Lucidi - ASSOCIAZIONE ETABETAGAMMA

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Lucidi - ASSOCIAZIONE ETABETAGAMMA
POLITICA ECONOMICA
(Acocella Nicola – Elementi di Politica economica)
Nuovo ordinamento
(La numerazione dei punti principali della scaletta che segue ripete la
numerazione dei capitoli del libro, la numerazione dei sottopunti non
corrisponde esattamente alla numerazione dei paragrafi. I punti contrassegnati
da * non fanno parte del normale programma di esame)
1 – INTRODUZIONE
1.1 Economia politica: analisi comportamento operatori privati, date
scelte operatori pubblici
1.2 Politica economica (1° appross.): studio comportamento operatori
pubblici a 3 diversi livelli:
– scelte sociali: individuazione obiettivi sociali
– scelte istituzionali:
– scelte costituzionali atte a conseguire obiettivi sociali (mercato,
stato)
– impostazione azione stato (es. grado accentramento)
– scelte correnti (strutturali e correttive):
– interventi micro
1
– interventi macro
⎡economia chiusa
⎣economia aperta
scelte sociali
scelte costituzionali atte a conseguire
Economia del benessere
obiettivi sociali
impostazione azione stato
⇒
scelte correnti (strutturali e correttive) ⇒
Teoria della politica
economica
Teoria delle scelte correnti
2 – I FALLIMENTI MICROECONOMICI DEL MERCATO
2.1
Efficienza ed equità
– le principali istituzioni: mercato, imprese, stato, organizzazioni non
miranti al profitto
– mercato e stato come istituzioni rappresentative di interessi privati e
pubblici
– i criteri di scelta delle istituzioni: efficienza, equità
– un esempio: la mano invisibile di a. smith
– i concetti di efficienza statica e dinamica
– l’efficienza paretiana o allocativa:
– criterio paretiano:definizione e fondamenti (cenni)
– ottimo paretiano e condizioni analitiche (rinvio a condizioni
istituzionali)
– efficienza ‘x’, efficienza adattiva, efficienza innovativa
– i concetti di equità
2
2.2 Efficienza
paretiana
e
concorrenza
perfetta:
il
1°
teorema
fondamentale
– nesso istituzioni-efficienza
– concetti rilevanti
– concorrenza perfetta (c.p.) e suoi presupposti
– completezza mercati
– equilibrio c.p.
– equilibrio c.p. implica o.p.
– il I teorema come dimostrazione validità e limiti ‘mano invisibile’: i
fallimenti del mercato
– la natura particolare del concetto di ottimo, la distribuzione auspicabile
e il II teorema dell’economia del benessere
2.3
I fallimenti del mercato: la realtà dei regimi di mercato
– significato di fallimenti: f. micro e macro; efficienza ed equità
– la realtà dei regimi di mercato
– il monopolio naturale e l’oligopolio
– definizione di monopolio naturale
– soluzione efficiente
– soluzione conveniente
– oligopolio e giochi strategici
– libertà di entrata e uscita, contendibilità ed efficienza
–
gli
altri
presupposti
della
concorrenza
perfetta:
informazione, assenza di accordi.
– cenni all’intervento pubblico in realtà non concorrenziali
3
omogeneità,
2.4
L’incompletezza dei mercati: le esternalità
– esternalità: definizione e tipi
– i distretti industriali e le economie esterne marshalliane
– distorsione nelle condizioni analitiche di o.p.
– divergenza fra sms e sms, prezzi e SMT
– divergenza fra PMP e PMS
– necessità "internalizzazione"
– cenni all’intervento pubblico in presenza di esternalità
2.5
Esternalità e assegnazione dei diritti di proprietà secondo Coase:
– concetti di diritti di proprietà (dp) e costi di transazione (ct)
– in assenza di ct e dati i dp, si crea un mercato delle esternalità
–
in
presenza
di
ct,
per
l’efficienza
si
richiede
una
opportuna
assegnazione dp.
2.6
I beni pubblici
– beni rivali e non rivali; costi fissi e costi marginali, costi decrescenti
– beni non rivali e parassitismo
– la non escludibilità
– beni pubblici puri e impuri
– * l’esistenza di b. p. e il dilemma del prigioniero
– le condizioni di o.p.
