CORDIS focus
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22 settembre 2003 - NUMERO 229 ISSN 1028-6810 31 gennaio 2001 .cordis.lu/news/it Questo bollettino si basa sul database CORDIS News disponibile sul Web all’indirizzo: http://www http://www.cordis.lu/news/it IN QUESTO NUMERO Busquin sostiene una maggiore sinergia tra ricerca civile e militare In un discorso al Kangaroo Group, tenuto il 9 settembre a Bruxelles, il commissario per la Ricerca Philippe Busquin ha chiesto “una migliore sinergia tra ricerca civile e militare” pagina 2 l CORDIS Community Research and Development Information Service Riuscirà un progetto dell’UE a impedire il ripetersi dei devastanti incendi boschivi di quest’anno? Il clima torrido e secco registrato quest’estate in Europa ha causato effetti disastrosi in numerosi Paesi, non ultimo il Portogallo, colpito come mai prima d’ora dagli incendi boschivi, che hanno provocato la perdita di 18 vite, la distruzione di oltre 200.000 ettari di habitat naturale e danni per circa € 1 miliardo pagina 3 Un relatore del PE sollecita la rapida attuazione del piano d’azione della CE sugli investimenti nella ricerca Un documento di lavoro parlamentare, recentemente pubblicato, ha sollecitato la rapida attuazione delle proposte avanzate nel piano d’azione della CE sugli investimenti per la ricerca in Europa pagina 5 Un progetto dell’UE sviluppa uno strumento che consente ai non vedenti l’accesso alla grafica computerizzata 3D Un progetto dell’UE ha sviluppato un nuovo modello d’interfaccia informatica che consente ai non vedenti d’accedere alle applicazioni per computer che utilizzano la grafica tridimensionale pagina 9 Il carotaggio dei ghiacci antartici porta gli scienziati europei indietro di 750.000 anni Una “carota” di ghiaccio di 3.200 metri, estratta dall’Antartico e spedita nei laboratori di tutta Europa, fornirà informazioni sulle condizioni di vita che probabilmente caratterizzarono la Terra fino a 750.000 anni or sono pagina 11 Primo piano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 Innovazione: politica e pratica . . . . . 7 Programmi in corso . . . . . . . . . . . . . 9 Bandi di gara . . . . . . . . . . . . . . . . . 14 Pubblicazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16 Politica generale . . . . . . . . . . . . . . . 17 Varie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22 Manifestazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . 25 Altri argomenti in linea . . . . . . . . . . 27 CORDIS sul Web . . . . . . . . . . . . . . 27 Secondo i vincitori dell’edizione 2002, il premio speciale IST è molto più di un semplice riconoscimento Il 2 ottobre, i 20 vincitori dell’edizione di quest ’anno del premio IST si riuniranno a Milano per la quest’anno manif estazione “IST 2003” manifestazione 2003”,, nel corso della quale saranno resi noti i prodotti insigniti con i tre premi speciali in palio. Nell’intento di fornire ai vincitori dell’attuale edizione un’idea degli interessi in gioco in quella serata, il Notiziario CORDIS ha intervistato i tre vincitori del premio speciale per l’anno 2002, chiedendo loro quali conseguenze ha sortito l’assegnazione del riconoscimento sulle vicende della loro azienda e del loro prodotto. Massimi onori La società danese Oticon ha ottenuto il primo premio nell’edizione 2002 del concorso, grazie al suo strumento acustico digitale avanzato Adapto. Peter Skade, direttore di prodotto per Adapto, ha riferito al Notiziario CORDIS che l’assegnazione del premio non sarebbe potuta giungere in un momento più propizio. “Abbiamo vinto il premio speciale IST nel periodo più adatto del ciclo di vita del prodotto, a quasi un anno dal suo lancio. Ciò ha contribuito non soltanto a consolidare la scelta di Adapto da parte delle cliniche sanitarie nostre clienti, ma ha reso altresì possibile la promozione del prodotto presso nuovi potenziali clienti”, ha affermato Skade. Il team di vendita di Adapto tende a non dilungarsi troppo nei dettagli tecnici in fase di promozione del prodotto, ha chiarito Skade, ma, dal momento che l’azienda ha conseguito un riconoscimento prestigioso che attesta l’eccellenza tecnica generale del progetto, i potenziali clienti sono certi dell’innovatività del prodotto. Inoltre, le società affiliate di Oticon hanno promosso in tutto il mondo il successo ottenuto da Adapto alla manifestazione IST, dandone un prezioso risalto sulle principali riviste commerciali statunitensi. “Dopo circa due anni il prodotto sta ottenendo ottimi risultati. Aven- do già vinto precedentemente il premio nel 1996, auspichiamo di divenire in futuro la prima azienda ad essersi aggiudicata per la terza volta il premio speciale IST”, ha concluso Skade. La società svedese Decuma ha ottenuto il secondo premio speciale nell’edizione del 2002, grazie al suo software di riconoscimento della calligrafia. Anche in questo caso, come chiarito dal direttore generale Roger Larson, il periodo d’assegnazione del premio ha avuto un’importanza determinante: “L’annuncio è giunto in un momento eccellente per noi, poiché ci trovavamo in una fase delicata delle trattative con la Sony in Giappone e l’assegnazione del premio ha certamente favorito la conclusione di questo affare”. Importante contributo alla credibilità Finora, il mercato principale di Decuma è stato quello asiatico, e l’assegnazione di un premio europeo così prestigioso ha fornito un impulso importante alle attività della società all’interno di una regione che attribuisce un elevato valore al riconoscimento che comporta la vincita di un concorso. “Inoltre, essendo una piccola impresa europea, abbiamo apprezzato la credibilità che il conseguimento di un tale premio ci ha fatto assumere agli occhi dei grandi clienti asiatici”, ha aggiunto Larson. La società Decuma reputa quasi altrettanto importante del titolo in sé stesso, l’assegnazione dei € 200.000 del premio ricevuto, che, nel suo caso, sono stati utilizzati per la promozione del prodotto ed hanno fornito un “valido aiuto”. Infine, Larson ha spiegato che il premio speciale continua ad avvantaggiarli nelle trattative commerciali. “Il trofeo ha un posto d’onore nella sala A CURA DELLA COMMISSIONE EUROPEA • INNOVAZIONE continua a pag. 2 Primo piano Busquin sostiene una maggiore sinergia tra ricerca civile e militare In un discorso al Kangaroo Group, tenuto il 9 settembre a Bruxelles, il commissario per la Ricerca Philippe Busquin ha chiesto “una migliore sinergia tra ricerca civile e militare” militare”.. Busquin ha dichiarato che la separazione tra le due forme di ricerca si fa “sempre più artificiosa e costosa” e chi minaccia la sicurezza dell’UE non si sofferma su tali distinzioni. e sicurezza europea forte e credibile senza il sostegno di un’industria della difesa competitiva e senza un clima salutare per gli investimenti in ricerca e sviluppo”, ha aggiunto. “In Europa stiamo pagando un prezzo elevato per la separazione artificiosa tra ricerca civile e militare”, ha dichiarato il Commissario. “L’esempio degli Stati Uniti dimostra che la sinergia tra i due ambiti può essere molto proficua. Pertanto occorre una politica di ricerca per la difesa europea che avvicini i due settori”. Tuttavia, il Commissario ha rilevato che, oltre ai vantaggi, la cooperazione intergovernativa nel settore della ricerca presenta anche degli inconvenienti: “Da un lato, può contribuire a mobilitare la partecipazione di tutti gli Stati membri ma, dall’altro, il valore aggiunto europeo sarà minimo se il principio intergovernativo porterà ad attuare una politica di tornaconto geografico per ogni euro speso da ciascuno Stato membro”. Secondo Busquin, l’accresciuta minaccia del terrorismo richiede una maggiore cooperazione tra i governi. “Non sarà facile attuare una politica di difesa © Notiziario CORDIS “In Europa stiamo pagando un prezzo elevato per la separazione ar tificiosa tra ricer ca artificiosa ricerca civile e militare” Sulla base di un discorso rivolto al Kangaroo Group dal commissario per la Ricerca Philippe Busquin RCN 20868 - Philippe Busquin è pubblicato da: COMMISSIONE EUROPEA Direzione generale per le Imprese Direzione Innovazione Unità C. 4 Comunicazione e azioni di sensibilizzazione L-2920 Lussemburgo Fax: +352-4301-32084 E-mail: [email protected] CORDIS focus è disponibile anche all’indirizzo: http://www .cor dis.lu/f ocus/it/ http://www.cor .cordis.lu/f dis.lu/focus/it/ Il database CORDIS News è disponibile sul Web all’indirizzo: http://www .cor dis.lu/ne ws /it http://www.cor .cordis.lu/ne dis.lu/news ws/it CORDIS focus è un quindicinale pubblicato dalla Direzione Innovazione nell’ambito del Sesto programma quadro di ricerca della Comunità europea, che presenta le ultime notizie sulla ricerca e innovazione dell’Unione Europea e sulle politiche e i programmi affini affini.. 2 CORDIS FOCUS - NUMERO 229 continua da pag. 1 Secondo i vincitori dell’edizione 2002, il premio speciale IST è molto più di un semplice riconoscimento consiliare, e spesso è sufficiente una spiegazione di cinque minuti per avviare positivamente le riunioni con i potenziali clienti!”. L’ultimo vincitore del premio speciale dell’edizione 2002 è stata la società tedesca MRC Systems, premiata per il software d’ottimizzazione dei trattamenti radioterapici. Al tempo della manifestazione “IST 2002”, era già in corso una trattativa per l’acquisizione della MRC da parte del gigante tecnologico Siemens. “L’assegnazione del premio ha contribuito notevolmente a convincere gli alti dirigenti della Siemens che la MRC sarebbe stata un valido acquisto”, ha spiegato il dott. Jörg Stein, ex direttore della MRC, nonché attuale direttore della divisione Oncology Care Systems della Siemens. “In seguito, abbiamo promosso la vincita del premio nel miglior modo possibile, soprattutto negli Stati Uniti, dove esiste una vera e propria “cultura del premio”. I clienti americani sono stati particolarmente colpiti dal valore in contanti di € 200.000", ha dichiarato il dott. Stein al Notiziario CORDIS. Alla domanda in che modo la società avesse investito questo denaro, il dott. Stein ha risposto che il 95% è stato speso in attività promozionali e il resto è servito per i festeggiamenti. A definitiva e ulteriore riprova che il conseguimento del premio speciale determina automaticamente nuove opportunità commerciali, il dott. Stein ha rivelato che la prima vendita realizzata dopo l’assegnazione del premio è stata siglata con una parte interessata incontrata nel corso della stessa cerimonia di premiazione tenutasi a Copenaghen. Per ulteriori informazioni, visitare il sito: http://www.ist-prize.org/ Sulla base delle interviste del Notiziario CORDIS con i vincitori dei premi speciali IST 2002 RCN 20896 22 SETTEMBRE 2003 Primo piano Riuscirà un progetto dell’UE a impedire il ripetersi dei devastanti incendi boschivi di quest’anno? Il clima torrido e secco registrato quest’estate in Europa ha causato effetti disastrosi in numerosi Paesi, non ultimo il Portogallo, colpito come mai prima d’ora dagli incendi boschivi, che hanno provocato la perdita di 18 vite, la distruzione di oltre 200.000 ettari di habitat naturale e danni per circa € 1 miliardo. successo. “Il fumo è spesso più dannoso delle fiamme: crea disorientamento e confonde le persone”, ha chiarito il Professore. Mentre in Portogallo e a livello europeo le autorità riflettono sulle diverse soluzioni che si sarebbero potute adottare, un team di ricercatori impegnato in un progetto finanziato dall’UE viene chiamato a esprimere il proprio parere, nella speranza d’impedire per sempre il ripetersi di tali catastrofi. 26 partner provenienti da 10 Paesi Il progetto SPREAD può essere considerato il precursore dei nuovi progetti integrati, che saranno finanziati nell’ambito del 6PQ. L’iniziativa riunisce 3 progetti di dimensioni minori e coinvolge 26 partner provenienti da 10 Paesi. La creazione di un progetto di più ampia portata è stata suggerita dalla CE. “Stiamo esaminando le tre fasi temporali in cui si articolano gli incendi boschivi: il prim a , i l d u r a n t e e i l d o p o ”, h a c h i a r i t o Domingos Xavier Viegas dell’Università di Coimbra, coordinatore del progetto. La prima fase comprende la prevenzione degli incendi, la definizione delle condizioni che determinano gli incendi boschivi e la configurazione delle mappe del rischio. La seconda fase riguarda i fenomeni che si verificano durante un incendio e contempla lo sviluppo di modelli di diffusione degli incendi e di dispersione del fumo, mentre la terza fase viene definita dal professor Viegas il “pacchetto ecologico degli incendi”, e si riferisce alla mitigazione degli effetti degli incendi boschivi e alla migliore gestione forestale. Il quarto pilastro del progetto garantisce che la società sia presa in considerazione dai ricercatori. Quanti lavorano su questo aspetto del progetto stanno affrontando il tema dell’istruzione in materia di sicurezza antincendio e della formazione sulla gestione degli incendi. In aggiunta, il consorzio intende favorire il trasferimento di conoscenze agli utenti interessati, nonché instaurare un dialogo sul tema degli incendi boschivi. Questo aspetto ha già sortito effetti positivi. Il lavoro svolto in un precedente progetto si è concluso con la raccomandazione di un metodo di caratterizzazione degli incendi,che viene attualmente adottato quale metodo standard in Europa. Il progetto SPREAD ha sviluppato inoltre, unitamente a una società privata, un fuoristrada dotato di un sistema GPS, di dispositivi meteorologici integrati e di varie telecamere. Il veicolo, che consente di seguire in tempo reale la situazione sul campo, è stato molto richiesto durante gli incendi di quest’estate. 22 SETTEMBRE 2003 © Biblioteca audiovisiva, Comunità europee Cooperare con gli istituti nazionali Tuttavia, le autorità non sono soltanto interessate ai risultati concreti ottenuti dai ricercatori. “Stiamo già collaborando con gli istituti nazionali, fornendo pareri sulle esperienze positive e sugli errori commessi”, ha spiegato il professor Viegas al Notiziario CORDIS. “Uno degli aspetti peggiori è la mancanza di fiducia: la gente ha visto minacciati la propria vita e i propri averi. Stiamo attualmente valutando le azioni da intraprendere per far rinascere questa fiducia”. Il professor Viegas è stato inoltre contattato da una commissione ufficiale per organizzare un incontro di riflessione, nel corso del quale verrà richiesto il suo parere e quello dei suoi colleghi in merito alle ulteriori ricerche da svolgere e agli strumenti necessari a impedire tali devastazioni in futuro. I partner del progetto stanno svolgendo proprie ricerche sulle modalità adottate per fronteggiare gli incendi insorti in Portogallo nel corso dell’estate. In questo paese i ricercatori hanno realizzato interviste nell’intento di stabilire i motivi per cui 18 persone hanno perso la vita, interrogando i testimoni oculari sulla dinamica e sulle cause di ciascun incidente. Una causa comune di queste morti sembra essere il fenomeno di “blow-up”, che prende il nome dall’esplosione improvvisa del legname arso da cui è causato. “Tale fenomeno sorprende le persone ed è in grado di uccidere. Così si verifica la maggior parte degli incidenti”, ha spiegato il professor Viegas. Casualmente, questo è uno dei settori nei quali il progetto ha raggiunto i risultati più prestigiosi. Gli esperimenti condotti in laboratorio e sul campo hanno determinato lo sviluppo del primo modello fisico mai realizzato, che può essere utilizzato per prevedere il possibile verificarsi dell’esplosione. Il professor Viegas ritiene altresì che il modello di dispersione del fumo rappresenti un ulteriore Questa serie di risultati positivi dimostra il successo ottenuto dal progetto SPREAD, sebbene il team sia attualmente soltanto a metà del periodo assegnato per lo svolgimento della ricerca. Sorprende, quindi, che i ricercatori abbiano considerato il numero di partner coinvolti nel progetto una notevole sfida da affrontare. Tutti i partner sono comunque consapevoli delle difficoltà e si stanno impegnando positivamente per creare una maggiore integrazione con le iniziative da cui potranno trarre insegnamento i futuri partecipanti dei progetti integrati. “Ci aspettavamo questi problemi d’integrazione”, ha commentato il professor Viegas. “Desideravamo che tutte le sezioni procedessero autonomamente e per tale motivo abbiamo tenuto riunioni per spiegare alle altre parti ciò che stava succedendo in ciascuna sezione. Non è facile impegnare le persone in ambiti estranei ai loro settori d’interesse”, ha aggiunto Viegas. Facilitare la comunicazione Egli ha creato un gruppo direttivo, composto da due persone per ciascuno dei quattro settori di ricerca, al fine di facilitare la comunicazione, iniziativa che, a suo avviso, ha avuto molto successo. Riunire tutti i partecipanti per effettuare esperimenti sul campo è risultato altresì positivo per la creazione di rapporti fra i numerosi partner. Questi ultimi si sono riuniti in Portogallo per osservare i terreni in fiamme, e ciascun team di ricercatori ha studiato i diversi aspetti degli incendi. Il pieno coinvolgimento dell’unico partner non europeo, proveniente dal Canada, si è dimostrato altresì difficoltoso. Tuttavia, il contributo canadese è senza dubbio positivo, secondo il professor Viegas, poiché ha consentito l’esecuzione d’esperimenti sul campo nel settore degli incendi striscianti, che in Europa non sono possibili. Riguardo al futuro, il consorzio sta considerando la possibilità di realizzare un progetto ancora più ampio per proseguire le attività di ricerca nell’ambito del 6PQ. Non c’è nulla di definitivo, ma il prossimo progetto potrebbe riguardare anche altre tipologie di rischio. “La CE sta incoraggiando l’esame degli aspetti multirischio. Essa auspica l’adozione di un linguaggio comune per tutti i tipi di rischio”, ha spiegato il professor Viegas. Per ulteriori informazioni, visitare il sito: http://www.algosystems.gr/spread Sulla base di un’intervista del Notiziario CORDIS con il coordinatore del progetto SPREAD RCN 20881 CORDIS FOCUS - NUMERO 229 3 Primo piano Verso il raggiungimento dell’obiettivo di Barcellona I responsabili politici a livello europeo e nazionale stanno dimostrando il proprio impegno verso il raggiungimento dell’obiettivo di Barcellona con una serie d’iniziative tese a elevare gli investimenti nella ricerca al 3% del PIL. La serietà con la quale tale obiettivo è considerato è stata sottolineata in occasione di una riunione organizzata dall’Associazione slovena per l’economia e la ricerca (SBRA), tenutasi il 10 settembre a Bruxelles. Se da un lato, Philippe de Taxis du Poët della DG Ricerca della CE ha elencato una serie d’iniziative che confermano l’interesse di questa istituzione nell’incrementare gli investimenti, dall’altro, i rappresentanti della Slovenia hanno chiarito come il loro Paese stia perseguendo questo ambizioso traguardo. L’obiettivo di Barcellona, approvato dai capi di Stato e di governo dell’UE nel marzo 2002, impegna l’Europa a elevare gli investimenti nella ricerca al 3% del PIL entro il 2010. I 2/3 di questi fondi dovrebbero provenire dal settore privato, mentre il settore pubblico dovrebbe concorrere per la restante quota. Gli investimenti per la ricerca variano attualmente nell’UE da un importo superiore al 3%, in Svezia e Finlandia, allo 0,68% della Grecia (secondo le cifre chiave per il 2002 della CE). A livello europeo, la CE sta lavorando alla direttiva sui permessi d’ingresso e di residenza per i ricercatori dei Paesi terzi, la cui presentazione è prevista per novembre. Ulteriori progressi in materia di esenzione del blocco degli aiuti di Stato per le PMI sono attesi per l’inizio del 2004, e attualmente si sta promovendo il “metodo aperto di coordinamento” attraverso la costituzione di nuovi gruppi di lavoro tematici e del CREST (Comitato per la ricerca scientifica e tecnica). La CE sta sviluppando altresì una “nuova generazione di piattaforme tecnologiche”, ha aggiunto de Taxis du Poët, che attingono alle migliori prassi adottate dalle piattaforme esistenti, come