Si pubblica il n° 7-8 de La Voce del Leone

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Si pubblica il n° 7-8 de La Voce del Leone
La Voce del Leone
I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi
Anno IX
n° 7-8 Aprile-Maggio 2015
Brooklyn
il ponte dei tre record
La Voce del Leone
contatti:Facebook.com/giornalinoLaVocedelLeone
Anno IX n°7-8 Aprile-Maggio 2015
Blog: La-voce-del-leone 1.webnode.it
IN QUESTO NUMERO:
3 Una giornata speciale
4 Un premio “speciale”
5 Una tragedia annunciata 7
6 Una sentenza che fa
discutere
Milano assediata
13-14 Notizie dall'Istituto
15-16 Notizie dall'Istituto
Caterina II di Russia
2
Editoriale
38 Cruciverba crittografato
17 Psycotest
19-20 La UEFA Champions
League
18 La Tecnologia
25-26 L'eclissi di Sole
Le nostre Rubriche:
35
33-34
31-32
10-12
36
8-9
21-24
27-30
37
I Consigli di Andrea
Il mio migliore amico a
OCCHIO alla FOTO
Le Grandi Biografie
LE VIGNETTE
Un giorno memorabile
a cura di Andrea Verdiani
4 zampe a cura di Marco Nesi
a cura di Ramin Afzali
a cura di Andrea Verdiani
a cura di Tommy Laurino
a cura di Daniel Prodan
La rubrica degli sport
a cura di Virginia Lorenzini
Storie di guerra sul mare a cura di Marco Nesi
Gli Indovinelli della Sfinge
a cura di La Sfinge
Pag. 2
Qualcosa di speciale
Questo è l'ultimo numero del IX anno del Leone ed esce con forte ritardo non solo
per gli impegni di fine anno della Redazione,studenti e non solo,ma anche per colpa,o
meglio, per merito dell'ennesimo premio vinto. Quest'anno ne abbiamo aggiunti due al
nostro palmares ed all'interno potrete leggere di entrambi,ma ciò che qui mi preme
sottolineare è che sono tutti e due frutto della partecipazione a concorsi nazionali di
giornalismo scolastico e quindi particolarmente prestigiosi e “speciali”. E speciale è il
premio che ci è stato assegnato,lo scorso 30 maggio,ad Avellino da una giuria
composta da giornalisti veri,quelli del “Mattino” di Napoli.
Dal settembre prossimo,con il primo numero,inizierà un percorso che ci porterà a
festeggiare il decennale de La Voce del Leone . È un traguardo importante per un
progetto che era partito,nel lontano 2006, quasi come una scommessa.
Avremo modo di parlarne anche perché,incrociamo le dita,ci sono molte novità in
ponte,ma non voglio anticipare nulla per scaramanzia;vi aggiornerò man mano che si
concretizzeranno.
Adesso,però,parliamo di questo numero che si arricchirà nei prossimi giorni di un
supplemento interamente dedicato all'edizione 2015 di Euroschoolsport.
Alessia,la nostra inviata speciale a Maubeuge, ha fatto un bellissimo lavoro,molto
interessante, corposo e ricco di interviste che la Redazione ha deciso di offrire ai
suoi lettori separatamente dal numero presente. Questa scelta ha una duplice
valenza:valorizzare l'evento sportivo e non appesantire troppo il numero di AprileMaggio. Spero che la novità piaccia ai nostri lettori.
Prima di chiudere voglio dire due parole sui contenuti di questo numero doppio.
All'interno troverete,insieme alle consuete rubriche, articoli su due progetti molto
interessanti che la nostra scuola propone ai suoi studenti;si tratta degli “Stage
all'estero” curati dalla professoressa Milazzo e del “Corso di Design e Progettazione
del verde” della professoressa Vitale.
Poiché l'anno scolastico volge al termine e le vacanze incombono ne approfitto per
augurarvi una buona Estate e vi do appuntamento a Settembre.
Buona lettura!
Patrizia Davini
Pag.3
Una giornata speciale
Il 22 Aprile, al Palamontepaschi di ChiancianoTerme, si è svolto il Meeting per l'assegnazione
del premio "Giornalista per 1 giorno". La manifestazione era suddivisa in tre momenti: uno
mattutino, uno pomeridiano ed uno serale.
Nella prima parte, quella mattutina, si è svolta una
lezione di giornalismo tenuta da Alessandro di
Lievro, un giornalista del quotidiano "Repubblica " ,
il quale ci ha spiegato quali sono i trucchi del
mestiere,che cos'è il giornalismo e com'è
impostato un quotidiano. Di
seguito il comico
Marco Lui
ci ha fatto divertire ed anche
spaventare con una storiella. Lui ha partecipato a
show televisivi con Fiorello e ha condotto lo
"Zecchino d'oro " con Veronica Maya qualche anno fa.
Nella pausa pranzo siamo andati in un centro commerciale, poco distante dal Palamontepaschi,
dove abbiamo pranzato e fatto compere.
Nel pomeriggio abbiamo partecipato all'assegnazione
del premio "Giornalista per 1 giorno" e degli OSCAR".
La Voce del Leone ha ricevuto il premio “Giornalista
per 1 giorno” per la sezione “Varietà dei contenuti”.
Nella terza parte si è svolta con molta semplicità la
serata danzante, momento di felicità e festa per
tutti, bambini, ragazzi e perfino professori...
È stata una giornata molto piacevole e coinvolgente
anche perché per noi era tutto nuovo.
Era la prima volta che chi scrive partecipava al meeting Alboscuole ,anche se in precedenza
il nostro giornale aveva ottenuto
ottimi risultati nel 2012 e nel 2014.
Ringraziamo Alboscuole e il presidente
Ettore Cristiani che ci ha dato questa
bellissima opportunità.
Cristina Klyusyk
Roberta Santonastaso
Pag. 4
Un Premio “Speciale”
Il 29 maggio siamo partiti (Alessia,Andrea,Daniel,Noemi,la prof ed io) per Avellino in occasione
della premiazione del Concorso nazionale “Il miglior giornalino scolastico -Carmine Scianguetta “ ed
abbiamo scoperto piacevolmente che si trattava di un premio
“speciale”.
Siamo partiti dalla stazione ferroviaria di Poggibonsi alle ore
12:46 e dopo un'ora circa siamo arrivati a Firenze SMN per salire
sul treno delle 14:33 che ci avrebbe portato a Napoli. Dato che
avevamo una mezz'oretta di tempo abbiamo fatto pranzo con un
panino.
Per raggiungere Napoli abbiamo preso Italo,un treno ad alta
velocità,che raggiunge anche la velocità di 300 Km/h,tanto che
abbiamo raggiunto la nostra meta in 2 h e 30. La stazione di
Napoli è caotica quanto la città stessa,ma fortunatamente
l'autobus che ci avrebbe portato ad Avellino è partito poco tempo
dopo il nostro arrivo.Il bus che abbiamo preso era a due piani e
noi abbiamo viaggiato al piano superiore;ne è valsa la pena perché
abbiamo potuto gustare il paesaggio dominato dal Vesuvio. Arrivati ad Avellino,abbiamo raggiunto
l'albergo con un autobus urbano e per nostra fortuna la fermata giusta si trovava proprio di fronte
al nostro hotel. In albergo avevamo tre camere:una tripla per Andrea,Daniel e me ;una doppia per
Alessia e Noemi;una singola per la prof. Tutte erano fornite di parquet,TV e mini-bar. La nostra
aveva anche due terrazzine. Abbiamo cenato alle 20:30 e poi abbiamo fatto una passeggiata nei
dintorni.
Al mattino lo scuolabus dell'Istituto Comprensivo “Don Lorenzo Milani” di Manocalzati è venuto a
prenderci per portarci alla premiazione che si è svolta
proprio all'interno della suddetta scuola. Là abbiamo
trovato altre scuole,provenienti da tutta l'Italia, che
come noi sarebbero state premiate. Durante la cerimonia
abbiamo conosciuto dei ragazzi di Brescia ed altri di
Reggio Emilia con i quali poi abbiamo fatto parte del
viaggio di ritorno in scuolabus.
Quando è venuto il nostro turno siamo saliti sul palco
dove la dottoressa Flora Carpentiero,preside della
scuola,ci ha dato la coppa dopo aver letto la motivazione
del premio “speciale” che avevamo vinto.
È stato
emozionante!!
Siamo ripartiti per Napoli alle 15:00,dopo aver pranzato ad Avellino con un'ottima pizza ed il
viaggio di ritorno è andato bene,senza ritardi ed inconvenienti. Siamo arrivati a Poggibonsi alle ore
21:14,stanchi ma soddisfatti.
Ci siamo davvero divertiti.
Ramin Afzali
Pag. 5
Una tragedia annunciata
Può un essere umano decidere il destino di altre persone? O tutto accade per volere del fato?
In questi ultimi mesi si è discusso a proposito del disastro aereo che ha sconvolto il mondo intero.
Lo scorso 24 marzo l'Airbus A320–200 con scalo Barcellona – Düsseldorf, è precipitato sulle Alpi di Provenza
in Francia, provocando la morte di 150 passeggeri, comprensivi anche dell'equipaggio, che si trovavano a bordo
dell'aereo.
Andreas Guenter Lubizt, il copilota responsabile dello schianto, era originario di Montabaur e aveva alle spalle
630 ore di viaggio. Egli ha deliberatamente causato l'incidente: lo conferma l'analisi dei contenuti della seconda
scatola nera, ritrovata una decina di giorni dopo l'incidente.
“Una prima lettura del congegno mostra che Andreas ha usato il pilota automatico per far scendere l'aereo fino a
un'altitudine di 100 piedi, ovvero 30 metri. Diverse volte durante la discesa egli ha cambiato la regolazione del
pilota automatico per aumentare la velocità del velivolo” si legge in una dichiarazione della BEA, l'ufficio
francese di inchiesta ed analisi per la sicurezza dell'aviazione civile.
Secondo quanto riferito dalle autorità tedesche, Lubitz aveva cercato informazioni su internet su possibili metodi
per il suicidio e sulle porte di sicurezza delle cabine di pilotaggio. Sappiamo inoltre da fonti certe che egli aveva
mentito ai medici presso cui era in cura da diversi
anni, garantendo loro di essere in malattia, mentre
invece continuava a lavorare.
Non ci sono dubbi sul fatto che Lubitz abbia tenuto
nascosto il suo stato di salute. Egli soffriva infatti di
depressione, molto probabilmente a causa di un
incidente stradale che lo aveva coinvolto
precedentemente. L'uomo aveva subito danni agli
occhi, e risulta, infatti, che da quel momento
vedesse spesso “buio intorno a lui”. A causa di ciò,
il 27enne assumeva il Lorezapam, un farmaco che
viene prescritto ha chi soffre di attacchi di panico.
Si suppone che Lubitz 93 secondi prima
dell'impatto tentò di cambiare la rotta, ma non ci riuscì poiché il pilota automatico rimase in funzione. Sarà stata
la paura per la morte a fargli cambiare idea e tentare di modificare le sorti di questo inevitabile destino?
Possiamo solo supporlo.
La cosa certa è che il comandante Patrick Sonderheiner tentò più volte di fermare il collega.
