Si pubblica il n° 7-8 de La Voce del Leone
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Si pubblica il n° 7-8 de La Voce del Leone
La Voce del Leone I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi Anno IX n° 7-8 Aprile-Maggio 2015 Brooklyn il ponte dei tre record La Voce del Leone contatti:Facebook.com/giornalinoLaVocedelLeone Anno IX n°7-8 Aprile-Maggio 2015 Blog: La-voce-del-leone 1.webnode.it IN QUESTO NUMERO: 3 Una giornata speciale 4 Un premio “speciale” 5 Una tragedia annunciata 7 6 Una sentenza che fa discutere Milano assediata 13-14 Notizie dall'Istituto 15-16 Notizie dall'Istituto Caterina II di Russia 2 Editoriale 38 Cruciverba crittografato 17 Psycotest 19-20 La UEFA Champions League 18 La Tecnologia 25-26 L'eclissi di Sole Le nostre Rubriche: 35 33-34 31-32 10-12 36 8-9 21-24 27-30 37 I Consigli di Andrea Il mio migliore amico a OCCHIO alla FOTO Le Grandi Biografie LE VIGNETTE Un giorno memorabile a cura di Andrea Verdiani 4 zampe a cura di Marco Nesi a cura di Ramin Afzali a cura di Andrea Verdiani a cura di Tommy Laurino a cura di Daniel Prodan La rubrica degli sport a cura di Virginia Lorenzini Storie di guerra sul mare a cura di Marco Nesi Gli Indovinelli della Sfinge a cura di La Sfinge Pag. 2 Qualcosa di speciale Questo è l'ultimo numero del IX anno del Leone ed esce con forte ritardo non solo per gli impegni di fine anno della Redazione,studenti e non solo,ma anche per colpa,o meglio, per merito dell'ennesimo premio vinto. Quest'anno ne abbiamo aggiunti due al nostro palmares ed all'interno potrete leggere di entrambi,ma ciò che qui mi preme sottolineare è che sono tutti e due frutto della partecipazione a concorsi nazionali di giornalismo scolastico e quindi particolarmente prestigiosi e “speciali”. E speciale è il premio che ci è stato assegnato,lo scorso 30 maggio,ad Avellino da una giuria composta da giornalisti veri,quelli del “Mattino” di Napoli. Dal settembre prossimo,con il primo numero,inizierà un percorso che ci porterà a festeggiare il decennale de La Voce del Leone . È un traguardo importante per un progetto che era partito,nel lontano 2006, quasi come una scommessa. Avremo modo di parlarne anche perché,incrociamo le dita,ci sono molte novità in ponte,ma non voglio anticipare nulla per scaramanzia;vi aggiornerò man mano che si concretizzeranno. Adesso,però,parliamo di questo numero che si arricchirà nei prossimi giorni di un supplemento interamente dedicato all'edizione 2015 di Euroschoolsport. Alessia,la nostra inviata speciale a Maubeuge, ha fatto un bellissimo lavoro,molto interessante, corposo e ricco di interviste che la Redazione ha deciso di offrire ai suoi lettori separatamente dal numero presente. Questa scelta ha una duplice valenza:valorizzare l'evento sportivo e non appesantire troppo il numero di AprileMaggio. Spero che la novità piaccia ai nostri lettori. Prima di chiudere voglio dire due parole sui contenuti di questo numero doppio. All'interno troverete,insieme alle consuete rubriche, articoli su due progetti molto interessanti che la nostra scuola propone ai suoi studenti;si tratta degli “Stage all'estero” curati dalla professoressa Milazzo e del “Corso di Design e Progettazione del verde” della professoressa Vitale. Poiché l'anno scolastico volge al termine e le vacanze incombono ne approfitto per augurarvi una buona Estate e vi do appuntamento a Settembre. Buona lettura! Patrizia Davini Pag.3 Una giornata speciale Il 22 Aprile, al Palamontepaschi di ChiancianoTerme, si è svolto il Meeting per l'assegnazione del premio "Giornalista per 1 giorno". La manifestazione era suddivisa in tre momenti: uno mattutino, uno pomeridiano ed uno serale. Nella prima parte, quella mattutina, si è svolta una lezione di giornalismo tenuta da Alessandro di Lievro, un giornalista del quotidiano "Repubblica " , il quale ci ha spiegato quali sono i trucchi del mestiere,che cos'è il giornalismo e com'è impostato un quotidiano. Di seguito il comico Marco Lui ci ha fatto divertire ed anche spaventare con una storiella. Lui ha partecipato a show televisivi con Fiorello e ha condotto lo "Zecchino d'oro " con Veronica Maya qualche anno fa. Nella pausa pranzo siamo andati in un centro commerciale, poco distante dal Palamontepaschi, dove abbiamo pranzato e fatto compere. Nel pomeriggio abbiamo partecipato all'assegnazione del premio "Giornalista per 1 giorno" e degli OSCAR". La Voce del Leone ha ricevuto il premio “Giornalista per 1 giorno” per la sezione “Varietà dei contenuti”. Nella terza parte si è svolta con molta semplicità la serata danzante, momento di felicità e festa per tutti, bambini, ragazzi e perfino professori... È stata una giornata molto piacevole e coinvolgente anche perché per noi era tutto nuovo. Era la prima volta che chi scrive partecipava al meeting Alboscuole ,anche se in precedenza il nostro giornale aveva ottenuto ottimi risultati nel 2012 e nel 2014. Ringraziamo Alboscuole e il presidente Ettore Cristiani che ci ha dato questa bellissima opportunità. Cristina Klyusyk Roberta Santonastaso Pag. 4 Un Premio “Speciale” Il 29 maggio siamo partiti (Alessia,Andrea,Daniel,Noemi,la prof ed io) per Avellino in occasione della premiazione del Concorso nazionale “Il miglior giornalino scolastico -Carmine Scianguetta “ ed abbiamo scoperto piacevolmente che si trattava di un premio “speciale”. Siamo partiti dalla stazione ferroviaria di Poggibonsi alle ore 12:46 e dopo un'ora circa siamo arrivati a Firenze SMN per salire sul treno delle 14:33 che ci avrebbe portato a Napoli. Dato che avevamo una mezz'oretta di tempo abbiamo fatto pranzo con un panino. Per raggiungere Napoli abbiamo preso Italo,un treno ad alta velocità,che raggiunge anche la velocità di 300 Km/h,tanto che abbiamo raggiunto la nostra meta in 2 h e 30. La stazione di Napoli è caotica quanto la città stessa,ma fortunatamente l'autobus che ci avrebbe portato ad Avellino è partito poco tempo dopo il nostro arrivo.Il bus che abbiamo preso era a due piani e noi abbiamo viaggiato al piano superiore;ne è valsa la pena perché abbiamo potuto gustare il paesaggio dominato dal Vesuvio. Arrivati ad Avellino,abbiamo raggiunto l'albergo con un autobus urbano e per nostra fortuna la fermata giusta si trovava proprio di fronte al nostro hotel. In albergo avevamo tre camere:una tripla per Andrea,Daniel e me ;una doppia per Alessia e Noemi;una singola per la prof. Tutte erano fornite di parquet,TV e mini-bar. La nostra aveva anche due terrazzine. Abbiamo cenato alle 20:30 e poi abbiamo fatto una passeggiata nei dintorni. Al mattino lo scuolabus dell'Istituto Comprensivo “Don Lorenzo Milani” di Manocalzati è venuto a prenderci per portarci alla premiazione che si è svolta proprio all'interno della suddetta scuola. Là abbiamo trovato altre scuole,provenienti da tutta l'Italia, che come noi sarebbero state premiate. Durante la cerimonia abbiamo conosciuto dei ragazzi di Brescia ed altri di Reggio Emilia con i quali poi abbiamo fatto parte del viaggio di ritorno in scuolabus. Quando è venuto il nostro turno siamo saliti sul palco dove la dottoressa Flora Carpentiero,preside della scuola,ci ha dato la coppa dopo aver letto la motivazione del premio “speciale” che avevamo vinto. È stato emozionante!! Siamo ripartiti per Napoli alle 15:00,dopo aver pranzato ad Avellino con un'ottima pizza ed il viaggio di ritorno è andato bene,senza ritardi ed inconvenienti. Siamo arrivati a Poggibonsi alle ore 21:14,stanchi ma soddisfatti. Ci siamo davvero divertiti. Ramin Afzali Pag. 5 Una tragedia annunciata Può un essere umano decidere il destino di altre persone? O tutto accade per volere del fato? In questi ultimi mesi si è discusso a proposito del disastro aereo che ha sconvolto il mondo intero. Lo scorso 24 marzo l'Airbus A320–200 con scalo Barcellona – Düsseldorf, è precipitato sulle Alpi di Provenza in Francia, provocando la morte di 150 passeggeri, comprensivi anche dell'equipaggio, che si trovavano a bordo dell'aereo. Andreas Guenter Lubizt, il copilota responsabile dello schianto, era originario di Montabaur e aveva alle spalle 630 ore di viaggio. Egli ha deliberatamente causato l'incidente: lo conferma l'analisi dei contenuti della seconda scatola nera, ritrovata una decina di giorni dopo l'incidente. “Una prima lettura del congegno mostra che Andreas ha usato il pilota automatico per far scendere l'aereo fino a un'altitudine di 100 piedi, ovvero 30 metri. Diverse volte durante la discesa egli ha cambiato la regolazione del pilota automatico per aumentare la velocità del velivolo” si legge in una dichiarazione della BEA, l'ufficio francese di inchiesta ed analisi per la sicurezza dell'aviazione civile. Secondo quanto riferito dalle autorità tedesche, Lubitz aveva cercato informazioni su internet su possibili metodi per il suicidio e sulle porte di sicurezza delle cabine di pilotaggio. Sappiamo inoltre da fonti certe che egli aveva mentito ai medici presso cui era in cura da diversi anni, garantendo loro di essere in malattia, mentre invece continuava a lavorare. Non ci sono dubbi sul fatto che Lubitz abbia tenuto nascosto il suo stato di salute. Egli soffriva infatti di depressione, molto probabilmente a causa di un incidente stradale che lo aveva coinvolto precedentemente. L'uomo aveva subito danni agli occhi, e risulta, infatti, che da quel momento vedesse spesso “buio intorno a lui”. A causa di ciò, il 27enne assumeva il Lorezapam, un farmaco che viene prescritto ha chi soffre di attacchi di panico. Si suppone che Lubitz 93 secondi prima dell'impatto tentò di cambiare la rotta, ma non ci riuscì poiché il pilota automatico rimase in funzione. Sarà stata la paura per la morte a fargli cambiare idea e tentare di modificare le sorti di questo inevitabile destino? Possiamo solo supporlo. La cosa certa è che il comandante Patrick Sonderheiner tentò più volte di fermare il collega. Egli era rimasto chiuso fuori dalla cabina di pilotaggio e cercò invano di aprire la porta di sicurezza della cabina, che era stata chiusa volontariamente da Lubitz, per fermarlo. Ma a nulla valsero le sue suppliche. Del comandante sappiamo che aveva oltre dieci