. La tutela dei depositanti I depositi bancari: classificazioni e elementi caratteristici Aspetti tecnico-operativi: operazioni e valute, tassi di interesse e modalità di determinazione degli interessi. I conti correnti di corrispondenza: caratteri e tipologie. L’apertura la tenuta e la liquidazione periodica dei conti correnti di corrispondenza La documentazione relativa ai c/c: estratto conto, scalare interessi e prospetto competenze e spese Aspetti tecnico-operativi legati alle operazioni postergate e antergate e alle variazioni dei tassi Pagina 21 di 66 MODULO 2: ASPETTI ECONOMICO-AZIENDALI DELLE IMPRESE INDUSTRIALI UNITA' DIDATTICHE COMPETENZE Unità 1: Le imprese industriali: generalità, classificazioni e i suoi processi tipici Unità 2: La COGE delle imprese industriali e i suoi strumenti CONTENUTI Classificazione delle imprese industriali. La localizzazione, le scelte relative alla produzione e la funzione di approvvigionamento. Interpretare i sistemi aziendali nei loro modelli, processi e flussi informativi con riferimento alle varie tipologie di imprese Unità 3: Gli assestamenti, le scritture di fine periodo e il bilancio d’esercizio secondo i principi contabili IAS/IFRS Il piano dei conti e le tipiche rilevazioni in partita doppia delle imprese industriali relativamente alle immobilizzazioni e ai contributi pubblici alle imprese Gli assestamenti: completamenti, integrazioni, rettifiche e ammortamenti. Le scritture di fine periodo: riepilogo, determinazione del risultato economico e chiusura generale dei conti. Dalla situazione contabile di fine periodo distinta in patrimoniale ed economica al bilancio d’esercizio. MODULO 3: LE ANALISI DI BILANCIO PER INDICI E PER FLUSSI E LA REVISIONE LEGALE DEI CONTI UNITA' DIDATTICHE COMPETENZE Unità 1: L’interpretazione della gestione e le analisi di bilancio Unità 2: Le analisi per indici Unità 3: Le analisi per flussi Unità 4: La revisione contabile CONTENUTI Le analisi di bilancio Le analisi per indici La metodologia delle analisi per indici. La riclassificazione finanziaria dello Stato patrimoniale e la rielaborazione del Conto economico Realizzare attività di rielaborazione e interpretazione dei dati raccolti e archiviati nell’ambito del sistema informativo aziendale. Realizzare attività comunicative in relazione a diversi contesti Analisi della struttura patrimoniale, della situazione finanziaria ed economica. Il coordinamento degli indici e la relazione interpretativa Analisi di bilancio per flussi. La metodologia dell’analisi dei flussi di CCN Il rendiconto delle variazioni di CCN Il rendiconto delle variazioni di liquidità La revisione legale dei conti: soggetti incaricati, il conferimento dell’incarico, i principi di revisione e la relazione di revisione Pagina 22 di 66 MODULO 4: IL BILANCIO CON DATI A SCELTA E LE IMPOSTE SUL REDDITO D’IMPRESA UNITA' DIDATTICHE Richiamo delle unità didattiche su: - Bilancio d’esercizio - Rielaborazione del bilancio - Analisi di bilancio per indici e per flussi Unità 1: Le imposte sul reddito d’impresa COMPETENZE Saper redigere partendo da alcuni dati di contesto aziendale un bilancio con dati a scelta Individuare e accedere alla normativa pubblicistica, civilistica e fiscale delle imprese CONTENUTI Bilancio d’esercizio Indici di bilancio Relazioni logiche esistenti tra valori aziendali Stato patrimoniale riclassificato Conto economico: - a costi e ricavi della produzione ottenuta - a valore aggiunto - a costi e ricavi della produzione venduta Il concetto di reddito di impresa I principi ai quali si ispirano le norme fiscali sui componenti del reddito d’impresa La relazione tra reddito contabile e reddito fiscale Le norme del TUIR in riferimento ad alcuni componenti del reddito d’impresa Le imposte che colpiscono il reddito d’impresa MODULO 5: LA PIANIFICAZIONE STRATEGICA E IL SISTEMA DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO DELLA GESTIONE UNITA' DIDATTICHE Unità 1: La gestione strategica d’impresa: dalla definizione degli obiettivi e l’analisi dell’ambiente alla formulazione e realizzazione del piano strategico Unità 2: La COAN COMPETENZE Applicare i principi e gli strumenti della programmazione e del controllo della gestione, analizzandone i risultati. Utilizzare il sistema informativo aziendale e gli strumenti di comunicazione integrata d’impresa per realizzare attività comunicative con riferimento a diversi contesti CONTENUTI La gestione come attività programmata I concetti di strategia e pianificazione strategica La “mission” aziendale Dall’analisi degli ambienti interno ed esterno alla definizione degli obiettivi aziendali Strategie: di gruppo, prodotto/mercato, funzionali. I piani e la realizzazione delle strategie Tipologie di modelli strategici I costi nelle imprese industriali: classificazioni e configurazioni di costo Il controllo dei costi e la contabilità industriale La metodologia del calcolo dei costi di prodotto: raccolta, localizzazione e imputazione dei costi La contabilità analitica: full costing e direct costing L’activity based costing Pagina 23 di 66 Unità 3: I costi nelle decisioni aziendali Unità 4: Il controllo di gestione e i suoi strumenti Unità 5: Il controllo budgetario e il sistema di reporting I problemi di scelta: la convenienza economica La break-even analisys: rappresentazione grafica dei problemi di convenienza economica e determinazione del margine di sicurezza La contabilità a costi standard Il budget annuale e le sue articolazioni La formazione dei budget settoriali: vendite, scorte di prodotti finiti, produzione, consumi, scorte di materie prime, approvvigionamenti, costi diretti, costi generali di produzione, rimanenze, costi commerciali, costi amministrativi e generali, del risultato operativo. Il budget degli investimenti e il budget finanziario Il budget generale d’esercizio Il controllo budgettario: vantaggi e limiti Il sistema di reporting L’analisi degli scostamenti nei costi, nei ricavi e nel risultato industriale Pagina 24 di 66 Istituto Tecnico Vittorio Veneto Salvemini Latina PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE DOCENTE Saputo Remo DISCIPLINA ED. Fisica CLASSE 5 A fm Libro di testo IN MOVIMENTO Anno Scolastico 2015 – 2016 Marietti Scuola MODULO 1: FTNESS UNITA' DIDATTIC Unità 1: POSSO FARCELA. ATLETICA LEGGERA, ESERCIZI A CORPO LIBERO, ESERCIZI CON PICCOLI E GRANDI ATTREZZI. Disciplinari: Conoscere e saper applicare i principi basilari del carico fisico.Saper strutturare autonomamente una scheda di lavoro, personale. Organizzare le conoscenze acquisite per realizzare progetti motori autonomi . Trasversali: Diagnosticare le proprie competenze ed attitudini Relazionarsi ( lavorare in gruppo ). Dotarsi di criteri di autovalutazione e misurazione delle proprie azioni e prestazioni. Unità 2: SENTIRSI, CONOSCERSI, CONTROLLARSI. ESERCITAZIONI A CORPO LIBERO, ESERCIZI CON PICCOLI E GRANDI ATTREZZI, ESERCIZI CON MACCHINARI FITNEES, STAFFETTE E GARE, RIPETIZIONI E SERIE A TEMPO. Disciplinari: Conoscere e saper applicare i principi basilari del carico fisico.Saper strutturare autonomamente una scheda di lavoro, personale. Organizzare le conoscenze acquisite per realizzare progetti motori autonomi . Trasversali: Diagnosticare le proprie competenze ed attitudini Relazionarsi ( lavorare in gruppo ). Dotarsi di criteri di autovalutazione e misurazione delle proprie azioni e prestazioni. Pagina 25 di 66 MODULO 2: AVVIAMENTO ALLO SPORT UNITA' DIDATTICHE Unità 1: SPORT DI SQUADRA: Volley, Basket, Calcio a 5. COMPETENZE Disciplinari: Conoscere e praticare, nei vari ruoli, almeno due sport proposti durante le lezioni. Trasversali: Diagnosticare le proprie competenze ed attitudini. Saper lavorare in gruppo. Dotarsi di criteri di autovalutazione e misurazione delle proprie azioni e Unità 2: SPORT SINGOLI: Tennis Tavolo, Volano, Tamburello. prestazioni. Disciplinari: Conoscere e praticare, almeno due sport proposti durante le lezioni. Trasversali: Diagnosticare le proprie competenze ed attitudini. Saper lavorare in gruppo. Dotarsi di criteri di autovalutazione e misurazione delle proprie azioni e prestazioni. MODULO 3: EDUCAZIONE ALLA SALUTE UNITA' DIDATTICHE Unità 1: STAR BENE ED. ALIMENTARE (Gli alimenti, il fabbisogno energetico, alimentazione e sport. COMPETENZE Identificare e valutare l’efficacia di sani stili di vita. DOPING ( Che cosa è il doping, sostanze vietate, pratiche vietate). IL PRIMO SOCCORSO ( Come trattare i traumi più comuni, emergenze e urgenze) Pagina 26 di 66 Istituto Tecnico Vittorio Veneto Salvemini Latina PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE DOCENTE ANNALISA APICELLA DISCIPLINA RELIGIONE CATTOLICA CLASSE 5° Aafm Anno Scolastico 2015 – 2016 MODULO 1:”La responsabilità dell’uomo verso se stesso” UNITA' DIDATTICHE Unità 1:Da individuo a persona. COMPETENZE Avere una migliore conoscenza di se stessi e dei meccanismi della propria personalità. Riconoscere le varie proposte etiche contemporanee e la posizione della Chiesa cattolica. CONTENUTI Il rapporto con se stessi. Un’identità da formare. La dignità della persona umana e i diritti fondamentali. Le proposte etiche contemporanee e l’etica cristianocattolica. MODULO 2:”La responsabilità dell’uomo verso gli altri” UNITA' DIDATTICHE Unità 1: La responsabilità dell’uomo verso gli altri. COMPETENZE Riconoscere la “diversità” come ricchezza. CONTENUTI Il rapporto con l’altro. Il pregiudizio razziale nella storia. La Shoah. Educare alla diversità. L’etica multiculturale. MODULO 3:”La responsabilità dell’uomo verso il mondo” UNITA' DIDATTICHE Unità 1:Vivere con e per gli altri. COMPETENZE Individuare il contributo della riflessione cattolica nella ricerca di soluzioni ai problemi attuali. Riconoscere il valore della solidarietà e interdipendenza tra uomini e popoli Unità 2:L’etica cristiana in relazione ad alcune problematiche attuali Confrontare la posizione dell’etica cattolica con alcune problematiche attuali CONTENUTI Il principio della persona, del bene comune, della sussidarietà e solidarietà. La globalizzazione. Lo squilibrio tra Nord e Sud del mondo. Giustizia e carità. L’economia etica (Cfr., Banca etica, Commercio equo e solidale, Economia di comunione e di libertà). La dottrina sociale della Chiesa e i rapporti economici. Popoli nel mondo: il migrante è il