Egli era rimasto chiuso fuori dalla cabina di pilotaggio e cercò invano di aprire la porta di sicurezza della cabina,
che era stata chiusa volontariamente da Lubitz, per fermarlo. Ma a nulla valsero le sue suppliche.
Del comandante sappiamo che aveva oltre dieci anni di esperienza: oltre 6000 ore di volo, la maggior parte delle
quali passate proprio su Airbus. Ma la cosa più importante è che viene considerato un eroe per aver almeno
provato a fermare questa strage.
Deana Xhaferi
Pag. 6
Una sentenza che fa discutere
7 aprile 2015: Quanto compiuto dalle forze dell'ordine italiane nell'irruzione alla Diaz il 21 luglio 2001
"deve essere qualificato come tortura". "Questo risultato non è imputabile agli indugi o alla negligenza
della magistratura, ma alla legislazione penale italiana che non permette di sanzionare gli atti di tortura e
di prevenirne altri", scrivono i giudici.
Lo ha stabilito la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che ha condannato l'Italia non solo per il pestaggio subito,
durante il G8 di Genova, da uno dei manifestanti, Arnaldo Cestaro
autore del ricorso, ma anche perché mancante di una legislazione
adeguata a punire il reato di tortura, un vuoto legislativo che ha
consentito ai colpevoli di restare impuniti.
Arnaldo Cestaro, veneto, all'epoca dei fatti aveva 62 anni e rimase
vittima del violento pestaggio operato da alcuni agenti di Polizia
durante l'irruzione nella sede del Genova Social Forum. L'uomo, il
21 luglio 2001, era il più anziano dei manifestanti presenti nella
scuola Diaz di Genova. Gli agenti lo sorpresero mentre dormiva, gli
ruppero un braccio, una gamba e dieci costole. Nel ricorso, portato
avanti dagli avvocati Nicolò e Natalia Paoletti, Joachim Lau e Dario
Rossi, Cestaro afferma che quella notte fu brutalmente picchiato
dalle Forze dell'Ordine tanto da dover essere operato e sopportarne
ancora oggi le conseguenze. Nel ricorso la vittima ha sostenuto che i colpevoli di quanto ha subito avrebbero
dovuto essere punite adeguatamente, ma che questo non è mai accaduto perché le leggi italiane non prevedono il
reato di tortura o reati altrettanto gravi.
I giudici gli hanno dato ragione in toto, decidendo all'unanimità che lo stato italiano ha violato l'articolo 3 della
Convenzione dei diritti dell'uomo che recita: "Nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti
inumani o degradanti". La Corte di Strasburgo ha stabilito dunque che il trattamento che è stato inflitto al
ricorrente deve essere considerato come "tortura". Ma nella sentenza i giudici sono andati oltre, affermando che
se i responsabili non sono mai stati puniti è soprattutto a causa dell'inadeguatezza delle leggi italiane, che quindi
devono essere cambiate. La mancata identificazione degli autori materiali dei maltrattamenti è dipesa, accusano
poi i giudici, "in parte dalla difficoltà oggettiva della Procura a procedere a identificazioni certe, ma al tempo
stesso dalla mancanza di cooperazione da parte della Polizia". Nella sentenza si sottolinea quindi che la mancata
considerazione di determinati fatti come reati, non permette allo Stato, anche in prospettiva, di prevenire
efficacemente il ripetersi di possibili violenze da parte delle forze dell'ordine. In particolare per quanto riguarda il
caso di Cestaro, "aggredito da parte di alcuni agenti a calci e a colpi di manganello", la Corte parla di "assenza di
ogni nesso di causalità" fra la condotta dell'uomo e l'utilizzo della
forza da parte della polizia nel corso dell'irruzione nella scuola e di
maltrattamenti "inflitti in maniera totalmente gratuita" e
qualificabili come "tortura"; reato per il quale non può essere
prevista quella prescrizione che ha salvato anche i pochi
responsabili delle violenze di quei giorni finiti sotto processo.
L'azione avviata da Cestaro assume particolare rilevanza poiché è
destinata a fare da precedente per un gruppo di ricorsi pendenti.
L'Italia dovrà versare a Cestaro un risarcimento di 45mila euro. “I
soldi non risarciscono il male che è stato fatto. E’ vero, è un primo
passo quello di oggi, ma mi sentirò davvero risarcito solo quando lo
Stato introdurrà il reato di tortura”, afferma Cestaro, “Oggi ho 75
anni ma non cancellerò mai l’orrore vissuto. Ho visto il massacro in diretta, ho visto l’orrore del nostro Stato.
Dopo quindici anni, le scuse migliori sono le risposte reali, non i soldi ”.
Le sentenze della Corte europea dei diritti umani sui fatti avvenuti a Genova dopo il G8 non sono ancora finite.
Davanti ai giudici di Strasburgo pendono altri due ricorsi presentati da 31 persone per i pestaggi e le umiliazioni
ai quali furono sottoposti nella caserma di Bolzaneto. La Corte non ha ancora deciso ufficialmente quando
emetterà le sentenze, ma fonti di Strasburgo affermano che non tarderanno molto ad arrivare.
Noemi Lucà
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Milano assediata mentre si apre l'EXPO 2015
Il primo maggio 2015 si è dato il via ad un evento tanto atteso da tutto il mondo: l'Expo 2015
di Milano che chiuderà i battenti il 31 ottobre 2015. Ma è iniziato in una Milano blindata nella
quale, alla cerimonia di apertura si è aggiunto il corteo
dei “ No Expo”. E dopo un avvio sostanzialmente calmo
sono arrivati anche i temuti scontri e le contestazioni
dei black bloc. A tal proposito migliaia sono partiti da
piazza XXIV maggio per la "May Day Parade". Molti
gli striscioni e le bandiere contro Expo e contro il
governo Renzi. Alcuni manifestanti hanno imbrattato
le vetrine di banche con vernice, mentre altri hanno
tirato su i cappucci e acceso alcuni fumogeni.
Hanno anche intonato cori di protesta mentre la
manifestazione proseguiva con il percorso "obbligato" per le camionette della Polizia che
sbarravano l’accesso alle altre strade.
Circa 200 "incappucciati" si sono staccati dal corteo principale e hanno iniziato a lanciare
bottiglie, sassi e petardi contro le vetrine e le forze dell'ordine, che hanno risposto con gli
idranti. Poi il delirio: cestini divelti, fumogeni e lacrimogeni,
auto incendiate e black bloc scatenati.
In corso Magenta i manifestanti, tutti a volto coperto,
vestiti di nero e armati di bastone, hanno organizzato un
cordone anti polizia e preso a martellate tutte le vetrine.
Decine di bombe carta sono state fatte esplodere dai No
Expo in largo Paolo d’Ancona lanciandole contro le forze
dell’ordine, mentre molti manifestanti fuggivano.
I black bloc hanno anche dato fuoco alla sede della BNL e le fiamme hanno invaso tutto il
palazzo. La polizia ha cominciato quindi a caricare i
manifestanti e il corteo è stato disperso con lancio di
lacrimogeni. Gli accessi della stazione “Cadorna” sono
stati chiusi. Un manifestante minorenne è stato bloccato
e trascinato via da due agenti.
Altri sono stati identificati e fermati. Undici agenti sono
stati feriti nel tentativo di sedare i disordini.
Insomma una vera follia che ha rappresentato un incubo
per la cittadinanza milanese.
Noemi Lucà
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Un giorno memorabile
ovvero personaggi ed eventi della Storia
24 maggio 1883
Inaugurazione del ponte di Brooklyn
Per la prima volta, pedoni e veicoli passano sospesi sulle acque dell'East River da un sobborgo
all’altro della Grande Mela. Sono 150.000 i cittadini che attraversano a piedi, pagando un
centesimo ciascuno, il ponte di Brooklyn.
Sospeso sopra Est River per 125 metri e considerato da molti il ponte più famoso del Mondo, il
ponte di Brooklyn, che collega il quartiere di Brooklyn all'isola di Manhattan, ha compiuto nel
mese di maggio 132 anni.
Inaugurato il 24 maggio del 1883, opera prevalentemente in acciaio dell'ingegnere tedesco John
Augustus Roebling, è stato visto a suo tempo come un vero e proprio capolavoro. E' stato costruito
in 13 anni a un costo di 15,5 milioni di dollari (ovviamente di quel
tempo) e la sua realizzazione vide l’impiego di circa 600 operai.
Un'opera che non solo ha facilitato la vita degli abitanti di entrambe le
sponde, che prima per attraversare il fiume utilizzavano i battelli, ma
che ha letteralmente avvicinato due città ben distinte tra loro.
Non fu un'opera del tutto felice: pensate che durante la sua costruzione
morirono 27 operai, molti di embolia gassosa dopo le immersioni e
anche lo stesso Roebling perse la vita durante un incidente che
coinvolse l'attracco di un traghetto, salvo poi essere rimpiazzato dal
figlio Washington, anche lui ferito e paralizzato per un'embolia gassosa.
Dopo tutte queste vicissitudini abbastanza tragiche, il Ponte di
Brooklyn venne finalmente inaugurato il 24 maggio 1883.
Come potete vedere dalle foto, il Ponte di Brooklyn è formato da quattro cavi di acciaio fissati
su piastre poste all'interno di cupole di granito alte tre metri e situate alle estremità del ponte. I cavi
sono formati da filo d'acciaio galvanizzato con zinco,
indispensabile per far sì che resista al vento e alla pioggia. Il
Ponte di Brooklyn è dotato di diverse corsie per il traffico a
motore, in ambo le direzioni, mentre una passerella posta al
di sopra delle corsie per le
automobili e accessibili a est
della City Hall nel Park
Row/Centre Street permette di
attraversare il ponte a piedi in sicurezza. Sono poi stati realizzati alcuni
punti di osservazione al di sotto dei piloni di sostegno in pietra.
Attualmente il Ponte di Brooklyn vanta ben tre primati: è il più antico
ponte sull'East River a New York; è stato il primo ponte sospeso in
acciaio mai realizzato prima al mondo; quando venne inaugurato era il
ponte più lungo sulla faccia della Terra.
Inoltre, vorrei condividere con voi anche una particolare curiosità che lo riguarda!
Sapete come fu collaudato il ponte di Brooklyn?
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Un giorno memorabile
ovvero personaggi ed eventi della Storia
Ebbene, eccoci alla curiosità!
Si narra che nel 1883, all’approssimarsi dell’apertura del ponte, il più famoso showman
newyorkese dell’epoca, P.T. Barnum, si offrì di attraversare il ponte con la sua “truppa” di elefanti
(era un circense), per “collaudare” il ponte.
Rappresentazione della traversata degli elefanti per collaudare il Ponte di Brooklyn,
nel 1884.
In realtà in un primo momento le autorità bocciarono l’idea, ma un anno dopo, esattamente il 19
Maggio 1884, si tenne questa buffa quanto spettacolare attraversata. E fu così che alle 9:30 in
punto uno squadrone di 21 elefanti, 7 cammelli e 10 dromedari, arrivati in traghetto ai piedi del
Courtlandt-Street, attraversarono il ponte in fila, in una perfetta parata. Fu concessa la sfilata per
dimostrare al popolo (dubbioso) che il ponte era solido ed affidabile, a prova “di elefanti”!!
