CORDIS focus

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CORDIS focus
22 settembre 2003 - NUMERO 229
ISSN 1028-6810
31 gennaio 2001
.cordis.lu/news/it
Questo bollettino si basa sul database CORDIS News disponibile sul Web all’indirizzo: http://www
http://www.cordis.lu/news/it
IN QUESTO NUMERO
Busquin sostiene una maggiore
sinergia tra ricerca civile e militare
In un discorso al Kangaroo Group,
tenuto il 9 settembre a Bruxelles, il
commissario per la Ricerca Philippe
Busquin ha chiesto “una migliore sinergia
tra ricerca civile e militare”
pagina 2
l
CORDIS Community Research and Development Information Service
Riuscirà un progetto dell’UE a
impedire il ripetersi dei devastanti
incendi boschivi di quest’anno?
Il clima torrido e secco registrato quest’estate in Europa ha causato effetti
disastrosi in numerosi Paesi, non ultimo il
Portogallo, colpito come mai prima d’ora
dagli incendi boschivi, che hanno provocato la perdita di 18 vite, la distruzione
di oltre 200.000 ettari di habitat naturale e danni per circa € 1 miliardo
pagina 3
Un relatore del PE sollecita la
rapida attuazione del piano
d’azione della CE sugli investimenti
nella ricerca
Un documento di lavoro parlamentare,
recentemente pubblicato, ha sollecitato
la rapida attuazione delle proposte
avanzate nel piano d’azione della CE
sugli investimenti per la ricerca in Europa
pagina 5
Un progetto dell’UE sviluppa uno
strumento che consente ai non
vedenti l’accesso alla grafica
computerizzata 3D
Un progetto dell’UE ha sviluppato un
nuovo modello d’interfaccia informatica
che consente ai non vedenti d’accedere
alle applicazioni per computer che utilizzano la grafica tridimensionale pagina 9
Il carotaggio dei ghiacci antartici
porta gli scienziati europei indietro
di 750.000 anni
Una “carota” di ghiaccio di 3.200 metri,
estratta dall’Antartico e spedita nei
laboratori di tutta Europa, fornirà informazioni sulle condizioni di vita che
probabilmente caratterizzarono la Terra
fino a 750.000 anni or sono pagina 11
Primo piano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2
Innovazione: politica e pratica . . . . . 7
Programmi in corso . . . . . . . . . . . . . 9
Bandi di gara . . . . . . . . . . . . . . . . . 14
Pubblicazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16
Politica generale . . . . . . . . . . . . . . . 17
Varie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22
Manifestazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . 25
Altri argomenti in linea . . . . . . . . . . 27
CORDIS sul Web . . . . . . . . . . . . . . 27
Secondo i vincitori dell’edizione
2002, il premio speciale IST è molto
più di un semplice riconoscimento
Il 2 ottobre, i 20 vincitori dell’edizione di quest
’anno del premio IST si riuniranno a Milano per la
quest’anno
manif
estazione “IST 2003”
manifestazione
2003”,, nel corso della quale saranno resi noti i prodotti insigniti con i tre
premi speciali in palio.
Nell’intento di fornire ai vincitori dell’attuale
edizione un’idea degli interessi in gioco in quella serata, il Notiziario CORDIS ha intervistato i
tre vincitori del premio speciale per l’anno 2002,
chiedendo loro quali conseguenze ha sortito
l’assegnazione del riconoscimento sulle vicende
della loro azienda e del
loro prodotto.
Massimi onori
La società danese Oticon
ha ottenuto il primo premio nell’edizione 2002 del
concorso, grazie al suo
strumento acustico digitale avanzato Adapto. Peter Skade, direttore di
prodotto per Adapto, ha riferito al Notiziario
CORDIS che l’assegnazione del premio non
sarebbe potuta giungere in un momento più
propizio.
“Abbiamo vinto il premio speciale IST nel periodo più adatto del ciclo di vita del prodotto, a
quasi un anno dal suo lancio. Ciò ha contribuito non soltanto a consolidare la scelta di Adapto
da parte delle cliniche sanitarie nostre clienti,
ma ha reso altresì possibile la promozione del
prodotto presso nuovi potenziali clienti”, ha affermato Skade.
Il team di vendita di Adapto tende a non dilungarsi troppo nei dettagli tecnici in fase di promozione del prodotto, ha chiarito Skade, ma,
dal momento che l’azienda ha conseguito un
riconoscimento prestigioso che attesta l’eccellenza tecnica generale del progetto, i potenziali clienti sono certi dell’innovatività del prodotto.
Inoltre, le società affiliate di Oticon hanno promosso in tutto il mondo il successo ottenuto
da Adapto alla manifestazione IST, dandone
un prezioso risalto sulle principali riviste commerciali statunitensi. “Dopo circa due anni il
prodotto sta ottenendo ottimi risultati. Aven-
do già vinto precedentemente il premio nel
1996, auspichiamo di divenire in futuro la prima
azienda ad essersi aggiudicata per la terza volta
il premio speciale IST”, ha concluso Skade.
La società svedese Decuma ha ottenuto il secondo premio speciale nell’edizione del 2002, grazie
al suo software di riconoscimento della calligrafia.
Anche in questo caso,
come chiarito dal direttore
generale Roger Larson, il
periodo d’assegnazione del
premio ha avuto un’importanza determinante: “L’annuncio è giunto in un momento eccellente per noi, poiché ci trovavamo
in una fase delicata delle trattative con la Sony
in Giappone e l’assegnazione del premio ha certamente favorito la conclusione di questo affare”.
Importante contributo alla credibilità
Finora, il mercato principale di Decuma è stato
quello asiatico, e l’assegnazione di un premio
europeo così prestigioso ha fornito un impulso
importante alle attività della società all’interno
di una regione che attribuisce un elevato valore
al riconoscimento che comporta la vincita di un
concorso. “Inoltre, essendo una piccola impresa europea, abbiamo apprezzato la credibilità
che il conseguimento di un tale premio ci ha
fatto assumere agli occhi dei grandi clienti asiatici”, ha aggiunto Larson.
La società Decuma reputa quasi altrettanto importante del titolo in sé stesso, l’assegnazione
dei € 200.000 del premio ricevuto, che, nel suo
caso, sono stati utilizzati per la promozione del
prodotto ed hanno fornito un “valido aiuto”. Infine, Larson ha spiegato che il premio speciale
continua ad avvantaggiarli nelle trattative commerciali. “Il trofeo ha un posto d’onore nella sala
A CURA DELLA COMMISSIONE EUROPEA • INNOVAZIONE
continua a pag. 2
Primo piano
Busquin sostiene una maggiore
sinergia tra ricerca civile e militare
In un discorso al Kangaroo Group, tenuto il 9 settembre a Bruxelles, il commissario per la Ricerca Philippe Busquin ha
chiesto “una migliore sinergia tra ricerca civile e militare”
militare”..
Busquin ha dichiarato che la separazione tra le due forme di ricerca si fa “sempre più artificiosa e costosa” e chi minaccia la sicurezza dell’UE non si
sofferma su tali distinzioni.
e sicurezza europea forte e credibile
senza il sostegno di un’industria della
difesa competitiva e senza un clima salutare per gli investimenti in ricerca e
sviluppo”, ha aggiunto.
“In Europa stiamo pagando un prezzo
elevato per la separazione artificiosa
tra ricerca civile e militare”, ha dichiarato il Commissario. “L’esempio degli
Stati Uniti dimostra che la sinergia tra i
due ambiti può essere molto proficua.
Pertanto occorre una politica di ricerca per la difesa europea che avvicini i
due settori”.
Tuttavia, il Commissario ha rilevato che,
oltre ai vantaggi, la cooperazione
intergovernativa nel settore della ricerca presenta anche degli inconvenienti:
“Da un lato, può contribuire a mobilitare la partecipazione di tutti gli Stati
membri ma, dall’altro, il valore aggiunto europeo sarà minimo se il principio
intergovernativo porterà ad attuare una
politica di tornaconto geografico per
ogni euro speso da ciascuno Stato
membro”.
Secondo Busquin, l’accresciuta minaccia del terrorismo richiede una maggiore cooperazione tra i governi. “Non
sarà facile attuare una politica di difesa
© Notiziario CORDIS
“In Europa stiamo
pagando un prezzo
elevato per la separazione ar
tificiosa tra ricer
ca
artificiosa
ricerca
civile e militare”
Sulla base di un discorso rivolto al Kangaroo
Group dal commissario per la Ricerca Philippe
Busquin
RCN 20868
- Philippe Busquin
è pubblicato da:
COMMISSIONE EUROPEA
Direzione generale per le Imprese
Direzione Innovazione
Unità C. 4
Comunicazione e azioni di sensibilizzazione
L-2920 Lussemburgo
Fax: +352-4301-32084
E-mail: [email protected]
CORDIS focus è disponibile anche
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CORDIS focus è un quindicinale pubblicato dalla Direzione Innovazione nell’ambito del Sesto programma quadro
di ricerca della Comunità europea, che
presenta le ultime notizie sulla ricerca e
innovazione dell’Unione Europea e
sulle politiche e i programmi affini
affini..
2
CORDIS FOCUS - NUMERO 229
continua da pag. 1
Secondo i vincitori dell’edizione
2002, il premio speciale IST è molto
più di un semplice riconoscimento
consiliare, e spesso è sufficiente una spiegazione di cinque minuti per avviare positivamente le riunioni con i potenziali
clienti!”.
L’ultimo vincitore del premio speciale dell’edizione 2002 è stata la società tedesca
MRC Systems, premiata per il software
d’ottimizzazione
dei
trattamenti
radioterapici. Al tempo della manifestazione “IST 2002”, era già in corso una trattativa per l’acquisizione della MRC da parte del gigante tecnologico Siemens. “L’assegnazione del premio ha contribuito
notevolmente a convincere gli alti dirigenti della Siemens che la MRC sarebbe
stata un valido acquisto”, ha spiegato il
dott. Jörg Stein, ex direttore della MRC,
nonché attuale direttore della divisione
Oncology Care Systems della Siemens.
“In seguito, abbiamo promosso la vincita
del premio nel miglior modo possibile,
soprattutto negli Stati Uniti, dove esiste
una vera e propria “cultura del premio”. I
clienti americani sono stati particolarmente colpiti dal valore in contanti di
€ 200.000", ha dichiarato il dott. Stein al
Notiziario CORDIS. Alla domanda in che
modo la società avesse investito questo
denaro, il dott. Stein ha risposto che il 95%
è stato speso in attività promozionali e il
resto è servito per i festeggiamenti.
A definitiva e ulteriore riprova che il conseguimento del premio speciale determina automaticamente nuove opportunità commerciali, il dott. Stein ha rivelato
che la prima vendita realizzata dopo l’assegnazione del premio è stata siglata con
una parte interessata incontrata nel corso della stessa cerimonia di premiazione
tenutasi a Copenaghen.
Per ulteriori informazioni, visitare il sito:
http://www.ist-prize.org/
Sulla base delle interviste del Notiziario CORDIS
con i vincitori dei premi speciali IST 2002
RCN 20896
22 SETTEMBRE 2003
Primo piano
Riuscirà un progetto dell’UE a impedire il ripetersi
dei devastanti incendi boschivi di quest’anno?
Il clima torrido e secco registrato quest’estate in Europa ha causato effetti disastrosi in numerosi Paesi, non ultimo il Portogallo, colpito come mai
prima d’ora dagli incendi boschivi, che hanno provocato la perdita di 18 vite, la distruzione di oltre 200.000 ettari di habitat naturale e danni per circa
€ 1 miliardo.
successo. “Il fumo è spesso più dannoso delle
fiamme: crea disorientamento e confonde le persone”, ha chiarito il Professore.
Mentre in Portogallo e a livello europeo le
autorità riflettono sulle diverse soluzioni che
si sarebbero potute adottare, un team di ricercatori impegnato in un progetto finanziato dall’UE viene chiamato a esprimere il proprio parere, nella speranza d’impedire per
sempre il ripetersi di tali catastrofi.
26 partner provenienti da 10 Paesi
Il progetto SPREAD può essere considerato il
precursore dei nuovi progetti integrati, che
saranno finanziati nell’ambito del 6PQ. L’iniziativa riunisce 3 progetti di dimensioni minori e coinvolge 26 partner provenienti da 10
Paesi. La creazione di un progetto di più ampia portata è stata suggerita dalla CE.
“Stiamo esaminando le tre fasi temporali in
cui si articolano gli incendi boschivi: il prim a , i l d u r a n t e e i l d o p o ”, h a c h i a r i t o
Domingos Xavier Viegas dell’Università di
Coimbra, coordinatore del progetto.
La prima fase comprende la prevenzione degli incendi, la definizione delle condizioni
che determinano gli incendi boschivi e la
configurazione delle mappe del rischio. La
seconda fase riguarda i fenomeni che si verificano durante un incendio e contempla lo
sviluppo di modelli di diffusione degli incendi e di dispersione del fumo, mentre la terza
fase viene definita dal professor Viegas il “pacchetto ecologico degli incendi”, e si riferisce
alla mitigazione degli effetti degli incendi
boschivi e alla migliore gestione forestale. Il
quarto pilastro del progetto garantisce che la
società sia presa in considerazione dai ricercatori. Quanti lavorano su questo aspetto del
progetto stanno affrontando il tema dell’istruzione in materia di sicurezza antincendio e
della formazione sulla gestione degli incendi.
In aggiunta, il consorzio intende favorire il
trasferimento di conoscenze agli utenti interessati, nonché instaurare un dialogo sul tema
degli incendi boschivi. Questo aspetto ha già
sortito effetti positivi. Il lavoro svolto in un
precedente progetto si è concluso con la raccomandazione di un metodo di caratterizzazione degli incendi,che viene attualmente
adottato quale metodo standard in Europa. Il
progetto SPREAD ha sviluppato inoltre,
unitamente a una società privata, un
fuoristrada dotato di un sistema GPS, di
dispositivi meteorologici integrati e di varie
telecamere. Il veicolo, che consente di seguire in tempo reale la situazione sul campo,
è stato molto richiesto durante gli incendi di
quest’estate.
22 SETTEMBRE 2003
© Biblioteca audiovisiva, Comunità europee
Cooperare con gli istituti nazionali
Tuttavia, le autorità non sono soltanto interessate
ai risultati concreti ottenuti dai ricercatori. “Stiamo già collaborando con gli istituti nazionali, fornendo pareri sulle esperienze positive e sugli
errori commessi”, ha spiegato il professor Viegas
al Notiziario CORDIS. “Uno degli aspetti peggiori è la mancanza di fiducia: la gente ha visto minacciati la propria vita e i propri averi. Stiamo
attualmente valutando le azioni da intraprendere
per far rinascere questa fiducia”.
Il professor Viegas è stato inoltre contattato da
una commissione ufficiale per organizzare un
incontro di riflessione, nel corso del quale verrà
richiesto il suo parere e quello dei suoi colleghi
in merito alle ulteriori ricerche da svolgere e
agli strumenti necessari a impedire tali
devastazioni in futuro.
I partner del progetto stanno svolgendo proprie
ricerche sulle modalità adottate per fronteggiare
gli incendi insorti in Portogallo nel corso dell’estate. In questo paese i ricercatori hanno realizzato interviste nell’intento di stabilire i motivi
per cui 18 persone hanno perso la vita, interrogando i testimoni oculari sulla dinamica e sulle
cause di ciascun incidente.
Una causa comune di queste morti sembra essere il fenomeno di “blow-up”, che prende il nome
dall’esplosione improvvisa del legname arso da
cui è causato. “Tale fenomeno sorprende le persone ed è in grado di uccidere. Così si verifica la
maggior parte degli incidenti”, ha spiegato il
professor Viegas.
Casualmente, questo è uno dei settori nei quali il
progetto ha raggiunto i risultati più prestigiosi.
Gli esperimenti condotti in laboratorio e sul campo hanno determinato lo sviluppo del primo
modello fisico mai realizzato, che può essere utilizzato per prevedere il possibile verificarsi dell’esplosione.
Il professor Viegas ritiene altresì che il modello
di dispersione del fumo rappresenti un ulteriore
Questa serie di risultati positivi dimostra il successo ottenuto dal progetto SPREAD, sebbene il
team sia attualmente soltanto a metà del periodo
assegnato per lo svolgimento della ricerca. Sorprende, quindi, che i ricercatori abbiano considerato il numero di partner coinvolti nel progetto una notevole sfida da affrontare. Tutti i partner
sono comunque consapevoli delle difficoltà e si
stanno impegnando positivamente per creare una
maggiore integrazione con le iniziative da cui
potranno trarre insegnamento i futuri partecipanti
dei progetti integrati.
“Ci aspettavamo questi problemi d’integrazione”,
ha commentato il professor Viegas. “Desideravamo che tutte le sezioni procedessero autonomamente e per tale motivo abbiamo tenuto riunioni
per spiegare alle altre parti ciò che stava succedendo in ciascuna sezione. Non è facile impegnare le persone in ambiti estranei ai loro settori
d’interesse”, ha aggiunto Viegas.
Facilitare la comunicazione
Egli ha creato un gruppo direttivo, composto da
due persone per ciascuno dei quattro settori di
ricerca, al fine di facilitare la comunicazione, iniziativa che, a suo avviso, ha avuto molto successo. Riunire tutti i partecipanti per effettuare esperimenti sul campo è risultato altresì positivo per
la creazione di rapporti fra i numerosi partner.
Questi ultimi si sono riuniti in Portogallo per
osservare i terreni in fiamme, e ciascun team di
ricercatori ha studiato i diversi aspetti degli incendi.
Il pieno coinvolgimento dell’unico partner non
europeo, proveniente dal Canada, si è dimostrato altresì difficoltoso. Tuttavia, il contributo canadese è senza dubbio positivo, secondo il professor
Viegas, poiché ha consentito l’esecuzione d’esperimenti sul campo nel settore degli incendi striscianti, che in Europa non sono possibili.
Riguardo al futuro, il consorzio sta considerando
la possibilità di realizzare un progetto ancora più
ampio per proseguire le attività di ricerca nell’ambito del 6PQ. Non c’è nulla di definitivo, ma
il prossimo progetto potrebbe riguardare anche
altre tipologie di rischio. “La CE sta incoraggiando l’esame degli aspetti multirischio. Essa auspica
l’adozione di un linguaggio comune per tutti i
tipi di rischio”, ha spiegato il professor Viegas.
Per ulteriori informazioni, visitare il sito:
http://www.algosystems.gr/spread
Sulla base di un’intervista del Notiziario CORDIS
con il coordinatore del progetto SPREAD
RCN 20881
CORDIS FOCUS - NUMERO 229
3
Primo piano
Verso il raggiungimento dell’obiettivo di Barcellona
I responsabili politici a livello europeo e nazionale stanno dimostrando il proprio impegno verso il raggiungimento dell’obiettivo di
Barcellona con una serie d’iniziative tese a elevare gli investimenti nella ricerca al 3% del PIL.
La serietà con la quale tale obiettivo è
considerato è stata sottolineata in occasione di una riunione organizzata dall’Associazione slovena per l’economia e la ricerca (SBRA), tenutasi il 10 settembre a
Bruxelles. Se da un lato, Philippe de Taxis
du Poët della DG Ricerca della CE ha elencato una serie d’iniziative che confermano l’interesse di questa istituzione nell’incrementare gli investimenti, dall’altro, i
rappresentanti della Slovenia hanno chiarito come il loro Paese stia perseguendo
questo ambizioso traguardo.
L’obiettivo di Barcellona, approvato dai
capi di Stato e di governo dell’UE nel marzo 2002, impegna l’Europa a elevare gli
investimenti nella ricerca al 3% del PIL
entro il 2010. I 2/3 di questi fondi dovrebbero provenire dal settore privato, mentre il settore pubblico dovrebbe concorrere per la restante quota. Gli investimenti
per la ricerca variano attualmente nell’UE
da un importo superiore al 3%, in Svezia
e Finlandia, allo 0,68% della Grecia (secondo le cifre chiave per il 2002 della CE).
A livello europeo, la CE sta lavorando alla
direttiva sui permessi d’ingresso e di residenza per i ricercatori dei Paesi terzi, la
cui presentazione è prevista per novembre. Ulteriori progressi in materia di esenzione del blocco degli aiuti di Stato per le
PMI sono attesi per l’inizio del 2004, e attualmente si sta promovendo il “metodo
aperto di coordinamento” attraverso la
costituzione di nuovi gruppi di lavoro
tematici e del CREST (Comitato per la ricerca scientifica e tecnica). La CE sta sviluppando altresì una “nuova generazione
di piattaforme tecnologiche”, ha aggiunto de Taxis du Poët, che attingono alle
migliori prassi adottate dalle piattaforme
esistenti, come quelle nel campo della ricerca aeronautica e ferroviaria. La creazione di una nuova piattaforma per l’idrogeno è stata annunciata il 10 settembre, e
a questa farà seguito la costituzione di altre piattaforme, ad esempio in settori
quali la genomica, le tecnologie siderurgiche e tessili, e la ricerca marina.
