Barcellona - Turisti per Caso

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Barcellona - Turisti per Caso
Diario Barcellona
Eravamo due amici
al Bar... cellona
Cinque volte nella città catalana, ma ne hanno sempre voglia.
Un paio di ragazzi, finalmente in vacanza da soli, se la spassano
fra locali, bar e ristoranti. A due passi dalla Rambla...
di Mirko Simionato
È
la quinta volta che visito la città catalana. Perché così tante
volte? Perché sono entusiasta
di questa città! Il bello di Barcellona
è che non si capisce bene se sia una
città o un luogo di villeggiatura: è sul
mare e ricca di spiagge quindi, pur
essendo una metropoli, regala le atmosfere tipiche della vacanza al mare, specie di sera sul porto. Eppure è
una città moderna, all’avanguardia,
che investe moltissimo in cultura e architettura, con una metropolitana efficiente. In occasione delle Olimpiadi
del '92 è stata “rivoltata come un calzino”: pensate che la zona del porto,
dove prima c’erano i quartieri poveri
io...
turistaso
per ca
Ospiti d'onore
Il Museo Nazionale
Catalano dell'Arte
(MNAC) compie 75 anni e
li festeggia in compagnia
di 75 capolavori di arte
catalana, dal Medioevo
al XX secolo. Alcune
di queste opere hanno
lasciato per la prima volta
chiese e cattedrali della
Catalogna per partecipare
alla mostra Convidats
d'Honor, fino all'11 aprile,
ingresso libero.
Info: www.mnac.cat
e malfamati, ora è diventata moderna e bellissima. Caratteristica di Barcellona sono le ramblas: grandi viali
alberati, il più famoso dei quali è, appunto, La Rambla, che di giorno pullula d’artisti di strada e di negozietti,
mentre di notte diventa più “oscuro”
e vi succede un po' di tutto. Si dice
che a Barcellona quando hai visto la
Rambla hai visto tutto: in realtà è una
città d’arte e di lavoro, ma credo che
tre giorni, se non si vogliono visitare i
musei, siano più che sufficienti.
È una metropoli europea, ma riserva anche alcune vedute antiche e più
“mediterranee”. Seconda come abitanti a Madrid, a me è piaciuta di più
della capitale perché è sul mare e offre maggiori attrattive, pur essendo
più piccola. La presenza del mare fa
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Durata: 4 giorni
Viaggio: aereo
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(spesa approssim
ativa)
500 euro
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sì che anche in autunno faccia caldo.
L’aeroporto è collegato al centro dal
treno e dagli autobus (frequentissimi) e nel prossimo futuro ci arriverà
anche la metropolitana. Il vantaggio
dell’autobus è che arriva nella piazza principale di Barcellona, Plaça Catalunya, molto bella e con un centro
commerciale enorme.
Cosa vedere? Aquarium (è il più grande d’Europa), Parc Güell (di Gaudí),
la Torre Agbar, l'Hospital de la Santa
Creu i Sant Pau, Casa Batlló, Casa Milà (La Pedrera), Fundació Miró, Mercat
de la Boqueria.
1° giorno
Volare low cost
Per la prima volta andiamo a Barcellona solo io e Marco. Questa volta siamo liberi dallo stress di accompagnare le ragazze e accontentare le loro
inesauribili richieste. Questa vacanza, decisa all’ultimo minuto, è all’insegna del relax: abbiamo previsto di
trascorrere in città 4 giorni molto tranquilli, senza troppe pretese, di cui entrambi avevamo gran bisogno. Per il
volo ci affidiamo, per la prima volta,
alla compagnia iberica low cost Vueling che, con 100 euro (più 20 di valigia e 8,50 di pagamento con carta
di credito), ci assicura un buon viaggio. La grave crisi finanziaria ha determinato anche una riduzione dei voli
giornalieri e delle compagnie aeree
in servizio da Venezia a Barcellona:
l’unica sopravvissuta, tra le tante fallite o ridimensionate (Volareweb, Alpi Eagles, Myair, Iberia), è proprio la
Vueling, con un volo alle 10 e uno alle 22.35. Per risparmiare ulteriormente, e non pagare il parcheggio, ci af-
Diario Barcellona
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Punto di ritrovo
nell'area di Port
Vell, con negozi
alla moda,
ristoranti, bar
e discoteche.