anni di esperienza: oltre 6000 ore di volo, la maggior parte delle quali passate proprio su Airbus. Ma la cosa più importante è che viene considerato un eroe per aver almeno provato a fermare questa strage. Deana Xhaferi Pag. 6 Una sentenza che fa discutere 7 aprile 2015: Quanto compiuto dalle forze dell'ordine italiane nell'irruzione alla Diaz il 21 luglio 2001 "deve essere qualificato come tortura". "Questo risultato non è imputabile agli indugi o alla negligenza della magistratura, ma alla legislazione penale italiana che non permette di sanzionare gli atti di tortura e di prevenirne altri", scrivono i giudici. Lo ha stabilito la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che ha condannato l'Italia non solo per il pestaggio subito, durante il G8 di Genova, da uno dei manifestanti, Arnaldo Cestaro autore del ricorso, ma anche perché mancante di una legislazione adeguata a punire il reato di tortura, un vuoto legislativo che ha consentito ai colpevoli di restare impuniti. Arnaldo Cestaro, veneto, all'epoca dei fatti aveva 62 anni e rimase vittima del violento pestaggio operato da alcuni agenti di Polizia durante l'irruzione nella sede del Genova Social Forum. L'uomo, il 21 luglio 2001, era il più anziano dei manifestanti presenti nella scuola Diaz di Genova. Gli agenti lo sorpresero mentre dormiva, gli ruppero un braccio, una gamba e dieci costole. Nel ricorso, portato avanti dagli avvocati Nicolò e Natalia Paoletti, Joachim Lau e Dario Rossi, Cestaro afferma che quella notte fu brutalmente picchiato dalle Forze dell'Ordine tanto da dover essere operato e sopportarne ancora oggi le conseguenze. Nel ricorso la vittima ha sostenuto che i colpevoli di quanto ha subito avrebbero dovuto essere punite adeguatamente, ma che questo non è mai accaduto perché le leggi italiane non prevedono il reato di tortura o reati altrettanto gravi. I giudici gli hanno dato ragione in toto, decidendo all'unanimità che lo stato italiano ha violato l'articolo 3 della Convenzione dei diritti dell'uomo che recita: "Nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti inumani o degradanti". La Corte di Strasburgo ha stabilito dunque che il trattamento che è stato inflitto al ricorrente deve essere considerato come "tortura". Ma nella sentenza i giudici sono andati oltre, affermando che se i responsabili non sono mai stati puniti è soprattutto a causa dell'inadeguatezza delle leggi italiane, che quindi devono essere cambiate. La mancata identificazione degli autori materiali dei maltrattamenti è dipesa, accusano poi i giudici, "in parte dalla difficoltà oggettiva della Procura a procedere a identificazioni certe, ma al tempo stesso dalla mancanza di cooperazione da parte della Polizia". Nella sentenza si sottolinea quindi che la mancata considerazione di determinati fatti come reati, non permette allo Stato, anche in prospettiva, di prevenire efficacemente il ripetersi di possibili violenze da parte delle forze dell'ordine. In particolare per quanto riguarda il caso di Cestaro, "aggredito da parte di alcuni agenti a calci e a colpi di manganello", la Corte parla di "assenza di ogni nesso di causalità" fra la condotta dell'uomo e l'utilizzo della forza da parte della polizia nel corso dell'irruzione nella scuola e di maltrattamenti "inflitti in maniera totalmente gratuita" e qualificabili come "tortura"; reato per il quale non può essere prevista quella prescrizione che ha salvato anche i pochi responsabili delle violenze di quei giorni finiti sotto processo. L'azione avviata da Cestaro assume particolare rilevanza poiché è destinata a fare da precedente per un gruppo di ricorsi pendenti. L'Italia dovrà versare a Cestaro un risarcimento di 45mila euro. “I soldi non risarciscono il male che è stato fatto. E’ vero, è un primo passo quello di oggi, ma mi sentirò davvero risarcito solo quando lo Stato introdurrà il reato di tortura”, afferma Cestaro, “Oggi ho 75 anni ma non cancellerò mai l’orrore vissuto. Ho visto il massacro in diretta, ho visto l’orrore del nostro Stato. Dopo quindici anni, le scuse migliori sono le risposte reali, non i soldi ”. Le sentenze della Corte europea dei diritti umani sui fatti avvenuti a Genova dopo il G8 non sono ancora finite. Davanti ai giudici di Strasburgo pendono altri due ricorsi presentati da 31 persone per i pestaggi e le umiliazioni ai quali furono sottoposti nella caserma di Bolzaneto. La Corte non ha ancora deciso ufficialmente quando emetterà le sentenze, ma fonti di Strasburgo affermano che non tarderanno molto ad arrivare. Noemi Lucà Pag. 7 Milano assediata mentre si apre l'EXPO 2015 Il primo maggio 2015 si è dato il via ad un evento tanto atteso da tutto il mondo: l'Expo 2015 di Milano che chiuderà i battenti il 31 ottobre 2015. Ma è iniziato in una Milano blindata nella quale, alla cerimonia di apertura si è aggiunto il corteo dei “ No Expo”. E dopo un avvio sostanzialmente calmo sono arrivati anche i temuti scontri e le contestazioni dei black bloc. A tal proposito migliaia sono partiti da piazza XXIV maggio per la "May Day Parade". Molti gli striscioni e le bandiere contro Expo e contro il governo Renzi. Alcuni manifestanti hanno imbrattato le vetrine di banche con vernice, mentre altri hanno tirato su i cappucci e acceso alcuni fumogeni. Hanno anche intonato cori di protesta mentre la manifestazione proseguiva con il percorso "obbligato" per le camionette della Polizia che sbarravano l’accesso alle altre strade. Circa 200 "incappucciati" si sono staccati dal corteo principale e hanno iniziato a lanciare bottiglie, sassi e petardi contro le vetrine e le forze dell'ordine, che hanno risposto con gli idranti. Poi il delirio: cestini divelti, fumogeni e lacrimogeni, auto incendiate e black bloc scatenati. In corso Magenta i manifestanti, tutti a volto coperto, vestiti di nero e armati di bastone, hanno organizzato un cordone anti polizia e preso a martellate tutte le vetrine. Decine di bombe carta sono state fatte esplodere dai No Expo in largo Paolo d’Ancona lanciandole contro le forze dell’ordine, mentre molti manifestanti fuggivano. I black bloc hanno anche dato fuoco alla sede della BNL e le fiamme hanno invaso tutto il palazzo. La polizia ha cominciato quindi a caricare i manifestanti e il corteo è stato disperso con lancio di lacrimogeni. Gli accessi della stazione “Cadorna” sono stati chiusi. Un manifestante minorenne è stato bloccato e trascinato via da due agenti. Altri sono stati identificati e fermati. Undici agenti sono stati feriti nel tentativo di sedare i disordini. Insomma una vera follia che ha rappresentato un incubo per la cittadinanza milanese. Noemi Lucà Pag. 8 Un giorno memorabile ovvero personaggi ed eventi della Storia 24 maggio 1883 Inaugurazione del ponte di Brooklyn Per la prima volta, pedoni e veicoli passano sospesi sulle acque dell'East River da un sobborgo all’altro della Grande Mela. Sono 150.000 i cittadini che attraversano a piedi, pagando un centesimo ciascuno, il ponte di Brooklyn. Sospeso sopra Est River per 125 metri e considerato da molti il ponte più famoso del Mondo, il ponte di Brooklyn, che collega il quartiere di Brooklyn all'isola di Manhattan, ha compiuto nel mese di maggio 132 anni. Inaugurato il 24 maggio del 1883, opera prevalentemente in acciaio dell'ingegnere tedesco John Augustus Roebling, è stato visto a suo tempo come un vero e proprio capolavoro. E' stato costruito in 13 anni a un costo di 15,5 milioni di dollari (ovviamente di quel tempo) e la sua realizzazione vide l’impiego di circa 600 operai. Un'opera che non solo ha facilitato la vita degli abitanti di entrambe le sponde, che prima per attraversare il fiume utilizzavano i battelli, ma che ha letteralmente avvicinato due città ben distinte tra loro. Non fu un'opera del tutto felice: pensate che durante la sua costruzione morirono 27 operai, molti di embolia gassosa dopo le immersioni e anche lo stesso Roebling perse la vita durante un incidente che coinvolse l'attracco di un traghetto, salvo poi essere rimpiazzato dal figlio Washington, anche lui ferito e paralizzato per un'embolia gassosa. Dopo tutte queste vicissitudini abbastanza tragiche, il Ponte di Brooklyn venne finalmente inaugurato il 24 maggio 1883. Come potete vedere dalle foto, il Ponte di Brooklyn è formato da quattro cavi di acciaio fissati su piastre poste all'interno di cupole di granito alte tre metri e situate alle estremità del ponte. I cavi sono formati da filo d'acciaio galvanizzato con zinco, indispensabile per far sì che resista al vento e alla pioggia. Il Ponte di Brooklyn è dotato di diverse corsie per il traffico a motore, in ambo le direzioni, mentre una passerella posta al di sopra delle corsie per le automobili e accessibili a est della City Hall nel Park Row/Centre Street permette di attraversare il ponte a piedi in sicurezza. Sono poi stati realizzati alcuni punti di osservazione al di sotto dei piloni di sostegno in pietra. Attualmente il Ponte di Brooklyn vanta ben tre primati: è il più antico ponte sull'East River a New York; è stato il primo ponte sospeso in acciaio mai realizzato prima al mondo; quando venne inaugurato era il ponte più lungo sulla faccia della Terra. Inoltre, vorrei condividere con voi anche una particolare curiosità che lo riguarda! Sapete come fu collaudato il ponte di Brooklyn? Pag. 9 Un giorno memorabile ovvero personaggi ed eventi della Storia Ebbene, eccoci alla curiosità! Si narra che nel 1883, all’approssimarsi dell’apertura del ponte, il più famoso showman newyorkese dell’epoca, P.T. Barnum, si offrì di attraversare il ponte con la sua “truppa” di elefanti (era un circense), per “collaudare” il ponte. Rappresentazione della traversata degli elefanti per collaudare il Ponte di Brooklyn, nel 1884. In realtà in un primo momento le autorità bocciarono l’idea, ma un anno dopo, esattamente il 19 Maggio 1884, si tenne questa buffa quanto spettacolare attraversata. E fu così che alle 9:30 in punto uno squadrone di 21 elefanti, 7 cammelli e 10 dromedari, arrivati in traghetto ai piedi del Courtlandt-Street, attraversarono il ponte in fila, in una perfetta parata. Fu concessa la