colore - Itsos plus

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colore - Itsos plus
Istituto Tecnico Statale
ad Ordinamento Speciale
“Albe Steiner”
COLORE
Giorgia Maria Lucardi
TESINA MATURITA’ 2015-16
5D visual
INDICE
Introduzione
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1 COS’E’ IL COLORE?
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2 GLI INTELLETTUALI - RIMBAUD
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3 NELLA FOTOGRAFIA
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4 NEL CINEMA
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5 IN POLITICA
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6 ESPERIENZA DEL COLORE
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7 COMUNICAZIONE, PERSUASIONE
E CROMOTERAPIA
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IL COLORE
Introduzione
“Colore significa vita.
Esplorando gli altri pianeti del sistema solare e le loro numerose lune, non abbiamo ancora trovato
alcuna forma di vita; dunque la ricchezza di colori del nostro pianeta in particolare il verde della
vegetazione e l’azzurro dell’acqua, è qualcosa di unico.
Tutte le aree della Terra brulicanti di vita -giungle e oceani, foreste e pianure- sono un tripudio di
colori naturali che dilettano l’occhio e lo spirito. E anche in quelle zone incolori perché spogliate di
vita da catastrofi naturali o dagli abusi dell’uomo, la natura, come scriveva il poeta inglese Gerard
Manley Hopkins, non è mai esausta e con il rinnovarsi della vita, ritornano i colori.
Difficile immaginare un mondo senza colore. Tuttavia la sua importanza nella nostra vita è data
quasi sempre per scontata, più o meno come accade per l’aria che respiriamo.”
A differenza della natura, dove ogni colore ha subito una graduale evoluzione nel corso del tempo
per assolvere a uno specifico fine pratico, e a differenza dei tempi antichi, quando colori costosi
come il viola erano riservati all’abbigliamento dei ricchi e costituivano elementi preziosi e carichi
di significato al pari dei gioielli, noi ci circondiamo di colore perché ci piace, perché è reperibile, e
perché possiamo farlo.
Il mondo scientifico è sempre stato affascinato dai colori, e la letteratura in merito è assai vasta.
La brama di comprenderne la natura e i meccanismi ha messo alla prova alcuni tra i massimi
pensatori della storia, scienziati e filosofi, che hanno versato fiumi d’inchiostro per rispondere alla
domanda CHE COS’E’ IL COLORE? Un interrogativo apparentemente semplice, ma che si sottrae
a una risposta oggettiva e univoca.
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Cos’è il colore?
Nemmeno il dizionario riesce a soddisfare questo dubbio, viene definito come “caratteristica che
provoca una sensazione visiva, caratteristica dei corpi per cui essi riflettono in vario modo la luce,
percepita come rosso, blu, verde o altro”
Può essere vero che il colore non è una cosa in sè ma la semplice
percezione mentale di un osservatore causata dal riflesso della luce su
una superficie imperscrutabile?
Il limone è veramente giallo o il giallo è solo una sensazione mentale?
La scienza ci dice che la superficie dei limoni, qualunque sia il
colore (potrebbero magari non averne nessuno) presenta particolari
proprietà che assorbono tutte le onde luminose meno quelle che riflettono
al mio occhio/cervello/sistema nervoso una particolare lunghezza d’onda.
Questa specifica lunghezza d’onda fa si che il mio sistema visivo elabori una sensazione mentale
a cui diamo il nome di “giallo”.
La tinta percepita, tuttavia, può dipendere da chi la guarda. Il giallo che vedo io è lo stesso che
vedi tu? E che cosa vede un daltonico?
La mente umana si affanna da secoli su questi dilemmi, che vedono accomunati scienziati e
profani, perchè nessuno di noi è in grado di uscire dal proprio cervello /occhio/ sistema nervoso
per scoprire come stanno effettivamente le cose. Tutto ciò di cui disponiamo è il mistero del colore
e le uniche, individuali reazioni mentali ed emotive che esso suscita in noi.
Lasciando a scienziati e filosofi le questioni imponderabili, ciò che sappiamo per certo è che,
qualunque cosa sia ,amiamo il colore.
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Gli intellettuali - RIMBAUD
Nella fotografia
Sono numerosi gli intellettuali che nei secoli hanno cercato di dare una
propria interpretazione
riguardante l’argomento, tra i più celebri si può menzionare Rimbaud
(1854-1891), nella sua poetica afferma:” la saggezza e la sapienza stanno
non nella religione, ma nelle sensazioni”
attraverso uno “sregolamento di tutti i sensi”..
La poesia è da lui concepita come una potente capacità visionaria.
