Continua - Centro di ricerca per il Trasporto e la Logistica
Transcript
Continua - Centro di ricerca per il Trasporto e la Logistica
News-Magazine n° 2 News Internazionali attenzioni, esponendo i pedoni al rischio di incidente, a Sicurezza dei pedoni nelle aree urbane emissioni inquinanti e rumori. Le politiche adottate nelle città, in particolar modo nella fase di progettazione del sistema di trasporto, dovrebbero essere più sensibili ed attente alle esigenze dei pedoni. Le difficoltà derivano spesso dalla necessità di progettare un dato sistema di trasporto sulla base di dati di mobilità che difficilmente “Il pedone ha diritto a vivere in un ambiente sano e a includono quelli pedonali. godere liberamente dello spazio pubblico, nelle adeguate La mobilità pedonale rappresenta circa il 50% degli condizioni di sicurezza per la propria salute fisica e spostamenti in area urbana. In Fig. 1 è possibile vedere la psicologica”, si apre così la Carta dei diritti del pedone percentuale degli spostamenti a piedi (in area urbana e 1 adottata dal Parlamento Europeo nel 1988 . ed extraurbana) per alcuni Paesi OCSE. Camminare è la forma più elementare di mobilità: è poco costoso, è ad emissioni zero ed è praticamente Svizzera (2005) accessibile a tutti (escludendo chi ha una mobilità Spagna (2007) Austria (2004) notevolmente ridotta). Le problematiche legate alla Germania (2002) sicurezza dei pedoni, allo spazio urbano ed alla salute, Svezia (2006) Francia (2008) sono state studiate da un gruppo di esperti Gran Bretagna (2009) Finlandia (2004) 2 dell’International Transport Forum dell’Organizzazione Norvegia (2005) Belgio (1999) 3 per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) , in Olanda (2007) Nuova Zelanda (2007) rappresentanza di 19 Paesi. Il gruppo ha prodotto una Stati Uniti (2001) relazione con i risultati dello studio, con lo scopo di 0% sottolineare l’importanza che assume il camminare, 5% 10% 15% 20% 25% 30% Fig. 1 – Percentuale degli spostamenti a piedi in diversi Paesi OCSE. azione che costituisce parte integrante del sistema dei In Fig. 2, invece, è possibile vedere le distanze percorse trasporti e che contribuirà allo sviluppo futuro delle nostre città . mediamente a piedi durante la giornata in alcuni Paesi Dare alle persone la possibilità di camminare in sicurezza OCSE. 4 e libertà costituisce una condizione imprescindibile della Svezia (2006) vivibilità di una città, consentendo loro di mettersi in Finlandia (2004) comunicazione e dunque di socializzare. Sebbene questo Norvegia (2005) Germania (2002) modo di trasporto sia il più semplice, viene dato per lo Olanda (2007) più per scontato e spesso non ci si accorge che tutti i Stati Uniti (2001) nostri spostamenti cominciano e finiscono utilizzando i Svizzera (2005) Belgio (1999) Austria (2004) “piedi”. Nuova Zelanda (2007) Francia (2008) Il traffico motorizzato generalmente riceve molte più 0 0,5 1 1,5 2 Chilometri Fig. 2 – Lunghezza media di un percorso a piedi in diversi Paesi OCSE. Chi si muove a piedi è definito “utente vulnerabile”. 1 http://www.pezh.gr/english/pedchart.htm Ogni anno si stima che sulle strade del mondo muoiano 2 http://www.internationaltransportforum.org/ 3 http://www.oecd.org/ circa 400.000 pedoni, di cui circa 20.000 nei Paesi OCSE. 4 http://www.internationaltransportforum.org/jtrc/safety/PUSH/index.html Come è possibile vedere nella Fig. 3, la percentuale di 1 News-Magazine n° 2 pedoni morti sulle strade per ogni Paese varia dall’8% cresce molto rapidamente, circa 3,5 o 5,5 volte più della Nuova Zelanda al 37% della Corea. In particolare, velocemente fra i 50 Km/h e i 60 