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Dalla cima
della montagna,
domina la città
dal 1640.
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La parte più
antica del
porto di Barcellona, oggi
completamente
rinnovata e
modernizzata.
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Espressione del
Gotico catalano.
Da vedere anche
il Chiostro con
la Fontana delle
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142 metri di
acciaio e cristallo, firmati Jean
Nouvel, illuminano le notti
brave di Barcellona.
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La facciata di
Gaudí è fatta di
movimento e
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di ceramica e
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L'esempio più
eclatante della
capacità visionaria di Antoni
Gaudí.
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fidiamo all’ACTV, che con l’autobus
n. 5 in servizio da Venezia a Tessera,
con solo 1,10 euro porta all’aeroporto Marco Polo. Dopo cena, alle 20.15,
con congruo anticipo ed emozionati, partiamo da casa. L'autobus arriva puntualissimo e alle 21.05 siamo
all’aeroporto. Ad attenderci troviamo
il deserto, perché il nostro è l’ultimo
volo della giornata. Il check-in on line della Vueling proponeva solo 2 posti orrendi: vicino al bagno e con corridoio in mezzo a separarci. Ho
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per scegliere il posto. Non sono
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to nel tranello, ho chiestoTRAValla signorina del check-in un cambio e non ci
sono stati problemi. Decolliamo puntuali alle 22.35 e atterriamo poco dopo mezzanotte, con qualche minuto
d’anticipo. Purtroppo c’è lo sciopero
dei pullman, e non c’è l’aerobus. Poco male: l’autobus notturno con solo 1,35 euro (anziché i 5 dell’aerobus)
AVINGUDA DEL PARALLEL
ci porta
in centro. L’autista corre come un pazzo e fa molte fermate. Poco
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prima delle
2 siamo in hotel, nel noRR
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in calle de la Canuda, a pochi metri da
Plaça Catalunya. Quest’anno scegliamo le camere più costose, che hanno
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nessun rumore, sembra di stare dalle
nostre parti, a Quarto d’Altino.
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01 spazio al nuovo L'area
del Port Vell è stata oggetto di un'attenta
ristrutturazione, che l'ha resa ideale per il tempo libero, a due passi dal mare.
02 interminabile bellezza Imponente, fantastica, simbolica e... infinita.
I lavori di costruzione della Sagrada Família procedono ancora oggi,
lentamente anche a causa della difficoltà del progetto.
2
02
Diario Barcellona
2° giorno
cipolle alla catalana
Menu del mese: calçotada
In cima al Montjuïc
Facciamo colazione come di consueto al bar sotto l'hotel con una ensaimada e un paninazzo al jamon serrano. Partiamo a piedi e arriviamo a
Port Vell, Mare Magnum e Barceloneta: è il primo giorno e abbiamo voglia
di muoverci.