– la congestione e i beni da club; rinvio al federalismo e al voto con i
piedi
4
2.7
I costi di transazione e l’asimmetria informativa
– i ct e le istituzioni: mercati e imprese
– mercati a pronti e a termine; mercati contingenti
– ct e informazione asimmetrica
– i tipi di problemi di delega (agenzia)
– selezione avversa, mercato dei ‘bidoni’, assicurazione, credito, ecc.
– rischio morale e problemi di incentivo: rapporto imprenditoremanager, rapporto di lavoro, assicurazione, credito
2.8
La distribuzione del reddito e l’equità
– criteri di equità: uguaglianza delle opportunità o dei risultati
– efficienza ed equità: trade-off o complementarità?
– la parabola del secchio bucato e le critiche relative
– le sperequazioni a livello mondiale e di singoli paesi
– la povertà assoluta e relativa
– cenni all’azione pubblica di redistribuzione
2.9
I bisogni meritori
– le critiche all’individualismo etico
– le occasioni di allontanamento dalle scelte individuali e il paternalismo
– i bisogni e i beni meritori
– la natura ibrida di questa causa di fallimento del mercato
2.10 Efficienza dinamica e forme di mercato
– extra-profitti di monopolio e innovazione secondo Schumpeter
5
– la verifica empirica
– l’impresa pubblica e l’efficienza dinamica
3 – I FALLIMENTI MACROECONOMICI DEL MERCATO
3.1
Instabilità dell’economia (capitalistica) di mercato
– fenomeni non immediatamente spiegabili con classici fallimenti micro:
i
i
– U, P , BP, Y
→ instabilità
– perché fallimenti macroeconomici
3.2
La disoccupazione involontaria
– tipi di disoccupazione
– efficienza ed equità
– piena occupazione come "precipizio"
3.3
L'inflazione
– tipi
– inflazione come sintomo lotta sociale
– equità (i vari tipi di reddito secondo l’indicizzazione)
– efficienza: i costi di listino e della suola delle scarpe; informazione sui
prezzi relativi
– trade off con disoccupazione: ciclo classico e stagflazione
6
3.4 La teoria keynesiana della disoccupazione e dell’inflazione, come
problema di domanda globale
– la visione classica e la mano invisibile anche per la piena occupazione
– la legge di Say, economia di baratto ed economia monetaria
– caratteri dell'analisi keynesiana di un'economia monetaria
– il riassorbimento del pensiero keynesiano nell’ortodossia classica
– i monetaristi e la disoccupazione "naturale"
– operare della p.f., IRP e spiazzamento finanziario
– la nuova macroeconomia classica
– alcune recenti teorie della disoccupazione involontaria
– i salari di efficienza
– i modelli insider-outsider
– complementarità strategiche e rendimenti crescenti
3.5
Crescita e sviluppo
– definizioni
– possibilità di scelta, capabilities e ISU
– sperequazioni di Y
– crescita e N: prodotto potenziale e legge di Okun
– cenno ai fallimenti del mercato
3.6
Gli squilibri di bilancia dei pagamenti
– la bilancia dei pagamenti
– equilibrio e squilibrio
– le innovazioni recenti nella presentazione
7
4 – LA TEORIA NORMATIVA DELLA PE
4.1
La programmazione
– lo stato come operatore razionale
– significato ed elementi costitutivi programma
– esemplificazione
4.2
Gli obiettivi di PE
– obiettivi fissi
– metodo priorità
– obiettivi flessibili: FBS con s.m.s. variabile
– obiettivi flessibili: FBS con s.m.s. costante
– l'indice di malessere
4.3
Gli strumenti di PE
– condizioni da soddisfare
– tipi:
– politiche quantitative, qualitative, riforme
– controllo diretto e indiretto
– misure discrezionali e regole automatiche
4.4
Il modello
– forma strutturale
– definizione e tipi equazione
8
– variabili endogene ed esogene
– forma ridotta
– definizioni
– obiettivi fissi:
0
0
0
0
0
0
– N S = N O (n = m)
– N S > N O (n > m)
– N S < N O (n < m)
– obiettivi flessibili
4.5
Limiti ed estensioni dell'impostazione classica
– distinzione obiettivi-strumenti
– impostazione statica e certezza
– rappresentanza indistinti cittadini
– critica Lucas e interazione fra comportamenti vari operatori
– un esempio:
Y = C + I + G; C = cY; I = I ;
Y=
1
(I+ G);
1- c
c ed I non possono essere considerati invarianti rispetto a G quando si
risolva per Y =Y
