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L’impresa della condivisione.
Bilancio sociale | esercizio 2008
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nche quest’anno, Coopselios si racconta ai propri soci/socie e a tutti i suoi interlocutori attraverso il Bilancio Sociale, strumento che, ormai da diverso tempo, è diventato un appuntamento imprescindibile nella programmazione delle attività della cooperativa.
Il 2008 è stato un anno complesso, con tutte le difficoltà derivanti dalla potente crisi finanziaria che ha investito tutti i
settori dell’economia con pesanti conseguenze sull’occupazione e sui redditi delle famiglie e, date le circostanze, Coopselios più che mai sente il bisogno e l’esigenza di raccontarsi.
La difficile congiuntura economica non ha risparmiato neppure la cooperazione sociale e il mercato dei servizi alla persona: è in questi momenti che la cooperazione deve riscoprire le radici e la propria vocazione storica aggregante, promuovendo l’azione comune, il “fare insieme” e rinforzando i rapporti con il territorio.
A
Anche nel 2008 Coopselios, in linea con la propria mission strategica, ha cercato di rispondere efficacemente alle esigenze sempre più diversificate della comunità, fornendo servizi di cura alla persona qualificati e innovativi in un’ottica
di miglioramento continuo e formazione costante dei propri operatori.
I risultati della performance economica, riportati sinteticamente in queste pagine del nostro Bilancio Sociale, rispettano gli obiettivi quantitativi che erano stati indicati in sede di budget: risultati che sono il frutto di una gestione commerciale proattiva e razionale, di una attenzione costante alla qualità dei servizi ma soprattutto risultati ottenuti
grazie all’operato competente ed alla passione dei nostri lavoratori.
Ai lavoratori - per la loro importanza - Coopselios riserva politiche di lavoro tese a garantire stabilità lavorativa (l’86%
dei contratti sono a tempo indeterminato) e, data la maggioranza di lavoratrici donne, politiche studiate per conciliare
i tempi di vita con i tempi di lavoro.
Nel 2008 si è rafforzata l’organizzazione dell’Area Sociale con l’obiettivo di favorire la coesione sociale interna attuando
pratiche mutualistiche (iniziative previdenziali, assistenziali e ricreative) a beneficio dei soci e di promuovere i legami
con il territorio e con le varie comunità locali in cui opera la cooperativa.
Il legame con il territorio si è concretizzato nelle numerose collaborazioni che Coopselios ha attivato con associazioni
di volontariato e cooperative sociali di tipo B, collaborazioni, ampiamente descritte nel Bilancio Sociale, che rappresentano il modo concreto per rapportarsi con le diversità socio - culturali delle comunità locali.
Sono proseguite anche le esperienze di solidarietà internazionale, in Brasile e in Romania, che testimoniano l’impegno
della cooperativa verso la promozione di una cultura di pace, di non violenza, di educazione e di aiuto in aree povere
del pianeta.
Infine, un doveroso e sentito ringraziamento a tutti coloro che con passione e professionalità hanno contribuito alla
realizzazione del Bilancio Sociale 2008.
Il Presidente
Guido Saccardi
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Indice
Nota metodologica
07
7.
7.1
7.2
Gli stakeholder
La Pubblica Amministrazione
I familiari degli utenti
81
82
83
1.
1.1
1.2
1.3
1.4
La nostra identità
Chi è Coopselios
Percorsi di sviluppo in numeri
Mission
Valori
09
11
12
13
13
7.3
7.4
7.5
7.6
7.7
Volontariato e territorio
I fornitori
I partner privati e l’Università
Consorzi
Il movimento cooperativo
86
91
93
95
97
2.
2.1
2.2
2.3
2.4
Le linee strategiche
Lo sviluppo commerciale di Coopselios nel 2008
Consolidamento organizzativo
Percorsi di innovazione continua
La partecipazione
15
17
19
20
22
8.
8.1
8.2
8.3
8.4
8.5
8.6
La performance economica
Creazione e distribuzione del valore aggiunto
Ripartizione del fatturato per servizio
Ripartizione del fatturato per territorio
Ripartizione del fatturato per gare d’appalto
Le partecipazioni
Coopselios per le generazioni future
99
101
104
105
106
107
107
3.
3.1
La Governance
Organizzazione e Organigramma 2008
25
26
3.2
3.3
Organi di governo e rapporti fra le funzioni aziendali
Le partecipazioni
28
29
9.
•
109
4.
4.1
4.2
4.3
4.4
4.5
4.6
4.7
4.8
I soci
La politica del lavoro in Coopselios
I numeri
Inquadramento contrattuale
Chi sono i soci di Coopselios
Salute e sicurezza
I rapporti con il sindacato
I numeri della formazione
La partecipazione
31
32
33
34
35
37
38
40
41
•
Le interviste agli stakeholder
Carlo Tirelli
Vice Direttore FCR (Farmacie Comunali Riunite),
Reggio Emilia
Alma Zanni
Presidente Associazione Familiari Disabili (FACE),
Castelnovo né Monti (Re)
Danilo Ravera
Presidente C.R.E.S.S. (Consorzio Regionale Servizi Sociali),
Liguria
Massimo Federici
Sindaco del Comune di La Spezia
Arnold Tröger
Responsabile Centro Bambini “Viva”, Merano (Bz)
Geremia Gennari
Sindaco del Comune di Porto Viro (Ro)
Stefano Borotti
Direttore Generale Unicoop, Piacenza
Lodovico Albasi
Sindaco del Comune di Travo (Pc)
Giovanni Bartolomeo
Unione Comuni della Val Conca, Rimini
Obiettivi per il futuro
Occupazione e salario
L’importanza e la valorizzazione della figura del socio
Rapporti con il territorio
La solidarietà internazionale
La nostra progettualità
123
124
125
125
126
127
•
•
•
•
5.
5.1
5.2
5.3
5.4
5.5
5.6
La qualità
Che cosa vuol dire qualità in una cooperativa sociale
Coordinamento tecnico e innovazione
Le attività di formazione
La Certificazione di Qualità
Le attività di comunicazione
Centro di Documentazione Tecnica
45
46
47
47
50
51
53
6.
6.1
6.2
6.3
6.4
6.5
6.6
I settori di intervento di Coopselios
Introduzione ai settori di Coopselios
Gli Anziani
L’Infanzia
I Disabili
La Psichiatria
I Minori
55
56
57
65
70
75
78
•
•
•
10.
10.1
10.2
10.3
10.4
10.5
111
112
113
116
117
118
119
120
121
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Nota metodologica
Anche quest’anno Coopselios, con il Bilancio Sociale, presenta la propria attività ai principali stakeholder rendicontando il percorso intrapreso nel 2008, le linee
strategiche e di sviluppo, la cultura e i saperi tecnici che
ne hanno sostanziato i progetti, le modalità di coinvolgimento dei soci e le iniziative volte alla costruzione di un
tessuto associativo solido, coniugando sempre valutazioni imprenditoriali con la responsabilità sociale d’impresa.
esperienze maggiormente rilevanti che hanno caratterizzato la loro struttura o il loro servizio nel corso dell’anno.
All’interno del Bilancio Sociale viene presentata una selezione di tali esperienze. Si è scelto infatti di non riportarle
in forma di elenco sintetico ma di approfondirne alcune a
titolo esemplificativo per rendere conto meglio dello spirito e della cultura dai quali i percorsi di integrazione e i
rapporti con il territorio prendono le mosse.
Il Bilancio Sociale 2008 presenta una forte continuità rispetto al precedente, in particolare dal punto di vista
dell’organizzazione dei contenuti; tuttavia sono state introdotte alcune novità volte a consolidarne lo schema e a
rafforzare lo spirito partecipativo con cui questo strumento viene redatto.
Testimonianze dirette e interviste
I lavori di rendicontazione e di raccolta dei contenuti
hanno visto impegnato un gruppo di lavoro composto
dalle seguenti funzioni aziendali: Presidente (Guido Saccardi), Direttore Generale (Raul Cavalli), Direttore delle Risorse Umane (Olindo Cervi), Direttore Economico
Finanziario (Luciano Bertolini), Direttori d’Area (Fabrizio
Montanari, Katia Cuoghi, Ester Schiaffonati, Gaetano Mattioli, Gianluigi Bellettini), Responsabili Tecnici di Settore
(Dina Bonicelli, Sabrina Bonaccini, Danila Bocelli), Responsabili Tecnici di Produzione (Silvia Panini, Roberta Borsari,
Silvana Putzu, Franco Dallari, Claudio Boriotti per il settore Anziani, Lina Borghi, Manuela Lucchini, Roberta
Prandi per il settore Infanzia, Luca Vetricelli e Barbara Polverini per il Settore Psichiatria), Responsabile Soci (Claudia Manzini), Ufficio Comunicazione (Giulia Caramaschi).
Il gruppo di lavoro è partito da un’analisi critica dei contenuti e delle modalità di divulgazione del Bilancio Sociale
2007 e, in coerenza con le valutazioni emerse, si è deciso
di dare priorità alle esigenze partecipative dei soci e degli
stakeholder:
a) attraverso il loro coinvolgimento nella raccolta dati;
b) attraverso la presenza di testimonianze dirette all’interno del Bilancio;
c) attraverso l’individuazione di strumenti volti a proporre diversi livelli di lettura del Bilancio Sociale.
Coinvolgimento dei soci nella raccolta dati
I Responsabili Tecnici di Produzione sono stati invitati a
condividere, in fase preparatoria, l’indice schematico del
Bilancio Sociale con i coordinatori. I coordinatori, inoltre,
hanno attivamente contribuito alla raccolta della documentazione relativa ai rapporti con il territorio e alle
Come nell’edizione precedente, si è scelto di coinvolgere
alcuni stakeholder e riportare il loro parere sull’operato
della nostra cooperativa, nella consapevolezza che i risultati qualitativi e quantitativi provengano soprattutto
dalla capacità di operare con altri soggetti, co-progettando soluzioni, interventi e strategie nell’interesse delle
comunità nelle quali si opera. In tal senso sono stati selezionati 9 stakeholder rappresentativi per le aree di intervento di Coopselios e per tipologia (Pubbliche
Amministrazioni, ASL, associazioni di volontariato, …).
A partire da quest’anno si è inoltre deciso di dare voce ad
alcune delle funzioni aziendali più significative per presentare in maniera diretta operato o obiettivi. In questa
edizione hanno offerto la loro testimonianza i Responsabili Tecnici di Settore, per uno sguardo dall’interno su
quanto Coopselios è in grado di progettare e promuovere
a favore di anziani, disabili, bambini, famiglie.
Livelli di lettura del Bilancio Sociale
Come lo scorso anno, la forma grafica del Bilancio Sociale
offre due livelli di lettura dei contenuti: uno più approfondito e uno maggiormente sintetico, per concetti chiave.
Nell’edizione 2008 sono inoltre stati potenziati alcuni
strumenti, già introdotti lo scorso anno, di divulgazione
alternativa dei dati del bilancio: la brochure sintetica e il
video. È infine previsto un momento di formazione ai coordinatori nel quale verrà presentato il documento e ne
verranno indicate le modalità di divulgazione nei confronti dei soci e dei principali stakeholder.
In questo modo, anche attraverso il Bilancio Sociale, Coopselios intende proseguire la propria impresa della condivisione – condivisione di idee, saperi, obiettivi e quotidiano
impegno. Solo così ci sembra che il Bilancio Sociale possa
essere uno strumento di grande utilità per la nostra cooperativa e per chi, dall’esterno, ci vuole conoscere.
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1.
La nostra
identità
Chi è Coopselios, che cosa fa,
come lo fa e dove va.
Tappe di un percorso in continua
crescita qualitativa e quantitativa.
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1 | La nostra identità
1.1 Chi è Coopselios
Il 2008 è stato un anno ricco di impegni
Coopselios è una cooperativa sociale di tipo A (ai sensi
della legge 391/1991).
Si è costituita come Elios nel 1984, con la finalità di fornire
a Enti pubblici e privati soluzioni avanzate ai problemi
socio-sanitari ed educativi degli anziani e dell’infanzia.
A seguito della fusione con altre due cooperative,
COOP.S.E di Piacenza (anno 1994) e Favrega di Reggio Emilia (anno 2002), Coopselios ha consolidato la propria
esperienza nel settore della psichiatria, dei disabili e dei
minori.
In questo quarto di secolo la cooperativa ha affrontato
un’importante percorso di crescita: l’aumento del numero
dei soci lavoratori e del fatturato hanno fatto sì che Coopselios assumesse una posizione di leadership fra le cooperative più importanti a livello nazionale nel settore dei
servizi alla persona.
sia economici che di natura sociale.
Per affrontare queste sfide, Coopselios
ha messo in atto strategie mirate sul
piano commerciale, organizzativo,
dell’innovazione e della partecipazione
dei soci.
Oggi Coopselios è un’impresa cooperativa sociale fortemente consolidata che vanta un know-how tecnico supportato da una capacità organizzativa e finanziaria che le
consentono di fornire risposte qualitativamente avanzate
agli emergenti bisogni sociali.
La cooperativa è suddivisa e organizzata prendendo come
riferimento i settori che rispondono a cinque categorie di
utenti con i relativi servizi forniti:
anziani
progettazione e gestione di case protette, di riposo, case
albergo, residenze sanitarie assistenziali, centri diurni e
servizi domiciliari;
infanzia
progettazione dei modelli organizzativi e gestione di asili
nido, sezioni primavera, nidi aziendali, nidi in madrelingua e scuole per l'infanzia;
disabili
progettazione e gestione di strutture residenziali e semiresidenziali, gestione di interventi domiciliari;
psichiatria
progettazione e gestione di strutture residenziali e semiresidenziali;
minori
gestione di servizi integrati in co-progettazione con la
Pubblica Amministrazione.
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1 | La nostra identità
1.2 Percorsi di sviluppo in numeri...
Negli ultimi anni, in particolare a cominciare dal 2000, la
Cooperativa ha vissuto una notevole fase di ampliamento
territoriale, passando da una dimensione locale ad una
interregionale.
Nel 2000 è approdata in Veneto, in Lombardia, in Liguria e
in Toscana, nel 2002 in Piemonte, nel 2005 è stata la volta
dell’Alto Adige e nel 2006 del Lazio.
2006
2007
2008
gestioni
166
166
173
incremento
+6
=
+ 7
Tutto ciò ha comportato un notevole sforzo organizzativo
e una costante riflessione sulle modalità di applicazione
del know-how tecnico e gestionale di Coopselios in nuove
Regioni, con normative ed esigenze diverse. Sfide continue per la gestione di una complessità crescente sia in
termini quantitativi (numero di soci, utenza servita, fatturato, …) che in termini qualitativi di saperi e specializzazioni sempre più importanti.
Un percorso impegnativo che oggi, a fronte della crisi economico-finanziaria del Paese, consente a Coopselios di
mantenere una sostanziale solidità patrimoniale e di garantire agli Enti Committenti, all’utenza e soprattutto ai
propri soci, condizioni di stabilità nell’erogazione dei servizi, negli standard di qualità, nelle situazioni di lavoro.
Coopselios in numeri...
Il numero di gestioni della Cooperativa attive è aumentato in modo significativo nel corso del 2008.
In particolare è stata consolidata la presenza di Coopselios all’interno dei servizi - anche territoriali e domiciliari rivolti all’infanzia e agli anziani nella provincia di Reggio
Emilia, area di tradizionale insediamento della cooperativa. Si tratta di un risultato assolutamente positivo che
conferma la bontà delle scelte che, a livello strategico,
hanno portato ad un potenziamento della Direzione per
garantire un maggior presidio sul territorio reggiano.
Sono aumentate le gestioni nella provincia di Milano, a
conferma del fatto che la cooperativa ha ormai acquisito
appieno competenze e saperi tali da poter interagire sia
con il sistema di Welfare lombardo che con le esigenze di
un’utenza come quella milanese. La Lombardia, inoltre, si
conferma come territorio fertile per promuovere sperimentazioni (come il nido in bio-architettura o il nido in
lingua inglese), che possono fungere anche da progetti
pilota per futuri sviluppi.
È da segnalare inoltre il continuo sviluppo in Liguria e Toscana e nella area Romagna, recentemente costituitasi.
12 | Bilancio esercizio 2008
Il 2008 si conferma dunque come un anno particolarmente dinamico caratterizzato da una forte crescita della
cooperativa in termini di fatturato e soci.
179 milioni
+ 11,7%
2.269
+ 5,8%
5
8
Fatturato 2008
Incremento fatturato rispetto al 2007
Numero occupati
Incremento soci rispetto al 2007
Settori in cui Coopselios opera
Regioni in cui Coopselios è presente
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1 | La nostra identità
1.3 Mission
1.4 Valori
La persona, sia come cliente/utente che di lavoratore, è al
centro della filosofia di Coopselios.
Su questo principio guida, richiamato più volte nello Statuto e nei Regolamenti interni della Cooperativa, si sviluppa la mission di Coopselios e si definiscono i valori che
ne orientano le azioni.
Sensibilità
La capacità di comprendere i bisogni di una collettività in
costante divenire, con particolare attenzione alle fasce
più deboli della popolazione, operando per offrire risposte
adeguate e rispettose dell’individualità di ciascuna persona.
“La cooperativa ha lo scopo di perseguire l’interesse generale della comunità alla promozione umana e all’integrazione sociale dei cittadini attraverso la gestione di servizi
socio sanitari ed educativi”
(Art. 3 Statuto Sociale)
Affidabilità
La certezza di offrire, a Istituzioni pubbliche e a privati,
servizi diversificati, integrati e conformi alle normative,
certificati per la gestione e l’assicurazione della qualità,
coerentemente con la propria missione d’impresa no profit.
Tutela dei diritti e promozione di una cultura
dei servizi alla persona
Impegno sociale
La scelta di offrire servizi esclusivi alle fasce più deboli
della popolazione, assicurando professionalità, innovazione e qualità delle prestazioni. Coopselios è soggetto
attivo del sistema di Welfare Community, che opera con
una logica di co - progettazione e integrazione di servizi
con le Istituzioni.
In particolare, gli obiettivi della cooperativa sono:
• tutelare il diritto degli utenti al riconoscimento della
loro umanità e individualità;
• migliorare la vita delle comunità nelle quali si opera;
• essere un punto di aggregazione per il volontariato;
• partecipare allo sviluppo del movimento cooperativo;
• essere promotori di partnership efficaci e produttori di
professionalità e progettualità per la riforma dello Stato
Sociale;
• produrre utilità che si valorizzino sul mercato, garantendo trasparenza, efficienza e impegno nell’interpretare i bisogni del cliente.
Competenze
La volontà di mantenere come obiettivo prioritario la qualità, nel contesto di un’organizzazione moderna, efficiente
ed efficace.
“Lo scopo che i soci della cooperativa intendono perseguire,
è quello di ottenere tramite la gestione in forma associata
e con la prestazione della propria attività lavorativa, continuità di occupazione e le migliori condizioni economiche,
sociali e professionali”
(Art. 3 Statuto Sociale)
Diritti e qualità del lavoro
In tal senso, gli obiettivi della cooperativa sono:
• promuovere il lavoro dei soci e migliorare la loro condizione professionale e lavorativa;
• creare nuova occupazione;
• favorire l’assunzione di responsabilità da parte dei soci e
la loro partecipazione al governo dell’impresa secondo i
principi della mutualità cooperativa;
• valorizzare l’impresa sociale attraverso la sua capacità di
investire e innovare.
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2.
Le linee
strategiche
Mercato proattivo, innovazione
e ricerca continua, partecipazione attiva
dei soci: caratteristiche di un sistema
cooperativo di successo e attento
ai valori sociali.
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2 | Le linee strategiche
Riportiamo, a introduzione di questo capitolo, alcuni
stralci del messaggio augurale del Presidente Guido Saccardi, riportato su Coopselios Notizie di gennaio 2009. Il
Presidente dipinge un quadro delle tendenze più importanti che hanno caratterizzato il 2008, lasciando intravedere come Coopselios, in un anno di crisi e potenziali
difficoltà, abbia saputo adottare linee strategiche efficaci
a mantenere un buon posizionamento sul mercato senza
perdere di vista la propria mission cooperativa.
Se volessimo riflettere sull’anno appena terminato sicuramente dovremmo riflettere sul termine crisi. Il termine crisi,
in cinese, è composto da due caratteri che significano rispettivamente “pericolo” e opportunità”.
I “pericoli” della crisi attuale si traducono, in breve analisi,
nell’opacità e debolezza dell’intervento pubblico regolatore
sui mercati, nella scarsa lungimiranza e creatività imprenditoriale e manageriale delle imprese nazionali e multinazionali, nei conflitti di interessi sempre più imbarazzanti
tra sfera economica e politica, nella mancanza di regole
certe per le imprese e nella mancanza di sicurezze - occupazionali - per i lavoratori.
[…] Nelle situazioni di crisi possiamo però anche intravedere segnali di “opportunità” che possano stimolare la fantasia per agire nuove pratiche sociali in linea con i
cambiamenti in corso, forme aggiornate di mutualismo
(già presenti alle origini del movimento cooperativo), di solidarietà, di sistemi alternativi e più equi di società. Il modello cooperativo, in questa prospettiva, può rappresentare
un riferimento concreto in quanto le cooperative continuano a rappresentare (ci piace crederlo…) la parte sana
del sistema produttivo nazionale e assicurare un contributo rilevante alla crescita e al mantenimento dell’occupazione.
È quindi una posizione di modernità promuovere, oggi, il
cosiddetto vantaggio comparato della forma cooperativa
rispetto all’impresa capitalistica.
La nostra cooperativa, in particolare, si sforza di coniugare
due dimensioni distinte e non in contraddizione:
quella economica, di impresa che opera entro il mercato, e
quella sociale che genera effetti positivi a vantaggio dei
soci lavoratori e dell’intera collettività. In una società che
presenta nuove priorità nella scala dei bisogni si aprono
anche “opportunità” di progettualità per Coopselios: coniugare efficienza con nuova mutualità e proposizione di originali forme di welfare.”
16 | Bilancio esercizio 2008
Nel dettaglio, il 2008 ha presentato una situazione caratterizzata da:
• notevoli impegni economici – non da ultimo il rinnovo
del C.C.N.L. – dovuti anche ai costanti ritardi nei pagamenti da parte delle Pubbliche Amministrazioni che
hanno comportato effetti rilevanti sulla liquidità aziendale;
• un rinnovato bisogno di tutela e partecipazione da
parte dei soci lavoratori riconducibile, in termini quantitativi, alla diminuzione del potere d’acquisto del salario
e, in termini qualitativi, alla crescente complessità della
vita lavorativa in una cooperativa raddoppiata in termini
di personale negli ultimi tre anni;
• nuove sfide imposte da un sistema di welfare in continua evoluzione (si pensi all’imminente accreditamento
in Emilia Romagna) e da esigenze sempre più raffinate
da parte dell’utenza.
A fronte di tali tendenze Coopselios ha risposto attuando
strategie sul piano commerciale, organizzativo, dell’innovazione e della partecipazione dei soci.
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2 | Le linee strategiche
2.1 Lo sviluppo commerciale di Coopselios
nel 2008
Coopselios, nonostante la crisi
Gare d’appalto
e le difficoltà ha mantenuto un buon
Il 2008 ha vissuto un’intensa attività commerciale che ha
comportato, dopo il consolidamento dell’Ufficio Gare avvenuto nel 2007, una revisione della procedura commerciale volta a sistematizzare e a rendere maggiormente
efficace il processo commerciale nel suo complesso: dalla
selezione delle gare, all’analisi degli esiti redatti dalle
commissioni giudicatrici, alla costante messa in ordine di
tutta la documentazione necessaria all’espletamento
delle pratiche commerciali.
La cooperativa ha presentato, nel 2008, 38 offerte di gare,
4 in più rispetto allo scorso anno, risultando vincitrice nel
74% dei casi (+ 9% rispetto al 2007).
Andamento gare d’appalto nel triennio 2006-2008
200
senza perdere di vista la propria mission
cooperativa.
Area
Reggio Emilia*
Piacenza**
Lombardia-VenetoTrentino Alto Adige
Liguria-Toscana-Lazio
Area Romagna
Nuovi servizi
3
1
Rinnovi
14
4
2
3
0
1
0
0
165
200
188
* L’Area organizzativa denominata Reggio Emilia comprende le
province di Reggio Emilia e Parma.
** L’Area organizzativa denominata Piacenza comprende le province di Piacenza e Torino.
150
100
58
38
43
50
28
34
22
0
posizionamento sul mercato,
2006
valutate
2007
presentate
2008
aggiudicate
Il 66% delle gare aggiudicate è riferito al rinnovo di servizi
già esistenti, dato che sta a dimostrare una maggiore selezione per nuove gestioni da acquisire. Come nel 2007, le
gare per rinnovi si sono concentrate nelle Regioni di insediamento storico di Coopselios, mentre nelle Regioni dove
la cooperativa opera da meno tempo, si è puntato a un
rafforzamento della presenza, anche attraverso nuove acquisizioni, insieme alle diverse realtà consortili con le
quali Coopselios opera.
In particolare è opportuno segnalare che le gare aggiudicate nelle aree Lombardia-Veneto e Liguria-Toscana-Lazio
riguardano appalti di lunga durata, acquisiti con la modalità del project financing che prevede sì un ingente impegno economico da parte della cooperativa ma che
garantisce maggiore autonomia nella gestione del servizio e maggiori sicurezze professionali per i soci impiegati
in questi servizi.
Per quanto riguarda l’area Lombardia-Veneto segnaliamo
l’aggiudicazione, nel Comune di Meolo (VE), di una concessione di costruzione e gestione di un centro di servizio
e centro diurno per anziani non autosufficienti. Coopselios ha partecipato in Associazione Temporanea d’Impresa
con la cooperativa Codess e l’appalto prevede una durata
trentennale.
Per quanto riguarda invece l’Area Liguria-Toscana-Lazio ricordiamo l’aggiudicazione, nel Comune di Roma, di tre
asili nido per 60 bambini ciascuno. Tre project financing
che hanno visto la partecipazione di Coopselios all’interno del Consorzio InRete in Associazione Temporanea
d’Impresa con PF Ingegneria.
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2 | Le linee strategiche
Mercato proattivo
Coopselios, che fin dal suo nascere ha operato in una logica di integrazione con le Istituzioni Pubbliche, seguendo
l’approccio del cosiddetto Welfare Mix, ha cercato nelle
sue strategie commerciali di ritagliarsi autonomamente
una fetta di servizi sul mercato, svincolandoli dalle gare
d’appalto.
Già da diversi anni il settore Anziani ha sperimentato la
forma privata, in particolare nelle province di Parma, Piacenza, Pavia, Padova, Rovigo e Milano, mentre dal 2007
anche il settore infanzia ha inaugurato, sempre a Milano,
l’asilo nido “La Libellula”. Ed è sempre nell’ambito dei servizi rivolti ai bambini che Coopselios continua ad investire
autonomamente, sperimentando, anche in linea con le
tendenze culturali dei singoli territori e con le esigenze
delle famiglie, nuovi percorsi progettuali e gestionali. È il
caso del nido in lingua inglese promosso a Milano in collaborazione con la società KIP (Kids In Progress).
I progetti che rientrano nell’ambito di strategie proattive
sono particolarmente importanti in questa attuale congiuntura economica caratterizzata dalla riduzione della
capacità di spesa sociale da parte delle famiglie, dallo
shock finanziario che ha investito tutti gli ambiti produttivi, dalla crescita della spesa sociale generata da nuove
esigenze quali-quantitative, ecc. In questo contesto Coopselios ha inteso farsi promotrice di un modello di welfare
imperniato sull’idea di sussidiarietà e in grado di prevedere, nel concreto:
• la compartecipazione economica al consumo dei servizi
socio-assistenziali (sistema di welfare a protezione variabile), allo scopo di responsabilizzare il cittadino-consumatore di servizi;
18 | Bilancio esercizio 2008
• l’incentivazione di modelli di erogazione a filiera integrata (integrazione socio-sanitaria, integrazione tra i
soggetti erogatori, …), allo scopo di generare economie
di spesa;
• la garanzia del diritto di libera scelta anche nel sociale.
Radicamento territoriale
Nel rispetto della natura delle cooperative, e in particolare
delle cooperative sociali, Coopselios continua a credere
nella necessità, e anche nell’importanza strategica, di coniugare logiche imprenditoriali con percorsi che garantiscano un forte radicamento territoriale, volto a cogliere
meglio le esigenze e le specificità delle comunità nelle
quali la cooperativa opera, anche allo scopo di apportare
beneficio non solo all’utenza in senso stretto, ma alla collettività intera. In quest’ottica si inserisce e prosegue la
faticosa esperienza dei micro-nidi dell’appennino reggiano che vede ora 5 strutture attive (Asta di Villa Minozzo, Carpineti, Ramiseto, Busana e Baiso, quest’ultima
inaugurata a novembre 2008). Si tratta di strutture che richiedono un notevole sforzo economico sia da parte delle
Amministrazioni Locali sia da parte della cooperativa ma
che, tuttavia, concretizzano un forte impegno sociale in
zone che, per la loro conformazione, presentano difficoltà
relative agli spostamenti, che sono caratterizzate da una
bassa densità demografica e, in alcuni casi, che vivono un
serio rischio di spopolamento per mancanza di servizi e di
occasioni lavorative. A dimostrazione della forte necessità
di strutture a sostegno delle famiglie nelle zone appenniniche, il micro-nido appena inaugurato a Baiso è entrato
rapidamente a regime (13 posti su 15 occupati).
Micronido “La Libellula”
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2.2 Consolidamento organizzativo
Nel 2007, in seguito ai notevoli ritmi di sviluppo e a fronte
di tanto coinvolgimento lavorativo, i soci di Coopselios
hanno manifestato l’esigenza di riflettere sulla tenuta
dell’organizzazione interna, approntata nel 2005 e messa
a regime nel 2006. Nel corso del 2008, dunque, la Direzione Operativa e il Consiglio di Amministrazione sono
stati attivamente impegnati nel definire i punti critici
dell’organizzazione (si veda soprattutto il capitolo sulla
Governance) e nel mettere in atto strategie volte ad aumentare gli standard qualitativi della produzione.
Vale la pena segnalare qui alcune azioni particolarmente
significative: la costituzione dell’Area Romagna, le misure
organizzative e gestionali volte a rafforzare il controllo di
gestione e l’obiettivo di dedicare una risorsa interamente
allo sviluppo organizzativo della cooperativa.
Coopselios cerca di interpretare le
esigenze e le specificità di ogni territorio
in cui è presente, cercando di migliorare
le condizioni della comunità.
Area Reggio Emilia e area Romagna
Negli ultimi anni le gestioni di Coopselios facenti capo
all’Area di Reggio Emilia sono cresciute notevolmente
comportando un sempre maggiore impegno da parte
della Direzione. L’Area, inoltre, si è ampliata non solo dal
punto di vista strettamente numerico, ma anche in relazione alle sue dimensioni, inglobando un maggior numero di provincie (Rimini, Chieti), al di fuori del
tradizionale territorio reggiano. A fronte dell’aumentata
complessità gestionale si è reso necessario seguire ancor
più da vicino i rapporti con gli Enti Locali e adottare misure di presidio (maggior controllo di gestione, ad esempio) sui servizi già in essere. In tal senso, per garantire una
maggiore efficienza organizzativa e gestionale, l’Area Organizzativa denominata Reggio Emilia è stata ulteriormente suddivisa in aree di dimensioni più ridotte ed è
stata ampliata la Direzione. Si è costituita così l’Area Romagna che comprende la provincia di Rimini e le eventuali gestioni abruzzesi.
Coordinamento e controllo di gestione
Accanto al potenziamento della Direzione, si è dato
ampio spazio alle attività di coordinamento, costituendo
e formalizzando specifici gruppi di lavoro interni per integrare e armonizzare i numerosi processi gestionali della
cooperativa.
Sono stati inoltre elaborati strumenti informatici e procedure volte a garantire un maggior controllo di gestione e
una maggiore trasparenza nell’espletamento di alcune
prassi organizzative:
• P2000 Acquisti: si tratta di un nuovo programma di gestione centrale degli acquisti con coinvolgimento diretto
delle strutture sul territorio. È stato progettato con
l’obiettivo di razionalizzare i processi di approvvigionamento in un’ottica volta alla riduzione dei costi e alla responsabilizzazione dei Coordinatori. In sintesi l’obiettivo
è stato quello di dotare le sedi periferiche con uno strumento che permetta la creazione di un ordine al fornitore consultando il listino articoli aggiornato e gestito
centralmente. Contemporaneamente il sistema è in
grado di fornire al Coordinatore lo scostamento tra budget previsto e i costi del materiale ordinato.
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2 | Le linee strategiche
• Procedura Manutenzioni: ancora una volta l’obiettivo è
stato quello di garantire una gestione più razionale e
meno dispendiosa degli interventi di manutenzione. La
nuova procedura prevede la costruzione di uno strumento
informatico che consente una presa in carico del problema, l’assegnazione di priorità rispetto all’insieme di
problemi segnalati, la costruzione di un archivio sulle manutenzioni richieste, le relative modalità di gestione, le tipologie di interventi intrapresi.
Oltre alla definizione di una nuova Procedura Manutenzioni, nel corso del 2008, è stato ampliato l’Ufficio Gestione del Patrimonio con una diversa suddivisione delle
mansioni anche tenendo conto dell’espansione territoriale della cooperativa.
2.3 Percorsi di innovazione continua
L’innovazione continua, vale a dire i processi di miglioramento qualitativo nell’erogazione del servizio e nelle pratiche di produzione, rappresentano da sempre, per
Coopselios, un valore primario. Un valore che, costantemente, si concretizza in nuove sperimentazioni, in nuovi
servizi e nuovi strumenti adeguati ad incrementare la
soddisfazione dell’utenza e a valorizzare il Capitale
Umano.
Per il 2008 segnaliamo in particolare la definizione più
accurata del settore Psichiatria, il consolidamento del settore Socio-Sanitario e la sperimentazione del primo asilo
in lingua inglese a Milano.
Sviluppo organizzativo
Settore psichiatria
Allo scopo di rendere lo sviluppo organizzativo un’attività
costante e coordinata in una cooperativa caratterizzata
da continua evoluzione (sia dovuta ai processi di crescita
che ai mutamenti nel panorama economico e socio-demografico), nel corso del 2008 è stato previsto di inserire
nell’Organigramma aziendale il Responsabile dello Sviluppo Organizzativo. Tale figura, inserita nei primi mesi
del 2009, avrà come primo obiettivo quello di valutare le
posizioni organizzative per analizzare le differenze di responsabilità fra i ruoli aziendali e di rapportarle ai parametri retributivi previsti dal Metodo Hay, che Coopselios
da diversi anni ha adottato, allo scopo di garantire equità
interna. Tra gli altri obiettivi assegnati a tale figura si segnalano quelli relativi al miglioramento del clima aziendale e dei processi di comunicazione organizzativa.
Coopselios, da sempre, cerca di
promuovere un modello di stato sociale
fondato sul principio di sussidiarietà
garantendo libertà di scelta e servizi di
qualità.
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Come deliberato dal Consiglio di Amministrazione, e in
considerazione delle specificità gestionali in ambito psichiatrico, la cooperativa ha formalizzato in organigramma
il Settore Psichiatria con un Responsabile Tecnico di Settore e due Responsabili Tecnici di Produzione, per la psichiatria adulta e per quella minorile.
Si tratta di una scelta volta a valorizzare gli interventi psichiatrici di Coopselios anche attraverso processi formali
che tengano conto delle specificità del settore stesso (assenza di gare d’appalto, servizi soggetti a esenzione Iva,
necessità di rapporti fiduciari tra Enti invianti - medici,
specialisti ecc. - e soggetti gestori quale garanzia di un
buon posizionamento sul mercato, servizi ad elevato rischio gestionale) e per mezzo di strumenti (logo, carta dei
valori – da definire nel corso del 2009) volti a definire
un’identità professionale all’interno del settore e a dichiarare la cultura e i metodi ai quali le prassi operative si dovranno ispirare.
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Settore socio-sanitario
Asilo nido in lingua inglese
In un’ottica di multi-specializzazione della cooperativa, il
settore socio-sanitario rappresenta uno degli ambiti nei
quali Coopselios da anni continua a investire, soprattutto
in termini di ricerca e studio di modelli di servizio a sostegno di una Welfare Community a protezione variabile.
Il 2008 ha visto la definizione dettagliata di un servizio da
erogare – denominato commercialmente Pronto Serenità
– e la sua declinazione con un marchio e un carnet di prodotti che possono coprire a 360° i bisogni socio-assistenziali della persona anziana e della sua famiglia. Inoltre,
sempre nel 2008, è stata definita la governance per gestire il sistema di promozione e ideazione del servizio.
A settembre, in collaborazione con la società Kids In Progress, ha avuto inizio la sperimentazione di un nido in lingua inglese per bambini dai 12 ai 36 mesi, in via Premuda
a Milano. Il progetto intende coniugare il Reggio approach
con l’insegnamento precoce della lingua inglese.
Le attività quotidiane vengono svolte da personale madrelingua inglese, semplicemente assecondando la curiosità del bambino e predisponendo contesti interessanti a
sostegno delle sue potenzialità e dei suoi molteplici linguaggi. Non lezioni, ma full immersion protratte nell’arco
di tutta la giornata attraverso la predisposizione di attività quotidiane strutturate per fasce d’età e tutte improntate sul gioco e sulla creatività del bambino. L’approccio
prevede la partecipazione attiva dei bambini nell’apprendimento della lingua in un ambiente attrezzato e ben organizzato anche con atelier creativi. Ci auspichiamo che il
progetto possa essere un’ulteriore occasione per diversificare le tipologie di servizi offerti e per fare avanzare la ricerca sul campo.
Gli enti costituiti sono:
• Fondazione Easy-Care, i cui promotori sono: Coopselios,
Consorzio Anziani e non Solo, Consorzio Cooperative Sociali 45 e ITAL TBS (attraverso la loro consociata TeSAN)
che affiderà in licenza d’uso il marchio e il know how ai
consorzi sociali distribuiti sul territorio;
• Consorzio Sociale “Care Expert”, i cui componenti risultano essere i medesimi della Fondazione e che avrà il
compito, attraverso i propri associati, di erogare i servizi
dei diversi pacchetti di Pronto Serenità agli utenti sul
territorio.
Asilo nido “Premuda”
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2.4 La partecipazione
La formazione
Il forte impegno commerciale supportato da strategie di
consolidamento organizzativo e pratiche di innovazione
continua, non può essere svincolato da percorsi di coinvolgimento dei soci alla vita della cooperativa: un coinvolgimento inteso come forma di condivisone degli obiettivi
commerciali, come percorso di benessere professionale e
organizzativo e come costruzione di una forte identità
professionale.
In tal senso, sono diversi gli strumenti che possono rafforzare il senso d’appartenenza e l’identificazione del socio
con i valori e gli obiettivi perseguiti dalla cooperativa.
Anche la formazione, è evidente, rappresenta non solo
un’importante strumento di crescita professionale,
quanto una particolare modalità di scambio e condivisione di prassi e valori: in tal senso costituisce un’occasione di coinvolgimento alla vita del settore e della
cooperativa.
Nel 2008 la cooperativa ha incrementato l’attività di formazione, in particolare nell’ambito dell’aggiornamento
professionale e per tutti i livelli aziendali. E tutto ciò rappresenta un’esplicita linea di sviluppo volta al miglioramento delle condizioni di lavoro e alla cosiddetta
fidelizzazione del socio.