nostro prossimo. Una società multiculturale integrata. Questione ecologica. Il terrorismo e il rispetto della vita umana. Temi di attualità etc. Pagina 27 di 66 SIMULAZIONI DELLE PROVE D’ESAME Sono state svolte simulazioni delle prove d’esame nelle date sotto indicate. Copia delle tracce e le griglie di valutazione adottate sono allegati al presente documento. Ricordando che la normativa prevede le seguenti TIPOLOGIE della Prima Prova Scritta Tipologia A - Analisi e il commento di un testo letterario o non letterario Tipologia B - Argomento scelto fra quattro ambiti tematici (storico-politico, socioeconomico, artistico-letterario, tecnico-scientifico) svolto nella forma di un saggio breve o articolo di giornale, relazione, intervista o lettera aperta Tipologia C - Traccia di tipo storico Tipologia D - Tema di attualità sono state adottate nelle simulazioni della Prima Prova Scritta le seguenti tipologie: Tutte le tipologie previste dalla normativa _____________________________________________________________________ Ricordando che la normativa prevede le seguenti TIPOLOGIE della Terza Prova Scritta Tipologia A - trattazione sintetica (non più di 5 argomenti) Tipologia B - quesiti a risposta singola (da 10 a 15 quesiti) Tipologia C - quesiti a risposta multipla (da 30 a 40 quesiti) Tipologia D - problemi scientifici a soluzione rapida (non più di 2) Tipologia E - casi pratici e professionali (non più di 2) Tipologia F - progetto (1) e che se le tipologie B e C vengono utilizzate cumulativamente: B quesiti a risposta singola (minimo 8 quesiti) C quesiti a risposta multipla (minimo 16 quesiti) il Consiglio di Classe ha scelto di adottare, nelle simulazioni della Terza Prova Scritta, la seguente tipologia: Tipologia B - quesiti a risposta singola _____________________________________________________________________ Pagina 28 di 66 DATE DI SVOLGIMENTO DELLE PROVE SCRITTE D’ESAME SIMULATE PRIMA PROVA SCRITTA: 1a simul. in data 14/03/2016 2a simul. in data 11/05/2016 SECONDA PROVA SCRITTA: 1a simul. in data 15/03/2016 2a simul. in data 12/05/2016 TERZA PROVA SCRITTA: 1a simul. in data 22/03/2016 2a simul. in data 09/05/2016 TRACCE DELLE SIMULAZIONI Le tracce delle simulazioni delle prove d’esame (PRIMA, SECONDA e TERZA prova scritta) vengono allegate al presente documento. Pagina 29 di 66 GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLA PRIMA PROVA SCRITTA - ITALIANO Candidato___________________________________ INDICATORI Classe ______________ DESCRITTORI 15/15 5 4 10/10 Esposizione e lessico sostanzialmente adeguati 3 2 Presenta errori di ortografia e sintassi non gravi, lessico sufficiente 2 1 Presenta errori ripetuti di ortografia, di sintassi gravi e/o lessico ristretto 1 0,5 Esauriente 4 2,5 Con alcune lacune e imprecisioni 3 2 Diverse lacune e imprecisioni 2 1,5 Incompleta 1 0,5 Imposta l’argomentazione gestendo con sicurezza gli elementi per la redazione del saggio breve / articolo di giornale Si serve sufficientemente degli elementi per la redazione di un saggio breve/ articolo di giornale 4 2,5 3 2 Non sempre si attiene alle modalità di scrittura 2 1,5 Non si attiene alle modalità di scrittura 1 0,5 Sviluppa esaurientemente tutti i punti (con ricchezza di notizie storiche) 4 2,5 Sviluppa sufficientemente tutti i punti anche se in modo generico 3 2 Alcune parti del tema sono fuori traccia e/o non sono state sviluppate o trattate soltanto con conoscenze sommarie 2 1,5 Scarsa conoscenza dell’argomento 1 0,5 Presente e riconoscibile 3 2 Riconoscibile 2 1 Poco riconoscibile 1 0,5 3 2 2 1 Argomenta solo su alcuni aspetti delle problematiche proposte 1 0,5 Il tema è organicamente strutturato 3 2 Il tema è sufficientemente strutturato 2 1 Il tema presenta una struttura disorganica 1 0,5 Rielaborazione e interpretazione autonoma e originale. Buona/ottima capacità di approfondimento 3 2 Rielaborazione e interpretazione soddisfacente 2 1 Difficoltà diffuse ad operare sintesi, analisi e a formulare riflessioni autonome e originali. 1 0,5 Utilizza il linguaggio in modo appropriato, corretto e fluido Tipologia CeD Tipologia B Saggio breve Tipologia A articolo di giornale Tipologia C/D Tema storico Tema di ordine generale Tipologia B Saggio breve articolo di giornale Tipologia A Tipologie ABCD Tipologie ABCD Correttezza ortografica, morfosintattica e lessicale Conoscenza e individuazione della natura del testo e delle sue strutture formali Struttura e coerenza dell’argomentazione Conoscenza degli eventi storici Conoscenza dei temi legati al corrente dibattito culturale Interpretazione critica con argomentazione Organizzazione sintetica ed efficacia argomentativa Organizzazione della struttura del tema Capacità di approfondimento riflessione e sintesi Voto attribuito Esposizione corretta, lessico adeguato Presenta i dati in modo coerente, ne fornisce un’analisi sensata e li dispone organicamente Dispone i dati in modo organico e riesce ad argomentare sulle problematiche proposte a maggioranza all'unanimità ______ /15mi Latina, ________ I Commissari ____________________ ____________________ ____________________ ____________________ ____________________ ____________________ Il Presidente ____________________ Pagina 30 di 66 3,5 2,5 GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLA SECONDA PROVA SCRITTA ECONOMIA AZIENDALE Candidato_________________________________ INDICATORI Classe ______________ Descrittori Valutazione Trattazione di tutti i punti e i quesiti Metà dei punti e dei quesiti Almeno un punto o la metà dei quesiti Appena accennata la trattazione Del tutto preciso, corretto, specifico Corretto, specifico con qualche imprecisione Abbastanza corretto, preciso e specifico Impreciso e spesso inadeguato Completamente scorretto, impreciso Ottimo/Eccellente Discreto/buono Sufficiente Insufficiente Nettamente insufficiente Ottimo/Eccellente Discreto/buono Sufficiente Insufficiente Nettamente insufficiente Conoscenze complete e approfondite con Ottimo/Eccellente Aderenza alla traccia Più della metà dei punti e dei quesiti Ampiezza nello svolgimento della prova Uso del linguaggio Precisione, correttezza, specificità Conoscenza specifica spunti di originalità, interpretazioni corrette dei contenuti Conoscenze complete ma nozionistiche, interpretazione corretta Conoscenze essenziali interpretazione corretta con qualche imprecisione Conoscenze frammentarie e lacunose, interpretazione lacunosa Conoscenze inadeguate e/o inesistenti, interpretazione scorretta Impostazioni tecnico contabili corrette, dati congrui, calcoli esatti Impostazioni tecnico contabili corrette con qualche imprecisione, dati quasi sempre congrui, calcoli quasi sempre corretti Impostazioni tecnico contabili e calcoli parzialmente corretti, dati parzialmente congrui Impostazioni tecnico contabili frammentarie e lacunose, dati poco congrui, calcoli non sempre corretti Impostazioni tecnico contabili del tutto inadeguate, dati e calcoli errati Sviluppo delle conoscenze Commenti, analisi e motivazioni Abilità Correttezza delle impostazioni Congruenza dei dati Correttezza dei calcoli Voto attribuito a maggioranza Punteggio 3 2,5 2 1,5 1 3 2,5 2 1,5 1 4 3,5 Discreto/buono Sufficiente 3 Insufficiente 2 Nettamente insufficiente 1 Ottimo/Eccellente 5 Discreto/buono 4 Sufficiente 3 Insufficiente 2 Nettamente insufficiente 1 all'unanimità ______ /15mi Latina, ________ I Commissari ____________________ ____________________ ____________________ ____________________ ____________________ ____________________ Il Presidente ____________________ Pagina 31 di 66 GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLA TERZA PROVA Punti Completa con qualche imprecisione Corretta ed essenziale Superficiale e frammentaria Scorretta e incompleta Scarsa e confusa Linguaggio specifico, corretto e con varietà lessicale COMPETENZA LINGUISTICO ESPRESSIVA max p. 4 Linguaggio scorrevole e corretto Linguaggio non sempre chiaro e appropriato Linguaggio confuso e scorretto Analisi e sintesi coerenti e autonome CAPACITA' DI ANALISI E SINTESI max p. 3 COMPETENZA A RIELABORARE INFORMAZIONI max p. 2 Analisi e sintesi parziali e imprecise Gravi difficoltà nell'effettuare analisi e sintesi corrette Sa organizzare dati e informazioni in modo corretto Sa organizzare dati e informazioni con qualche difficoltà CANDIDATO _________________________________ materia 6 5 4 3 2 1 4 3 2 1 3 2 1 Completa e approfondita CONOSCENZA DEGLI ARGOMENTI max p. 6 materia MATERIE materia materia 2 1 Totali * * Se il candidato ad un singolo quesito non fornisce alcuna risposta viene attribuito punteggio "zero". Il voto assegnato alla prova è calcolato dividendo la sommatoria dei totali dei punteggi attribuiti a ciascun quesito (sulla base degli indicatori stabiliti) per 12 (numero dei quesiti). In presenza di valori decimali il voto è arrotondato per eccesso se il decimale è uguale o superiore a cinque, per difetto in caso contrario. Punteggio max 15/15 - Sufficienza 10/15 Latina, ______________ Voto attribuito a maggioranza all'unanimità ______/15mi Sommatoria punteggi I Commissari Σ ____________________ ____________________ Il Presidente ____________________ ____________________ ____________________ ____________________ Σ : 12 ____________________ Pagina 32 di 66 GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEL COLLOQUIO – Max 30 punti Candidato_________________________________ Descrittori Classe ______________ Indicatori Conoscenza degli argomenti Ampia ed approfondita Completa e approfondita Completa ma non approfondita Completa con qualche imprecisione Corretta ed essenziale Adeguata Incompleta Superficiale Inadeguata e incompleta Superficiale e frammentaria Scarsa e confusa Non conosce gli argomenti Max punti 12 Competenza linguistica Max punti 9 Capacità di analisi e di sintesi Max punti 5 Competenza a rielaborare dati e informazioni Max punti 4 Punti ……. Esposizione fluida e approfondita Esposizione appropriata e corretta Esposizione scorrevole Esposizione adeguata Esposizione non sempre chiara e corretta Inadeguata e imprecisa Esposizione confusa e scorretta Esposizione completamente scorretta e imprecisa Non conosce gli argomenti 9 8 7 6 5 4 3 2 1 ……. Sa effettuare analisi e sintesi coerenti ed autonome Sa effettuare analisi e sintesi anche se con qualche imprecisione Sa effettuare