stalla capre

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stalla capre
Il percorso del bello e del buono di Varese
Allevamento della capra
Origine della capra domestica
Esistono opinioni discordanti circa le origini
della capra domestica (Capra hircus). Molti
studiosi ritengono che sia stata domesticata
nell’area oggi compresa tra Iran, Siria e
Palestina intorno all’8000 a.C. (Mesolitico).
Le capre dell'Asia Occidentale, dell'Africa e
dell'Europa sembra derivino dall'egagro o
capra del bezoar (Capra aegagrus), mentre
le capre dell'Himalaya derivano
probabilmente dal markor o capra di
Falconer (Capra falconeri). Intorno al VII millennio a.C., la capra, al seguito delle
migrazioni umane, compare a est fino al Pacifico e all’Oceano Indiano, a ovest
fino all’Atlantico e attraverso l’Africa. Già in questo periodo la si ritrova in Grecia,
da cui poi entra in Italia e in Europa.
Secondo la mitologia greca, lo stesso Zeus, dio dell’olimpo, sarebbe stato
allattato dalla capra Amaltea quando la madre Rea lo sottrasse al padre Crono
che voleva divorarlo. Per riconoscenza
Zeus, concesse che un corno perduto da Amaltea si colmasse di frutti diventando
cosi la “cornucopia”, cioè il corno dell’abbondanza.
Inizialmente venne utilizzata soltanto per la produzione del latte e per la carne in
un secondo momento anche per la lana.
In Italia l’allevamento caprino vede il suo periodo buio negli anni Trenta quando
viene emanata la legge 1080 del 3 luglio 1930 che imponeva una tassa su
questa specie; l’allevamento caprino entra dunque in crisi e il numero di
allevamenti caprini si riduce sempre più, sino agli inizi degli anni ‘80 quando la
legge viene modificata. Da allora il suo allevamento vede una discreta crescita:
nel Meridione d’Italia è più diffusa la razza Maltese mentre al Nord prevale la
Saanen.
Nella scelta della razza da allevare bisogna prendere in considerazione lo scopo
per cui alleviamo una capra: per il latte, per la lana, per la carne, per
riproduzione, secondariamente la posizione geografica dell’allevamento, e infine
le disponibilità economiche.
AZIENDA AGRICOLA VALLELUNA - Via Valle luna 35 - 21100 Varese (VA ) tel. 0332 220 425
Sito web: www.agricolavalleluna.com email: [email protected]
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Il percorso del bello e del buono di Varese
Alimentazione della capra
L’alimentazione della capra è prevalentemente quella al pascolo, da essa stessa
preferita in quanto ha una
varietà di alimenti da scegliere
a sua disposizione, ma
ultimamente si sta molto
diffondendo anche
l’allevamento allo stato
stabulare. La capra tende a
selezionare gli alimenti che ha
a sua disposizione: durante le
ore di pascolo bruca prima le
piante più appetibili e poi le
altre; pertanto anche in stalla
tende a fare questa selezione.
Le capre manifestano più
interesse nei confronti delle
erbe o piante con ampia
superficie fogliare. E’ molto importante studiare la digeribilità degli alimenti per
non incorrere in rischi di eventuali patologie che interessano il sistema ruminale
come il meteorismo o altri problemi dovuti all’ingestione di taluni alimenti. Molto
importante è dunque il fieno contenente fibra che facilita il processo di
ruminazione; per quanto concerne invece i concentrati vanno somministrati in
quantità moderate in quanto rallentano il processo di ruminazione. Ancora l’erba
eccessivamente acquosa con basso contenuto di fibra e alto contenuto di
zuccheri provoca un’alterazione dello stato ottimale del rumine influenzando
negativamente il livello di digestione.
Durante il corso della gestazione le capre non necessitano particolari apporti
energetici, soltanto dopo il 4 mese di gestazione aumenta il peso vivo della
capra. Le capre necessitano ancora una giusta quantità di minerali e vitamine
maggiormente nell’allevamento in stalla. Durante i periodi di asciutta qualora si
distribuiscono buoni foraggi, mentre i concentrati possono anche essere evitati;
al peggiorare della qualità dei foraggi aumenta l’azione selettiva e, di
conseguenza, il tasso di rifiuto. Per quanto concerne invece la quantità di
concentrato da distribuire dipende dal sistema di allevamento e dal potenziale
produttivo degli animali; i concentrati sono il più efficace mezzo per equilibrare il
deficit energetico, proteico, minerale e vitaminico dovuto all’alimentazione di
base. Ancora interessante è l’utilizzo dell’unifeed cioè una miscela già preparata
in polvere o sottoforma di pellets all’interno della quale sono presenti tutti i
fabbisogni nutrizionali per le capre; l’utilizzo dell’unifeed comporta un minore
spreco di alimenti, la possibilità di utilizzare nella miscela alimenti poco
appetibili, un guadagno di tempo nella distribuzione e una migliore
armonizzazione del gusto degli alimenti.
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Il percorso del bello e del buono di Varese
Alimentazione caprette da rimonta
L’alimentazione delle caprette è molto importante, inizialmente questa avviene
per mezzo dell’assunzione del colostro il quale è di primaria importanza; dal 20°
giorno si inizia ad affiancare alla suzione del latte anche del cibo solido
ovviamente in piccole quantità giusto per mettere in funzione il rumine; dal 20
giorno inoltre negli allevamenti intensivi la suzione del latte avviene per mezzo
di taluni secchielli provvisti di biberon idonei allo scopo, ma si fa attenzione
perché lo svezzamento precoce compromette comunque il peso delle caprette
pertanto, ove si può, si consiglia l’alimentazione dieta dalla madre. Lo
svezzamento non è altro che il passaggio totale dall’alimentazione a base di latte
all’alimentazione solida; può rappresentare una fase critica per i giovani capretti
se ciò non avviene almeno ai 120 giorni (negli allevamenti intensivi avviene
molto prima) in quanto possono perdere di peso perché non sono
completamente adattati all’alimentazione solida; in ogni caso durante lo
svezzamento è bene aumentare la quantità di concentrati 500 grammi a capo.
Per quanto concerne invece l’alimentazione dei becchi non presenta particolarità
escluso nella fase della monta quando bisogna aumentare la quantità dei
concentrati per i fabbisogni energetici. Lo stato fisiologico della capra tende a
variare in base alla fase che sta attraversando: gestazione, lattazione, asciutta.
Mungitura
La mungitura può avvenire o
manualmente di solito ciò accade nei
piccoli allevamenti o meccanicamente
per mezzo della mungitrice a carrello
o addirittura la mungitrice stabile per
i grandi allevamenti. Subito dopo
avviene la trasformazione del latte il
quale segue un percorso
organizzativo che parte dalla
refrigerazione, raccolta e
preparazione del latte, passa
successivamente attraverso la coagulazione, lo spurgo e i condizionamenti della
cagliata, la salatura e la vendita dei formaggi.
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