CORDIS focus

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CORDIS focus
8 settembre 2003 - NUMERO 228
ISSN 1028-6810
31 gennaio 2001
.cordis.lu/news/it
Questo bollettino si basa sul database CORDIS News disponibile sul Web all’indirizzo: http://www
http://www.cordis.lu/news/it
IN QUESTO NUMERO
L’Academia Eur
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contributo al dibattito sul CER
L’Academia Europaea, un’associazione internazionale di scienziati, ha pubblicato un secondo
contributo al dibattito sul Consiglio europeo
delle ricerche (CER), nel quale sollecita la
creazione di un organismo completamente
nuovo, sostenuto interamente dai fondi
comunitari
pagina 2
l
CORDIS Community Research and Development Information Service
Secondo una relazione, la ricerca e
l’innovazione sono fondamentali per la
crescita in Europa
Una relazione stilata da un gruppo di studio
indipendente ad alto livello, su richiesta del
presidente della CE Romano Prodi, ha illustrato un percorso di crescita per l’Europa,
ponendo l’accento sull’innovazione, la ricerca
e l’istruzione superiore
pagina 4
Il CCR prevede perdite dei raccolti
fino al 25% a causa della persistente
siccità estiva
Il Centro comune di ricerca (CCR) della CE
ha impiegato il suo sistema di previsione dei
raccolti per valutare i danni che subiranno le
produzioni agricole in Europa, in ragione della
persistente siccità di quest’anno
pagina 6
Un progetto dell’UE favorisce
l’innovazione nelle PMI europee
Nell’ambito di un progetto paneuropeo,
sostenuto dalla CE, è attualmente in fase di
sviluppo uno strumento di formazione
multimediale finalizzato a dare impulso alla
competitività delle piccole imprese attraverso
il miglioramento delle loro capacità di innovazione
pagina 7
Una relazione irlandese smentisce
l’affermazione che i laureati in
discipline scientifiche guadagnino
meno
I laureati in discipline scientifiche guadagnano
quanto i laureati in altre materie, come
dimostra un recente studio condotto dal
Consiglio irlandese per la scienza, la tecnologia
e l’innovazione (ICSTI)
pagina 15
Primo piano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2
Innovazione: politica e pratica . . . . . 7
Programmi in corso . . . . . . . . . . . . 10
Risultati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14
Pubblicazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15
Bandi di gara . . . . . . . . . . . . . . . . . 16
Politica generale . . . . . . . . . . . . . . . 17
Varie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18
Manifestazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . 24
Altri argomenti in linea . . . . . . . . . . 26
CORDIS sul Web . . . . . . . . . . . . . . 27
Busquin chiede ai governi africani
di sostenere il programma EDCTP
Il commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin ha chiesto ai governi africani di fornire il
loro sostegno al programma di sperimentazioni cliniche Europa-paesi in via di sviluppo (EDCTP).
L’iniziativa EDCTP, varata recentemente nell’ambito del 6PQ della CE, ha per obiettivo lo
sviluppo di farmaci accessibili per il trattamento
dell’AIDS, della malaria e della tubercolosi, attraverso un nuovo tipo di partenariato fra l’Europa e i Paesi in via di sviluppo. Il programma dispone di un bilancio quinquennale pari a € 600 milioni, € 200 erogati dall’UE,
€ 200 stanziati nel quadro
dei programmi nazionali di
ricerca e € 200 finanziati
dal settore privato.
Rivolgendosi ai ministri
della Salute africani durante la conferenza regionale
dell’Organizzazione monPhilippe Busquin
diale della Sanità, tenutasi © Notiziario CORDIS
a Johannesburg il 1° settembre, Busquin ha sottolineato la necessità di
una stretta collaborazione per lottare contro
l’AIDS, la malaria e la tubercolosi e ha definito
l’iniziativa EDCTP un importante fattore di slancio nella costruzione di tale partenariato.
“Questo programma di ricerca del valore di
€ 600 milioni [...] offre ai ricercatori africani
ed europei la straordinaria opportunità d’unire le loro forze per lottare contro le più gravi
epidemie del mondo”.
Il partenariato EDCTP, inoltre, rappresenta il
programma di sperimentazioni cliniche più
vasto e ambizioso che sia mai stato realizzato
in territorio africano. Nel quadro del suo mandato, il programma si propone di potenziare
le capacità di ricerca clinica dei Paesi africani
coinvolti, mediante la fornitura di un’adeguata
formazione in loco per medici e scienziati. A
medio termine, è previsto il lancio della prima
serie di trial clinici nelle regioni in cui le malattie legate alla povertà hanno raggiunto dimensioni pandemiche, mentre a lungo termine, il
programma mira all’elaborazione di nuovi trattamenti e vaccini accessibili, adattati alle esigenze della popolazione africana.
In sintesi, ha spiegato il Commissario, il programma EDCTP si propone di realizzare una
“ricerca clinica in Africa, per gli africani e in collaborazione con scienziati africani”.
Tuttavia, per garantire il successo di tale iniziativa, Busquin ha ricordato che è necessario un
impegno politico più forte
da parte dei governi dei
Paesi in via di sviluppo che
partecipano al progetto. In
particolare, egli ha citato
una serie d’azioni che contribuirebbero al raggiungimento degli obiettivi del
programma EDCTP. Fra
queste figura l’elaborazione di uno specifico programma nazionale di formazione scientifica, volto a
fornire a medici, farmacisti e tecnici di laboratorio
le competenze necessarie
per operare nel settore della ricerca clinica. “Ciò
contribuirebbe a rafforzare la capacità scientifica e a evitare la fuga di cervelli”, ha affermato il
Commissario.
Egli ha suggerito inoltre che, la lotta contro la
malaria, l’AIDS e la tubercolosi una priorità nazionale - nel contesto di una politica di sviluppo
globale - consentirebbe ai Paesi in via di sviluppo di beneficiare di ulteriori finanziamenti nell’ambito dei Fondi strutturali europei. “Grazie ai
finanziamenti aggiuntivi, sarà possibile rafforzare le infrastrutture dei centri di ricerca clinica, i quali potranno fungere da laboratori di riferimento per gli istituti sanitari regionali”, ha dichiarato Busquin.
Fra le altre possibili azioni figura il rafforzamento del partenariato di lavoro fra i centri sanitari
regionali e di ricerca, al fine di garantire ai partecipanti l’accesso ai trattamenti, una volta completati i trial, nonché a vaccini e farmaci convalidati a beneficio della popolazione locale.
Secondo Busquin, grazie a un sostegno politico
di questo tipo e a un totale impegno per la realizzazione del programma EDCTP, “le generazioni future avranno a disposizione medicinali e
vaccini e i nostri sforzi congiunti faranno sì che il
continua a pag. 2
A CURA DELLA COMMISSIONE EUROPEA • INNOVAZIONE
Primo piano
L’Academia Europaea offre un
nuovo contributo al dibattito sul CER
L’Academia Europaea, un’associazione internazionale di scienziati, ha pub
blicato un secondo contributo al dibattito sul Consiglio
pubblicato
europeo delle ricerche (CER), nel quale sollecita la creazione di un organismo completamente nuovo, sostenuto interamente dai
fondi comunitari.
Il contributo sottolinea in apertura che:
“Senza l’adozione (a tutt’oggi) di un preciso accordo politico sulla portata del
mandato e la chiara definizione di principi guida, è prematuro fornire indicazioni
sul sistema di governance e sul regime
operativo del CER”.
CER incentrate sul sostegno alla ricerca
di base, i finanziamenti dovrebbero necessariamente provenire da fonti del settore pubblico. A suo avviso, il modo più
efficace di ridistribuire tale onere finanziario in Europa è decidere per un finanziamento comunitario del 100%.
L’organizzazione indica quelli che ritiene
debbano essere i principi guida, fra i quali
riveste un’importanza fondamentale il sostegno alla ricerca di lungo periodo ispirata dal desiderio di conoscere, attribuendo la massima priorità alla collaborazione internazionale.
Inoltre, tale impegno finanziario non dovrebbe distogliere le risorse dagli attuali
organismi internazionali o dai programmi comunitari di ricerca, ma dovrebbe
consistere in uno stanziamento di fondi
completamente nuovo. Tale iniziativa,
secondo l’Academia Europaea, può contribuire in maniera significativa al raggiungimento degli obiettivi di Lisbona e
Barcellona, fissati dai capi di Stato e di
governo dell’UE.
Oltre a puntare l’attenzione sulla ricerca
di base, gli altri principi guida proposti
nella comunicazione contemplano modalità operative all’insegna dell’eccellenza
e della trasparenza, e una chiara
© PhotoDisc
demarcazione fra gli obiettivi del CER e
gli altri programmi comunitari di ricerca.
è pubblicato da:
COMMISSIONE EUROPEA
Direzione generale per le Imprese
Direzione Innovazione
Unità C. 4
Comunicazione e azioni di sensibilizzazione
L-2920 Lussemburgo
Fax: +352-4301-32084
E-mail: [email protected]
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L’Academia Europaea aggiunge che: “Nessuna pressione sul CER è ammessa per
legittimare le sue decisioni in termini
d’applicabilità e di potenziale di
valorizzazione. Tale organismo, inoltre,
non dovrebbe essere alterato o gravato
dall’esigenza di rispondere alle convenienze politiche o di risolvere questioni
pressanti, attraverso la formulazione di
pareri scientifici per il raggiungimento
d’obiettivi politici o di altra natura”.
Per ciò che riguarda il finanziamento di
tale organismo, il documento di posizione stabilisce che, essendo le attività del
Infine, il documento di posizione esamina le varie proposte che suggeriscono di
costituire il CER avvalendosi d’organismi
esistenti e aggiunge che “l’Academia
Europaea sostiene fortemente la creazione di un Consiglio europeo delle ricerche quale istituzione totalmente nuova”,
dal momento che gli organismi già esistenti sono stati costituiti per finalità diverse. Il contributo si conclude esortando i ministri della Ricerca dell’UE a collaborare per consentire la creazione di un
Consiglio europeo delle ricerche indipendente.
Per ottenere maggiori informazioni
sull’Academia Europaea, consultare il seguente
sito Internet:
http://www.acadeuro.org/index.html
Sulla base d’informazioni fornite dall’Academia
Europaea
RCN 20691
continua da pag. 1
Busquin chiede ai governi africani
di sostenere il programma EDCTP
CORDIS focus è un quindicinale pubblicato dalla Direzione Innovazione nell’ambito del Sesto programma quadro
di ricerca della Comunità europea, che
presenta le ultime notizie sulla ricerca e
innovazione dell’Unione Europea e
sulle politiche e i programmi affini
affini..
2
CORDIS FOCUS - NUMERO 228
loro fardello non sia così gravoso come
quello delle generazioni precedenti”.
Un’altra misura che dovrebbe alleviare
l’onere dei Paesi in via di sviluppo riguarda l’approvazione, da tempo attesa, di un
accordo in seno all’Organizzazione mondiale del commercio (OMC), volto a facilitare l’accesso ai farmaci per i Paesi in via
di sviluppo. In base a questo compromesso, tali Paesi sarebbero autorizzati a importare prodotti farmaceutici, purché dimostrino che la loro capacità di produzione del prodotto in questione è inesistente o insufficiente.
Sulla base del discorso n.: SPEECH/03/378
RCN 20822
8 SETTEMBRE 2003
Primo piano
Secondo una relazione, la ricerca e l’innovazione
sono fondamentali per la crescita in Europa
Una relazione stilata da un gruppo di studio indipendente ad alto livello, su richiesta del presidente della CE Romano Prodi, ha
illustrato un percorso di crescita per l’Europa, ponendo l’accento sull’innovazione, la ricerca e l’istruzione superiore.
menti a progetti di scarsa qualità e la creazione di “cattedrali nel deserto”.
“Il gruppo ritiene che l’insoddisfacente
livello di crescita raggiunto dall’Europa nel
corso degli ultimi decenni sia sintomatico
della sua incapacità di trasformarsi in
un’economia basata sull’innovazione”,
recita lo studio.
Inoltre, il gruppo raccomanda d’istituire
un’Agenzia europea per la scienza e la ricerca (EASR) indipendente, creata ispirandosi
alla Fondazione nazionale della scienza degli Stati Uniti, nonché al Consiglio nordico
delle ricerche e al Consiglio britannico delle
ricerche. Il nuovo organismo fornirebbe finanziamenti, piuttosto che pareri; adotterebbe un approccio “dal basso all’alto” nell’incoraggiare l’invio di proposte per l’assegnazione dei finanziamenti; includerebbe tutti i
settori della ricerca; baserebbe le proprie
decisioni su criteri scientifici, seguendo un
processo di revisione fra pari all’insegna della trasparenza; sarebbe responsabile nei
confronti dei suoi finanziatori, pur mantenendo l’autonomia di funzionamento e sarebbe gestito da illustri scienziati.
Tale evoluzione, secondo il documento,
è stata resa necessaria dall’avvento della
globalizzazione e dal fatto che l’Europa
non è più costretta a riprodurre ciò che è
realizzato dagli Stati Uniti, ma può dedicarsi a sviluppare innovazioni migliori.
“A differenza del dopoguerra, quando gli
obiettivi di crescita e di riduzione del divario rispetto agli USA potevano essere
ampiamente raggiunti attraverso l’accumulo e l’emulazione dei fattori produttivi, nel momento in cui i Paesi europei si
sono avvicinati alla frontiera tecnologica
e si sono prodotte nuove rivoluzioni in
questo settore [...], l’innovazione all’avanguardia è divenuta il principale motore
della crescita”.
La concorrenza, a sua volta, rafforza la
domanda sia di ricerca e sviluppo (R&S),
che d’istruzione superiore.
Secondo il gruppo ad alto livello, “l’Europa risente di un numero insufficiente d’investimenti privati nella R&S, di un calo
della spesa pubblica in questo settore, la
quale resta pur sempre cospicua, e di una
scarsa efficacia nella distribuzione dei
fondi pubblici disponibili”. Gli esperti propongono d’affrontare tali debolezze attraverso la concessione di crediti d’imposta per gli investimenti a favore della R&S
e dell’innovazione, nonché l’aumento
della spesa pubblica per la ricerca sia a
livello nazionale che comunitario.
Lo studio mette in discussione i modelli
utilizzati per l’assegnazione dei finanziamenti a favore della ricerca in tutt’Europa. In particolare, critica il principio del
“juste retour”, in base al quale ciascuna
parte ottiene l’equivalente di ciò che ha
versato, ritenendo che esso non tenga
debitamente contro della prioritarizzazione o dell’eccellenza.
Ulteriori critiche vengono mosse altresì
ai programmi scientifici amministrati a livello centrale, come i programmi quadro
di ricerca della CE. Il gruppo ad alto livello afferma che tale sistema di finanziamento può risultare, in generale, lento
ed eccessivamente burocratico e che i
progetti selezionati per un finanziamento tendono a essere di vaste dimensioni,
8 SETTEMBRE 2003
© Comunità europee
“l’Europa risente di un
numero insufficiente
d’investimenti privati nella
R&S, di un calo della spesa
settoree,
pubblica in questo settor
la quale resta pur sempre
cospicua, e di una scarsa
efficacia nella
distribuzione dei fondi
pubblici disponibili”
rischiando di “trasformarsi rapidamente
in cattedrali nel deserto”.
