Piano di gestione sito Unesco

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Piano di gestione sito Unesco
COMUNE DI PIENZA
Provincia di Siena
Soggetto gestore
Comune di Pienza
Sindaco Marco Del Ciondolo
SITO UNESCO
DEL CENTRO STORICO DI PIENZA
Piano di gestione
elaborato secondo il modello
del Ministero dei Beni e le Attività Culturali
relazione
1
dicembre 2005
Referente del Sito
Giuseppina Ferrigno
Consulenza
David Fanfani, Prato
Gabriele Paolinelli, Firenze
Paola Venturi, Borgo San Lorenzo (FI)
Comune di Pienza
Provincia di Siena
Piano di gestione del sito UNESCO del centro storico di Pienza
redatto secondo il modello del Ministero dei Beni e le Attività Culturali
COORDINAMENTO DEI RAPPORTI CON L’UNESCO
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
ENTI COINVOLTI NELLA STESURA DEL PIANO DI GESTIONE
Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per la Provincia di Siena
Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici per la Provincia di Siena
SOGGETTO GESTORE
Comune di Pienza
Sindaco: Marco Del Ciondolo
REFERENTE DEL SITO
Giuseppina Ferrigno – Comune di Pienza – Ufficio tecnico
CONSULENTI
David Fanfani, Prato
Gabriele Paolinelli, Firenze
Paola Venturi, Borgo San Lorenzo (FI)
dicembre 2005
Si ringraziano per la collaborazione e la fornitura di dati e elementi utili alla stesura del Piano di gestione:
arch. G.Cataldi, arch. F.Formichi, Ente Parco Val d’Orcia, Etruria Telematica.
L’immagine di copertina è tratta daG.Castaldi, F.Formichi, Pienza Forma Urbis, Quaderni di Aion, 2003.
PREMESSA
INTRODUZIONE
Parte Prima
IL QUADRO DI RIFERIMENTO GENERALE DEL PIANO
1. 1 IDENTIFICAZIONE DEL SIGNIFICATO UNIVERSALE
1.1.1 Individuazione del sito
1.1.2 L’identità del centro storico di Pienza
1.1.3 I valori culturali e le risorse del sito
1.2. IDENTIFICAZIONE DEGLI AMBITI TERRITORIALI
1.2.1 Ambito territoriale iscritto
1.2.2 Ambito territoriale esteso
1.3. ATTIVITA’ DI COORDINAMENTO E GESTIONE
1.3.1 Soggetti promotori pubblici e soggetti privati. Accordi e intese
1.3.2 Individuazione del soggetto responsabile e referente. Forma giuridica, statuto e
regolamento
1.4. STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE E CONTROLLO
1.4.1 Piani urbanistici e funzionali
1.4.2 Piani settoriali e/o integrati
1.4.3 Piani di sviluppo socioeconomico
1.4.4 Piani specifici per la tutela del sito
Parte Seconda
IL SISTEMA INFORMATIVO TERRITORIALE – QUADRO DI RIFERIMENTO GENERALE PER LA
CONOSCENZA DELLE RISORSE
2.1 ANALISI E CONOSCENZA DEL PATRIMONIO CULTURALE
2.1.1 Il sistema della conoscenza e dell’informazione
2.1.2 Il patrimonio dei beni culturali
2.1.3 Il patrimonio del paesaggio e delle risorse del territorio
2.1.4 Il patrimonio della produzione culturale
2.1.5 Stato di conservazione del patrimonio
2.2 ANALISI DELLE RISORSE
2.2.1 Valutazione delle risorse ordinarie e straordinarie per la conservazione del patrimonio
storico e culturale
2.2.2 Valutazione delle risorse naturali ed ambientali
2.2.3 Valutazione delle risorse organizzative ed intellettuali
2.2.4 La programmazione delle risorse finanziarie comunitarie, nazionali e regionali
2.2.5 Forme e fonti di cofinanziamento pubblico – privato
2.3 ANALISI DEI RISCHI E DEI VINCOLI
2.3.1 Accessibilità e fruibilità dei beni
2.3.2 Il sistema degli indicatori e fattori di rischio
2.3.3 Il sistema degli indicatori sulla pressione, cause/effetto
2.3.4 L’identificazione dei rischi, tutela e protezione
2.3.5 Strumenti di pianificazione e controllo interventi
2.3.6 Sistema della qualità storica da trasferire alla futura generazione
2.4 ANALISI SOCIALE ED ECONOMICA
2.4.1 Indicatori demografici
2.4.2 Attività produttive ed occupazionali
2.4.3 Il ruolo del turismo e della domanda culturale
2.4.4 Strumenti di pianificazione e controllo
Inserto: ANALISI SWOT DEL SITO
3
Parte Terza
DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI E DELLE STRATEGIE DI TUTELA E CONSERVAZIONE
3.1 INDIRIZZI E LINEE GUIDA DEL PIANO DI CONSERVAZIONE
3.1.1 Piano degli interventi sulle strutture
3.1.2 Piano degli interventi di manutenzione
3.1.3 Piano dei Recuperi e delle protezioni
3.2 LA PROGRAMMAZIONE DEGLI INTERVENTI E IL MONITORAGGIO
3.2.1 Piano d’adeguamento degli strumenti normativi ed urbanistici
3.2.2 Piano finanziario degli interventi
Parte Quarta
Il MODELLO DELLO SVILUPPO CULTURALE LOCALEVALORIZZAZIONE
OBIETTIVI E STRATEGIE DI
4.1 METODOLOGIA E STRUTTURA DEL PIANO DEGLI INTERVENTI
4.1.1 identificazione dei parametri e delle azioni
4.2 IL PROGETTO DI VALORIZZAZIONE E SVILUPPO
4.2.1 Piano della ricerca scientifica e tecnologica.
4.2.2 Piano di coinvolgimento delle comunità locali
4.2.3 Piano delle accessibilità e permeabilità
4.2.4 Piano della formazione e della diffusione
4.2.5 Piano dell’accoglienza del turismo culturale
4.2.6 Piano delle attività tipiche locali
4.2.7 Piano degli eventi e delle attività culturali
4.2.8 Piano del marketing territoriale
Inserto: PROGETTI STRATEGICI PER LA GESTIONE DEL SITO – SCHEDE PRELIMINARI
Parte Quinta
IL PIANO DI GESTIONE
5.1 L’ARTICOLAZIONE PER FASI ATTUATIVE
5.1.1 Strategia integrata e strumenti di coordinamento
5.2 CONTROLLO E MONITORAGGIO
5.2.1 Controllo delle opere di manutenzione
5.2.2 Controllo delle opere riconversione
5.2.3 Controllo delle opere di prevenzione
5.2.4 Controllo delle opere di tutela
5.2.5 Controllo delle opere di trasformazione
5.2.6 Controllo delle opere di protezione
5.2.7 Controllo delle opere di valorizzazione
5.2.8 Monitoraggio delle fonti da inquinamento
5.2.9 Controllo dei flussi e del carico antropico
5.2.10 Controllo del consenso del residente
Allegati
A - Inquadramento territoriale e storico
B - Il patrimonio edilizio del centro storico
C - Materiali dal Museo della città e del territorio
D - Interventi sul patrimonio storico
E - I piani d’area vasta PIT E PTCP
F - I Piani comunali
G - Le facciate graffite
H - Attività commerciali, artigianali e di servizio nel Centro Storico di Pienza
I - Sistema Turistico Locale Val di Chiana Senese - Tabelle e Grafici
L - Bibliografia
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PREMESSA
Il presente rapporto rappresenta l’avvio del Piano di Gestione del sito inserito nella “World Heritage List”
dell’Unesco col titolo “Il centro storico della città di Pienza”.
Il Piano di Gestione è strutturato in cinque sezioni che permettono di illustrare approfonditamente le analisi,
le elaborazioni e i risultati specifici degli ambiti disciplinari interessati dalla pianificazione delle azioni di
conservazione e valorizzazione integrata delle risorse, ai fini di uno sviluppo culturale ed economico del sito.
La Parte Prima fornisce un quadro generale dei caratteri peculiari del centro storico e del rapporto col
territorio della Val d’Orcia.
La Parte Seconda contiene il quadro informativo del patrimonio culturale, delle risorse, dei fattori
socioeconomici e le analisi dei rischi e dei vincoli in relazione ai caratteri del sito stesso. Secondo le
istruzioni ricevute a livello di coordinamento ministeriale (Roma, maggio 2005), l’analisi SWOT completa in
modo sintetico e sinottico il quadro conoscitivo.
La Parte Terza affronta le problematiche relative alla tutela e agli indirizzi legati alla conservazione del
patrimonio storico e culturale del sito.
La Parte Quarta definisce le strategie necessarie per un processo di valorizzazione economica delle risorse.
Le Schede dei Progetti Strategici completano il Piano di gestione fornendo una possibile griglia di sviluppo
delle attività progettuali e di monitoraggio.
La Parte Quinta individua le linee guida dei sistemi di controllo e monitoraggio nella gestione del sistema, in
relazione ai progetti strategici indicati.
Gli Allegati relativi alle Parti Prima e Seconda contengono riferimenti cartografici, iconografici, fotografici,
con grafici e tabelle, raggruppati secondo l’articolazione già riportata nell’indice.
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INTRODUZIONE
METODOLOGIA PER LA CONOSCENZA, CONSERVAZIONE E VALORIZZAZIONE DELLE
RISORSE CULTURALI PER LO SVILUPPO DEL TERRITORIO
Obiettivo primario di ogni progetto di valorizzazione delle risorse di un territorio è la definizione di uno
strumento efficace di gestione delle risorse di carattere storico, culturale e ambientale in grado di orientare le
scelte della pianificazione urbanistica ed economica dell’area.
Il Piano di gestione del patrimonio culturale del centro storico di Pienza si articola nelle fasi di conoscenza,
conservazione e valorizzazione delle risorse, secondo una logica contemporaneamente di tutela e di
sviluppo, anche di tipo economico, con l’individuazione delle linee portanti di una strategia di gestione e
sviluppo in grado di coinvolgere tutti gli attori (pubblici e privati), tutte le risorse (culturali e paesaggistiche)
e tutte le attrezzature (infrastrutture, servizi di accoglienza, servizi di ricerca e formazione, servizi culturali).
La definizione di strumenti specifici di pianificazione e di controllo per la gestione dei programmi di
valorizzazione e monitoraggio delle attività, necessita di un approccio metodologico multidisciplinare in
grado di implementare le problematiche poste dalla conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale
con le funzioni a supporto e promozione del sistema turistico locale, in un quadro di sviluppo economico del
territorio all’interno degli obiettivi legati all’identità culturale e favorendo la partecipazione della collettività
ai processi di valorizzazione del sito.
Il quadro di riferimento generale del Piano
(Parte Prima)
La conoscenza delle risorse e gli indirizzi per la conservazione costituiscono gli elementi base per la
definizione del Piano di gestione, rappresentandone le prime fasi operative dove, accanto al programma di
conoscenza sulla consistenza, i caratteri e le peculiarità del patrimonio storico-culturale da tutelare, si
individuano programmi operativi che costituiscono le linee di indirizzo del Piano di gestione per la
valorizzazione del patrimonio storico e dei caratteri di valore universale del sito.
Il sistema informativo territoriale ed il quadro di riferimento generale per la conoscenza delle risorse
(Parte Seconda)
La definizione del piano di valorizzazione e gestione delle risorse prende le mosse dal quadro conoscitivo
dettagliato dei dati relativi alle risorse presenti, con specifica dello stato di conservazione, della presenza di
elementi di rischio e/o di disturbo, delle risorse socio economiche in relazione alle valenze storico-culturali.
Questo permette l’individuazione di corretti programmi di valorizzazione, in coerenza con le esigenze di
tutela e conservazione.
Attraverso una schedatura delle risorse è inoltre possibile costituire una banca dati flessibile e costantemente
implementabile, strumento utile alla definizione di programmi di attuazione per la conservazione e la
valorizzazione delle risorse del centro storico di Pienza, anche in relazione al contesto paesistico della Val
d’Orcia.
Definizione degli obiettivi e delle strategie di tutela e conservazione
(Parte Terza)
La raccolta sistematica dei dati conoscitivi delle risorse permette la definizione degli ambiti dei progetti di
conservazione.
La definizione delle misure di salvaguardia immediata per la conservazione dell’insieme di beni che
costituiscono il centro storico, unitamente all’adeguamento dell’operatività degli strumenti legislativi di
tutela e urbanistici agenti, costituiscono infatti gli indirizzi generali per l’organizzazione coordinata dei
programmi di tutela del patrimonio storico, culturale ed ambientale della città di Pienza.
Definizione degli obiettivi e delle strategie di valorizzazione e sviluppo
(Parte Quarta)
Conseguentemente alle prioritarie esigenze di conservazione e tutela del patrimonio, il piano di gestione
definisce gli indirizzi e le strategie per i progetti di valorizzazione e sviluppo.
6
L’individuazione di specifiche interrelazioni tra le risorse e tra le risorse e gli elementi detrattori, costituisce
base per la formulazione di opportuni progetti strategici in grado di valorizzare le risorse stesse, eliminare o
mitigare gli elementi di disturbo, stimolare la creazione di ulteriori iniziative di valorizzazione e gestione
delle risorse del territorio.
Attraverso la definizione dei progetti strategici di valorizzazione culturale del centro storico di Pienza, sono
individuati gli indirizzi e le azioni per l’integrazione tra la valorizzazione culturale e lo sviluppo economico
delle risorse e le potenzialità anche in relazione al territorio circostante, unitamente all’individuazione di
possibili scenari economici alle politiche attuative dei sistemi turistici locali.
Il Piano di gestione
(Parte Quinta)
La definizione delle linee guida per la gestione del patrimonio storico e culturale del sito comporta
l’adeguamento degli strumenti urbanistici in relazione ai progetti strategici di valorizzazione delle risorse,
secondo uno specifico processo di valutazione e partecipazione da parte degli organismi di coordinamento.
L’attuazione del Piano di gestione sarà articolata per fasi operative. L’organismo di gestione definisce le
strategie di attivazione dei progetti in relazione ai tempi e modalità di attuazione ed ai canali di
finanziamento e agli attori coinvolti in tali processi.
7
PARTE PRIMA
IL QUADRO DI RIFERIMENTO GENERALE DEL PIANO
1.1 IDENTIFICAZIONE DEL SIGNIFICATO UNIVERSALE
1.1.1
Individuazione del sito
a) Paese: ITALIA
b) Stato, Provincia e Regione: REPUBBLICA D’ITALIA; Regione:TOSCANA; Provincia di SIENA
c) Nome del bene: CENTRO STORICO DI PIENZA , sito del Patrimonio Culturale. (Allegato A)
Il Centro Storico della città di Pienza è stato iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale nel 1996. Il
Comitato Unesco ha deciso di iscrivere tale bene sulla base dei Criteri culturali (i) (ii) (iv), considerando
che il luogo è di “elevato valore universale sia perché rappresenta la prima applicazione della concezione
umanistico rinascimentale dell'urbanistica, sia perché occupa una posizione determinante nello sviluppo della
concezione del progetto della "città ideale" che ha giocato un ruolo significativo nei successivi sviluppi
urbani in Italia e non solo. L'applicazione di questo principio a Pienza, ed in particolare al gruppo di
costruzioni intorno alla piazza centrale, risultano essere un capolavoro del genio creativo umano”.1
Il territorio iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco corrisponde al centro storico di Pienza,
come individuato nel quadrante 309 parte III della Carta Topografica d’Italia dell’IGM - Istituto Geografico
Militare - scala 1 : 25.000.
La città di Pienza ha coordinate 43° 4’ latitudine nord, 11° 42’ longitudine est.
Coordinate UTM Top 4772907/ Left 1717980,5/ Right 1718351,75/ Bottom 4772742.
1.1.2
L’identità del centro storico di Pienza
La cittadina nacque dall'intento del Papa Pio II, di trasformare il natìo borgo medievale di Corsignano in un
centro monumentale, di piccole dimensioni, ma di forte connotazione architettonica, non solo per
commemorare le sue origini, ma anche per identificare un modello di città ideale che rispondesse al pensiero
umanistico. Con questa finalità “nel 1459 Pio II mise a punto un programma di trasformazione completa del
borgo natìo allo scopo di conferire ad esso un adeguato prestigio, facendone quasi una “città di fondazione
ex post”. Il progetto papale consisteva, oltre che nell’edificazione della cattedrale con la piazza e il palazzo
di famiglia (Palazzo Piccolomini), in un disegno di progressiva riqualificazione degli edifici esistenti,
mediante la loro ristrutturazione il loro adeguamento ai modelli del Quattrocento fiorentino”.2 Nella
creazione della città di Pienza, realizzata tra il febbraio 1459 e l’agosto 1462, le idee architettoniche di Leon
Battista Alberti ed i suoi studi sulla prospettiva, trovarono ampia applicazione attraverso l’opera magistrale
del suo più stretto collaboratore, Bernardo Gambarelli, detto “il Rossellino”, con la creazione di spazi ed
atmosfere di scenografica e suggestiva bellezza. “Pienza, ristrutturata pressoché integralmente con un vero e
proprio Piano Regolatore, è la prima attuazione di quell’ideale albertiano che il rinascimento vagheggiò e
tenterà di riproporre di lì a poco nella Urbino del Laurana e di Francesco di Giorgio e nella Ferrara di Biagio
Rossetti. Città pensata da una sola testa e fatta, per così dire, da una sola mano, così da risultare un
organismo urbanistico di mirabile coerenza ed unità stilistica, forse l’esempio più rappresentativo del
rinascimento italiano”3. L’insieme creato da Pio II ha conservato la sua autenticità di concezione, di
materiali, di messa in opera e di decoro attraverso i secoli. Dopo la sua morte, la città ha conservato, almeno
fino alla fine del XV secolo, il ruolo di centro amministrativo e commerciale, senza ulteriore sviluppo
urbano. Occupata nel 1502 da Cesare Borgia è stata intorno al1550 anni rinforzata nelle sue strutture
difensive, con il consolidamento delle sue mura e la costruzione di un forte davanti alla porta al Prato. Nel
quadro del conflitto fra Siena e Firenze è stata più volte sconvolta da incendi ed invasioni e, dopo la caduta
1 United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization (UNESCO), Convencion concerning the protection of the
world cultural and natural heritage, World Heritage Committee, Twentieth session, Merida – Mexico, 1996.
2 Comune di Pienza, Ufficio di Piano, Relazione Piano Strutturale
3 G. Cataldi, Rilievi di Pienza, Alinea, Firenze1985.
8
della repubblica, è tornata alla caratterizzazione di centro rurale e agricolo, preservando così dalle
trasformazioni la preziosa struttura urbanistica quattrocentesca.
I caratteri e la specificità della concezione urbanistica del centro storico di Pienza, unitamente al paesaggio
della Val d’Orcia che si snoda ai piedi della collina costituisce una risorsa d’inestimabile valore, ammirato
nei secoli da poeti, turisti e viaggiatori.(Allegato A)
1.1.3
I valori culturali e le risorse del sito
Per le sue caratteristiche architettoniche ed urbanistiche Pienza è un esempio unico di città concepita e
costruita secondo i canoni del puro rinascimento italiano. “Molti progetti di città si trovano nei trattati di
architettura, tracciati secondo schemi geometrici a scacchiera o radiocentrici, con l’idea di specchiare
nell’ordine urbano la perfetta ragione politica: l’utopia della città ideale è il punto d’incontro di pensiero
politico e pensiero estetico”4. Pienza è un esempio di città concepita come un’unica opera d’arte secondo
quei criteri di simmetria e proporzione su cui si fonda il pensiero umanista, dove le concezioni di spazio e
tempo classificano ed ordinano gli infiniti e diversi aspetti del reale, la forma secondo ragione dello spazio è
la prospettiva, la forma secondo ragione del tempo è la storia, “la prospettiva costruisce razionalmente la
rappresentazione della realtà naturale, la storia ella rappresentazione della realtà umana: poiché il mondo è
natura ed umanità, prospettiva e storia si integrano e, insieme, formano una concezione unitaria del
mondo”.5
L’idea rinascimentale di città può essere a ragione riferita alla metafora del corpo umano.
“La metafora del corpo umano è l’immagine ricorrente impiegata nel Quattrocento da artisti e letterati per
illustrare la nuova “idea di città”, tema centrale nel dibattito culturale di questo periodo. Pienza è la prima
occasione per metterla in pratica: il piccolo castello di Corsignano cambiò infatti in pochi anni volto per
assumere il rango di città, modificando con la qualità dell’architettura il suo assetto urbanistico, senza però
perdere i propri caratteri edilizi, che contribuirono in maniera sostanziale alla determinazione delle scelte
progettuali. “Idea di città” dunque più che “città ideale”, come spesso è stata definita da chi considera il
rinascimento un’età di elaborazioni teoriche più che di concretezza operativa. A Pienza ritroviamo
puntualmente tutti gli elementi rappresentati nella celebre figura di Francesco di Giorgio Martini, dell’uomo
inscritto in una cinta muraria con in capo la rocca, nell’ombelico la piazza, nel cuore la chiesa, le braccia e i
piedi nelle torri angolari. Immagine che egli forse memorizzò da giovane nel cantiere di Pienza, che
frequentò da apprendista al seguito del Vecchietta, che in quegli anni stava realizzando per il duomo e la
chiesa di Spedaletto due bellissime pale d’altare. Questa immagine è importante poiché riassume
efficacemente i “principi architettonici dell’età dell’umanesimo” (Wittkower, 1952), che mirano in generale
a un obbiettivo ambizioso: l’armonia universale e ambientale tra le cose dell’uomo e del mondo, tra il cielo e
la terra, così come era stato forse vagheggiato dai greci, ma mai consapevolmente ideato e sperimentato
come nel rinascimento. Tale armonia a Pienza non si percepisce solo nel mirabile equilibrio tra case e
palazzi, o nella perfetta integrazione tra il centro abitato e il contesto paesistico della Val d’Orcia, ma anche
nella variabilità ciclica dei giorni e delle stagioni, che con la luce del sole (e della luna) rendono sempre
mutevole e interessante l’apprezzamento dei valori spaziali della piazza e dei suoi edifici.”6 Questi concetti
sono ancora ben leggibili nell’impianto urbanistico del centro storico. La struttura urbana rispetta il borgo
medievale originario di Corsignano, allineato lungo la strada di crinale ma, dove questa forma un’ansa
avvicinandosi alla valle dell’Orcia, la Piazza Pio II ed i monumenti architettonici trasmettono il genio del
Rossellino. “Il borgo medievale e il gruppo di monumenti collocato al centro convivono in un equilibrio
singolare, prodotto dai calcolati rapporti volumetrici, (…) per la prima volta un solo progettista ha potuto
controllare tutti gli edifici che prospettano su una piazza e proporzionarli in funzione del vuoto intermedio,
che diventa così il perno di tutta la sistemazione urbana.”7
Le facciate degli edifici del centro storico presentano elementi decorativi a “graffito” che contribuiscono a
conferire una certa unità al tessuto urbano; il Duomo, il Palazzo Piccolomini, il palazzo Borgia ed il Palazzo
4 G. C. Argan, Storia dell’arte italiana, vol.2, Sansoni, Firenze 1968
5 G.C. Argan, op.cit.
6 G.Cataldi, F.Formichi, PIENZA FORMA URBIS. Materiali per il Museo della città e del territorio. In corso di pubblicazione
7 L. Benevolo, Storia dell’architettura del Rinascimento, Laterza, Bari 1978.
9
Pubblico, circondano una vasta piazza quadrangolare, dietro al Palazzo Pubblico è ricavata una seconda
piazza per il mercato locale. Il programma d’intervento comprendeva poi la costruzione di numerosi altri
palazzi destinati ai cardinali del seguito papale, mentre per le esigenze della popolazione povera si
costruirono 12 case nuove in prossimità delle mura e della Porta del Ciglio,”8 mantenendo il rigore formale
del complesso urbanistico. (Allegato B )
“Non sarà difficile trovare in Italia opere che siano nei particolari migliori di queste. Impossibile però è
trovare un luogo in cui i singoli edifici, nella loro relazione reciproca e in rapporto all’estensione delle piazze
e delle strade, suscitino subito la forte impressione di un insieme bello e ricco.” 9
IL DUOMO
Il duomo occupa la posizione più in evidenza, volgendo l’abside alla vallata e superando il crinale, come il
duomo di Siena; “visto da valle il volume della cattedrale forma un saliente che emerge dall’allineamento
delle altre fabbriche, e spicca come elemento dominante senza superare in altezza gli edifici vicini.
Arrivando nella piazza, la facciata si presenta in forte controluce, ed è inquadrata fra i muri divergenti dei
due palazzi che accorciano visualmente il sagrato e aumentano la scala monumentale dell’edificio sacro; ai
fianchi della facciata restano due ampie aperture, che fanno intravedere il vuoto circostante e mettono in
comunicazione lo spazio chiuso della piazza col grande spazio aperto della vallata.”10 La facciata in
travertino è divisa in tre parti da grandi pilastri bordati da due ordini di colonne con un gran rosone ed un
coronamento a timpano ornato dello stemma di Pio II, che si apre su tre portali corrispondenti. La testata
della crociera di sinistra in stile gotico è tagliata da due grandi finestre. Il campanile ottagonale è sormontato
da una guglia anch'essa in travertino. Eretta in puro stile rinascimentale sul luogo dell'antica chiesa romana
di Santa Maria fra il 1459 e il 1462, è dedicata alla Vergine. L’impianto rivela la volontà di Pio II di riferirsi
ai modelli delle Hallenkirchen, chiese tedesche ad aula, con ampie navate e finestre ogivali con lastre di
vetro bianco che amplificano la luminosità dello spazio interno, L’ interno è diviso in tre navate di medesima
altezza, separate da pilastri tretrastili e cinque cappelle ornate da opere commissionate da Pio II ai più grandi
artisti della Scuola senese, eseguite fra il 1461 ed il 1463: la Madonna con il Bambino ed i Santi, Antonio
Abate, Bernardino, Francesco e Sabina, di Giovanni di Paolo; l'Assunzione della Vergine fra Santa
Caterina, Callisto Pio I e Sant'Agata, capolavoro di Lorenzo Vecchetta; la Madonna fra i Santi Nicola,
Martino, Agostino e Gerolamo, opera di Matteo di Giovanni, solo per citare le più importanti. L'abside a
raggiera è illuminata dalle finestre ogivali, arabescate da spinosi motivi ornamentali. Il campanile ha pianta
ottagonale poggiato sopra l'antica cripta, si staglia sulla sinistra della chiesa e svetta verso il cielo con la sua
bella terminazione a cuspide. Nella cripta, già Chiesa di San Giovanni, un fonte battesimale in travertino
disegnato dal Rossellino insieme ad alcune sculture romaniche ornamento dell'antica chiesa di Santa Maria.
L’interno rispecchia la descrizione del tempio ideale di Leon battista Alberti con i pilastri fasciati e le pareti
bianche, a raggiungere “l’armonia e la concordia di tutte le parti, realizzate in tal modo che nulla può essere
aggiunto o tolto o cambiato, eccetto che per il peggio.”11
La convinzione che la cattedrale dovesse restare immune da ogni futura alterazione è testimoniata dai
documenti dell’epoca: “Enea Silvio Piccolomini fissava il duomo reso meno candido dal velo del controluce.
Il tempio era sacro e bello così. Nessuno avrebbe dovuto toccar pietra, né all’esterno né all’interno. Il 16
settembre1462 firmava la bolla per cui comminava la scomunica a chi avesse osato. Guardava attorno e
giudicava la piazza esercizio compositivo accortissimo, addirittura denso di stratagemmi, un unicum. ”12
Il blocco quadrangolare del Palazzo Piccolomini, voluto da Pio II come abitazione per sé e per i propri
familiari, per la realizzazione del quale fu necessaria la cifra di 50.000 fiorini dell’epoca, ricorda, nelle
forme, il fiorentino Palazzo Ruccellai dell'architetto Leon Battista Alberti. La facciata è a tre ordini
sovrapposti, rivestita in bugnato regolare, è ritmata da pilastri e decorata con motivo di ordini sovrapposti,
tagliata da alte finestre rettangolari al piano terreno mentre le superiori sono bifore dai nitidi capitelli che
ritmano la superficie. All'interno, le spaziose e ampie sale, le riquadrature delle porte, i soffitti e le
8 G.C.Romby, Città da scoprire. Guida ai centri minori. Touring Club Italiano, Milano 1984.
9 C. F. von Rumohr, Italienische forschungen, (1822/27) - Frankfurt/Main, 1920.
10 L. Benevolo, op. cit.
11 N. Pevsner, Storia dell’architettura europea, Laterza, Bari 1976.
12 V. Savi, La piazza ammattonata di Pienza, Appunti per Piazze d’Italia, Il Ferrone Spa, Settembre 1988
10
trabeazioni dei camini ripetono con decoro motivi ornamentali di sobria eleganza; il primo piano, trasformato
in museo, conserva la biblioteca ed i sontuosi decori ed arredi degli appartamenti Piccolomini. La corte
interna quadrata è delimitata da un portico poggiante su colonne con capitelli corinzi, il primo piano è
caratterizzato da una serie di finestre guelfe, mentre il secondo da una loggia. Tutta la facciata meridionale è
occupata da una loggia panoramica a tre ordini che apre sul giardino pensile e sul panorama delle crete
dominato dal Monte Amiata. “Per la prima volta un complesso monumentale di questo genere è legato
organicamente d uno spazio verde e a una visuale paesistica.”13
Sulla sinistra della piazza si trova la Casa dei Canonici, di semplici forme rinascimentali e con la facciata
decorata con graffiti.
Accanto alla Casa dei Canonici altri palazzi affacciano sulla piazza, il PALAZZO BORGIA, oggi
dell'Episcopato, voluto da Papa Pio II tra il 1462 e il 1463 per uno dei prelati del suo seguito, il Cardinale
Rodrigo Borgia, che poi fu papa con il nome di Alessandro VI. La costruzione fu ricavata recuperando un
edificio gotico, forse l’antico palazzo pretorio del vecchio borgo di Corsignano, La sobria facciata ha un
elegante portale e due file di finestre a croce guelfa bordate, un bel portale in travertino e un delizioso
piccolo cortile interno; sullo spigolo si trova lo stemma dei Borgia.
L’unione tra il Palazzo Borgia e il Palazzo Jouffroy, sorto sui resti dell'antico ospedale di Corsignano ed
appartenuto al cardinale Francesco di Arras noto come l'Atrebatense, collegati mediante la semplice apertura
di alcune porte interne, ospita dal 1997 il Museo Diocesano, con 11 sale in cui sono raccolte le tavole dipinte
dei più prestigiosi artisti della scuola senese (P. Lorenzetti, il Vecchietta, L. Signorelli, Fra' Bartolomeo etc.),
arazzi fiamminghi del '400 e '500, codici miniati di Sano di Pietro, argenteria ma soprattutto lo straordinario
Piviale di Pio II, istoriato di fabbricazione inglese, impressionante per la qualità tecnica ed iconografica dei
particolari.
Il PALAZZO COMUNALE di fronte al Duomo, disegnato dal Rossellino, è eretto su un portico d'ordine
ionico, ampiamente restaurato nel secolo scorso.
L'edificio è tutto in travertino, Sul loggiato a tre arcate è poggiato un ordine che s'apre in allungate e leggere
bifore di travertino, il lato destro è sormontato da una torre merlata in mattoni. La facciata decorata a
graffito, progettata dal Rossellino sembra che sia stata realizzata da Pietro Paolo da Porrina e Puccio di
Paolo, con successivi restauri tardo ottocenteschi. All'interno, nella Sala del Consiglio, affresco della Scuola
senese del XV secolo, Madonna con il Bambino e i Santi Patroni di Pienza.