I marchi di settore
Organizzazione sociale
Realizzati e declinati con strumenti quali le Carte dei Valori e le Carte dei Servizi nel 2006, sono stati per così dire
metabolizzati e praticati appieno nel corso del 2007, in occasione di eventi quali inaugurazioni o presentazioni dei
servizi, corsi di formazione, convegni, o, semplicemente,
attività nelle singole strutture. Nel 2008 la definizione del
Settore Psichiatria ha comportato la realizzazione di un
marchio e una declinazione aggiornata dei valori della
cooperativa da applicare al settore psichiatrico.
I marchi di settore non rappresentano soltanto strumenti
di comunicazione ma anche contenitori simbolici di un
progetto tecnico-culturale e organizzativo di riferimento.
Rappresentano un insieme di valori condivisi e, sul piano
pratico, sintetizzano le linee-guida per il lavoro degli operatori appartenenti a quel settore.
22 | Bilancio esercizio 2008
Nel 2008 è stata sviluppata l’attività che fa capo all’Organizzazione Sociale della cooperativa, con l’approvazione
del Regolamento che prevede la costituzione delle Sezioni
Soci territoriali e il consolidamento dell’attività dell’Ufficio Soci, attraverso la nomina di un responsabile (vedi capitolo sulla Governance e capitolo sui soci, paragrafo sulla
partecipazione).
La nuova Organizzazione Sociale ha come obiettivo proprio quello di favorire lo sviluppo del tessuto sociale della
cooperativa, sia attraverso nuove forme di partecipazione,
sia attraverso l’attuazione di pratiche mutualistiche (iniziative a carattere previdenziale, assistenziale e ricreativo)
a beneficio dei soci.
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3.
La governance
L’organizzazione interna di Coopselios:
tra esigenze commerciali e valori
di partecipazione cooperativa
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3 | La governance
3.1 Organizzazione e organigramma 2008
L’organizzazione aziendale interna, rivisitata e lanciata nel
secondo semestre 2005 sulla base delle linee strategiche
individuate dal Consiglio di Amministrazione e dalla Direzione Operativa, ha risposto alle mutate esigenze commerciali della cooperativa. Il riassetto organizzativo è entrato a pieno regime nel 2006, mediante il
consolidamento della divisione territoriale dell’area commerciale di Coopselios e il rafforzamento delle funzioni organizzative e di coordinamento centrali.
Nel secondo semestre del 2007, a partire dalle discussioni
affrontate in sede di Consiglio di Amministrazione, si è
svolta una prima verifica sulla tenuta e sull’efficacia
dell’organizzazione di Coopselios. Il Consiglio di Amministrazione ha espresso una generale condivisione sulle
linee strategiche impostate dalla cooperativa, sulle loro
applicazioni in termini organizzativi e sui risultati ottenuti. Tuttavia, in relazione ai mutamenti interni (crescita
del 70% negli ultimi tre anni) e del mercato di riferimento
(ampliamento competitors, nuove normative, emersione
di nuovi bisogni socio-assistenziali …), si rendono necessarie misure di consolidamento e sviluppo organizzativo
volte a migliorare l’efficienza dei processi di produzione e
il clima interno.
Il Consiglio di Amministrazione ha manifestato l’esigenza
di un migliore coordinamento interno tra le varie funzioni
aziendali, favorendo con ciò più intensi e proficui processi
relazionali. L’attenzione alle relazioni attraversa tutta la
cooperativa e tende ad incrementare in tutti i soci una
corretta consapevolezza relativa ai rapporti interni, ai
ruoli e alle responsabilità individuali.
Si rende inoltre indispensabile potenziare le funzioni direzionali aziendali per le mutate esigenze di mercato, per il
consolidamento della cooperativa e, non da ultimo, per
creare le condizioni che favoriscano i processi di innovazione in linea con le linee strategiche individuate.
Da queste riflessioni sono scaturite le seguenti proposte
organizzative, coerenti con l’impostazione generale dell’Organizzazione entrata a regime nel 2006 e in grado di
rispondere alle esigenze interne ed esterne emergenti:
Le mutate esigenze commerciali della
cooperativa hanno portato a un
riassetto organizzativo volto a
migliorare l’efficienza dei processi di
produzione e il clima interno.
da oltre vent’anni socia della cooperativa.
Dal 2008 anche l’Ufficio Comunicazione (Responsabile
Giulia Caramaschi) farà capo, oltre che alla Direzione Generale, per la quale si occupa di comunicazione organizzativa e commerciale, alla Presidenza, per curare la
comunicazione istituzionale e, in stretta collaborazione
con l’Ufficio Soci, per portare avanti progetti di comunicazione sociale volti a garantire una maggiore informazione
e una maggiore partecipazione dei soci stessi alla vita
della cooperativa.
amministrazione
Il tema della gestione finanziaria sta diventando sempre
più strategico e richiede una figura direzionale a tempo
pieno. Dal 2008 Coopselios ha inserito nell’Organigramma la figura del Direttore Economico-Finanziario,
nella persona di Luciano Bertolini.
Al fianco del Direttore Economico Finanziario è stata introdotta la figura del Responsabile Amministrativo, ricoperta da Alessandra Pigozzi, addetta alla Contabilità
Amministrativa delle Società Partecipate.
L’Ufficio Preventivazione e reporting (Manuela Conti), al
contrario, farà capo direttamente alla Direzione Generale.
In un momento in cui il controllo di gestione rappresenta
un’attività cruciale per la cooperativa, è infatti molto importante per la Direzione Generale avere un rapporto diretto con la funzione di preventivazione.
Area risorse umane
Ufficio soci e ufficio comunicazione
Il Consiglio di Amministrazione, in coerenza con le linee
strategiche elaborate e con i punti programmatici dichiarati dalla Presidenza, ha approvato il potenziamento
dell’Ufficio Soci con una figura interamente dedicata a
presidiare le attività a favore della partecipazione. È stata
nominata responsabile dell’Ufficio soci Claudia Manzini,
26 | Bilancio sociale 2008
Al fine di gestire in modo sistematico e coordinato il tema
dello sviluppo organizzativo, come già abbiamo avuto
modo di anticipare, è stata inserita nell’organigramma
una risorsa dedicata esattamente a questa funzione. A
questa figura, da individuare nei primi mesi del 2009, faranno capo le funzioni di selezione e addestramento, formazione, sicurezza e privacy.
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3 | La governance
Area Lombardia-Veneto
L’area Lombardia-Veneto rappresenta, ad oggi, la zona
nella quale Coopselios ha potuto sperimentare strategie
proattive di offerte di servizi e sperimentazioni. Inoltre la
Regione Lombardia prima di altre ha sviluppato un sistema di Welfare basato sull’accreditamento di soggetti
del privato sociale che, alla luce delle nuove normative,
dovranno sapersi proporre direttamente sul mercato. Per
rispondere a queste esigenze Coopselios, limitatamente a
questa area, prevede, dal 2008, una figura (Gerardo Di Filippo) interamente dedicata alla promozione dei servizi.
Area Reggio e area Romagna
Come già sottolineato nel capitolo sulle linee strategiche,
a partire dal 2008, si è deciso di suddividere l’area organizzativa denominata Reggio Emilia in due diverse aree:
Reggio Emilia, comprendente le provincie di Reggio Emilia
e Parma, e l’Area Romagna – attualmente limitata alla
provincia di Rimini ma orientata ad eventuali processi di
espansione nella zona romagnola.
Questo mutamento, finalizzato ad ottenere un maggior
presidio delle gestioni e delle opportunità che si presentano nelle due aree, ha comportato un ampliamento della
Direzione: Fabrizio Montanari, Direttore dell’Area Reggio,
ha dato la sua disponibilità ad occuparsi dell’area Roma-
gna, in fase di avviamento. Per l’Area Reggio, dopo aver
valutato attentamente le competenze interne, si è deciso
di assumere un direttore proveniente dall’esterno (Katia
Cuoghi Costantini), in forza dal 1° ottobre.
Progetti speciali e rapporti con i consorzi
La cooperativa, anche a partire dagli stimoli del Consiglio
di Amministrazione, intende riattivare i rapporti con la comunità scientifica e il mondo accademico, promuovendo
progetti speciali (come Easy-Care) da portare avanti
anche con i Consorzi ai quali aderisce. A questo scopo si è
reso necessario individuare una figura, Fabrizio Montanari, dedicata ai progetti speciali e ai rapporti con i Consorzi (in special modo Consorzio 45 e Consorzio SGS).
Settori
Il 2008 ha visto l’ufficiale formalizzazione del settore Psichiatria, di un Responsabile Tecnico di Settore e di due Responsabili Tecnici di Produzione. Sarà un obiettivo del
2009 definire meglio gli ambiti di intervento di Coopselios, anche esaminando la collocazione dei settori Minori
e Sanitario.
Da queste modifiche scaturisce il seguente Organigramma:
CONSIGLIO
D’AMMINISTRAZIONE
PRESIDENTE
AREA SOCI
COMUNICAZIONE
DIRETTORE GENERALE
DIREZIONE AREA (*)
SETTORE ANZIANI
DIREZIONE ECONOMICO
FINANZIARIA
DIREZIONE
RISORSE UMANE
ASSICURAZIONE
QUALITÀ
RESPONSABILE
TECNICI DI PRODUZIONE
SETTORE EDUCATIVO
CONTABILITÀ
ANALITICA
RELAZIONI
SINDACALI
GARE E CONTRATTI
COORDINATORI
RESP. DI STRUTTURA/SERVIZI
SETTORE DISABILI
TESORERIA E
AMMINISTRAZIONE
AMMINISTRAZIONE
PERSONALE
PREVENTIVI E ANALISI
ECONOMICA
CONTABILITÀ
GENERALE
PAGHE
ACQUISTO
E PATRIMONIO
SVILUPPO ORGANIZZATIVO
FORMAZIONE, SELEZIONE,
SICUREZZA
SERVIZI
GENERALI
(*) AREE:
REGGIO EMILIA, PARMA
PIACENZA, PIEMONTE
ROMAGNA, ABRUZZO
LOMBARDIA, VENETO
LIGURIA, TOSCANA, LAZIO
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3.2 Organi di governo e rapporti fra
le funzioni aziendali
Organizzazione sociale
Il 2008 è stato l’anno nel quale si sono gettate le basi per
un completo sviluppo dei principi di partecipazione che
dovrebbero caratterizzare il lavoro in cooperativa, sia attraverso l’individuazione di pratiche volte ad incrementare i
livelli di democraticità nelle scelte decisionali, sia attraverso strumenti finalizzati a far crescere lo spirito mutualistico. L’approvazione di tre nuovi regolamenti, uno dei
quali prevede la costituzione delle Sezioni Soci Territoriali,
e il potenziamento dell’Ufficio Soci assolvono esattamente questa funzione.
Regolamenti
In linea con gli obiettivi dichiarati, il Presidente Guido Saccardi e il Consiglio di Amministrazione hanno promosso
una approfondita discussione attorno al tema della partecipazione sociale. Discussione che ha portato alla “apertura” ufficiale di un Ufficio Soci a tempo pieno e alla
proposta, presentata ai soci in Assemblea di Bilancio, con
la votazione di tre nuovi regolamenti:
• Regolamento Sociale
• Regolamento sociale disciplinante attività previdenziali,
assistenziali e ricreative a beneficio dei soci
• Regolamento per il ristorno ai soci lavoratori
Il Regolamento Sociale prevede la costituzione delle Sezioni Soci. Le Sezioni Soci rappresentano l'articolazione del
corpo sociale della cooperativa e hanno lo scopo fondamentale di articolare la rappresentanza e la partecipazione sociale.
Inoltre si occupano di:
• mantenere vivo e consolidare il rapporto fra i soci;
• promuovere la partecipazione dei soci alla definizione
degli indirizzi e dei programmi della cooperativa;
• instaurare e intrattenere rapporti organici tra il Consiglio
di Amministrazione della cooperativa e la base sociale;
• formulare pareri consultivi in merito alle più importanti
scelte di conduzione aziendale;
• collaborare al reclutamento dei nuovi soci ed alla diffusione dei valori della cooperazione;
• promuovere e realizzare iniziative che favoriscano la sensibilità alle tematiche sociali;
• promuovere e sostenere le iniziative a carattere assicurativo di previdenza complementare e finanziaria sottoscritte dalla cooperativa con agenzie esterne a favore dei
propri soci;
• sostenere e promuovere attività culturali, ricreative e
sportive in favore dei soci, delle loro famiglie e dei territori in cui operano le sezioni soci.
Il Regolamento Attività Sociali disciplina le attività da svolgere a beneficio dei soci lavoratori e soci volontari, la cui
attuazione non ha carattere retributivo, rientra negli scopi
sociali ed è tesa a sviluppare lo spirito mutualistico, cooperativo, di solidarietà e previdenza fra i soci.
Il Regolamento Ristorno vede nel ristorno cooperativo uno
degli elementi maggiormente qualificanti per migliorare
le condizioni economiche, sociali e professionali, in continuità e stabilità di occupazione dei lavoratori soci, secondo
quanto affermato negli scopi sociali della cooperativa e
come storicamente inteso nella cooperazione di lavoro e di
servizi in generale.
Il ristorno, come diritto al beneficio economico derivante
dallo scambio mutualistico di lavoro, per volontà dei soci,
deve ispirarsi alla più equa distribuzione tra tutti i lavoratori, con valorizzazione specifica nella quantità e qualità
dell'apporto lavorativo imputabile a ciascuno di essi.
Consiglio di Amministrazione
La presentazione , all’Assemblea
di Bilancio del 2008, di tre nuovi
Regolamenti è stata la base di partenza
per uno sviluppo dei principi
di partecipazione cooperativa.
28 | Bilancio esercizio 2008
Il Consiglio di Amministrazione, in carica dal giugno 2007,
comprende i seguenti 20 componenti: Guido Saccardi (Presidente), Giovanni Calabrese (Vice-Presidente), Marzia Allegretti, Danila Bocelli, Sabrina Bonaccini, Rossella Boni,
Lina Borghi, Roberta Borsari, Angela Rita Brivio, Giuseppe
Catellani, Gerardo Di Filippo, Enrica Fontanesi, Teresa Incerti, Alcide Lambri, Manuela Lucchini, Francesco Malpeli,
Ester Schiaffonati. Fanno Parte del Collegio Sindacale:
Mauro Menozzi (Presidente), Franco Salsi (Sindaco effettivo) e Fabrizio Sberveglieri (Sindaco effettivo).
Nell’arco del 2008 il Consiglio si è riunito 12 volte.
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3 | La governance
A fianco del governo politico-sociale rappresentato dal
Consiglio di Amministrazione, la cooperativa si è dotata di
una Direzione Operativa, di un Coordinamento Commerciale e di un Coordinamento Tecnico e Innovazione.
Alla Direzione Operativa partecipano il Direttore Generale
(che la presiede), i Direttori di Area, il Direttore Economico
-Finanziario, il Direttore delle Risorse Umane e i Responsabili Tecnici di Settore. In rappresentanza del Consiglio di
Amministrazione, partecipa alla D.O. il Presidente, con funzioni di verifica e di controllo del suo operato.
La sua funzione è quella di coordinare l’insieme della attività aziendali al fine di raggiungere gli obiettivi stabiliti
dal Consiglio di Amministrazione. Gli ambiti di lavoro della
Direzione Operativa riguardano le attività commerciali, finanziarie, tecniche e della qualità, l’organizzazione del
personale, la gestione di fornitori e clienti.
Al Coordinamento Commerciale partecipano: il Direttore
Generale, i Direttori di Area e il Presidente. La sua funzione
è quella di coordinare le attività commerciali secondo le
linee guida individuate dalla Direzione Operativa, allo
scopo di raggiungere gli obiettivi di budget commerciale
approvato dal Consiglio di Amministrazione.
Il Coordinamento Tecnico e Innovazione, infine, è composto dal Direttore Generale, dai Responsabili Tecnici di Settore e dal Presidente. La sua funzione è quella di presidiare
i processi tecnico-culturali della cooperativa e di imprimere innovazione alle attività di progettazione e erogazione di servizi, seguendo le indicazioni fornite dalla
Direzione Operativa.
La massima sinergia fra la Direzione e i Coordinamenti,
così come fra le diverse funzioni aziendali, continua a rappresentare un punto fermo nel nuovo assetto organizzativo e tiene conto sia delle responsabilità rivolte all’azione
commerciale orientata al territorio, sia delle responsabilità
tecnico-progettuali specifiche dei settori. A partire da queste condizioni e dall’organizzazione che si è data, Coopselios si è impegnata nella ricerca continua di eccellenza a
tutto campo allo scopo di perseguire i seguenti obiettivi:
• affinare e migliorare la qualità progettuale dei servizi
erogati;
• ricercare, individuare e confrontare parametri organizzativo/gestionali innovativi e aggiornati in base alle normative regionali in materia ma anche coerenti con le
nuove esigenze emergenti di servizio;
• garantire l’attività di Coordinamento Operativo dei Servizi.
3.3 Le partecipazioni
Coopselios, nell’ottica di una strategia di lungo periodo
volta a conferire stabilità e prospettiva all’attività sociale,
si impegna a gestire direttamente e completamente strutture socio-assistenziali non soggette a gare d’appalto o a
contratti di locazione.
La cooperativa detiene il 100% del capitale sociale di Sviluppo Servizi Sociali SpA e delle conseguenti società controllate da quest’ultima: Villa Elvira Srl di Santa Maria della
Versa (PV), Porto Viro Srl di Porto Viro (RO), Villa Verde di Rivergaro (PC) e, dal 2006, H.C.C. Health Care di Reggio Emilia.
Nell’ottobre 2007, inoltre, si è costituita la società Rent Hospital s.r.l., controllata direttamente dalla cooperativa al
70%. La società ha per oggetto sociale lo svolgimento di
attività quali noleggio, vendita attrezzature e arredi, manutenzioni ordinarie, erogazione servizi alberghieri e pulizie, fornitura di personale infermieristico ed assistenziale
per ospedali e strutture sanitarie.
Società controllate
Capitale
sociale
Patrimonio Utile
netto
o perdita
contabile
% diretta
Possesso
S.S.S. Sviluppo Servizi Sociali spa
Reggio Emilia
€ 500.000
€ 451.828
+€ 8303
100%
€ 500.000
Coopselios
€ 451.828
Villa Elvira srl
S. Maria della Versa (PV)
€ 41.600
€ 826.748
+€ 37.795
72% S.S.S.
€ 502.004
€ 595.258
Porto Viro srl Porto Viro (RO)
€ 100.000
€ 79.150
-€ 27.508
70% S.S.S.
€ 70.000
€ 55.405
Villa Verde spa Ancarano
di Rivergaro (PC)
€ 1.300.000 € 902.760
-€ 125.671
63% S.S.S.
€ 837.263
€ 568.738
H.C.C. Health Care Community srl
Reggio Emilia
€ 50.000
€ 57.359
+€ 9.648
100%
€ 50.000
Coopselios
€ 57.359
Rent Hospital srl Milano
€ 50.000
€ 47.652
-€ 301
70%
€ 35.000
Coopselios
€ 33.356
Valore
Frazione
a bilancio Patrimonio
(netto fondi) Netto
Bilancio esercizio 2008 | 29
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4.
I soci
Il socio lavoratore: fulcro dell’attività
di Coopselios. Chi sono, le politiche
del lavoro e la partecipazione.
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4 | I soci
4.1 La politica del lavoro in Coopselios
La partecipazione dei soci e la valorizzazione del Capitale
Umano hanno rappresentato, anche nel 2008, la linea
guida di riferimento per le azioni di sviluppo organizzativo della cooperativa. Per coordinare al meglio le attività
rivolte ai soci ed ai lavoratori si è reso necessario il potenziamento di alcune funzioni aziendali, in particolare
quella dell’Ufficio Formazione e dell’Ufficio Soci, in linea
con le priorità definite dalla Presidenza e dal Consiglio di
Amministrazione.
Si è cercato di ribadire la centralità del socio-lavoratore
con attività e politiche mirate.
In particolare:
• dal punto di vista dei diritti e del riconoscimento economico dei lavoratori, Coopselios ha promosso incontri e
azioni finalizzate alla conclusione della contrattazione
con le Organizzazioni Sindacali, per la chiusura del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, rinnovato con oltre
due anni di ritardo;
• dal punto di vista della promozione di una maggior partecipazione dei soci alla vita della cooperativa, nell’Assemblea Ordinaria del 27 giugno 2008 sono stati
approvati i regolamenti sociali che hanno permesso la
formale costituzione delle Sezioni Soci territoriali e la
definizione delle attività sociali promosse a favore dei
soci;
Coopselios conferma la sua mission
di impresa della condivisione, ribadendo
la centralità del socio lavoratore
adottando politiche lavorative
ed economiche ad hoc che ne tutelino
i diritti.
32 | Bilancio esercizio 2008
• dal punto di vista del miglioramento della comunicazione organizzativa interna, Coopselios ha continuato a
investire risorse per garantire una corretta diffusione
delle informazioni e per promuovere un continuo scambio di saperi e di esperienze fra le diverse aree e i diversi
Settori della cooperativa, anche progettando nuovi strumenti informatici finalizzati a tale scopo, da implementare nel 2009 (il Centro di Documentazione Tecnica, il
blog per i soci della Cooperativa).
La centralità del socio rappresenta, per Coopselios, un’ulteriore modalità per praticare la Responsabilità Sociale
d’Impresa intesa come la capacità di riportare la persona
al centro delle logiche di produzione e consumo, di creare
percorsi di senso ampiamente condivisi intorno ai prodotti o servizi venduti e consumati, di sviluppare il Capitale Umano a partire da attività formative di interesse
comune, soprattutto in un settore, come quello del sociale, dove il lavoro – di natura prevalentemente relazionale – non sempre viene adeguatamente riconosciuto.
Responsabilità Sociale che, sempre più, presuppone sforzi
culturali e organizzativi: una vera e propria impresa della
condivisione.
Il rinnovo del contratto collettivo nazionale
Nel 2008 si è concluso il lungo percorso che ha portato
all’accordo sul rinnovo del CCNL (contratto collettivo nazionale del lavoro) delle cooperative sociali.
Le novità più importanti riguardano l’inquadramento del
personale che, da adesso, terrà conto non solo della mansione svolta ma anche del contributo professionale e operativo di ogni lavoratore.
Dal 1° gennaio 2009 tutto il personale sarà inquadrato in
6 aree e 13 categorie. Importante da sottolineare è l’introduzione di una nuova posizione economica: la C2, all’interno della quale verranno inseriti gli Oss (operatore socio
-sanitario).
Altre modifiche introdotte con il rinnovo del CCNL riguardano l’incremento retributivo e una maggiorazione salariale del 15% per il lavoro festivo e domenicale.
Coopselios, in virtù del ruolo di primaria importanza che
riveste nel mercato dei servizi socio- assistenziali, ha contribuito in maniera positiva in sede di dibattito nei vari tavoli di discussione affinché le condizioni di rinnovo
fossero quanto più eque ed economicamente più vantaggiose per i lavoratori.
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4 | I soci
4.2 I numeri
Nel 2008 il totale dei lavoratori ha raggiunto le 2.269
unità, con un incremento del 5,8% rispetto all’anno precedente: una forte accelerazione nella crescita che rispecchia lo sviluppo della cooperativa e l’acquisizione di
diversi nuovi servizi.
La quasi totalità degli occupati sono soci della cooperativa: la percentuale dei soci è pressoché costante nel
tempo e si conferma su un valore vicino al 99%.
nido “Il Castello Incantato” di Baiso, oltre che la gestione
dei servizi territoriali Infanzia, mentre nella provincia di
Piacenza, a Rottofreno, il nido “La Coccinella”).
Il terzo settore della cooperativa in termini numerici è
rappresentato dal settore Disabili, stabile nel corso del
2008, così come i settori Minori e Psichiatria.
Da sottolineare anche l’ampliamento della tecnostruttura, per potenziare i servizi generali della cooperativa a
seguito dell’incremento delle attività e dei servizi gestiti
nelle diverse aree territoriali.
Soci e dipendenti per settore di attività nel 2008
Numero di soci e dipendenti
nel triennio 2006-2008
2%
Soci
%
Dipendenti
Totale
2006
2.063
98,52
31
2.094
2007
2.140
98,66
29
2.169
2008
2.269
98,87
26
2.295
4%
8%
psichiatria
minori
16%
disabili
infanzia
Il turnover di Coopselios mostra una sensibile diminuzione rispetto allo scorso anno (-1,5%): ciò significa che la
percentuale dei dimessi sul totale degli occupati è inferiore rispetto a quella del 2007 da (32,6% a 31,1%). Coopselios rimane comunque in linea con lo standard delle
cooperative sociali (30% circa) che si caratterizzano per
una tipologia di lavoro particolarmente complessa sia per
quanto riguarda l’impegno emotivo che la dimensione relazionale.
anziani
70%
Occupati per settore di attività
La maggior parte degli occupati opera nel settore Anziani
che, in termini numerici, rappresenta la fetta di attività
più cospicua di Coopselios. Il settore, inoltre, ha visto nel
2008 un significativo incremento dei suoi occupati, generato principalmente dall’apertura di nuove strutture
(R.S.A. Baroni, Milano e R.S.A. Morciano, Rimini) e dalle
nuove gestioni di Assistenza Domiciliare.
A seguire il settore Infanzia che, tradizionalmente, rappresenta il secondo ambito di intervento in termini numerici
della cooperativa. Anch’esso nel 2008 ha incrementato gli
addetti a causa di nuove importanti aperture, sia su appalto che private, in diverse aree territoriali della cooperativa (in Lombardia “Il Glicine”, asilo in bio-architettura nel
Comune di Mesero e il nido in lingua inglese di via Premuda; in Toscana, a Camaiore, “Lo Scrigno Magico”; nella
provincia di Reggio il nido di Barco di Bibbiano e il microBilancio esercizio 2008 | 33
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4 | I soci
La cooperativa inquadra i propri lavoratori con contratti
che sono full - time per il 57,9% dei casi.
Il numero tanto elevato di contratti part - time (42,1%), se
pure sensibilmente variabile negli anni, è dovuto in parte,
alla necessità di rispondere alle richieste degli occupati, e,
più spesso, per organizzare il servizio come richiesto dai
committenti, in special modo Enti Locali.
Si tratta, in quest’ultimo caso, di una tendenza diffusa in
Italia ma anche a livello Europeo, come evidenziato nell’ambito della 1° Conferenza Europea dei servizi alla Persona (Parigi 12-13 novembre 2008) a cui Coopselios ha
partecipato.
Coopselios, in controtendenza rispetto alle dinamiche che
connotano l’attuale mercato del lavoro, si impegna a garantire una sicurezza occupazionale ai propri soci lavoratori e per questo ha instaurato con loro rapporti a tempo
indeterminato nell’84,2% dei casi.
È importante sottolineare inoltre che, nella maggior parte
dei casi, i contratti a tempo determinato corrispondono
ad assunzioni per sostituzioni di maternità: una condizione particolarmente frequente in una cooperativa in cui
la grande maggioranza degli occupati è composta da giovani donne. Come però si evince dai dati, rimane ferma
una forte disponibilità da parte della cooperativa a trasformare il contratto a tempo determinato, appena ve ne
siano le condizioni, in una forma maggiormente garantita
come quella del rapporto a tempo indeterminato.
Numero contratti part time e full time
nel triennio 2006-2008
Numero contratti a tempo determinato
e indeterminato nel triennio 2006-2008
4.3 Inquadramento contrattuale
58,1%
60
57,9%
100
52,5%
87,8%
47,5%
50
85,4%
84,2%
80
41,9%
42,1%
40
60
30
40
20
20
10
0
2006
part-time
2007
full-time
34 | Bilancio esercizio 2008
2008
0
15,8%
14,6%
12,2%
2006
tempo determinato
2007
tempo indeterminato
2008
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4 | I soci
4.4 Chi sono i soci di Coopselios
Coopselios si conferma una cooperativa
Una cooperativa al femminile
“in rosa” dove le donne rappresentano
il 94% del totale degli occupati.
6%
uomini
Proprio a loro sono destinate specifiche
donne
politiche di pari opportunità
per conciliare lavoro e vita familiare.
Politiche di pari opportunità e conciliazione
vita-lavoro
94%
Coopselios si conferma, innanzitutto, una cooperativa a
netta prevalenza femminile. Il 94,2% degli occupati sono
donne e questo è un dato costante negli ultimi tre anni.
Ciò è dovuto, in parte, alla natura dei servizi offerti anche
se si può ipotizzare che la tradizionale attenzione della
cooperativa per le esigenze di conciliazione degli spazi e
dei tempi di vita-lavoro renda Coopselios un luogo di lavoro confacente con le esigenze delle donne.
La centralità della figura del socio lavoratore porta la cooperativa ad adottare misure che facilitino l’integrazione
delle esigenze di vita e quelle di lavoro. Tale politica, applicata nei territori in cui Coopselios è presente, nasce
anche dalla consapevolezza espressa dalla forte maggioranza femminile all’interno della cooperativa.
Le azioni di conciliazione sono già applicate nelle diverse
strutture, specialmente in quelle interamente gestite
dalla cooperativa, nelle quali le lavoratrici, seppure con i
vincoli dovuti alle necessità imposte dal servizio, hanno la
possibilità di organizzare i tempi in maniera da rendere
gli orari flessibili in relazione alle esigenze personali.
Oltre a questo intervento, la cooperativa mette in atto
condizioni di miglior favore per la maternità:
• gli istituti previdenziali retribuiscono per la maternità
obbligatoria l’80% del salario convenzionale e per quella
facoltativa (detto anche “congedo parentale”) il 30%,
sempre in relazione al salario convenzionale. Coopselios
integra fino al raggiungimento dell’80% della retribuzione reale per la maternità obbligatoria e del 30% della
retribuzione reale per quella facoltativa;
• la cooperativa concede aspettative non retribuite alle
socie che ne fanno richiesta una volta esauriti i periodi
di astensione previsti dalla legge;
• la cooperativa favorisce il reintegro delle socie lavoratrici
sul luogo di lavoro anche permettendo rapporti di lavoro
part - time o riducendo l’ampiezza dei turni di lavoro.
Bilancio esercizio 2008 | 35
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4 | I soci
Una cooperativa giovane ma con esperienza
La cooperativa si è sempre caratterizzata per un’età media
piuttosto giovane dei soci lavoratori. La fascia più rappresentata è sempre stata quella compresa fra i 26 e i 35
anni. Questa tendenza è confermata nel 2008 anche se,
come nei due anni precedenti, è possibile osservare una
lieve flessione delle classi di età più giovani, a favore di un
aumento della numerosità per le fasce più anziane. In
particolare sono significativi gli incrementi dell’1,6% della
fascia 36-45 e dell’1,8% della fascia 46-55 che portano a
pensare a una lunga permanenza dei soci in Coopselios
(permanenza confermata dall’andamento dell’anzianità
aziendale media costante rispetto allo scorso anno).
Una cooperativa sempre più presente
sul territorio nazionale
1%
2%
6%
1%
Lazio
8%
Liguria
Toscana
Veneto
lombardia
Occupati suddivisi per fasce di età
nel triennio 2006-2008
19%
Emilia-Romagna
63%
100
4%
3,7%
19%
21%
22,8%
80
30,2%
60
30,4%
40
32,0%
34,1%
34%
32,1%
20
11,7%
10,9%
8,2%
2006
2007
2008
0
fascia
18-25
fascia
26-35
36 | Bilancio esercizio 2008
fascia
36-45
Trentino Alto Adige
4,8%
fascia
46-55
fascia
56 e oltre
Il 63% dei soci-lavoratori di Coopselios sono impiegati in
Emilia Romagna, Regione nella quale la cooperativa conferma il proprio radicamento.
È inoltre opportuno evidenziare, al contrario dello scorso
anno, un forte incremento degli occupati emiliano-romagnoli (+ 72 occupati), dovuto sia alle nuove gestioni territoriali nei settori Anziani e Infanzia, sia all’avvio dell’R.S.A.
di Morciano nell’Area Romagna. Questi dati confermano
che la scelta di consolidare l’Area Reggio e di investire risorse nuove nella direzione di un’area in fase di avvio
come quella romagnola abbiano incrementato l’efficienza
delle gestioni già in essere e contribuito allo sviluppo di
nuovi progetti.
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4 | I soci
Un ulteriore aumento significativo del personale riguarda
l’Area Liguria-Toscana-Lazio (+18 occupati in Liguria e +13
in Toscana). Tale incremento si spiega con l’avvio delle
nuove strutture nel settore Infanzia e il consolidamento
delle gestioni già in essere negli altri settori.
Nelle altre regioni il personale rimane pressoché costante
o evidenzia leggeri incrementi. Non si registrano cali
degni di nota degli occupati in nessuna Area gestita dalla
cooperativa.
4.5 Salute e sicurezza
Nel corso del 2008, anche a fronte di un significativo aumento del personale, il numero degli infortuni è rimasto
pressoché costante.
Andamento infortuni nel triennio 2006-2008
200
152
Numero di occupati per area territoriale
nel triennio 2006-2008
Emilia Romagna
Lombardia
Veneto
Liguria
Toscana
Lazio
Trentino
Totale
2006
1471
280
159
126
35
21
2
2094
2007
1370
415
171
131
38
26
18
2169
186
155
150
2008
1442
429
179
149
51
29
16
2295
100
50
0%
2006
2007
2008
Considerando i dati relativi alla totalità delle tipologie di
infortunio (movimentazione manuale di carichi, cadute,
incidenti generici, punture da ago, varie) osserviamo una
netta diminuzione sia dell’indice di frequenza che dell’indice di gravità. Una tendenza già in atto da alcuni anni e
che conferma pertanto l’efficacia della formazione sulla
conoscenza e applicazione delle norme di sicurezza sul lavoro e le misure volte a ridurre il rischio di incidenza di
eventi infortunistici.
2006
2007
2008
69,5
63,4
53,4
1,8
1,6
1,4
Indice di frequenza
(numero infortuni/
ore lavorate)
Indice di gravità
(numero giorni persi/
ore lavorate)
Nel dettaglio emerge invece che gli infortuni esplicitamente riconducibili all’assistenza socio-educativa e sanitaria (movimentazione manuale da carico, cadute,
punture d’ago), da intendersi come la tipologia di lavoro
più diffusa in Coopselios, continuano ad assestarsi su una
percentuale non trascurabile.
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4 | I soci
Percentuale di infortuni (sul totale) relativa a
m.m.c. e a punture d’ago nel triennio 2006-2008
100
2,7%
0,7%
0,6%
21,5%
27,6%
22,6%
80
60
28,5%
30,9%
30,3%
40
20
47,3%
40,8%
4.6 I rapporti con il sindacato
Nel 2008 la percentuale di lavoratori iscritti al sindacato è
sensibilmente calata, nonostante l’incremento di personale in zone (come l’Emilia Romagna) in cui tradizionalmente le Organizzazioni Sindacali sono particolarmente
attive.
È anche possibile ipotizzare una minor adesione al Sindacato in relazione ai ritardi nella chiusura del Contratto
Collettivo Nazionale di Lavoro.
46,5%
Percentuale degli iscritti al sindacato sul totale
degli occupati nel triennio 2006-2008
0
2006
altro
2007
m.m.c.
cadute
2008
punture d’ago
30
A fronte di un aumento di infortuni generici e non necessariamente collegabili al lavoro in Coopselios (ad esempio
incidenti casa-lavoro), notiamo una flessione, se pur lieve,
di episodi come cadute, movimentazione manuale da carico e punture d’ago. Tuttavia tali eventi continuano a incidere, sul totale degli infortuni, per oltre il 50%. Ciò
dimostra l’assoluta necessità di continuare a investire
sulla formazione relativa alle norme e ai comportamenti
legati alla sicurezza sul lavoro.
27,7%
26,3%
25
38 | Bilancio esercizio 2008
27,6%
2006
2007
2008
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4 | I soci
4.7 I numeri della formazione
Nel 2008, come abbiamo avuto modo di ricordare nelle
pagine precedenti, Coopselios ha deciso di investire particolarmente sulla formazione, sia in termini di corsi erogati, sia potenziando l’organico aziendale con un nuovo
addetto alla formazione a tempo pieno che ha il compito
di rilevare dettagliatamente i bisogni formativi nelle diverse strutture e, più in generale, per i settori e le funzioni
aziendali, di affiancare i Direttori d’Area e di Funzione
nella selezione dei corsi proposti, di curare l’organizzazione degli eventi formativi e rendicontarne le attività,
anche in termini di ore e di costi.
Rispetto al 2007, pur a fronte di un calo delle ore totali di
formazione erogata, sono fortemente aumentati i costi
globali del servizio dedicato a questa attività.
2. la riqualifica sul lavoro subisce anch'essa un ridimensionamento poiché la programmazione dei corsi da parte
degli enti pubblici ha registrato un significativo ritardo
facendo slittare diversi interventi formativi al 2009;
3. l'aggiornamento professionale ricopre, per la prima
volta, un ruolo largamente maggioritario rispetto alle
altre tipologie formative fino a superare la quota del
50% in termini di ore e costi generali. È questo il segno
di un forte investimento della cooperativa nella formazione tecnica e di settore quale strumento fondamentale per l'incremento delle competenze professionali
dei propri soci.
D’altra parte, in questo modo possiamo spiegare anche il
notevole incremento dei costi della formazione, a fronte
di una riduzione totale delle ore dedicate. L’aggiornamento rappresenta infatti la categoria più costosa in
quanto richiede una maggiore quantità e varietà di docenti esterni qualificati.
Ore e costi dedicati alla formazione nel triennio
2006-2008
Percentuale ore di formazione erogata
per tipologia nel triennio 2006-2008
934.614
1000000
100
19%
800000
641.815
600000
35%
80
54%
523.652
60
47%
42%
400000
40
26%
200000
57.337
39.624
55.358
20
0
0
2006
2007
2008
34%
2006
Obbligatoria
Ore
23%
20%
2007
2008
Aggiornamenti
Riqualifica sul lavoro
Costi
Rispetto al 2007 si evidenziano infatti le seguenti dinamiche:
1. si assiste ad un ridimensionamento del peso della formazione obbligatoria, sia in termini di ore che di costi
generali, in funzione dei rilevanti interventi formativi
già effettuati nel triennio precedente in materia;
40 | Bilancio esercizio 2008
Prendendo invece in esame la ripartizione in percentuale
delle ore e dei costi della formazione per settori della cooperativa, notiamo una certa corrispondenza fra entità dell’impegno formativo e il personale impiegato nei diversi
settori di intervento, con una particolare eccezione: le ore
e i costi di formazione relativi alla tecnostruttura, vale a
dire a favore del personale impiegato nelle varie funzioni
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4 | I soci
aziendali (amministrazione, risorse umane, servizi generali). Si tratta di un capitolo particolarmente importante
perché rappresenta la volontà della cooperativa di investire sulle proprie funzioni di staff per promuovere sia il
miglioramento organizzativo che l’efficacia e l’efficienza
dei processi gestionali interni.
Percentuale costi di formazione erogata
per tipologia nel triennio 2006-2008
100
80
34%
36%
54%
60
40%
43%
40
23%
20
0
26%
21%
22%
2006
2007
2008
Obbligatoria
Aggiornamenti
Riqualifica sul lavoro
4.8 La partecipazione
In tutte le cooperative di lavoro e di servizio si realizza
prioritariamente uno speciale rapporto, in cui il socio è al
contempo sia nella posizione di imprenditore (rapporto
associativo) che in quella di lavoratore con un rapporto di
lavoro subordinato. Si definisce il socio lavoratore come
imprenditore di se stesso: in questa direzione va l’applicazione della legge 142/2001, disciplinata e integrata da Coopselios nel Regolamento interno della cooperativa.
Lo scopo delle cooperative sociali (art.1 legge 381/1991)
consiste nel perseguimento “dell’interesse generale della
comunità alla promozione umana e all’integrazione sociale dei cittadini”, con ciò conciliando socialità esterna e
mutualità interna.
