Monoclonal Mouse Anti-Human Progesterone Receptor

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Monoclonal Mouse Anti-Human Progesterone Receptor
Monoclonal Mouse
Anti-Human
Progesterone Receptor
Clone PgR 636
Codice n. M3569
Uso previsto
Per uso diagnostico in vitro.
Il recettore monoclonale murino anti-progesterone umano, clone PgR 636 (Anti-PR, PgR 636) è destinato ai laboratori di analisi per la
rivelazione qualitativa del recettore progestinico con l’ausilio di un microscopio ottico nei tessuti umani sia normali che patologici, inclusi in
paraffina e trattati con formalina tamponata neutra. L’anticorpo è particolarmente indicato come ausilio per la terapia, la prognosi e la
previsione dell'esito del cancro della mammella. I risultati positivi agevolano la classificazione delle cellule o i tessuti normali o patologici e
vanno a integrarsi alle tradizionali tecniche istopatologiche tradizionale. L’interpretazione clinica dell’eventuale presenza o assenza di
colorazione positiva deve essere integrata dalle analisi morfologiche e istologiche effettuate con i controlli previsti. L’interpretazione dei
risultati deve essere effettuata da medici qualificati, nel contesto dell’anamnesi clinica del paziente e di altri test diagnostici.
Cenni introduttivi e dettagli
Il ruolo dei recettori ormonali steroidi nel cancro della mammella è ampiamente documentato.2,3 L’assenza del recettore estrogenico e del
recettore progestinico è indice di recidiva precoce e breve sopravvivenza delle pazienti affette da cancro della mammella.4-7 Inoltre, la
presenza di questi due recettori nei tumori consente di individuare quali pazienti potrebbero trarre beneficio dal tamoxifene e da altre terapie
endocrine. La presenza dei recettori estrogenico e progestinico può essere determinata qualitativamente con la metodologia
immunoistochimica o quantitativamente con la metodologia al carbone-destrano o l’immunodosaggio enzimatico. La correlazione tra le
valutazioni semi-qualitativa e quantitativa del recettore progestinico è compresa fra il 73 e il 91%, in funzione del laboratorio che ha eseguito
le analisi e dell’anticorpo utilizzato.8-10
Fare riferimento alle General Instructions for Immunohistochemical Staining (Istruzioni generali per la colorazione immunoistochimica) della
Dako o alle istruzioni sul sistema di rilevazione per le procedure IHC per: 1) Principio della procedura, 2) Materiali necessari ma non forniti,
3) Conservazione, 4) Preparazione dei campioni, 5) Procedura per la colorazione, 6) Controllo della qualità, 7) Risoluzione dei problemi,
8) Interpretazione dei risultati, 9) Limiti generali.
Reagente fornito
L'anticorpo monoclonale di topo viene fornito sotto forma di liquido sopranatante per colture tissutali in tampone Tris-HCl 0,05 mol/L a pH
7.2, con sodio azide 0,015 mol/L. Contiene una proteina stabilizzante.
Clone: PgR 6361
Isotipo: IgG1, kappa
Concentrazione di IgG murine, mg/L: leggere l’etichetta sulla fiala.
L’esecuzione dei test immunoistochimici eseguiti con il sistema si rivelazione LSAB™2 prevede la concentrazione 1:50 e l’incubazione di
10–30 minuti con l’anticorpo anti-recettore progestinico PgR 636 diluito. Questi valori hanno scopo puramente indicato. Le condizioni ottimali
possono variare a seconda del campione e del metodo di preparazione e devono essere stabilite dai singoli laboratori.
La concentrazione di proteine tra i diversi lotti può variare senza influenzare la diluizione ottimale. Il titolo di ciascun lotto viene confrontato e
modificato in base a un lotto di riferimento in modo da assicurare una colorazione immunoistochimica costante da lotto a lotto.
Immunogeno
Forma A intera ricombinante fissata con formalina del recettore progestinico umano1
Specificità
L’analisi di estratti cellulari interi con la metodologia Western blotting ha evidenziato che l’anticorpo anti-recettore progestinico PgR 636
reagisce con le forme A e B del recettore stesso, nonché con il recettore progestinico libero e legato all’ormone.1 L’epitopo è stato mappato
alla regione amino-terminale condivisa dal recettore progestinico A e B.
Materiale richiesto non fornito nel kit
Fare riferimento alle Istruzioni generali per la colorazione immunoistochimica di Dako e/o alle istruzioni del sistema di rivelazione in uso.