– rinvio ad altre critiche o raffinamenti (delega, decentramento)
5
–
I
FALLIMENTI
DEL
"NON-MERCATO"
"POSITIVA" DELLA PE
5.1
I soggetti sociali
9
E
TEORIA
– la political economy
– sistema economico, classi, gruppi, potere
5.2
I problemi di delega nell’azione pubblica
– l’identità dei policy makers: politici e burocrati
– gli interessi dei politici
– il ciclo politico-economico di Kalecki
– l’interesse alla rielezione e il ciclo politico-economico di Nordhaus
– le ipotesi sottostanti:
– interesse alla rielezione
– governabilità economia
– miopia dei cittadini
– critiche
– governabilità
– politico indistinto
– la teoria partigiana di Hibbs
– contenuto e natura del ciclo politico economico
– altri contributi
– Rogoff e Sibert: sgravi fiscali pre-elettorali come giochi di
segnalazione
– ↑G, ↑DP
– verifiche empiriche
– non molto favorevoli a Nordhaus, ma esistenza ciclo politico di
bilancio
5.3
La burocrazia
– il modello di Niskanen
– l’interesse della burocrazia per la dimensione dell’ufficio
10
– monopolio bilaterale tra politici e burocrati
– critiche al modello:
– no correlazione fra centralizzazione e crescita burocratica
– uffici paralleli e monopolio bilaterale
– interesse privato e dimensione uffici (Migué e Bélanger)
– cfr. con i privati
– risultati non univoci, ma più spesso negativi per burocrazia pubblica
– come migliorare la performance della burocrazia pubblica
– specificare compiti individuali
– ottenere esecuzione scrupolosa con
– procedure
– incentivi
5.4
Fallimenti del mercato e fallimenti dello stato
– fallimenti comuni alle due istituzioni
– fallimenti pubblici e misurabilità degli obiettivi pubblici (anche gli
obiettivi pubblici sono misurabili, ma sono molteplici)
– estensione e natura dei problemi di agenzia
– molteplicità e simultaneità
– istituzioni complementari
– il mercato azionario come possibilità di exit
– regole per limitare arbitri (ma vincoli all’attività discrezionale),
tanto più in una società divisa
5.5
Come migliorare efficienza ed efficacia azione pubblica
– chiarire origine intervento pubblico
– verificare superiorità intervento pubblico
– precisare tipo e modalità intervento
11
– fattibilità politica e burocratica
– fattibilità per le reazioni
– natura e risultati
– scelta diverse articolazioni istituzione pubblica
5.6
Ricette Banca Mondiale
– introduzione di regole e vincoli efficaci
– ↑ pressione competitiva
– ↑ controllo e partecipazione democratica
* 5.7
Decentramento funzioni statuali
– cenno a federalismo: decentramento orizzontale
– Autorità Indipendenti: decentramento verticale
– parte PA con accentuata autonomia
– ridimensionamento presenza pubblica diretta e ↑ necessità controllo
– tipi (esempi):
– A. garanti (AGCM, Privacy)
– A. vigilanza (Consob, BI)
Autorità
di controllo
– A. regolamentazione. (A. energia)
– vantaggi:
– organismi tecnici
– ↑remuneraz. → ↓moral hazard
– svantaggi
– proliferazione centri di decisione
– indipendenza pericolosa in materie che richiedono valutazioni
politiche
12
6 – LA POLITICA MICROECONOMICA: LE FUNZIONI DI
GARANZIA DEL MERCATO, I DIRITTI DI PROPRIETA’ E
GLI INCENTIVI
6.1
Obiettivi, strumenti, modelli
6.2
La funzione di garanzia del mercato:
– i compiti dello stato minimale e i diritti di proprietà
– le funzioni connesse
– diritti di proprietà, equità ed efficienza
– il governo societario
– la struttura proprietaria e l’incentivazione degli investimenti in capitale
umano
– innovazione e capitale umano
– la trasmissione generazionale dei diritti di proprietà
– finanziamento, proprietà e controllo
– l’impresa manageriale
– le istituzioni complementari (strumenti extra-proprietari)
– la disciplina del mercato del controllo societario
6.3
Il governo societario
– i modelli di governo societario
– il modello renano-nipponicco
– il modello anglosassone
– la situazione in Italia e la legge Draghi 58/1998
– le finalità (tutela delle minoranze, efficienza del mercato mobiliare e
contendibilità)
13
– la normativa
6.4
L'impresa pubblica
– obiettivi
– confronto con impresa privata
– la valutazione della performance: quali indicatori?