analisi e sintesi, sebbene talvolta parziali Effettua analisi e sintesi non sempre corrette Non sa effettuare analisi e sintesi corrette 5 4 3 2 1 ……. Ha competenze rielaborative buone e creative Sa organizzare dati ed informazioni in modo semplice Sa organizzare dati ed informazioni con difficoltà Non sa organizzare dati ed informazioni 4 3 2 1 Voto in 30mi _________ Latina, ________ Misurazione e valutazione 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 I Commissari ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ Unanimità Maggioranza Il Presidente ___________________ Pagina 33 di 66 ……. SITUAZIONE FINALE DELLA CLASSE Livelli Area linguistico - umanistica Area tecnico – professionale Ottimo / Buono 50 % 50 % Discreto 15 % 15 % Sufficiente 20 % 20 % Insufficiente 15 % 15 % ELENCO DEGLI EVENTUALI ALLEGATI 1 Traccia della prima simulazione della prima prova scritta d’esame 2 Traccia della prima simulazione della seconda prova scritta d’esame 3 Traccia della prima simulazione della terza prova scritta d’esame 4 Traccia della seconda simulazione della prima prova scritta d’esame 5 Traccia della seconda simulazione della seconda prova scritta d’esame 6 Traccia della seconda simulazione della terza prova scritta d’esame Pagina 34 di 66 Il presente documento sarà acquisito all’albo dell’Istituto e consegnato in copia a ciascun candidato Il consiglio di classe N. DISCIPLINA DOCENTE 1 Lettere/Storia De Cupis Arinalda 2 Inglese Vitali Maria 3 Francese Maretto Alessandra 4 Matematica Ricci Francesco 5 Economia aziendale Pantaleo Pasquale 6 Diritto/Economia De Biaggio Patrizia 7 Educazione fisica Saputo Remo 8 Religione Apicella Annalisa Firma degli Studenti Rappresentanti di Classe FIRMA Cecere Michela _____________________ Milan Veronica _____________________ IL DIRIGENTE SCOLASTICO Prof.ssa Paola Di Veroli _______________________ Latina _13_ maggio 2016 Pagina 35 di 66 ALLEGATI: DIPARTIMENTO DI LETTERE Simulazione Esame di Stato – Lunedì 14 marzo 2016 PROVA DI ITALIANO ________________________________________________________________________________ Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte. Pellegrinaggio Valloncello dell’albero isolato il 16 agosto 1916 In agguato in questa budella di maceria ore e ore ho trascinato la mia carcassa (1) usata dal fango come una suola e come un seme di spinalba (2) Ungaretti uomo di pena ti basta un’illusione per farti coraggio Un riflettore (3) di là mette un mare nella nebbia. Il testo proposto appartiene alla prima raccolta delle poesie di Ungaretti, IL PORTO SEPOLTO (1917), poi confluito in ALLEGRIA DI NAUFRAGI (1919) NOTE 1. la mia carcassa : il mio corpo tormentato -dalla guerra. - 2. spinalba: biancospino - 3. Un riflettore: usato per illuminare le trincee - G.Ungaretti, Vita d’un uomo, Tutte le poesie 1. COMPRENSIONE COMPLESSIVA Individua il tema trattato in ciascuna delle tre parti del testo e la situazione psicologica vissuta dal poeta. 2. ANALISI DEL TESTO a. Analizza la disposizione dei versi, l’uso della punteggiatura, la sintassi, l’analogia. b. Con quale lessico viene descritta la dolorosa esperienza della guerra nella prima parte del testo? c. La condizione esistenziale del poeta è solo negativa o presenta anche qualche elemento positivo? Riguarda solo il poeta o si può estendere a tutta l’umanità? Pagina 36 di 66 3. CONTESTUALIZZAZIONE a. Cosa rappresenta la guerra, tema dominante dell’Allegria ? E’ coerente questa rappresentazione con la scelta interventista di Ungaretti? b. Il tema della guerra è presente in molti testi della letteratura: collega il testo proposto con altri da te conosciuti. TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE” (Puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti) CONSEGNE Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi. Se scegli la forma dell’ «articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che l’articolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo. B1) AMBITO ARTISTICO-LETTERARIO Argomento La bellezza salverà il mondo Documento 1 “L'arte è la via umile al mistero e la vittoria della luce sul buio: per questo la bellezza non muore mai.” Suor Maria Gloria Riva (religiosa e storica dell'arte) Documento 2 L'umanità può vivere senza la scienza, può vivere senza pane, ma soltanto senza la bellezza non potrebbe più vivere perché non ci sarebbe più nulla da fare al mondo. Tutto il segreto è qui. Tutta la storia è qui. (I Demoni, F. Dostoevskij) Documento 3 Egli era per così dire tutto impregnato d’arte […]. Dal padre appunto ebbe il culto delle cose d’arte, il culto spassionato della bellezza, il paradossale disprezzo de' pregiudizi, l'avidità del piacere. […] fin dal principio egli fu prodigo di sé; poiché la grande forza sensitiva, ond’egli era dotato, non si stancava mai di fornire tesori alle sue prodigalità. Ma l’espansione di quella forza era in la distruzione di un’altra forza, della forza morale che il padre stesso non aveva ritegno a reprimere. [...] Il padre gli aveva dato, tra le altre, questa massima fondamentale: bisogna fare la propria vita come un’opera d’arte. Bisogna che la vita d'un uomo d’intelletto sia opera di lui. La superiorità vera è tutta qui. (G. D’Annunzio, Il piacere, libro I, cap. II) Documento 4 Intervista Prof Magatti La bellezza salverà il mondo? Non c’è salvezza senza bellezza (anche in economia). Sì, la bellezza salverà il mondo. Le società moderne, che l'hanno dimenticata, interpretando il benessere come una questione materiale, stanno andando verso la propria infelicità proprio a causa di questa dimenticanza Prof. Magatti, la bellezza salverà il mondo? E questo ha a che fare in qualche modo con la crisi che l”Italia sta vivendo? Non c’è salvezza senza bellezza. Il mondo non può essere salvato dall'economia, dalla tecnologia e neppure dalla religione, se ci si dimentica della bellezza. Senza bellezza non c’è salvezza, lo sanno tutte le religioni che associano all’idea del Paradiso l’idea della bellezza, le regioni antiche lo hanno sempre saputo. Spesso il concetto di bellezza si Pagina 37 di 66 accompagna a quello di tentazione. E’ una distorsione che nulla ha a che fare con la religione e neppure con la religione cristiana. Basterebbe citare San Tommaso per dire che la bellezza è un elemento costitutivo del bene. Non possediamo la bellezza. La bellezza è qualche cosa che ci prende, che ci rapisce, nella quale ci immergiamo ma non possiamo possederla, non è qualcosa che possiamo acquistare. La bellezza non è un possesso, ma si contempla, ci riempie, ci trasforma, ci fa respirare e ci fa vedere le cose diversamente da come le vediamo senza, allarga lo sguardo e il cuore. Tutti sono in grado di fruirne? La bellezza è qualche cosa che gli uomini riconoscono. Ciò non vuol dire che i canoni della bellezza siano gli stessi per tutti. Ciascuno di noi ha concezioni estetiche diverse, che dipendono da fattori culturali, contingenti, soggettivi. Ma la disposizione di fondo all’esperienza estetica della bellezza è costitutiva dell’essere umano. Tutti percepiamo la bellezza come qualche cosa di desiderabile, superiore, abbondante, che ci fa stare bene. Se la bellezza è abbondanza e salvezza, le nostre economie ricche si salveranno? La bellezza è ricchezza, dove non c’è bellezza siamo tutti un po’ più poveri. Ma lo sviluppo che cerca solo efficienze non raggiunge il suo obiettivo, che è quello di creare benessere. Sin dall’antichità l’uomo ha avuto chiari questi concetti. E’ paradossale che nelle società avanzate ci si dimentichi proprio della bellezza, la quale è un elemento costitutivo e non un elemento riconducibile alla mera materia. Le società antiche, più povere, si sono sempre date cura della bellezza. L’idea di benessere tende ad ammalarsi quando si associa al benessere un valore quantitativo. Documento 5 Intervista a Massimo Cacciari “La bellezza salverà il mondo?” Prof. Cacciari ma davvero la bellezza salverà il mondoOggi la celebre frase di Dostoevskij la ripetono tutti, ma l'impressione é che pochi la comprendano. Alla sua domanda rispondo che dipende da cosa si intende per bellezza. Tra i tanti che oggi ripetono e condividono la frase di Dostoevskij, quanti si sono chiesti che cosa sia effettivamente la bellezza? […]. Per Dostoevskij la bellezza non ha nulla di sentimentale. E un concetto impegnativo, profondo. La bellezza per lui può salvare il mondo, in quanto é teofania, é manifestazione della Trinità. Se ci poniamo sul livello della frase di Dostoevskij, la bellezza può realmente salvare il mondo perché è lo splendore in terra della verità, e per lui la verità è Dio, il Dio cristiano, la Trinità, in particolare nella inflessione ortodossa, che tuttavia possiede dimensioni che troviamo anche in Tommaso d'Aquino. Ben diverso il discorso se si prende la concezione classica della verità. Ci dica… Per i greci Kalon, il bello, indica la funzionalità, ciò che funziona bene. Ciò che è bello lo è perché utile, serve, é dentro una funzionalità armonica. […]. Il problema é che oggi prevale un'idea puramente estetica di bellezza. La bellezza é il piacere e nulla più. Se la bellezza é solo questo, non salva proprio un bel niente. Perché? Perché se la bellezza si identifica con il piacere, allora ognuno é chiuso nella propria reazione personale, ovvero proprio in quell'individualismo che é il grande limite della società attuale. Se la bellezza é questo si alimenta quello che é il grande problema della società di oggi, ovvero l'individualismo. Far coincidere il bello con il "mi piace" é un disastro, altroché salvezza! Oggi siamo immersi in un mondo devastato, immerso nell’individualismo e bisogna uscirne. Cosa può spezzare questa chiusura? E chi può saperlo? Forse davvero occorre un Dio che scenda sulla terra. E già venuto una volta, ed é andata come é andata. Magari una seconda volta andrà meglio! Pagina 38 di 66 doc. n. 6 Sandro Botticelli – La Nascita di Venere B 2)AMBITO SOCIO-ECONOMICO Argomento - La terra è ferita: serve una conversione ecologica» DOC. N.1 « Laudato si’, mi’ Signore », cantava san Francesco d’Assisi. In questo bel cantico ci ricordava che la nostra casa comune è anche come una sorella, con la quale condividiamo l’esistenza, e come una madre bella che ci accoglie tra le sue braccia: « Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre Terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba ».Questa sorella protesta per il male che le provochiamo, a causa dell’uso irresponsabile e dell’abuso dei beni che Dio ha posto in lei. Siamo cresciuti pensando che eravamo suoi proprietari e dominatori, autorizzati a saccheggiarla. La violenza che c’è nel cuore umano ferito dal peccato si manifesta anche nei sintomi di malattia che avvertiamo nel suolo, nell’acqua, nell’aria e negli esseri viventi. Per questo, fra i poveri più abbandonati e maltrattati, c’è la nostra oppressa e devastata terra, che « geme e soffre le doglie del parto » (Rm 8,22). Dimentichiamo che noi stessi siamo terra (cfr Gen 2,7). Il nostro stesso corpo è costituito dagli elementi del pianeta, la sua aria è quella che ci dà il respiro e la sua acqua ci vivifica e ristora. Enciclica Laudato si’ DOC .N.2 (...) Quest’enciclica, infatti, è innanzi tutto una dura ma obiettiva presa di coscienza sulla realtà della nostra casa comune, la terra con il suo Creato. È lucidissima nell’analisi di quanto danno abbiamo fatto alle cose e alle persone impostando i nostri modelli di sviluppo in maniera dissennata, per cui abbiamo lasciato che la nostra politica soggiacesse all’economia e l’economia alla tecnologia. Nella sua prima parte lo scritto è un perfetto riassunto, altamente educativo, della situazione in cui si trova il mondo: inquinamento e cambiamento climatico, la questione dell’acqua ,la perdita di biodiversità con le conseguenze del deterioramento della qualità della vita umana, il degrado sociale, il diffondersi dell’iniquità in un mare d’indifferenza e di presunta impotenza. . Nel testo di Francesco non mancano riferimenti chiarissimi e trasparenti a un sistema tecno-finanziario che non funziona e che dimostra ogni giorno la sua incompatibilità con una società armonica e giusta. (...) L’enciclica ci chiede di partire dalle risorse, dalla terra, dall’acqua, dall’agricoltura e dal cibo, quindi da un afflato ecologico che però immediatamente comprende anche l’uomo e non può più tollerare le ingiustizie che perpetriamo, tanto alla natura quanto ai nostri fratelli e sorelle. Carlo Petrini: «Nuovi stili di vita per salvare il mondo e chi lo abita» DOC.N. 3 Sono un archeologo e il presidente del Fondo Ambiente Italiano e come tale non posso non rispondere all'appello del Papa. Prima, proprio perché l'archeologo, che tutto incontra scavando, del tutto sempre si preoccupa, dando valore sia al Colosseo e sia a ossa, lische e noccioli contenuti in una sua fogna, per cui ha un forte senso del contesto… Poi, perché il presidente FAI intende l'ambiente non come una natura preminente e contrapposta alla cultura, ma come il solo in grado di comprendere insieme natura, paesaggio e patrimonio storico e artistico, come la Costituzione italiana prevede e impone di tutelare e promuovere e che l'Enciclica assume come idea unitaria e onnicomprensiva, lontano da qualsiasi naturalistica unilateralità. L'Enciclica edita a Roma guarda al globo non dagli splendori accumulati sopra la tomba di Pietro ma dalle periferie miserrime dell'America latina, che rappresentano l'ultimo confine, la fine del mondo del tempo nostro. Nulla di romano, d'italiano e di europeo in questo sguardo universale, consentito da Roma, ma che si oppone alla Roma dei re, dei Pagina 39 di 66 consoli, dei principi e forse anche degli stessi sovrani del potere temporale pontificio, nelle cui stanze l'ultimo vescovo ha rifiutato di abitare, per tornare a imitare il falegname di Nazareth, messia e figlio di Dio- Il presidente del FAI Andrea Carandini interviene nel dibattito sull'Enciclica di Papa Francesco aperto dall'economista Marco Vitale. Gennaio 2016 DOC. N.4 Nel ristretto ambito in cui si sono svolti i colloqui, l’accordo approvato dalla conferenza Onu sul clima di Parigi è un grande successo. L’accordo sul tetto fissato per il riscaldamento globale (”ben al di sotto dei 2 gradi centigradi, dopo che per tanti anni questa richiesta era stata respinta, può essere visto come una clamorosa vittoria. Da questo e altri punti di vista, il documento finale è più forte di quanto molti si aspettassero. (…) I nostri governi si preoccupano tanto di non oberare di debiti le prossime generazioni, ma hanno appena deciso di lasciare loro un’eredità ancora più pericolosa: l’anidride carbonica prodotta dal protrarsi dell’uso dei combustibili fossili, e le conseguenze a lungo termine che questo avrà sul clima del pianeta. Con un aumento delle temperature di 2 gradi, ampie regioni della superficie terrestre diventeranno meno abitabili, e probabilmente le loro popolazioni saranno colpite da fenomeni estremi: periodi di siccità più lunghi in alcune zone, e inondazioni devastanti in altre, che potrebbero influire notevolmente sull’approvvigionamento alimentare. In molte parti del mondo, isole e zone costiere rischieranno di essere inghiottite dalle onde. George Monbiot, The Guardian, Regno Unito 13 dicembre 201 DOC. N.5 Nel suo terzo reportage dalla conferenza di Parigi, Naomi Klein conversa con la giornalista di Mediapart Jade Lindgaard per spiegare come gli attivisti devono continuare a fare pressione sulle aziende che producono combustili fossili e influenzano la politica anche alla Cop21. Il 5 dicembre i rappresentanti delle delegazioni degli oltre 190 paesi presenti alla conferenza hanno consegnato al ministro degli esteri francese Laurent Fabius, nelle vesti di presidente della conferenza, una bozza dell’accordo. Tuttavia, secondo Lindgaard e Klein, il testo “non presenta nessuno strumento per combattere i cambiamenti climatici”. Per Naomi Klein a Parigi ci sono poche proposte e troppe compagnie petrolifere. 07 dicembre 2015 B 3)AMBITO STORICO-POLITICO Argomento: La lunga strada dei diritti dal voto alle donne DOC. N. 1 Nel 1946 le donne italiane votano per la prima volta. Poche tra quelle che con slancio ma ordinatamente fanno la fila ai seggi, chi con un bambino in braccio, chi orgogliosa del vestito più bello, chi trepidante ed esausta dopo mesi di impegno politico, sanno che quel giorno vede la realizzazione di speranze e aspettative che in passato hanno caratterizzato più di una generazione di donne. In gran parte ignare di questa lunga storia si confessarono anche le principali dirigenti del Centro Femminile Italiano, dell’Unione Donne Italiane, impegnate, a guerra appena conclusa, in un vero e proprio apprendistato della politica tra le donne. Se il voto femminile rappresenta un momento chiave del lungo processo di ricostruzione politica e morale dell’Italia dopo, la guerra e i venti anni della dittatura fascista, la storia della battaglia per la conquista del voto comincia, va detto, molto prima. Marina d'Amelia - Donne alle urne. DOC. N. 2 Pagina 40 di 66 Teresa Noce, una delle donne elette all’Assemblea Costituente, nella sua autobiografia, rivoluzionaria professionale, ricorda: Le elezioni per l’Assemblea Costituente furono le prime elezioni politiche democratiche dopo la Liberazione. Votarono anche le donne, a cui era stato finalmente concesso il diritto di voto. Dopo la loro partecipazione alle lotte contro il fascismo e alla guerra partigiana, sarebbe stato difficile continuare a negare loro il diritto di voto. Anche il grande numero di condannate dal Tribunale Speciale durante il ventennio nero, quasi tutte comuniste, aveva contribuito a dimostrare la maturità politica delle donne. Nel nostro partito, però, come in altri del CLN, non vi era stato un completo accordo. Si diceva che, data l’arretratezza persistente tra le grandi masse femminili, specialmente in quelle delle,campagne e del Meridione, ancora in prevalenza dominate dalla Chiesa, avremmo portato solo milioni di voti alla Democrazia Cristiana. Ma prevalse, giustamente, la tesi che il voto era una conquista di libertà civile e democratica per le donne e che, nell’esercizio del voto, anche le masse più arretrate potevano sperimentare la loro educazione politica. […] Fui designata capolista nelle due circoscrizioni di Modena-Reggio e di Parma-Piacenza. La campagna elettorale fu una faticaccia. Parlai dappertutto con la mia solita foga fino a perdere completamente la voce. […] Il ricordo di una costituente di Teresa Noce DOC. N. 3 Nel periodo Risorgimentale in Italia il dibattito sui diritti delle donne, la loro educazione ed emancipazione fu assai provinciale. Molti degli "illustri pensatori" del Risorgimento italiano si limitarono a ribadire la soggezione della donna. Secondo Gioberti: "La donna, insomma, è in un certo modo verso l’uomo ciò che è il vegetale verso l’animale, o la pianta parassita verso quella che si regge e si sostentata da sé". Per Rosmini: "Compete al marito, secondo la convenienza della natura, essere capo e signore; compete alla moglie, e sta bene, essere quasi un’accessione, un compimento del marito, tutta consacrata a lui e dal suo nome dominata". Secondo Filangieri spetta alla donna l’amministrazione della famiglia e della prole, mentre le funzioni civili spettano all’uomo. Simili teorie furono alla base del diritto di famiglia dell’Italia unita, riformato soltanto nel 1975. Anche per quanto riguardava i diritti politici, il dibattito in Italia era stato assai poco acceso. Le stesse donne attive sulla scena politica erano uno sparuto gruppo di eccezioni DOC. N. 4 Nel libro "Politica della Famiglia" del teorico fascista Loffredo, si legge: "La donna deve ritornare sotto al sudditanza assoluta dell’uomo, padre o marito; sudditanza e, quindi, inferiorità spirituale, culturale ed economica" per far questo consiglia agli Stati di vietare l’istruzione professionale delle donne, e di concedere soltanto quell’istruzione che ne faccia "un’eccellente madre di famiglia e padrona di casa". DOC. N. 5 "Lina Merlin ricorda che, quando propose alla Costituente l'emendamento al testo dell' articolo 3 della Costituzione con l'aggiunta delle parole "di sesso", alcuni colleghi osservarono "che con le parole "tutti i cittadini" si indicavano uomini e donne, il mio emendamento era dunque superfluo" e lei replicò: "Cittadino è considerato solo l'uomo con i calzoni, e non le donne, anche se oggi la moda consente loro di portare i calzoni". (Anna Rossi-Doria, Diventare cittadine. Il voto alle donne in Italia, Firenze, Giunti, 1996). Pagina 41 di 66 DOC. N.6 La conquista del voto, sancita dal decreto legislativo n. 23 del 1° febbraio del 1945, avviene dopo settantaquattro anni dalla prima richiesta di voto alle donne presentata nel Parlamento del Regno Unito nel 1871. Il diritto di voto pur arrivando "quasi alla chetichella", al culmine della lotta di liberazione e mentre si cominciano a porre le basi del futuro stato democratico, rappresenta un momento di passaggio, uno snodo in un cammino di battaglie per i diritti civili che, iniziato un secolo prima, è proseguito per la loro realizzazione concreta negli anni del secondo dopoguerra e continua ancora oggi. Laura Derossi, Università di Torino DOC.N. 7 Articolo 48 della Costituzione italiana: "Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età. Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico. Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indignità morale indicati dalla legge." DOC .N. 8 Era il 1 febbraio 1945. Con la guerra ancora in corso, l'Italia già attraversata dai carri armati alleati allarga a tutti i cittadini il diritto a scegliersi i propri rappresentanti in Parlamento e instaura il suffragio universale. E' il Governo Bonomi III, sostenuto da Democrazia Cristiana, Partito Comunista, Partito Liberale e Partito Democratico del Lavoro, a varare il Decreto legislativo numero 23 che estende alle donne il diritto di voto. Un fatto storico. Varato dal Consiglio dei Ministri il 1° febbraio 1945, il provvedimento nasce su proposta dei comunista Palmiro Togliatti, allora vicepresidente del Consiglio dei Ministri, e il democristiano Alcide De Gasperi, ministro degli Esteri. Uno dei primi compromessi virtuosi in nome di una conquista più alta e nobile. Le elezioni amministrative tra marzo e aprile del 1946 segnarono l'inizio della nuova era culturale. Ma è nel 2 giugno dello stesso anno, in occasione del Referendum tra Monarchia e Repubblica e l'elezione dell'Assemblea costituente, che avviene la prima partecipazione di massa al voto elettorale delle donne. Un ulteriore passo verso quell'uguaglianza dei diritti che fu sancita a breve con la nascita della Costituzione nel 1947. ilmamilio.it DOC. N. 9 Viene qui riportato, in ordine alfabetico, l'elenco dei vari Stati con accanto l'indicazione della data in cui in essi è stato introdotto il diritto di voto per le donne (suffragio femminile): Albania, 1946; Argentina, 1947; Australia, 1902; Austria, 1919; Belgio, 1920; Bolivia, 1945; Brasile, 1946; Bulgaria, 1947; Canada, 1918; Cecoslovacchia, 1919; Ceylon, 1931; Cile, 1949; Cina, 1947; Corea, 1948; Costa Rica, 1936, Cuba, 1940, Danimarca, 1915; Ecuador, 1946; Egitto, 1956; El Salvador, 1946; Filippine, 1937; Finlandia, 1906; Francia, 1946; Germania, 1919; Giappone, 1945; Giordania, 1955; Grecia, 1949; Guatemala, 1945; Honduras, 1955; India, 1921; Indonesia, 1949; Inghilterra, 1918; Israele, 1948; Italia, 1945; Jugoslavia,1945; Libano, 1952; Liberia, 1945; Lussemburgo, 1919; Mongolia, 1944; Norvegia, 1953; Nuova Zelanda, 1893; Olanda, 1919; Pakistan, 1921; Panama, 1946; Polonia, 1919; Portogallo, 1945; Repubblica Dominicana, 1942; Romania, 1946; Siria, 1949; Spagna, 1942; Svezia, 1921; Tailandia, 1932; Turchia, 1934; Ungheria,1945; Unione Sudafricana,1930; URSS, 1917; USA, 1920; Venezuela, 1942." (Esistere come donna, a cura di Rachele Farina, Milano, Mazzotta, 1983, p. 72). B 4)AMBITO TECNICO-SCIENTIFICO Argomento: Il cammino della scienza Documenti 1) IL buon vecchio Einstein si è salvato. La sua teoria della relatività, messa in forse dagli esperimenti Pagina 42 di 66 del Cern sui neutrini veloci, si è salvata anch' essa. È stato infatti annunciato che le macchine usate per l' esperimento erano difettose. L' episodio ci permette di fare alcune considerazioni. La prima, anticipata di molti decenni dallo stesso Einstein, è che «la scienza non è una repubblica delle banane, in cui succedono rivoluzioni ogni sei mesi». Il pubblico si appassiona sempre ai cambiamenti epocali, ma forse nella scienza è più utile concentrarsi sugli aspetti ormai assodati, sui risultati acquisiti, che non sulle nuove idee che ancora attendono conferme e verifiche. La seconda considerazione è, però, che all' annuncio dell' esperimento il mondo intero si è coalizzato nel tentativo di comprendere quali sarebbero state le conseguenze teoriche e pratiche di una velocità superluminale dei neutrini. Articoli di giornale, discussioni sui blog, seminari di ricerca hanno rivisto i fondamenti della relatività di Einstein, mettendo a volte in luce aspetti nascosti o impostazioni innovative che un secolo di abitudine alla teoria avevano lasciato in ombra. In un' intervista al nostro giornale, pochi giorni dopo l' annuncio dei risultati dell' esperimento, il premio Nobel Shelly Glashow ha sottolineato quali sarebbero state le conseguenze d' una conferma dell' esperimento: conseguenze così in contrasto con il resto della fisica conosciuta, che costituivano quasi una confutazione per assurdo dell' esperimento stesso. Ma questi suoi contributi, insieme a quelli di molti altri, ci hanno comunque chiarificato che possiamo considerare la velocità della luce come un limite insuperabile,e possiamo continuarea usare la relatività come una teoria insostituibile. Gli occhi del mondo intero si concentrano ora, dopo l' ubriacatura dei neutrini, su altri esperimenti del Cern e di altri laboratori. In particolare, l' annunciata e probabile scoperta della cosiddetta «particella di Dio», così come dell' attesa, ma per ora ancora non verificata, esistenza di «particelle simmetriche». L' episodio dimostra comunque come la scienza contenga dentro di sé gli anticorpi per i propri possibili errori, e come in un breve volgere di tempo la comunità scientifica possa mettere proposte anche rivoluzionarie sotto il microscopio per verificarle o confutarle. E' in questo processo dialettico di dimostrazioni e refutazioni che si cela il segreto del successo della scienza.( Piergiorgio Odifreddi , La Vendetta Di Einstein , La Repubblica, 23 febbraio 2012 ) DOC. N. 2 “La scienza non posa su un solido strato di roccia. l’ardita struttura delle sue teorie si eleva, per cosìdire, sopra una palude. È come un edificio costruito su palafitte. Le palafitte vengono conficcate dall’alto, giù nella palude, ma non in una base naturale o “data”; e il fatto che desistiamo dai nostri tentativi di conficcare più a fondo le palafitte non significa che abbiamo trovato un terreno solido. Semplicemente ci fermiamo quando siamo soddisfatti e riteniamo che almeno per il momento i sostegni siano abbastanza stabili da sorreggere la struttura.” (Karl Popper, La logica della scoperta scientifica, 1934) DOC. N .3 “Sebbene il preconcetto e la resistenza all’innovazione possano impedire molto facilmente il progresso scientifico, la loro onnipresenza è tuttavia un chiaro sintomo delle caratteristiche dalle quali dipende la continua vitalità della ricerca. Chiamerò tali caratteristiche, nel loro insieme, il dogmatismo della scienza matura… Non c’è bisogno di fare della resistenza o del dogma una virtù per riconoscere che nessuna scienza matura potrebbe esistere senza di loro. (T. Kuhn, La funzione del dogma nella ricerca scientifica, 1963) DOC. N. 4 Il comandar poi a gli stessi professori d'astronomia, che procurino per lor medesimi di cautelarsi contro alle proprie osservazioni e dimostrazioni, come quelle che non possino esser altro che fallacie e sofismi, è un comandargli cosa più che impossibile a farsi; perché non solamente se gli comanda che non vegghino quel che e' veggono e che non intendino quel che gl'intendono, ma che, cercando, trovino il contrario di quello che gli vien per le mani. Però, prima che far questo, bisognerebbe che fusse lor mostrato il modo di far che le potenze dell'anima si comandassero l'una all'altra, e le inferiori alle superiori, sì che l'immaginativa e la volontà potessero e volessero credere il contrario di quel che l'intelletto intende (parlo sempre delle proposizioni pure naturali e che non sono de Fide, e non delle sopranaturali e de Fide). Io vorrei pregar questi prudentissimi Padri, che volessero con ogni diligenza considerare la differenza che è tra le dottrine opinabili e le dimostrative; acciò, rappresentandosi bene avanti la mente con qual forza stringhino le necessarie illazioni, si accertassero maggiormente come non è in potestà de' professori delle scienze demostrative il mutar l'opinioni a voglia loro, applicandosi ora a questa ed ora a quella, e che gran differenza è tra il comandare a un matematico o a un filosofo e 'l disporre un mercante o un legista, e che non con, l'istessa facilità si possono mutare le conclusioni dimostrate circa le cose della natura e del cielo, che le opinioni circa a quello che sia lecito o no in un contratto, in un censo, in un cambio. Galileo Galilei, Lettera a Madama Cristina Di Lorena Granduchessa Di Toscana, (1615) Pagina 43 di 66 DOC. N. 5 Vale la pena di mostrare , con uno specifico esempio, a che cosa Bachelrd intendeva quando parlava 1) di ostacoli epistemologici, 2) del distacco della scienza dal realismo del senso comune , 3) di una falsa continuità storica(fondata sull’uso delle stesse parole) . Fino all’ Ottocento appare del tutto evidente che per illuminare è necessario bruciare una qualche materia. Nella lampada elettrica a filo incandescente di Edison, al contrario, si tratta di impedire che una materia bruci. L’ampolla di vetro non serve a proteggere la fiamma dall’aria, ma a garantire il vuoto attorno al filamento. Le vecchie e le nuove lampade hanno una sola cosa in comune: servono a sconfiggere il buio. Possiamo designarle con lo stesso termine solo adottando questo punto di vista , che è il punto di vista della vita quotidiana. In realtà quel mutamento tecnico implica una complicata teoria della combustione , che ha a che fare con la altrettanto complicata storia della scoperta dell’ossigeno. (Paolo Rossi, La nascita della scienza moderna in Europa, Laterza 1997) TIPOLOGIA C - TEMADIARGOMENTO STORICO Il primo conflitto mondiale si concluse con la disintegrazione di grossi e potenti imperi. Le modifiche radicali intervenute nell'assetto geopolitico generarono tra le nuove potenze rapporti conflittuali, che portarono alla seconda guerra mondiale e che pesano ancora oggi sulla