Utilizzare inoltre il seguente controllo del reagente negativo:
Mouse IgG1 (codice n. X0931)
Precauzioni
1. Per uso professionale.
2. Questo prodotto contiene sodio azide (NaN3), una sostanza chimica fortemente tossica in forma pura. Sebbene non sia classificato
come prodotto a rischio, il contenuto di NaN3 alle concentrazioni indicate può reagire con il rame e il piombo delle tubature formando
azidi metalliche fortemente esplosive. Durante lo smaltimento, sciacquare le tubature con abbondante acqua per prevenire l'eventuale
accumulo di azide metallica.
3. Adottare le normali procedure previste per il trattamento dei prodotti di origine biologica.
4. Indossare indumenti di protezione personale adeguati, così da evitare il contatto con gli occhi e la pelle.
5. Smaltire i reagenti inutilizzati nel rispetto delle disposizioni locali, regionali e nazionali previste in materia.
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Conservazione
Conservare a 2–8 °C. Non utilizzare dopo la data di scadenza stampata sulla fiala. Se i reagenti sono conservati in condizioni diverse da
quelle specificate, le loro condizioni dovranno essere verificate dall'utente. Non sono stati osservati segni evidenti che suggeriscano
l'instabilità di questo prodotto, pertanto è opportuno analizzare un controllo positivo e un controllo negativo insieme ai campioni dei pazienti.
Qualora si ottenga una colorazione imprevista, che non sia cioè giustificata da un cambiamento delle procedure di laboratorio ma sia dovuta
ad un probabile problema dell'anticorpo, contattare l'Assistenza Tecnica della Dako.
Preparazione del campione
I campioni di biopsia possono essere conservati per la colorazione immunoistochimica ricorrendo alla fissazione con formalina e alla
successiva inclusione in paraffina.
L’anticorpo anti-recettore progestinico PgR 636 può essere utilizzato su tessuti fissati con formalina tamponata neutra, metanolocloroformio-acido acetico, o fissativo di Carnoy prima dell’inclusione in paraffina. Le sezioni tissutali deparaffinate devono essere riscaldate
prima della colorazione immunoistochimica.10 Lo smascheramento del bersaglio prevede l’immersione delle sezioni tissutali in soluzione
tampone preriscaldata in bagnomaria (95–99 °C), vap orizzatore (95–99 °C) o autoclave (121 °C). Per un’ adesione ottimale delle sezioni
tissutali ai vetrini, si consiglia l’utilizzo di Silanized Slides (codice n. S3003). Si consiglia di utilizzare Target Retrieval Solution (codice n.
S1700) o 10x Concentrate (codice n. S1699) e di riscaldare per 20–40 minuti.
Il recettore anti-progesterone può inoltre essere utilizzato per la marcatura di sezioni criostatate o strisci cellulari.
Procedura di colorazione
Osservare le istruzioni a corredo del sistema di rivelazione.
Interpretazione della colorazione
L’anticorpo anti-recettore progestinico PgR 636 colora il nucleo cellulare. La colorazione viene considerata positiva quando più del 10% delle
cellule presentano una colorazione del nucleo cellulare di qualsiasi intensità.
Caratteristiche di performance
Tessuti normali
Numerosi studi clinici hanno evidenziato la distribuzione dell’anticorpo PgR sui tessuti normali. I nuclei delle cellule ghiandolari uterine si
sono rivelati fortemente immunoreattivi. Si è osservata una debole immunocolorazione del nucleo delle cellule stromali dell'endometrio e
della prostata.
Immunoreattività riscontrata in un pool di tessuti normali: La tabella 1 riporta una lista dei tessuti positivi con immunoreattività all’anticorpo
PgR 636. Tutti i tessuti sono stati fissati con formalina, inclusi in paraffina e colorati con l’anticorpo anti-recettore progestinico PgR 636,
osservando le istruzioni riportate nel foglietto illustrativo all’interno della confezione e utilizzando il sistema di rivelazione LSAB™2 (codice n.
K0675). Si sono rivelati negativi i tessuti dei seguenti organi: ghiandola surrenale (4), midollo osseo (2), encefalo/cervelletto (4),
encefalo/cervello (3), colon (3), esofago (3), cuore (3), rene (3), fegato (3), polmone (3), cellule mesoteliali (3), ovaia (3), pancreas (3),
paratiroidi (3), nervi periferici (3), ghiandole salivari (3), muscoli scheletrici (3), cute (3), intestino tenue (3), milza (4), stomaco (3), testicoli
(3), timo (3), tiroide (3) e tonsille (3).