La convergenza tra mission dell’impresa e qualità percepita del rapporto di lavoro risulta tanto maggiore quanto
più è garantita la partecipazione dei soci lavoratori alla
gestione dell’impresa. La partecipazione è il collante che
integra il circolo virtuoso di socialità, mutualità interna,
qualità del lavoro.
Tali obiettivi vengono perseguiti mediante l’organizzazione di momenti volti a stimolare la partecipazione dei
soci (riunioni informative e assemblee), attraverso funzioni aziendali esplicitamente dedicate a tale scopo (Commissione Consiliare Sociale e Ufficio Soci) e iniziative a
favore dei soci.
Riunioni territoriali e assemblea generale
Nel 2008 Coopselios ha deciso di
investire particolarmente sulla
formazione, sia in termini economici che
potenziando l’organico aziendale
istituendo una figura dedicata a tempo
pieno a questa attività con il compito di
rilevare i bisogni formativi nelle
strutture, nei settori e all’interno delle
funzioni aziendali.
Si sono tenute nei mesi di gennaio e febbraio 5 riunioni
territoriali (nelle diverse aree della cooperativa – Reggio
Emilia, Piacenza, Liguria-Toscana, Lombardia, Veneto) per
la presentazione del Bilancio Sociale 2007 e delle attività
pensate per lo sviluppo dell’Organizzazione Sociale. Si è
trattato di incontri preparati con grande cura, per favorire
la condivisione delle informazioni con tutti i soci. L’informazione è infatti un elemento indispensabile perché i
soci possano controllare le performance della cooperativa
e valutare la corrispondenza tra attese individuali e risultati collettivi.
Nel mese di giugno si è tenuta l’Assemblea Generale dei
Soci per l’approvazione del Bilancio Economico e del Bilancio Sociale 2007 e per l’approvazione dei Regolamenti
sociali.
Successivamente tra ottobre e dicembre 2008 sono state
organizzate riunioni informali (tra i punti all’ordine del
giorno la costituzione delle Sezioni Soci e la candidatura
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4 | I soci
ai ruoli di presidio delle stesse) nei vari territori, per consentire ai soci una comunicazione il più capillare possibile.
Questo il calendario delle iniziative realizzate:
• 30 ottobre Concorezzo –Villa Teruzzi (Milano);
• 3 novembre Sarzana (La Spezia);
• novembre Fiorenzuola (Piacenza);
• 10 novembre Galliera Veneta- Villa Imperiale (Padova);
• 13 novembre Rivergaro (Piacenza);
• 17 novembre Scandiano- RSA Al Parco (Reggio Emilia);
• 20 novembre Correggio (Reggio Emilia);
• 26 novembre Reggio Emilia;
• 1 dicembre Castelnovo né Monti-RSA I Ronchi (Reggio
Emilia);
• 4 dicembre Milano- RSA Quarenghi;
• 17 dicembre S. Maria Della Versa- RSA Villa Elvira (Pavia).
la commissione consiliare sociale
La Commissione Consiliare Sociale viene nominata dal
Consiglio di Amministrazione e prevede la presenza di
Consiglieri proporzionale alla rappresentatività delle aree
geografiche o delle sezioni soci.
Della Commissione Consiliare Sociale possono fare parte
anche singoli soci lavoratori sempre in numero proporzionale alla rappresentatività delle aree geografiche o delle
sezioni soci .
Alle riunioni della Commissione Consiliare Sociale possono essere invitati i Responsabili delle sezioni soci o i
loro delegati.
La Commissione è presieduta dal Presidente del Consiglio
di Amministrazione e si occupa della trattazione di argomenti di particolare rilevanza per la vita della Cooperativa, con specifico riguardo a ciò che attiene norme e
regolamenti, iniziative sociali, attività intercooperative.
La Commissione è attualmente composta da 8 persone
scelte sulla base di rappresentanza territoriale e dei diversi settori in cui opera Coopselios: Rossella Boni (Responsabile Amministrazione Personale), Roberta Borsari
(Responsabile Tecnico di Produzione Settore Anziani Area
Veneto), Angela Brivio (Coordinatrice Operativa Settore
Infanzia Area Lombardia), Gianni Calabrese (Coordinatore
Servizi Domiciliari Sarzana Area Liguria), Gerardo Di Filippo (Sviluppo Commerciale, Area Lombardia-Veneto), Teresa Incerti (Coordinatore Territoriale Settore Anziani Area
Reggio Emilia), Claudia Manzini (Responsabile Ufficio
Soci), Ester Schiaffonati (Direttore Area Piacenza).
42 | Bilancio esercizio 2008
Ufficio soci
Dal 1° settembre 2008 Coopselios ha riattivato l’Ufficio
Soci / Attività Sociali.
L’Ufficio Soci di Coopselios dipende direttamente dalla
Presidenza o, in sua mancanza, dalla vice presidenza e intende essere ambito applicativo di decisioni assunte dalla
Presidenza e dal Consiglio di Amministrazione e propositivo di attività sociali per i territori.
Nelle sue mansioni, l’Ufficio Soci organizza e gestisce le
attività sociali e le iniziative a carattere previdenziale, assistenziale e ricreativo a beneficio dei soci; si occupa di
formulare proposte di convenzione a favore dei soci con
fornitori, enti, associazioni, cooperative; collabora all’organizzazione degli incontri sociali e delle sezioni soci nelle
diverse aree territoriali. Inoltre, suo compito specifico è
quello di curare le relazioni con i soci utili al fine di sviluppare e consolidare il senso di appartenenza alla cooperativa, anche rilevando periodicamente i bisogni inespressi
dei soci.
Convenzioni a favore dei soci
Una delle attività dell’Ufficio Soci è quella di stipulare,
con Enti di varia natura nelle diverse Aree territoriali, convenzioni che garantiscano ai soci l’accesso a beni e servizi
a prezzi agevolati, allo scopo di innalzare il loro reddito
reale complessivo.
Coopselios dispone di alcune convenzioni attive da diverse anni. Molte altre invece sono state stipulate e presentate nel corso del 2008, in seguito all’attivazione
dell’Ufficio Soci.
Mutua Nuova Sanità
Convenzione che interessa tre importanti servizi:
• convenzioni con centri medici e riabilitativi;
• il medico d’urgenza domiciliare nazionale;
• il servizio rimborso ticket.
Dal 1 Gennaio 2009 potranno avere diritto alle prestazioni
di Mutua Nuova Sanità:
• l’iscritto (socio della cooperativa);
• i membri del nucleo familiare, intesi come coniuge o
convivente e figli, risultanti da stato di famiglia, per i
quali sia stato versato il relativo contributo.
Finanza e Lavoro s.p.a.
Coopselios ha da tempo attiva una convenzione con FINANZA E LAVORO S.p.a. al fine di erogare prestiti personali ai Soci con rimborso tramite trattenuta sulla
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4 | I soci
retribuzione (come ad esempio la cessione del quinto
dello stipendio). I prestiti personali devono essere contro
garantiti dal T.F.R.
Convenzione Servizi Coopselios
10% di sconto da applicare a tutti i soci i cui familiari usufruiscono dei servizi gestiti completamente da Coopselios
(Nidi-S.C.I, strutture per anziani/diversamente abili ecc).
Convenzione Telecom
Coopselios ha firmato la convenzione con Telecom per
quanto riguarda la telefonia mobile.
Condizioni economiche proposte al socio:
• Nessun canone di abbonamento
• Nessun costo di scatto alla risposta
• Nessuna tassa di concessione governativa
• Chiamata ad altro numero aziendale (fisso o cellulare)
50¤/mese di chiamate gratis
• 40%di sconto per chiamate su rete fissa
• 40% di sconto per chiamate a cellulari TIM
Convenzione con Flunch Italia
La Flunch Italia S.r.l., società di ristorazione self service
francese conta ad oggi 15 punti vendita in Italia.
Dal 1 novembre 2008 tutti i soci esibendo alla cassa il proprio badge o il tesserino sociale avranno diritto a uno
sconto pari al 10% su tutta la ristorazione, panini, pizza e
bar nell’ora del pranzo e uno sconto del 15% su ristorazione, pizza ecc. per cena (escluse le promozioni).
Convenzione Agenzia Viaggi Planetario
La convenzione prevede la possibilità per la cooperativa di
organizzare gite e affittare appartamenti per le vacanze
da mettere a disposizione dei propri soci. Nelle città dove
sono presenti le agenzia viaggio Planetario sconto del 3%
sull’acquisto di pacchetti vacanze.
Convenzione UNIPOL ASSICURAZIONI
Agevolazioni su tutti i prodotti assicurativi che si possono
acquistare presso le agenzie della rete Unipol con riduzioni di premio fino al 15% , dalle polizze RC auto a quelle
infortuni e/o per la famiglia, la casa.
Convenzioni a Reggio Emilia
• Sconti presso Cinema Multisala 900 di Cavriago;
• disponibilità di alcuni abbonamenti per i soci interessati
alle partite di campionato allo Stadio Giglio della squadra di calcio Reggiana;
• sconti del 10% sull’acquisto di articoli presenti nella
serra, di addobbi natalizi ecc presso la Cooperativa Lo
Coopselios, durante tutto l’anno,
ha promosso numerose iniziative
per coinvolgere gli associati nella vita
cooperativa: attività che vogliono
ribadire la centralità della figura
del socio - lavoratore e che permettono
di diffondere valori come la socialità,
la mutualità interna e consentono
di migliorare la qualità del lavoro.
Stradello (Cooperativa Sociale di tipo B) di Scandiano;
• convenzione con Te.Se.C. srl (Reggio Emilia) sull’acquisto
scontato di prodotti della linea Smeg;
• sconti sull’acquisto di auto nuove e su manutenzione
della propria autovettura presso la concessionaria FIAT
di Rubiera;
• sconti presso libreria Uver;
• sconti presso profumeria Orchidea;
• sconti presso negozio L’Erboristeria;
• sconti presso cartoleria La Contabile;
• sconti presso tabaccheria Tabacchi e Balocchi;
• sconti presso Bianca Home-biancheria, tendaggi, corredi, materassi.
Convenzioni a Piacenza
• sconti presso Officina meccanica Perdoni e Galli snc;
• sconti presso Centro pneumatico Martingomme.
Convenzioni a Milano e dintorni
• sconti con Azienda Trasporti Milanese (ATM);
• sconti con Vineria Le Botti.
Convenzioni a Frascati (RM)
• sconti presso Palestra Eurofitness.
L’attività operativa delle Sezioni Soci incrementerà positivamente e in modo significativo le convenzioni con strutture e negozi presenti nel territorio di riferimento della
sezione stessa.
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5.
La qualità
Innovazione nei servizi e nei processi,
formazione permanente degli operatori,
ma anche ascolto continuo dei bisogni
degli utenti e dei loro familiari,
miglioramento continuo
e valorizzazione della figura del socio.
Questo vuol dire qualità in una
cooperativa sociale.
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5 | La Qualità
5.1 Che cosa vuol dire qualità in una
cooperativa sociale
Puntare sulla qualità per una cooperativa sociale è
un’operazione complessa che va oltre la produzione di innovazione di prodotto, di servizio e di processo, ma che ha
a che fare principalmente con il soddisfacimento delle esigenze e delle aspettative dei principali interlocutori (stakeholder) della cooperativa: gli utenti, le loro famiglie, le
comunità territoriali, i committenti e i soci.
Uno dei nostri compiti è produrre
una cultura dei servizi e della persona
che si ponga come obiettivo
la sensibilizzazione nei confronti
dei bisogni socio-sanitari emergenti.
In sintesi, produrre qualità per Coopselios significa:
• garantire le risposte che meglio soddisfano i bisogni
degli utenti e delle loro famiglie, anche attraverso il continuo ascolto, il continuo miglioramento e il più alto
grado di personalizzazione degli interventi nel rispetto
delle normative;
• produrre una cultura dei servizi alla persona che si
ponga come obiettivo la risposta ai bisogni socio-sanitari
emergenti e, al contempo, che possa fungere da stimolo e
sensibilizzazione nei confronti del settore del welfare, per
tutelare la dignità delle persone più fragili e maggiormente bisognose di sostegno;
• promuovere la dignità dei lavoratori e valorizzare il lavoro dei soci allo scopo di incrementare le competenze e
la soddisfazione professionale e, con essa, la partecipazione, l’identificazione con la mission e i valori della cooperativa e la motivazione al lavoro in ambito sociale.
Se questi sono gli obiettivi, il processo di produzione della
qualità appare strettamente legato al consolidamento di
buone prassi e di saperi condivisi all’interno della cooperativa: meccanismi che hanno a che fare, da una parte,
con la condivisione di una cultura organizzativa e valoriale e, dall’altra, con la centralità delle persone che operano nell’organizzazione e che in essa si identificheranno.
46 | Bilancio esercizio 2008
Per questo, a partire dal 2008, agli strumenti di produzione di qualità già individuati lo scorso anno, si aggiunge
il Centro di Documentazione Tecnica, finalizzato a creare
una sorta di sapere condiviso e accessibile a tutti i soci
della cooperativa – uno strumento di formazione ma,
prima di tutto, di condivisione; un archivio per non disperdere riflessioni, esperienze, prodotti realizzati: in sintesi
un sapere comune che, tassello dopo tassello, supporta le
prassi operative quotidiane e costituisce l’identità professionale della cooperativa.
Ecco dunque che cosa contiene la “cassetta degli attrezzi”
di Coopselios che riguardano il tema della produzione di
Qualità:
• le attività di Coordinamento Tecnico e Innovazione;
• le attività di Formazione;
• la Certificazione di Qualità;
• le attività di Comunicazione;
• il Centro di Documentazione Tecnica.
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5 | La Qualità
5.2 Coordinamento Tecnico e innovazione
5.3 Le attività di formazione
Il Coordinamento Tecnico e Innovazione è composto dal
Direttore Generale, dai Responsabili Tecnici di Settore e dal
Presidente. In seduta allargata può comprendere i Responsabili Tecnici di Produzione e i Coordinatori del Settore.
La funzione del Coordinamento Tecnico e Innovazione è
quella di presidiare i processi tecnici e di erogazione dei
servizi della cooperativa e di imprimere innovazione alle
attività di progettazione e erogazione di servizi, seguendo
le indicazioni fornite dalla Direzione Operativa.
Non a caso, infatti, il Coordinamento Tecnico, dal 2008,
prende il nome di Coordinamento Tecnico e Innovazione,
per sottolineare il forte legame fra la dimensione strettamente legata all’ambito della cultura settoriale (normative, bisogni dell’utenza, teorie, metodologie e prassi
esistenti) e la dimensione legata al continuo miglioramento di prodotto e di processo, a partire dall’ascolto delle
esigenze dei principali interlocutori della cooperativa.
Come abbiamo avuto modo di evidenziare nel paragrafo
dedicato alla formazione (capitolo “I soci”), nel 2008 le risorse dedicate alla formazione sono notevolmente cresciute, in particolare per quanto riguarda
l’aggiornamento professionale.
Per il 2008, il C.T.I. ha definito e messo in calendario 4 argomenti di lavoro:
QUALITÀ
Questo argomento ha rappresentato il punto di partenza
dei lavori. Il C.T.I. ha avviato una azione di miglioramento
del monitoraggio della qualità del servizio erogato progettando e realizzando una estensione del sistema informativo aziendale per raccogliere ed elaborare i dati sugli
indicatori di qualità in tutte le unità operative su supporto
informatico (P 2000 qualità). Il CTI, inoltre, nel corso del
2008, attraverso gruppi di lavoro interprofessionali istituiti
per ogni settore, ha individuato i possibili miglioramenti
qualitativi (prassi e strumenti) da introdurre nel nostro
modello gestionale. Il progetto proseguirà nel 2009 con lo
studio e la ricerca delle possibili azioni da attuare per “Migliorare l’orientamento al cliente nei servizi dei vari settori
e tra i Direttori/Responsabili della cooperativa”.
INNOVAZIONE
Il C.T.I. si propone di elaborare una definizione unitaria di
innovazione alla quale orientarsi.
SICUREZZA
Il tema non è ancora stato affrontato.
CENTRO DI DOCUMENTAZIONE TECNICA
Il progetto è ultimato e sono già stati avviati i percorsi
formativi su questo tema (si veda paragrafo 5.6 in questo
capitolo).
Se tutte le esperienze formative sono di uguale importanza e possono rappresentare importanti occasioni di
stimolo e confronto, in questo capitolo ci concentreremo
sui grandi eventi formativi che nel 2008 hanno caratterizzato i settori della cooperativa.
Il settore Anziani
Gli eventi formativi promossi dal settore Anziani nel 2008
sono stati numerosi e diversificati, anche in termini di
contenuto. Riportiamo qui solo due degli eventi e delle attività che hanno coinvolto trasversalmente tutto il Settore.
La contenzione fisica. Se la conosci … la eviti.
Il convegno, tenutosi il 14 maggio 2008, al Centro Loris
Malaguzzi di Reggio Emilia, ha voluto affrontare un tema
particolarmente delicato e che, ancora oggi, rappresenta
una questione quanto mai diffusa e controversa. Per questo Coopselios, in collaborazione con l’ASL di Reggio Emilia
e il Centro di Ricerca Geriatrica di Brescia, ha ritenuto importante aprire il seminario anche a medici, infermieri, fisioterapisti, operatori socio-sanitari esterni alla
cooperativa. Gli obiettivi del convegno sono stati:
• aggiornare e sensibilizzare i partecipanti sulle problematiche giuridiche, psicologiche, deontologiche e cliniche relative alla contenzione fisica in ambito
socio-assistenziale e sanitario;
• migliorare la qualità assistenziale e relazionale nei servizi socio-assistenziali e sanitari;
• promuovere la qualità di vita dell’anziano istituzionalizzato;
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5 | La Qualità
• favorire l’integrazione delle attività tra le figure sociosanitarie.
I relatori esterni:
Marco Trabucchi (Gruppo di Ricerca Geriatrica, Brescia),
La contenzione fisica in geriatria: le dimensioni del problema;
Daniele Rodriguez (Università degli Studi di Padova),
Aspetti etici, deontologici, giuridici;
Luca Pedroni (Gruppo di Ricerca Geriatrica, Brescia),
Ridurre la contenzione fisica è possibile?;
Ortensia Bessi (Istituto Golgi), Esperienza del Nucleo
Alzheimer Istituto Golgi di Abbiategrasso.
Al convegno è seguita, all’interno di 4 strutture pilota di
Coopselios, una ricerca studio per individuare e sperimentare metodi e strumenti alternativi e innovativi al ricorso
alla contenzione fisica da mettere poi a regime in tutti i
servizi. I risultati verranno condivisi nell’ambito del programma di formazione previsto per il 2009.
“La Filanda 2008”, Anima e Azione
Il settore Infanzia
Anche in questo settore le attività formative sono moltissime e riguardano la vita professionale di tutti gli operatori coinvolti, a tutti i livelli e in tutte le aree. In questo
caso riportiamo due percorsi che riteniamo particolarmente significativi per esemplificare l’approfondito livello
di dibattito interno al settore e il continuo confronto con
realtà diverse con le quali effettuare indispensabili confronti su teorie e prassi pedagogiche.
Il percorso Sentieri Possibili
Le esperienze formative che rientrano sotto l’ombrello
Sentieri Possibili rappresentano un momento centrale di
riflessione e di scambio fra i vissuti degli operatori su tematiche che riguardano sia le strategie operative che i bisogni in continuo mutamento dell’utenza. Si tratta di
un’importante occasione per rendere visibili e condivisibili i percorsi progettuali realizzati da adulti e bambini
all’interno dei servizi educativi e, più in generale, il livello
della ricerca all’interno del Settore. È importante infatti
valutare ogni anno le ricadute degli investimenti della
cooperativa nell’attività di formazione sulla qualificazione dei servizi; ricadute che risultano evidenti soprattutto quando possiamo constatare un innalzamento del
livello delle consapevolezze negli educatori rispetto ai
temi approfonditi.
Nel 2008 si sono svolti 3 incontri nella serie Sentieri Possibili, sui seguenti argomenti:
Il settore Anziani di Coopselios si propone di realizzare,
ogni anno, due progetti di studio-ricerca, “La Filanda”, a
partire da alcuni singoli servizi (sia strutture che servizi
domiciliari) pilota o dall’insieme di tutti i servizi appartenenti alla medesima area territoriale. Uno dei due progetti è incentrato su una tematica di interesse generale
scelta di anno in anno (per il 2008 la contenzione fisica),
l’altro è invece sempre incentrato sull’animazione. Il settore Anziani si impegna ad approfondire i risultati dei
progetti di ricerca in due seminari interni: “La Filanda” e
“La Filanda - Anima e Azione”. Fra le esperienze presentate ne “La Filanda – Anima e Azione” del Dicembre 2008
ricordiamo: il percorso di ortogiardino alla Casa protetta
“Dott. Ellenio Silva” di Bobbio, il “Sapere sul sapore”
all’R.S.A. “I Germogli” di Menconico, le esperienze di laboratorio teatrale a “Villa Tamerici” di Porto Viro, la stimolazione tattile e visiva a “Villa Teruzzi” di Concorezzo, il
percorso di suono e voce nell’animazione psicologica
presso il Centro Servizi Anziani di Correggio.
48 | Bilancio esercizio 2008
• Reggio Emilia, 17 maggio
Presentazione della pubblicazione di Settore “Luce”.
Riflessione su alcuni strumenti tecnici a sostegno della
progettazione e presentazione dei progetti di ricerca realizzati nei nidi e nelle scuole dell'infanzia di Coopselios
nelle diverse aree.
• Milano, 5 giugno
Riflessione su alcuni strumenti tecnici a sostegno della
progettazione e presentazione dei progetti di ricerca realizzati nei nidi e nelle scuole dell'infanzia di Coopselios
nelle diverse aree.
• La Spezia, 27 ottobre
Riflessioni sul confronto di esperienze educative e presentazione dei progetti di ricerca del Complesso Rodari
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5 | La Qualità
Nuove famiglie e la relazione con i servizi
educativi
Un altro percorso di formazione riguarda una tematica
estremamente attuale e che, se non affrontata approfonditamente, rischia di trovarci impreparati nella gestione
del bambino e delle famiglie. Si tratta, appunto, dell’evoluzione del concetto di famiglia e dei cambiamenti sociali
e culturali che hanno trasformato il modo di intendere il
nucleo familiare. Oggi infatti non parliamo più di famiglia, ma di famiglie che si differenziano per ciò che riguarda i rapporti tra uomo e donna, tra genitori e figli e
tra generazioni. Le famiglie possono essere inoltre attraversate da differenze legate all’appartenenza culturale e
la genitorialità non è definita solo in termini biologici. Le
dinamiche interpersonali legate a queste discontinuità,
non sono più considerate devianze rispetto a un modello
tradizionale, ma sono degli indicatori delle diverse modalità con cui si organizzano i rapporti nei diversi tipi di famiglie. Queste considerazioni hanno delle implicazioni
molto forti per chi, come noi, si trova a lavorare nei servizi
educativi in quanto le nuove famiglie pongono ai servizi
nuove domande e nuovi bisogni. Il panorama è sempre
più variegato e riguarda una flessione delle forme familiari tradizionali (coppie coniugate con e senza figli) a vantaggio delle famiglie composte da una sola persona, delle
coppie di fatto, delle famiglie con un solo genitore e delle
famiglie ricostituite (sono queste le “nuove famiglie”,
nate spesso in seguito alle separazioni o dovute alle modificazioni nei comportamenti sociali). Il nostro approccio
educativo pone il rapporto con le famiglie al centro del
progetto pedagogico quindi è naturale aprire una riflessione tra la dimensione pubblica e privata delle famiglie,
consci che esse traggono vitalità dalla relazione con il
contesto sociale, secondo una concezione di “genitorialità” diffusa. Per offrire nuove prospettive di lettura agli
operatori del settore e condividere nuovi paradigmi su
questi temi è stato programmato dal settore Infanzia un
percorso biennale rivolto a tutti i pedagogisti del settore
condotto dall’èquipe della dott.ssa Laura Fruggeri del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Parma. Questo
corso nel primo anno si è posto l’obiettivo di sviluppare
con i pedagogisti e i Responsabili Tecnici di produzione
una riflessione riguardo allo stare in relazione con le famiglie ed i bambini che accedono ai servizi per l’infanzia.
Il secondo anno si focalizzerà sulla rilettura e riorganizzazione dell’incontro di sezione alla luce del contesto teorico di riferimento delineato. Parallelamente sono stati
organizzati momenti di formazione in plenaria con tutti
gli operatori del settore: a Milano due incontri tenuti
dalla dott.ssa Monica Fumagalli, psicologa, e a Reggio
Emilia un appuntamento della serie “orizzonti culturali e
scientifici” con la dott.ssa Vanna Iori.
Il settore Disabili
Disabilità. Tra esperienza e valori
Fra i diversi percorsi formativi organizzati dal settore Disabili e mirati a rispondere a precisi bisogni formativi
sorti nelle diverse strutture e avanzati dagli operatori,
anche in questo caso riportiamo un evento che ha visto
coinvolto in modo trasversale tutto il settore. Si tratta di
un convegno, svoltosi il 14 giugno a Fiorenzuola d’Arda, organizzato in collaborazione con l'Azienda Sanitaria Locale
di Piacenza, dal titolo Disabilità. Tra esperienza e valori. Il
Convegno ha visto la presentazione di un percorso progettuale e di ricerca basato sulla collaborazione fra operatori e familiari nei Centri Socio Riabilitativi della Val
d'Arda.
Il progetto era rivolto ai familiari dei disabili frequentanti
i Centri Socio Riabilitativi del Distretto Socio-Sanitario
della Val d’Arda e, contemporaneamente, ha previsto la
partecipazione degli operatori delle strutture, con l’intento di integrare i due gruppi in un percorso comune di
supervisione e formazione continua, di confronto e arricchimento reciproco, volto a rendere il servizio offerto
sempre più efficiente e adeguato alle esigenze dell’utenza. L’idea di fondo è stata quella di consentire e stimolare, nel rispetto dei reciproci ruoli, una condivisione
progettuale che tenga conto delle molteplici esigenze, arginando allo stesso tempo il rischio di autoreferenzialità
dei familiari degli utenti e, talvolta, degli stessi operatori.
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5 | La Qualità
Per l’occasione è stata presentata la carta dei valori del
Settore Disabili e la pubblicazione “Telefoni alla
mamma?”, report di ricerca sull'esperienza di collaborazione.
Gli interventi:
• Presentazione dell'esperienza di collaborazione tra operatori e familiari nei Centri Socio Riabilitativi della Val
d'Arda, di Cirillo Carra, Direttore del Distretto di Levante,
Az. USL di Piacenza:
• Il punto di vista dei protagonisti. Testimonianza di familiari e operatori coinvolti nel progetto: Davide Caravaggi,
Psicologo conduttore degli incontri, Desolina Gadolini,
Rappresentante delle famiglie, Monica Vezzulli, Educatore;
• L'importanza del progetto realizzato: punti di forza e
punti di debolezza, di Danila Bocelli, Responsabile Tecnico del settore Disabili di Coopselios;
• Presentazione carta dei valori, Ester Schiaffonati, Direttore dell’Area Piacenza;
• I valori praticati nel settore Disabili: Tiziana Degan, Coordinatore; Emilio Solenghi, Coordinatore; Ivano Di Maria,
Coordinatore; Patrizia Dadomo, Coordinatore.
Il convegno ha rappresentato un’occasione per fare il
punto su alcuni aspetti dello stato della ricerca all’interno
del Settore. Si è trattato di un momento particolarmente
significativo sia in quanto percorso formativo interno sia
come condivisione di un lavoro particolarmente apprezzato da diversi esperti del settore dei servizi alla persona.
Il progetto, infatti, è stato presentato al Forum Euro-PA di
Rimini dove ha ricevuto il Premio Innovazione nei Servizi
Sociali 2008.
50 | Bilancio esercizio 2008
5.4 La Certificazione di Qualità
CCoopselios è in possesso della Certificazione ISO
9001:2000 rilasciata da SGS, Ente Certificatore Accreditato Sincert.
Consapevoli del fatto che la qualità non è semplicemente
un marchio né uno strumento di natura prettamente
commerciale, quanto un processo interno volto al benessere dell’azienda e alla soddisfazione dei suoi interlocutori (utenti e famiglie, Pubblica Amministrazione),
Coopselios, fin dal 2000, ha avviato il Progetto di Certificazione di Qualità anche con l’intento di dimostrare la
coerenza e la trasparenza delle sue pratiche organizzative
e nel processo di erogazione dei servizi.
Le ragioni di tale decisione sono derivate:
• dalla volontà di migliorare il livello delle prestazioni e
dei servizi offerti;
• dalla necessità di migliorare l’efficienza aziendale attraverso lo sviluppo di capacità organizzative e gestionali;
• dalla volontà di accrescere l’orientamento alle esigenze
degli utenti;
• dalla necessità di dare conto del livello di qualità dei servizi offerti, di assicurare la qualità per i nostri interlocutori (stakeholder), di disporre di una buona immagine
presso il mercato e nel contempo di essere credibili.
L’impegno dedicato ha consentito di realizzare e certificare il proprio Sistema Qualità per il Settore Anziani sulla
base della Norma UNI EN ISO 9001:1994 e di aggiornarlo
poi secondo i requisiti della Norma UNI EN ISO
9001:2000.
Successivamente la certificazione è giunta ad interessare
i settori più rilevanti nei quali è strutturata la cooperativa,
attraverso queste tappe:
SETTORE ANZIANI
CERT.
ISO NEL
2001
SETTORE INFANZIA
CERT.
ISO NEL
2002
SETTORE DISABILI
CERT.
ISO NEL
2003
SETTORE PSICHIATRIA
CERT.
ISO NEL
2003
SISTEMA
QUALITÀ
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5 | La Qualità
Attualmente sono certificate, complessivamente, 11 strutture: 6 per il settore Anziani, 3 per il settore Infanzia, 1 per
il settore Disabili e 1 per il settore Psichiatria. È opportuno
specificare, tuttavia, che, riconoscendone la valenza metodologica e a prescindere dalla certificazione, il Sistema
Qualità aziendale viene applicato in tutte le strutture residenziali per anziani.
A distanza di 8 anni dalla certificazione, Coopselios continua a riconoscere come il Sistema Qualità sia un processo
in itinere che necessita di un continuo adeguamento e di
una continua verifica della coerenza dei processi operativi.
Ma si tratta anche di un processo nel quale la cooperativa
deve:
• tenere conto delle novità proposte dalla norma ISO, adeguandosi nei comportamenti e rendendo compatibile il
sistema gestionale;
• ascoltare sempre attentamente e recepire le esigenze
degli anziani, dei bambini, dei diversamente abili, degli
utenti psichiatrici e delle loro famiglie.
Nel corso del 2008, inoltre, il Coordinamento Tecnico Domiciliare Anziani, in collaborazione con l’Ufficio Assicurazione Qualità, ha iniziato il lavoro di progettazione e
formalizzazione di un sistema qualità specifico per il servizio di assistenza domiciliare. L’obiettivo futuro sarà la
certificazione ISO 9001 anche per i servizi domiciliari.
5.5 Le attività di comunicazione
Anche le attività di comunicazione, in una cooperativa sociale, dovrebbero essere strettamente legate ai processi
innovativi, per due ordini di motivi:
• sul versante interno, se la comunicazione svolge un
ruolo di coinvolgimento del socio alla vita della cooperativa, stimolando, attraverso diverse mezzi di volta in
volta utilizzati, una maggiore condivisione delle pratiche
organizzative e un senso di appartenenza ai valori di riferimento;
• sul versante esterno, se la comunicazione, lungi dall’essere intesa esclusivamente come strumento promozionale, si presta alla costruzione e alla diffusione di una
cultura dei servizi alla persona, interpretando, dunque,
un ruolo di pubblica utilità, coerentemente con la mission e i valori che Coopselios si è data.
Queste sono le finalità che Coopselios intende perseguire
attraverso le attività di comunicazione. Finalità che nel
2008 sono state realizzate attraverso la messa a punto di
alcuni strumenti già in uso, dei quali sono stati progettati
e definiti esplicitamente gli obiettivi sia in termini di comunicazione interna che esterna.
www.coopselios.com
Nella primavera 2008 è stata messa on line la nuova versione del sito istituzionale di Coopselios.
Il restyling è stato effettuato seguendo alcuni obiettivi
guida:
La qualità è un processo interno
volto al benessere dell’azienda
e al soddisfacimento delle esigenze
e delle aspettative dei principali
interlocutori della cooperativa.
• facile fruibilità: si è scelto di utilizzare una grafica stilisticamente pulita e navigabile anche da disabili, ipovedenti e ciechi (attraverso speciali software di traduzione
del testo scritto in sonoro), secondo le normative della
legge Stanca.
• aggiornamento continuo dei contenuti: tutte le pagine
del sito possono essere costantemente aggiornate per
comunicare ai visitatori non solo chi è Coopselios, ma
che cosa fa (vincita gare, convegni, inaugurazioni, ricorrenze, pubblicazioni ecc.). Dalla messa on line del sito
sono state inserite 32 news nella sezione Novità e 16
nella sezione Comunicazione.
• collegamenti con il mondo cooperativo: le novità danno
spazio alle attività delle strutture e dei settori, ma intendono anche informare soci e visitatori circa eventi
esterni di particolare interesse legati al mondo dei servizi alla persona o al mondo della cooperazione.
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5 | La Qualità
• trasparenza: nel sito vengono inserite e mantenute costantemente aggiornate le informazioni relative ai servizi e alle strutture della cooperativa, con riferimenti e
contatti (nome del coordinatore, e-mail, telefono) per
permettere all’utenza e alla committenza una informazione di base sui servizi erogati.
• cerco-lavoro: il sito contiene una bacheca con gli ultimi
annunci di lavoro e offre la possibilità ai visitatori di inserire il loro curriculum che verrà archiviato in un database, nel rispetto della normativa sulla privacy.
Coopselios Notizie
Nel corso del 2007 è stato modificato il Comitato di Redazione di Coopselios Notizie, ora così composto: Fabrizio
Montanari (Direttore Responsabile), Giulia Caramaschi
(Segretaria di Redazione), Marzia Allegretti, Sabrina Bonaccini, Franco Dallari, Ester Schiaffonati, Antonietta Serri,
Luca Vetricelli.
Il nuovo comitato ha messo a punto un progetto di restyling dell’House Organ inaugurato con il primo numero del
2008. Il restyling non risponde solamente a esigenze di
natura estetica ma a una nuova progettazione dei contenuti, a partire dalle finalità del giornale stesso:
• valenza informativa: Coopselios Notizie, infatti, è pensato in primo luogo come strumento per i soci e rappresenta quindi una forma di coinvolgimento alla vita della
cooperativa. In tal senso deve garantire un corretto e capillare passaggio di informazioni su eventi di particolare
rilievo.
52 | Bilancio esercizio 2008
• condivisione di saperi: Coopselios Notizie può essere
anche pensato come un’importante occasione di scambio di saperi fra le diverse anime che compongono la
cooperativa - un aspetto al quale prestare sempre più
attenzione in una cooperativa distribuita sul territorio
nazionale e impegnata in tanti servizi socio-assistenziali
ed educativi.
Per rispondere a queste esigenze in modo il più possibile
completo si è deciso di suddividere il giornale in 4 sezioni,
dedicate a 4 specifiche tematiche:
1) Notizie dalla cooperativa: articoli relativi ad aperture di
servizi, inaugurazioni, strilli su eventi futuri, vincita di
gare importanti, ecc.
2) Approfondimenti dai settori: articoli relativi a questioni
di carattere “tecnico” e di interesse trasversale a tutte
le aree della cooperativa.
3) Focus: articoli su tematiche di interesse comune (nel
2008: Focus sull’introduzione dei marchi di settore,
Focus sul Bilancio e Bilancio Sociale 2007, Focus sul rinnovo del C.C.N.L.).
4) La voce di Coopselios: articoli relativi prevalentemente
a storie di eventi o storie di vita narrate da chi, quotidianamente, abita i luoghi dedicati alla cura. In un’ottica di ampia partecipazione è nostro obiettivo
stimolare la scrittura non solo da parte dei coordinatori
ma di tutto il personale coinvolto e, se possibile, da
parte degli utenti.
Nel 2008 hanno scritto sul giornale 31 soci della cooperativa.
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5 | La Qualità
Bilancio sociale
Il Bilancio Sociale è da intendersi come uno strumento di
Responsabilità Sociale d'Impresa, finalizzato al coinvolgimento dei soci, degli interlocutori privilegiati, degli utenti
e della comunità in generale. Uno strumento volto a rendere conto del rispetto degli impegni presi e della coerenza fra i risultati raggiunti e i valori che ispirano la
cooperativa.
Dal 2007 il Bilancio Sociale della cooperativa è stato gestito interamente dall’interno, senza avvalersi di consulenti per la redazione dei contenuti. Questa decisione è
stata motivata dall’esigenza di rendere il Bilancio Sociale
uno strumento vissuto e praticato non solo nella fase
della lettura, quanto nelle fasi di preparazione dei dati e
stesura dei contenuti, in un’ottica di profonda partecipazione del socio.
Dal 2008 è stato potenziato il coinvolgimento dei soci
nella stesura del Bilancio Sociale attraverso l’istituzione di
gruppi di lavoro composti da Direttori d’Area, Direttori di
Funzione, Responsabili Tecnici di Settore, Responsabili Tecnici di Produzione, Ufficio Soci e Ufficio Comunicazione.
I Responsabili Tecnici di Produzione, in particolare, hanno
avuto il compito di condividere l’indice del Bilancio Sociale con i coordinatori, coinvolgendoli direttamente documentazione sui rapporti delle strutture con il territorio
e sulle esperienze maggiormente rilevanti che hanno caratterizzato la loro struttura o il loro servizio.
Sarà inoltre previsto un momento di formazione ai coordinatori nel quale verrà presentato il documento e ne verranno indicate le modalità di divulgazione nei confronti
dei soci.
5.6 Centro di documentazione tecnica
Nel corso del 2008 è stato messo a punto il Centro di Documentazione Tecnica on line, denominato “Gedeone”, un
progetto che consente l’archiviazione e la condivisione di
materiali prodotti, nella consapevolezza che questi rappresentino un prezioso corpus di saperi da catalogare,
conservare e fruire nel tempo. In tal senso si spiega anche
la valenza formativa di Gedeone: in quanto contenitore
vivo della storia della nostra cooperativa e, per questo, stimolo ad alimentare la diffusione delle pratiche migliori
(strumenti, riflessioni teoriche, ricerche).
L’idea è stata dunque quella di passare da un concetto di
conoscenza individuale, che rimane patrimonio personale
o delle singole strutture, a quello di conoscenza distribuita, che diventa patrimonio aziendale. Si tratta di una
risposta ad un’esigenza quanto mai impellente all’interno
di un’azienda sempre più distribuita su scala nazionale.
Nel concreto Gedeone permetterà l’archiviazione e l’organizzazione di materiali “tecnici” (relazioni, dispense, articoli, presentazioni in power point, pubblicazioni ecc.)
prodotti sia internamente che esternamente ai settori.
Si riuscirà così a rendere visibili e condivisibili i tratti identificativi dei settori di appartenenza creando, attraverso la
circolarità del sapere, una vera e propria cultura di Coopselios sui servizi.
GEDEONE è un Centro
di Documentazione Tecnica finalizzato
a creare una sorta di sapere condiviso
e accessibile ai soci della cooperativa.
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6.
I settori
di intervento
di Coopselios
I settori di competenza di Coopselios:
anziani, infanzia, disabili, psichiatria
e minori. Una cooperativa che cerca
di rispondere alle esigenze socio
assistenziali più differenziate dei
soggetti più deboli.