sfilata per dimostrare al popolo (dubbioso) che il ponte era solido ed affidabile, a prova “di elefanti”!! Rassicurando cosi il popolo, e contemporaneamente fu una grande trovata commerciale e promozionale per il Museo di Barnum ed il suo spettacolo itinerante. Un equo scambio di favori, come si suol dire “una mano lava l’altra”. Certo, il metodo utilizzato è stato alquanto ironico, ma anche efficace, visto che il ponte continua ad affascinare anche oggi, a distanza di 132 anni, grandi e piccini, diventando così una delle più belle mete turistiche di New York e del mondo intero! Daniel Prodan Pag. 10 Le Grandi Biografie Caterina II di Russia Sofia Federica Augusta di Anhalt-Zerbst nacque il 21 aprile 1729 a Stellino, in Pomerania, figlia di Cristiano Augusto di Anhalt-Zerbst, generale prussiano, principe di Anhalt-Zerbst, e da Giovanna di Holstein-Gottorp, una principessa tedesca. Trascurata dalla madre, che le preferiva il fratello minore Guglielmo Cristiano Federico, Sofia soffrì di questa condizione. Successivamente, sebbene la sua famiglia non fosse di altissimo lignaggio, Sofia e il fratello ricevettero un'educazione di ottimo livello. Non particolarmente bella, fin da bambina si mostrò di carattere vivace, estroverso, animata da una curiosità non comune, con la quale, partecipando ai balli, ai banchetti e ai salotti della nobiltà, sbalordì molti interlocutori. Un episodio, in particolare, spinse la madre a contrastarne il carattere pieno d'orgoglio: quando si presentò al cospetto di Federico Guglielmo I di Prussia, la bambina si rifiutò di baciare l'orlo dell'abito del monarca perché era troppo corto e dunque Sofia non riusciva a raggiungerlo. Educata da un precettore protestante, la giovane Sofia non condivise mai la visione del mondo del precettore. Nel 1744, a soli quindici anni, la zarina Elisabetta scelse Sofia come moglie per suo nipote Pietro, che voleva designare come suo erede. Sofia, dopo la conversione alla religione ortodossa, assunse il nome in "Caterina" (Ekaterina) con il patronimico di Alekseevna, essendole imposto dai suoi padrini. Il matrimonio si rivelò presto infelice: Pietro, uomo di carattere violento e incline a ubriacarsi, si dimostrò ostile verso la moglie, maltrattandola in pubblico. Caterina divenne ben presto popolare presso molti potenti gruppi di opinione che si opponevano al marito. Ignorata da questi, si dedicò alle letture che includevano anche Voltaire, Diderot e Montesquieu, e si tenne informata sugli eventi della Russia. Nel 1762, subito dopo il trasferimento nell'appena eretto Palazzo d'inverno a San Pietroburgo, Pietro salì al trono come Pietro III di La zarina Elisabetta Russia, ma le sue stranezze e la sua politica lo resero inviso proprio a quei gruppi con i quali Caterina in precedenza aveva mantenuto e sviluppato buoni rapporti. Grigori Orlov, amante di Caterina, guidò una cospirazione per incoronarla. Meno di sei mesi dopo la sua salita al trono, il 17 luglio 1762, Pietro III venne rinchiuso in carcere dove morì. Pag. 11 Le Grandi Biografie La zarina si dimostrò fin da subito molto attenta alle condizioni di vita del suo popolo e fece tesoro delle indicazioni di grandi illuministi quali Cesare Beccaria e Montesquieu,dei quali aveva letto con attenzione le opere,tuttavia l 'unico settore nel quale l'ispirazione illuministica influì sull'opera di Caterina II fu quello dell'educazione e dell'assistenza sanitaria: case di educazione furono istituite a Mosca e a Pietroburgo, mentre nei capoluoghi furono aperte scuole anche per gli adulti, si costruirono nuovi ospedali e le città furono obbligate a provvedersi di medici e di farmacie. Facendo riferimento agli scritti di Cesare Beccaria e Montesquieu, Caterina redasse un documento di riforma del sistema giudiziario. La commissione legislativa, a differenza del nome, aveva ruolo consultivo e propositivo senza potere alcuno. Il suo scopo avrebbe dovuto essere quello di mettere in evidenza i vari problemi proponendone soluzioni. La commissione che rappresentava tutte le classi, tranne i servi della gleba (la maggioranza della popolazione), fu sciolta prima che avesse concluso i lavori, probabilmente in seguito ad una svolta conservatrice nella sua politica e, soprattutto, a causa dello scoppio della guerra contro la Turchia. Stanislao Poniatowski re di Polonia Caterina riorganizzò l'amministrazione delle gubernije conferendo ai governatorati un grande potere sulle zone rurali nella prevenzione delle rivolte contadine. Questo processo fu completato entro il 1775. La riforma creò province e distretti che erano maggiormente gestibili rispetto ai governatorati. Nel 1785 Caterina pubblicò un editto che riconobbe alla piccola nobiltà il diritto di presentare petizioni al trono, liberò i nobili dai servizi obbligatori e dalle tasse, rese ereditaria la nobiltà e concesse ai nobili il pieno controllo sui servi che vivevano sulle loro terre. In aggiunta Caterina donò terre della corona site in Ucraina ai nobili più fedeli, dotandole anche di servi. Incoraggiò la Colonizzazione dell'Alaska e di altre aree di recente conquista. Nel 1764 Caterina pose Stanislao Poniatowski, un suo precedente amante, sul trono della Polonia. La Russia, in seguito, incorporò buona parte della Polonia come effetto delle spartizioni concordate con Austria e Prussia (1772, 1793, 1795). Caterina rese la Russia potenza dominante nel Medio Oriente dopo la guerra russo-turca del 1768 - 1774. Il suo obiettivo era la spartizione dell'Impero Ottomano tra le potenze europee, seguendo lo schema usato per la Polonia, ma questa volta la sua politica non ottenne il successo sperato. Grazie alle indubbie doti del suo nuovo amante, Grigorij Aleksandrovc Potemkin (già messosi in luce nel reprimere la rivolta di Pugacev), annesse la Crimea nel 1783, solamente nove anni dopo che questa aveva ottenuto l'indipendenza dall'Impero Ottomano come risultato della guerra russo-turca del 1768 - 1774. Pag. 12 Le Grandi Biografie Anche in seguito a ciò l'Impero Ottomano dette inizio ad un'altra guerra, che durò dal 1787 al 1793 e che terminò con il trattato di Jassy, nel quale trovarono legittimazione le pretese russe sulla Crimea. Sul teatro politico europeo Caterina giocò un importante ruolo svolgendo la funzione di mediatrice durante la Guerra di successione bavarese (1778 - 1779) combattuta tra Prussia ed Austria. Nel 1780 formò un gruppo incaricato di difendere dalla Gran Bretagna le navi indipendenti durante la Rivoluzione Americana. Dal 1788 al 1790 la Russia era impegnata in una guerra contro la Svezia, guerra in cui Caterina si trovò opposta al cugino Gustavo III. La guerra iniziò in seguito alle rivendicazioni svedesi sui territori del Baltico ceduti alla Russia nel 1720. Convinti di sconfiggere rapidamente gli avversari, gli svedesi subirono gravi perdite di uomini e di territori. Dopo l'ingresso in guerra della Danimarca, nel 1789, le cose si misero davvero male per gli svedesi che inaspettatamente, però, riuscirono a passare all'offensiva nel 1790. L'azione culminò con la battaglia di Svensksund (oggi Routsinsalmi, in Finlandia) combattuta il 9 e 10 luglio 1790. La flotta russa, comandata dal principe di Nassau, forte di 32 vascelli di Grigorij Aleksandrovc linea e 200 imbarcazioni d'appoggio con 1.200 cannoni e 14.000 Potemkin marinai si scontrò con quella svedese comandata da Gustavo III in persona, composta di 200 navi tra linea e appoggio, 1.000 cannoni e 12.500 marinai. I russi si trovarono subito in difficoltà ad usare le artiglierie a causa del mare agitato, problema che non avevano gli svedesi le cui navi erano ancorate. Al termine della battaglia i russi avevano subito perdite da 50 a 60 navi e 9.500 marinai. Gli svedesi persero solo 6 navi ma un numero di marinai tra 6.000 e 7.000. La guerra si concluse con un trattato firmato il 14 agosto 1790 che sancì il ritorno di tutti i territori contesi alle nazioni d'origine. Come ho accennato poco fa Potemkin aveva contribuito a sedare la rivolta organizzata dal ribelle Emel'jan Ivanovič Pugačëv . A questa vicenda si è ispirato il grande scrittore russo Aleksàndr Sergéevič Puškin nel suo famoso romanzo “La figlia del capitano”, nel quale racconta la storia dell'amore tra due giovani, Pëtr Andréevič Grinëv (giovane ufficiale dell'esercito) e Mar'ja ,chiamata affettuosamente Maša, la figlia del capitano della fortezza Belogórskaja, nella steppa distante poco più di quaranta verste da Orenburg. Il romanzo, ricco di colpi di scena, si conclude a San Pietroburgo quando Pëtr,condannato come traditore, viene graziato proprio dalla zarina Caterina II. Vi consiglio di leggerlo. Andrea Verdiani Pag. 13 NOTIZIE dall' ISTITUTO Dopo aver sudato sette camicie siamo riusciti a mettere in atto il corso di formazione per il Design e la Progettazione del verde. Il corso si divide in tre livelli, divisi in tre anni. Organizzato dalla Prof.ssa Vitale, si prevede l’interessamento di molte persone specialmente del corso Costruzione Ambiente e Territorio, presso l’istituto Roncalli. Il corso ha suscitato interesse anche all’esterno dell’istituto stesso in cui si svolgerà il corso, ricevendo iscrizioni anche da Siena e provincia. Il progetto di cui stiamo parlando è una vera occasione per ricevere una certificazione importante ad un prezzo più che abbordabile visto che se preso all’esterno della scuola,ha un costo di circa 4000,00 €. Il prezzo del corso non è ancora stato fissato, ma si prevede un costo che varia in funzione delle iscrizioni. E’ da tenere presente che nell’intera regione Toscana non sono presenti altri corsi come questo, organizzato da un Istituto Superiore e questo può solo valorizzare il progetto. Le iscrizioni sono già aperte e si concluderanno il 20 Settembre, per ulteriori informazioni non esitate a contattare via mail la prof.sa Vitale ([email protected]) oppure anche via Whats App al numero 3465336575Gennaro Petito. Si allega il programma dello svolgimento del corso con le materie che si apprenderanno nei tre anni. Pag. 14 Istituto d’Istruzione Superiore “G. Roncalli”- Poggibonsi I ANNO Materie d’insegnamento - Storia dell’Arte