La relazione sostiene che il peggiore scenario di finanziamento si verifichi “nel caso in
cui si uniscono elementi d’entrambi questi
modelli imperfetti” ed esorta l’UE a organizzare in maniera più efficace la valutazione
della ricerca affinché “funga da catalizzatore
per la divulgazione delle migliori prassi in
tutti i Paesi”. La relazione raccomanda, inoltre, di garantire che l’assegnazione dei finanziamenti avvenga sempre su base concorrenziale e che i lavori siano sottoposti a
una revisione fra pari e una valutazione a
posteriori da parte di ricercatori indipendenti
e di fama internazionale. Ciò consentirebbe
d’evitare la concessione d’ulteriori finanzia-
Sviluppando un atteggiamento positivo
nei confronti dell’immigrazione dai Paesi
terzi, l’Europa potrebbe migliorare i propri risultati in materia d’innovazione e
d’imprenditorialità, sostiene il gruppo ad
alto livello, sottolineando l’importante
contributo reso dagli immigrati.
Pur approvando il concetto di Spazio europeo della ricerca (SER), il gruppo afferma che tale progetto è “minato da alcune
delle caratteristiche strutturali della ricerca europea, in particolare la sua
frammentarietà e la difficoltà a sfruttare
al meglio l’indiscusso potenziale scientifico dell’Europa sia in termini di produzione di nuove conoscenze, sia di trasformazione delle stesse in innovazioni fattibili
sotto il profilo commerciale”.
Per quanto concerne l’istruzione, secondo il gruppo ad alto livello il numero di
studenti che proseguono gli studi fino a
conseguire un titolo universitario è “palesemente insufficiente per l’economia
basata sulla conoscenza e richiede
l’equiparazione dei diplomi di scuola superiore e dei relativi curricula nei Paesi
dell’UE. La relazione raccomanda, inoltre,
di incoraggiare la creazione di nuovi centri d’eccellenza o nuovi raggruppamenti
di ricercatori attraverso la concessione di
finanziamenti.
Per consultare la relazione, in formato pdf,
visitare il sito:
http://europa.eu.int/comm/commissioners/
prodi/pdf/agenda_for_growing_europe_en.pdf
Sulla base della relazione “An agenda for a
growing Europe”
RCN 20716
CORDIS FOCUS - NUMERO 228
3
Primo piano
Una relazione raccoglie i risultati dei progetti
europei in materia d’istruzione e fornisce
raccomandazioni ai responsabili politici del settore
La CE ha pubblicato una raccolta di documenti informativi sui risultati dei progetti di ricerca finanziati dall’UE nel settore dell’istruzione, indirizzata ai responsabili delle politiche. I documenti affrontano una vasta gamma di questioni relative all’istruzione e
ciascuno di essi contiene una serie di conclusioni e di raccomandazioni sulle possibili linee d’azione.
Gli articoli riguardano progetti finanziati
nell’ambito del 4PQ e 5PQ dell’UE. Nel
complesso, i progetti coinvolgono oltre
420 team di ricerca di tutt’Europa e del
resto del mondo. Sebbene il loro campo
d’applicazione sia immenso, i progetti
possono essere suddivisi, a grandi linee,
in cinque categorie: ricerca nel settore
dell’istruzione superiore; passaggio dalla
scuola al mondo del lavoro; nuovi modelli
di governance per l’istruzione e la formazione; utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC)
nell’apprendimento; e istruzione, disuguaglianza ed esclusione sociale.
Nella prefazione allo studio, il direttore
generale della DG Ricerca della CE,
Achilleas Mitsos, illustra una serie di conclusioni generali. “Le esigenze e le aspettative sociopolitiche nel settore dell’istruzione superiore sono aumentate”, scrive
Mitsos. Per quanto concerne le
disuguaglianze, egli afferma: “Sebbene
l’istruzione superiore sia stata considerata da molti governi nazionali un importante strumento per affrontare il problema dell’esclusione sociale, la ricerca europea dimostra che i fattori soggiacenti
sono molto più ampi e profondi di quanto
talvolta pensino i responsabili politici e che
difficilmente il problema potrà essere risolto da un singolo ambito della politica
sociale”.
Uno dei progetti sintetizzati nella relazione riguarda le attività di laboratorio nell’insegnamento della scienza. Esaminando le prassi attualmente adottate da sette
Paesi dell’UE, i partecipanti al progetto
hanno osservato notevoli differenze per
ciò che concerne la quantità di lavoro di
laboratorio svolto nelle scuole medie superiori e nei primi due anni dell’università. Inoltre, mentre l’attività di laboratorio
si effettua regolarmente nelle scuole di
Danimarca, Regno Unito e Francia, in Grecia viene condotta solo a livello universitario.
Lo studio ha rilevato, inoltre, che gli obiettivi dell’attività di laboratorio sono spesso
limitati e piuttosto invariati. Fra le numerose conclusioni rivolte ai responsabili
politici si legge: “L’attività di laboratorio
dovrebbe comprendere una gamma
d’obiettivi didattici più vasta di quella attuale. Questo tipo d’attività prevede raramente obiettivi epistemologici, i quali
4
CORDIS FOCUS - NUMERO 228
bra essere dovuta a una serie di fattori
politici, socioeconomici, ideologici, istituzionali e culturali.
© PhotoDisc
non vengono quasi mai esplicitati dagli
insegnanti in sede di preparazione delle
attività, delle sequenze e della documentazione di laboratorio. Analogamente, le
finalità concettuali, le procedure da apprendere e la raccolta ed elaborazione
dei dati rimangono spesso impliciti nella
progettazione dell’attività di laboratorio”.
Un progetto in materia di “genere e qualifiche” ha evidenziato la necessità di disporre di una forza lavoro flessibile, alla
luce dell’invecchiamento della popolazione europea. Analizzando la situazione di
Regno Unito, Germania, Portogallo, Grecia e Finlandia, i ricercatori si sono stupiti
nell’osservare come le differenze fra i
paesi fossero più contenute del
previsto.”L’effetto positivo esercitato dello
stato sociale nei Paesi nordici non ha prodotto risultati molto diversi da quelli registrati nell’Europa meridionale”, recita una
delle conclusioni.
Lo studio, inoltre, ha osservato che negli
ultimi decenni la discriminazione di genere nel mercato del lavoro non è diminuita in modo significativo. Ai responsabili politici, pertanto, viene rivolto un importante messaggio: “Occorre concentrare principalmente gli sforzi sulla promozione di una ‘autonomia del genere’
nel settore dell’istruzione e formazione
professionale e della formazione professionale permanente, piuttosto che cercare d’uguagliare il numero di uomini e
donne in ciascuna professione”.
Un altro progetto finanziato dall’UE si è
concentrato sull’istruzione dei bambini
rom. Ricercatori spagnoli, francesi e italiani hanno analizzato la situazione nei rispettivi Paesi e sono giunti alla conclusione che “i sistemi d’istruzione esaminati
non sono in grado di gestire la
scolarizzazione dei bambini zingari/rom
in modo costruttivo”. Tale situazione sem-
Fra le raccomandazioni formulate dai ricercatori figurano la promozione di politiche d’istruzione che tengano conto dei
gruppi europei itineranti e la creazione
d’infrastrutture che permettano ai bambini nomadi di frequentare scuole normali. Inoltre, si raccomanda di utilizzare
lo strumento della discriminazione positiva per ciò che concerne le borse di studio e i servizi di refezione nelle scuole, di
promuovere la diffusione delle buone
prassi fra gli insegnanti e d’evitare il ricorso a insegnanti specializzati per i bambini rom.
Uno studio di valutazione dell’impatto globale esercitato dai progetti individuali sull’apprendimento assistito dalle TIC è giunto alla conclusione che questo tipo d’insegnamento modifica il tradizionale rapporto docente-studente. Inoltre, si è osservato che l’utilizzo di tali innovazioni
tecnologiche nell’istruzione migliora gli
approcci didattici orientati al discente e
introduce un cambiamento verso forme
d’apprendimento più collaborative e
partecipative. La ricerca futura, raccomandano gli autori dello studio, dovrà esaminare gli aspetti emotivi dell’apprendimento negli ambienti a base di TIC e valutare
il grado di sviluppo delle capacità sociali e
d’apprendimento, d’autogestione e d’altre abilità metacognitive.
Nell’ambito della settima priorità “Cittadini e governance nella società basata sulla
conoscenza” del 6PQ, sono stati stanziati
dei fondi per condurre ulteriori ricerche
in materia d’apprendimento e conoscenza. “Auspico che i ricercatori attivi in questo settore colgano tali opportunità per
approfondire i loro studi sul ruolo dell’istruzione nelle società moderne europee, attraverso il rafforzamento della cooperazione in tutt’Europa e l’integrazione delle prospettive delle varie discipline”, scrive Mitsos.
La versione integrale della relazione è
disponibile nella sezione “Reports” del sito:
http://www.cordis.lu/citizens/publications.htm
Sulla base della relazione “European Unionsupported educational research - 1995 - 2003 briefing papers for policy makers”
RCN 20823
8 SETTEMBRE 2003
Primo piano
Secondo alcuni manifestanti, la brevettabilità delle
invenzioni attuate per mezzo d’elaboratori
elettronici soffocherà l’innovazione
Il 27 agosto, i sostenitori di una “Europa libera senza brevetti sul software” si sono riuniti davanti al PE per protestare contro la
proposta della CE sulla brevettabilità delle invenzioni attuate per mezzo d’elaboratori elettronici.
citato sulle piccole aziende. In uno degli
emendamenti al documento, infatti, si
chiede alla CE di monitorare l’impatto
della legislazione sulle piccole e medie
imprese (PMI).
La proposta, che sarà inviata al PE in settembre per la discussione plenaria e la
relativa decisione, è stata inizialmente elaborata nell’intento d’eliminare le ambiguità nella gestione dei brevetti sui
software e le differenze nell’interpretazione dei singoli brevetti da parte degli
Stati membri dell’UE.
Da allora, la proposta è passata al vaglio di
tre diverse commissioni parlamentari, le
quali hanno apportato una serie d’emendamenti volti a migliorare la definizione
del tipo d’invenzioni che saranno
regolamentate dalla direttiva. In particolare, è stato modificato il termine “invenzioni attuate per mezzo d’elaboratori elettronici”, affinché non includa i programmi per elaboratore in quanto tali, ma solo
i dispositivi come i telefoni cellulari, gli
elettrodomestici intelligenti, i dispositivi
di comando dei motori, le macchine utensili e le invenzioni attuate per mezzo d’elaboratori elettronici.
Tuttavia, gli oppositori della proposta sostengono che gli emendamenti non sono
sufficienti e definiscono la direttiva proposta “un lupo travestito da agnello”. Uno
dei manifestanti, Peter Gerwinski della
Fondazione tedesca per una libera infrastruttura dell’informazione (FFII), ha dichiarato al Notiziario CORDIS che la proposta della CE è illusoria. “Gli estensori
del documento stanno cercando di dare
l’impressione di vietare i brevetti sul
software, ma in realtà li stanno introducendo”.
Il dott. Gerwinski ha fatto riferimento alla
prima versione della proposta, che forniva la seguente definizione del termine
“invenzione attuata per mezzo d’elaboratori elettronici”: “Un’invenzione la cui
esecuzione implica l’uso di un elaboratore, di una rete di elaboratori o di un altro
apparecchio programmabile e che presenta una o più caratteristiche che sono
realizzate in tutto o in parte per mezzo di
uno o più programmi per elaboratore”.
“L’attuale testo della proposta - ha affermato il dott. Gerwinski - è stato modificato affinché tale riferimento risultasse
molto ben dissimulato, ma il messaggio è
lo stesso: i software sono brevettabili”.
Programmatore di professione, il dott.
Gerwinski gestisce una società di svilup-
8 SETTEMBRE 2003
Peter Gerwinski
© Notiziario CORDIS
“Breevettar
ettaree il softwar
softwaree
“Br
è come brevettare una
cipolla e poi impedirne
l’utilizzo nelle ricette”
-TinneVan Der Straeten
po software in Germania. Egli è fermamente convinto che la proposta della CE
avrà conseguenze disastrose per l’innovazione e il futuro delle piccole società di
software. “Quando la brevettabilità del
software sarà introdotta in Europa - così
come previsto a lungo termine e come
già avviene negli USA - sarò costretto a
chiudere la mia azienda e ad andare a lavorare per una grande società”, ha affermato il dott. Gerwinski.
Sebbene la direttiva comunitaria vigente
(91/250/CEE) escluda il software dalle norme sulla brevettabilità, ben 30.000 brevetti
di software sono già stati concessi dall’Ufficio europeo dei brevetti (UEB). “Gli attuali brevetti sono già sufficienti a impedirmi di creare tutti i miei software”, spiega il dott. Gerwinski, aggiungendo: “Tecniche di base quali la barra di avanzamento sono già state brevettate, schiacciando
le piccole imprese e consentendo alle
società più grandi di monopolizzare il
mercato”.
Tuttavia, secondo l’eurodeputata Arlene
McCarthy della commissione per gli affari giuridici del PE, il progetto di risoluzione legislativa tiene conto delle preoccupazioni relative al potenziale impatto eser-
Durante la manifestazione, alcuni gestori
di siti web contrari al progetto di legislazione hanno dimostrato le potenziali conseguenze della brevettabilità dei
software, impedendo temporaneamente
l’accesso ai propri siti web. “Abbiamo voluto dimostrare ciò che accadrebbe se un
titolare di brevetto impedisse l’utilizzo di
un determinato componente di software:
tutti i siti web connessi a quel software si
bloccherebbero”, ha spiegato il dott.
Gerwinski.
Oltre 150.000 persone hanno espresso
dubbi in merito alla proposta e hanno firmato una petizione a favore di “un’Europa libera senza brevetti sui software”. Fra
i sostenitori di quest’iniziativa figurano
circa 2.000 titolari d’impresa e direttori
generali, 2.500 sviluppatori e ingegneri di
tutti i settori dell’industria europea dell’informazione e delle telecomunicazioni
ed oltre 2.000 scienziati e 180 avvocati. A
loro avviso, brevetti e software sono incompatibili e il copyright rappresenta la
migliore soluzione per tutelare il lavoro
degli autori di software.
“Brevettare il software è come brevettare una cipolla e poi impedirne l’utilizzo
nelle ricette”, ha spiegato Tinne Van Der
Straeten, attivista dei “Giovani Verdi” belgi.
Quest’esempio, conviene il dott.
Gerwinski, dimostra efficacemente quanto sia assurdo l’obiettivo dell’attuale proposta. La FFII, pertanto, chiede agli
eurodeputati di esaminare più approfonditamente la legislazione proposta e di
leggere i commenti formulati dalla Fondazione prima di esprimere il loro voto in
settembre.
Per ulteriori informazioni sul progetto di
legislazione,visitare il sito:
http://www2.europarl.eu.int/omk/sipade2?L=EN
&OBJID=30318&LEVEL=3&MODE=SIP&NAV=X&
LSTDOC=N
Sulla base delle interviste del Notiziario CORDIS
ad alcuni oppositori della brevettabilità del
software
RCN 20801
CORDIS FOCUS - NUMERO 228
5
Primo piano
Marte ad occhio nudo
Il 27 ag
osto, Mar
te si è trov
ato a meno di 56 milioni di chilometri dalla T
er
ra, la distanza più brev
e fra i due pianeti da oltre 60.000
agosto,
Marte
trovato
Ter
erra,
breve
anni.
babilmente l’immagine più nitida di Marte
mai registrata prima d’ora dalla Terra”.