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6 | I settori
6.1 Introduzione ai settori di Coopselios
Anche nel 2008 Coopselios ha continuato ad operare
nell’ambito del settore degli Anziani, dell’Infanzia, dei Disabili, della Psichiatria e dei Minori. Settori che, come vedremo, sono cresciuti in maniera diversa nel corso del
tempo. Un’attenzione particolare, come abbiamo già
avuto modo di evidenziare, riguarda l’ambito psichiatrico
che, in relazione all’importanza che ha assunto all’interno
della cooperativa in termini di fatturato, di soci operanti
nel settore, di utenza, di livello di specializzazione tecnica,
si è costituito formalmente come settore e, nel corso del
2009, individuerà un proprio marchio di settore (con colore di riferimento e pay-off) e una propria Carta dei Valori.
8000
209
459
229
458
1.954
2.389
2.521
2.914
2.892
2.900
2006
2007
2008
7000
182
391
6000
5000
4000
3000
2000
1000
0
anziani
educativo
disabili
sanitario
Risposta socio-assistenziale
Coopselios nel 2008 ha erogato servizi a un’utenza media
giornaliera di 6.107 persone (+2,7% rispetto allo scorso
anno). L’utenza è aumentata, in linea di massima, in tutti
gli ambiti di intervento della cooperativa, se pure, come
vedremo, in maniera diversa:
In questo grafico, per maggiore semplicità, riportiamo i
dati aggregati, tenendo presente che il settore educativo
comprende anche i Minori e il settore Sanitario i pazienti
psichiatrici, mentre nel corso di questo capitolo prenderemo in considerazione, settore per settore, l’andamento
della risposta assistenziale nel tempo.
Qualità e qualità percepita
In questo capitolo analizzeremo inoltre i dati relativi all’utenza in termini di qualità e qualità percepita:
Nel 2008 Coopselios ha continuato
ad operare nei 5 settori di competenza:
anziani, infanzia, disabili, minori
e psichiatrico, registrando risultati
positivi in termini di fatturato, soci
operanti e utenza.
56 | Bilancio esercizio 2008
• con riferimento all’analisi di qualità, verranno presi in
considerazione gli indicatori individuati nell’ambito del
sistema ISO 9001:2000;
• con riferimento alla qualità percepita dalle famiglie
degli utenti e, dove possibile, dagli utenti stessi, verranno utilizzati i questionari somministrati all’interno
delle strutture. Per ogni risposta è individuato uno standard aziendale che segna una soglia di accettabilità del
risultato. Qualora le risposte fossero al di sotto dello
standard, Coopselios interverrà con miglioramenti o
azioni correttive.
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6 | I settori
Clima interno
Per i settori che hanno potuto svolgere la rilevazione,
prenderemo in considerazione la percezione che gli operatori delle strutture hanno nei confronti del clima interno, rilevato nell’ambito del Sistema Qualità, attraverso
l’utilizzo di questionari volti a indagare il grado di soddisfacimento sia nei confronti del lavoro in struttura sia rispetto ai rapporti con la cooperativa.
A partire dal 2008 il sistema di rilevazione del clima interno è stato perfezionato al fine di ottenere un quadro
maggiormente esaustivo e indagare meglio le potenziali
aree di criticità. È stato dunque elaborato un questionario
utilizzato in tutti i settori ad eccezione del settore Infanzia
che, raccogliendo i dati sulla base dell’anno scolastico e
non solare, utilizzerà il nuovo sistema a partire dal 2009.
6.2 Gli anziani
Intervista a Dina Bonicelli, responsabile tecnico
del settore anziani
Esperienze di eccellenza
Ove possibile cercheremo di dare un breve spazio alle
esperienze più significative, dal punto di vista tecnico o di
integrazione con il territorio, che hanno caratterizzato il
2008.
Allo scopo di presentare meglio i settori, le loro specificità,
i loro punti di forza e le loro prospettive di sviluppo tecnico, riportiamo una breve intervista introduttiva al Responsabile Tecnico del Settore - ove prevista questa figura
(anziani, infanzia, disabili), anche allo scopo di dare un
volto e una voce a chi, insieme agli altri professionisti del
settore, progetta ogni giorno soluzioni socio-assistenziali
o educative, strategie innovative, percorsi formativi e occasioni di scambio tecnico-culturale all’interno di Coopselios e con gli interlocutori tecnici di riferimento.
1) L’introduzione del marchio di settore con il pay off
“Oltre la cura” e la realizzazione della carta dei valori risale ormai al 2006. Marchio e carta dei valori sono strumenti volti a definire una comune cultura di
riferimento e una forte identità professionale. A più di
due anni dalla loro introduzione, pensi che questi strumenti siano ancora attuali?
Si, penso che siano ancora attuali per diverse ragioni: i valori di riferimento individuati dal settore che hanno ispirato il brand/marchio e la carta afferiscono all’area morale,
all’etica e ai diritti e quindi non possono esaurirsi dopo soli
due anni, inoltre sono stati il frutto di una scelta profonda,
consapevole e ragionata che, per certi aspetti, ha anticipato filosofie e metodologie assistenziali che oggi sono di
grande attualità. Mi riferisco al concetto di cura come bene
sociale, come un insieme di attività che hanno a che fare
con l’attenzione per il benessere delle persone. Per costruire
una cultura di riferimento e una forte identità professionale, per un settore di recente costituzione in Coopselios
come quello degli anziani (a differenza dell’infanzia e della
disabilità che vantano una storia di diversi anni), di cui il
marchio e la carta dei valori sono due strumenti, due anni
non sono tanti…. anzi siamo solo agli inizi. Dobbiamo continuare a formare gli operatori che occupano una parte importante di questo sistema per agire sul nostro modo di
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6 | I settori
pensare e per elaborare le nostre esperienze e i nostri percorsi emotivi e metodologici, dobbiamo concludere la declinazione operativa dei valori nei diversi ambiti di
intervento.
2) Pensi che abbiano contribuito alla condivisione di un
progetto culturale e in termini di miglioramento organizzativo? Cosa altro si potrebbe fare per rafforzarne
l’efficacia?
Senza dubbio hanno contribuito alla condivisione di un progetto culturale, anche perché maturati attraverso una ricerca collettiva e un coinvolgimento a tutti i livelli delle
professionalità presenti nel settore anziani. Il miglioramento organizzativo è stato anche una conseguenza del
rafforzamento dell’area tecnica che ha consentito di avere
risorse competenti nel settore per declinare nell’operatività
e nel processo di erogazione del servizio quanto previsto
dalla carta dei valori. Per rafforzare l’efficacia del marchio e
della carta dei valori, penso che si dovrebbe incrementare il
loro utilizzo nelle attività commerciali, affinché i nostri
clienti conoscano preventivamente le garanzie promesse sui
servizi, le possano esigere al momento della contrattazione
e dell’erogazione, spronandoci in questo modo al più alto
grado di applicazione nell’operatività. L’efficacia può essere
incrementata, inoltre, con la formazione al personale. La conoscenza dei valori potrebbe diventare uno strumento di
valutazione dell’ammissibilità a socio di Coopselios per i
neo assunti nei servizi dei diversi settori. Inoltre il marchio e
la carta dei valori, conosciuti ed applicati anche dalla direzione aziendale, dovrebbero essere periodicamente ridiscussi, analizzati e valutati nelle équipe di lavoro.
Il settore anziani ha continuato
ad ampliarsi sia in termini quantitativi
(strutture e servizi) che qualitativi
(tipologia dei servizi erogati)
e ha registrato un incremento in termini
di gradimento del servizio erogato.
Il 96% dei familiari e il 95.3% degli utenti
si dichiarano soddisfatti del servizio.
58 | Bilancio esercizio 2008
3) Veniamo ora all’anno 2008. Quali sono stati gli ambiti
di intervento più importanti dal punto di vista tecnico
del Settore?
Il 2008 è stato un anno molto impegnativo per il settore
per la varietà di progetti, eventi, ricerche, percorsi formativi,
sperimentazioni che sono stati realizzati e che in parte
sono già descritti in questo Bilancio Sociale. Ne ricordo qui
solo alcuni, come la formazione rivolta ad alcune tra le figure chiave per il processo di erogazione del servizio (i coordinatori, le RAA, gli animatori); il Convegno sul cruciale
tema della contenzione fisica, “La contenzione fisica se la
conosci….la eviti”, perché esempio di collaborazione tra enti
diversi come l’ASL di Reggio Emilia e il Gruppo di Ricerca
Geriatrica di Brescia, perché esempio di partnership con i
fornitori che lo hanno sponsorizzato e per l’interesse che ha
suscitato.
Sul versante della progettazione abbiamo lavorato con i
Coordinatori Territoriali (Sarzana e Piacenza) e il tecnico
progettista del settore per affinare e rinnovare la progettazione di base del servizio di assistenza domiciliare anche introducendo nuovi strumenti per garantire la continuità
assistenziale e la valutazione dei bisogni e prevedendo specifiche di progetto per alcune derivazioni del servizio quale
l’assistenza domiciliare ai malati di Alzheimer, il sostegno
alle loro famiglie e l’assistenza domiciliare integrata. Sul
versante dell’innovazione ricordiamo: la ricerca studio realizzata da quattro strutture per individuare e sperimentare
metodi e strumenti di prevenzione e tutela degli anziani
alternativi alla contenzione fisica, la ricerca sul burn out
degli operatori socio sanitari realizzata nell’area di Reggio
Emilia in alcune strutture residenziali; l’ideazione di una
linea di arredi per le strutture, in un rapporto di partnership con un fornitore aziendale, con la finalità di conferire
agli ambienti e agli spazi un clima domestico e familiare; la
riprogettazione degli ingressi per conferire una identità comune alle strutture di Coopselios e come modalità comunicativa per le famiglie, gli anziani e i visitatori; la stesura di
un progetto per facilitare la comunicazione con l’esterno
degli anziani ospiti in struttura attraverso l’uso del Personal Computer e di Internet; l’elaborazione di una guida per
i familiari allo scopo di facilitare il processo di ambientamento tra l’anziano e i servizi residenziali. Abbiamo inoltre
revisionato il processo di monitoraggio della qualità del
servizio erogato attraverso un affinamento di specifici indicatori e la introduzione ex novo di alcuni strumenti.
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6 | I settori
4) Ci sono progetti “in cantiere” particolarmente significativi dal punto di vista tecnico-culturale?
6) Quali pensi possano essere le prospettive di sviluppo
del settore per i prossimi anni?
Il tema di lavoro trasversale a tutti i servizi sia residenziali
che domiciliari prescelto per il 2009 è quello della “Costruzione di relazioni con le famiglie”. Sarà oggetto di ricerca
nei servizi di tutte le aree territoriali di Coopselios per la individuazione di nuove metodologie e nuovi strumenti per il
coinvolgimento e la condivisione nel processo di cura delle
famiglie degli anziani assistiti. Stiamo lavorando, inoltre,
per la progettazione e la realizzazione di un primo Alzheimer Cafè Coopselios nell’area di Piacenza; mentre è già partito un nucleo residenziale presso la R.S.A. di Via Baroni a
Milano specializzato nell’assistenza di anziani con disturbi
cognitivi, ed è previsto per la prossima estate l’avvio del
primo servizio residenziale di Coopselios per anziani affetti
da demenza ispirato al metodo Gentlecare di Moyra Jones
presso la nuova RSA di La Spezia e, a seguire, presso la Residenza “Al Parco” di Monticelli Terme (PR).
Stiamo riflettendo, data la dimensione del problema, sulla
possibilità di individuare in ogni struttura, per quanto possibile, spazi dedicati agli ospiti con problemi di comportamento finalizzati a una miglior qualità di vita. Stiamo
ipotizzando, inoltre, di sperimentare un modello organizzativo che faciliti il lavoro per obiettivi e non per prestazioni,
attraverso l’ abolizione controllata dei piani di lavoro. Queste ultime sono innovazioni che anticipano le richieste del
mercato. Sul versante della domiciliarità, invece, ricercheremo nuovi servizi innovativi in grado di favorire il più a
lungo possibile la permanenza degli anziani al proprio domicilio. Dovremo lavorare, infine, per allinearci ai requisiti
richiesti dalle nuove norme per l’accreditamento nelle
strutture del Veneto, della Liguria e, auspico, dell’Emilia Romagna.
È prevedibile una ulteriore espansione del fatturato sui servizi residenziali a seguito dell’avvio di nuovi servizi in Lombardia, Veneto e Liguria. Ulteriori prospettive di sviluppo, in
coerenza con le politiche nazionali e locali a sostegno della
domiciliarità, saranno rappresentate dagli appalti/contratti di servizio per la gestione di servizi di AD tradizionale, di ADI, e di altre forme di AD specializzata (ad es.
Alzheimer, oncologici, parkinson, riabilitazione a domicilio
e dagli appartamenti protetti, dai mini alloggi e similari
che consentono piena autonomia agli anziani ma offrono
la possibilità di utilizzare servizi di supporto. Intravedo
possibilità di sviluppo nel medio periodo anche sul versante
sanitario, ad esempio attraverso la gestione di servizi riabilitativi e di lungodegenza che qualche ASL comincia ad affidare alla gestione del privato sociale. Auspico uno sviluppo
aziendale coerente con le necessità evidenziate nei Piani di
Zona e nella programmazione regionale che dobbiamo
contribuire a elaborare per porci come interlocutore privilegiato e partner delle Pubbliche Amministrazioni.
Auspico inoltre una proficua integrazione tra il settore Anziani e le aree territoriali aziendali in un intreccio di azioni
comuni tese a raggiungere l’obiettivo di innalzare la qualità dei servizi offerti e di migliorare la competitività aziendale attraverso l’innovazione e la capacità di cogliere i
bisogni di un mercato in continua evoluzione.
5) Dal punto di vista dell’offerta socio-assistenziale e della
presenza sul territorio, come valuti l’andamento dell’anno appena trascorso?
Molto positivamente per il sensibile incremento della presenza di servizi in diversi territori aziendali. Ricordo, oltre
alle nuove aperture già menzionate in questo Bilancio Sociale, l’aggiudicazione definitiva della RSA di Lainate (MI) e
in Veneto l’aggiudicazione delle R.S.A. di Sant’Urbano e
Lozzo Atestino entrambe in provincia di Padova.
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6 | I settori
La risposta assistenziale
2%
Il fatturato di Coopselios proviene per il 69,2% dal settore
Anziani (con un incremento del 12% di fatturato rispetto
allo scorso anno) e il 55% dei soci lavoratori della cooperativa sono impiegati in strutture e servizi appartenenti a
questo ambito. Il settore Anziani continua ad ampliarsi
sia in termini quantitativi (strutture e servizi) che qualitativi (tipologie di servizi erogati).
In particolare, nel corso del 2008, il settore è cresciuto in
relazione a nuove aperture nella provincia di Reggio Emilia (l’acquisizione della Casa Protetta di Reggiolo, del Centro Diurno di Bibbiano, l’ampliamento da 25 a 50 posti del
Centro Diurno di Correggio, l’acquisizione del servizio di
assistenza domiciliare delle Farmacie Comunali Riunite
per alcune circoscrizioni della città di Reggio Emilia), nell’area della Romagna (R.S.A. di Morciano - RN), e in Lombardia (l’apertura della R.S.A. di via Baroni e di Mesero,
entrambe nella provincia di Milano).
Rimane costante il peso relativo dell’Emilia Romagna
mentre, in linea con le linee strategiche di Coopselios, acquista un peso percentuale sempre più importante la
Lombardia, in particolare grazie alle strutture private
della cooperativa.
100%
44,7%
74%
86%
31%
9,5%
30%
22,3%
9,5%
30%
35%
53%
44,4%
26%
20%
1,5%
6%
Liguria
14%
Toscana
Veneto
Lombardia
Emilia-Romagna
46%
32%
Il settore Anziani, inoltre, effettua rilevazioni sulla tipologia di utenza ospitata nelle strutture residenziali per comprenderne meglio i bisogni. La rilevazione viene fatta grazie alla collaborazione delle RAA/Referenti delle strutture
residenziali e in base ad una griglia predisposta dal Coordinamento Tecnico di Settore. Sono pervenuti i dati di 27
strutture pari all'81% di tutte quelle gestite da Coopselios.
Emergono dati molto interessanti sulle caratteristiche
della popolazione ospitata nelle strutture che si possono
sintetizzare in un progressivo aumento della non autosufficienza grave e delle patologie dementi generalmente
associate a disturbi del comportamento e conseguentemente del carico assistenziale.
Riassumiamo in una tabella le principali caratteristiche
dell’utenza emerse nell’indagine:
.
non è in grado di provvedere autonomamente all’esecuzione del bagno igienico
ha la necessità di essere assistito in questa attività da almeno due operatori
soffre di incontinenza
ha bisogno per l’alzata del mattino e la messa a letto serale
necessita di essere imboccato ai pasti
presenta disfagia e va alimentato con cibi e modalità particolari
necessita di integratori alimentari e/o di diete speciali
necessita di supervisione al pasto e di stimolo all’alimentazione autonoma
presenta disfagia e va alimentato con cibi e modalità particolari
necessita di integratori alimentari e/o di diete speciali
è a rischio di caduta
per spostarsi ha bisogno dell’aiuto del personale
è in carrozzina
è ad alto rischio di insorgenza di lesioni da decubito ed utilizza presidi per la prevenzione
quali materassi ad aria e cuscini antidecubito
presenta disturbi del comportamento di cui un 4% di wandering ed è perciò a rischio
di allontanamento dalla struttura e necessita di una sorveglianza continua
È in grado di uscire autonomamente dalla struttura
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6 | I settori
La qualità del servizio offerto
La qualità del servizio offerto risulta particolarmente soddisfacente se consideriamo alcuni degli indicatori individuati all’interno del sistema ISO 9001.
Media per ospite insorgenza piaghe da decubito
Media per ospite applicazione strumenti di contenzione meccanica
(con spondine)
Media per ospite di cadute
Raffronto in % tra PAI programmati e PAI redatti
Raffronto in % tra verifiche PAI programmate e verifiche effettuate
Media smarrimenti / danneggiamenti effetti personali
Frequenza media per ospite del bagno (in giorni)
Raffronto in % tra attività di animazione non effettuate
/ attività programmate
2007
0,01
0,8
2008
0,008
0,6
Standard
0,01
0,5
0,03
93,7%
93,6%
0,006
7,9
5%
0,002
92,2%
92,7%
0,003
7,1
2,1
0,1
90%
90%
0,2
8
7%
Risultato
1
11
0,5
Standard
1
2
-
3,4
92,30%
0
5
14
8
100%
1%
-
Indicatore
Numero di incontri con i familiari nell’anno
Numero di iniziative di coinvolgimento del territorio
Numero di uscite sulla stampa o mass media
Tempi di risposta ai reclami (media dei giorni intercorrenti
tra la data di presentazione del reclamo e la risposta)
Risoluzione dei reclami (rapporto azioni avviate / numero reclami giustificati)
Numero di dimissioni per insoddisfazione del servizio
Numero apprezzamenti sulla qualità del servizio
Organizzazione di eventi di animazione e socializzazione/feste
Tutti gli indicatori riportano dati soddisfacenti, ad eccezione del parametro relativo alla contenzione fisica che,
pur continuando ad essere un’area di potenziale criticità,
presenta un dato nettamente migliore rispetto allo scorso
anno, a dimostrazione dell’efficacia degli strumenti di formazione e di sensibilizzazione al problema messi in atto
dal settore.
Nel 2008, inoltre, sono stati messi a punto nuovi indicatori che riguardano il grado di soddisfazione dell’utenza e
delle famiglie, le attività di animazione e le occasioni di
visibilità delle strutture del settore sul territorio, intese
come occasioni di radicamento nel tessuto sociale e di diffusione di una cultura dell’anziano.
Per alcuni indicatori non è stato individuato uno standard. In generale è importante sottolineare che tutte le
variabili presentano risultati altamente soddisfacenti.
Qualità percepita
Sia i familiari che gli ospiti sono particolarmente soddisfatti del servizio erogato nelle strutture di Coopselios, se
pure con gradi lievemente diversi a seconda delle differenti variabili.
• Il 96% dei familiari e il 95,3% degli ospiti sono soddisfatti delle modalità con le quali vengono accolti in
struttura. Questo dato modifica in parte i risultati ottenuti lo scorso anno che vedevano i familiari molto più
soddisfatti rispetto agli ospiti stessi (96% di familiari
soddisfatti contro un 78% di ospiti soddisfatti, probabilmente in relazione allo stato di ansia che colpiva l’anziano al momento dell’ingresso in struttura). Tale
cambiamento è importante perché il settore Anziani di
Coopselios ha intrapreso sperimentazioni e intende portare avanti ricerche su come migliorare l’accoglienza, a
partire dalla creazione di un ambiente idoneo e confortevole, anche in relazione agli arredamenti.
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6 | I settori
• Il 96,7% dei familiari e l’85,9% degli ospiti ritiene il personale adeguatamente preparato a svolgere le proprie
mansioni.
• Il 92,9% degli ospiti è soddisfatto degli orari di visita,
mentre il 95,5% è soddisfatto degli orari di somministrazione dei pasti.
• L’87% dei familiari e il 77,1% degli ospiti si ritengono adeguatamente informati rispetto alla vita della struttura.
Si tratta di un dato che, pur collocandosi ampiamente al
di sopra dello standard previsto, presenta un grado di
soddisfazione meno elevato rispetto agli altri parametri.
Anche in questo caso il settore Anziani di Coopselios intende promuovere iniziative per favorire una migliore
comunicazione fra struttura e famiglie, ipotizzando
anche ricadute positive sulla soddisfazione degli ospiti.
• Chiamati a valutare i servizi alberghieri (ristorazione,
pulizia, lavanderia e manutenzione), i familiari assegnano in media un punteggio pari a 4 e gli ospiti pari a
4,1 (dove 5 = ottimo, 4 = buono, 3 = discreto, 2 = sufficiente, 1 = insufficiente). Segnaliamo comunque che,
nelle domande aperte del questionario, i servizi alberghieri sono quelli che vengono più spesso criticati. Si
tratta dunque di un’area sulla quale lavorare.
• Rispetto invece alle singole prestazioni, si rilevano i seguenti giudizi, tutti ampiamente superiori allo standard
considerato accettabile (3,5).
Familiari
Ospiti
Cure mediche
4,07
4,24
Cure infermieristiche
4,26
4,3
Addetti Assistenza
4,15
4,41
Fisioterapia
3,99
3,91
Animazione
4,12
4,18
Il giudizio positivo sulle cure è rafforzato dal giudizio sul
comportamento di chi eroga tali prestazioni. Un comportamento che viene considerato più che buono sia da familiari (4,32) che da ospiti (4,4). Il dato è confermato dai
numerosissimi apprezzamenti sulla gentilezza e la disponibilità evidenziati nelle domande aperte.
• L’ottimo livello di soddisfacimento, relativo al servizio
erogato, è ben dimostrabile anche a partire dallo scarso
numero di lamentele avanzate e dal grado di soddisfazione rispetto alle aspettative iniziali:
Lamentele avanzate o disservizi segnalati
mai
raramente
Familiari
57,7%
36,3%%
Ospiti
56,1%
24,5%
Giudizio del servizio rispetto alle aspettative
superiore
in linea
Familiari
41,1%
29,8%
Ospiti
51,8%
52,6%
62 | Bilancio esercizio 2008
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6 | I settori
Clima interno
Tutti gli indicatori sono ampiamente superiori allo standard considerato accettabile. Un’unica precisazione riguarda la disponibilità di mezzi e di risorse per svolgere
adeguatamente il lavoro. Il risultato è in linea ma non superiore allo standard. Anche sulla base dell’esperienza in
altri settori, vale la pena tener presente che si tratta di
un’area di potenziale criticità da tenere costantemente
monitorata.
Domanda
1. Gli obiettivi della struttura ti sono chiari e ben definiti?
2. Ci sono i mezzi e le risorse per svolgere adeguatamente
il tuo lavoro?
3. La struttura è disponibile ad andare incontro alle esigenze
dei lavoratori?
4. È facile avere le informazioni di cui hai bisogno?
5. Ci sono persone che vengono emarginate?
6. Esiste collaborazione tra i colleghi?
7. La struttura trova soluzioni adeguate ai problemi
che deve affrontare?
8. I responsabili trattano gli operatori in modo equo?
9. La struttura è attenta a migliorare i modi di lavorare?
10. Il piano di lavoro assistenziale è ben organizzato?
11. L’ambiente dove lavori è un ambiente sicuro?
12. È adeguata la modalità con la quale ti assegnano i compiti?
13. Ti sono chiari i ruoli delle diverse figure professionali?
14. I compiti che ti vengono assegnati sono coerenti
con la tua professionalità?
15. I tuoi colleghi di lavoro sono competenti?
16. Nell’affrontare il tuo lavoro sei supportato
da momenti di formazione?
17. Nell’ambito del tuo lavoro godi di un po’
di autonomia professionale?
18. Ti senti coinvolto nell’organizzazione della struttura?
19. All’interno del tuo gruppo di lavoro
vengono presi in considerazione i suggerimenti dei colleghi?
Esperienze di eccellenza
Vecchi Giganti
Annualmente, il settore Anziani di Coopselios produce
pubblicazioni di varia natura che possono riguardare argomenti di carattere puramente tecnico (atti di convegni,
resoconti di attività e sperimentazioni particolarmente significative e innovative, ecc.), raccolte di racconti e memorie degli anziani come valorizzazione dei loro vissuti ed
esercizi per il mantenimento delle loro facoltà cognitive, e
così via. Nel corso del 2008 si è voluto produrre una pubblicazione del carattere celebrativo, in occasione di due
importanti ricorrenze che riguardano le attività al servizio
degli anziani dell’Appennino Reggiano: i 20 anni della
Casa Protetta di Villa Minozzo e i 10 anni della Residenza
“I Ronchi” di Castelnovo ne’ Monti.
Esito
90,3% sì
70% sì
Risultato accettabile
Sì per il 70% delle risposte
Sì per il 70% delle risposte
87,3% sì
Sì per il 70% delle risposte
81,6% sì
89,4% sì
85,3% sì
83,5% sì
Sì per il 70% delle risposte
No per il 70% delle risposte
Sì per il 70% delle risposte
Sì per il 70% delle risposte
91,3% sì
83,5% si
82,4% sì
85,6% sì
91,3% si
98,1% sì
96,2% sì
Sì per il 70% delle risposte
Sì per il 70% delle risposte
Sì per il 70% delle risposte
Sì per il 70% delle risposte
Sì per il 70% delle risposte
Sì per il 70% delle risposte
Sì per il 70% delle risposte
91,2% sì
75,8% sì
Sì per il 70% delle risposte
Sì per il 70% delle risposte
82,6% sì
Sì per il 70% delle risposte
73,8% sì
81,6% sì
Sì per il 70% delle risposte
Sì per il 70% delle risposte
L’esperienza del settore Anziani nell’Appennino reggiano
rappresenta un lungo percorso di radicamento che ha
coinvolto i soci lavoratori della cooperativa ma soprattutto i territori e le comunità locali. Nel corso di questi
anni i valori fondanti di Coopselios si sono potuti consolidare e alimentare con i rapporti che la cooperativa ha avviato come parte vitale della comunità territoriale:
qualità del servizio, iniziative solidaristiche, mantenimento di un’occupazione stabile dei soci lavoratori della
montagna, trasparenza imprenditoriale nei confronti
delle Amministrazioni Pubbliche.
E così, per festeggiare un lungo e proficuo cammino insieme, il settore Anziani di Coopselios ha offerto agli
ospiti delle Residenze, alle loro famiglie e alla cittadinanza tutta una pubblicazione che raccoglie storie, ricordi
e immagini della montagna. Una celebrazione dei luoghi
Bilancio esercizio 2008 | 63
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6 | I settori
e della loro specificità, ma anche delle vite vissute in un
contesto tanto ricco e particolare come quello dell’Appennino.
La pubblicazione è stata presentata in occasione dello
spettacolo di Ivana Monti al Teatro di Castelnovo ne’
Monti, anch’esso offerto da Coopselios agli ospiti delle
strutture, alle loro famiglie e alla cittadinanza, in occasione della celebrazione delle ricorrenze. La storia presentata ne “I Vecchi Giganti” è stata interpretata, con
l’emozione di tutti, da Ivana Monti.
“Ascoltare senza sentire”: un progetto realizzato
dalla Casa Protetta di Correggio (RE)
Abbiamo già avuto modo di presentare, nel capitolo relativo alla Qualità, i percorsi di ricerca e sperimentazione
nell’ambito delle attività di animazione. A titolo esemplificativo, riportiamo qui, con le parole dell’animatore, il
percorso sui suoni e sulla voce presso la Casa Protetta di
Correggio.
“La voce è lo strumento della comunicazione, è il veicolo attraverso il quale invio le sollecitazioni che in forma di vibranti frequenze, come onde viaggiano da me agli altri
creando il contatto.
Questa mia osservazione è supportata da studi che affermano che attraverso il suono assorbiamo energie in grado
di alterare respiro, polso, pressione del sangue, tensioni muscolari, e anche la temperatura della pelle. Suoni a carica
positiva possono essere prodotti dalla nostra stessa voce,
da qui la sua straordinaria importanza nella conduzione
delle attività.
64 | Bilancio esercizio 2008
Ho cercato di sperimentare queste informazioni nei gruppi
di ginnastica, nei giochi d’orientamento spazio temporale,
nelle esplorazioni sensoriali. Viste le ottime performances
raggiunte dai partecipanti ho deciso di spingermi oltre proponendo esercizi sull'A, E, I, O, U, con l'intenzione di creare
una maggiore consapevolezza dei movimenti labiale e gutturale, del diaframma, mentre attraverso la pratica dell'urlo insieme a esercizi di Humming ho potuto osservare e
a volte intervenire su stati di imbarazzo, timidezza, resistenze di varia natura, stati di rabbia, fiducia ed altro ancora. Gli esercizi “parlati” migliorano il riconoscimento
delle persone vicine e la memorizzazione dei loro nomi. Nei
giochi di orientamento spazio-temporale l’utilizzo della
voce ha consentito di introdurre concetti spaziali come: sùgiù, alto-basso, destra-sinistra,aprire-chiudere.
L’utilizzo di proiezioni di immagini in grado di generare
suggestioni ottiche, di strumenti tattili e invenzioni di vario
genere ci hanno permesso di individuare aspetti legati alla
percezione della materia, ma sopratutto di esplorare il
corpo attraverso una narrazione vocale che agisse sulla nostra attenzione così da percepire con un maggiore grado di
coscienza tutte le parti di esso.
In questo senso sento di aver raggiunto alcuni degli obiettivi che mi ero dato, in particolare il miglioramento del benessere degli ospiti che hanno partecipato alle attività,
l’introduzione nei gruppi di lavoro di una tipologia
d'utenza più ampia, la conferma della teoria per cui è possibile ascoltare senza sentire, o meglio, percepire i suoni
senza utilizzare gli apparati uditivi classici.”
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6 | I settori
6.3 L’infanzia
Intervista a Sabrina Bonaccini,
responsabile tecnico del settore infanzia
Il settore Infanzia, nell’anno trascorso,
ha vissuto una crescita considerevole,
sia rafforzando la propria presenza in
realtà già consolidate che espandendosi
in nuove zone.
2) Pensi che i marchi abbiano contribuito alla condivisione
di un progetto culturale e in termini di miglioramento
organizzativo? Cosa altro si potrebbe fare per rafforzarne l’efficacia?
1) L’introduzione del marchio di settore con il pay off
“Oltre l’educare” e la realizzazione della carta dei valori
risale ormai al 2006. Marchio e carta dei valori sono
strumenti volti a definire una comune cultura di riferimento e una forte identità professionale. A più di due
anni dalla loro introduzione, pensi che questi strumenti
siano ancora attuali?
Questi strumenti sono ancora attualissimi, anche perché
sono stati concepiti, sin dalla loro origine, come un punto
di partenza e non un punto di arrivo. Creare un marchio, ci
siamo detti più volte, significa infatti definire i tratti profondi di ciò che si vuole rappresentare e individuare l’identità dell’azienda e, nello specifico dei suoi settori,
ricercando una coerenza fra valori e azioni, non solo da un
punto di vista comunicativo. Significa quindi individuare
un’etica valoriale in cui riconoscersi e sulla base della quale
impostare il proprio lavoro. Significa costruire un progetto
che prima è culturale e poi deve diventare organizzativo,
perché dall’etica e dalla teoria derivano precise prassi metodologiche ed operative. Tutto questo è un processo che
non è mai dato una volta per tutte, ma necessita di tempi
lunghi, di formazione, discussione, condivisione e confronto
con tutti gli operatori di un settore.
Uno degli scopi della carta dei valori e del marchio di settore è quello di creare una comunità di professionisti che si
ritrovano con responsabilità diverse a condividere uno
stesso progetto aziendale e una identità che diventa assunzione piena della propria mission e questo richiede un processo di elaborazione e condivisione che porta
necessariamente a delle maggiori consapevolezze e quindi
a un miglioramento organizzativo. Sin dall’inizio quello che
ci interessava era avviare questo processo di riflessione, in
alcuni settori già attivo da tempo, come nell’Infanzia, mentre in altri faticava a iniziare. Non dobbiamo pensare che il
percorso sia terminato, siamo solo agli inizi. Coopselios sta
attraversando una grande fase di sviluppo e quindi ha una
forte necessità di modificare e innovare la propria cultura
organizzativa: credo che le carte dei valori rappresentino
uno strumento di orientamento culturale e valoriale importante, che va ribadito e rilanciato anche attraverso un
strategia di comunicazione aziendale coerente e coordinata .
3) Veniamo ora all’anno 2008. Quali sono stati gli ambiti
di intervento più importanti dal punto di vista tecnico
del Settore?
L’anno trascorso ha visto l’attività del settore concentrata
su diverse direttrici. In primo luogo, una costante attività di
monitoraggio e consolidamento dei livelli di qualità dei
servizi, anche attraverso la sperimentazione di nuovi strumenti di rilevazione. Molto importanti sono i percorsi di
formazione relativi al tema delle “nuove famiglie e la rela-
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6 | I settori
zione con i servizi educativi”. Per offrire nuove prospettive
di lettura agli operatori del settore e condividere nuovi paradigmi su questo argomento, sono state programmate diverse occasioni di formazione. L’obiettivo era quello di
lavorare su uno sviluppo di conoscenze in merito alle trasformazioni delle famiglie contemporanee, sulle nuove richieste che queste pongono ai servizi educativi e quindi
sulle modalità con cui si sta in relazione con questi “nuovi
utenti”. Abbiamo progettato un percorso biennale rivolto a
tutti i pedagogisti e agli educatori del settore, con la consulenza della dott.ssa Laura Fruggeri e della dott.ssa Vanna
Iori. Ugualmente importante il percorso di riflessione e formazione che ci ha portato, dopo due anni di lavoro con pedagogisti ed insegnanti, a modificare gli strumenti di
progettazione e verifica utilizzati nelle nostre strutture; con
l’impegno ad applicare i nuovi strumenti in tutte le strutture a partire dal nuovo anno scolastico .
Per quanto riguarda le pubblicazioni, il settore infanzia ha
realizzato la pubblicazione “Luce”, che raccoglie la sintesi di
un percorso biennale di formazione e i progetti di ricerca
più significativi sul tema dell’incontro tra i bambini e la
luce .
Per le nuove progettualità sicuramente interessante la
sperimentazione del primo nido in lingua inglese “One to
three”, caratterizzato da un progetto pedagogico, che
cerca di coniugare il Reggio Approach con l’insegnamento
precoce della lingua inglese.
4) Ci sono progetti “in cantiere” particolarmente significativi dal punto di vista tecnico-culturale?
Sono tanti i progetti in cantiere, quello di più imminente
realizzazione è relativo alla costruzione di un Centro di Documentazione Tecnica che riesca a mettere in rete, attraverso un sistema Intranet, il know how prodotto nel settore
, in modo da renderlo fruibile e condivisibile da tutta la
cooperativa.
5) Mentre dal punto di vista dell’offerta educativa e della
presenza sul territorio, come valuti l’andamento dell’anno appena trascorso?
Nella logica della promozione del marchio e della costruzione di una grande visibilità e forte radicamento sul territorio, abbiamo cercato di rendere visibile la qualità dei
servizi realizzati sui diversi territori. Molte sono state le iniziative costruite autonomamente o in collaborazione con
le diverse Amministrazioni Comunali e tanti gli articoli
comparsi su giornali locali che hanno parlato delle nostre
esperienze e dei progetti realizzati sui territori
66 | Bilancio esercizio 2008
6) Quali pensi possano essere le prospettive di sviluppo
del Settore per i prossimi anni?
Senz’altro grande sviluppo per le proposte a progettazione
complessa “chiavi in mano”. L’obiettivo è quello di offrire sul
mercato un progetto completo che comprenda la progettazione architettonica (con particolare attenzione ai temi
della bio edilizia e alla ricerca di tecniche costruttive che richiedano tempi contenuti di costruzione), la definizione del
progetto di arredi e il piano organizzativo e gestionale,
tutto con un rapporto qualità prezzo in grande equilibrio.
Grande interesse si sta manifestando anche per la sperimentazione dell’apprendimento della lingua inglese. Credo
che questa tipologia di servizi troverà ampio riscontro nelle
famiglie, soprattutto nelle grandi città .
La risposta educativa
Il settore Infanzia di Coopselios è in grado di offrire una
proposta variegata di servizi, che vanno dai tradizionali
nidi ai micronidi, adeguati alle esigenze di territori a
bassa concentrazione demografica, dalle sezioni primavera fino a servizi estivi o domiciliari, inoltre spazi bambino, centri gioco e scuole dell’infanzia.
Come evidenziato in relazione alla performance economica e nel capitolo relativo ai soci, il settore Infanzia di
Coopselios, anche nel 2008, ha vissuto una crescita considerevole, sia in territori ancora una volta parzialmente
inesplorati, come la Toscana (con il nido “Lo scrigno magico” di Camaiore), sia in territori dove le strutture infanzia di Coopselios possono considerarsi una realtà
consolidata: ovviamente Reggio Emilia e, ormai anche Milano, se pure attraverso l’apertura di un servizio inedito
quale il nido in lingua inglese. Come si può vedere infatti
dalla distribuzione dell’utenza sul territorio italiano,
l’Emilia Romagna e la Lombardia rappresentano infatti le
aree più significative della cooperativa in termini numerici.
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6 | I settori
2%
Toscana
con l’avvio a regime del nido Quarenghi. Compare inoltre
la Toscana fra le regioni di insediamento del settore infanzia di Coopselios.
A fronte di tale crescita è notevolmente aumentato nel
corso del 2007 il numero di bambini ai quali Coopselios
eroga servizi: da 1.711 nel 2007 a 2.061 nel 2008.
Veneto
La qualità del servizio erogato
Lazio
È da sottolineare che nel corso del 2008 sono stati introdotti nuovi indicatori di qualità, in particolare in relazione
alla formazione, alla gestione dei reclami, e in relazione al
numero di ritiri del bambino.
La risposta educativa risulta soddisfacente non solo dal
punto di vista quantitativo, ma anche in relazione alla
qualità rilevata a partire dagli indicatori individuati nell’ambito del Sistema ISO per il settore Infanzia.
2%
5%
3%
3%
Liguria
Trentino Alto Adige
45%
40%
Lombardia
Emilia-Romagna
Rispetto allo scorso anno è diminuito il peso relativo (ma
non quello assoluto) della regione Emilia Romagna ed è
cresciuto il peso relativo (e assoluto) della Regione Lombardia con le aperture di Mesero e Via Premuda, oltre che
Quasi tutti i dati sono ampiamente superiori allo standard, con l’eccezione del dato sulla partecipazione delle
famiglia ai laboratori che, comunque, si attesta sulla
media considerata accettabile, pur presentando una flessione rispetto allo scorso anno.