quelle nel campo della ricerca aeronautica e ferroviaria. La creazione di una nuova piattaforma per l’idrogeno è stata annunciata il 10 settembre, e a questa farà seguito la costituzione di altre piattaforme, ad esempio in settori quali la genomica, le tecnologie siderurgiche e tessili, e la ricerca marina. La CE sta collaborando altresì con la Banca europea per gli investimenti (BEI) al fine d’individuare nuovi strumenti di finanziamento a sostegno della ricerca e dell’innovazione. Una proposta sarà avanzata in occasione del Consiglio ECOFIN previsto per ottobre. Il fatto che il presidente della CE Romano Prodi abbia evidenziato la necessità d’effettuare maggiori investimenti per la ricerca nella sua iniziativa per la crescita, presentata a luglio, dimostra altresì l’im- 4 CORDIS FOCUS - NUMERO 229 sizione nel corso dell’ultimo decennio, ha subito notevoli perdite di capitale umano. Il personale impegnato nella ricerca è diminuito del 4,2% fra il 1994 e il 1998. La situazione sta ora migliorando, e iniziative quali il programma per i giovani ricercatori hanno ottenuto un notevole successo. Dei 2.652 giovani ricercatori che hanno ricevuto finanziamenti governativi, 612 lavorano attualmente nel settore aziendale. © Biblioteca audiovisiva, Comunità europee portanza che la questione riveste per i responsabili politici. Elevare gli investimenti nella ricerca al 3% del PIL, entro il 2010, non è un obiettivo realistico per tutti gli Stati membri, ma de Taxis du Poët ha dichiarato che tale traguardo dovrebbe fungere da catalizzatore, e ha aggiunto che “il 3% non è poi così importante quanto lo sono invece il circolo virtuoso, la dinamica e i contatti cui possiamo dar vita in Europa” nel tentativo d’incrementare la spesa. “L’obiettivo è di rendere l’Europa più attraente per gli investimenti nella ricerca”, ha aggiunto de Taxis du Poët. Egli ha osservato che il settore industriale riconosce l’importanza d’investire nella ricerca, ma non ritiene soddisfacenti le condizioni quadro per gli investimenti in Europa. Questo è uno dei motivi per cui la CE ha adottato questo approccio esaustivo nel suo piano d’azione per il raggiungimento dell’obiettivo del 3%, definendo misure che esulano normalmente dal contesto delle politiche di ricerca, per interessare altre politiche come quelle fiscali, della concorrenza e regionali. Nel ribadire il proprio impegno a perseguire tale traguardo, ciascuno Stato membro attuale e futuro ha fissato il proprio obiettivo d’investimento. Se da un lato, alcuni Stati membri puntano a un obiettivo inferiore al 3% del PIL, dall’altro, la Slovenia si è prefissa un traguardo ambizioso, poiché è l’unico Paese candidato a essersi impegnato a raggiungere tale percentuale. “Il perseguimento dell’obiettivo di Barcellona implica un aumento degli investimenti del 320% in 7 anni da parte del settore privato, o una crescita annua del 25%”, ha chiarito Boris Cizelj, direttore della SBRA. “Ritengo l’impresa possibile, anche se richiederà numerosi sforzi sul versante aziendale, oltre alla definizione d’adeguate condizioni quadro”. La Slovenia, al pari di qualunque altro Paese che ha affrontato un processo di tran- Gli sloveni hanno individuato nel contempo altri settori d’intervento. Gli investimenti nella ricerca da parte d’imprese individuali sono tuttora “modesti”, secondo il dott. Cizelj, e il trasferimento di conoscenze dal mondo accademico a quello industriale è ancora “inadeguato”. La scarsa partecipazione a una recente conferenza sul tema “Slovenia, Lisbona e Barcellona” ha dimostrato altresì che numerosi esponenti del settore aziendale non sono consapevoli delle sfide da affrontare, ha aggiunto il dott. Cizelj. Il governo sloveno ha tuttavia piena consapevolezza delle sfide future, e ha assunto un preciso impegno politico per aumentare gli investimenti. Peter Volasko, rappresentante della Missione slovena presso l’UE, ha spiegato che ciò si deve alla tenacia dell’ex ministro per l’Istruzione, la Scienza e lo Sport Lucija Cok. Il governo destina attualmente alla ricerca lo 0,72% del proprio PIL, cifra destinata a raggiungere lo 0,84% nel 2004, secondo le previsioni di bilancio governative. “L’obiettivo di raggiungere l’1% entro il 2010 sembra realistico e dovremmo riuscire ad attuarlo”, ha commentato Volasko. Il governo intende altresì coinvolgere maggiormente il settore industriale nell’elaborazione delle politiche di ricerca, al fine di rendere la Slovenia più interessante per gli investimenti. Inoltre, sono già stati realizzati programmi di sovvenzioni salariali per incoraggiare i dottorandi e gli studenti di master a lavorare nel settore privato dopo la laurea. Tuttavia gli sloveni concordano con de Taxis du Poët sull’obiettivo ultimo delle attuali iniziative. “Il 3% non rappresenta il traguardo finale, e per tale motivo abbiamo bisogno di un approccio integrato e sistematico che ci consenta di guardare oltre questo obiettivo e puntare verso la strategia di Lisbona, incrementando la crescita e migliorando la qualità della vita nell’UE”, ha aggiunto Volasko. Sulla base della partecipazione del Notiziario CORDIS a una riunione aperta della SBRA RCN 20876 22 SETTEMBRE 2003 Primo piano Un relatore del PE sollecita la rapida attuazione del piano d’azione della CE sugli investimenti nella ricerca Un documento di lavoro parlamentare, recentemente pubblicato, ha sollecitato la rapida attuazione delle proposte avanzate nel piano d’azione della CE sugli investimenti per la ricerca in Europa. Il proposto piano d’azione definisce una serie di modalità per consentire all’UE di elevare la spesa per la ricerca al 3% del prodotto interno lordo (PIL), con l’intesa che 1/3 dell’investimento sia rappresentato da fondi pubblici e 2/3 provengano dal settore privato. Fra gli interventi suggeriti figurano la cooperazione; il rafforzamento del sostegno pubblico alla ricerca ed all’innovazione; il riorientamento della spesa pubblica verso la ricerca e l’innovazione; e, infine, il miglioramento delle condizioni quadro per gli investimenti privati nella ricerca. Il documento parlamentare, stilato dal relatore Rolf Linkohr, è in linea con l’orientamento generale del piano d’azione, che descrive come “un pilastro fondamentale per la costruzione dell’edificio in cui si sostanzia la società europea basata sulla conoscenza”. In particolare, il documento sostiene l’invito a effettuare maggiori investimenti nella ricerca e sviluppo, ribadendo che, al fine di consentire all’UE di colmare rapidamente il divario, la spesa per la ricerca deve incrementarsi annualmente dell’8%, con un conseguente aumento del 6% dei fondi pubblici e del 9% dei finanziamenti privati. “Se l’Europa dovesse decidere d’incrementare la spesa per la ricerca nella misura indicata nel piano d’azione, la sua crescita economica aumenterebbe dello 0,5%. A partire dal 2010, si potrebbero creare ogni anno 400.000 nuovi posti di lavoro”, enuncia il documento. Nonostante la questione non sia citata nel piano d’azione, il documento ritiene che sia altresì necessario rivedere il bilancio stanziato per i programmi quadro, ritenendo che “la ferma volontà dell’UE di dare un effettivo seguito alle proprie raccomandazioni si potrà valutare con la definizione del prossimo PQ”. “Benché la CE non si pronunci in merito alla dotazione finanziaria del 7PQ di ricerca, ritenendolo forse prematuro, il PE dovrebbe definirne tuttavia l’ammontare”, recita il documento, aggiungendo che è compito del PE chiedere che la quota del bilancio comunitario destinata alla ricerca passi al 7%, al fine di potenziare conseguentemente il prossimo programma quadro. Fra le altre misure suggerite dal documento figurano le proposte per la costituzione di un Consiglio europeo delle ricerche che s’interessi, fra l’altro, della ri- cerca di base: “Il consiglio potrebbe completare a livello accademico il programma quadro, che è maggiormente orientato verso la ricerca industriale e applicata”. Il relatore, di propria iniziativa, propone altresì di riprendere l’idea d’istituire una fondazione di ricerca europea, che potrebbe raccogliere i finanziamenti privati a livello europeo. Il documento di lavoro conclude che, al fine di consentire l’adozione di misure concrete a livello europeo e nazionale, nel più breve tempo possibile, occorre istituire una più ampia piattaforma di discussione, cui deve far seguito la stesura da parte della CE di un Libro verde basato sulle proposte del piano d’azione. Il documento di lavoro, che è stato oggetto di dibattito dinnanzi alla commissione per l’industria, il commercio esterno, la ricerca e l’energia (ITRE) del PE, sarà adottato in occasione della sessione plenaria del PE prevista per dicembre. Per leggere il testo integrale del documento di lavoro, visitare il sito: http://www.europarl.eu.int/meetdocs/ committees/itre/20030908/505196en.pdf Sulla base di un documento di lavoro del PE RCN 20860 Testa a testa tra Francia e Spagna per accogliere ITER Una relazione di un gruppo indipendente, che ha valutato le due candidature europee per accogliere il reattore sperimentale termonucleare internazionale (ITER), non si è sbilanciata su un Paese in particolare, ma ha concluso che sia la Francia che la Spagna “potreb bero, con ogni probabilità, vincere la sele zione internazionale per l’assegnazione della nuov a sede” “potrebbero, selezione nuova sede”.. Le principali differenze tra le due candidature, provenienti da Cadarache (Francia) e da Vandellós (Spagna), concernono aspetti tecnici e finanziari, ma il gruppo le ha giudicate di secondaria importanza. Sia Francia che Spagna sperano di essere selezionate dall’UE allo scopo di avanzare la candidatura europea per ospitare ITER. La sede prescelta continuerà la competizione contro Clarington (Canada) e Rokkasho-mura (Giappone). “Dobbiamo fare in modo di procurarci la migliore occasione per costruire ITER in Europa”, ha detto il commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin ai ministri europei della Ricerca in maggio. Si prevede 22 SETTEMBRE 2003 che i ministri giungano a una decisione durante il prossimo Consiglio “Competitività” del 23 settembre. L’importanza di ospitare il reattore in Europa è ribadita nel rapporto di analisi: “La competenza europea in materia di fusione è riconosciuta in tutto il mondo e se l’Europa desidera conservare la propria posizione di leadership, dovrà fare in modo di accogliere ITER”. Il gruppo non ha rilevato differenze significative tra Cadarache e Vandellós in termini di topologia e geologia, capacità industriali, sostegno e infrastrutture a livello locale, regolamenti sulle autorizzazioni o impegno. Riguardo all’infrastruttura tecnica e scientifica, il gruppo ha concluso che “le valide strutture di supporto disponibili a Cadarache rappresentano un importante vantaggio per ridurre i rischi”, e ha osservato che questo aspetto potrebbe avere un impatto sui costi durante la fase di costruzione. Cadarache è già sede di una struttura di ricerca pienamente operativa, che copre una vasta gamma d’attività nel settore, mentre la scelta di Vandellós comporterebbe la costruzione di una sede praticamente da zero. Al fine di stimare i costi previsti per ospitare ITER in ognuna delle sedi, il gruppo continua a pag. 6 CORDIS FOCUS - NUMERO 229 5 Primo piano Una relazione valuta il contenuto socioeconomico del 5PQ Secondo una recente relazione, il 5PQ è riuscito a integrare le considerazioni socioeconomiche nelle attività di ricerca dei suoi programmi tematici, vincendo la sfida lanciata dai responsabili politici. Nella prefazione allo studio, intitolato “The overall socio-economic dimension of community research in the Fifth European Framework programme”, il commissario per la Ricerca Philippe Busquin afferma che il 5PQ è stato concepito in modo diverso rispetto ai precedenti, sia in termini contenutistici che operativi, allo scopo d’affrontare le sfide europee legate alla transizione verso una società basata sulla conoscenza. Come spiega il Commissario: “L’intenzione era quella d’allontanarci da una ricerca fine a sé stessa e indirizzarla verso gli attuali problemi socioeconomici, realizzando così attività scientifiche potenzialmente in grado d’operare i cambiamenti attesi dal pubblico. Sotto questo punto di vista, il 5PQ è stato il primo a rafforzare significativamente il sostegno europeo a favore delle attività di ricerca nel settore socioeconomico”. Considerata la mancanza di definizioni comunemente accettate e di raccolte di dati coerenti, la relazione sottolinea innanzitutto i principali aspetti concettuali da affrontare in sede d’elaborazione di un quadro adeguato per la valutazione del contenuto socioeconomico dei progetti. Nello specifico, il documento opera una distinzione fra l’impatto socioeconomico dei progetti orientati allo sviluppo tecnologico e quello esercitato dalle attività incentrate sui problemi sociali. Inoltre, esso fa riferimento all’elaborazione di metodi e strumenti specifici per la valutazione d’impatto nell’ambito dei progetti finanziati dal 5PQ, suggerendo che essi contribuiranno indubbiamente alla definizione di un quadro ad hoc per le valutazioni future. grammi e le azioni chiave, che vanno dalle politiche in materia di sviluppo sostenibile, alla sicurezza delle reti, dalla lotta contro le malattie trasmissibili, alla promozione di soluzioni di trasporto “intermodali”. © Peter Gutierrez Nell’analizzare i principali programmi e azioni chiave del 5PQ, la relazione osserva come alcuni siano caratterizzati da una spiccata rilevanza socioeconomica, immediatamente riconoscibile, mentre altri abbiano permesso di compiere uno sforzo innovativo volto a integrare la ricerca socioeconomica nella ricerca e sviluppo tecnologico. Per quanto riguarda il programma “Energia, ambiente e sviluppo sostenibile” (EESD), la relazione ha affermato che, grazie a uno sforzo continuo volto a sviluppare e utilizzare strumenti e metodi analitici per il sostegno alle politiche, il programma è riuscito a fornire numerosi contributi visibili all’attività di elaborazione delle politiche. Tuttavia, nonostante la rilevanza socioeconomica dei programmi, delle azioni chiave e dei progetti del 5PQ, la relazione evidenzia una serie di settori nei quali i prossimi programmi quadro potranno apportare dei miglioramenti. Quanto alle prospettive future, la relazione sostiene la necessità di compiere uno sforzo, non tanto per aumentare la quantità di ricerche nella sfera socioeconomica, ma piuttosto per rafforzare il valore socioeconomico che deriva dai programmi di ricerca e migliorarne la visibilità. Fra le altre raccomandazioni della relazione figurano lo sviluppo e l’utilizzo sistematico di strumenti e procedure per la rappresentazione dei contenuti socioeconomici, di un insieme d’indicatori di valutazione e di metodi avanzati per la determinazione dell’impatto, al fine d’assistere i decisori e responsabili politici nel processo di definizione delle priorità e degli obiettivi e di stabilire i necessari termini di paragone per gli esercizi di valutazione futuri. Gli autori della relazione hanno quantificato il contributo dei programmi del 5PQ alla formulazione delle politiche europee in una sintesi illustrata dei risultati di un’ampia ricerca condotta sulla banca dati EURLEX. Sebbene tali risultati non possano essere considerati esaustivi, la relazione pone l’accento sull’importanza di 20 significativi riferimenti, ripartiti fra i pro- Per ulteriori informazioni, visitare il sito: Il gruppo incaricato delle analisi in situ ha respinto le relazioni nazionali, sostenendo che “rappresentano degli estremi in termini di percentuali [...] dei costi”, e ha concluso che la costruzione a Vandellós comporterebbe un risparmio compreso tra € 34 e € 274 milioni rispetto a Cadarache. due componenti: la partecipazione al progetto ITER e un efficiente programma d’accompagnamento. ftp://ftp.cordis.lu/pub/improving/docs/ g_rpt_socecdim_fp5_synthesis.pdf Sulla base di una relazione sulla dimensione socioeconomica complessiva della ricerca comunitaria nel 5PQ RCN 20875 continua da pag. 5 ha esaminato quattro relazioni, una stilata da ciascuno dei governi coinvolti, e due preparate per l’Accordo europeo sullo sviluppo della fusione (EFDA). L’attuazione di ITER comprenderà una fase di costruzione di circa 10 anni, una operativa di 20 anni, e una di smantellamento. Un documento di lavoro della CE ha stimato che i costi di costruzione si aggireranno sui € 4.570 milioni, mentre per i costi d’esercizio si prevedono € 265 milioni l’anno. L’80% dei costi di costruzione verrà suddiviso tra le parti coinvolte nel progetto ITER, mentre il rimanente 20% sarà sostenuto dal Paese ospitante. 6 CORDIS FOCUS - NUMERO 229 La relazione osserva che la costruzione di ITER all’interno dell’UE richiederebbe “una profonda riformulazione dell’organizzazione e della gestione del programma comunitario sulla fusione, a prescindere dalla sede scelta in Europa”. Il gruppo suggerisce, pertanto, che il programma comunitario Euratom del 7PQ includa La relazione conclude sottolineando che sia Francia che Spagna hanno presentato “candidature eccellenti” e che entrambe rappresentano due contendenti assai temibili per la competizione internazionale. Per ulteriori informazioni su ITER, visitare il sito: http://www.iter.org Sulla base della relazione del gruppo incaricato dell’analisi dei siti ITER RCN 20853 22 SETTEMBRE 2003 Innovazione: politica e pratica La valutazione dell’iniziativa PAXIS sottolinea l’importanza dei progetti a lungo termine La vvalutazione alutazione dell’iniziativ aP AXIS della CE ha concluso che gli sf orzi dell’UE vvolti olti ad aumentare il numero di star t-up, dev ono dell’iniziativa PAXIS sforzi start-up, devono concentrarsi sui “prog etti mirati e a lung o termine” “progetti lungo termine”.. L’azione pilota d’eccellenza per le startup innovative (PAXIS) è stata lanciata nel giugno 1999 nell’ambito della sezione “Innovazione e PMI (piccole e medie imprese)” del 5PQ. Il suo scopo era contribuire, mediante un approccio pratico, a individuare, analizzare, convalidare e diffondere i requisiti locali d’eccellenza per la creazione d’aziende innovative. La raccomandazione, secondo la quale la CE dovrebbe selezionare esclusivamente progetti mirati e a lungo termine, è giustificata dalla constatazione che solo questi tipi di progetti sono in grado di migliorare la “cultura dell’iniziativa” necessaria per creare una start-up. “[Il] processo di costituzione delle start-up viene catalizzato dalla cultura dell’iniziativa”, recita il testo. Il documento formula altre raccomandazioni, tra le quali figurano: un invito a condurre più esperimenti “sul campo” volti a sviluppare un maggior numero di startup; il sostegno ad azioni specifiche che riguardano il trasferimento e la diffusione delle buone prassi nel settore della creazione e dell’assistenza delle giovani imprese innovative; un maggiore sostegno agli aspetti umani legati al lancio delle start-up; e, infine, una maggiore attenzione sulle questioni che gli Stati membri e le regioni dell’UE non sceglierebbero d’affrontare da soli. a quelli basati su ambizioni o approcci più vasti. In termini concreti, la relazione propone d’offrire l’occasione ad alcuni progetti PAXIS di dimostrare la propria trasferibilità e sostenibilità mediante l’allargamento dei consorzi. In questo modo, i partner coprirebbero quasi tutte le regioni d’Europa e sarebbe garantito il trasferimento reciproco delle migliori prassi. Per quanto riguarda le reti PAXIS, che collegano le “regioni d’eccellenza europee”, la relazione raccomanda un “approccio simile a Eureka”, in cui i consorzi siano costruiti partendo dal basso (...) e finanziati per sviluppare sistemi di scambio delle informazioni acquisite, che contribuiscano al perfezionamento di tutte le parti interessate”. Facendo seguito alla conclusione che “a una maggiore specificità dei progetti corrispondono risultati più concreti”, il documento invita a operare in futuro una distinzione tra progetti mirati e concettuali. “Si dovrebbero selezionare con molta attenzione i progetti che dichiarano un obiettivo troppo vasto”, sostiene la relazione. Da una revisione dei progetti finanziati nell’ambito di PAXIS emerge che le azioni concentrate su pochi processi elementari portano a risultati più concreti e trasferibili rispetto Il documento osserva che i progetti di maggior successo affrontano le prime tappe della creazione di una start-up come l’incubazione preliminare, la spin-off universitaria, la formazione e la promozione dell’imprenditorialità, e il finanziamento dello stadio iniziale dell’attività. Avendo contribuito a estendere in 11 casi su 15 la base di conoscenze dei partecipanti in materia di start-up, si può affermare che le reti PAXIS sono state un successo. Inoltre, sono riuscite a trasmettere un riscontro positivo alle rispettive autorità politiche, aumentando la probabilità di future decisioni politiche che favoriscano un maggiore supporto ai programmi di incubazione delle start-up, e hanno accresciuto la conoscenza reciproca delle questioni comunitarie legate alla creazione di giovani imprese. La relazione ha individuato due sfide per il prossimo ciclo di PAXIS: definire sistemi per attuare e mettere in pratica le conoscenze già acquisite, e “creare collegamenti tra le reti” in merito a problemi e meccanismi comuni di fondamentale importanza per ampliare e arricchire il processo di apprendimento. Per ulteriori informazioni su PAXIS e per accedere alla relazione “PAXIS - Results and policy recommendations”, visitare il sito: http://www.cordis.lu/paxis/src/home.htm RCN: 20897 Conferenza dell’IEEE sulla normalizzazione e l’innovazione nelle tecnologie dell’informazione La 3° conferenza dell’IEEE sulla normalizzazione e l’innovazione nelle tecnologie dell’informazione (TI) si svolgerà dal 22 al 24 ottobre a Delft (Paesi Bassi). Il convegno riunirà ricercatori nel settore della normalizzazione appartenenti a varie discipline, professionisti delle TI, responsabili politici, sviluppatori di norme e utenti (amministrazioni, imprese, ecc.) e altre parti interessate allo scambio d’idee e conoscenze sui più recenti sviluppi in materia di normalizzazione. 