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8 settembre 2003 - NUMERO 228 ISSN 1028-6810 31 gennaio 2001 .cordis.lu/news/it Questo bollettino si basa sul database CORDIS News disponibile sul Web all’indirizzo: http://www http://www.cordis.lu/news/it IN QUESTO NUMERO L’Academia Eur opaea offr e un nnuo uo Europaea offre uovvo contributo al dibattito sul CER L’Academia Europaea, un’associazione internazionale di scienziati, ha pubblicato un secondo contributo al dibattito sul Consiglio europeo delle ricerche (CER), nel quale sollecita la creazione di un organismo completamente nuovo, sostenuto interamente dai fondi comunitari pagina 2 l CORDIS Community Research and Development Information Service Secondo una relazione, la ricerca e l’innovazione sono fondamentali per la crescita in Europa Una relazione stilata da un gruppo di studio indipendente ad alto livello, su richiesta del presidente della CE Romano Prodi, ha illustrato un percorso di crescita per l’Europa, ponendo l’accento sull’innovazione, la ricerca e l’istruzione superiore pagina 4 Il CCR prevede perdite dei raccolti fino al 25% a causa della persistente siccità estiva Il Centro comune di ricerca (CCR) della CE ha impiegato il suo sistema di previsione dei raccolti per valutare i danni che subiranno le produzioni agricole in Europa, in ragione della persistente siccità di quest’anno pagina 6 Un progetto dell’UE favorisce l’innovazione nelle PMI europee Nell’ambito di un progetto paneuropeo, sostenuto dalla CE, è attualmente in fase di sviluppo uno strumento di formazione multimediale finalizzato a dare impulso alla competitività delle piccole imprese attraverso il miglioramento delle loro capacità di innovazione pagina 7 Una relazione irlandese smentisce l’affermazione che i laureati in discipline scientifiche guadagnino meno I laureati in discipline scientifiche guadagnano quanto i laureati in altre materie, come dimostra un recente studio condotto dal Consiglio irlandese per la scienza, la tecnologia e l’innovazione (ICSTI) pagina 15 Primo piano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 Innovazione: politica e pratica . . . . . 7 Programmi in corso . . . . . . . . . . . . 10 Risultati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14 Pubblicazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15 Bandi di gara . . . . . . . . . . . . . . . . . 16 Politica generale . . . . . . . . . . . . . . . 17 Varie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18 Manifestazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . 24 Altri argomenti in linea . . . . . . . . . . 26 CORDIS sul Web . . . . . . . . . . . . . . 27 Busquin chiede ai governi africani di sostenere il programma EDCTP Il commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin ha chiesto ai governi africani di fornire il loro sostegno al programma di sperimentazioni cliniche Europa-paesi in via di sviluppo (EDCTP). L’iniziativa EDCTP, varata recentemente nell’ambito del 6PQ della CE, ha per obiettivo lo sviluppo di farmaci accessibili per il trattamento dell’AIDS, della malaria e della tubercolosi, attraverso un nuovo tipo di partenariato fra l’Europa e i Paesi in via di sviluppo. Il programma dispone di un bilancio quinquennale pari a € 600 milioni, € 200 erogati dall’UE, € 200 stanziati nel quadro dei programmi nazionali di ricerca e € 200 finanziati dal settore privato. Rivolgendosi ai ministri della Salute africani durante la conferenza regionale dell’Organizzazione monPhilippe Busquin diale della Sanità, tenutasi © Notiziario CORDIS a Johannesburg il 1° settembre, Busquin ha sottolineato la necessità di una stretta collaborazione per lottare contro l’AIDS, la malaria e la tubercolosi e ha definito l’iniziativa EDCTP un importante fattore di slancio nella costruzione di tale partenariato. “Questo programma di ricerca del valore di € 600 milioni [...] offre ai ricercatori africani ed europei la straordinaria opportunità d’unire le loro forze per lottare contro le più gravi epidemie del mondo”. Il partenariato EDCTP, inoltre, rappresenta il programma di sperimentazioni cliniche più vasto e ambizioso che sia mai stato realizzato in territorio africano. Nel quadro del suo mandato, il programma si propone di potenziare le capacità di ricerca clinica dei Paesi africani coinvolti, mediante la fornitura di un’adeguata formazione in loco per medici e scienziati. A medio termine, è previsto il lancio della prima serie di trial clinici nelle regioni in cui le malattie legate alla povertà hanno raggiunto dimensioni pandemiche, mentre a lungo termine, il programma mira all’elaborazione di nuovi trattamenti e vaccini accessibili, adattati alle esigenze della popolazione africana. In sintesi, ha spiegato il Commissario, il programma EDCTP si propone di realizzare una “ricerca clinica in Africa, per gli africani e in collaborazione con scienziati africani”. Tuttavia, per garantire il successo di tale iniziativa, Busquin ha ricordato che è necessario un impegno politico più forte da parte dei governi dei Paesi in via di sviluppo che partecipano al progetto. In particolare, egli ha citato una serie d’azioni che contribuirebbero al raggiungimento degli obiettivi del programma EDCTP. Fra queste figura l’elaborazione di uno specifico programma nazionale di formazione scientifica, volto a fornire a medici, farmacisti e tecnici di laboratorio le competenze necessarie per operare nel settore della ricerca clinica. “Ciò contribuirebbe a rafforzare la capacità scientifica e a evitare la fuga di cervelli”, ha affermato il Commissario. Egli ha suggerito inoltre che, la lotta contro la malaria, l’AIDS e la tubercolosi una priorità nazionale - nel contesto di una politica di sviluppo globale - consentirebbe ai Paesi in via di sviluppo di beneficiare di ulteriori finanziamenti nell’ambito dei Fondi strutturali europei. “Grazie ai finanziamenti aggiuntivi, sarà possibile rafforzare le infrastrutture dei centri di ricerca clinica, i quali potranno fungere da laboratori di riferimento per gli istituti sanitari regionali”, ha dichiarato Busquin. Fra le altre possibili azioni figura il rafforzamento del partenariato di lavoro fra i centri sanitari regionali e di ricerca, al fine di garantire ai partecipanti l’accesso ai trattamenti, una volta completati i trial, nonché a vaccini e farmaci convalidati a beneficio della popolazione locale. Secondo Busquin, grazie a un sostegno politico di questo tipo e a un totale impegno per la realizzazione del programma EDCTP, “le generazioni future avranno a disposizione medicinali e vaccini e i nostri sforzi congiunti faranno sì che il continua a pag. 2 A CURA DELLA COMMISSIONE EUROPEA • INNOVAZIONE Primo piano L’Academia Europaea offre un nuovo contributo al dibattito sul CER L’Academia Europaea, un’associazione internazionale di scienziati, ha pub blicato un secondo contributo al dibattito sul Consiglio pubblicato europeo delle ricerche (CER), nel quale sollecita la creazione di un organismo completamente nuovo, sostenuto interamente dai fondi comunitari. Il contributo sottolinea in apertura che: “Senza l’adozione (a tutt’oggi) di un preciso accordo politico sulla portata del mandato e la chiara definizione di principi guida, è prematuro fornire indicazioni sul sistema di governance e sul regime operativo del CER”. CER incentrate sul sostegno alla ricerca di base, i finanziamenti dovrebbero necessariamente provenire da fonti del settore pubblico. A suo avviso, il modo più efficace di ridistribuire tale onere finanziario in Europa è decidere per un finanziamento comunitario del 100%. L’organizzazione indica quelli che ritiene debbano essere i principi guida, fra i quali riveste un’importanza fondamentale il sostegno alla ricerca di lungo periodo ispirata dal desiderio di conoscere, attribuendo la massima priorità alla collaborazione internazionale. Inoltre, tale impegno finanziario non dovrebbe distogliere le risorse dagli attuali organismi internazionali o dai programmi comunitari di ricerca, ma dovrebbe consistere in uno stanziamento di fondi completamente nuovo. Tale iniziativa, secondo l’Academia Europaea, può contribuire in maniera significativa al raggiungimento degli obiettivi di Lisbona e Barcellona, fissati dai capi di Stato e di governo dell’UE. Oltre a puntare l’attenzione sulla ricerca di base, gli altri principi guida proposti nella comunicazione contemplano modalità operative all’insegna dell’eccellenza e della trasparenza, e una chiara © PhotoDisc demarcazione fra gli obiettivi del CER e gli altri programmi comunitari di ricerca. è pubblicato da: COMMISSIONE EUROPEA Direzione generale per le Imprese Direzione Innovazione Unità C. 4 Comunicazione e azioni di sensibilizzazione L-2920 Lussemburgo Fax: +352-4301-32084 E-mail: [email protected] CORDIS focus è disponibile anche all’indirizzo: http://www .cor dis.lu/f ocus/it/ http://www.cor .cordis.lu/f dis.lu/focus/it/ Il database CORDIS News è disponibile sul Web all’indirizzo: http://www .cor dis.lu/ne ws /it http://www.cor .cordis.lu/ne dis.lu/news ws/it L’Academia Europaea aggiunge che: “Nessuna pressione sul CER è ammessa per legittimare le sue decisioni in termini d’applicabilità e di potenziale di valorizzazione. Tale organismo, inoltre, non dovrebbe essere alterato o gravato dall’esigenza di rispondere alle convenienze politiche o di risolvere questioni pressanti, attraverso la formulazione di pareri scientifici per il raggiungimento d’obiettivi politici o di altra natura”. Per ciò che riguarda il finanziamento di tale organismo, il documento di posizione stabilisce che, essendo le attività del Infine, il documento di posizione esamina le varie proposte che suggeriscono di costituire il CER avvalendosi d’organismi esistenti e aggiunge che “l’Academia Europaea sostiene fortemente la creazione di un Consiglio europeo delle ricerche quale istituzione totalmente nuova”, dal momento che gli organismi già esistenti sono stati costituiti per finalità diverse. Il contributo si conclude esortando i ministri della Ricerca dell’UE a collaborare per consentire la creazione di un Consiglio europeo delle ricerche indipendente. Per ottenere maggiori informazioni sull’Academia Europaea, consultare il seguente sito Internet: http://www.acadeuro.org/index.html Sulla base d’informazioni fornite dall’Academia Europaea RCN 20691 continua da pag. 1 Busquin chiede ai governi africani di sostenere il programma EDCTP CORDIS focus è un quindicinale pubblicato dalla Direzione Innovazione nell’ambito del Sesto programma quadro di ricerca della Comunità europea, che presenta le ultime notizie sulla ricerca e innovazione dell’Unione Europea e sulle politiche e i programmi affini affini.. 2 CORDIS FOCUS - NUMERO 228 loro fardello non sia così gravoso come quello delle generazioni precedenti”. Un’altra misura che dovrebbe alleviare l’onere dei Paesi in via di sviluppo riguarda l’approvazione, da tempo attesa, di un accordo in seno all’Organizzazione mondiale del commercio (OMC), volto a facilitare l’accesso ai farmaci per i Paesi in via di sviluppo. In base a questo compromesso, tali Paesi sarebbero autorizzati a importare prodotti farmaceutici, purché dimostrino che la loro capacità di produzione del prodotto in questione è inesistente o insufficiente. Sulla base del discorso n.: SPEECH/03/378 RCN 20822 8 SETTEMBRE 2003 Primo piano Secondo una relazione, la ricerca e l’innovazione sono fondamentali per la crescita in Europa Una relazione stilata da un gruppo di studio indipendente ad alto livello, su richiesta del presidente della CE Romano Prodi, ha illustrato un percorso di crescita per l’Europa, ponendo l’accento sull’innovazione, la ricerca e l’istruzione superiore. menti a progetti di scarsa qualità e la creazione di “cattedrali nel deserto”. “Il gruppo ritiene che l’insoddisfacente livello di crescita raggiunto dall’Europa nel corso degli ultimi decenni sia sintomatico della sua incapacità di trasformarsi in un’economia basata sull’innovazione”, recita lo studio. Inoltre, il gruppo raccomanda d’istituire un’Agenzia europea per la scienza e la ricerca (EASR) indipendente, creata ispirandosi alla Fondazione nazionale della scienza degli Stati Uniti, nonché al Consiglio nordico delle ricerche e al Consiglio britannico delle ricerche. Il nuovo organismo fornirebbe finanziamenti, piuttosto che pareri; adotterebbe un approccio “dal basso all’alto” nell’incoraggiare l’invio di proposte per l’assegnazione dei finanziamenti; includerebbe tutti i settori della ricerca; baserebbe le proprie decisioni su criteri scientifici, seguendo un processo di revisione fra pari all’insegna della trasparenza; sarebbe responsabile nei confronti dei suoi finanziatori, pur mantenendo l’autonomia di funzionamento e sarebbe gestito da illustri scienziati. Tale evoluzione, secondo il documento, è stata resa necessaria dall’avvento della globalizzazione e dal fatto che l’Europa non è più costretta a riprodurre ciò che è realizzato dagli Stati Uniti, ma può dedicarsi a sviluppare innovazioni migliori. “A differenza del dopoguerra, quando gli obiettivi di crescita e di riduzione del divario rispetto agli USA potevano essere ampiamente raggiunti attraverso l’accumulo e l’emulazione dei fattori produttivi, nel momento in cui i Paesi europei si sono avvicinati alla frontiera tecnologica e si sono prodotte nuove rivoluzioni in questo settore [...], l’innovazione all’avanguardia è divenuta il principale motore della crescita”. La concorrenza, a sua volta, rafforza la domanda sia di ricerca e sviluppo (R&S), che d’istruzione superiore. Secondo il gruppo ad alto livello, “l’Europa risente di un numero insufficiente d’investimenti privati nella R&S, di un calo della spesa pubblica in questo settore, la quale resta pur sempre cospicua, e di una scarsa efficacia nella distribuzione dei fondi pubblici disponibili”. Gli esperti propongono d’affrontare tali debolezze attraverso la concessione di crediti d’imposta per gli investimenti a favore della R&S e dell’innovazione, nonché l’aumento della spesa pubblica per la ricerca sia a livello nazionale che comunitario. Lo studio mette in discussione i modelli utilizzati per l’assegnazione dei finanziamenti a favore della ricerca in tutt’Europa. In particolare, critica il principio del “juste retour”, in base al quale ciascuna parte ottiene l’equivalente di ciò che ha versato, ritenendo che esso non tenga debitamente contro della prioritarizzazione o dell’eccellenza. Ulteriori critiche vengono mosse altresì ai programmi scientifici amministrati a livello centrale, come i programmi quadro di ricerca della CE. Il gruppo ad alto livello afferma che tale sistema di finanziamento può risultare, in generale, lento ed eccessivamente burocratico e che i progetti selezionati per un finanziamento tendono a essere di vaste dimensioni, 8 SETTEMBRE 2003 © Comunità europee “l’Europa risente di un numero insufficiente d’investimenti privati nella R&S, di un calo della spesa settoree, pubblica in questo settor la quale resta pur sempre cospicua, e di una scarsa efficacia nella distribuzione dei fondi pubblici disponibili” rischiando di “trasformarsi rapidamente in cattedrali nel deserto”. La relazione sostiene che il peggiore scenario di finanziamento si verifichi “nel caso in cui si uniscono elementi d’entrambi questi modelli imperfetti” ed esorta l’UE a organizzare in maniera più efficace la valutazione della ricerca affinché “funga da catalizzatore per la divulgazione delle migliori prassi in tutti i Paesi”. La relazione raccomanda, inoltre, di garantire che l’assegnazione dei finanziamenti avvenga sempre su base concorrenziale e che i lavori siano sottoposti a una revisione fra pari e una valutazione a posteriori da parte di ricercatori indipendenti e di fama internazionale. Ciò consentirebbe d’evitare la concessione d’ulteriori finanzia- Sviluppando un atteggiamento positivo nei confronti dell’immigrazione dai Paesi terzi, l’Europa potrebbe migliorare i propri risultati in materia d’innovazione e d’imprenditorialità, sostiene il gruppo ad alto livello, sottolineando l’importante contributo reso dagli immigrati. Pur approvando il concetto di Spazio europeo della ricerca (SER), il gruppo afferma che tale progetto è “minato da alcune delle caratteristiche strutturali della ricerca europea, in particolare la sua frammentarietà e la difficoltà a sfruttare al meglio l’indiscusso potenziale scientifico dell’Europa sia in termini di produzione di nuove conoscenze, sia di trasformazione delle stesse in innovazioni fattibili sotto il profilo commerciale”. Per quanto concerne l’istruzione, secondo il gruppo ad alto livello il numero di studenti che proseguono gli studi fino a conseguire un titolo universitario è “palesemente insufficiente per l’economia basata sulla conoscenza e richiede l’equiparazione dei diplomi di scuola superiore e dei relativi curricula nei Paesi dell’UE. La relazione raccomanda, inoltre, di incoraggiare la creazione di nuovi centri d’eccellenza o nuovi raggruppamenti di ricercatori attraverso la concessione di finanziamenti. Per consultare la relazione, in formato pdf, visitare il sito: http://europa.eu.int/comm/commissioners/ prodi/pdf/agenda_for_growing_europe_en.pdf Sulla base della relazione “An agenda for a growing Europe” RCN 20716 CORDIS FOCUS - NUMERO 228 3 Primo piano Una relazione raccoglie i risultati dei progetti europei in materia d’istruzione e fornisce raccomandazioni ai responsabili politici del settore La CE ha pubblicato una raccolta di documenti informativi sui risultati dei progetti di ricerca finanziati dall’UE nel settore dell’istruzione, indirizzata ai responsabili delle politiche. I documenti affrontano una vasta gamma di questioni relative all’istruzione e ciascuno di essi contiene una serie di conclusioni e di raccomandazioni sulle possibili linee d’azione. Gli articoli riguardano progetti finanziati nell’ambito del 4PQ e 5PQ dell’UE. Nel complesso, i progetti coinvolgono oltre 420 team di ricerca di tutt’Europa e del resto del mondo. Sebbene il loro campo d’applicazione sia immenso, i progetti possono essere suddivisi, a grandi linee, in cinque categorie: ricerca nel settore dell’istruzione superiore; passaggio dalla scuola al mondo del lavoro; nuovi modelli di governance per l’istruzione e la formazione; utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) nell’apprendimento; e istruzione, disuguaglianza ed esclusione sociale. Nella prefazione allo studio, il direttore generale della DG Ricerca della CE, Achilleas Mitsos, illustra una serie di conclusioni generali. “Le esigenze e le aspettative sociopolitiche nel settore dell’istruzione superiore sono aumentate”, scrive Mitsos. Per quanto concerne le disuguaglianze, egli afferma: “Sebbene l’istruzione superiore sia stata considerata da molti governi nazionali un importante strumento per affrontare il problema dell’esclusione sociale, la ricerca europea dimostra che i fattori soggiacenti sono molto più ampi e profondi di quanto talvolta pensino i responsabili politici e che difficilmente il problema potrà essere risolto da un singolo ambito della politica sociale”. Uno dei progetti sintetizzati nella relazione riguarda le attività di laboratorio nell’insegnamento della scienza. Esaminando le prassi attualmente adottate da sette Paesi dell’UE, i partecipanti al progetto hanno osservato notevoli differenze per ciò che concerne la quantità di lavoro di laboratorio svolto nelle scuole medie superiori e nei primi due anni dell’università. Inoltre, mentre l’attività di laboratorio si effettua regolarmente nelle scuole di Danimarca, Regno Unito e Francia, in Grecia viene condotta solo a livello universitario. Lo studio ha rilevato, inoltre, che gli obiettivi dell’attività di laboratorio sono spesso limitati e piuttosto invariati. Fra le numerose conclusioni rivolte ai responsabili politici si legge: “L’attività di laboratorio dovrebbe comprendere una gamma d’obiettivi didattici più vasta di quella attuale. Questo tipo d’attività prevede raramente obiettivi epistemologici, i quali 4 CORDIS FOCUS - NUMERO 228 bra essere dovuta a una serie di fattori politici, socioeconomici, ideologici, istituzionali e culturali. © PhotoDisc non vengono quasi mai esplicitati dagli insegnanti in sede di preparazione delle attività, delle sequenze e della documentazione di laboratorio. Analogamente, le finalità concettuali, le procedure da apprendere e la raccolta ed elaborazione dei dati rimangono spesso impliciti nella progettazione dell’attività di laboratorio”. Un progetto in materia di “genere e qualifiche” ha evidenziato la necessità di disporre di una forza lavoro flessibile, alla luce dell’invecchiamento della popolazione europea. Analizzando la situazione di Regno Unito, Germania, Portogallo, Grecia e Finlandia, i ricercatori si sono stupiti nell’osservare come le differenze fra