Con la sua poesia “vocali” un sonetto del 1872,il poeta immagina un colore
per ogni vocale, ciascuna delle quali viene associata, attraverso il
meccanismo delle corrispondenze inaugurato da Baudelaire, a una serie di
immagini.
I suoni si rivestono di colori e i colori contengono una musica, penetrano, invadono, travolgono lo
spirito con il loro carattere dispotico.
La fotografia nasce nel 1826 per rappresentare la realtà ma mancava ancora l’elemento portante, i
fotografi hanno iniziato a sperimentare nuovi modi per aggiungere all’immagine un tocco di
realismo dato dal colore.
Nel 1839, Johann Baptist Isenring, pittore e incisore svizzero fu il primo che iniziò a colorare a
mano.
Dati i costi esorbitanti delle fotografie, possedere foto a colori divenne in breve tempo uno status
symbol e divennero un oggetto d’arte molto ambito, appannaggio di una ristretta cerchia di
facoltosi che se lo potevano permettere.
Nonostante la richiesta sempre pressante da parte dei clienti di immagini a colori, si dovettero
attendere gli studi del fisico inglese James Clerk Maxwell che nel 1859 dimostrò con un
procedimento definito Mescolanza additiva, la possibilità di ricreare il colore sovrapponendo la
luce rossa, verde e blu..
Dieci anni più tardi Louis Ducos du Hauron mise a punto il procedimento che aprì la strada alle
emulsioni a colori. Denominato sottrattivo, utilizza i colori complementari o primari sottrattivi.
Con le prime pellicole a colori, come le kodachrome, non era possibile il procedimento
negativo-positivo.
Si risolve con la pellicola per negativi a colori dalla Kodacolor del 1941, dove è presente
l’inversione delle luci e dei colori. La Ektacolor della Kodak, messa in commercio nel 1947,
permise lo sviluppo casalingo della pellicola negativa a colori.
E’ cosi che rivoluzionò la fotografia così come la conosciamo.
Il bianco e nero diventa solo una scelta stilistica.
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Nel cinema
In politica
Cosi come il cinema ha realizzato il sogno di Athanius Kircher (Geisa 1601- Roama 1681) l’erudita
gesuita tedesco che inventò la lanterna magica - inizialmente con la successione di fotogrammi
che riproducevano nella loro rapida proiezione luminosa una varietà di immagini acromatiche
in movimento; quindi con la loro colorazione manuale, capace di creare una nuova dimensione
fantastica o realistica, ma suggestivamente veritiera, per il solo fatto di essere rappresentabile. E’
allora che la luce e il colore acquistano movimento e creano una realtà parallela definitivamente
incorporea. All’inizio le pellicole venivano colorate manualmente a pochoir (mascherine) o per
imbizione (tintura) per conferire tono emotivo al contenuto della proiezione, nel ‘36 Jones, un tecnico della Kodak, pubblica un articolo che contiene una piccola guida su come dotare l’immagine
cinematografica di significati che altrimenti di per sè non avrebbero.
Premette che il significato dei colori non è stabile ma dipende dal contesto in cui appaiono: la tinta
lavanda-chiaro può riprodurre ad esempio un pronunciato effetto di freddo quando è usata per una
scena contenente distese di neve, ghiacciai o montagne con le vette innevate: usata invece per un
tramonto sul deserto suggerisce un sentimento di distanza, di mistero, di riposo e languido calore.
La tinta verde-acqua associata a un paesaggio marino ispira un’idea di bagnato; la tinta “notturno” crea un effetto-notte in esterni, mentre quella chiamata “fiamma di candela” riproduce l’effetto
dell’illuminazione artificiale nelle riprese degli interni.Il veloce avvicendamento delle inquadrature
colorate creava un turbinio ottico, suscitava sensazioni cinetiche cromatiche mai sperimentate
prima e provocava uno stato di eccitazione fisiologica che rifletteva e rafforzava i diversi registri
simbolici della comunicazione.
Anche oggi, nel momento in cui il colore è divenuto la norma, la sua rinuncia deliberata può creare
una tensione drammatica, intensificata da un suo inserimento parziale: nel film “Schindler’s List”
di Spielberg (1994) girato con una fotografia in bianco e nero dal sapore realistico, l’unico tocco di
colore tinge di rosso il cappottino della bambina ebrea catturata e crea un’aspettativa emotiva che
si risolverà nel dramma della morte.
Ogni colore suscita e rappresenta un’emozione o uno stato d’animo e può essere legato in
particolare ad un evento.
Eventi storici che hanno determinato il susseguirsi della storia sono stati associati a colori che ne
suscitavano il ricordo. I colori sono stati anche utilizzati per rappresentare un partito politico o
un’ideologia: spesso utilizzati dai mass media nel dare i risultati delle elezioni o, più in generale,
per riferirsi ai partiti. Il colore rosso per la sinistra rivoluzionaria, il bianco è il colore
tradizionalmente legato ai democratici-cristiani, invece il nero è stato appannaggio del Partito
Nazionale Fascista.