La CE sta collaborando altresì con la Banca europea per gli investimenti (BEI) al
fine d’individuare nuovi strumenti di finanziamento a sostegno della ricerca e
dell’innovazione. Una proposta sarà avanzata in occasione del Consiglio ECOFIN
previsto per ottobre.
Il fatto che il presidente della CE Romano
Prodi abbia evidenziato la necessità d’effettuare maggiori investimenti per la ricerca nella sua iniziativa per la crescita,
presentata a luglio, dimostra altresì l’im-
4
CORDIS FOCUS - NUMERO 229
sizione nel corso dell’ultimo decennio, ha
subito notevoli perdite di capitale umano. Il personale impegnato nella ricerca
è diminuito del 4,2% fra il 1994 e il 1998.
La situazione sta ora migliorando, e iniziative quali il programma per i giovani ricercatori hanno ottenuto un notevole successo. Dei 2.652 giovani ricercatori che hanno
ricevuto finanziamenti governativi, 612 lavorano attualmente nel settore aziendale.
© Biblioteca audiovisiva, Comunità europee
portanza che la questione riveste per i
responsabili politici.
Elevare gli investimenti nella ricerca al 3%
del PIL, entro il 2010, non è un obiettivo
realistico per tutti gli Stati membri, ma de
Taxis du Poët ha dichiarato che tale traguardo dovrebbe fungere da catalizzatore, e ha aggiunto che “il 3% non è poi
così importante quanto lo sono invece il
circolo virtuoso, la dinamica e i contatti
cui possiamo dar vita in Europa” nel tentativo d’incrementare la spesa.
“L’obiettivo è di rendere l’Europa più attraente per gli investimenti nella ricerca”, ha aggiunto de Taxis du Poët. Egli ha
osservato che il settore industriale riconosce l’importanza d’investire nella ricerca, ma non ritiene soddisfacenti le condizioni quadro per gli investimenti in Europa. Questo è uno dei motivi per cui la CE
ha adottato questo approccio esaustivo
nel suo piano d’azione per il raggiungimento dell’obiettivo del 3%, definendo
misure che esulano normalmente dal contesto delle politiche di ricerca, per interessare altre politiche come quelle fiscali, della concorrenza e regionali.
Nel ribadire il proprio impegno a perseguire tale traguardo, ciascuno Stato membro
attuale e futuro ha fissato il proprio obiettivo d’investimento. Se da un lato, alcuni Stati membri puntano a un obiettivo inferiore
al 3% del PIL, dall’altro, la Slovenia si è prefissa un traguardo ambizioso, poiché è l’unico Paese candidato a essersi impegnato a
raggiungere tale percentuale.
“Il perseguimento dell’obiettivo di
Barcellona implica un aumento degli investimenti del 320% in 7 anni da parte del
settore privato, o una crescita annua del
25%”, ha chiarito Boris Cizelj, direttore
della SBRA. “Ritengo l’impresa possibile,
anche se richiederà numerosi sforzi sul
versante aziendale, oltre alla definizione
d’adeguate condizioni quadro”.
La Slovenia, al pari di qualunque altro Paese che ha affrontato un processo di tran-
Gli sloveni hanno individuato nel
contempo altri settori d’intervento. Gli
investimenti nella ricerca da parte d’imprese individuali sono tuttora “modesti”,
secondo il dott. Cizelj, e il trasferimento
di conoscenze dal mondo accademico a
quello industriale è ancora “inadeguato”.
La scarsa partecipazione a una recente
conferenza sul tema “Slovenia, Lisbona e
Barcellona” ha dimostrato altresì che numerosi esponenti del settore aziendale
non sono consapevoli delle sfide da affrontare, ha aggiunto il dott. Cizelj.
Il governo sloveno ha tuttavia piena consapevolezza delle sfide future, e ha assunto un preciso impegno politico per aumentare gli investimenti. Peter Volasko, rappresentante della Missione slovena presso l’UE, ha spiegato che ciò si deve alla
tenacia dell’ex ministro per l’Istruzione, la
Scienza e lo Sport Lucija Cok.
Il governo destina attualmente alla ricerca
lo 0,72% del proprio PIL, cifra destinata a
raggiungere lo 0,84% nel 2004, secondo le
previsioni di bilancio governative. “L’obiettivo di raggiungere l’1% entro il 2010 sembra realistico e dovremmo riuscire ad attuarlo”, ha commentato Volasko.
Il governo intende altresì coinvolgere
maggiormente il settore industriale nell’elaborazione delle politiche di ricerca,
al fine di rendere la Slovenia più interessante per gli investimenti. Inoltre, sono
già stati realizzati programmi di sovvenzioni salariali per incoraggiare i dottorandi
e gli studenti di master a lavorare nel settore privato dopo la laurea.
Tuttavia gli sloveni concordano con de
Taxis du Poët sull’obiettivo ultimo delle
attuali iniziative. “Il 3% non rappresenta il
traguardo finale, e per tale motivo abbiamo bisogno di un approccio integrato e
sistematico che ci consenta di guardare
oltre questo obiettivo e puntare verso la
strategia di Lisbona, incrementando la
crescita e migliorando la qualità della vita
nell’UE”, ha aggiunto Volasko.
Sulla base della partecipazione del Notiziario
CORDIS a una riunione aperta della SBRA
RCN 20876
22 SETTEMBRE 2003
Primo piano
Un relatore del PE sollecita la rapida attuazione del
piano d’azione della CE sugli investimenti nella ricerca
Un documento di lavoro parlamentare, recentemente pubblicato, ha sollecitato la rapida attuazione delle proposte avanzate nel
piano d’azione della CE sugli investimenti per la ricerca in Europa.
Il proposto piano d’azione definisce una
serie di modalità per consentire all’UE di
elevare la spesa per la ricerca al 3% del
prodotto interno lordo (PIL), con l’intesa
che 1/3 dell’investimento sia rappresentato da fondi pubblici e 2/3 provengano
dal settore privato. Fra gli interventi suggeriti figurano la cooperazione; il rafforzamento del sostegno pubblico alla ricerca ed all’innovazione; il riorientamento
della spesa pubblica verso la ricerca e l’innovazione; e, infine, il miglioramento delle
condizioni quadro per gli investimenti
privati nella ricerca.
Il documento parlamentare, stilato dal
relatore Rolf Linkohr, è in linea con l’orientamento generale del piano d’azione, che
descrive come “un pilastro fondamentale per la costruzione dell’edificio in cui si
sostanzia la società europea basata sulla
conoscenza”. In particolare, il documento sostiene l’invito a effettuare maggiori
investimenti nella ricerca e sviluppo, ribadendo che, al fine di consentire all’UE
di colmare rapidamente il divario, la spesa per la ricerca deve incrementarsi annualmente dell’8%, con un conseguente
aumento del 6% dei fondi pubblici e del
9% dei finanziamenti privati.
“Se l’Europa dovesse decidere d’incrementare la spesa per la ricerca nella misura indicata nel piano d’azione, la sua
crescita economica aumenterebbe dello
0,5%. A partire dal 2010, si potrebbero
creare ogni anno 400.000 nuovi posti di
lavoro”, enuncia il documento.
Nonostante la questione non sia citata nel
piano d’azione, il documento ritiene che
sia altresì necessario rivedere il bilancio
stanziato per i programmi quadro, ritenendo che “la ferma volontà dell’UE di
dare un effettivo seguito alle proprie raccomandazioni si potrà valutare con la definizione del prossimo PQ”.
“Benché la CE non si pronunci in merito
alla dotazione finanziaria del 7PQ di ricerca, ritenendolo forse prematuro, il PE
dovrebbe definirne tuttavia l’ammontare”, recita il documento, aggiungendo che
è compito del PE chiedere che la quota
del bilancio comunitario destinata alla ricerca passi al 7%, al fine di potenziare
conseguentemente il prossimo programma quadro.
Fra le altre misure suggerite dal documento figurano le proposte per la costituzione di un Consiglio europeo delle ricerche che s’interessi, fra l’altro, della ri-
cerca di base: “Il consiglio potrebbe completare a livello accademico il programma quadro, che è maggiormente orientato verso la ricerca industriale e applicata”. Il relatore, di propria iniziativa, propone altresì di riprendere l’idea d’istituire una fondazione di ricerca europea, che
potrebbe raccogliere i finanziamenti privati a livello europeo.
Il documento di lavoro conclude che, al
fine di consentire l’adozione di misure
concrete a livello europeo e nazionale,
nel più breve tempo possibile, occorre
istituire una più ampia piattaforma di discussione, cui deve far seguito la stesura
da parte della CE di un Libro verde basato
sulle proposte del piano d’azione.
Il documento di lavoro, che è stato oggetto di dibattito dinnanzi alla commissione per l’industria, il commercio esterno, la ricerca e l’energia (ITRE) del PE,
sarà adottato in occasione della sessione
plenaria del PE prevista per dicembre.
Per leggere il testo integrale del documento di
lavoro, visitare il sito:
http://www.europarl.eu.int/meetdocs/
committees/itre/20030908/505196en.pdf
Sulla base di un documento di lavoro del PE
RCN 20860
Testa a testa tra Francia e
Spagna per accogliere ITER
Una relazione di un gruppo indipendente, che ha valutato le due candidature europee per accogliere il reattore sperimentale
termonucleare internazionale (ITER), non si è sbilanciata su un Paese in particolare, ma ha concluso che sia la Francia che la Spagna
“potreb
bero, con ogni probabilità, vincere la sele
zione internazionale per l’assegnazione della nuov
a sede”
“potrebbero,
selezione
nuova
sede”..
Le principali differenze tra le due candidature, provenienti da Cadarache (Francia) e da Vandellós (Spagna), concernono
aspetti tecnici e finanziari, ma il gruppo le
ha giudicate di secondaria importanza.
Sia Francia che Spagna sperano di essere
selezionate dall’UE allo scopo di avanzare
la candidatura europea per ospitare ITER.
La sede prescelta continuerà la competizione contro Clarington (Canada) e
Rokkasho-mura (Giappone). “Dobbiamo
fare in modo di procurarci la migliore
occasione per costruire ITER in Europa”,
ha detto il commissario europeo per la
Ricerca Philippe Busquin ai ministri europei della Ricerca in maggio. Si prevede
22 SETTEMBRE 2003
che i ministri giungano a una decisione
durante il prossimo Consiglio “Competitività” del 23 settembre.
L’importanza di ospitare il reattore in Europa è ribadita nel rapporto di analisi: “La
competenza europea in materia di fusione è riconosciuta in tutto il mondo e se
l’Europa desidera conservare la propria
posizione di leadership, dovrà fare in
modo di accogliere ITER”.
Il gruppo non ha rilevato differenze significative tra Cadarache e Vandellós in
termini di topologia e geologia, capacità
industriali, sostegno e infrastrutture a livello locale, regolamenti sulle autorizzazioni o impegno.
Riguardo all’infrastruttura tecnica e scientifica, il gruppo ha concluso che “le valide
strutture di supporto disponibili a
Cadarache rappresentano un importante
vantaggio per ridurre i rischi”, e ha osservato che questo aspetto potrebbe avere
un impatto sui costi durante la fase di costruzione. Cadarache è già sede di una
struttura di ricerca pienamente operativa, che copre una vasta gamma d’attività
nel settore, mentre la scelta di Vandellós
comporterebbe la costruzione di una
sede praticamente da zero.
Al fine di stimare i costi previsti per ospitare ITER in ognuna delle sedi, il gruppo
continua a pag. 6
CORDIS FOCUS - NUMERO 229
5
Primo piano
Una relazione valuta il contenuto
socioeconomico del 5PQ
Secondo una recente relazione, il 5PQ è riuscito a integrare le considerazioni socioeconomiche nelle attività di ricerca dei suoi
programmi tematici, vincendo la sfida lanciata dai responsabili politici.
Nella prefazione allo studio, intitolato
“The overall socio-economic dimension
of community research in the Fifth
European Framework programme”, il
commissario per la Ricerca Philippe
Busquin afferma che il 5PQ è stato concepito in modo diverso rispetto ai precedenti, sia in termini contenutistici che
operativi, allo scopo d’affrontare le sfide
europee legate alla transizione verso una
società basata sulla conoscenza.
Come spiega il Commissario: “L’intenzione
era quella d’allontanarci da una ricerca fine
a sé stessa e indirizzarla verso gli attuali problemi socioeconomici, realizzando così attività scientifiche potenzialmente in grado
d’operare i cambiamenti attesi dal pubblico. Sotto questo punto di vista, il 5PQ è stato il primo a rafforzare significativamente il
sostegno europeo a favore delle attività di
ricerca nel settore socioeconomico”.
Considerata la mancanza di definizioni comunemente accettate e di raccolte di dati
coerenti, la relazione sottolinea innanzitutto
i principali aspetti concettuali da affrontare
in sede d’elaborazione di un quadro adeguato per la valutazione del contenuto
socioeconomico dei progetti. Nello specifico, il documento opera una distinzione fra
l’impatto socioeconomico dei progetti
orientati allo sviluppo tecnologico e quello
esercitato dalle attività incentrate sui problemi sociali. Inoltre, esso fa riferimento
all’elaborazione di metodi e strumenti specifici per la valutazione d’impatto nell’ambito dei progetti finanziati dal 5PQ, suggerendo che essi contribuiranno indubbiamente alla definizione di un quadro ad hoc
per le valutazioni future.
grammi e le azioni chiave, che vanno dalle
politiche in materia di sviluppo sostenibile, alla sicurezza delle reti, dalla lotta contro le malattie trasmissibili, alla promozione di soluzioni di trasporto “intermodali”.
© Peter Gutierrez
Nell’analizzare i principali programmi e azioni chiave del 5PQ, la relazione osserva come
alcuni siano caratterizzati da una spiccata
rilevanza socioeconomica, immediatamente riconoscibile, mentre altri abbiano permesso di compiere uno sforzo innovativo
volto a integrare la ricerca socioeconomica
nella ricerca e sviluppo tecnologico. Per
quanto riguarda il programma “Energia,
ambiente e sviluppo sostenibile” (EESD), la
relazione ha affermato che, grazie a uno
sforzo continuo volto a sviluppare e utilizzare strumenti e metodi analitici per il sostegno alle politiche, il programma è riuscito a fornire numerosi contributi visibili all’attività di elaborazione delle politiche.
Tuttavia, nonostante la rilevanza
socioeconomica dei programmi, delle
azioni chiave e dei progetti del 5PQ, la relazione evidenzia una serie di settori nei
quali i prossimi programmi quadro potranno apportare dei miglioramenti. Quanto
alle prospettive future, la relazione sostiene la necessità di compiere uno sforzo,
non tanto per aumentare la quantità di ricerche nella sfera socioeconomica, ma
piuttosto per rafforzare il valore
socioeconomico che deriva dai programmi di ricerca e migliorarne la visibilità.
Fra le altre raccomandazioni della relazione
figurano lo sviluppo e l’utilizzo sistematico
di strumenti e procedure per la rappresentazione dei contenuti socioeconomici, di un
insieme d’indicatori di valutazione e di metodi avanzati per la determinazione dell’impatto, al fine d’assistere i decisori e responsabili politici nel processo di definizione delle priorità e degli obiettivi e di stabilire i necessari termini di paragone per gli esercizi
di valutazione futuri.
Gli autori della relazione hanno
quantificato il contributo dei programmi
del 5PQ alla formulazione delle politiche
europee in una sintesi illustrata dei risultati di un’ampia ricerca condotta sulla banca
dati EURLEX. Sebbene tali risultati non possano essere considerati esaustivi, la relazione pone l’accento sull’importanza di 20
significativi riferimenti, ripartiti fra i pro-
Per ulteriori informazioni, visitare il sito:
Il gruppo incaricato delle analisi in situ ha
respinto le relazioni nazionali, sostenendo che “rappresentano degli estremi in
termini di percentuali [...] dei costi”, e ha
concluso che la costruzione a Vandellós
comporterebbe un risparmio compreso
tra € 34 e € 274 milioni rispetto a
Cadarache.
due componenti: la partecipazione al progetto ITER e un efficiente programma
d’accompagnamento.
ftp://ftp.cordis.lu/pub/improving/docs/
g_rpt_socecdim_fp5_synthesis.pdf
Sulla base di una relazione sulla dimensione
socioeconomica complessiva della ricerca
comunitaria nel 5PQ
RCN 20875
continua da pag. 5
ha esaminato quattro relazioni, una stilata da ciascuno dei governi coinvolti, e due
preparate per l’Accordo europeo sullo
sviluppo della fusione (EFDA).
L’attuazione di ITER comprenderà una
fase di costruzione di circa 10 anni, una
operativa di 20 anni, e una di smantellamento. Un documento di lavoro della CE
ha stimato che i costi di costruzione si
aggireranno sui € 4.570 milioni, mentre
per i costi d’esercizio si prevedono € 265
milioni l’anno. L’80% dei costi di costruzione verrà suddiviso tra le parti coinvolte nel progetto ITER, mentre il rimanente 20% sarà sostenuto dal Paese ospitante.
6
CORDIS FOCUS - NUMERO 229
La relazione osserva che la costruzione di
ITER all’interno dell’UE richiederebbe
“una profonda riformulazione dell’organizzazione e della gestione del programma comunitario sulla fusione, a prescindere dalla sede scelta in Europa”. Il gruppo suggerisce, pertanto, che il programma comunitario Euratom del 7PQ includa
La relazione conclude sottolineando che
sia Francia che Spagna hanno presentato
“candidature eccellenti” e che entrambe
rappresentano due contendenti assai
temibili per la competizione internazionale.
Per ulteriori informazioni su ITER, visitare il
sito:
http://www.iter.org
Sulla base della relazione del gruppo incaricato
dell’analisi dei siti ITER
RCN 20853
22 SETTEMBRE 2003
Innovazione: politica e pratica
La valutazione dell’iniziativa PAXIS sottolinea
l’importanza dei progetti a lungo termine
La vvalutazione
alutazione dell’iniziativ
aP
AXIS della CE ha concluso che gli sf
orzi dell’UE vvolti
olti ad aumentare il numero di star
t-up, dev
ono
dell’iniziativa
PAXIS
sforzi
start-up,
devono
concentrarsi sui “prog
etti mirati e a lung
o termine”
“progetti
lungo
termine”..
L’azione pilota d’eccellenza per le startup innovative (PAXIS) è stata lanciata nel
giugno 1999 nell’ambito della sezione
“Innovazione e PMI (piccole e medie
imprese)” del 5PQ. Il suo scopo era contribuire, mediante un approccio pratico, a individuare, analizzare, convalidare e diffondere i requisiti locali d’eccellenza per la creazione d’aziende
innovative.
La raccomandazione, secondo la quale la
CE dovrebbe selezionare esclusivamente progetti mirati e a lungo termine, è
giustificata dalla constatazione che solo
questi tipi di progetti sono in grado di
migliorare la “cultura dell’iniziativa” necessaria per creare una start-up. “[Il] processo di costituzione delle start-up viene
catalizzato dalla cultura dell’iniziativa”,
recita il testo.
Il documento formula altre raccomandazioni, tra le quali figurano: un invito a condurre più esperimenti “sul campo” volti a
sviluppare un maggior numero di startup; il sostegno ad azioni specifiche che
riguardano il trasferimento e la diffusione delle buone prassi nel settore della
creazione e dell’assistenza delle giovani
imprese innovative; un maggiore sostegno agli aspetti umani legati al lancio delle start-up; e, infine, una maggiore attenzione sulle questioni che gli Stati membri
e le regioni dell’UE non sceglierebbero
d’affrontare da soli.
a quelli basati su ambizioni o approcci
più vasti.
In termini concreti, la relazione propone
d’offrire l’occasione ad alcuni progetti
PAXIS di dimostrare la propria trasferibilità
e sostenibilità mediante l’allargamento dei
consorzi. In questo modo, i partner coprirebbero quasi tutte le regioni d’Europa e sarebbe garantito il trasferimento reciproco delle migliori prassi.
Per quanto riguarda le reti PAXIS, che
collegano le “regioni d’eccellenza europee”, la relazione raccomanda un “approccio simile a Eureka”, in cui i consorzi
siano costruiti partendo dal basso (...) e
finanziati per sviluppare sistemi di scambio delle informazioni acquisite, che contribuiscano al perfezionamento di tutte
le parti interessate”.
Facendo seguito alla conclusione che “a
una maggiore specificità dei progetti
corrispondono risultati più concreti”, il
documento invita a operare in futuro
una distinzione tra progetti mirati e concettuali. “Si dovrebbero selezionare con
molta attenzione i progetti che dichiarano un obiettivo troppo vasto”, sostiene la relazione. Da una revisione dei
progetti finanziati nell’ambito di PAXIS
emerge che le azioni concentrate su
pochi processi elementari portano a risultati più concreti e trasferibili rispetto
Il documento osserva che i progetti di
maggior successo affrontano le prime
tappe della creazione di una start-up come
l’incubazione preliminare, la spin-off universitaria, la formazione e la promozione
dell’imprenditorialità, e il finanziamento
dello stadio iniziale dell’attività.