22 SETTEMBRE 2003 I delegati saranno inviatati a discutere i seguenti temi: ■ politiche internazionali sulle norme; ■ norme “open source”. ■ impatto delle norme nel settore delle TI; Per ulteriori informazioni, visitare il sito: ■ problemi relativi all’attuazione delle norme; Sulla base di un annuncio della manifestazione ■ strategie relative alle norme societarie; http://www.siit2003.org/ RCN 20859 CORDIS FOCUS - NUMERO 229 7 Innovazione: politica e pratica Un progetto europeo consente di sviluppare un nuovo manuale sul processo d’innovazione Nell’ambito di un progetto dell’UE, è stato elaborato un nuovo manuale per guidare i giovani innovatori e le piccole imprese lungo tutte le fasi del processo d’innovazione. Il progetto TECTRA, finanziato nell’ambito dell’azione pilota per l’eccellenza delle startup innovative (PAXIS), ha visto la partecipazione di agenzie governative, istituti e imprese di Spagna, Finlandia e Francia. Il manuale analizza sei principali tappe del processo d’innovazione, dalla conoscenza iniziale dell’ambiente commerciale e la determinazione delle proprie competenze di base, alla fase finale della realizzazione e dello sviluppo d’attività innovative. Tuttavia, come ha spiegato al Notiziario CORDIS la coordinatrice del progetto TECTRA Itziar Alonso, l’idea di fornire alle imprese un punto centrale di riferimento per l’innovazione non è un concetto nuovo. “Esistono numerosi esempi di sistemi pubblici e privati a sostegno dell’innovazione d’impresa, ma spesso sono frammentari e tendono a trascurare i titolari delle PMI [piccole e medie imprese] e i ricercatori che hanno un’esperienza limitata o inesistente in materia d’innovazione d’impresa”. “Il nostro obiettivo è stato cercare di colmare questa lacuna dei sistemi di supporto, offrendo alle PMI più piccole e ai giovani innovatori una serie di strumenti adatti alle loro esigenze, al fine d’aiutarli a comprendere meglio il processo d’innovazione e a comunicare in modo efficace le loro strategie e pianificazioni aziendali a partner, investitori, dipendenti, clienti e fornitori”, ha aggiunto la Alonso. A tal fine, i partecipanti al progetto si sono concentrati non solo sulle fasi operative del- manda. “Poiché offre alle aziende metodi e strumenti per affrontare la globalizzazione e le variazioni del mercato, il metodo TECTRA potrebbe assumere, a nostro avviso, un ruolo essenziale nel rafforzare la competitività delle industrie europee”, ha spiegato la Alonso. Il team TECTRA l’innovazione, ma anche su quelle preparatorie, elaborando una serie di strumenti d’accompagnamento, volti ad assistere gli operatori meno esperti. Fra questi figura uno strumento per la definizione e il monitoraggio dei progetti d’innovazione in corso di svolgimento e un sistema per la ricerca, l’individuazione e l’analisi dell’ambiente commerciale. “Questi strumenti possono aiutare gli operatori meno avvezzi all’elaborazione di strategie commerciali ad analizzare e monitorare continuamente i propri progressi”, ha spiegato la Alonso, aggiungendo: “Alcuni cercano perfino d’elaborare idee nuove o prendono in considerazione delle alternative”. La Alonso ritiene che lo sviluppo di piani d’azione in base alla strategia TECTRA consentirà non solo di ridurre il rischio di fallimento per le imprese più piccole durante il processo innovativo, ma anche di migliorare la crescita aziendale e aiutare le società ad affrontare i cambiamenti che avvengono sul mercato in termini di tecnologia e do- Considerati i potenziali benefici offerti da questo manuale, la CE ne ha richiesto la distribuzione gratuita non solo in formato cartaceo ma anche su CD-ROM e attraverso il sito web di uno dei partecipanti al progetto. “In questo modo si garantirà una divulgazione più ampia, offrendo agli utenti una maggiore facilità d’accesso al nostro manuale”, ha affermato la Alonso. Per ciò che concerne i commenti delle società che utilizzano il sistema TECTRA, la Alonso ritiene che alle aziende occorrerà un po’ di tempo per determinare l’impatto e i benefici derivanti dall’applicazione graduale delle linee guida contenute del manuale. “L’innovazione dev’essere inserita in un contesto culturale. Non esiste un unico approccio all’innovazione: le società devono adattare questi orientamenti al proprio ambiente, in base ai propri tempi”. Per ulteriori informazioni, visitare il sito: http://www.fundaciontekniker.com/tectra/ Introduccion.html Per ulteriori informazioni su PAXIS, visitare il sito: http://www.cordis.lu/paxis/src/home.htm Sulla base di un’intervista del Notiziario CORDIS alla coordinatrice del progetto TECTRA RCN 20898 Giornata informativa sulle strategie regionali d’innovazione nei Paesi associati Il 17 ottobre si svolgerà a Piatra Neamt (Romania) una giornata informativa sulle strategie regionali d’innovazione nei Paesi associati. L’obiettivo principale della manifestazione è di fornire una panoramica dei meccanismi relativi alle strategie regionali d’innovazione. Saranno presentati numerosi studi di casi focalizzati sul valore aggiunto delle strategie d’innovazione per lo sviluppo regionale. In aggiunta, un rappresentante della DG Imprese della CE effettuerà una breve presentazione della politica regionale d’innovazione e del prossimo invito a presentare progetti relativi alle strategie regionali di innovazione nei Paesi associati, nell’ambito del 6PQ. La giornata informativa è organizzata dalla rete tematica PARTNER, una spin-out della rete IRE per le regioni innovative in Europa. Per ulteriori informazioni, visitare il sito: http://www.partner-thematic-network.org/ events_details.asp?refNo=39 Sulla base di un annuncio della manifestazione RCN 20850 8 CORDIS FOCUS - NUMERO 229 22 SETTEMBRE 2003 Programmi in corso Un progetto dell’UE sviluppa uno strumento che consente ai non vedenti l’accesso alla grafica computerizzata 3D Un progetto dell’UE ha sviluppato un nuovo modello d’interfaccia informatica che consente ai non vedenti d’accedere alle applicazioni per computer che utilizzano la grafica tridimensionale. Il progetto GRAB ha ricevuto finanziamenti comunitari per un importo totale di € 1,38 milioni nell’ambito del programma Tecnologie della società dell’informazione (TSI) del 5PQ. Il progetto, che riunisce ricercatori ed esperti provenienti da Irlanda, Spagna, Regno Unito, Italia e Germania, si è proposto di rimuovere alcune delle restanti barriere alla disabilità nel settore delle tecnologie dell’informazione. Come ha spiegato Teresa Gutierrez, coordinatrice del progetto GRAB, in un’intervista rilasciata al Notiziario CORDIS: “I progressi in materia di tecnologie dell’informazione hanno consentito, in anni recenti, di rimuovere alcune delle barriere che impedivano alle persone con difetti visivi d’accedere ai computer e alle loro applicazioni. Ad esempio, utilizzando software di lettura dello schermo, sintetizzatori vocali, schermi Braille, o varie tipologie di mouse, i non vedenti possono consultare la propria posta, navigare su Internet e così via”. “Tuttavia, abbiamo constatato che un settore tecnologico era ancora inaccessibile: la grafica tridimensionale”, ha osservato la Gutierrez. Lo strumento sviluppato dal team di GRAB consiste in un ambiente virtuale tattile, o touch-sensitive (sensibile al tatto), formato da un’interfaccia di contatto azionabile con due dita, da uno spazio di lavoro con un elevato ritorno di forza e da una serie d’applicazioni appositamente adattate. Al dimensioni troppo grandi o troppo piccole. © Il progetto GRAB fine di percepire un oggetto tridimensionale, l’utente inserisce il pollice di una mano e l’indice dell’altra mano nei fori di contatto posti su due bracci coordinati, ciascuno a sei gradi di libertà, che occupano larga parte del desktop. Utilizzando i bracci, l’utente muove liberamente le proprie mani per esplorare e toccare gli oggetti presenti nello spazio di lavoro. Se l’utente non riesce a esplorare l’intero spazio, l’interfaccia assumerà il controllo e lo indirizzerà verso gli oggetti rimanenti. Sono state inoltre sviluppate numerose applicazioni per l’interfaccia, fra le quali figurano un’applicazione sulle mappe virtuali, un gioco d’avventura e un esploratore di dati grafici. In base all’applicazione, l’utente può ricevere un feedback sonoro che gli fornisce informazioni sugli oggetti virtuali e sulla sua effettiva posizione all’interno dell’ambiente di lavoro. Gli utenti possono impartire altresì comandi verbali o da tastiera e zumare dentro e fuori per esplorare gli oggetti dalle Progetto dell’UE per aiutare le centrali elettriche a soddisfare i requisiti in materia d’emissioni di NOx I partner di quattro Stati membri dell’UE stanno collaborando per fornire agli operatori delle centrali a carbone europee la migliore consulenza possibile allo scopo di limitare le emissioni di ossido di azoto (NOx), come previsto dalla nuova legislazione comunitaria. Le direttive dell’UE, che entreranno in vigore nel 2008, sanciranno l’illegalità delle emissioni di NOx che superano i 500 mg per m³. Due forme di tecnologia di base sono disponibili per ridurre le emissioni, e il progetto CAFENOx, coordinato da 22 SETTEMBRE 2003 Il primo prototipo del sistema GRAB è stato sperimentato nel 2002. Da allora il team si è impegnato a convalidare ciascuna delle applicazioni progettate in parallelo. “I riscontri ottenuti dal test ci hanno consentito d’identificare le caratteristiche e i vantaggi che il nostro strumento può recare alle persone cieche”, ha affermato la Gutierrez. “Auspichiamo che lo strumento consenta ai non vedenti e agli ipovedenti d’inserirsi più liberamente sul mercato del lavoro, dove i computer sono attualmente strumenti essenziali, nonché di migliorare le loro opportunità didattiche e formative al fine condurre un’esistenza indipendente”. Ciononostante, i piani di commercializzazione del prodotto richiederanno del tempo. “Sebbene sia nostra intenzione inserire il prodotto sul mercato, siamo consapevoli che questo tipo di strumento è troppo costoso per il singolo individuo”, ha chiarito la Gutierrez. “Per tale motivo stiamo verificando la possibilità di vendere il prodotto alle istituzioni pubbliche così da metterlo a disposizione degli utenti presso le biblioteche o in altri luoghi pubblici”. Per ulteriori informazioni, visitare il sito: http://www.grab-eu.com Sulla base di un’intervista del Notiziario CORDIS con la coordinatrice del progetto GRAB RCN 20869 d’aria all’interno della camera di combustione, mentre le soluzioni secondarie comprendono esclusivamente modifiche chimiche al di fuori della camera di combustione, come una reazione catalitica”, ha spiegato Blondin. © Ian Britton, www.FreeFoto.com Jacques Blondin di SNET in Francia, mira ad aiutare l’industria a valutare i costi e i vantaggi di entrambe. “Le soluzioni DeNOx primarie riguardano la modifica del processo di combustione come, per esempio, l’introduzione Il dilemma del settore delle centrali a carbone risiede nel fatto che le soluzioni secondarie sono più efficaci, ma anche più dispendiose. Le soluzioni primarie sono in grado di ridurre le emissioni di NOx del 30-60%, una percentuale che consentirebbe agli impianti di soddisfare i requisiti normativi solo per i livelli previsti fino al 2015. Le soluzioni secondarie, invece, sono in grado di ridurre le emissioni di NOx fino al 90%, limitandole a una quantità inferiore ai 200 mg per m³, un livello CORDIS FOCUS - NUMERO 229 9 Programmi in corso conforme alle normative più severe che saranno imposte dopo il 2015. L’attuazione delle soluzioni secondarie potrebbe, tuttavia, costare oltre € 30 milioni per ogni impianto. Entro la fine del 2003, SNET dovrà effettuare prove di combustione utilizzando una semplice soluzione primaria. Una zona di riduzione artificiale sarà creata nella parte inferiore della camera di combustione, e sarà costruita una sezione ossidante nella parte superiore, immediatamente sotto il surriscaldatore. Un progetto del 5PQ contribuisce a definire la politica dell’UE sulla gestione ambientale delle miniere Con il sostegno finanziario della CE è stata costituita un’iniziativa internazionale, che intende fornire ai responsabili politici europei linee guida pratiche per redigere una nuova legislazione comunitaria sulla gestione ambientale del settore minerario. “Con questo studio spero di dimostrare che, per i prossimi 5 anni, sarà possibile ridurre notevolmente l’NOx con l’applicazione di soluzioni primarie e ritardare l’investimento nelle soluzioni DeNOx secondarie, considerando che tale investimento può essere ridotto se le soluzioni primarie risultano efficaci”, ha affermato Blondin. Inoltre il progetto CAFENOx avrà l’effetto di rivelare le proporzioni del problema in Europa. Se i dati del 2001 indicavano che la futura legislazione avrebbe interessato circa 700 unità, probabilmente questo numero è ormai superato. Blondin è assai deluso per i pochi contatti avuti finora con le singole centrali a carbone. Egli attende con impazienza, come del resto anche i suoi colleghi, che siano stabiliti contatti individuali, al fine di consentire al team di essere più informato sulle diverse direzioni da seguire e di lanciare il dibattito sulle migliori soluzioni tecniche che saranno adottate nel corso dei prossimi 10 anni. Vista la mole di lavoro del consorzio, che spazia dalla ricerca sul numero d’unità che dovranno sottoporsi alle prove tecniche alla formulazione di un modello matematico, ogni partner (da Grecia, Spagna e Paesi Bassi) dovrà svolgere un ruolo preciso e importante. “La cooperazione internazionale attraverso il progetto CAFENOx deve essere fruttuosa ed efficiente”, ha detto Blondin. I risultati del progetto saranno presentati durante un seminario pubblico che si terrà in Grecia all’inizio del 2005. Per ulteriori informazioni, rivolgersi a: Jacques Blondin E-mail: [email protected] Sulla base di un’intervista rilasciata al Notiziario CORDIS dal coordinatore del progetto CAFENOx RCN 20845 10 CORDIS FOCUS - NUMERO 229 © Ian Britton, www.FreeFoto.com Avviato nel febbraio 2001, il progetto ERMITE (Normativa ambientale sulle acque di miniera nell’UE) è stato finanziato nell’ambito della sezione “Energia, ambiente e sviluppo sostenibile” del 5PQ. Il progetto è stato creato in seguito a episodi d’inquinamento ambientale provocato dalle miniere europee, come il rilascio nel Danubio d’acqua contaminata con cianuro proveniente da una miniera d’oro locale nel 2000, e il cedimento di una vasca di ritenzione dei residui a Los Frailes (Spagna), che ha liberato tonnellate di scorie acidificanti, minacciando una vicina riserva naturale. Gli ulteriori problemi che si profileranno quando i Paesi produttori di carbone quali Belgio, Germania e Polonia cesseranno l’eduzione delle acque nelle loro miniere abbandonate, hanno portato i decisori dell’UE a soffermarsi maggiormente sulla gestione delle acque di miniera nell’attuale progetto di legge. A questo scopo, gruppi di ricerca in Spagna, Regno Unito, Svezia, Germania, Paesi Bassi, Slovenia e Bosnia-Erzegovina sono stati incaricati di fornire ai politici linee guida in materia. Per fare questo, il consorzio ha sottolineato la necessità d’integrare le prospettive di gestione delle acque e d’ingegneria mineraria a fianco del più tradizionale approccio di gestione delle scorie. In qualità di partner del progetto, il Dott. Luis Santamaria, dell’Istituto olandese d’ecologia, ha dichiarato al Notiziario CORDIS: “L’unicità di questo progetto risiede nella portata della collaborazione internazionale e interdisciplinare. L’ampia gamma di settori, che riusciamo a coprire, ci ha permesso di giungere a conclusioni assai più sicure”. Un elemento fondamentale d’ERMITE è stata la creazione di reti di parti interessate all’interno di ciascun Paese e a livello europeo. I partecipanti sono stati informati in merito all’andamento del progetto e invitati a fornire spunti per il programma di ricerca. Il Dott. Santamaria spiega: “Stiamo lavorando per interfacciare la ricerca con la politica, con l’obiettivo di sottolineare l’importanza dell’inquinamento delle acque nell’attività mineraria. La forma più persistente d’inquinamento attivo prodotto dalle miniere abbandonate non è dovuta ai solidi, ma all’acqua”. Nel mese di settembre, il gruppo preciserà gli orientamenti politici finali, mentre la fase conclusiva sarà costituita da un incontro con le parti interessate nazionali e la CE che, come si auspica, condurrà a un approccio legislativo esaustivo e sostenibile per la gestione ambientale del settore minerario europeo. Per ulteriori informazioni, visitare il sito: http://www.minewater.net/ermite/ Sulla base d’informazioni fornite dal consorzio di progetto ERMITE RCN 20844 Un progetto TSI contribuisce alla creazione di una massa critica di conoscenze in Europa Negli ultimi tempi, il principale compito dei responsabili delle politiche europee di ricerca è stato quello di creare un ambiente più cooperativo e aperto, all’interno del quale i ricercatori europei potessero scambiare esperienze e sviluppare una visione condivisa in materia di scienza e tecnologia. Progetti europei come POSITION hanno riconosciuto i vantaggi derivanti dalla creazione di sinergie fra i consorzi di ricerca. Finanziato nell’ambito della sezione TSI (Tecnologie per la società dell’informazione) del 5PQ, tale progetto ha ricevuto un finanziamento di circa € 800.000, allo scopo d’agevolare lo scambio di risultati 22 SETTEMBRE 2003 Le tecnologie di posizionamento comprendono le applicazioni e i servizi di navigazione sviluppati per le comunicazioni fisse e mobili, l’elettronica di consumo, gli apparecchi elettronici in generale, i software integrati, la microelettronica, i sistemi di servizi avanzati, la radiodiffusione digitale e la fornitura di servizi per le piattaforme ferroviarie, stradali, marittime e aeree in tutti i settori dei trasporti. L’elemento più importante del progetto POSITION risiede forse nell’analisi delle attività e dei risultati relativi alla ricerca in materia di posizionamento in Europa. Collomb ritiene che, attraverso l’elaborazione di raccomandazioni costruttive, il progetto fornirà un contributo significativo all’attuazione del 6PQ. “Disporre di una panoramica completa degli attuali progetti in questo settore, ci permette d’individuare le lacune e fornire raccomandazioni in merito ai settori che necessitano di nuove ricerche”. Come ha spiegato Frédéric Collomb, coordinatore del progetto POSITION, in un’intervista concessa al Notiziario CORDIS, la ricerca in questo settore è ampiamente diffusa in Europa. “Tuttavia, molti dei ricercatori che si dedicano al posizionamento ignorano le attività condotte altrove in quest’ambito e, di conseguenza, finiscono troppo spesso per duplicare gli sforzi”. Per ulteriori informazioni, visitare il sito: “L’obiettivo del progetto POSITION è fornire un punto di riferimento iniziale per tali iniziative, affinché sia più facile determinare lo stato dell’arte delle tecnologie. Ciò consentirà di risparmiare tempo e fatica, permettendo ai consorzi di concentrarsi sulle proprie ricerche, avendo la certezza che le probabilità di duplicare attività precedenti o in corso di svolgimento sono molto minori”, ha affermato Collomb. Una “carota” di ghiaccio di 3.200 metri, estratta dall’Antartico e spedita nei laboratori di tutta Europa, fornirà informazioni sulle condizioni di vita che probabilmenra fino a 750.000 te caratterizzarono la T er Ter erra anni or sono. Nella prima fase dei lavori, il consorzio ha individuato almeno 150 progetti in materia di posizionamento, attualmente finanziati dall’UE o dall’Agenzia spaziale europea. Su 91 di questi è stato avviato uno studio approfondito e, in seguito, il consorzio ha stabilito dei contatti con 45 progetti, cominciando a individuare le loro esigenze di sostegno. Collomb ha descritto alcune delle attività di supporto offerte nell’ambito dell’iniziativa POSITION, fra cui la creazione di una banca dati contenente informazioni sui progetti europei in materia di posizionamento. “Questo database ci consente d’aiutare i progetti che necessitano di competenze specifiche in un altro settore o disciplina a reperire tali conoscenze da progetti precedenti o in corso di svolgimento”. Al fine di favorire la divulgazione dei risultati dei progetti a un pubblico più vasto, il consorzio svolge anche attività promozionali, ad esempio la pubblicazione sul proprio sito web di relazioni di progetto e annunci di workshop. 