Tabella 1: Prospetto della reattività al PgR 636 dei tessuti normali
Tipo di tessuto (n.
analizzati)
Mammella (3)
Collo dell’utero (3)
Ipofisi (3)
Prostata (3)
Utero (3)
Elemento positivo del tessuto
Colorazione e pattern di colorazione
Cellule epiteliali duttali
Cellule epiteliali ghiandolari
Fibroblasti stromali
Pituiciti
Fibroblasti stromali
Stroma endometriale
Miometrio
Ghiandole endometriali
Intensità di colorazione 3+, 3 tessuti su 3
Intensità di colorazione 2+, 1 tessuto su 3
Intensità di colorazione 2+, 2 tessuti su 3
Intensità di colorazione 2+, 1 tessuti su 3
Intensità di colorazione 2+, 1 tessuto su 3
Intensità di colorazione 2+, 3 tessuti su 3
Intensità di colorazione 2+, 3 tessuti su 3
Intensità di colorazione 2+, 2 tessuti su 3
Un secondo studio ha rivelato la positività dei tessuti normali nell’endometrio e la debole positività nella prostata dopo lo smascheramento
termoindotto dell’epitopo con il sistema di rivelazione LSAB+. Si sono rivelati negativi i seguenti tessuti: esofago, testicoli, mammella, fegato,
rene, muscoli scheletrici, placenta, ghiandola surrenale, tonsille, polmone, colon, cute, pancreas, milza, tiroide, stomaco e muscolo
cardiaco.1
Tessuti anomali
Sono stati analizzati novantasette tessuti di cancro della mammella utilizzando l’anticorpo anti-recettore progestinico PgR 636 con il sistema
di rivelazione LSAB2, precedentemente sottoposti alla rivelazione dell’espressione del recettore progestinico con l’immunodosaggio
enzimatico. Tra i due test è stata riscontrata una correlazione del 90,7%, mentre la specificità era del 94% e la sensitività dell'87,2%. In un
altro studio clinico sono stati sottoposti a colorazione con il sistema di rilevazione LSAB™+ 31 carcinomi mammari precedentemente
analizzati con la tecnica al carbone-destrano. La colorazione positiva è stata riscontrata in 21 tumori su 23 rivelatisi positivi in precedenza,
mentre 6 su 8 sono rimasti negativi (sensibilità del 91% e specificità del 75%).1
È stato utilizzato l’anticorpo anti-recettore progestinico PgR 636 con un sistema di rivelazione perossidasi/antiperossidasi per
immunocolorare 60 diversi tipi di tumori. Si è osservata una forte colorazione nel cancro della mammella (5 su 11) e nei carcinomi uterini (2
su 2 ), ovarici (2 su 6) ed endometriali (2). Sono risultati positivi i carcinomi midollari della tiroide (1 su 2) e il tumore del sacco vitellino. Sono
invece risultati negativi all’espressione dell’anticorpo anti-recettore progestinico altri tipi di tumore fra cui i melanomi, i linfomi e i tumori
neuroendocrini e neurali.1
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Riproducibilità
Riproducibilità
Sono state prelevate ed analizzate otto sezioni tissutali consecutive da ciascuno dei tre diversi carcinomi mammari fissati con formalina e
inclusi in paraffina. Il test è stato eseguito come segue:
Riproducibilità nella medesima seduta analitica:
Come prevedono le modalità previste dal protocollo del kit EnVision+ Peroxidase (codice n. K4007), tre vetrini da ciascuna serie di tessuti
dall’intensità di colorazione randomizzata sono stati sottoposti a colorazione con Ready-to-Use Mouse Anti-Human Progesterone Receptor,
clone PgR 636. Contestualmente, un vetrino appartenente ad ogni blocco di tessuto è stato colorato con il reagente di controllo negativo
corrispondente.
RIproducibilità fra diverse sedute analitiche:
La colorazione di un vetrino prelevato da ciascuna serie di tessuti è stata ripetuta per due giorni consecutivi mentre un altro tecnico di
laboratorio ha eseguito la terza fase della colorazione. Contestualmente, un vetrino appartenente ad ogni blocco di tessuto è stato colorato
con il reagente di controllo negativo corrispondente.
Gli esperimenti di riproducibilità con l’anticorpo anti-recettore progestinico PgR 636 hanno dato risultati concordanti nei test effettuati nelle
medesime sedute analitiche e in sedute analitiche diverse. Durante l’esecuzione dei test oggetto dello studio sono state mantenute le
medesime condizioni di esecuzione del test e i reagenti sono stati conservati a 2 – 8 ° C tra le sedut e analitiche.
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