Avendo contribuito a estendere in 11 casi
su 15 la base di conoscenze dei partecipanti in materia di start-up, si può affermare che le reti PAXIS sono state un successo. Inoltre, sono riuscite a trasmettere un riscontro positivo alle rispettive autorità politiche, aumentando la probabilità di future decisioni politiche che favoriscano un maggiore supporto ai programmi di incubazione delle start-up, e hanno
accresciuto la conoscenza reciproca delle questioni comunitarie legate alla creazione di giovani imprese.
La relazione ha individuato due sfide per
il prossimo ciclo di PAXIS: definire sistemi
per attuare e mettere in pratica le conoscenze già acquisite, e “creare collegamenti tra le reti” in merito a problemi e
meccanismi comuni di fondamentale importanza per ampliare e arricchire il processo di apprendimento.
Per ulteriori informazioni su PAXIS e per
accedere alla relazione “PAXIS - Results and
policy recommendations”, visitare il sito:
http://www.cordis.lu/paxis/src/home.htm
RCN: 20897
Conferenza dell’IEEE sulla normalizzazione e
l’innovazione nelle tecnologie dell’informazione
La 3° conferenza dell’IEEE sulla normalizzazione e l’innovazione nelle tecnologie dell’informazione (TI) si svolgerà dal 22 al 24
ottobre a Delft (Paesi Bassi).
Il convegno riunirà ricercatori nel settore della normalizzazione appartenenti a
varie discipline, professionisti delle TI,
responsabili politici, sviluppatori di norme e utenti (amministrazioni, imprese,
ecc.) e altre parti interessate allo scambio
d’idee e conoscenze sui più recenti sviluppi in materia di normalizzazione.
22 SETTEMBRE 2003
I delegati saranno inviatati a discutere i
seguenti temi:
■
politiche internazionali sulle norme;
■
norme “open source”.
■
impatto delle norme nel settore delle
TI;
Per ulteriori informazioni, visitare il sito:
■
problemi relativi all’attuazione delle
norme;
Sulla base di un annuncio della manifestazione
■
strategie relative alle norme
societarie;
http://www.siit2003.org/
RCN 20859
CORDIS FOCUS - NUMERO 229
7
Innovazione: politica e pratica
Un progetto europeo consente di sviluppare un
nuovo manuale sul processo d’innovazione
Nell’ambito di un progetto dell’UE, è stato elaborato un nuovo manuale per guidare i giovani innovatori e le piccole imprese lungo tutte le
fasi del processo d’innovazione.
Il progetto TECTRA, finanziato nell’ambito
dell’azione pilota per l’eccellenza delle startup innovative (PAXIS), ha visto la partecipazione di agenzie governative, istituti e imprese di Spagna, Finlandia e Francia. Il manuale analizza sei principali tappe del processo d’innovazione, dalla conoscenza iniziale dell’ambiente commerciale e la determinazione delle proprie competenze di
base, alla fase finale della realizzazione e dello
sviluppo d’attività innovative.
Tuttavia, come ha spiegato al Notiziario
CORDIS la coordinatrice del progetto
TECTRA Itziar Alonso, l’idea di fornire alle
imprese un punto centrale di riferimento
per l’innovazione non è un concetto nuovo.
“Esistono numerosi esempi di sistemi pubblici e privati a sostegno dell’innovazione
d’impresa, ma spesso sono frammentari e
tendono a trascurare i titolari delle PMI [piccole e medie imprese] e i ricercatori che
hanno un’esperienza limitata o inesistente
in materia d’innovazione d’impresa”.
“Il nostro obiettivo è stato cercare di colmare questa lacuna dei sistemi di supporto, offrendo alle PMI più piccole e ai giovani
innovatori una serie di strumenti adatti alle
loro esigenze, al fine d’aiutarli a comprendere meglio il processo d’innovazione e a
comunicare in modo efficace le loro strategie e pianificazioni aziendali a partner, investitori, dipendenti, clienti e fornitori”, ha aggiunto la Alonso.
A tal fine, i partecipanti al progetto si sono
concentrati non solo sulle fasi operative del-
manda. “Poiché offre alle aziende metodi e
strumenti per affrontare la globalizzazione
e le variazioni del mercato, il metodo TECTRA
potrebbe assumere, a nostro avviso, un ruolo essenziale nel rafforzare la competitività
delle industrie europee”, ha spiegato la
Alonso.
Il team TECTRA
l’innovazione, ma anche su quelle preparatorie, elaborando una serie di strumenti d’accompagnamento, volti ad assistere gli operatori meno esperti. Fra questi figura uno
strumento per la definizione e il
monitoraggio dei progetti d’innovazione in
corso di svolgimento e un sistema per la ricerca, l’individuazione e l’analisi dell’ambiente commerciale.
“Questi strumenti possono aiutare gli operatori meno avvezzi all’elaborazione di strategie commerciali ad analizzare e
monitorare continuamente i propri progressi”, ha spiegato la Alonso, aggiungendo: “Alcuni cercano perfino d’elaborare idee nuove o prendono in considerazione delle alternative”.
La Alonso ritiene che lo sviluppo di piani
d’azione in base alla strategia TECTRA consentirà non solo di ridurre il rischio di fallimento per le imprese più piccole durante il
processo innovativo, ma anche di migliorare la crescita aziendale e aiutare le società
ad affrontare i cambiamenti che avvengono
sul mercato in termini di tecnologia e do-
Considerati i potenziali benefici offerti da
questo manuale, la CE ne ha richiesto la distribuzione gratuita non solo in formato
cartaceo ma anche su CD-ROM e attraverso il sito web di uno dei partecipanti al progetto. “In questo modo si garantirà una divulgazione più ampia, offrendo agli utenti
una maggiore facilità d’accesso al nostro
manuale”, ha affermato la Alonso.
Per ciò che concerne i commenti delle società che utilizzano il sistema TECTRA, la
Alonso ritiene che alle aziende occorrerà
un po’ di tempo per determinare l’impatto e
i benefici derivanti dall’applicazione graduale delle linee guida contenute del manuale.
“L’innovazione dev’essere inserita in un contesto culturale. Non esiste un unico approccio all’innovazione: le società devono adattare questi orientamenti al proprio ambiente, in base ai propri tempi”.
Per ulteriori informazioni, visitare il sito:
http://www.fundaciontekniker.com/tectra/
Introduccion.html
Per ulteriori informazioni su PAXIS, visitare il sito:
http://www.cordis.lu/paxis/src/home.htm
Sulla base di un’intervista del Notiziario CORDIS alla
coordinatrice del progetto TECTRA
RCN 20898
Giornata informativa sulle strategie regionali
d’innovazione nei Paesi associati
Il 17 ottobre si svolgerà a Piatra Neamt (Romania) una giornata informativa sulle strategie regionali d’innovazione nei Paesi associati.
L’obiettivo principale della manifestazione è di fornire una panoramica dei meccanismi relativi alle strategie regionali
d’innovazione. Saranno presentati numerosi studi di casi focalizzati sul valore aggiunto delle strategie d’innovazione per
lo sviluppo regionale.
In aggiunta, un rappresentante della DG
Imprese della CE effettuerà una breve
presentazione della politica regionale d’innovazione e del prossimo invito a presentare progetti relativi alle strategie regionali di innovazione nei Paesi associati,
nell’ambito del 6PQ.
La giornata informativa è organizzata dalla
rete tematica PARTNER, una spin-out della
rete IRE per le regioni innovative in Europa.
Per ulteriori informazioni, visitare il sito:
http://www.partner-thematic-network.org/
events_details.asp?refNo=39
Sulla base di un annuncio della manifestazione
RCN 20850
8
CORDIS FOCUS - NUMERO 229
22 SETTEMBRE 2003
Programmi in corso
Un progetto dell’UE sviluppa uno strumento che consente
ai non vedenti l’accesso alla grafica computerizzata 3D
Un progetto dell’UE ha sviluppato un nuovo modello d’interfaccia informatica che consente ai non vedenti d’accedere alle applicazioni per computer che utilizzano la grafica tridimensionale.
Il progetto GRAB ha ricevuto finanziamenti comunitari per un importo totale
di € 1,38 milioni nell’ambito del programma Tecnologie della società dell’informazione (TSI) del 5PQ. Il progetto, che riunisce ricercatori ed esperti provenienti
da Irlanda, Spagna, Regno Unito, Italia e
Germania, si è proposto di rimuovere alcune delle restanti barriere alla disabilità
nel settore delle tecnologie dell’informazione.
Come ha spiegato Teresa Gutierrez, coordinatrice del progetto GRAB, in un’intervista rilasciata al Notiziario CORDIS: “I
progressi in materia di tecnologie dell’informazione hanno consentito, in anni recenti, di rimuovere alcune delle barriere
che impedivano alle persone con difetti
visivi d’accedere ai computer e alle loro
applicazioni. Ad esempio, utilizzando
software di lettura dello schermo, sintetizzatori vocali, schermi Braille, o varie
tipologie di mouse, i non vedenti possono consultare la propria posta, navigare
su Internet e così via”.
“Tuttavia, abbiamo constatato che un settore tecnologico era ancora inaccessibile: la grafica tridimensionale”, ha osservato la Gutierrez.
Lo strumento sviluppato dal team di GRAB
consiste in un ambiente virtuale tattile, o
touch-sensitive (sensibile al tatto), formato da un’interfaccia di contatto azionabile
con due dita, da uno spazio di lavoro con
un elevato ritorno di forza e da una serie
d’applicazioni appositamente adattate. Al
dimensioni troppo grandi o troppo piccole.
© Il progetto GRAB
fine di percepire un oggetto tridimensionale, l’utente inserisce il pollice di una
mano e l’indice dell’altra mano nei fori di
contatto posti su due bracci coordinati,
ciascuno a sei gradi di libertà, che occupano larga parte del desktop. Utilizzando
i bracci, l’utente muove liberamente le
proprie mani per esplorare e toccare gli
oggetti presenti nello spazio di lavoro. Se
l’utente non riesce a esplorare l’intero
spazio, l’interfaccia assumerà il controllo
e lo indirizzerà verso gli oggetti rimanenti.
Sono state inoltre sviluppate numerose
applicazioni per l’interfaccia, fra le quali
figurano un’applicazione sulle mappe virtuali, un gioco d’avventura e un esploratore di dati grafici. In base all’applicazione, l’utente può ricevere un feedback
sonoro che gli fornisce informazioni sugli
oggetti virtuali e sulla sua effettiva posizione all’interno dell’ambiente di lavoro.
Gli utenti possono impartire altresì comandi verbali o da tastiera e zumare dentro e fuori per esplorare gli oggetti dalle
Progetto dell’UE per
aiutare le centrali
elettriche a soddisfare
i requisiti in materia
d’emissioni di NOx
I partner di quattro Stati membri dell’UE
stanno collaborando per fornire agli operatori delle centrali a carbone europee la
migliore consulenza possibile allo scopo
di limitare le emissioni di ossido di azoto
(NOx), come previsto dalla nuova legislazione comunitaria.
Le direttive dell’UE, che entreranno in vigore nel 2008, sanciranno l’illegalità delle
emissioni di NOx che superano i 500 mg
per m³. Due forme di tecnologia di base
sono disponibili per ridurre le emissioni,
e il progetto CAFENOx, coordinato da
22 SETTEMBRE 2003
Il primo prototipo del sistema GRAB è stato
sperimentato nel 2002. Da allora il team si
è impegnato a convalidare ciascuna delle
applicazioni progettate in parallelo. “I riscontri ottenuti dal test ci hanno consentito d’identificare le caratteristiche e i vantaggi che il nostro strumento può recare
alle persone cieche”, ha affermato la
Gutierrez. “Auspichiamo che lo strumento consenta ai non vedenti e agli
ipovedenti d’inserirsi più liberamente sul
mercato del lavoro, dove i computer sono
attualmente strumenti essenziali, nonché
di migliorare le loro opportunità didattiche e formative al fine condurre un’esistenza indipendente”.
Ciononostante, i piani di commercializzazione del prodotto richiederanno del
tempo. “Sebbene sia nostra intenzione
inserire il prodotto sul mercato, siamo
consapevoli che questo tipo di strumento
è troppo costoso per il singolo individuo”,
ha chiarito la Gutierrez. “Per tale motivo
stiamo verificando la possibilità di vendere il prodotto alle istituzioni pubbliche così
da metterlo a disposizione degli utenti
presso le biblioteche o in altri luoghi pubblici”.
Per ulteriori informazioni, visitare il sito:
http://www.grab-eu.com
Sulla base di un’intervista del Notiziario CORDIS
con la coordinatrice del progetto GRAB
RCN 20869
d’aria all’interno della camera di combustione, mentre le soluzioni secondarie
comprendono esclusivamente modifiche
chimiche al di fuori della camera di combustione, come una reazione catalitica”,
ha spiegato Blondin.
© Ian Britton, www.FreeFoto.com
Jacques Blondin di SNET in Francia, mira
ad aiutare l’industria a valutare i costi e i
vantaggi di entrambe.
“Le soluzioni DeNOx primarie riguardano la modifica del processo di combustione come, per esempio, l’introduzione
Il dilemma del settore delle centrali a carbone risiede nel fatto che le soluzioni secondarie sono più efficaci, ma anche più
dispendiose. Le soluzioni primarie sono
in grado di ridurre le emissioni di NOx
del 30-60%, una percentuale che consentirebbe agli impianti di soddisfare i requisiti normativi solo per i livelli previsti fino
al 2015. Le soluzioni secondarie, invece,
sono in grado di ridurre le emissioni di
NOx fino al 90%, limitandole a una quantità inferiore ai 200 mg per m³, un livello
CORDIS FOCUS - NUMERO 229
9
Programmi in corso
conforme alle normative più severe che
saranno imposte dopo il 2015. L’attuazione delle soluzioni secondarie potrebbe,
tuttavia, costare oltre € 30 milioni per ogni
impianto.
Entro la fine del 2003, SNET dovrà effettuare prove di combustione utilizzando
una semplice soluzione primaria. Una
zona di riduzione artificiale sarà creata
nella parte inferiore della camera di combustione, e sarà costruita una sezione ossidante nella parte superiore, immediatamente sotto il surriscaldatore.
Un progetto del 5PQ
contribuisce a definire la
politica dell’UE sulla
gestione ambientale delle
miniere
Con il sostegno finanziario della CE è stata costituita un’iniziativa internazionale,
che intende fornire ai responsabili politici europei linee guida pratiche per redigere una nuova legislazione comunitaria
sulla gestione ambientale del settore minerario.
“Con questo studio spero di dimostrare
che, per i prossimi 5 anni, sarà possibile
ridurre notevolmente l’NOx con l’applicazione di soluzioni primarie e ritardare
l’investimento nelle soluzioni DeNOx secondarie, considerando che tale investimento può essere ridotto se le soluzioni
primarie risultano efficaci”, ha affermato
Blondin.
Inoltre il progetto CAFENOx avrà l’effetto di rivelare le proporzioni del problema
in Europa. Se i dati del 2001 indicavano
che la futura legislazione avrebbe interessato circa 700 unità, probabilmente
questo numero è ormai superato.
Blondin è assai deluso per i pochi contatti
avuti finora con le singole centrali a carbone. Egli attende con impazienza, come
del resto anche i suoi colleghi, che siano
stabiliti contatti individuali, al fine di consentire al team di essere più informato
sulle diverse direzioni da seguire e di lanciare il dibattito sulle migliori soluzioni
tecniche che saranno adottate nel corso
dei prossimi 10 anni.
Vista la mole di lavoro del consorzio, che
spazia dalla ricerca sul numero d’unità che
dovranno sottoporsi alle prove tecniche
alla formulazione di un modello matematico, ogni partner (da Grecia, Spagna e
Paesi Bassi) dovrà svolgere un ruolo preciso e importante. “La cooperazione internazionale attraverso il progetto
CAFENOx deve essere fruttuosa ed efficiente”, ha detto Blondin.
I risultati del progetto saranno presentati
durante un seminario pubblico che si terrà in Grecia all’inizio del 2005.
Per ulteriori informazioni, rivolgersi a:
Jacques Blondin
E-mail: [email protected]
Sulla base di un’intervista rilasciata al Notiziario
CORDIS dal coordinatore del progetto
CAFENOx
RCN 20845
10
CORDIS FOCUS - NUMERO 229
© Ian Britton, www.FreeFoto.com
Avviato nel febbraio 2001, il progetto
ERMITE (Normativa ambientale sulle acque di miniera nell’UE) è stato finanziato
nell’ambito della sezione “Energia, ambiente e sviluppo sostenibile” del 5PQ.
Il progetto è stato creato in seguito a episodi d’inquinamento ambientale provocato dalle miniere europee, come il rilascio nel Danubio d’acqua contaminata con
cianuro proveniente da una miniera d’oro
locale nel 2000, e il cedimento di una vasca di ritenzione dei residui a Los Frailes
(Spagna), che ha liberato tonnellate di
scorie acidificanti, minacciando una vicina riserva naturale.
Gli ulteriori problemi che si profileranno
quando i Paesi produttori di carbone quali Belgio, Germania e Polonia cesseranno
l’eduzione delle acque nelle loro miniere
abbandonate, hanno portato i decisori
dell’UE a soffermarsi maggiormente sulla gestione delle acque di miniera nell’attuale progetto di legge.
A questo scopo, gruppi di ricerca in Spagna, Regno Unito, Svezia, Germania, Paesi Bassi, Slovenia e Bosnia-Erzegovina
sono stati incaricati di fornire ai politici
linee guida in materia. Per fare questo, il
consorzio ha sottolineato la necessità d’integrare le prospettive di gestione delle
acque e d’ingegneria mineraria a fianco
del più tradizionale approccio di gestione
delle scorie.
In qualità di partner del progetto, il Dott.
Luis Santamaria, dell’Istituto olandese
d’ecologia, ha dichiarato al Notiziario
CORDIS: “L’unicità di questo progetto risiede nella portata della collaborazione
internazionale e interdisciplinare. L’ampia gamma di settori, che riusciamo a coprire, ci ha permesso di giungere a conclusioni assai più sicure”.
Un elemento fondamentale d’ERMITE è
stata la creazione di reti di parti interessate all’interno di ciascun Paese e a livello
europeo. I partecipanti sono stati informati in merito all’andamento del progetto e invitati a fornire spunti per il programma di ricerca.
Il Dott. Santamaria spiega: “Stiamo lavorando per interfacciare la ricerca con la
politica, con l’obiettivo di sottolineare l’importanza dell’inquinamento delle acque
nell’attività mineraria. La forma più persistente d’inquinamento attivo prodotto
dalle miniere abbandonate non è dovuta
ai solidi, ma all’acqua”.
Nel mese di settembre, il gruppo preciserà gli orientamenti politici finali, mentre la fase conclusiva sarà costituita da un
incontro con le parti interessate nazionali
e la CE che, come si auspica, condurrà a
un approccio legislativo esaustivo e sostenibile per la gestione ambientale del
settore minerario europeo.
Per ulteriori informazioni, visitare il sito:
http://www.minewater.net/ermite/
Sulla base d’informazioni fornite dal consorzio di
progetto ERMITE
RCN 20844
Un progetto TSI
contribuisce alla creazione
di una massa critica di
conoscenze in Europa
Negli ultimi tempi, il principale compito
dei responsabili delle politiche europee
di ricerca è stato quello di creare un ambiente più cooperativo e aperto, all’interno del quale i ricercatori europei potessero scambiare esperienze e sviluppare
una visione condivisa in materia di scienza e tecnologia.
Progetti europei come POSITION hanno
riconosciuto i vantaggi derivanti dalla creazione di sinergie fra i consorzi di ricerca.
Finanziato nell’ambito della sezione TSI
(Tecnologie per la società dell’informazione) del 5PQ, tale progetto ha ricevuto
un finanziamento di circa € 800.000, allo
scopo d’agevolare lo scambio di risultati
22 SETTEMBRE 2003
Le tecnologie di posizionamento comprendono le applicazioni e i servizi di navigazione sviluppati per le comunicazioni
fisse e mobili, l’elettronica di consumo,
gli apparecchi elettronici in generale, i
software integrati, la microelettronica, i
sistemi di servizi avanzati, la radiodiffusione digitale e la fornitura di servizi per
le piattaforme ferroviarie, stradali, marittime e aeree in tutti i settori dei trasporti.
L’elemento più importante del progetto
POSITION risiede forse nell’analisi delle
attività e dei risultati relativi alla ricerca in
materia di posizionamento in Europa.
Collomb ritiene che, attraverso l’elaborazione di raccomandazioni costruttive, il
progetto fornirà un contributo significativo all’attuazione del 6PQ. “Disporre di una
panoramica completa degli attuali progetti in questo settore, ci permette d’individuare le lacune e fornire raccomandazioni in merito ai settori che necessitano di
nuove ricerche”.
Come ha spiegato Frédéric Collomb, coordinatore del progetto POSITION, in
un’intervista concessa al Notiziario
CORDIS, la ricerca in questo settore è
ampiamente diffusa in Europa. “Tuttavia,
molti dei ricercatori che si dedicano al
posizionamento ignorano le attività condotte altrove in quest’ambito e, di conseguenza, finiscono troppo spesso per duplicare gli sforzi”.