politica europea. Il candidato discuta e sviluppi l'argomento proposto, esponendo le proprie riflessioni. TIPOLOGIA D - TEMADI ORDINE GENERALE Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito.. perché la lettura è un’immortalità all’indietro".Dall’articolo di Umberto Eco “Perché i libri allungano la vita” pubblicato sulla rubrica La bustina di Minerva, L’Espresso, 2 giugno 1991. Durata massima della prova : 6 ore E’ consentito soltanto l’uso del dizionario della lingua italiana Il candidato: _______________________________ _________ Classe 5^ Sezione (cognome e nome) Tipologia scelta: ______________________________________________________ (indicare la tipologia scelta da parte del candidato) Latina, 14 marzo 2016 Pagina 44 di 66 DIPARTIMENTO DI LETTERE Simulazione Esame di Stato – Mercoledì 11 maggio 2016 PROVA DI ITALIANO ____________________________________________________________________ Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte. L. PIRANDELLO, da “L’umorismo” Vediamo dunque, senz’altro, qual è il processo da cui risulta quella particolar rappresentazione che si suol chiamare umoristica; se questa ha peculiari caratteri che la distinguono, e da che derivano: se vi è un particolar modo di considerare il mondo, che costituisce appunto la materia e la ragione dell’umorismo. Ordinariamente, [...] l’opera d’arte è creata dal libero movimento della vita interiore che organa le idee e le immagini in una forma armoniosa, di cui tutti gli elementi han corrispondenza tra loro e con l’idea-madre che le coordina. La riflessione, durante la concezione, come durante l’esecuzione dell’opera, ne segue le fasi progressive e ne gode, raccosta i varii elementi, li coordina, li compara. La coscienza non rischiara tutto lo spirito; segnatamente per l’artista essa non è un lume distinto dal pensiero, che permetta alla volontà di attingere in lei come in un tesoro d’immagini e d’idee. La coscienza, in somma, non è una potenza creatrice, ma lo specchio interiore in cui il pensiero si rimira; si può dire anzi ch’essa sia il pensiero che vede se stesso, assistendo a quello che esso fa spontaneamente. E, d’ordinario, nell’artista, nel momento della concezione, la riflessione si nasconde, resta, per così dire, invisibile: è, quasi, per l’artista una forma del sentimento. Man mano che l’opera si fa, essa la critica, non freddamente, come farebbe un giudice spassionato, analizzandola; ma d’un tratto, mercé l’impressione che ne riceve. Questo, ordinariamente. Vediamo adesso se, per la natural disposizione d’animo di quegli scrittori che si chiamano umoristi e per il particolar modo che essi hanno di intuire e di considerar gli uomini e la vita, questo stesso procedimento avviene nella concezione delle loro opere; se cioè la riflessione vi tenga la parte che abbiamo or ora descritto, o non vi assuma piuttosto una speciale attività. Ebbene, noi vedremo che nella concezione di ogni opera umoristica, la riflessione non si nasconde, non resta invisibile, non resta cioè quasi una forma del sentimento, quasi uno specchio in cui il sentimento si rimira; ma gli si pone innanzi, da giudice; lo analizza, spassionandosene; ne scompone l’immagine; da questa analisi però, da questa scomposizione, un altro sentimento sorge o spira: quello che potrebbe chiamarsi, e che io difatti chiamo il sentimento del contrario. Vedo una vecchia signora, coi capelli ritinti, tutti unti non si sa di quale orribile manteca, e poi tutta goffamente imbellettata e parata d’abiti giovanili. Mi metto a ridere. Avverto che quella vecchia signora è il contrario di ciò che una vecchia rispettabile signora dovrebbe essere. Posso così, a prima giunta e superficialmente, arrestarmi a questa impressione comica. Il comico è appunto un avvertimento del contrario. Ma se ora interviene in me la riflessione, e mi suggerisce che quella vecchia signora non prova forse nessun piacere a pararsi così come un pappagallo, ma che forse ne soffre e lo fa soltanto perché pietosamente s’inganna che, parata così, nascondendo così le rughe e la canizie, riesca a trattenere a sé l’amore del marito molto più giovane di lei, ecco che io non posso più riderne come prima, perché appunto la riflessione, lavorando in me, mi ha fatto andar oltre a quel primo avvertimento, o piuttosto, più addentro: da quel primo avvertimento del contrario mi ha fatto passare a questo sentimento del contrario. Ed è tutta qui la differenza tra il comico e l’umoristico. L. PIRANDELLO- da “L’umorismo”. Il passo è tratto dal saggio intitolato L’umorismo che Luigi Pirandello pubblicò nel 1906. In questa opera si delinea sempre più chiaramente la schematizzazione definitiva della visione pessimistica e relativistica che lo scrittore ha della realtà.. Pagina 45 di 66 Parafrasi e comprensione complessiva Chiarisci con esempi liberamente scelti da opere dello stesso Pirandello, o di altri autori, la distinzione che il testo propone tra “avvertimento del contrario” e “sentimento del contrario”. 2. Analisi e commento del testo 2.1. Il testo definisce alcuni concetti e assegna loro una particolare funzione. Analizza i seguenti rapporti: a) il “libero movimento della vita interiore” e l’organizzazione delle “idee” e delle “immagini” in una “forma armoniosa”; b) la “riflessione” e il suo compito di coordinamento e di comparazione degli elementi su cui si esercita; c) la “coscienza” come “pensiero” che vede se stesso, assistendo a quello che esso fa spontaneamente. 2.2. La teoria dell’umorismo propone a suo chiarimento l’esempio di una anziana signora che vuole nascondere i suoi anni. Analizza le forme linguistiche con cui l’autore costruisce il suo esempio. 2.3. Analizza i vocaboli usati per indicare l’azione della riflessione. 3. Approfondimenti L’esempio della vecchia signora ricorda altri personaggi pirandelliani. Parlane, con riferimenti al contesto culturale e letterario dell’opera dello scrittore. TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE” (puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti) CONSEGNE Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi. Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che l’articolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo. B1) AMBITO ARTISTICO-LETTERARIO Argomento: LA TRISTEZZA DOC: 1“E’ un languore sgradevole in cui consiste il disagio che l’anima riceve dal male” : così Cartesio definì la tristezza nella sua opera “Le passioni dell’anima”. DOC:2 Vincent van Gogh, Wheat Field with Crows (1890) Pagina 46 di 66 DOC.3 DOC:4 “Quando, come un coperchio, il cielo pesa greve schiaccia l’anima che geme nel suo eterno tedio, e stringendo in un unico cerchio l’orizzonte fa del dì una tristezza più nera della notte[…]” Charles Baudelaire. “Spleen” DOC:5 “Il più solido piacere di questa vita, è il piacere vano delle illusioni.” [G. Leopardi] DOC:6 Francesco Hayez, “Pensiero malinconico”, 1842, olio su tela, 135 x 98 cm, Milano, Pinacoteca di Brera.Francesco Hayez è stato uno pittore italiano, massimo esponente del Romanticismo storico. Molte sue opere sono criptate, nascondono quindi un messaggio nascosto, specialmente politico. Il dipinto “Pensiero malinconico” rappresenta una fanciulla presa dalla malinconia. DOC.7 Tutti morimmo a stento ingoiando l’ultima voce tirando calci al vento Pagina 47 di 66 vedemmo sfumare la luce. L’urlo travolse il sole l’aria divenne stretta cristalli di parole l’ultima bestemmia detta. “ Fabrizio De Andrè – La ballata degli impiccati B 2)AMBITO SOCIO-ECONOMICO Argomento: Il ruolo dell’istituzione familiare nella società del terzo millennio DOC.1 Chissà se il movimento gay, lesbiche e trans quando ha scelto la bandiera arcobaleno quale proprio emblema ha pensato alla canzone che canta Dorothy nel “Mago di Oz”: Over the Rainbow? Probabilmente no. Questa bandiera del resto ha già una sua lunga storia; dal movimento hippy californiano degli Anni Sessanta alle manifestazioni popolari contro la guerra e per la pace degli Anni Ottanta, sono diversi i gruppi e le aggregazioni che hanno issato questa sequenza di colori come proprio stendardo. L’hanno fatto per ricordare che l’arcobaleno è un fenomeno fisico che appare là dove cessano le implacabili piogge, com’era accaduto allo stesso Noè nel momento in cui, dopo il Diluvio universale, cercava di toccare la terra ferma per ricominciare la vita sulla faccia della Terra invasa dalle acque con il suo vascello di creature a coppie. Le famiglie arcobaleno, che sono scese in piazza per manifestare a favore delle unione civili hanno molta voglia di andare al di là di questo simbolo, come canta Dorothy, Noè compreso, e di entrare in una vita quotidiana fatta di una sicurezza garantita dalla legge, qualcosa di molto normale, dove la parola ha un significato letterale: vivere in una norma sancita e uguale per tutti. di Marco Belpoliti (La Stampa, 24.01.2016) DOC:2 Quello che appare oggi in gioco nella estremizzazione del problema delle «unioni civili» è il tema della identità là dove, ci ricordano gli antropologi, l’identità è sempre una costruzione culturale. Appena una società intende costruire una propria identità intorno a un valore - in questo caso «la famiglia» - immediatamente s’imbatte in un problema di alterità. L’identità si costruisce a scapito della alterità, combattendo l’alterità, riducendo quelle che sono le possibili potenzialità alternative, ha scritto Francesco Remotti -Contro l’identità (Laterza). DOC:3 Siamo tutti cannibali (il Mulino), Claude Lévi-Strauss ha mostrato come non sia affatto la consanguineità a fondare la famiglia. Il grande etnologo francese fa l’esempio di società in cui la famiglia è composta di un fratello e di una sorella e nessun padre: tutti i figli avuti dalla donna sono stati concepiti con partner diversi, ma ne fanno integralmente parte e sono allevati dai fratelli; in un’altra una donna sterile può essere considerata un uomo e sposare un’altra donna e allevare con lei i figli. Altre ancora hanno abolito la categoria del marito e si sono fondate su forme di struttura famigliare che esclude quella biologica puntando piuttosto sul legame sociale. DOC: 4 L’articolo 29 della Costituzione recita: «La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio», con una formulazione di compromesso raggiunta il 22 dicembre 1947 dall’Assemblea