22 SETTEMBRE 2003 Programmi in corso e informazioni fra i progetti europei in materia di tecnologie di posizionamento. http://www.position-project.org Sulla base di un’intervista del Notiziario CORDIS al coordinatore del progetto POSITION RCN 20837 Il carotaggio dei ghiacci antartici porta gli scienziati europei indietro di 750.000 anni Il più antico campione mai rinvenuto è stato prelevato dalla regione della base Dome Concordia per opera degli scienziati impegnati nel progetto di perforazione profonda dell’Antartide (EPICA). Questa iniziativa a lungo termine prosegue da oltre 7 anni ed è attualmente finanziata nell’ambito della sezione “Energia, ambiente e sviluppo sostenibile” del 5PQ. Nei laboratori di ognuno dei 10 Paesi coinvolti nel progetto, i ricercatori si serviranno degli isotopi di idrogeno e ossigeno intrappolati nel ghiaccio per dedurre quale fosse la temperatura all’epoca in cui si sono formati. I periodi di riscaldamento globale saranno indicati dalla presenza di livelli elevati di biossido di carbonio e metano. Di recente, tali metodi hanno costituito la base dello studio più completo mai condotto sul clima mondiale. Il gruppo ha già analizzato i marcatori presenti nel ghiaccio, come la polvere e il gas, per attribuire i vari strati a eventi già conosciuti, come eruzioni vulcaniche o ere glaciali, e riuscire a datare il campione. I risultati hanno confermato che la “carota” risale a circa 750.000 anni fa. © AWI In precedenza, il nucleo di ghiaccio più antico prelevato dall’Antartide ha fornito informazioni fino a 420.000 anni fa, ma il nuovo campione consentirà agli scienziati di esaminare per la prima volta le condizioni di un’epoca più antica. Alcuni scienziati sperano altresì che il campione di Dome Concordia sia abbastanza antico per rivelare i cambiamenti avvenuti durante l’ultima inversione del campo magnetico terrestre. Attualmente si dispone di ben poche conoscenze in merito all’impatto di tale inversione sul clima del pianeta. Per ulteriori informazioni, visitare il sito: http://www.awi-bremerhaven.de/GPH/EPICA/ index.html Sulla base d’informazioni diffuse da comunicati stampa (New Scientist) RCN 20855 Un progetto europeo consente di migliorare la valutazione delle valanghe e i metodi per prevenirle Un’iniziativa di collaborazione fra scienziati di sei Paesi europei finanziata dall’UE ha permesso di sviluppare dei metodi di previsione più precisi dell’impatto delle valanghe catastrofiche. Il progetto CADZIE ha beneficiato di un finanziamento di circa € 700.000 nell’ambito della sezione “Energia, ambiente e sviluppo sostenibile” del 5PQ. Quest’iniziativa ha riunito ricercatori di Francia, Italia, Norvegia, Austria, Islanda e Svizzera, coordinati dall’Istituto Cemagref di Grenoble (Francia). CORDIS FOCUS - NUMERO 229 11 Programmi in corso Regione del Lago d’Aral: i progetti INTAS affrontano i problemi d’approvvigionamento idrico Il coordinatore del progetto CADZIE, Mohamed Naaim del Cemagref, ha dichiarato al Notiziario CORDIS: “L’iniziativa è stata varata in risposta alle violenti valanghe verificatesi nell’inverno del 1999, che hanno causato 83 vittime in tutt’Europa, 11 delle quali a seguito del crollo di un complesso residenziale causato da un’unica valanga a Chamonix (Francia)”. Finanziati dall’UE per me zz o dell’INT AS mezz zzo dell’INTAS (Associazione internazionale per la promozione della cooperazione con gli scienziati dei Nuovi Stati Indipendenti (NIS) della ex Unione Sovietica), due progetti di ricerca riuniscono scienziati di diversa formazione nel tentativo di comprendere, prevedere e contrastare con maggior efficacia il processo di desertificazione che sta colpendo la regione del Lago d’Aral. Naaim ha proseguito spiegando che la protezione dalle valanghe si fonda su due procedure fondamentali: la cartografia, o zonizzazione, delle aree a rischio e la costruzione di strutture di difesa per arrestare o contenere il flusso della valanga. Il team, pertanto, si è concentrato sull’analisi di questi due ambiti, al fine di migliorare i metodi di protezione complessivi. Tradizionalmente, il piano delle zone esposte al pericolo di valanghe si basa solo sull’osservazione delle tracce lasciate dagli scivolamenti precedenti e sulla ricostruzione dell’evento da parte degli abitanti del luogo. Questo metodo, tuttavia, non tiene conto delle numerose variabili che possono influenzare l’impatto di una valanga, quali la profondità e la qualità della neve, le condizioni climatiche e l’esistenza di barriere naturali o artificiali. Pertanto, ciascun partecipante al progetto ha fornito informazioni su valanghe ben documentate avvenute nel proprio Paese, le quali sono state inserite in una banca dati comune. In seguito, i dati sono stati utilizzati per convalidare varie tecniche di zonizzazione delle valanghe e, adottando un approccio statistico, è stato possibile elaborare dei modelli di zonizzazione che tenessero conto delle condizioni specifiche di una determinata area. Il modello, inoltre, offre agli utilizzatori un indice della sua affidabilità. Durante la seconda parte del progetto, è stato determinato l’impatto delle strutture di difesa su valanghe di proporzioni reali. L’analisi ha incluso simulazioni numeriche dei flussi attorno a diversi tipi di strutture, lo sviluppo di leggi fisiche per la rappresentazione di tali flussi e la creazione di carte digitali attraverso le quali simulare le strutture di difesa e prevedere i loro effetti sui flussi. L’attuale e ultimo compito del team consiste nel divulgare a ingegneri, pianificatori e autorità nazionali e locali i risultati e gli strumenti elaborati durante il progetto CADZIE. Quest’approccio ha permesso l’adozione delle metodologie CADZIE 12 CORDIS FOCUS - NUMERO 229 © Richard Armstrong, centro dati nazionale sulla neve e il ghiaccio da parte delle autorità di regolamentazione edilizia di Italia, Francia, Islanda, Norvegia e Svizzera, mentre in alcune zone alpine ha consentito il riesame dei piani d’evacuazione in caso di valanga. Naaim ha sottolineato l’importanza della cooperazione internazionale e del finanziamento comunitario nel raggiungere tali risultati: “I ricercatori che si occupano di valanghe, in Europa, lavorano in piccoli gruppi e dispongono di risorse limitate. La collaborazione fra noi, pertanto, è stata essenziale per l’avanzamento delle competenze complessive dell’UE e senza il sostegno della CE sarebbe stato difficile ottenere questi risultati”. Il successo di questo progetto, infatti, ha permesso di varare una seconda iniziativa europea, anch’essa finanziata nell’ambito del 5PQ. L’obiettivo di tale progetto, denominato SATSIE, è migliorare ulteriormente la caratterizzazione dei flussi delle valanghe attraverso l’utilizzo di siti di sperimentazione montani in scala reale, attualmente in fase di costruzione in Francia, Italia, Norvegia e Islanda. Naaim auspica che questo tipo di partenariati prosegua in futuro. “Speriamo - ha concluso – d’ottenere finanziamenti per condurre altri progetti nell’ambito del 6PQ “. Per ulteriori informazioni, visitare il sito: http://cadzie.grenoble.cemagref.fr/ Sulla base di un’intervista del Notiziario CORDIS al coordinatore del progetto CADZIE RCN 20836 Un tempo il Lago d’Aral era il quarto mare interno più vasto del mondo. Negli anni ’60, la portata degli affluenti prese a diminuire in modo allarmante. I piani d’irrigazione a monte, per la coltivazione di riso e cotone, consumavano oltre il 90% della portata d’acqua naturale proveniente dalle montagne circostanti. Di conseguenza, la superficie del lago si è ridotta e circa 27.000 km², che un tempo costituivano il fondale, sono divenuti superficie asciutta. Oggi il Lago d’Aral è considerato l’ottavo mare interno più vasto del mondo. L’irrigazione intensiva ha provocato non solo il ritiro del Lago d’Aral, ma anche la contaminazione e la carenza di risorse idriche, in particolare delle riserve di acqua freatica. Poiché molte aree popolate delle zone desertiche dipendono da tali risorse sotterranee, che costituiscono la loro principale e pressoché unica fonte d’approvvigionamento d’acqua potabile, i due progetti hanno deciso di dedicare particolare attenzione al contributo dell’acqua freatica per l’approvvigionamento idrico della regione, alla qualità dell’acqua e al suo impatto sul sistema ecologico. Avvalendosi di dati in situ e di una modellazione numerica, i consorzi dei progetti mirano a sviluppare una metodologia ambientale integrata per gestire le riserve d’acqua freatica nella regione del Lago d’Aral ed evitare un’ulteriore desertificazione. Come parte integrante del loro approccio, gli scienziati hanno già iniziato a lavorare su una banca dati centrale contenente criteri di controllo idrologico, meteorologico, geologico, idrogeologico e ambientale, nonché su uno strumento di modellazione numerica. Si prevede che le indicazioni fornite dalla banca dati porteranno i politici, i ge- 22 SETTEMBRE 2003 Inoltre, grazie a questo approccio concettuale integrato, lo strumento di modellazione numerica può essere utilizzato per aiutare altre regioni che devono affrontare problemi analoghi legati all’approvvigionamento idrico e alla qualità dell’acqua. Per ulteriori informazioni, visitare il sito: http://www.environmonument.com/index.html Sulla base d’informazioni fornite dai coordinatori dei progetti di EMonument RCN 20846 Un progetto comunitario aiuta i bambini a esplorare le meraviglie della scienza Nel riconoscere la necessità di stimolare l’interesse e il coinvolgimento dei bambini nella scienza, la CE sta finanziando la creazione di un villaggio scientifico sperimentale, progettato per dimostrare che la scienza non è solo una componente importante della nostra vita quotidiana, ma anche una disciplina divertente ed entusiasmante. La misura d’accompagnamento “Kids and Science” (KaS) ha beneficiato di un finanziamento pari a € 250.000 nell’ambito del programma “Migliorare il potenziale umano di ricerca e la base delle conoscenze socioeconomiche” del 5PQ. Tale progetto si rivolge ai bambini d’età compresa fra 12 e 14 anni ed è suddiviso in due parti: una “città della scienza” virtuale, basata su Internet e un vero e proprio “villaggio scientifico”, situato nelle Alpi austriache. In un’intervista concessa al Notiziario CORDIS, Dick Wife, coordinatore del progetto, ha illustrato la finalità principale dell’iniziativa KaS: “Abbiamo deciso di creare un ambiente interattivo e divertente che funga d’alternativa e da complemento alle attività scientifiche scolastiche”. “I bambini tendono a considerare la scienza come una disciplina astratta e molto spesso questa materia è trascurata in ambito scolastico. L’obiettivo del nostro progetto è stato quello di coinvolgere i bambini in attività normalmente non associate alla scuola”, ha aggiunto il dott. Wife. Le due componenti del progetto, inoltre, sono state elaborate per offrire una pre- 22 SETTEMBRE 2003 riconsiderati, tuttavia, è il tempo che gli scienziati trascorrono al villaggio. “I bambini sono molto diffidenti nei confronti degli estranei e hanno bisogno di tempo per stabilire una relazione di fiducia”, ha spiegato il dott. Wife, aggiungendo: “Per la prossima volta, dovremo valutare la possibilità di prolungare la permanenza del personale e degli scienziati al villaggio”. parazione e una continuità ai bambini che partecipano all’iniziativa pilota. “KaS si avvale d’Internet quale strumento primario per preparare i ragazzi a trascorrere una settimana presso il villaggio scientifico e per assicurare loro la necessaria continuità al termine di quest’esperienza”. La “città virtuale” è costituita da un forum e da una serie di compiti e giochi interattivi basati su 7 argomenti: vita, trasporti, acqua, aria, materiali, alimentazione ed energia. “I bambini possono accedere a una miriade d’informazioni: come fa a esplodere la dinamite, perché si assomiglia a mamma e papà, perché dobbiamo nutrirci per vivere, qual è il comportamento delle molecole, perché gli aeroplani volano, da cosa è composta la Terra e tante altre cose divertenti”, ha spiegato il dott. Wife. “Anche il sito web - ha aggiunto - è stato progettato in modo tale da lasciare che siano i bambini a prendere l’iniziativa. Essi, infatti, sono incoraggiati a partecipare e contribuire realmente all’elaborazione delle attività on line”. La seconda componente del progetto, il “villaggio scientifico”, ha visto l’arrivo del primo gruppo di bambini nel mese di agosto. Venti allievi sono stati selezionati fra diverse scuole austriache per partecipare a una settimana di attività, durante la quale sono stati organizzati workshop speciali con scienziati e inventori. I bambini hanno ricevuto informazioni di base su un argomento attinente alle scienze naturali e, in seguito, è stato chiesto loro di condurre l’esperimento. “In questa fase abbiamo cercato di far sì che i ragazzi lavorassero da soli. L’obiettivo non era di suggerire loro le risposte: il ruolo degli scienziati è stato quello d’orientare i bambini nella giusta direzione”, ha spiegato il dott. Wife I commenti da parte d’insegnanti, alunni e scienziati sono stati molto positivi ed è già stata organizzata una riunione scolastica per il mese di ottobre. “Uno degli elementi che forse dovranno essere Programmi in corso stori delle risorse idriche e i decisori verso scelte più informate quando devono affrontare questioni legate all’approvvigionamento e alla qualità dell’acqua nella regione. Secondo il dott. Wife, l’idea di un “villaggio scientifico” che rafforzi la fiducia dei bambini dovrebbe essere estesa ad altri Paesi europei. “Anche l’industria e i governi nazionali dovrebbero partecipare a quest’iniziativa”, ha osservato il dott. Wife. Alla luce di tale considerazione, il consorzio KaS sta attualmente considerando la possibilità di dimostrare quest’iniziativa durante la settimana europea della scienza e della tecnologia, che si terrà a novembre. Per ulteriori informazioni, visitare il sito: http://www.kidsandscience.com/ Sulla base di un’intervita del Notiziario CORDIS al coordinatore del progetto RCN 20856 Un progetto europeo consentirà d’elaborare terapie innovative contro il cancro della prostata La CE ha concesso un finanziamento a una nuova rete di ricerca sul cancro della prostata, nell’ambito della priorità 1 (“Scienze della vita, genomica e biotecnologie per la salute”) del 6PQ 6PQ.. Ogni anno, nell’UE sono diagnosticati circa 200.000 casi di carcinoma prostatico, cifra che secondo gli esperti è destinata ad aumentare a causa dell’invecchiamento della popolazione europea. Se riconosciuto precocemente, il cancro alla prostata offre ottime possibilità di cura. Tuttavia, per circa la metà degli uomini colpiti da questa malattia, la diagnosi avviene in fase già avanzata, durante la quale è possibile che la malattia non risponda alle terapie ormonali. In questi casi, il cancro può estendersi alle ossa, assumendo la forma di cancro metastatico osseo d’origine prostatica. La rete PRIMA è un progetto integrato che riunisce complessivamente 14 gruppi accademici e 3 società private, provenienti da quattro Stati membri dell’UE e da Israele, al fine d’analizzare i processi che inducono l’ormonoresistenza del cancro della prostata e lo sviluppo di metastasi ossee. In particolare, la rete stu- CORDIS FOCUS - NUMERO 229 13 Programmi in corso dierà l’interazione fra le cellule cancerose della prostata e il microambiente osseo. Jack Schalken, ricercatore presso l’Università di Nimega (Paesi Bassi) e coordinatore del progetto, ha spiegato al Notiziario CORDIS una delle insidie degli attuali trattamenti contro il cancro della prostata. “Per il momento, le uniche terapie riconosciute contro le forme avanzate del carcinoma prostatico sono la castrazione chirurgica (orchiectomia) e quella chimica. Pur consentendo un migliore controllo della malattia, questi trattamenti non impediscono alle cellule cancerose di sviluppare una resistenza nei confronti della terapia e di estendersi ad altre parti del corpo”. Invece d’utilizzare dei modelli, il team di ricercatori analizzerà i tessuti di pazienti affetti da cancro della prostata, al fine d’esaminare i processi che causano la diffusione della malattia. In seguito, il consorzio si dedicherà allo sviluppo di una terapia complementare agli attuali trattamenti. Consapevoli del fatto che le strutture genetiche delle cellule cancerose possono alterarsi facilmente, i ricercatori esploreranno tutte le possibili vie terapeutiche, fra cui i trattamenti basati su piccole molecole, le vie di segnalazione androgena e le nuove immunoterapie. Una volta convalidata, la terapia sarà sottoposta a una serie di trial clinici e, se la sperimentazione avrà esito positivo, il consorzio è fiducioso di poter commercializzare presto il trattamento. Secondo il prof. Schalken, grazie alle sue conoscenze ampie e integrate, la rete PRIMA potrà svolgere un lavoro senza precedenti nel campo della ricerca e della diagnostica in materia di cancro prostatico. “Il ricorso al meccanismo del progetto integrato - ha affermato - ci ha permesso d’ottenere la massa critica necessaria per affrontare questo grave problema sanitario”. Sulla base d’informazioni fornite dai partner del consorzio PRIMA RCN 20829 Bandi di gara Nonostante le cure poste nel garantire l’esattezza delle informazioni pubblicate in CORDIS focus, i lettori che desiderino dare seguito alle opportunità menzionate in CORDIS focus sono pregati di verificare la validità delle informazioni consultando i responsabili e/o i riferimenti riportati in ogni articolo. Piattaforma europea per le ricercatrici: invito a presentare proposte La CE ha pubblicato un invito a presentare proposte relativo alla realizzazione di una piattaforma europea per le ricercatrici [settore 4.3.5.1(d)], nell’ambito dell’attività “Scienza e società” del 6PQ 6PQ.. La piattaforma europea per le ricercatrici stabilirà dei collegamenti tra le reti di donne scienziato e di altre organizzazioni impegnate nella promozione delle pari opportunità nella scienza, allo scopo d’accrescere la partecipazione delle donne nella ricerca scientifica e consentire loro di esprimere il proprio pensiero nell’ambito del processo politico a livello regionale, nazionale ed europeo. I settori che rientrano nel presente invito sono il coordinamento e le attività della piattaforma durante la fase di lancio (20042006). Il sostegno comunitario sarà, in teoria, limitato a tale fase di lancio. Le proposte devono dunque presentare una strategia convincente per la sostenibilità a lungo termine della piattaforma dopo questo periodo. Per quanto riguarda gli strumenti applicabili a questo settore, l’invito richiede l’utilizzo delle azioni di supporto specifico (SSA). L’importo indicativo globale dell’invito è di € 2 milioni. 