Altre case ed altri palazzi furono poi costruiti attorno agli edifici principali e sparsi per le strade di Pienza,
fabbricati con gusto e materiale affini alle costruzioni del Rossellino, alcuni sotto la sorveglianza
dell'architetto Pietro Paolo del Porrina, senese. Alcune costruzioni conservano tracce della decorazione
graffita delle facciate, il PALAZZO AMMANNATI, fatto costruire dal cardinale Giacomo Ammannati con
parte del corpo di sinistra sopraelevato in guisa di torre, tre ampi portali e due ordini di finestre, di tipo
guelfo al secondo piano; poco distante PALAZZO SALOMONE PICCOLOMINI, ornato al primo piano con
finestre gotiche. Degni di nota il Palazzo Jouffroy, il Palazzo Atrebatense e il Palazzo Cardinale Gonzaga o
Simonelli, che completano un tessuto urbano di grande fascino. “I palazzi del centro di Pienza, residenza
quattrocentesca di cardinali, nobili, e dignitari della corte papale, avevano facciate riccamente ornate con
affreschi e graffiti che, oltre a rappresentare scene figurate, grottesche, stemmi e riferimenti araldici,
riproducevano, sui prospetti degli edifici, molti elementi di decorazione architettonica. Potali, colonne,
capitelli, paraste, cornicioni, bugne, non erano quasi mai realizzati in pietra, ma illusionisticamente disegnati
sull’intonaco affrescato.”14
La CHIESA DI SAN FRANCESCO rappresenta uno degli edifici francescani più antichi d'Italia e l’unico
monumento di rilievo rimasto dell’antico borgo di Corsignano. La chiesa, risale alla fine del XIII secolo, con
semplice facciata a capanna, unica porta centrale sormontata da un oculo. L’interno ad una sola navata e
coperta a cavalletti, conserva i resti di affreschi del XIV secolo, quelli dell'abside sono attribuiti a Cristoforo
di Bindoccio, detto il Malabarba, mentre sull’altare di sinistra è una tavola di Luca Signorelli, Madonna della
Misericordia e i Ss. Sebastiano e Bernardino. Il convento ed il chiostro annesso sono stati restaurati nel XVI
secolo, poi modificati ed integrati attualmente in una attrezzatura alberghiera.
13 L. Benevolo, op. cit.
14 P. Baldi, Per il recupero di Pienza, Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici Province di Siena e Grosseto, 1997.
11
LA PIAZZA
La piegatura del crinale su cui è costruita la città è evidenziata dalla piazza per la quale Rossellino ha
concepito la forma trapezoidale, al fine di mascherarne la piccola dimensione: parallela alla facciata del
Duomo, il Palazzo Vescovile e il Palazzo Piccolomini, posti ai due lati leggermente inclinati, favoriscono
l'effetto di prospettiva nella configurazione dello spazio. Questa geometria rigorosa è sottolineata dal disegno
originale della pavimentazione, formata da riquadri in mattoni delimitati da liste di pietra, che evidenzia la
disposizione diagonale dei due palazzi rispetto alla chiesa, inquadrandone superbamente l'affaccio sulla valle
dell'Orcia. “la pavimentazione in cotto listata in pietra ha la funzione di materializzare il reticolo prospettico
e il pozzo in travertino, sormontato da due colonne ed un architrave di finissima fattura, addossato alla
facciata del Palazzo Piccolomini è inserito come scala metrica del proporzionatissimo complesso.”15.
“Il pavimento fu rifatto nel 1903, uguale all’originario a quanto si sa e sembra: una stesura di mattoni duri,
sonori, molto cotti nelle fornaci di S. Quirico; marcata, tale stesura, all’incrocio delle diagonali da una
corona circolare di travertino di Bagno Vignoni, suddivisa da stanghe della stessa pietra che s’indirizzano
verso i montanti delle architetture. Tuttavia, prima dell’arrivo, conoscono i magnifici attacchi a terra, le
panche dei palazzi ed il sagrato del duomo.”16
La piazza rinascimentale sottolinea proprio l’incrocio dei due percorsi, quello longitudinale, Corso
Rossellino, principale elemento ordinatore e generatore del tessuto urbano, che collega la porta orientale, (al
Ciglio) e la porta occidentale (al Prato), e viale Marconi, che collega la porta meridionale (al Santo) e la
porta settentrionale (alle Mura), scomparsa con esse.
LE MURA
Il profilo della città di Pienza spicca tra le colline ondulate della Val d’Orcia con le antiche mura del borgo di
Corsignano, riorganizzate nel XV secolo, scandite da torri e bastioni, con la via del Castello che permette
una vista panoramica, ben conservate sul lato sud seppur interrotte a metà percorso dalla struttura di sostegno
della cattedrale. La porta al Prato del XIV secolo, è intatta nella sua parte bassa con un arco rotondo, mentre
la parte superiore è stata ricostruita. La passeggiata di santa Caterina offre una magnifica veduta della
campagna circostante e conduce alla piccola chiesa dedicata alla santa del XVIII secolo i cui stucchi sono
stati restaurati nel 1925. Dall'altro lato le mura si aprono sulla porta al Ciglio ed il suo arco in mattoni che è
stato ricostruito. (Allegato B)
“Queste due direzioni orientano, infatti, tutta la tessitura urbana non solo del centro storico ma anche di quasi
tutta l’espansione residenziale successiva.
Nel centro storico la maglia insediativa si presenta piuttosto minuta (“maglia stretta”), essendo le tipologie
edilizie prevalenti caratterizzate da moduli costruttivi la cui ampiezza (4-6 mt) è limitata dai materiali e dalle
possibilità tecniche dell’epoca (in primis dalla lunghezza dei tronchi utilizzati come travi principali). Come
illustrato nell’Allegato B, a seconda dello schema aggregativo del modulo base (di forma pressoché
quadrata), troviamo infatti: case a schiera monocellulari, con scala esterna (fig.1), case a schiera con corpo di
fabbrica doppio (fig.2) case in linea (edifici con fronte raddoppiato, rispetto alle case a schiera (fig. 3), o case
in linea con corpo di fabbrica doppio (fig.4). L’altezza è normalmente di tre piani. La visione planimetrica
(fig.5), che rappresenta un montaggio delle piante catastali degli edifici del centro storico, consente infine di
“leggere” la distribuzione delle tipologie edilizie elencate, in relazione anche al loro rapporto con gli spazi
urbani sui quali gli edifici stessi si affacciano.”17
Il processo di rinnovamento e di nobilitazione dell’antico borgo di Corsignano portò con sé un costo molto
alto, non solo in termini economici ma anche in termini sociali: “la casa in castro non fungeva unicamente da
abitazione, ma anche come base per l’attività economica e lavorativa del suo proprietario. La scomparsa di
molte di tali basi minò, almeno in parte l’ecosistema economico di Corsignano e creò senza dubbio numerosi
scontenti tra i suoi abitanti. Si può ben immaginare la rabbia dei residenti del borgo di fronte all’arroganza
dei ricchi senesi, mantovani e romani che camminavano per le strade fangose del centro alla ricerca di una
15 E. Carli, Pienza la città di Pio II, Roma 1966.
16 V. Savi, op.cit.
17 Arch. Silvia Arnolfi, 1.3.2. Dinamica del sistema insediativo e individuazione dei sistemi edilizi e urbanistici più significativi sul
piano tipo-morfologico. tratto dal Quadro conoscitivo del PSC , Comune di Pienza, 2004.
12
residenza”18, unitamente ad un clima di competizione architettonica e di orgoglio e grandiosità aristocratica
che trovarono in alcune iniziative di Pio II alcune forme di mitigazione. Nel 1463 un gruppo di dodici case a
schiera, le cosiddette “case nuove”, furono costruite dal capomastro senese Pier Paolo Porrina per affittarle ai
“poveri uomini” privati dei beni dal papa e dai suoi cortigiani, unitamente alla costruzione di “uno molino
con gualchiere”; inoltre Pio versò delle somme affinché alcuni lavoratori risiedessero in Pienza: un barbiere,
un vasaio, ed altri artigiani. Acquistò un edificio per realizzare un ospizio e finanziò numerosi restauri di
facciate delle case; Pio II rinnovò Corsignano non solo dal punto di vista architettonico, ma creò un
vescovato e sostenne la nascita di una nuova struttura economica per Pienza”19. “La grandezza del progetto
Pienza sta neIl’aver considerato con pari attenzione le strutture gentilizie e quelle popolari; nell’aver
realizzato la ristrutturazione alla luce di una specie di piano regolatore generale; nell’aver pensato questo
complesso residenziale popolare come un polo di sviluppo urbano decentrato”.20 (Allegato B)
Le “dodici case nuove” di Pienza rappresentano un raro caso di edilizia storica pianificata, seppur segnate da
modeste alterazioni, mantengono nella facciata rettilinea e nella scansione dei muri trasversali la loro
caratterizzazione originaria sia nella struttura muraria in mattoni a faccia vista che nella disposizione
tipologica della doppia cellula su due piani per ogni unità edilizia, con scala trasversale segnata da alcuni
gradini all’esterno.
1.2. IDENTIFICAZIONE DEGLI AMBITI TERRITORIALI
1.2.1 Ambito territoriale iscritto
La perimetrazione del sito ricalca nello specifico il limite del centro storico di Pienza riflettendone
adeguatamente il significato.(Allegato A) Non sono stati aggiunti nuovi criteri di perimetrazione dopo
l’iscrizione originaria, in quanto la città conserva ancora oggi la sua unità stilistica originaria, identificandosi
come una delle realizzazioni architettoniche più significative degli ideali umanistici del Quattrocento. Si
ritiene comunque utile rilevare lo stretto rapporto tra il centro storico ed il versante coltivato della collina, e
si sottolinea la necessità di salvaguardia dei caratteri paesaggistici dell’insieme, in considerazione dei criteri
naturali e culturali strettamente legati al rapporto tra il sito ed il suo ambiente.
EVOLUZIONE E STRATIFICAZIONE DEL CENTRO STORICO
Il territorio di Pienza e la Val d’Orcia conservano tracce degli insediamenti preistorici e dell’età etrusca, fino
alla colonizzazione romana che ha lasciato nei segni territoriali della centuriazione il marchio dei complessi
meccanismi della pianificazione romana.
Il Monte Amiata per la sua ampia visibilità costituisce ancora oggi il punto di riferimento per le misurazioni
topografiche e rappresentava il centro della maglia ordinatrice romana. Per conoscere l’evoluzione storica
delle dinamiche insediative della città di Pienza è necessario partire dalla ricostruzione dell’antico borgo di
Corsignano: “Il territorio del pagus di Corsinianus, con le sue divisioni centuriali interne, è impostato
geometricamente sul tratto rettilineo della via Cassia che precede il ponte romano (diruto) sull’Orcia, e sul
corrispondente controasse ortogonale del Rigo (altro toponimo geometrico). (…) Il vicus “quadrato” di
Corsinianus – tipologicamente affine a quelli rinvenuti in molti altri piccoli centri medioevali italiani (non
solo in Val d’Orcia)– sembra dunque essere stato il primo nucleo abitato da cui ha preso vita Pienza. La sua
“lettura” ricostruttiva è stata effettuata sui tessuti edilizi del rilievo della città, che nel settore orientale
presentano, oltre a una omogeneità direzionale, una modularità compatibile con la scansione trasversale di 50
piedi romani. Distanza che separa trasversalmente alcuni caratteristici ambitus (brevi distacchi murari per lo
scolo delle acque piovane e dei liquami), ancora oggi parzialmente esistenti. Il tipo territoriale insediativi,
con tutta una serie di possibili varianti, è sostanzialmente quello di un nucleo all’incirca quadrato (300 x 350
piedi romani) con due percorsi paralleli a servizio su due fronti di un doppio tessuto di domus rurali, le cui
cellule originarie erano presumibilmente iso-orientate a sud, per la migliore utilizzazione della luce e del
18 Nicholas Adams. Pienza. Contenuto in Storia dell’architettura italiana. Il quattrocento. (a cura di) F.P.Fiore. Electa. Milano
1998.
19 N.Adams, op.cit.
20 A.Fuccelli, G.Genaroli, A.Guastaldi, C.Paolucci, Pienza e il suo territorio, Sinalnga,1985.
13
calore solare (Caniggia, 1976). I processi tipologici di medievalizzazione danno una convincente spiegazione
del passaggio trasformativi dalla domus rurale romana ai vicoli della Corsignano medievale.”21
Con la caduta dell’impero romano ed il conseguente spopolamento delle città conseguente alle invasioni
barbariche, si assiste ad un progressivo ripopolamento delle campagne e dei piccoli borghi rurali. Attraverso
la creazione del sistema delle pievi l’amministrazione ecclesiale a partire dal 700, istituisce un sistema di
controllo diretto del territorio con la definizione di specifici ambiti d’appartenenza: l’antica Pieve di
Corsignano, situata a mezza costa in prossimità di un abbeveratoio e di un importante incrocio stradale,
rappresenta un importante elemento di controllo territoriale.
“Nel castrum di Corsignano al tessuto di domus “insulizzate” del primo nucleo romano, si affianca a
occidente, lungo il crinale, un secondo tessuto edilizio diversamente orientato, che costituisce - dal punto di
vista dimensionale - un vero e proprio raddoppio di area edificata. L’asse di ribaltamento, che separa e unisce
al tempo stesso queste due zone omogenee, è significativamente l’unico percorso passante che attraversa
trasversalmente questo settore di Pienza (l’attuale Corso Rossellino ndr.). L’originaria cortina difensiva
doveva seguire grosso modo fino alla piazza il circuito attuale, includendo la rocca di testata (dove è in parte
il nostro Museo), che per impianto e posizione doveva costituire presumibilmente l’elemento più munito
dell’intero castello e ospitare la guarnigione militare”. 22
Nel periodo medievale si assiste ad un cambiamento radicale nel modo di concepire il centro urbano, che
assume spesso l’aspetto di borgo collinare murato e protetto dalle cinte murarie, anche Corsignano è uno dei
castelli di presidio del territorio senese. Il suo sviluppo urbanistico intorno al 1300 porta ad un raddoppio del
tessuto insediativo, fino all’attuale Porta del Morello (Allegato C) che costituisce la terza porta del borgo
medievale insieme a “porta al Ciglio” e “porta al Santo”, già riferimenti toponomastici. 23
Nel 1400 il piccolo castello di Corsignano è trasformato in città, con un nuovo assetto urbanistico ed una
nuova qualità dell’architettura.
“A Pienza ritroviamo puntualmente tutti gli elementi rappresentati nella celebre figura di Francesco di
Giorgio Martini, dell’uomo inscritto in una cinta muraria con in capo la rocca, nell’ombelico la piazza, nel
cuore la chiesa, le braccia e i piedi nelle torri angolari. Immagine che egli forse memorizzò da giovane nel
cantiere di Pienza, che frequentò da apprendista al seguito del Vecchietta, che in quegli anni stava
realizzando per il duomo e la chiesa di Spedaletto due bellissime pale d’altare. Questa immagine è
importante poiché riassume efficacemente i “principi architettonici dell’età dell’umanesimo” (Wittkower,
1952), che mirano in generale a un obbiettivo ambizioso: l’armonia universale e ambientale tra le cose
dell’uomo e del mondo, tra il cielo e la terra, così come era stato forse vagheggiato dai greci, ma mai
consapevolmente ideato e sperimentato come nel rinascimento. Tale armonia a Pienza non si percepisce solo
nel mirabile equilibrio tra case e palazzi, o nella perfetta integrazione tra il centro abitato e il contesto
paesistico della Val d’Orcia, ma anche nella variabilità ciclica dei giorni e delle stagioni, che con la luce del
sole (e della luna) rendono sempre mutevole e interessante l’apprezzamento dei valori spaziali della piazza e
dei suoi edifici.”24 (Allegato C)
Il progetto della città umanistica di Pienza del Rossellino è impostato sulla costruzione della griglia che
contiene il Duomo, la piazza e gli edifici circostanti, in relazione all’asse di riferimento visivo del monte
Amiata. Attraverso l’uso sapiente dello strumento della prospettiva per l’impostazione della costruzione della
piazza ed il cono visivo divergente dal Corso Rossellino al Duomo, con lo sfondo sui lati delle aperture
panoramiche sulla Val d’Orcia, viene aumentato l’effetto prospettico della profondità unitamente
all’amplificazione psicologica dello spazio complessivo del centro urbano.
“Erano state riferite al Pontefice molte accuse contro l’architetto, cioè che si era comportato disonestamente
ed aveva commesso degli errori di costruzione, e perché si era assunto il lavoro con un preventivo di 18 mila
ducati e ne aveva fatti spendere 50 mila, perciò secondo la legge degli Efesi riferita da Vitruvio, avrebbe
dovuto essere condannato a risarcire le spese. Era fiorentino questo Bernardo, odioso quindi ai Senesi a
motivo della sua stessa patria; e tutti, in sua assenza, gli davano addosso. Pio dopo che ebbe esaminato i
21 G.Cataldi, F.Formichi, op.cit.
22 G.Cataldi, F.Formichi, op.cit.
23 All’Archivio di Stato di Siena è conservato l’Estimo 41, principale documento della Corsignano medioevale fatto eseguire nel
1320 dalla repubblica senese nell’ambito della più generale iniziativa della Tavola delle Possessioni, dove sono citati i principali
luoghi identificativi della dislocazione delle case e delle aree di proprietà pubblica e privata, interne ed esterne al castello di
Corsignano.
24 G.Cataldi, F.Formichi, op.cit
14
lavori e contemplato tutta quella chiara bellezza, invitò l’artista a venire da lui. Questi, dopo un po’ di giorni,
si presentò non senza una certa paura, perché non ignorava di essere oggetto di molte accuse. Gli disse Pio:
“Ha fatto bene, Bernardo, proprio dav-vero, a mentirci sulla spesa futura di tutta l’opera; se ci avessi detto il
vero non ci avresti mai persuaso a mettere fuori una sì gran somma, e questo nobile palazzo e la cattedrale
stupenda fra quante sono in Italia, non esisterebbero. Per merito del tuo inganno sono sorti in breve tempo
questi meravigliosi edifici, che tutti lodano, tranne pochi, rosi dall’invidia e dal livore. Così noi ti
ringraziamo e ti riteniamo degno del più alto onore fra quanti architetti sono ora viventi”. Diede quindi
ordine che si pagasse all’artista tutta la somma richiesta e in più gli si regalassero 100 ducati e una veste di
porpora. Elargì per il figlio le grazie richieste e gli diede nuove commissioni. Bernardo, dopo le parole del
Pontefice, pianse di gioia e commozione.”25
1.2.2 Ambito territoriale esteso
La tutela e valorizzazione dei valori culturali del centro storico di Pienza piuttosto che da una zona tampone,
è garantita dai caratteri del territorio circostante, il paesaggio della Val d’Orcia, a sua volta riconosciuto
patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 2004. L’eccezionalità dei caratteri naturali e culturali di questo
paesaggio ha portato al riconoscimento Unesco con la seguente motivazione, “la Val d'Orcia è un
eccezionale esempio di come il paesaggio naturale sia stato ridisegnato nel periodo Rinascimentale per
rispecchiare gli ideali di buon governo e creare un’immagine esteticamente gradevole; Criterio (iv). Al
paesaggio della Val d’Orcia, inoltre, i pittori di Scuola Senese hanno dedicato opere che celebrano l’armonia
tra uomo e natura e che sono diventate icone del Rinascimento, influenzando profondamente il modo di
concepire il paesaggio negli anni successivi; Criterio (vi)." 26
Il territorio che circonda Pienza è caratterizzato da un paesaggio agricolo in larga parte ancora preservato,
ricco di numerose e rilevanti testimonianze architettoniche medievali, dalla Pieve romanica di Corsignano al
monastero di Sant’Anna in Camprena del XIV secolo, unitamente ai centri murati e fortificazioni di Cosona,
Torre Tarugi, Palazzo Massaini e Monticchiello.
La Pieve dei Santi Vito e Modesto di Corsignano, antica chiesa battesimale del Castello di Corsignano è
ricordata fin dall’anno 714. Le parti più antiche della chiesa sono le torri cilindriche di stile ravennate, più
tardi adattate a campanile e inserite nella facciata, e la piccola cripta a volte a crociera e unica colonna al
centro, che nasce probabilmente come sacrario per reliquie o ipogeo funerario. E’ costruita con la scura
pietra arenaria locale; la facciata è decorata in alto con archetti pensili e bifora con una cariatide che
sostituisce la colonnina di vaga memoria etrusca. L’architrave del portale presenta figure e allegorie di
evidente derivazione pagana.
All’interno, dove pilastri quadrangolari dividono lo spazio in tre navate, si conserva un’antica fonte
battesimale alla cui vasca fu battezzato Enea Silvio Piccolomini.
Il Monastero di Sant’Anna, fondazione olivetana del 1324-1334 fu ricostruita fra la fine del XV ed il XVI
secolo in stile rinascimentale. Nel refettorio sono conservati importanti affreschi di Antonio Bazzi detto il
Sodoma (1502-1503), raffiguranti episodi della vita di Gesù e Storie di San Benedetto, staccati e ricollocati
al loro posto in occasione dei restauri del 1970. Vicino al monastero di Sant’Anna in Camprena si trovano la
Fonte ed il lavatoio in pietra, del XV sec., utilizzati dalla comunità religiosa, ed il Mulino alimentato dalle
acque del torrente Trove, costruito probabilmente nel XVIII secolo.
Tra i borghi fortificati, Monticchiello conserva quasi interamente la sua cinta muraria che racchiude l’intero
abitato e si attesta alla rocca posta in vetta alla collina, con ampio panorama. La cortina muraria in alcuni
tratti terminante con una serie di piccole mensole in pietra, è intervallata da otto torri e dalla porta d’accesso
ad arco a sesto acuto fiancheggiata da due torri più piccole.
All’interno dell’abitato di Monticchiello è la duecentesca Chiesa dei Santi Leonardo e Cristoforo con
pregevole portale gotico fiancheggiato da eleganti colonnette e raffinato rosone; l'interno a navata unica,
trasformato nel XVIII secolo, è decorato con affreschi di scuola senese del Trecento e del Quattrocento
riemersi nel corso di restauri compiuti nel 1933.
25 Pio II, I Commentari, libro IX, 25, traduzione di G.Bernetti, 1973.
26 UNESCO, Iscrizione Val d’Orcia, Criteri C (iv) (vi). Anno 2004.
15
Cosona fu un importante insediamento (vicus) fin dal VIII-IX secolo, con l’antichissima Pieve di Santa
Maria; il Castelluccio dei Bifolchi del XIII sec., di cui si conservano alcuni tratti delle mura con un lato a
semicerchio, due torri angolari rotonde con base a scarpa e la porta d’accesso sormontata da piombatoi, e la
chiesa di San Bernardino che ha subito dei lavori di restauro nel 1935 per opera dell’architetto paesaggista
inglese Cecil Pinsent. Nella volta vi sono affreschi della fine del XV inizio del XVI secolo. L’Abbazia
benedettina di San Piero in Campo, le cui prime notizie risalgono al 1031, con impianto basilicale a tre
navate e che conserva, sul retro l’abside semicircolare decorata da archetti pensili spartiti da semicolonne. La
Fabbrica del X secolo, corte dell’Abbazia di Sant’Antimo che divenne dopo sede di un castello, posto presso
l’importante rete viaria del contado senese con uno Spedale, la chiesa di Santa Croce e la pieve di San
Martino. Le sue fortificazioni furono distrutte alla fine del secolo e nel ‘400 la tenuta di Fabbrica fu
posseduta dalla famiglia Massaini poi venduto nel 1463 a Pio II Piccolomini.
Il Castello di Spedaletto, nato nel XII come ospedale - cioè come ricovero per viandanti e pellegrini che si
spostavano lungo al via Francigena - nei pressi del ponte che attraversava l’Orcia (e i cui resti sono ancora
visibili affacciandosi sul fiume) - divenne dal 1236 grancia dell’Ospedale di Santa Maria della Scala di
Siena. E’ un grandioso castello di forma quadrata con tre torri angolari merlate un grosso fabbricato
rettangolare a due piani con basamento a scarpa nel quarto angolo. All’interno vi è un cortile circondato da
fabbricati su tre lati e dalle mura di cinta sul quarto lato. Il complesso è ben conservato e mantiene anche
molte delle sue strutture difensive.
All’interno delle mura edifici rurali e la chiesa gotica di San Niccolò, da dove proviene la pala del Vecchietta
oggi a Pienza nel Museo Diocesano. Il Podere La Torre è posto lungo la valle del fiume Orcia e faceva parte
della grancia di Spedaletto, come risulta da un cabreo seicentesco. Dal corpo della casa colonica si eleva una
torre medievale in pietra di probabilmente origine duecentesca, per il controllo della via Francigena.
Il Palazzo Massaini sorto dal castello di Bibbiano Cacciaconti, di cui conserva probabilmente il torrione di
pietra a base sporgente con finestre ad arco ribassato e coronamento ad archetti di mattoni, ed il Palazzone,
alto torrione in filarotto con coronamento ad archetti di mattoni su mensole a piramide rovescia e risalente
probabilmente al XIII sec, unitamente alle altre torri di avvistamento testimoniano la capillare presenza di
architetture fortificate sparse nel territorio.
I siti archeologici di Cava Barbieri che risalgono all’inizio del neolitico e la necropoli di Pianoia utilizzata fra
il II e il I secolo a.C. hanno dato alla luce interessanti reperti archeologici che sono esposti nelle sale
destinate ai beni archeologici del Museo Città e Territorio di Pienza, insieme alla collezione Landi Newton,
con 500 pezzi che risalgono al periodo compreso fra la fine del VII e l'inizio del V secolo a.C. della
necropoli etrusca di Borghetto di Pienza, con un ricco campionario di produzioni del territorio di Chiusi e di
altre aree dell'Etruria meridionale. Il museo contiene inoltre materiale documentale del territorio di Pienza
dal periodo preistorico all'età romana, fino alla formazione dell'antico borgo medievale di Corsignano e la
successiva costruzione della città rinascimentale.
Tutti gli edifici sopra menzionati sono localizzati fuori del perimetro del centro storico di Pienza e sono
vincolati ai sensi della ex Legge n. 1089/39 - Castelluccio Biforchi; Pieve dei Santi Vito e Modesto di
Corsignano; Centro storico di Monticchiello (cinta muraria, chiese); Monastero e Chiesa di Sant’Anna in
Camprena; Grancia di Spedaletto; Podere La Torre; Monastero e Chiesa di San Piero in Campo; Torre
Tarugi; Pieve di Santa Maria a Cosona; Villa e cappella di Cosona; Palazzo Massaini. Un territorio ricco di
testimonianze storiche inserite in un contesto di forti connotazioni paesaggistiche dove il rapporto tra
edificato e paesaggio muove in un delicato rapporto di armonia necessita di una specifica attenzione nella
programmazione e nella gestione. L’adeguato coordinamento tra questo piano di gestione e quello del sito
Val d’Orcia consentirà la tutela del paesaggio culturale e degli aspetti paesistici che unitamente alle
peculiarità specifiche del centro storico di Pienza costituiscono valore culturale di interesse universale.
1.3. ATTIVITA’ DI COORDINAMENTO E GESTIONE
1.3.1 Soggetti pubblici e soggetti privati. Accordi e intese
La proprietà dei beni che costituiscono il centro storico di Pienza è divisa tra enti statali, enti ecclesiastici,
enti locali e privati cittadini.
16
L’amministrazione comunale si è impegnata in questi anni ad operare nel sito nel pieno rispetto di quanto
riconosciuto di valore, attraverso una politica di tutela; tutta la città storica è bene protetto in base alla Legge
1497/39, per ordinanza ministeriale del 27/02/1970, oltre cinquanta edifici, fontane e giardini sono protetti
(L.364/09 e 1089/39).
Sono comprese e vincolate ai sensi della L. 1497/1939, le seguenti aree:
-
Centro di Pienza e zona circostante, D.M. 27-02-1970, G.U. 28-03-1970 n.79.
Zona di Spedaletto e Palazzone nel comune di Pienza, D.M.30-04-1973, G.U. 29-08-1970 n.218.
Zona di Monticchiello, D.M.30-04-1973, G.U.15-06-1973 n.153
Tutti gli interventi effettuati all’interno del centro storico devono essere autorizzati dalla Soprintendenza per
i Beni Ambientali ed Architettonici o La Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici delle Province di Siena
e Grosseto.
Tali indicazioni sono state recepite nella regolamentazione urbanistica locale e nel redigendo Piano
Strutturale, con la protezione del centro storico e del paesaggio circostante (Allegati E ed F)
Gli attuali sistemi di gestione si sono dimostrati sufficientemente efficaci per la tutela del sito, ma è
necessaria un’azione concertata con enti ed attori socio economici locali per la gestione e la valorizzazione
dei beni presenti nel territorio, attraverso la verifica delle sinergie tra la gestione delle risorse e le attività
presenti sul territorio nel suo complesso.
Il territorio di Pienza è inoltre compreso nel Parco artistico, naturale e culturale della Val d’Orcia; il
progetto di Parco, nato nel 1989, è istituzionalizzato con la creazione dell’A.N.P.I.L. Area Naturale Protetta
di Interesse Locale, il cui strumento operativo è costituito dalla Val d'Orcia s.r.l., che raggruppa i cinque
Comuni dell'area (Montalcino, Pienza, San Quirico d'Orcia, Castiglione d'Orcia, Radicofani), la Provincia di
Siena, la Comunità Montana Amiata Senese, singoli imprenditori, associazioni, consorzi ed altri enti.
Il Piano di gestione del Parco della Val d'Orcia mira alla salvaguardia e alla valorizzazione del territorio in
tutti i suoi aspetti culturali, storici e naturali. I suoi obiettivi prioritari sono la conservazione del paesaggio
culturale e delle tradizioni locali nel quadro di una strategia di sviluppo sostenibile del territorio.
Sono in fase di organizzazione forme di intesa tra il Comune di Pienza e la Soprintendenza BBAAPP di
Siena per la gestione del patrimonio storico, anche attraverso forme di convenzioni e consulenze
professionali esterne agli enti.
L’amministrazione comunale si è impegnata a reperire i fondi necessari per la gestione del patrimonio storico
attraverso fonti di finanziamento pubblico, forme di coprogettazione e finanziamento pubblico/privato, forme
di finanziamento privato a livello locale (Monte Paschi Siena, della Provincia di Siena, Regione Toscana,
Fondi europei DOCUP e contributi privati), come specificato nelle tabelle degli Interventi eseguiti e/o
programmati 1995/2005 (Allegato D).