Per ulteriori informazioni, visitare il sito:
“L’obiettivo del progetto POSITION è
fornire un punto di riferimento iniziale
per tali iniziative, affinché sia più facile
determinare lo stato dell’arte delle tecnologie. Ciò consentirà di risparmiare
tempo e fatica, permettendo ai consorzi
di concentrarsi sulle proprie ricerche,
avendo la certezza che le probabilità di
duplicare attività precedenti o in corso di
svolgimento sono molto minori”, ha affermato Collomb.
Una “carota” di ghiaccio di 3.200 metri,
estratta dall’Antartico e spedita nei laboratori di tutta Europa, fornirà informazioni sulle condizioni di vita che probabilmenra fino a 750.000
te caratterizzarono la T
er
Ter
erra
anni or sono.
Nella prima fase dei lavori, il consorzio ha
individuato almeno 150 progetti in materia di posizionamento, attualmente finanziati dall’UE o dall’Agenzia spaziale europea. Su 91 di questi è stato avviato uno
studio approfondito e, in seguito, il consorzio ha stabilito dei contatti con 45 progetti, cominciando a individuare le loro
esigenze di sostegno.
Collomb ha descritto alcune delle attività
di supporto offerte nell’ambito dell’iniziativa POSITION, fra cui la creazione di una
banca dati contenente informazioni sui
progetti europei in materia di
posizionamento. “Questo database ci
consente d’aiutare i progetti che necessitano di competenze specifiche in un altro
settore o disciplina a reperire tali conoscenze da progetti precedenti o in corso
di svolgimento”.
Al fine di favorire la divulgazione dei risultati dei progetti a un pubblico più vasto, il consorzio svolge anche attività promozionali, ad esempio la pubblicazione
sul proprio sito web di relazioni di progetto e annunci di workshop.
22 SETTEMBRE 2003
Programmi in corso
e informazioni fra i progetti europei in
materia di tecnologie di posizionamento.
http://www.position-project.org
Sulla base di un’intervista del Notiziario CORDIS
al coordinatore del progetto POSITION
RCN 20837
Il carotaggio dei ghiacci
antartici porta gli
scienziati europei indietro
di 750.000 anni
Il più antico campione mai rinvenuto è
stato prelevato dalla regione della base
Dome Concordia per opera degli scienziati impegnati nel progetto di perforazione profonda dell’Antartide (EPICA).
Questa iniziativa a lungo termine prosegue da oltre 7 anni ed è attualmente finanziata nell’ambito della sezione “Energia, ambiente e sviluppo sostenibile” del
5PQ.
Nei laboratori di ognuno dei 10 Paesi coinvolti nel progetto, i ricercatori si serviranno degli isotopi di idrogeno e ossigeno
intrappolati nel ghiaccio per dedurre quale fosse la temperatura all’epoca in cui si
sono formati. I periodi di riscaldamento
globale saranno indicati dalla presenza di
livelli elevati di biossido di carbonio e
metano.
Di recente, tali metodi hanno costituito la
base dello studio più completo mai condotto sul clima mondiale.
Il gruppo ha già analizzato i marcatori
presenti nel ghiaccio, come la polvere e il
gas, per attribuire i vari strati a eventi già
conosciuti, come eruzioni vulcaniche o
ere glaciali, e riuscire a datare il campione. I risultati hanno confermato che la
“carota” risale a circa 750.000 anni fa.
© AWI
In precedenza, il nucleo di ghiaccio più
antico prelevato dall’Antartide ha fornito
informazioni fino a 420.000 anni fa, ma il
nuovo campione consentirà agli scienziati di esaminare per la prima volta le condizioni di un’epoca più antica.
Alcuni scienziati sperano altresì che il campione di Dome Concordia sia abbastanza
antico per rivelare i cambiamenti avvenuti durante l’ultima inversione del campo magnetico terrestre. Attualmente si
dispone di ben poche conoscenze in merito all’impatto di tale inversione sul clima
del pianeta.
Per ulteriori informazioni, visitare il sito:
http://www.awi-bremerhaven.de/GPH/EPICA/
index.html
Sulla base d’informazioni diffuse da comunicati
stampa (New Scientist)
RCN 20855
Un progetto europeo
consente di migliorare la
valutazione delle valanghe
e i metodi per prevenirle
Un’iniziativa di collaborazione fra scienziati di sei Paesi europei finanziata dall’UE
ha permesso di sviluppare dei metodi di
previsione più precisi dell’impatto delle
valanghe catastrofiche.
Il progetto CADZIE ha beneficiato di un
finanziamento di circa € 700.000 nell’ambito della sezione “Energia, ambiente e
sviluppo sostenibile” del 5PQ. Quest’iniziativa ha riunito ricercatori di Francia, Italia, Norvegia, Austria, Islanda e Svizzera,
coordinati dall’Istituto Cemagref di
Grenoble (Francia).
CORDIS FOCUS - NUMERO 229
11
Programmi in corso
Regione del Lago d’Aral: i
progetti INTAS affrontano
i problemi
d’approvvigionamento
idrico
Il coordinatore del progetto CADZIE,
Mohamed Naaim del Cemagref, ha dichiarato al Notiziario CORDIS: “L’iniziativa è
stata varata in risposta alle violenti valanghe verificatesi nell’inverno del 1999, che
hanno causato 83 vittime in tutt’Europa,
11 delle quali a seguito del crollo di un
complesso residenziale causato da un’unica valanga a Chamonix (Francia)”.
Finanziati dall’UE per me
zz
o dell’INT
AS
mezz
zzo
dell’INTAS
(Associazione internazionale per la promozione della cooperazione con gli scienziati dei Nuovi Stati Indipendenti (NIS)
della ex Unione Sovietica), due progetti
di ricerca riuniscono scienziati di diversa
formazione nel tentativo di comprendere, prevedere e contrastare con maggior
efficacia il processo di desertificazione
che sta colpendo la regione del Lago
d’Aral.
Naaim ha proseguito spiegando che la
protezione dalle valanghe si fonda su due
procedure fondamentali: la cartografia, o
zonizzazione, delle aree a rischio e la costruzione di strutture di difesa per arrestare o contenere il flusso della valanga. Il
team, pertanto, si è concentrato sull’analisi di questi due ambiti, al fine di migliorare i metodi di protezione complessivi.
Tradizionalmente, il piano delle zone esposte al pericolo di valanghe si basa solo sull’osservazione delle tracce lasciate dagli
scivolamenti precedenti e sulla ricostruzione dell’evento da parte degli abitanti
del luogo. Questo metodo, tuttavia, non
tiene conto delle numerose variabili che
possono influenzare l’impatto di una valanga, quali la profondità e la qualità della
neve, le condizioni climatiche e l’esistenza di barriere naturali o artificiali.
Pertanto, ciascun partecipante al progetto ha fornito informazioni su valanghe ben
documentate avvenute nel proprio Paese, le quali sono state inserite in una banca dati comune. In seguito, i dati sono stati utilizzati per convalidare varie tecniche
di zonizzazione delle valanghe e, adottando un approccio statistico, è stato possibile elaborare dei modelli di
zonizzazione che tenessero conto delle
condizioni specifiche di una determinata
area. Il modello, inoltre, offre agli
utilizzatori un indice della sua affidabilità.
Durante la seconda parte del progetto, è
stato determinato l’impatto delle strutture di difesa su valanghe di proporzioni
reali. L’analisi ha incluso simulazioni numeriche dei flussi attorno a diversi tipi di
strutture, lo sviluppo di leggi fisiche per
la rappresentazione di tali flussi e la creazione di carte digitali attraverso le quali
simulare le strutture di difesa e prevedere i loro effetti sui flussi.
L’attuale e ultimo compito del team consiste nel divulgare a ingegneri, pianificatori e autorità nazionali e locali i risultati e
gli strumenti elaborati durante il progetto CADZIE. Quest’approccio ha permesso l’adozione delle metodologie CADZIE
12
CORDIS FOCUS - NUMERO 229
© Richard Armstrong, centro dati nazionale sulla
neve e il ghiaccio
da parte delle autorità di regolamentazione edilizia di Italia, Francia, Islanda,
Norvegia e Svizzera, mentre in alcune
zone alpine ha consentito il riesame dei
piani d’evacuazione in caso di valanga.
Naaim ha sottolineato l’importanza della
cooperazione internazionale e del finanziamento comunitario nel raggiungere
tali risultati: “I ricercatori che si occupano
di valanghe, in Europa, lavorano in piccoli
gruppi e dispongono di risorse limitate.
La collaborazione fra noi, pertanto, è stata essenziale per l’avanzamento delle
competenze complessive dell’UE e senza il sostegno della CE sarebbe stato difficile ottenere questi risultati”.
Il successo di questo progetto, infatti, ha
permesso di varare una seconda iniziativa europea, anch’essa finanziata nell’ambito del 5PQ. L’obiettivo di tale progetto,
denominato SATSIE, è migliorare ulteriormente la caratterizzazione dei flussi delle valanghe attraverso l’utilizzo di siti di
sperimentazione montani in scala reale,
attualmente in fase di costruzione in Francia, Italia, Norvegia e Islanda.
Naaim auspica che questo tipo di
partenariati prosegua in futuro. “Speriamo - ha concluso – d’ottenere finanziamenti per condurre altri progetti nell’ambito del 6PQ “.
Per ulteriori informazioni, visitare il sito:
http://cadzie.grenoble.cemagref.fr/
Sulla base di un’intervista del Notiziario CORDIS
al coordinatore del progetto CADZIE
RCN 20836
Un tempo il Lago d’Aral era il quarto mare
interno più vasto del mondo. Negli anni
’60, la portata degli affluenti prese a diminuire in modo allarmante. I piani d’irrigazione a monte, per la coltivazione di riso
e cotone, consumavano oltre il 90% della
portata d’acqua naturale proveniente dalle montagne circostanti. Di conseguenza, la superficie del lago si è ridotta e circa 27.000 km², che un tempo costituivano
il fondale, sono divenuti superficie asciutta. Oggi il Lago d’Aral è considerato l’ottavo mare interno più vasto del mondo.
L’irrigazione intensiva ha provocato non
solo il ritiro del Lago d’Aral, ma anche la
contaminazione e la carenza di risorse
idriche, in particolare delle riserve di acqua freatica. Poiché molte aree popolate
delle zone desertiche dipendono da tali
risorse sotterranee, che costituiscono la
loro principale e pressoché unica fonte
d’approvvigionamento d’acqua potabile,
i due progetti hanno deciso di dedicare
particolare attenzione al contributo dell’acqua freatica per l’approvvigionamento idrico della regione, alla qualità dell’acqua e al suo impatto sul sistema ecologico.
Avvalendosi di dati in situ e di una
modellazione numerica, i consorzi dei
progetti mirano a sviluppare una
metodologia ambientale integrata per
gestire le riserve d’acqua freatica nella
regione del Lago d’Aral ed evitare un’ulteriore desertificazione. Come parte integrante del loro approccio, gli scienziati
hanno già iniziato a lavorare su una banca
dati centrale contenente criteri di controllo idrologico, meteorologico, geologico, idrogeologico e ambientale, nonché
su uno strumento di modellazione numerica. Si prevede che le indicazioni fornite
dalla banca dati porteranno i politici, i ge-
22 SETTEMBRE 2003
Inoltre, grazie a questo approccio concettuale integrato, lo strumento di
modellazione numerica può essere utilizzato per aiutare altre regioni che devono affrontare problemi analoghi legati all’approvvigionamento idrico e alla qualità
dell’acqua.
Per ulteriori informazioni, visitare il sito:
http://www.environmonument.com/index.html
Sulla base d’informazioni fornite dai coordinatori
dei progetti di EMonument
RCN 20846
Un progetto comunitario
aiuta i bambini a esplorare
le meraviglie della scienza
Nel riconoscere la necessità di stimolare
l’interesse e il coinvolgimento dei bambini nella scienza, la CE sta finanziando la
creazione di un villaggio scientifico sperimentale, progettato per dimostrare che
la scienza non è solo una componente importante della nostra vita quotidiana, ma
anche una disciplina divertente ed entusiasmante.
La misura d’accompagnamento “Kids and
Science” (KaS) ha beneficiato di un finanziamento pari a € 250.000 nell’ambito del
programma “Migliorare il potenziale
umano di ricerca e la base delle conoscenze socioeconomiche” del 5PQ. Tale
progetto si rivolge ai bambini d’età compresa fra 12 e 14 anni ed è suddiviso in
due parti: una “città della scienza” virtuale, basata su Internet e un vero e proprio
“villaggio scientifico”, situato nelle Alpi
austriache.
In un’intervista concessa al Notiziario
CORDIS, Dick Wife, coordinatore del progetto, ha illustrato la finalità principale
dell’iniziativa KaS: “Abbiamo deciso di creare un ambiente interattivo e divertente
che funga d’alternativa e da complemento alle attività scientifiche scolastiche”.
“I bambini tendono a considerare la scienza come una disciplina astratta e molto
spesso questa materia è trascurata in
ambito scolastico. L’obiettivo del nostro
progetto è stato quello di coinvolgere i
bambini in attività normalmente non associate alla scuola”, ha aggiunto il dott.
Wife.
Le due componenti del progetto, inoltre,
sono state elaborate per offrire una pre-
22 SETTEMBRE 2003
riconsiderati, tuttavia, è il tempo che gli
scienziati trascorrono al villaggio. “I bambini sono molto diffidenti nei confronti
degli estranei e hanno bisogno di tempo
per stabilire una relazione di fiducia”, ha
spiegato il dott. Wife, aggiungendo: “Per
la prossima volta, dovremo valutare la
possibilità di prolungare la permanenza
del personale e degli scienziati al villaggio”.
parazione e una continuità ai bambini che
partecipano all’iniziativa pilota. “KaS si
avvale d’Internet quale strumento primario per preparare i ragazzi a trascorrere
una settimana presso il villaggio scientifico e per assicurare loro la necessaria continuità al termine di quest’esperienza”.
La “città virtuale” è costituita da un forum
e da una serie di compiti e giochi interattivi
basati su 7 argomenti: vita, trasporti, acqua, aria, materiali, alimentazione ed energia. “I bambini possono accedere a una
miriade d’informazioni: come fa a esplodere la dinamite, perché si assomiglia a
mamma e papà, perché dobbiamo nutrirci per vivere, qual è il comportamento
delle molecole, perché gli aeroplani volano, da cosa è composta la Terra e tante
altre cose divertenti”, ha spiegato il dott.
Wife.
“Anche il sito web - ha aggiunto - è stato
progettato in modo tale da lasciare che
siano i bambini a prendere l’iniziativa. Essi,
infatti, sono incoraggiati a partecipare e
contribuire realmente all’elaborazione
delle attività on line”.
La seconda componente del progetto, il
“villaggio scientifico”, ha visto l’arrivo del
primo gruppo di bambini nel mese di agosto. Venti allievi sono stati selezionati fra
diverse scuole austriache per partecipare a una settimana di attività, durante la
quale sono stati organizzati workshop speciali con scienziati e inventori. I bambini
hanno ricevuto informazioni di base su
un argomento attinente alle scienze naturali e, in seguito, è stato chiesto loro di
condurre l’esperimento. “In questa fase
abbiamo cercato di far sì che i ragazzi lavorassero da soli. L’obiettivo non era di
suggerire loro le risposte: il ruolo degli
scienziati è stato quello d’orientare i bambini nella giusta direzione”, ha spiegato il
dott. Wife
I commenti da parte d’insegnanti, alunni
e scienziati sono stati molto positivi ed è
già stata organizzata una riunione scolastica per il mese di ottobre. “Uno degli
elementi che forse dovranno essere
Programmi in corso
stori delle risorse idriche e i decisori verso scelte più informate quando devono
affrontare questioni legate all’approvvigionamento e alla qualità dell’acqua nella
regione.
Secondo il dott. Wife, l’idea di un “villaggio scientifico” che rafforzi la fiducia dei
bambini dovrebbe essere estesa ad altri
Paesi europei. “Anche l’industria e i governi nazionali dovrebbero partecipare a
quest’iniziativa”, ha osservato il dott. Wife.
Alla luce di tale considerazione, il consorzio KaS sta attualmente considerando la
possibilità di dimostrare quest’iniziativa
durante la settimana europea della scienza e della tecnologia, che si terrà a novembre.
Per ulteriori informazioni, visitare il sito:
http://www.kidsandscience.com/
Sulla base di un’intervita del Notiziario CORDIS
al coordinatore del progetto
RCN 20856
Un progetto europeo
consentirà d’elaborare
terapie innovative contro il
cancro della prostata
La CE ha concesso un finanziamento a una
nuova rete di ricerca sul cancro della
prostata, nell’ambito della priorità 1
(“Scienze della vita, genomica e biotecnologie per la salute”) del 6PQ
6PQ..
Ogni anno, nell’UE sono diagnosticati circa 200.000 casi di carcinoma prostatico,
cifra che secondo gli esperti è destinata
ad aumentare a causa dell’invecchiamento della popolazione europea. Se riconosciuto precocemente, il cancro alla
prostata offre ottime possibilità di cura.
Tuttavia, per circa la metà degli uomini
colpiti da questa malattia, la diagnosi avviene in fase già avanzata, durante la quale è possibile che la malattia non risponda
alle terapie ormonali. In questi casi, il cancro può estendersi alle ossa, assumendo
la forma di cancro metastatico osseo d’origine prostatica.
La rete PRIMA è un progetto integrato
che riunisce complessivamente 14 gruppi accademici e 3 società private, provenienti da quattro Stati membri dell’UE e
da Israele, al fine d’analizzare i processi
che inducono l’ormonoresistenza del cancro della prostata e lo sviluppo di
metastasi ossee. In particolare, la rete stu-
CORDIS FOCUS - NUMERO 229
13
Programmi in corso
dierà l’interazione fra le cellule cancerose
della prostata e il microambiente osseo.
Jack Schalken, ricercatore presso l’Università di Nimega (Paesi Bassi) e coordinatore del progetto, ha spiegato al Notiziario CORDIS una delle insidie degli attuali trattamenti contro il cancro della
prostata. “Per il momento, le uniche terapie riconosciute contro le forme avanzate del carcinoma prostatico sono la
castrazione chirurgica (orchiectomia) e
quella chimica. Pur consentendo un migliore controllo della malattia, questi trattamenti non impediscono alle cellule
cancerose di sviluppare una resistenza
nei confronti della terapia e di estendersi
ad altre parti del corpo”.
Invece d’utilizzare dei modelli, il team di
ricercatori analizzerà i tessuti di pazienti
affetti da cancro della prostata, al fine
d’esaminare i processi che causano la diffusione della malattia. In seguito, il consorzio si dedicherà allo sviluppo di una
terapia complementare agli attuali trattamenti. Consapevoli del fatto che le strutture genetiche delle cellule cancerose
possono alterarsi facilmente, i ricercatori
esploreranno tutte le possibili vie
terapeutiche, fra cui i trattamenti basati
su piccole molecole, le vie di segnalazione androgena e le nuove immunoterapie.
Una volta convalidata, la terapia sarà sottoposta a una serie di trial clinici e, se la
sperimentazione avrà esito positivo, il
consorzio è fiducioso di poter
commercializzare presto il trattamento.
Secondo il prof. Schalken, grazie alle sue
conoscenze ampie e integrate, la rete
PRIMA potrà svolgere un lavoro senza
precedenti nel campo della ricerca e della diagnostica in materia di cancro
prostatico. “Il ricorso al meccanismo del
progetto integrato - ha affermato - ci ha
permesso d’ottenere la massa critica necessaria per affrontare questo grave problema sanitario”.
Sulla base d’informazioni fornite dai partner del
consorzio PRIMA
RCN 20829
Bandi di gara
Nonostante le cure poste nel garantire l’esattezza delle informazioni pubblicate in CORDIS focus, i lettori che desiderino dare seguito alle opportunità
menzionate in CORDIS focus sono pregati di verificare la validità delle informazioni consultando i responsabili e/o i riferimenti riportati in ogni articolo.
Piattaforma europea per le
ricercatrici: invito a
presentare proposte
La CE ha pubblicato un invito a presentare proposte relativo alla realizzazione di
una piattaforma europea per le ricercatrici [settore 4.3.5.1(d)], nell’ambito dell’attività “Scienza e società” del 6PQ
6PQ..
La piattaforma europea per le ricercatrici
stabilirà dei collegamenti tra le reti di donne scienziato e di altre organizzazioni
impegnate nella promozione delle pari
opportunità nella scienza, allo scopo d’accrescere la partecipazione delle donne
nella ricerca scientifica e consentire loro
di esprimere il proprio pensiero nell’ambito del processo politico a livello regionale, nazionale ed europeo.
I settori che rientrano nel presente invito
sono il coordinamento e le attività della
piattaforma durante la fase di lancio (20042006). Il sostegno comunitario sarà, in teoria, limitato a tale fase di lancio. Le proposte devono dunque presentare una strategia convincente per la sostenibilità a
lungo termine della piattaforma dopo
questo periodo.