14 CORDIS FOCUS - NUMERO 229 derivanti dal processo di ampliamento dell’UE; Termine per la presentazione delle proposte: 9 dicembre 2003. Si consiglia vivamente ai proponenti, prima di rivolgersi alla CE, di consultare il bando originale sulla GU dell’UE al riferimento sotto indicato. ■ favorire l’uso e la disponibilità dei servizi di sostegno a livello delle PMI, in particolare le piccole e microimprese e le imprese individuali; ■ concentrare l’uso e la disponibilità dei servizi di sostegno nei settori su cui il processo d’ampliamento potrebbe avere maggiori ripercussioni, quali i servizi ad alta intensità di manodopera con un’estensione geografica limitata, i servizi commerciali, i settori manifatturiero, edilizio e turistico, i trasporti, le comunicazioni, il commercio all’ingrosso e il commercio al dettaglio; ■ promuovere i servizi di sostegno connessi ai finanziamenti, alla commercializzazione e alle vendite, affinché le PMI, in particolare i proprietari e i dirigenti delle piccole e microimprese e delle imprese individuali possano sfruttare pienamente le possibilità commerciali offerte dall’ampliamento; ■ favorire l’informazione sul contesto normativo a livello locale, specie per quanto riguarda gli obblighi giuridici in materia d’ambiente, e individuare le possibilità di cooperazione tra le PMI dell’UE e dei Paesi candidati, in particolare i proprietari e i dirigenti Per consultare il testo dell’invito, visitare il sito: http://fp6.cordis.lu/fp6/ call_details.cfm?CALL_ID=93 GU n. C 214 del 9.9.2003, pag. 9 RCN 20866 Organizzazione di iniziative di cooperazione commerciale per le PMI siuate in regioni confinanti l’UE La CE ha pubblicato un invito a presentare proposte relativo all’organizzazione d’iniziative regionali di partenariato a favore delle micro, piccole e medie imprese (PMI) con sede nelle regioni dell’UE che confinano con i Paesi candidati, specie per quanto riguarda i servizi di sostegno. Le iniziative dovranno essere organizzate nell’intento di: ■ promuovere la cooperazione e i contatti tra PMI dell’UE e dei Paesi candidati onde aiutarle ad allacciare relazioni commerciali a lungo termine; individuare gli sbocchi commerciali e le possibilità di specializzazione 22 SETTEMBRE 2003 Bandi di gara delle piccole e microimprese e delle imprese individuali. Termine per la richiesta di altre indicazioni: 17 ottobre 2003. Termine per la presentazione delle proposte: 10 novembre 2003. Si consiglia vivamente ai proponenti, prima di rivolgersi alla CE, di consultare il bando originale sulla GU dell’UE al riferimento sotto indicato. Per centrare questo obiettivo, il programma pilota sosterrà l’organizzazione e la realizzazione di “Iniziative di cooperazione commerciale paneuropea a favore delle PMI nel quadro dell’allargamento”, incluse manifestazioni di contatto e attività collegate, in modo da: ■ Per ulteriori informazioni: Fax +32-2-296-8040 E-mail: [email protected] ■ agevolare lo sviluppo delle relazioni commerciali e dei collegamenti industriali, essenzialmente tra le PMI; ■ migliorare la competitività e l’internazionalizzazione delle PMI e dei settori economici nell’intento di trarre il massimo beneficio dall’allargamento; Per consultare il testo completo dell’invito, visitare il sito: http://europa.eu.int/comm/enlargement/ borderregions/ GU n. C 206 del 2.9.2003, pag. 24 RCN 20842 Invito a presentare proposte relativo alle iniziative di cooperazione commerciale per le PMI La CE ha pubblicato un invito a presentare proposte relativo alla realizzazione d’iniziative di cooperazione commerciale per le piccole e medie imprese (PMI) nel quadro dell’allargamento. L’obiettivo globale è finanziare iniziative che permetteranno di sfruttare le nuove opportunità economiche derivanti dall’allargamento sviluppando la cooperazione tra le PMI dell’UE (dei 15 Paesi membri) e i Paesi aderenti e candidati. Il fine è quello di preparare le PMI dell’UE all’allargamento e le PMI dei Paesi aderenti e candidati al mercato interno. stimolare la cooperazione commerciale transfrontaliera tra PMI onde identificare interessi commerciali comuni e sfruttare le nuove opportunità di mercato derivanti dal processo di allargamento; ■ promuovere un’estesa cooperazione commerciale tra PMI attraverso una formazione preparatoria e una continua rete di contatti, sulla base del principio dell’”imparare facendo”, allo scopo d’istituire partenariati strategici a lungo termine per future relazioni commerciali. Termine per la richiesta di altre indicazioni: 17 ottobre 2003. Termine per la presentazione delle proposte: 10 novembre 2003. E-mail: [email protected] Per consultare il testo completo dell’invito, visitare il sito: http://europa.eu.int/comm/enlargement/ borderregions/ GU n. C 206 del 2.9.2003, pag. 28 RCN 20841 La FES pubblica un invito a presentare proposte “schematiche” Il comitato permanente per le scienze fisiche e ingegneristiche della Fondazione europea della scienza (FES) ha pubblicato un invito a presentare proposte “schematiche” nell’ambito dei programmi scientifici di sua competenza. I programmi scientifici della FES rappresentano delle attività di collegamento in rete che riuniscono i principali ricercatori o gruppi di ricerca per affrontare, nell’arco di un periodo di 4 o 5 anni, le più importanti questioni scientifiche a livello europeo. Le proposte relative a questo invito dovranno riguardare uno o più dei seguenti settori: chimica; fisica; matematica; scienze e tecnologie dell’informazione; scienze fondamentali applicate all’ingegneria; scienze e ingegneria dei materiali. Sono apprezzate le proposte multidisciplinari che, oltre ad affrontare le suddette discipline, comprendono anche settori che rientrano nelle competenze di altri comitati permanenti della FES. Si consiglia vivamente ai proponenti, prima di rivolgersi alla CE, di consultare il bando originale sulla GU dell’UE al riferimento sotto indicato. Termine per la ricezione delle proposte: 31 ottobre 2003 Per ulteriori informazioni: Per ulteriori informazioni, visitare il sito: Fax +32-2-296-8040 http://www.esf.org/esf_article.php?language=0& activity=5&domain=1&article=343&page=935 Sulla base di un annuncio della manifestazione RCN 20835 Per pubblicare informazioni in CORDIS focus Prendiamo in considerazione tutte le informazioni relative a notizie direttamente o indirettamente collegate alla ricerca e allo sviluppo tecnologico nell’Unione Europea. Rivolgersi a CORDIS Information Collection Unit all’indirizzo: CORDIS News Editor CORDIS Information Collection Unit 1st Floor Rue Montoyerstraat, 40 B-1000 Bruxelles/Brussel Tel. +32-2-2381799 Fax +32-2-2381798 E-mail: [email protected] 22 SETTEMBRE 2003 CORDIS FOCUS - NUMERO 229 15 Pubblicazioni Un nuovo studio della CE quantifica il costo sociale dei trasporti e della generazione d’elettricità La CE ha condotto una nuova ricerca, volta a quantificare il costo socioambientale complessivo di diverse modalità di trasporto e metodi di generazione dell’elettricità, i cui risultati potrebbero essere utilizzati per introdurre ecotasse sulle tecnologie più nocive. Si ritiene che i costi socioambientali o “esterni”, derivanti da attività come la generazione elettrica, aumentino quando “le attività socioeconomiche di un gruppo di persone esercitano un impatto su un altro gruppo e quando tale impatto non sia pienamente giustificato o compensato dal primo gruppo”. Nella prefazione a una relazione contenente i risultati dello studio “ExternE”, il commissario per la Ricerca Philippe Busquin afferma che tale documento permette di raffrontare diverse tecnologie e carburanti impiegati nei settori dell’elettricità e dei trasporti. “Di conseguenza, è possibile adottare delle misure politiche per tassare le tecnologie e i carburanti più nocivi, oppure per promuovere i sistemi caratterizzati da costi socioambientali inferiori”. La relazione ha analizzato diversi tipi d’impatto, fra cui le conseguenze per la salute umana, i danni a edifici, colture ed ecosistemi, il riscaldamento globale e l’inquinamento acustico. La ricerca si avvale di una metodologia “bottom-up”, che consiste nel misurare le emissioni alla fonte e nell’analizzare i cambiamenti registrati nella qualità dell’aria, del suolo e dell’acqua, prima di valutare gli impatti fisici e tradurli in valori monetari. Tale approccio è stato elaborato per tener conto del fatto che i costi esterni dipendono fortemente dal sito preso in esame. Nell’analizzare il costo esterno della generazione d’elettricità, la relazione avverte che le variazioni imputabili all’ubicazione del sito rendono molto difficile un normale raffronto fra i dati relativi a diverse tecnologie. Tuttavia, i risultati mostrano che, in generale, le tecnologie eoliche sono molto rispettose dell’ambiente per ciò che concerne le emissioni d’inquinanti “classici”, come l’anidride solforosa, e di gas-serra. Eurostat amplia la portata dell’analisi in materia di R&S L’unità “Ricerca e sviluppo, metodi e analisi dei dati” d’Eurostat ha pubblicato l’ultima edizione del suo studio sulla situazione della R&S (ricerca e sviluppo) in Europa. Si tratta di una raccolta inedita d’indicatori e dati, che amplia notevolmente la portata delle precedenti analisi. 16 CORDIS FOCUS - NUMERO 229 I costi esterni per tutti i tipi di trasporto tengono conto non solo delle emissioni del tubo di scappamento e dell’inquinamento generato durante la produzione del carburante, ma anche dell’impatto ambientale dovuto alla fabbricazione dei veicoli e alla costruzione dell’infrastruttura. La categoria che ha ottenuto i peggiori risultati nella maggior parte dei casi è stata quella delle automobili diesel. © Ian Britton, www.FreeFoto.com Le tecnologie basate sul carbone, invece, “sono responsabili d’emissioni molto elevate di CO2 [anidride carbonica]” in termini d’impatto dei gas-serra. Inoltre, le vecchie centrali elettriche a carbone sono i maggiori produttori d’inquinanti classici e, pertanto, si ritiene che nel complesso rappresentino la peggiore delle tecnologie attualmente disponibili. In termini monetari, il costo totale dei danni causati dalla generazione d’elettricità mediante carbone è pari a € 0,75 in più per kWh, mentre il costo esterno dell’elettricità generata a partire dall’energia eolica è pari a soli € 0,05 in più per kWh. Sebbene tali cifre non possano essere applicate indistintamente a tutti i siti di produzione, esse costituiscono un valido strumento per i responsabili delle politiche incaricati d’elaborare la legislazione ambientale. I costi esterni associati a diversi tipi di trasporto sono presentati in maniera pressoché analoga. Poiché i treni elettrici non producono emissioni dirette, lo studio sostiene che il principale costo esterno associato a questa forma di trasporto sia rappresentato dalla generazione elettrica, elemento che fa di questo sistema di trasporto la soluzione più ecologica in assoluto. Seguono i pullman, che grazie alla loro elevata capacità d’uso presentano un costo finale - espresso in euro per 100 km/ passeggero -relativamente basso. La pubblicazione, dal titolo “Statistics on Science and Technology 2003”, presenta gli ultimi dati relativi alla spesa, al personale e agli stanziamenti governativi nel settore della ricerca e sviluppo. Tuttavia, in risposta ai progressi registrati a livello di politiche e comunità scientifiche, l’attuale pubblicazione contiene, rispetto all’edizione precedente, un numero maggiore d’informazioni sugli indicatori pertinenti. In Germania, i risultati mostrano che nel 1998 i costi esterni relativi al settore dei trasporti ammontavano complessivamente a € 33 miliardi. Tale cifra rappresenta l’1,7% del PIL tedesco di quell’anno e tiene conto di fattori quali gli incidenti, il rumore, le emissioni di CO2 e l’inquinamento atmosferico. Il solo trasporto stradale ha registrato costi esterni per oltre € 30 miliardi. Gli autori dello studio sottolineano che sui risultati pesano profonde incertezze e che le attuali ricerche sull’impatto sulla salute degli inquinanti e il valore di un anno di speranza di vita perso incideranno notevolmente sulle conclusioni future. Tuttavia, gli autori ritengono che, una volta comunicati alle parti interessate europee, i risultati dello studio “ExternE” consentiranno di migliorare la trasparenza del processo decisionale e d’individuare gli ambiti prioritari di ricerca. “Ai fini del processo decisionale, è meglio individuare una possibile gamma di costi esterni, piuttosto che non disporre affatto d’informazioni quantitative”, conclude la relazione. Per consultare la relazione “ExternE report” (in inglese), visitare il sito: http://europa.eu.int/comm/research/energy/pdf/ externe_en.pdf Sulla base di una relazione della CE sui costi esterni della generazione d’elettricità e dei trasporti RCN 20861 Tali informazioni includono dati e tendenze, che riguardano non solo le richieste di brevetto inoltrate all’Ufficio europeo dei brevetti (UEB), ma anche i brevetti concessi dall’Ufficio americano dei brevetti e dei marchi (USPTO). Grazie alla più ampia raccolta d’informazioni fornite, la pubblicazione rivela alcune interessanti tendenze in merito alle richieste di brevetto negli Stati Uniti. 22 SETTEMBRE 2003 Pubblicazioni La relazione mostra, per esempio, che il numero di brevetti concessi dall’USPTO a inventori europei è cresciuto in tutti gli Stati membri, con la Svezia, la Germania e il Lussemburgo in testa alla graduatoria, soprattutto durante la seconda metà degli anni ’90. Analogamente, sono aumentati i brevetti concessi dall’UEB agli Stati Uniti e al Giappone. Lo studio, inoltre, contiene ulteriori dati sul personale nel settore della R&S nell’UE e altrove, i quali rivelano una tendenza ottimistica: l’aumento, nell’UE, del numero di persone che si occupano d’attività connesse con la R&S. Nel 2001, infatti, in questo settore si contavano 1,8 milioni di dipendenti a tempo pieno, ovvero l’1,41% della forza lavoro dell’UE, cifra che segna un leggero aumento rispetto all’1,38% del 2000. Per ulteriori informazioni, visitare il sito: http://europa.eu.int/comm/eurostat/Public/ datashop/print-catalogue/EN?catalogue=Eurostat Sulla base d’informazioni fornite da Eurostat RCN 20863 La C3 pubblica una directory on line sulle buone prassi delle PMI La DG Imprese della CE ha pubblicato una directory on line che raccoglie le migliori prassi adottate dalle piccole e medie imprese (PMI) in Europa. Sono presentati oltre 40 studi di casi in 16 Paesi europei, che illustrano sommaria- mente le strategie aziendali realizzate su base volontaria che esprimono la responsabilità sociale delle aziende e contribuiscono allo sviluppo sostenibile. Gli esempi di buone prassi sono raggruppati in cinque categorie: mercato virtuale, luogo di lavoro, comunità, ambiente. L’ultima categoria è dedicata agli approcci che combinano questi quattro elementi. Per consultare la directory, visitare il sito: http://europa.eu.int/comm/enterprise/ entrepreneurship/support_measures/ responsible_entrepreneurship/good_practice/ good-practice-index. Sulla base d’informazioni diffuse dalla CE RCN 20899 Politica generale Secondo Busquin, la creazione della piattaforma tecnologica segna l’inizio della nuova fase verso l’economia dell’idrogeno Secondo quanto affermato dal commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin, la piattaforma tecnologica europea per l’idrogeno sarà creata entro la fine dell’anno e svolgerà un ruolo chiave nel promuovere la cooperazione in Europa e nel resto del mondo. Il cuore della piattaforma tecnologica sarà costituito dal partenariato nel settore dell’idrogeno e delle celle a combustibile, i cui piani sono stati presentati in una comunicazione della CE pubblicata il 10 settembre. per l’Europa un ruolo di primo piano nell’ambito di tali iniziative. Il Commissario, tuttavia, ha sottolineato che la partecipazione attiva degli Stati membri fin dall’inizio sarà fondamentale, affinché la piattaforma possa generare i vari progetti nazionali e regionali che si ritengono necessari. Tale partenariato raggrupperà le principali parti interessate alla futura economia dell’idrogeno, le quali saranno incaricate di preparare la necessaria agenda strategica di ricerca. Esso avrà inoltre l’obiettivo di rafforzare le iniziative publico-private, individuare il quadro politico adeguato e promuovere la cooperazione internazionale nel settore. Busquin ha definito “frammentarie” le attuali politiche e le attività di ricerca europee in materia d’idrogeno, affermando che, in tale settore, lo Spazio europeo della ricerca non è ancora completo. Tuttavia, il Commissario ha voluto concludere su una nota d’ottimismo: “L’Europa possiede le competenze e le risorse scientifiche, tecniche e industriali necessarie per assumere un ruolo guida nel passaggio all’economia dell’idrogeno”. La realizzazione della piattaforma è stata raccomandata dal gruppo ad alto livello sull’idrogeno e le celle a combustibile, il cui compito consiste nel favorire la transizione dell’Europa verso un’economia dell’idrogeno. Nel discorso pronunciato durante una conferenza organizzata a Grenoble dall’Associazione francese per l’idrogeno, Busquin ha affermato che, a seguito dell’adozione di una visione strategica comune, l’economia dell’idrogeno sta entrando in una nuova fase, durante la quale verranno creati gli strumenti necessari per trasformare tale visione in realtà. “I progetti, le strutture, le reti e le iniziative in materia d’idrogeno e di celle a combusti- 22 SETTEMBRE 2003 © Biblioteca audiovisiva, Comunità europee Per consultare la versione integrale del discorso di Busquin (in francese), visitare il sito: bile costituiranno la base della piattaforma tecnologica”, ha affermato il Commissario, aggiungendo: “Tale piattaforma permetterà all’Europa d’avanzare con un fronte unito e d’esprimersi a una sola voce sulla scena internazionale”. http://www.europa.eu.int/rapid/start/cgi/ guesten.ksh?p_action.gettxt=gt&doc=SPEECH/03/ 389|0|RAPID&lg=FR Per ulteriori informazioni sulla ricerca sull’idrogeno, visitare il sito: http://europa.eu.int/comm/research/energy/nn/ nn_rt_hy1_en.html Gli Stati Uniti hanno già proposto la creazione di un partenariato internazionale per l’economia dell’idrogeno e Busquin auspica Sulla base del discorso: SPEECH/03/389 RCN 20854/20877 CORDIS FOCUS - NUMERO 229 17 Politica generale Sono ancora molti gli ostacoli alla mobilità dei ricercatori Le osservazioni di Sweet sono state ribadite da Rikke Bagger Jørgensen, secondo la quale “le attuali conoscenze su alcune colture sono troppo limitate per poter indicare valori di soglia”. Il commissario per l’Istruzione Viviane Reding ha sollecitato una maggiore cooperazione fra gli istituti di formazione superiore, le imprese e i governi europei, al fine di favorire l’apertura dell’istruzione al settore privato e al resto del mondo e rimuovere le barriere istituzionali che attualmente impediscono la mobilità di studenti e ricercatori. In