1.3.2 Individuazione del soggetto responsabile. Forma giuridica, statuto e regolamento
Il centro storico di Pienza costituisce il centro urbano del capoluogo comunale, ed il ruolo di coordinamento
ed indirizzo per la gestione del sito è stato assunto dall’Amministrazione comunale. Per i diritti di proprietà e
per il valore storico-architettonico ed artistico del sito sono di seguito indicati gli Enti e le Amministrazioni
responsabili: Ministero per i Beni e la Attività Culturali – Soprintendenza per i Beni Ambientali e
Architettonici per le Province di Siena e Grosseto, Ministero per i Beni e le Attività Culturali –
Soprintendenza Archeologica della Toscana, Amministrazione Provinciale di Siena, Parco Artistico Naturale
e Culturale della Val d’Orcia, Comune di Pienza, Diocesi Arcivescovile di Siena, Diocesi vescovile di
Pienza. Nel Piano di Gestione viene identificato nel Comune di Pienza il soggetto gestore del sito,
individuando nella figura del Dirigente dell’Ufficio tecnico del Comune di Pienza architetto Giuseppina
Ferrigno il soggetto responsabile e referente per i rapporti col Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
17
1.4 STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE E CONTROLLO
1.4.1 Piani urbanistici e funzionali
PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE
Il territorio del comune di Pienza è compreso all'interno del Piano Territoriale di Coordinamento della
Provincia di Siena, con misure di programmazione, salvaguardia e sviluppo a diverse scale di
approfondimento. “Il PTCP di Siena pone a proprio fondamento il concetto di territorio così come definito
dalla L.R. 5/95 e sviluppato nel Piano di Indirizzo Territoriale (PIT) regionale; per il PTCP il territorio è una
“risorsa globalmente considerata, da anteporsi a quella di fatto assunta di territorio come luogo e somma di
molteplici risorse considerate partitamente".27
Il piano si configura quindi come disegno di governo olistico per la provincia di Siena, considerando il
territorio come risorsa unitaria ed individuando negli strumenti della condivisione e della sostenibilità gli
scenari di riferimento e di indirizzo. (Allegato E)
Per il territorio di Pienza il PTCP individua l’appartenenza a due Unità di paesaggio per le quali, a seguito di
specifiche analisi di quadro conoscitivo, vengono definite linee di indirizzo:
-
-
l’unità di paesaggio “Val d’Orcia”, (art. I16) il cui carattere peculiare è stato ritenuto essere l’effetto
dominante dei due crinali di Pienza e di Radicofani, che racchiudono le colline argillose che man mano
salgono di quota lungo il perimetro circolare della Val d’Orcia. Il PTCP individua interventi di tutela
delle emergenze naturali di interesse paesistico e di ricostituzione della tessitura agraria, secondo
interventi di tipo E (art. I23) 28 per emergenze di tipo M2 (tessuto agrario tradizionale a maglia fitta con
prevalenza di olivo promiscuo) e M3 (tessuto agrario tradizionale a maglia fitta tipico del frazionamento
periurbano).
l’unità di paesaggio “Dorsale sommersa”, (art. I13) costituita dall’estensione compatta delle colline
sabbiose che sommergono i rilievi della dorsale fra i monti del Chianti e Cetona, formando un insieme
complesso di paesaggi agrari fortemente integrati con il patrimonio storico-architettonico. Il PTCP
individua interventi di riqualificazione dell’insieme dei valori storici e naturali di carattere eccezionale.
Di particolare rilevanza la tutela delle aree di pertinenza dei centri storici, secondo interventi di tipo B
(art. I23) 29 per emergenze di tipo M2 (tessuto agrario tradizionale a maglia fitta con prevalenza di olivo
promiscuo) e M9 (seminativi e pascoli a campi chiusi).
Per la disciplina del sistema urbano provinciale, il PTCP pone specifica attenzione al rapporto tra i centri
urbani nella loro configurazione attualmente consolidata e l’intorno territoriale contiguo30, definendo e
perimetrando un’Area di pertinenza dei centri urbani (Allegato E) a cui viene attribuito valore sia di natura
figurativa (rapporto e fruizione visiva tra forme consolidate), che strutturale (morfologia del sito e suo
rapporto con la tipologia urbana, configurazione dei campi, della vegetazione, dei percorsi e delle
27 PTCP Siena, Relazione Generale, Delib. Prov.109/2000.
28 PTCP Siena, Norme Tecniche d’Attuazione (art. I23 estratto) E. paesaggio delle colture arboree con appoderamento fitto: colture
arboree superiori al 30 % della superficie. Permanenza di coltura promiscua, spesso sostituita con vigneti specializzati. Effetti di
semplificazione particellare e rimodellamento dei versanti. Frequenti impianti di grande dimensione. Sono caratterizzati dalla
presenza qualificata di emergenze del paesaggio agrario di tipo M2 (tessuto agrario tradizionale a maglia fitta con prevalenza
dell’olivo e del promiscuo) e M3 (tessuto agrario tradizionale a maglia fitta tipico del frazionamento periurbano), ma anche da
fenomeni di riconversione del genere M12 (vigneti meccanizzati di grande estensione con ridisegno integrale della maglia agraria).
Da indirizzare verso la tutela o la ricostituzione della tessitura agraria a maglia media e fitta e la differenziazione colturale:
introduzione di filari olivati, protezione dei versanti.
29 PTCP Siena, Norme Tecniche d’Attuazione (art. I23 estratto) B. paesaggio dei seminativi con appoderamento rado: densità
insediativa inferiore a 60 (ab./kmq). Presenza significativa di colture arborate e di superfici boscate. Paesaggi agrari di notevole
pregio per le forme a spina e le sistemazioni del suolo. La presenza di incolti in misura superiore al 30 % è segnalata con apposito
simbolo grafico nella Tav. P04. La presenza di emergenze agrarie M2 (tessuto agrario tradizionale a maglia fitta con prevalenza
dell’olivo e del promiscuo) è rada ma significativa: come pure la presenza di seminativi e pascoli a campi chiusi (M9) in alcune aree
più marginali (Chiusdino, Monticiano). Da tutelare la diversa combinazione di tessiture agrarie (fitta intorno ai centri, media intorno
all’insediamento sparso, rada negli spazi aperti), e la relativa differenziazione colturale (oliveti-vigneti, seminativi aperti).
30Ai sensi dell’Art.16 comma 2 lett. d) della Legge Regione Toscana 5/95 – Norme per il governo del territorio .
18
sistemazioni agrarie). Lo stretto rapporto che lega il centro storico di Pienza al paesaggio agrario del versante
è espressamente contenuto nelle specificazioni del PTCP, dove è richiesta apposita normativa da parte dei
piani locali, al fine di garantire la persistenza di tutte le componenti del sistema insediativo senese, così come
configurato dalla sua lunga evoluzione storica, mantenendo elevati livelli di qualità insediativa per tutti i
cittadini, di qualità architettonica e paesaggistica degli insediamenti, “assicurare la persistenza delle relazioni
storicamente consolidate tra insediamenti e contesto agricolo circostante, garantendo in particolare la
permanenza delle coltivazioni a maglia fitta circostanti gli abitati, anche attraverso il recupero dei manufatti
di valore architettonico/documentario, la manutenzione e/o il ripristino delle colture agrarie tradizionali,
della vegetazione non colturale, dei percorsi campestri e dei sentieri.”31 Specifici indirizzi sono inoltre
indicati per la gestione dei centri storici tenendo in considerazione: “la continuità del ruolo e della identità
culturale connessi all’equilibrio delle funzioni, residenziali, commerciali e terziarie, alla fruibilità degli spazi
pubblici, alla permanenza delle funzioni civili e culturali, alla tutela dell’immagine architettonica e urbana
connessa alla conservazione degli edifici di antica formazione; la permanenza e la valorizzazione della rete
commerciale minore, strettamente integrata alla configurazione dei centri storici, secondo una composizione
equilibrata che lasci spazi significativi anche per i consumi quotidiani e di prima necessità e secondo scelte
conseguenti nei confronti della grande distribuzione.”32
Nella formazione della propria disciplina in materia di centri storici, i Comuni sono chiamati ad operare in
coerenza con gli indirizzi del PTCP per la delimitazione del centro storico e per l’organizzazione di una
schedatura delle unità edilizie quale documentazione delle condizioni di integrità architettonica e tipologica,
e/o del grado di alterazione, con la finalità di definire una normativa edilizia coerente con la classificazione
di valore architettonico, culturale e documentario degli edifici e di individuare una strategia complessiva di
valorizzazione per tutti i centri storici del comune, compresi gli aggregati o i nuclei minori.
Attraverso la definizione dei Piani strutturali i Comuni sono chiamati ad integrare il quadro conoscitivo del
Piano provinciale sia in relazione ad edifici di rilevanza storico-architettonica e delle relative aree di
pertinenza, sia in relazione all’organizzazione di una grande varietà di percorsi di fruizione che connettano la
varietà di risorse di base, capillarmente diffuse sul territorio, consentendo quindi di tenere vive tematiche
collettive di tutela e valorizzazione dell’intero sistema, anche in relazione ai “tracciati di interesse paesistico
europeo,”33 che possono costituire una struttura di fruizione delle risorse in un’ottica di sostenibilità34.
PIANO STRUTTURALE
È in fase di redazione il Piano Strutturale del territorio comunale e il relativo Regolamento Urbanistico per
adeguare gli strumenti normativi e di tutela esistenti ed ormai datati. Il territorio circostante il centro urbano
di Pienza e gli aggregati storici è sottoposto a vincolo nazionale di tutela ai sensi della L.1497/39, il centro
storico in buona parte è soggetto al vincolo monumentale ex L.1089/39 (ora DLGS n.42/04) e nel PRG
vigente sono operativi una serie di strumenti attuativi e di regolamenti di salvaguardia dell’ambiente urbano
con la funzione di salvaguardia del patrimonio storico in relazione alla vita del centro urbano e dell’affluenza
turistica. All’interno del Regolamento Edilizio sono contenute specifiche norme per il centro storico in
relazione al colore e alle facciate graffite, indicazioni per l’installazione delle antenne ed impianti di
telecomunicazione, per l’occupazione di suolo pubblico, nonché il Regolamento ZTL - zona a traffico
limitato, per garantire una migliore fruibilità del centro storico in assenza di traffico veicolare. (Allegato F)
“Le politiche di governo del territorio che informeranno il piano strutturale prima, ed il regolamento
urbanistico poi, saranno finalizzate a promuovere la sostenibilità, intesa nei suoi versanti complementari:
31 PTCP Siena, Norme Tecniche d’Attuazione, artt. L2-L5 estratto.
32 PTCP Siena, Norme Tecniche d’Attuazione, art. L6 estratto.
33 PTCP Siena, Norme Tecniche d’Attuazione, art. S9 estratto. Tracciati di interesse paesistico europeo. Sono denominati i tratti
viari in cui le analisi del paesaggio condotte nell’ambito del PTC hanno riscontrato livelli elevati di armonia ed equilibrio con il
contesto circostante.
34 Il territorio di Pienza risulta attraversato dal sistema delle Direttrici principali dei sentieri della Provincia di Siena, in particolare
dal percorso denominato Direttrice 6, da Castelnuovo dell’Abate al Lago di Montepulciano, (che si connette con la Direttrice 3 per
Torrita di Siena/Trequanda e con la Direttrice 2 per Montalcino/Siena) e dal Tracciato d’interesse paesistico europeo che collega le
Terme di Bagno Vignoni alle Terme di Cianciano.
19
sociale, economico, ambientale ed istituzionale, ricercando soluzioni e percorsi volti al superamento delle
attuali criticità.
Per quanto concerne la sostenibilità sociale, si punterà all’incremento della qualità insediativa dei cittadini
residenti, assicurando in particolare:
-
la persistenza e l’evoluzione quali-quantitativa dei servizi di base, in specie per quelli rivolti alle fasce
giovanili ed agli anziani;
la soddisfazione del fabbisogno di residenze a costo contenuto;
l’attenuazione delle distorsioni nel sistema del commercio al dettaglio indotte dai consistenti flussi
turistici che interessano sia Pienza che Monticchiello;
l’attenuazione dei disagi alla mobilità indotti da picchi primaverili ed estivi di frequentazione turistica;
la rifunzionalizzazione delle aree dimesse presenti all’interno del perimetro urbanizzato, con particolare
riferimento all’area della fornace collocata tra il centro abitato di Pienza e l’area artigianale.”35
“Tra le operazioni da svolgersi in fase di redazione del Piano Strutturale Comunale, è ricompressa la “esatta
perimetrazione (e disciplina) delle aree di pertinenza dei centri urbani appartenenti al sistema urbano
provinciale” (nel caso del territorio pientino, Pienza e Monticchiello) tenendo presente che le norme d’uso
del territorio individuate in questa sede avranno automaticamente valore di disciplina paesistica.
Più precisamente, la disciplina dovrà riguardare la “tutela del rapporto esistente tra i centri urbani (Pienza e
Monticchiello) nella loro configurazione attualmente consolidata (o comunque pianificata da strumenti
efficaci alla data di approvazione del PTC) e l’intorno territoriale contiguo definito come area di pertinenza.
A tale area di pertinenza il PTC attribuisce valore sia di natura figurativa (rapporto e fruizione visiva tra
forme consolidate), che strutturale (morfologia del sito e suo rapporto con la tipologia urbana,
configurazione dei campi, della vegetazione, dei percorsi e delle sistemazioni agrarie).”36
La Regione Toscana con la Legge 1/2005 “Norme per il governo del territorio” individua nella
collaborazione interistituzionale degli enti coinvolti, unitamente alla sinergia d' intenzionalità con le
comunità insediate, l’elemento fondamentale di coordinamento delle politiche di sviluppo del “territorio
inteso come risorsa collettiva che esprime un proprio carattere in quanto risultato di un’azione sociale di
pungo periodo.”37
Il Piano Strutturale comunale assume competenza di piano paesaggistico e strategico,38 nella costruzione di
riferimenti normativi unificati ai vari livelli istituzionali per coniugare sviluppo e tutela per garantire lo
sviluppo sostenibile.
Nelle diverse fasi di pianificazione lo specifico e peculiare rapporto tra il centro storico di Pienza ed il
paesaggio agrario circostante non può prescindere dall’individuare opportune opere di sostegno dell’attività
agricola, in particolare con l’attivazione di politiche d’incentivazione per la conservazione della struttura di
tessuto agrario tradizionale, a maglia fitta con prevalenza di olivo promiscuo, che caratterizza le pendici della
città di Pienza. L’incentivazione di produzioni di qualità anche in stretta relazione alle attività del Parco
della Val d’Orcia, può qualificare e valorizzare la necessaria presenza sul territorio degli agricoltori quale
risorsa socio-economica fondamentale.
Attraverso l’incentivazione della qualità paesaggistica nella specializzazione delle produzioni arborate, in
alternativa alle monocolture con incentivazione per agricoltura biologica, col recupero di piante antiche, con
la ricomposizione della fisionomia dei luoghi, è possibile attivare una politica di valorizzazione ed
incentivazione trova immediata rispondenza con le linee di sviluppo del Piano del Parco Val D’Orcia. Le
cinque comunità che hanno voluto il Parco, (Castiglione d'Orcia, Montalcino, Pienza, Radicofani e San
35 Comune di Pienza, Allegato alla deliberazione del Consiglio Comunale per l’avvio del procedimento di formazione del piano
strutturale, febbraio 2003
36 Comune di Pienza, Quadro Conoscitivo Piano Strutturale. Analisi delle risorse essenziali del territorio. Arch. Silvia Arnolfi,
2004
37 M.Gamberini, Toscana, più intesa tra Comuni nella nuova legge urbanistica. Edilizia e Territorio. n°4/2005.
38 Legge Regione Toscana 1/2005 art.34. Disciplina paesaggistica del PTC e del Piano Strutturale
20
Quirico d'Orcia) hanno infatti individuato la necessità di coniugare la tutela e la promozione della comune
identità culturale con le esigenze di uno sviluppo che ad un tempo viva delle molteplici risorse del territorio e
sia attento a preservarle per le generazioni che verranno. Questa comunione d’intenti e di obiettivi porta con
sé l’attivazione di una prassi di ottimizzazione delle risorse, nella convinzione che “la scelta strategica
vincente sia considerare l’ambiente non come autonomo settore di intervento ma come dimensione generale
di governo del territorio, attraverso attività di coordinamento di tipo economico, culturale e turistico
(creazione del marchio di qualità Val d’Orcia, consorzio tra operatori turistici, conferenza permanente dei
Sindaci dell’area) unitamente alla gestione associata di servizi e alla promozione di progetti di filiera
(produzione, lavorazione e commercializzazione dei determinati beni), con finalità di programmazione delle
azioni di tutela e valorizzazione dell’ambiente naturale e del paesaggio”.39
1.4.2 Piani settoriali e/o integrati
La natura straordinaria e peculiare del centro antico di Pienza genera una forte dinamica turistica che a sua
volta produce rilevanti pressioni sull’area del centro dovute alla domanda di ricettività e a quella
commerciale.
Ma mentre per il primo aspetto gran parte della domanda viene evasa tramite strutture extralberghiere, in
particolare agrituristiche, collocate nel territorio limitrofo, per il secondo aspetto il crescente richiamo di
visitatori tende a produrre un forte squilibrio sul nucleo antico ed in particolare sulle sue caratteristiche
urbanistiche e socio economiche.
Per affrontare tale ordine di problemi e ricondurli nell’ambito di un processo di valorizzazione turistica
sostenibile l’Amministrazione comunale ha avviato un processo di pianificazione con l’individuazione di un
Programma integrato per la rivitalizzazione della rete distributiva.
“Il Programma integrato, la cui redazione è stata curata da consulenti esterni all’Amministrazione
comunale40, si avvale di una serie di studi inerenti, in particolare, i servizi commerciali alimentari ed extraalimentari distinti tra centro e periferia di Pienza, ed individua, a livello di quadro conoscitivo, degli specifici
ambiti d’intervento riferiti a :
-
-
domanda turistica, che risulta in costante crescita facendo emergere Pienza, nel periodo 92-2001, come
uno dei principali centri turistici del sistema economico locale (s.e.l.) Amiata Val d’Orcia e della
provincia, con particolare riferimento alla ricettività extralberghiera degli agriturismo e alla fortissima
domanda aggiuntiva prodotta dal turismo giornaliero (vedere paragrafo 2.4.3 Il ruolo del turismo e della
domanda culturale);
commercio, settore dove le dinamiche turistiche sopra illustrate hanno un impatto fortissimo sulla
organizzazione e struttura della offerta commerciale del Comune e del centro in particolare. (vedere
paragrafo 2.4.2 Attività produttive ed occupazionali).
Le tendenze squilibranti dei processi in atto impongono un intervento e delle strategie integrate finalizzate al
riequilibrio e alla tutela del tessuto fisico e residenziale del centro antico, al fine di evitare
l’artificializzazione del centro stesso.
Gli obiettivi di rivitalizzazione devono inoltre puntare ad un riequilibrio fondato sulla qualità “di sistema”
dell’offerta di prodotti e servizi e non su di una concorrenza effettuata sul prezzo che danneggia l’immagine
dei prodotti locali e tipici.
Inoltre dovrà essere perseguita una migliore dislocazione delle nuove licenze commerciali al fine di
valorizzare altre aree del centro e di evitare l’ulteriore polarizzazione sul corso Rossellino.
Il Programma si articola intorno a due progetti principali:
-
la costituzione di un Centro Commerciale Naturale, coincidente con l’attuale centro storico di Pienza;
la valorizzazione commerciale e turistica di Piazza Galletti e Via Gozzante.
39 Tratto dal Programma Amministrativo del Sindaco di Pienza, Marco del Ciondolo, 2004.
40 Società “Strategie” s.n.c., con sede a Pianella, provincia di Siena.
21
La strategia dello strumento del Centro commerciale naturale, individuato dalla Regione Toscana, può
consentire di intervenire riequilibrando il sistema della distribuzione e degli esercizi di vicinato e l’insieme
delle relazioni con la dimensione sociale e d’uso del tessuto edificato del centro, attraverso interventi volti a
razionalizzare, incentivare, promuovere e sviluppare il sistema economico costituito dall’insieme delle
attività, pubbliche e private, presenti nel centro storico di Pienza 41. La costituzione del Centro commerciale
naturale segna un passo essenziale per “rivitalizzare” il sistema distributivo, ricettivo ed economico,
incentivando quelle condizioni che – di norma – spingono i consumatori a servirsi dei Centri commerciali,
anziché della distribuzione di dettaglio. Se non nell’economicità dei prodotti, tali condizioni dovrebbero
risiedere nella qualità degli stessi e nella disponibilità di un adeguato sistema di parcheggi realizzato
unitamente ad una riorganizzazione delle sedi stradali. Gli interventi che affiancano la costituzione del
Centro commerciale naturale riguardano infatti la sistemazione di Viale Piccolomini (il viale che collega la
SS 146 e Via delle Fontanelle con Viale Enzo Mangiavacchi, dal quale si accede al Centro Storico), con
sistemazione del manto stradale, pavimentazione dei parcheggi esistenti e dei marciapiedi e posa in opera di
apparecchi illuminanti, con realizzazione di un percorso pedonale lungo Viale Risorgimento, sistemazione
dei parcheggi e abbattimento delle barriere architettoniche.
Il secondo intervento consiste nella sistemazione di Piazza Galletti per renderla idonea ad ospitare un
Mercato (mensile) del biologico e dei prodotti alimentari tipici della Val d’Orcia, perseguendo il duplice
scopo di rilanciare i settori del biologico e dell’artigianato e di ampliare l’area frequentata dai flussi turistici
coinvolgendo Piazza Galletti (già recentemente oggetto delle sistemazioni previste, quali pavimentazione,
rifacimento impianti) e la sottostante Via Gozzante (in parte destinata a parcheggio), inserita a sua volta
lungo la passeggiata che accompagna tutto il lato sud della città, dalla porta al Ciglio lungo tutte le mura fino
all’estremità ovest del centro urbano, consentendo la percezione costante del panorama della Val d’Orcia da
Via del Casello e Via di Santa Caterina.
Gli altri interventi previsti dal programma comprendono inoltre misure d’incentivazione per la realizzazione
di :
-
-
un sistema integrato di segnaletica commerciale, secondo gli standard indicati dalla regione Toscana
attivazione dello sportello di animazione e incentivazione commerciale (sportello di orientamento
economico per gli operatori, informazioni per la clientela del Centro Commerciale Naturale,
Coordinamento delle iniziative promozionali, gestione delle pagine web del centro, notiziario telematico,
supporto all’attività di monitoraggio del programma, elaborazione di un “protocollo dell’accoglienza” e
suo monitoraggio).
attivazione di un servizio di spesa a domicilio. 42
Il Programma per la tutela e valorizzazione del centro antico 43 individua livelli allarmanti di adeguamento
della offerta commerciale del centro antico rispetto alla crescente domanda turistica, con due principali
conseguenze sul sistema distributivo:
-
polarizzazione degli esercizi in alcune aree e concentrazione su alcune categorie merceologiche con
rischio di perdita di autenticità e banalizzazione dei prodotti locali;
limitazione della offerta di beni ordinari per i residenti.
Sul piano della tutela dei valori del centro antico questo è estremamente rischioso, poiché può portare alla
trasformazione di Pienza in una “città museo” con allentamento dei residenti orginari e “gentrification”
sociale del centro stesso.
41 Si tratta di circa ottanta esercizi commerciali, tra botteghe, negozi, pubblici esercizi, attività turistiche, artigianali e di servizio,
che, unitamente al valore storico-artistico del contesto, costituirebbe un aggregato dalle enormi potenzialità.
42 Comune di Pienza.Quadro Conoscitivo Piano Strutturale. Analisi delle risorse essenziali del territorio . Le iniziative in corso in
campo commerciale. Arch. Silvia Arnolfi, , 2004
43 Programma per la tutela e valorizzazione del centro storico (ex art. 7 del reg. regionale 4/1999) , in base al quale è stato possibile
sancire una moratoria che inibirà fino al 31.12.2004 l'apertura di nuovi esercizi di generi alimentari nel centro storico di Pienza.
(Allegato H)
22
Il piano programma integrato propone alcune misure di contenimento e riorganizzazione della offerta
commerciale raccomandando alla amministrazione, rispetto ai problemi segnalati, una moratoria di due anni
nella concessione di nuove licenze commerciali di tipo alimentare al fine di avviare e monitorare le misure e
gli effetti prodotti dal programma stesso. Tale misura appare comunque limitata rispetto all’entità dei
problemi in campo se non supportata da un’ulteriore politica relativa all’individuazione di parti del centro
ove potere collocare o trasferire nuovi esercizi commerciali alimentari al fine di migliorare e riequlibrare
l’attuale articolazione.
Il Programma integrato per la rivitalizzazione della rete distributiva è stato ufficializzato con dichiarazioni
di disponibilità ad attivare le possibili forme di collaborazione per l’attuazione ed il monitoraggio degli
interventi previsti, oltre che dal Comune di Pienza, dai rappresentanti della CCIAA Siena, della
Confesercenti Siena, della Confesercenti Amiata-Val d’Orcia, del CNA Siena e della Federconsumatori.
1.4.3 Piani di sviluppo socioeconomico
Il Piano Pluriennale di Sviluppo Economico e Sociale è in fase di elaborazione da parte
dell’Amministrazione Provinciale di Siena, allo scopo di promuovere le attività economiche e sociali
compatibili con la tutela delle risorse naturali.
Per il settore di sviluppo socio economico, “se è vero che Pienza è stata risparmiata dai fenomeni di
“urbanizzazione rada” residenziale delle aree periferiche normalmente indicati come “diffuso periurbano” e
che conseguentemente ha conservato relativamente intatto il rapporto con il territorio agricolo, nelle forme
che esso tradizionalmente assume ai margini dei centri urbani, è anche vero che si è verificato un fenomeno
di “periurbanizzazione industriale” lungo la statale per Montepulciano, a partire dagli anni Trenta fino ai
giorni nostri. Tale processo ha prodotto l’allineamento di “isole” industriali disseminate su entrambi i lati
della SS per Montepulciano. Esse si presentano come troppo lontane – tra loro e dalla città – per costituire un
fronte tipico d’insediamento diffuso periurbano, e troppo vicine – tra loro e alla strada – per essere
considerate come fatti isolati. Si tratta sicuramente di uno dei temi centrali che il nuovo PS si dovrà
incaricare di risolvere, sia sotto il profilo funzionale (si tratta di tutte aree monofunzionali, alcune delle quali
degradate e dimesse o comunque sottoutilizzate) che sotto quello squisitamente urbanistico-progettuale.
Sotto il profilo della morfologia urbana, l’emergere di tale “arcipelago produttivo” ha determinato la
deviazione della direttrice generatrice dell’insediamento Pientino di circa novanta gradi: dall’originaria
giacitura nord-ovest/sud-est (quella stessa dello sperone roccioso su cui sorge) alla direzione nord-est / sudovest (quella del percorso storico per Montepulciano).”44
Sono necessari interventi specifici di ritessitura urbana e di riqualificazione edilizia localizzata che saranno
individuati dal Piano strutturale e regolamento urbanistico.
1.4.4 Piani specifici per la tutela del sito
La conservazione ed il mantenimento del patrimonio storico esistente, in relazione agli interventi di nuove
opere pubbliche mirate al miglioramento di alcune aree del centro storico offre l’opportunità di avviare una
nuova fase di confronto con i cittadini e con le associazioni per organizzare l’attività e la gestione delle
strutture, con la creazione di una rete di relazioni tra istituzioni e comunità, in un’ottica di partecipazione
attiva alla riedificazione di uno “stile di vita” che ha reso questo territorio unico al mondo. (riferimento
anche alla Convenzione Europea 2000). Esempio specifico per il centro storico di Pienza è il recente restauro
di Piazza Galletti, all’interno della cerchia delle mura, dove, attraverso il rifacimento della pavimentazione
ed elementi di arredo, l’Amministrazione comunale ha ricreato uno spazio urbano d’incontro, con la
specifica funzione di ospitare con cadenza periodica programmata il Mercatino del biologico, anche con
finalità culturale e di incentivazione alle coltivazioni biologiche di qualità presenti in zona. Dal punto di vista
del restauro architettonico dei beni storici, nel centro di Pienza sono stati attivati importanti interventi di
recupero e restauro conservativo delle facciate graffite. “La Soprintendenza per i beni architettonici di Siena
e Grosseto ha avviato un programma articolato (fasi di studio, intervento, didattica,comunicazione) con la
preliminare costituzione di un Comitato Scientifico internazionale di studiosi del settore (..) con studi ed
44 Comune di Pienza, Quadro Conoscitivo Piano Strutturale. Analisi delle risorse essenziali del territorio. Arch. Silvia Arnolfi,
2004
23
approfondimenti sulla storia ed evoluzione figurativa dei principali edifici e la ricostruzione informatica
virtuale dei prospetti e degli elementi”45. L’intervento ha riguardato inizialmente il restauro conservativo
delle facciate del palazzo comunale, con finanziamenti del Ministero Beni culturali ambientali, mentre la
parte didattica, organizzata con la Regione Toscana, ha avuto lo scopo di formare sul posto maestranze
specializzate. L’inaugurazione del primo intervento di restauro, della ricchissima decorazione graffita del
palazzo comunale, ha rappresentato l’occasione per la presentazione, nel convegno del gennaio 1997, di una
pubblicazione sui contributi scientifici dell’operazione e per il proseguimento delle attività di restauro della
decorazione di Palazzo Piccolomini. (Allegato G).
Il coinvolgimento della comunità nei lavori di riqualificazione del centro urbano è di fondamentale
importanza per la conservazione del senso d’appartenenza degli abitanti e del valore di conservazione del
patrimonio per le generazioni future. In questa direzione l’amministrazione comunale si è rivelata sensibile
con l’istituzione di forum, tavoli di concertazione o di consulte con le categorie economiche locali e con le
associazioni culturali, ambientali, sociali, nonché per le assemblee pubbliche organizzate in occasione di
scelte importanti per la città e quindi direttamente connesse con la gestione del sito.
Da sottolineare anche la specifica volontà dell’Amministrazione Comunale di rendere i giovani partecipi
della vita della comunità e protagonisti attivi delle scelte che li riguardano, per sviluppare nuove idee ed
iniziative che interessano Pienza e il suo territorio 46, con la creazione di punti di aggregazione per i più
giovani nel quale trascorrere il tempo libero e sviluppare attività ricreative, sportive e culturali, in un’ottica
di prospettiva di sostenibilità e salvaguardia delle risorse.
Gli studi propedeutici agli interventi di pianificazione hanno individuato per il centro urbano di Pienza i
seguenti elementi tipo-morfologici47:
-
-
-
un Margine urbano di “tipo forte” (quello del bordo meridionale dell’insediamento), caratterizzato da un
notevole salto di quota e tipologie edilizie che si aprono con logge, giardini, e percorsi panoramici, in
direzione della Val d’Orcia,con l’eccezione del grande volume sporgente dell’abside della Cattedrale, cui
corrisponde anche la porta meridionale di accesso alla città (porta al santo);
un Margine urbano di “tipo debole” (quello a nord dell’insediamento), caratterizzato da percorsi a
pettine che dalla direttrice principale di orientamento della città - parallela al margine urbano “forte” –
servono le espansioni residenziali settentrionali, prima di perdersi nel reticolo interpoderale;peraltro, la
fascia di territorio ove avviene il vero e proprio passaggio dal tessuto urbano a quello agricolo, è
caratterizzata dai tipici fenomeni di “proto-abusivismo” che caratterizzano realtà analoghe (piccole
capanne, sgabuzzini per attrezzi, pollai, ecc. realizzati con materiali di recupero, tipo lamiera, tavole di
legno, blocchetti di tufo sovrapposti a secco,e di piccoli depositi degli stessi materiali di recupero a cielo
aperto quali materiali edili, carrozzerie di auto, cancelli. Per quanto poco visibili dall’esterno e non privi
d’aspetti pittoreschi, tali situazioni costituiscono un pericolo in quanto preludio all’ottenimento di
concessioni edilizie (ora permessi di costruire) in sanatoria, annullando qualsiasi intento razionalizzatore
e di qualificazione formale nella loro pianificazione urbanistica.
tre elementi architettonici cospicui dello skyline urbano (il campanile della cattedrale, la torre del palazzo
comunale e la torre dell’acquedotto), anche se la relazione visiva tra essi non è osservabile dai percorsi di
avvicinamento privilegiati a Pienza (lato sud-ovest) ma solo dalla strada proveniente da Montepulciano.
Sono inoltre individuati i principali temi d’attenzione progettuale che interessano in particolare il centro
storico e che possono contribuire alla tutela e valorizzazione del sito:
-
SISTEMAZIONE DEL PARCO URBANO A RIDOSSO DEL MARGINE “FORTE” DELLA CITTÀ
Grazie alla presenza di molteplici vincoli (in primis quelli idrogeologici), l’area situata a ridosso del lato
45 Pio Baldi, op.cit.
46 Nel novembre 2004 nella Sala Consiliare del Comune di Pienza si è insediata la “Consulta Giovanile”, composta da un gruppo di
ragazzi di età compresa tra i 15 e i 25 anni.
47 Comune di Pienza. Quadro conoscitivo Piano Strutturale. Analisi pre- progettuale con individuazione dei principali temi
urbanistici di attenzione. Arch. Silvia Arnolfi, 2004.