Contemporanea e dei Costumi 1 - Storia del Design 1 - Metodologia della Progettazione - Architettura degli Interni 1 - Sociologia dei Processi culturali - Fotografia 1 - Grafica e Modellistica Durata del Corso: ottobre/maggio II ANNO Materie d’insegnamento - Storia dell’Arte Contemporanea 2 - Architettura degli Interni 2 - Fotografia 2 - Progettazione del Verde / Restauro (a scelta) - Fondamenti di Marketing Culturale - Design Sostenibile - Grafica e Modellistica III ANNO Materie d’insegnamento - Fenomenologia delle Arti Contemporanee - Architettura degli Interni 3 - Lighting Design - Allestimento Spazi Espositivi e Artistici - Antropologia Culturale - Progettazione del Verde / Restauro (a scelta) - Grafica e Modellistica CONTATTI : mail: [email protected] Pag. 15 NOTIZIE dall' ISTITUTO Due progetti interessanti: "Youlmob" e "Crossart" Con grandissimo piacere, siamo liete di annunciarvi che quest'anno la nostra Scuola si è aggiudicata dei finanziamenti europei per degli stage all'estero. I progetti "Youlmob" e "Crossart", concedono l'opportunità a 36 ragazzi del nostro Istituto, tra cui Alessia ed io, di fare degli stage formativi nelle destinazioni proposte. Durante l'estate e l'autunno, i ragazzi delle classi quarte vi soggiorneranno per un mese, le classi quinte per tre. Le mete proposte ,tra le quali potevano esprimere una preferenza, sono: Francia, Spagna, Portogallo, Malta e Irlanda. Gli studenti saranno accompagnati da un docente. I tirocini saranno effettuati, prevalentemente, in aziende, enti e associazioni di eccellenza nei settori culturale e turistico. Questo progetto è nato principalmente per i settori economici e turistici, ma è stato possibile estenderlo anche al Liceo delle Scienze Applicate e al CAT grazie ad alcune materie di studio: Inglese, Storia dell’Arte e Disegno. Naturalmente, per gli studenti del settore economico è più facile trovare una posizione in azienda (data l' esperienza di stage), ma comunque anche gli altri stanno ricevendo offerte. Noi andremo, rispettivamente, a Perpignan, in Francia, e a La Coruña, in Spagna. Obiettivo principale dei due progetti è fare un confronto tra le strategie lavorative all’estero e in Italia. Ovviamente, la coordinatrice del progetto non può che essere la mitica professoressa Filomena Milazzo, che ringraziamo calorosamente per il lavoro svolto. Noi ragazzi saremo monitorati attraverso le attività che siamo tenuti a svolgere sulla piattaforma regionale di web Learning TRIO, e poi valutati sulla base del sistema europeo di crediti (ECVET). Per le selezioni, i candidati sono stati sottoposti a un colloquio attitudinale, dove hanno approfondito aspetti del proprio curriculum (in Italiano e in Inglese) e della lettera di accompagnamento, dove motivavamo il nostro desiderio di prendere parte a questa esperienza. Oltre a questa documentazione, chi ne era in possesso, poteva allegare certificazioni linguistiche e dell'uso del computer, attestati di volontariato, ecc. per i quali si è ottenuto un punteggio. Più passa il tempo e più la voglia di partire aumentano e ad alcuni cresce anche un po' di paura, perché, potete ben capire che saranno sottoposti a una dura prova, ma soprattutto saranno messi a dura prova anche l’autonomia e lo spirito di adattamento; tanto che sempre più spesso ci chiediamo come sarà la convivenza con altri ragazzi di altre scuole. La comunità europea, inoltre ci concederà un budget che dovremmo imparare a gestire per coprire le spese sul posto. Pag. 16 NOTIZIE dall' ISTITUTO La responsabile del progetto, la prof Milazzo, ha aperto una pagina Facebook "Roncalli Mobility 2015", dove tutti noi ragazzi siamo invitati a postare commenti e foto inerenti al nostro soggiorno all'estero. Di là dalla paura iniziale che possiamo un po' avere, dato il distacco da tutte le nostre consuetudini, l'entusiasmo generale è alle stelle. Nel numero di Settembre troverete i reportage del nostro soggiorno. Di seguito, l'elenco dei ragazzi che partiranno: 3°A Turistico: Eleonora Cozzi, Sibilla Marrone; 4° A Relazioni Internazionali per il Marketing: Graziella Costanza, Eleonora Di Stefano, Doina Grazzi, Elisa Lemma, Eva Mascagni; 4°B Relazioni Internazionali per il Marketing: Noemi Lucà, Agnese Pertici, Paolo Guggiari; 3°A Meccanica: Davide Checcucci; 4°A Liceo delle Scienze Applicate: Licia Galgano; 4°B Liceo delle Scienze Applicate: Alessia Spedale; 4°A Costruzioni Ambiente e Territorio: Gianni Bandinelli, Matteo Penna; 4°A Amministrazione Finanza e Marketing: Damiano Baldini, Rebecca Tanzini; 5°B Liceo delle Scienze Applicate: Lorenzo Di Puorto, Giulia Volpini ed Edoardo Martini; 5°A Relazioni Internazionali per il Marketing: Barbara Assistenti, Samantha Ragazzo, Teresa Zullo; 5°B Relazioni Internazionali per il Marketing: Luca Amosi, Gabriele Brancato, Amsadou Kante; Sara Occhipinti 5°A Amministrazione Finanza e Marketing: Daniele Corti, Giulia Iozzi, Giulia Massimo, Harizay Anxhela, Francesca Sarcina, Massimiliano Tognazzi; 5° B Amministrazione Finanza e Marketing: Elisa Bindi; 5° B Costruzioni Ambiente e Territorio: Selina Binde, Marco Di Marzio. Alessia Spedale Noemi Lucà Pag. 17 Psyco-test Sei spontaneo? 1) Sei a una festa di compleanno e ti stai annoiando. Che cosa fai? a) Organizzi una partita a basket b) Ti annoi con gli altri c) Dici che devi andare a casa e parti 2) Quante parole ti vengono in mente sul tema cioccolata. Scrivile qui sotto. Hai 30 secondi. __________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________ 3) Incontri il tuo/a ragazza/o dei sogni in un supermercato. Che cosa fai? a) Le/Gli rimani vicina/o e speri che ti noti b) Le/gli domandi dov'è l'espositore di giornali e inizi un discorso c) La/lo segui fino a casa per capire dove abita 4) Tu sei a un concerto. Improvvisamente tutti quelli che vogliono cantare salgono sul palco. Cosa fai? a) Vorresti salire, aspetti però troppo e il palco è già pieno b) Tu hai paura e vai velocemente in ultima fila c) Questa è la tua chance. Salti sul palco e cominci a cantare Risultati 1) Sei del tutto spontaneo e non pensi alle conseguenze. Questo a volte può anche essere un errore. 2) Rifletti volentieri più a lungo prima di andare in contro ad una decisione. Non ti piace fare errori. Chiedi consigli ad amici e genitori, prima di fare qualcosa. 3) Sei un po' ansioso. Spesso aspetti troppo prima di prendere una decisione Andrea Verdiani Pag. 18 La tecnologia Oggi voglio parlarvi della TECNOLOGIA del terzo millennio. La tecnologia viene usata ogni giorno per scopi personali: il “cellulare” serve per telefonare ma anche per “messaggiare” con chi vuoi; la “televisione”, la si usa per vedere:film, serie TV, reality, cartoni animati, show...; il “computer” è uno strumento utilizzato per vari scopi ,dal lavoro alla scuola con l'informatica, e a casa per cose personali. Insomma, riassumendo, le tecnologie sono il motore principale del mondo evoluto. La tecnologia del primo computer risale agli anni 30 e arriva fino ad oggi con Windows 8, Linux, Mac...Anche l'invenzione del televisore è degli stessi anni;ma oggi ci siamo superati creando la televisione in 3D, in HD (High Definition) e in UHD (Ultra High Definition). Il telefono, inventato a metà del XIX secolo forse da Innocenzo Manzetti e perfezionato da Antonio Meucci, fu poi brevettato nel 1876 da Bell, ma la questione è ancora controversa;tuttavia ormai il telefono ha superato se stesso con l'invenzione dell'Iphone 6, Samsung Galaxy s6, che costano quasi 800 euro .Anche la macchina a energia solare o elettrica è un esempio di innovazione tecnologica e quindi la Tecnologia ha fatto un passo gigante nell'innovazione e farà molte altre di scoperte utili nel futuro. Negli ultimi decenni la tecnologia è diventata parte integrante della vita quotidiana, modificando radicalmente il nostro stile di vita. Cinema 3D :La recente diffusione del cinema 3D nelle sale cinematografiche, funziona con la tecnologia IMAX ed ha messo in contatto il pubblico con le nuove idee di cinematografia. Inizialmente in questi cinema venivano proiettati solo documentari prodotti con speciali sistemi di ripresa. Negli ultimi anni, però, sono stati prodotti in questo formato anche film commerciali. Il peso medio di una pellicola girata in IMAX è di 260 kg. Schermi LCD: La tecnologia usata nei televisori e nei cellulari e negli i Pod/i Phone si basa sui cristalli liquidi, una scoperta che risale al 1800 circa. I televisori LCD sono sottili e leggeri e richiedono meno energia elettrica per poter funzionare. Televisione Digitale: Dopo gli schermi a cristalli liquidi, la rivoluzione non sarebbe stata completa senza il rapido sviluppo della TV digitale. Il sistema prevede la digitalizzazione dell'intero processo che inizia nello studio televisivo, prosegue con i pannelli di controllo e i metodi di memorizzazione, passa per i sistemi di trasmissione e termina con la ricezione dei singoli apparecchi televisivi. Chiave USB: Anche se la chiave USB (Universal Serial Bus) è apparsa nei negozi da meno di 10 anni, questo piccolo dispositivo di archiviazione che non ha bisogno di batterie è diventato il mezzo più diffuso per il trasporto e l'archiviazione temporanea di dati. Alcune chiavi USB attualmente in commercio posseggono una memoria di 256 GB. Fotocamera:La parola "fotografia" viene da 2 parole greche che, unite, significano "scrivere con la luce" (phos "luce" e graphè " disegno,scrittura). Il dispositivo specializzato è detto macchina fotografica o fotocamera. Navigazione satellitare: La navigazione satellitare (incarnata dal Global Positioning System statunitense) permette di rilevare la propria posizione in qualunque punto del Pianeta, grazie ad un piccolo ricevitore portatile. Sviluppata originariamente per scopi militari, oggi è diffusa ampiamente tra la popolazione civile. Fabrizio Giacomini Pag. 19 La UEFA Champions League La UEFA Champions League (UCL) è una delle competizioni sportive più importanti, è ambita da tutti i più grandi calciatori ed è nata nel 1955. Inizialmente era un torneo ad eliminazione diretta, ad eccezione della finale che da sempre è disputata in gara unica; mentre