i paesi fossero più contenute del previsto.”L’effetto positivo esercitato dello stato sociale nei Paesi nordici non ha prodotto risultati molto diversi da quelli registrati nell’Europa meridionale”, recita una delle conclusioni. Lo studio, inoltre, ha osservato che negli ultimi decenni la discriminazione di genere nel mercato del lavoro non è diminuita in modo significativo. Ai responsabili politici, pertanto, viene rivolto un importante messaggio: “Occorre concentrare principalmente gli sforzi sulla promozione di una ‘autonomia del genere’ nel settore dell’istruzione e formazione professionale e della formazione professionale permanente, piuttosto che cercare d’uguagliare il numero di uomini e donne in ciascuna professione”. Un altro progetto finanziato dall’UE si è concentrato sull’istruzione dei bambini rom. Ricercatori spagnoli, francesi e italiani hanno analizzato la situazione nei rispettivi Paesi e sono giunti alla conclusione che “i sistemi d’istruzione esaminati non sono in grado di gestire la scolarizzazione dei bambini zingari/rom in modo costruttivo”. Tale situazione sem- Fra le raccomandazioni formulate dai ricercatori figurano la promozione di politiche d’istruzione che tengano conto dei gruppi europei itineranti e la creazione d’infrastrutture che permettano ai bambini nomadi di frequentare scuole normali. Inoltre, si raccomanda di utilizzare lo strumento della discriminazione positiva per ciò che concerne le borse di studio e i servizi di refezione nelle scuole, di promuovere la diffusione delle buone prassi fra gli insegnanti e d’evitare il ricorso a insegnanti specializzati per i bambini rom. Uno studio di valutazione dell’impatto globale esercitato dai progetti individuali sull’apprendimento assistito dalle TIC è giunto alla conclusione che questo tipo d’insegnamento modifica il tradizionale rapporto docente-studente. Inoltre, si è osservato che l’utilizzo di tali innovazioni tecnologiche nell’istruzione migliora gli approcci didattici orientati al discente e introduce un cambiamento verso forme d’apprendimento più collaborative e partecipative. La ricerca futura, raccomandano gli autori dello studio, dovrà esaminare gli aspetti emotivi dell’apprendimento negli ambienti a base di TIC e valutare il grado di sviluppo delle capacità sociali e d’apprendimento, d’autogestione e d’altre abilità metacognitive. Nell’ambito della settima priorità “Cittadini e governance nella società basata sulla conoscenza” del 6PQ, sono stati stanziati dei fondi per condurre ulteriori ricerche in materia d’apprendimento e conoscenza. “Auspico che i ricercatori attivi in questo settore colgano tali opportunità per approfondire i loro studi sul ruolo dell’istruzione nelle società moderne europee, attraverso il rafforzamento della cooperazione in tutt’Europa e l’integrazione delle prospettive delle varie discipline”, scrive Mitsos. La versione integrale della relazione è disponibile nella sezione “Reports” del sito: http://www.cordis.lu/citizens/publications.htm Sulla base della relazione “European Unionsupported educational research - 1995 - 2003 briefing papers for policy makers” RCN 20823 8 SETTEMBRE 2003 Primo piano Secondo alcuni manifestanti, la brevettabilità delle invenzioni attuate per mezzo d’elaboratori elettronici soffocherà l’innovazione Il 27 agosto, i sostenitori di una “Europa libera senza brevetti sul software” si sono riuniti davanti al PE per protestare contro la proposta della CE sulla brevettabilità delle invenzioni attuate per mezzo d’elaboratori elettronici. citato sulle piccole aziende. In uno degli emendamenti al documento, infatti, si chiede alla CE di monitorare l’impatto della legislazione sulle piccole e medie imprese (PMI). La proposta, che sarà inviata al PE in settembre per la discussione plenaria e la relativa decisione, è stata inizialmente elaborata nell’intento d’eliminare le ambiguità nella gestione dei brevetti sui software e le differenze nell’interpretazione dei singoli brevetti da parte degli Stati membri dell’UE. Da allora, la proposta è passata al vaglio di tre diverse commissioni parlamentari, le quali hanno apportato una serie d’emendamenti volti a migliorare la definizione del tipo d’invenzioni che saranno regolamentate dalla direttiva. In particolare, è stato modificato il termine “invenzioni attuate per mezzo d’elaboratori elettronici”, affinché non includa i programmi per elaboratore in quanto tali, ma solo i dispositivi come i telefoni cellulari, gli elettrodomestici intelligenti, i dispositivi di comando dei motori, le macchine utensili e le invenzioni attuate per mezzo d’elaboratori elettronici. Tuttavia, gli oppositori della proposta sostengono che gli emendamenti non sono sufficienti e definiscono la direttiva proposta “un lupo travestito da agnello”. Uno dei manifestanti, Peter Gerwinski della Fondazione tedesca per una libera infrastruttura dell’informazione (FFII), ha dichiarato al Notiziario CORDIS che la proposta della CE è illusoria. “Gli estensori del documento stanno cercando di dare l’impressione di vietare i brevetti sul software, ma in realtà li stanno introducendo”. Il dott. Gerwinski ha fatto riferimento alla prima versione della proposta, che forniva la seguente definizione del termine “invenzione attuata per mezzo d’elaboratori elettronici”: “Un’invenzione la cui esecuzione implica l’uso di un elaboratore, di una rete di elaboratori o di un altro apparecchio programmabile e che presenta una o più caratteristiche che sono realizzate in tutto o in parte per mezzo di uno o più programmi per elaboratore”. “L’attuale testo della proposta - ha affermato il dott. Gerwinski - è stato modificato affinché tale riferimento risultasse molto ben dissimulato, ma il messaggio è lo stesso: i software sono brevettabili”. Programmatore di professione, il dott. Gerwinski gestisce una società di svilup- 8 SETTEMBRE 2003 Peter Gerwinski © Notiziario CORDIS “Breevettar ettaree il softwar softwaree “Br è come brevettare una cipolla e poi impedirne l’utilizzo nelle ricette” -TinneVan Der Straeten po software in Germania. Egli è fermamente convinto che la proposta della CE avrà conseguenze disastrose per l’innovazione e il futuro delle piccole società di software. “Quando la brevettabilità del software sarà introdotta in Europa - così come previsto a lungo termine e come già avviene negli USA - sarò costretto a chiudere la mia azienda e ad andare a lavorare per una grande società”, ha affermato il dott. Gerwinski. Sebbene la direttiva comunitaria vigente (91/250/CEE) escluda il software dalle norme sulla brevettabilità, ben 30.000 brevetti di software sono già stati concessi dall’Ufficio europeo dei brevetti (UEB). “Gli attuali brevetti sono già sufficienti a impedirmi di creare tutti i miei software”, spiega il dott. Gerwinski, aggiungendo: “Tecniche di base quali la barra di avanzamento sono già state brevettate, schiacciando le piccole imprese e consentendo alle società più grandi di monopolizzare il mercato”. Tuttavia, secondo l’eurodeputata Arlene McCarthy della commissione per gli affari giuridici del PE, il progetto di risoluzione legislativa tiene conto delle preoccupazioni relative al potenziale impatto eser- Durante la manifestazione, alcuni gestori di siti web contrari al progetto di legislazione hanno dimostrato le potenziali conseguenze della brevettabilità dei software, impedendo temporaneamente l’accesso ai propri siti web. “Abbiamo voluto dimostrare ciò che accadrebbe se un titolare di brevetto impedisse l’utilizzo di un determinato componente di software: tutti i siti web connessi a quel software si bloccherebbero”, ha spiegato il dott. Gerwinski. Oltre 150.000 persone hanno espresso dubbi in merito alla proposta e hanno firmato una petizione a favore di “un’Europa libera senza brevetti sui software”. Fra i sostenitori di quest’iniziativa figurano circa 2.000 titolari d’impresa e direttori generali, 2.500 sviluppatori e ingegneri di tutti i settori dell’industria europea dell’informazione e delle telecomunicazioni ed oltre 2.000 scienziati e 180 avvocati. A loro avviso, brevetti e software sono incompatibili e il copyright rappresenta la migliore soluzione per tutelare il lavoro degli autori di software. “Brevettare il software è come brevettare una cipolla e poi impedirne l’utilizzo nelle ricette”, ha spiegato Tinne Van Der Straeten, attivista dei “Giovani Verdi” belgi. Quest’esempio, conviene il dott. Gerwinski, dimostra efficacemente quanto sia assurdo l’obiettivo dell’attuale proposta. La FFII, pertanto, chiede agli eurodeputati di esaminare più approfonditamente la legislazione proposta e di leggere i commenti formulati dalla Fondazione prima di esprimere il loro voto in settembre. Per ulteriori informazioni sul progetto di legislazione,visitare il sito: http://www2.europarl.eu.int/omk/sipade2?L=EN &OBJID=30318&LEVEL=3&MODE=SIP&NAV=X& LSTDOC=N Sulla base delle interviste del Notiziario CORDIS ad alcuni oppositori della brevettabilità del software RCN 20801 CORDIS FOCUS - NUMERO 228 5 Primo piano Marte ad occhio nudo Il 27 ag osto, Mar te si è trov ato a meno di 56 milioni di chilometri dalla T er ra, la distanza più brev e fra i due pianeti da oltre 60.000 agosto, Marte trovato Ter erra, breve anni. babilmente l’immagine più nitida di Marte mai registrata prima d’ora dalla Terra”. Astrofili e osservatori occasionali hanno assistito alla più straordinaria visione di Marte dai tempi dell’Uomo di Neanderthal, grazie alla possibilità d’osservare facilmente il pianeta ad occhio nudo, con il suo caratteristico colore rosso-arancione. Anche gli scienziati hanno approfittato di quest’incontro “ravvicinato” con Marte per registrare le loro osservazioni. Impiegando le stesse tecniche di telerilevamento che i geologi utilizzano per effettuare le mappature dei minerali sulla superficie terrestre, gli astronomi auspicano di trovare le prove dell’esistenza della sostanza indispensabile per la vita: l’acqua. Come spiega il dott. Jeremy Bailey dell’Osservatorio anglo-australiano: “Siamo alla ricerca, in particolare, di segnature mineralogiche, per esempio dei minerali idratati delle argille, i quali indicano la presenza d’acqua liquida”. Nel momento in cui i due pianeti hanno raggiunto la massima vicinanza, la missione europea Mars Express avanzava rapidamente verso il punto intermedio del suo viaggio di 485 milioni di km per una durata totale di sei mesi, toccando velocità pari ad oltre 10.000 km orari. Insieme alle due missioni d’esplorazione della NASA, Mars Express e il suo lander Beagle 2 osserveranno Marte da vicino alla ricerca di segni di vita, compresa l’eventuale presenza d’acqua liquida. Tuttavia, vista l’attuale prossimità del terzo e quarto pianeta del sistema solare, l’utilizzo di una navicella interplanetare per la ricerca della vita su Marte non è indispensabile. Gli scienziati che operano presso la struttura britannica del telescopio all’infrarosso UKIRT (United Kingdom © Malin space science systems Infrared Telescope), situata nelle Hawaii, hanno utilizzato questo strumento per raccogliere ciò che essi definiscono “pro- Il dott. Bailey ritiene che le osservazioni attualmente in corso mediante il telescopio UKIRT siano una componente importante dell’attuale attività di ricerca della vita extraterrestre su Marte. “Sebbene la navicella possa effettuare un’analisi ravvicinata, le osservazioni dalla Terra continuano a svolgere una funzione molto importante, poiché ci consentono d’utilizzare strumenti più grandi e potenti”. Sulla base d’informazioni fornite dall’ESA e dall’Osservatorio anglo-australiano RCN 20794 Il CCR prevede perdite dei raccolti fino al 25% a causa della persistente siccità estiva Il Centro comune di ricerca (CCR) della CE ha impiegato il suo sistema di previsione dei raccolti per valutare i danni che subiranno le produzioni agricole in Europa, in ragione della persistente siccità di quest ’anno. LLe e perdite attese sulle rese delle principali quest’anno. colture variano da circa il 2% per la patata sino al 25% per il girasole. 6 Le previsioni quantitative periodicamente emanate dal CCR a sostegno della Politica agricola comune dell’UE riguardano le principali colture europee, quali frumento, mais da granella, colza, girasole, barbabietola da zucchero e patata. Le rese previste sono stimate mediante l’impiego di un modello agrometereologico e di dati da satellite, combinati con analisi statistiche di serie storiche. Secondo le previsioni pubblicate il 14 agosto e basate su dati rilevati il 10 agosto u.s., le rese complessive saranno inferiori a quelle dello scorso anno in misura del 6,6% per il frumento, del 10,1% per il mais da granella e del 25% per il girasole. I Paesi maggiormente colpiti da tali perdite saranno la Spagna e l’Italia. Dalle previsioni per l’anno in corso emerge che le estreme condizioni meteorologiche causeranno perdite qualitative e quantitative delle rese, in particolare nell’Europa meridionale e centrale. Gli elevati valori di temperature dell’aria e di radiazione solare hanno avuto come ripercussione un notevole incremento dei consumi idrici delle colture. Inoltre, a causa della scarsità di precipi- http://mars.jrc.it/stats/bulletin CORDIS FOCUS - NUMERO 228 Per accedere alle previsioni del CCR, visitare il sito: Sulla base del documento IP/03/1163 RCN 20729 © Peter Gutierrez tazioni degne di nota, le riserve idriche dei suoli si sono prosciugate. Vedere anche “Secondo alcuni scienziati, le piante geneticamente modificate riescono a sopravvivere alla siccità”, a pag. 18 8 SETTEMBRE 2003 Innovazione: politica e pratica Un progetto dell’UE favorisce l’innovazione nelle PMI europee Nell’ambito di un progetto paneuropeo, sostenuto dalla CE, è attualmente in fase di sviluppo uno strumento di formazione multimediale finalizzato a dare impulso alla competitività delle piccole imprese attraverso il miglioramento delle loro capacità di innovazione. Lo strumento di formazione multimediale ABC comprenderà un sito web in tempo reale, che consentirà alle PMI di mettere a confronto il proprio attuale livello d’innovazione con quello delle controparti nazionali ed europee. Il corso di formazione su CD-ROM riguarderà specificatamente l’inclusione sociale e le esigenze delle imprenditrici. Il progetto, denominato ABC (assisting business competitiveness) e che dovrebbe terminare nel dicembre 2003, coinvolge 8 partner provenienti da Germania, Irlanda, Portogallo, Spagna e Regno Unito. Finanziato nell’ambito del programma Leonardo da Vinci della DG Istruzione, il progetto consentirà alle piccole e medie imprese (PMI) d’accedere a un sistema di benchmarking a livello europeo e a un corso di formazione su CD-ROM, riuscendo a combinare l’innovazione e l’inclusione sociale. “La competitività è un fattore chiave per qualsiasi piccola impresa, che conduce a una maggiore redditività e a una crescita dell’occupazione”, ha dichiarato J.J. Grugan, capo del progetto Initiative Economic Development. “Tuttavia, le imprese europee presentano un ritardo rispetto alle controparti americane e giapponesi, e le disparità regionali proprie di certe aree dell’Europa costituiscono un ostacolo ulteriore. Riteniamo che sia possibile ottenere condizioni di maggiore parità, se alle aziende europee saranno forniti i mezzi necessari per essere più innovative”. Grugan si aspetta che l’eterogeneità del consorzio favorisca un’ampia diffusione dello strumento di formazione. © Ian Britton, www.FreeFoto.com Per ulteriori informazioni e per richiedere il CD-ROM ABC, rivolgersi a: Un passo avanti verso la riduzione del divario tra l’Europa e i suoi concorrenti sarebbe costituito da una crescente consapevolezza delle imprese europee rispetto al valore dell’innovazione e ai modi per accrescere i livelli d’innovazione. Grugan ritiene che molte aziende siano disinformate in materia d’innovazione, in particolare le microimprese, “la cui esigenza di acquisire competitività, per sopravvivere e crescere, è più pressante”. J.J. Grugan Tel.: +44 28 3752 3752 Fax: +44 28 3752 4509 http://www.abcinnovation.com Sulla base d’informazioni fornite da Initiative Economic Development RCN 20693 Secondo uno studio sulla capacità d’innovazione, i Paesi candidati sono ancora in ritardo rispetto ai Quindici Una relazione stilata per conto della DG Imprese della CE è giunta alla conclusione che la capacità innovativa dei Paesi candidati è ancora inferiore a quella degli attuali 15 Stati membri. Fattore forse ancor più preoccupante, le tendenze individuate dallo studio indicano che invece di colmare il divario rispetto ai 15 dell’UE, la maggior parte dei Paesi candidati sta accumulando un ulteriore ritardo in termini di capacità innovativa. La relazione, dal titolo “Innovation policy in seven candidate countries: the challenges”, analizza la situazione in Romania, Bulgaria, Slovacchia, Lettonia, Lituania, Malta e Turchia. Tale documento si rivolge a responsabili politici, imprese e ricercatori dei Paesi dell’UE e candidati, offrendo, per ciascuna nazione, suggerimenti in materia di strategie politiche, al fine di promuoverne i livelli d’innovazione. La parte conclusiva dello studio contiene un raffronto tra i risultati ottenuti dai sette Paesi nell’ambito del quadro di valutazione dell’innovazione e quelli relativi agli attuali Stati membri. In media, la prestazione dei Paesi candidati è inferiore in tutti e quattro i gruppi d’indicatori che formano il quadro di valutazione: risorse umane; creazione di nuove 8 SETTEMBRE 2003 conoscenze; trasferimento e applicazione delle nuove conoscenze; e finanziamento, prodotti e mercati dell’innovazione. Il settore nel quale il confronto ha prodotto il risultato peggiore per i Paesi candidati è quello della creazione di nuove conoscenze. Secondo gli autori della relazione, ciò è dovuto a una “scarsa partecipazione alla generazione di tecnologia all’avanguardia a livello globale”, soprattutto per ciò che concerne i brevetti americani e quelli concessi dall’UEB (Ufficio europeo dei brevetti). Nei settori delle risorse umane per l’innovazione e del trasferimento e applicazione delle nuove conoscenze, invece, lo studio ha registrato un divario meno pronunciato. In conclusione, la relazione riconosce gli sforzi compiuti dai Paesi candidati nell’ultimo decennio per il passaggio all’economia di mercato, ma sostiene: “La sfida politica per il prossimo decennio sembra altrettanto complessa, se non addirittura più complessa”. Per quanto concerne gli approcci di politica generale, la relazione suggerisce, nel caso della Bulgaria, l’introduzione di misure volte a incrementare il numero e la capacità innovativa delle imprese più piccole, per esempio creando fondi di capitali di rischio e di avviamento connessi a centri di eccellenza scientifica. Alla Turchia, invece, gli autori suggeriscono di realizzare e attuare una campagna nazionale di sensibilizzazione in materia d’innovazione e imprenditorialità innovativa entro l’inizio del 2004, cercando soprattutto d’incoraggiare le aziende a investire nell’innovazione per ottenere un vantaggio competitivo. Per consultare la relazione sui sette Paesi e le conclusioni generali, visitare il sito: http://www.cordis.lu/innovation-policy/studies/ geo_study3.htm Sulla base dello studio della CE “Innovation policy in seven candidate countries: the challenges” RCN 20815 CORDIS FOCUS - NUMERO 228 7 Innovazione: politica e pratica Secondo la CE, la legislazione sulle emissioni porterà benefici alle imprese innovative La CE sostiene che la sua proposta di regolamento sulla riduzione delle emissioni di gas fluorurati ad effetto serra porterà benefici alle imprese innovative e fungerà da catalizzatore per le imprese meno innovative per moltiplicare gli sforzi di ricerca. La proposta della CE, che segna la prima fase del programma europeo per il cambiamento climatico, istituirà un quadro normativo per la riduzione delle emissioni di idrofluorocarburi (HFC), perfluorocarburi (PFC) ed esafluoruro di zolfo, potenti gas ad effetto serra contemplati dal protocollo di Kyoto. Gli HFC sono principalmente utilizzati come refrigeranti, solventi per la pulizia e agenti rigonfianti; i PFC sono utilizzati nella fabbricazione di semiconduttori e come solventi per la pulizia e l’esafluoruro di zolfo è impiegato in commutatori di tensione e nella produzione di magnesio. Nel 1995, vi erano state emissioni di gas fluorurati per circa 65 milioni di tonnellate equivalenti di biossido di carbonio e, in assenza d’ulteriori provvedimenti, era stato previsto un aumento delle emissioni a circa 98 milioni di tonnellate equivalenti di biossido di carbonio entro il 2010. “Negli ultimi dieci anni alcune case automobilistiche europee hanno svolto attività di ricerca e sviluppo di alternativi...”” refrigeranti alternativi... La proposta avrà ripercussioni sulle imprese fornitrici di componenti e