un discorso pronunciato il 9 settembre dinnanzi a responsabili politici ed esponenti sloveni della comunità accademica, la Reding ha evidenziato una delle insidie dell’attuale sistema didattico dell’UE: “Numerosi istituti di formazione superiore sono inclini a vivere in una torre d’avorio e hanno scarsi legami con il mercato del lavoro, specialmente con il settore [privato], sebbene la maggior parte dei loro studenti entrino a far parte di questo mondo dopo la laurea”. La Reding ha descritto l’impiegabilità dei laureati come “un’importante questione da affrontare”, e ha definito l’esperienza di lavoro acquisita prima della laurea una “componente essenziale” per trasformare la teoria in conoscenza concreta. Al fine di mutare la situazione, il Commissario ha suggerito di dare particolare risalto alla cooperazione fra università e società (soprattutto le PMI), per migliorare la competitività e accrescere lo spirito imprenditoriale, puntando l’attenzione sulle nuove opportunità d’impiego. “Il collocamento degli studenti presso le imprese europee consente di accrescere i legami con l’industria, recando ulteriori vantaggi quali: l’assistenza nel settore della ricerca e sviluppo, i progetti congiunti, la conoscenza aggiornata di un particolare settore industriale (ad esempio attraverso l’ingegneria), la condivisione delle prassi, la capacità di arricchire [.] il proprio curriculum”, ha commentato il Commissario. Riguardo alla maggiore mobilità degli studenti e dei ricercatori, la Reding ha ribadito il proprio impegno a collaborare a fianco del commissario per la Ricerca Philippe Busquin nell’intento d’individuare modi per promuovere la cooperazione europea a livello di dottorato e fornire un sostegno migliore ai giovani ricercatori, a metà strada fra istruzione e ricerca. Per leggere il discorso, visitare il sito: http://europa.eu.int/rapid/start/cgi/ guesten.ksh?p_action.gettxt=gt&doc=SPEECH/ 03/390|0|RAPID&lg=EN; 18 CORDIS FOCUS - NUMERO 229 Un aspetto del dibattito punta a determinare se i provvedimenti volti a tutelare la coesistenza debbano essere definiti dagli Stati membri o dall’UE. L’eurodeputato Friedrich-Wilhelm Graefe zu Baringdorf, che sta preparando una relazione sulla coesistenza per il PE, ha dichiarato: “Le linee guida della CE chiariscono che è compito degli Stati membri decidere la soglia di coesistenza, ma questa procedura si complicherà per effetto dell’allargamento perché si dovranno armonizzare 25 sistemi nazionali diversi”. Viviane Reding © Biblioteca audiovisiva, Comunità europee Sulla base del discorso SPEECH/03/390 RCN 20871 Secondo gli eurodeputati, occorre più ricerca per rispondere agli interrogativi sulla coesistenza Ai partecipanti a un’audizione pubblica sulla coesistenza è stato riferito che occorrono ulteriori ricerche sui meccanismi di contaminazione delle colture convenzionali per effetto degli organismi geneticamente modificati (OGM), prima di poter introdurre forme di tutela efficienti. L’audizione, organizzata dalla commissione “Agricoltura” del PE il 12 settembre a Bruxelles, rientra nel dibattito attualmente in corso sulla coesistenza e fa seguito alla recente pubblicazione di proposte della CE, secondo le quali la presenza accidentale di OGM nelle sementi convenzionali dovrebbe essere contenuta entro un limite di tolleranza compreso tra lo 0,3% e lo 0,7%, a seconda della varietà. Uno degli esperti invitati a partecipare all’audizione, Jeremy Sweet dell’Istituto nazionale britannico di botanica agricola, ha dichiarato agli eurodeputati: “Ci occorre una quantità molto maggiore di dati per comprendere come si distribuisca il polline, come si sposti e contamini i campi [...]. Gli OGM possono persistere nel terreno da un anno all’altro, e persino da un decennio all’altro. Un solo seme per m² potrebbe provocare una contaminazione pari al 100%”. Tuttavia, molti esperti ritengono che il problema richieda un approccio diverso per ogni caso specifico, poiché i rischi di contaminazione variano notevolmente in base alle condizioni e alle pratiche locali. “Ci occorrono strumenti locali per monitorare e seguire gli effetti degli OGM. Non siamo in grado di fornire raccomandazioni a livello europeo”, ha dichiarato Antoine Messean dell’Istituto francese di ricerca agronomica (INRA). Una possibile soluzione al problema è stata suggerita da Olivier Pageard della Cooperativa cerealicola francese. “La coesistenza è tecnicamente possibile [...], anche se entro certi limiti. Tuttavia sarebbe molto più facile separare gli OGM dalle sementi non transgeniche in regioni diverse”, ha dichiarato. Infine, dovendo stabilire chi sosterrà i costi dei provvedimenti volti ad assicurare la coesistenza, l’unica risposta certa è stata formulata dalla Jørgensen, che ha così concluso: “Il costo aggiuntivo [della coesistenza] varierebbe dallo 0% al 21%. Il coltivatore d’OGM è pienamente responsabile dei problemi legati alla coesistenza. Se non vengono osservate le raccomandazioni concernenti le distanze d’isolamento, i periodi di rotazione, il controllo volontario, ecc., il coltivatore d’OGM dovrà risarcire i danni ai suoi vicini che hanno optato per colture convenzionali”. Per ulteriori informazioni sugli OGM, visitare il sito: http://europa.eu.int/comm/food/fs/gmo/ gmo_index_en.html Sulla base di un dibattito pubblico sulla coesistenza tenutosi al PE RCN 20889 22 SETTEMBRE 2003 Politica generale La CE respinge la richiesta d’introdurre un divieto sugli OGM nell’Austria Superiore Il 2 settembre, la CE ha deciso di respingere la richiesta dell’Austria Superiore d’introdurre un divieto di 3 anni sull’utilizzo di organismi geneticamente modificati (OGM) nella regione. Secondo il governo regionale austriaco, tale divieto era necessario per tutelare la produzione agricola biologica e convenzionale e le risorse genetiche vegetali e animali dall’ibridazione con gli OGM. Prima di prendere una decisione, la CE ha consultato l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (AESA). A luglio, il comitato scientifico dell’AESA è giunto alla conclusione che non sono emerse nuove prove scientifiche a sostegno del divieto e che le autorità dell’Austria Superiore non hanno provato l’esistenza di un problema specifico alla regione che giustificasse l’autorizzazione di tale approccio. Il commissario per l’Ambiente Margot Wallström ha affermato: “Abbiamo analizzato molto attentamente il progetto di legge austriaco e dal punto di vista giuridico il caso sembra piuttosto chiaro”. “Naturalmente, ho pieno rispetto per le preoccupazioni delle autorità austriache per la protezione dell’ambiente e della salute umana e non ho difficoltà a riconoscere che quello della coesistenza è un importante problema da affrontare. Tuttavia, desidero sottolineare che si tratta di preoccupazioni comuni, condivise da molte regioni europee, alle quali è possibile trovare una valida risposta nell’ambito del quadro giuridico vigente”, ha aggiunto il Commissario. Un portavoce dell’unità di biotecnologia del ministero federale austriaco della Salute ha dichiarato al Notiziario CORDIS che la decisione della CE ha deluso gli austriaci: “I cittadini sono comprensibilmente molto amareggiati per questa decisione, poiché il 90% di essi è contrario all’utilizzo delle tecniche di manipolazione genetica nell’agricoltura”. Tuttavia, il portavoce ha ammesso che da un punto di vista giuridico, cercare d’introdurre un divieto regionale sugli OGM “non è stato, probabilmente, il modo migliore d’affrontare la questione”. 22 SETTEMBRE 2003 Per ulteriori informazioni, visitare il sito: http://europa.eu.int/comm/food/fs/gmo/ gmo_index_en.html Sulla base del documento: IP/03/1194 RCN 20830 Busquin illustra l’importanza dell’accordo di cooperazione in materia di S&T con la Tunisia Il commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin ha affermato che estendere il concetto di Spazio europeo della ricerca (SER) oltre i confini dell’UE rappresenta la chiave del successo di questa iniziativa. Nel discorso pronunciato l’11 settembre, durante una riunione della comunità scientifica tunisina, Busquin ha spiegato che, sebbene il SER possa essere considerato uno strumento fondamentale per il raggiungimento dell’obiettivo, fissato nel giugno 2000 al Consiglio europeo di Lisbona, di trasformare l’Europa nella società basata sulla conoscenza più competitiva al mondo entro il 2010, esso dovrebbe essere inserito in un contesto molto più ampio. “Il SER non può diventare una fortezza, chiusa al resto del mondo. Al contrario, un’apertura del SER ai nostri vicini e Paesi partner come la Tunisia ci permetterà d’integrare competenze, mezzi e risultati scientifici e tecnici, a vantaggio non solo dell’Europa, ma dei nostri vicini e amici”, ha affermato il Commissario. Nella convinzione che la ricerca collaborativa apporterà vantaggi reciproci, l’UE ha firmato recentemente degli accordi di cooperazione scientifica e tecnologica con la Tunisia e il Marocco, consentendo così di rafforzare la partecipazione di questi due Paesi ai programmi europei di ricerca e la presenza dei ricercatori europei nell’ambito delle attività scientifiche condotte in Nord Africa. “Quest’accordo si basa essenzialmente sui principi di mutuo interesse, reciprocità, non discriminazione ed equa ripartizione dei diritti di proprietà intellettuale, ovvero i principi guida di una vera e propria cooperazione scientifica”, ha osservato il Commissario. Busquin ha proseguito illustrando la portata e alcuni dei vantaggi di tali accordi di cooperazione. In risposta ai timori espressi dagli scienziati tunisini in merito alle difficoltà di partecipazione ai progetti utilizzando i nuovi strumenti del 6PQ, il Com- missario ha spiegato che l’obiettivo del recente accordo di cooperazione è proprio di facilitare e migliorare la partecipazione. “Non è necessario - ha precisato essere un grande centro di ricerca per apportare un contributo ai consorzi”. Sebbene si pensi che tale accordo consentirà a entrambe le regioni di rafforzare la loro eccellenza scientifica, Busquin ha affermato che resta ancora molto lavoro da compiere per avanzare nella creazione di un “vero e proprio spazio euromediterraneo della ricerca”. A suo avviso, l’analisi di possibili sinergie fra il 6PQ e MEDA, il partenariato euromediterraneo nel settore politico e socioeconomico, costituirebbe un buon punto di partenza. Sulla base del discorso: SPEECH/03/402 RCN 20882 Gli eurodeputati chiedono all’Europa di eguagliare la spesa degli USA nell’industria spaziale Mentre l’UE e l’Agenzia spaziale europea si apprestano a firmare un accordo quadro, la commissione “Industria, commercio estero, ricerca ed energia” del PE ha adottato una relazione con la quale chiede all’UE di colmare il divario esistente tra Europa e USA negli investimenti per l’industria spaziale. La relazione, elaborata per iniziativa dell’eurodeputato italiano Guido Bodrato, accoglie favorevolmente l’accordo imminente tra UE ed ESA, per il quale la CE ha ora proposto un testo. Bodrato definisce l’accordo come un passo importante verso la cooperazione, che dovrebbe ridurre al minimo la duplicazione degli sforzi. Il documento si sofferma sul crescente divario constatato nella spesa pubblica europea e americana per lo spazio, in ambito sia militare che civile. Nel 2001, la spesa ufficiale statunitense equivaleva a oltre il 60% del mercato mondiale dei manufatti, rispetto ad appena il 14% dell’Europa. Inoltre, la commissione teme che lo sviluppo di molte tecnologie strategiche esclusivamente negli USA porterà a dipendere da tali tecnologie americane. Per questo motivo, la relazione chiede alla CE di collaborare con il settore, per trovare soluzioni che garantiscano l’indipendenza dell’Europa. Gli eurodeputati chiedono all’industria di sviluppare servizi specifici per l’impiego del programma di navigazione CORDIS FOCUS - NUMERO 229 19 Politica generale forma potranno essere utilizzati anche per le altre, senza la necessità di procedere a una nuova creazione (reauthoring)”. Il Commissario ha espresso la volontà dell’UE di condividere le proprie esperienze nell’ambito dell’iniziativa “eEurope”, al fine d’aiutare l’America Latina e i Caraibi a superare le sfide della società dell’informazione. A suo avviso, è fondamentale che “le strategie elettroniche [...] siano sostenute ai massimi livelli politici”. © PhotoDisc satellitare Galileo, perché si assuma la propria parte di responsabilità per la buona riuscita del progetto. La commissione ha dichiarato che anche la rapida attuazione dell’iniziativa del monitoraggio globale per l’ambiente e la sicurezza (GMES) costituisce una priorità, soprattutto nel contesto di un crescente interesse internazionale. Per ulteriori informazioni sulle attività dell’UE nel settore spaziale, visitare il sito: http://europa.eu.int/comm/space/ index_en.html Sulla base d’informazioni fornite dal PE RCN 20870 Vedere anche “Le industrie aerospaziali europee chiedono maggiori investimenti pubblici in R&S”, a pag. 23 Liikanen ritiene che le alternative al computer siano fondamentali per l’inclusione digitale Il commissario europeo per le Imprese e la Società dell’informazione Erkki Liikanen ha affermato che la chiave all’inclusione digitale risiede nella promozione di piattaforme quali la TV digitale e la telefonia mobile, poiché esse fungono da alternativa e da complemento al personal computer (PC). Liikanen ha illustrato tale concetto durante il forum sulla cooperazione UEAmerica Latina e Caraibi e il rafforzamento della società dell’informazione, tenutosi a Lima (Perù). “Se tutte queste piattaforme diverranno interoperabili e si baseranno su standard aperti, avremo compiuto un significativo passo avanti verso la promozione dell’inclusione digitale e di una società dell’informazione dinamica, poiché i contenuti e le applicazioni sviluppati per una determinata piatta- 20 CORDIS FOCUS - NUMERO 229 Liikanen ha annunciato, inoltre, l’avvio di un importante dialogo politico fra le regioni in materia di strategie digitali (e-strategies), a partire dall’inizio del 2004. Diverse iniziative comuni sono già in corso di svolgimento, per esempio il programma @LIS, che attualmente finanzia 19 progetti UE-America Latina, volti a dimostrare i benefici offerti dalle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) nei seguenti quattro settori: amministrazione elettronica (e-governance) locale; apprendimento elettronico (e-learning) e diversità culturale; sanità pubblica elettronica (e-public health); e inclusione elettronica (e-inclusion). Nell’ambito del progetto @LIS, inoltre, sono stati compiuti importanti progressi verso la creazione di un’infrastruttura interregionale a banda larga per il collegamento in rete dei ricercatori in America Latina. Tale struttura sarà connessa alla rete europea di ricerca a banda larga GEANT, la più veloce al mondo. Il Commissario ha concluso il proprio intervento elencando gli argomenti che auspica vengano discussi al vertice mondiale sulla società dell’informazione, previsto per il mese di dicembre: “L’UE ritiene che il vertice non debba trasformarsi nell’ennesima conferenza delle Nazioni Unite ricca di promesse, ma debba affrontare due principali questioni”. Tali priorità, ha spiegato Liikanen, riguardano la mobilitazione delle TIC per raggiungere gli obiettivi di sviluppo per il millennio enunciati dalle Nazioni Unite e le questioni derivanti dalla natura globale della società dell’informazione, per ciò che concerne la fiducia e la sicurezza delle reti. Sulla base del discorso: SPEECH/03/380 RCN 20828 Liikanen delinea i principi fondamentali delle strategie nazionali per la banda larga Il commissario europeo per le Imprese e la Società dell’informazione Erkki Liikanen ha invitato gli Stati membri ad attivarsi e a ideare una “mappa chiara” allo scopo d’attuare le rispettive strategie nazionali per la banda larga. In un discorso tenuto il 4 settembre alla Riunione ministeriale informale “Telecomunicazioni”, Liikanen ha dichiarato che per raggiungere l’obiettivo formulato nel vertice di primavera, ossia attuare una strategia nazionale per la banda larga entro la fine del 2003, gli Stati membri devono impegnarsi a formulare una serie di principi guida tali da garantire un’ampia diffusione di questa tecnologia. “Ci occorre una mappa chiara. È quanto abbiamo fatto durante gli anni ’60 quando, nei Paesi caratterizzati da una vasta estensione geografica e una scarsa popolazione, dovevamo garantire la disponibilità generale di corrente elettrica”, ha dichiarato il Commissario. Liikanen ha proseguito spiegando che il processo di diffusione della banda larga si articola in tre fasi importanti. La prima, che riguarda la mappatura, prevede l’analisi dettagliata delle zone geografiche dove la banda larga è già disponibile e l’identificazione delle aree dove il servizio è ancora carente. La seconda fase, secondo il Commissario, consiste in una valutazione delle diverse tecnologie che possono essere impiegate per raggiungere la piena copertura. “Non esiste un’unica tecnologia che possa garantire la copertura completa di tutta l’UE”. Solo un approccio basato su piattaforme multiple e interoperative ci consentirà di raggiungere la piena copertura geografica”, ha sostenuto Liikanen. Il Commissario ha suggerito che la diffusione delle varie tecnologie come la TV digitale, le tecnologie senza fili, il satellite, l’uso delle linee elettriche (powerline), nonché la linea d’abbonamento digitale asimmetrica (ADSL) e la trasmissione via cavo dovrebbero facilitare la copertura persino delle zone più rurali e meno popolate. Come ha spiegato Liikanen l’ultima fase che, nel contempo, costituisce uno degli aspetti più importanti di ogni strategia nazionale, è garantire un mercato 22 SETTEMBRE 2003 Politica generale 25% al 31%. Tuttavia, avendo ben presente l’ambizioso obiettivo fissato dal piano d’azione “eEurope 2005”, ovvero garantire un’ampia disponibilità della banda larga a prezzi competitivi, gli autori dello studio suggeriscono di continuare a monitorare l’evoluzione in atto, soprattutto fra le PMI. Erkki Liikanen © Biblioteca audiovisiva, Comunità europee competitivo rispettando la neutralità tecnologica. A tale scopo, il Commissario ha osservato che è essenziale analizzare le forze di mercato per garantire la disponibilità della banda larga e individuare i casi in cui è necessario l’intervento pubblico. La CE stilerà una relazione sui progressi compiuti dagli Stati membri in materia di strategie nazionali, che sarà presentata ai capi di Stato e di governo dell’UE in occasione del vertice di primavera del 2004. Sulla base del documento IP/03/385 RCN 20847 Una relazione rivela una tendenza dinamica dell’adozione delle TIC da parte delle imprese europee Secondo uno studio della CE, il dispiega mento delle tecnologie dell’indispiegamento formazione e della comunicazione (TIC) prosegue in modo dinamico, sebbene la difficile situazione economica e le condizioni del mercato continuino a ostacolare l’innovazione e gli investimenti da parte delle imprese. La relazione “e-Business W@tch” è un’analisi approfondita dell’adozione delle TIC e del loro utilizzo nell’ambito dell’e-business in Europa. Sulla base di sondaggi condotti nel giugno 2002 e nel febbraio 2003, lo studio esamina il dispiegamento globale delle TIC in 15 settori, giungendo a una serie di conclusioni incoraggianti. La relazione ha rilevato l’inizio di una “migrazione” verso la banda larga fra le piccole e medie imprese (PMI), registrando un aumento delle connessioni DSL (linea d’abbonato digitale) dal 22 SETTEMBRE 2003 Un’altra tendenza evidenziata dalla relazione riguarda la riduzione del divario di competenze in materia di TI nel periodo 2002-2003. I risultati del sondaggio rivelano che il divario si è ridotto, attestandosi su un livello addirittura inferiore a quello del 2000, uno degli anni-boom per ciò che concerne Internet e l’industria delle TI. La relazione prevede, tuttavia, che tale divario potrebbe aumentare, con la crescita della domanda, non appena l’economia inizierà a recuperare. Fra gli altri elementi