i turni precedenti (sedicesimi, ottavi, quarti di finale, semifinali) prevedevano partite di andata e di ritorno. In caso di parità del punteggio aggregato (somma del punteggio delle reti segnati dalle due squadre tra andata e ritorno) era prevista una terza partita ,lo spareggio, da giocare in una nazione diversa da quelle delle squadre contendenti. Tale formula è rimasta praticamente immutata per oltre trent'anni,salvo l'introduzione ,nei primi anni Settanta, della regola del fuorigioco in luogo della partita di spareggio, dei tempi supplementari e degli eventuali calci di rigore per le situazioni di parità aggregata con punteggi speculari. Il primo cambiamento significativo,invece, è stato apportato nella stagione 1991-1992 quando sono stati previsti, in luogo dei quarti di finale e delle semifinali, due gruppi di qualificazione all'italiana composti di quattro squadre ciascuno. Il pubblico dimostrò di gradire la novità, tanto che nella stagione 1992-1993 l'UEFA diede a questi nuovi raggruppamenti il nome UEFA Champions League, registrandone il logo e l' inno ufficiale. Questo trofeo è chiamato anche "Coppa dei campioni", non solo per le evidenti difficoltà da affrontare per vincere la competizione, ma soprattutto perchè le squadre partecipanti sono le vincitrici dei campionati nazionali. La formula attuale Nel 2009,la riforma della competizione ha cambiato il sistema dei turni preliminari. Le squadre ammesse direttamente ai gruppi sono 32: i campioni d'Europa; le prime tre classificate dei tre migliori campionati nazionali; le prime due squadre delle nazioni collocate dal 4º al 6º posto del ranking; i campioni delle federazioni collocatesi fra il 7º e il 12º posto. I dieci posti residuali sono attribuiti attraverso quattro turni preliminari di andata e ritorno ad eliminazione diretta. Cinque posti sono riservati ai vincitori dei campionati nazionali minori, che devono affrontare ,obbligatoriamente, almeno due turni di qualificazione; a questi se ne aggiunge un terzo per le federazioni collocate dal 16º posto in giù, e un quarto per i sei Paesi più piccoli. Altri cinque ingressi sono riservati,invece,alle peggiori piazzate dei quindici campionati migliori. In questo caso si svolgono solo due turni preliminari, dal primo dei quali sono esclusi i Club delle cinque migliori nazioni. Le quindici squadre eliminate negli ultimi due turni preliminari accedono comunque alla UEFA Europa League ;le cinque eliminate al terzo turno sono obbligate ad affrontare l'ultimo turno preliminare dell'Europa League, mentre le dieci eliminate al quarto turno accedono direttamente alla fase a gironi. Nessun cambiamento sostanziale è stato fatto per la formula della competizione vera e propria, confermata sino al 2015. Sono stati stabiliti solo piccoli ritocchi al calendario. Pag. 20 Infatti gli ottavi si svolgono nell'arco di un mese (4 partite a settimana) mentre ,dal 2010, la finale si svolge di sabato per agevolare l'afflusso del pubblico all'atto conclusivo della manifestazione, in uno stadio determinato un paio di anni prima. Nel 2015 la finale di Berlino per la prima volta verrà' disputata il 6 giugno, probabilmente per consentire alle eventuali finaliste di concludere il proprio torneo nazionale senza dover operare anticipi o posticipi. La squadra vincitrice della Champions League ritira la coppa al termine della cerimonia di premiazione e la riconsegna al quartier generale della UEFA due mesi prima della finale della stagione successiva. La UEFA consegna comunque un facsimile della coppa alla società vincitrice che ,dal 2009, ha le stesse dimensioni del trofeo originale. Fino al 2008, le squadre capaci di aggiudicarsi tre tornei consecutivi o cinque in tutto, ovvero quelle insignite del multiple-winner badge[5] , introdotto nella stagione 2000-2001, potevano trattenere il trofeo originale. Solo cinque società detengono il trofeo originale: •Real Madrid (Spagna): 10 titoli (dal 1955-1956 al 1959-1960, 1965-66, 1997-1998, 1999-2000, 2001-2002 e 2013-2014), cinque dei quali consecutivi. •Milan (Italia): 7 titoli (1962-63, 1968-69, 1988-89, 1989-90, 1993-94, 2002-03, 2006-07). •Liverpool (Inghilterra): 5 titoli (1976-1977, 1977-1978, 1980-1981, 1983-1984 e 2004-2005). •Bayern Monaco (Germania): 5 titoli (dal 1973-1974 al 1975-1976, 2000-2001 e 2012-2013), tre dei quali consecutivi. •Ajax (Paesi Bassi): 4 titoli (dal 1970-1971 al 1972-1973 e 1994-1995), tre dei quali consecutivi. Mentre sto scrivendo l'unica squadra Italiana ancora in corsa per la conquista della coppa è la Juventus, arrivata fino ai quarti. Ha giocato l'andata della sfida, vincendo per 1-0 grazie al goal da rigore siglato Arturo Vidal e ora staremo a vedere il ritorno come andrà a finire. Ormai è notizia certa,la Juventus giocherà la finale il 6 giugno 2015 ! In bocca al lupo ai Bianconeri,giocatori e non. ( NDR.) Arrivederci a Settembre Gennaro Petito Pag. 21 La rubrica degli sport IL BASKET La Pallacanestro, conosciuta anche come Basket (abbreviazione del termine in lingua inglese basketball),è il secondo ,ovviamente dopo il Baseball, passatempo praticato dagli statunitensi. È uno sport di squadra in cui due team ,di cinque giocatori ciascuno, si affrontano per segnare con una palla nel canestro avversario, secondo una serie di regole prefissate. Ideatore del Basket è stato nel 1981 James Naismith, medico ed insegnante di educazione fisica canadese che lavorava a Springfield . Dalla fine del XIX secolo si è poi diffuso in tutto il Mondo, grazie all'attività di propaganda della Federazione Internazionale Pallacanestro, fondata nel 1932. È sport olimpico dalla XI Olimpiade che si tenne a Berlino nel 1936. Esso divenne popolare negli Stati Uniti in brevissimo tempo attraverso la rete degli ostelli YMCA e gli allievi di Naismith ne divennero i “missionari” viaggiando per il Mondo per portare il messaggio cristiano e riuscendo a coinvolgere i giovani nel nuovo gioco. Nel 1946 fu fondata negli USA la National Basketball Association (NBA), con lo scopo di organizzare le squadre professionistiche e rendere il Basket più popolare. Nel resto del mondo, la diffusione si incrementò con la nascita della Federazione Internazionale. In Europa, la Pallacanestro ebbe una particolare risonanza e soprattutto in Unione Sovietica raggiunse livelli tanto alti da essere competitivi con gli Stati Uniti. Nelle competizioni ufficiali le partite di Pallacanestro al coperto vengono solitamente giocate in grandi impianti multidisciplinari detti Palazzetti dello Sport, il cui soffitto deve essere ad una altezza di almeno 7 m dal campo di gioco. In passato, era consentito giocare in campi all'aperto, ma ormai è quasi ovunque vietato per gli incontri ufficiali. Il campo di gioco è un rettangolo largo 15 metri e lungo 28,ma esistono delle deroghe per i campi più piccoli già esistenti e solo per competizioni locali;tuttavia il regolamento FIBA prevede,comunque, 14 metri di larghezza per 26 metri di lunghezza minimo, il pavimento ,di legno (obbligatorio per le competizioni più importanti),gomma o sintetico,è delimitato da linee che devono essere larghe 5 centimetri, ben visibili e ,possibilmente,bianche. La linea perimetrale delimita il campo ma non ne fa parte. Attorno ci deve essere una zona larga almeno 2 metri e priva di ostacoli. All'interno del campo di gioco, ci sono altre linee,anch'esse bianche e larghe 5 cm: • quella centrale divide il parquet in due parti uguali e si deve estendere per 15 cm fuori dalla linea perimetrale. • il cerchio centrale deve avere un diametro di 3,6 metri. • la linea del tiro libero deve essere lunga 3,6 metri e distante 5,8 metri da quella perimetrale sotto il canestro e centrata rispetto alla larghezza del campo (il suo punto medio si trova sull'immaginaria retta che unisce i punti medi delle linee di fondo). • le semicirconferenze delle lunette di tiro libero devono avere un raggio di 1,8 metri e sono tracciate partendo dal punto medio della linea del tiro libero; Pag. 22 La rubrica degli sport • la zona rettangolare, posta nei pressi del canestro, detta area dei tre secondi, ha la base di 4,8 metri e la lunghezza coincide con la linea del tiro libero (le linee che delimitano questa zona appartengono all'area dei tre secondi, eccetto la linea di fondo). • le linee delle tacche, che delimitano gli spazi per il rimbalzo, sono tracciate sul bordo esterno dell'area dei tre secondi, individuando il luogo in cui possono posizionarsi i cinque rimbalzisti durante un tiro libero. • all'interno dell'area dei tre secondi vi è un semicerchio 1,30 m. di raggio avente origine dalla proiezione a terra del centro del canestro, che delimita la zona di non sfondamento. • la linea del tiro da tre punti, che delimita l'area del tiro da tre punti, è formata da una semicirconferenza distante 6,75 m. dal canestro e da due linee parallele che si stendono perpendicolarmente alla linea di fondo, con il bordo esterno a 0,90 m. dal bordo interno delle linee laterali. LA PALLA La palla da basket, soprannominata "palla a spicchi", deve essere sferica, di cuoio,pelle ruvida, o di materiale sintetico, in modo da facilitare la presa dei giocatori anche con le mani sudate e deve essere anche della giusta durezza. Solitamente è di colore arancione-marrone con le linee nere, ma nelle varianti per i playground è spesso variopinta. Le palle indoor ed outdoor differiscono anche per i materiali di cui sono ricoperte. Secondo il regolamento, il pallone può avere una circonferenza che varia tra i 72,4 cm (competizioni femminili) ed i 78 cm (competizioni maschili) ed un peso tra i 510 ed i 753 grammi. Dalla stagione 2004-2005, la FIBA ha adottato un pallone disegnato dal designer italiano Giugiaro, con delle strisce chiare accanto al classico arancione al fine di migliorarne la visibilità sia per i giocatori sia per il pubblico. VIOLAZIONI Le violazioni più importanti sono: • Doppio palleggio • Palla accompagnata • Passi • 3 secondi offensivi • 5 secondi o Giocatore marcato da vicino • 8 secondi • 24 secondi • Ritorno della palla in zona di difesa o Infrazione di campo • Interferenza a canestro • Provenienza