Per quanto riguarda gli strumenti
applicabili a questo settore, l’invito richiede l’utilizzo delle azioni di supporto specifico (SSA).
L’importo indicativo globale dell’invito è
di € 2 milioni.
14
CORDIS FOCUS - NUMERO 229
derivanti dal processo di ampliamento
dell’UE;
Termine per la presentazione delle proposte: 9 dicembre 2003.
Si consiglia vivamente ai proponenti, prima
di rivolgersi alla CE, di consultare il bando
originale sulla GU dell’UE al riferimento
sotto indicato.
■
favorire l’uso e la disponibilità dei
servizi di sostegno a livello delle PMI,
in particolare le piccole e
microimprese e le imprese individuali;
■
concentrare l’uso e la disponibilità dei
servizi di sostegno nei settori su cui il
processo d’ampliamento potrebbe
avere maggiori ripercussioni, quali i
servizi ad alta intensità di manodopera con un’estensione geografica
limitata, i servizi commerciali, i settori
manifatturiero, edilizio e turistico, i
trasporti, le comunicazioni, il commercio all’ingrosso e il commercio al
dettaglio;
■
promuovere i servizi di sostegno
connessi ai finanziamenti, alla
commercializzazione e alle vendite,
affinché le PMI, in particolare i
proprietari e i dirigenti delle piccole e
microimprese e delle imprese
individuali possano sfruttare pienamente le possibilità commerciali
offerte dall’ampliamento;
■
favorire l’informazione sul contesto
normativo a livello locale, specie per
quanto riguarda gli obblighi giuridici
in materia d’ambiente, e individuare
le possibilità di cooperazione tra le
PMI dell’UE e dei Paesi candidati, in
particolare i proprietari e i dirigenti
Per consultare il testo dell’invito, visitare il sito:
http://fp6.cordis.lu/fp6/
call_details.cfm?CALL_ID=93
GU n. C 214 del 9.9.2003, pag. 9
RCN 20866
Organizzazione di
iniziative di cooperazione
commerciale per le PMI
siuate in regioni
confinanti l’UE
La CE ha pubblicato un invito a presentare proposte relativo all’organizzazione
d’iniziative regionali di partenariato a favore delle micro, piccole e medie imprese (PMI) con sede nelle regioni dell’UE
che confinano con i Paesi candidati, specie per quanto riguarda i servizi di sostegno.
Le iniziative dovranno essere organizzate nell’intento di:
■
promuovere la cooperazione e i
contatti tra PMI dell’UE e dei Paesi
candidati onde aiutarle ad allacciare
relazioni commerciali a lungo termine; individuare gli sbocchi commerciali e le possibilità di specializzazione
22 SETTEMBRE 2003
Bandi di gara
delle piccole e microimprese e delle
imprese individuali.
Termine per la richiesta di altre indicazioni:
17 ottobre 2003.
Termine per la presentazione delle proposte: 10 novembre 2003.
Si consiglia vivamente ai proponenti, prima
di rivolgersi alla CE, di consultare il bando
originale sulla GU dell’UE al riferimento
sotto indicato.
Per centrare questo obiettivo, il programma pilota sosterrà l’organizzazione e la
realizzazione di “Iniziative di cooperazione commerciale paneuropea a favore
delle PMI nel quadro dell’allargamento”,
incluse manifestazioni di contatto e attività collegate, in modo da:
■
Per ulteriori informazioni:
Fax +32-2-296-8040
E-mail: [email protected]
■
agevolare lo sviluppo delle relazioni
commerciali e dei collegamenti
industriali, essenzialmente tra le PMI;
■
migliorare la competitività e
l’internazionalizzazione delle PMI e
dei settori economici nell’intento di
trarre il massimo beneficio dall’allargamento;
Per consultare il testo completo dell’invito,
visitare il sito:
http://europa.eu.int/comm/enlargement/
borderregions/
GU n. C 206 del 2.9.2003, pag. 24
RCN 20842
Invito a presentare
proposte relativo alle
iniziative di cooperazione
commerciale per le PMI
La CE ha pubblicato un invito a presentare proposte relativo alla realizzazione
d’iniziative di cooperazione commerciale per le piccole e medie imprese (PMI)
nel quadro dell’allargamento.
L’obiettivo globale è finanziare iniziative
che permetteranno di sfruttare le nuove
opportunità economiche derivanti dall’allargamento sviluppando la cooperazione
tra le PMI dell’UE (dei 15 Paesi membri) e
i Paesi aderenti e candidati. Il fine è quello di preparare le PMI dell’UE all’allargamento e le PMI dei Paesi aderenti e candidati al mercato interno.
stimolare la cooperazione commerciale transfrontaliera tra PMI onde
identificare interessi commerciali
comuni e sfruttare le nuove opportunità di mercato derivanti dal processo
di allargamento;
■
promuovere un’estesa cooperazione
commerciale tra PMI attraverso una
formazione preparatoria e una
continua rete di contatti, sulla base
del principio dell’”imparare facendo”,
allo scopo d’istituire partenariati
strategici a lungo termine per future
relazioni commerciali.
Termine per la richiesta di altre indicazioni:
17 ottobre 2003.
Termine per la presentazione delle proposte: 10 novembre 2003.
E-mail: [email protected]
Per consultare il testo completo dell’invito,
visitare il sito:
http://europa.eu.int/comm/enlargement/
borderregions/
GU n. C 206 del 2.9.2003, pag. 28
RCN 20841
La FES pubblica un invito a
presentare proposte
“schematiche”
Il comitato permanente per le scienze fisiche e ingegneristiche della Fondazione
europea della scienza (FES) ha pubblicato
un invito a presentare proposte
“schematiche” nell’ambito dei programmi scientifici di sua competenza.
I programmi scientifici della FES rappresentano delle attività di collegamento in
rete che riuniscono i principali ricercatori o gruppi di ricerca per affrontare, nell’arco di un periodo di 4 o 5 anni, le più
importanti questioni scientifiche a livello
europeo.
Le proposte relative a questo invito dovranno riguardare uno o più dei seguenti
settori: chimica; fisica; matematica; scienze e tecnologie dell’informazione; scienze fondamentali applicate all’ingegneria;
scienze e ingegneria dei materiali.
Sono apprezzate le proposte multidisciplinari che, oltre ad affrontare le suddette discipline, comprendono anche settori che rientrano nelle competenze di
altri comitati permanenti della FES.
Si consiglia vivamente ai proponenti, prima
di rivolgersi alla CE, di consultare il bando
originale sulla GU dell’UE al riferimento
sotto indicato.
Termine per la ricezione delle proposte: 31
ottobre 2003
Per ulteriori informazioni:
Per ulteriori informazioni, visitare il sito:
Fax +32-2-296-8040
http://www.esf.org/esf_article.php?language=0&
activity=5&domain=1&article=343&page=935
Sulla base di un annuncio della manifestazione
RCN 20835
Per pubblicare informazioni in CORDIS focus
Prendiamo in considerazione tutte le informazioni relative a notizie direttamente o indirettamente collegate alla
ricerca e allo sviluppo tecnologico nell’Unione Europea. Rivolgersi a CORDIS Information Collection
Unit all’indirizzo:
CORDIS News Editor
CORDIS Information Collection Unit
1st Floor
Rue Montoyerstraat, 40
B-1000 Bruxelles/Brussel
Tel. +32-2-2381799
Fax +32-2-2381798
E-mail: [email protected]
22 SETTEMBRE 2003
CORDIS FOCUS - NUMERO 229
15
Pubblicazioni
Un nuovo studio della CE quantifica il costo sociale
dei trasporti e della generazione d’elettricità
La CE ha condotto una nuova ricerca, volta a quantificare il costo socioambientale complessivo di diverse modalità di trasporto e
metodi di generazione dell’elettricità, i cui risultati potrebbero essere utilizzati per introdurre ecotasse sulle tecnologie più nocive.
Si ritiene che i costi socioambientali o
“esterni”, derivanti da attività come la
generazione elettrica, aumentino quando “le attività socioeconomiche di un gruppo di persone esercitano un impatto su
un altro gruppo e quando tale impatto non
sia pienamente giustificato o compensato dal primo gruppo”.
Nella prefazione a una relazione contenente i risultati dello studio “ExternE”, il commissario per la Ricerca Philippe Busquin afferma che tale documento permette di raffrontare diverse tecnologie e carburanti
impiegati nei settori dell’elettricità e dei trasporti. “Di conseguenza, è possibile adottare delle misure politiche per tassare le tecnologie e i carburanti più nocivi, oppure
per promuovere i sistemi caratterizzati da
costi socioambientali inferiori”.
La relazione ha analizzato diversi tipi d’impatto, fra cui le conseguenze per la salute
umana, i danni a edifici, colture ed
ecosistemi, il riscaldamento globale e l’inquinamento acustico. La ricerca si avvale
di una metodologia “bottom-up”, che consiste nel misurare le emissioni alla fonte e
nell’analizzare i cambiamenti registrati
nella qualità dell’aria, del suolo e dell’acqua, prima di valutare gli impatti fisici e
tradurli in valori monetari. Tale approccio
è stato elaborato per tener conto del fatto che i costi esterni dipendono fortemente dal sito preso in esame.
Nell’analizzare il costo esterno della generazione d’elettricità, la relazione avverte che le variazioni imputabili
all’ubicazione del sito rendono molto difficile un normale raffronto fra i dati relativi
a diverse tecnologie. Tuttavia, i risultati
mostrano che, in generale, le tecnologie
eoliche sono molto rispettose dell’ambiente per ciò che concerne le emissioni d’inquinanti “classici”, come l’anidride
solforosa, e di gas-serra.
Eurostat amplia la portata
dell’analisi in materia
di R&S
L’unità “Ricerca e sviluppo, metodi e analisi dei dati” d’Eurostat ha pubblicato l’ultima edizione del suo studio sulla situazione della R&S (ricerca e sviluppo) in
Europa. Si tratta di una raccolta inedita
d’indicatori e dati, che amplia notevolmente la portata delle precedenti analisi.
16
CORDIS FOCUS - NUMERO 229
I costi esterni per tutti i tipi di trasporto
tengono conto non solo delle emissioni
del tubo di scappamento e dell’inquinamento generato durante la produzione
del carburante, ma anche dell’impatto ambientale dovuto alla fabbricazione dei veicoli e alla costruzione dell’infrastruttura.
La categoria che ha ottenuto i peggiori
risultati nella maggior parte dei casi è stata quella delle automobili diesel.
© Ian Britton, www.FreeFoto.com
Le tecnologie basate sul carbone, invece,
“sono responsabili d’emissioni molto elevate di CO2 [anidride carbonica]” in termini d’impatto dei gas-serra. Inoltre, le
vecchie centrali elettriche a carbone sono
i maggiori produttori d’inquinanti classici
e, pertanto, si ritiene che nel complesso
rappresentino la peggiore delle tecnologie attualmente disponibili.
In termini monetari, il costo totale dei danni causati dalla generazione d’elettricità
mediante carbone è pari a € 0,75 in più
per kWh, mentre il costo esterno dell’elettricità generata a partire dall’energia eolica
è pari a soli € 0,05 in più per kWh. Sebbene tali cifre non possano essere applicate
indistintamente a tutti i siti di produzione,
esse costituiscono un valido strumento per
i responsabili delle politiche incaricati d’elaborare la legislazione ambientale.
I costi esterni associati a diversi tipi di trasporto sono presentati in maniera pressoché analoga. Poiché i treni elettrici non
producono emissioni dirette, lo studio sostiene che il principale costo esterno associato a questa forma di trasporto sia rappresentato dalla generazione elettrica,
elemento che fa di questo sistema di trasporto la soluzione più ecologica in assoluto. Seguono i pullman, che grazie alla
loro elevata capacità d’uso presentano un
costo finale - espresso in euro per 100 km/
passeggero -relativamente basso.
La pubblicazione, dal titolo “Statistics on
Science and Technology 2003”, presenta
gli ultimi dati relativi alla spesa, al personale e agli stanziamenti governativi nel
settore della ricerca e sviluppo. Tuttavia,
in risposta ai progressi registrati a livello
di politiche e comunità scientifiche, l’attuale pubblicazione contiene, rispetto all’edizione precedente, un numero maggiore d’informazioni sugli indicatori pertinenti.
In Germania, i risultati mostrano che nel
1998 i costi esterni relativi al settore dei trasporti ammontavano complessivamente a
€ 33 miliardi. Tale cifra rappresenta l’1,7%
del PIL tedesco di quell’anno e tiene conto
di fattori quali gli incidenti, il rumore, le
emissioni di CO2 e l’inquinamento atmosferico. Il solo trasporto stradale ha registrato costi esterni per oltre € 30 miliardi.
Gli autori dello studio sottolineano che sui
risultati pesano profonde incertezze e che
le attuali ricerche sull’impatto sulla salute
degli inquinanti e il valore di un anno di
speranza di vita perso incideranno notevolmente sulle conclusioni future.
Tuttavia, gli autori ritengono che, una volta comunicati alle parti interessate europee, i risultati dello studio “ExternE” consentiranno di migliorare la trasparenza del
processo decisionale e d’individuare gli
ambiti prioritari di ricerca.
“Ai fini del processo decisionale, è meglio individuare una possibile gamma di
costi esterni, piuttosto che non disporre
affatto d’informazioni quantitative”, conclude la relazione.
Per consultare la relazione “ExternE report” (in
inglese), visitare il sito:
http://europa.eu.int/comm/research/energy/pdf/
externe_en.pdf
Sulla base di una relazione della CE sui costi
esterni della generazione d’elettricità e dei
trasporti
RCN 20861
Tali informazioni includono dati e tendenze, che riguardano non solo le richieste
di brevetto inoltrate all’Ufficio europeo
dei brevetti (UEB), ma anche i brevetti
concessi dall’Ufficio americano dei brevetti e dei marchi (USPTO). Grazie alla
più ampia raccolta d’informazioni fornite, la pubblicazione rivela alcune interessanti tendenze in merito alle richieste di
brevetto negli Stati Uniti.
22 SETTEMBRE 2003
Pubblicazioni
La relazione mostra, per esempio, che il
numero di brevetti concessi dall’USPTO
a inventori europei è cresciuto in tutti gli
Stati membri, con la Svezia, la Germania
e il Lussemburgo in testa alla graduatoria,
soprattutto durante la seconda metà degli anni ’90. Analogamente, sono aumentati i brevetti concessi dall’UEB agli Stati
Uniti e al Giappone.
Lo studio, inoltre, contiene ulteriori dati
sul personale nel settore della R&S nell’UE
e altrove, i quali rivelano una tendenza
ottimistica: l’aumento, nell’UE, del numero di persone che si occupano d’attività
connesse con la R&S. Nel 2001, infatti, in
questo settore si contavano 1,8 milioni di
dipendenti a tempo pieno, ovvero l’1,41%
della forza lavoro dell’UE, cifra che segna
un leggero aumento rispetto all’1,38% del
2000.
Per ulteriori informazioni, visitare il sito:
http://europa.eu.int/comm/eurostat/Public/
datashop/print-catalogue/EN?catalogue=Eurostat
Sulla base d’informazioni fornite da Eurostat
RCN 20863
La C3 pubblica una
directory on line sulle
buone prassi delle PMI
La DG Imprese della CE ha pubblicato una
directory on line che raccoglie le migliori
prassi adottate dalle piccole e medie imprese (PMI) in Europa.
Sono presentati oltre 40 studi di casi in 16
Paesi europei, che illustrano sommaria-
mente le strategie aziendali realizzate su
base volontaria che esprimono la responsabilità sociale delle aziende e contribuiscono allo sviluppo sostenibile.
Gli esempi di buone prassi sono raggruppati in cinque categorie: mercato virtuale, luogo di lavoro, comunità, ambiente.
L’ultima categoria è dedicata agli approcci che combinano questi quattro elementi.
Per consultare la directory, visitare il sito:
http://europa.eu.int/comm/enterprise/
entrepreneurship/support_measures/
responsible_entrepreneurship/good_practice/
good-practice-index.
Sulla base d’informazioni diffuse dalla CE
RCN 20899
Politica generale
Secondo Busquin, la creazione della piattaforma tecnologica
segna l’inizio della nuova fase verso l’economia dell’idrogeno
Secondo quanto affermato dal commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin, la piattaforma tecnologica europea per l’idrogeno
sarà creata entro la fine dell’anno e svolgerà un ruolo chiave nel promuovere la cooperazione in Europa e nel resto del mondo.
Il cuore della piattaforma tecnologica sarà
costituito dal partenariato nel settore dell’idrogeno e delle celle a combustibile, i cui
piani sono stati presentati in una comunicazione della CE pubblicata il 10 settembre.
per l’Europa un ruolo di primo piano nell’ambito di tali iniziative.
Il Commissario, tuttavia, ha sottolineato che
la partecipazione attiva degli Stati membri fin
dall’inizio sarà fondamentale, affinché la piattaforma possa generare i vari progetti nazionali e regionali che si ritengono necessari.
Tale partenariato raggrupperà le principali
parti interessate alla futura economia dell’idrogeno, le quali saranno incaricate di preparare la necessaria agenda strategica di ricerca. Esso avrà inoltre l’obiettivo di rafforzare le iniziative publico-private, individuare il
quadro politico adeguato e promuovere la
cooperazione internazionale nel settore.
Busquin ha definito “frammentarie” le attuali
politiche e le attività di ricerca europee in
materia d’idrogeno, affermando che, in tale
settore, lo Spazio europeo della ricerca non
è ancora completo.
Tuttavia, il Commissario ha voluto concludere su una nota d’ottimismo: “L’Europa possiede le competenze e le risorse scientifiche, tecniche e industriali necessarie per assumere un ruolo guida nel passaggio all’economia dell’idrogeno”.
La realizzazione della piattaforma è stata raccomandata dal gruppo ad alto livello sull’idrogeno e le celle a combustibile, il cui compito
consiste nel favorire la transizione dell’Europa verso un’economia dell’idrogeno.
Nel discorso pronunciato durante una conferenza organizzata a Grenoble dall’Associazione francese per l’idrogeno, Busquin ha affermato che, a seguito dell’adozione di una visione strategica comune, l’economia dell’idrogeno sta entrando in una nuova fase,
durante la quale verranno creati gli strumenti necessari per trasformare tale visione in
realtà.
“I progetti, le strutture, le reti e le iniziative
in materia d’idrogeno e di celle a combusti-
22 SETTEMBRE 2003
© Biblioteca audiovisiva, Comunità europee
Per consultare la versione integrale del discorso di
Busquin (in francese), visitare il sito:
bile costituiranno la base della piattaforma
tecnologica”, ha affermato il Commissario,
aggiungendo: “Tale piattaforma permetterà
all’Europa d’avanzare con un fronte unito e
d’esprimersi a una sola voce sulla scena internazionale”.
http://www.europa.eu.int/rapid/start/cgi/
guesten.ksh?p_action.gettxt=gt&doc=SPEECH/03/
389|0|RAPID&lg=FR
Per ulteriori informazioni sulla ricerca
sull’idrogeno, visitare il sito:
http://europa.eu.int/comm/research/energy/nn/
nn_rt_hy1_en.html
Gli Stati Uniti hanno già proposto la creazione di un partenariato internazionale per
l’economia dell’idrogeno e Busquin auspica
Sulla base del discorso: SPEECH/03/389
RCN 20854/20877
CORDIS FOCUS - NUMERO 229
17
Politica generale
Sono ancora molti gli
ostacoli alla mobilità dei
ricercatori
Le osservazioni di Sweet sono state ribadite da Rikke Bagger Jørgensen, secondo
la quale “le attuali conoscenze su alcune
colture sono troppo limitate per poter
indicare valori di soglia”.
Il commissario per l’Istruzione Viviane
Reding ha sollecitato una maggiore cooperazione fra gli istituti di formazione superiore, le imprese e i governi europei, al
fine di favorire l’apertura dell’istruzione al
settore privato e al resto del mondo e rimuovere le barriere istituzionali che attualmente impediscono la mobilità di studenti e ricercatori.
In un discorso pronunciato il 9 settembre
dinnanzi a responsabili politici ed esponenti sloveni della comunità accademica, la
Reding ha evidenziato una delle insidie
dell’attuale sistema didattico dell’UE: “Numerosi istituti di formazione superiore
sono inclini a vivere in una torre d’avorio e
hanno scarsi legami con il mercato del lavoro, specialmente con il settore [privato], sebbene la maggior parte dei loro studenti entrino a far parte di questo mondo
dopo la laurea”.
La Reding ha descritto l’impiegabilità dei
laureati come “un’importante questione
da affrontare”, e ha definito l’esperienza
di lavoro acquisita prima della laurea una
“componente essenziale” per trasformare la teoria in conoscenza concreta. Al fine
di mutare la situazione, il Commissario ha
suggerito di dare particolare risalto alla
cooperazione fra università e società (soprattutto le PMI), per migliorare la
competitività e accrescere lo spirito imprenditoriale, puntando l’attenzione sulle
nuove opportunità d’impiego.