% iniziative di formazione realizzate nell’ambito della formazione
permanente rispetto alle iniziative previste da Piano della formazione
N° ore di formazione effettuate per Educatori, Ausiliari,
Cuochi delle Strutture
2007
/
2008
100%
Standard
80%
/
20 ore per
Educatori
10 ore per
Educatori
3 ore per
Ausiliari
e Cuochi
70%
Max 1 per
ogni verifica
Max 1 per
sezione
Max 1 per
sezione
100%
% di presenze del personale ai corsi di formazione realizzati
/ personale in organico per Struttura
Non conformità relative alla pulizia rilevate in seguito a controlli
/
4 ore per
Ausiliari
e Cuochi
92,3%
0
1
N° smarrimenti oggetti del bambino
0
0
N° emergenze occorse al bambino
0
0,25
Raffronto in % tra n° di azioni avviate / totale di reclami giustificati
/
N° ritiri per insoddisfazione per sezione
Iniziative realizzate per sezione
Partecipazione dei genitori agli incontri di sezione
Partecipazione ai laboratori
N° pubblicazioni prodotte per settore
/
6
76%
36,2%
2
Nessun
reclamo
0
6
68,8%
29,9%
2
1
6
50%
30%
1 per sezione
Bilancio esercizio 2008 | 67
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6 | I settori
La qualità percepita
Coerentemente con l’elevata qualità rilevata mediante gli
indicatori in relazione al servizio erogato, anche la qualità
percepita dalle famiglie rispecchia standard assolutamente elevati.
Come previsto dal Sistema Qualità, sono state indagate 6
aree:
1) Qualità dell’ambiente: strutturazione dello spazio, tipologia degli arredi, qualità e quantità del materiale didattico, soft qualities.
2) Aspetti organizzativi del servizio: organizzazione della
scansione della giornata, tempi e orari d’apertura, gestione delle pratiche amministrative.
3) Informazione: sull’organizzazione interna del servizio,
al momento dell’ambientamento, disponibilità al dialogo quotidiano sul bambino, comunicazioni sulle iniziative promosse dal settore Infanzia.
4) Area alberghiera: pulizia degli ambienti, refezione.
5) Partecipazione delle famiglie: giudizio sull’adeguatezza
delle opportunità di partecipazione, protagonismo
della famiglia nelle scelte delle modalità di partecipazione.
6) Progetto educativo: approccio educativo, disponibilità
al confronto, efficacia della documentazione sul lavoro
effettuato con i bambini durante le giornate e a fine
anno.
Le valutazioni richieste hanno una scala che va da 1 a 5
dove 1 = servizio ritenuto insufficiente e 5 = servizio ritenuto ottimo. Per i punteggi al di sotto di 3,5 Coopselios ritiene di dover intervenire con miglioramenti o azioni
correttive.
5
4,23
4,49
4,66
4,24
4,31
4,2
La media generale è superiore allo scorso anno (4,4 nel
2008 contro 4,17 nel 2007), e tutti i fattori superano ampiamente lo standard considerato accettabile (3,5).
Clima interno
La media rispetto a tutti i fattori indagati per la definizione del livello di soddisfazione nel settore Infanzia è in
linea con quella dello scorso anno e corrisponde allo standard previsto dalla cooperativa. Ciò significa che, gli addetti di questo settore sono piuttosto soddisfatti del
lavoro svolto, anche in presenza di alcune aree di attenzione.
Anche in questo caso la scala delle risposte va da 1 a 5 (1 =
insufficiente e 5 = ottimo). Lo standard è 3,5.
Fattori
Ambiente interno
Organizzazione
Risorse
Rapporti
con la cooperativa
Autonomia
Coinvolgimento
Media generale
2007
3,70
3,70
3,74
3,10
2008
3,60
3,57
3,57
3,17
Variazioni
-0,10
-0,13
-0,17
0,07
3,46
3,53
3,54
3,70
3,60
3,50
0,24
0,07
-0,04
Continuano ad essere considerati soddisfacenti, se pure
con una lieve flessione rispetto allo scorso anno, l’ambiente interno (quindi le relazioni con i colleghi e con i superiori) e l’organizzazione (la gestione dei piani di lavoro e
la chiarezza delle procedure). È da segnalare una maggiore soddisfazione rispetto ad alcune aree di potenziale
criticità, quali i rapporti con la dirigenza della cooperativa
e la percezione dell’autonomia e del coinvolgimento nelle
scelte.
4
Esperienze di eccellenza
3
2
1
68 | Bilancio esercizio 2008
Progetto
educativo
Partecipazione
delle famiglie
Area
alberghiera
Informazione
Organizzazione
del servizio
Qualità
dell'ambiente
0
Le esperienze di eccellenza portate avanti dal settore Infanzia di Coopselios sono molteplici e riguardano diverse
tipologie di attività: dalle esperienze di radicamento sul
territorio e diffusione di una cultura dell’infanzia all’interno delle città e delle comunità, fino ad iniziative dirette
di sostegno alle famiglie per affrontare le tematiche della
genitorialità.
Fra le molteplici esperienze che vedono impegnati i nidi di
Coopselios sul territorio nazionale, ne citiamo due riferite
a pratiche di sperimentazione sensoriale attraverso la
musica e attraverso la luce.
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6 | I settori
Incontro dei bambini e delle famiglie con l’Istituto superiore di musica A.Peri di Reggio Emilia
Il periodo del Natale è un momento speciale che accomuna tutti bambini, educatori e genitori nella gioia di festeggiare, di ritrovarsi, rivedersi dentro la famiglia, il nido
e la scuola. Un momento quindi di festa in cui il clima, le
musiche, i segni e i simboli hanno una forte visibilità a livello ambientale. Anche per i bambini è importante affrontare il tema del Natale, e il nido e la scuola hanno il
compito di sostenere le loro attese in un’ottica aperta al
dialogo, rispettosa dei punti di vista, laica e lontana dal
pregiudizio.
Incontrare la musica nelle sue differenti forme e ambienti
sia per i bambini che per gli adulti diventa un modo per
sensibilizzare all’ascolto. La musica è per i bambini
un’esperienza immaginata e fisica occorre sentire con le
orecchie, con le mani, con il corpo, con le emozioni. Durante le feste di Natale, quest’anno, il nido “L’arca”, ha cercato di scaldare questo momento incontrando la musica
attraverso l’interpretazione attenta e curiosa di allievi del
Peri, Istituto Superiore Musicale di Reggio Emilia. Le feste
sono state occasione sensibile per rieleggere i Consigli di
gestione ed Infanzia Città di tutti i nidi e le scuole dell’infanzia del Comune di Reggio Emilia, organi propulsori
della partecipazione delle famiglie al progetto educativo
del nido e della scuola. Dato anche il momento storico e
culturale in cui i nidi e le scuole diventano luoghi aperti
alla città per confrontarsi, discutere, dibattere di temi che
riguardano l’educazione ma anche la costruzione dei futuri cittadini, predisporre tutti - bambini, genitori educatori - all’ascolto, anche attraverso la metafora della
musica, significa creare contesti di apprendimento e costruzione di saperi, che partono proprio dal fatto che
dall’ascolto nascono azioni di democrazia partecipata (Federica Marani, pedagogista).
Luce
Il tema della Luce ha rappresentato un ambito di ricerca
molto importante nel corso del 2008 e non solo, sia in relazione a un progetto condotto insieme all’“Atelier Raggio
di Luce” del Centro Internazionale Loris Malaguzzi, sia in
relazione a un percorso di formazione che, come ha introdotto Sabrina Bonaccini, è sfociato in una pubblicazione
che raccoglie i progetti di ricerca più significativi sul tema
dell’incontro tra i bambini e la luce all’interno del settore
Infanzia di Coopselios.
Questo percorso, che ha coinvolto bambini e adulti insieme, ha consentito l’elaborazione di un approccio nuovo
in cui gli attori sono diventati attivi protagonisti nel comprendere le possibili zone di esplorazione e conoscenza
attorno ad un ambito così complesso come la luce. Si
sono focalizzate alcune situazioni che potessero essere
dei filtri per l’osservazione, capaci di raccogliere gli aspetti
di carattere scientifico ma anche quelli di meraviglia, di
curiosità di stupore. Le suggestioni progettuali transitate
tra i nidi Haiku e Girasole e l’Atelier, hanno consentito di
tessere un lavoro di equipe e di rilanci reciproci in cui,
mentre i bambini compivano le loro ricerche, gli adulti diventavano, nel tempo, sempre più abili e competenti nel
comprendere le molteplici strategie conoscitive dei bambini.
Bilancio esercizio 2008 | 69
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6 | I settori
6.4 I disabili
Intervista a danila bocelli, responsabile tecnico
del settore disabili
2) Pensi che abbiano contribuito alla condivisione di un
progetto culturale e in termini di miglioramento organizzativo? Cosa altro si potrebbe fare per rafforzarne
l’efficacia?
Il settore, rappresentato dal marchio e dalla carta dei valori,
ha utilizzato questi due strumenti per diffondere internamente ed esternamente i propri valori che trovano espressione nella filosofia d’intervento che quotidianamente viene
spesa e praticata all’interno dei servizi per disabili.
La riflessione che ci ha portato all’elaborazione dei valori di
riferimento, in una declinazione che consente a ciascun
operatore di identificarsi in un modello d’intervento ben
preciso, in una metodologia condivisa, ci ha portato a produrre servizi di qualità, all’avanguardia e capaci di modularsi e riadattarsi all’evoluzione continua dei bisogni. Al
fine di rafforzare l’efficacia di questi strumenti sarebbe, a
mio avviso, necessaria una maggiore operazione di promozione strutturando una vera e propria politica di marchio
3) Veniamo ora all’anno 2008. Quali sono stati gli ambiti
di intervento più importanti dal punto di vista tecnico
del settore?
1) L’introduzione del marchio di settore con il pay off
“Oltre le abilità” e la realizzazione della carta dei valori
risale ormai al 2006. Marchio e carta dei valori sono
strumenti volti a definire una comune cultura di riferimento e una forte identità professionale. A più di due
anni dalla loro introduzione, pensi che questi strumenti
siano ancora attuali?
Il marchio di settore e la carta dei valori esprimono in
modo molto forte i tratti distintivi ed identificativi del settore e danno corpo anche alla strategia definita dal Consiglio di Amministrazione fondata sull’idea della
multispecializzazione, cioè sulla capacità della cooperativa
di mettere a disposizione un know-how tecnico molto consolidato in ciascun settore d’intervento. Ogni settore è portatore di una propria specificità che si traduce in buone
prassi inerenti i processi di progettazione, gestione e promozione dei servizi.
Credo che gli strumenti di cui ci siamo dotati siano ancora
molto attuali perché, da una parte, costituiscono una garanzia in termini di trasparenza e sono utili alla costruzione di un rapporto di fiducia con i nostri utenti/clienti e
dall’altra contribuiscono a dare un’immagine di forte credibilità e qualità.
70 | Bilancio esercizio 2008
È stata realizzata, in collaborazione con l’Ausl, una pubblicazione intitolata “Telefoni alla mamma?” che rappresenta
l’esperienza di collaborazione con i familiari dei disabili frequentanti le strutture della zona della Val d’Arda, nella provincia di Piacenza.
Il progetto di collaborazione con le famiglie
è stato presentato attraverso un convegno
organizzato il 14 giugno, intitolato “Disabilità: tra esperienza e
valori” che ha visto
una nutrita partecipazione non solo degli
operatori del settore, ma anche di numerose famiglie, delle
loro associazioni e di rappresentanti tecnici e politici. Il progetto, inoltre, è stato presentato al concorso nazionale
“Premio innovazione nei Servizi Sociali” - città di Rimini,
promosso a Euro.P.A., Salone delle autonomie locali. La
Commissione Tecnica esaminatrice del concorso, che ha
visto la partecipazione di 120 Enti Gestori di servizi sociali
pubblici e privati, ha aggiudicato un riconoscimento di merito al nostro progetto come miglior elaborato progettuale.
Riporto per esteso la valutazione finale:
“La qualità progettuale dell’elaborato è insita in due para-
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6 | I settori
metri: chiarezza nella descrizione di un percorso assistenziale e professionale e capacità di restituire, in termini misurabili, la componente intangibile del processo d’aiuto che
scaturisce dal rapporto tra operatore e utente/familiare. Il
progetto riporta la modalità dello sviluppo progettuale e
valutativo, rendendola essa stessa una buona prassi riproducibile. L’attenzione alla qualità del servizio diventa un
valido percorso di autovalutazione e aggiornamento”.
4) Ci sono progetti “in cantiere” particolarmente significativi dal punto di vista tecnico-culturale?
Il settore disabili di Coopselios registra
un andamento positivo per l’anno 2008
in termini di fatturato e qualità
pur non registrando l’apertura di nuove
strutture.
Si, i nuovi progetti in fase di realizzazione ad alto spessore
tecnico-culturale sono diversi; qui mi limito a menzionare
quelli più importanti e che hanno una valenza trasversale:
• la realizzazione di un centro di documentazione tecnica
consultabile attraverso il portale di Coopselios;
• la costituzione di un comitato tecnico scientifico permanente che lavora su progetti innovativi, approfondimenti,
ricerche e sperimentazioni.
5) Mentre dal punto di vista dell’offerta socio-assistenziale o educativa e della presenza sul territorio, come
valuti l’andamento dell’anno appena trascorso?
Per il Settore Disabili il bilancio per l’anno 2008 è positivo,
non tanto per una grande implementazione dei servizi, ma
per la maggiore specializzazione e saturazione dei servizi
già esistenti di nostra gestione completa. Questa espansione graduale ha favorito un maggiore consolidamento
del know-how di settore, e la maturazione della consapevolezza che è sempre più necessario lavorare su standard di
qualità, in risposta anche a nuove tipologie di disabilità e
di servizi in una logica di flessibilità e in un percorso teso al
miglioramento continuo.
6) Quali pensi possano essere le prospettive di sviluppo
del settore per i prossimi anni?
Penso che lo sviluppo per i prossimi anni per il Settore Disabili sia da prevedere verso nuove tipologie di servizi atti a
dare risposta anche ai nuovi bisogni e a mutate tipologie di
disabilità: disturbi del comportamento e gravi disabilità acquisite. Accanto al nascere di nuove tipologie di bisogno, e
quindi verso una sempre maggiore richiesta di specializzazione e di qualità, vedo una significativa contrazione di risorse economiche pubbliche destinate ai servizi socio
educativi ed assistenziali. Pertanto ritengo che lo scenario
futuro del settore si orienterà verso servizi di residenzialità
temporanea, semiresidenziali, e domiciliari.
La risposta socio-assistenziale
Il settore Disabili offre prestazioni socio-educative ed assistenziali all’interno delle seguenti tipologie di servizi:
• i servizi residenziali come Centri Socio Riabilitativi Residenziali e Residenze sanitarie Assistite;
• i servizi diurni come Centri Socio-Riabilitativi a carattere
semiresidenziale;
• i servizi territoriali integrati, ovvero servizi diurni svolti
all’interno delle scuole (per l’integrazione scolastica
degli alunni/studenti disabili) o in stage aziendali guidati attraverso inserimenti lavorativi protetti, o a domicilio a casa dell’utente.
Il settore opera in tre province del territorio nazionale
(Reggio Emilia, Piacenza e Rovigo) e gestisce in tutto 14
strutture di cui 10 a gestione completa.
Come emerge dall’analisi della performance economica,
anche questo settore ha visto al suo interno una crescita
in termini di fatturato, pur in assenza di nuove aperture.
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6 | I settori
La qualità del servizio erogato
La qualità del servizio è soddisfacente sia in termini quantitativi (il tasso di saturazione è del 73%), che con riferimento agli indicatori individuati dal Sistema ISO 9001.
Tutti gli indicatori rispettano ampiamente lo standard
previsto, compreso il raffronto in % tra il numero delle at-
tività settimanali svolte e il numero delle attività settimanali programmate che lo scorso anno si collocava lievemente al di sotto dello standard.
Di particolare importanza il raffronto percentuale tra il
numero degli obiettivi del PEI raggiunti e il numero totale
degli obiettivi definiti nel PEI che, superiore dell’8% rispetto allo standard previsto, conferma l’efficacia del progetto educativo.
Raffronto in % tra il numero di uscite effettuate
/numero uscite programmate
Raffronto in % tra il numero di PEI redatti/numero nuovi ingressi
% PEI non verificati nei tempi previsti/tot. PEI
Raffronto in % numero smarrimenti o danneggiamenti indumenti
/numero Utenti
Raffronto in % tra il numero di NC relative a pulizia letto, comodini,
armadi/numero Utenti
Raffronto in % tra il n° di riunioni effettuate con Utenti/ 52
Raffronto in % tra il n° degli obiettivi del PEI raggiunti
/numero totale degli obiettivi definiti nel PEI
Raffronto in % tra il n° delle attività settimanali svolte
/n° delle attività settimanali programmate
N° iniziative annuali effettuate con il supporto del volontariato
N° di uscite effettuate con gli Ospiti
Media dei giorni intercorrenti tra la data di presentazione del reclamo
e la data della risposta
Raffronto in % tra n° di azioni avviate/totale di reclami giustificati
Numero di riconoscimenti
Raffronto in % tra questionari compilati/questionari consegnati
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2007
95,2%
2008
93,6%
Standard
90%
Nessun 100%
nuovo
ingresso
0
0
0
0
100%
0
0
5%
93%
98,2%
100%
98%
90%
90%
86,4%
90%
90%
114
202
Nessun
reclamo
Nessun
reclamo
0
100%
80
339
Nessun
reclamo
Nessun
reclamo
0
100%
20
104
Max 8 gg
1%
5%
100%
40%
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6 | I settori
Clima interno
Gli indicatori relativi al benessere degli operatori del settore Disabili sono tutti al di sopra dello standard considerato accettabile, ad eccezione del dato sulle risorse a
disposizione e sulla sicurezza. Si tratta di un’area di criticità importante sulla quale è doveroso riflettere e adottare provvedimenti. La soddisfazione appare invece molto
4,4
4,7
4,6
4,5
4,6
4,3
4,5
4,4
4
4
3
2
1
Area
Socio
assistenziale
Area
Socio educativa
riabilitativa
0
Area
alberghiera
Le valutazioni richieste, ricordiamolo, hanno una scala che
va da 1 a 5 dove 1 = servizio ritenuto insufficiente e 5 = servizio ritenuto ottimo. Per i punteggi al di sotto di 3,5 Coopselios ritiene di dover intervenire con miglioramenti o
azioni correttive.
4,6
Informazione
Anche la qualità percepita dai familiari e dagli ospiti mostra risultati particolarmente soddisfacenti.
Tutti i risultati, in linea con quelli dello scorso anno, si collocano nettamente al di sopra dello standard del 3,5 individuato da Coopselios e non vi sono significative
differenze fra familiari e ospiti.
5
Ambiente
Qualità percepita
elevata per quanto riguarda i rapporti con i responsabili, il
grado di collaborazione fra colleghi, il rispetto dell’autonomia e della professionalità di ciascuno, il reperimento
delle informazioni e la chiarezza del modello organizzativo. Vale la pena segnalare che l’indagine sul clima interno del settore Disabili è stata effettuate in una sola
delle sei strutture a gestione completa. E pertanto, non
può considerarsi esaustiva per l’intero settore.
Domanda
1. Gli obiettivi della struttura ti sono chiari e ben definiti?
2. Ci sono i mezzi e le risorse per svolgere adeguatamente
il tuo lavoro?
3. La struttura è disponibile ad andare incontro alle esigenze
dei lavoratori?
4. È facile avere le informazioni di cui hai bisogno?
5. Ci sono persone che vengono emarginate?
6. Esiste collaborazione tra i colleghi?
7. La struttura trova soluzioni adeguate ai problemi
che deve affrontare?
8. I responsabili trattano gli operatori in modo equo?
9. La struttura è attenta a migliorare i modi di lavorare?
10. Il piano di lavoro assistenziale è ben organizzato?
11. L’ambiente dove lavori è un ambiente sicuro?
12. È adeguata la modalità con la quale ti assegnano i compiti?
13. Ti sono chiari i ruoli delle diverse figure professionali?
14. I compiti che ti vengono assegnati sono coerenti
con la tua professionalità?
15. I tuoi colleghi di lavoro sono competenti?
16. Nell’affrontare il tuo lavoro sei supportato
da momenti di formazione?
17. Nell’ambito del tuo lavoro godi di un po’
di autonomia professionale?
18. Ti senti coinvolto nell’organizzazione della struttura?
19. All’interno del tuo gruppo di lavoro
vengono presi in considerazione i suggerimenti dei colleghi?
Esito
100% sì
26,7% sì
Risultato accettabile
Sì per il 70% delle risposte
Sì per il 70% delle risposte
100% sì
Sì per il 70% delle risposte
100% sì
100% sì
100% sì
100% sì
Sì per il 70% delle risposte
Sì per il 30% delle risposte
Sì per il 70% delle risposte
Sì per il 70% delle risposte
100% sì
100% si
100% sì
26,7% sì
100% si
100% sì
100% sì
Sì per il 70% delle risposte
Sì per il 70% delle risposte
Sì per il 70% delle risposte
Sì per il 70% delle risposte
Sì per il 70% delle risposte
Sì per il 70% delle risposte
Sì per il 70% delle risposte
100% sì
100% sì
Sì per il 70% delle risposte
Sì per il 70% delle risposte
100% sì
Sì per il 70% delle risposte
100% sì
100% sì
Sì per il 70% delle risposte
Sì per il 70% delle risposte
Bilancio esercizio 2008 | 73
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6 | I settori
Esperienza di eccellenza
Anche in questo ambito le esperienze più significative dal
punto di vista tecnico, sono quelle che sanno conciliare lo
sviluppo delle autonomia degli ospiti delle strutture con
forme di integrazione relazionale con l’esterno, nella convinzione che è soltanto mediante questa combinazione
che si può agire sul fronte della sensibilizzazione della comunità per il rispetto delle diversità e l’affermazione della
dignità della persona.
Fra le diverse esperienze eccellenti il Responsabile Tecnico
di Settore, nell’intervista, ha già ricordato il progetto e la
pubblicazione “Telefoni alla mamma?”. In questa sede riportiamo dunque, a titolo esemplificativo, due ulteriori
esperienze in grado di conciliare integrazione e sviluppo
dell’autonomia.
L’attività con l’associazione cinofila
“Aiut-Appennin Emilia Romagna Ricerche
e Soccorso”
L’attività sperimentale con l’unità cinofila nasce da una riflessione sulla necessità di mettere in rete i centri diurni
dell’Appennino Reggiano con alcune esperienze significative presenti sul territorio. La conoscenza personale di alcuni operatori con i volontari dell’associazione ha
permesso di realizzare, grazie alla loro disponibilità, una
bellissima attività con i cani.
Il progetto è stato monitorato dall’equipe di tecnici del
campo di addestramento dell’associazione cinofila di Castelnovo né Monti coordinati dalla responsabile Dott.sa
Loretta Boni, medico-veterinario. L’avvicinamento agli animali è stato graduale ed è stato accompagnato sempre
dall’osservazione delle dinamiche e delle interazioni esistenti tra i ragazzi e i cani. Alcuni ragazzi che in un primo
momento sembravano non interessati all’attività hanno
poi deciso di condividere questa esperienza lasciandosi
coinvolgere e contagiare dall’entusiasmo e dalla voglia di
prendere parte a una esperienza nuova. Ogni centro ha
adottato simbolicamente alcuni cani del canile di Villa
Minozzo gestito dall’associazione. Molti ragazzi coinvolti
in questa attività si sono a loro volta concentrati sui cani,
sulle loro emozioni e si sono presi cura di loro avvertendo
un senso di responsabilità. Pur non parlando di pet therapy possiamo dire che questa attività ci ha consentito di
focalizzare l’attenzione sulle relazioni. Il cane, in modo indiretto, diventa un facilitatore delle relazioni. Questa
esperienza ha avuto inizio nell’anno 2006 e da allora è
entrata a fare parte delle attività programmate di ogni
anno, visto il grande interesse e l’entusiasmo espresso sia
dai ragazzi che dai volontari.
74 | Bilancio esercizio 2008
“Attività sperimentale di avvicinamento
ai cavalli”
Questa attività è iniziata nell’anno 2008 ed ha ancora un
aspetto sperimentale. La conoscenza da parte di alcuni
operatori dell’Associazione “Horses Paradise” di Corneto
di Cavola (Re) che si occupa dell’allevamento e cura dei cavalli ha fatto maturare la decisione di instaurare una collaborazione.
L’attività consisterà in un graduale avvicinamento al cavallo attraverso la conoscenza della sua morfologia, della
sua alimentazione, della sua storia e dell’etologia (comunicazione uomo-cavallo).
Nella fase preliminare si instaurerà con il cavallo un primo
contatto in cui il ragazzo insieme all’istruttore provvederà
all’accudimento e alla cura. L’approccio sarà giocoso e tenderà a sviluppare tra i ragazzi e i cavalli un rapporto di conoscenza emotiva, fisica e mentale. L’attività con i cavalli e
i giochi per comunicare con loro sono rivolti a tutti gli
utenti, anche a coloro che non potranno salire sul cavallo.
Si partirà dal presupposto che, per imparare a comunicare
con i cavalli, occorre imparare ad osservare il movimento
corporeo proprio e altrui, a interpretare il silenzio, a rispettare tempi, individualità e ritmi naturali, a uscire
dalla propria mappa di mondo per dare spazio alle mappe
altrui, a superare le proprie barriere comportamentali e
comunicative ed i propri limiti. Imparare a rapportarsi con
i cavalli utilizzando la loro lingua significa instaurare un
rapporto intenso, profondamente gratificante.
L’attività verrà condotta da un Istruttore e da un Aiutante
Istruttore. Si svolgerà in un ampio maneggio situato in località Fora di Cavola. Sarà previsto un incontro preliminare per definire la programmazione e le modalità delle
attività, e altri incontri di verifica per monitorare il percorso. Gli Operatori provvederanno a produrre materiale
vario che documenti le fasi del Progetto.
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6 | I settori
chiatria adulta e una operante con i minori in condizioni
di disagio psichiatrico.
6.5 La psichiatria
La risposta socio-sanitaria
Il 2008 è stato un anno particolarmente importante per
la Psichiatria perché, come abbiamo già ricordato nelle
pagine precedenti, si è costituita come settore, nel rispetto delle proprie specificità e formalizzando una propria organizzazione interna coerente con gli altri settori di
Coopselios: è stato individuato un Responsabile Tecnico di
Settore e sono state dedicate due figure al ruolo di Responsabili Tecnici di Produzione, una nell’ambito della psiNome struttura
“I due mari” (Velva, GE)
Cavanà-Pellegrino Parmense (PR)
Cavanà-Fabbrico (RE)
Cavanà-Bedonia (PR)
Il 2008, inoltre, ha visto l’ampliamente del progetto Cavanà (dall’ebraico = “intenzione”): dopo le significative
esperienze di Cavanà-Pellegrino Parmense e Cavanà-Fabbrico, e a testimonianza del successo del modello terapeutico adottato, il settore si è allargato con l’apertura di
Cavanà-Bedonia. La comunità accoglie 13 minori con problematiche psico-patologiche e di disagio familiare inviati
dai servizi di neuropsichiatria infantile e dai Servizi Sociali.
Attualmente sono 4 le strutture psichiatriche gestite da
Coopselios, per un totale di circa 85 utenti:
A chi è rivolta
Adulti con disagi psichici
Minori in età
pre-adolescenziale
e adolescenziale
Minori in età
pre-adolescenziale
e adolescenziale
Minori in età
pre-adolescenziale
e adolescenziale
Tipologia di servizio
Residenziale
Residenziale
Tipologia di gestione
Completa
Mista
Residenziale
Completa
Residenziale
Completa
I principi guida del settore psichiatria
Considerando l’importanza della costituzione del settore
per Coopselios e per l’utenza alla quale vengono erogati i
servizi, vale la pena soffermarsi a presentare i valori e i
principi che guidano gli interventi terapeutici all’interno
del settore, nelle sue due specializzazioni della psichiatria
adulta e minorile.
Psichiatria adulta
La Comunità a livello organizzativo può essere considerata come “un unico grande setting” nel quale si svolgono
attività individuali e di gruppo di natura terapeutica e riabilitativa. È una realtà strutturata e provvista di un ben
definito ordine delle cose e dotata di una prevedibilità di
eventi, spazi e compiti. È percepita dunque come “un organismo vivente”, un luogo attivo e multimediale arricchito di interventi multi contestuali. La giornata
all’interno della Comunità è strutturata secondo uno
schema in grado di organizzare pienamente la quotidianità del paziente. La comunità assume grande importanza come spazio sociale, come microsocietà
regolamentata da leggi interne basate prevalentemente
sul principio di uguaglianza e condivisione.
Nel 2008 il settore psichiatrico
si è consolidato, formalizzando
la propria organizzazione interna
in linea con gli altri settori della
cooperativa.
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6 | I settori
La regola che governa il kibbutz, “ognuno dà secondo le
sue possibilità e riceve secondo i suoi bisogni”, assume
alto significato e si traduce sul piano pratico in importanti applicazioni. Le diversità individuali vengono accolte
come specificità della persona e sintonizzate in maniera
armonica rispetto al contesto comunitario, permettendo
a ciascuno di contribuire secondo le proprie possibilità
alla vita collettiva. Anche i bisogni sono differenziati in
termini qualitativi e quantitativi, trovano una risposta appropriata e individualizzata.
Il programma terapeutico con la sua gamma di proposte
persegue la crescita personale degli ospiti e lo sviluppo
delle potenzialità attraverso sollecitazioni e stimoli progressivi proporzionali alle risorse, mettendo costantemente in discussione metodi e strategie, imparando
dall’esperienza e dagli errori, sfruttando le indicazioni e le
intuizioni del paziente stesso.
Il piano di attività privilegia alcune aree di intervento:
• la cura del sé (educazione sanitaria, cura della persona,
riordino della stanza e dell’armadio);
• l’attività motoria (calcetto, bocce, spiaggia, passeggiate,
escursioni durante l’estate e palestra, piscina, basket,
pallavolo durante l’inverno);
• l’attività culturale (lettura giornale, gruppo narrativa, visite mostre - conoscenza territorio, attività psicopedagogiche, computer, video - cinema, ricorrenze);
• la socializzazione (bar, pizza, cinema - spettacoli, gite,
animazione, struttura aperta);
• la gestione della casa (riordino interno; cucina; manutenzione casa; pulmino; cucito; incarichi individuali);
• l’attività espressiva (pittura, decoupage, arte casa, ceramica);
• la psicoterapia (colloqui individuali strutturati e di sostegno).
Psichiatria minorile
Le Residenze Sanitarie Psichiatriche per Minori Cavanà, attuano piani terapeutici personalizzati per disturbi psichiatrici in adolescenza in soggetti che necessitano di
ospitalità a ciclo continuo per periodi di temporaneo soggiorno extradomiciliare. Le Residenze Sanitarie Psichiatriche per Minori Cavanà sono pensate per ospitare minori
che necessitano di una struttura residenziale, nella quale
siano integrati l’aspetto educativo, riabilitativo, terapeutico e farmacologico.
La nostre Strutture ospitano pazienti che necessitano di
assistenza sanitaria continuativa, finalizzata al loro recupero, attraverso prestazioni di carattere terapeutico riabilitativo che si avvalgono di apporti clinici e psico-sociali.
76 | Bilancio esercizio 2008
L’obiettivo è quello di restituire e mantenere il più elevato
livello di autonomia acquisibile e di limitare il rischio involutivo. L’attività di tutela e promozione della salute
dell’ospite si sviluppa cercando di produrre livelli di qualità sempre più elevati nei Servizi per offrire la migliore
possibilità di vita agli ospiti.
Vita che all’interno della comunità si concretizza in una
forma di residenzialità partecipata che permette di:
• attuare interventi precoci in soggetti con patologia che
necessitano di una presa in carico strutturata al fine di
prevenire l’instaurarsi di una carriera psichiatrica;
• contenere e ridurre evoluzioni più gravemente disabilitanti;
• decomprimere momenti di alta tensione familiare che
innescano circuiti riverberanti di disagio;
• far usufruire di un ambiente idoneo alla sperimentazione e allo sviluppo di positive situazioni di vita e di relazione, all’interno di un’assistenza globale che tenga
conto sia dello spettro delle problematiche sanitarie sia
dei bisogni socio-educativi.
Gli obiettivi al cui perseguimento siamo costantemente
rivolti risultano essere pertanto:
• prevenzione e tempestività di intervento;
• arrestare e ridurre la psicopatologia;
• favorire attraverso una serie integrata di interventi terapeutici, riabilitativi, educativi un rientro o remissione;
• mantenere i rapporti con la famiglia e con i servizi invianti per la formulazione di un piano di intervento globale, anche in vista di un possibile rientro in famiglia;
• l’inserimento, qualora necessario, presso strutture a minore intensità terapeutico-riabilitativa per favorire una
graduale dimissione e progressiva autonomia.
Il nostro approccio metodologico comunitario prevede la
centralità della persona in ogni momento del proprio percorso individuale, in cui l’ospite riceve quello di cui ha bisogno e si impegna a mettere a disposizione del gruppo
le proprie capacità e qualità.
Il setting a geometria variabile è organizzato in modo tale
da poter offrire una griglia di “appuntamenti” strutturati
prevedibili. Fra le attività riabilitative previste:
• attività didattica e scolastica (frequenza alle scuole Elementari e Medie sino agli Istituti Tecnici e Professionali
presenti sul territorio);
• attività Socio-Riabilitative come la partecipazione ad
eventi formativi; l’assemblea dei ragazzi e degli educatori; la cura del sé e degli spazi come la gestione casa;
gite ed escursioni sul territorio;
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6 | I settori
• attività Psico-terapeutiche (gruppi terapeutici settimanali, colloqui individuali, terapia familiare, incontri
psico-educazionali per le famiglie e per i ragazzi, colloqui con lo psichiatra);
• attività Espressiva e attività Motoria in ambiente naturale con sport non agonistici, laboratori (falegnameria,
realizzazione di oggetti e manufatti, laboratorio teatrale, musicale ecc.).
Molto importanti sono inoltre gli eventi ludici e ricreativi
programmati ed organizzati internamente e negli ampi
giardini che circondano le nostre le strutture, nei quali
viene svolta anche l’attività estiva di giardinaggio.
La qualità del servizio erogato
Anche gli indicatori utilizzati all’interno del Sistema Qualità, applicato limitatamente all’ambito della psichiatria
adulta, mostrano risultati assolutamente soddisfacenti.
Nessun indicatore è al di sotto dello standard.
Fra le variabili riportate segnaliamo anche i dati relativi ai
ricoveri. Il ricorso a Trattamenti Sanitari Obbligatori (TSO)
e al Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC), seppure in lievissimo aumento rispetto allo scorso anno, continua ad essere assolutamente insignificante, sia in
assoluto che rispetto allo standard. Ciò dimostra, da una
parte, una bassa incidenza di situazioni di crisi e, dall’altra, la capacità degli operatori di gestirle internamente
che promuovono una soluzione non eccessivamente traumatica per l’ospite.
Frequenza realizzazione di ogni singola attività terapeutico-riabilitativa
N° tentativi di suicidio/utente a rischio
Raffronto in % tra n° ricoveri in SPDC/numero utenti
Raffronto in % tra n° ricoveri TSO/numero utenti
Numero casi di allontanamento dalla struttura
Raffronto in % tra il numero di PTRI redatti nei tempi previsti
/numero nuovi ingressi
% PTRI non verificati nei tempi previsti/totale PTRI da verificare
Numero di non conformità rilevate
Raffronto in % numero smarrimenti/danneggiamenti indumenti
/numero utenti
Raffronti in % tra il numero di riunioni di equipe allargata/24
2007
100%
0
1,2%
0
1
100%
2008
117%
0
3,5%
1%
0
100%
Standard
80%
0
15%
5%
1
100%
0
5
2%
0
1
0
1%
20
10%
95%
95%
95%
Bilancio esercizio 2008 | 77
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6 | I settori
6.5 I minori
La risposta socio-educativa
Il settore minori di Coopselios non ha in gestione diretta
strutture e continua a ricoprire una piccola fetta delle attività della cooperativa (1,6% del fatturato), se pure si tratta
di una fetta che gradualmente si espande: si registra nel
2008 un incremento dell’1,6% del fatturato rispetto al
2007, suddiviso fra servizi domiciliari, centri educativi
diurni, servizi integrati, affidi educativi provenienti dalla
Liguria e dall’Emilia Romagna.
Il settore Minori offre servizi in co-progettazione con la
Pubblica Amministrazione. Nella divisione delle mansioni la
progettualità spetta all’Asl, mentre la cooperativa fornisce
le figure professionali necessarie previste dal progetto formativo e progetta le attività eventualmente da organizzare
per adeguare il piano alle esigenze eventualmente occorse.
Nello specifico la risposta della cooperativa consiste in una
pluralità di modalità organizzative, percorsi, prestazioni
socio-assistenziali e di sostegno che agiscono su due tipologie di soggetti:
• i minori, preadolescenti o adolescenti affidati;
• nuclei familiari in condizioni di difficoltà.
Gli operatori coinvolti si pongono l’obiettivo di valorizzare
e sostenere le responsabilità familiari, di promuovere la libera assunzione di responsabilità all’interno della famiglia
sostenendo le pari opportunità e la condivisione delle responsabilità, oltre che di sostenere i nuclei familiari nelle
responsabilità di cura domiciliare.
Area Piacenza
Le strutture e gli interventi ai quali Coopselios partecipa
in collaborazione con l’Asl di Piacenza (distretto di Levante
e distretto di Ponente) ed il Comune di Piacenza, sono rivolti ai minori e sono mirati alla prevenzione del disagio,
al sostegno personale e familiare, a favore di soggetti deboli, talvolta in stato di povertà, di isolamento, di emarginazione e di grave maltrattamento e abuso, e/o nuclei
familiari con difficoltà sociali-relazionali-educative.
Nel corso del tempo Coopselios ha raggiunto un livello
diffuso di conoscenza delle problematicità collegate ai
minori della provincia di Piacenza. Si tratta di competenze
che la hanno portata a strutturare un livello di offerta che
si articolata in 4 tipologie di servizi ai quali Coopselios assegna differenti figure operative.
Il servizio riesce a dare risposte educativo - assistenziali a
170 minori, raggruppati per la maggior parte all’interno
degli 9 Centri Educativi, due dei quali riservati agli adolescenti. Proprio per la natura del lavoro svolto, risulta complesso determinare il numero di minori seguiti
dall’assistenza sociale.
In merito al rapporto fra il numero degli operatori ed i minori assistiti, l’impegno di Coopselios è quello di orientarsi non tanto sulla base di quello che impone la legge
ma di partire da questa per creare le condizioni più opportune per realizzare nella maniera adeguata il progetto
formativo.
Tipologia
Descrizione
Figure operative
Centri
educativi
diurni
Hanno carattere semi-residenziale e possono accogliere minori
fra i 6 ed i 17 anni. Sono un servizio integrativo e di sostegno alle
famiglie in difficoltà, si collocano in una posizione intermedia
fra la permanenza nel nucleo familiare e l’allontanamento del
minore dalla famiglia.
Educatori Professionali
Assistenza
sociale
Ha come obiettivo quello di aiutare le persone, il gruppo o il sog- Assistenti sociali
getto collettivo a capire la propria situazione problematica, a tro- Operatori Socialei
vare soluzioni per uscirne e saper attingere per questo scopo alle
risorse disponibili o possibili.