d’impianti, alcune delle quali sono PMI, e sulle case automobilistiche, con effetti più positivi sulle aziende che poggiano su solide basi innovative. “Molte imprese dell’UE sono leader mondiali nel settore delle tecnologie alternative per la refrigerazione: per queste imprese la proposta avrà un effet- to positivo, in quanto permetterà loro di concentrare gli sforzi di ricerca e sviluppo sulle nuove tecnologie, mentre per quelle meno innovatrici comporterà, probabilmente, costi aggiuntivi dovuti alla necessità di intensificare le attività di ricerca e sviluppo”, recita la proposta. Per le case automobilistiche si profila una situazione simile: “Negli ultimi dieci anni alcune case automobilistiche europee hanno svolto attività di ricerca e sviluppo di refrigeranti alternativi: per queste imprese la proposta rappresenterà un’opportunità di commercializzare i frutti del lavoro svolto, mentre le imprese meno innovatrici nel campo della climatizzazione dovranno sostenere costi aggiuntivi”. Per consultare il testo completo della proposta, visitare il sito: http://europa.eu.int/eur-lex/it/com/pdf/2003/ com2003_0492it01.pdf Sulla base del documento COM(2003) 492 RCN 20772 La rete “Partners for Life” promuove la partecipazione delle PMI ai programmi quadro “P ar tners ffor or Lif e” ere la par tecipazione delle piccole imprese attiv e nel settore delle “Par artners Life” e”,, la rete finanziata dalla CE per promuov promuovere partecipazione attive scienze biologiche ai progetti di ricerca comunitari, ha contribuito direttamente alla presentazione di oltre 435 proposte nell’ambito dei programmi quadro. La rete è stata istituita con il principale obiettivo d’incrementare il tasso di successo fra le proposte presentate dalle piccole e medie imprese (PMI) che operano nei settori biotecnologico, biomedico e agroindustriale. Tuttavia, le attività connesse alla creazione di conoscenze economiche e tecnologiche hanno condotto altresì alla produzione di relazioni in ciascuno di questi settori, mettendo a disposizione delle PMI preziose informazioni commerciali. Finanziata nell’ambito della sezione “Innovazione-PMI” del 5PQ, la rete “Partners for Life” era inizialmente costituita da partner provenienti da 18 Paesi, ai quali si sono in seguito aggiunti 10 partner, che finanziano anch’essi la propria partecipazione. Tutti i 28 collaboratori hanno avuto precedenti esperienze lavorative con le PMI, 8 CORDIS FOCUS - NUMERO 228 fattore che, come spiega la coordinatrice del progetto, Sabine Herlitschka, dell’Ufficio austriaco per la cooperazione internazionale nel settore della ricerca e della tecnologia, è stato determinante per il successo del network: “Nessuno dei partner della rete si è sorpreso del fatto che, a causa dei loro numerosi impegni, le PMI debbano essere guidate passo passo in questo processo”. La dott.ssa Herlitschka ritiene, infatti, che il successo di “Partners for Life” sia in gran parte dovuto al suo approccio “personalizzato”. La rete ha contattato proattivamente oltre 90.000 PMI in Europa, concentrandosi in particolare sulla fornitura d’informazioni chiare e pertinenti in merito ai programmi di ricerca comunitari, al fine di stimolare il loro interesse. Come ha spiegato la dott.ssa Herlitschka al Notiziario CORDIS: “Senza l’intervento di ‘Partners for Life’, la maggior parte delle PMI con le quali abbiamo lavorato non avrebbe presentato alcuna proposta. L’intera procedura, infatti, è resa molto più gestibile grazie all’attività della rete, la quale contatta inizialmente le aziende, identifica le opportunità pertinenti offerte dai programmi quadro dell’UE e assiste le imprese lungo tutto l’iter di presentazione delle proposte”. Oltre ad aumentare il numero delle proposte avanzate dalle PMI, la rete ha cercato anche di migliorarne il livello qualitativo. Sebbene attualmente non siano disponibili dati complessivi sull’esito delle proposte presentate, le prime stime indicano che in una determinata recontinua a pag. 9 8 SETTEMBRE 2003 Innovazione: politica e pratica Un gioco per computer di una spin-out britannica dimostra di poter migliorare le abilità linguistiche dei bambini Con l’aiuto di finanziamenti nazionali e comunitari, un’impresa derivata (spin-out) dell’Università di Oxford ha ideato un gioco per computer che può migliorare notevolmente le abilità linguistiche dei bambini. Sviluppato da MindWeavers e denominato Phonomena, il gioco insegna ai bambini a riconoscere e a distinguere i suoni delle parole, adattandosi alle capacità e alla velocità d’apprendimento di ogni studente. “Il gioco fa lavorare l’allievo al livello ottimale delle sue capacità”, ha spiegato al Notiziario CORDIS Bruce Robinson, direttore generale di MindWeavers. “Si adatta ai progressivi miglioramenti dell’utente e lo tiene in esercizio. La ricerca nell’ambito delle neuroscienze dimostra che il cervello apprende in modo estremamente rapido quando lavora al limite delle proprie competenze”, ha dichiarato. Il gioco comprende tre personaggi, uno dei quali funge da tutor. Quest’ultimo pronuncia un suono che è ripetuto da uno degli altri personaggi, mentre il terzo ne produce uno molto simile. L’utente deve individuare il personaggio che ha pronunciato il suono identico a quello del tutor. La differenza tra i suoni che il bambino deve distinguere si riduce progressivamente mentre il gioco prosegue. Dopo che il bambino si è esercitato per un certo periodo di tempo, è premiato con un breve gioco ricreativo prima di ricominciare l’apprendimento. I suoni riprodotti sono stati sintetizzati dai ricercatori del dipartimento di Fisiologia presso l’Università di Oxford. Per la tecnica utilizzata a tale scopo è stata depositata la domanda di brevetto. Robinson ritiene che il successo del gioco sia dovuto alla combinazione tra motiva- © MindWeavers zione, capacità di mantenere l’attenzione dell’allievo e ricompensa. Secondo i risultati della prova, i bambini della scuola elementare che hanno impiegato il gioco per quattro settimane hanno aumentato la maturità di ascolto di 2,4 anni. Un gruppo di controllo che non ha giocato con Phonomena non ha evidenziato miglioramenti. Oltre ad apprendere, pare che i bambini si divertano a utilizzare questo software. Un insegnante che ha partecipato alla prova ha dichiarato: “Ai miei allievi piaceva giocare con Phonomena e si sono offerti come volontari per continuare. Il gioco ha avuto un notevole effetto sulle loro abilità di lettura e scrittura, che si sarebbe potuto raggiungere solo con lezioni individuali”. MindWeavers è in procinto d’iniziare altre prove in Giappone, dove il gioco sarà utilizzato per insegnare l’inglese come lingua straniera. Robinson ha spiegato che il Paese asiatico è stato scelto proprio per le differenze esistenti tra l’inglese e il giapponese, che pongono notevoli problemi d’apprendimento ai madrelingua nipponici. Poiché i fonemi “r” ed “l” non esistono in giapponese, gli studenti di lingue non riescono a sentire la differenza tra questi due suoni, né tantomeno a riprodurli. “Ipotizzando che i risultati siano positivi, ci concentreremo principalmente su adulti del mondo imprenditoriale. Tuttavia, esistono i presupposti per estendere il gioco anche all’uso domestico tra i bambini giapponesi, che iniziano ad apprendere l’inglese molto presto e amano i giochi per computer”. Un altro mercato potenziale è costituito dagli statunitensi che non sono di madrelingua inglese e che devono apprendere questa lingua per entrare nel mercato del lavoro. MindWeavers è stato uno dei patrocinatori del progetto Animate, finanziato nell’ambito della sezione “Innovazione” del 4PQ della CE. Coordinato da Oxford Innovation, il progetto Animate ha fornito supporto e orientamento pratico a 100 PMI del Regno Unito, nonché consulenza per preparare e attuare efficaci programmi d’innovazione. Per ulteriori informazioni, visitare il sito: http://www.mindweavers.co.uk Sulla base di un’intervista rilasciata al Notiziario CORDIS dal Direttore generale di MindWeavers RCN 20802 continua da pag. 8 gione il tasso di accettazione potrebbe essere pari addirittura al 35%, rispetto a una media regionale del 19%. Secondo la dott.ssa Herlitschka, uno dei motivi alla base di tale successo è rappresentato dal fatto che per entrare a far parte del consorzio “Partners for Life”, ciascun partner deve creare una rete d’esperti all’interno del proprio paese, la quale potrà contribuire al lavoro del progetto globale. Fra gli “esperti” possono figurare 8 SETTEMBRE 2003 punti di contatto nazionali, organizzazioni di PMI, nonché operatori industriali e ricercatori provenienti da ciascuno dei tre settori delle scienze biologiche. Le attività della rete si sono concluse a maggio, ma la dott.ssa Herlitschka, insieme ad altri membri di “Partners for Life”, intende portare avanti il proprio lavoro durante e dopo il 6PQ. Proseguendo su un filone analogo, attualmente si sta elaborando un progetto di follow up artico- lato in due parti, che prevede un sostegno alle PMI attive nell’industria alimentare e una maggiore attenzione nei confronti delle “valli biologiche” e degli incubatori d’impresa. Per ulteriori informazioni, visitare il sito: http://www.bit.ac.at/PFL/partners_for_life.htm Sulla base dell’intervista concessa al Notiziario CORDIS da Sabine Herlitschka, coordinatrice del progetto “Partners for Life” RCN 20703 CORDIS FOCUS - NUMERO 228 9 Programmi in corso Rete d’eccellenza europea per un’alimentazione più sicura La CE ha deciso d’investire, entro i prossimi 5 anni, € 14 milioni nella creazione di una rete d’eccellenza (NoE) destinata a individuare la presenza di sostanze chimiche dannose nella catena alimentare. zialmente dannosi e consigli sulle alternative più sane. Miriamo, inoltre, ad acquisire competenze consultive tali da poter fornire informazioni scientifiche ai responsabili delle politiche e ad altri soggetti non esperti del settore”. La rete CASCADE riunirà oltre 20 fra atenei, istituti di ricerca e PMI (piccole e medie imprese) di tutta Europa e sarà coordinata dal Karolinska Institute che ha sede in Svezia. I finanziamenti della rete rientrano nell’ambito della priorità tematica “Qualità e sicurezza dei prodotti alimentari” del 6PQ. Ingemar Ponratz, ricercatrice presso il Karolinska Institute e impegnata nella creazione della rete, ritiene che quest’ultima produrrà risultati di rilievo: “Questa rete d’eccellenza apporterà un deciso cambiamento. Per la prima volta, una comunità scientifica dalle dimensioni così ampie, tali da comprendere neurologi, chimici, esperti nella valutazione del rischio e specialisti di metabolismo, è riunita in una struttura integrata destinata a mettere insieme discipline diverse in un unico progetto”, ha dichiarato la Ponratz al Notiziario CORDIS. Il compito fondamentale della rete è analizzare le sostanze chimiche presenti in molti alimenti d’uso comune e valutarne Progetto europeo per la salvaguardia dei documenti storici a rischio Biblioteche, archivi e musei di tutto il mondo sono costretti ad affrontare il grave problema costituito dalla conservazione d’innumerevoli documenti cartacei, messi a repentaglio dalle proprietà corrosive di alcune antiche ricette d’inchiostro. Nel tentativo di migliorare la comprensione del processo di corrosione causato dall’inchiostro, la CE sta sostenendo un progetto destinato a stabilire un insieme di migliori prassi di conservazione per tali documenti. Il progetto “InkCor”, che ha ricevuto un finanziamento di € 1,41 milioni nell’ambito sella sezione “Energia, ambiente e sviluppo sostenibile” del 5PQ, coinvolge musei, istituti di ricerca e università in Germania, Francia, Paesi Bassi e Slovenia. In un’intervista rilasciata al Notiziario CORDIS, Jana Kolar, della biblioteca nazionale e universitaria della Slovenia e coordinatrice del progetto, ha evidenziato la portata dei danni arrecati dalla corrosione dell’inchiostro a base di ferro: “Un inventario approntato dal museo Boijmans Van Beuningen di Rotterdam ha dimostrato che circa il 25% dell’inestimabile colle- 10 CORDIS FOCUS - NUMERO 228 © Peter Gutierrez l’effetto sulla salute umana mediante l’impiego di un ampio spettro d’approcci scientifici. L’insieme delle ricerche della rete sarà condotto da almeno due partner di Paesi diversi. Inoltre, la stretta interazione tra tutti i membri è vivamente incoraggiata. Le attività della rete CASCADE, fra le quali figura anche la creazione di un sito Internet sul progetto, saranno ufficialmente inaugurate agli inizi del 2004. Il prof. Jan-Åke Gustafsson, anch’egli del Karolinska Institute, sottolinea che: “È importante che [il Karolinska Institute] abbia ora l’opportunità di dimostrare le proprie doti in campo amministrativo e l’importanza del suo ruolo nella collaborazione per la ricerca paneuropea su larga scala”. Per ulteriori informazioni sul programma di qualità e sicurezza alimentare, visitare il sito: Oltre che sulla ricerca di base, tuttavia, l’accento sarà posto anche sull’applicazione dei relativi risultati, come spiega la Ponratz: “Intendiamo offrire suggerimenti d’ordine pratico sugli alimenti poten- http://www.cordis.lu/food/home.html zione di dipinti olandesi del ‘600 di sua proprietà ne è stata interessata, mentre il 60-70% delle opere di Leonardo da Vinci mostra segni di deterioramento. La biblioteca statale di Berlino ha inoltre stimato che almeno 500.000 fogli siano stati danneggiati dalla corrosione dell’inchiostro e che gli spartiti manoscritti di Bach siano sul punto di disintegrarsi”. culturale necessita di un approccio interdiscipinare”. “Il progetto ‘InkCor’ prevede la partecipazione di curatori e storici d’arte, ma anche di chimici e fisici, cosicché, mentre gli storici d’arte sono impegnati a esaminare le ricette d’inchiostri storici, i fisici e i chimici analizzano gli ingredienti con l’ausilio di metodi analitici ad alta tecnologia [...]. Il compito si è rivelato molto stimolante, dal momento che equivaleva a cercare i pezzi di un enorme puzzle”. La prima testimonianza del rischio rappresentato dalla corrosione ad opera dell’inchiostro ferrogallico risale al 1899, e da quella data numerosi progetti di ricerca in tutto il mondo hanno tentato di venire a capo della questione. Tuttavia, sino ad oggi, nessuna ricerca è stata condotta su base sistematica, come ha sottolineato la dott.ssa Kolar. “L’inchiostro ferrogallico si compone di quattro ingredienti di base - galla, vitriolo, gomma e acqua - ma non esiste alcuna ricetta standardizzata, in quanto nei secoli sono state elaborate centinaia di ricette d’inchiostro diverse. Per questo motivo, individuare la totalità dei componenti corrosivi contenuti nell’inchiostro non è un compito molto semplice”, ha osservato. Sussiste l’ulteriore difficoltà di non tralasciare alcun aspetto del problema. Infatti, come ha spiegato la dott.ssa Kolar, “un progetto di ricerca relativo al patrimonio Sulla base di un’intervista del Notiziario CORDIS ai coordinatori della rete CASCADE RCN 20764 Dopo aver superato la prima fase del programma di lavoro, il progetto ha successivamente individuato i metalli e gli acidi responsabili della corrosione. Inoltre, come spiega la Kolar: “Sulla base della misurazione di tre variabili - spessore dello strato d’inchiostro, spessore della carta e acidità dell’inchiostro - è possibile prevedere la stabilità di un documento storico contenente inchiostro ferrogallico e procedere in tal modo a un trattamento di conservazione tempestivo”. Il consorzio responsabile del progetto testerà ora il proprio metodo per valutare in che modo reagisce il materiale culturale. “Ci troviamo oggi di fronte al compito più complicato, vale a dire assicurarci che il nostro metodo di trattamento di conservazione sia in grado di stabilizzare 8 SETTEMBRE 2003 tecipazione di cittadini di cinque città europee: Fredrikstad (Norvegia), Groningen (Paesi Bassi), Padova (Italia), Guildford (Regno Unito) e Stoccolma (Svezia). Uno dei partner del progetto, tuttavia, è fiducioso al punto da richiedere un brevetto per tale metodologia di trattamento. Leanne Tite, dottore di ricerca dell’Università del Surrey, partner del progetto, spiega: “Il futuro sviluppo economico in Europa si trova di fronte alla sfida fondamentale di bilanciare simultaneamente le esigenze della concorrenza economica globale e il progresso nel settore dell’innovazione e della tecnologia rispettose dell’ambiente.” Per ulteriori informazioni, visitare il sito: http://www.infosrvr.nuk.uni-lj.si/jana/InkCor/ index.htm Sulla base di un’intervista rilasciata al Notiziario CORDIS dalla coordinatrice del progetto RCN 20780 Un progetto dell’UE consente di riportare il cemento storico sul mercato Nell’ambito di un progetto europeo si sta cercando di reintrodurre la fabbricazione e l’utilizzo del cemento romano - un materiale legante utilizzato in passato e ormai obsoleto - al fine di riportare gli edifici storici europei al loro antico splendore, senza rischiare di danneggiarli. Il progetto ROCEM (Roman cement to restore built heritage effectively) ha beneficiato di un finanziamento comunitario pari a € 1,37 milioni nell’ambito della sezione “Energia, ambiente e sviluppo sostenibile” (EESD) del 5PQ. Tale progetto riunisce esperti di restauro e società produttrici di materiali di Regno Unito, Repubblica Ceca, Polonia, Austria, Germania e Slovacchia, al fine di individuare le materie prime e le tecniche necessarie per riprodurre questo cemento storico. Illustrando i fattori che hanno dato slancio al progetto, Dave Hughes, uno dei partner del consorzio, ha affermato: “Quando visitiamo da turisti città come Vienna o Parigi vogliamo vedere edifici in buone condizioni. Questo progetto si propone realmente di preservare il nostro patrimonio culturale”. A dispetto del nome, il cemento “romano” è un materiale legante creato nel XIX secolo, ampiamente utilizzato per rivestire le facciate degli edifici dell’epoca. Questo materiale era molto diffuso poiché aveva un tempo di presa estremamente rapido (fra sette e venti minuti) ed era in grado di resistere alle intemperie. Eppure, nonostante queste qualità, il cemento romano è diventato obsoleto alcuni anni dopo la Prima Guerra Mondiale. A causa della scomparsa di questo tipo di cemento dal mercato, molti edifici europei rinzaffati e decorati con cemento ro8 SETTEMBRE 2003 © Thriftway mano, oggi stanno cadendo in rovina. Gli esperti di restauro sono restii a utilizzare cementi moderni poiché potrebbero danneggiare gli edifici che intendono restaurare. Uno dei principali obiettivi del progetto sarà attirare l’attenzione degli addetti alla tutela e al restauro degli edifici storici del XIX secolo sulla necessità di reintrodurre tecniche e materiali di restauro adeguati, che siano altamente compatibili con le proprietà dei materiali originali. Il dott. Hughes ritiene che reintroducendo i materiali storici, “si faciliterà il lavoro dei conservatori del patrimonio”. Sebbene il progetto sia ancora agli albori, il consorzio ha già prodotto con successo svariati campioni di cemento. Diverse tecniche di cottura saranno testate in laboratorio prima di passare a prove su scala più vasta. Per ulteriori informazioni, consultare il sito: http://www.heritage.xtd.pl/roman_cement.html Sulla base d’informazioni fornite dal consorzio del progetto RCN 20814 Un progetto dell’UE sviluppa una visione d’abitazione sostenibile nelle città di domani Entro il 2040, molte persone lavoreranno da casa diversi giorni la settimana e, al momento di pianificare le vacanze, saranno costretti a limitare il proprio viaggio a un certo numero di “miglia di volo” all’anno, per determinare l’effettivo costo ambientale del percorso in aereo. È quanto hanno annunciato i partecipanti a un progetto dell’UE volto a promuovere il consumo sostenibile. Il progetto “ToolSust”, finanziato nell’ambito della sezione “Energia, ambiente e sviluppo sostenibile “ del 5PQ, intende promuovere la partecipazione delle parti interessate allo sviluppo e all’applicazione di strumenti per le abitazioni sostenibili nelle città di domani. Esso prevede la par- Programmi in corso le proprietà corrosive dell’inchiostro su larga scala e su singoli documenti, senza causare alcuna alterazione alla carta nel lungo termine”, ha affermato la Kolar. “Nonostante i progressi tecnologici offrano soluzioni incoraggianti ai problemi ambientali, il potenziale di tali soluzioni si trasformerà in realtà solo se i consumatori le adotteranno e faranno un utilizzo sostenibile dei nuovi prodotti e tecnologie”, ha proseguito la Tite. Il fine ultimo del progetto è individuare gli obiettivi e sviluppare e sperimentare vari strumenti per il consumo sostenibile che possano essere applicati alla vita di tutti i giorni. Per raggiungere questo traguardo, i partner del consorzio in ciascuna delle cinque città stanno monitorando diverse parti interessate e, in