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Esperienza del colore
Pertanto l’esperienza del colore è soggettiva e può rimandare alla cultura di appartenenza che
suggerisce le personali percezioni su un determinato colore. Per esempio il giallo suscita qualcosa
che irradia, come la luce del sole, mentre il blu qualcosa che racchiude, come l’universo. Il rosso
sembra invece in movimento ma su se stesso, come il fuoco o il sangue.
Nei differenti contesti socio-culturali i colori afferiscono a diversi significati ed occasioni in cui
vengono utilizzati. Il bianco ad esempio può essere associato alla purezza, ma anche alla morte; il
rosa che in origine in molte culture era legato alla sfera maschile poiché derivato dal rosso, colore
che rimanda alla forza, è stato successivamente associato alla femminilità, come lo è stato il celeste per gli uomini, per motivi commerciali di marketing e vendita di prodotti. La catena di corrispondenze e significati, che forma la ricchezza del simbolo colore, immette in più percorsi di lettura che
necessitano, per essere decodificati, di un’attività interpretativa.
I colori sono fondamentali nella nostra vita e spesso i colori dei nostri vestiti e di altre cose che ci
appartengono esprimono la nostra personalità e i nostri stati d’animo.
Il colore come immagine, percezione, suono, profumo, sapore, impressione tattile, estensione e
peso. Un mezzo di informazione in grado di condizionare la memoria, uno strumento di seduzione
e persuasione capace di creare forti suggestioni.
Comunicazione, persuasione e cromoterapia
Come il colore sia capace di influenzare inconsciamente molti aspetti della nostra vita e come
questo fenomeno venga sfruttato abilmente nella società moderna, attraverso la pubblicità e nella
grafica, sia cartacea che web.
La comunicazione visiva si avvale dell’efficacia della sua semplicità e universalità, per evidenziare informazioni, rendere agevole il messaggio e imprimere il ricordo nella memoria, può abbellire
il messaggio, sottolinearne l’espressività, porne in rilievo gli strumenti strutturali e aggiungere un
senso supplementare al significato di insieme.
Il colore persuasivo sa informare, commuovere, interessare, stupire e coinvolgere, aderendo
sull’emotività con attrazioni e repulsioni.
Negli schermi luminosi dei new media tutto perde fisicità e il colore diventa il protagonista assoluto
di uno spazio virtuale.
La scienza ci insegna che il colore non è altro che un’elaborazione visiva generata dai segnali
nervosi che i fotorecettori della retina inviano al cervello. La percezione visiva è quindi creata a
tutti gli effetti dal nostro cervello e, come tale, è capace di provocare risposte emotive ed atteggiamenti psicologici diversi. Lo studio di questo fenomeno, prende il nome di “psicologia del colore”.
Il colore è una sensazione che viene recepita dal cervello e che ha effetti sul nostro organismo e
soprattutto sul nostro atteggiamento psicologico.
La nostra “tavolozza cromatica personale” dipende dal modo in cui percepiamo i colori esterni e da
quali concetti emozionali gli associamo inconsciamente, sia sulla base del nostro vissuto personale, sia sulla base del contesto culturale in cui viviamo che ci influenza più o meno direttamente.
In linea di massima, i colori caldi (giallo,arancione, rosso) sono stimolanti e positivi, ma anche
irruenti e decisi. I colori tenui, come le tonalità pastello, sono rassicuranti e ispirano fiducia.
Stessa cosa per i colori freddi, come il verde e l’azzurro.
Nella cromoterapia i colori sono associati alla persona per innalzare o modificare una sua
caratteristica o una personale vibrazione del suo essere.
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Su questi concetti si basa questa disciplina interessante quanto controversa che poggia le sue
fondamenta su principi analoghi a quelli che condizionano l’individuo nella scelta del colore degli
abiti da indossare sulla base di un determinato stato d’animo. Secondo la cromoterapia, i colori
aiuterebbero il corpo e la psiche a ritrovare un loro equilibrio, e avrebbero effetti fisici e psichici in
grado di stimolare il corpo e di guarirlo addirittura da alcune patologie.
Appurato che le emozioni hanno molto a che vedere con la vendita di un prodotto, è indiscusso
che è possibile indirizzare, attraverso l’uso di elementi visivi, la volontà di acquisto di un cliente
verso un certo prodotto piuttosto che un altro.