24
meridionale del costone roccioso ove è sorta Pienza si è conservata intatta, tanto da essere indicata come
“parco urbano” già dal PRG vigente. Si tratta di una zona di grande bellezza, nella quale si alternano
boschi, orti urbani a ridosso delle mura, “campi chiusi” coltivati a promiscuo (alternanze di piccoli
oliveti, frutteti, vigneti, ecc.). Questo ambiente agricolo, caratteristico fin dall’epoca medioevale delle
immediate vicinanze dei centri urbani della Val d’Orcia, è poi costellato da poderi alternati a importanti
beni storico-architettonici, quali la Pieve di Corsignano (eccezionale esempio di arte romanica e
protoromantica, ove lo stesso papa Pio II fu battezzato) e l’antichissimo Romitorio (una serie di locali
scavati nell’arenaria, dove i monaci eremiti hanno vissuto presumibilmente dal XI al XVIII secolo), aree
archeologiche come la cava Barbieri (ove è stato rinvenuto materiali preistorico, relativo principalmente
al periodo neolitico e all’età del bronzo) Esistono poi alcune strutture di architettura civile in via di
trasformazione come spazi per servizi sociali; ad esempio, l’area delle ex fonti pubbliche è in procinto di
essere recuperata funzionalmente, mentre l’immobile “le galere”, appena fuori dalla porta al ciglio, sarà
recuperato come spazio espositivo, auditorium, giardino d’inverno e luogo di animazione per bambini.
L’area del parco urbano merita dunque una particolare attenzione, perché si presta, con un impegno
economico-organizzativo molto ridotto (attrezzatura di sentieri pubblici, inserimento in circuiti ciclopedonali più ampi, ecc.) ad un’ulteriore valorizzazione, anche in funzione di un ampliamento delle
occasioni di fruizione turistica e ricreativa della qualità offerta dal territorio della città di Pienza nel suo
complesso. Se opportunamente attrezzato, infatti, un parco di questo tipo potrebbe inoltre rendere
disponibili svariati pretesti funzionali che funzionino da “terminali” - oltre che per il percorso di cui ai
temi 2 e 3, che potrebbe concludersi alla Pieve di Corsignano, dopo aver intercettato il romitorio e la
cava Barbieri - validi ad un eventuale consolidamento del resto della trama dei sentieri diretti a sud e
perpendicolari alla direttrice principale est-ovest della città (Corso Rossellino / Via della Madonnina).
-
CREAZIONE DI UN PERCORSO CICLO -PEDONALE DAL FORO BOARIO ALL’AREA DELLA EX FORNACE
Questo intervento rappresenta una sorta di “chiusura del cerchio” costituito fisicamente dai percorsi e dai
nodi costituiti dai cinque interventi precedenti. In previsione di un intervento di sistemazione dell’ex
fornace Crestini, in parte dedicato alla ricettività, in particolare “eco-turistica” (ciclisti, escursionisti, e
camminatori in genere, ecc.), sarebbe opportuno realizzare un percorso ciclo-pedonale, che
eventualmente ricalchi tracciati interpoderali già esistenti e che mettesse direttamente in contatto il
nuovo intervento con l’accesso nord alla città murata (la porta “alle mura” oggi scomparsa)
immettendosi direttamente nell’asse centrale minore della griglia ordinatrice del tessuto della città (Via
Marconi – Piazza Pio II – porta “al santo”), passando eventualmente per il nodo dell’ex foro boario.
25
PARTE SECONDA
IL SISTEMA INFORMATIVO TERRITORIALE - quadro di riferimento generale PER LA
CONOSCENZA delle risorse
2.1 ANALISI E CONOSCENZA DEL PATRIMONIO CULTURALE
2.1.1 Il sistema della conoscenza e dell’informazione
Dal 1995 sono state attivate varie forme d’intervento sugli edifici del centro storico di Pienza, con specifiche
attenzioni nel recuperare testimonianze storiche documentali su cui basare gli interventi di restauro e
manutenzione.
Per l’esecuzione di alcune opere di restauro della torre dell’edificio comunale, ad esempio, è stata elaborata
dall’arch. G. Ferrigno dell’Ufficio tecnico una dettagliata relazione storica, con la ricomposizione di tutti i
documenti che riguardavano la costruzione dell’edificio, dai Commentari di Pio II del 1462, alle notizie
sull’orologio del 1500, al resoconto della visita del Gherardini del 1676, ai lavori ottocenteschi di
ampliamenti e manutenzioni fino alle pubblicazioni sulle facciate graffite di J.C.Raschdorff del 1886 e ai
restauri del 1900. (Allegato D)
Per gli interventi sulle facciate graffite sono state attivate ricerche e studi storici all’interno del progetto
Raphael da cui si evidenzia come l’uso delle facciate graffite rappresenti un elemento di rinnovamento
globale della città.
“Il gran numero di facciate “dipinte a sgraffito” che si possono ancora oggi intravedere passeggiando qua e là
per Pienza (ma in prevalenza sul Corso) fanno pensare ad un disegno ancora più ambizioso, non sappiamo
fino a che punto intenzionale, da parte di Pio: allargare l’opera di riqualificazione edilizia all’intera
compagine urbana, le cui unità edilizie, con una tecnica meno costosa delle finiture plastiche delle
tradizionali facciate “architettoniche”, si sarebbero dovute forse dotare omogeneamente di un apparato
decorativo di grande effetto spettacolare. Sarebbe stata la degna conclusione di un’operazione lungimirante,
che aveva puntato a conseguire concretamente quell’unità formale dello spazio, uno dei principali obiettivi
dell’umanesimo rinascimentale”.48
Lo strumento del graffito, di cui si hanno le prime descrizioni nei testi del Vasari “ornamenti di facciate di
case e palazzi, che più brevemente si conducono in questa spezie, e reggono all’acque sicuramente; perché
tutti i lineamenti invece di essere disegnati col carbone (…)sono tratteggiati con un ferro alla mano del
pittore” 49. In effetti la tecnica del graffito, o meglio dello sgraffito, è realizzata graffiando la superficie
dell’intonaco con una punta di ferro acuminata.
“Affinché il motivo divenga visibile si stende uno strato di intonaco più scuro sul quale viene applicato un
colore di calce più o meno spesso. Fino a quando l’ultimo strato è fresco si graffia il disegno,
precedentemente tratteggiato con la tecnica dello spolvero, poi si toglie la parte esterna del disegno stesso e
compare lo strato scuro sottostante”50
Il graffito rappresenta una tecnica che ben si presta ad operazioni di decorazione per il rinnovamento di parti
preesistenti, in un’ottica di adeguamento degli edifici esistenti al nuovo stile decorativo, il graffito come
momento d’integrazione tra architettura, decorazione e scultura. Oltre al Palazzo comunale e quello di
Salomone Piccolomini sono decorati a graffito il palazzo Ammannati e la Canonica, vari palazzetti lungo
Corso Rossellino, due palazzetti in Via Elisa, parte di Palazzo Piccolomini.
Di Palazzo Ammannati esistono diverse documentazioni e ricostruzioni storiche, da cui risulta evidente che
”il palazzo Ammannati nasce dalla riorganizzazione di un tessuto preesistente, fatto di casette più minute e
dove interviene anche un vicolo che impedisce la regolarità della pianta e forse anche un evoluzione più
matura del tipo palazzo nella parte del cortile”51. Numerose iconografie ottocentesche e foto dei primi del
48 G.Cataldi, F.Formichi, op.cit.
49 Vasari, Vite II, 1568.
50 C. Nikitacos Raphael Program “CIVITAS”. Valorizzazione e restauro delle facciate graffite su Corso Rossellino, Pienza (SI).
Indagine storica, Comune di Pienza – Provincia di Siena, 1997.
51 C. Nikitacos, op.cit.
26
novecento testimoniano le decorazioni delle facciate graffite, elementi di riferimento per le ricostruzioni
virtuali e per le operazioni di restauro (Allegato G).
2.1.2 Il patrimonio dei beni culturali
Tra Dicembre 1981 e Ottobre 1982 è stato redatto un Censimento operativo del patrimonio edilizio
esistente52, con specifico elenco degli immobili soggetti a normativa (ai sensi della Legge Regionale 59/80 e
L.R. 10/79, con specifica degli interventi ammissibili) di cui si riportano nell’Allegato B a titolo
esemplificativo, oltre agli elenchi, alcune schede del rilevamento con l’analisi storico-tipologica e le
indicazioni operative. Si fa presente che ad integrazione del Piano di gestione del sito Unesco, sarebbe
interessante ed utile trasformare questo lavoro cartaceo in un data-base, che andrebbe a costituire uno
strumento elastico ed implementabile di lavoro e conoscenza dello stato delle risorse.
La verifica dell’opportunità di integrare la Schedatura dei beni storico-architettonici appartenenti al centro
storico di Pienza è in stretta relazione anche alla verifica della perimetrazione del centro storico stesso, anche
sulla base dell’analisi morfotipologica del redigendo Piano Strutturale.53
Tra le indicazioni del PTCP in relazione alle dinamiche evolutive dei tessuti storici si chiede di “delimitare il
centro storico ricomprendendo anche parti esterne alla città murata, ed in particolare i borghi esterni
ottocenteschi e i tessuti del primo novecento, assumendo il Catasto di Impianto, degli anni 30/40, come
ambito significativo di ricerca e di riferimento” In considerazione della peculiarità del Centro storico
Pientino (quello per intenderci, dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco) e del fatto che lo snodo
funzionale tra il centro storico murato e l’espansione novecentesca realizzata in direzione ovest (Piazza
Dante e immediati dintorni) è già attualmente ricompresso nel perimetro centro storico, non si ritiene
opportuno un’ulteriore espansione di questo fino a ricomprendere gli altri edifici otto-novecenteschi, del
resto prevalentemente residenziali e generalmente privi di particolari valori storico-architettonici, sebbene di
buona qualità.54
Nell’Allegato B sono indicati gli edifici o porzioni di essi vincolati, nell’elenco sono compresi anche edifici
esterni al centro storico ma che rappresentano patrimonio di indubbio valore architettonico e di specifica
caratterizzazione territoriale.
Oltre ai palazzi principali di Corso Rossellino (Palazzo Pubblico, Palazzo Ammannati, Palazzo S.
Piccolomini, Palazzo Gonzaga, Palazzo Cittadini, Canonica, Palazzo Piccolomini, Palazzo Jouffroy e
Palazzo Borgia ora Museo Diocesano d’arte sacra), risultano vincolati anche case private e palazzotti con
decorazione della facciata graffita o con permanenze di stemmi ed iconografia d’interesse storico, oltre ai
beni ecclesiastici del Duomo, S.Francesco, la Pieve di Corsignano, Santa Caterina ed il Romitorio.
Tra gli interventi in atto per la conservazione e valorizzazione del patrimonio dei beni culturali, sono da
segnalare:
-
Studi e monitoraggio sulla statica del Duomo;
Recupero dell’ex Conservatorio femminile e cinta muraria;
Recupero di alcune facciate graffite (progetto Raphael);
Restauro sui palazzi pubblici e privati con interventi di ripulitura facciate, graffiti e restauro affreschi
(Palazzo Civico, Palazzo Piccolomini e Vescovile, Duomo Chiesa di S.Francesco);
Recupero Piazza Galletti.
52 Comune di Pienza, Censimento operativo del patrimonio edilizio esistente, arch. L. Di Cristina, arch. F.Formichi, Consulenza
storico-tipologica prof. arch. G.Cataldi, 1981-82.
53 Comune di Pienza, Ufficio di Piano, Relazione Piano Strutturale par. 1.3.
54 Per l’esatta perimetrazione delle aree di pertinenza dei centri appartenenti al sistema urbano provinciale, stante il valore di
disciplina paesistica che la normativa urbanistica riguardante tale ambito assumerà (ai sensi dell’art. L5 del PTCP) si rimanda invece
alle successive elaborazioni progettuali del PS.
27
2.1.3 Il patrimonio del paesaggio e delle risorse del territorio
Le strutture paesistiche del territorio pientino sono leggibili compiutamente all’interno del più vasto
comprensorio unitario della Val d’Orcia, territorio a sud della provincia di Siena in cui natura, storia e
cultura si fondono in un insieme armonico.
“Il paesaggio è il risultato congiunto di processi naturali ed antropici: gli uni dovuti all’azione di forze
endogene ed esogene alla superficie terrestre, gli altri all’incessante opera dell’uomo. Rappresenta perciò in
concreto il migliore esempio del nostro rapporto per così dire “collaborativo” con madre natura, che come
una sorta di grande libro registra fisicamente tutte le modificazioni apportate di volta in volta nel suo
grembo. Per soddisfare i bisogni e migliorare la qualità della vita, le varie culture che l’hanno abitata nel
tempo, hanno dovuto infatti, inderogabilmente, imparare a trarre da essa le risorse alimentari e materiali
necessarie alla propria sussistenza e al proprio benessere. Facendo però molto spesso prevalere (specie in età
moderna) la logica del profitto a quella, oculata, della conservazione rigenerativa: con lo sviluppo economico
e la crescita demografica ciò ha comportato negli ultimi cento anni quasi ovunque un danno e un progressivo
impoverimento ambientale, particolarmente grave ed evidente sul piano estetico del paesaggio. La Val
d’Orcia costituisce in questo senso un’eccezione, presentandosi ancora oggi nelle sue componenti antropiche
e naturali miracolosamente preservata. In essa coesistono, mirabilmente rifuse in un unicum di grande valore
ambientale, forme di paesaggio alquanto diverse tra loro, tra cui in primo luogo i due opposti versanti
dell’Orcia: quello meridionale, caratterizzato dal cono montuoso dell’Amiata, e quello settentrionale,
contraddistinto invece dalla silhouette delle dorsali collinari su cui sorge Pienza. Altri episodici caratteristici
- come calanchi, crete, piantate e forre (la gola dell’Orcia sotto Bagno Vignoni) - rendono poi tale quadro
ancora più vivace e interessante, contribuendo con la loro singolarità a fare di questo paesaggio uno dei più
celebri e fotografati dell’intera Toscana”55. Questa descrizione del paesaggio della Val d’Orcia racchiude i
caratteri distintivi e peculiari dell’area pientina, dove il rapporto di complementarietà tra città e campagna è
profondamente radicato sia per gli aspetti economici sia sociali e culturali.
Nella generale configurazione del quadro paesaggistico gli insediamenti storici, posizionati di norma nei
principali “nodi” o punti strategici, svolgono un ruolo di emergenze territoriali distinguendosi per forma,
consistenza edilizia oltre alla caratterizzazione architettonica e tipologica: dalle rocche e fattorie fortificate ai
centri termali, dai complessi monastici ai castelli e centri storici.
Le strade di collegamento tra gli insediamenti storici, spesso sviluppate lungo i crinali principali,
costituiscono un patrimonio imprescindibile per la fruizione del territorio e dei beni storici specifici che
relazionano. All’interno del PTCP, in relazione al sistema delle Direttrici principali dei sentieri della
Provincia di Siena, vengono individuati per il territorio di Pienza il percorso denominato Direttrice 6, da
Castelnuovo dell’Abate al Lago di Montepulciano, (che si connette con la Direttrice 3 per Torrita di
Siena/Trequanda e con la Direttrice 2 per Montalcino/Siena) ed il Tracciato d’interesse paesistico europeo
che collega le Terme di Bagno Vignoni alle Terme di Cianciano. Questi costituiscono dei sistemi di fruizione
del paesaggio legati ad un concetto di attraversamento lento del territorio, itinerari di tipo paesaggistico dove
l’ampia fruibilità del valore percettivo dell’intorno determina un rapporto nuovo e diverso con gli stessi
manufatti emergenti di rocche, castelli e fortezze immersi in un paesaggio fatto di colline e calanchi e
circondato da cipressi, boschi di querce, oliveti e vigneti. Accanto a natura e cultura, la produzione e la
promozione di sapori e gastronomia locali, con prodotti di grandissimo pregio, come il vino, Brunello, Rosso
di Montalcino e DOC Orcia, il pecorino di Pienza, l’olio e lo zafferano; notevole incremento hanno avuto le
coltivazioni biologiche, con produzione di olio, vino e cereali, settore sicuramente da incentivare per una
migliore gestione di qualità della filiera agricoltura-turismo-cultura. Altra risorsa turistica di pregio è
rappresentata dagli antichi stabilimenti termali di Bagno Vignoni e San Filippo e le splendide sorgenti del
Vivo. Particolarmente ricca la produzione artigianale di terracotta e ceramica, anche con lavorazione più
specificatamente artistica per sculture in pietra arenaria, ceramiche e lavorazioni artistiche in ferro battuto.
2.1.4 Il patrimonio della produzione culturale
La consistenza e la concentrazione dei beni architettonici ed artistici nella Val d'Orcia, sono particolarmente
elevate e ne fanno un sito culturale di valore universale: il patrimonio artistico e culturale costituisce una
55 F. Formichi, G.Cataldi, op. cit.
28
risorsa basilare per lo sviluppo di un reticolo di riferimenti storici, artistici, architettonici ed ambientali
d’eccezionale valore e capace di incidere nei processi di sviluppo economico di molte aree geografiche.Gli
interventi di restauro conservativo e di miglioramento del centro storico di Pienza, lo sviluppo delle attività
museali (Museo Archeologico, Museo della città e del territorio), di approfondimento culturale (Biblioteca
comunale, Centro studi La Barca di M.Luzi) unitamente ad iniziative di maggiore risonanza (rassegna dei
maestri della grafica, festival della Val d’Orcia, mostre, concerti, convegni ed incontri) rappresentano
momenti importanti in grado di sviluppare e rafforzare l’orizzonte culturale di questo territorio. Una
citazione specifica merita l’attività del Teatro Povero di Monticchiello, che rende il piccolo borgo di
Monticchiello famoso in Italia e all’estero. Ogni anno, nel mese di luglio, si svolge, una celebre
manifestazione popolare denominata "Teatro Povero" che ha sviluppato un repertorio legato alle tradizioni
contadine toscane, dove la rappresentazione drammatica è scritta ed interpretata dagli stessi abitanti del
borgo. Ulteriori occasioni di coinvolgimento degli Enti, delle associazioni e della popolazione, come ad
esempio nel 2005 il Convegno Unesco e la ricorrenza del 6° centenario della nascita di Pio II, rappresentano
tappe importanti per l’attivazione di processi strategici partecipativi e gestionali per la valorizzazione
culturale e turistica del territorio di Pienza.
2.1.5 Stato di conservazione del patrimonio
Il centro storico di Pienza risulta sostanzialmente ben conservato con la permanenza ed il recupero dei
caratteri architettonici specifici. Tutta l’area del centro storico è vincolata e tutti gli interventi effettuati
all’interno del centro storico devono essere autorizzati dalle Soprintendenze competenti. Il redigendo Piano
Strutturale in relazione alle indicazioni del PTCP e del PIT ha recepito la necessità di considerare il centro
storico di Pienza in stretta relazione ai caratteri paesaggistici dell’intorno e ai caratteri urbanistici della parte
nuova della cittadina, affinché il mantenimento dei caratteri peculiari avvenga in armonia col contesto.
2.2 ANALISI DELLE RISORSE
2.2.1 Valutazione delle risorse ordinarie e straordinarie per la conservazione del patrimonio storico e
culturale
In questo momento le risorse (vedere anche paragrafo 2.2.4 La programmazione delle risorse finanziarie
comunitarie, nazionali e regionali) sono relativamente limitate in quanto è in fase di avvio una nuova fase di
programmazione di interventi. Al momento le risorse e i relativi interventi sono attivati dalla Soprintendenza
per i beni architettonici e per il paesaggio di Siena che sta conducendo il restauro della facciata di Palazzo
Piccolomini e ha attribuito l’incarico per la redazione del progetto d consolidamento definitivo del Duomo.
2.2.2 Valutazione delle risorse naturali ed ambientali
Il territorio di Pienza è inserito nel Parco artistico naturale e culturale della Val d’Orcia, insieme ai territori
comunali di Montalcino, San Quirico d'Orcia, Castiglione d'Orcia e Radicofani, lo strumento operativo per la
gestione del parco è rappresentato dalla Val d'Orcia S.r.l, Società in cui sono rappresentati i cinque Comuni
dell'area, la Provincia di Siena e la Comunità Montana Amiata Senese, oltre ai singoli imprenditori,
associazioni, consorzi ed altri enti. La Val d’Orcia è stata dichiarata dall'UNESCO Patrimonio dell'Umanità,
nel 2004 per il perfetto connubio tra paesaggio naturale e opera dell’uomo. Questo riconoscimento premia la
scelta delle comunità, delle amministrazioni locali e delle popolazioni che hanno contribuito a mantenere
l’identità storica, culturale, ambientale e produttiva di questa terra, sia con la permanenza dei valori storicoculturali, sia con la salvaguardia dei caratteri paesistici. L’attività di gestione del Parco Val d’Orcia
rappresenta una garanzia di valorizzazione delle risorse naturali ed ambientali presenti nella città di Pienza e
29
diffuse nel territorio circostante. La Val d'Orcia S.r.l. costituita nel 1996, con sede ufficiale presso il Palazzo
Pretorio di San Quirico d'Orcia, si occupa dell'ideazione e realizzazione di progetti d'area in un'ottica di
marketing e sviluppo sostenibile, attraverso l’elaborazione di studi e ricerche volte all'analisi delle
potenzialità produttive territoriali ambientali dell'area, ricercandone le opportunità miranti allo sviluppo ecosostenibile; attraverso la promozione e commercializzazione dei prodotti agricoli ed artigianali caratteristici
della zona della Val d'Orcia; diffusione, anche all'estero, del Marchio Val d'Orcia; attraverso la promozione e
gestione dell'offerta turistica, con itinerari agro-turistico-culturali ed attività culturali e ricreative.
2.2.3 Valutazione delle risorse organizzative ed intellettuali
I cambiamenti nell’ordinamento degli enti locali e le modalità del loro funzionamento hanno messo a
disposizione dei Comuni gli strumenti per esprimere e dar vita a progetti di partecipazione più dinamici; gli
enti locali infatti e i Comuni in modo particolare devono essere luogo di appartenenza e garanzia dei diritti di
cittadinanza, sede di confronto e di scambio di relazioni, anche tra generazioni diverse. La realtà associativa
del territorio comunale di Pienza ha offerto la possibilità di sperimentare nuovi organismi di partecipazione;
è anche vero che la mancanza di una legge quadro in materia di giovani assegna ai Comuni una funzione
precisa in merito all’organizzazione e alla programmazione delle politiche giovanili che devono tradursi in
una serie di interventi per i giovani a partire dalle esigenze che da loro stessi provengono. La specifica
volontà dell’Amministrazione Comunale di rendere i giovani partecipi della vita della comunità e
protagonisti attivi delle scelte che li riguardano, ha portato alla costituzione di un organo del Consiglio
Comunale che possa promuovere la presenza diretta dei giovani alle politiche a loro rivolte: la Consulta
Giovanile, composta da un gruppo di ragazzi di età compresa tra i 15 e i 25 anni, organismo di
partecipazione previsto dallo Statuto del Comune di Pienza, regolarmente costituito nel Novembre 2004.
Nella riunione d’insediamento i componenti si sono proposti di sviluppare nuove idee ed iniziative che
interessano Pienza e il suo territorio, nonché di affrontare i problemi delle generazioni più giovani per
mancanza di servizi, esigenza di trovare un punto d’aggregazione per realizzare iniziative sportive e culturali
e promuovere la collaborazione alla stesura del notiziario del Consiglio Comunale, tramite il quale
diffondere la voce della Consulta e dei giovani.
2.2.4 La programmazione delle risorse finanziarie comunitarie, nazionali e regionali
L’Amministrazione comunale di Pienza organizza e gestisce la finanziabilità ordinaria degli interventi sul
patrimonio storico, in stretta relazione con l’Amministrazione Provinciale, la Soprintendenza Beni
Ambientali ed Architettonici e Soprintendenza Beni Artistici e Storici per le Province di Siena e Grosseto,
mentre per progetti specifici sono attivati finanziamenti della Regione Toscana, dello Stato Italiano e della
Comunità Europea.
I progetti intrapresi per il recupero di alcuni elementi costitutivi del patrimonio di Pienza, in particolare il
progetto Raphael per il recupero delle facciate graffite di alcuni palazzi, sono al momento giunti a
conclusione. E’ in corso la definizione di una nuova fase di programmazione progettuale e finanziaria da
attivare di concerto con la Soprintendenza ai Beni Ambientali e Storici di Siena per l’attivazione di nuove
risorse nazionali e comunitarie. La gestione di tale fase dovrebbe svolgersi tramite la costituzione di una
società pubblica ministeriale per la programmazione, gestione e finanziamento degli interventi.
2.2.5 Forme e fonti di cofinanziamento pubblico – privato
Le principali fonti di cofinanziamento privato sono costituite dalle erogazioni che, su specifici progetti, sono
concesse dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena.
30
2.3 ANALISI DEI RISCHI E DEI VINCOLI
2.3.1 Accessibilità e fruibilità dei beni: identificazione dei rischi
La domanda turistica e la relativa offerta commerciale non possono prescindere dall’analisi più ampia del
territorio pientino, o meglio della Val d’Orcia nel suo complesso, in quanto Pienza, per valore storico e
tradizione rappresenta una “tappa d’obbligo” del flusso turistico.
Le presenze ufficiali di visitatori nelle strutture ricettive dei cinque comuni del Parco Artistico Naturale e
Culturale della Val d’Orcia sono passate da 29.500 nel 1992 a 69.200 nel 1999 con un incremento medio del
121% rispetto ad un incremento medio della Provincia di Siena del 28%. Le strutture di pernottamento sono
aumentate da 47 del 1992 a 156 del 1999 con un incremento del 260% rispetto al 72% della Provincia. I
visitatori stimati all’interno del Parco della Val d’Orcia sono quattro milioni e cinquecentomila l’anno.
Solo per la città di Pienza i dati disponibili più recenti sul numero annuo di visitatori, mettono in relazione i
dati del 1996, con 16951 presenze, e del 1997 con 20.840 presenze, come risulta dal rilevamento
dell’Azienda Provinciale di Turismo. I dati individuano gli arrivi come indicatore, data la scarsissima
possibilità di pernottamento nel centro antico. Inoltre i dati disponibili (fino al 2001) registrano un
particolare picco di crescita nell’intervallo riportato, poi la crescita si stabilizza (circa 1500 unità aggiuntive
annue, fino al 1999, cui fa seguito un andamento stabile fino al 2001).
Da un raffronto tra i dati in nostro possesso, discendono le considerazioni sulla necessità di individuare
azioni d’attenzione in relazione al flusso turistico nella città storica, in considerazione dei seguenti elementi:
-
gestione dei visitatori (uffici informazioni, itinerari e percorrenze, orari di visita, proposte culturali da
relazionare alle visite guidate, calendari differenziati),
rete di trasporti (parcheggi, trasporti pubblici, punti panoramici e piazzole di sosta da segnalare anche
nell’immediato intorno per interesse paesaggistico ambientale),
segnaletica (cartelli informativi di prima accessibilità, punti d’informazione, segnaletica storica, turistica,
culturale),
ricettività (alberghi, agriturismo, ristoranti, negozi con segnalazione per tipicità dei prodotti artigianali e
della gastronomia di qualità)
eventi (spettacoli e rassegne di musica, teatro, poesia, cinema nel contesto di luoghi noti o minori della
Val d’Orcia).
2.3.2 Il sistema degli indicatori e fattori di rischio
Il monitoraggio dei flussi turistici e l’analisi delle tendenze della domanda turistica hanno permesso di
rilevare degli elementi significativi di trasformazione all’interno del sistema del centro storico:
-
il tendenziale innalzamento dei valori immobiliari accompagnato da una specializzazione turistico
commerciale del centro che può portare ad una drastica riduzione degli abitanti locali nel centro
medesimo e al rischio di museificazione del centro storico
-
la mutazione dell’identità della popolazione stabile, unitamente alla diminuzione del senso di
appartenenza degli abitanti del centro storico in relazione alla costante presenza di flussi turistici
-
la crescente “riconoscibilità turistica” del centro storico di Pienza, che può portare alla perdita dei
caratteri peculiari dei luoghi.
31
2.3.3 Il sistema degli indicatori sulla pressione, cause/effetto
Per l’elaborazione e lo sviluppo di indicatori significativi per il monitoraggio del livello del valore universale
del bene e della efficacia delle politiche di tutela, salvaguardia e promozione adottate, sono state individuate
indagini relative:
-
-
-
-
al valore storico del sito e ai rilevamenti dello stato di conservazione, con previsione di attività di
informazione diffusa e monitoraggio, anche in relazione alle strutture documentali delle strutture museali
(Museo Diocesano, Museo Città e Territorio);
alla riconoscibilità ed unitarietà del centro storico, attraverso lo sviluppo del Progetto Raphael per il
recupero delle facciate graffite degli edifici del centro che contribuiscono a conferire una certa unità al
tessuto urbano;
alle ricognizioni archeologiche e studi specifici di approfondimento e ricerca;
agli studi di stabilità geologica ed opere di consolidamento utili a migliorare la fruibilità del sito;
al senso di appartenenza degli abitanti, attraverso ricerche di carattere antropologico sulla identità di
lunga durata e sulla relazione agli impatti dei flussi turistici;
alla crescente “riconoscibilità turistica” del centro storico, in grado di influenzare il modo di fruizione
del bene e il profilo delle funzioni presenti nel sito, fino al punto di influire sul valore eccezionale
universale del sito stesso;
alla rivitalizzazione del commercio attraverso piani specifici in relazione all’attrazione turistica del sito.
2.3.4 L’ identificazione dei rischi, tutela e protezione
I rischi di compromissione del sito sono rappresentati da elementi sia d’ordine naturale che antropico:
-
dal punto di vista naturale si segnalano i fenomeni di rischio idrogeologico, compreso l’antico dissesto
evidenziato nell’area a sud della rupe del Duomo;
dal punto di vista antropico, la forte pressione turistica necessita di continuo monitoraggio specie per
quanto concerne il fattore legato alla ricettività (sosta, segnalazioni, ospitalità).
RISCHI DI TIPO NATURALE
Una considerazione sui dissesti dell’abside del duomo, in stretta relazione ai caratteri geologici del versante
tufaceo evidenzia l’urgenza dell’attivazione di opere di consolidamento della rupe a salvaguardia del sito
stesso. “In tutta autonomia Rossellino, con gli aiuti trasferiti da Firenze, allestì i progetti e li eseguì con
realismo, sensibilità e sagacia. Aggiungeremmo con perizia, se non sapessimo che, nella foga di rispettare le
scadenze, rinunziò a costruire le fondamenta della cattedrale, fece posare l’abside sulla scogliera tufacea che,
a causa di una vena d’acqua calcarea, pattinava instabile sull’argilla sottostante.”56 L’abside del duomo ed il
battistero, sovrapposti ad un tratto dell’originaria cinta muraria, posano infatti direttamente sul ciglio
roccioso. “In prima el fondamento debba essere sopra saldo sasso, overamente tufo o terreno tenace, [fermo]
e duro. E perché alcune volte si trova sottoterra una vana overo filone di pietra tischia o tufo, grossa uno piè
o più o meno, e sotto quello [di poi] el terreno non è stabile o fermo, dove, edificando sopra questi, per lo
peso delle mura manca el fondamento e mette in ruina tutto l’edificio, come avvenne in Pienza, città in
Toscana, dove per la medesima inavvertenza uno nobile tempio tutto si aperse.”57 Per i numerosi dissesti
statici del complesso vennero eseguiti, in varie fasi, lavori di consolidamento: un completo restauro fra il
1911 ed il 1935, con la creazione di “un complesso sistema di gallerie, cunicoli, pozzi e colonne di
sottofondazione su sei piani”58 come pure fra il 1960 ed il 1965, e nuovi interventi di consolidamento negli
ultimi anni. “In un primo tempo si era diagnosticato un cedimento per instabilità del pendio, comportante un
abbassamento ed una rotazione del piano fondale di quella parte rispetto al corpo delle navate, per il quale si
56 V. Savi, op.cit.
57 Francesco di Giorgio Martini, Trattato di architettura, ingegneria ed arte militare, ( 1480 ca) - ed. Maltese.
58 Gruppo Fotografico Pientino, Pienza. Storia per immagini. 1900-1950. Pontedera. 1999.
32
era intervenuti con opere di sostituzione e contenimento. Accertamenti più recenti hanno diagnosticato un
cedimento geologico di maggiore complessità che interessa anche le opere di consolidamento realizzate.”59
Di fatto la situazione di emergenza e pericolosità geologica limita la fruibilità del giardino e della parte
esterna dell’abside del duomo, anche se è assicurata la sicurezza dell’edificio da attente opere di
monitoraggio.