– gli argomenti favorevoli e contrari
– gli incentivi
– il rapporto con il potere politico
– la stringenza del vincolo di bilancio
– la molteplicità dei fini
– gli investimenti e l’innovazione
– i risultati delle verifiche empiriche
6.5
Privatizzazione e liberalizzazione
– la consistenza delle privatizzazioni
– le ondate di privatizzazione in Italia
– finalità
– caratteristiche
– il modello della public company (vs. nocciolo duro)
– la golden share e le clausole statutarie
– privatizzazioni di monopoli, liberalizzazione e regolamentazione
7 – LE POLITICHE ANTIMONOPOLISTICHE. LE ESTERNALITA’
E BENI PUBBLICI
14
7.1
L’obiettivo dell’efficienza paretiana (e.p.)
– fondamento delle politiche pubbliche per l’e.p.: fallimenti del mercato
– strumenti: vari anche a seconda dei tipi di fallimento
7.2
La liberalizzazione dei mercati e l’apertura internazionale
– possibilità e limiti
– i settori non esposti (non tradables)
– i possibili effetti di b.p. e di l.p. della apertura internazionale
– i casi del trasporto aereo e dell’industria discografica
7.3
La regolamentazione
– disciplina astratta o concreta del comportamento
– obiettivi: superamento vari tipi di fallimento del mercato
– forme
– r. dell’entrata e della concorrenza effettiva
– r. di elementi strutturali e della condotta (legislazione
antimonopolistica)
– r. tariffaria e di prezzo
– un caso concreto: Telecom Italia
7.4
La r. dell’entrata e della concorrenza effettiva
– le varie misure per abbassare i costi di entrata e superare barriere
naturali,
strategiche
e
normative
(↑concorrenza
contendibilità)
– le misure per accrescere la concorrenza effettiva:
15
potenziale
o
– la suddivisione del monopolista in imprese indipendenti
– la concorrenza per il mercato o per il monopolio
– i casi nei quali è adatta ognuna delle due misure
– le modalità e i limiti della concorrenza per il mercato
7.5
La legislazione antimonopolistica
– obiettivi
– le fonti dell’inefficienza allocativa connesse con il regime di mercato
– contenuto della legislazione: prescrizioni e sanzioni
– struttura e condotta
– efficienza allocativa ed efficienza innovativa
– la legislazione statunitense
– la legislazione europea
– gli articoli 81, 82, 88
7.6
La regolamentazione di prezzo
– obiettivi
– forme
– la fissazione di un margine di profitto max
– la fissazione di un tasso di profitto max
– la fissazione di un p. max: versione statica e dinamica
– l’efficacia della r. di prezzo
– i problemi informativi e la yardstick competition
7.7
Le politiche in presenza di esternalità
– obiettivi
16
– strumenti
– la tassazione
– i diritti negoziabili alla creazione di diseconomie
– la regolamentazione
– confronto dell’efficacia delle varie misure
– la maggiore certezza degli effetti dei diritti e della r.
– i minori costi della r.
– le applicazioni concrete. Il protocollo di Kyoto.