illustrati in sintesi nello studio figurano la classifica dei settori in base al loro grado d’adozione delle TIC e la percezione fra le società dell’impatto dei servizi connessi a tali tecnologie e dell’e-business sulle proprie attività. I risultati presentati nella relazione dovrebbero contribuire al benchmarking e alla valutazione del modo in cui la diffusione delle TIC può potenziare e rafforzare ulteriormente la competitività delle imprese europee. Per ulteriori informazioni, visitare il sito: http://www.ebusiness-watch.org/marketwatch/ resources/resources.htm Sulla base della relazione “e-Business W@tch” RCN 20838 La CE adotta una nuova legislazione per promuovere i prodotti ecologici La CE europea ha adottato una proposta di direttiva volta a promuovere un approccio ecologico alla progettazione dei prodotti a consumo energetico, che secondo le previsioni, contribuirà significativamente allo sviluppo sostenibile. Il cosiddetto ecodesign consiste nel tener conto degli aspetti ambientali in fase di progettazione dei prodotti, al fine di migliorarne le prestazioni ecologiche lungo l’intero ciclo di vita. Fra gli aspetti più importanti di quest’approccio figurano il consumo energetico, la produzione di rifiuti, il consumo idrico e l’utilizzo di risorse naturali. © PhotoDisc Il commissario per le Imprese e la Società dell’informazione Erkki Liikanen ha affermato: “Grazie a questa direttiva, i prodotti a consumo energetico potranno offrire prestazioni migliori in termini d’impatto ambientale, senza intaccarne la funzionalità o la libera circolazione nel mercato dell’UE. Si tratta di un importante contributo allo sviluppo sostenibile”. In questa fase, la CE non intende imporre l’applicazione dei criteri dell’ecodesign a tutti i prodotti che consumano energia, ma piuttosto a quelli che mostrano un sufficiente potenziale di miglioramento ambientale. L’applicazione di tali misure a livello europeo, sostiene la CE, offre il vantaggio di evitare l’adozione da parte delle autorità nazionali di politiche non coordinate che, a lungo termine, potrebbero danneggiare l’ambiente e ostacolare la libera circolazione delle merci. Per esempio, l’eliminazione del mercurio dalle lampadine, sebbene auspicabile, potrebbe tradursi in un aumento del consumo energetico, con ripercussioni negative su tutto l’ambiente. La CE auspica che i produttori e le altre parti interessate partecipino attivamente al processo decisionale, poiché intende creare un quadro che non ostacoli la capacità innovativa e d’iniziativa dei progettisti di prodotto. Alla CE preme soprattutto evidenziare i potenziali benefici delle misure proposte: da un lato, i consumatori e le imprese potranno beneficiare di prodotti migliori e di un ambiente più sano e, dall’altro, l’utilizzo più razionale delle risorse e un miglior accesso a un mercato unico allargato rafforzerà la competitività economica. Per ulteriori informazioni, visitare il sito: http://www.europa.eu.int/comm/enterprise/ eco_design/index.htm Sulla base del documento: IP/03/1223 RCN 20872 CORDIS FOCUS - NUMERO 229 21 Varie La CE chiede all’ESA di studiare la fattibilità di un sistema di pedaggio stradale paneuropeo L’UE ha incaricato l’Ag enzia spaziale europea (ESA) d’analizzare la ffattibilità attibilità dell’applicazione della tecnologia satellitare per realizl’Agenzia zare un sistema di pedaggio stradale paneuropeo. tedesco: si tratta di un sistema di telepedaggio per automezzi pesanti che utilizza il Sistema di posizionamento globale (GPS) statunitense. Con l’applicazione di queste nuove tariffe, il governo tedesco auspica di raccogliere circa € 650 milioni ogni anno. L’impiego della tecnologia satellitare si basa sull’obiettivo di ripartire più equamente i costi di monitoraggio, imponendo pedaggi e premi assicurativi più elevati agli utenti che percorrono le strade con maggiore frequenza. Oltre allo studio di fattibilità, attualmente si sta conducendo una dimostrazione del concetto di pedaggio virtuale nell’area della grande Lisbona. La ricerca fa seguito a una proposta pubblicata dalla CE nell’aprile 2003 che raccomanda, entro il 2010, il pagamento dei pedaggi in forma elettronica per tutti i proprietari di veicoli. Secondo tale documento, i veicoli dovranno essere dotati di una scatola nera localizzabile dai satelliti, che forniranno informazioni sulle distanze percorse, sulla categoria di strade utilizzate e sul periodo in cui si effettua lo spostamento. Istituito un nuovo premio per promuovere la prossima generazione di scienziati Nel riconoscere la necessità di formare la prossima generazione di scienziati, EuroHORCS, l’associazione che riunisce i direttori delle organizzazioni di ricerca dell’UE, ha istituito, in collaborazione con la Fondazione europea della scienza (FES), un nuovo premio europeo rivolto ai giovani ricercatori di talento. Secondo i dati forniti dalla CE, nel corso dei prossimi sette anni l’UE dovrà produrre 100.000 ricercatori in più ogni anno, oltre agli scienziati necessari per sostituire i colleghi che andranno presto in pensione. L’obiettivo dei premi EURYI (European Young Investigator) sarà quello di sostenere i giovani ricercatori di talento provenienti da tutto il mondo e di consentire loro di lavorare in un contesto europeo, con l’obiettivo di sviluppare la scienza in Europa e di costituire la prossima generazione d’illustri scienziati europei. I premi garantiranno un finanziamento per un periodo di 5 anni a giovani scienziati in possesso d’idee originali o rivoluzionarie di livello scientifico elevato, potenzialmente in grado di migliorare la competitività della ricerca europea sulla scena internazionale. Si auspica, inoltre, che questo premio contribuisca a promuovere la ricerca innovativa, le attività relative a problemi scientifici nuovi e le metodologie avanzate. 22 CORDIS FOCUS - NUMERO 229 © Biblioteca audiovisiva, Comunità europee Tuttavia, un sistema di pedaggio paneuropeo dovrebbe basarsi idealmente su Galileo, il sistema di navigazione satellitare europeo che, secondo le previsioni, sarà operativo entro il 2008. I proponenti della formula “pay for use” ritengono che tale soluzione comporterebbe la riduzione delle congestioni e dei costi per le infrastrutture. Mentre si attendono i risultati della ricerca condotta dall’ESA, i sostenitori dell’iniziativa stanno monitorando un nuovo programma Per ulteriori informazioni su Galileo, visitare il sito: Per ulteriori informazioni, visitare il sito: Il primo successo del gruppo di lavoro è arrivato nel 1997, quando la cometa Hale-Bopp passò a 194 milioni di km di distanza dalla Terra. Per analizzare la composizione chimica del corpo celeste, gli scienziati si basarono sulle osservazioni effettuate dal telescopio ottico nordico delle Canarie e scoprirono, con sorpresa, concentrazioni di un isotopo pesante d’azoto troppo elevate per ipotizzarne l’origine da molecole semplici. http://www.esf.org/medias/section_5/83/ CfPFinalVersion20031109.pdf Sulla base d’informazioni fornite dalla Fondazione europea della scienza RCN 20892 Da una ricerca europea emerge il ruolo fondamentale delle comete nella comparsa della vita Un gruppo internazionale d’astronomi ha confermato la presenza di molecole organiche complesse nella composizione chimica di due comete, avvalorando la teoria secondo la quale le comete avrebbero svolto un ruolo fondamentale nella comparsa della vita sulla T er ra. Ter erra. La ricerca è stata svolta da scienziati provenienti da Finlandia, Francia e Paesi Bassi, con il coordinamento di un gruppo di lavoro dell’Università di Liegi (Belgio). Nelle prime fasi d’esistenza del nostro sistema solare, i pianeti appena formati furono bombardati da comete con nuclei composti da ghiaccio e polveri. Per decenni, molti scienziati avevano ipotizzato che l’acqua e le altre molecole organiche necessarie per la comparsa della vita sulla Terra si fossero originate proprio in seguito a tali impatti. Inoltre, si riteneva che le comete sfuggite alla collisione e sopravvissute fino al giorno d’oggi avrebbero potuto fornire un quadro chiaro delle condizioni fisico-chimiche prevalenti circa 4,6 miliardi di anni fa. http://www.esa.int/export/esaSA/ GGGMX650NDC_navigation_0.html Sulla base d’informazioni fornite dall’ESA RCN 20890 Questa scoperta evidenziò la presenza di materiale organico complesso nella cometa ma, per essere certi di tale conclusione, gli astronomi avrebbero dovuto condurre ulteriori osservazioni allo scopo di convalidare la teoria. Fu necessario attendere fino all’autunno del 2002, prima che riapparisse in cielo una cometa tanto brillante da consentire misurazioni precise. Utilizzando uno degli strumenti del più grande telescopio al mondo (VLT), installato in Cile, i ricercatori sono riusciti a confermare la presenza di molecole organiche complesse nella cometa LINEAR WM1. Si prevede che il lavoro di questo gruppo aprirà nuovi orizzonti nello studio delle comete. In buona sostanza, se in passato si credeva che questi corpi celesti fossero forieri di sconfitte in battaglia e catastrofi sulla Terra, potrebbe emergere che, in realtà, portarono qualcosa decisamente meno funesta: la vita. Sulla base d’informazioni fornite dall’Università di Liegi RCN 20883 22 SETTEMBRE 2003 Varie Mangimi più sicuri per i porcellini in Europa Mentre, a livello europeo, continua il dibattito sull’eventualità di vietare l’integrazione d’antibiotici nei mangimi zootecnici, un progetto Eureka ha sviluppato per i porcellini un mangime sano di semplice produzione. La somministrazione d’antibiotici ha un effetto positivo sulla salute e sulla crescita dei suini, tanto che gli allevatori potrebbero essere riluttanti a modificare le loro pratiche. Tuttavia, le crescenti preoccupazioni sulla resistenza dei batteri agli antibiotici, in particolare a quelli impiegati nella medicina umana, inducono a pensare che potrebbero restare ben poche alternative. I partner del progetto “antibiotici nei mangimi” hanno considerato questi problemi impegnandosi nella ricerca di un mangime alternativo. “Escludere gli antibiotici comporta il rischio dimostrato d’indebolire la salute, per esempio d’aumentare la diarrea e le perdite di porcellini. Per questo motivo è stato importante sviluppare alternative agli antibiotici che possano ridurre al minimo tali problemi”, ha dichiarato la coordinatrice del progetto Annemarie Dirkzwager dell’Istituto olandese per la nutrizione animale De Schothorst. I partner, provenienti da sette Paesi europei, hanno valutato gli integratori alimentari e la composizione di vari mangimi per comprendere meglio i processi che hanno luogo nell’intestino dei porcellini dopo lo slattamento. L’esecuzione di prove in vitro ha consentito di chiarire il funzionamento dell’intestino dei porcellini. Tali prove hanno dimostrato che alcuni acidi organici esplicano un’azione positiva sulla crescita e sul miglioramento delle condizioni intestinali. I nuovi integratori così prodotti rafforzano i processi intestinali e neutralizzano gli effetti negativi dovuti alla mancanza d’antibiotici. Queste alternative sono già in uso presso i produttori di mangimi e sono state adottate da alcuni allevatori. 22 SETTEMBRE 2003 Per ulteriori informazioni, visitare il sito: http://www.eureka.be/ifs/files/ifs/jsp-bin/eureka/ ifs/jsps/publicShowcase.jsp?fileToInclude= ProjectProfile.jsp?docid=1989571 Sulla base d’informazioni fornite da Eureka RCN 20862 Le industrie aerospaziali europee chiedono maggiori investimenti pubblici in R&S “Gli investimenti che destiniamo oggi alla R&S costituiscono la base della nostra industria tra 15 o 20 anni” anni”,, ha dichiarato Bengt Halse, presidente dell’Associazione europea delle industrie aerospaziali (AECMA), in un appello che ha rivolto il 4 settembre al settore pubblico europeo perché eguagli le spese del governo statunitense. Ripercorrendo l’andamento dell’industria aerospaziale europea nell’ultimo anno, il Dott. Halse ha comunicato notizie sia positive che negative per il settore. I dati finanziari dimostrano che il settore si sta ancora riprendendo dagli eventi dell’11 settembre 2001, ma indicano altresì che il 2002 è stato il secondo miglior anno in assoluto per l’industria aerospaziale europea. Gli investimenti nella ricerca e sviluppo (R&S) sono rimasti elevati nel 2002, raggiungendo il 13,9% del fatturato, ma il Dott. Halse ha deplorato la continua riduzione del contributo pubblico, nonostante il settore abbia riconosciuto l’importanza della R&S e, di conseguenza, incrementato la spesa. “Questo è un motivo di grande preoccupazione”, ha dichiarato il Dott. Halse. “Non è un mistero che il governo statunitense investa quasi il triplo rispetto al contributo destinato dalle istituzioni europee alla R&S nel settore aerospaziale. Se desideriamo competere sullo stesso piano, l’Europa deve disporre d’investimenti istituzionali equivalenti a condizioni analoghe”. Tuttavia il Dott. Halse ha accolto positivamente due nuove iniziative in materia di sicurezza e difesa, che svolgeranno entrambe un ruolo rilevante nella ricerca. La prima propone un’agenzia europea per gli armamenti, la ricerca e la difesa, ed è emersa durante l’attività svolta dalla Convenzione europea incaricata di stilare la costituzione dell’UE. La seconda è un’iniziativa avanzata dalla CE per lanciare un programma di ricerca sulla sicurezza. Si prevede che i progetti pilota inizieranno nel 2004. Il Dott. Halse ha affermato che la spesa pubblica contenuta è una caratteristica dell’industria spaziale europea e si combina alla vulnerabilità dovuta al crollo del mercato delle telecomunicazioni, che non è stato avvertito con la stessa intensità negli Stati Uniti. “La nostra industria è altamente esposta agli ordini commerciali ciclici. In Europa manca un mercato istituzionale. Negli Stati Uniti il mercato governativo per il settore spaziale ha proporzioni pari a sei volte quello europeo. Pertanto, in Europa vi è urgente necessità di una politica spaziale concreta e unificata”. Sulla base d’informazioni fornite dall’AECMA RCN 20857 Vedere anche “Gli eurodeputati chiedono all’Europa di eguagliare la spesa degli USA nell’industria spaziale”, a pag. 19 EUROCHAMBRES sostiene l’imprenditorialità femminile con una rete specifica EUROCHAMBRES, l’Associazione delle camere di commercio europee, ha lanciato il 10 settembre, presso la sede del PE, una rete volta a sostenere l’imprenditorialità femminile in Europa. Lo scopo della rete è costituire una piattaforma europea d’informazione per promuovere i diritti alle pari opportunità, i pareri e gli interessi professionali delle donne, nell’intento d’accrescere la loro partecipazione al mondo aziendale e accelerare il processo imprenditoriale. Anche se le imprenditrici costituiscono un segmento in rapida crescita della popolazione attiva, le statistiche del 2000 indicano che la percentuale di lavoratrici autonome è ancora relativamente bassa, pari a solo l’8% del totale di donne occupate, di cui solo il 3% nella categoria “imprenditori”. Nel discorso tenuto in occasione del lancio della rete, il Presidente d’EUROCHAMBRES, Christoph Leitl, ha osservato che le attività imprenditoriali femminili e la migliore integrazione delle donne nel mondo del lavoro costituiscono fattori essenziali per accrescere la competitività dell’UE in linea con l’obiettivo di Lisbona, ossia fare dell’Europa l’economia basata sulla conoscenza più competitiva del mondo entro il 2010. “Vista la dura competizione internazionale che l’Europa deve affrontare, dobbiamo assolutamente attingere dall’elevato potenziale di qualifiche e di know- CORDIS FOCUS - NUMERO 229 23 Varie ricerca, che costituirà la base della successiva legislazione in materia. I particolari sulla questione saranno resi noti dal governo prima della fine del mese. Nel suo intervento, Barroso ha fornito scarsi indizi sulla posizione che adotterà il suo governo in ultima analisi, affermando: “Alcuni, nel nome della scienza, preferirebbero autorizzare qualsiasi scoperta; altri, nel nome dell’etica, preferirebbero vietare tutto. [Il consiglio] deve trovare un equilibrio in merito alla questione”. © PhotoDisc how offerto dalle donne e, in particolare, dalle imprenditrici”, ha ammonito Leitl. Questo punto è stato ripreso dal commissario europeo per le Imprese e la Società dell’informazione Erkki Liikanen, il quale ha rilevato: “Se l’Europa intende diventare più competitiva com’è stato convenuto a Lisbona, ci occorrono più imprenditori e soprattutto più imprenditrici. All’inizio dell’anno, abbiamo pubblicato un Libro verde sull’imprenditorialità in Europa. Alle imprenditrici è dedicata una parte importante di questo documento politico e mi impegnerò a fondo perché siano prese in considerazione anche dal piano d’azione che farà seguito al Libro verde”. Dal canto suo, la nuova rete raccoglierà dalle Camere di commercio europee gli esempi di miglior prassi riscontrati nei servizi a sostegno delle donne professioniste e imprenditrici, allo scopo di definire un programma di sviluppo per il 2004. Per ulteriori informazioni su EUROCHAMBRES, visitare il sito: http://www.eurochambres.be/ Sulla base d’informazioni fornite da EUROCHAMBRES RCN 20891 Il Consiglio portoghese di bioetica dovrà esprimersi in merito all’utilizzo degli embrioni umani nella ricerca Dopo un rinvio di circa due anni, il primo ministro portoghese Durão Barroso ha nominato, nel corso di una cerimonia che si è svolta il 4 settembre, i 21 nuovi membri del Consiglio nazionale d’etica per le scienze della vita. La prima sfida che dovranno affrontare i nuovi membri del consiglio, ha dichiarato Barroso, sarà di raggiungere una posizione sull’impiego d’embrioni umani nella 24 CORDIS FOCUS - NUMERO 229 La presidente del nuovo consiglio, Paula Martinho Da Silva, nel riconoscere che in Portogallo c’è stata una forte richiesta di pareri su questioni di bioetica durante il periodo compreso tra l’istituzione del consiglio e l’insediamento dei suoi membri, ha affermato: “Esistono certamente richieste di pareri alle quali dobbiamo dare una risposta”. Sulla base d’informazioni diffuse da fonti stampa RCN 20848 Il lancio di microsatelliti apre una nuova era nel monitoraggio delle catastrofi Il lancio di tre nuovi microsatelliti nell’ambito di un progetto che vede coinvolti par tner di Regno Unito, Alg eria, T urchia, partner Algeria, Turchia, Nigeria and Cina, è destinato a cambiare il sistema di monitoraggio delle catastrofi naturali e provocate dall’uomo. Il DMC (“Disaster Monitoring Constellation”) è il primo gruppo di satelliti dedicato al monitoraggio delle catastrofi dallo spazio. I tre satelliti, del peso di 100 kg, saranno lanciati dalla Russia settentrionale il 26 settembre, in modo da garantire la copertura di Nigeria, Turchia e Regno Unito, e andranno a raggiungere il primo satellite DMC, lanciato per monitorare l’Algeria nel novembre 2002. Quando l’intero gruppo di satelliti (5 in totale) sarà in posizione, potrà trasmettere ogni giorno immagini da qualsiasi parte del mondo e consentirà di ripassare più volte su uno stesso punto. Nonostante ciascun satellite abbia il suo gestore e funzioni in modo indipendente, l’intero gruppo è stato progettato per essere utilizzato in caso di necessità come singolo strumento coordinato. I satelliti sono stati sviluppati da un’azienda del Regno Unito, la Surrey Satellite Technology Ltd (SSTL). Il Professor Martin Sweeting, direttore generale di SSTL, ha dichiarato: “Il DMC rappresenta un approccio moderno alle missioni spaziali e prepa- ra il terreno per l’utilizzo di altri gruppi di piccoli satelliti in una vasta gamma d’applicazioni”. Il ministro della Scienza britannico, Lord Sainsbury, ha aggiunto: “Il DMC rappresenta uno strumento importante per contribuire a limitare in tutto il mondo gli effetti delle catastrofi naturali e provocate dall’uomo. Trasmettendo immagini quasi in tempo reale, il dispositivo fornirà informazioni e migliorerà le operazioni di soccorso, consentendo ai servizi d’assistenza d’indirizzare i soccorsi primari verso le zone colpite”. Sulla base d’informazioni fornite dal ministero britannico