Una consistente porzione di territorio a sud del centro abitato di Pienza è stata classificata come "Area a
rischio idrogeologico molto elevato" (Delibera G.R.T. n.1212 del 02/12/1999) ed è ricompressa all’interno
delle aree già notificate ai sensi della L. 1497/39, (ora d.lgs. 42/2004) e precisamente nell’area denominata
Centro storico e zona circostante del comune di Pienza. Questi fenomeni d’instabilità rappresentano
indubbiamente dei fattori si rischio per la conservazione e fruibilità del sito che dovrebbero trovare dei canali
specifici di finanziamento per il monitoraggio e le opere di consolidamento. (Allegato F)
RISCHI DI TIPO ANTROPICO
I rischi derivanti dalla presenza antropica sono essenzialmente collegati ai flussi turistici; nell’area di Pienza
infatti non sono presenti impianti industriali di notevole consistenza né altre forme di possibili agenti
inquinanti quali il traffico automobilistico per l’assenza di grosse arterie di comunicazione. Pertanto
l’inquinamento ambientale non appare rischio rilevante per la salvaguardia del sito.
Per il flusso dei visitatori invece la valutazione deve tener conto della forte presenza turistica all’interno del
centro storico della città di Pienza soprattutto nei mesi di primavera-estate. L’Amministrazione sta operando
per cercare di distribuire il flusso turistico nel corso dell’intero anno, attraverso l’organizzazione di
manifestazioni ed eventi culturali anche nei mesi di minore affluenza. La creazione da parte del Parco Val
d’Orcia di strumenti specifici quali ad esempio la Carta della Val d’Orcia permette di organizzare i flussi
turistici indirizzando l’attenzione dei visitatori anche verso le località meno note, con la realizzazione di un
circuito che può contribuire a garantire una migliore gestione della risorsa turistica, unitamente alla
valorizzazione del patrimonio minore e ad una più idonea fruizione dei beni di maggior richiamo turistico. I
servizi offerti per le informazioni sono relative ad un ufficio turistico con possibilità di prenotazione di visite
guidate e internet point. Le strutture ricettive sono molto modeste, limitate ad un albergo ed un affittacamere,
più numerosi i ristoranti e le gastronomie. Diffusi i negozi di prodotti tipici, dall’artigianato (ceramiche e
ferro battuto) alla gastronomia di qualità (prodotti caseari, olio e vino). E’ assolutamente necessario
migliorare il servizio di trasporto pubblico extraurbano, le aree a parcheggio e l’accessibilità al centro
storico.
2.3.5 Strumenti di pianificazione e controllo interventi
Il territorio di Pienza è interessato da vincoli urbanistico-ambientali, con l’individuazione delle aree SIC
"Crete dell'Orcia e del Formone" e "Lucciolabella" e con la Riserva Naturale Regionale di Lucciolabella,
localizzate in prossimità del Fiume Orcia, nella porzione sud est del territorio comunale.
Per la gestione delle aree agricole posizionate all’interno della perimetrazione dell’A.N.P.I.L., è stato attivato
uno specifico Regolamento (Del.C.C.n.25/2003) per la gestione delle aree boscate, degli alvei fluviali e
vegetazione ripariale e delle aree con forme d’erosione.
Risultano inoltre notificate ai sensi della L. 1497/39 (attualmente D.lgs. 42/2004) le aree del centro storico di
Pienza con ampia zona circostante, il comprensorio collinare di Monticchiello, la zona di Spedaletto e la
zona di Palazzone (Allegato A cartografia PTCP).
La tutela del rapporto esistente tra il centro urbano di Pienza e l’area di pertinenza dell’intorno territoriale
contiguo per la conservazione dei caratteri paesistici del sito dovrà essere in grado di assicurare:
-
la persistenza e riproducibilità dei caratteri del sistema insediativo senese, col mantenimento di elevati
livelli di qualità insediativa, architettonica e paesaggistica dei centri abitati;
59G. Palmerio, Il progetto di restauro in G. Carbonara, Restauro architettonico, vol.4,.Utet, Torino 1997.
33
-
-
la persistenza delle relazioni storicamente consolidate tra insediamenti e contesto agricolo circostante,
attraverso la permanenza delle coltivazioni a maglia fitta circostanti gli abitati, in particolare Pienza;
la tutela degli edifici censiti quali beni di interesse storico-architettonico e la conservazione dei rapporti
storicamente consolidati con le loro pertinenze, in particolare del contesto figurativo agricolo ed
ambientale, con conservazione di tutti gli elementi dell'organizzazione degli spazi aperti (filari alberati,
viabilità poderale, case rurali, piantate residue, siepi di margine), anche con interventi di ripristino;
il recupero dei manufatti di valore architettonico/documentario,
-
la manutenzione e/o il ripristino delle colture agrarie tradizionali, della vegetazione non colturale, dei
percorsi campestri e dei sentieri.
-
In stretta relazione alle politiche di tutela e salvaguardia del patrimonio storico-paesaggistico, le politiche
di sviluppo sostenibile del settore turistico attivate o in via d’attivazione devono prevedere interventi
finalizzati al raggiungimento dei seguenti obiettivi:
-
sviluppo del turismo nella salvaguardia dei valori storici,
tradizioni locali e dell’area circostante.
-
incentivazione del flusso dei visitatori anche in relazione al Parco Val d’Orcia con l’attivazione di
iniziative collegate alla scoperta e riscoperta di peculiarità storiche- artistiche-culturali religiose in
concomitanza con eventi eccezionali o di altre iniziative già individuate (via Francigena, rete museale,
luoghi della fede, fortezze e rocche);
-
valorizzazione dell’agricoltura biologica, dell’allevamento e dei prodotti derivati;
-
riconoscimento dei marchi, sostegno e riconoscimento delle certificazioni di qualità attraverso specifici
disciplinari;
-
incentivazione delle attività del commercio e dell’artigianato, con particolare riferimento ai settori delle
lavorazioni tradizionali e artistiche (ceramica, ferro battuto, terrecotte);
-
potenziamento dei servizi di ricezione e soggiorno, con standard qualificativi e innovazioni tecnologiche
adeguati alle richieste della clientela turistica internazionale;
-
regolamentazione per opere di arredo urbano (insegne commerciali ed esposizione merci);
-
controllo, manutenzione, valorizzazione e gestione delle aree pubbliche e delle aree a verde pubblico.
paesaggistici, culturali in relazione alle
2.3.6 Sistema della qualità storica da trasferire alla futura generazione
L’impulso imprenditoriale deve essere incanalato secondo precisi criteri di compatibilità sia in termini
quantitativi sia qualitativi nelle relazioni con i caratteri storici, architettonici e paesistici dei luoghi, con
specifica tutela degli aspetti caratterizzanti il paesaggio agricolo e rurale nel suo complesso, quale elemento
determinante per la conservazione della qualità paesaggistica ed ambientale della città di Pienza e della Val
d’Orcia.
2.4 ANALISI SOCIALE ED ECONOMICA
2.4.1 Indicatori demografici
Dopo il 1951 i comuni della Val d’Orcia hanno perso quasi la metà della loro popolazione, con un declino
demografico molto progressivo. Anche nelle aree agricole si è notevolmente ridotta la popolazione sparsa e
quella dei piccoli centri, ma l’abbandono delle campagne non si è tradotto in una concentrazione nei centri
urbani, la cui popolazione è rimasta globalmente stabile. “In realtà questa stabilità cela grosse differenze tra i
centri: sono stati favoriti i centri di pianura, posti sulla Via Cassia, come Torrenieri, Gallina e soprattutto
S.Quirico, che è diventato il maggiore centro dell’area, superando anche la popolazione di Montalcino, il cui
ruolo storico di “piccola capitale” resta testimoniato da una serie di attrezzature di interesse sovracomunale
(scuola superiore, ospedale) che sono tuttavia in smantellamento. Con Montalcino hanno perso abitanti tutti gli
34
altri centri collinari, compreso gli altri capoluoghi, anche se Pienza ha ricuperato la popolazione del ‘51: in
generale si può dire che l’armatura urbana è meno solida che nelle altre zone agricole, con solo il 48% della
popolazione che vive nei 4 centri che superano i 1000 abitanti”.60
Il PTCP di Siena, nell’articolo L1 “Articolazione del sistema insediativo provinciale” aveva riconosciuto al
sistema insediativo del territorio pientino la seguente articolazione:
-
due centri - Pienza e Monticchiello – appartenenti al cosiddetto “sistema urbano provinciale”;
otto nuclei censiti come “aggregati”, ovvero Spedalone, Cosona, Palazzo Massaini, Pieve di Corsignano,
S. Piero in Campo, Spedaletto, Castelluccio, La Foce;
14, tra edifici e complessi edilizi, “beni storico-architettonici del territorio aperto”;
circa 360 case sparse – in parte destinate a residenze turistiche ed in parte ad uso agricolo – delle quali
sette censite anche come beni storico architettonici ai sensi della LR 59/80.
Sotto il profilo demografico, il Comune di Pienza, che al 1985 registrava 2.429 residenti, ha subito fino al
2001 un calo dell’8% circa, attestandosi sui 2.228 abitanti (dati censuari al 20.10.2001), mentre
l’aggiornamento al 31.7.2004 (2.234 residenti) confermava sostanzialmente il dato precedente, pur
accompagnandolo con un accenno di inversione di tendenza (crescita di sei unità).Da rilevare anche una
struttura per età della popolazione sbilanciata verso le fasce più anziane: a 221 residenti con età compresa tra
0 e 14 anni (dati 1999) fanno riscontro 613 residenti con più di 65 anni. L’indice di vecchiaia risulta quindi
pari a 2,77 (quasi 3 anziani per ogni adolescente), e colloca il comune all’11° posto nella graduatoria
provinciale.
La popolazione residente del comune di Pienza è di 2.331 ab. (aggiornamento al 31/12/03). Analizzando i
dati censuari (censimenti ’81, ’91e ’01) si rileva una costante diminuzione della popolazione che nel periodo
’81÷’01 ha registrato un decremento di circa il 10% (Tab.1); tale trend negativo risulta assai più marcato
rispetto al valore provinciale dove nel solito periodo la popolazione residente ha avuto un decremento pari al
3%.
Comune di Pienza
Provincia di Siena
cens 1981
2473
100%
255118
100%
cens 1991
2330
-5,80%
250740
-2%
31/12/1998
2289
-7,40%
252067
-1%
cens 2001
2231
-9,80%
247442
-3%
31/12/2003
2223
-10,10%
Tab.1 – Fonte: Tages, Studio sulla mobilità del Comune di Pienza
2.4.2 Attività produttive ed occupazionali
Il comune di Pienza ha dimostrato nei passati decenni una certa vivacità occupazionale: dal 1971 ad oggi gli
occupati alle attività extragricole sono passati da 444 a 738, un forte aumento dovuto soprattutto alle attività
terziarie e di servizio. 61
L’economia di Pienza è caratterizzata da tre blocchi di attività prevalenti (Tab.2):
-
le attività manifatturiere e artigianali,
le attività commerciali
le attività connesse all’accoglienza di turisti e visitatori (le strutture della ricettività alberghiera e della
ristorazione rappresentano circa il 20% dell’occupazione totale).
60 PTCP di Siena, Armatura urbana e gerarchia dei centri , (a cura di P. Jervis), 2000.
61 I dati sono tratti dalla relazione Economia del territorio. Contenuta in Quadro conoscitivo. Piano strutturale. Mario Zanzani,
Comune di Pienza, 2004, cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.
35
Le dinamiche dei tre comparti sono state abbastanza diverse:
-
-
le attività industriali e artigianali, compreso il settore delle costruzioni, che avevano raggiunto il
massimo di unità locali e addetti alla fine degli anni ‘80, hanno avuto una diminuzione assai significativa
(oltre 70 unità rispetto al 1991);
i comparti del commercio e della ristorazione rappresentano da soli quasi la metà dell’occupazione con
un evidente legame dell’economia locale al fenomeno turistico.
La struttura produttiva appare esigua e compresa in una gamma assai ristretta, le specializzazioni e le attività
più significative, oltre alle costruzioni e la fabbricazione di mattoni e tegole per l’edilizia, riguardano le
produzioni alimentari (caseifici e prodotti derivati), la conciatura ed i prodotti in pelle.
Pienza
Branche di attività economica
Industria
Costruzioni
Commercio
Altre attività
Totale
2001
U.L.
Add.
1991
U.L.
Add.
1981
U.L.
Add.
1971
U.L.
Add.
52
31
78
140
301
173
56
189
320
738
80
31
73
87
271
245
72
131
205
653
40
27
57
55
179
244
74
92
214
624
42
17
68
38
165
218
54
95
77
444
Tab.2 – Fonte: Istat, Occupati e unità locali per branche di attività economica del Comune di Pienza
In riferimento ai dati del Censimento 2001, guardando con maggiore attenzione i singoli settori e le singole
produzioni è possibile proporre alcune considerazioni:
-
-
-
-
-
-
Nel comparto agro-industriale: limitate le attività connesse con l’agricoltura, 6 Addetti in 5 unità locali
per attività tipo vivaismo, floricoltura e orticoltura, e 9 Add. in 6UL per i servizi tecnici. Non esistono
attività di trasformazione di prodotti agricoli, eccetto un frantoio. I 2 caseifici presenti occupano 39 Add,
mentre la produzione, lavorazione e conservazione della carne occupa 6 Add in 3 UL. Altri prodotti
alimentari tipo panifici e produzione di pasta fresca con 7 UL per 19 Add. Solo i 2 caseifici costituiscono
impianti industriali in questo settore;
Nel comparto moda (articoli di maglieria, confezione di articoli di vestiario e accessori, borse e selleria)
sono attive 8 UL con 22 Add, quasi tutti concentrati nel settore delle pelli (4 UL per 16 Add).
Nel settore delle costruzioni e attività connesse la filiera occupa 116 Add, considerando la cava di argilla
(19 Add), la fabbrica di laterizi (17 Add), la fabbricazione dei prodotti ceramici (13 Add in 5 UL), 3
falegnami e carpentieri e 1 bottega di fabbro (3 Add), oltre alle piccole imprese di uno o due addetti.
Nel settore dell’artigianato di servizio, c’è una certa limitazione della qualità dell’offerta, con 1 Add
artigiano che fa e ripara mobili, 3 UL per 12 Add nella manutenzione e riparazione autoveicoli, 2 Add
artigiani che riparano i beni personali e della casa.
Nel comparto commerciale sono occupati 174 Add, di cui 26 nell’ingrosso. Nei 52 UL dei negozi sono
occupati 148 Add fra esercizi non specializzati, specializzati, alimentari ed extra-alimentari. Anche in
questo settore si registra una certa limitazione della qualità dell’offerta.
Nel settore del terziario avanzato sono presenti, con limitate strutture, i servizi d’elaborazione elettronica
di dati, d’informatica, di trasporto e magazzinaggio; i servizi di progettazione (5 UL per 9 Add) e di
pubblicità, i servizi bancari e assicurativi, legali contabili (12 UL per 24 Add).
Nella Pubblica Amministrazione e nel settore pubblico(sanità, assistenza ed istruzione) sono presenti 77
Add, poco più del 10% degli occupati.
36
La Val d’Orcia ricade per l’Unione Europea in Obiettivo 262, con incentivazioni per lo sviluppo economico,
soprattutto della piccola e media impresa attraverso contributi a fondo perduto e in conto interesse da parte
della UE stessa per programmi di intervento nel tessuto industriale delle PMI, nel commercio, nel turismo,
opere pubbliche finalizzate alla crescita delle imprese artigianali e industriali, progetti per l’innovazione
tecnologica, la ricerca, gli investimenti industriali, la riconversione produttiva, la tutela ambientale.
E’ forte l’esigenza di un rafforzamento ed ampliamento della gamma delle attività economiche e delle
professioni, anche in relazione alla trainante economia turistica.
Al di là dei dati quantitativi e della composizione settoriale del sistema economico, “il problema di Pienza è
la forma particolare della sua economia, il modello di sviluppo economico e sociale che si è imposto negli
ultimi 20 anni, sostituendosi (e sgretolando) le precedenti attività artigianali. Un modello che ha comportato
forme di squilibrio nella fruizione urbana e nel rapporto fra dinamiche sociale e uso degli spazi urbani, di
squilibrio sociale, e di squilibrio economico, turistico e commerciale.” 63
Si tratta di un’economia ove il fenomeno turistico si è sviluppato sostanzialmente in forma esogena,
attraverso l’azione originaria di operatori extralocali, che ha ridotto progressivamente l’integrazione con altri
settori; a questo si è accompagnato il dimezzamento della popolazione nel cinquantennio 1951-2001, con un
forte squilibrio del sistema dell’economia e della società locale.
Anche la valutazione della qualità della vita dei residenti del centro storico di Pienza deve essere letta in
relazione al consistente numero dei piccoli esercizi commerciali alimentari ad uso turistico. Dall’analisi di
dati statistici, l’aumento degli esercizi di vicinato nel Comune di Pienza, dal 1992 al 2001, è stato molto
rilevante: a fronte di un calo della popolazione residente di circa il 2%, si è osservata una crescita totale degli
esercizi di vicinato del 59%. Questo fenomeno ha una precisa connotazione legata al fenomeno turistico, in
quanto tale crescita si è concentrata con una precisa distribuzione degli esercizi limitata al centro storico
interno alle mura cittadine.
Nel centro storico di Pienza, in una superficie di appena 5 ettari, gli esercizi commerciali del settore
alimentare sono aumentati da 17 nel 1992 a 50 nel 2001, con una densità media d’esercizi commerciali di
58,33 per Kmq. Contro appena lo 0,18 per Kmq in periferia, dove, tra l’altro, vive la maggior parte della
popolazione della città. 64
Tra il 1992 al 2001, il numero d’esercizi extra alimentari è considerevolmente aumentato, fino 66%. Nel
solo centro storico, sono presenti 46 esercizi di questa tipologia, che rapportati alla superficie dello stesso
danno una densità pari a 96 esercizi per Kmq, di cui 29 in Corso Rossellino (1 ogni 23 metri).
Questa breve illustrazione del fenomeno di crescita degli esercizi commerciali dà la misura dell’impatto dei
flussi turistici all’interno del centro storico di Pienza e di come la struttura stessa del borgo storico è a rischio
di profonda alterazione dei caratteri originari. Gli elevati costi dei canoni di locazione nel centro storico non
permette inoltre la permanenza di attività commerciali ed artigianali con margini di guadagno modesti, a
vantaggio dei negozi di generi voluttuari di tipo turistico e con un progressivo indebolimento dell’apparato
distributivo tradizionale a fronte del proliferare, nelle periferia, di strutture di vendita medio-grandi. “D’altra
parte, la sopravvivenza dell’apparato distributivo tradizionale è ormai da considerarsi uno degli elementi
capaci di contrastare i fenomeni già accennati di “musealizzazione” dei centri storici o, in situazioni più
marginali, d’abbandono degli stessi. 65
Dai dati ISTAT del 2001 (Allegato H) si rileva una notevole sproporzione tra categorie d’esercizi individuate
per tipo di frequenza (giornaliera, periodica, saltuaria, indeterminata). La categoria più numerosa comprende
esercizi rivolti esclusivamente a turisti (38% del totale): generi voluttuari, souvenir, rivendite di prodotti
alimentari tipici, enoteche, articoli da regalo, attività ricettive, oggetti artigianali tipici, antiquari, uffici
62 U.E. Programmi di sviluppo 2000-2006
63 Mario Zanzani, op. cit.
64 I dati sono tratti da La distribuzione commerciale. Contenuto in Quadro Conoscitivo Piano Strutturale. Analisi delle risorse
essenziali del territorio . Arch. Silvia Arnolfi, Comune di Pienza, 2004
65 I dati sono tratti da La distribuzione commerciale. Contenuto in Quadro Conoscitivo Piano Strutturale. Analisi delle risorse
essenziali del territorio. Arch. Silvia Arnolfi, Comune di Pienza, 2004
37
turistici, agenzie immobiliari e una galleria d’arte. In linea generale circa un quarto degli esercizi localizzati
nel centro storico di Pienza (27%) è rivolto principalmente ai residenti.
Il ruolo pervasivo di un modello turistico passivo rispetto ai flussi globali e ad una domanda molto
standardizzata, si evidenzia in alcuni aspetti specifici:
-
forte polarizzazione e standardizzazione economico-commerciale, sia in termini di localizzazione fisica
nel centro antico che di profilo merceologico;
debole integrazione fra i diversi settori economici agricoltura-artigianato-commercio-servizi-cultura;
elevati valori immobiliari nel centro antico che favoriscono l’insediamento di soggetti extra locali;
difficoltà a raggiungere economie di soglia per la vendita di prodotti ordinari destinati agli abitanti che,
quando ancora presenti, non possono reperire tali prodotti in centro.
In relazione a quanto fin qui esposto, si pone il problema di “progettare il turismo” e non semplicemente di
sfruttarlo, cercando di rafforzare la capacità d’azione autonoma e la diversificazione economica della società
locale attraverso:
-
maggiore attenzione alla dimensione intercomunale nella gestione e realizzazione di servizi ed iniziative
produttive;
qualificazione e diversificazione delle produzioni agricole con la creazione di filiere locali “corte”
incentrate su politiche di marchio (DOC, IGT, bio, etc) ;
offerta turistica maggiormente strutturata su iniziative culturali, fidelizzazione ed ampliamento della
tipologia dei turisti;
recupero della dimensione artigianale e manifatturiera di qualità (laterizio e ceramiche) e delle correlate
attività formative.
Con queste finalità sono state già elaborate nuove disposizioni in materia di commercio, nel quadro di uno
sviluppo equilibrato tra tutela del territorio e sostegno dell'iniziativa privata, in relazione ai seguenti temi:
-
-
fissazione dei nuovi parametri numerici per il rilascio delle autorizzazioni relative alla somministrazione
al pubblico di alimenti e bevande, approvata il 22 febbraio 2001con Delibera dell’Amministrazione
provinciale di Siena – Commissione istituita ai sensi dell’art. 6 – 3° comma della legge 25.8.1991 n. 287
“Aggiornamento della normativa sull’insediamento dei pubblici esercizi”. Alla delibera ha fatto seguito
l’ordinanza comunale n. 6 del 16 marzo 2002, avente per oggetto il rilascio di nuove autorizzazioni;
criteri per le medie strutture di vendita, approvati con la deliberazione del Consiglio Comunale n. 14 del
28.2.2002;
Programma integrato per la rivitalizzazione della rete distributiva (ex art. 8 Regolamento Regionale n.
8/99 di attuazione della legge regionale 17 maggio 1999, n.28 “Norme per la disciplina del commercio in
sede fissa” in attuazione del D.lg. 31 marzo 1998, n.114 (cosiddetto “decreto Bersani”), approvato con
deliberazione del Consiglio Comunale n. 99 del 18.12.2002. 66
2.4.3 Il ruolo del turismo e della domanda culturale
Nell’intera provincia di Siena il turismo rappresenta un importante settore economico, anche con valenze
d’ordinatore complessivo delle dinamiche territoriali, dell’intreccio d’interdipendenze che collegano tale
settore, inteso come insieme d’attività specializzate, ad altri settori (agricoltura, industria, servizi) da un lato,
e alla complessiva tutela e valorizzazione di risorse ambientali, culturali e paesistiche dall’altro.
“Il turismo, soprattutto se inteso in forma allargata di fruizione del tempo libero e di qualità dell’abitare, ha
nel senese un’importante influenza sull’utilizzo dei patrimoni immobiliari, con rilevanti conseguenze di
mercato.
66 I dati sono tratti da Le iniziative in corso in campo commerciale. Contenuto in Quadro Conoscitivo Piano Strutturale. Analisi
delle risorse essenziali del territorio . Arch. Silvia Arnolfi, Comune di Pienza, 2004, cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.
38
Le risorse che sono alla base del turismo senese, sono in questo senso elementi evolutivi della forma urbana,
in quanto stimolano la ricerca dell’insediamento decentrato, come prime abitazioni o seconde case”.67
Alla valorizzazione della risorsa territorio intesa nella sua dimensione olistica di ambiente di rara qualità
rispondono due tipi di ostacoli diretti:
-
le crescenti diseconomie che possono colpire gran parte della popolazione residente nelle aree a bassa
densità, sia in termini di dotazione locale dei servizi, che in termini di occasioni locali di lavoro;
l’attrazione, al contrario, che il territorio senese presenta per forme individualistiche di insediamento
miranti a fruire della qualità ambientale, senza un effettivo coinvolgimento nel disegno complessivo di
riproduzione di tale qualità.
Per far sì che il turismo diventi un fattore trainante per la strutturazione di catene di attività economiche in
grado di alimentare l’interesse capillare alla valorizzazione sociale della risorsa territorio sono necessarie
operazioni che si pongano i seguenti obiettivi:
-
-
-
organizzazione e/o creazione di ampie reti comunicative che esaltino le caratteristiche di pregio del
territorio, favorendo gli afflussi turistici unitamente all’insediamento di attività imprenditoriali e
ricettive;
organizzazione di mercati locali del lavoro qualificati (artigianato, ricettivo, produzioni biologiche ed
agricole di qualità);
organizzazione di interdipendenze locali fra settori produttivi, in particolare con il settore agricolo, al
fine di tutelare pratiche di tutela del territorio e del paesaggio agrario in relazione alle produzioni
certificate di qualità;
organizzazione di nuove economie, anche esterne, per interventi di carattere ambientale/paesistico, con
particolare riferimento all’istituzione di parchi (Parco Val d’Orcia, Museo Città e Territorio);
organizzazione di una grande varietà di percorsi di fruizione (in parte suggeriti dal PTCP) per la
connessione delle risorse di base, capillarmente diffuse sul territorio, per tenere vive ed unite tematiche
collettive di fruizione, tutela e valorizzazione dell’intero sistema paesistico ambientale.
Pienza rappresenta, senza ombra di dubbio, per le caratteristiche del centro capoluogo in particolare e per il
territorio che la circonda, un polo di grande richiamo e potenzialità per i flussi turistici, esercitando un potere
di attrazione ben oltre il suo livello dimensionale. Inoltre le caratteristiche di tipicità di alcuni prodotti della
filiera agroalimentare sono un ulteriore incentivo alla domanda di turismo di tipo qualitativo che si orienta
verso questo territorio. I flussi turistici hanno registrato, come per la gran parte della Provincia di Siena, una
costante crescita negli ultimi 10-12 anni, risentendo in maniera peraltro non significativa anche delle diverse
criticità di contesto che si sono verificate in quest’arco di tempo.
La costante crescita della domanda turistica facendo fa emergere Pienza, nel periodo 92-2001, come uno dei
principali centri turistici del sistema economico locale (s.e.l.) Amiata Val d’Orcia e della provincia, con
particolare riferimento alla ricettività extralberghiera degli agriturismo che ha visto nel territorio pientino il
secondo tasso di crescita più alto in quanto a strutture di tutto il s.e.l. ed il primo in quanto a tasso di
incremento di posti letto. Le presenze turistiche in agriturismo sono le più alte in valore assoluto di tutto il
s.e.l. Più debole, ma comunque crescente la dinamica delle strutture e posti letto alberghieri. A questo poi si
deve aggiungere la fortissima domanda aggiuntiva prodotta dal turismo giornaliero.
Per dare un’idea dell’impatto fisico e socio economico di queste dinamiche sul centro antico basta ricordare
che l’indice di rilevanza turistica di Pienza, dato dal rapporto popolazione/presenze, è del 23,4% per Pienza,
del 10,5 % per il s.e.l., del 15,4% per la provincia e del 15, 7% per Siena città.
Assumendo come contesto di riferimento il sistema turistico locale rappresentato dall’insieme di comuni che
fanno capo all’APT di Chianciano, si osserva che Pienza mantiene un ruolo di tutto rispetto per quanto
attiene i valori assoluti in termini di arrivi e presenze ma che, al contempo presenta significativi tassi di
crescita nel periodo 92-03. (Allegato I Tabella 1 - grafico 1 e Tabella 2 - grafico 2).
Come evidenziato dalle tabelle e dai grafici relativi ad arrivi e presenze il comune di Pienza risulta
chiaramente in sensibile crescita ed in evidente controtendenza rispetto a quello che accade a Chianciano
sottoposto alla flessione del turismo termale.
67 PTCP di Siena, Relazione Generale, 2000.
39
Fra l’altro un’analisi sulla composizione della utenza sulla base della provenienza evidenzia la maggiore
incidenza della componente straniera nella domanda che riguarda Montepulciano rispetto a quella orientata
su Chianciano. Infatti, per quanto riguarda gli arrivi – dato maggiormente rilevante in termini di lunghezza di
soggiorno- gli italiani compongono a Chianciano il 60% del totale mentre a Montepulciano tale dato no
supera il 51%. Per quanto riguarda invece le presenze tale orientamento si rafforza con una percentuale di
italiani che a Chianciano tocca il 75% del totale e a Montepulciano si ferma al 46%.
Tale dato manifesta un buon equilibrio in relazione alle tipologie di offerta turistica presenti sul territorio ed
una discreta attrattiva verso il mercato del turismo straniero ovviamente diversa, come era facile immaginare,
rispetto al polo termale.
Alla forte crescita della domanda verificatasi negli ultimi anni si è ovviamente accompagnato un
adeguamento della offerta di strutture ricettive e di posti letto (Allegato I Tabella 3 - grafico 3) che colloca
Pienza in una posizione di evidente rilievo nel contesto del sistema turistico locale con un incidenza di
strutture ricettive sul totale provinciale seconda solo a quella di Chianciano e Montepulciano, peraltro con un
evidente riavvicinamento nel periodo considerato dovuto ad un eccezionale tasso di incremento delle
strutture e dei posti letto (Allegato I Tabella 4 - grafico 4, Tabella 5 - grafico 5). D’altra parte questi dati
sottolineano la maggiore tendenza di Pienza verso il settore extralberghiero sottolineata dalla assoluta
rilevanza sul totale della offerta di posti letto in agriturismo (Allegato I Tabella 6 - grafico 6).
Per quanto riguarda un’analisi di maggior dettaglio rispetto alle componenti dell’offerta turistica a livello di
dettaglio comunale, è possibile analizzare alcuni dati elaborati dal comune stesso e che, pur non facendo
diretto riferimento a quelli forniti dall’APT, sono comunque affidabili e sufficientemente aggiornati per
avere un’attendibile immagine della distribuzione dell’offerta turistica in base ai tipi d’attività e
all’articolazione sul territorio comunale.
2.4.4 Strumenti di pianificazione e controllo
La designazione del centro storico di Pienza come Patrimonio Mondiale può essere letto come strumento di
promozione e di valorizzazione per le attività locali in un’ottica di rivitalizzazione del settore commerciale e
produttivo.