Astrofili e osservatori occasionali hanno
assistito alla più straordinaria visione di
Marte dai tempi dell’Uomo di
Neanderthal, grazie alla possibilità d’osservare facilmente il pianeta ad occhio
nudo, con il suo caratteristico colore rosso-arancione. Anche gli scienziati hanno
approfittato di quest’incontro “ravvicinato” con Marte per registrare le loro osservazioni.
Impiegando le stesse tecniche di
telerilevamento che i geologi utilizzano
per effettuare le mappature dei minerali
sulla superficie terrestre, gli astronomi
auspicano di trovare le prove dell’esistenza della sostanza indispensabile per la vita:
l’acqua.
Come spiega il dott. Jeremy Bailey dell’Osservatorio anglo-australiano: “Siamo
alla ricerca, in particolare, di segnature
mineralogiche, per esempio dei minerali
idratati delle argille, i quali indicano la presenza d’acqua liquida”.
Nel momento in cui i due pianeti hanno
raggiunto la massima vicinanza, la missione europea Mars Express avanzava rapidamente verso il punto intermedio del
suo viaggio di 485 milioni di km per una
durata totale di sei mesi, toccando velocità pari ad oltre 10.000 km orari. Insieme
alle due missioni d’esplorazione della
NASA, Mars Express e il suo lander Beagle
2 osserveranno Marte da vicino alla ricerca di segni di vita, compresa l’eventuale
presenza d’acqua liquida.
Tuttavia, vista l’attuale prossimità del terzo e quarto pianeta del sistema solare,
l’utilizzo di una navicella interplanetare
per la ricerca della vita su Marte non è
indispensabile. Gli scienziati che operano
presso la struttura britannica del telescopio all’infrarosso UKIRT (United Kingdom
© Malin space science systems
Infrared Telescope), situata nelle Hawaii,
hanno utilizzato questo strumento per
raccogliere ciò che essi definiscono “pro-
Il dott. Bailey ritiene che le osservazioni
attualmente in corso mediante il telescopio UKIRT siano una componente importante dell’attuale attività di ricerca della
vita extraterrestre su Marte. “Sebbene la
navicella possa effettuare un’analisi ravvicinata, le osservazioni dalla Terra continuano a svolgere una funzione molto importante, poiché ci consentono d’utilizzare strumenti più grandi e potenti”.
Sulla base d’informazioni fornite dall’ESA e
dall’Osservatorio anglo-australiano
RCN 20794
Il CCR prevede perdite dei raccolti fino al 25% a
causa della persistente siccità estiva
Il Centro comune di ricerca (CCR) della CE ha impiegato il suo sistema di previsione dei raccolti per valutare i danni che subiranno
le produzioni agricole in Europa, in ragione della persistente siccità di quest
’anno. LLe
e perdite attese sulle rese delle principali
quest’anno.
colture variano da circa il 2% per la patata sino al 25% per il girasole.
6
Le previsioni quantitative periodicamente emanate dal CCR a sostegno della Politica agricola comune dell’UE riguardano
le principali colture europee, quali frumento, mais da granella, colza, girasole,
barbabietola da zucchero e patata. Le rese
previste sono stimate mediante l’impiego di un modello agrometereologico e di
dati da satellite, combinati con analisi statistiche di serie storiche.
Secondo le previsioni pubblicate il 14 agosto e basate su dati rilevati il 10 agosto
u.s., le rese complessive saranno inferiori
a quelle dello scorso anno in misura del
6,6% per il frumento, del 10,1% per il mais
da granella e del 25% per il girasole. I
Paesi maggiormente colpiti da tali perdite saranno la Spagna e l’Italia.
Dalle previsioni per l’anno in corso emerge
che le estreme condizioni meteorologiche
causeranno perdite qualitative e quantitative
delle rese, in particolare nell’Europa meridionale e centrale. Gli elevati valori di temperature dell’aria e di radiazione solare hanno avuto come ripercussione un notevole
incremento dei consumi idrici delle colture. Inoltre, a causa della scarsità di precipi-
http://mars.jrc.it/stats/bulletin
CORDIS FOCUS - NUMERO 228
Per accedere alle previsioni del CCR, visitare il
sito:
Sulla base del documento IP/03/1163
RCN 20729
© Peter Gutierrez
tazioni degne di nota, le riserve idriche dei
suoli si sono prosciugate.
Vedere anche “Secondo alcuni scienziati, le piante geneticamente modificate riescono a sopravvivere alla siccità”, a pag. 18
8 SETTEMBRE 2003
Innovazione: politica e pratica
Un progetto dell’UE favorisce
l’innovazione nelle PMI europee
Nell’ambito di un progetto paneuropeo, sostenuto dalla CE, è attualmente in fase di sviluppo uno strumento di formazione multimediale finalizzato a dare
impulso alla competitività delle piccole imprese attraverso il miglioramento delle loro capacità di innovazione.
Lo strumento di formazione multimediale ABC comprenderà un sito web in tempo reale, che consentirà alle PMI di mettere a confronto il proprio attuale livello d’innovazione con quello delle controparti
nazionali ed europee. Il corso di formazione su
CD-ROM riguarderà specificatamente l’inclusione
sociale e le esigenze delle imprenditrici.
Il progetto, denominato ABC (assisting business
competitiveness) e che dovrebbe terminare nel
dicembre 2003, coinvolge 8 partner provenienti da
Germania, Irlanda, Portogallo, Spagna e Regno Unito. Finanziato nell’ambito del programma Leonardo
da Vinci della DG Istruzione, il progetto consentirà
alle piccole e medie imprese (PMI) d’accedere a
un sistema di benchmarking a livello europeo e a
un corso di formazione su CD-ROM, riuscendo a
combinare l’innovazione e l’inclusione sociale.
“La competitività è un fattore chiave per qualsiasi
piccola impresa, che conduce a una maggiore
redditività e a una crescita dell’occupazione”, ha
dichiarato J.J. Grugan, capo del progetto Initiative
Economic Development. “Tuttavia, le imprese europee presentano un ritardo rispetto alle
controparti americane e giapponesi, e le disparità regionali proprie di certe aree dell’Europa
costituiscono un ostacolo ulteriore. Riteniamo che
sia possibile ottenere condizioni di maggiore
parità, se alle aziende europee saranno forniti i
mezzi necessari per essere più innovative”.
Grugan si aspetta che l’eterogeneità del consorzio favorisca un’ampia diffusione dello strumento di formazione.
© Ian Britton, www.FreeFoto.com
Per ulteriori informazioni e per richiedere il
CD-ROM ABC, rivolgersi a:
Un passo avanti verso la riduzione del divario
tra l’Europa e i suoi concorrenti sarebbe costituito da una crescente consapevolezza delle imprese europee rispetto al valore dell’innovazione e ai modi per accrescere i livelli d’innovazione. Grugan ritiene che molte aziende siano
disinformate in materia d’innovazione, in particolare le microimprese, “la cui esigenza di acquisire competitività, per sopravvivere e crescere, è più pressante”.
J.J. Grugan
Tel.: +44 28 3752 3752
Fax: +44 28 3752 4509
http://www.abcinnovation.com
Sulla base d’informazioni fornite da Initiative
Economic Development
RCN 20693
Secondo uno studio sulla capacità d’innovazione, i Paesi
candidati sono ancora in ritardo rispetto ai Quindici
Una relazione stilata per conto della DG Imprese della CE è giunta alla conclusione che la capacità innovativa dei Paesi candidati è ancora inferiore a
quella degli attuali 15 Stati membri.
Fattore forse ancor più preoccupante, le tendenze individuate dallo studio indicano che invece di colmare il divario rispetto ai 15 dell’UE,
la maggior parte dei Paesi candidati sta accumulando un ulteriore ritardo in termini di capacità
innovativa.
La relazione, dal titolo “Innovation policy in seven
candidate countries: the challenges”, analizza la
situazione in Romania, Bulgaria, Slovacchia, Lettonia, Lituania, Malta e Turchia. Tale documento
si rivolge a responsabili politici, imprese e ricercatori dei Paesi dell’UE e candidati, offrendo,
per ciascuna nazione, suggerimenti in materia di
strategie politiche, al fine di promuoverne i livelli d’innovazione.
La parte conclusiva dello studio contiene un raffronto tra i risultati ottenuti dai sette Paesi nell’ambito del quadro di valutazione dell’innovazione e
quelli relativi agli attuali Stati membri. In media, la
prestazione dei Paesi candidati è inferiore in tutti e
quattro i gruppi d’indicatori che formano il quadro
di valutazione: risorse umane; creazione di nuove
8 SETTEMBRE 2003
conoscenze; trasferimento e applicazione delle
nuove conoscenze; e finanziamento, prodotti e mercati dell’innovazione.
Il settore nel quale il confronto ha prodotto il risultato peggiore per i Paesi candidati è quello della
creazione di nuove conoscenze. Secondo gli autori della relazione, ciò è dovuto a una “scarsa partecipazione alla generazione di tecnologia all’avanguardia a livello globale”, soprattutto per ciò che
concerne i brevetti americani e quelli concessi
dall’UEB (Ufficio europeo dei brevetti). Nei settori
delle risorse umane per l’innovazione e del trasferimento e applicazione delle nuove conoscenze,
invece, lo studio ha registrato un divario meno pronunciato.
In conclusione, la relazione riconosce gli sforzi
compiuti dai Paesi candidati nell’ultimo decennio
per il passaggio all’economia di mercato, ma sostiene: “La sfida politica per il prossimo decennio
sembra altrettanto complessa, se non addirittura
più complessa”.
Per quanto concerne gli approcci di politica
generale, la relazione suggerisce, nel caso della Bulgaria, l’introduzione di misure volte a incrementare il numero e la capacità innovativa
delle imprese più piccole, per esempio creando fondi di capitali di rischio e di avviamento
connessi a centri di eccellenza scientifica.
Alla Turchia, invece, gli autori suggeriscono di
realizzare e attuare una campagna nazionale di
sensibilizzazione in materia d’innovazione e
imprenditorialità innovativa entro l’inizio del
2004, cercando soprattutto d’incoraggiare le
aziende a investire nell’innovazione per ottenere un vantaggio competitivo.
Per consultare la relazione sui sette Paesi e le
conclusioni generali, visitare il sito:
http://www.cordis.lu/innovation-policy/studies/
geo_study3.htm
Sulla base dello studio della CE “Innovation
policy in seven candidate countries: the
challenges”
RCN 20815
CORDIS FOCUS - NUMERO 228
7
Innovazione: politica e pratica
Secondo la CE, la legislazione sulle emissioni
porterà benefici alle imprese innovative
La CE sostiene che la sua proposta di regolamento sulla riduzione delle emissioni di gas fluorurati ad effetto serra porterà benefici
alle imprese innovative e fungerà da catalizzatore per le imprese meno innovative per moltiplicare gli sforzi di ricerca.
La proposta della CE, che segna la prima
fase del programma europeo per il cambiamento climatico, istituirà un quadro
normativo per la riduzione delle emissioni di idrofluorocarburi (HFC), perfluorocarburi (PFC) ed esafluoruro di zolfo, potenti gas ad effetto serra contemplati dal
protocollo di Kyoto.
Gli HFC sono principalmente utilizzati
come refrigeranti, solventi per la pulizia
e agenti rigonfianti; i PFC sono utilizzati
nella fabbricazione di semiconduttori e
come solventi per la pulizia e l’esafluoruro
di zolfo è impiegato in commutatori di
tensione e nella produzione di magnesio.
Nel 1995, vi erano state emissioni di gas
fluorurati per circa 65 milioni di tonnellate equivalenti di biossido di carbonio e, in
assenza d’ulteriori provvedimenti, era stato previsto un aumento delle emissioni a
circa 98 milioni di tonnellate equivalenti
di biossido di carbonio entro il 2010.
“Negli ultimi dieci anni
alcune case
automobilistiche europee
hanno svolto attività di
ricerca e sviluppo di
alternativi...””
refrigeranti alternativi...
La proposta avrà ripercussioni sulle imprese fornitrici di componenti e d’impianti, alcune delle quali sono PMI, e sulle case
automobilistiche, con effetti più positivi
sulle aziende che poggiano su solide basi
innovative. “Molte imprese dell’UE sono
leader mondiali nel settore delle tecnologie alternative per la refrigerazione: per
queste imprese la proposta avrà un effet-
to positivo, in quanto permetterà loro di
concentrare gli sforzi di ricerca e sviluppo sulle nuove tecnologie, mentre per
quelle meno innovatrici comporterà, probabilmente, costi aggiuntivi dovuti alla
necessità di intensificare le attività di ricerca e sviluppo”, recita la proposta.
Per le case automobilistiche si profila una
situazione simile: “Negli ultimi dieci anni
alcune case automobilistiche europee
hanno svolto attività di ricerca e sviluppo
di refrigeranti alternativi: per queste imprese la proposta rappresenterà un’opportunità di commercializzare i frutti del
lavoro svolto, mentre le imprese meno
innovatrici nel campo della climatizzazione dovranno sostenere costi aggiuntivi”.
Per consultare il testo completo della proposta,
visitare il sito:
http://europa.eu.int/eur-lex/it/com/pdf/2003/
com2003_0492it01.pdf
Sulla base del documento COM(2003) 492
RCN 20772
La rete “Partners for Life” promuove la
partecipazione delle PMI ai programmi quadro
“P
ar
tners ffor
or Lif
e”
ere la par
tecipazione delle piccole imprese attiv
e nel settore delle
“Par
artners
Life”
e”,, la rete finanziata dalla CE per promuov
promuovere
partecipazione
attive
scienze biologiche ai progetti di ricerca comunitari, ha contribuito direttamente alla presentazione di oltre 435 proposte nell’ambito dei programmi quadro.
La rete è stata istituita con il principale
obiettivo d’incrementare il tasso di successo fra le proposte presentate dalle piccole e medie imprese (PMI) che operano
nei settori biotecnologico, biomedico e
agroindustriale. Tuttavia, le attività connesse alla creazione di conoscenze economiche e tecnologiche hanno condotto
altresì alla produzione di relazioni in ciascuno di questi settori, mettendo a disposizione delle PMI preziose informazioni
commerciali.
Finanziata nell’ambito della sezione “Innovazione-PMI” del 5PQ, la rete “Partners
for Life” era inizialmente costituita da partner provenienti da 18 Paesi, ai quali si sono
in seguito aggiunti 10 partner, che finanziano anch’essi la propria partecipazione.
Tutti i 28 collaboratori hanno avuto precedenti esperienze lavorative con le PMI,
8
CORDIS FOCUS - NUMERO 228
fattore che, come spiega la coordinatrice
del progetto, Sabine Herlitschka, dell’Ufficio austriaco per la cooperazione internazionale nel settore della ricerca e della
tecnologia, è stato determinante per il
successo del network: “Nessuno dei partner della rete si è sorpreso del fatto che,
a causa dei loro numerosi impegni, le PMI
debbano essere guidate passo passo in
questo processo”.