particolare, i cittadini e le pubbliche autorità, in vista d’individuare i problemi ambientali che essi giudicano i più gravi e le soluzioni che potrebbero trovare applicazione. Secondo i risultati dell’indagine condotta a Guildford, i residenti ritengono che il riciclaggio e il risparmio energetico nelle abitazioni rappresentino le preoccupazioni ambientali più urgenti, mentre le pubbliche autorità vedono nel traffico e nei trasporti il problema più grave. Fra i principali ostacoli che si frappongono all’adozione di tecnologie o pratiche sostenibili sono citati i prezzi elevati, la scarsa disponibilità, la mancanza d’informazioni e le incertezze sulla qualità. L’indagine ha inoltre scoperto che i cambiamenti tesi a tutelare l’ambiente vengono, in linea di massima, adottati quando s’integrano facilmente agli stili di vita quotidiana dei consumatori. Le idee generate nel corso di precedenti workshop sulla creazione della città europea sostenibile comprendono anche l’intervento dei governi per realizzare un’economia più sostenibile dal punto di vista ambientale; la modifica del sistema della fiscalità dal lavoro ai materiali non rinnovabili; forti tasse per le imprese che inquinano; l’aumento delle entrate con le “tasse verdi”; e l’investimento del denaro ricavato dalle ammende nella ricerca e sviluppo di tecnologie sostenibili. CORDIS FOCUS - NUMERO 228 11 Programmi in corso Per ulteriori informazioni, visitare il sito: http://www.toolsust.org Sulla base d’informazioni diffuse dall’Università del Surrey RCN 20723 Secondo una relazione, il tasso di fertilità dipende dalle prospettive di coniugare maternità e vita professionale Dopo aver analizzato un ampio numero di studi relativi agli effetti della maternità sulla vita professionale e viceversa, gli autori di una relazione, redatta nell’ambito di un progetto finanziato dall’UE, hanno suggerito d’adottare nuove politiche volte a incoraggiare la condivisione delle responsabilità educative nei confronti dei bambini. La relazione, intitolata “The rationale of motherhood choices: influences of employment conditions and of public policies”, è stata stilata con l’intenzione d’esaminare in che modo le decisioni relative alla maternità negli Stati membri dell’UE siano influenzate dalle condizioni del mercato del lavoro e in che modo possano essere incentivate, a livello nazionale ed europeo, le politiche pubbliche per la condivisione delle responsabilità parentale quando entrambi i genitori hanno una carriera professionale. La relazione è stata finanziata nell’ambito dell’azione chiave “Migliorare la base delle conoscenze socioeconomiche” del 5PQ. Il documento sottolinea che in tutti gli Stati membri dell’UE il livello di fertilità è inferiore al tasso di sostituzione pari a 2,1 figli per ogni donna adulta. Inoltre, è emerso che le donne tendono a decidere di avere figli in età più avanzata rispetto al passato. Nella relazione s’ipotizza che il tasso di fertilità resterà basso fino a quando non sarà diventato più agevole conciliare la vita professionale e la maternità. Gli studi su cui si fonda la relazione dimostrano che le politiche dei governi hanno effettive ripercussioni sull’occupazione delle donne. Nei Paesi che godono di politiche sul lavoro e la famiglia relativamente evolute, infatti, il tasso di occupazione delle donne è mediamente più elevato tra i 30 e i 40 anni e anche negli altri Paesi dell’UE il tasso d’occupazione delle madri è proporzionale alla disponibilità e qualità delle strutture per i bambini. Uno degli obiettivi di Lisbona, stabilito dai capi di Stato e di governo dell’UE nel marzo 2000, è di portare il tasso d’occupazione delle donne al 60% entro il 2010. La 12 CORDIS FOCUS - NUMERO 228 relazione rivela che diversi Paesi hanno ancora un lungo percorso da compiere e che le opportunità di riuscita non dipendono esclusivamente dalle politiche sociali. Si legge, infatti, che “fino a quando i lavori domestici, inclusa la cura dei figli, saranno ancora considerati di naturale competenza femminile, sarà difficile per le donne riuscire a ritagliarsi una posizione pari a quella dell’uomo sul mercato del lavoro”. Gli autori della relazione indicano il congedo parentale quale politica capace d’incentivare la condivisione delle responsabilità nei confronti dei bambini, a patto che sia retribuito almeno in parte e che lo stipendio percepito non debba essere restituito. Per leggere il testo completo della relazione, visitare il sito: ftp://ftp.cordis.lu/pub/citizens/docs/ motherhood_choices_2003.pdf Sulla base della relazione finanziata dall’UE “The rationale of motherhood choices: influences of employment conditions and of public policies” RCN 20765 Un progetto dell’UE migliora il sistema di selezione delle patate Grazie a un progetto finanziato dall’UE, è stato possibile sviluppare un innovativo sistema di selezione delle patate capace d’arrecare meno danni, rispetto ai sistemi tradizionali, alle patate che vi vengono introdotte. Il progetto DECOP è stato finanziato nell’ambito del programma “Crescita” del 5PQ e ha visto coinvolte università, istituti di ricerca, fornitori di macchinari e produttori di generi alimentari provenienti da Germania, Spagna, Finlandia, Polonia, Danimarca e Repubblica Ceca. Il nuovo sistema risponde all’esigenza dell’industria di trasformazione della patata e del settore di vendita al dettaglio di beni alimentari di un sistema di selezione delle patate meno invasivo. “Dal punto di vista tecnico, l’obiettivo è l’elaborazione di un sistema di selezione mediante filtro associato a un ulteriore processo di selezione visiva”, ha spiegato Elmar Schmid dell’Istituto per l’ambiente del ttz Bremerhaven (Germania), uno dei partner del progetto. “In questo modo DECOP sarà in grado, ad esempio, di riconoscere le singole varietà di patate in base alla loro forma, di fissare in percentuale il flusso di massa e di programmare il metodo di filtraggio”. Questo procedimento innovativo ridurrà in misura significativa i danni arrecati ai tuberi. © PhotoDisc “DECOP è un esempio di prim’ordine di trasferimento tecnologico orientato all’applicazione”, ha aggiunto Werner Mlodzianowski, direttore del ttz Bremerhaven. “Rappresentanti di tutti i settori, dai costruttori di macchinari ai produttori finali, hanno collaborato con esperti scientifici al fine di creare un prodotto innovativo e capace di reggere il mercato”. Un prototipo della nuova tecnologia sarà esposto in occasione del congresso AGRITECHNICA che si svolgerà in novembre ad Hannover. Sulla base d’informazioni fornite da ttz Bremerhaven RCN 20686 Biografie d’eminenti scienziate dell’Europa centrale e orientale Una raccolta di biografie d’autorevoli scienziate dell’Europa centrale e orientale è stata integrata al sito web della CE dedicato al tema “Donne e scienza” scienza”.. L’elenco, che non ha la pretesa d’essere esaustivo, è stato stilato in base ai suggerimenti del gruppo Enwise, istituito dalla CE per migliorare il ruolo e la posizione delle donne nella ricerca europea e per incrementare la partecipazione al 6PQ delle ricercatrici provenienti dalla suddetta regione. Nella raccolta figura il nome di Elizaveta Karamihailova (1897-1968), scienziata bulgara che ha svolto un ruolo pionieristico nel settore della radioattività, avviando una ricerca in materia di fisica nucleare sperimentale nel proprio Paese. La prof.ssa Karamihailova, inoltre, è stata la prima donna a entrare a far parte del corpo docente dell’Università di Sofia nel 1939 e a ottenere il titolo di “associato” e, più tardi, di “ordinario”. 8 SETTEMBRE 2003 “A mio avviso, il sostegno [...] è il fattore principale per la carriera di una donna”, scrive la prof.ssa Rivza. “La mancanza di sostegno da parte della famiglia, dei colleghi e della società spesso può ostacolare o impedire il raggiungimento di un obiettivo prefissato, poiché la donna, per sua natura, è portata a cercare il compromesso e l’equilibrio e ciò si traduce sovente in una difficoltà ad assumere una posizione in aperto contrasto con un ambiente ostile. In molti casi, quindi, la donna finisce per tollerare tale contesto, rinunciando addirittura alle proprie aspirazioni. Occorre molta determinazione per affermare: no, non sacrificherò me stessa per nessuno e farò come ho deciso”. Alla rete Enwise partecipano anche le donne dei cinque nuovi Länder della Germania orientale, poiché negli ultimi anni questa regione ha affrontato lo stesso processo di transizione dei Paesi dell’Europa centrale e orientale. Una di esse è Irene Dölling, ex direttrice e cofondatrice del Centro di studi femminili all’Università Humboldt di Berlino. L’elenco può essere ampliato e chi intendesse suggerire nuovi nominativi è invitato a rivolgersi alla CE. Per accedere alle biografie, visitare il sito: http://europa.eu.int/comm/research/sciencesociety/women/enwise/history_en.html Sulla base d’informazioni fornite dalla CE RCN 20699 Una struttura bioinformatica europea per l’era genomica e oltre Visti i recenti risultati del sequenziamento genomico e i potenziali vantaggi che informazioni di tal genere offrono alla società, scienziati e politici sono più che mai consapevoli dell’importanza delle banche dati biologiche improntate alla qualità, consultabili gratuitamente da tutti e organizzate in modo da promuovere il progresso scientifico. In base a tale premessa, la CE ha deciso nel 2002 di destinare finanziamenti per € 20 milioni, nell’ambito della sezione “Qualità della vita” del 5PQ, a un progetto teso a favorire la creazione di un’infrastruttura bioinformatica europea. 8 SETTEMBRE 2003 TEMBLOR è un progetto ad ampio raggio, che coinvolge 25 collaboratori provenienti da 11 Paesi ed è gestito dall’Istituto europeo di bioinformatica (EBI), un dipartimento del Laboratorio europeo di biologia molecolare (EMBL), la cui missione consiste nel favorire il libero accesso a dati importanti forniti dalla ricerca biologica. nibile, è tuttavia attualmente dispersa in varie banche dati. Il progetto IntAc di TEMBLOR intende definire norme comuni per la raccolta dei dati relativi all’interazione proteina-proteina e sviluppare una banca dati conforme. Numerosi centri europei di bioinformatica dispongono già di banche dati contenenti preziose informazioni scientifiche. Il progetto TEMBLOR si propone di aggiornare i dati esistenti con nuove e importanti fonti informative e di creare una piattaforma di collegamento fra dati vecchi e nuovi, consentendo agli scienziati di consultare senza soluzione di continuità le diverse banche dati. Il progetto EMSD si propone di soddisfare la crescente esigenza di garantire un accesso efficiente alle strutture tridimensionali per le macromolecole, che forniscono un’importante visione meccanicistica del funzionamento di tali macromolecole e delle alterazioni che le loro funzioni possono subire a causa dell’interazione con le micromolecole. EMSD definirà metodi standardizzati per l’analisi e la descrizione delle strutture 3D, al fine di consentire un’efficace condivisione dei dati. Graham Cameron, direttore associato dell’EBI, ha chiarito l’importanza dell’approccio paneuropeo del progetto: “Sarebbe inutilmente dispendioso riprodurre a livello di singola nazione un centro di risorse elettroniche quale TEMBLOR. La motivazione alla base di una struttura paneuropea è evidente, dal momento che il suo effettivo valore risiede nella completezza del servizio offerto, che permette ai ricercatori d’accedere rapidamente a tutte le fonti d’informazione pertinenti”. L’ultimo elemento del progetto TEMBLOR consiste in uno strumento che permetterà agli scienziati d’effettuare ricerche senza soluzione di continuità nelle varie banche dati d’informazioni attualmente disponibili. Tramite l’utilizzo di Integr8, i ricercatori saranno in grado d’effettuare ricerche in base al testo, alla struttura e alla sequenza. I dati ottenuti si riferiranno sia alla sequenza genomica dalla quale sono ottenuti per trascrizione, sia alla sequenza di proteine nella quale sono tradotti. Come ha spiegato al Notiziario CORDIS Frederick Marcus, funzionario scientifico principale presso la DG Ricerca della CE: “Le somme di denaro destinate alla bioinformatica nell’UE sono di gran lunga inferiori agli stanziamenti degli Stati Uniti. Abbiamo bisogno di questi investimenti per restare competitivi e mantenere una base di competenze e di conoscenze scientifiche in Europa”. Tutte le ricerche saranno altresì collegate alla letteratura scientifica e alle informazioni in materia di brevetti pertinenti e forniranno informazioni sulle risorse biologiche disponibili quali le biblioteche genetiche e i pool di DNA. Il progetto si articola in quattro componenti principali. DESPRAD verte in particolare sulla fornitura di dati ottenuti con l’impiego di tecniche di “micro-array” (supporti di vetro o silicio) che consentono ai ricercatori di identificare quali geni sono attivi all’interno di cellule specifiche, in condizioni diverse. DESPRAD intende superare le notevoli sfide di natura informatica legate attualmente alla raccolta, all’organizzazione e alla diffusione di questi importanti dati. Le alterazioni delle interazioni proteinaproteina, da cui derivano tutte le funzioni cellulari, sono causa primaria di malattie, e un elenco completo di tali interazioni potrebbe recare enormi vantaggi alla ricerca biomedica pura e applicata. L’ampia serie di dati riguardanti l’interazione proteina-proteina, già dispo- Programmi in corso Nell’elenco compare anche Baiba Rivza, presidente del Consiglio lettone d’istruzione superiore. Autrice di 263 pubblicazioni scientifiche e accademiche, la prof.ssa Rivza insegna presso l’Università d’Agronomia della Lettonia. Cameron ha sottolineato che il sostegno della CE riveste un’importanza fondamentale per questo progetto, e ha aggiunto: “La CE è l’unica organizzazione che possiede le competenze e le risorse necessarie a creare un progetto di questo livello. Il successo di TEMBLOR risiede nella possibilità che gli scienziati garantiscano il libero accesso ai risultati delle loro ricerche, ed è più probabile che intendano farlo a vantaggio di un’iniziativa sostenuta con fondi pubblici, piuttosto che per interessi commerciali”. Per ulteriori informazioni sul progetto TEMBLOR, visitare il sito: http://www.ebi.ac.uk/Information/funding/ temblor.html Per leggere la relazione della CE sul seminario di bioinformatica del giugno 2003, visitare il sito: ftp://ftp.cordis.lu/pub/lifescihealth/docs/ bioinf_workshoprpt_2003_06_30_final.pdf Sulla base delle interviste del Notiziario CORDIS a Frederick Marcus e Graham Cameron RCN 20685 CORDIS FOCUS - NUMERO 228 13 Risultati Un progetto europeo consente d’individuare i geni responsabili della sordità In occasione della Giornata mondiale della sordità, il 1° settembre, la CE ha presentato i risultati di un progetto finanziato dall’UE, che ha permesso d’individuare i geni responsabili della sordità. siano connessi con la sordità umana, al fine di consentire l’elaborazione di test diagnostici molecolari e una descrizione clinica dettagliata dei difetti nei vari geni. I ricercatori hanno individuato un difetto in almeno 18 dei 36 geni che si pensa siano correlati alla sordità. Uno di essi, la connexina 26, sarebbe responsabile di oltre il 30% dei casi di sordità registrati in Europa. Il progetto “Sordità ereditaria” ha beneficiato di un finanziamento pari a € 2,12 milioni nell’ambito della sezione “Qualità della vita” del 5PQ. Il suo principale obiettivo è stato quello di migliorare la comprensione del processo uditivo e individuare i determinanti genetici della sordità. Commentando l’attuale situazione in Europa, il commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin ha sottolineato l’importanza d’investire nella ricerca sui diversi aspetti della sordità: “Il numero di persone affette da disturbi dell’udito è in aumento a causa del crescente inquinamento acustico e dell’invecchiamento della popolazione. Oggi, ad eccezione delle protesi acustiche, non esiste rimedio alla sordità”, ha affermato Busquin. “Lo sviluppo di nuove terapie richiede la collaborazione fra i migliori ricercatori di diversi Paesi e discipline, al fine di migliorare la conoscenza del processo uditivo e determinare le cause della sordità. Ed è proprio ciò che l’UE sta realizzando attraverso i propri programmi di ricerca”, ha aggiunto il Commissario. In Europa, oltre 22 milioni di persone soffrono di qualche disturbo uditivo e circa tre milioni di esse non sono in grado di percepire i suoni compresi fra 80 e 100 decibel. Oltre a causare problemi sociali e medici come la depressione, tali disturbi rappresentano una delle disabilità più Grazie alle loro scoperte, gli scienziati sono riusciti a migliorare la comprensione dell’udito, soprattutto per ciò che concerne il ruolo svolto dai geni difettosi nella possibilità che l’udito stesso sia ostacolato da fattori ambientali. © www.FreeImages.co.uk onerose. Secondo le stime, infatti, per i pazienti affetti da disturbi dell’udito si spendono € 78 milioni l’anno, cifra che supera i costi sostenuti per il trattamento di epilessia, sclerosi multipla, trauma spinale, ictus e morbo di Parkinson insieme. Le cifre, inoltre, indicano che più della metà dei disturbi uditivi è d’origine genetica. Alla luce di tale considerazione, gli scienziati partecipanti al consorzio responsabile del progetto hanno cercato d’individuare e isolare i geni che si pensa Utilizzando dei modelli murini e di “zebrafish” (Danio rerio) per lo studio della sordità umana, il consorzio è riuscito a sviluppare con successo un insieme di nuovi strumenti diagnostici e terapie per il trattamento dei disturbi dell’udito. Oltre a € 10 milioni finanziati nel corso degli ultimi sette anni a favore della ricerca sulla sordità, la CE ha stanziato dei fondi per questo tipo di ricerca anche nell’ambito del 6PQ. Il connubio fra impegno politico ed eccellenza scientifica consentirà, si auspica, di tracciare un quadro completo di quest’importante problema sanitario. Sulla base d’informazioni fornite dalla CE RCN 20808 Per pubblicare informazioni in CORDIS focus Prendiamo in considerazione tutte le informazioni relative a notizie direttamente o indirettamente collegate alla ricerca e allo sviluppo tecnologico nell’Unione Europea. Rivolgersi a CORDIS Information Collection Unit all’indirizzo: CORDIS News Editor CORDIS Information Collection Unit 1st Floor Rue Montoyerstraat, 40 B-1000 Bruxelles/Brussel Tel. +32-2-2381799 Fax +32-2-2381798 E-mail: [email protected] 14 CORDIS FOCUS - NUMERO 228 8 SETTEMBRE 2003 Pubblicazioni Una relazione irlandese smentisce l’affermazione che i laureati in discipline scientifiche guadagnino meno I laureati in discipline scientifiche guadagnano quanto i laureati in altre materie, come dimostra un recente studio condotto dal Consiglio irlandese per la scienza, la tecnologia e l’innovazione (ICSTI). Sulla scorta di dati nazionali pubblicati tra il 1995 e il 2000, una task force sulle scienze fisiche, commissionata dall’ICSTI, ha esaminato l’entità degli stipendi, al fine di verificare se questi costituiscono un fattore che potrebbe scoraggiare la scelta di materie scientifiche a scuola e di corsi in scienze e ingegneria a livello universitario. È emerso che, a dispetto di quanto comunemente ritenuto, lo stipendio iniziale medio dei laureati in materie scientifiche e ingegneristiche regge il paragone con quello dei laureati in altre discipline. Il dott. Edward Walsh, direttore della task force, afferma che i risultati dello studio sono importanti se si considera che: “Lo stipendio, anche se valutato dagli studenti come criterio meno rilevante rispetto all’interesse per la materia e alle prospettive d’occupazione, costituisce un parametro importante nella scelta di una carriera professionale”. Walsh ritiene che tali risultati dovrebbero contribuire a rettificare la non fondata opinione secondo la quale la scienza sarebbe una disciplina poco remunerativa. Tuttavia, pur individuando nello stipendio un fattore fondamentale per la scelta della carriera, gli autori dello studio ammettono di non riuscire a spiegare il motivo per cui il 50% dei laureati in discipline scientifiche in possesso di un diploma di primo grado voltino le spalle alla scienza per Secondo una relazione, è necessario accrescere la cooperazione per porre fine alla frammentazione dell’infrastruttura europea di ricerca marina Una relazione pubblicata dal Forum di strategia europea per le infrastrutture di ricerca ha suggerito la necessità di creare nuove forme di cooperazione, al fine d’unificare un settore altamente frammentato come quello della ricerca marina in Europa. La relazione passa in rassegna le forme e le prassi attuali di cooperazione e formula raccomandazioni su come creare nuove possibilità per consentire un utilizzo condiviso dell’odierna