Con tali finalità l’Amministrazione comunale ha avviato un processo di pianificazione dove è compreso il
Programma integrato per la rivitalizzazione della rete distributiva già dettagliatamente illustrato nel
paragrafo 1.4.2 Piani settoriali e/o integrati
Il Programma integrato intende razionalizzare, incentivare, promuovere e sviluppare il sistema economico
costituito dall’insieme delle attività, pubbliche e private, presenti nel centro storico di Pienza, con la
creazione di un “Centro commerciale naturale” unitamente alla sistemazione di parcheggi ed aree pedonali e
ricreative all’interno del Centro storico, L’attivazione dello sportello di animazione e incentivazione
commerciale, con finalità di orientamento economico per gli operatori, anche attraverso la gestione delle
pagine web del centro e del notiziario telematico procederà di pari passo all’attivazione del programma per la
tutela e valorizzazione del centro storico, in base al quale è stata sancita una moratoria per l'apertura di nuovi
esercizi di generi alimentari nel centro storico di Pienza.
L’amministrazione comunale si è inoltre impegnata per il mantenimento del patrimonio urbanistico esistente
e la realizzazione di nuove opere pubbliche mirate al miglioramento d’alcune aree dei centri storici, ponendo
l’attenzione prioritaria per:
-
-
interventi di riqualificazione urbana (pavimentazione e sistemazione della rete fognaria nella zona di
Gozzante – Piazza Galletti, recupero ad uso funzionale dell’area delle ex fonti pubbliche,
pavimentazione delle piazze San Martino e Della Commenda a Monticchiello);
interventi di recupero architettonico (ristrutturazione degli Uffici Comunali con utilizzo dello spazio
adibito ad archivio al piano terra del palazzo civico
elementi di arredo urbano (pavimentazione dei marciapiedi e nuova illuminazione in Viale Piccolomini);
attrezzature per la sosta e la viabilità (area di parcheggio in Via degli Archi, sistemazione delle strade
centro storico, parcheggio e nuova gestione dell’accesso e del flusso automobilistico a Monticchiello,
miglioramento e mantenimento delle strade comunali intese come “arredo extra urbano” del territorio da
integrare nel progetto di Parco della Val d’Orcia).
40
Inserto – ANALISI SWOT DEL SITO
PUNTI DI FORZA
PUNTI DI DEBOLEZZA
Il Centro Storico della città di Pienza è stato iscritto Necessità di migliorare il sistema di gestione dei
nella Lista del Patrimonio Mondiale nel 1996 come flussi turistici verso un turismo di permanenza,
tenendo nella giusta considerazione i seguenti aspetti:
luogo di elevato valore universale in quanto:
-
rappresenta la prima applicazione della filosofia e della
concezione umanistico-rinascimentale nel campo
dell'urbanistica;
-
il sistema d’accoglienza (uffici informazioni, itinerari e
percorrenze, orari di visita, proposte culturali da relazionare
alle visite guidate, calendari differenziati);
-
occupa una posizione determinante nello sviluppo della
concezione del progetto della "città ideale" che ha giocato un
ruolo significativo nei successivi sviluppi urbani in Italia e
non solo. L'applicazione di questo principio a Pienza, ed in
particolare al gruppo di costruzioni intorno alla piazza
centrale, risultano essere un capolavoro del genio creativo
umano;
-
la rete dei trasporti (parcheggi, trasporti pubblici, punti
panoramici e piazzole di sosta da segnalare anche
nell’immediato intorno per interesse paesaggistico
ambientale);
-
la segnaletica turistica (cartelli informativi di prima
accessibilità, punti d’informazione, segnaletica storica,
turistica, culturale);
-
il sistema ricettivo (alberghi, agriturismo, ristoranti, negozi
con segnalazione per tipicità dei prodotti artigianali e della
gastronomia di qualità);
-
la programmazione degli eventi (spettacoli e rassegne di
musica, teatro, poesia, cinema nel contesto di luoghi noti o
minori della Val d’Orcia);
-
-
i caratteri e la specificità della concezione urbanistica del
centro storico di Pienza, unitamente al paesaggio della Val
d’Orcia che si snoda ai piedi della collina costituiscono una
risorsa d’inestimabile valore, ammirato nei secoli da poeti,
turisti e viaggiatori;
sono da tempo attivate forme di conservazione e
valorizzazione del sito.
- le attività commerciali (limitare la “specializzazione
turistica” delle attività localizzate nel centro storico).
OPPORTUNITÀ
RISCHI
Avvio del partenariato istituzionale e sociale nel I rischi di compromissione del sito sono rappresentati
campo delle politiche del lavoro, della formazione e da elementi sia di ordine naturale che antropico:
dell’istruzione per:
-
l’individuazione di corretti programmi di valorizzazione, in
coerenza con le esigenze di tutela e conservazione;
-
-
-
-
dal punto di vista naturale si segnalano i fenomeni di rischio
di dissesto idrogeologico, compreso l’antico dissesto
evidenziato nell’area a sud della rupe del Duomo;
la verifica delle risorse socio economiche reali e potenziali in
relazione alle valenze storico-culturali-paesaggistiche del
sito;
-
dal punto di vista antropico la presenza del considerevole
flusso turistico costituisce elemento determinante nella vita
del centro storico in stretta relazione alle attività ricettive;
la verifica delle risorse artigianali e commerciali in relazione
alla permanenza delle attività storiche anche in relazione al
richiamo turistico dei luoghi;
-
le pressioni indotte dalla crescente riconoscibilità turistica del
centro storico di Pienza, possono influenzare il modo di
fruizione del bene e il profilo delle funzioni presenti nel sito,
fino al punto di influire sul valore eccezionale universale del
sito;
-
il tendenziale innalzamento dei valori immobiliari
accompagnato da una specializzazione turistico commerciale
del centro può portare ad una drastica riduzione degli abitanti
locali nel centro medesimo e al rischio di museificazione del
centro storico;
l’attivazione di professionalità specializzate per le opere di
restauro e tutela dei beni storico artistici (corsi di formazione
in convenzione con strutture universitarie, Soprintendenza,
enti ed aziende specializzate);
- la costruzione di una banca dati flessibile e costantemente
implementabile, per la definizione di programmi di
attuazione per la conservazione e la valorizzazione delle
risorse del centro storico di Pienza, anche in relazione al
contesto paesistico della Val d’Orcia.
- il senso di appartenenza degli abitanti, deve essere tutelato
anche attraverso ricerche di carattere antropologico per
recuperare il significato dell’identità di lunga durata nella
relazione con gli impatti dei flussi turistici.
41
PARTE TERZA
DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI E DELLE STRATEGIE DI TUTELA E CONSERVAZIONE
Nella convinzione che la collaborazione istituzionale rappresenti l’unico modo per assicurare il
coordinamento delle attività di tutela, protezione, conservazione e valorizzazione del sito e dei collegati atti
di gestione, sono di seguito individuati alcuni fattori che possono condizionare la scelta del modello
organizzativo:
-
Identità dei soggetti e degli interessi coinvolti;
Quantità e qualità degli obiettivi da condividere;
Entità e modalità di raccolta delle risorse finanziarie;
Tipologia e merceologia delle attività economiche di sviluppo;
Capacità tecnico manageriali utili al disegno strategico;
Intensità e completezza delle attività di ricerca e formazione.
Considerando imprescindibili le competenze esclusive e le azioni collegate della Tutela dello Stato, la
gestione delle attività del Sito deve muovere secondo una logica dinamica del processo di integrazione delle
risorse anche attraverso il coinvolgimento e l’aggregazione di interessi diversi, vanno in questa direzione
tanto il nuovo Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, con il MiBAC ed il nuovo modello di gestione tra
pubblico e privato attraverso l’istituzione delle Fondazioni e delle formule di Gestione in concessione,
quanto la Consulta Nazionale dei Siti UNESCO (Sistemi turistici Locali e comunità Intranet).
La responsabilità nella gestione dei beni culturali per il sito del centro storico di Pienza è affidata
all’Amministrazione Comunale che, di concerto con le Soprintendenze, gli Enti sovraordinati di Provincia e
Regione e le organizzazioni territoriali (Parco Val d’Orcia, associazioni locali e di volontariato,etc.) si
occuperà della gestione in termini culturali ed imprenditoriali del bene, promuovendone l’identità, attivando
attività di ricerca e formazione, unitamente ad azioni ed iniziative per valorizzare i beni culturali e sviluppare
l’attività turistica.
3.1 INDIRIZZI E LINEE GUIDA DEL PIANO DI CONSERVAZIONE
3.1.1 Piano degli interventi sulle strutture
La gestione in termini culturali ed economici del centro storico di Pienza, sia al suo interno, sia nei rapporti
con la città di Pienza nel suo complesso, sia in relazione alla realtà territoriale circostante e al Parco della Val
d’Orcia di cui fa parte, trova nell’ufficio di convergenza locale la sede in cui far confluire le competenze
necessarie all’indagine conoscitiva del territorio stesso (in relazione ai piani locali, ai piani d’area vasta, delle
realtà interregionali e dei siti Unesco limitrofi) e le competenze informatiche in grado di gestire il sistema
geografico territoriale (SIT) in collegamento con altri ambiti territoriali in rete telematica.
La struttura informatica permette infatti il costante aggiornamento dei dati utili alla corretta ed efficace
definizione dei nuovi strumenti di tutela e pianificazione e dell’adeguamento degli strumenti vigenti in
funzione delle finalità di salvaguardia e tutela delle risorse stesse.
Il collegamento tra le istituzioni preposte alla tutela del patrimonio culturale e all’uso del territorio a livello
locale e regionale (Soprintendenze, Comuni, Assessorati provinciali e regionali) potrà trovare nei tavoli di
concertazione momenti di confronto attraverso i quali raccordare le azioni di tutela e salvaguardia in
relazione alle politiche di pianificazione assunte dai diversi Enti, anche attraverso il superamento di iter
procedurali complessi che possano di fatto inficiarne l’efficacia.
42
3.1.2 Piano degli interventi di manutenzione
Il costante aggiornamento dei dati di analisi per la definizione dei fattori di rischio e degli indici di danno,
permette una dinamica costruzione ed attivazione di programmi di conservazione integrati e organici in
grado d’intervenire sulle risorse dei singoli comuni.
L’Ufficio di Piano di gestione del sito Unesco, in stretto coordinamento con le Soprintendenze e gli
Assessorati provinciali e regionali, attiverà le competenze in grado di costruire programmi di conservazione
strettamente integrati orientati a sviluppare forti sinergie conservative, con l’ottimizzazione degli
investimenti economici, per la conservazione del patrimonio culturale da un lato e l’individuazione dei canali
e delle ottiche di finanziamento preferibili per le singole operazioni.
Tra i Progetti Strategici, meglio identificati nella Parte Quarta, assume infatti prioritaria importanza l’attività
di restauro e recupero dei beni storici e dei valori culturali ad essi connessi attraverso interventi di:
-
-
1. TUTELA DEL SITO
Conservazione dei beni storico-architettonici,
Interventi di consolidamento delle strutture fondali dell’abside del Duomo e del versante,
Tutela dei caratteri tipologici degli edifici,
Recupero delle facciate graffite e delle qualità dei materiali e delle finiture dell’edificato del Centro
Storico.
2. RICERCA E VALORIZZAZIONE DEI CARATTERI UMANISTICI
Valorizzazione degli aspetti culturali legati alla concezione umanistico-rinascimentale della città,
Valorizzazione degli aspetti culturali legati all’appartenenza alla lista dei siti Unesco.
3.1.3 Piano dei Recuperi e delle protezioni
La valutazione preliminare degli effetti economici e la ricerca dei canali di finanziamento, costituisce
l’attività dell’Ufficio di Piano in relazione allo sviluppo in sinergia delle linee base dei progetti strategici e di
controllo dello sviluppo, in un’ottica di coinvolgimento della realtà territoriale. A tale prioritaria attività si
affiancherà come si è visto, la valutazione dei progetti e dei programmi in corso o promossi da enti diversi,
dei quali gli uffici del piano faranno valutazioni coordinate e per i quali proporranno correttivi.
Tra i Progetti Strategici, oltre alle tematiche relative alla TUTELA DEL SITO e alla RICERCA E
VALORIZZAZIONE DEI CARATTERI UMANISTICI già identificati al precedente punto 3.1.2,
l’attenzione è volta ai seguenti sistemi:
-
-
-
3. VALORIZZAZIONE DELLA DIMENSIONE SOCIALE E D’USO DEL CENTRO STORICO
Rivitalizzazione del sistema del commercio,
Riorganizzazione del sistema di accoglienza,
Sviluppo delle attività culturali legate al territorio.
4. RECUPERO DEI CARATTERI ARCHITETTONICI E PAESAGGISTICI PECULIARI DEL
SITO
Caratterizzazione del margine urbano del centro storico,
Restauro di strade e piazze con materiali e finiture in aderenza ai caratteri costitutivi dell’intero
impianto urbanistico del Centro Storico di Pienza.
5. VALORIZZAZIONE TURISTICA E PROPOSIZIONE DI ATTIVITA’ SOCIO
ECONOMICHE COMPATIBILI COL SITO
Incentivazione del turismo nella salvaguardia dei valori storici, paesaggistici, culturali in relazione
alle tradizioni locali e dell’area circostante.
43
PARTE QUARTA
Il MODELLO DELLO SVILUPPO CULTURALE LOCALE- OBIETTIVI E STRATEGIE DI
VALORIZZAZIONE
Questa parte del Piano di Gestione contiene la formulazione delle linee guida alla base delle politiche di
sviluppo locale via beni culturali. Mentre nella parte terza sono stati individuati i progetti strategici in grado
di assicurare, attraverso interventi puntuali e programmati, la conservazione e la protezione dei valori
culturali, in questa parte le attività culturali e di economia dei beni s’ intrecciano per costruire un modo di
gestire la filiera attraverso progetti strategici integrati finalizzati alla gestione e alla crescita sociale ed
economica della comunità.
PROGETTI STRATEGICI E CONTENUTI
1. TUTELA DEL SITO
Conservazione dei beni storico-architettonici
Interventi di manutenzione e restauro degli edifici.
Specifiche ricognizioni archeologiche e studi di approfondimento e ricerca.
Interventi di consolidamento delle strutture fondali dell’abside del Duomo e del versante
Studi di stabilità geologica ed opere di consolidamento utili a migliorare la fruibilità del sito
Tutela dei caratteri tipologici degli edifici
Permanenza dei caratteri tipologici e distributivi degli edifici storici anche minori.
Recupero delle facciate graffite e delle qualità dei materiali e delle finiture dell’edificato del Centro
Storico
Progetto Raphael per il recupero delle facciate graffite.
Piano del Colore.
Piano dell’arredo urbano.
2. RICERCA E VALORIZZAZIONE DEI CARATTERI UMANISTICI
Valorizzazione degli aspetti culturali legati alla concezione umanistico-rinascimentale della città
Collegamento con le università e centri studi specialistici, gemellaggi con altri luoghi di città-ideale.
Attività di informazione diffusa e monitoraggio, anche in relazione al carattere documentale delle strutture
museali (Museo Diocesano, Museo Città e Territorio), con attivazione di sistemi di collegamento culturale e
fisico tra il turismo del centro storico di Pienza, il museo Città e Territorio, il Parco della Val d’Orcia,
ampliando ed esaltando il valore del “ turismo umanistico”.
Valorizzazione degli aspetti culturali legati all’appartenenza alla lista dei siti Unesco
Apertura punti informatizzati sui siti Unesco (ad esempio www.cittaunescosud.it) con collegamenti culturali
che amplifichino il valore del sito stesso e le relazioni specifiche con altri luoghi di particolare valore.
3. VALORIZZAZIONE DELLA DIMENSIONE SOCIALE E D’USO DEL CENTRO STORICO
Rivitalizzazione del sistema del commercio
Programma integrato per la rivitalizzazione della rete distributiva (Centro Commerciale Naturale coincidente
con l’attuale centro storico di Pienza, e Mercato mensile del biologico e dei prodotti alimentari tipici della
Val d’Orcia).
Creazione di strutture mostra-mercato di produzioni e lavorazioni tipiche (con allestimenti temporanei, di 612 mesi a rotazione, all’interno di strutture storiche pubbliche e/o private, con la finalità di far rivivere la
cultura della città luogo di mercato e scambio ed offrendo la possibilità a commercianti ed artigiani che non
hanno accessibilità logistica-economica alle strutture commerciali del centro storico.
44
Riorganizzazione del sistema di accoglienza
Revisione dell’intero sistema di segnaletica e parcheggi.
Ampliamento del centro informazioni con inserimento di punti informatici.
Sviluppo delle attività culturali legate al territorio
Le strutture storico-culturali (Museo Diocesano, Museo della Città e del Territorio, Biblioteca comunale,
Centro studi La Barca di M.Luzi) unitamente alle ricorse culturali che trovano risonanza in manifestazioni
specifiche maggiore (Teatro Povero di Monticchiello, Rassegna dei maestri della grafica, festival della Val
d’Orcia, mostre, concerti, convegni ed incontri) devono essere aggregati ed andare a costituire un
complessivo patrimonio in grado di sviluppare e rafforzare l’orizzonte culturale del territorio.
Creazione di un circuito di iniziative speciali da inserire nei calendari turistici nei periodi di bassa stagione
(eventi culturali/mostre-mercato/cinema…..) con finalità di destagionalizzazione degli eventi e
rafforzamento dell’offerta culturale anche per la popolazione residente, per una più ampia considerazione del
senso di appartenenza degli abitanti.
4. RECUPERO DEI CARATTERI ARCHITETTONICI E PAESAGGISTICI PECULIARI DEL SITO
Caratterizzazione del margine urbano del centro storico
Relazione con l’apertura paesaggistica verso la Val d’Orcia (parco urbano).
Ricomposizione della connessione con l’espansione residenziale dei primi ‘900.
Valorizzazione delle emergenze degli elementi architettonici dello skyline urbano.
Relazione col reticolo interpoderale delle strade extraurbane, dove i fenomeni di “architettura spontanea” di
piccole capanne, sgabuzzini per attrezzi, piccoli depositi possono rappresentare elementi di preludio a
sanatoria edilizia vanificando gli intenti di razionalizzazione e di qualificazione formale nella pianificazione
urbanistica.
Restauro di strade e piazze con materiali e finiture in aderenza ai caratteri costitutivi l’impianto
urbanistico del Centro Storico
Ricostituzione del tessuto storico esaltando i caratteri di omogeneità, riconoscibilità e localizzazione
geografica.
Regolamentazione per le opere di arredo urbano, soprattutto in relazione alle insegne commerciali e
all’esposizione delle merci.
Controllo, manutenzione, valorizzazione e gestione delle aree pubbliche e delle aree a verde pubblico.
5. VALORIZZAZIONE TURISTICA E PROPOSIZIONE DI ATTIVITA’ SOCIO ECONOMICHE
COMPATIBILI COL SITO
Incentivazione del turismo nella salvaguardia dei valori storici, paesaggistici, culturali in relazione
alle tradizioni locali e dell’area circostante
Relazione col Parco Val d’Orcia attraverso l’attivazione di iniziative collegate alla scoperta e riscoperta di
peculiarità storiche-artistiche-culturali-religiose in concomitanza con eventi eccezionali o di altre iniziative
già individuate (via Francigena, rete museale, luoghi della fede, fortezze e rocche).
Incentivazione delle attività del commercio e dell’artigianato, con particolare riferimento ai settori delle
lavorazioni tradizionali e artistiche (ceramica, ferro battuto, terrecotte).
Valorizzazione dell’agricoltura biologica, dell’allevamento e commercio dei prodotti derivati.
Identificazione dei marchi di qualità anche per gli agriturismo, sostegno e riconoscimento delle certificazioni
di qualità attraverso specifici disciplinari.
Potenziamento dei servizi di ricezione e soggiorno, con standard qualificativi e innovazioni tecnologiche
adeguati alle richieste della clientela turistica internazionale.
Le relazioni fra beni, cultura, infrastrutture ed attività produttive sono individuate secondo un modello di
sviluppo dove il sistema di azioni da attivare sarà individuato dall’Ente gestore in un processo di
applicazione di differenti opzioni che rispondano alla necessità di salvaguardare, restaurare e valorizzare il
bene all’interno di uno sviluppo sostenibile, in relazione all’opportunità, alla praticabilità ed efficacia delle
scelte.
45
4.1 METODOLOGIA E STRUTTURA DEL PIANO DEGLI INTERVENTI
4.1.1 identificazione dei parametri e delle azioni
Conseguentemente alle prioritarie esigenze di conservazione e tutela del patrimonio, il piano di gestione
definisce gli indirizzi e le strategie per i progetti di valorizzazione e sviluppo, con individuazione della
quantità e della qualità degli obiettivi da condividere.
L’individuazione di specifiche interrelazioni tra le risorse e tra le risorse e gli elementi detrattori, costituisce
base per la formulazione di opportuni progetti strategici in grado di valorizzare le risorse stesse, eliminare o
mitigare gli elementi di disturbo, stimolare la creazione di ulteriori iniziative di valorizzazione e gestione
delle risorse del territorio e delle attività economiche di sviluppo.
Attraverso la definizione dei progetti strategici di valorizzazione culturale del centro storico di Pienza, sono
individuati gli indirizzi e le azioni per l’integrazione tra la valorizzazione culturale e lo sviluppo economico
delle risorse e le potenzialità anche in relazione al territorio circostante, unitamente all’individuazione di
possibili scenari economici alle politiche attuative dei sistemi turistici locali e delle capacità manageriali utili
al progetto strategico nel suo complesso.
4.2 IL PROGETTO DI VALORIZZAZIONE E SVILUPPO
4.2.1 Piano della ricerca scientifica e tecnologica.
Valorizzazione degli aspetti storici, artistici e culturali del Sito Unesco, sia attraverso attività di restauro e
recupero dei beni storici che attraverso la maggiore diffusione del messaggio culturale della città umanistica.
TUTELA DEL SITO
Conservazione dei beni storico-architettonici
Interventi di manutenzione e restauro degli edifici.
Specifiche ricognizioni archeologiche e studi di approfondimento e ricerca.
Interventi di consolidamento delle strutture fondali dell’abside del Duomo e del versante
Studi di stabilità geologica ed opere di consolidamento utili a risolvere le problematiche di instabilità del
monumento e a migliorare la fruibilità del sito.
Tutela dei caratteri tipologici degli edifici
Permanenza dei caratteri tipologici e distributivi degli edifici storici anche minori.
Recupero delle facciate graffite e delle qualità dei materiali e delle finiture dell’edificato del Centro
Storico
Progetto Raphael per il recupero delle facciate graffite.
Piano del Colore.
Piano dell’arredo urbano.
RICERCA E VALORIZZAZIONE DEI CARATTERI UMANISTICI
Valorizzazione degli aspetti culturali legati alla concezione umanistico-rinascimentale della città
Collegamento con le università e centri studi specialistici, gemellaggi con altri luoghi di città-ideale.
Attività di informazione diffusa e monitoraggio, anche in relazione al carattere documentale delle strutture
museali (Museo Diocesano, Museo Città e Territorio), con attivazione di sistemi di collegamento culturale e
fisico tra il turismo del centro storico di Pienza, il museo Città e Territorio, il Parco della Val d’Orcia,
ampliando ed esaltando il valore del “ turismo umanistico”.
Valorizzazione degli aspetti culturali legati all’appartenenza alla lista dei siti Unesco
Apertura punti informatizzati sui siti Unesco (ad esempio www.cittaunescosud.it) con collegamenti culturali
che amplifichino il valore del sito stesso e le relazioni specifiche con altri luoghi di particolare valore.
46
4.2.2 Piano di coinvolgimento delle comunità locali
Attivazione di iniziative utili a rafforzare il senso di appartenenza della comunità residente, attraverso
iniziative volte alla conservazione dei beni di proprietà pubblica e/o privata, al recupero di una dimensione
sociale del centro storico, al miglioramento del rapporto tra flussi turistici e comunità stanziale.
TUTELA DEL SITO
Conservazione dei beni storico-architettonici
Interventi di manutenzione e restauro degli edifici.
Specifiche ricognizioni archeologiche e studi di approfondimento e ricerca.
Interventi di consolidamento delle strutture fondali dell’abside del Duomo e del versante
Studi di stabilità geologica ed opere di consolidamento utili a risolvere le problematiche di instabilità del
monumento e a migliorare la fruibilità del sito.
Tutela dei caratteri tipologici degli edifici
Permanenza dei caratteri tipologici e distributivi degli edifici storici anche minori.
Recupero delle facciate graffite e delle qualità dei materiali e delle finiture dell’edificato del Centro
Storico
Progetto Raphael per il recupero delle facciate graffite.
Piano del Colore.
Piano dell’arredo urbano.
RICERCA E VALORIZZAZIONE DEI CARATTERI UMANISTICI
Valorizzazione degli aspetti culturali legati alla concezione umanistico-rinascimentale della città
Collegamento con le università e centri studi specialistici, gemellaggi con altri luoghi di città-ideale.
Attività di informazione diffusa e monitoraggio, anche in relazione al carattere documentale delle strutture
museali (Museo Diocesano, Museo Città e Territorio), con attivazione di sistemi di collegamento culturale e
fisico tra il turismo del centro storico di Pienza, il museo Città e Territorio, il Parco della Val d’Orcia,
ampliando ed esaltando il valore del “ turismo umanistico”.
Valorizzazione degli aspetti culturali legati all’appartenenza alla lista dei siti Unesco
Apertura punti informatizzati sui siti Unesco (ad esempio www.cittaunescosud.it) con collegamenti culturali
che amplifichino il valore del sito stesso e le relazioni specifiche con altri luoghi di particolare valore.
VALORIZZAZIONE DELLA DIMENSIONE SOCIALE E D’USO DEL CENTRO STORICO
Rivitalizzazione del sistema del commercio
Programma integrato per la rivitalizzazione della rete distributiva (Centro Commerciale Naturale coincidente
con l’attuale centro storico di Pienza, e Mercato mensile del biologico e dei prodotti alimentari tipici della
Val d’Orcia).
Creazione di strutture mostra-mercato di produzioni e lavorazioni tipiche (con allestimenti temporanei, di 612 mesi a rotazione, all’interno di strutture storiche pubbliche e/o private, con la finalità di far rivivere la
cultura della città luogo di mercato e scambio ed offrendo la possibilità a commercianti ed artigiani che non
hanno accessibilità logistica-economica alle strutture commerciali del centro storico.
Riorganizzazione del sistema di accoglienza
Revisione dell’intero sistema di segnaletica e parcheggi, ampliamento del centro informazioni, con
inserimento di punti informatici.
Sviluppo delle attività culturali legate al territorio
Le strutture storico-culturali (Museo Diocesano, Museo della Città e del Territorio, Biblioteca comunale,
Centro studi La Barca di M.Luzi) unitamente alle ricorse culturali che trovano risonanza in manifestazioni
specifiche maggiore (Teatro Povero di Monticchiello, Rassegna dei maestri della grafica, festival della Val
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d’Orcia, mostre, concerti, convegni ed incontri) devono essere aggregati ed andare a costituire un
complessivo patrimonio in grado di sviluppare e rafforzare l’orizzonte culturale del territorio.
Creazione di un circuito di iniziative speciali da inserire nei calendari turistici nei periodi di bassa stagione
(eventi culturali/mostre-mercato/cinema…..) con finalità di destagionalizzazione degli eventi e
rafforzamento dell’offerta culturale anche per la popolazione residente, per una più ampia considerazione del
senso di appartenenza degli abitanti.
RECUPERO DEI CARATTERI ARCHITETTONICI E PAESAGGISTICI PECULIARI DEL SITO
Caratterizzazione del margine urbano del centro storico
Relazione con l’apertura paesaggistica verso la Val d’Orcia (parco urbano).
Ricomposizione della connessione con l’espansione residenziale dei primi ‘900.
Valorizzazione delle emergenze degli elementi architettonici dello skyline urbano.
Relazione col reticolo interpoderale delle strade extraurbane, dove i fenomeni di “architettura spontanea” di
piccole capanne, sgabuzzini per attrezzi, piccoli depositi possono rappresentare elementi di preludio a
sanatoria edilizia vanificando gli intenti di razionalizzazione e di qualificazione formale nella pianificazione
urbanistica.
Restauro di strade e piazze con materiali e finiture in aderenza ai caratteri costitutivi l’impianto
urbanistico del Centro Storico
Ricostituzione del tessuto storico esaltando i caratteri di omogeneità, riconoscibilità e localizzazione
geografica.
Regolamentazione per le opere di arredo urbano, soprattutto in relazione alle insegne commerciali e
all’esposizione delle merci.
Controllo, manutenzione, valorizzazione e gestione delle aree pubbliche e delle aree a verde pubblico.
4.2.3 Piano delle accessibilità e permeabilità
Definizione di un nuovo sistema di segnaletica turistica in grado di orientare efficacemente i flussi e, al
contempo, di mantenere un carattere non invasivo della scena urbana e paesaggistica, con carattere
informativo e descrittivo che catturi l’attenzione del turista e lo indirizzi verso strutture specifiche per
l’informazione dettagliata sulle risorse presenti.
VALORIZZAZIONE DELLA DIMENSIONE SOCIALE E D’USO DEL CENTRO STORICO
Riorganizzazione del sistema di accoglienza
Revisione dell’intero sistema di segnaletica e parcheggi, ampliamento del centro informazioni, con
inserimento di punti informatici.
RECUPERO DEI CARATTERI ARCHITETTONICI E PAESAGGISTICI PECULIARI DEL SITO
Caratterizzazione del margine urbano del centro storico
Relazione con l’apertura paesaggistica verso la Val d’Orcia (parco urbano).
Ricomposizione della connessione con l’espansione residenziale dei primi ‘900.
Valorizzazione delle emergenze degli elementi architettonici dello skyline urbano.
Relazione col reticolo interpoderale delle strade extraurbane, dove i fenomeni di “architettura spontanea” di
piccole capanne, sgabuzzini per attrezzi, piccoli depositi possono rappresentare elementi di preludio a
sanatoria edilizia vanificando gli intenti di razionalizzazione e di qualificazione formale nella pianificazione
urbanistica.
Restauro di strade e piazze con materiali e finiture in aderenza ai caratteri costitutivi l’impianto
urbanistico del Centro Storico
48
Ricostituzione del tessuto storico esaltando i caratteri di omogeneità, riconoscibilità e localizzazione
geografica.
Regolamentazione per le opere di arredo urbano, soprattutto in relazione alle insegne commerciali e
all’esposizione delle merci.
Controllo, manutenzione, valorizzazione e gestione delle aree pubbliche e delle aree a verde pubblico.
4.2.4 Piano della formazione e della diffusione
Attivazione di tavoli di confronto con gli operatori locali verso forme innovative di offerta turistica, dove alla
tutela e conservazione dei beni storici corrisponda la valorizzazione delle risorse presenti, attraverso la
creazione di un efficace sistema turistico dove le sinergie fra i settori e fra i luoghi del territorio siano
caratterizzate da una sensibilità progettuale in grado di orientare le strategie di valorizzazione e che tengano
in considerazione l’identità dei luoghi e del contesto territoriale.
TUTELA DEL SITO
Recupero delle facciate graffite e delle qualità dei materiali e delle finiture dell’edificato del Centro
Storico
Progetto Raphael per il recupero delle facciate graffite.
Piano del Colore.
Piano dell’arredo urbano.
RICERCA E VALORIZZAZIONE DEI CARATTERI UMANISTICI
Valorizzazione degli aspetti culturali legati alla concezione umanistico-rinascimentale della città
Collegamento con le università e centri studi specialistici, gemellaggi con altri luoghi di città-ideale.
Attività di informazione diffusa e monitoraggio, anche in relazione al carattere documentale delle strutture
museali (Museo Diocesano, Museo Città e Territorio), con attivazione di sistemi di collegamento culturale e
fisico tra il turismo del centro storico di Pienza, il museo Città e Territorio, il Parco della Val d’Orcia,
ampliando ed esaltando il valore del “ turismo umanistico”.
Valorizzazione degli aspetti culturali legati all’appartenenza alla lista dei siti Unesco
Apertura punti informatizzati sui siti Unesco (ad esempio www.cittaunescosud.it) con collegamenti culturali
che amplifichino il valore del sito stesso e le relazioni specifiche con altri luoghi di particolare valore.