Visitiamo Santa María del Mar, in stile gotico catalano, forse la chiesa più
bella di Barcellona. Pranziamo a El
Rey de la Gamba 2, ristorante di pesce di Barceloneta, un locale tuttavia
molto costoso, come tutti i ristoranti di pesce locali. Io prendo calamari
alla romana, untuosissimi ed enormi,
Marco delle costose rape alla menta,
dal sapor medio-orientale. Nel pomeriggio saliamo sulla funicolare che,
passando sopra il porto, va diretta a
Montjuïc, offrendo una visuale a tutto tondo della città. Il viaggio è mol-
di Martino Ragusa
S
e andrete a Barcellona nei prossimi due mesi vi aspetta una bella sorpresa: il
periodo da metà gennaio a tutto marzo è quello dei calçots, i cipollotti super
amati dai catalani. A loro è dedicato un pasto conviviale, la calçotada, celebrata
durante tutti i weekend del periodo nei ristoranti e per le strade di Barcellona, Terragona e Valls. I calçots
vengono arrostiti sulla brace e serviti con la tunica esterna bruciacchiata e ricoperti di cenere. Ciascun
commensale li ripulisce (nei ristoranti è rifornito di guanti), punta il naso al cielo e se li fa calare in bocca
dopo averli intinti nella salvitxadain, una salsa espressamente creata per loro. Per questo motivo, sempre
nei ristoranti, viene fornito anche un grande bavaglino. Fra gli estimatori italiani circola qualche dubbio sulla
natura di questi ortaggi. Sono i nostri cipollotti o si tratta di un prodotto diverso? Per dipanare il mistero
chiariamo che si tratta germogli nati da una cipolla bianca (Allium cepa) della varietà Blanca gran Tardia de
Lleida ripiantata nel terreno dopo che è giunta a completa maturazione. Sono cipollotti non nati da seme, ma
da una cipolla adulta e bianca. Il loro nome completo è calçots de Valls IGP e hanno la caratteristica di essere
particolarmente dolci. Il consiglio è di fare un salto di 100 chilomeltri a Valls, dove è facilissimo imbattersi
in una “calçotada popular”, barbecue vegetariano di strada. Sarete invitati a ingozzarvi di calçots e vino
rosso come è successo al sottoscritto. A Barcellona, i migliori ristorati da calçotada sono: El Racó Plaça del
Bò-Bò, 5 Monistrol de Montserrat (Bages) Barcelona 08691; Can Tintorer Avenida Can Tintorer, Molins de Rei,
Barcelona 08750; Can Cortés, Carretera Arrabassada, km 6,5, Sant Cugat del Vallès, Barcelona 08198; Masía
Can Borrell, Can Borrell, s/n, Sant Cugat del Vallès, Barcelona 08198. A Valls e Terragona sono ovunque.
Segnali urbani del presente e del passato
01
01 tempo libero
Al MareMagnum non c'è rischio di annoiarsi,
fra negozi, ristoranti, locali e discoteche.
02 un ospedale artistico È l'Hospital de la Santa Creu i Sant
Pau, progettato dall'architetto catalano Lluís Domènech
i Montaner, protetto dall'Unesco.
02
3
Diario Barcellona
to bello, ma costoso: 9 euro. Arrivati
a Miramar, prendiamo anche la seconda teleferica, che porta in alto fino al castello di Montjuïc, al prezzo di
6 euro, da dove si vedono il porto e
la città. Scendiamo a piedi verso gli
impianti olimpici e Plaça d'Espanya,
dove, finalmente, saliamo in metrò.
Decidiamo di fare il biglietto valido
3 giorni a libera circolazione al prezzo di 15,20 euro. Non sazi, il tempo
di una doccia e ritorniamo in piazza
per goderci lo spettacolo della Fontana Magica, che è sempre emozionante. Per cena andiamo al Ristorante L'eucalyptus (c/Bonsuccés 4,
è una via laterale alla Rambla, vicino
a Plaça Catalunya). Pare che abbiano cambiato gestione e menu, ma in
ogni caso mangiamo molto bene: io
prendo il mio piatto preferito, butifarra con alubias in salsa alioli, mentre
Marco assaggia un mix di tapas, con
chorizo e altre specialità. Spendiamo
28,40 euro in due bevendo una gustosa cerveza Estrella Damm.
La vacanza parte...