Rassicurando cosi il popolo, e contemporaneamente fu una grande trovata commerciale e
promozionale per il Museo di Barnum ed il suo spettacolo itinerante. Un equo scambio di favori,
come si suol dire “una mano lava l’altra”.
Certo, il metodo utilizzato è stato alquanto ironico, ma anche efficace, visto che il ponte continua
ad affascinare anche oggi, a distanza di 132 anni, grandi e piccini, diventando così una delle più
belle mete turistiche di New York e del mondo intero!
Daniel Prodan
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Le Grandi Biografie
Caterina II di Russia
Sofia Federica Augusta di Anhalt-Zerbst nacque il 21 aprile 1729 a Stellino, in Pomerania,
figlia di Cristiano Augusto di Anhalt-Zerbst, generale prussiano,
principe di Anhalt-Zerbst, e da Giovanna di Holstein-Gottorp, una
principessa tedesca.
Trascurata dalla madre, che le preferiva il fratello minore
Guglielmo Cristiano Federico, Sofia soffrì di questa condizione.
Successivamente, sebbene la sua famiglia non fosse di altissimo
lignaggio, Sofia e il fratello ricevettero un'educazione di ottimo
livello. Non particolarmente bella, fin da bambina si mostrò di
carattere vivace, estroverso, animata da una curiosità non
comune, con la quale, partecipando ai balli, ai banchetti e ai
salotti della nobiltà, sbalordì molti interlocutori.
Un episodio, in particolare, spinse la madre a contrastarne il
carattere pieno d'orgoglio: quando si presentò al cospetto di
Federico Guglielmo I di Prussia, la bambina si rifiutò di baciare l'orlo dell'abito del monarca
perché era troppo corto e dunque Sofia non riusciva a raggiungerlo. Educata da un precettore
protestante, la giovane Sofia non condivise mai la visione del mondo del precettore.
Nel 1744, a soli quindici anni, la zarina Elisabetta scelse Sofia come moglie per suo nipote
Pietro, che voleva designare come suo erede. Sofia, dopo la conversione alla religione
ortodossa, assunse il nome in "Caterina" (Ekaterina) con il
patronimico di Alekseevna, essendole imposto dai suoi padrini.
Il matrimonio si rivelò presto infelice: Pietro, uomo di carattere
violento e incline a ubriacarsi, si dimostrò ostile verso la moglie,
maltrattandola in pubblico. Caterina divenne ben presto popolare
presso molti potenti gruppi di opinione che si opponevano al marito.
Ignorata da questi, si dedicò alle letture che includevano anche
Voltaire, Diderot e Montesquieu, e si tenne informata sugli eventi
della Russia.
Nel 1762, subito dopo il trasferimento nell'appena eretto Palazzo
d'inverno a San Pietroburgo, Pietro salì al trono come Pietro III di
La zarina Elisabetta
Russia, ma le sue stranezze e la sua politica lo resero inviso
proprio a quei gruppi con i quali Caterina in precedenza aveva mantenuto e sviluppato buoni
rapporti.
Grigori Orlov, amante di Caterina, guidò una cospirazione per incoronarla.
Meno di sei mesi dopo la sua salita al trono, il 17 luglio 1762, Pietro III venne rinchiuso in
carcere dove morì.
Pag. 11
Le Grandi Biografie
La zarina si dimostrò fin da subito molto attenta alle condizioni di vita del suo popolo e fece
tesoro delle indicazioni di grandi illuministi quali Cesare Beccaria e Montesquieu,dei quali
aveva letto con attenzione le opere,tuttavia l 'unico settore
nel quale l'ispirazione illuministica influì sull'opera di Caterina
II fu quello dell'educazione e dell'assistenza sanitaria: case
di educazione furono istituite a Mosca e a Pietroburgo,
mentre nei capoluoghi furono aperte scuole anche per gli
adulti, si costruirono nuovi ospedali e le città furono obbligate
a provvedersi di medici e di farmacie.
Facendo riferimento agli scritti di Cesare Beccaria e
Montesquieu, Caterina redasse un documento di riforma del
sistema giudiziario. La commissione legislativa, a differenza
del nome, aveva ruolo consultivo e propositivo senza potere
alcuno.
Il suo scopo avrebbe dovuto essere quello di mettere in
evidenza i vari problemi proponendone soluzioni. La
commissione che rappresentava tutte le classi, tranne i servi della gleba (la maggioranza della
popolazione), fu sciolta prima che avesse concluso i lavori, probabilmente in seguito ad una
svolta conservatrice nella sua politica e, soprattutto, a causa dello scoppio della guerra
contro la Turchia.
Stanislao Poniatowski re di
Polonia
Caterina riorganizzò l'amministrazione delle gubernije conferendo ai governatorati un grande
potere sulle zone rurali nella prevenzione delle rivolte contadine. Questo processo fu
completato entro il 1775. La riforma creò province e distretti che erano maggiormente
gestibili rispetto ai governatorati. Nel 1785 Caterina pubblicò un editto che riconobbe alla
piccola nobiltà il diritto di presentare petizioni al trono, liberò i nobili dai servizi obbligatori
e dalle tasse, rese ereditaria la nobiltà e concesse ai nobili il pieno controllo sui servi che
vivevano sulle loro terre. In aggiunta Caterina donò terre della corona site in Ucraina ai nobili
più fedeli, dotandole anche di servi. Incoraggiò la Colonizzazione dell'Alaska e di altre aree di
recente conquista. Nel 1764 Caterina pose Stanislao Poniatowski, un suo precedente amante,
sul trono della Polonia. La Russia, in seguito, incorporò buona parte della Polonia come effetto
delle spartizioni concordate con Austria e Prussia (1772, 1793, 1795).
Caterina rese la Russia potenza dominante nel Medio Oriente dopo la guerra russo-turca del
1768 - 1774.
Il suo obiettivo era la spartizione dell'Impero Ottomano tra le potenze europee, seguendo lo
schema usato per la Polonia, ma questa volta la sua politica non ottenne il successo sperato.
Grazie alle indubbie doti del suo nuovo amante, Grigorij Aleksandrovc Potemkin (già messosi
in luce nel reprimere la rivolta di Pugacev), annesse la Crimea nel 1783, solamente nove anni
dopo che questa aveva ottenuto l'indipendenza dall'Impero Ottomano come risultato della
guerra russo-turca del 1768 - 1774.
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Le Grandi Biografie
Anche in seguito a ciò l'Impero Ottomano dette inizio ad un'altra guerra, che durò dal 1787
al 1793 e che terminò con il trattato di Jassy, nel quale trovarono legittimazione le pretese
russe sulla Crimea.
Sul teatro politico europeo Caterina giocò un importante ruolo svolgendo la funzione di
mediatrice durante la Guerra di successione bavarese (1778 - 1779) combattuta tra Prussia
ed Austria. Nel 1780 formò un gruppo incaricato di difendere dalla Gran Bretagna le navi
indipendenti durante la Rivoluzione Americana. Dal 1788 al 1790 la
Russia era impegnata in una guerra contro la Svezia, guerra in cui
Caterina si trovò opposta al cugino Gustavo III. La guerra iniziò in
seguito alle rivendicazioni svedesi sui territori del Baltico ceduti alla
Russia nel 1720. Convinti di sconfiggere rapidamente gli avversari, gli
svedesi subirono gravi perdite di uomini e di territori. Dopo l'ingresso
in guerra della Danimarca, nel 1789, le cose si misero davvero male per
gli svedesi che inaspettatamente, però,
riuscirono a passare
all'offensiva nel 1790. L'azione culminò con la battaglia di Svensksund
(oggi Routsinsalmi, in Finlandia) combattuta il 9 e 10 luglio 1790. La
flotta russa, comandata dal principe di Nassau, forte di 32 vascelli di
Grigorij Aleksandrovc
linea e 200 imbarcazioni d'appoggio con 1.200 cannoni e 14.000
Potemkin
marinai si scontrò con quella svedese comandata da Gustavo III in
persona, composta di 200 navi tra linea e appoggio, 1.000 cannoni e 12.500 marinai. I russi si
trovarono subito in difficoltà ad usare le artiglierie a causa del mare agitato, problema che
non avevano gli svedesi le cui navi erano ancorate. Al termine della battaglia i russi avevano
subito perdite da 50 a 60 navi e 9.500 marinai. Gli svedesi persero solo 6 navi ma un numero
di marinai tra 6.000 e 7.000. La guerra si concluse con un trattato firmato il 14 agosto 1790
che sancì il ritorno di tutti i territori contesi alle nazioni d'origine.
Come ho accennato poco fa Potemkin aveva contribuito a sedare la rivolta organizzata dal
ribelle Emel'jan Ivanovič Pugačëv . A questa vicenda si è ispirato il
grande scrittore russo
Aleksàndr Sergéevič Puškin
nel suo famoso
romanzo “La figlia del capitano”, nel quale racconta la storia dell'amore
tra due giovani, Pëtr Andréevič Grinëv (giovane ufficiale dell'esercito) e
Mar'ja ,chiamata affettuosamente Maša, la figlia del capitano della
fortezza Belogórskaja, nella steppa distante poco più di quaranta verste
da Orenburg. Il romanzo, ricco di colpi di scena, si conclude a San
Pietroburgo quando Pëtr,condannato come traditore, viene graziato proprio
dalla zarina Caterina II.
Vi consiglio di leggerlo.
Andrea Verdiani
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NOTIZIE dall' ISTITUTO
Dopo aver sudato sette camicie siamo riusciti a mettere in atto il corso di
formazione per il Design e la Progettazione del verde.
Il corso si divide in tre livelli, divisi in tre anni.
Organizzato dalla Prof.ssa Vitale, si prevede l’interessamento di molte persone
specialmente del corso Costruzione Ambiente e
Territorio, presso l’istituto Roncalli.
Il corso ha suscitato interesse anche all’esterno
dell’istituto stesso in cui si svolgerà il corso,
ricevendo iscrizioni anche da Siena e provincia.
Il progetto di cui stiamo parlando è una vera
occasione per ricevere una certificazione
importante ad un prezzo più che abbordabile
visto che se preso all’esterno della scuola,ha un costo di circa 4000,00 €.
Il prezzo del corso non è ancora stato
fissato, ma si prevede un costo che
varia in funzione delle iscrizioni.
E’ da tenere presente che nell’intera
regione Toscana non sono presenti
altri corsi come questo, organizzato
da un Istituto Superiore e questo può
solo valorizzare il progetto.
Le iscrizioni sono già aperte e si concluderanno il 20 Settembre, per
ulteriori informazioni non esitate a contattare via mail
la prof.sa Vitale
([email protected]) oppure anche via Whats App al numero 3465336575Gennaro Petito.
Si allega il programma dello svolgimento del corso con le materie che si
apprenderanno nei tre anni.