dell’Industria e del Commercio RCN 20878 La BEI attua un programma innovativo per le PMI siriane La Banca europea per gli investimenti (BEI) ha annunciato l’intenzione di erogare un prestito di € 40 milioni alla Repubblica araba siriana, per attuare un programma finanziario innovativo a sostegno delle piccole e medie imprese (PMI) della regione. Il programma, che costituisce la prima iniziativa della BEI a favore del settore privato in Siria, è finanziato nell’ambito del “Fondo euromediterraneo d’investimento e di partenariato (FEMIP)” messo in atto di recente dall’istituto. Una delle principali priorità del FEMIP è promuovere lo sviluppo del settore privato, specialmente tra le PMI, e sostenere i progetti che contribuiscono ad attuare la necessaria infrastruttura economica, nonché i programmi sanitari e educativi per la regione. Nel commentare l’annuncio, il vicepresidente della BEI Philippe de Fontaine Vive ha dichiarato: “Sono particolarmente lieto di sottoscrivere quest’iniziativa innovativa, perché sono certo che promuoverà le riforme nel settore del mercato, offrendo un’occasione concreta per rafforzare le competenze nella moderna prassi bancaria. [...] Con il sostegno dell’UE e la sinergia degli operatori del settore privato, il Paese può prepararsi al meglio per realizzare una zona di libero scambio nella regione del Mediterraneo entro il 2010". Nello specifico, il nuovo programma prevede l’erogazione di finanziamenti per sostenere le PMI che intendono realizzare progetti nei seguenti settori: industria, servizi, turismo, sanità e formazione. Per ulteriori informazioni sul FEMIP, visitare il sito: http://www.eib.org/lending/med/en/index.htm Sulla base d’informazioni fornite dalla BEI RCN 20884 22 SETTEMBRE 2003 Manifestazioni Workshop sulla gestione finanziaria nell’ambito del 6PQ Sulla base di un annuncio della manifestazione RCN 20864 Amburgo (Germania), 14 ottobre 2003 Il 14 ottobre si svolgerà ad Amburgo (Germania) un workshop sulla gestione finanziaria nell’ambito del 6PQ 6PQ.. Il 6PQ opererà sulla base di nuovi principi di gestione finanziaria, ampiamente descritti in un documento. Il workshop presenterà ai partecipanti questi nuovi principi finanziari ed esplorerà, attraverso una serie d’esercizi, il loro funzionamento pratico, sia a livello dei progetti sia a livello delle organizzazioni partecipanti. Per ulteriori informazioni, visitare il sito: http://www.singleimage.co.uk/ FinancialManagement14Oct03.doc Sulla base di un annuncio della manifestazione RCN 20893 Workshop europeo sulla ricerca di forme di vita su Marte Madrid (Spagna), 18-20 novembre 2003 L’ A s s o c i a z i o n e europea d’eso/ astrobiologia e il Centro astrobiologico spagnolo stanno organizzando congiuntamente un workshop dedicato alle possibilità di vita su Marte, che si svolgerà dal 18 al 20 novembre a Madrid (Spagna). Gli obiettivi del workshop sono i seguenti: ■ ■ Piattaforme basate sul web per agevolare la comunicazione tra i consorzi del 6PQ ■ Bruxelles (Belgio), 8 ottobre 2003 L’8 ottobre si sv olg erà a Brux elles un svolg olgerà Bruxelles workshop dedicato alle piattaforme basate sul web per i progetti integrati e le reti di eccellenza nell’ambito del 6PQ 6PQ.. La manifestazione si concentrerà sull’applicazione efficace di piattaforme basate sul web per gestire la comunicazione e la condivisione delle informazioni tra i consorzi di progetto. Tale soluzione potrebbe essere impiegata anche per gestire il flusso di conoscenze generate dai progetti e per assicurarne una più ampia divulgazione. Il workshop tratterà i seguenti temi principali: ■ il contributo significativo che gli strumenti basati sul web possono apportare alla gestione e all’impatto delle reti d’eccellenza e dei progetti integrati del 6PQ; ■ la funzionalità richiesta per le piattaforme basate sul web nei progetti del 6PQ; ■ un esame degli strumenti basati sul web attualmente disponibili e una dimostrazione del sistema sviluppato. ■ ■ Individuare le opportunità che consentono d’aumentare il livello dei finanziamenti e la sensibilizzazione pubblica nei confronti della scienza botanica; ■ rafforzare la cooperazione e la commercializzazione in un’UE in espansione; ■ individuare le opportunità per una cooperazione interregionale rafforzata. Tali temi saranno discussi da diversi esperti e da relatori in rappresentanza della CE. Per ulteriori informazioni, rivolgersi a: promuovere la cooperazione fra gli scienziati e i gruppi di ricerca di varie discipline, quali la planetologia, la geologia, la biofisica, la genetica e la robotica; oppure a: [email protected] riunire gli scienziati, gli ingegneri che progettano vettori spaziali e i partner industriali allo scopo di pianificare le future missioni su Marte; presentare al pubblico i vantaggi scientifici, tecnici, industriali e filosofici di tali attività. Il workshop sarà organizzato sotto forma di forum, al fine di moltiplicare le opportunità di svolgere discussioni interdisciplinari e innovative. Per ulteriori informazioni, visitare il sito: http://www.cab.inta.es Sulla base di un annuncio della manifestazione RCN 20895 Seminario sul contributo della ricerca agronomica alla competitività europea Bruxelles (Belgio), 28 ottobre 2003 Scotland Europa e l’Istituto di ricerca sulle colture scozzese organizzeranno, il 28 ottobre a Bruxelles, un seminario sul ruolo svolto dalla scienza delle piante e dalla ricerca agronomica nel contribuire alla competitività e alla sostenibilità in Europa. Tel: +44 1223 448150 ■ 22 SETTEMBRE 2003 Quali sono le principali forze motrici future in questo settore di ricerca? [email protected] VBN Kate Rogerson ■ presentare le conoscenze acquisite di recente sul pianeta Marte; Fra i principali temi che saranno affrontati durante il convegno figurano i seguenti: Per ulteriori informazioni, rivolgersi a: così scarsa considerazione in Europa e cosa si può fare per porvi rimedio? E-mail: [email protected] Perché la scienza delle piante e la ricerca agronomica ottengono una oppure a: [email protected] Per consultare la bozza del programma del seminario, visitare il sito: http://www.scotlandeuropa.com/DOWNLOAD/ ph%20SCRIpublic%20prog.doc Sulla base di un annuncio della manifestazione RCN 20879 Conferenza europea sulle applicazioni dell’analisi di superficie e di interfaccia Berlino (Germania), 5-10 ottobre 2003 Dal 5 al 10 ottobre si svolgerà a Berlino (Germania) una conferenza europea sulle applicazioni dell’analisi di superficie e d’interfaccia. L’obiettivo principale della conferenza è riunire scienziati dei settori industriale, accademico e governativo, unitamente ai fornitori d’apparecchiature d’analisi di superficie, per discutere gli sviluppi più recenti della ricerca e del mercato nel settore dell’analisi di superficie e d’interfaccia. Il programma scientifico comprende relazioni plenarie e programmatiche e presentazioni orali suddivise in due sessioni parallele su alcuni dei seguenti argomenti: ■ adesione; ■ biomateriali; ■ materiali catalitici; ■ materiali compositi; ■ corrosione; ■ interpretazione e quantificazione di dati; CORDIS FOCUS - NUMERO 229 25 Manifestazioni ■ depth profiling (analisi degli strati più interni); ■ studi ambientali; ■ vetro e ceramica. una rassegna commerciale che si rivolgerà agli sviluppatori industriali DAMS, ai professionisti delle TI e agli utenti d’organizzazioni specializzate nell’archiviazione e nella documentazione. Per ulteriori informazioni, visitare il sito: Per ulteriori informazioni, visitare il sito: http://www.ecasia03.bam.de/index.htm http://www.collate.de/workshop.html Sulla base di un annuncio della manifestazione Sulla base di un annuncio della manifestazione RCN 20880 RCN 20885 Tecnologia nucleare, meeting annuale Düsseldorf (Germania), 25-27 maggio 2004 “La conoscenza come bene pubblico comune”, convegno internazionale Di fronte alla crescente necessità di redigere i programmi in inglese, il forum valuterà la situazione attuale e le tendenze per quanto riguarda il regime linguistico nell’istruzione superiore europea, riflettendo sui valori in pericolo e su come questi ultimi dovrebbero orientare le politiche in questo settore, se a livello di facoltà, università, governi o istituzioni europee. Per ulteriori informazioni, rivolgersi a: Fondation universitaire, rue d’Egmont 11, Bruxelles 1000 Torino (Italia), 17-18 novembre 2003 Tel: +32 2 545 04 20 Fax: +32 2 513 64 11 Il meeting annuale sulla tecnologia nucleare si svolgerà a Düsseldorf (Germania) dal 25 al 27 maggio 2004. Nel corso della manifestazione, alla quale sono attese un migliaio di persone, saranno presentati circa 200 articoli da parte di ricercatori, rappresentanti dell’industria e politici. Saranno inoltre organizzati degli incontri per le imprese. CSI-Piemonte sta organizzando per il 17 e 18 nov embre a T orino un conv egno inconvegno novembre Torino ternazionale dal titolo “La conoscenza come bene pubblico comune: software, dati, saperi” saperi”.. I lavori si focalizzeranno sui seguenti quesiti: ■ Quali sono gli ostacoli che impediscono il libero accesso al sempre crescente patrimonio della conoscenza? ■ Quali sono le strategie capaci di conciliare diritto alla privacy e alla sicurezza e pressione del mercato per la tutela della proprietà dell’informazione (brevetti, licenze, copyright, ecc.)? Per ulteriori informazioni, visitare il sito: http://www.jahrestagung-kerntechnik.de Sulla base di un annuncio della manifestazione RCN 20888 Workshop sulle innovazioni nella gestione dei contenuti digitali Darmstadt (Germania), 6-8 ottobre 2003 L’Istituto FFraunhof raunhof er per i sistemi di pubraunhofer blicazione e d’informazione organizzerà dal 6 all’8 ottobre a Darmstadt (Germania) un workshop sulle innovazioni nella gestione dei contenuti digitali. Mai come oggi, le istituzioni d’archiviazione e i centri di documentazione hanno avuto l’esigenza di controllare e gestire in maniera efficace i contenuti digitali in loro possesso. Dal momento che le risorse sono sempre più spesso create e archiviate esclusivamente in formato digitale, la gestione e il monitoraggio di questi preziosi contenuti lungo tutta la loro durata sono diventati fondamentali. Il workshop sarà suddiviso in due parti distinte: un simposio di ricerca nel quale saranno presentate le nuove tecnologie da una prospettiva scientifica, che si rivolgerà principalmente ai ricercatori nelle TI, agli sviluppatori universitari e agli scienziati dell’informazione contenuta in archivi, biblioteche, musei e centri di documentazione. Questo simposio sarà seguito da 26 CORDIS FOCUS - NUMERO 229 La manifestazione si rivolge alle aziende, alle agenzie governative e agli esperti nelle TIC. Per ulteriori informazioni, visitare il sito: http://www.csi.it/opensource_eng Sulla base di un annuncio della manifestazione RCN 20874 Forum sull’etica dell’uso dell’inglese nell’istruzione superiore Bruxelles (Belgio), 16 ottobre 2003 La Fondazione universitaria del Belgio, sotto il patrocinio dei commissari europei per la Ricerca, Philippe Busquin, e per l’Istruzione e la Cultura, Viviane Reding, sta organizzando un forum dal titolo “Go English? What language for higher education in 21st centur y Europe” century Europe”,, che affronterà il diffuso utilizzo dell’inglese nell’istruzione superiore. Il forum si svolgerà il 16 ottobre a Bruxelles. L’inglese è diventata la lingua non ufficiale delle pubblicazioni scientifiche di tutto il mondo, nonostante gli studenti di qualsiasi livello continuino a seguire le lezioni nella propria lingua madre. E-mail: [email protected] http://www.fondationuniversitaire.be/en/ forum2.php Sulla base di un annuncio della manifestazione RCN 20886 Analisi bibliometrica nella scienza e nella ricerca: applicazioni, vantaggi e limiti Jülich (Germania), 5-7 novembre 2003 Dal 5 al 7 novembre si svolgerà a Jülich (Germania) una conferenza internazionale sull’analisi bibliometrica nella scienza e nella ricerca. La bibliometria serve a ottenere indicatori di performance, così da generare un campo di tensione tra tutte le discipline di ricerca, le scienze dell’informazione, le scienze di gestione e la politica della ricerca. Nell’ambito della concessione di fondi orientati verso le performance, i decisori hanno sempre più bisogno di cifre sulla qualità e sulla quantità dei dati scientifici. La bibliometria è perciò lo strumento adatto per misurare e fornire questo tipo di dati. La conferenza cercherà di rispondere alle preoccupazioni di: ■ scienziati; ■ responsabili delle politiche scientifiche; ■ direttori scientifici; ■ specialisti dell’informazione; ■ esperti in analisi bibliometrica. Per ulteriori informazioni, visitare il sito: http://www.fz-juelich.de/zb/Termine/Bibliometrie Sulla base di un annuncio della manifestazione RCN 20887 22 SETTEMBRE 2003 CORDIS sul Web Un servizio d’orientamento spiega le funzionalità di CORDIS CORDIS, il servizio d’informazione in materia di ricerca e sviluppo della CE presenta una nuova interfaccia-guida per facilitare la comprensione dell’ampia gamma d’informazioni disponibili nei suoi servizi principali. Il nuovo servizio è stato riorganizzato per far conoscere CORDIS ai nuovi utenti e aiutare gli utenti abituali a meglio comprendere l’ampia gamma di notizie contenute nel sito. Disponibile in inglese, francese, tedesco, italiano e spagnolo, l’interfaccia-guida offre una panoramica dei servizi CORDIS dedicati al 6PQ e al SER, nonché all’attualità, alla politica dell’innovazione e al Mercato della tecnologia. Le pagine mettono in luce i modi migliori per essere regolarmente informati sui più recenti sviluppi di CORDIS (CORDIS Express e Novità) e offrono l’accesso a una funzione di ricerca avanzata. Nella sezione “Link utili” gli utenti troveranno collegamenti verso i siti delle istituzioni europee, dei ministri degli Stati membri e delle organizzazioni internazionali che operano nel settore della ricerca e dell’innovazione. Infine, il servizio d’orientamento presenta vari opuscoli CORDIS e altro materiale promozionale, che possono essere scaricati o inviati agli utenti per posta. http://www.cordis.lu/guidance/ Sulla base d’informazioni diffuse dal prestatore del servizio RCN 20867 Altri argomenti in linea Manifestazioni 4° conferenza internazionale “eForesee” Il 13 e 14 novembre si svolgerà a Corinthia San Gorg (Malta) la 4° conferenza internazionale dedicata al progetto “eForesee” finanziato dall’UE. RCN 20894 Meeting internazionale sulla fisica applicata Un meeting internazionale sulla fisica applicata si svolgerà dal 13 al 18 ottobre a Badajoz in Spagna. RCN 20873 Ecologia senza frontiere: le sfide ambientali in Europa La società britannica d’ecologia terrà il suo simposio annuale dal 5 al 7 aprile 2004 a Exeter (Regno Unito). RCN 20865 Forum EUROSAFE 2003 Il Forum EUROSAFE 2003 si svolgerà il 25 e 26 novembre a Parigi (Francia) e quest’anno verterà sulle sfide nucleari nel contesto dell’allargamento. RCN 20840 Regno Unito, incontri sul collegamento in rete della neuroscienza e dell’ingegneria tissutale Il dipartimento del governo britannico per il Commercio e l’Industria, in associazione con il Punto di contatto nazionale del Regno Unito per le piccole e medie imprese (PMI) Beta Technology, organizzerà due incontri di mezza giornata per il collegamento in rete della neuroscienza e dell’ingegneria tissutale. RCN 20839 Conferenza per le start-up del settore delle scienze biologiche Il 2 ottobre si svolgerà a Groninga (Paesi Bassi) una conferenza internazionale intitolata “Science to the Market” rivolta alle aziende start-up nel settore delle scienze biologiche. RCN 20833 “Nanofair 2003”, simposio internazionale sulle nanotecnologie Il 20 e 21 novembre si svolgerà a Dresda (Germania) il 2° forum nazionale sulle nanotecnologie “Nanofair 2003”. RCN 20900 Conferenza europea sulla coesistenza L’Istituto danese per le scienze agrarie sta organizzando per il 13 e 14 novembre a Helsingør (Danimarca) la 1° conferenza europea sulla coesistenza di colture geneticamente modificate (GM) e colture convenzionali e biologiche. RCN 20901 6° congresso internazionale sulla catalisi e il controllo dell’inquinamento automobilistico Dal 22 al 24 ottobre si svolgerà a Bruxelles il 6° congresso internazionale sulla catalisi e il controllo dell’inquinamento automobilistico. RCN 20902 Festival delle tecniche audiovisive per promuovere l’educazione e l’informazione sanitaria Dal 9 al 13 marzo 2004 si svolgerà a Liegi (Belgio) il festival internazionale del film sulla salute. RCN 20903 RCN INDICA IL NUMERO DI RECORD DEL DATABASE DEL NOTIZIARIO RST: HTTP://WWW.CORDIS.LU/NEWS/IT/ Digitate questo numero nella casella ricerca per visualizzare l’articolo corrispondente 22 SETTEMBRE 2003 CORDIS FOCUS - NUMERO 229 27 15 16 CORDIS sul Web Più di 220 manifestazioni d’interesse inviate dai cittadini europei nell’ambito della sezione “Scienza e società” del 6PQ sono state pubblicate su CORDIS, il servizio d’informazione in materia di ricerca e sviluppo della CE. Le idee di progetto sono state inviate da persone fisiche, organismi pubblici e privati, nonché da organizzazioni del mondo della ricerca, della società civile e dei media di 29 Paesi, in risposta all’invito della CE europea a presentare manifestazioni d’interesse per la sezione “Scienza e società” del 6PQ. La loro pubblicazione su CORDIS offre agli operatori del settore “Scienza e società” di tutt’Europa l’opportunità d’allacciare rapporti e avviare collaborazioni su temi d’interesse comune nell’ambito della partecipazione al 6PQ. Sebbene l’argomento della “sensibilizzazione pubblica” abbia suscitato il maggior interesse, i temi relativi a “Scienza e società” sono stati tutti affrontati, compresi i pareri scientifici, la governance, l’etica, la sensibilizzazione pubblica, i giovani e la questione “donne e scienza”. La CE sta rivedendo il programma di lavoro “Scienza e società” per il 2004 alla luce delle idee di progetto pervenute e prevede il lancio di nuovi inviti per il finanziamento dei progetti entro la fine dell’anno. CORDIS ha creato un servizio ad hoc per le manifestazioni d’interesse, che offre diverse opzioni per effettuare una ricerca fra le documentazioni pervenute: per argomento del piano d’azione “Scienza e società”, per settore d’attività del programma di lavoro (etica, pareri scientifici ecc.), oppure per azioni pratiche previste (reti, conferenze, ricerche ecc.). Inoltre, è disponibile un’opzione di ricerca per testo libero, resa ancor più facile da una lista di parole chiave nell’ambito di “Scienza e società” relative al finanziamento della ricerca dell’UE. La banca dati è totalmente integrata nel più ampio servizio web di CORDIS dedicato a “Scienza e società”, all’interno del quale gli utenti possono trovare notizie e accedere a documenti, informazioni sui partner e altre indicazioni pratiche necessarie per l’invio di proposte di progetto nell’ambito della sezione “Scienza e società” del 6PQ. http://fp6.cordis.lu/eoi/ss/eoi_srch.cfm Sulla base d’informazioni fornite dal prestatore del servizio RCN 20843 Modulo d’abbonamento G RA TU IT O ! SIG./SIG.RA INDIRIZZO LINGUA INGLESE FRANCESE TEDESCO ITALIANO SPAGNOLO Per modificare un abbonamento in corso, indicare il numero di registrazione: 0/............. Per abbonarsi, compilare questo tagliando e spedirlo a: DG Imprese, Direzione Innovazione, Unità C.4, EUFO 2286, L-2920 Lussemburgo, Fax: +352-4301-32084; E-mail: [email protected]. Il contenuto del presente bollettino è stato estratto dal database Notiziario RST di CORDIS che viene aggiornato quotidianamente, su www.cordis.lu/news/it © Comunità europee 2003 - Sono autorizzate le riproduzioni con citazione della fonte. AVVISO: La Commissione delle Comunità europee e chi agisce per suo conto non sono responsabili dell’uso che può essere fatto delle informazioni contenute nel presente documento. Commissione delle Comunità europee, Direzione generale per le Imprese, Unità di Comunicazione e azioni di sensibilizzazione, L-2920 Lussemburgo, fax +352-4301 32084 NB-AF-03-229-IT-C Pubblicate su CORDIS le manifestazioni d’interesse in materia di “Scienza e società”