Crema. La discoteca analcolica, un vero

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Crema. La discoteca analcolica, un vero
01-04-2015 ore 20:59 | Cronaca - Crema
di Stefano Zaninelli
Crema. La discoteca analcolica, un vero
(s)ballo per oltre 800 studenti. Il bis alla
piscina comunale l’ultimo giorno di
scuola
“Non ci sono più i monteore di una volta”, sbuffa una docente mentre da dentro il locale
rimbombano i bassi della musica elettronica. La discoteca analcolica – iniziativa
organizzata all’Havana di via Diaz dal liceo Munari coadiuvato dal Racchetti – già a metà
mattina è a pieno ritmo: oltre 800 studenti si accalcano dentro il locale, sudano e ballano
seguendo il copione del sabato sera.
Musica ed analcolici
La novità è che gli scaffali del locale, dove fino a poco tempo fa campeggiavano
interminabili schiere di birre e superalcolici, sono vuoti. Qualche ragazzo si affaccia al
bancone per ordinare: Coca e Red Bull, per lo più. Questo, tuttavia, non sembra essere
d’intralcio al divertimento: a centinaia si dimenano sulle piste da ballo, al primo piano
con l’elettronica e al piano di sotto con l’elettrohouse. Una ventina in tutto i dj che si
alternano ai piatti: dal “contest” escono vincitori Francesco Casalini e Marco Marongiu,
entrambi studenti del Munari.
Poca socializzazione
Eppure qualche giovane non si integra, non prende parte alla festa: seduti su divanetti in
disparte, illuminati dalla luce che filtra dalle rare finestre del locale, alcuni studenti se ne
stanno stravaccati ad aggiornare la pagina Facebook. “Siamo sicuri – osserva una
docente – che questo significhi socializzare? Una volta chiamavo specialisti a parlare a
scuola, facevano autogestione, guardavamo film e discutevamo. Adesso tutti si è ridotto
ad un’iniziativa di svago, mentre una parte dei ragazzi ha la faccia continuamente
illuminata dal blu dello schermo dello smartphone”.
Divertirsi senza sballarsi
“È la prima iniziativa di questo tipo all’interno del progetto di educazione alla salute –
afferma soddisfatto il preside del Racchetti, Celestino Cremonesi – l’idea è quella di un
divertimento senza alcol: stiamo cercando di dimostrare che ci si può divertire solo
ballando con la musica dei dj, senza ricorrere a sostanze d’altro tipo. Poi, questa non è
una galera: chi si lamenta del fatto che non può uscire sapeva cosa significa andare in
discoteca, mentre il fatto che i ragazzi percepiscano questa mattinata anche come
occasione di sfogo, non può che starmi bene”.
Astuto escamotage
A gradire l’iniziativa non sono solo gli alunni degli istituti organizzatori. Giovani di altre
scuole hanno tentato di intrufolarsi (invano); qualcuno altro ha addirittura escogitato un
astuto stratagemma: “una ragazza di un altro istituto – racconta Davide Nava, docente
del Munari che ha seguito da vicino l’organizzazione della mattinata – è riuscita ad
intrufolarsi spacciandosi per una sua coetanea e verso mezzogiorno ha finto un malore.
All’arrivo del’ambulanza ha confessato che era tutta una messinscena per far aprire una
porta laterale e permettere ai suoi amici di entrare di soppiatto”.
A giugno il bis
Persino la Prefettura di Cremona ha inoltrato un fax agli organizzatori complimentandosi
per l’iniziativa. La discoteca analcolica verrà riproposta la sera dell’ultimo giorno di
scuola, in piscina. “L’idea dei ragazzi – aggiunge Nava – è quella di organizzare una
raccolta fondi da devolvere agli Alcolisti anonimi di Rivolta d’Adda, alla ricerca sul
cancro e per l’adozione di un bambino a distanza”. Tutto questo con una mission chiara e
definita, come scrivono i ragazzi sulla pagina Facebook dell’iniziativa: “sbronzarsi di
divertimento”.