infrastruttura europea di ricerca marina. In una delle raccomandazioni enunciate dalla relazione si fa riferimento a una maggiore cooperazione, in particolare fra le agenzie nazionali di finanziamento, in modo da fornire una base migliore per lo svolgimento delle attività di ricerca in Europa. “Il 95% dei finanziamenti nella ricerca proviene ancora da fonti nazionali e solo il 5% dall’UE. Ecco perché dobbiamo prendere in considerazione la possibilità d’accrescere la coopera8 SETTEMBRE 2003 secondo livello e agli studenti di primo livello appena assunti, si detraggono dallo stipendio dei primi le tasse di iscrizione ai corsi di secondo livello, questi avranno entrate disponibili inferiori dal 7 al 33% a quelle dei laureati assunti nelle imprese. © PhotoDisc cercare un impiego nel settore degli affari, della finanza e dell’ingegneria. Secondo Walsh, tale tendenza migratoria potrebbe anche essere del tutto estranea dalle attese di stipendio e costituire, piuttosto, una dimostrazione della trasferibilità e adattabilità dell’insieme di competenze acquisite da coloro che ottengono una qualifica scientifica e tecnologica. Lo studio ha anche analizzato gli stipendi dei laureati di secondo livello, al fine di valutarne l’entità rispetto agli stipendi iniziali ottenuti nelle imprese. È emerso che lo stipendio dei primi risulta effettivamente più vantaggioso rispetto alla paga iniziale corrisposta dalle imprese. Se, tuttavia, nel confrontare le entrate disponibili agli studenti di Alla luce delle sue scoperte, la task force formula numerosi suggerimenti. In particolare, consiglia a tutte le parti interessate di promuovere proattivamente la competitività tra gli stipendi dei laureati di secondo livello e la paga iniziale media dei laureati in discipline scientifiche e ingegneristiche, in linea con lo sforzo dell’Irlanda d’incrementare il numero di studenti che intraprendono e proseguono gli studi in materie scientifiche e ingegneristiche. Nel quadro di uno degli obiettivi stabiliti dalla strategia di Lisbona 2000 relativo alla valorizzazione del capitale umano dell’Europa e all’utilizzo ottimale del suo potenziale di ricerca, la task force invita a intraprendere miglioramenti nella raccolta di simili dati a livello nazionale ed europeo. Per ulteriori informazioni, visitare il sito: http://www.forfas.ie/publications/icsti030813/ webpdfs/icsti030813_sci_eng_grad_salaries.pdf Sulla base d’informazioni diffuse dall’ICSTI RCN 20781 zione nell’ambito dei finanziamenti nazionali alla ricerca”, ha spiegato Kaisa Konen, presidente del gruppo di lavoro ad hoc che ha redatto la relazione. cercatori e i finanziamenti nel settore non dovranno subire alcuna restrizione e le infrastrutture scientifiche saranno impiegate nella maniera più efficace possibile. “La ricerca marina, in particolare, è stata indicata come un settore altamente frammentato, in cui la manutenzione delle infrastrutture assorbe da sola la metà dei finanziamenti destinati alla ricerca “, ha aggiunto Konen. Sulla stessa scia, la relazione propone che i team di ricerca dei vari Stati membri dovrebbero, in futuro, poter accedere ognuno alle risorse dell’altro, ad esempio attraverso l’uso comune delle imbarcazioni e dei laboratori marini, che spesso restano inutilizzati per buona parte dell’anno. “Attraverso la stesura d’accordi comuni, queste strutture potrebbero essere sfruttate molto più efficacemente di quanto si faccia al momento”, ha dichiarato Konen. La relazione rivela, infatti, il livello di disgregazione e fa notare che, se da un lato alcuni Stati membri dimostrano un’eccellenza scientifica nella ricerca marina, dall’altro è poco probabile che dispongano delle migliori strutture di ricerca o che abbiano le possibilità di sostenere tale disciplina dal punto di vista finanziario. “Tali elementi non sempre coincidono e noi intendiamo invertire questa tendenza. La ricerca marina è una ricerca globale e la competitività dell’Europa deve essere sostenuta”, ha ammonito Konen. Secondo Konen, le raccomandazioni della relazione possono essere inserite nel contesto dello Spazio europeo della ricerca (SER) e del suo obiettivo d’accrescere la competitività europea nella ricerca mediante la creazione del cosiddetto mercato interno della ricerca, in cui la mobilità dei ri- La relazione segnala inoltre che, quando si acquistano nuove apparecchiature per la ricerca, si dovrebbe procedere a una selezione delle acquisizioni, in modo da integrare quelle già esistenti nelle strutture di ricerca europee. Per consultare il testo completo della relazione, visitare il sito: http://www.aka.fi/modules/upndown/download _file.asp?Id=32549ABE30384E3DAF3D27292E95E940 Sulla base d’informazioni diffuse dall’Accademia di Finlandia RCN 20742 CORDIS FOCUS - NUMERO 228 15 Bandi di gara Nonostante le cure poste nel garantire l’esattezza delle informazioni pubblicate in CORDIS focus, i lettori che desiderino dare seguito alle opportunità menzionate in CORDIS focus sono pregati di verificare la validità delle informazioni consultando i responsabili e/o i riferimenti riportati in ogni articolo. Studio sull’impatto socioeconomico dei risultati della ricerca in materia di TSI La DG Società dell’informazione della CE ha indetto una gara d’appalto per l’esecuzione di un’analisi sull’impatto socio socio-economico, a livello settoriale, dei risultati della ricerca in materia di tecnologie della società dell’informazione (TSI) nell’ambito dei programmi quadro comunitari. Lo studio si riferisce in particolare a tre settori TSI, e segnatamente: ■ applicazioni sanitarie; ■ comunicazioni e sistemi mobili; ■ microelettronica e microsistemi. Le attività relative allo studio saranno eseguite in vari Paesi, compreso il Belgio. scuno Stato membro, mentre la seconda può essere composta da un massimo di 40 membri in rappresentanza di competenze ad alto livello del settore privato o della società civile in campi d’importanza cruciale per il piano d’azione “eEurope”. I candidati selezionati aiuteranno, con le loro osservazioni, la CE e la prima camera nella definizione di questioni prioritarie concrete in relazione al piano d’azione “eEurope 2005”. Di conseguenza, essi contribuiranno attivamente al conseguimento degli obiettivi contenuti nella comunicazione della CE “eEurope 2005: una società dell’informazione per tutti “. Nella valutazione delle candidature per la seconda camera la CE prenderà in considerazione i seguenti criteri: ■ competenze comprovate in settori pertinenti alla società dell’informazione; ■ capacità di contribuire a questioni pertinenti al piano d’azione “eEurope 2005”; Termine per la richiesta del capitolato d’appalto: 24 settembre 2003. Termine per la presentazione delle offerte: 1° ottobre 2003. Si consiglia vivamente agli offerenti, prima di rivolgersi alla CE, di consultare il bando originale sulla GU dell’UE al riferimento sotto indicato. Per ulteriori informazioni, rivolgersi a: Massimo Mina Commissione europea Direzione generale della Società dell’informazione Direzione A “Strategia della società dell’informazione ed eEurope’ Ufficio BU31, 3/36 B-1049 Bruxelles Tel +32 2 299 1238 Fax +32 2 296 6272 E-mail: [email protected] Per consultare il testo completo della gara, visitare il sito: http://fp6.cordis.lu/fp6/ tender_details.cfm?CALL_ID=91 GU n. S 162-148405 del 26.8.2003 RCN 20793 La CE ricerca esperti per il gruppo direttivo “eEurope 2005” La CE ha pubblicato un invito a presentare candidature per la costituzione della seconda camera d’esperti del gruppo direttivo “eEurope 2005” 2005”.. Il compito del gruppo direttivo “eEurope 2005” è di consigliare la CE sull’attuazione del piano d’azione “eEurope 2005”. Il gruppo comprende due camere; la prima camera è composta dai direttori generali, vale a dire da uno o due rappresentanti di cia- 16 CORDIS FOCUS - NUMERO 228 ■ necessità di una composizione equilibrata in termini di provenienza geografica, funzione delle aziende o degli organismi interessati al settore aziendale, gruppi d’interesse sociale (p.es. consumatori, industria, servizi, ecc.). Si consiglia vivamente agli offerenti, prima di rivolgersi alla CE, di consultare il bando originale sulla GU dell’UE al riferimento sotto indicato. Termine per l’invio delle candidature: 30 settembre 2003 Per consultare il testo completo, visitare il sito: http://europa.eu.int/eur-lex/it/dat/2003/c_196/ c_19620030820it00170018.pdf GU n. C 196 del 20.8.2003, pag. 17 RCN 20771 Invito a presentare proposte nell’ambito del programma INTERACT Nell’ambito del programma INTERA CT INTERACT CT,, sviluppato al fine di sostenere il programma INTERREG 3 della CE, è stato pubblicato il primo invito a presentare proposte. Il bando riguarda le priorità 2 e 3, misura 2 d’INTERACT: Sviluppo di INTERREG - Iniziative locali e regionali e Cooperazione e gestione della transizione nelle regioni confinanti con i Paesi candidati; Sviluppo della partecipazione INTERREG alle frontiere esterne. INTERREG 3 si concentra su tre fili conduttori, che includono lo sviluppo regionale e la cooperazione transfrontaliera in settori quali, fra gli altri, la società dell’informazione e il sostegno alle PMI. Termine per la presentazione delle offerte: 30 settembre 2003. Per ulteriori informazioni, rivolgersi a: Segretariato INTERACT Franz-Josefs-Kai 27 A-1010 Vienna Tel: +43 1 533 87 47 31 Fax: +43 1 533 87 47 66 E-mail: [email protected] http://www.interact-online.net Sulla base d’informazioni fornite dal segretariato INTERACT RCN 20741 Promuovere l’utilizzo di software open source nelle amministrazioni pubbliche La DG Imprese della CE ha indetto una gara d’appalto per la realizzazione di un servizio volto a incoraggiare la diffusione delle buone prassi nell’ambito dell’impiego di software open source da parte delle amministrazioni pubbliche. Il servizio sarà rivolto in particolare ai centri di competenza nazionali e regionali nel settore open source e comprenderà la realizzazione d’analisi tecniche ed economiche, nonché la formulazione di raccomandazioni. L’azione principale, tuttavia, sarà quella di fornire una panoramica sistematica delle attività open source negli enti pubblici europei e di facilitare lo scambio d’informazioni sulle opportunità e i rischi associati ai software open source. Importo complessivo indicativo dell’appalto: € 500.000. Termine per la richiesta del capitolato d’appalto: 25 settembre 2003. Termine per la presentazione delle offerte: 1°ottobre 2003. Si consiglia vivamente agli offerenti, prima di rivolgersi alla CE, di consultare il bando originale sulla GU dell’UE al riferimento sotto indicato. Per ulteriori informazioni, rivolgersi a: Commissione europea Direzione generale per le Imprese Unità D2 “Reti fra le amministrazioni pubbliche (IDA)” FAO: Manuela Finetti rue de la Science 2/49 8 SETTEMBRE 2003 Bandi di gara B-1049 Bruxelles ■ Tel +32 2 296 0109 Fax +32 2 299 0286 Per consultare il testo completo della gara, visitare il sito: http://ted.publications.eu.int/static/doccur/it/it/ 142895-2003.htm GU n. S 157-142895 del 18.8.2003 RCN 20739 Studi in materia d’innovazione: gara d’appalto La DG Imprese della CE ha indetto una gara d’appalto per l’esecuzione di studi su questioni in materia d’innovazione. ■ ■ ■ Gli studi presentati contribuiranno allo sviluppo coerente delle politiche innovative, fornendo informazioni complete sulla struttura e sull’evoluzione delle attività di tecnologia e innovazione, nonché sulle sfide attuali e future che devono affrontare le politiche europee in materia di ricerca e innovazione. Inoltre gli studi forniranno ai responsabili politici nazionali, regionali e comunitari conoscenze e strumenti d’aiuto al processo decisionale, che possono rivelarsi utili per l’elaborazione delle politiche. Per consultare il testo completo della gara, visitare il sito: http://fp6.cordis.lu/fp6/ tender_details.cfm?CALL_ID=92 GU n. S 151-136959 dell’8.8.2003 RCN 20733 Una fondazione di ricerca cipriota sottopone ad esame i propri programmi scientifici La Fondazione per la promozione della ricerca di Cipro (RPF) sta per pubblicare un bando di concorso concernente la valutazione dei principali programmi sviluppati e amministrati dalla fondazione stessa. lotto 1: innovazione imprenditoriale nei futuri Stati membri: principali sfide e questioni relative allo sviluppo di gruppi di aziende innovative (bilancio indicativo globale: € 300.000); Termine per la richiesta del capitolato d’appalto: 12 settembre 2003. Le società di consulenza e le organizzazioni che dispongano di conoscenze ed esperienza in merito alla fondazione sono invitate a proporre la loro candidatura. Termine per la presentazione delle offerte: 3 ottobre 2003. I documenti relativi al bando saranno disponibili a partire dal 25 settembre. lotto 2: dimensione transnazionale nel monitoraggio/valutazione dei programmi e delle agenzie relativi all’innovazione. Questioni rilevanti di buon governo (bilancio indicativo globale: € 200.000); Si consiglia vivamente agli offerenti, prima di rivolgersi alla CE, di consultare il bando originale sulla GU dell’UE al riferimento sotto indicato. Per ulteriori informazioni sul bando, scrivere a: Per ulteriori informazioni, rivolgersi a: Apelli and Nirvana Street lotto 3: innovazione e appalti pubblici. Esame delle questioni rilevanti (bilancio indicativo globale: € 160.000) José-Ramón Tíscar Planning bureau building Commissione europea Fifth floor Direzione generale per le Imprese 1409 Nicosia lotto 4: modelli di cambiamento organizzativo nell’industria europea: modalità per rafforzare i fondamenti empirici nella ricerca e nella politica (bilancio indicativo globale: € 300.000) Gara ENTR/03/04 Cipro EUFO 2165 Tel: +357 22 660292 10, rue Robert Stumper http://www.research.org.cy/index.php?lang=en_US L-2557 Lussemburgo Fax +352 4301 34129 Sulla base d’informazioni diffuse dalla Fondazione per la promozione della ricerca di Cipro (RPF) E-mail: [email protected] RCN 20807 L’appalto è suddiviso nei 5 lotti seguenti: ■ lotto 5: collegamenti tra l’innovazione e le politiche commerciali e buone prassi nel diffondere l’innovazione a livello globale attraverso il commercio e gli investimenti esteri diretti (bilancio indicativo globale: € 250.000). The research promotion foundation of Cyprus (RPF) Accounts office Politica generale Gli USA chiedono una sentenza definitiva nella controversia sugli OGM con l’UE Gli Stati Uniti, l’Argentina e il Canada hanno chiesto all’Organizzazione mondiale per il commercio (OMC) d’istituire un comitato per la risoluzione delle controversie, al fine di decidere se le politiche dell’UE in materia d’organismi geneticamente modificati (OGM) rappresentano un ostacolo al commercio. Quest’ultimo inasprimento nella lotta transatlantica sugli OGM precede di un mese esatto la Conferenza ministeriale dell’OMC a Cancún (Messico). I tre Paesi accusano l’UE di mantenere in vigore una moratoria di fatto sulle autorizzazioni relative ai prodotti GM, un capo d’imputazione che la CE respinge con vigore. “Disapproviamo questa decisione d’avviare una vertenza immotivata”, ha affermato il commissario europeo Pascal Lamy, il quale ha così proseguito: “Il sistema normativo dell’UE in materia di OGM è chiaro, trasparente, ragionevole e non discriminatorio. Siamo fiduciosi che l’OMC riconoscerà che l’UE tiene fede a tutti i suoi obblighi”. 8 SETTEMBRE 2003 Linnet Deily, delegata statunitense presso l’OMC, ha invece sostenuto che le politiche dell’UE starebbero ostacolando l’evoluzione di una tecnologia “molto promettente per incrementare la produttività agricola, ridurre le carestie e migliorare le condizioni di salute nei Paesi in via di sviluppo, e preservare l’ambiente”, secondo quanto citato in diverse relazioni. Intanto, in una dichiarazione la CE afferma: “L’asserzione che l’UE stia ostacolando la nobile causa di porre fine alla fame in Africa non poggia su fondamenta valide. Numerosi Paesi che soffrono per la carenza di cibo hanno anzi chiesto ai principali donatori d’aiuti alimentari d’evitare le forniture d’alimenti GM”. La dichiarazione ha anche sottolineato un recente sondaggio condotto dal canale satellitare “ABC News” su 1.024 adulti negli USA, dal quale risulta che il 92% degli intervistati era a favore di un’etichettatura più chiara degli alimenti GM. La durata media delle procedure di risoluzione delle controversie da parte del comitato dell’OMC è di circa un anno. Tuttavia, la necessità di disporre di prove fornite da esperti scientifici, in questo caso specifico potrebbe richiedere tempi più lunghi. Sulla base del documento IP/03/1165 RCN 20736 CORDIS FOCUS - NUMERO 228 17 Varie Scoperte scientifiche europee nel campo dello smaltimento di scorie nucleari Un consorzio di ricercatori britannici e tedeschi è riuscito a trasformare lo iodio-129, un isotopo radioattivo che rappresenta uno dei principali prodotti di scarto della generazione d’energia nucleare, nel più sicuro isotopo iodio-128, mediante l’impiego di laser da laboratorio. di, in modo da poter gestire un volume di scorie paragonabile a quello che, secondo le stime, l’industria nucleare produrrà nel futuro. L’uso dei laser rappresenta un mezzo per lo smaltimento di scorie nucleari relativamente conveniente e molto efficace”. Gli scienziati dell’Università di Strathclyde, dell’Imperial College di Londra, del Rutherford Appleton Laboratory, dell’Istituto dei Transuranici (ITU) di Karlsruhe e dell’Università di Jena (Germania), sono stati i primi in assoluto a riuscire a trasformare un isotopo. I risultati delle loro scoperte sono stati pubblicati sulla rivista “Journal of Physics”. Lo iodio-129 ha un’emivita (il tempo necessario perché decada la metà degli atomi di un dato campione) di 15,7 milioni d’anni. Ciò spiega perché attualmente esso venga posto in contenitori di vetro e depositato in profondità nel sottosuolo. L’isotopo-128, invece, ha un’emivita di soli 25 minuti e può quindi essere maneggiato senza alcun rischio e smaltito in meno di un’ora. © Serguei Grabtchak Il prof. Ken Ledingham, dell’Università di Strathclyde, ha dichiarato: “La scoperta [...] dimostra per la prima volta che siamo in grado di trasformare gli isotopi radioattivi mediante l’impiego di laser. Ora si rende necessario ampliare la portata dei nostri meto- Secondo alcuni scienziati, le piante geneticamente modificate riescono a sopravvivere alla siccità “Osservando quali sono i tratti genetici che si attivano maggiormente nei periodi aridi, stiamo cercando di venire a capo dei processi molecolari che rendono la pianta così resistente”, ha spiegato la Prof.ssa Dorothea Bartels, dell’Istituto botanico di Bonn. I ricercatori hanno notato che una serie di geni si manifesta soltanto nei periodi di siccità. Essi hanno scoperto, inoltre, che uno di questi geni esiste anche nell’Arabidopsis thaliana, una pianta nativa della Germania. 