La dott.ssa Herlitschka ritiene, infatti, che
il successo di “Partners for Life” sia in gran
parte dovuto al suo approccio
“personalizzato”. La rete ha contattato
proattivamente oltre 90.000 PMI in Europa, concentrandosi in particolare sulla
fornitura d’informazioni chiare e pertinenti in merito ai programmi di ricerca
comunitari, al fine di stimolare il loro interesse.
Come ha spiegato la dott.ssa Herlitschka
al Notiziario CORDIS: “Senza l’intervento di ‘Partners for Life’, la maggior parte
delle PMI con le quali abbiamo lavorato
non avrebbe presentato alcuna proposta.
L’intera procedura, infatti, è resa molto
più gestibile grazie all’attività della rete,
la quale contatta inizialmente le aziende,
identifica le opportunità pertinenti offerte dai programmi quadro dell’UE e assiste le imprese lungo tutto l’iter di presentazione delle proposte”.
Oltre ad aumentare il numero delle proposte avanzate dalle PMI, la rete ha cercato anche di migliorarne il livello
qualitativo. Sebbene attualmente non siano disponibili dati complessivi sull’esito
delle proposte presentate, le prime stime indicano che in una determinata recontinua a pag. 9
8 SETTEMBRE 2003
Innovazione: politica e pratica
Un gioco per computer di una spin-out
britannica dimostra di poter migliorare
le abilità linguistiche dei bambini
Con l’aiuto di finanziamenti nazionali e comunitari, un’impresa derivata (spin-out) dell’Università di Oxford ha ideato un gioco per
computer che può migliorare notevolmente le abilità linguistiche dei bambini.
Sviluppato da MindWeavers e denominato Phonomena, il gioco insegna ai bambini
a riconoscere e a distinguere i suoni delle
parole, adattandosi alle capacità e alla velocità d’apprendimento di ogni studente.
“Il gioco fa lavorare l’allievo al livello
ottimale delle sue capacità”, ha spiegato al
Notiziario CORDIS Bruce Robinson, direttore generale di MindWeavers. “Si adatta
ai progressivi miglioramenti dell’utente e
lo tiene in esercizio. La ricerca nell’ambito
delle neuroscienze dimostra che il cervello apprende in modo estremamente rapido quando lavora al limite delle proprie
competenze”, ha dichiarato.
Il gioco comprende tre personaggi, uno
dei quali funge da tutor. Quest’ultimo
pronuncia un suono che è ripetuto da uno
degli altri personaggi, mentre il terzo ne
produce uno molto simile. L’utente deve
individuare il personaggio che ha pronunciato il suono identico a quello del tutor.
La differenza tra i suoni che il bambino
deve distinguere si riduce progressivamente mentre il gioco prosegue. Dopo
che il bambino si è esercitato per un certo periodo di tempo, è premiato con un
breve gioco ricreativo prima di ricominciare l’apprendimento.
I suoni riprodotti sono stati sintetizzati dai
ricercatori del dipartimento di Fisiologia
presso l’Università di Oxford. Per la tecnica utilizzata a tale scopo è stata depositata la domanda di brevetto.
Robinson ritiene che il successo del gioco
sia dovuto alla combinazione tra motiva-
© MindWeavers
zione, capacità di mantenere l’attenzione dell’allievo e ricompensa. Secondo i
risultati della prova, i bambini della scuola
elementare che hanno impiegato il gioco
per quattro settimane hanno aumentato
la maturità di ascolto di 2,4 anni. Un gruppo di controllo che non ha giocato con
Phonomena non ha evidenziato miglioramenti.
Oltre ad apprendere, pare che i bambini
si divertano a utilizzare questo software.
Un insegnante che ha partecipato alla prova ha dichiarato: “Ai miei allievi piaceva
giocare con Phonomena e si sono offerti
come volontari per continuare. Il gioco
ha avuto un notevole effetto sulle loro
abilità di lettura e scrittura, che si sarebbe
potuto raggiungere solo con lezioni individuali”.
MindWeavers è in procinto d’iniziare altre prove in Giappone, dove il gioco sarà
utilizzato per insegnare l’inglese come lingua straniera. Robinson ha spiegato che il
Paese asiatico è stato scelto proprio per
le differenze esistenti tra l’inglese e il giapponese, che pongono notevoli problemi
d’apprendimento ai madrelingua
nipponici. Poiché i fonemi “r” ed “l” non
esistono in giapponese, gli studenti di lingue non riescono a sentire la differenza
tra questi due suoni, né tantomeno a riprodurli. “Ipotizzando che i risultati siano
positivi, ci concentreremo principalmente su adulti del mondo imprenditoriale.
Tuttavia, esistono i presupposti per estendere il gioco anche all’uso domestico tra i
bambini giapponesi, che iniziano ad apprendere l’inglese molto presto e amano
i giochi per computer”.
Un altro mercato potenziale è costituito
dagli statunitensi che non sono di madrelingua inglese e che devono apprendere
questa lingua per entrare nel mercato del
lavoro.
MindWeavers è stato uno dei
patrocinatori del progetto Animate, finanziato nell’ambito della sezione “Innovazione” del 4PQ della CE. Coordinato da
Oxford Innovation, il progetto Animate
ha fornito supporto e orientamento pratico a 100 PMI del Regno Unito, nonché
consulenza per preparare e attuare efficaci programmi d’innovazione.
Per ulteriori informazioni, visitare il sito:
http://www.mindweavers.co.uk
Sulla base di un’intervista rilasciata al Notiziario
CORDIS dal Direttore generale di MindWeavers
RCN 20802
continua da pag. 8
gione il tasso di accettazione potrebbe
essere pari addirittura al 35%, rispetto a
una media regionale del 19%.
Secondo la dott.ssa Herlitschka, uno dei
motivi alla base di tale successo è rappresentato dal fatto che per entrare a far parte
del consorzio “Partners for Life”, ciascun
partner deve creare una rete d’esperti
all’interno del proprio paese, la quale potrà contribuire al lavoro del progetto globale. Fra gli “esperti” possono figurare
8 SETTEMBRE 2003
punti di contatto nazionali, organizzazioni di PMI, nonché operatori industriali e
ricercatori provenienti da ciascuno dei tre
settori delle scienze biologiche.
Le attività della rete si sono concluse a
maggio, ma la dott.ssa Herlitschka, insieme ad altri membri di “Partners for Life”,
intende portare avanti il proprio lavoro
durante e dopo il 6PQ. Proseguendo su
un filone analogo, attualmente si sta elaborando un progetto di follow up artico-
lato in due parti, che prevede un sostegno alle PMI attive nell’industria alimentare e una maggiore attenzione nei confronti delle “valli biologiche” e degli
incubatori d’impresa.
Per ulteriori informazioni, visitare il sito:
http://www.bit.ac.at/PFL/partners_for_life.htm
Sulla base dell’intervista concessa al Notiziario
CORDIS da Sabine Herlitschka, coordinatrice del
progetto “Partners for Life”
RCN 20703
CORDIS FOCUS - NUMERO 228
9
Programmi in corso
Rete d’eccellenza europea per un’alimentazione più sicura
La CE ha deciso d’investire, entro i prossimi 5 anni, € 14 milioni nella creazione di una rete d’eccellenza (NoE) destinata a
individuare la presenza di sostanze chimiche dannose nella catena alimentare.
zialmente dannosi e consigli sulle alternative più sane. Miriamo, inoltre, ad acquisire competenze consultive tali da poter fornire informazioni scientifiche ai
responsabili delle politiche e ad altri soggetti non esperti del settore”.
La rete CASCADE riunirà oltre 20 fra
atenei, istituti di ricerca e PMI (piccole e
medie imprese) di tutta Europa e sarà
coordinata dal Karolinska Institute che ha
sede in Svezia. I finanziamenti della rete
rientrano nell’ambito della priorità
tematica “Qualità e sicurezza dei prodotti alimentari” del 6PQ.
Ingemar Ponratz, ricercatrice presso il
Karolinska Institute e impegnata nella creazione della rete, ritiene che quest’ultima produrrà risultati di rilievo: “Questa
rete d’eccellenza apporterà un deciso
cambiamento. Per la prima volta, una comunità scientifica dalle dimensioni così
ampie, tali da comprendere neurologi,
chimici, esperti nella valutazione del rischio e specialisti di metabolismo, è riunita in una struttura integrata destinata a
mettere insieme discipline diverse in un
unico progetto”, ha dichiarato la Ponratz
al Notiziario CORDIS.
Il compito fondamentale della rete è analizzare le sostanze chimiche presenti in
molti alimenti d’uso comune e valutarne
Progetto europeo per la
salvaguardia dei
documenti storici a rischio
Biblioteche, archivi e musei di tutto il mondo sono costretti ad affrontare il grave
problema costituito dalla conservazione
d’innumerevoli documenti cartacei, messi
a repentaglio dalle proprietà corrosive di
alcune antiche ricette d’inchiostro. Nel
tentativo di migliorare la comprensione
del processo di corrosione causato dall’inchiostro, la CE sta sostenendo un progetto destinato a stabilire un insieme di
migliori prassi di conservazione per tali
documenti.
Il progetto “InkCor”, che ha ricevuto un
finanziamento di € 1,41 milioni nell’ambito sella sezione “Energia, ambiente e sviluppo sostenibile” del 5PQ, coinvolge
musei, istituti di ricerca e università in
Germania, Francia, Paesi Bassi e Slovenia.
In un’intervista rilasciata al Notiziario
CORDIS, Jana Kolar, della biblioteca nazionale e universitaria della Slovenia e
coordinatrice del progetto, ha evidenziato
la portata dei danni arrecati dalla corrosione dell’inchiostro a base di ferro: “Un
inventario approntato dal museo Boijmans
Van Beuningen di Rotterdam ha dimostrato che circa il 25% dell’inestimabile colle-
10
CORDIS FOCUS - NUMERO 228
© Peter Gutierrez
l’effetto sulla salute umana mediante l’impiego di un ampio spettro d’approcci
scientifici. L’insieme delle ricerche della
rete sarà condotto da almeno due partner di Paesi diversi. Inoltre, la stretta
interazione tra tutti i membri è vivamente incoraggiata.
Le attività della rete CASCADE, fra le quali
figura anche la creazione di un sito
Internet sul progetto, saranno ufficialmente inaugurate agli inizi del 2004. Il prof.
Jan-Åke Gustafsson, anch’egli del
Karolinska Institute, sottolinea che: “È
importante che [il Karolinska Institute]
abbia ora l’opportunità di dimostrare le
proprie doti in campo amministrativo e
l’importanza del suo ruolo nella collaborazione per la ricerca paneuropea su larga scala”.
Per ulteriori informazioni sul programma di
qualità e sicurezza alimentare, visitare il sito:
Oltre che sulla ricerca di base, tuttavia,
l’accento sarà posto anche sull’applicazione dei relativi risultati, come spiega la
Ponratz: “Intendiamo offrire suggerimenti d’ordine pratico sugli alimenti poten-
http://www.cordis.lu/food/home.html
zione di dipinti olandesi del ‘600 di sua
proprietà ne è stata interessata, mentre il
60-70% delle opere di Leonardo da Vinci
mostra segni di deterioramento. La biblioteca statale di Berlino ha inoltre stimato
che almeno 500.000 fogli siano stati danneggiati dalla corrosione dell’inchiostro
e che gli spartiti manoscritti di Bach siano
sul punto di disintegrarsi”.
culturale necessita di un approccio
interdiscipinare”. “Il progetto ‘InkCor’
prevede la partecipazione di curatori e
storici d’arte, ma anche di chimici e fisici,
cosicché, mentre gli storici d’arte sono
impegnati a esaminare le ricette d’inchiostri storici, i fisici e i chimici analizzano gli
ingredienti con l’ausilio di metodi analitici ad alta tecnologia [...]. Il compito si è
rivelato molto stimolante, dal momento
che equivaleva a cercare i pezzi di un
enorme puzzle”.
La prima testimonianza del rischio rappresentato dalla corrosione ad opera dell’inchiostro ferrogallico risale al 1899, e
da quella data numerosi progetti di ricerca in tutto il mondo hanno tentato di venire a capo della questione. Tuttavia, sino
ad oggi, nessuna ricerca è stata condotta
su base sistematica, come ha sottolineato
la dott.ssa Kolar. “L’inchiostro ferrogallico
si compone di quattro ingredienti di base
- galla, vitriolo, gomma e acqua - ma non
esiste alcuna ricetta standardizzata, in
quanto nei secoli sono state elaborate
centinaia di ricette d’inchiostro diverse.
Per questo motivo, individuare la totalità
dei componenti corrosivi contenuti nell’inchiostro non è un compito molto semplice”, ha osservato.
Sussiste l’ulteriore difficoltà di non tralasciare alcun aspetto del problema. Infatti,
come ha spiegato la dott.ssa Kolar, “un
progetto di ricerca relativo al patrimonio
Sulla base di un’intervista del Notiziario CORDIS
ai coordinatori della rete CASCADE
RCN 20764
Dopo aver superato la prima fase del programma di lavoro, il progetto ha successivamente individuato i metalli e gli acidi
responsabili della corrosione. Inoltre,
come spiega la Kolar: “Sulla base della
misurazione di tre variabili - spessore dello
strato d’inchiostro, spessore della carta e
acidità dell’inchiostro - è possibile prevedere la stabilità di un documento storico
contenente inchiostro ferrogallico e procedere in tal modo a un trattamento di
conservazione tempestivo”.
Il consorzio responsabile del progetto
testerà ora il proprio metodo per valutare in che modo reagisce il materiale culturale. “Ci troviamo oggi di fronte al compito più complicato, vale a dire assicurarci che il nostro metodo di trattamento di
conservazione sia in grado di stabilizzare
8 SETTEMBRE 2003
tecipazione di cittadini di cinque città europee: Fredrikstad (Norvegia), Groningen
(Paesi Bassi), Padova (Italia), Guildford (Regno Unito) e Stoccolma (Svezia).
Uno dei partner del progetto, tuttavia, è
fiducioso al punto da richiedere un brevetto per tale metodologia di trattamento.
Leanne Tite, dottore di ricerca dell’Università del Surrey, partner del progetto,
spiega: “Il futuro sviluppo economico in
Europa si trova di fronte alla sfida fondamentale di bilanciare simultaneamente le
esigenze della concorrenza economica
globale e il progresso nel settore dell’innovazione e della tecnologia rispettose
dell’ambiente.”
Per ulteriori informazioni, visitare il sito:
http://www.infosrvr.nuk.uni-lj.si/jana/InkCor/
index.htm
Sulla base di un’intervista rilasciata al Notiziario
CORDIS dalla coordinatrice del progetto
RCN 20780
Un progetto dell’UE
consente di riportare il
cemento storico sul
mercato
Nell’ambito di un progetto europeo si sta
cercando di reintrodurre la fabbricazione e l’utilizzo del cemento romano - un
materiale legante utilizzato in passato e
ormai obsoleto - al fine di riportare gli
edifici storici europei al loro antico splendore, senza rischiare di danneggiarli.
Il progetto ROCEM (Roman cement to
restore built heritage effectively) ha
beneficiato di un finanziamento comunitario pari a € 1,37 milioni nell’ambito della
sezione “Energia, ambiente e sviluppo
sostenibile” (EESD) del 5PQ. Tale progetto riunisce esperti di restauro e società
produttrici di materiali di Regno Unito,
Repubblica Ceca, Polonia, Austria, Germania e Slovacchia, al fine di individuare
le materie prime e le tecniche necessarie per riprodurre questo cemento storico.