Km/h. In Fig. 4 è la fascia di età media in cui si riscontrano più morti tra i mostrato l’andamento relativo agli studi di Rosen e pedoni è quella degli over 65. Sander del 2009. Corea Giappone Islraele Polonia Lussemburgo Ungheria Regno Unito Repubblica Ceca Media Portogallo Spagna Svizzera Danimarca Irlanda Austria Italia Germania Slovenia Grecia Australia Canada Stati Uniti Svezia Norvegia Islanda Francia Belgio Finlandia Olanda Nuova Zelanda Fig. 4 – Rischio di morte in funzione della velocità di impatto (Richards, 2010). La sicurezza dei pedoni e la loro sopravvivenza in seguito ad una collisione sono quindi fortemente legate alla velocità del traffico motorizzato. Le velocità di percorrenza attorno ai 30 Km/h possono ridurre il rischio 0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35% 40% di morte del pedone fino all’80% rispetto a velocità che Fig. 3 – Percentuale di pedoni morti rispetto al totale dei morti sulle si attestano attorno ai 50 Km/h. strade (29 Paesi OCSE, 2009). La Fig. 5 mostra la distanza di arresto per due veicoli che Nei Paesi OCSE si stima che questa fascia di età copra transitano rispettivamente a 30 Km/h e 50 Km/h. Come circa il 13-20% della popolazione, mentre rappresenta è possibile notare, la distanza di arresto del veicolo che più del 50% dei pedoni morti sulle strade. Studi recenti transita a 50 Km/h è doppia rispetto a quella del veicolo 5 che transita a 30 Km/h. (Richards, 2010) hanno analizzato la relazione che c’è fra velocità di impatto e rischio di morte per i pedoni. Sono state analizzate tre diverse fonti di dati: su incidenti con pedoni raccolti da Ashton e Mackay nel Regno Unito negli anni ’70, risultati di recenti studi di In-Depth Investigation realizzati in Germania (Rosen e Sander, 6 2009) e dati recenti del Regno Unito. Le tre fonti concordano sul fatto che il rischio di morte aumenta molto lentamente fino a quando la velocità si attesta intorno ai 50 Km/h. Superata questa velocità, il rischio Fig. 5 – Distanza di arresto rispetto alla velocità. Le città non dovrebbero, dunque, permettere velocità maggiori di 50 Km/h su strade progettate per essere 5 Richards DC, 2010. Relationship between Speed and Risk of Fatal Injury: Pedestrian and Car Occupants. Road safety Web Publication no. 16. London: Department for Transport. percorse anche dai pedoni. La maggior parte degli incidenti con pedoni avviene, naturalmente, nelle aree 6 Rosen E, Sander U., 2009. Pedestrian fatality risk as a function of car impact speed. Accident Analysis & Prevention, 41(3): 536-542. urbane, il 70-80% durante la fase di attraversamento e, 2 News-Magazine n° 2 di questa percentuale, fra il 33% e il 50% degli incidenti avviene sugli attraversamenti pedonali. Quanto fin qui esposto mette in luce l’importanza di un’attenta progettazione degli attraversamenti pedonali, ma anche del corretto posizionamento dell’arredo urbano, in modo da rendere visibile il pedone in qualsiasi circostanza. La relazione prodotta dall’International Transport Forum, infine, raccomanda agli stakeholders di tener conto, nella gestione della mobilità e della pianificazione urbana, delle esigenze dei pedoni sin dalle prime fasi di progetto, sviluppando delle linee guida nazionali di pianificazione pedonale per le Amministrazioni Locali. Le raccomandazioni mirano soprattutto all’implementazione delle politiche volte alla moderazione del traffico, favorendo le zone a 30 Km/h, il tutto associato a programmi di educazione e comunicazione, al fine di istruire gli utenti della strada sull’adozione di un comportamento quanto più possibile corretto e sicuro. [email protected] 3