18 CORDIS FOCUS - NUMERO 228 Sulla base d’informazioni tratte dal “Journal of Physics” RCN 20724 Per ulteriori informazioni, rivolgersi a: The University of Bonn Tel: +49 228 732070 Sulla base d’informazioni diffuse dall’Università di Bonn Alcuni scienziati dell’Università di Bonn (Germania) hanno individuato il gene che permette alle piante di sopravvivere ai periodi di siccità. È probabile che la notizia sarà accolta con entusiasmo dagli agricoltori tedeschi, secondo le cui stime l’ondata di caldo di quest ’anno potreb be causare una perdita potrebbe quest’anno del raccolto fino all’80%. Le ricerche sono state avviate a partire dall’analisi della “pianta della resurrezione”, indigena del Sudafrica. In condizioni di siccità, la pianta avvizzisce e assume un colorito marrone, ma appena arriva la pioggia, anche dopo settimane o mesi, le foglie ridiventano verdi nel giro di poche ore. La pianta può perdere fino al 95% delle sue riserve d’acqua senza subire danni. Essa vi riesce rallentando il metabolismo fino a bloccarlo quasi completamente durante la fase di siccità. Il consorzio di scienziati, inoltre, è del parere che il proprio metodo faciliterà la produzione degli isotopi necessari alla tomografia con emissione di positroni (PET) impiegata negli ospedali e nei centri di ricerca. Attualmente, questi isotopi vengono generati in enormi macchine denominate ciclotroni, ma il team ritiene che entro i prossimi cinque anni la produzione con l’uso di laser costituirà una realtà. RCN 20709 Vedere anche “Il CCR prevede perdite dei raccolti fino al 25% a causa della persistente siccità estiva”, a pag. 6 © PhotoDisc Il gene in questione contiene la mappa strutturale dell’enzima disintossicante denominato aldeide deidrogenasi (ALDH). Gli scienziati tedeschi hanno quindi applicato l’equivalente di un turbocompressore al gene ALDH dell’Arabidopsis thaliana, facendo in modo che quest’ultimo venisse attivato con una frequenza molto superiore al normale. Ne è conseguito che le piante geneticamente modificate non soltanto hanno prodotto una quantità molto più elevata di ALDH, ma hanno anche resistito più a lungo nei periodi di siccità: 16 giorni, rispetto ai 12 giorni dell’Arabidopsis thaliana selvatica. La scoperta potrebbe condurre allo sviluppo di varietà di mais, frumento o soia resistenti alla siccità. Se si considera che, secondo le previsioni, un terzo della popolazione mondiale vivrà in condizioni d’aridità entro il 2025, uno sviluppo simile potrebbe essere accolto molto positivamente. Gli scienziati italiani presentano il primo cavallo clonato Scienziati italiani sono riusciti a creare il primo cavallo clonato. A differenza degli animali clonati in precedenza, la puledra è nata da una madre geneticamente identica. La puledra avelignese, che si chiama Prometea, è nata il 28 maggio dalla fusione in laboratorio di una cellula epiteliale della madre con un ovocita non fecondato e dal successivo impianto dell’embrione nell’utero materno. Tutti i precedenti cloni hanno ricevuto il loro DNA da un donatore che non aveva legami con l’esemplare che li ha partoriti. Prometea è stata creata da un team del Laboratorio di tecnologia della riproduzione di Cremona (Italia). Il direttore del gruppo, Cesare Galli, ha dichiarato alla rivista “Nature” che la puledra gode d’ottima salute ed è geneticamente identica a sua madre. Quest’ultimo esempio di clonazione contesta la validità delle precedenti teorie, secon- 8 SETTEMBRE 2003 Varie Lars Godell, analista senior presso Forrester, ha dichiarato: “La Scandinavia e i Paesi Bassi domineranno le classifiche; l’Europa germanofona, il Belgio, la Finlandia e il Regno Unito costituiranno un secondo gruppo e l’Europa del Sud e l’Irlanda continueranno a rimanere indietro”. Prometea © Cesare Galli do le quali un embrione, per sopravvivere, deve essere riconosciuto dal sistema immunitario materno come appartenente a un gruppo genetico diverso. Tuttavia, la nascita di Prometea ha evidenziato anche le difficoltà che gli scienziati incontrano nel tentativo di produrre cloni. I ricercatori hanno coltivato 513 embrioni creati utilizzando le cellule epiteliali di un purosangue arabo, e 328 embrioni clonati da una femmina di razza avelignese. 22 embrioni in totale hanno raggiunto lo stadio di blastocisti, e soltanto 17 sono stati impiantati nell’utero delle cavalle. Soltanto quattro embrioni si sono sviluppati e, di questi, Prometea è stato l’unico caso di gravidanza andata a buon fine. La possibilità di clonare i cavalli potrebbe avere conseguenze determinanti per le corse ippiche e il salto a ostacoli. “Questo settore sportivo migliorerebbe da un punto di vista qualitativo”, ha riferito Galli alla rivista “Nature”. “Sarebbe come schierare dieci Ronaldo contro dieci Beckham”. Sulla base d’informazioni attinte da fonti stampa (Nature) RCN 20692 Un nuovo studio dimostra la crescita del divario digitale che separa l’Europa Un nuovo studio sul tasso di penetrazione della banda larga in Europa indica che, entro il 2008, la proporzione d’abitazioni dotate di collegamento a Internet ad alta velocità potrebbe variare tra il 5% della Grecia e il 45% della Norvegia. Le cifre sono state rese note da Forrester Research, che nella propria relazione ha tirato le seguenti conclusioni: “In Europa la banda larga sarà distribuita in maniera diseguale, con una netta linea di demarcazione tra Nord e Sud”. Entro il 2008, Forrester prevede che solo il 30% di tutte le abitazioni europee disporrà della banda larga. 8 SETTEMBRE 2003 Secondo Forrester Research, la differenza nella proliferazione della banda larga tra i Paesi del primo e del secondo gruppo è dovuta a una percentuale inferiore di penetrazione di Internet in generale e ai costi elevati dell’abbonamento a banda larga. Entro il 2008, oltre il 40% delle abitazioni del primo gruppo di Paesi dovrebbe trarre profitto da un accesso ad alta velocità, rispetto al 25% e 30% del secondo gruppo di Paesi. Godell descrive il basso tasso di penetrazione della banda larga nell’Europa del Sud come “prevedibile, in ragione della scarsa importanza attribuita in generale all’uso d’Internet in questi Paesi”. Entro il 2008, in queste regioni i livelli d’accesso varieranno dal 5% della Grecia al 24% dell’Italia. Sulla base di un annuncio della manifestazione RCN 20704 Un team di scienziati europei scopre che la proteina responsabile dell’Alzheimer svolge una funzione biologica vitale Alcuni scienziati tedeschi e italiani hanno scoperto che la proteina responsabile della malattia di Alzheimer svolge un ruolo essenziale nella difesa dell’organismo dalle radiazioni ultraviolette (UV). Si ritiene che l’Alzheimer sia causato dalla distruzione delle cellule cerebrali da parte di masse proteiche, denominate “placche”, localizzate nella corteccia cerebrale. Tali placche sono composte principalmente da peptidi beta-amiloidi (Abeta), ovvero sostanze derivanti dalla proteina precursore dell’amiloide (APP). L’APP è stata individuata non solo nei neuroni corticali, ma in quasi tutti i tipi di cellule dell’organismo. Desiderosi di comprendere la ragione per cui l’organismo umano crea una proteina così dannosa, alcuni scienziati dell’Università di Bonn e dell’Istituto di biologia cellulare e ingegneria tessutale di Roma hanno deciso di studiare più approfonditamente l’APP e la sua forma solubile (sAPP). Il team ha scoperto che, di norma, l’organismo demolisce l’APP in modo tale da permettere la secrezione d’APP solubile, processo che impedisce la formazione di peptidi beta-amiloidi. Durante gli esperimenti, inoltre, gli scienziati hanno notato che la secre- © PhotoDisc zione di sAPP, accanto alla presenza di un’APP intatta, svolge un ruolo essenziale nel promuovere il trasporto della melanina verso gli strati più superficiali della pelle. La proteina intera garantisce che il trasporto del pigmento avvenga in modo corretto dall’inizio alla fine, consentendo alle cellule della pelle d’assorbire efficacemente la melanina e di proteggere così il loro DNA, particolarmente sensibile, dall’impatto dei raggi UV. “Il peptide beta-amiloide, pertanto, potrebbe essere un residuo patogeno di una proteina di per sé vitale per il nostro benessere”, ipotizza Volker Herzog, uno degli scienziati partecipanti allo studio. “L’APP rivela due volti opposti: da un lato, può causare una malattia molto grave se è rilasciato il peptide beta-amiloide e, dall’altro, svolge funzioni vitali quando la demolizione avviene correttamente, permettendo la secrezione dell’APP solubile”, ha affermato Herzog. Sulla base d’informazioni tratte dal “FASEB Journal” RCN 20773 Un nuovo dispositivo permette di scoprire i gas invisibili Alcuni scienziati scozzesi hanno sviluppato un dispositivo laser innovativo che permetterà di individuare molto più celermente le fuoriuscite di gas invisibile, consentendo agli operatori di vedere le eventuali nubi gassose. Il prototipo del rilevatore di gas è stato sviluppato da un team del Centro d’innovazione fotonica dell’Università di Saint Andrews (Scozia), con il sostegno economico della Scottish Enterprise. Tale strumento rappresenta una delle prime occasioni per gli scienziati d’accedere a immagini in tempo reale di un’ampia gamma di gas invisibili a un costo relativamente basso, aspetto quest’ultimo di particolare importanza. Vincere la sfida di minimizzare i costi del dispositivo era fondamentale per la riuscita del progetto, come spiega il dott. David CORDIS FOCUS - NUMERO 228 19 Varie trale nucleare, che dovrebbe essere situata nelle zone montuose di Marte, possibilmente all’interno di un canyon. I piani prevedono che la centrale fornisca energia a un campo di ricerca permanente su Marte che, secondo gli scienziati, potrebbe essere realizzato entro i prossimi 30 anni. L’unico problema, secondo i russi, sarebbe come trasportare sul Pianeta Rosso i mattoni di costruzione necessari per erigere la centrale. © Ian Britton, www.FreeFoto.com Stothard: “In seguito all’elaborazione di alcune tecnologie laser davvero “intelligenti”, pareva che il progetto fosse destinato ad arenarsi, a causa del costo estremamente elevato delle videocamere a raggi infrarossi. È stato in quel momento che ho maturato l’idea d’impiegare una tecnica di scanning meccanico e un’interfaccia ottica analoga a quella delle fotocopiatrici; tale soluzione si è rivelata funzionare molto bene e il progetto è ripartito”. Le scoperte del team hanno già attirato l’interesse delle aziende europee dell’energia e del gas, dal momento che potrà essere utile sul fronte della salvaguardia della vita umana, del risparmio di denaro e della tutela dell’ambiente. Secondo un altro membro del team, il dott. Cameron Rae, la tecnologia sulla quale si basa lo strumento avrà applicazioni a raggio ancora più ampio: “Si prevede che la tecnologia laser regolabile da noi sviluppata avrà un impiego più largo in settori quali, ad esempio, la diagnostica medica e le applicazioni terapeutiche, nonché le telecomunicazioni e la difesa”. Nonostante si sappia ancora poco sulle radiazioni che giungono sulla superficie di Marte, è possibile che l’atmosfera del pianeta possa in qualche modo fungere da riparo. Durante i bombardamenti sporadici di radiazioni solari, che sembra durino più di una settimana per volta, gli astronauti saranno costretti a rimanere al riparo. Sulla base d’informazioni diffuse da fonti stampa (BBC; CNN) RCN 20735 Gli scienziati riesaminano l’impatto dei batteri oceanici sul riscaldamento del globo Attualmente, il dott. Rae e il dott. Stothard sono impegnati nella creazione di collaborazioni con i partner del settore, al fine di sviluppare un dispositivo adatto alle sperimentazioni in campo aperto. Una ricerca condotta da scienziati francesi e britannici ha gettato nuova luce sul ruolo di un batterio oceanico nel controllo dei livelli atmosferici d’anidride carbonica, uno dei principali gas-serra. Sulla base d’informazioni fornite dall’Università di Saint Andrews I cianobatteri Prochlorococcus sono i batteri fotosintetici più diffusi negli oceani di tutto il mondo. Essi utilizzano la luce del Sole per trasformare l’anidride carbonica in molecole organiche, che sono poi immagazzinate in profondità. RCN 20774 La Russia pianifica la costruzione di una centrale nucleare su Marte Gli scienziati russi hanno annunciato di voler costruire una centrale nucleare su Marte prima del 2030. Sembra che i disegni tecnici siano già stati completati e, entro breve, gli scienziati si concentreranno sulla costruzione della cen- 20 Esiste anche, tuttavia, il problema di come proteggere dalle radiazioni coloro impegnati nella costruzione e nella gestione di centrali o basi di ricerca. A marzo, lo scienziato statunitense Cary Zeitlin del National Space Biomedical Research Institute aveva infatti ricordato che Marte è continuamente bombardato non solo dalle radiazioni galattiche nel senso più ampio, ma anche da quelle solari. Gli astronauti che si posizionano in orbita attorno a Marte sarebbero esposti dunque a un livello di radiazioni 2,5 volte più elevato rispetto a quelle subite in bassa orbita terrestre a bordo della stazione spaziale internazionale. CORDIS FOCUS - NUMERO 228 Lo studio, condotto dai ricercatori dell’Imperial College di Londra e dell’Observatoire Oceanologique Roscoff, ha rivelato per la prima volta il ruolo fondamentale svolto dal ferro nel processo di fotosintesi. Tale ricerca è stata finanziata dall’UE nell’ambito della sezione “Qualità della vita” del 5PQ. © Ian Britton, www.FreeFoto.com Il principale autore dello studio, il prof. Jim Barber dell’Imperial College, ha affermato: “Fino a poco tempo fa, il contributo della fotosintesi marina al ciclo complessivo del carbonio è stato ampiamente sottostimato. Oggi, invece, sappiamo che oltre il 50% dell’attività fotosintetica globale avviene negli oceani”. Il Prochlorococcus vive in profondità oceaniche molto variabili, dalla superficie fino a 200 m al di sotto del livello del mare. Fino ad oggi, non si sapeva come i batteri riuscissero a massimizzare l’esigua quantità di luce solare disponibile alle profondità più elevate per alimentare la fotosintesi. Il team ha scoperto che i ceppi di batteri che sopravvivono in condizioni di luce estremamente ridotta sono in grado di catturare proteine aggiuntive o “antenna”, per alimentare il processo di fotosintesi. Inoltre, lo studio ha rivelato che il ferro è il principale nutriente limitante che regola la capacità dell’organismo di sfruttare l’energia della luce. Come ha spiegato il prof. Barber, la presenza piuttosto ridotta di ferro negli oceani della Terra, pertanto, riduce la capacità del Prochlorococcus di crescere e riprodursi. “Il ferro è il quarto elemento più diffuso nella crosta terrestre. Eppure negli ecosistemi acquatici, soprattutto negli oceani aperti dove vive la maggior parte dei cianobatteri, è presente in quantità limitate. “Nel corso di alcuni esperimenti, infatti, si è notato che, potenziando artificialmente la quantità di ferro presente in determinate regioni oceaniche, la produzione di biomassa cresce enormemente per effetto di una maggiore presenza di Prochlorococcus e d’altri organismi fotosintetici. La nostra ricerca permette di considerare la possibilità d’aumentare artificialmente i livelli di ferro negli oceani, per contrastare il riscaldamento del globo”, ha concluso il prof. Barber. Sulla base d’informazioni fornite dall’Imperial College di Londra RCN 20803 8 SETTEMBRE 2003 Varie Un nuovo software suggerisce le migliori soluzioni di manutenzione stradale Nel quadro di una collaborazione fra Svezia e Danimarca, è stato elaborato un nuovo “toolbox” software in grado d’indicare alle autorità stradali l’approccio migliore da adottare per gli interventi di riparazione o sostituzione di strade e relativi rivestimenti. tore dell’ingegneria di pavimentazione ha permesso di sviluppare un software commerciale rivolto alle autorità di gestione delle strade di tutto il mondo, che è attualmente utilizzato da diversi comuni in sei Paesi”. Per maggiori informazioni sul progetto, visitare il sito: http://www.eureka.be/geosecma-pms Sulla base d’informazioni fornite da Eureka RCN 20796 Gli scienziati finlandesi scoprono il gene responsabile della dislessia Alcuni scienziati svedesi hanno annunciato di aver individuato il gene responsabile della dislessia. © Ian Britton, www.FreeFoto.com Il progetto Eureka, denominato GEOSECMA-PMS, utilizza informazioni sui materiali da pavimentazione, l’illuminazione, la segnaletica e i bordi dei marciapiedi per fornire raccomandazioni a urbanisti e ingegneri. Il toolbox, inoltre, è in grado d’inviare istruzioni al personale addetto alla manutenzione attraverso dispositivi PDA (personal digital assistant). “Oggi le autorità stradali possono occuparsi della manutenzione complessiva di una strada, compresa l’illuminazione, la segnaletica e altri arredi da inventario, come pure degli aspetti relativi alla gestione della pavimentazione”, ha affermato HansGoeran Wilhelmsson, direttore generale dell’azienda svedese KORDAB che partecipa al progetto. “Il software integrato tiene conto di fattori quali i solchi e le crepe nel manto stradale, l’intensità del traffico e l’usura che esso provoca, e suggerisce le azioni da intraprendere, entro i limiti di un bilancio preventivo fisso, al fine di prolungare quanto più possibile la vita residua di strade e asfalti”. Oltre a migliorare la sicurezza e a rendere più agevole la guida degli automobilisti, il nuovo strumento offre possibilità di risparmio per gli enti locali, poiché suggerisce le soluzioni d’intervento economicamente più vantaggiose per la riparazione delle strade dissestate. Wilhelmsson ritiene che il successo del progetto sia stato determinato dalla cooperazione internazionale: “La collaborazione con partner internazionali per lo sviluppo di nuove tecnologie rappresenta la migliore garanzia di successo commerciale sulla scena mondiale. L’integrazione di know-how e competenze altamente specializzate nel set8 SETTEMBRE 2003 La dislessia è un disturbo dell’apprendimento piuttosto diffuso, che colpisce dal 3 al 15% della popolazione ed è caratterizzato dall’incapacità di riconoscere e comprendere le parole scritte. Sebbene gli studi condotti in passato non siano riusciti a individuare con esattezza la causa di questo disturbo dell’apprendimento, oggi alcuni scienziati hanno suggerito che la dislessia potrebbe essere connessa a un difetto genetico. Per dimostrare questa tesi, Juha Kere e i colleghi dell’Università di Helsinki hanno deciso di studiare il background genetico della dislessia. I membri di alcune famiglie finlandesi nelle quali si sono verificati casi documentati di dislessia sono stati sottoposti a diversi test per verificare le loro abilità cognitive, le capacità di leggere e compitare e le abilità neurocognitive connesse alla lettura, al fine di confermare la diagnosi della malattia. Gli scienziati, in seguito, hanno condotto degli studi di linkage cromosomico all’interno delle famiglie selezionate, individuando nel gene DYXC1 la possibile causa della dislessia. Sebbene non siano in grado di spiegare il ruolo del gene DYXC1, i ricercatori partecipanti allo studio ritengono che possa essere responsabile del controllo dei livelli di stress. Ciò che è certo, invece, è l’impatto che questa scoperta eserciterà sulla possibilità di diagnosticare e trattare precocemente la dislessia nei bambini. Per maggiori informazioni sullo studio, visitare il sito: http://ethesis.helsinki.fi/julkaisut/laa/haart/vk/nopolahemmi/familial.pdf Sulla base d’informazioni fornite dall’Università di Helsinki e dalla rivista “Proceedings of the National Academy of Sciences” RCN 20795 Nuove riviste scientifiche promuoveranno la diffusione gratuita della conoscenza Un gruppo di ricercatori delusi dal costo elevato degli abbonamenti alle riviste scientifiche ha deciso di costituire la “Public Librar y of Science” a Library Science”,, una nuov nuova serie di pubblicazioni on line consultabile gratuitamente da tutti. Nella revisione fra pari dei risultati delle ricerche presentati dagli scienziati, i fattori chiave che si considerano maggiormente nella scelta di una pubblicazione sono il credito riscosso e la possibile diffusione. Recentemente, tuttavia, un gruppo di ricercatori guidato dal Dott. Harold Varmus, ex direttore degli Istituti nazionali di Sanità statunitensi, ha espresso i propri timori per l’effetto che gli alti costi d’abbonamento possono avere sulla diffusione della conoscenza. Diversi anni fa, il Dott. Varmus ha inviato una lettera sottoscritta da quasi 30.000 ricercatori agli editori delle principali riviste scientifiche, esortandoli a rendere gratuitamente disponibili on line gli articoli di ricerca presenti in archivio. Il gruppo intendeva mettere in discussione il costo elevato degli abbonamenti, talvolta pari a migliaia di euro all’anno, dando particolare risalto alle possibilità di diffusione a basso costo offerte da Internet. Il Dott. Varmus ha dichiarato che la maggior parte degli editori ha respinto la proposta nell’intento di tutelare i profitti ottenuti dalla vendita degli abbonamenti alle biblioteche. Per questo motivo, Varmus e i suoi colleghi hanno deciso di farsi carico personalmente della questione. Ad ottobre, la biblioteca della scienza on line pubblicherà le prime edizioni di PLoS Biology e di PLoS Medicine, che saranno consultabili gratuitamente su Internet, al fine di creare un libero flusso di dati e di risultati. A sostegno dei costi di produzione delle due riviste sarà applicata una piccola tassa alle organizzazioni e agli istituti che hanno finanziato la ricerca. Il Dott. Varmus ritiene che la diffusione gratuita della conoscenza, soprattutto se derivante dalle attività di ricerca finanziate con denaro pubblico, rappresenti un principio fondamentale, che dovrebbe essere in grado di assicurare il successo della biblioteca pubblica della scienza. Resta tuttavia da vedere quanti scienziati privilegeranno questo principio rispetto alla possibilità di ottenere pubblicazioni sulle riviste più prestigiose del loro settore. CORDIS FOCUS - NUMERO 228 21 Varie Uno studio rivela che le decisioni dei medici sono influenzate dalla religione, dalla cultura e dalla geografia Per ulteriori informazioni, visitare il sito: http://www.publiclibraryofscience.org/ Sulla base d’informazioni attinte da fonti stampa (“New York Times”) RCN 20697 Uno studio sul cioccolato fornisce consigli utili per una sana alimentazione Secondo una nuova ricerca condotta da scienziati britannici e italiani, gli effetti benefici degli alimenti ricchi d’antiossidanti possono essere annullati se tali alimenti vengono abbinati a prodotti come il latte. Il team, composto dai ricercatori dell’Università di Glasgow e dell’Istituto nazionale italiano di ricerca per gli alimenti e la nutrizione, ha esaminato gli effetti