Illustrando i fattori che hanno dato slancio al progetto, Dave Hughes, uno dei
partner del consorzio, ha affermato:
“Quando visitiamo da turisti città come
Vienna o Parigi vogliamo vedere edifici
in buone condizioni. Questo progetto si
propone realmente di preservare il nostro patrimonio culturale”.
A dispetto del nome, il cemento “romano”
è un materiale legante creato nel XIX secolo, ampiamente utilizzato per rivestire
le facciate degli edifici dell’epoca. Questo
materiale era molto diffuso poiché aveva
un tempo di presa estremamente rapido
(fra sette e venti minuti) ed era in grado di
resistere alle intemperie. Eppure, nonostante queste qualità, il cemento romano
è diventato obsoleto alcuni anni dopo la
Prima Guerra Mondiale.
A causa della scomparsa di questo tipo di
cemento dal mercato, molti edifici europei rinzaffati e decorati con cemento ro8 SETTEMBRE 2003
© Thriftway
mano, oggi stanno cadendo in rovina. Gli
esperti di restauro sono restii a utilizzare
cementi moderni poiché potrebbero danneggiare gli edifici che intendono restaurare. Uno dei principali obiettivi del progetto sarà attirare l’attenzione degli addetti alla tutela e al restauro degli edifici
storici del XIX secolo sulla necessità di
reintrodurre tecniche e materiali di restauro adeguati, che siano altamente
compatibili con le proprietà dei materiali
originali.
Il dott. Hughes ritiene che reintroducendo i materiali storici, “si faciliterà il
lavoro dei conservatori del patrimonio”.
Sebbene il progetto sia ancora agli albori,
il consorzio ha già prodotto con successo
svariati campioni di cemento. Diverse tecniche di cottura saranno testate in laboratorio prima di passare a prove su scala più
vasta.
Per ulteriori informazioni, consultare il sito:
http://www.heritage.xtd.pl/roman_cement.html
Sulla base d’informazioni fornite dal consorzio
del progetto
RCN 20814
Un progetto dell’UE
sviluppa una visione
d’abitazione sostenibile
nelle città di domani
Entro il 2040, molte persone lavoreranno
da casa diversi giorni la settimana e, al
momento di pianificare le vacanze, saranno costretti a limitare il proprio viaggio a
un certo numero di “miglia di volo” all’anno, per determinare l’effettivo costo
ambientale del percorso in aereo. È quanto hanno annunciato i partecipanti a un
progetto dell’UE volto a promuovere il
consumo sostenibile.
Il progetto “ToolSust”, finanziato nell’ambito della sezione “Energia, ambiente e
sviluppo sostenibile “ del 5PQ, intende
promuovere la partecipazione delle parti
interessate allo sviluppo e all’applicazione di strumenti per le abitazioni sostenibili
nelle città di domani. Esso prevede la par-
Programmi in corso
le proprietà corrosive dell’inchiostro su
larga scala e su singoli documenti, senza
causare alcuna alterazione alla carta nel
lungo termine”, ha affermato la Kolar.
“Nonostante i progressi tecnologici offrano soluzioni incoraggianti ai problemi
ambientali, il potenziale di tali soluzioni si
trasformerà in realtà solo se i consumatori le adotteranno e faranno un utilizzo
sostenibile dei nuovi prodotti e tecnologie”, ha proseguito la Tite.
Il fine ultimo del progetto è individuare
gli obiettivi e sviluppare e sperimentare
vari strumenti per il consumo sostenibile
che possano essere applicati alla vita di
tutti i giorni. Per raggiungere questo traguardo, i partner del consorzio in ciascuna delle cinque città stanno monitorando
diverse parti interessate e, in particolare,
i cittadini e le pubbliche autorità, in vista
d’individuare i problemi ambientali che
essi giudicano i più gravi e le soluzioni
che potrebbero trovare applicazione.
Secondo i risultati dell’indagine condotta
a Guildford, i residenti ritengono che il
riciclaggio e il risparmio energetico nelle
abitazioni rappresentino le preoccupazioni ambientali più urgenti, mentre le pubbliche autorità vedono nel traffico e nei
trasporti il problema più grave. Fra i principali ostacoli che si frappongono all’adozione di tecnologie o pratiche sostenibili
sono citati i prezzi elevati, la scarsa disponibilità, la mancanza d’informazioni e le
incertezze sulla qualità.
L’indagine ha inoltre scoperto che i cambiamenti tesi a tutelare l’ambiente vengono, in linea di massima, adottati quando s’integrano facilmente agli stili di vita
quotidiana dei consumatori.
Le idee generate nel corso di precedenti
workshop sulla creazione della città europea sostenibile comprendono anche
l’intervento dei governi per realizzare
un’economia più sostenibile dal punto di
vista ambientale; la modifica del sistema
della fiscalità dal lavoro ai materiali non
rinnovabili; forti tasse per le imprese che
inquinano; l’aumento delle entrate con le
“tasse verdi”; e l’investimento del denaro ricavato dalle ammende nella ricerca
e sviluppo di tecnologie sostenibili.
CORDIS FOCUS - NUMERO 228
11
Programmi in corso
Per ulteriori informazioni, visitare il sito:
http://www.toolsust.org
Sulla base d’informazioni diffuse dall’Università
del Surrey
RCN 20723
Secondo una relazione, il
tasso di fertilità dipende
dalle prospettive di
coniugare maternità e vita
professionale
Dopo aver analizzato un ampio numero
di studi relativi agli effetti della maternità
sulla vita professionale e viceversa, gli
autori di una relazione, redatta nell’ambito di un progetto finanziato dall’UE, hanno suggerito d’adottare nuove politiche
volte a incoraggiare la condivisione delle
responsabilità educative nei confronti dei
bambini.
La relazione, intitolata “The rationale of
motherhood choices: influences of
employment conditions and of public
policies”, è stata stilata con l’intenzione
d’esaminare in che modo le decisioni relative alla maternità negli Stati membri
dell’UE siano influenzate dalle condizioni
del mercato del lavoro e in che modo
possano essere incentivate, a livello nazionale ed europeo, le politiche pubbliche per la condivisione delle responsabilità parentale quando entrambi i genitori
hanno una carriera professionale. La relazione è stata finanziata nell’ambito dell’azione chiave “Migliorare la base delle
conoscenze socioeconomiche” del 5PQ.
Il documento sottolinea che in tutti gli
Stati membri dell’UE il livello di fertilità è
inferiore al tasso di sostituzione pari a 2,1
figli per ogni donna adulta. Inoltre, è
emerso che le donne tendono a decidere di avere figli in età più avanzata rispetto al passato. Nella relazione s’ipotizza che
il tasso di fertilità resterà basso fino a quando non sarà diventato più agevole conciliare la vita professionale e la maternità.
Gli studi su cui si fonda la relazione dimostrano che le politiche dei governi hanno
effettive ripercussioni sull’occupazione
delle donne. Nei Paesi che godono di politiche sul lavoro e la famiglia relativamente evolute, infatti, il tasso di occupazione
delle donne è mediamente più elevato
tra i 30 e i 40 anni e anche negli altri Paesi
dell’UE il tasso d’occupazione delle madri
è proporzionale alla disponibilità e qualità delle strutture per i bambini.
Uno degli obiettivi di Lisbona, stabilito dai
capi di Stato e di governo dell’UE nel marzo 2000, è di portare il tasso d’occupazione delle donne al 60% entro il 2010. La
12
CORDIS FOCUS - NUMERO 228
relazione rivela che diversi Paesi hanno
ancora un lungo percorso da compiere e
che le opportunità di riuscita non dipendono esclusivamente dalle politiche sociali. Si legge, infatti, che “fino a quando i
lavori domestici, inclusa la cura dei figli,
saranno ancora considerati di naturale
competenza femminile, sarà difficile per
le donne riuscire a ritagliarsi una posizione pari a quella dell’uomo sul mercato
del lavoro”.
Gli autori della relazione indicano il congedo parentale quale politica capace d’incentivare la condivisione delle responsabilità
nei confronti dei bambini, a patto che sia
retribuito almeno in parte e che lo stipendio percepito non debba essere restituito.
Per leggere il testo completo della relazione,
visitare il sito:
ftp://ftp.cordis.lu/pub/citizens/docs/
motherhood_choices_2003.pdf
Sulla base della relazione finanziata dall’UE “The
rationale of motherhood choices: influences of
employment conditions and of public policies”
RCN 20765
Un progetto dell’UE
migliora il sistema di
selezione delle patate
Grazie a un progetto finanziato dall’UE, è
stato possibile sviluppare un innovativo
sistema di selezione delle patate capace
d’arrecare meno danni, rispetto ai sistemi tradizionali, alle patate che vi vengono introdotte.
Il progetto DECOP è stato finanziato nell’ambito del programma “Crescita” del
5PQ e ha visto coinvolte università, istituti di ricerca, fornitori di macchinari e produttori di generi alimentari provenienti
da Germania, Spagna, Finlandia, Polonia,
Danimarca e Repubblica Ceca.
Il nuovo sistema risponde all’esigenza
dell’industria di trasformazione della patata e del settore di vendita al dettaglio di
beni alimentari di un sistema di selezione
delle patate meno invasivo.
“Dal punto di vista tecnico, l’obiettivo è
l’elaborazione di un sistema di selezione
mediante filtro associato a un ulteriore
processo di selezione visiva”, ha spiegato
Elmar Schmid dell’Istituto per l’ambiente
del ttz Bremerhaven (Germania), uno dei
partner del progetto. “In questo modo
DECOP sarà in grado, ad esempio, di riconoscere le singole varietà di patate in
base alla loro forma, di fissare in percentuale il flusso di massa e di programmare
il metodo di filtraggio”. Questo procedimento innovativo ridurrà in misura significativa i danni arrecati ai tuberi.
© PhotoDisc
“DECOP è un esempio di prim’ordine di
trasferimento tecnologico orientato all’applicazione”, ha aggiunto Werner
Mlodzianowski, direttore del ttz
Bremerhaven. “Rappresentanti di tutti i
settori, dai costruttori di macchinari ai
produttori finali, hanno collaborato con
esperti scientifici al fine di creare un prodotto innovativo e capace di reggere il
mercato”.
Un prototipo della nuova tecnologia sarà
esposto in occasione del congresso
AGRITECHNICA che si svolgerà in novembre ad Hannover.
Sulla base d’informazioni fornite da ttz
Bremerhaven
RCN 20686
Biografie d’eminenti
scienziate dell’Europa
centrale e orientale
Una raccolta di biografie d’autorevoli
scienziate dell’Europa centrale e orientale è stata integrata al sito web della CE
dedicato al tema “Donne e scienza”
scienza”..
L’elenco, che non ha la pretesa d’essere
esaustivo, è stato stilato in base ai suggerimenti del gruppo Enwise, istituito dalla
CE per migliorare il ruolo e la posizione
delle donne nella ricerca europea e per
incrementare la partecipazione al 6PQ
delle ricercatrici provenienti dalla suddetta regione.
Nella raccolta figura il nome di Elizaveta
Karamihailova (1897-1968), scienziata
bulgara che ha svolto un ruolo pionieristico
nel settore della radioattività, avviando
una ricerca in materia di fisica nucleare
sperimentale nel proprio Paese. La
prof.ssa Karamihailova, inoltre, è stata la
prima donna a entrare a far parte del corpo docente dell’Università di Sofia nel
1939 e a ottenere il titolo di “associato” e,
più tardi, di “ordinario”.
8 SETTEMBRE 2003
“A mio avviso, il sostegno [...] è il fattore
principale per la carriera di una donna”,
scrive la prof.ssa Rivza. “La mancanza di
sostegno da parte della famiglia, dei colleghi e della società spesso può ostacolare o impedire il raggiungimento di un
obiettivo prefissato, poiché la donna, per
sua natura, è portata a cercare il compromesso e l’equilibrio e ciò si traduce sovente in una difficoltà ad assumere una
posizione in aperto contrasto con un ambiente ostile. In molti casi, quindi, la donna finisce per tollerare tale contesto, rinunciando addirittura alle proprie aspirazioni. Occorre molta determinazione per
affermare: no, non sacrificherò me stessa per nessuno e farò come ho deciso”.
Alla rete Enwise partecipano anche le
donne dei cinque nuovi Länder della Germania orientale, poiché negli ultimi anni
questa regione ha affrontato lo stesso processo di transizione dei Paesi dell’Europa
centrale e orientale. Una di esse è Irene
Dölling, ex direttrice e cofondatrice del
Centro di studi femminili all’Università
Humboldt di Berlino.
L’elenco può essere ampliato e chi intendesse suggerire nuovi nominativi è invitato a rivolgersi alla CE.
Per accedere alle biografie, visitare il sito:
http://europa.eu.int/comm/research/sciencesociety/women/enwise/history_en.html
Sulla base d’informazioni fornite dalla CE
RCN 20699
Una struttura
bioinformatica europea per
l’era genomica e oltre
Visti i recenti risultati del sequenziamento
genomico e i potenziali vantaggi che informazioni di tal genere offrono alla società, scienziati e politici sono più che mai
consapevoli dell’importanza delle banche
dati biologiche improntate alla qualità,
consultabili gratuitamente da tutti e organizzate in modo da promuovere il progresso scientifico.
In base a tale premessa, la CE ha deciso
nel 2002 di destinare finanziamenti per
€ 20 milioni, nell’ambito della sezione
“Qualità della vita” del 5PQ, a un progetto teso a favorire la creazione di un’infrastruttura bioinformatica europea.
8 SETTEMBRE 2003
TEMBLOR è un progetto ad ampio raggio,
che coinvolge 25 collaboratori provenienti da 11 Paesi ed è gestito dall’Istituto europeo di bioinformatica (EBI), un dipartimento del Laboratorio europeo di biologia
molecolare (EMBL), la cui missione consiste nel favorire il libero accesso a dati importanti forniti dalla ricerca biologica.
nibile, è tuttavia attualmente dispersa in
varie banche dati. Il progetto IntAc di
TEMBLOR intende definire norme comuni per la raccolta dei dati relativi
all’interazione proteina-proteina e sviluppare una banca dati conforme.
Numerosi centri europei di bioinformatica dispongono già di banche dati
contenenti preziose informazioni scientifiche. Il progetto TEMBLOR si propone
di aggiornare i dati esistenti con nuove e
importanti fonti informative e di creare
una piattaforma di collegamento fra dati
vecchi e nuovi, consentendo agli scienziati di consultare senza soluzione di continuità le diverse banche dati.
Il progetto EMSD si propone di soddisfare
la crescente esigenza di garantire un accesso efficiente alle strutture tridimensionali per le macromolecole, che forniscono un’importante visione meccanicistica
del funzionamento di tali macromolecole
e delle alterazioni che le loro funzioni possono subire a causa dell’interazione con le
micromolecole. EMSD definirà metodi
standardizzati per l’analisi e la descrizione
delle strutture 3D, al fine di consentire
un’efficace condivisione dei dati.
Graham Cameron, direttore associato
dell’EBI, ha chiarito l’importanza dell’approccio paneuropeo del progetto: “Sarebbe inutilmente dispendioso riprodurre a
livello di singola nazione un centro di risorse elettroniche quale TEMBLOR. La
motivazione alla base di una struttura
paneuropea è evidente, dal momento che
il suo effettivo valore risiede nella completezza del servizio offerto, che permette ai ricercatori d’accedere rapidamente a
tutte le fonti d’informazione pertinenti”.