“Il collocamento degli studenti presso le
imprese europee consente di accrescere
i legami con l’industria, recando ulteriori
vantaggi quali: l’assistenza nel settore della ricerca e sviluppo, i progetti congiunti,
la conoscenza aggiornata di un particolare
settore industriale (ad esempio attraverso
l’ingegneria), la condivisione delle prassi,
la capacità di arricchire [.] il proprio
curriculum”, ha commentato il Commissario.
Riguardo alla maggiore mobilità degli studenti e dei ricercatori, la Reding ha ribadito il proprio impegno a collaborare a fianco del commissario per la Ricerca Philippe
Busquin nell’intento d’individuare modi
per promuovere la cooperazione europea
a livello di dottorato e fornire un sostegno
migliore ai giovani ricercatori, a metà strada fra istruzione e ricerca.
Per leggere il discorso, visitare il sito:
http://europa.eu.int/rapid/start/cgi/
guesten.ksh?p_action.gettxt=gt&doc=SPEECH/
03/390|0|RAPID&lg=EN;
18
CORDIS FOCUS - NUMERO 229
Un aspetto del dibattito punta a determinare se i provvedimenti volti a tutelare la
coesistenza debbano essere definiti dagli
Stati membri o dall’UE. L’eurodeputato
Friedrich-Wilhelm Graefe zu Baringdorf,
che sta preparando una relazione sulla
coesistenza per il PE, ha dichiarato: “Le
linee guida della CE chiariscono che è
compito degli Stati membri decidere la
soglia di coesistenza, ma questa procedura si complicherà per effetto dell’allargamento perché si dovranno armonizzare 25 sistemi nazionali diversi”.
Viviane Reding
© Biblioteca audiovisiva, Comunità europee
Sulla base del discorso SPEECH/03/390
RCN 20871
Secondo gli eurodeputati,
occorre più ricerca per
rispondere agli
interrogativi sulla
coesistenza
Ai partecipanti a un’audizione pubblica
sulla coesistenza è stato riferito che occorrono ulteriori ricerche sui meccanismi
di contaminazione delle colture convenzionali per effetto degli organismi
geneticamente modificati (OGM), prima
di poter introdurre forme di tutela efficienti.
L’audizione, organizzata dalla commissione “Agricoltura” del PE il 12 settembre a
Bruxelles, rientra nel dibattito attualmente in corso sulla coesistenza e fa seguito
alla recente pubblicazione di proposte
della CE, secondo le quali la presenza accidentale di OGM nelle sementi convenzionali dovrebbe essere contenuta entro
un limite di tolleranza compreso tra lo
0,3% e lo 0,7%, a seconda della varietà.
Uno degli esperti invitati a partecipare
all’audizione, Jeremy Sweet dell’Istituto
nazionale britannico di botanica agricola,
ha dichiarato agli eurodeputati: “Ci occorre una quantità molto maggiore di dati
per comprendere come si distribuisca il
polline, come si sposti e contamini i campi [...]. Gli OGM possono persistere nel
terreno da un anno all’altro, e persino da
un decennio all’altro. Un solo seme per
m² potrebbe provocare una contaminazione pari al 100%”.
Tuttavia, molti esperti ritengono che il
problema richieda un approccio diverso
per ogni caso specifico, poiché i rischi di
contaminazione variano notevolmente in
base alle condizioni e alle pratiche locali.
“Ci occorrono strumenti locali per
monitorare e seguire gli effetti degli
OGM. Non siamo in grado di fornire raccomandazioni a livello europeo”, ha dichiarato Antoine Messean dell’Istituto
francese di ricerca agronomica (INRA).
Una possibile soluzione al problema è stata suggerita da Olivier Pageard della Cooperativa cerealicola francese. “La
coesistenza è tecnicamente possibile [...],
anche se entro certi limiti. Tuttavia sarebbe molto più facile separare gli OGM dalle sementi non transgeniche in regioni
diverse”, ha dichiarato.
Infine, dovendo stabilire chi sosterrà i
costi dei provvedimenti volti ad assicurare la coesistenza, l’unica risposta certa è
stata formulata dalla Jørgensen, che ha
così concluso: “Il costo aggiuntivo [della
coesistenza] varierebbe dallo 0% al 21%.
Il coltivatore d’OGM è pienamente responsabile dei problemi legati alla
coesistenza. Se non vengono osservate
le raccomandazioni concernenti le distanze d’isolamento, i periodi di rotazione, il
controllo volontario, ecc., il coltivatore
d’OGM dovrà risarcire i danni ai suoi vicini che hanno optato per colture convenzionali”.
Per ulteriori informazioni sugli OGM, visitare il
sito:
http://europa.eu.int/comm/food/fs/gmo/
gmo_index_en.html
Sulla base di un dibattito pubblico sulla
coesistenza tenutosi al PE
RCN 20889
22 SETTEMBRE 2003
Politica generale
La CE respinge la richiesta
d’introdurre un divieto
sugli OGM nell’Austria
Superiore
Il 2 settembre, la CE ha deciso di respingere la richiesta dell’Austria Superiore
d’introdurre un divieto di 3 anni sull’utilizzo di organismi geneticamente modificati (OGM) nella regione.
Secondo il governo regionale austriaco,
tale divieto era necessario per tutelare
la produzione agricola biologica e convenzionale e le risorse genetiche vegetali e animali dall’ibridazione con gli
OGM.
Prima di prendere una decisione, la CE
ha consultato l’Autorità europea per la
sicurezza alimentare (AESA). A luglio, il
comitato scientifico dell’AESA è giunto
alla conclusione che non sono emerse
nuove prove scientifiche a sostegno del
divieto e che le autorità dell’Austria Superiore non hanno provato l’esistenza di
un problema specifico alla regione che
giustificasse l’autorizzazione di tale approccio.
Il commissario per l’Ambiente Margot
Wallström ha affermato: “Abbiamo analizzato molto attentamente il progetto
di legge austriaco e dal punto di vista giuridico il caso sembra piuttosto chiaro”.
“Naturalmente, ho pieno rispetto per le
preoccupazioni delle autorità austriache
per la protezione dell’ambiente e della
salute umana e non ho difficoltà a riconoscere che quello della coesistenza è
un importante problema da affrontare.
Tuttavia, desidero sottolineare che si tratta di preoccupazioni comuni, condivise
da molte regioni europee, alle quali è
possibile trovare una valida risposta nell’ambito del quadro giuridico vigente”,
ha aggiunto il Commissario.
Un portavoce dell’unità di biotecnologia
del ministero federale austriaco della Salute ha dichiarato al Notiziario CORDIS
che la decisione della CE ha deluso gli
austriaci:
“I
cittadini
sono
comprensibilmente molto amareggiati
per questa decisione, poiché il 90% di
essi è contrario all’utilizzo delle tecniche di manipolazione genetica nell’agricoltura”.
Tuttavia, il portavoce ha ammesso che
da un punto di vista giuridico, cercare
d’introdurre un divieto regionale sugli
OGM “non è stato, probabilmente, il
modo migliore d’affrontare la questione”.
22 SETTEMBRE 2003
Per ulteriori informazioni, visitare il sito:
http://europa.eu.int/comm/food/fs/gmo/
gmo_index_en.html
Sulla base del documento: IP/03/1194
RCN 20830
Busquin illustra
l’importanza dell’accordo
di cooperazione in materia
di S&T con la Tunisia
Il commissario europeo per la Ricerca
Philippe Busquin ha affermato che estendere il concetto di Spazio europeo della
ricerca (SER) oltre i confini dell’UE rappresenta la chiave del successo di questa
iniziativa.
Nel discorso pronunciato l’11 settembre,
durante una riunione della comunità
scientifica tunisina, Busquin ha spiegato
che, sebbene il SER possa essere considerato uno strumento fondamentale per
il raggiungimento dell’obiettivo, fissato nel
giugno 2000 al Consiglio europeo di Lisbona, di trasformare l’Europa nella società basata sulla conoscenza più
competitiva al mondo entro il 2010, esso
dovrebbe essere inserito in un contesto
molto più ampio.
“Il SER non può diventare una fortezza,
chiusa al resto del mondo. Al contrario,
un’apertura del SER ai nostri vicini e Paesi
partner come la Tunisia ci permetterà d’integrare competenze, mezzi e risultati
scientifici e tecnici, a vantaggio non solo
dell’Europa, ma dei nostri vicini e amici”,
ha affermato il Commissario.
Nella convinzione che la ricerca
collaborativa apporterà vantaggi reciproci, l’UE ha firmato recentemente degli
accordi di cooperazione scientifica e tecnologica con la Tunisia e il Marocco, consentendo così di rafforzare la partecipazione di questi due Paesi ai programmi
europei di ricerca e la presenza dei ricercatori europei nell’ambito delle attività
scientifiche condotte in Nord Africa.
“Quest’accordo si basa essenzialmente sui
principi di mutuo interesse, reciprocità,
non discriminazione ed equa ripartizione
dei diritti di proprietà intellettuale, ovvero i principi guida di una vera e propria
cooperazione scientifica”, ha osservato il
Commissario.
Busquin ha proseguito illustrando la portata e alcuni dei vantaggi di tali accordi di
cooperazione. In risposta ai timori espressi dagli scienziati tunisini in merito alle
difficoltà di partecipazione ai progetti utilizzando i nuovi strumenti del 6PQ, il Com-
missario ha spiegato che l’obiettivo del
recente accordo di cooperazione è proprio di facilitare e migliorare la partecipazione. “Non è necessario - ha precisato essere un grande centro di ricerca per
apportare un contributo ai consorzi”.
Sebbene si pensi che tale accordo consentirà a entrambe le regioni di rafforzare la loro eccellenza scientifica, Busquin
ha affermato che resta ancora molto lavoro da compiere per avanzare nella creazione di un “vero e proprio spazio
euromediterraneo della ricerca”. A suo
avviso, l’analisi di possibili sinergie fra il
6PQ e MEDA, il partenariato euromediterraneo nel settore politico e
socioeconomico, costituirebbe un buon
punto di partenza.
Sulla base del discorso: SPEECH/03/402
RCN 20882
Gli eurodeputati chiedono
all’Europa di eguagliare la
spesa degli USA
nell’industria spaziale
Mentre l’UE e l’Agenzia spaziale europea
si apprestano a firmare un accordo quadro, la commissione “Industria, commercio estero, ricerca ed energia” del PE ha
adottato una relazione con la quale chiede all’UE di colmare il divario esistente
tra Europa e USA negli investimenti per
l’industria spaziale.
La relazione, elaborata per iniziativa
dell’eurodeputato italiano Guido Bodrato,
accoglie favorevolmente l’accordo imminente tra UE ed ESA, per il quale la CE ha
ora proposto un testo. Bodrato definisce
l’accordo come un passo importante verso la cooperazione, che dovrebbe ridurre al minimo la duplicazione degli sforzi.
Il documento si sofferma sul crescente
divario constatato nella spesa pubblica
europea e americana per lo spazio, in
ambito sia militare che civile. Nel 2001, la
spesa ufficiale statunitense equivaleva a
oltre il 60% del mercato mondiale dei
manufatti, rispetto ad appena il 14% dell’Europa. Inoltre, la commissione teme
che lo sviluppo di molte tecnologie strategiche esclusivamente negli USA porterà a dipendere da tali tecnologie americane. Per questo motivo, la relazione chiede alla CE di collaborare con il settore,
per trovare soluzioni che garantiscano l’indipendenza dell’Europa.
Gli eurodeputati chiedono all’industria
di sviluppare servizi specifici per l’impiego del programma di navigazione
CORDIS FOCUS - NUMERO 229
19
Politica generale
forma potranno essere utilizzati anche
per le altre, senza la necessità di procedere a una nuova creazione (reauthoring)”.
Il Commissario ha espresso la volontà
dell’UE di condividere le proprie esperienze nell’ambito dell’iniziativa
“eEurope”, al fine d’aiutare l’America
Latina e i Caraibi a superare le sfide
della società dell’informazione. A suo
avviso, è fondamentale che “le strategie elettroniche [...] siano sostenute ai
massimi livelli politici”.
© PhotoDisc
satellitare Galileo, perché si assuma la
propria parte di responsabilità per la
buona riuscita del progetto.
La commissione ha dichiarato che anche la rapida attuazione dell’iniziativa
del monitoraggio globale per l’ambiente e la sicurezza (GMES) costituisce una
priorità, soprattutto nel contesto di un
crescente interesse internazionale.
Per ulteriori informazioni sulle attività
dell’UE nel settore spaziale, visitare il sito:
http://europa.eu.int/comm/space/
index_en.html
Sulla base d’informazioni fornite dal PE
RCN 20870
Vedere anche “Le industrie aerospaziali europee chiedono maggiori
investimenti pubblici in R&S”, a pag.
23
Liikanen ritiene che le
alternative al computer
siano fondamentali per
l’inclusione digitale
Il commissario europeo per le Imprese e la Società dell’informazione Erkki
Liikanen ha affermato che la chiave all’inclusione digitale risiede nella promozione di piattaforme quali la TV digitale e la telefonia mobile, poiché esse
fungono da alternativa e da complemento al personal computer (PC).
Liikanen ha illustrato tale concetto durante il forum sulla cooperazione UEAmerica Latina e Caraibi e il rafforzamento della società dell’informazione,
tenutosi a Lima (Perù).
“Se tutte queste piattaforme diverranno interoperabili e si baseranno su
standard aperti, avremo compiuto un
significativo passo avanti verso la promozione dell’inclusione digitale e di
una società dell’informazione dinamica, poiché i contenuti e le applicazioni
sviluppati per una determinata piatta-
20
CORDIS FOCUS - NUMERO 229
Liikanen ha annunciato, inoltre, l’avvio
di un importante dialogo politico fra le
regioni in materia di strategie digitali
(e-strategies), a partire dall’inizio del
2004.
Diverse iniziative comuni sono già in
corso di svolgimento, per esempio il
programma @LIS, che attualmente finanzia 19 progetti UE-America Latina,
volti a dimostrare i benefici offerti dalle tecnologie dell’informazione e della
comunicazione (TIC) nei seguenti quattro settori: amministrazione elettronica (e-governance) locale; apprendimento elettronico (e-learning) e diversità culturale; sanità pubblica elettronica (e-public health); e inclusione elettronica (e-inclusion).
Nell’ambito del progetto @LIS, inoltre,
sono stati compiuti importanti progressi
verso la creazione di un’infrastruttura
interregionale a banda larga per il collegamento in rete dei ricercatori in
America Latina. Tale struttura sarà connessa alla rete europea di ricerca a banda larga GEANT, la più veloce al mondo.
Il Commissario ha concluso il proprio
intervento elencando gli argomenti che
auspica vengano discussi al vertice
mondiale sulla società dell’informazione, previsto per il mese di dicembre:
“L’UE ritiene che il vertice non debba
trasformarsi nell’ennesima conferenza
delle Nazioni Unite ricca di promesse,
ma debba affrontare due principali
questioni”.
Tali priorità, ha spiegato Liikanen, riguardano la mobilitazione delle TIC per
raggiungere gli obiettivi di sviluppo per
il millennio enunciati dalle Nazioni Unite e le questioni derivanti dalla natura
globale della società dell’informazione,
per ciò che concerne la fiducia e la sicurezza delle reti.
Sulla base del discorso: SPEECH/03/380
RCN 20828
Liikanen delinea i principi
fondamentali delle
strategie nazionali per la
banda larga
Il commissario europeo per le Imprese e la Società dell’informazione Erkki
Liikanen ha invitato gli Stati membri ad
attivarsi e a ideare una “mappa chiara”
allo scopo d’attuare le rispettive strategie nazionali per la banda larga.
In un discorso tenuto il 4 settembre alla
Riunione ministeriale informale “Telecomunicazioni”, Liikanen ha dichiarato
che per raggiungere l’obiettivo formulato nel vertice di primavera, ossia attuare una strategia nazionale per la
banda larga entro la fine del 2003, gli
Stati membri devono impegnarsi a formulare una serie di principi guida tali
da garantire un’ampia diffusione di
questa tecnologia.
“Ci occorre una mappa chiara. È quanto abbiamo fatto durante gli anni ’60
quando, nei Paesi caratterizzati da una
vasta estensione geografica e una scarsa popolazione, dovevamo garantire la
disponibilità generale di corrente elettrica”, ha dichiarato il Commissario.
Liikanen ha proseguito spiegando che
il processo di diffusione della banda larga si articola in tre fasi importanti. La
prima, che riguarda la mappatura, prevede l’analisi dettagliata delle zone geografiche dove la banda larga è già disponibile e l’identificazione delle aree
dove il servizio è ancora carente.
La seconda fase, secondo il Commissario, consiste in una valutazione delle
diverse tecnologie che possono essere
impiegate per raggiungere la piena copertura. “Non esiste un’unica tecnologia che possa garantire la copertura
completa di tutta l’UE”. Solo un approccio basato su piattaforme multiple e
interoperative ci consentirà di raggiungere la piena copertura geografica”, ha
sostenuto Liikanen.
Il Commissario ha suggerito che la diffusione delle varie tecnologie come la
TV digitale, le tecnologie senza fili, il
satellite, l’uso delle linee elettriche
(powerline), nonché la linea d’abbonamento digitale asimmetrica (ADSL) e
la trasmissione via cavo dovrebbero facilitare la copertura persino delle zone
più rurali e meno popolate.
Come ha spiegato Liikanen l’ultima fase
che, nel contempo, costituisce uno degli aspetti più importanti di ogni strategia nazionale, è garantire un mercato
22 SETTEMBRE 2003
Politica generale
25% al 31%. Tuttavia, avendo ben presente l’ambizioso obiettivo fissato dal
piano d’azione “eEurope 2005”, ovvero
garantire un’ampia disponibilità della
banda larga a prezzi competitivi, gli
autori dello studio suggeriscono di continuare a monitorare l’evoluzione in
atto, soprattutto fra le PMI.
Erkki Liikanen
© Biblioteca audiovisiva, Comunità europee
competitivo rispettando la neutralità
tecnologica. A tale scopo, il Commissario ha osservato che è essenziale analizzare le forze di mercato per garantire la disponibilità della banda larga e
individuare i casi in cui è necessario l’intervento pubblico.
La CE stilerà una relazione sui progressi compiuti dagli Stati membri in materia di strategie nazionali, che sarà presentata ai capi di Stato e di governo
dell’UE in occasione del vertice di primavera del 2004.
Sulla base del documento IP/03/385
RCN 20847
Una relazione rivela una
tendenza dinamica
dell’adozione delle TIC
da parte delle imprese
europee
Secondo uno studio della CE, il
dispiega
mento delle tecnologie dell’indispiegamento
formazione e della comunicazione
(TIC) prosegue in modo dinamico, sebbene la difficile situazione economica
e le condizioni del mercato continuino
a ostacolare l’innovazione e gli investimenti da parte delle imprese.
La relazione “e-Business W@tch” è
un’analisi approfondita dell’adozione
delle TIC e del loro utilizzo nell’ambito
dell’e-business in Europa. Sulla base di
sondaggi condotti nel giugno 2002 e nel
febbraio 2003, lo studio esamina il
dispiegamento globale delle TIC in 15
settori, giungendo a una serie di conclusioni incoraggianti.
La relazione ha rilevato l’inizio di una
“migrazione” verso la banda larga fra
le piccole e medie imprese (PMI), registrando un aumento delle connessioni DSL (linea d’abbonato digitale) dal
22 SETTEMBRE 2003
Un’altra tendenza evidenziata dalla relazione riguarda la riduzione del divario di competenze in materia di TI nel
periodo 2002-2003. I risultati del sondaggio rivelano che il divario si è ridotto, attestandosi su un livello addirittura
inferiore a quello del 2000, uno degli
anni-boom per ciò che concerne
Internet e l’industria delle TI. La relazione prevede, tuttavia, che tale divario potrebbe aumentare, con la crescita della domanda, non appena l’economia inizierà a recuperare.
Fra gli altri elementi illustrati in sintesi
nello studio figurano la classifica dei settori in base al loro grado d’adozione delle TIC e la percezione fra le società dell’impatto dei servizi connessi a tali tecnologie e dell’e-business sulle proprie
attività.
I risultati presentati nella relazione dovrebbero contribuire al benchmarking
e alla valutazione del modo in cui la diffusione delle TIC può potenziare e rafforzare ulteriormente la competitività
delle imprese europee.
Per ulteriori informazioni, visitare il sito:
http://www.ebusiness-watch.org/marketwatch/
resources/resources.htm
Sulla base della relazione “e-Business W@tch”
RCN 20838
La CE adotta una nuova
legislazione per
promuovere i prodotti
ecologici
La CE europea ha adottato una proposta di direttiva volta a promuovere un
approccio ecologico alla progettazione
dei prodotti a consumo energetico, che
secondo le previsioni, contribuirà significativamente allo sviluppo sostenibile.
