Anni `59

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Anni `59
Anni ‘59 - ‘69
e adulti. Sempre nel 1961 fu organizzato il primo torneo
notturno di calcio, che prevedeva incontri fra due squadre a
cinque-sei giocatori: avendo l’obbligo di staccare i biglietti
per tutti gli spettatori, se ne contavano circa 2000 ogni sera,
senza contare i tanti ragazzi che entravano senza biglietto...
In quel contesto, l’Azione Cattolica si occupava della parte
organizzativa, con gestione degli spogliatoi, organizzazione
delle squadre e dei turni di gioco; mentre agli Scout era
affidato il bar, in collaborazione con le ACLI, che fornivano
le materie prime. Con gli incassi del bar metà dei ragazzi
potè partecipare gratis ai campi scout, una cosa di non
poco conto per l’epoca: la maggior parte dei ragazzi di quei
tempi, se andava bene, aveva in tasca 50 lire! Tutti questi
eventi furono per il nostro don Nino occasioni di instaurare
un dialogo con i ragazzi, ma anche con gli adulti: pur di attaccare discorso con qualcuno che non conosceva,
spegneva di nascosto la sua sigaretta e ne chiedeva un’altra ad un passante, un escamotage per presentarsi
e poter scambiare qualche parola con i cervignanesi. Il cappellano puntava molto sul valore della carità,
sostenendo che il cristianesimo dovesse riscoprirla come primo e più importante comandamento. Anticipò
così molti principi e documenti del Concilio Vaticano II, educando a un cristianesimo che non fosse fatto
solo di regole e precetti, ma in primo luogo di amore.
Importantissima per il ricreatorio fu l’azione formativa nei
confronti dei giovani; «cito un episodio per me significativo
e commovente» - incalza Gratton - «al funerale di Bruno
Carmine, carissimo amico e compagno di tante iniziative, si
presentò un uomo, per ringraziare Bruno di averlo ‘salvato
dalla galera’, di avergli dato un’educazione». Da ragazzi,
costui e un suo amico frequentavano una compagnia di
ladruncoli, erano avviati ‘sulla brutta strada’, come si
dice, ma Bruno li volle invitare ai campi scout, li seguì
personalmente, affidò loro lavori di fiducia (e anche di
fatica!) e riuscì a ‘redimerli’: ironia della sorte, l’amico
diventò maresciallo dei carabinieri!
In ricre non c’era dunque soltanto sport. «Era un porto per
giovani naufraghi - fa eco Matassi -. Quando arrivai nel ’57 da Torviscosa trovai questo centro. Ero già
pratico di ricreatori, a Torviscosa ce n’era uno con un bel campetto di calcio. Qui era il posto ideale per
incontrare i propri coetanei. Ricordo la mia prima festa di fine anno, nel ’58. Ho preso una ciocca terribile.
Eravamo solo maschi, sui 14 - 15 anni. C’era da mangiare, da bere, da fumare, un po’ di musica. Le prime
bottiglie di grappa. E c’erano le ‘prugne’! Quella volta non c’era ancora il brandy. Abbiamo tirato fino alle
6 di mattina e poi a Messa in condizioni pietose».
Altro importante luogo di aggregazione e di svago per giovani e meno giovani era rappresentato dal
notissimo ‘cinema dei preti’. Ospitato fin dalla sua fondazione nel contesto del Ricreatorio, ma parzialmente
organizzati
dal
ricreatorio.
Abbiamo rintracciato il catalogo
del 1967 che programmava ben
10 film con relativa discussione a
fine proiezione.
L’ampliamento e gli anni d’oro
La crescente richiesta suggerì
agli inizi degli anni Sessanta un
primo importante intervento di
ampliamento e ristrutturazione.
Erano gli anni dei colossal
mitologici di grande richiamo:
I dieci comandamenti era del
1956, Ben-Hur, premiato con
11 Oscar, del 1959. La sala
restò chiusa per quasi un anno,
per permettere la costruzione
della galleria con la scalinata di
accesso. Furono anche realizzati
i servizi igienici e la biglietteria.
Venne inoltre realizzata la nuova
cabina di proiezione in posizione
elevata, dotata di un’avveniristica
Victoria 10 («Una macchina
formidabile»,
si
entusiasma
Gianni) e dell’apparecchiatura
per il montaggio. Le pellicole
arrivavano in contenitori metallici
sigillati, chiamati in gergo ‘pizze’
(di solito 4 per ogni film). Queste,
una volta aperte, venivano
montate su bobine, una per il
primo ed una per il secondo
tempo. La pellicola faceva anche
da supporto magnetico per il
sonoro ed era necessario fare
una attenta regolazione per
permettere la sincronizzazione
video/audio. Pochi anni dopo, fu
realizzato un nuovo ampliamento
della galleria, con il prolungamento
della stessa, e vennero installate
le sedie in legno con seduta a
strapuntino, portando i posti a
sedere al ragguardevole numero
di 400.
In occasione della riapertura ci
fu un evento particolare: «Venne
programmata la proiezione del
film I dieci comandamenti con
Charlton Heston - ricorda Gianni -,
un evento di particolare richiamo:
la fila alla biglietteria andava
ben oltre il corridoio esterno
del fabbricato e raggiungeva
persino la vicina farmacia. I
posti andarono tutti esauriti e
per soddisfare l’eccezionale
afflusso di pubblico fu aggiunta
una ulteriore proiezione a quelle
già programmate. Trattandosi
di un film piuttosto lungo, quella
giornata si concluse a notte
fonda».
L’apertura
avveniva
quattro