L’ultimo elemento del progetto TEMBLOR
consiste in uno strumento che permetterà agli scienziati d’effettuare ricerche senza soluzione di continuità nelle varie banche dati d’informazioni attualmente disponibili. Tramite l’utilizzo di Integr8, i ricercatori saranno in grado d’effettuare ricerche in base al testo, alla struttura e alla
sequenza. I dati ottenuti si riferiranno sia
alla sequenza genomica dalla quale sono
ottenuti per trascrizione, sia alla sequenza
di proteine nella quale sono tradotti.
Come ha spiegato al Notiziario CORDIS
Frederick Marcus, funzionario scientifico
principale presso la DG Ricerca della CE:
“Le somme di denaro destinate alla
bioinformatica nell’UE sono di gran lunga
inferiori agli stanziamenti degli Stati Uniti. Abbiamo bisogno di questi investimenti per restare competitivi e mantenere
una base di competenze e di conoscenze
scientifiche in Europa”.
Tutte le ricerche saranno altresì collegate alla letteratura scientifica e alle informazioni in materia di brevetti pertinenti
e forniranno informazioni sulle risorse
biologiche disponibili quali le biblioteche
genetiche e i pool di DNA.
Il progetto si articola in quattro componenti principali. DESPRAD verte in particolare sulla fornitura di dati ottenuti con
l’impiego di tecniche di “micro-array”
(supporti di vetro o silicio) che consentono ai ricercatori di identificare quali geni
sono attivi all’interno di cellule specifiche,
in condizioni diverse. DESPRAD intende
superare le notevoli sfide di natura informatica legate attualmente alla raccolta,
all’organizzazione e alla diffusione di questi importanti dati.
Le alterazioni delle interazioni proteinaproteina, da cui derivano tutte le funzioni
cellulari, sono causa primaria di malattie,
e un elenco completo di tali interazioni
potrebbe recare enormi vantaggi alla ricerca biomedica pura e applicata.
L’ampia serie di dati riguardanti
l’interazione proteina-proteina, già dispo-
Programmi in corso
Nell’elenco compare anche Baiba Rivza,
presidente del Consiglio lettone d’istruzione superiore. Autrice di 263 pubblicazioni scientifiche e accademiche, la
prof.ssa Rivza insegna presso l’Università
d’Agronomia della Lettonia.
Cameron ha sottolineato che il sostegno
della CE riveste un’importanza fondamentale per questo progetto, e ha aggiunto:
“La CE è l’unica organizzazione che possiede le competenze e le risorse necessarie a creare un progetto di questo livello. Il successo di TEMBLOR risiede nella
possibilità che gli scienziati garantiscano
il libero accesso ai risultati delle loro ricerche, ed è più probabile che intendano
farlo a vantaggio di un’iniziativa sostenuta con fondi pubblici, piuttosto che per
interessi commerciali”.
Per ulteriori informazioni sul progetto
TEMBLOR, visitare il sito:
http://www.ebi.ac.uk/Information/funding/
temblor.html
Per leggere la relazione della CE sul seminario
di bioinformatica del giugno 2003, visitare il sito:
ftp://ftp.cordis.lu/pub/lifescihealth/docs/
bioinf_workshoprpt_2003_06_30_final.pdf
Sulla base delle interviste del Notiziario CORDIS
a Frederick Marcus e Graham Cameron
RCN 20685
CORDIS FOCUS - NUMERO 228
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Risultati
Un progetto europeo consente d’individuare i geni responsabili della sordità
In occasione della Giornata mondiale della sordità, il 1° settembre, la CE ha presentato i risultati di un progetto finanziato dall’UE,
che ha permesso d’individuare i geni responsabili della sordità.
siano connessi con la sordità umana, al
fine di consentire l’elaborazione di test
diagnostici molecolari e una descrizione
clinica dettagliata dei difetti nei vari geni.
I ricercatori hanno individuato un difetto
in almeno 18 dei 36 geni che si pensa siano correlati alla sordità. Uno di essi, la
connexina 26, sarebbe responsabile di oltre il 30% dei casi di sordità registrati in
Europa.
Il progetto “Sordità ereditaria” ha
beneficiato di un finanziamento pari a
€ 2,12 milioni nell’ambito della sezione
“Qualità della vita” del 5PQ. Il suo principale obiettivo è stato quello di migliorare
la comprensione del processo uditivo e
individuare i determinanti genetici della
sordità.
Commentando l’attuale situazione in Europa, il commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin ha sottolineato
l’importanza d’investire nella ricerca sui
diversi aspetti della sordità: “Il numero di
persone affette da disturbi dell’udito è in
aumento a causa del crescente inquinamento acustico e dell’invecchiamento
della popolazione. Oggi, ad eccezione
delle protesi acustiche, non esiste rimedio alla sordità”, ha affermato Busquin.
“Lo sviluppo di nuove terapie richiede la
collaborazione fra i migliori ricercatori di
diversi Paesi e discipline, al fine di migliorare la conoscenza del processo uditivo e
determinare le cause della sordità. Ed è
proprio ciò che l’UE sta realizzando attraverso i propri programmi di ricerca”, ha
aggiunto il Commissario.
In Europa, oltre 22 milioni di persone soffrono di qualche disturbo uditivo e circa
tre milioni di esse non sono in grado di
percepire i suoni compresi fra 80 e 100
decibel. Oltre a causare problemi sociali
e medici come la depressione, tali disturbi rappresentano una delle disabilità più
Grazie alle loro scoperte, gli scienziati
sono riusciti a migliorare la comprensione dell’udito, soprattutto per ciò che concerne il ruolo svolto dai geni difettosi nella possibilità che l’udito stesso sia ostacolato da fattori ambientali.
© www.FreeImages.co.uk
onerose. Secondo le stime, infatti, per i
pazienti affetti da disturbi dell’udito si
spendono € 78 milioni l’anno, cifra che
supera i costi sostenuti per il trattamento
di epilessia, sclerosi multipla, trauma spinale, ictus e morbo di Parkinson insieme.
Le cifre, inoltre, indicano che più della
metà dei disturbi uditivi è d’origine genetica. Alla luce di tale considerazione, gli
scienziati partecipanti al consorzio responsabile del progetto hanno cercato
d’individuare e isolare i geni che si pensa
Utilizzando dei modelli murini e di
“zebrafish” (Danio rerio) per lo studio
della sordità umana, il consorzio è riuscito a sviluppare con successo un insieme
di nuovi strumenti diagnostici e terapie
per il trattamento dei disturbi dell’udito.
Oltre a € 10 milioni finanziati nel corso
degli ultimi sette anni a favore della ricerca sulla sordità, la CE ha stanziato dei fondi per questo tipo di ricerca anche nell’ambito del 6PQ. Il connubio fra impegno politico ed eccellenza scientifica consentirà, si auspica, di tracciare un quadro
completo di quest’importante problema
sanitario.
Sulla base d’informazioni fornite dalla CE
RCN 20808
Per pubblicare informazioni in CORDIS focus
Prendiamo in considerazione tutte le informazioni relative a notizie direttamente o indirettamente collegate alla
ricerca e allo sviluppo tecnologico nell’Unione Europea. Rivolgersi a CORDIS Information Collection
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Fax +32-2-2381798
E-mail: [email protected]
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CORDIS FOCUS - NUMERO 228
8 SETTEMBRE 2003
Pubblicazioni
Una relazione irlandese smentisce l’affermazione che
i laureati in discipline scientifiche guadagnino meno
I laureati in discipline scientifiche guadagnano quanto i laureati in altre materie, come dimostra un recente studio condotto dal Consiglio irlandese per la
scienza, la tecnologia e l’innovazione (ICSTI).
Sulla scorta di dati nazionali pubblicati tra il 1995 e
il 2000, una task force sulle scienze fisiche, commissionata dall’ICSTI, ha esaminato l’entità degli
stipendi, al fine di verificare se questi costituiscono un fattore che potrebbe scoraggiare la scelta di
materie scientifiche a scuola e di corsi in scienze e
ingegneria a livello universitario. È emerso che, a
dispetto di quanto comunemente ritenuto, lo stipendio iniziale medio dei laureati in materie scientifiche e ingegneristiche regge il paragone con
quello dei laureati in altre discipline.
Il dott. Edward Walsh, direttore della task force,
afferma che i risultati dello studio sono importanti
se si considera che: “Lo stipendio, anche se valutato dagli studenti come criterio meno rilevante
rispetto all’interesse per la materia e alle prospettive d’occupazione, costituisce un parametro importante nella scelta di una carriera professionale”. Walsh ritiene che tali risultati dovrebbero contribuire a rettificare la non fondata opinione secondo la quale la scienza sarebbe una disciplina
poco remunerativa.
Tuttavia, pur individuando nello stipendio un fattore fondamentale per la scelta della carriera, gli
autori dello studio ammettono di non riuscire a
spiegare il motivo per cui il 50% dei laureati in
discipline scientifiche in possesso di un diploma
di primo grado voltino le spalle alla scienza per
Secondo una relazione, è
necessario accrescere la
cooperazione per porre fine
alla frammentazione
dell’infrastruttura europea di
ricerca marina
Una relazione pubblicata dal Forum di strategia europea per le infrastrutture di ricerca
ha suggerito la necessità di creare nuove
forme di cooperazione, al fine d’unificare
un settore altamente frammentato come
quello della ricerca marina in Europa.
La relazione passa in rassegna le forme e le
prassi attuali di cooperazione e formula raccomandazioni su come creare nuove possibilità per consentire un utilizzo condiviso
dell’odierna infrastruttura europea di ricerca marina.
In una delle raccomandazioni enunciate dalla
relazione si fa riferimento a una maggiore
cooperazione, in particolare fra le agenzie
nazionali di finanziamento, in modo da fornire una base migliore per lo svolgimento
delle attività di ricerca in Europa. “Il 95% dei
finanziamenti nella ricerca proviene ancora
da fonti nazionali e solo il 5% dall’UE. Ecco
perché dobbiamo prendere in considerazione la possibilità d’accrescere la coopera8 SETTEMBRE 2003
secondo livello e agli studenti di primo livello
appena assunti, si detraggono dallo stipendio dei
primi le tasse di iscrizione ai corsi di secondo
livello, questi avranno entrate disponibili inferiori
dal 7 al 33% a quelle dei laureati assunti nelle
imprese.
© PhotoDisc
cercare un impiego nel settore degli affari, della
finanza e dell’ingegneria. Secondo Walsh, tale
tendenza migratoria potrebbe anche essere del
tutto estranea dalle attese di stipendio e costituire,
piuttosto, una dimostrazione della trasferibilità e
adattabilità dell’insieme di competenze acquisite
da coloro che ottengono una qualifica scientifica e
tecnologica.
Lo studio ha anche analizzato gli stipendi dei laureati di secondo livello, al fine di valutarne l’entità
rispetto agli stipendi iniziali ottenuti nelle imprese. È emerso che lo stipendio dei primi risulta
effettivamente più vantaggioso rispetto alla paga
iniziale corrisposta dalle imprese. Se, tuttavia, nel
confrontare le entrate disponibili agli studenti di
Alla luce delle sue scoperte, la task force formula
numerosi suggerimenti. In particolare, consiglia a
tutte le parti interessate di promuovere
proattivamente la competitività tra gli stipendi dei
laureati di secondo livello e la paga iniziale media
dei laureati in discipline scientifiche e
ingegneristiche, in linea con lo sforzo dell’Irlanda
d’incrementare il numero di studenti che intraprendono e proseguono gli studi in materie scientifiche e ingegneristiche.
Nel quadro di uno degli obiettivi stabiliti dalla
strategia di Lisbona 2000 relativo alla valorizzazione
del capitale umano dell’Europa e all’utilizzo
ottimale del suo potenziale di ricerca, la task force
invita a intraprendere miglioramenti nella raccolta di simili dati a livello nazionale ed europeo.
Per ulteriori informazioni, visitare il sito:
http://www.forfas.ie/publications/icsti030813/
webpdfs/icsti030813_sci_eng_grad_salaries.pdf
Sulla base d’informazioni diffuse dall’ICSTI
RCN 20781
zione nell’ambito dei finanziamenti nazionali alla ricerca”, ha spiegato Kaisa Konen,
presidente del gruppo di lavoro ad hoc che
ha redatto la relazione.
cercatori e i finanziamenti nel settore non
dovranno subire alcuna restrizione e le infrastrutture scientifiche saranno impiegate
nella maniera più efficace possibile.
“La ricerca marina, in particolare, è stata indicata come un settore altamente frammentato, in cui la manutenzione delle infrastrutture assorbe da sola la metà dei finanziamenti
destinati alla ricerca “, ha aggiunto Konen.
Sulla stessa scia, la relazione propone che i
team di ricerca dei vari Stati membri dovrebbero, in futuro, poter accedere ognuno
alle risorse dell’altro, ad esempio attraverso
l’uso comune delle imbarcazioni e dei laboratori marini, che spesso restano inutilizzati
per buona parte dell’anno. “Attraverso la stesura d’accordi comuni, queste strutture potrebbero essere sfruttate molto più efficacemente di quanto si faccia al momento”, ha
dichiarato Konen.
La relazione rivela, infatti, il livello di disgregazione e fa notare che, se da un lato alcuni
Stati membri dimostrano un’eccellenza
scientifica nella ricerca marina, dall’altro è
poco probabile che dispongano delle migliori
strutture di ricerca o che abbiano le possibilità di sostenere tale disciplina dal punto di
vista finanziario. “Tali elementi non sempre
coincidono e noi intendiamo invertire questa tendenza. La ricerca marina è una ricerca globale e la competitività dell’Europa deve
essere sostenuta”, ha ammonito Konen.
Secondo Konen, le raccomandazioni della
relazione possono essere inserite nel contesto dello Spazio europeo della ricerca (SER)
e del suo obiettivo d’accrescere la
competitività europea nella ricerca mediante la creazione del cosiddetto mercato interno della ricerca, in cui la mobilità dei ri-
La relazione segnala inoltre che, quando si
acquistano nuove apparecchiature per la ricerca, si dovrebbe procedere a una selezione delle acquisizioni, in modo da integrare
quelle già esistenti nelle strutture di ricerca
europee.
Per consultare il testo completo della relazione,
visitare il sito:
http://www.aka.fi/modules/upndown/download
_file.asp?Id=32549ABE30384E3DAF3D27292E95E940
Sulla base d’informazioni diffuse dall’Accademia di
Finlandia
RCN 20742
CORDIS FOCUS - NUMERO 228
15
Bandi di gara
Nonostante le cure poste nel garantire l’esattezza delle informazioni pubblicate in CORDIS focus, i lettori che desiderino dare seguito alle opportunità
menzionate in CORDIS focus sono pregati di verificare la validità delle informazioni consultando i responsabili e/o i riferimenti riportati in ogni articolo.
Studio sull’impatto
socioeconomico dei risultati
della ricerca in materia di
TSI
La DG Società dell’informazione della CE
ha indetto una gara d’appalto per l’esecuzione di un’analisi sull’impatto socio
socio-economico, a livello settoriale, dei risultati
della ricerca in materia di tecnologie della
società dell’informazione (TSI) nell’ambito
dei programmi quadro comunitari.