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Istituto d’Istruzione Superiore “G. Roncalli”- Poggibonsi
I ANNO
Materie d’insegnamento
- Storia dell’Arte Contemporanea e dei Costumi 1
- Storia del Design 1
- Metodologia della Progettazione
- Architettura degli Interni 1
- Sociologia dei Processi culturali
- Fotografia 1
- Grafica e Modellistica
Durata del Corso: ottobre/maggio
II ANNO
Materie d’insegnamento
- Storia dell’Arte Contemporanea 2
- Architettura degli Interni 2
- Fotografia 2
- Progettazione del Verde / Restauro (a scelta)
- Fondamenti di Marketing Culturale
- Design Sostenibile
- Grafica e Modellistica
III ANNO
Materie d’insegnamento
- Fenomenologia delle Arti Contemporanee
- Architettura degli Interni 3
- Lighting Design
- Allestimento Spazi Espositivi e Artistici
- Antropologia Culturale
- Progettazione del Verde / Restauro (a scelta)
- Grafica e Modellistica
CONTATTI : mail: [email protected]
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NOTIZIE dall' ISTITUTO
Due progetti interessanti: "Youlmob" e "Crossart"
Con grandissimo piacere, siamo liete di annunciarvi che quest'anno la nostra Scuola si è
aggiudicata dei finanziamenti europei per degli stage all'estero. I progetti "Youlmob" e
"Crossart", concedono l'opportunità a 36 ragazzi del nostro Istituto, tra cui Alessia ed io, di
fare degli stage formativi nelle destinazioni proposte. Durante l'estate e l'autunno, i ragazzi
delle classi quarte vi soggiorneranno per un
mese, le classi quinte per tre. Le mete
proposte ,tra le quali potevano esprimere una
preferenza, sono: Francia, Spagna, Portogallo,
Malta e Irlanda. Gli studenti saranno
accompagnati da un docente.
I tirocini
saranno effettuati, prevalentemente, in
aziende, enti e associazioni di eccellenza nei
settori culturale e turistico. Questo progetto
è nato principalmente per i settori economici
e turistici, ma è stato possibile estenderlo
anche al Liceo delle Scienze Applicate e al
CAT grazie ad alcune materie di studio:
Inglese, Storia dell’Arte e Disegno. Naturalmente, per gli studenti del settore economico è
più facile trovare una posizione in azienda (data l' esperienza di stage), ma comunque anche
gli altri stanno ricevendo offerte. Noi andremo, rispettivamente, a Perpignan, in Francia, e a
La Coruña, in Spagna. Obiettivo principale dei due progetti è fare un confronto tra le
strategie lavorative all’estero e in Italia.
Ovviamente, la coordinatrice del progetto non può che essere la mitica professoressa
Filomena Milazzo, che ringraziamo calorosamente per il lavoro svolto.
Noi ragazzi saremo monitorati attraverso le attività che siamo tenuti a svolgere sulla
piattaforma regionale di web Learning TRIO, e poi valutati sulla base del sistema europeo di
crediti (ECVET). Per le selezioni, i candidati sono stati sottoposti a un colloquio attitudinale,
dove hanno approfondito aspetti del proprio curriculum (in Italiano e in Inglese) e della
lettera di accompagnamento, dove motivavamo il nostro desiderio di prendere parte a questa
esperienza. Oltre a questa documentazione, chi ne era in possesso, poteva allegare
certificazioni linguistiche e dell'uso del computer, attestati di volontariato, ecc. per i quali si
è ottenuto un punteggio. Più passa il tempo e più la voglia di partire aumentano e ad alcuni
cresce anche un po' di paura, perché, potete ben capire che saranno sottoposti a una dura
prova, ma soprattutto saranno messi a dura prova anche l’autonomia e lo spirito di
adattamento; tanto che sempre più spesso ci chiediamo come sarà la convivenza con altri
ragazzi di altre scuole. La comunità europea, inoltre ci concederà un budget che dovremmo
imparare a gestire per coprire le spese sul posto.
Pag. 16
NOTIZIE dall' ISTITUTO
La responsabile del progetto, la prof Milazzo, ha aperto una pagina Facebook "Roncalli
Mobility 2015", dove tutti noi ragazzi siamo invitati a postare commenti e foto inerenti al
nostro soggiorno all'estero.
Di là dalla paura iniziale che possiamo un po' avere, dato il distacco da tutte le nostre
consuetudini, l'entusiasmo generale è alle stelle.
Nel numero di Settembre troverete i reportage del nostro soggiorno.
Di seguito, l'elenco dei ragazzi che partiranno:
3°A Turistico: Eleonora Cozzi, Sibilla Marrone;
4° A Relazioni Internazionali per il Marketing: Graziella Costanza, Eleonora Di Stefano, Doina
Grazzi, Elisa Lemma, Eva Mascagni;
4°B Relazioni Internazionali per il Marketing: Noemi Lucà, Agnese Pertici, Paolo Guggiari;
3°A Meccanica: Davide Checcucci;
4°A Liceo delle Scienze Applicate: Licia Galgano;
4°B Liceo delle Scienze Applicate: Alessia Spedale;
4°A Costruzioni Ambiente e Territorio: Gianni Bandinelli, Matteo Penna;
4°A Amministrazione Finanza e Marketing: Damiano Baldini, Rebecca Tanzini;
5°B Liceo delle Scienze Applicate: Lorenzo Di Puorto, Giulia Volpini ed Edoardo Martini;
5°A Relazioni Internazionali per il Marketing: Barbara Assistenti, Samantha Ragazzo, Teresa
Zullo;
5°B Relazioni Internazionali per il Marketing: Luca Amosi, Gabriele Brancato, Amsadou Kante;
Sara Occhipinti
5°A Amministrazione Finanza e Marketing: Daniele Corti, Giulia Iozzi, Giulia Massimo, Harizay
Anxhela, Francesca Sarcina, Massimiliano Tognazzi;
5° B Amministrazione Finanza e Marketing: Elisa Bindi;
5° B Costruzioni Ambiente e Territorio: Selina Binde, Marco Di Marzio.
Alessia Spedale
Noemi Lucà
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Psyco-test
Sei spontaneo?
1) Sei a una festa di compleanno e ti stai annoiando. Che cosa fai?
a) Organizzi una partita a basket
b) Ti annoi con gli altri
c) Dici che devi andare a casa e parti
2) Quante parole ti vengono in mente sul tema cioccolata. Scrivile qui sotto. Hai 30 secondi.
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3) Incontri il tuo/a ragazza/o dei sogni in un supermercato. Che cosa fai?
a) Le/Gli rimani vicina/o e speri che ti noti
b) Le/gli domandi dov'è l'espositore di giornali e inizi un discorso
c) La/lo segui fino a casa per capire dove abita
4) Tu sei a un concerto. Improvvisamente tutti quelli che vogliono cantare salgono sul palco.
Cosa fai?
a) Vorresti salire, aspetti però troppo e il palco è già pieno
b) Tu hai paura e vai velocemente in ultima fila
c) Questa è la tua chance. Salti sul palco e cominci a cantare
Risultati
1) Sei del tutto spontaneo e non pensi alle conseguenze.
Questo a volte può anche essere un errore.
2) Rifletti volentieri più a lungo prima di andare in contro ad una decisione.
Non ti piace fare errori. Chiedi consigli ad amici e genitori, prima di fare qualcosa.
3) Sei un po' ansioso. Spesso aspetti troppo prima di prendere una decisione
Andrea Verdiani
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La tecnologia
Oggi voglio parlarvi della TECNOLOGIA del terzo millennio.
La tecnologia viene usata ogni giorno per scopi personali: il “cellulare” serve per telefonare ma anche
per “messaggiare” con chi vuoi; la “televisione”, la si usa per vedere:film, serie TV, reality, cartoni
animati, show...; il “computer” è uno strumento utilizzato per vari scopi ,dal lavoro alla scuola con
l'informatica, e a casa per cose personali.
Insomma, riassumendo, le tecnologie sono il motore principale del mondo evoluto.
La tecnologia del primo computer risale agli anni 30 e arriva fino ad oggi con Windows 8, Linux,
Mac...Anche l'invenzione del televisore è degli stessi anni;ma oggi ci siamo superati creando la
televisione in 3D, in HD (High Definition) e in UHD (Ultra High Definition). Il telefono, inventato a
metà del XIX secolo forse da Innocenzo Manzetti e perfezionato da Antonio Meucci, fu poi
brevettato nel 1876 da Bell, ma la questione è ancora controversa;tuttavia ormai il telefono ha
superato se stesso con l'invenzione dell'Iphone 6, Samsung Galaxy s6, che costano quasi 800 euro
.Anche la macchina a energia solare o elettrica è un esempio di innovazione tecnologica e quindi la
Tecnologia ha fatto un passo gigante nell'innovazione e farà molte altre di scoperte utili nel futuro.
Negli ultimi decenni la tecnologia è diventata parte integrante della vita quotidiana, modificando
radicalmente il nostro stile di vita.
Cinema 3D :La recente diffusione del cinema 3D nelle sale cinematografiche, funziona con la
tecnologia IMAX ed ha messo in contatto il pubblico con le nuove idee di cinematografia. Inizialmente
in questi cinema venivano proiettati solo documentari prodotti con speciali sistemi di ripresa. Negli
ultimi anni, però, sono stati prodotti in questo formato anche film commerciali. Il peso medio di una
pellicola girata in IMAX è di 260 kg.
Schermi LCD: La tecnologia usata nei televisori e nei cellulari e negli i Pod/i Phone si basa sui cristalli
liquidi, una scoperta che risale al 1800 circa. I televisori LCD sono sottili e leggeri e richiedono meno
energia elettrica per poter funzionare.
Televisione Digitale: Dopo gli schermi a cristalli liquidi, la rivoluzione non sarebbe stata completa
senza il rapido sviluppo della TV digitale. Il sistema prevede la digitalizzazione dell'intero processo
che inizia nello studio televisivo, prosegue con i pannelli di controllo e i metodi di memorizzazione,
passa per i sistemi di trasmissione e termina con la ricezione dei singoli apparecchi televisivi.
Chiave USB: Anche se la chiave USB (Universal Serial Bus) è apparsa nei negozi da meno di 10 anni,
questo piccolo dispositivo di archiviazione che non ha bisogno di batterie è diventato il mezzo più
diffuso per il trasporto e l'archiviazione temporanea di dati. Alcune chiavi USB attualmente in
commercio posseggono una memoria di 256 GB.
Fotocamera:La parola "fotografia" viene da 2 parole greche che, unite, significano "scrivere con la
luce" (phos "luce" e graphè " disegno,scrittura). Il dispositivo specializzato è detto macchina
fotografica o fotocamera.
Navigazione satellitare:
La navigazione satellitare (incarnata dal
Global Positioning System
statunitense) permette di rilevare la propria posizione in qualunque punto del Pianeta, grazie ad un
piccolo ricevitore portatile. Sviluppata originariamente per scopi militari, oggi è diffusa ampiamente
tra la popolazione civile.
Fabrizio Giacomini
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La UEFA Champions League
La UEFA Champions League (UCL) è una delle competizioni sportive più importanti, è ambita da
tutti i più grandi calciatori ed è nata nel 1955.