Costituente fra le opposte formulazioni della destra («la famiglia è una società naturale») e della sinistra («la famiglia è un’istituzione morale»). DOC. 5 Che cos’è oggi la famiglia? Se ne parla, e forse anche troppo, solo quando è un luogo di incomprensioni, sofferenze, e, peggio, delitti o, al contrario, quando è rifugio, una comoda placenta. La Corte di Cassazione ha stabilito che un trentenne che rifiuta una sistemazione da lui ritenuta non all’altezza delle sue aspirazioni ha diritto al mantenimento da parte della famiglia. Non ho elementi per attribuire al giovane in questione particolari doti di furbizia nel restare a carico dei genitori, credo, però, che la decisione della Corte costituisca un precedente piuttosto inquietante perché non è di alcun aiuto ai giovani. Sono convinto che sia bene continuare a sognare fino a tarda età ma non è positivo rimandare troppo in là nel tempo il momento di tentare di realizzare i propri desideri Pagina 48 di 66 rischiando in proprio. In Italia si completano gli studi più tardi che in altre parti d’Europa. I nostri laureati hanno in media 28 anni [mentre in Francia] si completano gli studi, come in Germania o Gran Bretagna, tra i 23 e i 24 anni. Da noi si comincia a lavorare molto più tardi e ci si stacca dalla famiglia, acquistando una vera e propria indipendenza, ancora più in là negli anni. Nell’epoca della famiglia allargata, c’è anche la famiglia 'allungata', nella quale genitori e figli vivono sotto lo stesso tetto molto più a lungo. Positivo? Non direi. Non si diventa marinai restando in porto a sognare gli oceani. Deve pure arrivare il momento di tentare la navigazione. Non si cresce senza rischio. È opportuno tornare a riflettere su ciò che la famiglia, data per morta e risorta più volte negli ultimi trent’anni, può e deve dare ai figli ma anche sui limiti della sua presenza nella nostra vita e sulle trasformazioni che subisce. Di fronte a notizie di cronaca che tendono a descrivere le realtà familiare in termini preoccupanti e allarmanti, reagiamo iperproteggendo i figli ma è ben noto che anche un eccesso di protezione rende più ansiosi. […] Una famiglia sana è normalmente conflittuale perché, anche se oggi è composta da pochissime unità, resta pur sempre un esperimento di convivenza tra diversi, per età, sesso e storie personali. Esperimento non facile perché ostacolato da una diffusa accezione negativa del conflitto, dal timore delle differenze, dalla tendenza a non accettare o a negare le diversità per quieto vivere.La famiglia non è soltanto un rifugio dove trovare, nel migliore dei casi, sicurezza affettiva, morale e materiale ma è anche, e soprattutto, un luogo di promozione delle risorse, dell’autonomia e dell’iniziativa dei singoli membri. L’obiettivo dell’autonomia e dell’indipendenza deve tornare a fare parte dei desideri dei figli e dei genitori. Quando veniamo al mondo siamo sotto la totale responsabilità altrui. Poi dobbiamo assumerci le fatiche, gli oneri, ma anche il piacere delle nostre responsabilità e cominciare a scrivere in proprio, per quanto possibile, la nostra storia. I rischi non mancano e i risultati non sono garantiti ma le possibilità sono maggiori se ci siamo formati a una scuola in cui non sono mancati né amore né esempi di coraggio.[...]” (Fulvio Scaparro, “Corriere della sera”, 6/04/2002) B 3)AMBITO STORICO-POLITICO Argomento: L'Italia del boom economico. DOC.1 Già all'inizio degli anni '60 il reddito nazionale era letteralmente raddoppiato, passando da 10.000 miliardi a 20.000. Era soprattutto nei tre anni dal '59 al 62 che i tassi di crescita raggiungevano le punte più alte (…).A questo sviluppo il maggior contributo veniva dato dalle attività industriali il cui valore tra il'52 e il '62 passava dal 27% al 44% del prodotto nazionale. I disoccupati, anche grazie ad un consistente flusso di emigrazione in Germania, Francia e Svizzera, si erano drasticamente ridotti a meno di un milione. Nel 1958 il totale dei lavoratori nell'industria superava quelli dell'agricoltura. Ben 2.500.000 italiani avevano lasciato la terra - di essi 1.700.000 provenivano dal Sud - e si erano distribuiti tra le attività manifatturiere (1.700.000) e nel terziario (900.000). In un decennio l'Italia si era trasformata da paese prevalentemente agricolo in paese prevalentemente industriale e occupava già il decimo posto nella graduatoria degli stati più industrializzati dell'Occidente; passerà al settimo durante gli anni '70. G.Mammarella, La storia dei nostri anni. Fatti Idee Problemi dal 1939 ad oggi, 1993 Doc 2 […] E’ stato anche osservato che la funzione dei consumi “novatori” – prima che di definire compiutamente uno stile di vita – è “di cancellare gli schemi e i condizionamenti della cultura tradizionale, vale a dire i vecchi sistemi di preferenza che gli emigranti di tutti i tipi e di tutte le condizioni si portavano dietro e che non erano ovviamente compatibili con il sistema di vita urbanoPagina 49 di 66 industriale”. Tutto ciò è indubbiamente vero per i beni superflui – articoli da decorazione, prodotti di bellezza, accessori domestici che rientrano nel dominio della ricerca di cose che non obbediscono a necessità precise ma promettono genericamente felicità, avvenenza, prestigio -; nel campo primario dell’alimentazione, invece, il passaggio ad usanze convenzionalmente moderne è molto più lento e costellato da processi di riciclaggio piuttosto che di sostituzione.[…] L’autentica “rivoluzione” di questi anni è la comparsa quotidiana della carne, stimolata anche da una campagna delle autorità sanitarie che si preoccupano per le carenze e lo scarso sviluppo della popolazione. […] Nulla interpreta le leggi che governano il consumismo meglio dell’abbigliamento e della moda, dove subito trionfano gli abiti confezionati e i préts-à-porter. Ma la moda ora non mira a rinnovare la foggia degli strumenti, bensì a sottolineare la struttura del corpo di chi li indossa; e poiché la più potente metafora del “nuovo” è la gioventù, il corpo giovane deve essere snello e flessuoso, elastico e asciutto, longilineo e sportivo. […] Questi e altri comportamenti standard sono fortemente condizionati dalla pubblicità, che nell’era delle comunicazioni di massa non si limita a vantare i pregi intrinseci di una merce ma suggerisce stili di vita che non si possono adottare senza l’uso di determinati prodotti, né si possono eludere senza una più o meno esplicita riprovazione sociale. S.Lanaro, Storia dell’Italia repubblicana, 1992 DOC 3 Ho a organizzarmi: grazie all’orario della ditta, otto ore divise a metà tra il mattino e il pomeriggio, la mia vita è diventata molto più razionale e ordinata. Mi scopro a fare gesti che non avevo mai fatto prima e tutti più o meno in funzione del mio lavoro. […] Ci sono momenti in cui, nel sentirmi perduto e al tempo stesso potentemente protetto tra la folla, per esempio in filobus, o alla mensa, o in ufficio (le spalle coperte dalla nuova sede formicante di persone che come me si preoccupano), provo un senso di ebbrezza e di grande felicità. C’è in questa sensazione di spersonalizzazione e di anonimia qualche cosa qualche cosa di naturale e di religioso, la stessa inconsapevole ebbrezza che devono provare le formiche quando si aggirano frenetiche in lunghe file, una di andata e una di ritorno, dalla tana al luogo del cibo. Mi sento come una di quelle formiche e proprio come una formica sarei tentato di salutare tutti, di riconoscermi negli altri, e così vorrei che gli altri facessero con me. Credo che anche le religioni accomunino in questo modo gli uomini ma non c’è paragone tra la religiosità che respira nelle chiese e quella che sprigiona invece dai grandi agglomerati urbani, soprattutto dalle ditte, dalle officine e, in generale, dai luoghi dove si lavora. Perché la prima è una religiosità che si rivolge sempre alla morte, cioè a qualcosa di immobile e anche astratto, la seconda invece appartiene alla vita e alla realtà. Goffredo Parise, “Il Padrone” ,1965 Doc 4 Sceneggiato da Cesare Zavattini a partire dall’idea di una sua pièce Come nasce un soggetto cinematografico – Monologo in due tempi, il film inaugura la stagione autoriale del “boom” raccontandoci la storia di Giovanni Alberti (Sordi) che, nonostante la montagna di cambiali da pagare, va comunque alla ricerca di finanziatori per una sua speculazione immobiliare. Il risultato sarà un accordo tanto grottesco quanto emblematico della nuova stagione economica e culturale dell’Italia degli anni ’60 Il boom Regia: Vittorio De Sica Pagina 50 di 66 Doc 5 L'età dell'oro, infatti, segnò il definitivo ancoraggio dell'Italia al blocco occidentale, fissando la fine di un mondo rurale sopravvissuto quasi inalterato per secoli, facendo emergere una nuova categoria come quella dei consumatori, come sottolinea acutamente Antonio Cardini. Tuttavia, rimase una forte presa della precedente impostazione rurale all'interno del dibattito della cultura politica, tale da mantenere aperto lo iato tra società, in rapida trasformazione, e la politica stessa, nella veste delle istituzioni e dei partiti, favorendo il reiterarsi di un ritardo tra realtà economico-sociale e un mondo politico legato alle ideologie dell'Italia rurale?, a cui l'esperienza del centro-sinistra avrebbe tentato di trovare quelle risposte, in grado, appunto, di ancorare il paese a tutti gli standard occidentali. (p. 25) Antonio Cardini - Il miracolo economico italiano (1958-1963) B 4)AMBITO TECNICO-SCIENTIFICO Argomento: LE BIOTECNOLOGIE IN AGRICOLTURA Documento 1) Normativa europea (alcuni aspetti significativi): Gli alimenti devono recare un'etichetta che si riferisce alla presenza di OGM se contengono, sono costituito o ottenuti da OGM in una proporzione superiore allo 0,9% degli ingredienti degli alimenti considerati singolarmente. Prodotti costituiti o contenenti OGM e alimenti e mangimi ottenuti da OGM sono anche soggetti a requisiti di rintracciabilità in tutte le fasi della filiera […] per monitorare da vicino i potenziali effetti sull'ambiente e sulla salute. http://ec.europa.eu/food/food/biotechnology/ Documento 2) Il filosofo greco Aristotele, sviluppando le idee di Platone, sosteneva che ogni cosa, e in particolare ogni essere vivente, ha due tipi di proprietà: ci sono le proprietà essenziali, senza cui un