Il cosiddetto ecodesign consiste nel tener conto degli aspetti ambientali in
fase di progettazione dei prodotti, al
fine di migliorarne le prestazioni ecologiche lungo l’intero ciclo di vita. Fra
gli aspetti più importanti di quest’approccio
figurano
il
consumo
energetico, la produzione di rifiuti, il
consumo idrico e l’utilizzo di risorse
naturali.
© PhotoDisc
Il commissario per le Imprese e la Società dell’informazione Erkki Liikanen
ha affermato: “Grazie a questa direttiva, i prodotti a consumo energetico potranno offrire prestazioni migliori in
termini d’impatto ambientale, senza intaccarne la funzionalità o la libera circolazione nel mercato dell’UE. Si tratta
di un importante contributo allo sviluppo sostenibile”.
In questa fase, la CE non intende imporre l’applicazione dei criteri
dell’ecodesign a tutti i prodotti che consumano energia, ma piuttosto a quelli
che mostrano un sufficiente potenziale di miglioramento ambientale.
L’applicazione di tali misure a livello europeo, sostiene la CE, offre il vantaggio di evitare l’adozione da parte delle
autorità nazionali di politiche non coordinate che, a lungo termine, potrebbero danneggiare l’ambiente e ostacolare la libera circolazione delle merci.
Per esempio, l’eliminazione del mercurio dalle lampadine, sebbene
auspicabile, potrebbe tradursi in un
aumento del consumo energetico, con
ripercussioni negative su tutto l’ambiente.
La CE auspica che i produttori e le altre
parti interessate partecipino attivamente al processo decisionale, poiché intende creare un quadro che non ostacoli la capacità innovativa e d’iniziativa
dei progettisti di prodotto.
Alla CE preme soprattutto evidenziare
i potenziali benefici delle misure proposte: da un lato, i consumatori e le imprese potranno beneficiare di prodotti
migliori e di un ambiente più sano e,
dall’altro, l’utilizzo più razionale delle
risorse e un miglior accesso a un mercato unico allargato rafforzerà la
competitività economica.
Per ulteriori informazioni, visitare il sito:
http://www.europa.eu.int/comm/enterprise/
eco_design/index.htm
Sulla base del documento: IP/03/1223
RCN 20872
CORDIS FOCUS - NUMERO 229
21
Varie
La CE chiede all’ESA di studiare la fattibilità di
un sistema di pedaggio stradale paneuropeo
L’UE ha incaricato l’Ag
enzia spaziale europea (ESA) d’analizzare la ffattibilità
attibilità dell’applicazione della tecnologia satellitare per realizl’Agenzia
zare un sistema di pedaggio stradale paneuropeo.
tedesco: si tratta di un sistema di
telepedaggio per automezzi pesanti che
utilizza il Sistema di posizionamento globale (GPS) statunitense. Con l’applicazione di queste nuove tariffe, il governo tedesco auspica di raccogliere circa € 650
milioni ogni anno.
L’impiego della tecnologia satellitare si
basa sull’obiettivo di ripartire più equamente i costi di monitoraggio, imponendo pedaggi e premi assicurativi più elevati agli
utenti che percorrono le strade con maggiore frequenza. Oltre allo studio di
fattibilità, attualmente si sta conducendo
una dimostrazione del concetto di pedaggio virtuale nell’area della grande Lisbona.
La ricerca fa seguito a una proposta pubblicata dalla CE nell’aprile 2003 che raccomanda, entro il 2010, il pagamento dei pedaggi
in forma elettronica per tutti i proprietari di
veicoli. Secondo tale documento, i veicoli
dovranno essere dotati di una scatola nera
localizzabile dai satelliti, che forniranno informazioni sulle distanze percorse, sulla
categoria di strade utilizzate e sul periodo
in cui si effettua lo spostamento.
Istituito un nuovo premio
per promuovere la prossima
generazione di scienziati
Nel riconoscere la necessità di formare la
prossima generazione di scienziati,
EuroHORCS, l’associazione che riunisce
i direttori delle organizzazioni di ricerca
dell’UE, ha istituito, in collaborazione con
la Fondazione europea della scienza (FES),
un nuovo premio europeo rivolto ai giovani ricercatori di talento.
Secondo i dati forniti dalla CE, nel corso
dei prossimi sette anni l’UE dovrà produrre 100.000 ricercatori in più ogni anno, oltre agli scienziati necessari per sostituire i
colleghi che andranno presto in pensione.
L’obiettivo dei premi EURYI (European
Young Investigator) sarà quello di sostenere i giovani ricercatori di talento provenienti da tutto il mondo e di consentire
loro di lavorare in un contesto europeo,
con l’obiettivo di sviluppare la scienza in
Europa e di costituire la prossima generazione d’illustri scienziati europei.
I premi garantiranno un finanziamento
per un periodo di 5 anni a giovani scienziati in possesso d’idee originali o rivoluzionarie di livello scientifico elevato, potenzialmente in grado di migliorare la
competitività della ricerca europea sulla
scena internazionale. Si auspica, inoltre,
che questo premio contribuisca a promuovere la ricerca innovativa, le attività relative a problemi scientifici nuovi e le
metodologie avanzate.
22
CORDIS FOCUS - NUMERO 229
© Biblioteca audiovisiva, Comunità europee
Tuttavia, un sistema di pedaggio
paneuropeo dovrebbe basarsi idealmente su Galileo, il sistema di navigazione
satellitare europeo che, secondo le previsioni, sarà operativo entro il 2008.
I proponenti della formula “pay for use”
ritengono che tale soluzione comporterebbe la riduzione delle congestioni e dei
costi per le infrastrutture. Mentre si attendono i risultati della ricerca condotta
dall’ESA, i sostenitori dell’iniziativa stanno monitorando un nuovo programma
Per ulteriori informazioni su Galileo, visitare il
sito:
Per ulteriori informazioni, visitare il sito:
Il primo successo del gruppo di lavoro è arrivato nel 1997, quando la cometa Hale-Bopp
passò a 194 milioni di km di distanza dalla
Terra. Per analizzare la composizione chimica del corpo celeste, gli scienziati si basarono sulle osservazioni effettuate dal telescopio ottico nordico delle Canarie e scoprirono, con sorpresa, concentrazioni di un
isotopo pesante d’azoto troppo elevate per
ipotizzarne l’origine da molecole semplici.
http://www.esf.org/medias/section_5/83/
CfPFinalVersion20031109.pdf
Sulla base d’informazioni fornite dalla
Fondazione europea della scienza
RCN 20892
Da una ricerca europea
emerge il ruolo
fondamentale delle comete
nella comparsa della vita
Un gruppo internazionale d’astronomi ha
confermato la presenza di molecole organiche complesse nella composizione
chimica di due comete, avvalorando la
teoria secondo la quale le comete avrebbero svolto un ruolo fondamentale nella
comparsa della vita sulla T
er
ra.
Ter
erra.
La ricerca è stata svolta da scienziati provenienti da Finlandia, Francia e Paesi Bassi, con il coordinamento di un gruppo di
lavoro dell’Università di Liegi (Belgio).
Nelle prime fasi d’esistenza del nostro sistema solare, i pianeti appena formati furono bombardati da comete con nuclei
composti da ghiaccio e polveri. Per decenni, molti scienziati avevano ipotizzato
che l’acqua e le altre molecole organiche
necessarie per la comparsa della vita sulla Terra si fossero originate proprio in seguito a tali impatti. Inoltre, si riteneva che
le comete sfuggite alla collisione e sopravvissute fino al giorno d’oggi avrebbero potuto fornire un quadro chiaro delle condizioni fisico-chimiche prevalenti
circa 4,6 miliardi di anni fa.
http://www.esa.int/export/esaSA/
GGGMX650NDC_navigation_0.html
Sulla base d’informazioni fornite dall’ESA
RCN 20890
Questa scoperta evidenziò la presenza di
materiale organico complesso nella cometa ma, per essere certi di tale conclusione,
gli astronomi avrebbero dovuto condurre
ulteriori osservazioni allo scopo di convalidare la teoria. Fu necessario attendere fino
all’autunno del 2002, prima che riapparisse
in cielo una cometa tanto brillante da consentire misurazioni precise.
Utilizzando uno degli strumenti del più
grande telescopio al mondo (VLT), installato in Cile, i ricercatori sono riusciti a confermare la presenza di molecole organiche complesse nella cometa LINEAR WM1.
Si prevede che il lavoro di questo gruppo
aprirà nuovi orizzonti nello studio delle
comete. In buona sostanza, se in passato
si credeva che questi corpi celesti fossero forieri di sconfitte in battaglia e catastrofi sulla Terra, potrebbe emergere che,
in realtà, portarono qualcosa decisamente meno funesta: la vita.
Sulla base d’informazioni fornite dall’Università di
Liegi
RCN 20883
22 SETTEMBRE 2003
Varie
Mangimi più sicuri per i
porcellini in Europa
Mentre, a livello europeo, continua il dibattito sull’eventualità di vietare l’integrazione d’antibiotici nei mangimi
zootecnici, un progetto Eureka ha sviluppato per i porcellini un mangime sano di
semplice produzione.
La somministrazione d’antibiotici ha un
effetto positivo sulla salute e sulla crescita dei suini, tanto che gli allevatori potrebbero essere riluttanti a modificare le
loro pratiche. Tuttavia, le crescenti preoccupazioni sulla resistenza dei batteri agli
antibiotici, in particolare a quelli impiegati nella medicina umana, inducono a pensare che potrebbero restare ben poche
alternative. I partner del progetto “antibiotici nei mangimi” hanno considerato
questi problemi impegnandosi nella ricerca di un mangime alternativo.
“Escludere gli antibiotici comporta il rischio dimostrato d’indebolire la salute,
per esempio d’aumentare la diarrea e le
perdite di porcellini. Per questo motivo è
stato importante sviluppare alternative
agli antibiotici che possano ridurre al minimo tali problemi”, ha dichiarato la coordinatrice del progetto Annemarie
Dirkzwager dell’Istituto olandese per la
nutrizione animale De Schothorst.
I partner, provenienti da sette Paesi europei, hanno valutato gli integratori alimentari e la composizione di vari mangimi per comprendere meglio i processi
che hanno luogo nell’intestino dei porcellini dopo lo slattamento.
L’esecuzione di prove in vitro ha consentito di chiarire il funzionamento dell’intestino dei porcellini. Tali prove hanno dimostrato che alcuni acidi organici esplicano un’azione positiva sulla crescita e sul
miglioramento delle condizioni intestinali.
I nuovi integratori così prodotti rafforzano i processi intestinali e neutralizzano
gli effetti negativi dovuti alla mancanza
d’antibiotici. Queste alternative sono già
in uso presso i produttori di mangimi e
sono state adottate da alcuni allevatori.
22 SETTEMBRE 2003
Per ulteriori informazioni, visitare il sito:
http://www.eureka.be/ifs/files/ifs/jsp-bin/eureka/
ifs/jsps/publicShowcase.jsp?fileToInclude=
ProjectProfile.jsp?docid=1989571
Sulla base d’informazioni fornite da Eureka
RCN 20862
Le industrie aerospaziali
europee chiedono maggiori
investimenti pubblici
in R&S
“Gli investimenti che destiniamo oggi alla
R&S costituiscono la base della nostra industria tra 15 o 20 anni”
anni”,, ha dichiarato
Bengt Halse, presidente dell’Associazione europea delle industrie aerospaziali
(AECMA), in un appello che ha rivolto il 4
settembre al settore pubblico europeo
perché eguagli le spese del governo statunitense.
Ripercorrendo l’andamento dell’industria
aerospaziale europea nell’ultimo anno, il
Dott. Halse ha comunicato notizie sia positive che negative per il settore. I dati finanziari dimostrano che il settore si sta
ancora riprendendo dagli eventi dell’11
settembre 2001, ma indicano altresì che il
2002 è stato il secondo miglior anno in assoluto per l’industria aerospaziale europea.
Gli investimenti nella ricerca e sviluppo
(R&S) sono rimasti elevati nel 2002, raggiungendo il 13,9% del fatturato, ma il
Dott. Halse ha deplorato la continua riduzione del contributo pubblico, nonostante il settore abbia riconosciuto l’importanza della R&S e, di conseguenza, incrementato la spesa.
“Questo è un motivo di grande preoccupazione”, ha dichiarato il Dott. Halse. “Non
è un mistero che il governo statunitense
investa quasi il triplo rispetto al contributo destinato dalle istituzioni europee alla
R&S nel settore aerospaziale. Se desideriamo competere sullo stesso piano, l’Europa deve disporre d’investimenti istituzionali equivalenti a condizioni analoghe”.
Tuttavia il Dott. Halse ha accolto positivamente due nuove iniziative in materia di
sicurezza e difesa, che svolgeranno entrambe un ruolo rilevante nella ricerca.
La prima propone un’agenzia europea
per gli armamenti, la ricerca e la difesa,
ed è emersa durante l’attività svolta dalla
Convenzione europea incaricata di stilare la costituzione dell’UE. La seconda è
un’iniziativa avanzata dalla CE per lanciare un programma di ricerca sulla sicurezza. Si prevede che i progetti pilota inizieranno nel 2004.
Il Dott. Halse ha affermato che la spesa
pubblica contenuta è una caratteristica
dell’industria spaziale europea e si combina alla vulnerabilità dovuta al crollo del
mercato delle telecomunicazioni, che non
è stato avvertito con la stessa intensità negli Stati Uniti. “La nostra industria è altamente esposta agli ordini commerciali
ciclici. In Europa manca un mercato istituzionale. Negli Stati Uniti il mercato governativo per il settore spaziale ha proporzioni pari a sei volte quello europeo. Pertanto, in Europa vi è urgente necessità di una
politica spaziale concreta e unificata”.
Sulla base d’informazioni fornite dall’AECMA
RCN 20857
Vedere anche “Gli eurodeputati chiedono all’Europa di eguagliare la spesa
degli USA nell’industria spaziale”, a
pag. 19
EUROCHAMBRES sostiene
l’imprenditorialità
femminile con una
rete specifica
EUROCHAMBRES, l’Associazione delle
camere di commercio europee, ha lanciato il 10 settembre, presso la sede del
PE, una rete volta a sostenere l’imprenditorialità femminile in Europa.
Lo scopo della rete è costituire una piattaforma europea d’informazione per promuovere i diritti alle pari opportunità, i
pareri e gli interessi professionali delle
donne, nell’intento d’accrescere la loro
partecipazione al mondo aziendale e accelerare il processo imprenditoriale.
Anche se le imprenditrici costituiscono un
segmento in rapida crescita della popolazione attiva, le statistiche del 2000 indicano
che la percentuale di lavoratrici autonome
è ancora relativamente bassa, pari a solo
l’8% del totale di donne occupate, di cui
solo il 3% nella categoria “imprenditori”.
Nel discorso tenuto in occasione del lancio
della
rete,
il
Presidente
d’EUROCHAMBRES, Christoph Leitl, ha
osservato che le attività imprenditoriali
femminili e la migliore integrazione delle donne nel mondo del lavoro costituiscono fattori essenziali per accrescere la
competitività dell’UE in linea con l’obiettivo di Lisbona, ossia fare dell’Europa l’economia basata sulla conoscenza più
competitiva del mondo entro il 2010.
“Vista la dura competizione internazionale che l’Europa deve affrontare, dobbiamo assolutamente attingere dall’elevato potenziale di qualifiche e di know-
CORDIS FOCUS - NUMERO 229
23
Varie
ricerca, che costituirà la base della successiva legislazione in materia. I particolari sulla questione saranno resi noti dal
governo prima della fine del mese.
Nel suo intervento, Barroso ha fornito scarsi indizi sulla posizione che adotterà il suo
governo in ultima analisi, affermando: “Alcuni, nel nome della scienza, preferirebbero autorizzare qualsiasi scoperta; altri,
nel nome dell’etica, preferirebbero vietare tutto. [Il consiglio] deve trovare un equilibrio in merito alla questione”.
© PhotoDisc
how offerto dalle donne e, in particolare,
dalle imprenditrici”, ha ammonito Leitl.
Questo punto è stato ripreso dal commissario europeo per le Imprese e la Società
dell’informazione Erkki Liikanen, il quale
ha rilevato: “Se l’Europa intende diventare
più competitiva com’è stato convenuto a
Lisbona, ci occorrono più imprenditori e
soprattutto più imprenditrici. All’inizio dell’anno, abbiamo pubblicato un Libro verde
sull’imprenditorialità in Europa. Alle
imprenditrici è dedicata una parte importante di questo documento politico e mi
impegnerò a fondo perché siano prese in
considerazione anche dal piano d’azione
che farà seguito al Libro verde”.
Dal canto suo, la nuova rete raccoglierà
dalle Camere di commercio europee gli
esempi di miglior prassi riscontrati nei
servizi a sostegno delle donne professioniste e imprenditrici, allo scopo di definire un programma di sviluppo per il 2004.
Per ulteriori informazioni su EUROCHAMBRES,
visitare il sito:
http://www.eurochambres.be/
Sulla base d’informazioni fornite da
EUROCHAMBRES
RCN 20891
Il Consiglio portoghese di
bioetica dovrà esprimersi
in merito all’utilizzo degli
embrioni umani nella
ricerca
Dopo un rinvio di circa due anni, il primo
ministro portoghese Durão Barroso ha
nominato, nel corso di una cerimonia che
si è svolta il 4 settembre, i 21 nuovi membri del Consiglio nazionale d’etica per le
scienze della vita.
La prima sfida che dovranno affrontare i
nuovi membri del consiglio, ha dichiarato
Barroso, sarà di raggiungere una posizione sull’impiego d’embrioni umani nella
24
CORDIS FOCUS - NUMERO 229
La presidente del nuovo consiglio, Paula
Martinho Da Silva, nel riconoscere che in
Portogallo c’è stata una forte richiesta di
pareri su questioni di bioetica durante il
periodo compreso tra l’istituzione del
consiglio e l’insediamento dei suoi membri, ha affermato: “Esistono certamente
richieste di pareri alle quali dobbiamo dare
una risposta”.
Sulla base d’informazioni diffuse da fonti stampa
RCN 20848
Il lancio di microsatelliti
apre una nuova era nel
monitoraggio delle
catastrofi
Il lancio di tre nuovi microsatelliti nell’ambito di un progetto che vede coinvolti
par
tner di Regno Unito, Alg
eria, T
urchia,
partner
Algeria,
Turchia,
Nigeria and Cina, è destinato a cambiare
il sistema di monitoraggio delle catastrofi
naturali e provocate dall’uomo.
Il
DMC
(“Disaster
Monitoring
Constellation”) è il primo gruppo di satelliti dedicato al monitoraggio delle catastrofi dallo spazio. I tre satelliti, del peso
di 100 kg, saranno lanciati dalla Russia settentrionale il 26 settembre, in modo da
garantire la copertura di Nigeria, Turchia
e Regno Unito, e andranno a raggiungere il primo satellite DMC, lanciato per
monitorare l’Algeria nel novembre 2002.
Quando l’intero gruppo di satelliti (5 in
totale) sarà in posizione, potrà trasmettere ogni giorno immagini da qualsiasi parte del mondo e consentirà di ripassare
più volte su uno stesso punto. Nonostante ciascun satellite abbia il suo gestore e
funzioni in modo indipendente, l’intero
gruppo è stato progettato per essere utilizzato in caso di necessità come singolo
strumento coordinato.
I satelliti sono stati sviluppati da un’azienda
del Regno Unito, la Surrey Satellite
Technology Ltd (SSTL). Il Professor Martin
Sweeting, direttore generale di SSTL, ha
dichiarato: “Il DMC rappresenta un approccio moderno alle missioni spaziali e prepa-
ra il terreno per l’utilizzo di altri gruppi di
piccoli satelliti in una vasta gamma d’applicazioni”.
Il ministro della Scienza britannico, Lord
Sainsbury, ha aggiunto: “Il DMC rappresenta
uno strumento importante per contribuire
a limitare in tutto il mondo gli effetti delle
catastrofi naturali e provocate dall’uomo.
Trasmettendo immagini quasi in tempo reale, il dispositivo fornirà informazioni e migliorerà le operazioni di soccorso, consentendo ai servizi d’assistenza d’indirizzare i
soccorsi primari verso le zone colpite”.
Sulla base d’informazioni fornite dal ministero
britannico dell’Industria e del Commercio
RCN 20878
La BEI attua un programma
innovativo per le PMI
siriane
La Banca europea per gli investimenti (BEI)
ha annunciato l’intenzione di erogare un
prestito di € 40 milioni alla Repubblica araba siriana, per attuare un programma finanziario innovativo a sostegno delle piccole e medie imprese (PMI) della regione.
Il programma, che costituisce la prima iniziativa della BEI a favore del settore privato
in Siria, è finanziato nell’ambito del “Fondo
euromediterraneo d’investimento e di
partenariato (FEMIP)” messo in atto di recente dall’istituto. Una delle principali priorità del FEMIP è promuovere lo sviluppo
del settore privato, specialmente tra le PMI,
e sostenere i progetti che contribuiscono
ad attuare la necessaria infrastruttura economica, nonché i programmi sanitari e educativi per la regione.