Dalí
Da Gaudí al futuro. Un'idea
viaggio per gli amanti
dell'arte e del movimento
modernista. Quattro giorni
a febbraio, soggiornando
nel cuore del Raval, con
un tour guidato da un
architetto. I nuovi quartieri
di sviluppo, il Museo di
Arte Contemporanea, i
monumenti fondamentali
di Barcellona, i musei di
Picasso e Miró, la scoperta
di Figueres sulla costa
Brava e un’intera giornata
a contatto con Salvador
Dalí e l' arte surrealista.
Info: tel. 02.4855851;
www.naar.com
2° giorno
A caccia di sapori
La nostra giornata segue un itinerario
non finalizzato a vedere luoghi particolari, ma piuttosto ad assaporare l’atmosfera del quartiere. Marco decide il
percorso seguendo i consigli della Lonely Planet, che suggerisce una passeggiata che si presta a frequenti soste
per bere. Tra le cose da vedere, casa
Fuster, oggi hotel a 5 stelle. Pranziamo
alla taverna La Llesca, top five della nostra guida. Dovrebbe essere un luogo
chiassoso ma lo troviamo deserto alle
13... apre alle 13.30! Quando torniamo
siamo i primi: Marco mangia entrecote de vedella al sangue con peperoni,
io pincho moruno, tanto buono quanto
piccolo. Spendiamo 28,60 euro.
Dopo un pomeriggio di shopping,
la sera andiamo al Port Olimpic, dove ci sono davvero decine di ristoranti. Molto indecisi dall’offerta esagerata, ci facciamo conquistare da uno che
ci offre salame e spumante come invito. Ceniamo con arroz caldoso de merluza e crostacei crudi per Marco, la sua
passione, molto costosi. Pur essendo
all’aperto, fa caldissimo data la presenza di stufe elettriche. Segue un giro
alle discoteche all'aperto ma le troviamo un po' vuote.
3° giorno
Il deserto dei Tartari
Facciamo colazione al Forn del Pi in Carrer de Ferran, vicino alla Rambla. Poi ci
dirigiamo in zona Sagrada Família, unico monumento al mondo ancora in perenne costruzione: il motivo ufficiale
è che quest’opera di Gaudí non deve
02
01
01 la pedrera
Casa Milà è uno dei capolavori di Gaudì. Foto
del turistapercaso proprof.
02 shopping La città è meta irrinunciabile di ogni shoppingaddicted...
03 tapas ...e anche di quanti apprezzano il piacere della buona
tavola!
03
4
Diario Barcellona
o
Un altro Turista per cas
enza
ci racconta la sua esperi
di Fernando Corner
Percorsi d’arte tra Medioevo e Gaudí
di Gaudí, la cui facciata pare tratta da un film dell’orrore
con i suoi balconi raffiguranti mostri; la Casa Ametller,
sembra un edificio di Amsterdam, in particolare è bellissimo il balcone del primo piano, in ferro battuto. Della
Casa Milà (La Pedrera) apprezziamo le forme ondulate
e le decorazioni a forma di vegetali dei balconi.
La città dall'alto
una giornata... gotica
Rita e io partiamo da Torino con la Ryanair (40 euro
a/r in due), bus fino a Barcellona (42 euro a/r in due),
arriviamo al terminal e quindi all’albergo, facendo il biglietto T10 a euro 7,70 per 10 corse utilizzabile anche in
due. L’hotel Front Maritim è una costruzione moderna,
trovata via internet su indicazione reperita in un racconto di viaggio: la camera è grande, fronte mare, l’hotel è
dotato di ristorante e centro benessere, costa 80 euro
a notte, e dista 500 metri dalla della metro. Nel pomeriggio iniziamo a girare, partendo dal quartiere gotico.
Andiamo alla Chiesa di Santa Maria del Mar, in stile
gotico catalano, ritenuta la più bella di tutta la Spagna,
costruita nel XIV secolo, la cui facciata ha sculture e
capitelli che rappresentano le corporazioni che ne promossero la costruzione. L’interno è piuttosto spoglio,
con massicce colonne che sostengono le tre navate.