Inizialmente era un torneo ad eliminazione diretta, ad
eccezione della finale che da sempre è disputata in
gara unica; mentre i turni precedenti (sedicesimi,
ottavi, quarti di finale, semifinali) prevedevano
partite di andata e di ritorno. In caso di parità del
punteggio aggregato (somma del punteggio delle reti
segnati dalle due squadre tra andata e ritorno) era
prevista una terza partita ,lo spareggio, da giocare in
una nazione diversa da quelle delle squadre
contendenti. Tale formula è rimasta praticamente immutata per oltre trent'anni,salvo
l'introduzione ,nei primi anni Settanta, della regola del fuorigioco in luogo della partita di
spareggio, dei tempi supplementari e degli eventuali calci di rigore per le situazioni di parità
aggregata con punteggi speculari. Il primo cambiamento significativo,invece, è stato apportato
nella stagione 1991-1992 quando sono stati previsti, in luogo dei quarti di finale e delle semifinali,
due gruppi di qualificazione all'italiana composti di quattro squadre ciascuno. Il pubblico dimostrò
di gradire la novità, tanto che nella stagione 1992-1993 l'UEFA diede a questi nuovi
raggruppamenti il nome UEFA Champions League, registrandone il logo e l' inno ufficiale. Questo
trofeo è chiamato anche "Coppa dei campioni", non solo per le evidenti difficoltà da affrontare
per vincere la competizione, ma soprattutto perchè le squadre partecipanti sono le vincitrici dei
campionati nazionali.
La formula attuale
Nel 2009,la riforma della competizione ha cambiato il sistema dei turni preliminari. Le squadre
ammesse direttamente ai gruppi sono 32: i campioni d'Europa; le prime tre classificate dei tre
migliori campionati nazionali; le prime due squadre delle nazioni collocate dal 4º al 6º posto del
ranking; i campioni delle federazioni collocatesi fra il 7º e il 12º posto. I dieci posti residuali sono
attribuiti attraverso quattro turni preliminari di andata e ritorno ad eliminazione diretta. Cinque
posti sono riservati ai vincitori dei campionati nazionali minori, che devono affrontare
,obbligatoriamente, almeno due turni di qualificazione; a questi se ne aggiunge un terzo per le
federazioni collocate dal 16º posto in giù, e un quarto per i sei Paesi più piccoli. Altri cinque
ingressi sono riservati,invece,alle peggiori piazzate dei quindici
campionati migliori. In questo caso si svolgono solo due turni
preliminari, dal primo dei quali sono esclusi i Club delle cinque
migliori nazioni. Le quindici squadre eliminate negli ultimi due turni
preliminari accedono comunque alla UEFA Europa League
;le
cinque eliminate al terzo turno sono obbligate ad affrontare
l'ultimo turno preliminare dell'Europa League, mentre le dieci
eliminate al quarto turno accedono direttamente alla fase a gironi.
Nessun cambiamento sostanziale è stato fatto per la formula della competizione vera e propria,
confermata sino al 2015. Sono stati stabiliti solo piccoli ritocchi al calendario.
Pag. 20
Infatti gli ottavi si svolgono nell'arco di un mese (4 partite a settimana) mentre ,dal 2010, la
finale si svolge di sabato per agevolare l'afflusso del pubblico all'atto conclusivo della
manifestazione, in uno stadio determinato un paio di anni prima.
Nel 2015 la finale di Berlino per la prima volta verrà' disputata il 6 giugno, probabilmente per
consentire alle eventuali finaliste di concludere il proprio
torneo nazionale senza dover operare anticipi o posticipi.
La squadra vincitrice della Champions League ritira la
coppa al termine della cerimonia di premiazione e la
riconsegna al quartier generale della UEFA due mesi prima
della finale della stagione successiva. La UEFA consegna
comunque un facsimile della coppa alla società vincitrice
che ,dal 2009, ha le stesse dimensioni del trofeo originale. Fino al 2008, le squadre capaci di
aggiudicarsi tre tornei consecutivi o cinque in tutto, ovvero quelle insignite del multiple-winner
badge[5] , introdotto nella stagione 2000-2001, potevano trattenere il trofeo originale.
Solo cinque società detengono il trofeo originale:
•Real Madrid (Spagna): 10 titoli (dal 1955-1956 al 1959-1960, 1965-66, 1997-1998, 1999-2000,
2001-2002 e 2013-2014), cinque dei quali consecutivi.
•Milan (Italia): 7 titoli (1962-63, 1968-69, 1988-89, 1989-90, 1993-94, 2002-03, 2006-07).
•Liverpool (Inghilterra): 5 titoli (1976-1977, 1977-1978, 1980-1981, 1983-1984 e 2004-2005).
•Bayern Monaco (Germania): 5 titoli (dal 1973-1974 al 1975-1976, 2000-2001 e 2012-2013), tre
dei quali consecutivi.
•Ajax (Paesi Bassi): 4 titoli (dal 1970-1971 al 1972-1973 e 1994-1995), tre dei quali consecutivi.
Mentre sto scrivendo l'unica squadra Italiana ancora in corsa per la conquista della coppa è la
Juventus, arrivata fino ai quarti. Ha giocato l'andata
della sfida, vincendo per 1-0 grazie al goal da rigore
siglato Arturo Vidal e ora staremo a vedere il ritorno
come andrà a finire.
Ormai è notizia certa,la Juventus giocherà la finale il 6 giugno 2015 !
In bocca al lupo ai Bianconeri,giocatori e non.
( NDR.)
Arrivederci a Settembre
Gennaro Petito
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La rubrica degli sport
IL BASKET
La Pallacanestro, conosciuta anche come Basket (abbreviazione del termine in lingua inglese
basketball),è il secondo ,ovviamente dopo il Baseball, passatempo praticato dagli statunitensi.
È uno sport di squadra in cui due team ,di cinque
giocatori ciascuno, si affrontano per segnare con una
palla nel canestro avversario, secondo una serie di
regole prefissate. Ideatore del Basket è stato nel 1981
James Naismith, medico ed insegnante di educazione
fisica canadese che lavorava a Springfield . Dalla fine
del XIX secolo si è poi diffuso in tutto il Mondo, grazie
all'attività
di
propaganda
della
Federazione
Internazionale Pallacanestro, fondata nel 1932. È sport
olimpico dalla XI Olimpiade che si tenne a Berlino nel
1936. Esso divenne popolare negli Stati Uniti in
brevissimo tempo attraverso la rete degli ostelli YMCA
e gli allievi di Naismith ne divennero i “missionari” viaggiando per il Mondo per portare il
messaggio cristiano e riuscendo a coinvolgere i giovani nel nuovo gioco. Nel 1946 fu fondata negli
USA la National Basketball Association (NBA), con lo scopo di organizzare le squadre
professionistiche e rendere il Basket più popolare. Nel resto del mondo, la diffusione si
incrementò con la nascita della Federazione Internazionale. In Europa, la Pallacanestro ebbe una
particolare risonanza e soprattutto in Unione Sovietica raggiunse livelli tanto alti da essere
competitivi con gli Stati Uniti. Nelle competizioni ufficiali le partite di Pallacanestro al coperto
vengono solitamente giocate in grandi impianti multidisciplinari detti Palazzetti dello Sport, il cui
soffitto deve essere ad una altezza di almeno 7 m dal campo di gioco. In passato, era consentito
giocare in campi all'aperto, ma ormai è quasi ovunque vietato per gli incontri ufficiali.
Il campo di gioco è un rettangolo largo 15 metri e lungo 28,ma esistono delle deroghe per i campi
più piccoli già esistenti e solo per competizioni
locali;tuttavia il
regolamento FIBA
prevede,comunque, 14 metri di larghezza per 26 metri di lunghezza minimo, il pavimento ,di legno
(obbligatorio per le competizioni più importanti),gomma o sintetico,è delimitato da linee che
devono essere larghe 5 centimetri, ben visibili e ,possibilmente,bianche. La linea perimetrale
delimita il campo ma non ne fa parte. Attorno ci deve essere una zona larga almeno 2 metri e priva
di ostacoli. All'interno del campo di gioco, ci sono altre linee,anch'esse bianche e larghe 5 cm:
• quella centrale divide il parquet in due parti uguali e si deve estendere per 15 cm fuori dalla
linea perimetrale.
• il cerchio centrale deve avere un diametro di 3,6 metri.
• la linea del tiro libero deve essere lunga 3,6 metri e distante 5,8 metri da quella
perimetrale sotto il canestro e centrata rispetto alla larghezza del campo (il suo punto
medio si trova sull'immaginaria retta che unisce i punti medi delle linee di fondo).
• le semicirconferenze delle lunette di tiro libero devono avere un raggio di 1,8 metri e sono
tracciate partendo dal punto medio della linea del tiro libero;
Pag. 22
La rubrica degli sport
• la zona rettangolare, posta nei pressi del canestro, detta area dei tre secondi, ha la base di
4,8 metri e la lunghezza coincide con la linea del tiro libero (le linee che delimitano questa
zona appartengono all'area dei tre secondi, eccetto la linea di fondo).
• le linee delle tacche, che delimitano gli spazi per il rimbalzo, sono tracciate sul bordo
esterno dell'area dei tre secondi, individuando il luogo in cui possono posizionarsi i cinque
rimbalzisti durante un tiro libero.
• all'interno dell'area dei tre secondi vi è un semicerchio 1,30 m. di raggio avente origine
dalla proiezione a terra del centro del canestro, che delimita la zona di non sfondamento.
• la linea del tiro da tre punti, che delimita l'area del tiro da tre punti, è formata da una
semicirconferenza distante 6,75 m. dal canestro e da due linee parallele che si stendono
perpendicolarmente alla linea di fondo, con il bordo esterno a 0,90 m. dal bordo interno
delle linee laterali.
LA PALLA
La palla da basket, soprannominata "palla a spicchi", deve essere sferica, di cuoio,pelle ruvida, o di
materiale sintetico, in modo da facilitare la presa dei giocatori anche con le mani sudate e deve
essere anche della giusta durezza. Solitamente è di colore
arancione-marrone con le linee nere, ma nelle varianti per i
playground è spesso variopinta. Le palle indoor ed outdoor
differiscono anche per i materiali di cui sono ricoperte.
Secondo il regolamento, il pallone può avere una circonferenza
che varia tra i 72,4 cm (competizioni femminili) ed i 78 cm
(competizioni maschili) ed un peso tra i 510 ed i 753 grammi.
Dalla stagione 2004-2005, la FIBA ha adottato un pallone disegnato dal designer italiano Giugiaro,
con delle strisce chiare accanto al classico arancione al fine di migliorarne la visibilità sia per i
giocatori sia per il pubblico.
VIOLAZIONI
Le violazioni più importanti sono:
•
Doppio palleggio
•
Palla accompagnata
•
Passi
•
3 secondi offensivi
•
5 secondi o Giocatore marcato da vicino
•
8 secondi
•
24 secondi
•
Ritorno della palla in zona di difesa o Infrazione di campo
•
Interferenza a canestro
•
Provenienza da fuori
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La rubrica degli sport
I FALLI
Il fallo è un'infrazione alle regole che può consistere nel contatto personale con un avversario e/o
in un comportamento antisportivo. I falli comportano una rimessa o dei tiri liberi (se il giocatore
che subisce il fallo stava tirando e ,dal 5º fallo di squadra in poi, per ogni quarto di gioco) per la
squadra avversaria.