Lo studio si riferisce in particolare a tre settori TSI, e segnatamente:
■
applicazioni sanitarie;
■
comunicazioni e sistemi mobili;
■
microelettronica e microsistemi.
Le attività relative allo studio saranno eseguite in vari Paesi, compreso il Belgio.
scuno Stato membro, mentre la seconda
può essere composta da un massimo di 40
membri in rappresentanza di competenze
ad alto livello del settore privato o della società civile in campi d’importanza cruciale
per il piano d’azione “eEurope”.
I candidati selezionati aiuteranno, con le
loro osservazioni, la CE e la prima camera
nella definizione di questioni prioritarie
concrete in relazione al piano d’azione
“eEurope 2005”. Di conseguenza, essi contribuiranno attivamente al conseguimento
degli obiettivi contenuti nella comunicazione della CE “eEurope 2005: una società dell’informazione per tutti “.
Nella valutazione delle candidature per la
seconda camera la CE prenderà in considerazione i seguenti criteri:
■
competenze comprovate in settori
pertinenti alla società dell’informazione;
■
capacità di contribuire a questioni
pertinenti al piano d’azione “eEurope
2005”;
Termine per la richiesta del capitolato
d’appalto: 24 settembre 2003.
Termine per la presentazione delle offerte: 1°
ottobre 2003.
Si consiglia vivamente agli offerenti, prima di
rivolgersi alla CE, di consultare il bando
originale sulla GU dell’UE al riferimento sotto
indicato.
Per ulteriori informazioni, rivolgersi a:
Massimo Mina
Commissione europea
Direzione generale della Società dell’informazione
Direzione A “Strategia della società
dell’informazione ed eEurope’
Ufficio BU31, 3/36
B-1049 Bruxelles
Tel +32 2 299 1238
Fax +32 2 296 6272
E-mail: [email protected]
Per consultare il testo completo della gara, visitare
il sito:
http://fp6.cordis.lu/fp6/
tender_details.cfm?CALL_ID=91
GU n. S 162-148405 del 26.8.2003
RCN 20793
La CE ricerca esperti per
il gruppo direttivo
“eEurope 2005”
La CE ha pubblicato un invito a presentare
candidature per la costituzione della seconda camera d’esperti del gruppo direttivo
“eEurope 2005”
2005”..
Il compito del gruppo direttivo “eEurope
2005” è di consigliare la CE sull’attuazione
del piano d’azione “eEurope 2005”. Il gruppo comprende due camere; la prima camera è composta dai direttori generali, vale
a dire da uno o due rappresentanti di cia-
16
CORDIS FOCUS - NUMERO 228
■
necessità di una composizione equilibrata in termini di provenienza geografica, funzione delle aziende o degli
organismi interessati al settore
aziendale, gruppi d’interesse sociale
(p.es. consumatori, industria, servizi,
ecc.).
Si consiglia vivamente agli offerenti, prima di
rivolgersi alla CE, di consultare il bando
originale sulla GU dell’UE al riferimento sotto
indicato.
Termine per l’invio delle candidature: 30
settembre 2003
Per consultare il testo completo, visitare il sito:
http://europa.eu.int/eur-lex/it/dat/2003/c_196/
c_19620030820it00170018.pdf
GU n. C 196 del 20.8.2003, pag. 17
RCN 20771
Invito a presentare
proposte nell’ambito del
programma INTERACT
Nell’ambito del programma INTERA
CT
INTERACT
CT,, sviluppato al fine di sostenere il programma
INTERREG 3 della CE, è stato pubblicato il
primo invito a presentare proposte.
Il bando riguarda le priorità 2 e 3, misura 2
d’INTERACT: Sviluppo di INTERREG - Iniziative locali e regionali e Cooperazione e gestione della transizione nelle regioni confinanti con i Paesi candidati; Sviluppo della
partecipazione INTERREG alle frontiere
esterne.
INTERREG 3 si concentra su tre fili conduttori, che includono lo sviluppo regionale e
la cooperazione transfrontaliera in settori
quali, fra gli altri, la società dell’informazione e il sostegno alle PMI.
Termine per la presentazione delle offerte:
30 settembre 2003.
Per ulteriori informazioni, rivolgersi a:
Segretariato INTERACT
Franz-Josefs-Kai 27
A-1010 Vienna
Tel: +43 1 533 87 47 31
Fax: +43 1 533 87 47 66
E-mail: [email protected]
http://www.interact-online.net
Sulla base d’informazioni fornite dal segretariato
INTERACT
RCN 20741
Promuovere l’utilizzo di
software open source nelle
amministrazioni pubbliche
La DG Imprese della CE ha indetto una gara
d’appalto per la realizzazione di un servizio
volto a incoraggiare la diffusione delle buone prassi nell’ambito dell’impiego di
software open source da parte delle amministrazioni pubbliche.
Il servizio sarà rivolto in particolare ai centri
di competenza nazionali e regionali nel settore open source e comprenderà la realizzazione d’analisi tecniche ed economiche,
nonché la formulazione di raccomandazioni.
L’azione principale, tuttavia, sarà quella di
fornire una panoramica sistematica delle
attività open source negli enti pubblici europei e di facilitare lo scambio d’informazioni sulle opportunità e i rischi associati ai
software open source.
Importo complessivo indicativo dell’appalto: € 500.000.
Termine per la richiesta del capitolato
d’appalto: 25 settembre 2003.
Termine per la presentazione delle offerte:
1°ottobre 2003.
Si consiglia vivamente agli offerenti, prima di
rivolgersi alla CE, di consultare il bando
originale sulla GU dell’UE al riferimento sotto
indicato.
Per ulteriori informazioni, rivolgersi a:
Commissione europea
Direzione generale per le Imprese
Unità D2 “Reti fra le amministrazioni pubbliche
(IDA)”
FAO: Manuela Finetti
rue de la Science 2/49
8 SETTEMBRE 2003
Bandi di gara
B-1049 Bruxelles
■
Tel +32 2 296 0109
Fax +32 2 299 0286
Per consultare il testo completo della gara, visitare
il sito:
http://ted.publications.eu.int/static/doccur/it/it/
142895-2003.htm
GU n. S 157-142895 del 18.8.2003
RCN 20739
Studi in materia
d’innovazione: gara
d’appalto
La DG Imprese della CE ha indetto una gara
d’appalto per l’esecuzione di studi su questioni in materia d’innovazione.
■
■
■
Gli studi presentati contribuiranno allo sviluppo coerente delle politiche innovative,
fornendo informazioni complete sulla struttura e sull’evoluzione delle attività di tecnologia e innovazione, nonché sulle sfide attuali e future che devono affrontare le politiche europee in materia di ricerca e innovazione. Inoltre gli studi forniranno ai responsabili politici nazionali, regionali e comunitari conoscenze e strumenti d’aiuto al
processo decisionale, che possono rivelarsi
utili per l’elaborazione delle politiche.
Per consultare il testo completo della gara, visitare
il sito:
http://fp6.cordis.lu/fp6/
tender_details.cfm?CALL_ID=92
GU n. S 151-136959 dell’8.8.2003
RCN 20733
Una fondazione di ricerca
cipriota sottopone ad
esame i propri programmi
scientifici
La Fondazione per la promozione della ricerca di Cipro (RPF) sta per pubblicare un
bando di concorso concernente la valutazione dei principali programmi sviluppati e
amministrati dalla fondazione stessa.
lotto 1: innovazione imprenditoriale nei
futuri Stati membri: principali sfide e
questioni relative allo sviluppo di gruppi
di aziende innovative (bilancio indicativo globale: € 300.000);
Termine per la richiesta del capitolato
d’appalto: 12 settembre 2003.
Le società di consulenza e le organizzazioni che dispongano di conoscenze ed esperienza in merito alla fondazione sono invitate a proporre la loro candidatura.
Termine per la presentazione delle offerte: 3
ottobre 2003.
I documenti relativi al bando saranno disponibili a partire dal 25 settembre.
lotto 2: dimensione transnazionale nel
monitoraggio/valutazione dei programmi e delle agenzie relativi all’innovazione. Questioni rilevanti di buon governo
(bilancio indicativo globale: € 200.000);
Si consiglia vivamente agli offerenti, prima di
rivolgersi alla CE, di consultare il bando
originale sulla GU dell’UE al riferimento sotto
indicato.
Per ulteriori informazioni sul bando, scrivere a:
Per ulteriori informazioni, rivolgersi a:
Apelli and Nirvana Street
lotto 3: innovazione e appalti pubblici.
Esame delle questioni rilevanti (bilancio
indicativo globale: € 160.000)
José-Ramón Tíscar
Planning bureau building
Commissione europea
Fifth floor
Direzione generale per le Imprese
1409 Nicosia
lotto 4: modelli di cambiamento
organizzativo nell’industria europea:
modalità per rafforzare i fondamenti
empirici nella ricerca e nella politica
(bilancio indicativo globale: € 300.000)
Gara ENTR/03/04
Cipro
EUFO 2165
Tel: +357 22 660292
10, rue Robert Stumper
http://www.research.org.cy/index.php?lang=en_US
L-2557 Lussemburgo
Fax +352 4301 34129
Sulla base d’informazioni diffuse dalla Fondazione
per la promozione della ricerca di Cipro (RPF)
E-mail: [email protected]
RCN 20807
L’appalto è suddiviso nei 5 lotti seguenti:
■
lotto 5: collegamenti tra l’innovazione e
le politiche commerciali e buone prassi
nel diffondere l’innovazione a livello
globale attraverso il commercio e gli
investimenti esteri diretti (bilancio
indicativo globale: € 250.000).
The research promotion foundation of Cyprus
(RPF)
Accounts office
Politica generale
Gli USA chiedono una sentenza definitiva nella controversia sugli OGM con l’UE
Gli Stati Uniti, l’Argentina e il Canada hanno chiesto all’Organizzazione mondiale per il commercio (OMC) d’istituire un comitato per la risoluzione
delle controversie, al fine di decidere se le politiche dell’UE in materia d’organismi geneticamente modificati (OGM) rappresentano un ostacolo al
commercio.
Quest’ultimo inasprimento nella lotta
transatlantica sugli OGM precede di un mese
esatto la Conferenza ministeriale dell’OMC a
Cancún (Messico). I tre Paesi accusano l’UE di
mantenere in vigore una moratoria di fatto sulle
autorizzazioni relative ai prodotti GM, un capo
d’imputazione che la CE respinge con vigore.
“Disapproviamo questa decisione d’avviare una
vertenza immotivata”, ha affermato il commissario
europeo Pascal Lamy, il quale ha così proseguito:
“Il sistema normativo dell’UE in materia di OGM è
chiaro, trasparente, ragionevole e non
discriminatorio. Siamo fiduciosi che l’OMC riconoscerà che l’UE tiene fede a tutti i suoi obblighi”.
8 SETTEMBRE 2003
Linnet Deily, delegata statunitense presso l’OMC,
ha invece sostenuto che le politiche dell’UE starebbero ostacolando l’evoluzione di una tecnologia “molto promettente per incrementare la
produttività agricola, ridurre le carestie e migliorare le condizioni di salute nei Paesi in via
di sviluppo, e preservare l’ambiente”, secondo
quanto citato in diverse relazioni.
Intanto, in una dichiarazione la CE afferma: “L’asserzione che l’UE stia ostacolando la nobile causa di porre fine alla fame in Africa non poggia su
fondamenta valide. Numerosi Paesi che soffrono per la carenza di cibo hanno anzi chiesto ai
principali donatori d’aiuti alimentari d’evitare
le forniture d’alimenti GM”.
La dichiarazione ha anche sottolineato un recente sondaggio condotto dal canale satellitare
“ABC News” su 1.024 adulti negli USA, dal quale
risulta che il 92% degli intervistati era a favore
di un’etichettatura più chiara degli alimenti GM.
La durata media delle procedure di risoluzione
delle controversie da parte del comitato dell’OMC
è di circa un anno. Tuttavia, la necessità di disporre di prove fornite da esperti scientifici, in questo
caso specifico potrebbe richiedere tempi più lunghi.
Sulla base del documento IP/03/1165
RCN 20736
CORDIS FOCUS - NUMERO 228
17
Varie
Scoperte scientifiche europee nel campo dello smaltimento di scorie nucleari
Un consorzio di ricercatori britannici e tedeschi è riuscito a trasformare lo iodio-129, un isotopo radioattivo che rappresenta uno
dei principali prodotti di scarto della generazione d’energia nucleare, nel più sicuro isotopo iodio-128, mediante l’impiego di laser
da laboratorio.
di, in modo da poter gestire un volume di
scorie paragonabile a quello che, secondo
le stime, l’industria nucleare produrrà nel
futuro. L’uso dei laser rappresenta un mezzo per lo smaltimento di scorie nucleari relativamente conveniente e molto efficace”.
Gli scienziati dell’Università di Strathclyde,
dell’Imperial College di Londra, del
Rutherford Appleton Laboratory, dell’Istituto dei Transuranici (ITU) di Karlsruhe e dell’Università di Jena (Germania), sono stati i
primi in assoluto a riuscire a trasformare un
isotopo. I risultati delle loro scoperte sono
stati pubblicati sulla rivista “Journal of Physics”.
Lo iodio-129 ha un’emivita (il tempo necessario perché decada la metà degli atomi di
un dato campione) di 15,7 milioni d’anni.
Ciò spiega perché attualmente esso venga
posto in contenitori di vetro e depositato in
profondità nel sottosuolo. L’isotopo-128, invece, ha un’emivita di soli 25 minuti e può
quindi essere maneggiato senza alcun rischio e smaltito in meno di un’ora.
© Serguei Grabtchak
Il prof. Ken Ledingham, dell’Università di
Strathclyde, ha dichiarato: “La scoperta [...]
dimostra per la prima volta che siamo in grado di trasformare gli isotopi radioattivi mediante l’impiego di laser. Ora si rende necessario ampliare la portata dei nostri meto-
Secondo alcuni scienziati, le
piante geneticamente
modificate riescono a
sopravvivere alla siccità
“Osservando quali sono i tratti genetici che
si attivano maggiormente nei periodi aridi,
stiamo cercando di venire a capo dei processi molecolari che rendono la pianta così
resistente”, ha spiegato la Prof.ssa Dorothea
Bartels, dell’Istituto botanico di Bonn.
I ricercatori hanno notato che una serie di
geni si manifesta soltanto nei periodi di siccità. Essi hanno scoperto, inoltre, che uno di
questi geni esiste anche nell’Arabidopsis
thaliana, una pianta nativa della Germania.
18
CORDIS FOCUS - NUMERO 228
Sulla base d’informazioni tratte dal “Journal of
Physics”
RCN 20724
Per ulteriori informazioni, rivolgersi a:
The University of Bonn
Tel: +49 228 732070
Sulla base d’informazioni diffuse dall’Università di
Bonn
Alcuni scienziati dell’Università di Bonn (Germania) hanno individuato il gene che permette alle piante di sopravvivere ai periodi
di siccità. È probabile che la notizia sarà accolta con entusiasmo dagli agricoltori tedeschi, secondo le cui stime l’ondata di caldo di
quest
’anno potreb
be causare una perdita
potrebbe
quest’anno
del raccolto fino all’80%.