Lasciamo la chiesa e ci dirigiamo verso il Museo Picasso, passiamo attraverso le stradine del Born, e il carrer
de Montcada, che nel Medioevo era la strada più importante della città; i tipici Palau medievali sono oggi
sedi di importanti istituzioni culturali come la Fondazione Maeght (al n. 25) e il Museo Picasso. Arrivati al museo rinunciamo a entrare per la lunghezza della coda.
Passando per la via Laietana ci imbattiamo nel Palau de
la Musica Catalana, uno dei capolavori dell’architettura
modernista, progettato da Domènech i Montaner: ammiriamo la facciata decorata con mattoni rossi e colonne
con mosaici colorati, con i busti di grandi compositori.
Gironzoliamo quindi per le caratteristiche e strette
strade del Barrio Gotico, poi andiamo a cenare al ristorante Mercante di Venezia, un locale che propone cucina
italiana, con prezzi sui 20 euro a testa, vino e caffè compresi: siamo rimasti soddisfatti. Passando sul lungomare e il porto, vediamo i molti bar e ristoranti all’aperto.
sostengono una grande terrazza semicircolare con una
balaustra ondulata con bordi e sedili con mosaici colorati. Queste architetture sembrano tratte da un cartone
animato, ma hanno significati storici e simbolici. Da
non perdere le colonne scolpite a tronco d’albero che
sostengono il viadotto.
Ritorniamo verso il mare, c’è un ascensore per vedere
il panorama, e davanti a noi Port Vell, elegante porto
turistico. Camminiamo su una passerella, che è anche
un ponte levatoio (la Rambla del Mar), raggiungiamo il
Maremagnum, un elegante centro commerciale, pieno
di negozi delle griffe più note, costruito sul mare, e tra i
vari ristoranti scegliamo di andare al Fresco, un self service a prezzo fisso di 9 euro, compreso vino e caffè.
Nel pomeriggio andiamo alla Sagrada Família, il monumento più noto di Barcellona, in costruzione da tempo immemorabile, progettata da Gaudí. Ci spostiamo
all’Hospital de la Santa Creu i Sant Pau, ritenuto uno
dei capolavori del modernismo di Domènech i Montaner. Si compone di edifici che si affacciano su di un
grande giardino; le facciate in mattoni rossi hanno decorazioni a mosaico di pietra e maiolica colorata.
Alla sera andiamo al passeig de Gràcia, per vedere gli
edifici del modernismo illuminati. Il passeig è un viale
alberato rettilineo, elegante, frequentato la sera. Ci soffermiamo in particolare nel tratto noto come “la Manzana de la Discordia”, una zona con tre famosi edifici, il
più suggestivo dei quali, a mio parere, è la Casa Battló
una festa di linee e colori
Acquistiamo 2 biglietti di libera circolazione per 3 giorni
a 15,20 euro a testa e ci dirigiamo verso Piazza Catalunya. Il bus 24 ci porta al Parc Güell, l’ingresso è gratis.
Entriamo dalla porta principale e vediamo subito le
due grandi scalinate e nel mezzo il famoso drago e le
fontane: una festa di colori, figure di animali fantastici
ricoperti di frammenti di ceramica e maiolica colorata
che creano superfici brillanti, 86 colonne di tipo dorico
5
Il terzo giorno ci rechiamo alla Fundació Miró, sulla collina di Montjuïc, che raggiungiamo facilmente dopo un
breve tratto di funicolare che si prende alla stessa fermata del metro. L’esposizione è in un edificio bianco, in
un parco, le opere sono esposte all’interno e all’esterno
in ampi spazi. All’aperto ci sono opere con fantastici colori: è una festa per gli occhi.