Il fallo viene fischiato quando c'è un contatto irregolare con l'avversario. I più diffusi sono:
•
Fallo su tiro
•
Sfondamento
•
Fallo antisportivo o intenzionale
•
Fallo tecnico
•
Fallo da espulsione
•
Espulsione da rissa
I RUOLI
Playmaker: è colui che chiama gli schemi della squadra. Solitamente è il giocatore dotato di
maggiore rapidità e di migliore controllo di palla con entrambe le mani. Le caratteristiche
fondamentali di questo ruolo rimangono comunque la grande visione di gioco e la capacità di servire
i compagni con passaggi smarcanti. Negli Stati Uniti viene chiamato point guard. Di recente si sta
sviluppando la tendenza a scindere il ruolo di playmaker. Spesso un giocatore è incaricato di
portare la palla nella zona offensiva e di iniziare lo schema, tuttavia non è detto che sia proprio lui
che detta i ritmi dei suoi compagni. In diverse squadre di primo livello ci sono Ali Grandi o Centri
dotati di ottima visione di gioco che gestiscono l'intera azione offensiva da una prospettiva
più da fuori della linea da tre punti, come in passato.
diversa, spesso più vicina a canestro e non
Questa soluzione apre nuove prospettive nell'interpretazione del ruolo del playmaker e nell'approccio
offensivo della pallacanestro.
Pag. 24
La rubrica degli sport
Guardia tiratrice: è il giocatore dotato del miglior tiro. Spesso i compagni fanno blocchi al suo
difensore per permettergli di tirare più libero.
Ala piccola: questo ruolo è ricoperto solitamente da un giocatore molto dotato fisicamente e in
grado di marcare sia avversari più piccoli e veloci che più alti e pesanti. Per quanto riguarda
l'attacco talvolta egli viene definito "giocatore a due dimensioni", perché può essere in grado sia
di giocare lontano da canestro sfruttando il suo tiro dalla distanza, sia di prendere posizione vicino
al ferro se marcato da avversari più piccoli.
Ala grande o Ala forte: è uno dei giocatori più alti della squadra, ma non il più forte fisicamente.
Generalmente si tratta di un atleta di alta statura e con una discreta velocità di piedi. Nella
Pallacanestro del terzo millennio i top team tendono ad avere nel proprio roster ali forti con un
eccellente tiro da fuori, mentre in passato si preferiva puntare su forti rimbalzisti e giocatori
d'area.
Centro o Pivot: è il giocatore più alto e più pesante della squadra (in Europa i migliori raggiungono i
210 cm e i 120 kg; nella NBA i centri dominanti in media superano i 215 cm e i 130 kg). Questo
giocatore gioca nel cuore dell'area e i suoi movimenti palla in mano sono "spalle a canestro".
Sfruttando la sua mole deve prendere la maggior parte dei rimbalzi, cercare di stoppare gli
avversari e portare blocchi per liberare i propri compagni.
Questa suddivisione in ruoli standard è tipicamente americana, e spesso viene riportata
semplicemente con dei numeri ad indicare la posizione (da 1 a 5). Ovviamente non sempre i
giocatori in campo rispettano questa divisione ideale e, anzi, un buon giocatore può giocare in più
ruoli.
FONDAMENTALI E ALTRI MOVIMENTI IMPORTANTI
Alcuni movimenti nella Pallacanestro vengono chiamati fondamentali , e sono quelli su cui si basa
tutto il gioco. Nella definizione "stretta" i fondamentali sono : palleggio, passaggio, tiro. Nella lista
compaiono altri movimenti non propriamente fondamentali, come il rimbalzo, il blocco ed altri, ma
rappresentano alcuni degli aspetti più significativi del gioco.
L'attacco,infine, non si basa su giocatori di ruolo specifici, ma è anch'esso di squadra. Ogni
giocatore può sfruttare o meno diverse possibilità: tiro da fuori, penetrazione, gioco spalle a
canestro e così via. Solitamente si seguono determinati schemi, studiati in modo da adattarsi ad
ogni tipo di difesa che la squadra avversaria attua.
La difesa ,invece,è un mezzo tecnico fondamentale per vincere le partite e misura il grado di
maturità dei giocatori. Tecnicamente la si può suddividere in tre settori di applicazione: difesa sul
portatore di palla; difesa sul giocatore senza palla; difesa ai rimbalzi. Inoltre la squadra può
difendere a uomo oppure a zona, attuando o meno il pressing o il raddoppio sul portatore di palla.
Differenza sostanziale tra la difesa ad uomo e quella a zona sta nel fatto che la prima segue lo
spostamento del giocatore mentre la seconda quello della palla.
Al prossimo sport!
Virginia Lorenzini
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Un evento da osservare con attenzione
Il 20 marzo 2015 abbiamo assistito ad uno spettacolo eccezionale ,la nona eclissi totale di Sole del
XXI secolo.
L'eclissi maggiore, della durata totale di 2 minuti e 46,9 secondi, è stata visibile alle coordinate
64°25'54"N, 6°38'48"W, nel mare del Nord a nord delle isole Fær Øer, alle ore 9:46:47 UTC .
L'ombra parziale è invece stata visibile in tutta Europa, oltre che nell' Africa occidentale e del
nord, in Medio Oriente, in Russia e Kazakistan. L'allineamento di Sole-Luna-Terra ha determinato
quella che è stata battezzata "marea del secolo". In Francia vi è stato un valore di 119 su una scala
massima di 120: presso il Mont Saint-Michel il mare ha raggiunto i 14 metri d'altezza qualche ora
dopo il massimo dell'eclissi. A Venezia la marea ha raggiunto i 75 cm (circa 20-25 centimetri in più
della media). Successivamente all'eccezionale alta marea, si è verificata anche un'equivalente
bassa marea estrema. In Olanda e Belgio l'oscuramento è stato dell'80%.
In Italia il Sole è stato oscurato dal 67% al 39%, a seconda della latitudine di osservazione. Vi
propongo un'interessante tabella.
Città
Inizio
(UTC+1)
Massimo
(UTC+1)
Oscura
mento
Fine
(UTC+1
)
Ancona
9:27:13
10:35:19
56,31%
11:46:56
Aosta
9:22:32
10:30:11
67,32%
11:41:58
Bari
9:29:24
10:36:40
46,93%
11:47:07
Bologna
9:25:30
10:33:35
60,59%
11:45:26
Cagliari
9:16:06
10:22:15
51,65%
11:32:58
Campobasso
9:26:27
10:33:57
50,51%
11:44:57
Firenze
9:24:27
10:32:22
59,15%
11:44:08
Genova
9:22:28
10:30:12
62,99%
11:42:01
Milano
9:24:13
10:32:09
64,88%
11:44:03
Napoli
9:25:06
10:32:18
49,40%
11:43:09
Palermo
9:47
10:26:41
44,36%
11:36:30
Perugia
9:25:05
10:32:57
56,50%
11:44:35
Pescara
9:26:50
10:34:38
53,01%
11:45:56
Potenza
9:27:13
10:34:19
47,12%
11:44:48
Reggio
Calabria
9:24:30
10:30:14
41,62%
11:39:33
Roma
9:23:45
10:31:16
53,76%
11:42:38
Torino
9:21:59
10:29:36
65,62%
11:41:24
Trento
9:27:19
10:35:38
64,09%
11:47:33
Trieste
9:30:05
10:38:37
60,35%
11:50:26
Venezia
9:28:02
10:36:25
61,44%
11:48:17
Pag. 26
CHE COS'E' UN' ECLISSI ?
L'eclissi di Sole si verifica quando c'è l'oscuramento totale o parziale del sole da parte della
Luna .
La luna deve essere in fase di novilunio .
L'eclissi totale si vede solo in una superficie molto
limitata . Mentre l'eclissi parziale è visibile su un
territorio molto più vasto .
Mediamente si verifica un' eclissi solare ogni due anni .
Difficilmente ci sono 2 eclissi totali in un anno .
Un'eclissi parziale si ha quando la Luna non è
perfettamente allineata con la Terra e il Sole e quindi
l'ombra lunare non giunge alla superficie terrestre
Fasi di un'eclissi parziale
• Primo contatto esterno: la Luna entra nel disco solare.
• Culmine: la Luna ha raggiunto il massimo dell'eclissi il quale può essere considerato
come la minima distanza angolare fra i due corpi visti da un osservatore sulla Terra.
• Secondo contatto esterno: la Luna esce parzialmente dal disco solare.
Fasi di un'eclissi totale
• Primo contatto esterno: il profilo vero della Luna
è tangente esternamente al bordo del Sole.
• Primo contatto interno: il profilo lunare vero è
tangente internamente a quello solare; inizia la
totalità.
• Totalità: è chiamata anche fase massima o di
massimo oscuramento della luce del Sole.
• Secondo contatto interno: termina la totalità.
• Secondo contatto esterno: il profilo vero lunare
Luna è tangente esternamente al disco del Sole; termine dell'eclissi.
E per concludere vi voglio dare qualche utile suggerimento.
Durante le eclissi parziali è opportuno osservare il Sole con qualche filtro o maschera,
perché gli occhiali da sole non sono sufficienti e altrimenti la luce solare può causare
danni anche gravi agli occhi .
Ramin Afzali
Pag. 27
Che cosa sarebbe successo se...
Storie di guerra sul mare
La Battaglia di Tsushima
(II parte)
Miei carissimi lettori,
oggi riprendiamo da dove ci eravamo lasciati. Vi parlerò della seconda parte della battaglia di
Tsushima,quella che ritengo più divertente in quanto rappresentò una vera Odissea
(letteralmente) per i due Grandi Ufficiali della Marina russa che dovettero raggiungere
l'altra parte del Mondo per cercare di concludere una guerra ,male iniziata, contro l'Impero
del Sol Levante.
A proposito, erano in molti a pensare
che sarebbe stato più opportuno
concluderla quella guerra, peccato che
gli “strateghi da salotto” di
San
Pietroburgo non fossero della stessa
opinione! Il governo di Nicola II
temeva di perdere la faccia a livello
mondiale.
In tutti gli ambienti della Marina si
fantasticava sulle grandi avventure
che
questa
squadra
avrebbe
affrontato durante il
viaggio per
raggiungere il luogo della sua ecatombe (non può esistere termine più appropriato). Questo
viaggio sarebbe entrato nella Storia.
La cosa che più sorprende non è tanto il fatto che la Seconda Squadra del Pacifico si sarebbe
fatta annientare dalla flotta combinata Giapponese, ma che la flotta russa ci fosse arrivata al
completo!!!
Il 30 aprile 1904, il granduca Alessio, ministro della Marina dello Zar, annunciò la
costituzione della Seconda Squadra del Pacifico che avrebbe dovuto lasciare il Baltico alla
fine di Luglio per arrivare nel mar Giallo dopo 5 mesi. Il comando fu affidato al Vice
Ammiraglio Zinovij Petrovic Rozestevenskij, la cui flotta era composta principalmente da 5
corazzate, armate di 305 tutte, in fase di allestimento a Kronstadt.
Il comandante stesso era un brillante ufficiale di Stato Maggiore, intelligente e volitivo, ma
senza esperienza di comando in mare su grandi unità. Egli si confidava poco con i suoi
collaboratori, e non peccava certo di eccesso di immaginazione;insomma era il prototipo di
ufficiale al quale si poteva chiedere tutto. E fu proprio così!
Infatti egli si lanciò a testa bassa nel combattimento lungo la rotta che lo portava a
Vladivostock. Si espose coraggiosamente ai colpi furenti dei suoi avversari e ,gravemente
ferito, dopo due ore di combattimento riprese un attimo conoscenza giusto per confermare
gli ordini precedentemente impartiti :«Prora su Vladivostock, rotta Nord, 23° Est» .