organismo non potrebbe essere quello che è, e proprietà accidentali, che possono invece variare senza cambiare la sua natura. Il pelo del gatto per esempio può essere bianco, nero o di altri colori: si tratta di una proprietà accidentale. Ma l’ ‘essenza del gatto’ è la stessa in tutti i gatti. […] Per chi ragiona come Aristotele dunque le proprietà essenziali sono del tipo “o tutto o niente”: o si è un gatto, oppure no. Non si può essere quindi contemporaneamente un gatto e un cane, o una pianta di frumento e una di segale. […] Questo essenzialismo, che postula l'esistenza di compartimenti stagni tra i diversi esseri viventi, è molto intuitivo e condiziona inconsciamente anche oggi il nostro modo di pensare. Altrettanto intuitiva sembra essere la conclusione che gli OGM sono pericolosi, perché mescolano quelle ipotetiche “proprietà essenziali” che la natura, immaginata come dotata di coscienza, vorrebbe invece tenere ben distinte. […] Da centocinquant'anni ormai, dopo il lavoro di Charles Darwin, la scienza infatti ha scoperto che il pregiudizio di Aristotele è infondato. Le specie non sono immutabili: l'animale che chiamiamo gatto non è sempre esistito, e lo stesso dicasi per il grano con cui facciamo il pane. […] Durante l'evoluzione la natura non si è certo fatta scrupolo di tenere separato il materiale genetico dei diversi organismi. […] Spesso si sente parlare del gene della fragola, come se ciascun gene possedesse un certificato d'identità che lo associa ad una specie e non a un'altra. Dal punto di vista scientifico la cosa non ha molto senso: ogni specie condivide gran parte del suo DNA con altre specie. Inoltre ciascun gene specifica soltanto la struttura e la funzione di una particolare proteina, non l' ”essenza” della fragola. […] Una scoperta sorprendente degli anni Novanta è che anche il comune grano coltivato da millenni è il Pagina 51 di 66 risultato di un incrocio tra due o tre specie diverse. Se si desidera una pianta con una caratteristica particolare, con la tecnica del DNA ricombinante si può tentare di introdurre il gene responsabile prendendolo dove il caso ha voluto che finisse: in un animale, in un altro vegetale o magari in un batterio. Grazie a questa tecnica non dipendiamo più dalle mutazioni casuali per introdurre nei vegetali le caratteristiche che desideriamo. Chi sviluppa nuove varietà di vegetali continua a fare quello che ha sempre fatto: cercare di trasferire geni interessanti da un vegetale all’altro. […] Inoltre si dovrebbe sempre ricordare che il “rischio zero” non esiste in alcuna attività umana, tanto meno in agricoltura. Nessuno scienziato potrà mai garantire la “sicurezza totale” di alcunché: le certezze granitiche non fanno parte del modo di procedere della scienza (o del progresso umano in genere) e questo vale per gli OGM come per qualsiasi altro vegetale. Dario Bressanini, OGM tra leggende e realtà, Zanichelli 2013 Documento 3) Da quando la Corte Suprema degli Stati Uniti, con una sentenza del 1980 riguardante il settore petrolifero, ha stabilito che un microrganismo che “mangiava il petrolio” poteva essere brevettato […] come se fosse stato un ritrovato tecnologico “frutto dell’ingegno umano” e non un essere vivente, tutte le aziende sementiere, e poi agrochimiche, hanno cominciato a rivendicare diritti sulle piante ottenute in laboratorio, come se fossero semplici manufatti. Fino all'arrivo degli OGM, ogni contadino poteva conservare una parte del raccolto per riseminare alla stagione successiva senza dover niente a nessuno. http://www.eniscuola.net/it/la-vita/contenuti/piante/left/ogm/brevettare-un-organismovivente/ Documento 4) In Italia, la coltivazione di OGM è destinata ai soli scopi di ricerca. Tuttavia, la crescente domanda alimentare e il mancato investimento dell’Italia in ricerca e sviluppo di varietà di mais più produttive e più adatte alle esigenze italiane fanno sì che l’Italia diventi sempre meno autosufficiente per l’approvvigionamento di mais e soia, alimenti che vengono, quindi, importati da paesi produttori di OGM, con conseguente rincaro dei costi per il consumatore. http://www.eniscuola.net/it/lata/contenuti/piante/left/ogm/brevettare-un-organismo-vivente/ Documento 5) Come mai, dopo oltre quindici anni di applicazione commerciale (e trenta di ricerca) questa tecnologia ha trovato un numero di applicazioni così limitato in termini di specie e di caratteri? […] La risposta non ha motivazioni scientifiche. Vi è sicuramente una ragione economica: i grandi costi di approvazione di un singolo evento transgenico (milioni se non decine di milioni di dollari) spingono le multinazionali a sviluppare prodotti che possono essere utilizzati su grandi distese in modo da garantire un profitto. Per lo stesso motivo […] gli istituti di ricerca pubblica non sono quasi mai riusciti a lanciare sul mercato (o distribuire gratuitamente) nemmeno una coltura transgenica. Questa situazione è però frutto di una grande stortura normativa che contempla un iter lungo e costoso per l’autorizzazione alla commercializzazione e coltivazione di una coltura transgenica. […] Un’altra ragione – che è in parte la causa delle regolamentazioni di cui sopra – è la pervasiva disinformazione scientifica sul tema e le numerose campagne, basate su emotività e luoghi comuni, che hanno diffuso un sentimento di paura e pregiudizio. […] Nel nostro Paese, in particolare, da 10 anni vige una moratoria sulle ricerche di campo. Quanti ricercatori sono invogliati a sviluppare piante transgeniche utili per la nostra agricoltura sapendo che non potranno neanche valutarne l’efficacia in condizioni di vita reale? Risulta emblematico, fra i tanti, il caso del melo resistente a Venturia, sviluppato dalla ricerca Pagina 52 di 66 pubblica e mai andato in campo, nonostante potesse portare benefici tangibili alla nostra agricoltura. Ma i ricercatori non sono gli unici a essere danneggiati dalla disinformazione e dalla normativa. [...]Un esempio su tutti è il golden rice, riso realizzato più di dieci anni fa e ancora in attesa di autorizzazione: questo riso, grazie a un maggiore contenuto di provitamina A, è stato dimostrato essere efficace nell’elevare l’apporto di vitamina A, la cui carenza significa cecità e spesso morte per centinaia di migliaia di bambini, soprattutto tra le popolazioni povere del sud-est asiatico che basano la propria dieta sul riso. http://www.intersezioni.eu/?objselected=486&scheda=view_articolo TIPOLOGIA C - TEMADIARGOMENTO STORICO Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì o giovani, col pensiero, perché li è nata la nostra Costituzione . Piero Calamandrei - 26 gennaio 1955, Milano nel Salone degli Affreschi della Società Umanitaria. Commenta queste parole , tenendo presente la storia italiana dall’armistizio dell’8 settembre fino alla liberazione dal nazifascismo. TIPOLOGIA D - TEMADI ORDINE GENERALE Negli ultimi anni, con l’avvento di internet e delle nuove tecnologie dell’elettronica, della telefonia e dell’informatica, si sono diffuse anche nuove forme di dipendenza collegate alla ripetitività compulsiva di comportamenti normali e non legate all’assunzione di droghe legali (alcol e tabacco) e illegali (sostanze stupefacenti), ma a comportamenti, come giocare d'azzardo o utilizzare strumenti senza i quali l'esistenza sembra diventare priva di significato. Illustrate il fenomeno nella sua complessità, alla luce delle vostre conoscenze ed esperienze ed esprimete le vostre considerazioni e riflessioni. Durata massima della prova : 6 ore -E’ consentito soltanto l’uso del dizionario della lingua italiana Il candidato: _______________________________ Classe 5^ Sezione _________ (cognome e nome) Tipologia scelta: ______________________________________________________ (indicare la tipologia scelta da parte del candidato) Latina, 11 maggio 2016 Pagina 53 di 66 Pagina 54 di 66 Pagina 55 di 66 II^ Simulazione seconda prova Esame di Stato a.s. 2015/2016 Economia aziendale 12/05/2016 Attraverso l’esame critico del sistema dei valori aziendali di cui è espressione il bilancio d’esercizio è possibile individuare importanti “sintomi” e “indizi” su aspetti significativi dell’attività dell’impresa e, in particolare, sulla dimensione economico-finanziaria della gestione aziendale. Il candidato si soffermi sulle diverse metodologie di analisi di bilancio e sull’importanza segnaletica delle informazione che solo attraverso di esse è possibile desumere, e i motivi per i quali il bilancio d’esercizio così come disciplinato dalle norme del codice civile non è in grado di fornire In seguito presenti in forma sintetica lo Stato Patrimoniale ed il Conto Economico di un’impresa industriale dai quali si desumono i seguenti dati sintetici ed indici di bilancio: Capitale proprio 15.000.000 di euro; Indice di rigidità degli impieghi 60% ; Margine di struttura globale 2.400.000 euro; Leverage 1,85 ROE 10% ROI 14% ROS 12% Successivamente il candidato sviluppi uno dei seguenti punti: 1. Si illustri il concetto tributario di “reddito di impresa” presentando con qualche esempio numerico il passaggio dal reddito di bilancio al reddito fiscale. 2. In riferimento al bilancio precedentemente redatto si illustrino le principali caratteristiche degli schemi sintetici del Conto economico nella configurazione a valore aggiunto, e a costi e ricavi della produzione venduta soffermandosi sul significato dei seguenti risultati intermedi: Valore aggiunto caratteristico [ Va ] Margine operativo lordo [ MOL ] Costo del venduto o costo della produzione venduta [ Cpv ] Reddito operativo [ Ro ] 3. In riferimento ad alcune produzioni industriali si illustrino le modalità di calcolo attraverso le quali è possibile determinare le configurazioni di costo e il risultato economico. 4. Un’impresa industriale, del settore componentistica, produce e vende n. 22.000 pezzi al prezzo unitario di 350,00 €, sostenendo costi variabili unitari di 250,00 € e costi fissi per € 1.700.000,00; si determini e rappresenti graficamente il punto di pareggio e si calcoli il margine di sicurezza e la quantità da vendere per ottenere un margine di sicurezza pari al 30% Pagina 56 di 66 Pagina 57 di 66 Pagina 58 di 66 Pagina 59 di 66 Pagina 60 di 66 Pagina 61 di 66 Pagina 62 di 66 Pagina 63 di 66 Pagina 64 di 66 Pagina 65 di 66 Pagina 66 di 66