da fuori Pag. 23 La rubrica degli sport I FALLI Il fallo è un'infrazione alle regole che può consistere nel contatto personale con un avversario e/o in un comportamento antisportivo. I falli comportano una rimessa o dei tiri liberi (se il giocatore che subisce il fallo stava tirando e ,dal 5º fallo di squadra in poi, per ogni quarto di gioco) per la squadra avversaria. Il fallo viene fischiato quando c'è un contatto irregolare con l'avversario. I più diffusi sono: • Fallo su tiro • Sfondamento • Fallo antisportivo o intenzionale • Fallo tecnico • Fallo da espulsione • Espulsione da rissa I RUOLI Playmaker: è colui che chiama gli schemi della squadra. Solitamente è il giocatore dotato di maggiore rapidità e di migliore controllo di palla con entrambe le mani. Le caratteristiche fondamentali di questo ruolo rimangono comunque la grande visione di gioco e la capacità di servire i compagni con passaggi smarcanti. Negli Stati Uniti viene chiamato point guard. Di recente si sta sviluppando la tendenza a scindere il ruolo di playmaker. Spesso un giocatore è incaricato di portare la palla nella zona offensiva e di iniziare lo schema, tuttavia non è detto che sia proprio lui che detta i ritmi dei suoi compagni. In diverse squadre di primo livello ci sono Ali Grandi o Centri dotati di ottima visione di gioco che gestiscono l'intera azione offensiva da una prospettiva più da fuori della linea da tre punti, come in passato. diversa, spesso più vicina a canestro e non Questa soluzione apre nuove prospettive nell'interpretazione del ruolo del playmaker e nell'approccio offensivo della pallacanestro. Pag. 24 La rubrica degli sport Guardia tiratrice: è il giocatore dotato del miglior tiro. Spesso i compagni fanno blocchi al suo difensore per permettergli di tirare più libero. Ala piccola: questo ruolo è ricoperto solitamente da un giocatore molto dotato fisicamente e in grado di marcare sia avversari più piccoli e veloci che più alti e pesanti. Per quanto riguarda l'attacco talvolta egli viene definito "giocatore a due dimensioni", perché può essere in grado sia di giocare lontano da canestro sfruttando il suo tiro dalla distanza, sia di prendere posizione vicino al ferro se marcato da avversari più piccoli. Ala grande o Ala forte: è uno dei giocatori più alti della squadra, ma non il più forte fisicamente. Generalmente si tratta di un atleta di alta statura e con una discreta velocità di piedi. Nella Pallacanestro del terzo millennio i top team tendono ad avere nel proprio roster ali forti con un eccellente tiro da fuori, mentre in passato si preferiva puntare su forti rimbalzisti e giocatori d'area. Centro o Pivot: è il giocatore più alto e più pesante della squadra (in Europa i migliori raggiungono i 210 cm e i 120 kg; nella NBA i centri dominanti in media superano i 215 cm e i 130 kg). Questo giocatore gioca nel cuore dell'area e i suoi movimenti palla in mano sono "spalle a canestro". Sfruttando la sua mole deve prendere la maggior parte dei rimbalzi, cercare di stoppare gli avversari e portare blocchi per liberare i propri compagni. Questa suddivisione in ruoli standard è tipicamente americana, e spesso viene riportata semplicemente con dei numeri ad indicare la posizione (da 1 a 5). Ovviamente non sempre i giocatori in campo rispettano questa divisione ideale e, anzi, un buon giocatore può giocare in più ruoli. FONDAMENTALI E ALTRI MOVIMENTI IMPORTANTI Alcuni movimenti nella Pallacanestro vengono chiamati fondamentali , e sono quelli su cui si basa tutto il gioco. Nella definizione "stretta" i fondamentali sono : palleggio, passaggio, tiro. Nella lista compaiono altri movimenti non propriamente fondamentali, come il rimbalzo, il blocco ed altri, ma rappresentano alcuni degli aspetti più significativi del gioco. L'attacco,infine, non si basa su giocatori di ruolo specifici, ma è anch'esso di squadra. Ogni giocatore può sfruttare o meno diverse possibilità: tiro da fuori, penetrazione, gioco spalle a canestro e così via. Solitamente si seguono determinati schemi, studiati in modo da adattarsi ad ogni tipo di difesa che la squadra avversaria attua. La difesa ,invece,è un mezzo tecnico fondamentale per vincere le partite e misura il grado di maturità dei giocatori. Tecnicamente la si può suddividere in tre settori di applicazione: difesa sul portatore di palla; difesa sul giocatore senza palla; difesa ai rimbalzi. Inoltre la squadra può difendere a uomo oppure a zona, attuando o meno il pressing o il raddoppio sul portatore di palla. Differenza sostanziale tra la difesa ad uomo e quella a zona sta nel fatto che la prima segue lo spostamento del giocatore mentre la seconda quello della palla. Al prossimo sport! Virginia Lorenzini Pag. 25 Un evento da osservare con attenzione Il 20 marzo 2015 abbiamo assistito ad uno spettacolo eccezionale ,la nona eclissi totale di Sole del XXI secolo. L'eclissi maggiore, della durata totale di 2 minuti e 46,9 secondi, è stata visibile alle coordinate 64°25'54"N, 6°38'48"W, nel mare del Nord a nord delle isole Fær Øer, alle ore 9:46:47 UTC . L'ombra parziale è invece stata visibile in tutta Europa, oltre che nell' Africa occidentale e del nord, in Medio Oriente, in Russia e Kazakistan. L'allineamento di Sole-Luna-Terra ha determinato quella che è stata battezzata "marea del secolo". In Francia vi è stato un valore di 119 su una scala massima di 120: presso il Mont Saint-Michel il mare ha raggiunto i 14 metri d'altezza qualche ora dopo il massimo dell'eclissi. A Venezia la marea ha raggiunto i 75 cm (circa 20-25 centimetri in più della media). Successivamente all'eccezionale alta marea, si è verificata anche un'equivalente bassa marea estrema. In Olanda e Belgio l'oscuramento è stato dell'80%. In Italia il Sole è stato oscurato dal 67% al 39%, a seconda della latitudine di osservazione. Vi propongo un'interessante tabella. Città Inizio (UTC+1) Massimo (UTC+1) Oscura mento Fine (UTC+1 ) Ancona 9:27:13 10:35:19 56,31% 11:46:56 Aosta 9:22:32 10:30:11 67,32% 11:41:58 Bari 9:29:24 10:36:40 46,93% 11:47:07 Bologna 9:25:30 10:33:35 60,59% 11:45:26 Cagliari 9:16:06 10:22:15 51,65% 11:32:58 Campobasso 9:26:27 10:33:57 50,51% 11:44:57 Firenze 9:24:27 10:32:22 59,15% 11:44:08 Genova 9:22:28 10:30:12 62,99% 11:42:01 Milano 9:24:13 10:32:09 64,88% 11:44:03 Napoli 9:25:06 10:32:18 49,40% 11:43:09 Palermo 9:47 10:26:41 44,36% 11:36:30 Perugia 9:25:05 10:32:57 56,50% 11:44:35 Pescara 9:26:50 10:34:38 53,01% 11:45:56 Potenza 9:27:13 10:34:19 47,12% 11:44:48 Reggio Calabria 9:24:30 10:30:14 41,62% 11:39:33 Roma 9:23:45 10:31:16 53,76% 11:42:38 Torino 9:21:59 10:29:36 65,62% 11:41:24 Trento 9:27:19 10:35:38 64,09% 11:47:33 Trieste 9:30:05 10:38:37 60,35% 11:50:26 Venezia 9:28:02 10:36:25 61,44% 11:48:17 Pag. 26 CHE COS'E' UN' ECLISSI ? L'eclissi di Sole si verifica quando c'è l'oscuramento totale o parziale del sole da parte della Luna . La luna deve essere in fase di novilunio . L'eclissi totale si vede solo in una superficie molto limitata . Mentre l'eclissi parziale è visibile su un territorio molto più vasto . Mediamente si verifica un' eclissi solare ogni due anni . Difficilmente ci sono 2 eclissi totali in un anno . Un'eclissi parziale si ha quando la Luna non è perfettamente allineata con la Terra e il Sole e quindi l'ombra lunare non giunge alla superficie terrestre Fasi di un'eclissi parziale • Primo contatto esterno: la Luna entra nel disco solare. • Culmine: la Luna ha raggiunto il massimo dell'eclissi il quale può essere considerato come la minima distanza angolare fra i due corpi visti da un osservatore sulla Terra. • Secondo contatto esterno: la Luna esce parzialmente dal disco solare. Fasi di un'eclissi totale • Primo contatto esterno: il profilo vero della Luna è tangente esternamente al bordo del Sole. • Primo contatto interno: il profilo lunare vero è tangente internamente a quello solare; inizia la totalità. • Totalità: è chiamata anche fase massima o di massimo oscuramento della luce del Sole. • Secondo contatto interno: termina la totalità. • Secondo contatto esterno: il profilo vero lunare Luna è tangente esternamente al disco del Sole; termine dell'eclissi. E per concludere vi voglio dare qualche utile suggerimento. Durante le eclissi parziali è opportuno osservare il Sole con qualche filtro o maschera, perché gli occhiali da sole non sono sufficienti e altrimenti la luce solare può causare danni anche gravi agli occhi . Ramin Afzali Pag. 27 Che cosa sarebbe successo se... Storie di guerra sul mare La Battaglia di Tsushima (II parte) Miei carissimi lettori, oggi riprendiamo da dove ci eravamo lasciati. Vi parlerò della seconda parte della battaglia di Tsushima,quella che ritengo più divertente in quanto rappresentò una vera Odissea (letteralmente) per i due Grandi Ufficiali della Marina russa che dovettero raggiungere l'altra parte del Mondo per cercare di concludere una guerra ,male iniziata, contro l'Impero del Sol Levante. A proposito, erano in molti a pensare che sarebbe stato più opportuno concluderla quella guerra, peccato che gli “strateghi da salotto” di San Pietroburgo non fossero della stessa opinione! Il governo di Nicola II temeva di perdere la faccia a livello mondiale. In tutti gli ambienti della Marina si fantasticava sulle grandi avventure che questa squadra avrebbe affrontato durante il viaggio per raggiungere il luogo della sua ecatombe (non può esistere termine più appropriato). Questo viaggio sarebbe entrato nella Storia. La cosa che più sorprende non è tanto il fatto che la Seconda Squadra del Pacifico si sarebbe fatta annientare dalla flotta combinata Giapponese, ma che la flotta russa ci fosse arrivata al completo!!! Il 30 aprile 1904, il granduca Alessio, ministro della Marina dello Zar, annunciò la costituzione della Seconda Squadra del Pacifico che avrebbe dovuto lasciare il Baltico alla fine di Luglio per arrivare nel mar Giallo dopo 5 mesi. Il comando fu affidato al Vice Ammiraglio Zinovij Petrovic Rozestevenskij, la cui flotta era composta principalmente da 5 corazzate, armate di 305 tutte, in fase di allestimento a Kronstadt. Il comandante stesso era un brillante