Come se nulla fosse accaduto!! Il viaggio cominciò male, ancor prima di iniziare.
Rozestevenskij non poté salpare dal Baltico prima del 14 ottobre 1904 (se ricordate la
partenza era stata fissata per Luglio); gli equipaggi non erano addestrati.
Pag. 28
Che cosa sarebbe successo se...
«Si addestreranno in mare » - aveva replicato il comandante; l'Ammiragliato aveva deciso di
fornirgli unità navali extra rispetto a quelle previste.
«Queste navi sono obsolete, non voglio dei ”ferri da stiro” nella mia flotta, preferisco una
flotta numericamente inferiore ma efficiente ed omogenea » era stata l'ennesima replica di
Rozestevenskij .
Due corazzate minori, tre incrociatori leggeri e i cacciatorpediniere
passarono per il Canale di Suez al comando dell'ammiraglio Felkersam.
Per le corazzate e il trasporto truppe passare dal Canale era fuori
discussione!
Non era una buona idea quella di correre il rischio che s'incagliassero
a causa del loro eccessivo pescaggio, quindi fecero il giro del Capo di
Buona Speranza.
Il punto di ritrovo era il Madagascar per attraversare poi ,insieme,
l'Oceano Indiano.
Dal golfo di Finlandia a Port Arthur, per la via del Capo, sono poco meno di 18.000 miglia
marine (poco meno di 34.000 km).
Non c'era una sola base russa lungo tutto il tragitto; solo basi francesi, freschi alleati
della Russia. . .
Tuttavia i regolamenti internazionali vietavano ai neutrali di accogliere nei loro porti ,per più
di 24 ore ,unità di nazioni belligeranti;ma il governo di Tokyo e ,soprattutto, quello di Londra,
non mancarono di far pressione su Parigi affinché i regolamenti fossero rispettati.
Anche i tedeschi avevano alcune basi molto interessanti e, nonostante la loro neutralità,
fornirono ai russi un grande aiuto.
La Hamburg-Amerika Linie aveva concesso al governo di San Pietroburgo il noleggio di novanta
carboniere. E furono proprio queste ultime che si distribuirono lungo tutto il percorso per
assicurare l'indispensabile rifornimento di combustibile alle unità russe.
Il viaggio era iniziato molto male!
Appena arrivata fuori dagli stretti della Danimarca, la nave officina Kamciatka subì un'avaria
ai motori.
Il 26 ottobre Rozestevenskij dette la fonda a Vigo ,dove lo attendevano ,come convenuto, 6
carboniere tedesche. . . affiancate da agenti della polizia incaricati di notificare
l'autorizzazione al rifornimento nelle acque territoriali spagnole.
A Tangeri, dove il gruppo Felkersam doveva separarsi dal grosso della flotta, un vento di
levante rallentò i rifornimenti.
La cosa positiva fu che il sultano del Marocco ignorasse ufficialmente lo stato di guerra tra la
Russia e il Giappone e di conseguenza non potesse che osservare la Legge del Profeta,la quale
prescrive di accogliere il viandante come un ospite sacro e di circondarlo di ogni premura.
Peccato che a Dakar, il 12 novembre, Rozestevenskij avesse ricevuto a bordo della sua
ammiraglia il tenente di vascello, imbarazzatissimo, che gli chiedeva di effettuare i
rifornimenti fuori dalle acque territoriali spagnole.
Era una minaccia o c'era dell'altro?
Le stesse difficoltà furono trovate a Libreville!
Pag. 29
Che cosa sarebbe successo se...
Il primo dicembre la flotta non fu autorizzata a risalire l'estuario del Gabon, ma nelle calme
piatte equatoriali poté comunque effettuare il rifornimento. Rozestevenskij e Felkersam si
incontrarono ,come programmato,
in
Madagascar
ma
furono
costretti a dare fonda e restare lì
per oltre due mesi e mezzo.
Inutile dire che l'umore degli
uomini era “sotto le scarpe”,
nessuno nutriva più fiducia in
questa spedizione. Proviamo ad
immaginare l'atmosfera
irrespirabile dei ponti affollati
dove gli equipaggi attendevano il
sonno. . . Per tre settimane il
Mondo intero aveva perso ogni
traccia della Seconda
squadra,quella di Nebogatoff !
Dove era finita? Avrebbe imboccato il canale della Sonda? Avrebbe aggirato l'Australia?
Ricomparve semplicemente e in tranquillità nello stretto di Malacca, dove il suo passaggio non
poteva rimanere inosservato.
Apro una piccola parentesi.Russi e Giapponesi avrebbero potuto essere in condizioni di parità
numerica, di addestramento e di potenza di fuoco, ma Togo avrebbe sempre e comunque vinto, in
quanto l'ammiraglio giapponese era perfettamente a conoscenza dei movimenti della flotta dello
Zar,dato che ogni singola testata giornalistica esistente non faceva altro
che parlare della grande odissea russa. Togo sapeva benissimo che, dopo
la caduta di Port Arthur, la
destinazione non poteva essere che
Vladivostock. Quindi non si fece cogliere impreparato.
Altro dettaglio interessante.Felkersam morì il 25 maggio, ma solo i
marinai della sua nave ammiraglia ne erano a conoscenza e furono
minacciati per ottenerne il silenzio ed evitare che il loro morale
precipitasse ulteriormente. Il Primo contatto tra le unità fu stabilito alle
06:45 del 27 maggio 1905; 15 minuti prima Togo sulla sua ammiraglia, la
Mikasa, aveva alzato l'insegna dell'ordine “Partenza”. Idzumi,
incrociatore leggero dell'ammiraglio Katokoa, rilevò la Suvaroff . Alle ore
9:00 le flotte si erano avvistate vicendevolmente. Nebogatoff ne
approfittò per ordinare ai suoi uomini “Posto di combattimento”; nel frattempo i giapponesi si
, ammiraglia di
erano portati a sinistra della loro posizione. Alle ore 14:08, la Suvaroff
Rozestevenskij, aprì il fuoco seguita da tutta la divisione.
Togo si limitò a subire; voleva assolutamente portarsi ad almeno 6.000 metri di distanza dalle navi
russe prima di contrattaccare. La risposta non tardò ad arrivare.
L'ammiraglio giapponese prese bene la mira e il tiro ebbe gravi effetti sulla Osslyablia, devastata
da un grande incendio a bordo. Il fuoco giapponese si concentrò poi sulla Aleksander III
e sulla
Suvaroff. Nebogatoff , trovatosi in netta inferiorità, fece alzare l'insegna “Seguitemi” e riuscì ad
allontanarsi.
Pag. 30
Che cosa sarebbe successo se...
Dopo un breve inseguimento, Togo fu ben lieto di lasciare spazio alle sue torpediniere, che non
fecero mancare nulla agli avversari.
All'alba del 28 maggio, Nebogatoff si trovò la strada sbarrata lungo la via per Vladivostock.
In netta inferiorità il russo ,alla testa di cinque bastimenti, mandò a riva il segnale del codice
internazionale “Mi arrendo”. «Sono un vecchio di oltre sessant'anni » dichiarò qualche minuto
prima di consegnare la sua spada al vincitore. «Non m'importa se sarò fucilato, almeno avrò
salvato voi giovani, coloro che un giorno,
ricostruiranno l'onore e la gloria perduta della
Marina russa »- «Le vite di questi 2.500 giovani
imbarcati vale più della mia ». Queste furono le
sue ultime parole quando fu chiamato dinnanzi alla
corte marziale.
Il
bilancio
della
battaglia
si
rivelò
impressionante.
Su otto corazzate russe,
sei erano state
affondate e due catturate, e delle trentasette
unità che si erano presentate, ventidue erano
scomparse, sei si erano arrese e altre sei avevano
dovuto farsi traghettare in un porto neutrale.
Solo tre navi avevano raggiunto Vladivostock.Tra
le file giapponesi le perdite furono minime: tre
corazzate fuori uso e tre torpediniere affondate.
I russi firmarono la resa a Porthsmouth negli
Stati Uniti. L'intervento del presidente degli Stati Uniti Theodore Roosevelt costrinse i russi a
cedere Port Arthur e Sakhalin.
Come ci insegna la Storia, i Russi nel giro di poco tempo dovettero pagare un prezzo ben più
grande della sconfitta di Tsushima. Quella disfatta ebbe un terribile impatto sul morale delle
truppe dello Zar. La flotta del Mar Nero si trovò a combattere un avversario ben più temibile
della flotta Nipponica, la rivoluzione d'Ottobre. Nel mese di Luglio ,il porto di Odessa fu sede di
sanguinose rivolte; i marinai della corazzata Potemkin solcarono il Mar Nero seminando il terrore
dopo aver massacrato gli ufficiali e alzata la bandiera rossa.
Particolare curioso: Nebogatoff e
Rozestevenskij erano stati condannati a morte, ma
misteriosamente le loro pene furono commutate.
Altro particolare curioso: all'atto della resa l'ammiraglio Togo aveva rifiutato la spada di
Nebogatoff affermando che per lui era stato un onore combattere con un così degno “Samurai”.
Tuttavia Tsushima ha lasciato nella Storia una grande impronta,perché ha dimostrato che in una
guerra navale possono essere consegnate navi, cannoni, piazzeforti ma nessuno viene disonorato
se ammaina la sua bandiera dopo aver combattuto valorosamente.
Questo è tutto ciò che avevo da raccontarvi sulla battaglia di Tsushima.
Secondo voi, cari lettori, la situazione poteva cambiare e volgere a favore dei Russi?
Con questo numero si concludono, per il momento, le nostre “Storie di guerra sul mare” ci
rivediamo a Settembre con altre avventure.
Grazie a tutti.
Marco Nesi
Pag. 31
Le strategie per ottenere delle buone foto
OCCHIO alla FOTO
Il paesaggio
La grotta dell'Orso,Colle val d'Elsa
Questa foto è stata scattata al Sentierelsa di Colle val d'Elsa , utilizzando una fotocamera digitale
Pentax di 8 mega pixel.
In questa parte dell'Elsa l'acqua è più limpida rispetto ad altre zone del fiume.
Per ottenere un'immagine abbastanza luminosa e chiara ho inquadrato per una decina di secondi e
poi ho effettuato diversi scatti tra cui scegliere la foto migliore.
Ho poi utilizzato il trucchetto molto banale di tenere ferma la fotocamera dopo la scatto per almeno
3/4 secondi, per evitare che la foto venisse mossa o sfuocata.
Questa foto non è stata modificata con nessun programma.
Pag. 32
Le strategie per ottenere delle buone foto
Il fiume Elsa visto dal ponte di S. Marziale
Per scattare questa foto dal ponte di S. Marziale( vicino a Gracciano), ho utilizzato la stessa
fotocamera digitale; ma ho adoperato uno zoom per inquadrare bene gli alberi che rendono
particolarmente suggestivo il fiume .
Questo scatto è stato fatto d' Estate in una giornata molto soleggiata.
CONSIGLI PER FOTOGRAFARE I PAESAGGI.