VALORIZZAZIONE DELLA DIMENSIONE SOCIALE E D’USO DEL CENTRO STORICO
Riorganizzazione del sistema di accoglienza
Revisione dell’intero sistema di segnaletica e parcheggi, ampliamento del centro informazioni, con
inserimento di punti informatici.
Sviluppo delle attività culturali legate al territorio
Le strutture storico-culturali (Museo Diocesano, Museo della Città e del Territorio, Biblioteca comunale,
Centro studi La Barca di M.Luzi) unitamente alle ricorse culturali che trovano risonanza in manifestazioni
specifiche maggiore (Teatro Povero di Monticchiello, Rassegna dei maestri della grafica, festival della Val
d’Orcia, mostre, concerti, convegni ed incontri) devono essere aggregati ed andare a costituire un
complessivo patrimonio in grado di sviluppare e rafforzare l’orizzonte culturale del territorio.
Creazione di un circuito di iniziative speciali da inserire nei calendari turistici nei periodi di bassa stagione
(eventi culturali/mostre-mercato/cinema…..) con finalità di destagionalizzazione degli eventi e
rafforzamento dell’offerta culturale anche per la popolazione residente, per una più ampia considerazione del
senso di appartenenza degli abitanti.
49
RECUPERO DEI CARATTERI ARCHITETTONICI E PAESAGGISTICI PECULIARI DEL SITO
Caratterizzazione del margine urbano del centro storico
Relazione con l’apertura paesaggistica verso la Val d’Orcia (parco urbano).
Ricomposizione della connessione con l’espansione residenziale dei primi ‘900.
Valorizzazione delle emergenze degli elementi architettonici dello skyline urbano.
Relazione col reticolo interpoderale delle strade extraurbane, dove i fenomeni di “architettura spontanea” di
piccole capanne, sgabuzzini per attrezzi, piccoli depositi possono rappresentare elementi di preludio a
sanatoria edilizia vanificando gli intenti di razionalizzazione e di qualificazione formale nella pianificazione
urbanistica.
Restauro di strade e piazze con materiali e finiture in aderenza ai caratteri costitutivi l’impianto
urbanistico del Centro Storico
Ricostituzione del tessuto storico esaltando i caratteri di omogeneità, riconoscibilità e localizzazione
geografica.
Regolamentazione per le opere di arredo urbano, soprattutto in relazione alle insegne commerciali e
all’esposizione delle merci.
Controllo, manutenzione, valorizzazione e gestione delle aree pubbliche e delle aree a verde pubblico.
VALORIZZAZIONE TURISTICA E PROPOSIZIONE DI ATTIVITA’ SOCIO ECONOMICHE
COMPATIBILI COL SITO
Incentivazione del turismo nella salvaguardia dei valori storici, paesaggistici, culturali in relazione
alle tradizioni locali e dell’area circostante
Relazione col Parco Val d’Orcia attraverso l’attivazione di iniziative collegate alla scoperta e riscoperta di
peculiarità storiche-artistiche-culturali-religiose in concomitanza con eventi eccezionali o di altre iniziative
già individuate (via Francigena, rete museale, luoghi della fede, fortezze e rocche).
Incentivazione delle attività del commercio e dell’artigianato, con particolare riferimento ai settori delle
lavorazioni tradizionali e artistiche (ceramica, ferro battuto, terrecotte).
Valorizzazione dell’agricoltura biologica, dell’allevamento e commercio dei prodotti derivati.
Riconoscimento dei marchi di qualità anche per gli agriturismo, sostegno e riconoscimento delle
certificazioni di qualità attraverso specifici disciplinari.
Potenziamento dei servizi di ricezione e soggiorno, con standard qualificativi e innovazioni tecnologiche
adeguati alle richieste della clientela turistica internazionale.
4.2.5 Piano dell’accoglienza del turismo culturale
Attraverso la creazione di un circuito turistico culturale informatizzato dove le strutture ricettive differenziate
per specificità, in relazione alle attività svolte dalle aziende (allevamento, agricoltura, colture speciali e
tipiche, lavorazioni artigianali antiche – con attivazione di corsi pratici all’interno del pacchetto ricettivo tipo
lavorazione del formaggio, tessitura lana, forgiatura metalli, etc.) offrono prodotti connessi e informazioni
specifiche sul tema nella sua diffusione territoriale anche interregionale (agriturismo in struttura antico
mulino- connessione altre strutture simili – mappatura vecchi mulini in zona limitrofa – segnalazione di
strutture antiche funzionanti e non, musei della civiltà contadina –eventuali dimostrazioni pratiche di
lavorazioni, tipo filiera produttiva cereali-frumento-pane con lavorazioni tipiche, etc).
RICERCA E VALORIZZAZIONE DEI CARATTERI UMANISTICI
Valorizzazione degli aspetti culturali legati all’appartenenza alla lista dei siti Unesco
Apertura punti informatizzati sui siti Unesco (ad esempio www.cittaunescosud.it) con collegamenti culturali
che amplifichino il valore del sito stesso e le relazioni specifiche con altri luoghi di particolare valore.
50
VALORIZZAZIONE DELLA DIMENSIONE SOCIALE E D’USO DEL CENTRO STORICO
Riorganizzazione del sistema di accoglienza
Revisione dell’intero sistema di segnaletica e parcheggi, ampliamento del centro informazioni, con
inserimento di punti informatici.
Sviluppo delle attività culturali legate al territorio
Le strutture storico-culturali (Museo Diocesano, Museo della Città e del Territorio, Biblioteca comunale,
Centro studi La Barca di M.Luzi) unitamente alle ricorse culturali che trovano risonanza in manifestazioni
specifiche maggiore (Teatro Povero di Monticchiello, Rassegna dei maestri della grafica, festival della Val
d’Orcia, mostre, concerti, convegni ed incontri) devono essere aggregati ed andare a costituire un
complessivo patrimonio in grado di sviluppare e rafforzare l’orizzonte culturale del territorio.
Creazione di un circuito di iniziative speciali da inserire nei calendari turistici nei periodi di bassa stagione
(eventi culturali/mostre-mercato/cinema…..) con finalità di destagionalizzazione degli eventi e
rafforzamento dell’offerta culturale anche per la popolazione residente, per una più ampia considerazione del
senso di appartenenza degli abitanti.
VALORIZZAZIONE TURISTICA E PROPOSIZIONE DI ATTIVITA’ SOCIO ECONOMICHE
COMPATIBILI COL SITO
Incentivazione del turismo nella salvaguardia dei valori storici, paesaggistici, culturali in relazione
alle tradizioni locali e dell’area circostante
Relazione col Parco Val d’Orcia attraverso l’attivazione di iniziative collegate alla scoperta e riscoperta di
peculiarità storiche-artistiche-culturali-religiose in concomitanza con eventi eccezionali o di altre iniziative
già individuate (via Francigena, rete museale, luoghi della fede, fortezze e rocche).
Incentivazione delle attività del commercio e dell’artigianato, con particolare riferimento ai settori delle
lavorazioni tradizionali e artistiche (ceramica, ferro battuto, terrecotte).
Valorizzazione dell’agricoltura biologica, dell’allevamento e commercio dei prodotti derivati.
Riconoscimento dei marchi di qualità anche per gli agriturismo, sostegno e riconoscimento delle
certificazioni di qualità attraverso specifici disciplinari.
Potenziamento dei servizi di ricezione e soggiorno, con standard qualificativi e innovazioni tecnologiche
adeguati alle richieste della clientela turistica internazionale.
4.2.6 Piano delle attività tipiche locali
Creazione di un circuito di produzione e commercio con specifico carattere di tipicità e che si trovano solo a
Pienza, con distribuzione locale al fine di valorizzare il prodotto tipico da diffondere esclusivamente nelle
strutture commerciali locali e in uso negli agriturismo locali (letti in ferro, stoviglie di ceramica locale,
gastronomia con produzioni locali , pubblicità per le ditte ed aziende di produzione).
VALORIZZAZIONE DELLA DIMENSIONE SOCIALE E D’USO DEL CENTRO STORICO
Rivitalizzazione del sistema del commercio
Programma integrato per la rivitalizzazione della rete distributiva (Centro Commerciale Naturale coincidente
con l’attuale centro storico di Pienza, e Mercato mensile del biologico e dei prodotti alimentari tipici della
Val d’Orcia).
Creazione di strutture mostra-mercato di produzioni e lavorazioni tipiche (con allestimenti temporanei, di 612 mesi a rotazione, all’interno di strutture storiche pubbliche e/o private, con la finalità di far rivivere la
cultura della città luogo di mercato e scambio ed offrendo la possibilità a commercianti ed artigiani che non
hanno accessibilità logistica-economica alle strutture commerciali del centro storico.
51
RECUPERO DEI CARATTERI ARCHITETTONICI E PAESAGGISTICI PECULIARI DEL SITO
Restauro di strade e piazze con materiali e finiture in aderenza ai caratteri costitutivi l’impianto
urbanistico del Centro Storico
Ricostituzione del tessuto storico esaltando i caratteri di omogeneità, riconoscibilità e localizzazione
geografica.
Regolamentazione per le opere di arredo urbano, soprattutto in relazione alle insegne commerciali e
all’esposizione delle merci.
Controllo, manutenzione, valorizzazione e gestione delle aree pubbliche e delle aree a verde pubblico.
VALORIZZAZIONE TURISTICA E PROPOSIZIONE DI ATTIVITA’ SOCIO ECONOMICHE
COMPATIBILI COL SITO
Incentivazione del turismo nella salvaguardia dei valori storici, paesaggistici, culturali in relazione
alle tradizioni locali e dell’area circostante
Relazione col Parco Val d’Orcia attraverso l’attivazione di iniziative collegate alla scoperta e riscoperta di
peculiarità storiche-artistiche-culturali-religiose in concomitanza con eventi eccezionali o di altre iniziative
già individuate (via Francigena, rete museale, luoghi della fede, fortezze e rocche).
Incentivazione delle attività del commercio e dell’artigianato, con particolare riferimento ai settori delle
lavorazioni tradizionali e artistiche (ceramica, ferro battuto, terrecotte).
Valorizzazione dell’agricoltura biologica, dell’allevamento e commercio dei prodotti derivati.
Riconoscimento dei marchi di qualità anche per gli agriturismo, sostegno e riconoscimento delle
certificazioni di qualità attraverso specifici disciplinari.
Potenziamento dei servizi di ricezione e soggiorno, con standard qualificativi e innovazioni tecnologiche
adeguati alle richieste della clientela turistica internazionale.
4.2.7 Piano degli eventi e delle attività culturali
RICERCA E VALORIZZAZIONE DEI CARATTERI UMANISTICI
Valorizzazione degli aspetti culturali legati alla concezione umanistico-rinascimentale della città
Collegamento con le università e centri studi specialistici, gemellaggi con altri luoghi di città-ideale.
Attività di informazione diffusa e monitoraggio, anche in relazione al carattere documentale delle strutture
museali (Museo Diocesano, Museo Città e Territorio), con attivazione di sistemi di collegamento culturale e
fisico tra il turismo del centro storico di Pienza, il museo Città e Territorio, il Parco della Val d’Orcia,
ampliando ed esaltando il valore del “ turismo umanistico”.
Valorizzazione degli aspetti culturali legati all’appartenenza alla lista dei siti Unesco
Apertura punti informatizzati sui siti Unesco (ad esempio www.cittaunescosud.it) con collegamenti culturali
che amplifichino il valore del sito stesso e le relazioni specifiche con altri luoghi di particolare valore.
VALORIZZAZIONE DELLA DIMENSIONE SOCIALE E D’USO DEL CENTRO STORICO
Sviluppo delle attività culturali legate al territorio
Le strutture storico-culturali (Museo Diocesano, Museo della Città e del Territorio, Biblioteca comunale,
Centro studi La Barca di M.Luzi) unitamente alle ricorse culturali che trovano risonanza in manifestazioni
specifiche maggiore (Teatro Povero di Monticchiello, Rassegna dei maestri della grafica, festival della Val
d’Orcia, mostre, concerti, convegni ed incontri) devono essere aggregati ed andare a costituire un
complessivo patrimonio in grado di sviluppare e rafforzare l’orizzonte culturale del territorio.
Creazione di un circuito di iniziative speciali da inserire nei calendari turistici nei periodi di bassa stagione
(eventi culturali/mostre-mercato/cinema…..) con finalità di destagionalizzazione degli eventi e
rafforzamento dell’offerta culturale anche per la popolazione residente, per una più ampia considerazione del
senso di appartenenza degli abitanti.
52
VALORIZZAZIONE TURISTICA E PROPOSIZIONE DI ATTIVITA’ SOCIO ECONOMICHE
COMPATIBILI COL SITO
Incentivazione del turismo nella salvaguardia dei valori storici, paesaggistici, culturali in relazione
alle tradizioni locali e dell’area circostante
Relazione col Parco Val d’Orcia attraverso l’attivazione di iniziative collegate alla scoperta e riscoperta di
peculiarità storiche-artistiche-culturali-religiose in concomitanza con eventi eccezionali o di altre iniziative
già individuate (via Francigena, rete museale, luoghi della fede, fortezze e rocche).
Incentivazione delle attività del commercio e dell’artigianato, con particolare riferimento ai settori delle
lavorazioni tradizionali e artistiche (ceramica, ferro battuto, terrecotte).
Valorizzazione dell’agricoltura biologica, dell’allevamento e commercio dei prodotti derivati.
Riconoscimento dei marchi di qualità anche per gli agriturismo, sostegno e riconoscimento delle
certificazioni di qualità attraverso specifici disciplinari.
Potenziamento dei servizi di ricezione e soggiorno, con standard qualificativi e innovazioni tecnologiche
adeguati alle richieste della clientela turistica internazionale.
4.2.8 Piano del marketing territoriale
Attivazione di corsi di formazione per promotori turistici con alto grado di specificità per i filoni culturali di
maggiore interesse turistico e che garantiscano una continua attenzione alla sinergia nella filiera storia- artecultura-folklore-gastronomia da incentivare e far “circuitare” nel territorio della Val d’Orcia.
RICERCA E VALORIZZAZIONE DEI CARATTERI UMANISTICI
Valorizzazione degli aspetti culturali legati alla concezione umanistico-rinascimentale della città
Collegamento con le università e centri studi specialistici, gemellaggi con altri luoghi di città-ideale.
Attività di informazione diffusa e monitoraggio, anche in relazione al carattere documentale delle strutture
museali (Museo Diocesano, Museo Città e Territorio), con attivazione di sistemi di collegamento culturale e
fisico tra il turismo del centro storico di Pienza, il museo Città e Territorio, il Parco della Val d’Orcia,
ampliando ed esaltando il valore del “ turismo umanistico”.
Valorizzazione degli aspetti culturali legati all’appartenenza alla lista dei siti Unesco
Apertura punti informatizzati sui siti Unesco (ad esempio www.cittaunescosud.it) con collegamenti culturali
che amplifichino il valore del sito stesso e le relazioni specifiche con altri luoghi di particolare valore.
VALORIZZAZIONE DELLA DIMENSIONE SOCIALE E D’USO DEL CENTRO STORICO
Rivitalizzazione del sistema del commercio
Programma integrato per la rivitalizzazione della rete distributiva (Centro Commerciale Naturale coincidente
con l’attuale centro storico di Pienza, e Mercato mensile del biologico e dei prodotti alimentari tipici della
Val d’Orcia).
Creazione di strutture mostra-mercato di produzioni e lavorazioni tipiche (con allestimenti temporanei, di 612 mesi a rotazione, all’interno di strutture storiche pubbliche e/o private, con la finalità di far rivivere la
cultura della città luogo di mercato e scambio ed offrendo la possibilità a commercianti ed artigiani che non
hanno accessibilità logistica-economica alle strutture commerciali del centro storico.
Sviluppo delle attività culturali legate al territorio
Le strutture storico-culturali (Museo Diocesano, Museo della Città e del Territorio, Biblioteca comunale,
Centro studi La Barca di M.Luzi) unitamente alle ricorse culturali che trovano risonanza in manifestazioni
specifiche maggiore (Teatro Povero di Monticchiello, Rassegna dei maestri della grafica, festival della Val
d’Orcia, mostre, concerti, convegni ed incontri) devono essere aggregati ed andare a costituire un
complessivo patrimonio in grado di sviluppare e rafforzare l’orizzonte culturale del territorio.
Creazione di un circuito di iniziative speciali da inserire nei calendari turistici nei periodi di bassa stagione
(eventi culturali/mostre-mercato/cinema…..) con finalità di destagionalizzazione degli eventi e
rafforzamento dell’offerta culturale anche per la popolazione residente, per una più ampia considerazione del
senso di appartenenza degli abitanti.
53
VALORIZZAZIONE TURISTICA E PROPOSIZIONE DI ATTIVITA’ SOCIO ECONOMICHE
COMPATIBILI COL SITO
Incentivazione del turismo nella salvaguardia dei valori storici, paesaggistici, culturali in relazione
alle tradizioni locali e dell’area circostante
Relazione col Parco Val d’Orcia attraverso l’attivazione di iniziative collegate alla scoperta e riscoperta di
peculiarità storiche-artistiche-culturali-religiose in concomitanza con eventi eccezionali o di altre iniziative
già individuate (via Francigena, rete museale, luoghi della fede, fortezze e rocche).
Incentivazione delle attività del commercio e dell’artigianato, con particolare riferimento ai settori delle
lavorazioni tradizionali e artistiche (ceramica, ferro battuto, terrecotte).
Valorizzazione dell’agricoltura biologica, dell’allevamento e commercio dei prodotti derivati.
Riconoscimento dei marchi di qualità anche per gli agriturismo, sostegno e riconoscimento delle
certificazioni di qualità attraverso specifici disciplinari.
Potenziamento dei servizi di ricezione e soggiorno, con standard qualificativi e innovazioni tecnologiche
adeguati alle richieste della clientela turistica internazionale.
54
Inserto – PROGETTI STRATEGICI PER LA GESTIONE DEL SITO – SCHEDE PRELIMINARI
ELENCO DEI PROGETTI
1
TUTELA DEL SITO
1.1
1.2
1.3
1.4
Conservazione dei beni storico-architettonici
Interventi di consolidamento delle strutture fondali dell’abside del Duomo e del versante
Tutela dei caratteri tipologici degli edifici
Recupero delle facciate graffite e delle qualità dei materiali e delle finiture dell’edificato del Centro
Storico
2
RICERCA E VALORIZZAZIONE DEI CARATTERI UMANISTICI
2.1
2.2
Valorizzazione degli aspetti culturali legati alla concezione umanistico-rinascimentale della città
Valorizzazione degli aspetti culturali legati all’appartenenza alla lista dei siti Unesco
3
VALORIZZAZIONE DELLA DIMENSIONE SOCIALE E D’USO DEL CENTRO STORICO
3.1
3.2
3.3
Rivitalizzazione del sistema del commercio
Riorganizzazione del sistema di accoglienza
Sviluppo delle attività culturali legate al territorio
4
RECUPERO DEI CARATTERI ARCHITETTONICI E PAESAGGISTICI PECULIARI DEL SITO
4.1
4.2
Caratterizzazione del margine urbano del centro storico
Restauro di strade e piazze con materiali e finiture in aderenza ai caratteri costitutivi l’impianto
urbanistico del Centro Storico
5
VALORIZZAZIONE TURISTICA E PROPOSIZIONE DI ATTIVITA’ SOCIO ECONOMICHE
COMPATIBILI COL SITO
Incentivazione del turismo nella salvaguardia dei valori storici, paesaggistici, culturali in relazione
alle tradizioni locali e dell’area circostante
55
CONTENUTI SOMMARI DEI PROGETTI
1. TUTELA DEL SITO
-
Conservazione dei beni storico-architettonici
Interventi di manutenzione e restauro degli edifici.
Specifiche ricognizioni archeologiche e studi di approfondimento e ricerca.
Interventi di consolidamento delle strutture fondali dell’abside del Duomo e del versante
Studi di stabilità geologica ed opere di consolidamento utili a migliorare la fruibilità del sito.
Tutela dei caratteri tipologici degli edifici
Permanenza dei caratteri tipologici e distributivi degli edifici storici anche minori.
Recupero delle facciate graffite e delle qualità dei materiali e delle finiture dell’edificato del Centro
Storico
- Progetto Raphael per il recupero delle facciate graffite.
- Piano del Colore.
- Piano dell’arredo urbano.
2. RICERCA E VALORIZZAZIONE DEI CARATTERI UMANISTICI
- Valorizzazione degli aspetti culturali legati alla concezione umanistico-rinascimentale della città
- Collegamento con le università e centri studi specialistici, gemellaggi con altri luoghi di città-ideale.
- Attività di informazione diffusa e monitoraggio, anche in relazione al carattere documentale delle
strutture museali (Museo Diocesano, Museo Città e Territorio), con attivazione di sistemi di collegamento
culturale e fisico tra il turismo del centro storico di Pienza, il museo Città e Territorio, il Parco della Val
d’Orcia, ampliando ed esaltando il valore del “ turismo umanistico”.
- Valorizzazione degli aspetti culturali legati all’appartenenza alla lista dei siti Unesco
- Apertura punti informatizzati sui siti Unesco (ad esempio www.cittaunescosud.it) con collegamenti
culturali che amplifichino il valore del sito stesso e le relazioni specifiche con altri luoghi di particolare
valore.
3. VALORIZZAZIONE DELLA DIMENSIONE SOCIALE E D’USO DEL CENTRO
STORICO
- Rivitalizzazione del sistema del commercio
- Programma integrato per la rivitalizzazione della rete distributiva (Centro Commerciale Naturale
coincidente con l’attuale centro storico di Pienza, e Mercato mensile del biologico e dei prodotti
alimentari tipici della Val d’Orcia).
- Creazione di strutture mostra-mercato di produzioni e lavorazioni tipiche (con allestimenti temporanei, di
6-12 mesi a rotazione, all’interno di strutture storiche pubbliche e/o private, con la finalità di far rivivere
la cultura della città luogo di mercato e scambio ed offrendo la possibilità a commercianti ed artigiani che
non hanno accessibilità logistica-economica alle strutture commerciali del centro storico.
- Riorganizzazione del sistema di accoglienza
- Revisione dell’intero sistema di segnaletica e parcheggi.
- Ampliamento del centro informazioni con inserimento di punti informatici.
- Sviluppo delle attività culturali legate al territorio
- Le strutture storico-culturali (Museo Diocesano, Museo della Città e del Territorio, Biblioteca comunale,
Centro studi La Barca di M.Luzi) unitamente alle ricorse culturali che trovano risonanza in manifestazioni
specifiche maggiore (Teatro Povero di Monticchiello, Rassegna dei maestri della grafica, festival della
56
Val d’Orcia, mostre, concerti, convegni ed incontri) devono essere aggregati ed andare a costituire un
complessivo patrimonio in grado di sviluppare e rafforzare l’orizzonte culturale del territorio.
- Creazione di un circuito di iniziative speciali da inserire nei calendari turistici nei periodi di bassa
stagione (eventi culturali/mostre-mercato/cinema…..) con finalità di destagionalizzazione degli eventi e
rafforzamento dell’offerta culturale anche per la popolazione residente, per una più ampia considerazione
del senso di appartenenza degli abitanti.
4. RECUPERO DEI CARATTERI ARCHITETTONICI E PAESAGGISTICI PECULIARI
DEL SITO
-
-
Caratterizzazione del margine urbano del centro storico
Relazione con l’apertura paesaggistica verso la Val d’Orcia (parco urbano).
Ricomposizione della connessione con l’espansione residenziale dei primi ‘900.
Valorizzazione delle emergenze degli elementi architettonici dello skyline urbano.
Relazione col reticolo interpoderale delle strade extraurbane, dove i fenomeni di “architettura spontanea”
di piccole capanne, sgabuzzini per attrezzi, piccoli depositi possono rappresentare elementi di preludio a
sanatoria edilizia vanificando gli intenti di razionalizzazione e di qualificazione formale nella
pianificazione urbanistica.
Restauro di strade e piazze con materiali e finiture in aderenza ai caratteri costitutivi l’impianto
urbanistico del Centro Storico
Ricostituzione del tessuto storico esaltando i caratteri di omogeneità, riconoscibilità e localizzazione
geografica.
Regolamentazione per le opere di arredo urbano, soprattutto in relazione alle insegne commerciali e
all’esposizione delle merci.
Controllo, manutenzione, valorizzazione e gestione delle aree pubbliche e delle aree a verde pubblico.
5. VALORIZZAZIONE TURISTICA E PROPOSIZIONE DI ATTIVITA’
SOCIOECONOMICHE COMPATIBILI COL SITO
- Incentivazione del turismo nella salvaguardia dei valori storici, paesaggistici, culturali in relazione alle
tradizioni locali e dell’area circostante
- Relazione col Parco Val d’Orcia attraverso l’attivazione di iniziative collegate alla scoperta e riscoperta di
peculiarità storiche-artistiche-culturali-religiose in concomitanza con eventi eccezionali o di altre
iniziative già individuate (via Francigena, rete museale, luoghi della fede, fortezze e rocche).
- Incentivazione delle attività del commercio e dell’artigianato, con particolare riferimento ai settori delle
lavorazioni tradizionali e artistiche (ceramica, ferro battuto, terrecotte).
- Valorizzazione dell’agricoltura biologica, dell’allevamento e commercio dei prodotti derivati.
- Identificazione dei marchi di qualità anche per gli agriturismo, sostegno e riconoscimento delle
certificazioni di qualità attraverso specifici disciplinari.
- Potenziamento dei servizi di ricezione e soggiorno, con standard qualificativi e innovazioni tecnologiche
adeguati alle richieste della clientela turistica internazionale.
57
1
PROGETTI PER LA TUTELA DEL SITO
1.1
Conservazione dei beni storico-architettonici
Elementi identificativi
Interventi di manutenzione e restauro degli edifici. Specifiche ricognizioni archeologiche e studi di
approfondimento e ricerca sull’intero complesso del centro storico, costituito da palazzi ed edifici, strade e
piazze, racchiuso all’interno del perimetro delle mura.
Stato di fatto e valori presenti
Analisi dello stato di conservazione del sito
Obiettivi e ragioni della tutela
Conservazione del complesso del centro storico quale esempio di concezione umanistico-rinascimentale
della città
Strumenti urbanistici e operazioni di concertazione
Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale e Piano Regolatore Comunale Parte Strutturale
Descrizione del progetto
Individuazione dei principali caratteri insediativi da tutelare, sia nei caratteri costitutivi strutturali che
tipologici e dei materiali. Individuazione ed evidenziazione del tracciato completo delle vecchie mura
Risultati attesi
Restauro e ricomposizione della struttura del centro storico
Indicatori principali
Censimento dello stato di conservazione degli edifici del centro storico attraverso la predisposizione di
schede analitico-diagnostiche che permettano il monitoraggio dello stato di avanzamento del progetto di
tutela e conservazione del bene.
Soggetti coinvolti
Soprintendenza di Siena, Comune di Pienza, enti e soggetti privati.
Ruolo dell’Ente gestore del Piano Unesco
Controllo del progetto e delle fasi di realizzazione
Fonti di finanziamento
Contributi comunitari, statali e/o regionali
Fondi di bilancio comunale
Sponsorizzazioni private
Tempistica di progetto
2010
Tempistica di realizzazione
Da definire
Progetto di valorizzazione e sviluppo (punto 4.2 piano di gestione Unesco)
4.2.1 Piano della ricerca scientifica e tecnologica.
4.2.2 Piano di coinvolgimento delle comunità locali
4.2.8 Piano del marketing territoriale
58
1
PROGETTI PER LA TUTELA DEL SITO
1.2
Interventi di consolidamento delle strutture fondali dell’abside del Duomo e del versante
Elementi identificativi
Definizione degli elementi di instabilità sia in relazione alle strutture architettoniche del monumento che in
rapporto ai movimenti di dissesto che interessano il versante.
Stato di fatto e valori presenti
Analisi dello stato dei dissesti presenti e diagnostica delle alterazioni prevedibili.
Obiettivi e ragioni della tutela
Consolidamento d’urgenza per la conservazione di elementi di indiscutibile valore storico-testimoniale.
Attivazione di sistemi di consolidamento del sistema franoso del versante.
Strumenti urbanistici e operazioni di concertazione
Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. Piano Regolatore Comunale Strutturale e Regolamento
urbanistico.
Descrizione del progetto
Consolidamento d’urgenza della struttura absidale del Duomo per garantire la conservazione degli elementi
base della concezione umanistico-rinascimentale della costruzione degli edifici e della città. Attivazione di
sistemi di controllo delle cause di dissesto, sistemi di monitoraggio e definizione delle opere di
consolidamento per fermare il sistema franoso del versante.
Risultati attesi
Consolidamento e restauro delle strutture architettoniche e messa in sicurezza del versante.
Indicatori principali
Attivazione di specifici sistemi di monitoraggio che permettano la verifica dell’efficacia e dello stato di
avanzamento del progetto stesso, sia per le strutture architettoniche che per i movimenti franosi del versante
per la tutela e la conservazione del bene.
Soggetti coinvolti
Soprintendenza di Siena, Comune di Pienza, enti e soggetti privati.
Ruolo dell’Ente gestore del Piano Unesco
Controllo del progetto e delle fasi di realizzazione
Fonti di finanziamento
Contributi comunitari, statali e/o regionali. Fondi di bilancio comunale. Sponsorizzazioni private
Tempistica di progetto
2010
Tempistica di realizzazione
Da definire
Progetto di valorizzazione e sviluppo (punto 4.2 piano di gestione Unesco)
4.2.1 Piano della ricerca scientifica e tecnologica.
4.2.2 Piano di coinvolgimento delle comunità locali
59
1
PROGETTI PER LA TUTELA DEL SITO
1.3
Tutela dei caratteri tipologici degli edifici
Elementi identificativi
Permanenza dei caratteri tipologici e distributivi degli edifici storici anche minori, compresi nell’intero
complesso del centro storico, costituito da palazzi ed edifici, strade e piazze, racchiuso all’interno del
perimetro delle mura.
Stato di fatto e valori presenti
Analisi dello stato di conservazione del sito e delle alterazioni presenti
Obiettivi e ragioni della tutela
Conservazione del complesso del centro storico nei caratteri tipologici quali elementi di indiscutibile valore
storico-testimoniale di un concetto umanistico-rinascimentale della costruzione concezione degli edifici
Strumenti urbanistici e operazioni di concertazione
Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. Piano Regolatore Comunale Strutturale e Regolamento
urbanistico.
Descrizione del progetto
Individuazione dei principali caratteri tipologici da conservare, sia per i caratteri costitutivi strutturali che dei
materiali e delle tecnologie. Individuazione di alterazioni presenti e proposte per eventuali restauri o
ripristini.
Risultati attesi
Restauro e ricomposizione della struttura del centro storico.
Indicatori principali
Censimento delle tipologie costruttive degli edifici del centro storico attraverso la predisposizione di schede
analitico-diagnostiche che permettano il monitoraggio dello stato di avanzamento del progetto per la tutela e
la conservazione del bene
Soggetti coinvolti
Soprintendenza di Siena, Comune di Pienza, enti e soggetti privati.
Ruolo dell’Ente gestore del Piano Unesco
Controllo del progetto e delle fasi di realizzazione
Fonti di finanziamento
Contributi comunitari, statali e/o regionali
Fondi di bilancio comunale
Sponsorizzazioni private
Tempistica di progetto
2010
Tempistica di realizzazione
Da definire
Progetto di valorizzazione e sviluppo (punto 4.2 piano di gestione Unesco)
4.2.1 Piano della ricerca scientifica e tecnologica.
4.2.2 Piano di coinvolgimento delle comunità locali
60
1
PROGETTI PER LA TUTELA DEL SITO
1.4
Recupero delle facciate graffite e della qualità dei materiali e delle finiture dell’edificato del
centro Storico
Elementi identificativi
L’intero complesso del centro storico, costituito da palazzi ed edifici pubblici e privati, racchiuso all’interno
del perimetro delle mura.