Assistenza
Offre un sostegno sia personale che familiare, porta operativamente un intervento distribuito sul territorio presso gli utenti
nelle loro case aiutandoli a svolgere mansioni quotidiane con
l’obiettivo di sviluppare le capacità relazionali.
Incontri
protetti
Sono incontri attivati fra il minore e gli adulti significativi da cui Operatori Socio Psico
è stato allontanato, che si svolgono alla presenza di un operaPedagogici
tore/ educatore presso una struttura “neutra”.
Educatori Professionali
78 | Bilancio esercizio 2008
Operatori Socio sanitari
Educatori Professionali
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6 | I settori
il servizio affidi educativi di sarzana
Presentiamo per la prima volta, nel Bilancio Sociale, anche
il servizio di affidi educativi territoriali ed osa scolastica
gestito da circa 8 anni in collaborazione con il Comune di
Sarzana.
Le figure dell'educatore territoriale e dell' OSA scolastico
pur essendo figure professionali presenti in molte realtà
comunali, non sono ancora professioni ben definite e
strutturate: ciò significa lavorare con persone che hanno
percorsi di studio ed esperienze lavorative diverse tra loro.
Per cercare di dare una omogeneità tecnica e teorica ai
gruppi di lavoro, Coopselios ha investito molto sulla formazione continua e sulla supervisione come strumento
per affrontare le difficoltà emotive ed operative di intervento sul minore e per creare, attraverso l'elaborazione
delle dinamiche di gruppo, una vera équipe interdisciplinare in cui condividere fatiche, successi e responsabilità.
Le OSA scolastiche intervengono principalmente in classe
a supporto di minori con forti disabilità, a sostegno dei
“bisogni primari e delle autonomie di base” e facilitando
la relazione con i compagni di classe.
Gli educatori intervengono:
• nelle scuole, in classe a sostegno di minori con difficoltà
di apprendimento, a rischio di dispersione scolastica, o
con famiglie multiproblematiche;
• sul territorio a supporto di minori con difficoltà socio-famigliari e/o a rischio di devianza o con handicap psicofisico e a sostegno della genitorialità per evitare l'allontanamento del minore dal nucleo familiare;
• sul territorio, negli incontri protetti in cui il minore allontanato dal o dai genitori o ancora da figure parentali
significative possa tramite il supporto dell'educatore
mantenere o ristabilire legami affettivi con l'adulto.
Il settore minori ricopre una piccola
fetta delle attività della cooperativa e,
nel 2008, ha registrato un aumento
dell’1,6% del fatturato rispetto all’anno
precedente.
Quindi:
• l’educatore e l'OSA scolastica svolgono un ruolo di intervento “diretto”, nel territorio e/o a scuola, sul minore o
sui minori, relaziona sia verbalmente che per iscritto
l’andamento degli incontri al supervisore e all’assistente
sociale, collabora attivamente alla stesura del progetto
educativo o di sostegno e lo mette in pratica;
• l’assistente sociale del Comune raccoglie le segnalazioni
del territorio, contatta e prende in carico le famiglie,
tiene i contatti con le scuole e la Asl, discute con il supervisore quale educatore e quante ore assegnare all’utente e quale tipo di progetto educativo è necessario
e presenta l’educatore alla famiglia;
• il supervisore elabora in specifico e verifica assieme all’educatore il progetto educativo, gestisce le dinamiche
di gruppo, propone e programma incontri di formazione
e autoformazione, mantiene una stretta collaborazione
con l’assistente sociale del comune per l’aggiornamento
sugli utenti e sulla loro gestione;
• il coordinatore ha il compito di gestire le pratiche burocratiche e collabora con il supervisore e l’assistente sociale alla programmazione oraria annuale.
Alcuni dati del settore minori
Educatori
OSA scolastiche
Supervisore
Coordinatore
Assistenti sociali
Minori in carico al servizio sociale
Scuole coinvolte
Incontri protetti ( minori interessati)
Minori affidati al servizio sociale e collocati presso famiglia di origine o famiglia affidataria
18
8
1
1
2
120
14
13
15
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7.
Gli
stakeholder
Gli interlocutori di Coopselios:
Pubblica Amministrazione,
Associazioni di volontariato, utenti
e famiglie, movimento cooperativo
e privati. Relatori con cui creare sinergie
e che contribuiscono all’azione
della cooperativa.
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7 | Gli stakeholder
Gli stakeholder rappresentano quegli interlocutori privilegiati senza i quali l’azione della cooperativa non potrebbe
avvenire. Fin dal primo Bilancio Sociale, nel 2004, abbiamo costruito una mappa degli stakeholder che può essere considerata ancora attuale.
La mappa è costruita in base all’intensità delle relazioni
che intercorrono tra Coopselios e i vari portatori di interesse e alla loro capacità di incidere sulla gestione/azione
della cooperativa.
7.1 La Pubblica Amministrazione
La Pubblica Amministrazione rimane il cliente fondamentale, anche se il fatturato proveniente dalle gestioni in
proprio continua ad aumentare in modo non trascurabile
nel corso degli anni: dal 25% del 2007 si passa al 28% del
2008.
Tale incremento di fatturato proveniente dalle gestioni
private, perlopiù concentrate in Lombardia e nelle provincie di Parma e Piacenza, da una parte dimostra la capacità
di Coopselios di collocarsi e trovare stabilità all’interno di
un mercato non semplice come quello dei servizi alla persona, dall’altra è il riflesso della continua contrazione
della spesa pubblica, del ritardo nei pagamenti da parte
I soci e gli utenti hanno già avuto una trattazione specifica (rispettivamente nel capitolo 4 e 6). Scorrendo dunque la mappa incrociamo le Pubbliche Amministrazioni
locali e le ASL.
UNIVERSITÀ
COMUNITÀ SCIENTIFICA
FAMILIARI
DEGLI UTENTI
MOVIMENTO COOPERATIVO
UTENTI
VOLONTARIATO
SOCI
FORNITORI
PUBBLICHE
AMMINISTRAZIONI
LOCALI
ASL
PARTNER PRIVATI
COMUNITÀ LOCALE
TERRITORIO
CONSORZI
SINDACATI
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7 | Gli stakeholder
delle Pubbliche Amministrazioni e dalla loro difficoltà nel
rispettare gli obblighi contrattuali quali il riconoscimento
dell’ISTAT.
Ciò nonostante, pur in una situazione di ristrettezze economiche del Pubblico e, di più, in una fase di incertezza
politico-normativa che vede la questione dell’accreditamento porsi sempre più in primo piano, Coopselios continua a dimostrare di essere in grado di rispondere
positivamente alle richieste del principale mercato di riferimento.
Va detto che i rapporti più diffusi con la Pubblica Amministrazione, pur con specifiche discipline, rimangono quelli
dell’appalto di servizi che mantiene in capo al Pubblico
non solo il governo e il controllo, ma anche la definizione
delle procedure gestionali. Questo non consente il dispiegarsi di una reale concorrenza basata sull’efficienza produttiva e sulla efficacia nel perseguire la soddisfazione
dell’utente. Cosicché spesso si torna all’assegnazione del
servizio a chi promette costi minori a scapito del mantenimento dei diritti contrattuali dei lavoratori e della qualità dei servizi offerti.
7.2 I familiari degli utenti
II mutamenti socio-demografici, che hanno contribuito a
modificare la domanda di assistenza, di cura e di sostegno da parte delle persone in condizioni di bisogno e
delle loro famiglie, sono ormai una realtà consolidata,
anche se non hanno ancora trovato risposte adeguate. Da
una parte l’invecchiamento della popolazione, il declino
della famiglia estesa e la crescente occupazione femminile, dall’altra l’emergenza di nuovi bisogni e nuove tipologie di bisogni non necessariamente legati
all’istituzionalizzazione, in seguito alla diminuzione del
tempo a disposizione per la vita privata, all’emergenza di
problemi quali patologie correlate allo stress, all’insicurezza, alla solitudine ecc.
Il cittadino necessita di risposte sempre più diversificate e
raffinate e, al contempo, di maggiori certezze rispetto al
proprio futuro e a quello dei propri familiari. Due condizioni che il Pubblico, sia per le ristrettezze economiche in
cui versa sia per la rigidità dei propri modelli di offerta, fatica a soddisfare.
La realizzazione del cosiddetto Welfare comunitario, presentato come superamento delle esternalizzazioni a
mezzo appalti, stenta a decollare per la riluttanza diffusa
delle Pubbliche Amministrazioni ad affidare ad altri soggetti la gestione dei propri servizi. La sussidiarietà predicata (gestisce i servizi chi è più competente) da una parte
minaccia le Pubbliche Amministrazioni, dall’altra non
trova adeguate risposte nel privato-sociale, che spesso
non è in grado di offrire e gestire servizi completi / complessi e che si riduce alla fornitura di prestazioni semplici.
È da sottolineare, tuttavia, un significativo aumento del
ricorso al project financing: ciò, da una parte, può essere
un’esigenza delle Pubbliche Amministrazioni che sempre
più hanno a che fare con scarsità di risorse a disposizione,
dall’altra rappresenta – anche se solo per le cooperative
con buone dotazioni patrimoniali e finanziarie – la possibilità di una maggiore autonomia progettuale e gestionale.
...rimane importante per Coopselios
mettere le esigenze delle famiglie
al centro dell’offerta socio-assistenziale
ed educativa, considerandole
una risorsa.
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Coopselios, a fronte di tale situazione, pone le esigenze
della famiglia al centro dell’offerta socio-assistenziale ed
educativa considerandola, in maniera diversa nei vari settori, una vera e propria risorsa sia in relazione al processo
MISURE
Trasparenza
Continuo ascolto
Ricerca
Sperimentazioni
Coinvolgimento
di cura e assistenza sia allo scopo di costruire quotidianamente una cultura dei servizi e della persona. In questo
quadro si inseriscono alcune misure, quali:
STRUMENTI
Carta dei Servizi e la Certificazione di Qualità
Customer Satisfaction
Analisi dei nuovi bisogni, anche attraverso la costante collaborazione
con Centri di Ricerca e Università
Servizi pilota con cui formulare e testare nuove offerte socio-assistenziali o educative
Costante informazione, rendicontazione e attivazione di percorsi di co-progettazione
e democrazia partecipativa:
- trasparenza delle informazioni sanitarie e assistenziali;
- periodiche riunioni con i familiari;
- pubblicazioni e documentazione delle attività svolte;
- coinvolgimento delle famiglie in percorsi progettuali.
Sul coinvolgimento delle famiglie all’interno di particolari
percorsi progettuali vale la pena di soffermarsi e portare
esempi per ogni settore, in quanto si tratta di una strategia particolarmente impegnativa ma nella quale Coopselios continua a credere.
Settore Anziani
il congiunto a relazionarsi con il proprio genitore. È il caso
del progetto di formazione “Il malato demente e il caregiver: strumenti operativi” rivolto ad operatori e familiari
insieme, realizzato nella struttura “Villa Verde” di Ancarano di Rivergaro (PC) e organizzato in collaborazione con
l’Associazione Alzheimer di Piacenza.
Il progetto nasce dalla necessità che si riscontra nel quotidiano di ogni struttura per anziani, quando ci si trova a
dover affrontare una situazione nuova e difficile quale
l’Alzheimer, per la quale non si è certamente preparati. Il
percorso formativo ha inteso offrire a operatori e familiari
soluzioni pratiche e strumenti per affrontare il quotidiano
e i problemi che questa patologia comporta nella gestione di chi ne è affetto.
Settore Infanzia
Sottolineiamo la partecipazione dei familiari alle attività
di animazione realizzate all’interno delle strutture (in occasione di festività ma anche di eventi particolari quali
rappresentazioni teatrali, musicali, ecc.).
Ricordiamo inoltre il sostegno ai familiari in difficoltà, sia
attraverso la possibilità di effettuare colloqui con gli psicologi operanti in struttura, sia attraverso la partecipazione a percorsi strutturati di formazione volti ad aiutare
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Nel settore infanzia, allo stesso modo, Coopselios favorisce il diffondersi del progetto di gestione sociale, che garantisce sia nella scuola dell’infanzia che nel nido
flessibilità e momenti di incontro diversificati, a un piccolo e un grande gruppo. Ricordiamo inoltre che tutte le
esperienze di integrazione con il territorio sono anche, in
fondo, esperienze di coinvolgimento delle famiglie, oltre
che di promozione di una cultura dell’infanzia.
Ma in particolare, fra le molteplici occasioni di coinvolgimento promosse in tutte le aree di Coopselios ricordiamo
il corso di formazione e di riflessione rivolto ai genitori
con l’obiettivo di offrire alle famiglie uno spazio, un
tempo per fermarsi e confrontarsi sul proprio stile educativo, sull’essere padre e madre e sulle scelte da affrontare
insieme.
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Settore Psichiatria
Gli incontri, realizzati nel Comune di Rubiera (RE) in collaborazione con la Cooperativa Servizi L’Arcobaleno, hanno
permesso di affrontare i temi delle ansie, delle paure e
delle attese delle famiglie nella relazione con il proprio figlio cercando un dialogo e uno scambio di esperienze.
Settore Disabili
Nel caso del Settore Psichiatria, con particolare riferimento all’ambito dei minori, la questione del coinvolgimento delle famiglie è particolarmente delicata. Si tratta
però di un ambito cruciale e assolutamente importante
all’interno del processo riabilitativo. Riportiamo dunque
l’esperienze delle Residenze Psichiatriche per Minori Cavanà di Fabbrico e di Pellegrino Parmense. Il metodo Cavanà, infatti, si orienta costantemente nella direzione di
una presa in carico globale del minore che veda la famiglia coinvolta nella formulazione del progetto individuale
e impegnata, insieme ai Servizi invianti e ai professionisti
che collaborano con le nostre strutture, nel quotidiano lavoro di rete e di preparazione al reinserimento.
Oltre ai consueti colloqui quindicinali dei familiari con il
Direttore Sanitario o con i Coordinatori, le strutture organizzano occasioni, se pure temporanee, di re-inserimento
del minore in ambito familiare, come è avvenuto in occasione delle festività pasquali del 2008, dove il 60% degli
ospiti delle strutture ha potuto ricongiungersi con la propria famiglia, pure a fronte delle difficoltà che tale incontro poteva comportare.
Abbiamo già avuto modo di trattare approfonditamente
l’esperienza di co-progettazione fra operatori e utenti realizzata con successo negli ultimi anni e premiata da
esperti del Settore all’Euro-PA di Rimini (Premio Innovazione nei Servizi). Un’esperienza faticosa ma assolutamente gratificante, in grado di apportare un notevole
valore aggiunto alle metodologie e alle prassi operative
del settore. Ma, soprattutto, un’esperienza pilota esportabile, oggi, in altre realtà territoriali del Settore.
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7 | Gli stakeholder
7.3 Volontariato e territorio
Le scelte sociali e imprenditoriali di Coopselios, soprattutto l’istituzione delle sezioni soci territoriali, vanno
nella direzione di un rafforzamento dei legami locali. Un
forte radicamento sociale della cooperativa, che riconosce
le diversità politico-culturali e si impegna ad ascoltare la
voce delle associazioni di volontariato per corrispondere
meglio alle esigenze variegate dell’utenza.
Con le associazioni più rappresentative e diffuse a livello
nazionale, anche nel 2008, si è fatto molto e vale la pena
semplicemente citare alcuni esempi di un rapporto proficuo e molto più ampio.
Settore Anziani
Il settore Anziani collabora con moltissime associazioni
locali – associazioni di volontariato pronte ad offrire una
risposta ai bisogni relazionali o, spesso, alle esigenze concrete degli anziani: associazioni culturali che realizzano
nelle comunità eventi di interesse condiviso all’interno
delle comunità di riferimento – con diversi enti quali compagnie musicali o teatrali che allietano le feste di compleanno, con esercenti locali per gite o uscite di diversa
natura, con gruppi di vario genere per l’organizzazione di
momenti a tema sia all’interno che all’esterno delle strutture (ad esempio visite a musei o biblioteche, iniziative locali, concerti e spettacoli, ecc.), Banche del Tempo (in
particolare in Lombardia), Centri Socio-Ricreativi per l’organizzazione di giochi, tombole, feste danzanti, scuole
materne e elementari per la realizzazione di scambi intergenerazionali, volontari delle parrocchie locali per la partecipazione alle funzioni religiose, ecc.
Il volontariato come aiuto nella reale
integrazione degli utenti e di una
profonda azione di sensibilizzazione
della comunità di riferimento.
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Le esperienze sono moltissime, ricche e variegate e spesso
nascono dalle dirette sollecitazioni degli anziani, in relazione alla loro storia (come ad esempio l’interesse per la
Resistenza, la guerra, i Cori e i racconti delle Mondine,
ecc.), alle loro origini (si pensi alle varie partecipazioni alle
feste dell’uva e del vino, alle iniziative che celebrano la
cultura e la vita contadina), ai loro bisogni attuali (bisogni
di socializzazione che si inseriscono in un percorso di vita
segnato da diverse tappe dove alcuni aspetti - la tradizione per la narrazione, il filòs, l’attrazione per il ballo e la
musica, la lingua dialettale - ripercorsa nelle commedie,
ad esempio - rappresentano tasselli fondanti dell’identità
passata e presente dell’anziano).
Per ricordare alcune associazioni con cui Coopselios ha
collaborato, fra quelle diffuse trasversalmente su tutte le
aree, citiamo: A.V.O., AUSER, Croce Rossa, Unitalsi, CARITAS, ecc. Ricordiamo, tuttavia, le meno strutturate e diffuse, ma non meno importanti, realtà di volontariato
locale.
Anche in questo caso, a titolo esemplare, riportiamo
un’esperienza di intergenerazionalità basata sulla collaborazione fra la C.P. “Villa Verde” di Ancarano (PC) e una
scuola elementare.
Le prime tre classi del plesso didattico di Niviano (PC)
hanno passato una giornata alla Casa Protetta “Villa
Verde” di Ancarano. Un’occasione per una particolare “lezione di vita” per una volta lontana dai banchi di scuola.
Si tratta di un incontro che arricchisce tutti gli attori coinvolti e in particolare stimola gli anziani alla memoria e al
ricordo.
Ricordiamo inoltre lo spettacolo di Ivana Monti promosso
e organizzato dal settore Anziani presso il Teatro Bismantova di Castelnovo ne’ Monti (RE), in occasione del Ventennale della Casa Protetta di Villa Minozzo e del
Decennale della Residenza “I Ronchi” di Castelnovo ne’
Monti.
Per festeggiare il lungo impegno nell’Appennino Reggiano, infatti, Coopselios, ha realizzato una serie di iniziative fra cui la pubblicazione “I Vecchi Giganti” già
presentata nelle esperienze di eccellenza del settore. In
particolare, ha invitato Ivana Monti a presentare il suo
spettacolo “Mia cara madre Ricordi e voci della nostra
terra dal 1913 alla Liberazione 1945”. L’evento, storia della
nostra terra ripercorsa attraverso il ricordo e il canto popolare delle Mondine, era interamente dedicato alla memoria, come valore fondante per la promozione di una
cultura dell’anziano. Gli ospiti delle due R.S.A. coinvolte
hanno partecipato emozionati allo spettacolo insieme ai
loro familiari e alla cittadinanza.
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7 | Gli stakeholder
Settore Disabili
Settore Infanzia
Il settore Disabili ha mantenuto attive diverse collaborazioni già avviate negli anni precedenti e particolarmente
feconde, ai fini di una reale integrazione degli utenti e di
una profonda sensibilizzazione delle comunità di riferimento.
Nel settore Infanzia il confronto col territorio avviene da
molti anni attraverso le iniziative di “Nido Aperto” che
consentono uno scambio informale e partecipato con i
genitori inseriti per un giorno a pieno titolo nelle attività
dei Nidi frequentati dai loro figli.
Altre due iniziative possono essere considerate esemplari.
Ricordiamo la proficua collaborazione fra gli asili di Coopselios e la cooperativa sociale Anemos, che si occupa di
progetti di inserimento sociale e lavorativo per persone
disabili: alcune persone con disabilità hanno lavorato all’interno dei Nidi Arca, Haikù, Linus e Girasole.
Il presupposto è che una persona disabile possa lavorare
in un asilo nido perché il concetto di diversità non esiste
quando si è piccoli. Inoltre una persona disabile può avere
molto da offrire a un bambino e vice versa. Una bella
esperienza di solidarietà che ha arricchito tutti i protagonisti.
L’altra iniziativa riguarda un progetto di collaborazione
con lArcispedale S. Maria Nuova di Reggio Emilia, che ha
coinvolto i bambini, le insegnanti, i genitori del nido Cooperativo Linus, delle Scuole dell’Infanzia Freire e Neruda, i
volontari dell’Associazione Amici di Reggio Children.
Una collaborazione nata dall’idea di creare un ambiente
ospedaliero accogliente, interessante e relazionale, indagando e ricercando nuovi significati attorno ad alcuni
spazi della Neuropsichiatria Infantile. I numerosi incontri
e gli appuntamenti organizzati nel nido, nelle scuole e in
ospedale, hanno consentito ad adulti e bambini di esprimere punti di vista, esperienze, emozioni attorno all’identità dell’ospedale e alle visite dal pediatra. Alcuni
interventi di riqualificazione quali: il tinteggio, l’allestimento di punti luce per creare una percezione più gradevole e calda dell’ambiente, la musica in filodiffusione,
alcuni arredi morbidi sono già stati realizzati, contribuendo a dare vita ad uno spazio pensato e attuato in
modo innovativo.
Fra le collaborazioni costanti nel tempo nei vari territori
ricordiamo:
• AGAPE (presso il Centro Socio-Riabilitativo Residenziale
“Lucca” di Fiorenzuola d’Arda PC);
• A.V.I.S.;
• A.I.D.O. e Pubblica Assistenza, Pro-Loco (presso lo stesso
Centro, ma anche al Centro Socio-Riabilitativo di Cadeo
PC);
• Casa Parrocchiale di Piazzola in Val di Rabbi per l’affiancamento degli utenti del Mastro Balocco di Carpaneto
(PC) durante i soggiorni estivi in montagna;
• “Scuola Materna Burgazzi” ubicata nello stesso plesso
del C.S.R. per la realizzazione di “collaborazioni educative”;
• Associazioni di tempo libero (come l’Associazione Albatros E “Arcadia: il senso delle nuvole” di Piacenza) e di volontariato del territorio (come ad es. l’Associazione
Nazionale Alpini – sezione di Carpaneto);
• AUSER del Comune di Reggiolo (che organizza il trasporto visite ai pazienti e il trasporto diurno dei ragazzi)
e AUSER del Comune di Novellara, del Comune di Boretto, del Comune di Correggio, del Comune di Luzzara e
del Comune di Gualtieri che si occupano del trasporto
diurno; AUSER di Castelnovo ne’ Monti per attività di
animazione;
-• ANFASS di Correggio che fa parte anche del Gruppo di
Miglioramento;
• Associazione FACE, Unitalsi e CRI, Servizio Sociale Unificato del Distretto di Castelnovo ne’ Monti e Comuni di
residenza, per il trasporto utenti dal domicilio al Centro
e viceversa.
Tutte le collaborazioni sono una preziosa occasione per
creare nuovi stimoli e occasioni esperienziali, per costruire relazioni e legami duraturi nel tempo, per creare
forme di radicamento territoriale che possano giovare sia
a chi vive la realtà delle strutture sia alle comunità stesse,
in un circolo virtuoso di arricchimento reciproco. Fra le
tante, riportiamo qui alcune delle esperienze più innovative che hanno consentito la realizzazione di progetti inediti nel settore Disabili di Coopselios.
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7 | Gli stakeholder
“Una casetta per i nostri lombrichi” - Reggiolo
La Scuola Elementare di Reggiolo insieme all’AUSER, al
WWF, alla ditta S.A.B.A.R. SpA, hanno contribuito alla realizzazione di un progetto di lombricoltura, “Una casetta
per i nostri lombrichi”, ad alto valore di integrazione sociale. Il progetto, infatti, fin dall’inizio, ha sfruttato le possibilità di apertura all’esterno e ha ricercato occasioni per
attivare nuovi rapporti. Oltre agli enti ed istituzioni citate,
sono stati coinvolti i commercianti del paese e sono state
organizzate diverse uscite in visita ad altri allevamenti e
in biblioteca per reperire materiale sulla lombricoltura. Il
lavoro, anche nei suoi aspetti pratici, ha favorito la conoscenza, insieme alla lombricoltura, delle problematiche
ambientali legate al riciclaggio dei rifiuti organici domestici e ha portato all’attivazione di un laboratorio di assemblaggio del legname per la costruzione delle casse
destinate all’allevamento.
Collaborazioni con volontari ed altri enti
sul tema dell’ambiente
Nella zona di Porto Viro (RO), dove è ubicata l’R.S.A. per disabili adulti “Il Gabbiano”, sono state instaurate diverse
collaborazioni relative alla tutela dell’ambiente e alla valorizzazione delle specificità territoriali. Ricordiamo la collaborazione con l’Associazione “Amici per l’ambiente” per
la realizzazione del progetto di educazione ambientale;
con l'”Associazione Sportiva Pescatori” per la giornata di
pesca organizzata per i disabili in collaborazione con
l’ULSS 19; la partecipazione alla Fiera del Pane di Loreo con
il supporto dei volontari della Protezione Civile; la partecipazione al galà della donna a Porto Viro in cui i disabili
con gli anziani e i bambini del nido hanno collaborato con
l'allestimento dell'albero di natale esposto nella sala dove
si è tenuta la festa; la collaborazione con l’agriturismo
“Corte Ramello” di Ariano Polesine per la realizzazione
dell’attività di ortoterapia.
Settore Infanzia
Nel settore Infanzia il confronto col territorio avviene da
molti anni attraverso diverse iniziative volte a integrare la
dimensione della scuola con le comunità che le istituzioni
scolastiche abitano, allo scopo di promuovere una cultura
dell’infanzia che consenta uno sguardo diverso, sul
mondo dei bambini e sulle esigenze delle famiglie. Ricordiamo qui alcune iniziative esemplari.
Giocando la città - Rubiera (Re)
Giocando la città è una festa cittadina organizzata in una
domenica dei mesi di settembre e maggio dove appunto
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la città incontra i bambini. Le insegnanti, insieme agli atelieristi e alla Cooperativa Pangea, animano di laboratori
espressivi le vie del centro coinvolgendo i bambini e le famiglie in attività ludiche.
“Incontri, dialogo tra scuola e territorio”
Fabbrico (Re)
Si tratta, in questo caso, di una raccolta di esperienze che i
bambini e le bambine della scuola “27 Febbraio” di Fabbrico hanno condiviso in un anno di lavoro. Durante
l’anno e in più occasioni i bambini e le bambine hanno
vissuto la città, la scuola e il territorio. L’intero percorso
progettuale è stato importante per cogliere lo sguardo
dei bambini sul loro paese, le loro intuizioni, la loro delicatezza, la loro naturale capacità di interpretare le cose più
semplici con grande raffinatezza. Non meno importante
raccogliere lo sguardo del paese sui bambini e quello
delle persone: verso di loro abbiamo trovato estrema disponibilità attenzione, tenerezza e dialogo. Abbiamo
colto un grande rispetto e una grande cortesia di tutto
Fabbrico verso i suoi piccoli cittadini.
Il percorso è stato presentato nel seminario conclusivo “La
comunità educante”, organizzato nel settembre 2008 a
Fabbrico e inserito nell’ambito della manifestazione “Arte
e solidarietà-in memoria di Luisa Guidotti”. L’evento ha favorito una riflessione sul concetto di comunità come istituzione che deve assumersi responsabilità educative, una
comunità educante fatta di persone e di senso di appartenenza.
immaginari in mostra a frascati
A Frascati (RM) il 19 giugno 2008, presso le Scuderie Aldobrandini, abbiamo organizzato una mostra per raccontare, attraverso un’esposizione di diversi materiali:
immagini, approfondimenti, documentazioni, prodotti dei
bambini, una mostra per rendere visibili i progetti delle
quattro sezioni e dell’atelier realizzati durante l’anno
2007/2008. L’intenzione è stata quella di rendere visibile
quello che i bambini del nido di Frascati avevano realizzato, tracce di un anno vissuto.
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7 | Gli stakeholder
La solidarietà
Se il volontariato indica spesso il grado di radicamento
delle strutture nella comunità nelle quali si opera direttamente, è importante ricordare che Coopselios si impegna
a tessere relazioni a scopo solidaristico anche con diverse
realtà, locali e internazionali, sempre impegnate nel sociale. Di seguito ne ricordiamo alcune, sia locali che non.
Contro la violenza, opportunità per le donne.
fianco a fianco con le donne nei percorsi
di autonomia
Nel 2008 è stato presentato e avviato
il protocollo “COntro la violenza OPportunità per le donne” siglato da Legacoop Reggio Emilia, dal Consorzio
Cooperative Sociali Quarantacinque
con l’Associazione Nondasola - onlus
fondata a Reggio Emilia nel 1995 con
l’obiettivo di costruire progetti ed iniziative finalizzate a contrastare ogni
forma di violenza contro le donne. Lo
scopo è quello di creare migliori condizioni di vita e di benessere per le
donne che hanno subito violenza e/o
maltrattamenti e che, per questo, vivono situazioni di disagio. Nel concreto le azioni che il progetto intende promuovere
attraverso le cooperative aderenti a Legacoop e al Consorzio Quarantacinque riguardano interventi di sostegno
nell’inserimento lavorativo, nel reperimento di alloggi e
nel potenziamento di azioni a supporto abitativo, sostegno diretto a progetti promossi dall’Associazione Nondasola, Azioni di promozione e diffusione dei risultati.
“Reggio Events”
Coopselios si impegna, fin dal 2001, nella sponsorizzazione della società di atletica leggera “Reggio Events - Associazione Dilettantistica di Promozione Sportiva e
Culturale” di Reggio Emilia. Coopselios realizza questo
progetto sia perché condivide le finalità di “Reggio
Events” sia perché la collaborazione con questa società
rappresenta anche un’occasione per sensibilizzare i giovani sulle tematiche relative alle questioni sociali. L’Associazione “Reggio Events”, infatti, svolge attività in
collaborazione con il mondo scolastico, propone una pratica sportiva aperto a tutti, soprattutto ai giovani, non è
società professionistica e collabora con associazioni che
promuovono sport per i disabili.
Le esperienze di integrazione
con il territorio come promozione
di una cultura dell’infanzia e dei minori,
degli anziani, dei disabili e delle persone
che soffrono di disagio psichico.
Ricordare Basaglia a teatro
Nel 2008 ricorreva il trentennale dell’approvazione della
Legge 180 (meglio conosciuta come Legge Basaglia) che
ha rivoluzionato il modo di intendere la malattia mentale
e che, nel concreto, ha realizzato la riforma psichiatrica
che ha sancito l’apertura dei manicomi e l’istituzione di
strumenti di terapia e aiuto alternativi per le persone che
soffrono di disagio psichico.
La cooperativa “SS9 Teatro” di Reggio Emilia, per ricordare
questa importante rivoluzione culturale ha promosso nel
mese di maggio, uno spettacolo dal titolo “Gli anni del silenzio. Voci dal S. Lazzaro”. Coopselios ha sostenuto tale
evento con una sponsorizzazione, consapevole dell’importanza della memoria culturale rispetto ad eventi che
hanno gettato le basi per una nuova idea, non solo della
malattia, ma della stessa normalità, del modo di intendere la cura, al di là della semplice assistenza e dell’importanza della valorizzazione delle differenze.
Uguali_Diversi
Fra le diverse sponsorizzazioni e eventi culturali, manifestazioni locali, iniziative di varia natura che Coopselios sostiene nella convinzione possano rafforzare il tessuto
sociale e arricchire la vita delle comunità, ricordiamo la
sponsorizzazione al “Primo Festival delle Culture”
Uguali_Diversi a Luzzara (RE) e Novellara (RE).
Tre giorni per riflettere sull'identità e sulle differenze con
l'aiuto di filosofi, sociologi, giornalisti e molte altre personalità del mondo culturale italiano. Coopselios ha ritenuto importante partecipare a tale iniziativa nella
consapevolezza che la diffusione di una cultura della diversità si ponga come obiettivo primario per una cooperativa sociale che lavora con i più deboli e con i soggetti a
rischio di emarginazione, cercando di trasformare quotidianamente il bisogno e il disagio in risorsa e sapere.
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7 | Gli stakeholder
Solidarietà internazionale
Scuola per l’Infanzia a Belo Horizonte
Nel 2005 Coopselios ha sostenuto la realizzazione di un
progetto per l’Infanzia a Belo Horizonte. Si tratta in particolare dell’apertura di Scuole promossa in partnership
con la cooperativa Unieco, e coordinata dalla Ong GVC
(Gruppo di Volontariato Civile) con sede a Bologna. Coopselios ha messo a disposizione della Municipalità di Belo
Horizonte il progetto pedagogico, la proposta di ridefinizione e arredo degli spazi deputati alla Scuola e il piano di
formazione del personale che ospiterà gratuitamente 270
bambini.
Gli scambi tra le Coopselios-Unieco e la realtà brasiliana
sono proseguiti (ricordiamo la delegazione brasiliana
ospitata a Reggio nel novembre 2005) e sono iniziati i lavori di costruzione della Unità di Educazione Infantile, denominata “Aguas Claras”.
Nel maggio 2008 il Presidente Guido Saccardi e Aldo
Manfredi, Coordinatore Pedagogico di Coopselios, hanno
intrapreso la seconda missione in terra brasiliana. In primis, unitamente a Mauro Casoli, Presidente Unieco, per
prendere visione dello stato di avanzamento del cantiere
e verificare i tempi di conclusione dei lavori e, secondariamente, per partecipare al convegno organizzato dalla Prefettura di Belo Horizonte dove Guido Saccardi ha
presentato valori e mission di Coopselios e Aldo Manfredi
ha introdotto il piano formativo che nel 2009 vedrà coinvolti gli operatori del luogo.
90 | Bilancio esercizio 2008
Romania
Coopselios ha avviato una iniziativa di solidarietà internazionale a favore di minori in condizioni di grave difficoltà
ed emarginazione in alcune località di Maramures e Moldavia, Regioni della Romania Settentrionale e Orientale.
L’iniziativa verrà svolta in collaborazione con alcuni soggetti che da tempo operano direttamente sul territorio e
in accordo con le istituzioni locali. Il criterio generale individuato da Coopselios è quello di rivolgere la propria attenzione a progetti atti a promuovere una reale azione di
sviluppo delle risorse e delle potenzialità locali favorendo
la possibilità di percorsi di acquisizione di autonomie, superando in tal modo logiche di intervento puramente assistenziali.
In particolare sono tre le iniziative da portare avanti:
a) ristrutturazione e sistemazione di edifici che ospitano
Case Famiglia, all’interno del Centro per l’Infanzia di Sighet in collaborazione con SOS Bambini ONLUS di Milano;
b) costituzione a Sighet di una Cooperativa socio educativa per l’erogazione di servizi educativi a bambini e ragazzi in situazioni di difficoltà istituzionalizzati o
provenienti da famiglie in condizioni di emarginazione, in
collaborazione con Associazione Frati Minori Cappuccini
(Centro Missionario Frati Minori Cappuccini di S. Martino
in Rio);
c) incremento del numero e sostegno in termini di rafforzamento delle competenze e strumenti metodologici
delle figure professionali qualificate operanti in una Comunità Educativa a Braila, in collaborazione con la Fondazione Surasul Marielei.
Parte dei fondi da destinare a questi progetti sono stati
recuperati devolvendo il denaro tradizionalmente impiegato nei pacchi di Natale destinati a committenza e
clienti alle iniziative di solidarietà internazionale da realizzare in Romania.
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7.4 I fornitori
• modifica/integrazione contrattuale con i fornitori per
migliorare le condizioni di pagamento.
L’evoluzione delle gestioni di Coopselios verso servizi
complessi ha comportato la crescita della componente
gestionale (costruzioni, manutenzioni, servizi alberghieri,
arredo ecc.) non socio-assistenziale e sanitaria che viene
svolta prevalentemente ricorrendo a fornitori esterni. Nel
2007 la cooperativa ha avviato e mantenuto i rapporti con
76 fornitori suddivisi nelle seguenti categorie:
ristorazione
cancelleria
prodotti di pulizia e sanificazione
divise da lavoro e d.p.i.
generi alimentari
lavanolo
pulizie , sanificazione e derattizzazione
noleggio automezzi
materiale di consumo
presidi incontinenza
parafarmaci
consulenze professionali
manutenzioni
assistenza infermieristica
materiale didattico e animazione
arredi e attrezzature
4
5
4
2
2
4
8
2
6
2
4
4
15
2
7
5
Per quanto riguarda le forniture di manutenzione il 50%
dei manutentori hanno sedi vicino alle strutture o comunque sono sottoposti a un obbligo di risposta entro 24
ore dalla chiamata, al fine di garantire una tempestiva risposta ai bisogni o alle emergenze. Si tratta, in molti casi,
di manutentori “global service” che si occupano di più
aspetti contemporaneamente.
È inoltre importante sottolineare che Coopselios non persegue una politica del fornitore esclusivo, al contrario,
l’obiettivo è quello di mantenere all’interno della stessa
categoria almeno due fornitori differenti, allo scopo di stimolare l’offerta di prodotti sempre migliori. Per far ciò la
cooperativa mantiene sempre monitorato il mercato, ne
analizza le novità e verifica l’eventuale corrispondenza fra
le caratteristiche delle aziende e i propri bisogni, nella ricerca di una soluzione ottimale in termini di rapporto fra
qualità e prezzo.
Nel 2008, inoltre, l’Ufficio Acquisti è stato notevolmente
impegnato su due versanti:
• l’informatizzazione del sistema acquisti attraverso lo
strumento P2000 (vedi capitolo sulle linee strategiche,
sezione “controllo di gestione”);
L’attenzione al mercato va comunque di pari passo con la
volontà di stabilire relazioni durature con fornitori che
fanno parte del movimento cooperativo: da qui deriva
l’attenzione particolare a definire rapporti di partnership
con altre cooperative.
2007
16
4
Cooperative
di cui di tipo B
2008
21
4
Come prassi consolidata, anche nel 2008 sono state applicate le procedure del Sistema Qualità relative alla cosiddetta “qualificazione preliminare e valutazione periodica
dei fornitori”, con l’intento di perfezionare i meccanismi
di selezione, tenendo conto delle “non conformità” ai parametri della cooperativa e del giudizio espresso dai responsabili.
Il giudizio
Il giudizio viene espresso per mezzo di una scheda di qualifica del fornitore e prevede l’assegnazione di un punteggio da 1 a 4 dove 1 indica insufficiente e 4 ottimo. In caso
di giudizio insufficiente il fornitore non viene confermato
dalla cooperativa. In caso di giudizio scarso (punteggio =
2) il fornitore può non essere confermato e, comunque,
viene sollecitato a migliorare il servizio offerto.
Giudizi espressi sui fornitori in %
9%
0%
34%
insufficiente
scarso
buono
ottimo
57%
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Il 91% dei fornitori (contro l’87% dello scorso anno) viene
giudicato in modo positivo.
Le non-conformità (200 in totale), sono generate prevalentemente dal controllo semestrale delle pulizie (157), ma
si tratta di problemi di piccola entità e comunque non ripetuti. Le non-conformità gravi riguardano il mancato rispetto delle frequenze di pulizie. In ogni caso tutti i
fornitori segnalati per non-conformità anche non gravi
sono stati contattati e sollecitati a migliorare il loro servizio. Ciò dimostra innanzitutto che Coopselios continua ad
esercitare un controllo serrato sulla qualità dei fornitori e
delle loro prestazioni, affinando al tempo stesso le proprie capacità di valutazione sulla base delle proprie esigenze.