Nel pomeriggio percorriamo in lungo e in largo tutto il
Passeig, completando la visita dei palazzi del modernismo visti la sera. In particolare notiamo Casa Lleo
Morera del Montaner, di stile più classico, proseguendo
sino alla Casa Fuser, sede di un albergo. Raggiungiamo
quindi la Cattedrale (la Seu), dove è esposto il celebre
Cristo di Lepanto, a forma di S scolpito in legno.
dal chiostro al sottomarino
Anche oggi il sole illumina il nostro vagabondaggio.
Passeggiamo sulla Rambla, notiamo sulla pavimentazione il famoso mosaico di Miró, visitiamo il caratteristico e colorato mercato coperto della Boqueria, poi andiamo alla Plaça Reial in stile ottocentesco, con palme,
circondata da portici invasi da tavolini di bar e ristoranti
e lampioni a forma di albero progettati in gioventù da
Gaudí. Raggiungiamo la Chiesa romanica di Sant Pau
del Camp, uno dei più antichi monumenti della città.
All’interno la chiesa in pietra è praticamente spoglia, interessante il chiostro di stile moresco, c’è anche una piccola esposizione dei reperti provenienti dagli scavi. Nel
primo pomeriggio prendiamo il battello per fare il giro
del porto in modo da avere una visione più completa.
Ritorno al Barrio Gotico per fare una passeggiata senza meta, in tutta tranquillità, e fare qualche acquisto di
souvenir, per poi andare al Museu Marítim. È allestito
negli antichi cantieri navali della flotta, uno degli edifici
gotici più maestosi conservati in Europa. All’interno si
resta colpiti dall’enorme spazio che queste navate creano, sembra quasi di essere in una cattedrale. E visitando
il museo si percorre tutta la storia della navigazione: è
esposto addirittura il primo sottomarino del mondo!
Diario Barcellona
Hai
fatto un bel
viaggio?
raccontalo agli amici su
aso.it
www.turistiperc
01
01 movida in compagnia Una
la serata alla grande!
cena al ristorante, per cominciare
02 fantasia al potere
Al Parc Güell è un susseguirsi di linee,
colori e superfici brillanti.
02
mai essere terminata, altrimenti sarebbe di cattivo auspicio per la città. Personalmente credo che i Barcellonesi ci marcino molto con questo
fatto e quindi, essendo l’attrazione
principale per i turisti, probabilmente, non avrà mai fine. Inoltre, secondo me, mentre sulle guide sta scritto
che oggi gli architetti stanno seguendo l’idea di Gaudí, mi sembra, invece, che la parte nuova sia molto meno
bella e, soprattutto, diversa dall’idea
originale. Facciamo un buon pranzo
al ristorante A la turca a l’avinguida
de Gaudí 19, nei pressi della Sagrada Família. Nel pomeriggio andiamo nel mio quartiere preferito, el Raval, e mi ritorna in mente L’ombra del
vento di Carlos Ruiz Zafon, i bordelli e le prostitute, l’hotel Barbara e la
zona un po’ pericolosa, specie di notte. Qui tutto è economico e arabeggiante, un’ora di collegamento ad internet costa solo 1 euro. Vediamo El
Gat, un enorme gatto in bronzo di Botero, alto più di due metri. Alla domenica a Barcellona è assolutamente
tutto chiuso e triste. La gente torna a
casa dai weekend, e anche di sera si
respira un’atmosfera di vuoto. Prendiamo il bus per Barceloneta alla ricerca del monumento a Fibonacci,
ma non riesco a trovarlo, in quanto
si può vedere solo di notte. Alla se-
ra ceniamo da Restaurante Argentino
Gauchos (Baixada de Saint Miguel 6;
si cerca Placa de Miguel, su una laterale di calle Ferran e si va giù per Carrer d'Avinyo). Può essere un po' difficile da trovare, ma si mangia bene. È
deserto e molto costoso: prendo un
carrè d’agnello alla griglia molto salato, sotto tutti i punti di vista. Dopo
cena passeggiamo all’Example, ma
rientriamo dopo un solo bar in quanto siamo molto stanchi: la crisi si sente, i locali sono vuoti!
