Aikido, l`arte marziale della non violenza a Polignano

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Aikido, l`arte marziale della non violenza a Polignano
Aikido, l’arte marziale della non violenza a Polignano
Scritto da Giuseppe Grieco
Martedì 22 Ottobre 2013 09:07
POLIGNANO - A Polignano per il secondo anno consecutivo presso la palestra Legend si
potranno seguire le lezioni di Aikido con l’insegnate Vincenza Patruno. Riportiamo qui
integralmente l’intervista esclusiva rilasciata al nostro settimanale Fax dall’insegnante.
Di cosa parliamo quando si fa riferimento all'Aikido? quali sono le finalità della
disciplina?
“L’Aikido è un’arte marziale giapponese del XX secolo, ideata dal Maestro Morihei Ueshiba. E’
un ottimo sistema di difesa personale, ma la pratica non è finalizzata esclusivamente
all’apprendimento di tecniche di difesa, in quanto questa è solo uno degli aspetti presenti
nell’arte. In una lezione tipo, oltre agli esercizi di riscaldamento, di stretching muscolare e
articolare, hanno particolare importanza gli esercizi di respirazione e concentrazione (kokyu) e
del rafforzamento del Ki (energia interiore idealmente localizzata nell’hara). La parola Aikido è
composta da tre ideogrammi: Ai, che significa armonia, Ki è l’energia vitale dell’universo che è
presente in ogni essere vivente, Do è la via, la pratica, il percorso di apprendimento. Quindi il
termine Aikido si potrebbe tradurre come “la via per raggiungere l’armonia con l’energia
universale”. Nell’Aikido non si bloccano gli attacchi (come in altre discipline marziali), ma ci si
sposta, con movimenti del corpo (tai sabaki), in modo da far fluire l’energia “negativa” lontano
da noi, e in questo modo rendere nullo l’attacco. L’allenamento è piuttosto mirato a mettersi in
relazione con l’altro cercando di armonizzare le energie di tori(colui che esegue la tecnica, che
si difende) e uke (colui che attacca, che aiuta tori nel suo allenamento). Durante la pratica
dell’Aikido l’unica competitività è con noi stessi, nel senso che con la pratica costante si effettua
un percorso di crescita personale, ognuno secondo le proprie capacità e il suo modo di essere,
imparando a comprendere quali sono i propri punti di forza e i punti di debolezza, far leva sui
primi per far fronte ai secondi.”
Come mai è poco conosciuta rispetto ad altre?
“Sembrerebbe che l’Aikido sia un’arte marziale di nicchia. E’ pur vero che inizialmente è di
difficile comprensione per i suoi movimenti circolari e non diretti come in altre arti marziali, ma
potrei dire ironicamente che, se questa arte è poco conosciuta è solo colpa dei mass media!
Abbiamo visto in passato tantissimi film di karate o Kung Fu, ma quasi nulla di Aikido (mostrato
appena nei primi film con Steven Seagal). A parte questo ritengo che un’altra delle motivazioni
sia la sua caratteristica di “non competitività” e “non violenza”. Nel modello occidentale la
competitività, il mostrarsi migliore dell’altro, più forte, più bravo, più bello, sul lavoro o su
qualunque altro campo è all’ordine del giorno. Lo scopo dell’Aikido, al contrario, non è vincere
(sull’altro) ma piuttosto convincere (con-vincere, vincere insieme). Ed è anche per questo che
spesso ci si avvicina all’Aikido in età adulta, a volte dopo aver praticato da giovanissimi altre arti
marziali che spingono alla competizione, e si è alla ricerca di qualcosa di più profondo. In ogni
caso l’Aikido è fortemente consigliato anche ai più giovani, in quanto educa alla non violenza, al
rispetto reciproco e alla collaborazione.”
Cosa serve per praticarla (sia dal punto di vista delle motivazioni che da quello degli
strumenti eventualmente usati durante le sessioni di allenamento) e chi può praticarla?
“L’aikidoka mira a migliorare la forma fisica, l’autodisciplina, la sicurezza interiore, e ad
accrescere la propria spiritualità attraverso gli esercizi di kinorenma (forgia del ki). Non essendo
prevista la competizione, l’Aikido può essere praticato a qualunque età. Non ci sono distinzioni
di peso e categoria o sesso, quindi si pratica insieme giovani e non più giovani, uomini e donne.
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Tra gli allievi si sviluppa una forma di cooperazione per cui i praticanti si aiutano
vicendevolmente crescendo insieme e progredendo reciprocamente nell’Arte. Le donne sono
molto avvantaggiate nella pratica dell’Aikido grazie ai suoi movimenti fluidi e rotatori, tipici del
mondo femminile, evitando di utilizzare la tensione muscolare e la forza fisica. Un discorso a
parte si fa per i corsi dei bambini, in cui la lezione è impostata in modo ludico, tale da far
apprendere disciplina, rispetto reciproco e non violenza, oltre che l’arte marziale in sé,
attraverso il gioco, linguaggio a loro più congeniale.
La pratica dell’Aikido prevede l’uso di armi: il bokken (rappresenta la katana, fatta di legno per
l’allenamento), il jo (un bastone, sempre in legno) e il tanto (pugnale di legno). AI livelli
avanzati ci imparano tecniche di disarmo da tanto, bokken e jo oltre che vari kata (con jo e
bokken) eseguiti singolarmente o in coppia. La divisa per la pratica consiste in keikogi e l’obi
(kimono e cintura) e, raggiunti i gradi dan (cinture nere)si indossa anche la tipica
gonna-pantalone nera o blu scuro (hakama).”
In quanti la praticano attualmente in linea di massima in Italia? E a Polignano?
“I praticanti di Aikido in Italia, nelle varie associazioni, si stimano intorno ai 10.000. A
Polignano? Ci sono solo i miei allievi!”
Come è andata l'esperienza dello scorso anno?
“Non è stato facile nei primi tempi vincere lo scetticismo e introdurre questa disciplina
pressoché sconosciuta in questo paese. Come primo anno è stata comunque un’esperienza
positiva, visto l’entusiasmo degli allievi, anche dei più piccoli! Sono davvero contenta di aver
portato l’Aikido a Polignano”.
Alla fine del corso si tende a partecipare a qualche manifestazione sportiva /
competizione della disciplina? Dove si può praticarla effettivamente?
“Per espressa volontà del fondatore nell’Aikido non ci sono gare di competizione. In genere a
fine corso si sostiene un esame per il passaggio di cintura. L’Aikido si può praticare ovunque ci
sia un dojo (palestra dove si praticano le arti marziali) e un sensei (maestro). Sono previsti
seminari e raduni durante tutto l’anno da parte delle varie associazioni”.
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