* 7.8
7.9
Il finanziamento e la produzione di beni pubblici (cenno)
I calcoli di convenienza nei progetti di intervento pubblici (ABC)
– i progetti pubblici
– differenze ed analogie con i progetti privati
– le fasi di un progetto pubblico
– analisi finanziaria e analisi economica
– disponibilità a pagare e prezzi di mercato
8 – POLITICHE INDUSTRIALI E REGIONALI. POLITICHE
REDISTRIBUTIVE
8.1
L’efficienza dinamica e la politica industriale
– la struttura produttiva
– innovazioni di processo e di prodotto e i fallimenti del mercato
– razionamento e vincoli finanziari alla crescita
– diseconomie esterne di ambito regionale
17
– economie esterne dinamiche
– informazione incompleta e processi di apprendimento
– politica industriale, riconversione e ristrutturazione
– politica industriale generale e selettiva
8.2
Le politiche regionali
– definizione
– fondamento dell’intervento pubblico e il circolo vizioso del sottosviluppo
(dimensione del mercato, qualificazione, infrastrutture, esternalità,
rischio, vincoli finanziari)
– la politica meridionalista: le fasi e gli strumenti
– le opere infrastrutturali
– gli incentivi al capitale
– gli incentivi al lavoro e la fiscalizzazione degli oneri sociali
– le riserve
– la programmazione negoziata
– la flessibilità salariale e normativa
8.3
La politica commerciale
– protezionismo e liberismo
– protezione tariffaria e non tariffaria
– politica commerciale e politica industriale
– la politica del “cambio forte” come strumento di p. industriale
8.4
Politiche redistributive e stato sociale
– numerosità effetti redistributivi azione pubblica
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– bilancio pubblico e redistribuzione
– trasferimenti e libertà di scelta
– stato del benessere: significato e modelli
– critiche ad attività redistributiva
– inefficacia, effetti perversi su distribuzione
– effetti su efficienza
– le riforme proposte
– contributi Æ imposte sul reddito o Iva
– workfare
– earmarking
– opting out
9 – LE POLITICHE PER LA BILANCIA DEI PAGAMENTI (BP)
9.1
Bilancia dei pagamenti e tasso di cambio
– BP e mercato valutario
– tasso di cambio nominale bilaterale
– quotazione
– apprezzamento, deprezzamento
– cambio nominale effettivo
– effetti variazioni del cambio
– competitività e tasso di cambio reale (bil. ed effett.)
– cambi flessibili e cambi fissi; fluttuazione amministrata; zone obiettivo
– svalutazione, rivalutazione
9.2
La teoria della BP
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– le variabili dalle quali dipende il saldo corrente (PC) e il conto capitale
(MK)
– fattori strutturali
– fattori di competitività
– di prezzo
– non di prezzo
– fattori di domanda
– le variabili dalle quali dipendono il conto finanziario
– le determinanti del saldo della BP
9.3
Il modello Mundell-Fleming
– la IS e la LM
– la BP
– posizione
– inclinazione
– effetto di mutamenti del cambio
– equilibrio simultaneo e shocks
– mutamenti del cambio, effetti sulla BP e sulla IS
– la sterilizzazione
10 – GLI OBIETTIVI MACROECONOMICI E LA POLITICA
MONETARIA
10.1 Obiettivi, strumenti e modelli di politica macroeconomica
10.2 L'economia monetaria
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– la moneta: definizioni e funzioni
– mercati e intermediari finanziari (IF)
– sistemi mercatocentrici e creditocentrici
– la moneta come attestazione debitoria di IF
– i vari aggregati monetari
10.3 La banca centrale e la base monetaria (BM)
– l'istituto di emissione come banca delle banche
– la vigilanza e la regolamentazione
– la riserva obbligatoria e la BM
– impieghi e fonti della BM:
– Estero
– Tesoro
– Oma
– Banche
10.4 Le banche e i depositi
– il bilancio delle banche
– il moltiplicatore dei depositi: potenziale ed effettivo
10.5 Controllo della BM e dell'offerta di moneta
– controllo singoli canali BM
– controllo complessivo e regime di cambi
– controllo BM e controllo moneta
– controllo coefficiente RO
– i segnali al mercato e il ‘corridoio’ della BCE
21
10.6 Obiettivi finali e organi della p.m.
– vari obiettivi finali e relazione di complementarità e sostituibilità
– organi della p.m. e loro autonomia
10.7 La politica monetaria e il regime di cambi
– il regime di cambi fissi
– i cambi flessibili
10.8 Il modo di operare della politica monetaria
– p.m. espansiva e restrittiva: il razionamento esogeno e endogeno
– indicatori, obiettivi operativi e obiettivi intermedi
– i fondamenti del riferimento a variabili intermedie: ritardi e
incertezza
– i possibili indicatori
– gli obiettivi intermedi
– gli interventi a due stadi
– gli schemi a uno stadio e l’inflation targeting
– gli obiettivi operativi e la BCE
10.9 L'efficacia della p.m.
– i ritardi
– l'asimmetria negli effetti
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11 – GLI OBIETTIVI MACRO E LA POLITICA FISCALE
11.1 Il bilancio pubblico e la manovra delle entrate
– il bilancio pubblico
– l’influenza su Y ed N
– I. in somma fissa
– I. proporzionale
– I. progressiva
– il drenaggio fiscale
11.2 Il finanziamento della spesa
– in pareggio
– asimmetria nella decisione della p.f. e deficit
– in deficit con base monetaria
– signoraggio e base monetaria
– politica monetaria accomodante
– in deficit con indebitamento
– gli effetti sul tasso di interesse e lo spiazzamento finanziario
– cenni allo spiazzamento reale
– equivalenza ricardiana
11.3 La p.f. in regime di cambi fissi e flessibili
– in cambi fissi
– in cambi flessibili
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11.4 Il debito pubblico
– evoluzione in Italia e in altri paesi
– le cause della crescita
– i limiti della crescita
– politiche di rientro:
– sviluppo del reddito
– saldo primario
– saggio di interesse
– la gestione del debito pubblico
– assorbimento forzato
– politiche tendenti a influenzare le relazioni con i tassi esteri
– limitazioni ai movimenti di capitale
– credibilità della stabilità del cambio
12 – LA POLITICA DEI REDDITI E DEI PREZZI
12.1 La politica dei redditi e dei prezzi
– distribuzione del reddito, costo pieno e politica dei redditi
– diverso carattere coercitivo
– politiche dirigistiche
– politiche di mercato
– politiche istituzionali
– politiche dei redditi e politiche della produttività
– esperienze
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13 – LE POLITICHE PER L’EQUILIBRIO DELLA BILANCIA DEI
PAGAMENTI
13.1 Equilibrio e squilibrio della bilancia dei pagamenti
13.2 Meccanismi automatici di riequilibrio
– movimenti del cambio
– movimenti dei prezzi
– movimenti dei redditi
13.3 Le politiche per il riequilibrio
– squilibri nei movimenti di capitale
– eccesso o difetto di domanda
– eccesso o difetto di competitività
13.4 Le politiche per il riequilibrio dei movimenti di capitale
– la manovra monetaria
– gli effetti sulle variazioni attese del cambio.
– gli effetti sulla finanza pubblica
– i problemi di struttura e la regolamentazione dei MK
– la tassa di Tobin
13.5 Le politiche per la regolazione della domanda
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– strumenti
– le relazioni fra obiettivo di riequilibrio della BP e l’obiettivo del reddito
13.6 Le politiche per la competitività e la manovra del cambio
– le politiche capaci di agire sulla competitività (p ed e)
– controllabilità del cambio
– efficacia manovra cambio
– elasticità della domanda
– trasferimento
– elasticità dell'offerta
– ritardi
– influenza sui movimenti di capitale
* 13.7
Asimmetria negli effetti di variazioni del cambio
– l’esistenza di costi irrecuperabili
– l’effetto “testa di ponte”
14
–
PROBLEMI
DI
COORDINAMENTO
INTERNO
ED
INTERNAZIONALE
14.1 Equilibrio interno ed esterno: il decentramento e l’assegnazione
appropriata degli strumenti agli obiettivi
– soluzioni accentrate e decentrate dei problemi di politica
– soluzione simultanea e soluzione decentrata
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– le condizioni di efficienza del decentramento
– assegnazione appropriata degli strumenti agli obiettivi
– G ed Ls per Y e BP
– un caso di overshooting: G ed e per Y e BP
* 14.2 Le ragioni del coordinamento internazionale
– le esternalità
– gli spillover macroeconomici
– un caso di politica della spesa p. con obiettivo Y e BP
– il vantaggio del coordinamento
– i vantaggi dell’uniformità
– il problema della corsa al ribasso
– cooperazione e sistema di sanzioni
– concertazioni ad hoc e cooperazione istituzionalizzata
– disarmonia fra istituzioni private e pubbliche
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