Stato di fatto e valori presenti
Analisi dello stato di conservazione del sito e delle eventuali alterazioni.
Obiettivi e ragioni della tutela
Conservazione del complesso del centro storico delle facciate graffite, per la valorizzazione del sistema
decorativo del sistema del disegno illusionistico a simulare elementi di decorazione architettonica nelle
facciate, elementi di grande pregio ed ornamento dell’intonaco affrescato.
Strumenti urbanistici e operazioni di concertazione
Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. Piano Regolatore Comunale Strutturale e Regolamento
urbanistico. Piani di settore. (Progetto Raphael per il recupero delle facciate graffite. Piano del Colore. Piano
dell’arredo urbano)
Descrizione del progetto
Individuazione degli elementi di graffito da conservare, ricostruzione anche virtuale delle decorazioni
esistenti per attivare operazioni di restauro. Attivazione di corsi di formazione professionale per le
maestranze specializzate in questo specifico tipo di restauro.
Risultati attesi
Restauro e ricomposizione della struttura del centro storico.
Indicatori principali
Censimento dell’edificato del centro Storico, con specifico riferimento alle facciate graffite, alla qualità dei
materiali e delle finiture, attraverso la predisposizione di schede analitico-diagnostiche che permettano il
monitoraggio dello stato di avanzamento del progetto di tutela e conservazione del bene.
Soggetti coinvolti
Soprintendenza di Siena, Comune di Pienza, enti e soggetti privati.
Ruolo dell’Ente gestore del Piano Unesco
Controllo del progetto e delle fasi di realizzazione
Fonti di finanziamento
Contributi comunitari, statali e/o regionali
Fondi di bilancio comunale. Sponsorizzazioni private
Tempistica di progetto
2010
Tempistica di realizzazione
Da definire
Progetto di valorizzazione e sviluppo (punto 4.2 piano di gestione Unesco)
4.2.1 Piano della ricerca scientifica e tecnologica.
4.2.2 Piano di coinvolgimento delle comunità locali
4.2.4 Piano della formazione e della diffusione
61
2
RICERCA E VALORIZZAZIONE DEI CARATTERI UMANISTICI
2.1
Valorizzazione degli aspetti culturali legati alla concezione umanistico-rinascimentale della
città
Elementi identificativi
L’intero complesso del centro storico nella sua relazione coi caratteri ambientali e paesaggistici dell’intorno
e con i valori di percezione visuale.
Stato di fatto e valori presenti
Analisi dello stato di conservazione del sito nell’impianto urbanistico ed in relazione al contesto degli spazi
aperti limitrofi al centro storico.
Obiettivi e ragioni della tutela
Conservazione del complesso del centro storico quale esempio di concezione umanistico-rinascimentale
della città
Strumenti urbanistici e operazioni di concertazione
Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. Piano Regolatore Comunale Parte Strutturale e
Regolamento urbanistico.
Descrizione del progetto
Individuazione dei principali caratteri urbanistico-insediativi da tutelare. Conservazione del rapporto
territoriale tra le strutture dominanti del profilo urbano e le scarpate arborate e coltivate che digradano al
fondovalle.Collegamento con le università e centri studi specialistici, gemellaggi con altri luoghi di cittàideale.Attività di informazione diffusa e monitoraggio, anche in relazione al carattere documentale delle
strutture museali (Museo Diocesano, Museo Città e Territorio), con attivazione di sistemi di collegamento
culturale e fisico tra il turismo del centro storico di Pienza ed il Parco della Val d’Orcia, ampliando ed
esaltando il valore del “ turismo umanistico”.
Risultati attesi
Restauro e ricomposizione delle relazioni tra lo spazio edificato e lo spazio aperto nel centro storico e
nell’immediato intorno.
Indicatori principali
Censimento delle tipologie degli spazi aperti in relazione al centro storico attraverso la predisposizione di
schede analitico-diagnostiche che permettano il monitoraggio dello stato di avanzamento del progetto, per la
tutela e la valorizzazione del bene.
Soggetti coinvolti
Soprintendenza di Siena, Comune di Pienza, enti e soggetti privati.
Ruolo dell’Ente gestore del Piano Unesco
Controllo del progetto e delle fasi di realizzazione
Fonti di finanziamento
Contributi comunitari, statali e/o regionali. Fondi di bilancio comunale. Sponsorizzazioni private
Tempistica di progetto
2010
Tempistica di realizzazione
Da definire
Progetto di valorizzazione e sviluppo (punto 4.2 piano di gestione Unesco)
4.2.1 Piano della ricerca scientifica e tecnologica.
4.2.2 Piano di coinvolgimento delle comunità locali
4.2.4 Piano della formazione e della diffusione
4.2.7 Piano degli eventi e delle attività culturali
4.2.8 Piano del marketing territoriale
62
2
RICERCA E VALORIZZAZIONE DEI CARATTERI UMANISTICI
2.2
Valorizzazione degli aspetti culturali legati all’appartenenza alla lista dei siti Unesco
Elementi identificativi
L’intero complesso del centro storico nella sua relazione col contesto paesaggistico dell’intorno e col Parco
della Val d’Orcia (Sito Unesco)
Stato di fatto e valori presenti
Analisi dello stato di conservazione del sito e rapporto paesaggistico col contesto del Parco Val d’Orcia.
Obiettivi e ragioni della tutela
Conservazione e valorizzazione del complesso del centro storico e della concezione umanisticorinascimentale della città in relazione ai siti Unesco vicini geograficamente (Italia Centrale) o per affinità
culturali - Siti del patrimonio urbano e culturale (Siena, San Gimignano, etc.) - Siti di epoca rinascimentale o
che conservano testimonianze rinascimentali (Firenze, Urbino, Ferrara, etc.)., attraverso l’opportunità di
collegamenti culturali che amplifichino il valore del sito stesso e le relazioni specifiche con altri luoghi di
particolare valore.
Strumenti urbanistici e operazioni di concertazione
Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. Piano Regolatore Comunale Parte Strutturale e Piani di
Settore.
Descrizione del progetto
Definizione dei principali caratteri urbanistico-insediativi e delle relazioni col contesto territoriale.
Individuazione di sinergie culturali peculiari con altri siti Unesco e creazione di connessioni integrate di tipo
culturale e turistico (Consorzi tra enti, reti internet).
Risultati attesi
Valorizzazione del bene centro storico come parte di un tutto di più ampio respiro. Rafforzamento del
carattere del patrimonio dei siti Unesco quale unico grande patrimonio comune, da salvaguardare per le
future generazioni.
Indicatori principali
Individuazione delle peculiarità storico-artistico-culturali presenti all’interno del sito, con specifica degli
elementi di maggiore caratterizzazione che permettano il monitoraggio dello stato di avanzamento del
progetto, per la tutela e la valorizzazione del bene nel suo complesso.
Soggetti coinvolti
Soprintendenza di Siena, Comune di Pienza, enti e soggetti privati.
Ruolo dell’Ente gestore del Piano Unesco
Controllo del progetto e delle fasi di realizzazione
Fonti di finanziamento
Contributi comunitari, statali e/o regionali
Fondi di bilancio comunale
Sponsorizzazioni private
Tempistica di progetto
2010
Tempistica di realizzazione
Da definire
Progetto di valorizzazione e sviluppo (punto 4.2 piano di gestione Unesco)
4.2.1 Piano della ricerca scientifica e tecnologica.
4.2.2 Piano di coinvolgimento delle comunità locali
4.2.4 Piano della formazione e della diffusione
4.2.5 Piano dell’accoglienza del turismo culturale
4.2.7 Piano degli eventi e delle attività culturali
4.2.8 Piano del marketing territoriale
63
3.
VALORIZZAZIONE DELLA DIMENSIONE SOCIALE E D’USO DEL CENTRO STORICO
3.1
Rivitalizzazione del sistema del commercio
Elementi identificativi
L’intero complesso del centro storico nella sua relazione con l’intera città di Pienza e col contesto del Parco
della Val d’Orcia (Sito Unesco).
Stato di fatto e valori presenti
Analisi dell’attuale sistema del commercio in relazione al Programma integrato per la rivitalizzazione della
rete distributiva.
Obiettivi e ragioni della tutela
Riequilibrare il sistema della distribuzione degli esercizi commerciali in relazione alla dimensione sociale del
centro storico e del tessuto del centro urbano. Promuovere attività economiche e sociali compatibili con la
tutela delle risorse del sito anche in relazione al Parco della Val d’Orcia.
Strumenti urbanistici e operazioni di concertazione
Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. Piano Pluriennale di sviluppo Economico e Sociale della
provincia di Siena. Piano Regolatore Comunale Parte Strutturale e Piani di Settore.
Descrizione del progetto
Incentivazione commerciale per i prodotti tipici sia nell’ambito agricolo e prodotti derivati (biologico,
caseario, etc.) che nel settore artigianale (ferro battuto, ceramica, etc.).
Creazione di strutture mostra-mercato di produzioni e lavorazioni tipiche (con allestimenti temporanei, di 612 mesi a rotazione) all’interno di strutture storiche pubbliche e/o private, con la finalità di far rivivere la
cultura della città luogo di mercato e scambio ed offrendo la possibilità a commercianti ed artigiani che non
hanno accessibilità logistica-economica alle strutture commerciali del centro storico.
Risultati attesi
Valorizzazione e rafforzamento del carattere sociale del centro storico, patrimonio comune da salvaguardare
per le future generazioni.
Indicatori principali
Individuazione delle attività presenti all’interno del sito e di quelle da promuovere nella mostra-mercato.
Verifica periodica delle attività di commercio e del grado di coinvolgimento di turisti e residenti, per la
tutela e la valorizzazione del bene nel suo complesso.
Soggetti coinvolti
Soprintendenza di Siena, Comune di Pienza, enti e soggetti privati.
Ruolo dell’Ente gestore del Piano Unesco
Controllo del progetto e delle fasi di realizzazione
Fonti di finanziamento
Contributi comunitari, statali e/o regionali. Fondi di bilancio comunale. Sponsorizzazioni private
Tempistica di progetto
2010
Tempistica di realizzazione
Da definire
Progetto di valorizzazione e sviluppo (punto 4.2 piano di gestione Unesco)
4.2.2 Piano di coinvolgimento delle comunità locali
4.2.6 Piano delle attività tipiche locali
4.2.8 Piano del marketing territoriale
64
3.
VALORIZZAZIONE DELLA DIMENSIONE SOCIALE E D’USO DEL CENTRO STORICO
3.2
Riorganizzazione del sistema di accoglienza
Elementi identificativi
L’intero complesso del centro storico nella sua relazione con l’intera città di Pienza e col contesto del Parco
della Val d’Orcia (Sito Unesco).
Stato di fatto e valori presenti
Analisi dell’attuale sistema di segnaletica e dell’accoglienza in relazione al sistema turistico locale.
Obiettivi e ragioni della tutela
Migliorare il sistema di gestione dei flussi turistici anche in relazione alle valenze di attrazione turistica del
Parco della Val d’Orcia.
Strumenti urbanistici e operazioni di concertazione
Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. Piano Pluriennale di sviluppo Economico e Sociale della
provincia di Siena. Piano Regolatore Comunale Parte Strutturale e Piani di Settore.
Descrizione del progetto
Revisione dell’intero sistema di segnaletica e parcheggi, relazione con i trasporti pubblici, valorizzazione di
punti panoramici. Piano della segnaletica con diversificazione dei punti d’interesse storico, artistico,
culturale, paesaggistico, etc., definizione di itinerari e percorsi, proposte culturali relazionate agli itinerari
con calendari differenziati, etc.
Ampliamento del centro informazioni con attivazione di punti informatici e programmazione di eventi
culturali in stretta relazione con l’intorno territoriale.
Risultati attesi
Costruzione di un sistema di accoglienza che sia in grado di stimolare un turismo di permanenza, con
specifica attenzione alla destagionalizzazione dei flussi e alla diffusione sul territorio.
Indicatori principali
Individuazione delle presenze turistiche all’interno del sito e delle attività culturali da promuovere per i
turisti e per i residenti. Verifica periodica delle attività ricettive e del grado di coinvolgimento di turisti e
residenti, per la tutela, la promozione e la valorizzazione del bene nel suo complesso.
Soggetti coinvolti
Provincia di Siena, Comune di Pienza, enti e soggetti privati.
Ruolo dell’Ente gestore del Piano Unesco
Controllo del progetto e delle fasi di realizzazione
Fonti di finanziamento
Contributi comunitari, statali e/o regionali. Fondi di bilancio comunale. Sponsorizzazioni private
Tempistica di progetto
2010
Tempistica di realizzazione
Da definire
Progetto di valorizzazione e sviluppo (punto 4.2 piano di gestione Unesco)
4.2.2 Piano di coinvolgimento delle comunità locali
4.2.3 Piano delle accessibilità e permeabilità
4.2.4 Piano della formazione e della diffusione
4.2.5 Piano dell’accoglienza del turismo culturale
65
3.
VALORIZZAZIONE DELLA DIMENSIONE SOCIALE E D’USO DEL CENTRO STORICO
3.3
Sviluppo delle attività culturali legate al territorio
Elementi identificativi
L’intero complesso del centro storico nella sua relazione con l’intera città di Pienza e col contesto del Parco
della Val d’Orcia (Sito Unesco).
Stato di fatto e valori presenti
Analisi della produzione culturale locale e dei circuiti limitrofi di eventi anche in relazione al sistema
turistico locale.
Obiettivi e ragioni della tutela
Rafforzamento dell’offerta culturale intesa sia come elemento di attrazione turistica che di crescita culturale
anche per la popolazione residente, per una più ampia considerazione del senso di appartenenza degli abitanti
in relazione al valore culturale del sito ed in relazione alle valenze del Parco della Val d’Orcia.
Strumenti urbanistici e operazioni di concertazione
Piano Regolatore Comunale Parte Strutturale e Piani di Settore.
Descrizione del progetto
La valorizzazione delle strutture storico-culturali presenti (Museo Diocesano, Museo della Città e del
Territorio, Biblioteca comunale, Centro studi La Barca di M.Luzi) per una maggiore diffusione delle
conoscenze, unitamente alle ricorse culturali di manifestazioni specifiche (Teatro Povero di Monticchiello,
Rassegna dei maestri della grafica, festival della Val d’Orcia, mostre, concerti, convegni ed incontri) trovano
maggiore forza ed incidenza in un sistema aggregato per la costituzione di un unico patrimonio in grado di
sviluppare e rafforzare l’orizzonte culturale del territorio nel suo complesso.
Risultati attesi
Condivisione di un patrimonio culturale articolato in grado di stimolare relazioni tra popolazione turistica e
popolazione residente, con la creazione di un circuito di iniziative culturali da inserire nei calendari turistici
quali momenti di confronto, con finalità di destagionalizzazione degli eventi, miglioramento del sistema di
gestione dei flussi turistici ed attivazione di momenti di scambio tra turisti e popolazione residente.
Indicatori principali
Individuazione delle attività culturali attualmente presenti all’interno del sito e delle potenzialità da
promuovere. Verifica periodica delle attività culturali e del grado di coinvolgimento di turisti e
residenti, per la tutela, la promozione e la valorizzazione del bene nel suo complesso.
Soggetti coinvolti
Provincia di Siena, Comune di Pienza, enti e soggetti privati.
Ruolo dell’Ente gestore del Piano Unesco
Controllo del progetto e delle fasi di realizzazione
Fonti di finanziamento
Contributi comunitari, statali e/o regionali. Fondi di bilancio comunale. Sponsorizzazioni private
Tempistica di progetto
2010
Tempistica di realizzazione
Da definire
Progetto di valorizzazione e sviluppo (punto 4.2 piano di gestione Unesco)
4.2.2 Piano di coinvolgimento delle comunità locali
4.2.4 Piano della formazione e della diffusione
4.2.5 Piano dell’accoglienza del turismo culturale
4.2.7 Piano degli eventi e delle attività culturali
4.2.8 Piano del marketing territoriale
66
4.
RECUPERO DEI CARATTERI ARCHITETTONICI E PAESAGGISTICI
PECULIARI DEL SITO
4.1
Caratterizzazione del margine urbano del centro storico
Elementi identificativi
L’intero complesso del centro storico nella sua relazione con l’intera città di Pienza e col contesto del Parco
della Val d’Orcia (Sito Unesco).
Stato di fatto e valori presenti
Analisi del centro storico nelle relazioni con le aree di margine sia verso il Parco della Val d’Orcia, con le
aree del parco urbano ed il versante meridionale del costone roccioso, sia verso le aree di espansione della
città a nord.
Obiettivi e ragioni della tutela
Valorizzazione delle relazioni con l’apertura paesaggistica verso la Val d’Orcia e ricomposizione della
connessione con l’espansione residenziale dei primi ‘900, con valorizzazione delle emergenze degli elementi
architettonici dello skyline urbano, secondo intenti di razionalizzazione e di qualificazione formale della
pianificazione urbanistica del sito.
Strumenti urbanistici e operazioni di concertazione
Piano Regolatore Comunale Parte Strutturale e Piani di Settore.
Descrizione del progetto
Individuazione delle relazioni tra il centro storico e lo sviluppo urbanistico dell’intorno territoriale, con
valorizzazione dei caratteri identificativi delle aree comprese nel Parco urbano (campi chiusi, orti urbani,
aree boscate, beni storico architettonici, beni archeologici, etc) ed individuazione di modeste attrezzature
utili a migliorare la fruizione del parco e del sito nel complesso. Attenzione al sistema organizzato del
reticolo interpoderale delle strade extraurbane, dove sono presenti fenomeni di “architettura spontanea”
(piccole capanne, sgabuzzini per attrezzi, piccoli depositi) da considerare nel loro rapporto con l’intorno e
con la necessità di qualificazione formale del sito.
Risultati attesi
Ricomposizione e riqualificazione delle aree di margine al centro urbano attraverso il coinvolgimento della
comunità locale, per il rafforzamento dei caratteri del centro storico, del senso di appartenenza degli abitanti
e per la conservazione del patrimonio comune da salvaguardare per le future generazioni.
Indicatori principali
Analisi paesaggistica delle aree di margine, con definizione di schede analitico-diagnostiche che permettano
il monitoraggio dello stato di avanzamento del progetto di ricomposizione del bene.
Soggetti coinvolti
Soprintendenza di Siena, Comune di Pienza, enti e soggetti privati.
Ruolo dell’Ente gestore del Piano Unesco
Controllo del progetto e delle fasi di realizzazione
Fonti di finanziamento
Contributi comunitari, statali e/o regionali. Fondi di bilancio comunale. Sponsorizzazioni private
Tempistica di progetto
2010
Tempistica di realizzazione
Da definire
Progetto di valorizzazione e sviluppo (punto 4.2 piano di gestione Unesco)
4.2.2 Piano di coinvolgimento delle comunità locali
4.2.3 Piano delle accessibilità e permeabilità
4.2.4 Piano della formazione e della diffusione
67
4.
RECUPERO DEI CARATTERI ARCHITETTONICI E PAESAGGISTICI
PECULIARI DEL SITO
4.2
Restauro di strade e piazze con materiali e finiture in aderenza ai caratteri costitutivi
l’impianto urbanistico del Centro Storico
Elementi identificativi
L’intero complesso del centro storico nella sua relazione con l’intera città di Pienza e col contesto del Parco
della Val d’Orcia (Sito Unesco).
Stato di fatto e valori presenti
Analisi del centro storico con individuazione dei caratteri costitutivi del complesso urbanistico, compresa
l’analisi dei materiali e delle finiture.
Obiettivi e ragioni della tutela
Ricostituzione del tessuto storico degli spazi aperti e degli spazi a verde, con la finalità specifica della
definizione dei caratteri di omogeneità, riconoscibilità e localizzazione geografica del sito.
Strumenti urbanistici e operazioni di concertazione
Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. Piano Regolatore Comunale Parte Strutturale e Piani di
Settore.
Descrizione del progetto
Controllo sulle opere di manutenzione e gestione delle aree pubbliche e delle aree a verde pubblico, per
attivare azioni di salvaguardia e valorizzazione degli elementi caratterizzanti il sito.
Regolamentazione per le opere di arredo urbano, soprattutto in relazione alle insegne commerciali e
all’esposizione delle merci, con verifica di congruità degli elementi di decorazione, dei materiali utilizzati e
della scelta delle finiture.
Risultati attesi
Ricomposizione e riqualificazione degli spazi aperti del centro urbano attraverso il coinvolgimento della
comunità locale, per il rafforzamento dei caratteri del centro storico, del senso di appartenenza degli abitanti
e per la conservazione del patrimonio comune da salvaguardare per le future generazioni.
Indicatori principali
Censimento delle aree urbane pavimentate e delle aree a verde, con specifica dei caratteri architettonici, dei
materiali e delle finiture attraverso la predisposizione di schede analitico-diagnostiche che permettano il
monitoraggio dello stato di avanzamento del progetto di tutela e conservazione del bene.
Soggetti coinvolti
Soprintendenza di Siena, Comune di Pienza, enti e soggetti privati.
Ruolo dell’Ente gestore del Piano Unesco
Controllo del progetto e delle fasi di realizzazione
Fonti di finanziamento
Contributi comunitari, statali e/o regionali. Fondi di bilancio comunale. Sponsorizzazioni private
Tempistica di progetto
2010
Tempistica di realizzazione
Da definire
Progetto di valorizzazione e sviluppo (punto 4.2 piano di gestione Unesco)
4.2.2 Piano di coinvolgimento delle comunità locali
4.2.3 Piano delle accessibilità e permeabilità
4.2.4 Piano della formazione e della diffusione
4.2.6 Piano delle attività tipiche locali
68
5.
VALORIZZAZIONE TURISTICA
E PROPOSIZIONE DI ATTIVITA’ SOCIO ECONOMICHE COMPATIBILI COL SITO
Incentivazione del turismo nella salvaguardia dei valori storici,
relazione alle tradizioni locali e dell’area circostante
paesaggistici, culturali in
Elementi identificativi
La città di Pienza nel contesto del Parco della Val d’Orcia (Sito Unesco).
Stato di fatto e valori presenti
Analisi del sistema di accoglienza turistica e di promozione del territorio, sia per le valenze culturali che
paesaggistiche che legate al sito Unesco.
Obiettivi e ragioni della tutela
Potenziamento dei servizi di ricezione e soggiorno, con standard qualificativi e innovazioni tecnologiche
adeguati alle richieste della clientela turistica internazionale in relazione alle peculiarità del sito.
Strumenti urbanistici e operazioni di concertazione
Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. Piano Regolatore Comunale Parte Strutturale e Piani di
Settore.
Descrizione del progetto
Identificazione dei marchi di qualità per le strutture commerciali e ricettive a sostegno e riconoscimento delle
certificazioni di qualità attraverso specifici disciplinari, sia con l’attivazione di iniziative collegate alla
scoperta e riscoperta di peculiarità storiche-artistiche-culturali-religiose in concomitanza con eventi
eccezionali o di altre iniziative già individuate (via Francigena, rete museale, luoghi della fede, fortezze e
rocche) ed in stretta relazione col Parco Val d’Orcia, sia con l’incentivazione delle attività del commercio e
dell’artigianato, con particolare riferimento ai settori delle lavorazioni tradizionali e artistiche (ceramica,
ferro battuto, terrecotte), sia attraverso la valorizzazione dell’agricoltura biologica, dell’allevamento e
commercio dei prodotti derivati.
Risultati attesi
Coinvolgimento della comunità locale, per il rafforzamento dei caratteri peculiari del sito e del senso di
appartenenza degli abitanti, per la valorizzazione economica e per la conservazione del patrimonio comune
da salvaguardare per le future generazioni.
Indicatori principali
Attivazione dei marchi di qualità nelle strutture commerciali e ricettive con indagini di verifica che
permettano il monitoraggio dello stato di avanzamento del progetto di tutela e valorizzazione del sito.
Soggetti coinvolti
Provincia di Siena, Comune di Pienza, Associazioni di categoria, enti e soggetti privati.
Ruolo dell’Ente gestore del Piano Unesco
Controllo del progetto e delle fasi di realizzazione
Fonti di finanziamento
Contributi comunitari, statali e/o regionali. Fondi di bilancio comunale. Sponsorizzazioni private
Tempistica di progetto
2010
Tempistica di realizzazione
Da definire
Progetto di valorizzazione e sviluppo (punto 4.2 piano di gestione Unesco)
4.2.4 Piano della formazione e della diffusione
4.2.5 Piano dell’accoglienza del turismo culturale
4.2.6 Piano delle attività tipiche locali
4.2.7 Piano degli eventi e delle attività culturali
4.2.8 Piano del marketing territoriale
69
PARTE QUINTA
IL PIANO DI GESTIONE
5.1 L’ARTICOLAZIONE PER FASI ATTUATIVE
5.1.1 Strategia integrata e strumenti di coordinamento
Il Piano di Gestione si configura come la sintesi operativa dei piani di tutela, conservazione e valorizzazione
assegnando a ciascuno ambiti spaziali e temporali di intervento, definendo criteri e modalità di assunzione
delle direttive della strumentazione urbanistica operante, individuando l’insieme di azioni e i soggetti
operanti per il conseguimento degli obiettivi.
L’Ente gestore per l’attivazione dei progetti strategici individuerà di volta in volta gli indicatori più idonei
allo specifico monitoraggio del bene. Nelle schede-progetto allegate al Piano di Gestione sono proposti
indicatori strategici di riferimento, da confermare ed attivare in relazione alla definizione specifica dei
progetti strategici.
Questo permetterà di individuare l’evoluzione del piano di gestione alla luce delle politiche adottate sia in
materia di conservazione che di valorizzazione del bene, evidenziando elementi di criticità e consentendo
l’identificazione di fattori chiave su cui operare nel perseguimento degli obiettivi fissati. Un monitoraggio
costante del bene in relazione ai progetti strategici attivabili non può prescindere dall’attivazione di un
sistema di archivio telematico dove la raccolta codificata di informazioni permette un valido aggiornamento
continuo dei dati e la possibilità di individuare eventuali elementi correttivi da inserire nel sistema.
5.2 CONTROLLO E MONITORAGGIO
5.2.1 Controllo delle opere di manutenzione
L’Ente gestore definiti gli strumenti informatizzati di base individuerà il sistema di indicatori specifici in
relazione ai progetti strategici al fine di attivare un’efficace operazione di controllo e monitoraggio. Nelle
schede –progetto relative al tema legato alle opere di manutenzione 1. TUTELA DEL SITO sono proposti
indicatori strategici di riferimento.
5.2.2 Controllo delle opere riconversione
L’Ente gestore definiti gli strumenti informatizzati di base individuerà il sistema di indicatori specifici in
relazione ai progetti strategici al fine di attivare un’efficace operazione di controllo e monitoraggio. Nelle
schede-progetto relative ai due temi legati alle opere di riconversione 2. RICERCA E VALORIZZAZIONE
DEI CARATTERI UMANISTICI e 3. VALORIZZAZIONE DELLA DIMENSIONE SOCIALE E D’USO
DEL CENTRO STORICO sono proposti indicatori strategici di riferimento.
5.2.3 Controllo delle opere di prevenzione
L’Ente gestore definiti gli strumenti informatizzati di base individuerà il sistema di indicatori specifici in
relazione ai progetti strategici al fine di attivare un’efficace operazione di controllo e monitoraggio. Nelle
schede-progetto relative ai due temi legati alle opere di prevensione 1. TUTELA DEL SITO e 3.
VALORIZZAZIONE DELLA DIMENSIONE SOCIALE E D’USO DEL CENTRO STORICO sono
proposti indicatori strategici di riferimento.
5.2.4 Controllo delle opere di tutela
L’Ente gestore definiti gli strumenti informatizzati di base individuerà il sistema di indicatori specifici in
relazione ai progetti strategici al fine di attivare un’efficace operazione di controllo e monitoraggio. Nelle
schede-progetto relative ai due temi legati alle opere di tutela 1.TUTELA DEL SITO e 4.RECUPERO DEI
70
CARATTERI ARCHITETTONICI E PAESAGGISTICI PECULIARI DEL SITO sono proposti indicatori
strategici di riferimento.
5.2.5 Controllo delle opere di trasformazione
L’Ente gestore definiti gli strumenti informatizzati di base individuerà il sistema di indicatori specifici in
relazione ai progetti strategici al fine di attivare un’efficace operazione di controllo e monitoraggio. Nelle
schede-progetto relative ai due temi legati alle opere di trasformazione 3. VALORIZZAZIONE DELLA
DIMENSIONE SOCIALE E D’USO DEL CENTRO STORICO e 4. RECUPERO DEI CARATTERI
ARCHITETTONICI E PAESAGGISTICI PECULIARI DEL SITO sono proposti indicatori strategici di
riferimento.
5.2.6 Controllo delle opere di protezione
L’Ente gestore definiti gli strumenti informatizzati di base individuerà il sistema di indicatori specifici in
relazione ai progetti strategici al fine di attivare un’efficace operazione di controllo e monitoraggio. Nelle
schede –progetto relative al tema legato alle opere di protezione 4. RECUPERO DEI CARATTERI
ARCHITETTONICI E PAESAGGISTICI PECULIARI DEL SITO sono proposti indicatori strategici di
riferimento.
5.2.7 Controllo delle opere di valorizzazione
L’Ente gestore definiti gli strumenti informatizzati di base individuerà il sistema di indicatori specifici in
relazione ai progetti strategici al fine di attivare un’efficace operazione di controllo e monitoraggio. Nelle
schede-progetto relative ai due temi legati alle opere di valorizzazione 2. RICERCA E VALORIZZAZIONE
DEI CARATTERI UMANISTICI e 5. VALORIZZAZIONE TURISTICA E PROPOSIZIONE DI
ATTIVITA’ SOCIO ECONOMICHE COMPATIBILI COL SITO sono proposti indicatori strategici di
riferimento.
5.2.8 Monitoraggio delle fonti da inquinamento
L’Ente gestore definiti gli strumenti informatizzati di base individuerà il sistema di indicatori specifici in
relazione ai progetti strategici al fine di attivare un’efficace operazione di controllo e monitoraggio. Nelle
schede –progetto relative ai tre temi legati al monitoraggio delle fonti d’inquinamento 3.
VALORIZZAZIONE DELLA DIMENSIONE SOCIALE E D’USO DEL CENTRO STORICO 4.
RECUPERO DEI CARATTERI ARCHITETTONICI E PAESAGGISTICI PECULIARI DEL SITO 5.
VALORIZZAZIONE TURISTICA E PROPOSIZIONE DI ATTIVITA’ SOCIO ECONOMICHE
COMPATIBILI COL SITO sono proposti indicatori strategici di riferimento.
5.2.9 Controllo dei flussi e del carico antropico
L’Ente gestore definiti gli strumenti informatizzati di base individuerà il sistema di indicatori specifici in
relazione ai progetti strategici al fine di attivare un’efficace operazione di controllo e monitoraggio. Nelle
schede-progetto relative ai tre temi legati al controllo dei flussi e del carico antropico 1. TUTELA DEL
SITO 3. VALORIZZAZIONE DELLA DIMENSIONE SOCIALE E D’USO DEL CENTRO STORICO e 5.
VALORIZZAZIONE TURISTICA E PROPOSIZIONE DI ATTIVITA’ SOCIO ECONOMICHE
COMPATIBILI COL SITO sono proposti indicatori strategici di riferimento.
5.2.10 Controllo del consenso del residente
L’Ente gestore definiti gli strumenti informatizzati di base individuerà il sistema di indicatori specifici in
relazione ai progetti strategici al fine di attivare un’efficace operazione di controllo e monitoraggio. Nelle
schede –progetto relative ai due temi legati al controllo del consenso della popolazione residente 3.
VALORIZZAZIONE DELLA DIMENSIONE SOCIALE E D’USO DEL CENTRO STORICO e 5.
VALORIZZAZIONE TURISTICA E PROPOSIZIONE DI ATTIVITA’ SOCIO ECONOMICHE
COMPATIBILI COL SITO sono proposti indicatori strategici di riferimento.
71