ufficiale di Stato Maggiore, intelligente e volitivo, ma senza esperienza di comando in mare su grandi unità. Egli si confidava poco con i suoi collaboratori, e non peccava certo di eccesso di immaginazione;insomma era il prototipo di ufficiale al quale si poteva chiedere tutto. E fu proprio così! Infatti egli si lanciò a testa bassa nel combattimento lungo la rotta che lo portava a Vladivostock. Si espose coraggiosamente ai colpi furenti dei suoi avversari e ,gravemente ferito, dopo due ore di combattimento riprese un attimo conoscenza giusto per confermare gli ordini precedentemente impartiti :«Prora su Vladivostock, rotta Nord, 23° Est» . Come se nulla fosse accaduto!! Il viaggio cominciò male, ancor prima di iniziare. Rozestevenskij non poté salpare dal Baltico prima del 14 ottobre 1904 (se ricordate la partenza era stata fissata per Luglio); gli equipaggi non erano addestrati. Pag. 28 Che cosa sarebbe successo se... «Si addestreranno in mare » - aveva replicato il comandante; l'Ammiragliato aveva deciso di fornirgli unità navali extra rispetto a quelle previste. «Queste navi sono obsolete, non voglio dei ”ferri da stiro” nella mia flotta, preferisco una flotta numericamente inferiore ma efficiente ed omogenea » era stata l'ennesima replica di Rozestevenskij . Due corazzate minori, tre incrociatori leggeri e i cacciatorpediniere passarono per il Canale di Suez al comando dell'ammiraglio Felkersam. Per le corazzate e il trasporto truppe passare dal Canale era fuori discussione! Non era una buona idea quella di correre il rischio che s'incagliassero a causa del loro eccessivo pescaggio, quindi fecero il giro del Capo di Buona Speranza. Il punto di ritrovo era il Madagascar per attraversare poi ,insieme, l'Oceano Indiano. Dal golfo di Finlandia a Port Arthur, per la via del Capo, sono poco meno di 18.000 miglia marine (poco meno di 34.000 km). Non c'era una sola base russa lungo tutto il tragitto; solo basi francesi, freschi alleati della Russia. . . Tuttavia i regolamenti internazionali vietavano ai neutrali di accogliere nei loro porti ,per più di 24 ore ,unità di nazioni belligeranti;ma il governo di Tokyo e ,soprattutto, quello di Londra, non mancarono di far pressione su Parigi affinché i regolamenti fossero rispettati. Anche i tedeschi avevano alcune basi molto interessanti e, nonostante la loro neutralità, fornirono ai russi un grande aiuto. La Hamburg-Amerika Linie aveva concesso al governo di San Pietroburgo il noleggio di novanta carboniere. E furono proprio queste ultime che si distribuirono lungo tutto il percorso per assicurare l'indispensabile rifornimento di combustibile alle unità russe. Il viaggio era iniziato molto male! Appena arrivata fuori dagli stretti della Danimarca, la nave officina Kamciatka subì un'avaria ai motori. Il 26 ottobre Rozestevenskij dette la fonda a Vigo ,dove lo attendevano ,come convenuto, 6 carboniere tedesche. . . affiancate da agenti della polizia incaricati di notificare l'autorizzazione al rifornimento nelle acque territoriali spagnole. A Tangeri, dove il gruppo Felkersam doveva separarsi dal grosso della flotta, un vento di levante rallentò i rifornimenti. La cosa positiva fu che il sultano del Marocco ignorasse ufficialmente lo stato di guerra tra la Russia e il Giappone e di conseguenza non potesse che osservare la Legge del Profeta,la quale prescrive di accogliere il viandante come un ospite sacro e di circondarlo di ogni premura. Peccato che a Dakar, il 12 novembre, Rozestevenskij avesse ricevuto a bordo della sua ammiraglia il tenente di vascello, imbarazzatissimo, che gli chiedeva di effettuare i rifornimenti fuori dalle acque territoriali spagnole. Era una minaccia o c'era dell'altro? Le stesse difficoltà furono trovate a Libreville! Pag. 29 Che cosa sarebbe successo se... Il primo dicembre la flotta non fu autorizzata a risalire l'estuario del Gabon, ma nelle calme piatte equatoriali poté comunque effettuare il rifornimento. Rozestevenskij e Felkersam si incontrarono ,come programmato, in Madagascar ma furono costretti a dare fonda e restare lì per oltre due mesi e mezzo. Inutile dire che l'umore degli uomini era “sotto le scarpe”, nessuno nutriva più fiducia in questa spedizione. Proviamo ad immaginare l'atmosfera irrespirabile dei ponti affollati dove gli equipaggi attendevano il sonno. . . Per tre settimane il Mondo intero aveva perso ogni traccia della Seconda squadra,quella di Nebogatoff ! Dove era finita? Avrebbe imboccato il canale della Sonda? Avrebbe aggirato l'Australia? Ricomparve semplicemente e in tranquillità nello stretto di Malacca, dove il suo passaggio non poteva rimanere inosservato. Apro una piccola parentesi.Russi e Giapponesi avrebbero potuto essere in condizioni di parità numerica, di addestramento e di potenza di fuoco, ma Togo avrebbe sempre e comunque vinto, in quanto l'ammiraglio giapponese era perfettamente a conoscenza dei movimenti della flotta dello Zar,dato che ogni singola testata giornalistica esistente non faceva altro che parlare della grande odissea russa. Togo sapeva benissimo che, dopo la caduta di Port Arthur, la destinazione non poteva essere che Vladivostock. Quindi non si fece cogliere impreparato. Altro dettaglio interessante.Felkersam morì il 25 maggio, ma solo i marinai della sua nave ammiraglia ne erano a conoscenza e furono minacciati per ottenerne il silenzio ed evitare che il loro morale precipitasse ulteriormente. Il Primo contatto tra le unità fu stabilito alle 06:45 del 27 maggio 1905; 15 minuti prima Togo sulla sua ammiraglia, la Mikasa, aveva alzato l'insegna dell'ordine “Partenza”. Idzumi, incrociatore leggero dell'ammiraglio Katokoa, rilevò la Suvaroff . Alle ore 9:00 le flotte si erano avvistate vicendevolmente. Nebogatoff ne approfittò per ordinare ai suoi uomini “Posto di combattimento”; nel frattempo i giapponesi si , ammiraglia di erano portati a sinistra della loro posizione. Alle ore 14:08, la Suvaroff Rozestevenskij, aprì il fuoco seguita da tutta la divisione. Togo si limitò a subire; voleva assolutamente portarsi ad almeno 6.000 metri di distanza dalle navi russe prima di contrattaccare. La risposta non tardò ad arrivare. L'ammiraglio giapponese prese bene la mira e il tiro ebbe gravi effetti sulla Osslyablia, devastata da un grande incendio a bordo. Il fuoco giapponese si concentrò poi sulla Aleksander III e sulla Suvaroff. Nebogatoff , trovatosi in netta inferiorità, fece alzare l'insegna “Seguitemi” e riuscì ad allontanarsi. Pag. 30 Che cosa sarebbe successo se... Dopo un breve inseguimento, Togo fu ben lieto di lasciare spazio alle sue torpediniere, che non fecero mancare nulla agli avversari. All'alba del 28 maggio, Nebogatoff si trovò la strada sbarrata lungo la via per Vladivostock. In netta inferiorità il russo ,alla testa di cinque bastimenti, mandò a riva il segnale del codice internazionale “Mi arrendo”. «Sono un vecchio di oltre sessant'anni » dichiarò qualche minuto prima di consegnare la sua spada al vincitore. «Non m'importa se sarò fucilato, almeno avrò salvato voi giovani, coloro che un giorno, ricostruiranno l'onore e la gloria perduta della Marina russa »- «Le vite di questi 2.500 giovani imbarcati vale più della mia ». Queste furono le sue ultime parole quando fu chiamato dinnanzi alla corte marziale. Il bilancio della battaglia si rivelò impressionante. Su otto corazzate russe, sei erano state affondate e due catturate, e delle trentasette unità che si erano presentate, ventidue erano scomparse, sei si erano arrese e altre sei avevano dovuto farsi traghettare in un porto neutrale. Solo tre navi avevano raggiunto Vladivostock.Tra le file giapponesi le perdite furono minime: tre corazzate fuori uso e tre torpediniere affondate. I russi firmarono la resa a Porthsmouth negli Stati Uniti. L'intervento del presidente degli Stati Uniti Theodore Roosevelt costrinse i russi a cedere Port Arthur e Sakhalin. Come ci insegna la Storia, i Russi nel giro di poco tempo dovettero pagare un prezzo ben più grande della sconfitta di Tsushima. Quella disfatta ebbe un terribile impatto sul morale delle truppe dello Zar. La flotta del Mar Nero si trovò a combattere un avversario ben più temibile della flotta Nipponica, la rivoluzione d'Ottobre. Nel mese di Luglio ,il porto di Odessa fu sede di sanguinose rivolte; i marinai della corazzata Potemkin solcarono il Mar Nero seminando il terrore dopo aver massacrato gli ufficiali e alzata la bandiera rossa. Particolare curioso: Nebogatoff e Rozestevenskij erano stati condannati a morte, ma misteriosamente le loro pene furono commutate. Altro particolare curioso: all'atto della resa l'ammiraglio Togo aveva rifiutato la spada di Nebogatoff affermando che per lui era stato un onore combattere con un così degno “Samurai”. Tuttavia Tsushima ha lasciato nella Storia una grande impronta,perché ha dimostrato che in una guerra navale possono essere consegnate navi, cannoni, piazzeforti ma nessuno viene disonorato se ammaina la sua bandiera dopo aver combattuto valorosamente. Questo è tutto ciò che avevo da raccontarvi sulla battaglia di Tsushima. Secondo voi, cari lettori, la situazione poteva cambiare e volgere a favore dei Russi? Con questo numero si concludono, per il momento, le nostre “Storie di guerra sul mare” ci rivediamo a Settembre con altre avventure. Grazie a tutti. Marco Nesi Pag. 31 Le strategie per ottenere delle buone foto OCCHIO alla FOTO Il paesaggio La grotta dell'Orso,Colle val d'Elsa Questa foto è stata scattata al Sentierelsa di Colle val d'Elsa , utilizzando una fotocamera digitale Pentax di 8 mega pixel. In questa parte dell'Elsa l'acqua è più limpida rispetto ad altre zone del fiume. Per ottenere un'immagine abbastanza luminosa e chiara ho inquadrato per una decina di secondi e poi ho effettuato diversi scatti tra cui scegliere la foto migliore. Ho poi utilizzato il trucchetto molto banale di tenere ferma la fotocamera dopo la scatto per almeno 3/4 secondi, per evitare che la foto venisse mossa o sfuocata. Questa foto non è stata modificata con nessun programma. Pag. 32 Le strategie per ottenere delle buone foto Il fiume Elsa visto dal