di diversi tipi di cioccolato sui livelli d’antiossidanti presenti nell’organismo. A 12 volontari sani è stato chiesto di consumare 200 gr di cioccolato al latte o 100 gr di cioccolato fondente, affinché i livelli complessivi d’antiossidanti in ciascun campione fossero pressappoco equivalenti. In seguito, i ricercatori hanno misurato il livello d’antiossidanti presente nel plasma di ciascun soggetto, ottenendo risultati molto interessanti. “Il livello d’antiossidanti nel plasma dei soggetti che hanno assunto cioccolato fondente è aumentato del 20%, mentre quello dei volontari che hanno consumato cioccolato al latte [...] è rimasto invariato”, ha affermato uno dei membri del team, il prof. Alan Crozier dell’Università di Glasgow. Ad alcuni dei soggetti che hanno consumato il cioccolato fondente è stato chiesto di bere contemporaneamente 200 ml di latte. Anche in questo caso, i livelli d’antiossadanti presenti nel sangue non sono aumentati. Secondo il prof. Crozier, la spiegazione più plausibile a tali risultati è che in entrambi i casi gli antiossidanti formano dei legami con le proteine del latte, inibendo la capacità dell’organismo di assorbirli. Questi risultati hanno indotto gli scienziati a ipotizzare che il latte e gli altri prodotti caseari impediscano all’organismo d’assorbire gli antiossidanti presenti in altri alimenti, come la frutta e la verdura. Si ritiene che gli antiossidanti abbassino i livelli dei radicali liberi nel sangue. L’elevata presenza di radicali liberi è associata all’insorgere di patologie cardiovascolari e di alcuni tipi di cancro. © Ian Britton, www.FreeFoto.com “Immagino che questa sia una buona notizia per tutti gli amanti del cioccolato fondente. Vorrei sottolineare, tuttavia, che stiamo parlando di un consumo moderato di cioccolato”, ha concluso il prof. Crozier. Sulla base d’informazioni attinte da fonti stampa RCN 20809 I dati satellitari dell’ESA contribuiscono a combattere gli incendi boschivi in Portogallo Il satellite Artemis dell’Agenzia spaziale europea (ESA) è attualmente impiegato, per la prima volta, nell’ambito della Carta internazionale sullo spazio e i disastri maggiori, per aiutare i vigili del fuoco che stanno combattendo gli incendi nel sud del Portogallo. L’unità di protezione civile portoghese ha ricevuto informazioni e immagini sull’estensione degli incendi da Envisat, il satellite d’osservazione terrestre dell’ESA, attraverso il satellite di rilancio dati Artemis posizionato in orbita geostazionaria. L’impiego di Artemis per il collegamento dei dati riduce significativamente i ritardi nella ricezione delle immagini. La Carta favorisce la collaborazione internazionale per riunire le risorse satellitari, con l’obiettivo d’assistere le autorità di soccorso e altre agenzie di protezione civile. Fra i membri firmatari figurano l’ESA, l’Argentina, il Canada, la Francia, l’India e gli USA. Artemis è il più recente satellite di telecomunicazioni dell’ESA, progettato per definire nuove tecnologie spaziali e promuovere servizi innovativi. Esso trasporta inoltre carichi utili destinati alle comunicazioni mobili terrestri e un carico utile di navigazione che rientra nel Servizio europeo di copertura per la navigazione geostazionaria (EGNOS). Per ulteriori informazioni su Artemis, visitare il sito: http://www.esa.int/artemislaunch Sulla base d’informazioni diffuse dall’ESA RCN 20744 22 CORDIS FOCUS - NUMERO 228 Secondo un importante studio condotto sulle prassi mediche adottate in diversi Paesi europei nelle fasi terminali della vita, le decisioni assunte dai medici in merito alla limitazione dei trattamenti di sostegno vitale per i pazienti in terapia intensiva variano in funzione di elementi quali la religione, la cultura e la geografia. Lo studio “Ethicus”, condotto dai ricercatori del Centro medico dell’Università Hadassah-Hebrew di Gerusalemme (Israele), ha preso in esame oltre 30.000 casi di pazienti in 17 Paesi europei. I ricercatori sono giunti alla conclusione che la limitazione dei trattamenti di sostegno vitale è una prassi comune che varia, tuttavia, da Paese a Paese. Le differenze sono per lo più dovute a fattori di natura religiosa e culturale, ma il team ha registrato discrepanze anche fra i valori e le prassi degli intensivisti dei vari Paesi europei. Lo studio rivela che i medici dell’Europa meridionale tendono a ricorrere più frequentemente all’astensione terapeutica per accelerare il “processo del morire”, rispetto ai colleghi dell’Europa settentrionale. Inoltre, la sospensione dei trattamenti di sostegno vitale è praticata in maggior misura da medici protestanti, cattolici o agnostici, rispetto a quelli musulmani, ebrei o greci ortodossi. Secondo la ricerca, tuttavia, accanto ai fattori geografici e religiosi, la decisione dei medici è dettata da considerazioni chiave quali l’età del paziente, la diagnosi e la durata del ricovero in terapia intensiva. Nel complesso, la limitazione del trattamento è stata praticata in circa tre quarti dei casi di decesso presi in esame dallo studio: in un terzo dei casi si è trattato di sospensione terapeutica (withdrawing) e in un terzo d’astensione terapeutica (withholding). Il coordinatore dello studio, prof. Charles Sprung dell’Università Hadassah-Hebrew, ha affermato: “Negli anni ‘70 si tentava di rianimare tutti i pazienti. Oggi questa non è più una procedura di routine. I medici ascoltano i pazienti e i familiari per capire qual è la volontà dei singoli malati e ciò che è meglio per loro”. Il prof. Sprung auspica che questo studio possa aiutare medici, infermieri, pazienti 8 SETTEMBRE 2003 Varie e familiari ad “affrontare meglio le difficili e dolorose decisioni che occorre prendere ogni giorno”. Sulla base delle informazioni tratte dal British Medical Journal RCN 20788 Lo smarrimento di un cane ispira lo sviluppo di un trasmettitore tascabile La collaborazione fra un cacciatore d’alci svedese e una società tecnologica britannica ha dato luogo allo sviluppo di un dispositivo di sorveglianza delle dimensioni di una scatola per fiammiferi, in grado di localizzare con estrema precisione l’oggetto al quale è applicato. A lanciare l’idea è stato lo svedese Olaf Lundberg dopo aver smarrito il proprio cane durante una battuta di caccia all’alce. Il cane indossava un tradizionale dispositivo di tracciamento, ma per individuarlo sono occorsi quattro giorni a causa della scarsa precisione dell’apparecchio. Il nuovo trasmettitore, denominato “Followit”, si avvale del sistema SMS dei telefoni cellulari, della tecnologia di navigazione satellitare, di un sistema d’informazione geografica (SIG) e di Internet per localizzare l’oggetto in 140 Paesi, con un’approssimazione di 3 m. L’idea è stata realizzata grazie alla collaborazione con la società britannica Tel Trak Technologies. Originariamente intenzionato a vendere il dispositivo di localizzazione ad altri cacciatori, Lundberg lo ha pubblicizzato sulle riviste svedesi. Ben presto, tuttavia, si è reso conto che Followit attirava un pubblico più vasto, poiché il prodotto era acquistato dalle aziende d’autotrasporto per monitorare gli spostamenti dei propri conducenti in tutta la Svezia. Il prodotto è attualmente acquistato dalle categorie più disparate: genitori ansiosi di sapere dove si trovano i figli, possessori di animali domestici, investigatori privati, aziende d’autonoleggio, proprietari di yacht e società di trasporto. L’aggiunta di un pulsante d’allarme ha reso il dispositivo particolarmente interessante anche per quanti lavorano da soli e corrono il rischio d’aggressioni. La società creata per promuovere e sviluppare ulteriormente Followit attualmente collabora con partner in dieci Paesi. Per ulteriori informazioni su Followit, visitare il sito: 8 SETTEMBRE 2003 http://www.followit.se Sulla base d’informazioni fornite da Followit RCN 20787 Nuova versione del veicolo di lancio giapponese destinato a rivaleggiare con Ariane Il governo giapponese ha annunciato di essere in procinto di sviluppare una nuova versione del proprio lanciatore spaziale H-2A, nell’intento di rivaleggiare con l’elevata capacità di carico utile del veicolo di lancio europeo Ariane 5. Con un bilancio pari a 20 milioni di yen (€ 148 milioni), il progetto punta a raddoppiare la capacità di carico utile del razzo H-2A entro il 2007, consentendogli così di trasportare un carico fino a quattro tonnellate. Nell’annunciare il progetto, il ministro della Scienza e della Tecnologia Shigekazu Matsuura ha dichiarato che la motivazione principale per la revisione del razzo sarebbe quella di aiutare a espandere il trasporto di carichi verso la stazione spaziale internazionale. “L’attuale capacità del nostro razzo è insufficiente”, ha affermato. In effetti, il Giappone sarà incaricato di trasportare sei tonnellate l’anno verso la stazione internazionale fino al 2008, data prevista per l’ultimazione delle operazioni di assemblaggio. Tuttavia, mentre la sua capacità di carico resta ancora nettamente inferiore a quella d’Ariane 5 (sei tonnellate) e d’Ariane 5 ECA (dieci tonnellate), si prevede che le modifiche proposte per il razzo H-2A contribuiranno a innalzarne la competitività in un mercato che si mostra già saturo e poco vivace. Annualmente sono effettuati, in media, soltanto dieci lanci, rispetto alle ben 30 missioni del 2000. “L’innalzamento delle capacità permetterà [...] al vettore spaziale di trasportare un numero maggiore di satelliti commerciali, riducendo pertanto i costi di lancio per satellite e incrementando la [propria] competitività”, ha spiegato Matsuura. Gli scienziati belgi utilizzano un farmaco antiHIV per curare i banani Alcuni scienziati belgi hanno scoperto che gli antiretrovirali umani, di norma usati nella lotta contro l’HIV l’HIV,, riescono a sradicare le malattie virali nelle piante di banana. Con il sostegno del governo del Belgio, i ricercatori agronomi del dipartimento di Fitopatologia dell’Università di Gembloux e del Laboratorio per il miglioramento delle colture tropicali dell’Università Cattolica di Lovanio hanno sviluppato una serie di tecniche terapeutiche efficaci nell’eliminazione delle malattie virali che colpiscono i banani. Tuttavia, un agente patogeno molto diffuso, il virus del mosaico del banano (banana streak virus - BSV), si era finora dimostrato impossibile da sradicare. La soluzione per sconfiggere il virus è stata fornita da ricercatori medici dell’Istituto Rega dell’Università di Lovanio, noto in tutto il mondo per lo sviluppo dei farmaci antivirali destinati a trattare l’epatite B e l’HIV. Forti del fatto che il BSV impiega il medesimo tipo d’enzima dei virus umani per riprodursi, i ricercatori dell’istituto hanno sperimentato l’efficacia di medicinali selezionati capaci di inibire l’epatite B e l’HIV. Due composti in particolare, l’adefovir ed il tenofovir, si sono dimostrati altamente efficaci nell’eradicazione del virus dai banani. Tali farmaci saranno ora impiegati per eliminare sistematicamente il persistente BSV dalle piante di banana e dai plantain. Si prevede che a beneficiare del nuovo trattamento saranno circa 400 milioni di persone in tutto il mondo, per le quali tale frutto costituisce l’alimento di base. Secondo gli esperti, il trattamento avrà ripercussioni positive anche sull’ambiente, considerato che l’utilizzo di pesticidi nella coltura delle banane sarà drasticamente ridotto, in quanto si disporrà di una varietà di frutto più resistente alle malattie. Per ulteriori informazioni, visitare il sito: Nelle prossime settimane, il progetto di ristrutturazione sarà approvato ufficialmente da parte di un comitato ministeriale. http://www.kuleuven.ac.be/nieuws/berichten/ 2003/pb21_08_03e.htm Sulla base d’informazioni diffuse da fonti stampa (“Le Figaro” e “SpaceDaily”) RCN 20786 Sulla base d’informazioni diffuse dall’Università Cattolica di Lovanio RCN 20766 CORDIS FOCUS - NUMERO 228 23 Varie La Francia tenta di sospendere il divieto dell’UE ai test sugli animali nell’industria cosmetica La Francia avrebbe lanciato un’azione legale volta a sospendere la messa al bando della sperimentazione di cosmetici sugli animali. Secondo il quotidiano britannico “Guardian”, la Francia ha presentato un ricorso presso la Corte di giustizia europea, mediante il quale ha chiesto la revoca del divieto sulla base di motivi legali e tecnici. L’articolo riporta che il governo francese considera il divieto eccessivamente restrittivo e incompatibile con le regole del commercio mondiale, nonché lesivo degli interessi economici europei. La direttiva dell’UE, approvata dopo 13 anni di negoziazioni, introdurrà in tutta l’UE, a decorrere dal 2009, una messa al bando quasi totale della vendita di prodotti cosmetici testati su animali e la sperimentazione animale di tali prodotti diventerà perciò illegale. Le motivazioni addotte sono state criticate dagli animalisti. “Gli attivisti per i diritti degli animali e il PE hanno impiegato 13 anni di lotte estenuanti prima d’ottenere, finalmente, una legislazione destinata a rendere illegale la sofferenza di cavie da laboratorio impiegate per fabbricare prodotti futili quali rossetti e profumi”, ha riferito al “Guardian” Wendy Higgins, dell’Unione britannica per l’abolizione della vivisezione (BUAV). Si ritiene che il divieto sarà avversato anche dalla Federazione europea per gli ingredienti cosmetici, che rappresenta 70 aziende in Svizzera, Belgio, Francia, Germania e Italia. Sulla base d’informazioni diffuse da fonti stampa (“Guardian”) RCN 20737 Una relazione del Vaticano accende il dibattito sugli OGM all’interno della Chiesa cattolica Il Vaticano si sta preparando a pub blicare pubblicare una relazione sulle colture geneticamente modificate (GM) che, secondo le anticipazioni fornite dall’autore, sarà schierata in favore di tale tecnologia, con grande rammarico dei preti cattolici nei Paesi in via di sviluppo. L’arcivescovo italiano Renato Martino, a capo del Consiglio pontificio per la Giustizia e la Pace, il dipartimento del Vaticano che si occupa della preparazione della relazione, avrebbe dichiarato alla Radio vaticana: “Il problema della fame nel mondo investe la coscienza di tutti. Per questo motivo, la Chiesa cattolica segue con particolare attenzione e sollecitudine ogni progresso scientifico che possa contribuire a risolvere tale piaga che affligge [...] l’umanità”. I leader cattolici nei paesi in via di sviluppo, invece, hanno espresso preoccupazione in merito alle tecnologie GM e ai contenuti della relazione del Vaticano. Padre Giulio Albanese, direttore dell’agenzia stampa dei missionari, ha definito i commenti di Martino “provocatori” e ha ammonito che questioni quali i diritti di proprietà sulle sementi GM “accentueranno inevitabilmente la dipendenza delle nazioni povere da quelle più ricche”. Anche i vescovi cattolici delle Filippine si dimostrano cauti in merito alle colture GM e hanno perciò esortato il governo locale a effettuare ulteriori ricerche prima di concedere le autorizzazioni sugli OGM. “Dobbiamo procedere con cautela, poiché, una volta introdotta tale tecnologia nel Paese, come si potrà ovviare alle possibili conseguenze?”, si chiede il cardinale Ricardo Vidal. Per quanto concerne la posizione personale del Papa, egli sembra sostenere un approccio prudente, avendo in passato dichiarato che l’agricoltura GM non dovrebbe essere valutata meramente in base a criteri di “interesse economico a breve termine”, bensì sottoposta a un “rigoroso processo di verifica dal punto di vista sia scientifico che etico”. Dalla pubblicazione della relazione dovrebbe emergere se la posizione del Papa sia nel frattempo cambiata o se, invece, gli ecclesiastici dei Paesi in via di sviluppo siano riusciti ad assicurarsi il sostegno del Vaticano inducendolo a moderare i suoi giudizi a favore degli OGM. Sulla base d’informazioni diffuse da fonti stampa (“The Guardian”) RCN 20743 Manifestazioni 24 6PQ, giornata informativa sull’energia e i trasporti Per ulteriori informazioni e indicazioni relative all’iscrizione obbligatoria, visitare il sito: Bruxelles (Belgio), 24 settembre 2003 http://europa.eu.int/comm/dgs/ energy_transport/rtd/6/call_2/index_en.htm La DG Energia e T raspor ti della CE or Traspor rasporti or-ganizzerà una giornata informativa sugli attuali inviti a presentare proposte nell’ambito del 6PQ per i settori dell’energia e dei trasporti, che si svolgerà a Bruxelles il 24 settembre. RCN 20726 La giornata sarà dedicata alle priorità tematiche 4, 6.1 e 6.2 del 6PQ e si rivolgerà principalmente ai proponenti che hanno già iniziato a preparare una proposta. Nanoforum, la rete sulle nano nanotecno tecno-tecno logie finanziata dall’UE, in collaborazione con il Punto di contatto nazionale austriaco (BIT) e l’Associazione tedesca degli ingegneri (VDI), terrà il 19 CORDIS FOCUS - NUMERO 228 Sulla base di un annuncio della manifestazione Seminario Nanoforum sul 6PQ e le nanotecnologie Vienna (Austria), 19 novembre 2003 novembre a Vienna (Austria) un seminario informativo sulla ricerca nano nano-tecnologica nell’ambito del 6PQ 6PQ.. Il seminario tratterrà gli obiettivi del 6PQ, le proposte di successo del primo invito a presentare proposte e le nanotecnologie sviluppate nei Paesi candidati. I partecipanti avranno inoltre la possibilità di presentare idee di progetto per il secondo invito a presentare proposte e di far conoscere i propri settori di competenza. Ulteriori informazioni saranno disponibili entro breve al seguente indirizzo: http://www.nanoforum.org Sulla base di un annuncio della manifestazione RCN 20818 8 SETTEMBRE 2003 Manifestazioni Briefing sulla gestione dei progetti integrati del 6PQ Bruxelles (Belgio), 16 ottobre 2003 Il 16 ottobre si svolgerà a Bruxelles una giornata informativa sulla gestione dei progetti integrati (IP) nell’ambito del 6PQ 6PQ.. La manifestazione, che si rivolge ai direttori e ai professionisti della ricerca e dello sviluppo, si concentrerà sui seguenti temi principali: ■ ■ ■ breve analisi degli obiettivi che si prefigge la CE con la creazione della struttura dei progetti integrati; analisi di varie strutture organizzative che potrebbero essere realizzate per consentire la gestione di un progetto integrato; panoramica delle principali norme d’eleggibilità e analisi delle questioni d’auditing. Il briefing sarà presentato dagli autori di un importante studio svolto per la CE sulla gestione di “progetti di grandi dimensioni”. I relatori prenderanno spunto dai risultati di questo studio per esaminare nel dettaglio i dati raccolti e approfondiranno il lavoro concettuale che sta alla base dei progetti integrati del 6PQ. Per ulteriori informazioni, rivolgersi a: Berkley Associates & Walker Associates E-mail: [email protected] Tel: +44 7720 717965 Sulla base di un annuncio della manifestazione RCN 20817 La Presidenza italiana ospiterà una conferenza sulla mobilità internazionale Trieste (Italia), 13-14 ottobre 2003 Tra le attività che si sv olg eranno sotto svolg olgeranno l’egida della Presidenza italiana dell’UE, figura anche la conferenza sul tema “Mobilità internazionale: situazione attuale e prospettiv e future” olg erà il 13 e prospettive future”,, che si sv svolg olgerà 14 ottobre a T rieste, con l’organizzazione Trieste, curata dal Parco scientifico AREA. La manifestazione offrirà a esperti del settore, studenti, insegnanti e ricercatori l’occasione di discutere di mobilità nell’ambito della creazione di uno Spazio europeo della conoscenza e di uno Spazio europeo della ricerca. I principali argomenti del convegno saranno: 8 SETTEMBRE 2003 ■ le relazioni tra mondo accademico e industria; ■ i programmi europei di mobilità; ■ la mobilità dei ricercatori; ■ gli aspetti culturali: le politiche d’accoglienza. I delegati assisteranno inoltre a una presentazione di progetti italiani volti a valutare la mobilità studentesca. Le lingue della conferenza saranno l’inglese e l’italiano e sarà disponibile un servizio d’interpretazione simultanea. Per ulteriori informazioni, visitare il sito: http://www.area.trieste.it/mobility Sulla base di un annuncio della manifestazione RCN 20701 la comunità di ricerca socioeconomica, i responsabili politici, l’industria e le organizzazioni intermedie in Europa, al fine d’accrescere la coerenza politica nell’affrontare le questioni legate allo sviluppo sostenibile. Durante la conferenza, saranno presentati e discussi il documento politico finale stilato da Blueprint e alcune raccomandazioni per coordinare la politica ambientale e d’innovazione nell’UE e negli Stati membri. Sono previsti gli interventi di rappresentanti della CE, dei ministeri nazionali, delle istituzioni di ricerca e dell’industria. Inoltre, saranno organizzati workshop paralleli sulle seguenti tematiche: ■ consolidamento degli strumenti a favore dell’ecoinnovazione a livello d’impresa, come la politica integrata dei prodotti e il commercio