Ping pong - terapia occupazionale in soggetti autistici

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Ping pong - terapia occupazionale in soggetti autistici
Ping pong - Terapia occupazionale: osservazione in soggetti autistici
Centro Antiviolenza Angelita - Prime esperienze (Luciano Inches)
Il Ping pong nasce nell’ 800 quale passatempo e gioco di intrattenimento. Oggi è è specialità olimpica e
paralimpica ed è uno degli sport più diffusi al mondo .
Se ne è recentemente scoperta l’utilità nel trattamento
delle malattie neurodegenerative e dell'Alzheimer.
Numerosi i riscontri su studi condotti all’estero,
particolarmente negli USA.
Diverse esperienze in Italia, promosse anche dalla
Federazione Tennis tavolo, stanno suggerendo il pingpong nel trattamento e nelle terapie occupazionali di
persone disabili o affette da sindromi dello spettro
autistico.
La medicina sportiva definisce il tennis tavolo uno
sport senza contatto e quindi atraumatico, che consente di svolgere un consistente esercizio fisico senza
sovraccaricare le articolazioni.
Comporta essenzialmente un esercizio fisico aerobico (attività a bassa intensità e di lunga durata) e che
tuttavia prevede anche delle fasi più intense consentendo l'alternanza di attività aerobico e di un modesta
attività anaerobica (esercizi di potenza con sforzo più intenso). Migliora il fiato e l’allenamento, ed accelera
il metabolismo basale (fabbisogno a riposo) .
Vi sono alcune caratteristiche che lo rendono particolarmente consigliato nelle terapie occupazionali di
soggetti affetti da disturbo dello spettro autistico.
Il tennis tavolo è uno sport veloce, in cui si è continuamente protagonisti e che alza la cosiddetta soglia di
frustrazione (si vedono presto progressi e gratifica immediatamente ed anche quando si sbaglia ci si può
presto rifare). Dà immediatamente al giocatore un “effetto palco”: anche di fronte anche ad un piccolo
pubblico, ci si sente subito “campioni”. Il ping-pong migliora indubbiamente il convincimento abilità
personali e quindi l’autostima. Presenta inoltre tutti i vantaggi insiti nella pratica di discipline sportive più
blasonate: gara, confronto leale, regole, allenamento, disciplina, persistenza e tenacia. Richiede tuttavia
anche astuzia, tecnica e tattica senza particolare ricorso forza bruta o speciali doti fisiche.
Nel ping pong spesso il piccolo “Davide” riesce a sconfiggere il gigante “Golia”.
Da un punto di vista sociale e relazionale:
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E’ uno sport economico (per praticarlo bastano un tavolo multiuso, una retina, 2 racchette ed una
pallina);
E’ adatto a qualsiasi età, (un vecchio ed un ragazzo possono giocarsela alla pari, può essere
praticato con la sedia a rotelle o con ridottissime capacità motorie)
Si può giocare in qualsiasi stagione;
Rompe le barriere e favorisce rapide amicizie (come in ogni sport, non serve neanche di parlare la
stessa lingua);
Scarica le tensioni, libera endorfine e combatte lo stress: fa ridere molto, divertire e talvolta
arrabbiare (a causa della variabilità delle azioni di gioco e dell’incidenza talvolta della fortuna);
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Nella pratica del “doppio” diventa anche sport di
squadra ed obbliga a d interagire con il proprio
compagno e con gli avversari;
In modalità torneo tipo con partite ad eliminazione
diretta con “teste di serie” mediata dal Tennis oppure a
punteggi, è emozionante ed aggregante e può durare
molte ore.
La Ludoteca “Enzo Tarani” del Centro Antiviolenza Angelita ha
riattato nel 2014 un vecchio tavolo da ping-pong ricevuto in
donazione: all’inizio sembrava potesse trattarsi solo di un
pezzo d’arredamento. Successivamente è stata avviata una
sistematica attività di gioco assistito, a favore di ragazzi in età
adolescenziale e pre-adolescenziale, coinvolgendone anche alcuni affetti da disturbi dello spettro autistico.
In fondo si trattava soltanto di un tavolo da ping-pong: nulla di nuovo sotto il sole potremmo dire o che
non fosse già stato fatto negli ultimi cinquant’anni negli oratori delle parrocchie di mezza Italia. Eppure la
sua utilità è stata presto evidente.
I ragazzi - attratti dal fascino della pallina - si sono indubbiamente appassionati.. Oggi chiedono di poter
giocare anche fuori orario. Sudano, si divertono, migliorano nella tecnica e nelle abilità personali.
Talora preferiscono il ping-pong a diversi giochi elettronici che pure gli sono stati messi accanto.
Pur nella maggiore semplicità degli schemi di gioco, abbiamo riscontrato diverse analogie nell’esperienza
d’uso di piattaforme di videogiochi (WII di Sony e Kinect di Microsoft in particolare) che prevedono azioni
corporee fatte per interagire con l’azione sullo schermo. (salti, colpi, grida, risate, scambi di battute
ironiche con l’avversario oppure imprecazioni alla fortuna od alla malasorte)
I videogiochi coinvolgono forse maggiormente in relazione alla possibilità di sviluppare anche avventure e
molteplici obiettivi di gioco. Il tennis tavolo tuttavia - vecchio gioco analogico che nulla ha del digitale brilla per la sua semplicità ed immediatezza. Il suo fascino è risultato innegabile.
Sulla base delle osservazioni effettuate, si sono riscontrati effetti positivi da un punto di vista più
dell’aggregazione e dell’analisi comportamentale:
I ragazzi sono attenti e coinvolti mentalmente: il ping-pong migliora i tempi di attenzione, li obbliga alla
concentrazione e costringe a continue interazioni con l’avversario (tenere il punteggio, contare, giocare,
pensare ai colpi continuamente). E’ allenata la vista, la prontezza dei riflessi e la coordinazione complessiva
oculo-manuale. I ragazzi esprimono talora intelligenza e visione tattica (miglioramento dei difetti e scelta
dei punti deboli dell’avversario – gioco d’attacco, risposta, spostamenti del tronco, effetti, gioco corto,
schiacciate)
Si è realizzato inoltre un bel clima di divertimento e di sana competizione, con fasi di gioco caratterizzati da
silenzio e alta “suspense”, alternati ad ampia e rumorosa interazione verbale tra tutti i ragazzi (giocatori e
pubblico). Le partite sono spesso seguite da passeggiate e da merende straordinarie.
(Centro Angelita – coordinatore progetto Ping Pong – Referente Ludoteca: Dott. Luciano Inches)
gioco assistito: venerdì 15,00-17,00 – Scuola Marconi – Rieti Viale L. Canali 1
www.centroangelitarieti.it