ponte di S. Marziale Per scattare questa foto dal ponte di S. Marziale( vicino a Gracciano), ho utilizzato la stessa fotocamera digitale; ma ho adoperato uno zoom per inquadrare bene gli alberi che rendono particolarmente suggestivo il fiume . Questo scatto è stato fatto d' Estate in una giornata molto soleggiata. CONSIGLI PER FOTOGRAFARE I PAESAGGI. • • • avere un colpo d'occhio artistico per scegliere i luoghi migliori da fotografare . scegliere la luce giusta è fondamentale per la fotografia;una zona non molto bella può sembrare fantastica se possiede una buona luminosità o viceversa . fotografare l'orizzonte al centro in modo che nell'immagine si possa vedere in basso il paesaggio e in alto il cielo oppure fotografare per 2/3 il paesaggio e per 1/3 il cielo in modo che la visione del paesaggio sia abbastanza proporzionale ed equilibrata . Comunque scattare foto di paesaggi non è difficile come si può pensare,basta solo avere un po' di pazienza e tanta passione. Ramin Afzali Pag. 33 Il mio migliore amico a 4 zampe Il San Bernardo Miei carissimi amanti del mondo canino, oggi vi voglio parlare di una razza grande, nobile ed eroica, sto parlando del San Bernardo. Il San Bernardo è conosciuto come un cane docile e naturalmente incline ad aiutare chi è in difficoltà e per questo viene usato per il salvataggio sulle Alpi e per la Pet-therapy. Inoltre appartiene ad una razza che risale ai tempi dell'antica Roma,tanto che alcune testimonianze ci dimostrano che questi splendidi animali,o meglio i loro antenati dei mastini simili al San Bernardo, venivano utilizzati come cani da guardia sulle principali arterie stradali dell'impero. Tuttavia è verso il 1660 d. C. che, presso l'ospizio del Colle San Bernardo, viene creata la razza di quelli che sarebbero poi divenuti i veri San Bernardo, usati dai monaci di questo ospizio come cani guida per i pellegrini che passavano di lì per attraversare il valico che univa la Svizzera con l'Italia. Nei primi anni del XX° secolo questa razza ebbe un vero e proprio boom, spopolando in tutta Europa; tanto che, addirittura, vennero proposti degli incroci con altre razze tra cui il Mastino inglese. Così ,come accadde per il Leonberger , l'ideologia nazista ha causato notevoli danni ai San Bernardo in quanto anche questa era rimasta vittima della “ purezza della razza” che Hitler promuoveva a tutti i livelli. Fu grazie all'impegno di un grande cinofilo italiano, Antonio Morsiani, che siamo riusciti a salvarli. Probabile discendente del mastino, il San Bernardo è un cane a pelo corto, ma ne esistono anche delle varianti a pelo lungo, nate dall'unione con il Terranova. Questo incrocio fu voluto in quanto ci si era resi conto che l'eccessiva consanguineità degli esemplari presenti all'interno dell'allevamento dell'Ospizio aveva recato notevoli danni genetici a questa razza. Ancora oggi, il San Bernardo a pelo corto è ritenuto migliore,soprattutto per quanto riguardo il soccorso sulla neve. -Sfatiamo un mitoQuanti di noi pensando al San Bernardo se lo immaginano con la botticella di liquore legata al collo? Beh! Penso un po' tutti, in maniera molto innocente. . . Vi comunico che questa è solo una leggenda! Questo cane non ha mai portato liquori, bensì sacche o borse contenenti scorte alimentari e acqua. Pag. 34 Il mio migliore amico a 4 zampe Forniamo qualche dato tecnico, giusto per mettervi al corrente delle caratteristiche fisiche del San Bernardo. Questo simpatico quadrupede, ha un altezza che oscilla tra i 65 cm e gli 80 cm al garrese per le femmine e dagli 80 cm ai 90 cm per i maschi; il peso che va dagli 85 ai 100 kg. Il suo naso è uno tra i più sviluppati in assoluto; infatti riesce a percepire l'odore dell'uomo anche sotto 6 metri di neve; inoltre la pelle cadente che ha nei pressi della bocca, è dovuta ad una strana conformazione della mascella. È inevitabile, quando si parla di San Bernardo, non pensare ad un inconveniente:la bava. . . Quindi, se mai decidiate di mettervene in casa uno, ricordatevi sempre di avere a portata di mano un panno per asciugargli la bava. Grazie alla secolarità degli incroci, il San Bernardo è una delle poche razze canine che ha perso completamente il suo istinto predatorio e ciò ,come accennato prima, la rende eccellente sia da compagnia sia per la pet-Therapy. Riassumendo: Ambiente: Questo è una razza che rientra tra i Molossoidi, quindi c'è bisogno di tanto spazio Salute: come molti cani di taglia grande ha una speranza di vita media di 14 anni purtroppo in vecchiaia tende a soffrire di problemi cardiaci. Toelettatura: Per la varietà a pelo lungo si raccomanda la spazzola tura due-tre volte a settimana, per quella a pelo corto solo una volta. Educazione: questo cane si presta in maniera eccezionale ad essere addestrato, anche se tende a stancarsi velocemente. Famiglia: ottimo animale da compagnia, soprattutto con i bambini; sa essere dolce, buono e affettuoso soprattutto con il suo padrone, resta un cucciolone per sempre. Carissimi lettori questa è l'ultima razza di cui vi parlerò di questo anno, spero che la rubrica sia stata di vostro gradimento. “Il mio Migliore amico a 4 Zampe” vi aspetta il prossimo anno con altri meravigliosi cani. Grazie a tutti! Marco Nesi Pag. 35 I Consigli di Andrea Autore: Rick Riordan Titolo della serie: Percy Jackson e gli Dei dell'Olimpo Titolo del libro:La battaglia del labirinto Anni di pubblicazione: 2005,2006,2007 Editore: Arnoldo Mondadori La guerra tra gli dei dell'Olimpo e i Titani è alle porte, e ancora una volta il Campo Mezzosangue è in pericolo: gira voce che Luke e il suo esercito siano a un passo dall'invasione. E se i confini del Campo non fossero sicuri come una volta? Per difendersi, Percy, Annabeth e Grover devono addentrarsi nel Labirinto di Dedalo che forse nasconde una via d'accesso al Campo. Un tempo a Creta, e ora nel sottosuolo nordamericano, il Labirinto è un mondo sotterraneo che nasconde pericoli e insidie indicibili, e gli insegnamenti di Quintus, il nuovo istruttore di tecniche di combattimento, si rivelano preziosissimi. Percy e i suoi amici lotteranno con nemici sempre più potenti e terrificanti, scopriranno la verità sulla scomparsa del dio Pan e dovranno scontrarsi con il terribile segreto custodito da Crono. L'ultima sfida ha inizio! E questa è solo la prima delle battaglie..... Autore: Rick Riordan Titolo della serie: Percy Jackson e gli Dei dell'Olimpo Titolo del libro:Lo scontro finale Anni di pubblicazione: 2005,2006,2007 Editore:Arnoldo Mondadori Al Campo Mezzosangue Percy Jackson e i suoi amici si sono preparati tutto l'anno per la battaglia contro i Titani sapendo che le probabilità di vittoria sono minime. L'armata di Crono è infatti più forte che mai, soprattutto da quando si sono arruolati nelle sue file alcuni dei e semidei traditori , accrescendo il suo potere. Mentre gli dei sono impegnati a contenere l'assalto del mostruoso Tifone, Crono avanza verso New York, dove il Monte Olimpo, apparentemente incustodito, aspetta solo di essere espugnato. Sarà compito di Percy e del suo agguerrito seguito di semidei fermare l'ascesa del Signore del Tempo e difendere la divina dimora dalle sue brame. Ma non sarà la sola minaccia che dovrà affrontare, perché l'attesa profezia che grava sul suo sedicesimo compleanno si avvererà. E mentre per le strade di Manhattan si combatte una guerra per la salvezza del Mondo, Percy si troverà faccia a faccia con un terribile presentimento, il nemico più forte contro cui sta lottando è il proprio destino... Andrea Verdiani Pag. 36 VIGNETTE e non solo In un manicomio ci sono due pazzi; uno è lo schiavo e l’altro il boss. Il boss dice al suo schiavo: « Recati all’entrata del manicomio e controlla il cancello per organizzare la fuga. Se il cancello è alto scaveremo un buco sotto, se è basso lo scavalchiamo.» Il servo si reca al cancello e torna sconsolato dicendo al capo:«Non possiamo scappare perché non c’è il cancello.» Il ragionier Pieri si reca nell’ufficio del direttore e con tono triste chiede: « Direttore, mi scusi, potrei prendere il posto del ragionier Rossi, che è venuto a mancare qualche settimana fa ?» Il Direttore lo guarda e dice: « Pieri, questo dovrebbe chiederlo al custode del cimitero ! » Un ubriaco esce da una cabina telefonica e dice ad un signore che stava per entrare: «Non si disturbi, quest’ascensore è rotto.» Il Sole dice alla Luna: « Luna ti vedo un po' pallida !» La Luna di rimando: « Per forza! Perché non ti fai tutte le notti che faccio io?» Cruciverba enigmistico 1) Si mette durante il sorpasso = il dito medio 2) Si dice entrando = mani in alto! 3) Si fa dopo un litigio = autopsia 4) si indossa nelle occasioni speciali = passamontagna 5) si fa al mercato = portafoglio Pag. 37 Gli Indovinelli della Sfinge I miei ossequi a tutti voi. Permettetemi di presentarmi, io sono la Sfinge, figlia di Tifone e di Echidna. Ho sempre avuto la passione per gli indovinelli, in passato sono stata la guardia della porta della città di Tebe. Solo Edipo riuscì a risolvere i miei quesiti. Ridestata dal mio sonno millenario sono qui per sfidare il vostro intelletto. Riuscirete mai a rispondere correttamente? 1. Si mette in tavola, si taglia ma non si mangia. Cosa sono? 2. Ho i capelli biondi come il mare, che il vento accarezza e fa ondeggiare . . . Cosa sono? 3. Faccio i tuffi, ma non mi bagno. Chi sono? 4. Puoi sentirmi, ma non puoi né vedermi, né toccarmi. Cosa sono? 5. Ho i denti, ma non li uso per mangiare? Cosa sono? La Sfinge Soluzioni del numero di Febbraio: 1) Uovo 2) Io 3) Stelle 4) Una rana 5) Il chiodo 6) Albero Pag. 38 Cruciverba crittografato ( PIDI) 1 2 3 4 5 6 8 9 3 6 7 5 9 11 5 12 13 11 3 10 10 1 9 1 12 5 9 6 9 7 5 12 5 8 5 9 7 12 3 3 6 11 1 6 7 9 10 3 1 2 5 9 7 1 2 1 7 5 7 1 10 1 7 3 6 9 3 6 6 7 1 11 5 6 12 14 1 15 12 9 4 3 12 3 4 6 5 9 15 7 12 5 5 3 10 7 3 3 3 C O N 14 5 7 3 16 12 1 9 10 8 2 11 3 8 9 9 9 3 11 La Voce del Leone Redazione Afzali R.; Checcucci D. Klyusyk C.; Laurino T.; Giacomini F. Li Perni L.; Lorenzini V.; Lucà N. Petito G.; Prodan D. Santonastaso R.; Socha O. Spedale A.;Verdiani A.; Xhaferi D. Collaborazioni esterne Marco Nesi