Per esempio, il rosso e l’arancione sono conosciuti come intensi colori emozionali, che stimolano
l’aumento del battito cardiaco e del respiro. Inoltre – questa forse non è cosa molto nota- questi
colori, applicati nel settore alimentare, incoraggiano i consumatori a mangiare di più e più
velocemente. Ecco perché molti leader del settore della ristorazione (uno su tutti la catena
McDonald’s) scelgono come colore aziendale proprio il rosso, e fanno uso di questo colore anche
per determinati particolari dell’arredo, come tovaglie e tende.
Prendendo in considerazione i colori più diffusi, ne analizzeremo qualcuno:
Il rosso è il colore più vibrante e stimolante dello spettro, ed esprime numerose sensazioni positive e vitali (non a caso stiamo parlando del colore dell’amore, della passione, dell’emozione).
E’ il primo colore che notiamo, ed è il colore che più di tutti è capace di attirare la nostra attenzione
e di provocare in noi una qualsiasi reazione emotiva.
Il rosso è il colore dell’audacia, della grinta, e stimola un senso di urgenza e di immediatezza. Il
messaggio è: devo farlo, e devo farlo subito. Alcuni studi hanno dimostrato che in presenza del
colore rosso un consumatore medio tende a spendere di più, e ad acquistare più in fretta, quasi
in modo irrazionale. Come abbiamo premesso, questo colore genera una vera e propria risposta
fisiologica nell’individuo, che in presenza di elementi rossi sarà stimolato a mangiare di più e più
velocemente.
E’ quindi un colore molto dinamico, con un potenziale decisamente forte.
Ma, proprio per questo, può rivelarsi un’arma a doppio taglio.
Il rosso è infatti anche il colore del pericolo, ed è spesso accostato a situazioni spiacevoli (rosso
come il sangue, rosso come un segnale di emergenza, rosso come il debito). Stanca gli occhi,
provoca insonnia, aumenta la circolazione sanguigna: un colore da utilizzare con moderazione e
consapevolezza.
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Il giallo è il colore più “allegro” della ruota dei colori: è il colore del sole, della gioia, dell’ottimismo.
Ha molte delle potenzialità intrinseche del rosso, ma senza i suoi effetti collaterali: attira l’attenzione, crea energia ed esprime sensazioni positive e rassicuranti.
Il giallo è il colore più amato dai giovani, e quello più utilizzato nei disegni dei bambini.
Se vuoi un colore acceso e capace di incuriosire o di coinvolgere positivamente grandi e piccini, il
giallo – cosi come l’arancione – è il colore che fa per te.
Anche questo colore, come il rosso e l’arancione, stimola l’appetito ed è perciò particolarmente
indicato in progetti di design che abbiano a che fare con la ristorazione.
Gli studi dimostrano che una scritta nera su un background giallo è la combinazione cromatica più
facile da leggere e da ricordare. In generale, il contrasto tra il nero e il giallo è veramente molto
efficace, sia da un punto di vista prettamente estetico che da quello comunicativo.
Il blu è un colore estremamente rilassante e positivo, esprime una sensazione di benessere, di
tranquillità e di pace. Per certi versi potremmo definire questo colore come il perfetto antagonista
del rosso: se quest’ultimo aumenta le pulsazioni e la pressione sanguigna, con il blu è possibile
ottenere l’effetto opposto. Se il rosso spinge ad azioni immediate, a volte anche irrazionali, il blu è
il colore della riflessione, del pensiero razionale, della calma.
E’ un colore che, istintivamente, ispira fiducia e senso di confort, soprattutto nelle sue tinte più
tenui.
Alcuni studi di marketing hanno dimostrato che utilizzando il blu nell’arredamento dell’ufficio reclami di un noto centro commerciale statunitense, in un anno si è avuto un calo del 45% delle richieste di risarcimento: rimanere in attesa all’interno di una stanza colorata di blu riduceva la tensione
e lo stress e predisponeva le persone ad un atteggiamento mentale più costruttivo e meno
polemico.
Il verde, distensivo e riposante per gli occhi, è il colore più rilassante dello spettro. Anche questo
colore, come il blu, è molto positivo ed esprime sensazioni piacevoli e rassicuranti. Da sempre
considerato il colore della natura, ha notevoli capacità lenitive (è infatti uno dei colori cardine
della cromoterapia) e rinfrescanti. è utilizzato spesso nei progetti grafici che hanno a che fare con
aziende del settore assicurativo, finanziario o legale.
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Giunti al termine di questo viaggio nel mondo del colore si può affermare che:
“I colori sono un alfabeto del mondo; non solo il mare, il prato o il fuoco, ma
anche sentimenti, parole, situazioni, perfino idee hanno colori”
Claudio Magris, 1998
Che mondo sarebbe senza colore?