7.5 I partner privati e l’Università
Insieme a partner privati, e in collaborazione con strutture Universitarie, Coopselios porta avanti percorsi di ricerca volti a indagare i nuovi bisogni emergenti
nell’ambito dei servizi alla persona e ad elaborare risposte
innovative e flessibili che spesso le Pubbliche Amministrazioni non sono in grado di sostenere.
Tutto ciò si inserisce in una strategia progettuale di lungo
periodo, da realizzare anche per mezzo di partnership,
volte a conferire stabilità e prospettiva alle attività della
cooperativa.
Fondazione Easy-Care e consorzio Care-Expert
Come già anticipato nel capitolo sulle linee strategiche,
Coopselios è da tempo impegnata, insieme ad altri soggetti, nell’elaborazione di un progetto volto ad offrire,
sulla base di bisogni emergenti della fascia di popolazione alle soglie dell’anzianità ma ancora relativamente
autonoma, un carnet di servizi a 360° con diverse possibilità di richiesta di assistenza a seconda delle esigenze e
dell’intensità del bisogno, nel tentativo di perseguire una
cultura individuale di prevenzione che possa integrare o
superare il tradizionale approccio
assistenziale.
Il progetto è stato elaborato in seguito a un percorso di ricerca condotto insieme al Centro di Ricerche sulla Gestione dell’Assistenza Sanitaria (CERGAS) dell’Università
Bocconi di Milano.
Nel corso del 2008 si sono formalmente costituiti i soggetti deputati al controllo del marchio e all’erogazione del
servizio. Si tratta di una Fondazione e di un Consorzio al
quale partecipano diversi partner, ciascuno con diverse
specificità:
Coopselios si impegna a tessere
relazioni a scopo solidaristico
con realtà diverse,
locali ed internazionali.
I partner che costituiscono, come soci promotori, la Fondazione Easy Care sono:
• Coopselios;
• Consorzio Cooperativo “Anziani e Non Solo”, che si occupa di innovazione tecnologica e sociale sui temi della
società dell’invecchiamento ed eroga formazione in presenza e a distanza tramite piattaforma FAD, realizza portali WEB e sistemi multimediali interattivi per
l’informazione e l’orientamento socio assistenziale;
• Tesan Spa, azienda leader nei servizi integrati di Teleassistenza e di Telemedicina (telefonia sociale, telesoccorso, telecontrollo, telemonitoraggio, telediagnostica..);
• Consorzio di cooperative sociali “QUARANTACINQUE”
che sostiene progetti di sviluppo della cooperazione sociale a livello nazionale e propone interventi integrati
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nella gestione di servizi e strutture rivolte ai minori, all'infanzia, agli anziani, alle persone svantaggiate e disagiate.
A questi si affianca Mutua Nuova Sanità, mutua che
eroga, a livello nazionale, prestazioni mutualistiche di sanità integrativa a costi estremamente convenienti rispetto a quelli delle tradizionali assicurazioni.
Università Bocconi - VI workshop nazionale,
Iris network
Il 18 e 19 settembre, a Riva del Garda, IRIS Network (Istituti
di Ricerca sull’Impresa Sociale) ha organizzato il VI Workshop nazionale sul tema dell’organizzazione e della gestione dell’impresa sociale.
Coopselios ha partecipato al workshop tematico “Il management dell’impresa sociale: modelli di leadership, casi e
risorse”, coordinato dal prof. Giorgio Fiorentini (Università
Bocconi).
Il Direttore Generale di Coopselios, Raul Cavalli, ha partecipato a questo evento in qualità di relatore, portando
l’esperienza della cooperativa e mettendo in evidenza le
peculiarità del settore del non-profit.
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Università Cattolica del Sacro Cuore,
II workshop sull’economia solidale
Il 5 dicembre, a Piacenza, è stata la volta del Convegno organizzato dal Centro Studi Politica Economica e Monetaria, che già ci aveva visti partecipi lo scorso anno. Raul
Cavalli, Direttore Generale, è intervenuto sul tema “Interventi sociali pubblici e ruolo della cooperazione sociale in
un contesto di crisi finanziaria e contrazione delle risorse”.
Ha inquadrato il contesto di riferimento del nostro settore in relazione alle crescenti difficoltà dovute alla recessione economica e alla conseguente riduzione della
capacità di spesa sociale.
Gruppo di ricerca geriatrica di Brescia
Nel corso del 2008 Coopselios ha intensificato i rapporti
con il Gruppo di Ricerca Geriatrica di Brescia anche grazie
all’organizzazione del convegno “La contenzione fisica, se
la conosci … la eviti”. Il Gruppo di Ricerca Geriatrica è una
libera associazione nata dall'intenzione di alcuni laureati,
operanti da tempo nell'area della gerontologia e della geriatria, di dare impulso a studi, ricerche ed attività rivolte
ai problemi epidemiologici, clinici e socio-assistenziali
nella terza età.
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7.6 I consorzi
Nel 2008 Coopselios, anche a fronte
Nell’ottica della collaborazione con altre realtà del mondo
cooperativo, Coopselios aderisce al Consorzio 45, al Consorzio In Rete e, dal 2006, al Consorzio SGS: i Consorzi rappresentano un’importante occasione sia per utilizzare
competenze diverse e trasversali per gli appalti dei servizi
sia poter cogliere appieno specificità di realtà sempre più
diffuse sul territorio nazionale.
della sua presenza attiva e della sua
importanza in termini di numero di soci
e di presenza sul territorio, è stata eletta
nella giunta di Legacoop Reggio Emilia.
Consorzio 45
Il Consorzio 45 vede una partecipazione particolarmente
attiva di Coopselios. Aderiscono al Consorzio 45 cooperative (di cui 28 di tipo A e 14 di tipo B) in grado di coprire
una vasta gamma di servizi. L’attività principale è rivolta
ai servizi alla persona realizzati da cooperative di tipo A,
ma troviamo pure manutenzione del verde, trasporti, pulizie, servizi agrituristici, di comunicazione, di ristorazione
collettiva, servizi all’impresa e finanziari.
Coopselios ha presentato, nel corso del 2008, 3 gare con il
Consorzio 45, tutte aggiudicate:
Azienda Unità
Sanitaria Locale di Reggio Emilia
Affidamento della gestione di servizio di sostegno e sollievo
alla domiciliarità per anziani con disturbi cognitivo-comportamentali e anziani non autosufficienti cronici
AGGIUDICATA
Comune
di Scandiano
Affidamento della gestione di servizi educativi aggiuntivi
per nidi e scuole dell'infanzia nei Comuni di Scandiano,
Casalgrande e Castellarano
AGGIUDICATA
Azienda Intercomunale
Servizi alla persona
Progetto Persona
di Guastalla
Affidamento del servizio di assistenza domiciliare
e aiuto personale
AGGIUDICATA
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Consorzio in Rete
Il Consorzio In Rete si è formato nel 2005, raggruppando 5
cooperative sociali emiliane. Si tratta di una società consortile per azioni finalizzata allo sviluppo di servizi alla
persona. Sono socie del consorzio, oltre a Coopselios, Cadiai di Bologna, Cidas di Ferrara, Gulliver di Modena e Proges di Parma. La struttura nasce con la collaborazione di
Coopfond.
In collaborazione con partner pubblici e privati, In Rete si
propone di attivare iniziative volte alla progettazione, costruzione e gestione di strutture socio-assistenziali, sanitarie ed educative attraverso i principali strumenti di
partenariato pubblico-privato, in particolare i project financing.
Coopselios ha presentato, nel corso del 2008, 6 gare con il
consorzio In Rete, 3 aggiudicate, 2 in attesa di aggiudicazione e 1 non aggiudicata – tutte nel Comune di Roma e
tutte secondo la modalità del project financing:
Comune di Roma (RM)
Realizzazione asilo nido per 60 bambini con servizi aggiuntivi
per l'infanzia nel Pdz C20 "Casal Fattoria" Municipio XII
AGGIUDICATA
Comune di Roma (RM)
Realizzazione asilo nido per 60 bambini con servizi aggiuntivi
per l'infanzia nel P.P. Zona O n. 43 "Via Mellano Valle Porcina"
Municipio XIII
AGGIUDICATA
Comune di Roma (RM)
Realizzazione asilo nido per 60 bambini con servizi aggiuntivi
per l'infanzia nel Pdz B20 "Cesano" Municipio XII
AGGIUDICATA
Comune di Roma (RM) Concessione di progettazione, realizzazione e gestione di un
Dipartimento XII - VII UO asilo nido per 60 bambini (+9), Quater Rocca Fiorita
(Municipio RM VIII)
IN ATTESA
DI AGGIUDIC.
Comune di Roma (RM) Concessione di progettazione, realizzazione e gestione di un
Dipartimento XII - VII UO asilo nido per 60 bambini (+9), Pdz C21 Ter Lunghezzina 2
(Municipio Rm VIII)
IN ATTESA
DI AGGIUDIC.
Comune di Roma (RM)
NON
AGGIUDICATA
Realizzazione asilo nido per 60 bambini con servizi aggiuntivi
per l'infanzia nel Pdz D5 Bis "Romanina" Municipio. X
Consorzio SGS
Il Consorzio SGS si è costituito nel 2006 e raggruppa, oltre
a Coopselios, le seguenti cooperative, dislocate fra l’Emilia
Romagna e l’Abruzzo: CAD, Società cooperativa sociale
o.n.l.u.s. (Forlì), Prisma (Otona, CH), Cooper Sangroaventino (Roccascalegna, CH), La Meridiana (Teramo), Cate,
Cooperativa sociale per Azioni (Montesilvano, PE), Igeco
Service (Lanciano, CH), C.M.A. a.r.l., cooperativa sociale
Centro Montano di Assistenza (Carunchio, CH), Evoluzione
(Monteodorisio, CH).
L’obiettivo del Consorzio è quello di assumere, autonoma-
96 | Bilancio esercizio 2008
mente o in concessione, la gestione di attività sanitarie,
assistenziali, di cura e vigilanza in strutture, centri residenziali o semiresidenziali, a favore dell’infanzia, di minori, di anziani, di infermi o disabili o comunque, delle
fasce della popolazione a rischio di disagio o emarginazione.
Oltre all’adesione a Consorzi, Coopselios è partner di diverse ATI (Associazione Temporanea d’Impresa) con le
quali partecipa a gare d’appalto, soprattutto nel caso di
project financing.
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7 | Gli stakeholder
7.7 Il movimento cooperativo
Coopselios è parte integrante del movimento cooperativo
nazionale e locale e il suo impegno è diretto verso la diffusione della cooperazione come modello imprenditoriale
e sociale. La realizzazione di questo obiettivo politico
passa attraverso i rapporti con gli organi nazionali della
cooperazione (Legacoop e Lagacoop sociali) come nella
partecipazione e consorzi con altre imprese cooperative.
Il rapporto di collaborazione con gli organi di rappresentanza non costituisce solo uno strumento per aumentare
il peso politico del movimento cooperativo, ma anche un
mezzo per favorire la crescita di processi di collaborazione
imprenditoriale fra le diverse imprese e i diversi fattori o,
ancora, un mezzo per fornire risposte sempre più adeguate a questioni sociali, culturali ed economiche emergenti.
La nuova presidenza di Coopselios e il Consiglio di Amministrazione attualmente in carica, hanno voluto rafforzare
i rapporti fra la nostra cooperativa e Legacoop attraverso
alcune iniziative sicuramente molto significative nell’ambito della cooperazione e del Welfare in generale:
• partecipazione ai progetti di solidarietà nazionale e internazionale portati avanti da Legacoop e Consorzi (vedi
Protocollo con l’Associazione Donna Non da Sola);
• presenza attiva a tavoli di lavoro di Legacoopsociali (ad
es. quello sull’accreditamento nella Regione Emilia Romagna);
• sostegno alle cooperative di tipo B (sia mediante l’adesione a Consorzi misti, sia includendole fra i fornitori privilegiati);
• presenza nel gruppo associativo Generazioni di Legacoop Emilia Romagna.
Anche a fronte della sua presenza attiva e della sua importanza, in termini di numero di soci e di presenza sul
territorio, Coopselios è stata nominata, nel 2008, nella
Giunta di Presidenza di Legacoop Reggio Emilia.
Coopselios è inoltre rappresentata in Direzione Nazionale
di Legacoopsociali, in Direzione Regionale di Legacoopsociali e nelle Direzioni Provinciali di Legacoop Reggio Emilia
e Piacenza.
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8.
La performance
economica
La crescita e lo sviluppo in un periodo
di crisi cercando un equilibrio tra logiche
imprenditoriali e valori sociali.
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8 | La performance economica
Grazie alla solidità economico
finanziaria e alla professionalità
degli operatori, Coopselios ha saputo
rispondere e reagire alle difficoltà
di mercato.
Anche l’esercizio 2008 si è chiuso con risultati positivi per
la Cooperativa che ha visto crescere il proprio fatturato
dell’11,7%. Un trend di crescita che si conferma positivo
nel tempo, se pure, rispetto all’anno precedente (+ 12,6%)
registra una lievissima flessione.
È necessario infatti tenere conto del contesto socio-economico globale che, soprattutto a partire dalla seconda
metà del 2008, è stato segnato da una profonda crisi finanziaria che ha investito tutti i settori dell’economia. In
particolare, con riferimento ai servizi alla persona, il contesto si caratterizza per:
• una riduzione della capacità di spesa sociale da parte
delle famiglie con contestuale incremento delle difficoltà nel pagamento delle rate di servizio;
• un incremento della litigiosità commerciale dei fornitori
dovuta a particolari rigidità nell’esigere il credito;
• un ulteriore allungamento dei ritardi nei pagamenti da
parte dei principali committenti (la Pubblica Amministrazione);
• una significativa ristrettezza nell’erogazione del credito
da parte del sistema bancario con conseguente diniego
o significativo incremento del costo della provvista.
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Nonostante tutto ciò, Coopselios ha mostrato di saper far
fronte alle difficoltà, mantenendo un elevato tasso di crescita anche grazie alla propria capacità finanziaria consolidata.
In questo capitolo analizzeremo in primo luogo la creazione del valore aggiunto e la sua distribuzione che, per
una cooperativa, rappresenta soprattutto un’opportunità
in termini di partecipazione dei soci agli utili.
In secondo luogo si metterà in luce come l’incremento di
fatturato sia stato prodotto nei diversi settori di intervento della cooperativa e in relazione alle arre geografiche.
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8 | La performance economica
8.1 Creazione e distrubuzione
del valore aggiunto
2006
2007
2008
62.667.061
433.835
63.100.896
70.703.873
368.409
71.072.282
78.945.493
525.544
79.471.037
2.293.850
16.595.604
3.829.057
550.000
781.799
24.050.310
3.264.371
20.341.709
4.532.405
909.839
792.488
29.840.812
3.028.768
23.127.217
5.521.930
287.569
740.469
32.705.953
Valore aggiunto caratteristico lordo
Saldo gestione accessoria
Saldo gestione straordinaria
39.050.586
198.983
-1
41.231.470
573.426
- 455
46.765.084
18.761
4
Valore aggiunto globale lordo
Ammortamenti
39.249.568
796.840
41.804.441
563.449
46.746.327
1.107.769
Creazione del valore aggiunto
Ricavi netti delle vendite e prestazioni
Ricavi e proventi vari
Totale della produzione
Costi della produzione
Costo delle merci vendute
Costi per servizi
Costi per godimento di terzi
Altri accantonamenti
Oneri diversi di gestione
Totale costi della produzione
[Valori espressi in euro]
La crescita di Coopselios in termini di fatturato va commisurata al trend relativo ai costi di produzione che, nel
corso del 2008 sono aumentati del 9,8%, generando un
valore aggiunto globale netto anch’esso in crescita del
10,5% e con un trend accelerato rispetto allo scorso anno
(+7,3%).
La sua distribuzione ricalca le scelte dell’anno precedente.
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8 | La performance economica
Distribuzione del valore aggiunto
Salari soci
Oneri sociali soci
Contributi a Cooperlavoro
Trattamento di fine rapporto
Buoni di fine anno e altri costi soci
Costo formazione soci
Contributi assistenza sanitaria integrativa
Remunerazione del personale non socio
Remunerazione del personale
IRAP
Altre imposte
Remunerazione Pubblica Amministrazione
Interessi ed altri oneri verso terzi
Remunerazione del capitale di credito
Ristorno
Dividendo su capitale sociale versato e Destinazione Utile 2008
Remunerazione dei soci
Quota utile portata a riserve (Destinazione utile 2008)
Remuneraz. del sistema impresa
Contributo Coopfond (destinazione utile 2008)
Contributo Legacoop
Remunerazione del sistema cooperativo
Liberalità esterne
Liberalità esterne
2005
27.220.776
4.824.469
59.804
2.091.688
213.713
182.845
10.005
781.546
35.384.846
1.125.319
8.441
1.133.760
94.242
94.242
450.000
105.348
555.348
1.066.158
1.066.158
40.871
118.429
159.300
59.074
59.074
2006
29.455.865
5.599.128
33.796
2.370.991
284.127
182.689
10.005
1.155.320
39.091.921
803.229
15.966
819.195
96.179
96.179
270.000
52.627
322.627
732.914
732.914
32.646
122.450
155.096
23.060
23.060
2007
31.831.107
7.238.784
40.010
2.556.181
247.910
151.396
48.090
1.034.677
43.148.155
867.038
33.592
900.630
223.529
223.529
234.380
85.620
320.000
1.048.414
1.048.414
32.425
139.000
171.425
72.336
72.336
TOTALE
38.452.728
41.240.992
45.564,489
[Valori espressi in euro]
Così come è nella natura delle cooperative di produzione
e lavoro, la remunerazione del personale rappresenta una
voce predominante nella ripartizione del valore aggiunto.
Nel caso di Coopselios questa voce raggiunge il 94,7% del
valore aggiunto globale netto e registra un aumento del
10,4% rispetto al 2007, a fronte di un aumento del 5,8%
del personale. Ciò testimonia un aumento del costo del
lavoro a carico della Cooperativa.
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8.2 Ripartizione del fatturato per servizio
È interessante notare, inoltre, il forte aumento delle liberalità esterne, a dimostrazione del crescente impegno
della cooperativa nella attività di solidarietà che, nel
2008, l’hanno vista particolarmente attenta alla situazione internazionale, dal Brasile, per il proseguimento del
progetto in corso dal 2005 con UNIECO e GVC, alla Romania.
Composizione del fatturato
per tipologia di servizio
4,2%
1,7%
0,4%
Sanitario
8,4%
Psichiatria
Il settore Infanzia cresce, in linea con l’anno precedente,
del 10,6%, sia in relazione all’incremento di utenza dovuta
alla messa a regime di alcune strutture aperte nel 2007
(nido “Quarenghi” di Milano, Asilo nido di Porto Viro, sezione all’interno della Scuola materna “Pinco Pallino” di
Rubiera), sia in relazione alle nuove aperture (in Lombardia “Il Glicine” nel Comune di Mesero e il nido in lingua inglese di via Premuda a Milano, “Lo scrigno Magico” a
Camaiore (LU), e nella provincia di Reggio il nido di Barco
di Bibbiano, il micronido “Il Castello Incantato” di Baiso, il
Nido di S. Nicolò in provincia Piacenza) che confermano la
capacità del settore di confermare e tradurre con successo il proprio know-how e le proprie buone prassi.
Lo stesso possiamo dire per il settore Disabili che cresce
dell’8,3%. Si tratta di una crescita riconducibile sia alle
strutture residenziali (dovuta sia all’incremento di presenze in strutture già esistenti che alla messa a regime di
un importante servizio come la RSD di Fiorenzuola d’Arda
- PC), ed ai centri diurni.
Minori
16,5%
Disabili
Infanzia
Anziani
68,8%
L’analisi della distribuzione del fatturato di Coopselios per
settori di attività rivela che il 70% circa è generato dal
comparto anziani. Questo settore, tradizionalmente, rappresenta l’area di attività più ingente seguito, da sempre,
dal settore infanzia.
Si tratta di una fotografia che rimane in linea di massima
costante nel tempo, anche a fronte di un incremento di ricavi complessivo che, nel 2008, ha riguardato, in maniera
diversa, tutti i settori della Cooperativa.
Il settore Anziani cresce del 12,3% accelerando la sua crescita rispetto al 2007 (+8,2%) in relazione a tre nuove importanti avviamenti (l’R.S.A. Baroni di Milano, la Casa di
Riposo di Reggiolo e la R.S.A. di Morciano), alle messe a regime di numerosi servizi (R.S.A. Quarenghi a Milano e
R.S.A. di Cattolica) all’incremento dei ricavi provenienti
dai Centri Diurni (Centro Anziani Correggio e Centro
Diurno di Cattolica) ed alla importante acquisizione del
SAD di Reggio Emilia.
104 | Bilancio esercizio 2008
Un lieve incremento si registra anche per gli altri settori,
se pure in assenza di nuove gestioni: cresce dell’1,6% il
settore dei Minori che potenzia prevalentemente i servizi
integrati, del 4,2% il settore Psichiatria (con la messa a regime della CTRP per Minori e giovani Adulti di Fabbrico –
RE) e del 0,4% il settore Sanitario.
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8 | La performance economica
8.3 Ripartizione del fatturato per territorio
Il 2008 ha visto Coopselios consolidare la propria presenza in alcuni territori di nuova acquisizione. Nel 2005 la
cooperativa si era spinta in Trentino Alto Adige, mentre
nel 2006 è arrivata in Lazio con l’apertura del Nido di Frascati. Il 2007 è stata la volta della Romagna, con l’R.S.A. di
Cattolica.
Durante il 2008 Coopselios ha avuto modo di consolidare
la propria presenza in Lombardia, zona di sperimentazione e aperture di servizi privati, che in Emilia Romagna,
a testimonianza che le azioni di sviluppo organizzativo
che hanno portato alla costituzione di due aree organizzative, a partire dalla tradizionale area denominata Reggio Emilia, hanno dato buoni risultati.
Ripartizione ricavi in percentuale per Regione
2,6%
0,7%
0,5%
7,4%
Se consideriamo l’incidenza percentuale del fatturato di
ogni Regione dell’ultimo triennio osserviamo che continua a diminuire il peso relativo della Regione Emilia Romagna, fermo restando un aumento assoluto del ricavo
(+ 6,2% di crescita rispetto allo scorso anno, dovuto al
consolidamento dei servizi e alle nuove gestioni nella provincia di Reggio – S.A.D., nido di Barco di Bibbiano e il micronido “Il Castello Incantato” di Baiso – e al rafforzarsi
della presenza nell’area Romagna – Centro Diurno Cattolica e R.S.A. Morciano).
Al contrario, in linea con le strategie che Coopselios si è
data a partire dal 2005, il ruolo della cooperativa è stato
rafforzato in altre Regioni, che acquisiscono un peso relativo e assoluto sempre più importante: in primo luogo la
Lombardia, che presenta un trend di crescita del 21,5% e
che ha visto l’apertura di due R.S.A. (Baroni e Mesero) e
due asili nido (Mesero e via Premuda), l’apertura di 6 nidi
nel 2006 e l’apertura di 1 nido e di 2 R.S.A. nel 2007, sempre nel territorio milanese.
0,6%
Emilia-Romagna
50,1%
10,3%
Lombardia
Veneto
Ciò che emerge, in sintesi, dall’analisi dell’andamento del
fatturato, sia per settore di intervento che per area geografica, è l’immagine di una cooperativa dinamica che
punta sia all’innovazione e alla sperimentazione di nuovi
servizi, sia al consolidamento nelle zone già conosciute e
nell’ambito delle gestioni già in essere.
Trentino
Piemonte
Lazio
27,8%
Toscana
Liguria
Emilia-Romagna
Lombardia
Veneto
Liguria
Toscana
Lazio
Trentino Alto Adige
Piemonte
TOTALE
2006
36.512.441
58,1%
12.749.480
20,3%
6.697.141
10,7%
4.810.923
7,7%
1.451.746
2,3%
175.415
0,3%
57.688
0,1%
376.537
0,6%
62.833.378 100,0%
2007
37.327.173
52,7%
18.087.415
25,6%
7.425.695
10,5%
5.073.309
7,2%
1.529.504
2,2%
495.987
0,7%
469.753
0,7%
379.573
0,5%
70.790.417 100,0%
2008
39.638.065
21.973.759
8.183.018
5.888.995
2.030.162
553.904
480.648
356.792
79.105.347
50,1%
27,8%
10,3%
7,4%
2,6%
0,7%
0,6%
0,5%
100%
[Valori espressi in euro]
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8 | La performance economica
8.4 Ripatrizione del fatturato
per gare d’appalto
In questi tempi di crisi economica
La cooperativa, nel corso del 2008, ha lavorato sulla base
di gestioni private per il 28% del suo fatturato. Una percentuale in costante crescita negli anni. Nel 2004 il fatturato proveniente da gestioni private si attestava intorno
al 10%, nel 2006 si attestava intorno al 24%, lo scorso
anno era del 27%.
L’incidenza totale del fatturato ottenuto senza gare d’appalto tende ad aumentare coerentemente con l’intenzione strategica di Coopselios di stabilizzare una parte
delle proprie attività mediante la gestione di servizi non
soggetti a gara.
deve cercare di costruire il proprio futuro
e di cambiamento la cooperazione
28%
Fatturato da
gestioni private
Fatturato
da appalti
72%
Tale tendenza indica la precisa volontà di Coopselios di lavorare sempre di più in un’ottica di lungo periodo: ciò
consente, da una parte, di stabilizzare il più possibile i
rapporti di lavoro mediante iniziative non soggette a scadenza e, dall’altra, di realizzare progetti in autonomia, pur
nel rispetto della regolamentazione pubblica.
Nel 2008 Coopselios ha investito privatamente nell’apertura dell’R.S.A. Baroni e nel nido inglese di via Premuda a
Milano. È da segnalare inoltre come, fra gli altri importanti servizi avviati, diventa sempre più significativa la
modalità del project financing (come nel caso delle strutture del Comune di Mesero: Rsa ed Asilo Nido) che vede la
Cooperativa impegnata – spesso in A.T.I. – nella costruzione delle strutture e nella loro gestione dalla durata ultradecennale.
utilizzando le proprie specifiche
caratteristiche.
Considerando infatti il fatturato anche in base alla durata
degli appalti, osserviamo come Coopselios cerchi di puntare, per quanto possibile, ai contratti di lunga durata.
Il trend, già inaugurato a partire dal 2004, e notevolmente rafforzato nel corso del 2008, è quello di una sostanziale diminuzione del fatturato proveniente da
gestioni di durata inferiore a 5 anni (-9% rispetto al 2007)
a favore di un aumento di fatturato da gestioni di durata
uguale o superiore a 10 anni (+ 10,1%).
Si tratta di un dato particolarmente positivo, sia in relazione alla stabilità del lavoro dei soci, sia perché una maggiore durata del contratto consente o facilita sia
l’investimento in formazione sia l’affermarsi di un knowhow consolidato. Inoltre il successo di Coopselios nelle gestioni maggiormente impegnative in termini di tempo e
complessità testimonia anche la credibilità della Cooperativa e il riconoscimento, da parte delle pubbliche amministrazioni, delle sue capacità tecniche e finanziarie.
60
59,6%
50,2%
50
39,5%
40
29,4%
30
23,5%
16,8%
20
11,1%
11,3%
2007
2008
10
0
2006
<5
106 | Bilancio esercizio 2008
59,5%
fra 5 e 9
> di 9
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8 | La performance economica
8.5 Le partecipazioni
Durante l’esercizio 2008 la società Sviluppo Servizi Sociali,
controllata al 100% da Coopselios, ha mantenuto il possesso delle quote di partecipazione di maggioranza nelle
3 società controllate e il 100% della società H.C.C. Health
Care Community di Reggio Emilia, fondata nel 2006.
La partecipazione in Rent Hospital, (con sede a Milano,
della quale Coopselios detiene il 70% delle quote) è detenuta direttamente.
L’attuale composizione delle partecipazioni societarie detenuta dalla Cooperativa è il risultato di una politica di
consolidamento del patrimonio immobiliare attraverso il
coinvolgimento di soggetti imprenditoriali esterni legati
Nome società
Ai sensi dell’Art.2428 del Codice Civile si evidenzia che il
rapporto nei confronti della subholding Sviluppo Servizi
Sociali Spa (quale momento di coordinamento delle partecipazioni strategiche) è di direzione e controllo. La tipologia del rapporto con le società di scopo controllate dallo
Sviluppo Servizi Sociali Spa, quali Porto Viro srl, Villa Elvira
Srl, Villa Verde Srl e H.C.C. Health Care Community srl, non
è variato rispetto agli anni precedenti, rimanendo di fatto
controllate indirettamente da Coopselios tramite la propria controllata Sviluppo Servizi Sociali Spa.
Quota di partecipazione
Villa Elvira Srl
Sviluppo Servizi Sociali Spa
Porto Viro Srl
Villa Verde Srl
H.C.C. Health Care
Utile (perdita) in euro
72%
100%
70%
63%
100%
8.6 Coopselios per le generazioni future
Nel corso del 2008 il patrimonio netto della cooperativa è
cresciuto del 9,2% (superando la crescita dell’8,6% dello
scorso anno), anche a fronte di un notevole incremento
dei costi e dei servizi in avviamento..
La crescita è dovuta in parte sia all’ingresso di nuovi soci
sia all’incremento degli utili dell’anno precedente accantonati a riserva grazie alla capacità della cooperativa di
generare, di anno in anno, un avanzo di esercizio, in parte
da ridistribuire fra i soci e in parte da destinare allo sviluppo futuro.
Patrimonio netto (in euro)
Riserve accantonate (in euro)
Indice di liquidità
ai territori nei quali Coopselios opera.
Tali scelte sono state effettuate nell’ottica di rafforzare la
quota di attività non derivante da appalti e di ridurre l’impegno finanziario complessivo.
+ 37.795
+ 8.303
- 27.508
- 125.671
- 9.648
L’indice di liquidità esprime la capacità dell’azienda di far
fronte agli impegni finanziari di breve periodo. Se un’impresa gode di una buona disponibilità di liquidità, l’indice
si rifletterà intorno all’1.
L’indice di liquidità di Coopselios per il 2008 è di 1,58, seppur in lieve flessione rispetto agli anni precedenti dovuto
in gran parte alla continua crescita delle dilazioni nei pagamenti da parte degli Enti Pubblici rimane un indicatore
della significativa autonomia e capacità finanziaria della
Cooperativa.
Pertanto, nonostante le dilazioni e la conseguente diminuzione delle rendite finanziarie, la Cooperativa conferma
l’affidabilità e la capacità di rispettare gli impegni finanziari.
2006
15.541.409
10.015.906
1,820
2007
16.944.520
10.379.619
1,659
2008
17.893.236
10.706.075
1,584
Bilancio esercizio 2008 | 107
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Pagina 109
9.
Le interviste
agli
stakeholder
Opinioni, consigli e suggerimenti:
un bagaglio importante per capire
le nostre criticità e migliorare i nostri
servizi.
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9 | Le interviste agli stakeholder
Dallo scorso anno il bilancio sociale di Coopselios si è arricchito di un capitolo importante: le interviste a rappresentanti di stakeholder della cooperativa: vale a dire tutti
coloro che, a vario titolo, sono portatori di interessi verso
l’organizzazione.
Lo scopo di questa “ricerca” è quello di scoprire, ma soprattutto di capire, le percezioni dei nostri interlocutori,
non sempre soggetti esperti in cooperazione sociale o favorevoli, nei riguardi di Coopselios.
Questa precisa scelta, intrapresa dal 2007, rappresenta il
modo in cui Coopselios cerca di entrare in contatto diretto
con i propri utenti per capire le proprie criticità e cercare
di superarle in un processo di miglioramento continuo.
La scelta degli stakeholder da intervistare è stata fatta
pensando sia alla provenienza dell’interlocutore scegliendo i soggetti da intervistare all’interno delle 8 Regioni in cui opera Coopselios, sia per il ruolo (Pubblica
Amministrazione, associazioni di volontariato, enti locali).
Gli argomenti scelti come tema delle varie interviste riguardano principalmente l’operato di Coopselios (servizi,
strategie, livello della qualità, professionalità degli operatori e politiche del lavoro) cercando di far emergere, per
ogni aspetto, le criticità, i punti deboli e gli sbocchi di miglioramento.
Un ringraziamento doveroso a tutti gli intervistati per la
loro disponibilità e sincerità nel rispondere, senza nascondere perplessità, critiche e consigli.
110 | Bilancio esercizio 2008
I soggetti intervistati, in base alle proprie esperienze e al
proprio livello di conoscenza, hanno valutato positivamente l’operato ed i servizi di Coopselios, senza risparmiare critiche e commenti sinceri.
Lasciamo al lettore commenti e valutazioni in merito, in
questa sede ci limitiamo a sollevare spunti e “tirare le fila”
di un percorso che, auspichiamo, apra la strada al confronto e al dialogo tra gli stakeholder e la cooperativa.
Date le differenze e le specificità di ogni intervistato (una
scelta, questa, voluta da Coopselios per ascoltare le opinioni e le esperienze di tutti gli interlocutori) non sono
possibili generalizzazioni (e non è questo l’intento delle
interviste), ma le opinioni emerse convergono sui seguenti temi:
• la necessità di rafforzare i legami con il territorio e con le
varie realtà che, data la numerosità dei soci sparsi su
tutto il territorio nazionale, possono risultare complessi;
• lo sviluppo e l’incentivazione di nuove forme di collaborazione tra cooperazione sociale e Enti pubblici per rispondere in maniera efficace ed efficiente ai bisogni,
sempre più differenziati, e alle esigenze, sempre nuove,
della comunità.
Gli spunti di riflessione forniti saranno occasione preziosa
e stimolante per Coopselios per riflettere sul proprio operato ma, speriamo, un invito altrettanto stimolante per il
lettore.
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9 | Le interviste agli stakeholder
Carlo Tirelli
Vice Direttore FCR
(Farmacie Comunali Riunite), Reggio Emilia
“Mi sembra che Coopselios abbia la
voglia di investire e di approfondire tutte
• Iniziamo con un giudizio generale sull’attività di Coopselios
Conosco Coopselios dall’inverno scorso. Sapevo che lavorava per i servizi di RETE mentre adesso è un interlocutore
diretto del Comune di Reggio (che io rappresento come
braccio operativo per quanto riguarda i servizi domiciliari
di assistenza agli anziani) ed oggi la cooperativa gestisce
l’assistenza domiciliare agli anziani per tutto il Comune.
Posso dire che il servizio funziona bene nonostante le difficoltà normali dei primi periodi dovuti alla fase di passaggio
da una società di gestione all’altra.
Nonostante le naturali difficoltà, l’importante è che l’anziano non ne subisca le conseguenze negative e mi sembra
che Coopselios lavori in questo senso.
• Come giudica il ruolo che Coopselios ha avuto fino ad
oggi sulla definizione e innovazione di modelli dei servizio socio-assistenziali, in particolare sull’assistenza domiciliare?
Mi sembra che Coopselios abbia la voglia di investire e di
approfondire tutte le tematiche relative all’anziano quindi
l’offerta esprime il tentativo di essere quanto più adeguata
alle nuove scoperte, anche scientifiche, in merito alle problematiche per la terza e quarta età. Inoltre risulta quanto
più adeguata e aggiornata anche dal punto di vista della
formazione verso la quale mi sembra vengano spese risorse importanti e credo che non possa essere altrimenti
vista la presenza significativa della cooperativa nel territorio reggiano.
• Cosa pensa delle modalità di gestione dei servizi attivati
da Coopselios e del rapporto tra Enti Committenti e cooperative sociali?
Ritengo che le cooperative sociali siano un pezzo insostituibile del sistema di welfare locale.
Naturalmente il servizio pubblico c’è con determinati servizi e funzioni, ma la cooperazione sociale è un pezzo fondamentale e credo che Reggio Emilia rappresenti un
modello che funziona e che è molto tutelante per l’utente.
• A suo parere quali sono i punti di forza e di debolezza
dei servizi gestiti da Coopselios (con particolare riferimento all’assistenza domiciliare per gli anziani)?
Come punti di forza il fatto che con i propri servizi contribuisca al benessere dell’anziano a casa propria, cercando di
non andare verso la sua istituzionalizzazione, ma persona-
le tematiche relative all’anziano quindi
l’offerta esprime il tentativo di essere
quanto più adeguata alle nuove
scoperte, anche scientifiche, in merito
alle problematiche per la terza e quarta
età ”
— Carlo Tirelli
lizzando il servizio. Come punti di debolezza rimane il fatto
che il nostro sistema, nel suo complesso, non arriva e non
risponde a tutti e per tutto. E’ un sistema che deve interrogarsi più spesso sul contesto, come ad esempio il problema
del “badantato” cercando di integrarsi con i nuovi soggetti
che emergono.
• Pensa siano auspicabili nuove collaborazioni tra cooperative sociali e enti pubblici? Come è possibile, secondo
lei, stabilire ulteriori e proficui rapporti di collaborazione?
Il nostro modello ha sempre cercato la collaborazione delle
cooperative sociali ed è un lavoro straordinariamente ricco,
perché muove e crea nuove risorse che l’ente pubblico non
riuscirebbe a smuovere. Parte anche da motivazioni diverse
da quelle delle organizzazioni pubbliche e, proprio per queste ragioni, queste collaborazioni debbano essere potenziate e valorizzate ovvero riconosciute in modo più
completo e compiuto. Non si tratta di affidare parti o attività residuali alla cooperazione sociale, ma servizi interi
laddove si ritiene ci siano le condizioni idonee.
Io ci credo molto e credo sia questa la direzione da seguire.
Tuttavia ritengo che le istituzioni pubbliche debbano mantenere il controllo nella fase di accesso e di monitoraggio
della qualità dei servizi.
Bilancio esercizio 2008 | 111
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9 | Le interviste agli stakeholder
Con quest’ultimo termine non mi riferisco solo alla qualità
intrinseca del servizio o della cooperativa in sé, ma una
qualità condivisa in tutti i tavoli di progettazione. Ciò significa non mettere in dubbio la qualità di una cooperativa,
Coopselios in questo caso, ma raffrontarla con quella degli
altri soggetti che intervengono e che hanno titolo sul servizio. La qualità globale scaturisce dal raffronto dell’idea che
di quest’ultima hanno i soggetti coinvolti.
• Pensa ci siano aspetti che Coopselios dovrebbe cambiare per migliorare i propri servizi nel futuro?
Coopselios deve stare nei luoghi dove si progetta e proprio
su questo ho insistito affinché la cooperativa vi entrasse da
subito. Questo perché sono questi i luoghi in cui emergono
le criticità e le ricadute necessarie per introdurre i dovuti
cambiamenti in ogni organizzazione. Non sono in grado di
dire cosa debba fare Coopselios per migliorarsi, posso solo
dire di partecipare ai tavoli di progettazione per portare e
recepire i punti critici e ricevere spunti importanti per migliorare il proprio operato e arricchire il sistema di offerta.
Alma Zanni
Presidente Associazione Familiari Disabili (FACE),
Castelnovo né Monti (RE)
• Iniziamo con un giudizio generale sull’attività di Coopselios
Il mio giudizio, in relazione all’esperienza dei centri diurni, è
molto buono. Abbiamo avuto in questi anni dei momenti
di confronto, anche non semplice, ma nel complesso posso
dire che è sempre stata un’ottima collaborazione. La nostra
politica, come associazione, è quella del confronto diretto e
dell’ascolto reciproco. Ho avuto delle esperienze, per motivi
personali, anche con la Rsa di Castelnovo e anche in questo
caso ho riscontrato un’ottima assistenza.
• Come giudica il rapporto che Coopselios ha avuto fino
ad oggi con le associazioni di familiari per migliorare i
modelli di gestione dei servizi per i disabili?