Nel commentare l’annuncio, il vicepresidente della BEI Philippe de Fontaine
Vive ha dichiarato: “Sono particolarmente
lieto di sottoscrivere quest’iniziativa
innovativa, perché sono certo che promuoverà le riforme nel settore del mercato,
offrendo un’occasione concreta per rafforzare le competenze nella moderna prassi
bancaria. [...] Con il sostegno dell’UE e la
sinergia degli operatori del settore privato,
il Paese può prepararsi al meglio per realizzare una zona di libero scambio nella regione del Mediterraneo entro il 2010".
Nello specifico, il nuovo programma prevede l’erogazione di finanziamenti per sostenere le PMI che intendono realizzare
progetti nei seguenti settori: industria, servizi, turismo, sanità e formazione.
Per ulteriori informazioni sul FEMIP, visitare il sito:
http://www.eib.org/lending/med/en/index.htm
Sulla base d’informazioni fornite dalla BEI
RCN 20884
22 SETTEMBRE 2003
Manifestazioni
Workshop sulla gestione
finanziaria nell’ambito
del 6PQ
Sulla base di un annuncio della manifestazione
RCN 20864
Amburgo (Germania), 14 ottobre 2003
Il 14 ottobre si svolgerà ad Amburgo (Germania) un workshop sulla gestione finanziaria nell’ambito del 6PQ
6PQ..
Il 6PQ opererà sulla base di nuovi principi
di gestione finanziaria, ampiamente descritti in un documento. Il workshop presenterà ai partecipanti questi nuovi principi finanziari ed esplorerà, attraverso una
serie d’esercizi, il loro funzionamento
pratico, sia a livello dei progetti sia a livello delle organizzazioni partecipanti.
Per ulteriori informazioni, visitare il sito:
http://www.singleimage.co.uk/
FinancialManagement14Oct03.doc
Sulla base di un annuncio della manifestazione
RCN 20893
Workshop europeo sulla
ricerca di forme di vita su
Marte
Madrid (Spagna),
18-20 novembre 2003
L’ A s s o c i a z i o n e
europea
d’eso/
astrobiologia e il Centro astrobiologico
spagnolo stanno organizzando congiuntamente un workshop dedicato alle possibilità di vita su Marte, che si svolgerà dal
18 al 20 novembre a Madrid (Spagna).
Gli obiettivi del workshop sono i seguenti:
■
■
Piattaforme basate sul
web per agevolare la
comunicazione tra i
consorzi del 6PQ
■
Bruxelles (Belgio), 8 ottobre 2003
L’8 ottobre si sv
olg
erà a Brux
elles un
svolg
olgerà
Bruxelles
workshop dedicato alle piattaforme basate sul web per i progetti integrati e le
reti di eccellenza nell’ambito del 6PQ
6PQ..
La manifestazione si concentrerà sull’applicazione efficace di piattaforme basate
sul web per gestire la comunicazione e la
condivisione delle informazioni tra i consorzi di progetto. Tale soluzione potrebbe essere impiegata anche per gestire il
flusso di conoscenze generate dai progetti e per assicurarne una più ampia divulgazione.
Il workshop tratterà i seguenti temi principali:
■
il contributo significativo che gli
strumenti basati sul web possono
apportare alla gestione e all’impatto
delle reti d’eccellenza e dei progetti
integrati del 6PQ;
■
la funzionalità richiesta per le piattaforme basate sul web nei progetti del
6PQ;
■
un esame degli strumenti basati sul
web attualmente disponibili e una
dimostrazione del sistema sviluppato.
■
■
Individuare le opportunità che
consentono d’aumentare il livello dei
finanziamenti e la sensibilizzazione
pubblica nei confronti della scienza
botanica;
■
rafforzare la cooperazione e la
commercializzazione in un’UE in
espansione;
■
individuare le opportunità per una
cooperazione interregionale rafforzata.
Tali temi saranno discussi da diversi esperti
e da relatori in rappresentanza della CE.
Per ulteriori informazioni, rivolgersi a:
promuovere la cooperazione fra gli
scienziati e i gruppi di ricerca di varie
discipline, quali la planetologia, la
geologia, la biofisica, la genetica e la
robotica;
oppure a: [email protected]
riunire gli scienziati, gli ingegneri che
progettano vettori spaziali e i partner
industriali allo scopo di pianificare le
future missioni su Marte;
presentare al pubblico i vantaggi
scientifici, tecnici, industriali e filosofici di tali attività.
Il workshop sarà organizzato sotto forma
di forum, al fine di moltiplicare le opportunità
di
svolgere
discussioni
interdisciplinari e innovative.
Per ulteriori informazioni, visitare il sito:
http://www.cab.inta.es
Sulla base di un annuncio della manifestazione
RCN 20895
Seminario sul contributo
della ricerca agronomica
alla competitività europea
Bruxelles (Belgio), 28 ottobre 2003
Scotland Europa e l’Istituto di ricerca sulle colture scozzese organizzeranno, il 28
ottobre a Bruxelles, un seminario sul ruolo svolto dalla scienza delle piante e dalla
ricerca agronomica nel contribuire alla
competitività e alla sostenibilità in Europa.
Tel: +44 1223 448150
■
22 SETTEMBRE 2003
Quali sono le principali forze motrici
future in questo settore di ricerca?
[email protected]
VBN
Kate Rogerson
■
presentare le conoscenze acquisite di
recente sul pianeta Marte;
Fra i principali temi che saranno affrontati durante il convegno figurano i seguenti:
Per ulteriori informazioni, rivolgersi a:
così scarsa considerazione in Europa e
cosa si può fare per porvi rimedio?
E-mail: [email protected]
Perché la scienza delle piante e la
ricerca agronomica ottengono una
oppure a: [email protected]
Per consultare la bozza del programma del
seminario, visitare il sito:
http://www.scotlandeuropa.com/DOWNLOAD/
ph%20SCRIpublic%20prog.doc
Sulla base di un annuncio della manifestazione
RCN 20879
Conferenza europea sulle
applicazioni dell’analisi di
superficie e di interfaccia
Berlino (Germania), 5-10 ottobre 2003
Dal 5 al 10 ottobre si svolgerà a Berlino
(Germania) una conferenza europea sulle applicazioni dell’analisi di superficie e
d’interfaccia.
L’obiettivo principale della conferenza è
riunire scienziati dei settori industriale,
accademico e governativo, unitamente ai
fornitori d’apparecchiature d’analisi di
superficie, per discutere gli sviluppi più
recenti della ricerca e del mercato nel
settore dell’analisi di superficie e
d’interfaccia.
Il programma scientifico comprende relazioni plenarie e programmatiche e presentazioni orali suddivise in due sessioni
parallele su alcuni dei seguenti argomenti:
■
adesione;
■
biomateriali;
■
materiali catalitici;
■
materiali compositi;
■
corrosione;
■
interpretazione e quantificazione di
dati;
CORDIS FOCUS - NUMERO 229
25
Manifestazioni
■
depth profiling (analisi degli strati più
interni);
■
studi ambientali;
■
vetro e ceramica.
una rassegna commerciale che si rivolgerà agli sviluppatori industriali DAMS, ai professionisti delle TI e agli utenti d’organizzazioni specializzate nell’archiviazione e
nella documentazione.
Per ulteriori informazioni, visitare il sito:
Per ulteriori informazioni, visitare il sito:
http://www.ecasia03.bam.de/index.htm
http://www.collate.de/workshop.html
Sulla base di un annuncio della manifestazione
Sulla base di un annuncio della manifestazione
RCN 20880
RCN 20885
Tecnologia nucleare,
meeting annuale
Düsseldorf (Germania),
25-27 maggio 2004
“La conoscenza come bene
pubblico comune”,
convegno internazionale
Di fronte alla crescente necessità di redigere i programmi in inglese, il forum valuterà la situazione attuale e le tendenze
per quanto riguarda il regime linguistico
nell’istruzione superiore europea, riflettendo sui valori in pericolo e su come
questi ultimi dovrebbero orientare le politiche in questo settore, se a livello di facoltà, università, governi o istituzioni europee.
Per ulteriori informazioni, rivolgersi a:
Fondation universitaire,
rue d’Egmont 11,
Bruxelles 1000
Torino (Italia), 17-18 novembre 2003
Tel: +32 2 545 04 20
Fax: +32 2 513 64 11
Il meeting annuale sulla tecnologia nucleare si svolgerà a Düsseldorf (Germania) dal 25 al 27 maggio 2004.
Nel corso della manifestazione, alla quale
sono attese un migliaio di persone, saranno presentati circa 200 articoli da parte di
ricercatori, rappresentanti dell’industria
e politici. Saranno inoltre organizzati degli incontri per le imprese.
CSI-Piemonte sta organizzando per il 17
e 18 nov
embre a T
orino un conv
egno inconvegno
novembre
Torino
ternazionale dal titolo “La conoscenza
come bene pubblico comune: software,
dati, saperi”
saperi”..
I lavori si focalizzeranno sui seguenti quesiti:
■
Quali sono gli ostacoli che impediscono il libero accesso al sempre crescente patrimonio della conoscenza?
■
Quali sono le strategie capaci di
conciliare diritto alla privacy e alla
sicurezza e pressione del mercato per
la tutela della proprietà dell’informazione (brevetti, licenze, copyright,
ecc.)?
Per ulteriori informazioni, visitare il sito:
http://www.jahrestagung-kerntechnik.de
Sulla base di un annuncio della manifestazione
RCN 20888
Workshop sulle innovazioni
nella gestione dei
contenuti digitali
Darmstadt (Germania),
6-8 ottobre 2003
L’Istituto FFraunhof
raunhof
er per i sistemi di pubraunhofer
blicazione e d’informazione organizzerà
dal 6 all’8 ottobre a Darmstadt (Germania) un workshop sulle innovazioni nella
gestione dei contenuti digitali.
Mai come oggi, le istituzioni d’archiviazione e i centri di documentazione
hanno avuto l’esigenza di controllare e
gestire in maniera efficace i contenuti digitali in loro possesso. Dal momento che
le risorse sono sempre più spesso create
e archiviate esclusivamente in formato
digitale, la gestione e il monitoraggio di
questi preziosi contenuti lungo tutta la loro
durata sono diventati fondamentali.
Il workshop sarà suddiviso in due parti distinte: un simposio di ricerca nel quale saranno presentate le nuove tecnologie da
una prospettiva scientifica, che si rivolgerà principalmente ai ricercatori nelle TI,
agli sviluppatori universitari e agli scienziati dell’informazione contenuta in archivi, biblioteche, musei e centri di documentazione. Questo simposio sarà seguito da
26
CORDIS FOCUS - NUMERO 229
La manifestazione si rivolge alle aziende,
alle agenzie governative e agli esperti
nelle TIC.
Per ulteriori informazioni, visitare il sito:
http://www.csi.it/opensource_eng
Sulla base di un annuncio della manifestazione
RCN 20874
Forum sull’etica dell’uso
dell’inglese nell’istruzione
superiore
Bruxelles (Belgio), 16 ottobre 2003
La Fondazione universitaria del Belgio,
sotto il patrocinio dei commissari europei per la Ricerca, Philippe Busquin, e per
l’Istruzione e la Cultura, Viviane Reding,
sta organizzando un forum dal titolo “Go
English? What language for higher
education in 21st centur
y Europe”
century
Europe”,, che
affronterà il diffuso utilizzo dell’inglese
nell’istruzione superiore. Il forum si svolgerà il 16 ottobre a Bruxelles.
L’inglese è diventata la lingua non ufficiale delle pubblicazioni scientifiche di tutto
il mondo, nonostante gli studenti di qualsiasi livello continuino a seguire le lezioni
nella propria lingua madre.
E-mail: [email protected]
http://www.fondationuniversitaire.be/en/
forum2.php
Sulla base di un annuncio della manifestazione
RCN 20886
Analisi bibliometrica nella
scienza e nella ricerca:
applicazioni, vantaggi
e limiti
Jülich (Germania), 5-7 novembre 2003
Dal 5 al 7 novembre si svolgerà a Jülich
(Germania) una conferenza internazionale sull’analisi bibliometrica nella scienza e
nella ricerca.
La bibliometria serve a ottenere indicatori di performance, così da generare un
campo di tensione tra tutte le discipline
di ricerca, le scienze dell’informazione,
le scienze di gestione e la politica della
ricerca.
Nell’ambito della concessione di fondi
orientati verso le performance, i decisori
hanno sempre più bisogno di cifre sulla
qualità e sulla quantità dei dati scientifici.
La bibliometria è perciò lo strumento adatto per misurare e fornire questo tipo di
dati.
La conferenza cercherà di rispondere alle
preoccupazioni di:
■
scienziati;
■
responsabili delle politiche scientifiche;
■
direttori scientifici;
■
specialisti dell’informazione;
■
esperti in analisi bibliometrica.
Per ulteriori informazioni, visitare il sito:
http://www.fz-juelich.de/zb/Termine/Bibliometrie
Sulla base di un annuncio della manifestazione
RCN 20887
22 SETTEMBRE 2003
CORDIS sul Web
Un servizio d’orientamento spiega
le funzionalità di CORDIS
CORDIS, il servizio d’informazione in materia di ricerca e sviluppo della CE presenta una nuova interfaccia-guida per facilitare la
comprensione dell’ampia gamma d’informazioni disponibili nei suoi servizi principali.
Il nuovo servizio è stato riorganizzato per
far conoscere CORDIS ai nuovi utenti e
aiutare gli utenti abituali a meglio comprendere l’ampia gamma di notizie contenute nel sito.
Disponibile in inglese, francese, tedesco,
italiano e spagnolo, l’interfaccia-guida offre una panoramica dei servizi CORDIS
dedicati al 6PQ e al SER, nonché all’attualità, alla politica dell’innovazione e al Mercato della tecnologia.
Le pagine mettono in luce i modi migliori
per essere regolarmente informati sui più
recenti sviluppi di CORDIS (CORDIS
Express e Novità) e offrono l’accesso a
una funzione di ricerca avanzata. Nella
sezione “Link utili” gli utenti troveranno
collegamenti verso i siti delle istituzioni
europee, dei ministri degli Stati membri
e delle organizzazioni internazionali che
operano nel settore della ricerca e dell’innovazione.
Infine, il servizio d’orientamento presenta vari opuscoli CORDIS e altro materiale
promozionale, che possono essere scaricati o inviati agli utenti per posta.
http://www.cordis.lu/guidance/
Sulla base d’informazioni diffuse dal prestatore
del servizio
RCN 20867
Altri argomenti in linea
Manifestazioni
4° conferenza internazionale
“eForesee”
Il 13 e 14 novembre si svolgerà a Corinthia San Gorg
(Malta) la 4° conferenza internazionale dedicata al
progetto “eForesee” finanziato dall’UE. RCN 20894
Meeting internazionale sulla fisica
applicata
Un meeting internazionale sulla fisica applicata si
svolgerà dal 13 al 18 ottobre a Badajoz in Spagna.
RCN 20873
Ecologia senza frontiere: le sfide
ambientali in Europa
La società britannica d’ecologia terrà il suo simposio
annuale dal 5 al 7 aprile 2004 a Exeter (Regno Unito).
RCN 20865
Forum EUROSAFE 2003
Il Forum EUROSAFE 2003 si svolgerà il 25 e 26 novembre a Parigi (Francia) e quest’anno verterà sulle sfide
nucleari nel contesto dell’allargamento. RCN 20840
Regno Unito, incontri sul collegamento
in rete della neuroscienza e
dell’ingegneria tissutale
Il dipartimento del governo britannico per il Commercio e l’Industria, in associazione con il Punto di contatto nazionale del Regno Unito per le piccole e medie
imprese (PMI) Beta Technology, organizzerà due incontri di mezza giornata per il collegamento in rete
della neuroscienza e dell’ingegneria tissutale.
RCN 20839
Conferenza per le start-up del
settore delle scienze biologiche
Il 2 ottobre si svolgerà a Groninga (Paesi Bassi) una
conferenza internazionale intitolata “Science to the
Market” rivolta alle aziende start-up nel settore delle
scienze biologiche.
RCN 20833
“Nanofair 2003”, simposio
internazionale sulle nanotecnologie
Il 20 e 21 novembre si svolgerà a Dresda (Germania) il
2° forum nazionale sulle nanotecnologie “Nanofair
2003”.
RCN 20900
Conferenza europea sulla
coesistenza
L’Istituto danese per le scienze agrarie sta organizzando per il 13 e 14 novembre a Helsingør (Danimarca) la 1° conferenza europea sulla coesistenza di colture geneticamente modificate (GM) e colture convenzionali e biologiche.
RCN 20901
6° congresso internazionale sulla
catalisi e il controllo
dell’inquinamento automobilistico
Dal 22 al 24 ottobre si svolgerà a Bruxelles il 6° congresso internazionale sulla catalisi e il controllo dell’inquinamento automobilistico.
RCN 20902
Festival delle tecniche audiovisive
per promuovere l’educazione e
l’informazione sanitaria
Dal 9 al 13 marzo 2004 si svolgerà a Liegi (Belgio) il
festival internazionale del film sulla salute.
RCN 20903
RCN INDICA IL NUMERO DI RECORD DEL DATABASE DEL NOTIZIARIO RST:
HTTP://WWW.CORDIS.LU/NEWS/IT/
Digitate questo numero nella casella ricerca per visualizzare l’articolo corrispondente
22 SETTEMBRE 2003
CORDIS FOCUS - NUMERO 229
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CORDIS sul Web
Più di 220 manifestazioni d’interesse inviate dai cittadini europei nell’ambito della sezione “Scienza e società” del 6PQ sono state
pubblicate su CORDIS, il servizio d’informazione in materia di ricerca e sviluppo della CE.
Le idee di progetto sono state inviate da
persone fisiche, organismi pubblici e privati, nonché da organizzazioni del mondo
della ricerca, della società civile e dei media di 29 Paesi, in risposta all’invito della CE
europea a presentare manifestazioni d’interesse per la sezione “Scienza e società”
del 6PQ. La loro pubblicazione su CORDIS
offre agli operatori del settore “Scienza e
società” di tutt’Europa l’opportunità d’allacciare rapporti e avviare collaborazioni
su temi d’interesse comune nell’ambito
della partecipazione al 6PQ.
Sebbene l’argomento della “sensibilizzazione pubblica” abbia suscitato il maggior interesse, i temi relativi a “Scienza e
società” sono stati tutti affrontati, compresi
i pareri scientifici, la governance, l’etica, la
sensibilizzazione pubblica, i giovani e la
questione “donne e scienza”. La CE sta rivedendo il programma di lavoro “Scienza e
società” per il 2004 alla luce delle idee di
progetto pervenute e prevede il lancio di
nuovi inviti per il finanziamento dei progetti entro la fine dell’anno.
CORDIS ha creato un servizio ad hoc per
le manifestazioni d’interesse, che offre
diverse opzioni per effettuare una ricerca fra le documentazioni pervenute: per
argomento del piano d’azione “Scienza e
società”, per settore d’attività del programma di lavoro (etica, pareri scientifici
ecc.), oppure per azioni pratiche previste
(reti, conferenze, ricerche ecc.). Inoltre,
è disponibile un’opzione di ricerca per
testo libero, resa ancor più facile da una
lista di parole chiave nell’ambito di “Scienza e società” relative al finanziamento
della ricerca dell’UE.
La banca dati è totalmente integrata nel
più ampio servizio web di CORDIS dedicato a “Scienza e società”, all’interno del
quale gli utenti possono trovare notizie e
accedere a documenti, informazioni sui
partner e altre indicazioni pratiche necessarie per l’invio di proposte di progetto nell’ambito della sezione “Scienza e
società” del 6PQ.
http://fp6.cordis.lu/eoi/ss/eoi_srch.cfm
Sulla base d’informazioni fornite dal prestatore
del servizio
RCN 20843
Modulo d’abbonamento
G
RA
TU
IT
O
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SIG./SIG.RA
INDIRIZZO
LINGUA
INGLESE
FRANCESE
TEDESCO
ITALIANO
SPAGNOLO
Per modificare un abbonamento in corso, indicare il numero di registrazione: 0/.............
Per abbonarsi, compilare questo tagliando e spedirlo a: DG Imprese, Direzione Innovazione, Unità C.4, EUFO 2286, L-2920 Lussemburgo,
Fax: +352-4301-32084; E-mail: [email protected].
Il contenuto del presente bollettino è stato estratto dal database Notiziario RST di CORDIS che viene aggiornato
quotidianamente, su www.cordis.lu/news/it
© Comunità europee 2003 - Sono autorizzate le riproduzioni con citazione della fonte.
AVVISO: La Commissione delle Comunità europee e chi agisce per suo conto non sono responsabili dell’uso che può essere
fatto delle informazioni contenute nel presente documento.
Commissione delle Comunità europee, Direzione generale per le Imprese, Unità di Comunicazione e azioni di
sensibilizzazione, L-2920 Lussemburgo, fax +352-4301 32084
NB-AF-03-229-IT-C
Pubblicate su CORDIS le manifestazioni d’interesse
in materia di “Scienza e società”