delle emissioni; ■ rafforzamento dei processi di Siviglia e Cardiff; ■ programmi di transizione a livello dell’UE e degli Stati membri. Gestione finanziaria e 6PQ Cambridge (Regno Unito), 23 settembre 2003 Il 23 settembre si svolgerà a Cambridge (Regno Unito) un workshop sulla gestione finanziaria e il 6PQ 6PQ.. Il 6PQ opererà sulla base di nuovi principi di gestione finanziaria, i quali sono descritti in un dettagliato documento. Il workshop presenterà ai partecipanti i nuovi principi finanziari e passerà in rassegna, mediante una serie d’esercitazioni, come questi ultimi funzioneranno nella pratica, sia a livello progettuale sia all’interno delle organizzazioni che partecipano al programma. Per ulteriori informazioni, rivolgersi a: Sue Greig Tel: +44 1480 497712 Fax: +44 1480 497714 http://www.singleimage.co.uk Sulla base di un annuncio della manifestazione RCN 20700 Conferenza finale della rete comunitaria Blueprint Bruxelles (Belgio), 25-26 settembre 2003 La rete comunitaria Blueprint per l’integrazione fra scienze, tecnologie e politiche ambientali terrà la propria conferenza finale il 25 e 26 settembre a Bruxelles. La rete Blueprint è stata costituita per esaminare le relazioni tra scienza e tecnologia (S&T) e politiche ambientali, tenuto conto della complessità dei fattori che incidono sulle decisioni delle imprese in materia d’innovazione e ambiente. L’obiettivo della rete è promuovere il dialogo tra Per ulteriori informazioni, visitare il sito: http://www.blueprint-network.net Sulla base di un annuncio della manifestazione RCN 20789 Giornata europea dell’imprenditore Sofia (Bulgaria), 8-9 ottobre 2003 L’8 e 9 ottobre, l’Univ ersità di Sofia (Bulgal’Università ria) ospiterà la Giornata europea dell’imprenditore. L’obiettivo principale della manifestazione è di riunire tutte le parti interessate allo sviluppo d’attività imprenditoriali innovative. La prima giornata sarà dedicata alla strategia e alla politica dell’imprenditorialità in Europa e fornirà ai responsabili politici bulgari una panoramica delle strategie europee. Saranno inoltre presentati i pareri degli industriali bulgari su tali politiche. La seconda giornata affronterà il tema “L’Europa delle regioni”. Nel corso dei lavori, saranno presentati le buone prassi adottate dalle regioni bulgare ed europee in relazione ai servizi per gli imprenditori. Per ulteriori informazioni, rivolgersi a: Roumen Nikolov E-mail: [email protected] Sofia University Sulla base di un annuncio della manifestazione RCN 20834 CORDIS FOCUS - NUMERO 228 25 Altri argomenti in linea Pubblicazioni Nuova rivista sulla ricerca industriale europea La CE ha pubblicato una nuova rivista dedicata alla ricerca industriale in Europa. RCN 20746 Varie Un nuovo dispositivo elettronico di comunicazione punta a realizzare sistemi idrici innovativi Una società di consulenza scientifica tedesca ha elaborato un nuovo sistema di comunicazione elettronica, progettato in modo da sviluppare idee innovative per nuovi prodotti e sistemi idrici. RCN 20718 L’Europa annuncia nuovi risultati nel campo delle nanotecnologie Se, da un lato, aumentano le discussioni relative alle possibili applicazioni delle nanotecnologie, dall’altro i recenti risultati di ricerca ottenuti in tutta l’Europa stanno trasformando in realtà alcune di queste ipotesi. RCN 20725 Nuovo elemento denominato secondo il suo “luogo di nascita” in Germania L’elemento chimico 110 è stato ufficialmente denominato darmstadtium, quale tributo alla città di Darmstadt (Germania), dove la sostanza è stata creata per la prima volta nel 1994. RCN 20730 Un team di scienziati tenterà di sviluppare un robot dotato di coscienza Alcuni ricercatori britannici stanno avviando un ambizioso progetto volto alla creazione di un robot dotato di coscienza, al fine di far progredire la tecnologia delle macchine intelligenti e migliorare la nostra comprensione della coscienza umana. RCN 20782 Il comportamento “machiavellico” dei pesci impone una riconsiderazione della loro intelligenza Secondo tre illustri ricercatori britannici, i pesci mostrano livelli d’intelligenza sociale che smentiscono la loro nomea d’animali privi di acume e guidati dall’istinto e ottengono risultati migliori dei primati non umani in alcuni domini cognitivi. RCN 20816 Secondo uno studio, la Terra non è mai stata così calda da due millenni Gli autori dello studio più completo mai condotto sulla storia climatica hanno concluso che la Terra è più calda oggi che in qualsiasi altro periodo degli ultimi 2.000 anni. RCN 20824 Gli scienziati britannici stanno per effettuare il primo “deposito” nella banca delle cellule staminali Alcuni ricercatori del Regno Unito hanno annunciato di aver prodotto la prima linea di cellule staminali d’embrioni umani in Europa. RCN 20717 I ricercatori si dividono sull’importanza di una recente scoperta relativa alle cellule staminali Scienziati americani hanno utilizzato cellule staminali geneticamente modificate per riparare i danni subiti dal cuore di topi infartuati; tuttavia, non è ancora chiaro se i risultati ottenuti potranno un giorno essere di beneficio per i pazienti umani. RCN 20710 Nuovo metodo di finanziamento per i ricercatori canadesi che partecipano ai progetti del 6PQ in materia di salute Gli Istituti canadesi per la ricerca sulla salute (CIHR) hanno presentato un programma d’opportunità internazionali attraverso il quale verrà finanziata la partecipazione canadese ai progetti di ricerca sulla salute nell’ambito del 6PQ. RCN 20706 26 CORDIS FOCUS - NUMERO 228 Il Regno Unito avvia un’indagine sulla revisione fra pari dei risultati scientifici La Royal Society britannica invita scienziati, giornalisti e cittadini a comunicare, entro il 26 settembre, la propria opinione su come migliorare la revisione fra pari dei risultati scientifici. RCN 20705 I partecipanti al Vertice sull’osservazione della Terra s’impegnano a promuovere la cooperazione mondiale Il Vertice sull’osser vazione della Terra (Ear th Observation Summit), tenutosi a Washington il 31 luglio, si è concluso con una dichiarazione per il miglioramento della cooperazione mondiale in materia di monitoraggio terrestre e un impegno a redigere un piano decennale d’attuazione per sviluppare il potenziale dei sistemi e delle iniziative già esistenti. RCN 20698 Uno studio britannico sfata il mito dell’ibernazione dello squalo elefante Uno studio britannico ha fatto luce sui luoghi in cui si spostano gli squali elefante durante l’inverno. RCN 20810 La Terra di fronte a un decennio di tempeste di polvere galattica Secondo un esperimento congiunto ESA/NASA, la quantità di polvere galattica che sta penetrando nel sistema solare è tre volte superiore a quella misurata negli anni ’90. Gli scienziati ritengono che tale aumento potrebbe essere imputabile al Sole. RCN 20688 Il dispiegamento delle infrastrutture elettroniche di ricerca costituisce, a tutt’oggi, il miglior esempio di SER In un’intervista concessa al servizio CORDIS per lo Stato membro Grecia, Mario Campolargo, capo dell’unità Infrastrutture di ricerca presso la DG Società dell’informazione della CE, ha spiegato il motivo per cui, a suo avviso, il dispiegamento di un’infrastruttura elettronica (e-infrastructure) per la ricerca in Europa costituisce, a tutt’oggi, il miglior esempio dei progressi compiuti verso la realizzazione di uno Spazio europeo della ricerca (SER). RCN 20687 Teleformazione per meccanici auto Un nuovo pacchetto software consente ai meccanici auto di seguire un programma di formazione professionale sotto la supervisione di un istruttore situato in una località diversa da quella degli apprendisti. RCN 20731 Manifestazioni Conferenze pubbliche sulla bioetica L’Istituto europeo di bioetica (IEB) sta organizzando tre conferenze pubbliche a Bruxelles, ognuna delle quali tratterà un diverso settore delle biotecnologie che ha sollevato importanti interrogativi etici. RCN 20812 Seminari introduttivi sulla bioetica Conferenza sulle cellule staminali Il ministero britannico del Commercio e dell’Industria (DTI) ed il Consiglio britannico della ricerca medica (MRC) stanno organizzando congiuntamente una conferenza dedicata alla ricerca sulle cellule staminali nel Regno Unito. Il convegno, intitolato “Stem cells: shaping the future” (“Cellule staminali: disegnare il futuro”), si svolgerà il 15 e 16 settembre a Londra. RCN 20785 Conferenza 2003 sull’ottica quantistica Dal 27 settembre al 2 ottobre, si terrà a Granada (Spagna) una conferenza dal titolo “Elettrodinamica quantistica in cavità e fluttuazioni quantistiche: dai concetti fondamentali alla nanotecnologia”. RCN 20792 Giornata informativa sulle opportunità di finanziamento della ricerca Il 24 settembre si svolgerà a Roma una giornata informativa sulle opportunità di finanziamento disponibili per la ricerca nel settore della salute in Europa e in Italia. RCN 20797 Collegamento in rete delle start-up biotecnologiche Il 24 settembre si svolgerà a Nantes (Francia) una manifestazione sul collegamento in rete delle start-up biotecnologiche. RCN 20804 Convegno scientifico sui sistemi meccanici Dal 17 al 19 novembre si svolgerà a Szczyrk (Polonia) un convegno internazionale tecnico-scientifico sui sistemi meccanici, intitolato “Sistemi meccanici all’avanguardia, affidabili e sicuri alla luce dei requisiti richiesti dall’UE”. RCN 20805 1° conferenza internazionale sulla pianificazione e lo sviluppo sostenibili L’Istituto di tecnologia del Wessex e l’Università della Tessaglia stanno organizzando la prima conferenza internazionale sulla pianificazione e lo sviluppo sostenibili, che si svolgerà dal 1° al 3 ottobre nell’isola greca di Skiathos. RCN 20806 Nuove date per i workshop Biobiz Biobiz ha aggiunto due nuovi appuntamenti alla serie di workshop di formazione che organizza in tutta Europa, al fine di aiutare gli scienziati ad avviare nuove aziende (start-up) nel settore delle biotecnologie. RCN 20811 Conferenza e mostra internazionale sulla micro- e nanoelettronica Dal 4 al 10 ottobre si svolgerà a Mosca (Russia) una conferenza internazionale sulla micro- e nanoelettronica. RCN 20813 Conferenza internazionale sui sistemi d’informazione sulla ricerca attuale Il 9 e il 14 ottobre, l’Istituto europeo di bioetica organizzerà a Bruxelles due seminari introduttivi sulla bioetica. RCN 20825 Dal 13 al 15 maggio 2004 si svolgerà ad Anversa (Belgio) una conferenza internazionale dedicata ai sistemi d’informazione sulle attuali attività di ricerca. RCN 20819 3° riunione dell’ELSO I significati della genomica Dal 20 al 24 settembre a Dresda (Germania) si svolgerà la 3° riunione dell’ELSO (European life scientist organization). RCN 20783 Incontro annuale della Società europea di riparazione tissutale Dal 21 al 23 settembre si svolgerà ad Amsterdam (Paesi Bassi) il 13° incontro annuale della Società europea di riparazione tissutale. RCN 20784 Dal 20 a 22 novembre si svolgerà a Exeter (Regno Unito) un seminario internazionale sul tema “I significati della genomica”. RCN 20820 Giornate informative sulle opportunità di finanziamento della mobilità Il Punto di contatto nazionale britannico per la mobilità sta organizzando quattro giornate informative sulle opportunità di finanziamento della mobilità dei ricercatori nell’ambito del 6PQ. RCN 20826 8 SETTEMBRE 2003 Altri argomenti in linea Simposio internazionale sulla geologia del Mediterraneo orientale Dal 14 al 20 aprile si svolgerà a Salonicco (Grecia) un simposio internazionale sulla geologia del Mediterraneo orientale. RCN 20827 6° workshop internazionale dedicato alla ricerca sulla presenza Dal 6 all’8 ottobre si svolgerà ad Aalborg (Danimarca) “PRESENCE 2003”, un workshop internazionale dedicato alla ricerca sulla presenza. RCN 20779 Conferenza europea sul cancro Dal 21 al 25 settembre si svolgerà a Copenaghen (Danimarca) la conferenza europea sul cancro. RCN 20778 Seminario sulla gestione della proprietà intellettuale basata sulla scienza L’Associazione dei professionisti europei per il trasferimento scientifico e tecnologico (ASTP) sta organizzando un seminario sulla gestione della proprietà intellettuale basata sulla scienza, che si svolgerà dal 5 al 7 novembre a Bologna. RCN 20777 Simposio su ambiente e industria In occasione del 25° anniversario della sua fondazione, l’Istituto nazionale rumeno di ricerca e sviluppo per l’ecologia industriale terrà un simposio sul tema “Ambiente e industria”, che si svolgerà a Bucarest (Romania) dal 29 al 31 ottobre. RCN 20776 Forum TIC sino-tedeschi La cooperazione sino-tedesca nel settore delle tecnologie della società dell’informazione (TIC) sarà al centro di due forum in programma rispettivamente a Shanghai il 18 e 19 settembre e a Hong Kong il 23 e 24 settembre. RCN 20770 Tendenze nella nanotecnologia Dal 15 al 19 settembre si svolgerà a Salamanca (Spagna) il convegno sulle “Tendenze nella nanotecnologia”. RCN 20769 Festival della scienza Dal 23 ottobre al 3 novembre si svolgerà a Genova il Festival della scienza. RCN 20747 Conferenza-esposizione internazionale sulla prevenzione e lo spegnimento degli incendi boschivi Dal 14 al 16 novembre si svolgerà a Vilagarcia de Arousa (Spagna) una conferenza-esposizione internazionale sulla prevenzione e lo spegnimento degli incendi boschivi. RCN 20745 Workshop sulla prossima generazione di protocollo Internet L’Istituto europeo di normalizzazione delle telecomunicazioni (ETSI), in collaborazione con la DG Imprese della CE, sta organizzando per il 22 settembre a Bruxelles un workshop internazionale sul collaudo, la certificazione e l’accettazione di mercato delle nuove applicazioni destinate alla prossima generazione di protocollo Internet (IP versione 6 - IPv6). RCN 20740 Conferenza annuale della rete EVPSN per la sicurezza passiva degli autoveicoli Il 6 novembre si svolgerà a Parigi (Francia) la 4° conferenza della rete EVPSN per la sicurezza passiva degli autoveicoli. RCN 20738 Seminario paneuropeo sul futuro delle energie sostenibili Si svolgerà in Galles dal 30 settembre al 4 ottobre un seminario paneuropeo sulle energie sostenibili, organizzato da INFORSE-Europe e dal Centro gallese per la tecnologia alternativa. RCN 20713 Conferenza sulle priorità della ricerca in materia di turbine a gas industriali Il Centro d’eccellenza sulle turbine a gas industriali (CE-IGT) organizzerà il 23 e 24 ottobre a Villefranche (Francia) una conferenza volta a definire le priorità della ricerca in questo settore. RCN 20712 4° conferenza Euroforum sulle attività biotech Il 15 e 16 settembre si svolgerà a Berlino (Germania) la 4° conferenza Euroforum, dal titolo “Biotech: quale direzione prenderà?”. RCN 20708 Conferenza europea sui pellet Il 3 e 4 marzo 2004 si svolgerà a Wels (Austria) una conferenza sui pellett, il combustibile neutrale in termini di CO2. RCN 20707 Missione europea delle imprese di microtecnologia nell’Est della Francia Simposio sui recenti sviluppi nell’analisi degli alimenti Dal 24 al 26 settembre si terrà nella regione di Besançon/Grenoble (Francia) una “Missione europea delle imprese di microtecnologia”, incentrata sulle microtecnologie e organizzata da tre Centri relais d’innovazione (IRC). RCN 20702 Dal 5 al 7 novembre si svolgerà a Praga (Repubblica Ceca) il 1° simposio internazionale sui recenti sviluppi ottenuti nell’analisi degli alimenti. RCN 20734 Conferenza internazionale sulla genomica applicata Conferenza internazionale sulla nutrigenomica Dal 1° al 4 ottobre si svolgerà ad Amsterdam (Paesi Bassi) la conferenza internazionale sulla genomica applicata. RCN 20694 La nutrigenomica sarà al centro dell’attenzione in una conferenza internazionale che si terrà ad Amsterdam (Paesi Bassi) il 6 e 7 novembre. RCN 20714 Forum internazionale sull’integrazione delle micro e nanotecnologie Il 3 e 4 gennaio si svolgerà a Potsdam (Germania) “MINIT”, il forum internazionale sull’integrazione delle micro e nanotecnologie (MicroNano). RCN 20690 RCN INDICA IL NUMERO DI RECORD DEL DATABASE DEL NOTIZIARIO RST: HTTP://WWW.CORDIS.LU/NEWS/IT/ Digitate questo numero nella casella ricerca per visualizzare l’articolo corrispondente CORDIS sul Web Il servizio Partner di CORDIS invita a manifestare interesse per l’azione “Regioni della conoscenza” Il servizio Partner di CORDIS è stato aggiornato in modo da consentire alle organizzazioni di manifestare il proprio interesse nella ricerca di partner per partecipare all’azione pilota “Regioni della conoscenza”(KnowREG), il cui invito a presentare proposte è stato pubblicato il 1° agosto. Il servizio Partner di CORDIS è uno strumento gratuito che aiuta a trovare i partner di ricerca più idonei e a creare nuove reti e partnership orientate verso la tecnologia. CORDIS offre maggiore visibilità alle oltre 5.000 organizzazioni, facilitandone la partecipazione alla ricerca europea. L’azione pilota della CE ha l’obiettivo di sostenere le misure adottate a livello regionale per istituire “Regioni della conoscenza” nel settore dello sviluppo tecnologico, 8 SETTEMBRE 2003 selezionare la funzione “KNOWREG” dall’elenco “Other EU programmes”. ma anche d’instaurare la cooperazione regionale tra le università e i ricercatori. ■ Gli utenti che intendono trovare un partner nell’ambito dell’invito “KnowREG” dovranno procedere alla creazione o all’aggiornamento del proprio profilo sul servizio Partner (l’indirizzo è indicato oltre) nel modo seguente: Per accedere al servizio Partner di CORDIS, visitare il sito: selezionare la prima funzione dalla sezione profili [Want to participate in EU funded research like the Sixth Framework Programme? (Type A)]; Sulla base d’informazioni diffuse dal prestatore del servizio ■ http://partners-service.cordis.lu Per consultare l’invito a presentare proposte “Regioni della conoscenza”, visitare il sito: http://www.cordis.lu/era/knowreg.htm RCN 20732 CORDIS FOCUS - NUMERO 228 27 16 NB-AF-03-228-IT-C CORDIS sul Web 15 CORDIS sul Web Inaugurata su CORDIS una nuova guida al 6PQ Una guida pratica completa del 6PQ è stata inaugurata su CORDIS, il servizio d’informazione in materia di ricerca e sviluppo della CE. Il nuovo sottosito offre un percorso strutturato in sei tappe lungo tutto ciò che la partecipazione al 6PQ implica, dall’orientamento iniziale nel programma quadro a suggerimenti su come gestire un progetto selezionato in vista di un finanziamento. La guida pratica rappresenta quindi una risorsa preziosa sia per coloro che non conoscono il 6PQ, sia per coloro che hanno presentato una proposta o si accingono a partecipare ad un progetto finanziato dall’UE. Nella sezione “Finding your research theme”, partendo da una panoramica delle differenze tra il 6PQ e i programmi quadro precedenti, il sito propone suggerimenti su come mettere insieme le discipline di ricerca tradizionali e le aree di attività tematiche del 6PQ. Oltre a fornire suggerimenti sulla preparazione delle proposte organizzati sulla base di procedure diverse e, in particolare, come creare dei consorzi e come selezionare gli strumenti appropriati, viene data anche una spiegazione metodica delle procedure per preparare ed inviare una proposta. È inoltre possibile accedere a una descrizione strutturata di cosa accade dopo l’invio di una proposta e cioè la valutazione delle proposte e, nel caso dei progetti selezionati per un finanziamento, la negoziazione di contratti. La parte finale della presentazione è costituita da una descrizione del percorso compiuto da un progetto di ricerca finanziato dall’UE, la quale spazia da suggerimenti sulla cor- retta gestione del progetto alla risoluzione dei problemi e, infine, al completamento dei contratti. formazioni dettagliate e di documenti di riferimento. La guida pratica al 6PQ di CORDIS è chiara, di semplice lettura e prevede, per ciascuna fase di presentazione, una serie d’in- Sulla base d’informazioni fornite dal prestatore del servizio http://www.cordis.lu/fp6/stepbystep/home.html RCN 20800 Modulo d’abbonamento G RA TU IT O ! SIG./SIG.RA INDIRIZZO LINGUA INGLESE FRANCESE TEDESCO ITALIANO SPAGNOLO Per modificare un abbonamento in corso, indicare il numero di registrazione: 0/............. Per abbonarsi, compilare questo tagliando e spedirlo a: DG Imprese, Direzione Innovazione, Unità C.4, EUFO 2286, L-2920 Lussemburgo, Fax: +352-4301-32084; E-mail: [email protected]. Il contenuto del presente bollettino è stato estratto dal database Notiziario RST di CORDIS che viene aggiornato quotidianamente, su www.cordis.lu/news/it © Comunità europee 2003 - Sono autorizzate le riproduzioni con citazione della fonte. AVVISO: La Commissione delle Comunità europee e chi agisce per suo conto non sono responsabili dell’uso che può essere fatto delle informazioni contenute nel presente documento. Commissione delle Comunità europee, Direzione generale per le Imprese, Unità di Comunicazione e azioni di sensibilizzazione, L-2920 Lussemburgo, fax +352-4301 32084