Ribadisco quello che ho detto prima, ovvero in tutti questi
anni ci sono stati dei momenti di verifica delle eventuali
criticità ma la collaborazione tra la nostra associazione e
Coopselios c’è sempre stata e anche i riscontri con gli altri
familiari dei ragazzi disabili lo testimoniano. Una delle critiche che posso muovere verso la cooperativa è stata la
mancanza di trasparenza in certe occasioni che però abbiamo sempre cercato di smussare e porre rimedio di
fronte alle divergenze.
• Come giudica complessivamente i servizi gestiti da Coopselios (in riferimento al settore disabili)?
Il servizio è sicuramente buono. Non mi permetto di entrare nel merito professionale di ogni operatore in quanto
ognuno ha una propria individualità. Talvolta il servizio lo
fa la persona che, non necessariamente, rispecchia il servizio della cooperativa. In generale il servizio dato ai ragazzi
è buono, soprattutto considerando il fatto che assistiamo
ad una crescita e ad una evoluzione continua nel tempo.
• Pensa siano auspicabili nuove collaborazioni tra cooperative sociali e associazionismo? Come è possibile, secondo Lei, stabilire ulteriori e proficui rapporti di
collaborazione?
Questo tipo di collaborazioni, più che auspicabili ritengo
siano necessarie. Il lavoro che stiamo portando avanti
come associazione è un progetto di vita e, come tale, necessita di una rete in cui la presenza delle cooperative sociali è
indispensabile. Credo che nella nostra zona (montagna,
ndr) si stia già lavorando da tempo in questo senso come
testimonia il fatto stesso che la cooperativa ci abbia fornito
dei locali per svolgere le nostre attività.
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9 | Le interviste agli stakeholder
Per quanto riguarda le modalità con cui stabilire questo
tipo di collaborazioni non ritengo sia possibile stabilirle a
priori, in quanto molto dipende dalle necessità del momento, dai progetti che intendiamo sviluppare, dagli ingressi in struttura delle varie disabilità. La collaborazione
tra associazioni e cooperative sociali è un processo in continua evoluzione che si pone sempre l’obiettivo di aiutare e
migliorare la condizione dei ragazzi senza mai interferire o
scavalcare i ruoli l’uno dell’altro.
• Pensa ci siano aspetti particolari che Coopselios possa o
debba migliorare?
Talvolta, come associazione, abbiamo chiesto spiegazioni
alla cooperativa in merito alla politica di acquisto dei materiali che usano i ragazzi. Mi spiego: la nostra associazione
aiuta i ragazzi disabili nella produzione di manufatti da rivendere ai vari mercatini e riutilizziamo i guadagni per acquistare altro materiale. La cosa che spesso ci siamo chiesti,
e che abbiamo sollevato anche in sede di bilancio, è una risposta sul valore che queste attività hanno per i ragazzi,
cioè queste attività (la produzione di manufatti da rivendere) prosegue grazie al supporto della nostra associazione
oppure esiste un reale investimento da parte della Coopselios.
Come ho già ribadito più volte nel corso dell’intervista,
molto dipende dalle persone e posso dire che il rapporto
che si è instaurato con la coordinatrice del centro “La rosa
dei Venti”, Paola Iori, è senz’altro positivo.
Uno degli appunti che la nostra associazione ha mosso nel
corso degli anni a Coopselios è la richiesta di una maggiore
continuità per quanto riguarda certi progetti e iniziative
messe in atto a favore dei ragazzi.
“… in tutti questi anni ci sono stati dei
momenti di verifica delle eventuali
criticità ma la collaborazione tra la
nostra associazione e Coopselios c’è
sempre stata e anche i riscontri con gli
altri familiari dei ragazzi disabili lo
testimoniano.”
— Alma Zanni
Danilo Ravera
Presidente C.R.E.S.S. Consorzio Regionale
Servizi Sociali, Liguria
• Come giudica l’attività generale di Coopselios?
L’attività di Coopselios si differenzia notevolmente dalle
altre cooperative sociali presenti in Italia perché da anni ha
innalzato i parametri di qualità nell’erogazione dei propri
servizi tenendo presente anche aspetti finanziari ed economici ed i suoi bilanci testimoniano il suo successo. La valutazione delle attività è sicuramente positiva e pur avendo
un fatturato molto alto e un’offerta di servizi multisettoriale ha trovato internamente un assetto di governance
che rispetta sia l’assetto sociale che finanziario, elemento
molto importante soprattutto in questo momento.
• Il 50% della quota del fatturato prodotto da Coopselios
proviene al di fuori della propria regione d’origine. Cosa
pensa dello sviluppo della cooperazione sociale esternamente alla propria area di appartenenza?
Premesso che la cooperazione sociale in Liguria, ma anche
in Italia, ha un forte radicamento territoriale e da ciò ne
nascono valori condivisi, Coopselios pur operando fuori dal
proprio territorio d’origine si è posta in modo molto coerente. In Liguria ha fornito il bagaglio esperienziale e il
know how alle cooperative locali, giovando nel lungo periodo alle realtà locali e quindi portando avanti uno sviluppo che ha prodotto risultati significativi. Coopselios
applica una forma virtuosa di collaborazione nel momento
in cui esce fuori dal proprio ambito territoriale e l’essere diventato socio del Cress è frutto di un lungo lavoro svolto in
comune che è durato un decennio.
• A suo giudizio, qual è il ruolo della cooperazione sociale
nel territorio ligure?
La cooperazione sociale, in Liguria, riveste un ruolo importantissimo e un peso notevole anche dal punto di vista occupazionale, visto che conta più 10.000 addetti.
Ultimamente ha aumentato la propria importanza e sono
certo che nei prossimi anni si svilupperà ulteriormente. La
sua diffusione è capillare, ma anche molto omogenea.
• Cosa pensa delle politiche del lavoro attuate da Coopselios e, in generale, sulle condizioni dei lavoratori che
operano nel settore in termini di retribuzioni, formazione e tutela del lavoro?
Ho assistito alla vostra assemblea dei soci e ho constatato
che le retribuzioni dei lavoratori di Coopselios, anche grazie
ai ristorni, sono tra le più alte in Italia. Detto questo, i rapporti che ho avviato con la cooperativa negli anni mi
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9 | Le interviste agli stakeholder
hanno sollecitato a promuovere azioni formative e di crescita a favore del benessere e la stabilità del socio lavoratore. Questo aspetto ritengo sia fondamentale per
garantire alti parametri di qualità nei servizi.
• Cosa pensa del rapporto tra Pubblica Amministrazione e
cooperative sociali sul tema dell’esternalizzazione dei
servizi: gestione diretta, appalti, concessioni/accreditamenti?
Definirei questo rapporto ciclotimico, ovvero in certi momenti le Pubbliche Amministrazioni intravedono nelle cooperative sociali un elemento di basso costo e quindi
quando esternalizzano le loro motivazioni sono rivolte unicamente al fattore economicità e flessibilità. D’altra parte
in certi momenti e luoghi alcune Amministrazioni cercano
dei rapporti paritari con la cooperazione sociale in termini
di negoziazione e da qui nascono esperienze felici come
quelle dell’accreditamento e delle società miste. Queste formule hanno il vantaggio di stabilizzare la condizione lavorativa dei soci dipendenti all’interno dei servizi e indiscussi
benefici per l’utenza finale
• Secondo Lei, quali sono i punti di forza e di debolezza dei
servizi gestiti da Coopselios?
Sicuramente l’esperienza, il bagaglio professionale dei suoi
quadri intermedi e un forte presidio dell’aspetto amministrativo e finanziario sono i suoi punti di forza che sicuramente aiutano l’avvio di nuovi servizi e una puntuale
revisione di quelli in essere. Un punto di debolezza poteva
essere in passato la difficoltà a relazionarsi con un corpo
sociale così numeroso e sparso su tutto il territorio nazionale. Anche questo attualmente si è trasformato in un
punto di forza perché la vostra Presidenza si è dimostrata
molto attenta a queste problematiche, alle esigenze dei
soci e ai valori della cooperazione.
Da quello che ho potuto constatare in occasione di alcuni
eventi legati al mondo della cooperazione ligure il vostro
Presidente e il vostro Cda attribuiscono notevole importanza ai percorsi professionali e alle esigenze dei lavoratori e delle persone che ruotano intorno alla cooperativa.
• A suo avviso quali possono essere le strategie che Coopselios dovrebbe attuare per migliorarsi in futuro?
Credo che in termini strategici Coopselios debba mantenere l’atteggiamento che sta già perseguendo nell’operare
fuori dal proprio ambito territoriale. In particolare ritengo
che Coopselios debba collaborare maggiormente all’interno della Lega nazionale delle cooperative sociali al fine
di trasferire il proprio modello e le proprie buone prassi
all’interno della nostra Associazione.
“La valutazione delle attività
è sicuramente positiva e pur avendo
un fatturato molto alto e un’offerta
di servizi multisettoriale ha trovato
internamente un assetto di governance
che rispetta sia l’assetto sociale
che finanziario…”
— Danilo Ravera
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Massimo Federici
Sindaco del Comune di La Spezia
• Come giudica l’attività di Coopselios nel suo complesso?
Coopselios, nel Comune di La Spezia, gestisce un servizio
educativo per l’infanzia e altre strutture dislocate nell’intero territorio. Per quanto riguarda la gestione di questo
servizio educativo e di altri nell’intera Provincia il giudizio è
buono e non ho mai avuto il riscontro di critiche anche per
quanto riguarda la qualità dell’impostazione progettuale e
la professionalità degli operatori.
• A suo avviso, qual è il ruolo della cooperazione sociale
all’interno del tessuto sociale spezzino?
A mio avviso è un ruolo coerente con la funzione, molto
importante, che deve avere il terzo settore.
Non è una via di mezzo, ma ha un significato diverso dal
ruolo che assume il soggetto privato o lo Stato. Sostanzialmente è una delle forme più avanzate e strutturate di organizzazione della società. Quando la cooperazione sociale
mantiene fermo questo principio fondante svolge un ruolo
culturale, economico e sociale molto importante. Le finalità vere e fondamentali del terzo settore sono: la crescita
della società civile che si organizza autonomamente, il rafforzamento della coesione sociale che è una delle basi e
delle priorità della nostra storia.
Coesione sociale come auto organizzazione dei servizi,
crescita della partecipazione sociale e della cittadinanza
attiva.
“Il terzo settore (…) è una delle forme più
avanzate e strutturate di organizzazione
della società. Quando la cooperazione
sociale mantiene fermo questo principio
fondante svolge un ruolo culturale,
economico e sociale molto importante.”
— Massimo Federici
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• Cosa pensa del rapporto tra Pubblica Amministrazione e
cooperative sociali sul tema dell’esternalizzazione dei
servizi: gestione diretta, appalti, concessioni/accreditamenti?
Nel corso degli ultimi dieci anni abbiamo attuato una politica di forte esternalizzazione e non abbiamo servizi sociali
gestiti da noi direttamente. Nel campo educativo adottiamo una forma mista che prevede una gestione diretta.
Credo molto nella funzione di indirizzo e di “regia” del soggetto pubblico e, con le dovute forme di monitoraggio e
controllo, ben vengano le forme di gestione tipiche del
terzo settore. La cosa importante è che sia una vera cooperazione sociale che non preveda l’adozione di forme distorte o camuffate.
• Pensa siano auspicabili nuove forme di collaborazione
tra cooperative sociali e ente pubblico? Su quali dovrebbe puntare maggiormente Coopselios?
Le collaborazioni sono auspicabili, laddove permesse dalle
normative che, ad oggi sono simili a quelle dei soggetti privati. Al momento assistiamo ad una sostanziale somiglianza tra i rapporti attivabili con un soggetto privato.
Dovrebbe essere fatto qualcosa dal punto di vista legislativo per attivare forme più accentuate di integrazione tra
Ente pubblico e cooperazione sociale. Come ho già espresso
nella precedente risposta, ritengo che il ruolo di regia
debba essere affidato all’ente pubblico. La natura della cooperazione sociale risiede nella sua maggiore aderenza al
tessuto sociale per cui, a mio avviso, sarebbero auspicabili
forme di integrazione tra i due soggetti più che di collaborazione.
• Più del 50% del fatturato di Coopselios proviene al di
fuori dell’Emilia Romagna. Cosa pensa dello sviluppo
delle cooperative sociali in aree diverse da quelle di appartenenza?
Per il territorio è importante avere esperienze ben radicate
al suo interno e inoltre è importante che nel territorio risiedano i centri direzionali. Soprattutto questo ultimo punto
ritengo sia molto importante. Se esiste un limite nella
grande cooperazione è proprio questo e per questo dovrebbe impegnarsi sempre di più a radicarsi con le funzioni
direzionali e gestionali nei territori in cui opera.
•
Secondo lei, quali sono i punti di forza e di debolezza dei
servizi gestiti da Coopselios?
Purtroppo non saprei. Nel Comune di La Spezia, Coopselios
gestisce pochi servizi per cui non mi sento di esprimere un
giudizio sulla sua totalità. I punti di forza sono riconducibili
a quelli di cui ho già parlato in precedenza ovvero la pre-
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9 | Le interviste agli stakeholder
senza di centri direzionali e gestionali. Oltre a questo non
mi sento di esprimere ulteriori giudizi.
Le ripeto che, per quanto ci riguarda, la nostra esperienza
con Coopselios è senza dubbio positiva.
• Quali potrebbero essere le strategie che Coopselios dovrebbe attuare per migliorare il proprio operato nel futuro?
Sicuramente è fondamentale il legame con il territorio che
implica anche la collaborazione con le realtà locali più piccole, tenendo sempre presenti le finalità di crescita e supporto concreto.
A mio parere anche misurarsi con servizi non solo pubblici,
in questo caso non mi riferisco solo a Coopselios, ma orientarsi anche con esperienze e soggetti diversi che non siano
solo quelli classici.
Arnold Tröger
Responsabile Centro bambini Viva, Merano (BZ)
• Come giudica l’attività complessiva di Coopselios?
L’attività di Coopselios la conosco relativamente alla zona
di Merano e, per le esperienze che ho avuto e per le persone
con cui sono entrato in contatto, posso giudicarla positiva.
• Come giudica i servizi gestiti da Coopselios (con particolare riferimento alla prima infanzia)?
All’inizio, in seguito alla vincita della gara per la gestione di
strutture per l’infanzia, le mie conoscenze in merito a Coopselios si limitavano a quelle descritte “sulla carta” e alle
esperienze di Reggio Emilia e Milano. Adesso che ho un
contatto diretto e concreto con l’operato di Coopselios il
mio giudizio è senza dubbio positivo.
• A suo parere quali sono i punti di forza di Coopselios e
quali quelli di debolezza?
La realtà dell’Alto Adige, di madrelingua tedesca, può essere definita doppia: da una parte la “rigidità” tedesca e
dall’altra la creatività e la flessibilità italiana. Tramite la
Coopselios abbiamo avuto un impatto positivo almeno per
quanto riguarda la logica adottata sull’infanzia e l’impostazione della pedagogia reggiana e infatti, ciò che apprezziamo di più, è il fatto di lavorare con la progettualità che
non era un nostro punto di forza.
I punti di debolezza non sono a livello di contenuti, bensì la
distanza che separa la nostra realtà dalla cooperativa che,
talvolta, penalizza certe attività.
“… tramite Coopselios abbiamo avuto un
impatto positivo almeno per quanto
riguarda la logica adottata sull’infanzia
e l’impostazione della pedagogia
reggiana e, infatti, ciò che apprezziamo
di più è il fatto di lavorare con la
progettualità…”
— Arnold Tröger
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• Cosa pensa della condizione dei lavoratori in Coopselios
e, in generale delle condizioni dei lavoratori nelle cooperative sociali in merito a retribuzione, formazione e tutela del lavoro?
Per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro la Coopselios ha
trasportato tutte le sue conoscenze e capacità in questo
senso e mi sono meravigliato positivamente di questo
fatto.
Il personale è costantemente seguito e aggiornato ma, a livello economico, occorrerebbe adeguare il reddito percepito dai lavoratori al costo della vita che, da noi, è piuttosto
alto.
Io mi sono personalmente impegnato su questo versante
affinché,con il passare del tempo non sorgano problemi tra
figure analoghe.
La realtà della nostra zona pone di problemi anche di natura linguistica, dato che abbiamo anche operatori tedeschi e sarebbe opportuno che ci fosse qualcosa anche nella
loro lingua.
• Come è possibile, secondo Lei, stabilire proficui rapporti
di collaborazione con la rete dei servizi territoriali?
Io proporrei a Coopselios di trovare, in Alto Adige, un rappresentante tedesco in modo da espandere la propria rete
all’interno del territorio e favorire il dialogo visto che, talvolta, mi capita di fare da intermediario tra operatori italiani e tedeschi e, ovviamente, se manca il dialogo risulta
più difficile collaborare.
• Quali potrebbero essere le strategie che Coopselios dovrebbe attuare per migliorare il proprio operato nel futuro?
Se la cooperativa vuole entrare nel territorio dovrebbe
aprire una sede, anche piccola, per radicarsi in Alto Adige.
La distanza ha i suoi risvolti positivi, ma la realtà della nostra zona è particolare e richiede una presenza più vicina.
Geremia Gennari
Sindaco del Comune di Porto Viro (Rovigo)
• Qual è la sua opinione in merito al ruolo della cooperazione sociale con particolare riferimento alla realtà veneta?
Ritengo che il ruolo della cooperazione sociale sia di assoluto valore, non solo per la tipologia di servizi erogati, ma
anche per la filosofia di cui è permeata. E’ evidente che
oltre a dare dei servizi di buon livello, alla base della cooperazione sociale vi è una sensibilità sociale e umana che la
rende in alcuni casi insostituibile.
Il Veneto, da parte sua, è una Regione molto sensibile a
queste forme gestionali .
• Come giudica la gestione dei servizi da parte di Coopselios?
Premetto che fino ad oggi la mia esperienza non mi ha mai
portato in contatto diretto con il mondo delle cooperative
sociali, pertanto il mio giudizio si basa su giudizi indiretti
che, a quanto ho potuto constatare, sono sempre stati positivi.
La Coopselios, nel Comune di Porto Viro, gestisce una casa
di riposo per anziani e un asilo nido e, dai riscontri che mi
arrivano, i risultati mi sembrano positivi. Soprattutto per
quanto riguarda il nido, rispetto alla precedente gestione ci
sono stati dei miglioramenti nel servizio come, ad esempio,
il prolungamento dell’orario di apertura della struttura.
“La filosofia delle cooperative sociali si
sposa con lo scopo della Pubblica
Amministrazione ovvero fornire servizi
di qualità e valore alla comunità.”
— Geremia Gennari
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Stefano Borotti
“Come in Italia-Brasile, noi l’Italia e
Direttore Generale Unicoop – Piacenza
Coopselios il Brasile. Qualche volta ci si
• Iniziamo con un giudizio generale sull’attività di Coopselios…
Coopselios e Unicoop hanno un rapporto storico di collaborazione e competizione. Gestiamo insieme, da molti anni, i
servizi di assistenza domiciliare del Comune di Piacenza e
pure –in altre situazioni - non manchiamo di gareggiare
fronteggiandoci affinchè vinca il migliore. La collaborazione è ottima: Coopselios è una realtà seria che punta alla
qualità del lavoro, moderna e efficiente. Da avversari non è
facile spuntarla, ricordo di aver perso diverse gare, ma
qualcuna l’abbiamo vinta. Per usare un paragone calcistico
è come Italia-Brasile, noi l’Italia e Coopselios il Brasile.
Qualche volta ci si riesce a spuntarla e allora per noi è un
trionfo, ma resta che il Brasile è sempre il Brasile.
riesce a spuntarla e allora per noi non è
un trionfo, ma resta che il Brasile è
sempre il Brasile”
— Stefano Borotti
• Cosa pensa del rapporto tra Pubblica Amministrazione e
cooperative sociali sul tema dell’esternalizzazione dei
servizi: gestione diretta, appalti, concessioni/accreditamento?
La filosofia delle cooperative sociali si sposa con lo scopo
della Pubblica Amministrazione ovvero fornire servizi di
qualità e valore alla comunità. Il Comune di Porto Viro rappresenta un esempio classico del rapporto tra cooperative
sociali e enti pubblici ossia i due soggetti si integrano per
rispondere alle esigenze del territorio e contribuire al suo
miglioramento.
Tra l’altro, entro certi limiti, anche la legislazione favorisce e
semplifica questo tipo di collaborazioni e credo che questo
sia un fatto positivo.
Il mio punto di vista non risponde ad una logica politica e
auspico che nel futuro non emergano elementi che illudano o deludano in questo senso.
• A suo avviso, quali sono i punti di forza e di debolezza di
Coopselios e come pensa debba muoversi in futuro la
cooperativa per migliorare i servizi offerti?
Come ho accennato in precedenza è evidente che, per la
mia conoscenza di Coopselios, non sono in grado di rispondere in modo puntuale a questa domanda, ma posso dire
che esiste sempre un margine di miglioramento a cui dobbiamo tendere.
• Pensa che siano auspicabili nuove forme di collaborazione fra le cooperative sociali?
Le realtà più strutturate giustamente tendono a privilegiare i comportamenti individuali. Lo facciamo tutti.
Ugualmente quando ci sono progetti importanti, innovativi e di grande rilevanza per il territorio la collaborazione
può dare un valore aggiunto e una migliore risposta in termini di qualità. Le collaborazioni migliori sono quelle scelte
liberamente, senza condizionamenti esterni o di appartenenza e condotte nell’interesse reciproco.
• Una quota considerevole del fatturato di Coopselios
(circa il 50%) proviene al di fuori della propria regione di
appartenenza. Qual è la sua opinione in merito all’espansione territoriale delle cooperative sociali?
Ho grande rispetto per le scelte delle imprese e non ritengo
che ce ne sia una, di per sé, migliore di altre. Unicoop ha
una strategia legata ad una forte ed esclusiva appartenenza al territorio piacentino puntando sull’idea che si lavora meglio nel luogo che si abita e si conosce. Ma ripeto
senza presunzione. La cosa che conta di più è mettere al
centro della propria azione la persona e la qualità del servizio e in questo senso l’esempio di Coopselios è eccellente.
• Cosa pensa della condizione dei lavoratori nelle cooperative sociali in merito a retribuzione, formazione e tutela
del lavoro?
Sono dei santi. Lavorano (lavoriamo!) molto guadagnando
poco. Per formazione e sicurezza si fa tanto e sicuramente
tutto ciò che è possibile con le risorse a disposizione. Va
detto che siamo ancora un settore giovane dell’economia e
che il tempo porterà risultati migliori. Per questo bisogna –
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9 | Le interviste agli stakeholder
però- che tutti si impegnino: noi per primi, ma anche coloro
che hanno responsabilità politiche e amministrative sui
servizi alla persona.
Lodovico Albasi
• A suo avviso, quali sono i punti di forza e di debolezza di
Coopselios?
Conosco solo i punti di forza: qualità del lavoro, efficienza,
valori di fondo, presenza radicata. Nella nostra piccola
esperienza di Unicoop abbiamo puntato molto sulla fidelizzazione del socio-operatore cercando di creare le migliori
possibili condizioni di benessere lavorativo. E’ uno spunto
che voglio darvi… Concludendo voglio dire che io a Coopselios ci lavorerei volentieri.
• Quale pensa sia il ruolo che riveste la cooperazione sociale nell’area piacentina?
Nell’area piacentina, la cooperazione sociale ha trovato le
condizioni favorevoli per svilupparsi e per crescere e ha contribuito alla crescita del territorio anche in termini occupazionali ed economici.
Da alcuni decenni assistiamo alla crescita delle richieste dei
servizi alla persona e la crisi economica in corso ha aumentato ulteriormente la domanda e gli Enti locali sono tenuti
ad intervenire.
Le modalità di erogazione del servizio vengono individuate
nel contratto d’appalto ed una cooperativa si propone di
coniugare la finalità sociale con la logica d’impresa e nelle
esperienze più mature è contribuisce anche alla crescita
economica ponendosi anche come veicolo strategico dello
sviluppo.
Sindaco del Comune di Travo, Piacenza
• Qual è la sua opinione in merito al rapporto tra Pubblica
Amministrazione e cooperazione sociale sul tema dell’esternalizzazione dei servizi: gestione diretta, appalti,
concessioni/accreditamento?
La realizzazione di servizi che, in seguito alla Legge emanata nel 2000, ha avuto il naturale sviluppo di creare un’offerta di servizi più vantaggiosa e qualitativamente
migliore. I Comuni più piccoli, come quello di Travo, non riescono a gestire questi servizi solo con il proprio personale e
quindi occorre esternalizzarli. Anche l’unione di più Comuni, come nel caso della Val Trebbia, può produrre un risultato efficace e buono. Ad oggi la legge, disciplina solo le
modalità di erogazione dei servizi di assistenza domiciliare
ma, a mio avviso, occorrerebbe estenderla anche ad altri
tipi di servizi. Questo perché la domanda, il più delle volte,
non rispecchia l’offerta.
“Il settore dei servizi alla persona è
molto particolare ma se a monte c’è
un’azienda, come Coopselios, che spende
risorse in questo senso (formazione,
n.d.r.) la qualità del servizio è
sicuramente migliore”
— Lodovico Albasi
• Come giudica la gestione dei servizi da parte di Coopselios?
L’esperienza che il Comune di Travo ha con Coopselios è
consolidata e pluriennale e la cooperativa ha in appalto i
servizi di assistenza domiciliare e sociale all’interno del territorio del Comune. I servizi sono sempre stati erogati con
la massima professionalità e, soprattutto, mettendo a disposizione personale radicato sul territorio che ha già collaborato con il nostro Ente.
Occorre specificare che il territorio della montagna è una
zona piuttosto difficile da gestire in termini di distanza,
isolamento, grandezza.
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9 | Le interviste agli stakeholder
Giovanni Bartolomeo
“Direi positiva e anche propositiva
(n.d.r.: l’attività di Coopselios).
Io mi occupo della parte patrimoniale e,
probabilmente, a questa domanda
dovrebbero rispondere i soggetti che si
occupano più internamente di queste
dinamiche, ma da quel che mi risulta, e
dalla carta dei servizi presentata in sede
di appalto mi sembra che tutto sia stato
rispettato.”
— Giovanni Bartolomeo
• A suo avviso quali sono i punti di forza e di debolezza di
Coopselios?
I punti di forza di Coopselios riguardano sicuramente
l’esperienza e la professionalità degli operatori. Per quanto
riguarda la criticità la possiamo definirla di natura territoriale dato dall’alto turn over del personale della montagna
e, proprio per ovviare a questo problema, abbiamo avviato
dei corsi di formazione per operatori della zona.
• Pensa che ci siano aspetti particolari sui quali Coopselios potrebbe migliorarsi?
Ogni organizzazione può perfezionarsi e migliorare la qualità della propria offerta, anche lavorativa.
A quanto mi risulta, Coopselios ha già attivato dei servizi a
vantaggio dei propri collaboratori e ritengo che la formazione sia un elemento fondamentale, soprattutto quando
si lavora nei servizi sociali. Se un operatore è adeguatamente formato, il servizio e in particolar modo l’utente ne
traggono maggior beneficio. Il settore dei servizi alla persona è molto particolare ma se a monte c’è un’azienda,
come Coopselios, che spende risorse in questo senso la qualità del servizio è sicuramente migliore.
Unione dei Comuni della Val Conca, Rimini
• Come giudica l’attività generale di Coopselios?
L’Unione dei Comuni della Val Conca ha un rapporto contrattuale con Consorzio 45 che ha tra i propri partner e collaboratori proprio Coopselios e mi risulta, per quanto
riguarda la gestione della Rsa di Morciano, che la gestione
del servizio da parte di Coopselios sia soddisfacente.
• Come giudica il ruolo che Coopselios ha avuto fino ad
oggi nella definizione e innovazione dei servizi socio- assistenziali?
Direi positiva e anche propositiva. Io mi occupo della parte
patrimoniale e, probabilmente, a questa domanda dovrebbero rispondere i soggetti che si occupano più internamente di queste dinamiche, ma da quel che mi risulta, e
dalla carta dei servizi presentata in sede di appalto mi sembra che tutto sia stato rispettato.
• Cosa pensa delle modalità di gestione dei servizi attivati
da Coopselios e del rapporto tra Enti committenti e cooperative sociali?
Positiva, anche perché non mi risulta siano emerse problematiche in questi due anni di rapporto con Coopselios.
• Cosa pensa del rapporto tra Pubblica Amministrazione e
cooperative sociali sul tema dell’esternalizzazione dei
servizi: gestione diretta, appalti, concessioni/accreditamenti?
Il fatto stesso che abbiamo dato in gestione globale l’appalto per la residenza sanitaria assistenziale, fa si che io
abbia un giudizio positivo su questo tema. Ovviamente con
i dovuti controlli, soprattutto a livello qualitativo.
• A suo avviso quali possono essere le strategie che Coopselios dovrebbe attuare per migliorarsi in futuro?
Questa è una domanda difficile, perché prevede un’analisi
più interna che esterna.
L’aspetto dei contratti convenzionati con le Asl nascono in
virtù di rapporti e mi pare che in passato ci siano stati dei
problemi di comprensione con quella di Rimini. Da questo
ne deduco che, in fase di inizio di un rapporto, probabilmente occorrerebbe una maggiore conoscenza delle realtà
locali.
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10.
Obiettivi
per il futuro
Lavoro e occupazione; una rinnovata
partecipazione dei soci alle attività
della Cooperativa; rafforzamento
dei legami con il territorio,
con la cooperazione e nuove iniziative
di solidarietà internazionale.
Nuove e stimolanti sfide per il futuro
di Coopselios
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10 | Obiettivi per il futuro
10.1 Occupazione e salario
L’adozione di politiche del lavoro eque e che garantiscano
la continuità del lavoro del socio dipendente sono sempre
state uno dei cardini dell’operato di Coopselios.
A testimonianza dell’impegno di Coopselios a favore di
una condizione lavorativa (ma non solo) stabile per i propri soci lavoratori, ricordiamo che l’84% degli assunti della
cooperativa lavorano con contratto a tempo indeterminato
Appalti lunghi e gestione propria
Già da qualche anno, Coopselios ha scelto di puntare su
appalti di lunga durata che garantiscano una maggiore
stabilità lavorativa ed economica non solo alla cooperativa ma soprattutto ai soci lavoratori, e su gestioni private
che consentono di operare con una maggiore libertà operativa e progettuale.
No alla fornitura di manodopera
Coopselios, nel rispetto della qualità delle politiche del lavoro e della tutela dei propri lavoratori, ha deciso di non
partecipare a gare per la sola fornitura di manodopera
(c.d. intermediazione).
Coopselios, così come le principali cooperative sociali aderenti a Legacoop, ritiene che la condizione di lavoro dipendente stabile per i propri soci rappresenti la premessa per
garantire un servizio professionale e qualificato all’utenza.
Il salario e il rinnovo del Contratto Collettivo
Nazionale del Lavoro
Nel 2008 si è concluso il processo che ha portato all’accordo sul rinnovo del CCNL delle cooperative sociali e Coopselios, in questo lungo e difficile percorso, si è impegnata e
ha sempre cercato di contribuire positivamente in tutti i tavoli di discussione, sia nazionali che locali a favore di una
corretta applicabilità del CCNL e per adeguare la professionalità di alcune figure professionali alle mutate esigenze
del settore dei servizi alla persona (maggiori considerazioni
sono riportate all’interno del cap. 4 “I soci”)
Il Presidente legge la Relazione degli Amministrazione all’Assemblea Ordinaria dei soci
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10 | Obiettivo per il futuro
10.2 L’importanza e la valorizzazione
della figura del socio
10.3 Rapporti con il territorio
Cooperazione di tipo B
Il socio è l’elemento trainante che orienta l’attività di Coopselios e il proseguimento delle attività di valorizzazione e partecipazione sono alcuni degli obiettivi che
sostanzieranno l’azione della cooperativa per il futuro.
Nel 2008 è stata rafforzata l’attività che fa capo all’Organizzazione Sociale della cooperativa, concretizzata con la
costituzione delle Sezioni Soci territoriali e con il consolidamento dell’Ufficio Soci con la nomina di un responsabile dedicato a questa funzione a tempo pieno.
Anche per il futuro si prevede un ulteriore sviluppo delle
attività sociali, incentivando le iniziative di partecipazione, condivisione e formalizzando le convenzioni a
prezzi agevolati a beneficio dei soci nei vari territori.
A questo proposito, nel primo quadrimestre del 2009, si
definiranno gli organi di governo (Direttivi) delle Sezioni
Soci per consentire non solo di sviluppare su base locale
l’acquisizione di beni e servizi a prezzi scontati per i soci,
ma anche per una condivisione più partecipata territorialmente sulle scelte della cooperativa.
Vorremmo ricordare la prosecuzione nel corso del 2008
dei positivi rapporti con la cooperazione sociale di tipo B,
in una logica di sistema, che prevede il ricorso all’offerta
di servizi che possano risultare utili sia per favorire l’inclusione sociale dei più deboli ed emarginati a cui si rivolge
la cooperazione di tipo B sia per l’effettiva qualità dei prodotti e servizi espressa.
Con altre cooperative sociale, ricordiamo – tra le tante –
Coop Girasole di La Spezia, Coop Ausilia di Pavia (di cui Coopselios è socio sovventore), Solidarietà 90 di Reggio Emilia, Coop l’Olmo di Montecchio (RE), Coop il Ginepro di
Castelnovo ne’ Monti (RE), Coop il Fiore di Reggio Emilia,
Coop Lo Stradello di Scandiano (RE), Coop Il Bettolino di
Reggiolo, Coop Nel Blu di Cattolica (RN) e Coop Raggio
Verde di Rimini, è proseguita la collaborazione sinergica
sui nostri servizi.
Un ringraziamento lo dobbiamo anche ad alcune cooperative di servizi con le quali collaboriamo per l’erogazione
dei nostri servizi: Cooperativa Italiana di Ristorazione, con
la quale condividiamo l’iniziativa di Progettare 06 nel settore dei servizi all’infanzia, Coopservice e Copra Piacenza.
La cooperazione deve continuare
il suo impegno internazionalista
di educazione alla convivenza civile
e alla mondialità...
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10 | Obiettivi per il futuro
10.4 La solidarietà internazionale
Tante sono state nei territori di presenza Coopselios le
collaborazioni con importanti realtà del volontariato locale che testimoniano come la cooperazione debba continuare il suo tradizionale impegno internazionalista di
educazione alla convivenza sociale e alla mondialità a favore dei più poveri e degli esclusi. La violenza che caratterizza molte regioni del nostro pianeta e che nessun
governo e nessuna ricchezza materiale riesce ad eliminare, può essere combattuta educando le prossime generazioni, iniziando a togliere i bimbi dalle strade e
portandoli nelle scuole.
Questo è proprio il senso che Coopselios ha voluto attribuire alle due iniziative di solidarietà internazionale realizzate in Brasile e in Romania.
In Brasile la cooperativa ha contribuito alla realizzazione
di un progetto per l’infanzia a Belo Horizonte nello stato
del Minas Gerais, progetto che prevedeva l’apertura di
Scuole in partnership con la Cooperativa Unieco, Boorea e
Reggio Children, con il coordinamento della Ong GVC
(Gruppo di volontariato civile di Bologna). Individuata
l’area e costruita da Unieco la scuola, Coopselios ha
messo a disposizione della Municipalità di Belo Horizonte
(Servizi per l’infanzia) il progetto pedagogico, la proposta
di ridefinizione e arredo degli spazi deputati alla Scuola e
il piano di formazione del personale.
Si devono creare i presupposti
per lo sviluppo di un sistema di imprese
sociali autonome dal punto di vista
finanziario, forti perché in grado
di offrire servizi di qualità e posti
di lavoro dignitosi.
126 | Bilancio esercizio 2008
Il progetto si concretizzerà con l’inaugurazione il 1 giugno
2009 della Unità di Educazione Infantile “Aguas Claras”
che ospita gratuitamente 270 bambini delle favelas.
In particolare vogliamo sottolineare come la collaborazione creatasi tra Coopselios e Unieco porterà all’apertura, nel marzo 2009, del primo asilo nido
intercooperativo di Reggio Emilia battezzato anch’esso
“Aguas Claras”.
Il secondo progetto di solidarietà internazionale avviato
nel corso dell’anno da Coopselios, questa volta con la collaborazione di Boorea, è stato realizzato in Romania a favore dei minori in condizioni di grave difficoltà ed
emarginazione in alcune località di Maramures e Moldavia.
Il progetto ha perseguito l’obiettivo di promuovere una
reale azione di sviluppo delle risorse e delle potenzialità
locali favorendo la possibilità di percorsi di acquisizione di
autonomie, superando in tal modo logiche di intervento
puramente assistenziali.
Tre le iniziative previste nel progetto:
a) ristrutturazione e sistemazione di edifici che ospitano
Case Famiglia, all’interno del Centro per l’Infanzia di Sighet in collaborazione con l’ong SOS Bambini di Milano;
b) costituzione a Sighet di una cooperativa socio educativa per l’erogazione di servizi educativi a bambini e ragazzi in situazioni di difficoltà istituzionalizzati o
provenienti da famiglie in condizione di emarginazione, in collaborazione con l’Associazione Frati Minori
Cappuccini (Centro Missionario Frati Minori Cappuccini
di S. Martino in Rio, Re);
c) incremento del numero e sostegno in termini di rafforzamento delle competenze e degli strumenti metodologici delle figure professionali qualificate operanti in
una Comunità Educativa a Braila, in collaborazione con
la Fondazione Surasul Marielei e l’Ordine delle Clarisse
Francescane di Piacenza.
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10 | Obiettivo per il futuro
10.5 La nostra progettualità
In una società che presenta nuove priorità nella scala dei
bisogni e dei beni materiali e immateriali si aprono vasti
campi per una cooperativa capace di efficienza imprenditoriale, di nuova mutualità e di studio di originali forme di
welfare.
È importante che si creino i presupposti per lo sviluppo di
un sistema di imprese sociali autonome dal punto di vista
finanziario e forti perché in grado di offrire servizi di qualità e posti di lavoro dignitosi.
E’ l’ottica descritta che ha permesso a Coopselios di raggiungere gli importanti risultati qualitativi e quantitativi
sintetizzati nei dati di Bilancio 2008.
La dinamicità dei sistemi di welfare ci impone di studiare
strategie che facciano dell’innovazione la bussola di riferimento per qualsiasi attività. La nostra progettualità viene
continuamente ripensata, aggiornata e tradotta in azioni
operative grazie all’impegno di tutta la Direzione della
Cooperativa.
Citiamo alcuni tra i più significativi progetti in agenda:
• il progetto Easy Care, che coinvolge oltre al Cergas Bocconi, il Consorzio 45, Ital Tbs Spa, Mutua Nuova Sanità, il
Consorzio Anziani e Non Solo e altri soggetti del volontariato attivi nell’assistenza domiciliare integrata che
nei mesi estivi 2009 avvierà la prima sperimentazione;
• il progetto di housing sociale che verrà avviato a Milano;
• la partecipazione alla società Kids in Progress (nidi in
lingua straniera) tramite Progettare Zerosei, che ci consente di partecipare a nuovi segmenti qualificati di offerta di servizi educativi;
• il rafforzamento del settore psichiatria con l’apertura
della CTRP di Bedonia (Pr) ed altre iniziative imprenditoriali allo studio in questi mesi dalla controllata HCC srl.
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Redazione testi: Giulia Caramaschi
Progetto grafico e impaginazione: kitchen | www.kitchencoop.it
Stampa prima tiratura: Tipografia Rabbi, Bologna
Reggio Emilia, settembre 2009