•
•
•
avere un colpo d'occhio artistico per scegliere i luoghi migliori da fotografare .
scegliere la luce giusta è fondamentale per la fotografia;una zona non molto bella può
sembrare fantastica se possiede una buona luminosità o viceversa .
fotografare l'orizzonte al centro in modo che nell'immagine si possa vedere in basso il
paesaggio e in alto il cielo oppure fotografare per 2/3 il paesaggio e per 1/3 il cielo in modo
che la visione del paesaggio sia abbastanza proporzionale ed equilibrata .
Comunque scattare foto di paesaggi non è difficile come si può pensare,basta solo avere un
po' di pazienza e tanta passione.
Ramin Afzali
Pag. 33
Il mio migliore amico a 4 zampe
Il San Bernardo
Miei carissimi amanti del mondo canino, oggi vi voglio parlare di una razza grande, nobile ed
eroica, sto parlando del San Bernardo.
Il San Bernardo è conosciuto come un cane docile e naturalmente incline ad aiutare chi è in
difficoltà e per questo viene usato per il salvataggio sulle Alpi e per la Pet-therapy.
Inoltre appartiene ad una razza che risale ai tempi dell'antica
Roma,tanto che alcune testimonianze ci dimostrano che questi
splendidi animali,o meglio i loro antenati dei mastini simili al San
Bernardo, venivano utilizzati come cani da guardia sulle principali
arterie stradali dell'impero. Tuttavia è verso il 1660 d. C. che,
presso l'ospizio del Colle San Bernardo, viene creata la razza di
quelli che sarebbero poi divenuti i veri San Bernardo, usati dai
monaci di questo ospizio come cani guida per i pellegrini che
passavano di lì per attraversare il valico che univa la Svizzera
con l'Italia.
Nei primi anni del XX° secolo questa razza ebbe un vero e proprio boom, spopolando in tutta
Europa; tanto che, addirittura, vennero proposti degli incroci con altre razze tra cui il
Mastino inglese.
Così ,come accadde per il Leonberger , l'ideologia nazista ha causato notevoli danni ai San
Bernardo in quanto anche questa era rimasta vittima della “ purezza della razza” che Hitler
promuoveva a tutti i livelli. Fu grazie all'impegno di un grande cinofilo italiano, Antonio
Morsiani, che siamo riusciti a salvarli.
Probabile discendente del mastino, il San Bernardo è un cane a pelo corto, ma ne esistono
anche delle varianti a pelo lungo, nate dall'unione con il Terranova.
Questo incrocio fu voluto in quanto ci si era resi conto che l'eccessiva consanguineità degli
esemplari presenti all'interno dell'allevamento dell'Ospizio aveva recato notevoli danni
genetici a questa razza.
Ancora oggi, il San Bernardo a pelo corto è ritenuto migliore,soprattutto per quanto riguardo
il soccorso sulla neve.
-Sfatiamo un mitoQuanti di noi pensando al San Bernardo se lo immaginano con la botticella di liquore legata al
collo?
Beh! Penso un po' tutti, in maniera molto innocente. . .
Vi comunico che questa è solo una leggenda! Questo cane non
ha mai portato liquori, bensì sacche o borse contenenti scorte
alimentari e acqua.
Pag. 34
Il mio migliore amico a 4 zampe
Forniamo qualche dato tecnico, giusto per mettervi al corrente delle caratteristiche fisiche
del San Bernardo.
Questo simpatico quadrupede, ha un altezza che oscilla tra i 65 cm e gli 80 cm al garrese per
le femmine e dagli 80 cm ai 90 cm per i maschi; il peso che va
dagli 85 ai 100 kg.
Il suo naso è uno tra i più sviluppati in assoluto; infatti riesce a
percepire l'odore dell'uomo anche sotto 6 metri di neve; inoltre
la pelle cadente che ha nei pressi della bocca, è dovuta ad una
strana conformazione della mascella.
È inevitabile, quando si parla di San Bernardo, non pensare ad
un inconveniente:la bava. . .
Quindi, se mai decidiate di mettervene in casa uno, ricordatevi
sempre di avere a portata di mano un panno per asciugargli la bava.
Grazie alla secolarità degli incroci, il San Bernardo è una delle poche razze canine che ha
perso completamente il suo istinto predatorio e ciò ,come accennato prima, la rende
eccellente sia da compagnia sia per la pet-Therapy.
Riassumendo:
Ambiente: Questo è una razza che rientra tra i Molossoidi, quindi c'è bisogno di tanto spazio
Salute: come molti cani di taglia grande ha una speranza di vita media di 14 anni purtroppo in
vecchiaia tende a soffrire di problemi cardiaci.
Toelettatura: Per la varietà a pelo lungo si raccomanda la spazzola tura due-tre volte a
settimana, per quella a pelo corto solo una volta.
Educazione: questo cane si presta in maniera eccezionale ad essere addestrato, anche se
tende a stancarsi velocemente.
Famiglia: ottimo animale da compagnia, soprattutto con i bambini;
sa essere dolce, buono e affettuoso soprattutto con il suo
padrone, resta un cucciolone per sempre.
Carissimi lettori questa è l'ultima razza di cui vi parlerò di questo anno, spero che la rubrica
sia stata di vostro gradimento.
“Il mio Migliore amico a 4 Zampe” vi aspetta il prossimo anno con altri meravigliosi cani.
Grazie a tutti!
Marco Nesi
Pag. 35
I Consigli di Andrea
Autore: Rick Riordan
Titolo della serie:
Percy Jackson e gli Dei
dell'Olimpo
Titolo del libro:La
battaglia del labirinto
Anni di pubblicazione:
2005,2006,2007
Editore: Arnoldo
Mondadori
La guerra tra gli dei dell'Olimpo e i Titani è
alle porte, e ancora una volta il Campo
Mezzosangue è in pericolo: gira voce che
Luke e il suo esercito siano a un passo
dall'invasione.
E se i confini del Campo non fossero sicuri
come una volta?
Per difendersi, Percy, Annabeth e Grover
devono addentrarsi nel Labirinto di Dedalo
che forse nasconde una via d'accesso al
Campo.
Un tempo a Creta, e ora nel sottosuolo
nordamericano, il Labirinto è un mondo
sotterraneo che nasconde pericoli e insidie
indicibili, e gli insegnamenti di Quintus, il
nuovo
istruttore
di
tecniche
di
combattimento, si rivelano preziosissimi.
Percy e i suoi amici lotteranno con nemici
sempre più potenti e terrificanti, scopriranno
la verità sulla scomparsa del dio Pan e
dovranno scontrarsi con il terribile segreto
custodito da Crono. L'ultima sfida ha inizio!
E questa è solo la prima delle battaglie.....
Autore: Rick Riordan
Titolo della serie:
Percy Jackson e gli
Dei dell'Olimpo
Titolo del libro:Lo
scontro finale
Anni di
pubblicazione:
2005,2006,2007
Editore:Arnoldo
Mondadori
Al Campo Mezzosangue Percy Jackson e i suoi
amici si sono preparati tutto l'anno per la
battaglia contro i Titani sapendo che le
probabilità di vittoria sono minime.
L'armata di Crono è infatti più forte che mai,
soprattutto da quando si sono arruolati nelle
sue file alcuni dei e semidei traditori ,
accrescendo il suo potere.
Mentre gli dei sono impegnati a contenere
l'assalto del mostruoso Tifone, Crono avanza
verso New York, dove il Monte Olimpo,
apparentemente incustodito, aspetta solo di
essere espugnato.
Sarà compito di Percy e del suo agguerrito
seguito di semidei fermare l'ascesa del
Signore del Tempo e difendere la divina
dimora dalle sue brame. Ma non sarà la sola
minaccia che dovrà affrontare, perché
l'attesa profezia che grava sul suo
sedicesimo compleanno si avvererà.
E mentre per le strade di Manhattan si
combatte una guerra per la salvezza del
Mondo, Percy si troverà faccia a faccia con
un terribile presentimento, il nemico più
forte contro cui sta lottando è il proprio
destino...
Andrea Verdiani
Pag. 36
VIGNETTE e non solo
In un manicomio ci sono due pazzi; uno è lo
schiavo e l’altro il boss. Il boss dice al suo
schiavo: « Recati all’entrata del manicomio e
controlla il cancello per organizzare la fuga. Se
il cancello è alto scaveremo un buco sotto, se è
basso lo scavalchiamo.» Il servo si reca al
cancello e torna sconsolato dicendo al
capo:«Non possiamo scappare perché non c’è il
cancello.»
Il ragionier Pieri si reca nell’ufficio del direttore
e con tono triste chiede:
« Direttore, mi scusi, potrei prendere il posto del
ragionier Rossi, che è venuto a mancare qualche
settimana fa ?» Il Direttore lo guarda e dice: «
Pieri, questo dovrebbe chiederlo al custode del
cimitero ! »
Un ubriaco esce da una cabina telefonica e dice
ad un signore che stava per entrare: «Non si
disturbi, quest’ascensore è rotto.»
Il Sole dice alla Luna: « Luna ti vedo un po'
pallida !» La Luna di rimando: « Per forza!
Perché non ti fai tutte le notti che faccio io?»
Cruciverba enigmistico
1) Si mette durante il sorpasso = il dito medio
2) Si dice entrando = mani in alto!
3) Si fa dopo un litigio = autopsia
4) si indossa nelle occasioni speciali =
passamontagna
5) si fa al mercato = portafoglio
Pag. 37
Gli Indovinelli della Sfinge
I miei ossequi a tutti voi.
Permettetemi di presentarmi, io sono la Sfinge, figlia di Tifone e di Echidna.
Ho sempre avuto la passione per gli indovinelli, in passato sono stata la guardia della
porta della città di Tebe.
Solo Edipo riuscì a risolvere i miei quesiti.
Ridestata dal mio sonno millenario sono qui per sfidare il vostro intelletto.
Riuscirete mai a rispondere correttamente?
1. Si mette in tavola,
si taglia ma non si
mangia. Cosa
sono?
2. Ho i capelli biondi
come il mare, che il
vento accarezza e
fa ondeggiare . . .
Cosa sono?
3. Faccio i tuffi, ma non mi bagno. Chi sono?
4. Puoi sentirmi, ma non puoi né vedermi, né toccarmi. Cosa sono?
5. Ho i denti, ma non li uso per mangiare? Cosa sono?
La Sfinge
Soluzioni del numero di Febbraio:
1) Uovo
2) Io
3) Stelle
4) Una rana
5) Il chiodo
6) Albero
Pag. 38
Cruciverba crittografato
( PIDI)
1
2
3
4
5
6
8
9
3
6
7
5
9
11
5
12
13
11
3
10
10
1
9
1
12
5
9
6
9
7
5
12
5
8
5
9
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12
3
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11
1
6
7
9
10
3
1
2
5
9
7
1
2
1
7
5
7
1
10
1
7
3
6
9
3
6
6
7
1
11
5
6
12
14
1
15
12
9
4
3
12
3
4
6
5
9
15
7
12
5
5
3
10
7
3
3
3
C
O
N
14
5
7
3
16
12
1
9
10
8
2
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3
8
9
9
9
3
11
La Voce del Leone
Redazione
Afzali R.; Checcucci D.
Klyusyk C.; Laurino T.; Giacomini F.
Li Perni L.; Lorenzini V.; Lucà N.
Petito G.; Prodan D.
Santonastaso R.; Socha O.
Spedale A.;Verdiani A.; Xhaferi D.
Collaborazioni esterne
Marco Nesi