4° giorno
Shopping sfrenato
L’ultimo giorno è il più soleggiato e il
più caldo, ne approfittiamo pertanto
per fare una sosta alla Rambla del Mar
per abbronzarci, cullati, si fa per dire,
dal rumore delle sirene del ponte levatoio. Sarebbe stato bello fare magari anche un giro in barca. Dedichiamo
il resto della nostra giornata allo shopping da Zara: essendo una catena spagnola, ogni 100 metri c’è un negozio
di tale marca, e si trovano cose che in
Italia non ci sono e che costano anche
meno che da noi. Pranziamo da Otto,
molto buono, con salsiccia e alioli. Visitiamo i negozi di scarpe di carrer de la
Pelai, una via a sinistra salendo alla fine della Rambla verso Plaça Catalunya.
Passeggiamo per il famoso Barri Gòtic,
centro della città vecchia di Barcellona,
caratterizzato da vie molto strette. Alle
18 è infine giunto il momento di prendere l’aerobus per recarci all’aeroporto, dove giungiamo alle 18.30. Il nostro
volo parte puntuale alle 20.10 e atterra a Venezia alle 22.38, con 17 minuti
d’anticipo.
Come, dove, quanto
Gli indirizzi d'arte e del gusto per vivere una vacanza di relax come quella dei nostri amici!
Dove dormire
Hotel Apart Rembrandt
(Carrer de la Canuda 13, tel.
+34 93 3013157, www.apartrembrandt.com). In posizione centrale e tranquilla, mette a disposizione diverse tipologie di camere,
essenziali ma tutte confortevoli.
Camera doppia a partire da 70
euro.
Dove mangiare
El Rey de la Gamba 2 (Pº de
Joan de Borbó 46, tel. +34
93 2256400, www.elreydelagam-
ba.com). È il posto giusto per gustare una buona paella a buon
prezzo. Nella Barceloneta, il “re del
gambero” deve il nome al fatto
che nel tempo ha aperto con lo
stesso nome altri due locali nei paraggi. Porzioni abbondanti e tanto
gusto.
L'eucaliptus (C/Bonsuccés 4, tel.
+34 93 3021824). In una via laterale della Rambla, è un piccolo
ristorante con tante piastrelle alle pareti. Serve piatti semplici ma
davvero buoni: escalivada (ratatouille alla catalana), tacos e tor-
radas (sandwich aperti).
Taverna La Llesca (C/ Terol 6, tel.
+34 93 2850246). Qui si possono mangiare grandi porzioni di
carne accompagnate da vino rosso della casa. Fra le specialità il
Pincho moruno (spiedini di maiale alla griglia). Buone le bruschette (llesca), disponibili in
varie versioni. Per dolce vale la
pena provare l’immancabile crema catalana.
Restaurante Argentino Gauchos
(Baixada Sant Miquel 6, +34 93
3189900). In pieno Barrio Gotico,
6
due sale ricavate in un ambiente tranquillo, decorato con ritratti di gauchos, gli uomini che lavorano nelle praterie argentine.
La specialità della casa non poteva che essere la saporita carne
alla griglia importata direttamente dall’Argentina.
Dove andare
Santa Maria del Mar (Pl. De
Santa Maria, tel. +34 93
3102390). Costruita all’inizio del
XIV secolo, in origine sorgeva in
riva al mare, testimonianza della
ricchezza dei mercanti dell’epoca. È un grandioso esempio pervenutoci di architettura gotica
catalana.
La Sagrada Família (C. Mallorca
401, www.sagradafamilia.org). Il
monumento più celebre di Gaudí, opera incompiuta con una
stupefacente decorazione di statue e fregi di pietra ispirati ai temi della flora e della fauna. Dalle
torri, cui si accede attraverso 400
gradini o l’ascensore, si ammira
una splendida vista sul cantiere e sulla città. Ingresso 12 euro.