Le ricerche sono state avviate a partire dall’analisi della “pianta della resurrezione”, indigena del Sudafrica. In condizioni di siccità,
la pianta avvizzisce e assume un colorito
marrone, ma appena arriva la pioggia, anche dopo settimane o mesi, le foglie
ridiventano verdi nel giro di poche ore. La
pianta può perdere fino al 95% delle sue
riserve d’acqua senza subire danni. Essa vi
riesce rallentando il metabolismo fino a bloccarlo quasi completamente durante la fase
di siccità.
Il consorzio di scienziati, inoltre, è del parere che il proprio metodo faciliterà la produzione degli isotopi necessari alla
tomografia con emissione di positroni (PET)
impiegata negli ospedali e nei centri di ricerca. Attualmente, questi isotopi vengono generati in enormi macchine denominate ciclotroni, ma il team ritiene che entro i prossimi cinque anni la produzione
con l’uso di laser costituirà una realtà.
RCN 20709
Vedere anche “Il CCR prevede perdite
dei raccolti fino al 25% a causa della
persistente siccità estiva”, a pag. 6
© PhotoDisc
Il gene in questione contiene la mappa strutturale dell’enzima disintossicante denominato aldeide deidrogenasi (ALDH). Gli scienziati tedeschi hanno quindi applicato l’equivalente di un turbocompressore al gene
ALDH dell’Arabidopsis thaliana, facendo in
modo che quest’ultimo venisse attivato con
una frequenza molto superiore al normale.
Ne è conseguito che le piante geneticamente
modificate non soltanto hanno prodotto una
quantità molto più elevata di ALDH, ma hanno anche resistito più a lungo nei periodi di
siccità: 16 giorni, rispetto ai 12 giorni
dell’Arabidopsis thaliana selvatica.
La scoperta potrebbe condurre allo sviluppo di varietà di mais, frumento o soia resistenti alla siccità. Se si considera che, secondo le previsioni, un terzo della popolazione
mondiale vivrà in condizioni d’aridità entro il
2025, uno sviluppo simile potrebbe essere
accolto molto positivamente.
Gli scienziati italiani
presentano il primo
cavallo clonato
Scienziati italiani sono riusciti a creare il primo cavallo clonato. A differenza degli animali clonati in precedenza, la puledra è nata
da una madre geneticamente identica.
La puledra avelignese, che si chiama
Prometea, è nata il 28 maggio dalla fusione
in laboratorio di una cellula epiteliale della
madre con un ovocita non fecondato e dal
successivo impianto dell’embrione nell’utero materno. Tutti i precedenti cloni hanno
ricevuto il loro DNA da un donatore che non
aveva legami con l’esemplare che li ha partoriti.
Prometea è stata creata da un team del Laboratorio di tecnologia della riproduzione di
Cremona (Italia). Il direttore del gruppo,
Cesare Galli, ha dichiarato alla rivista “Nature” che la puledra gode d’ottima salute ed è
geneticamente identica a sua madre.
Quest’ultimo esempio di clonazione contesta la validità delle precedenti teorie, secon-
8 SETTEMBRE 2003
Varie
Lars Godell, analista senior presso Forrester,
ha dichiarato: “La Scandinavia e i Paesi Bassi
domineranno le classifiche; l’Europa
germanofona, il Belgio, la Finlandia e il Regno Unito costituiranno un secondo gruppo
e l’Europa del Sud e l’Irlanda continueranno
a rimanere indietro”.
Prometea
© Cesare Galli
do le quali un embrione, per sopravvivere,
deve essere riconosciuto dal sistema
immunitario materno come appartenente a
un gruppo genetico diverso. Tuttavia, la nascita di Prometea ha evidenziato anche le
difficoltà che gli scienziati incontrano nel tentativo di produrre cloni.
I ricercatori hanno coltivato 513 embrioni
creati utilizzando le cellule epiteliali di un
purosangue arabo, e 328 embrioni clonati
da una femmina di razza avelignese. 22 embrioni in totale hanno raggiunto lo stadio di
blastocisti, e soltanto 17 sono stati impiantati
nell’utero delle cavalle. Soltanto quattro
embrioni si sono sviluppati e, di questi,
Prometea è stato l’unico caso di gravidanza
andata a buon fine.
La possibilità di clonare i cavalli potrebbe
avere conseguenze determinanti per le corse
ippiche e il salto a ostacoli. “Questo settore
sportivo migliorerebbe da un punto di vista
qualitativo”, ha riferito Galli alla rivista “Nature”. “Sarebbe come schierare dieci Ronaldo
contro dieci Beckham”.
Sulla base d’informazioni attinte da fonti stampa
(Nature)
RCN 20692
Un nuovo studio dimostra la
crescita del divario digitale
che separa l’Europa
Un nuovo studio sul tasso di penetrazione
della banda larga in Europa indica che, entro
il 2008, la proporzione d’abitazioni dotate di
collegamento a Internet ad alta velocità potrebbe variare tra il 5% della Grecia e il 45%
della Norvegia.
Le cifre sono state rese note da Forrester
Research, che nella propria relazione ha tirato le seguenti conclusioni: “In Europa la
banda larga sarà distribuita in maniera
diseguale, con una netta linea di
demarcazione tra Nord e Sud”. Entro il 2008,
Forrester prevede che solo il 30% di tutte le
abitazioni europee disporrà della banda larga.
8 SETTEMBRE 2003
Secondo Forrester Research, la differenza
nella proliferazione della banda larga tra i
Paesi del primo e del secondo gruppo è dovuta a una percentuale inferiore di
penetrazione di Internet in generale e ai costi
elevati dell’abbonamento a banda larga. Entro il 2008, oltre il 40% delle abitazioni del
primo gruppo di Paesi dovrebbe trarre profitto da un accesso ad alta velocità, rispetto al
25% e 30% del secondo gruppo di Paesi.
Godell descrive il basso tasso di penetrazione
della banda larga nell’Europa del Sud come
“prevedibile, in ragione della scarsa importanza attribuita in generale all’uso d’Internet
in questi Paesi”. Entro il 2008, in queste regioni i livelli d’accesso varieranno dal 5%
della Grecia al 24% dell’Italia.
Sulla base di un annuncio della manifestazione
RCN 20704
Un team di scienziati
europei scopre che la
proteina responsabile
dell’Alzheimer svolge una
funzione biologica vitale
Alcuni scienziati tedeschi e italiani hanno scoperto che la proteina responsabile della
malattia di Alzheimer svolge un ruolo essenziale nella difesa dell’organismo dalle radiazioni ultraviolette (UV).
Si ritiene che l’Alzheimer sia causato dalla
distruzione delle cellule cerebrali da parte
di masse proteiche, denominate “placche”,
localizzate nella corteccia cerebrale. Tali placche sono composte principalmente da
peptidi beta-amiloidi (Abeta), ovvero sostanze derivanti dalla proteina precursore
dell’amiloide (APP).
L’APP è stata individuata non solo nei neuroni
corticali, ma in quasi tutti i tipi di cellule dell’organismo. Desiderosi di comprendere la
ragione per cui l’organismo umano crea una
proteina così dannosa, alcuni scienziati dell’Università di Bonn e dell’Istituto di biologia
cellulare e ingegneria tessutale di Roma hanno deciso di studiare più approfonditamente l’APP e la sua forma solubile (sAPP).
Il team ha scoperto che, di norma, l’organismo demolisce l’APP in modo tale da permettere la secrezione d’APP solubile, processo che impedisce la formazione di peptidi
beta-amiloidi. Durante gli esperimenti, inoltre, gli scienziati hanno notato che la secre-
© PhotoDisc
zione di sAPP, accanto alla presenza di
un’APP intatta, svolge un ruolo essenziale
nel promuovere il trasporto della melanina
verso gli strati più superficiali della pelle. La
proteina intera garantisce che il trasporto
del pigmento avvenga in modo corretto dall’inizio alla fine, consentendo alle cellule della pelle d’assorbire efficacemente la
melanina e di proteggere così il loro DNA,
particolarmente sensibile, dall’impatto dei
raggi UV.
“Il peptide beta-amiloide, pertanto, potrebbe essere un residuo patogeno di una proteina di per sé vitale per il nostro benessere”, ipotizza Volker Herzog, uno degli scienziati partecipanti allo studio.
“L’APP rivela due volti opposti: da un lato,
può causare una malattia molto grave se è
rilasciato il peptide beta-amiloide e, dall’altro, svolge funzioni vitali quando la demolizione avviene correttamente, permettendo la secrezione dell’APP solubile”, ha affermato Herzog.
Sulla base d’informazioni tratte dal “FASEB Journal”
RCN 20773
Un nuovo dispositivo
permette di scoprire i gas
invisibili
Alcuni scienziati scozzesi hanno sviluppato
un dispositivo laser innovativo che permetterà di individuare molto più celermente le
fuoriuscite di gas invisibile, consentendo agli
operatori di vedere le eventuali nubi gassose.
Il prototipo del rilevatore di gas è stato sviluppato da un team del Centro d’innovazione fotonica dell’Università di Saint Andrews
(Scozia), con il sostegno economico della
Scottish Enterprise. Tale strumento rappresenta una delle prime occasioni per gli scienziati d’accedere a immagini in tempo reale
di un’ampia gamma di gas invisibili a un costo relativamente basso, aspetto quest’ultimo di particolare importanza.
Vincere la sfida di minimizzare i costi del
dispositivo era fondamentale per la riuscita
del progetto, come spiega il dott. David
CORDIS FOCUS - NUMERO 228
19
Varie
trale nucleare, che dovrebbe essere situata
nelle zone montuose di Marte, possibilmente all’interno di un canyon.
I piani prevedono che la centrale fornisca
energia a un campo di ricerca permanente
su Marte che, secondo gli scienziati, potrebbe essere realizzato entro i prossimi 30 anni.
L’unico problema, secondo i russi, sarebbe
come trasportare sul Pianeta Rosso i mattoni di costruzione necessari per erigere la
centrale.
© Ian Britton, www.FreeFoto.com
Stothard: “In seguito all’elaborazione di alcune tecnologie laser davvero “intelligenti”,
pareva che il progetto fosse destinato ad arenarsi, a causa del costo estremamente elevato delle videocamere a raggi infrarossi. È
stato in quel momento che ho maturato l’idea
d’impiegare una tecnica di scanning meccanico e un’interfaccia ottica analoga a quella
delle fotocopiatrici; tale soluzione si è rivelata funzionare molto bene e il progetto è ripartito”.
Le scoperte del team hanno già attirato l’interesse delle aziende europee dell’energia
e del gas, dal momento che potrà essere
utile sul fronte della salvaguardia della vita
umana, del risparmio di denaro e della tutela dell’ambiente.
Secondo un altro membro del team, il dott.
Cameron Rae, la tecnologia sulla quale si basa
lo strumento avrà applicazioni a raggio ancora più ampio: “Si prevede che la tecnologia laser regolabile da noi sviluppata avrà un
impiego più largo in settori quali, ad esempio, la diagnostica medica e le applicazioni
terapeutiche, nonché le telecomunicazioni
e la difesa”.
Nonostante si sappia ancora poco sulle radiazioni che giungono sulla superficie di
Marte, è possibile che l’atmosfera del pianeta possa in qualche modo fungere da riparo.
Durante i bombardamenti sporadici di radiazioni solari, che sembra durino più di una
settimana per volta, gli astronauti saranno
costretti a rimanere al riparo.
Sulla base d’informazioni diffuse da fonti stampa
(BBC; CNN)
RCN 20735
Gli scienziati riesaminano
l’impatto dei batteri
oceanici sul riscaldamento
del globo
Attualmente, il dott. Rae e il dott. Stothard
sono impegnati nella creazione di collaborazioni con i partner del settore, al fine di
sviluppare un dispositivo adatto alle
sperimentazioni in campo aperto.
Una ricerca condotta da scienziati francesi e britannici ha gettato nuova luce sul
ruolo di un batterio oceanico nel controllo dei livelli atmosferici d’anidride
carbonica, uno dei principali gas-serra.
Sulla base d’informazioni fornite dall’Università di
Saint Andrews
I cianobatteri Prochlorococcus sono i batteri fotosintetici più diffusi negli oceani di
tutto il mondo. Essi utilizzano la luce del
Sole per trasformare l’anidride carbonica
in molecole organiche, che sono poi immagazzinate in profondità.
RCN 20774
La Russia pianifica la
costruzione di una centrale
nucleare su Marte
Gli scienziati russi hanno annunciato di voler
costruire una centrale nucleare su Marte
prima del 2030.
Sembra che i disegni tecnici siano già stati
completati e, entro breve, gli scienziati si
concentreranno sulla costruzione della cen-
20
Esiste anche, tuttavia, il problema di come
proteggere dalle radiazioni coloro impegnati
nella costruzione e nella gestione di centrali
o basi di ricerca. A marzo, lo scienziato statunitense Cary Zeitlin del National Space
Biomedical Research Institute aveva infatti
ricordato che Marte è continuamente bombardato non solo dalle radiazioni galattiche
nel senso più ampio, ma anche da quelle
solari. Gli astronauti che si posizionano in
orbita attorno a Marte sarebbero esposti
dunque a un livello di radiazioni 2,5 volte più
elevato rispetto a quelle subite in bassa orbita terrestre a bordo della stazione spaziale
internazionale.
CORDIS FOCUS - NUMERO 228
Lo studio, condotto dai ricercatori
dell’Imperial College di Londra e
dell’Observatoire
Oceanologique
Roscoff, ha rivelato per la prima volta il
ruolo fondamentale svolto dal ferro nel
processo di fotosintesi. Tale ricerca è stata finanziata dall’UE nell’ambito della sezione “Qualità della vita” del 5PQ.
© Ian Britton, www.FreeFoto.com
Il principale autore dello studio, il prof.
Jim Barber dell’Imperial College, ha affermato: “Fino a poco tempo fa, il contributo della fotosintesi marina al ciclo complessivo del carbonio è stato ampiamente sottostimato. Oggi, invece, sappiamo
che oltre il 50% dell’attività fotosintetica
globale avviene negli oceani”.
Il Prochlorococcus vive in profondità
oceaniche molto variabili, dalla superficie fino a 200 m al di sotto del livello del
mare. Fino ad oggi, non si sapeva come i
batteri riuscissero a massimizzare l’esigua quantità di luce solare disponibile alle
profondità più elevate per alimentare la
fotosintesi.
Il team ha scoperto che i ceppi di batteri
che sopravvivono in condizioni di luce
estremamente ridotta sono in grado di
catturare proteine aggiuntive o “antenna”, per alimentare il processo di
fotosintesi. Inoltre, lo studio ha rivelato
che il ferro è il principale nutriente limitante che regola la capacità dell’organismo di sfruttare l’energia della luce.
Come ha spiegato il prof. Barber, la presenza piuttosto ridotta di ferro negli oceani della Terra, pertanto, riduce la capacità del Prochlorococcus di crescere e riprodursi. “Il ferro è il quarto elemento
più diffuso nella crosta terrestre. Eppure
negli ecosistemi acquatici, soprattutto
negli oceani aperti dove vive la maggior
parte dei cianobatteri, è presente in quantità limitate.
“Nel corso di alcuni esperimenti, infatti,
si è notato che, potenziando artificialmente la quantità di ferro presente in determinate regioni oceaniche, la produzione
di biomassa cresce enormemente per
effetto di una maggiore presenza di
Prochlorococcus e d’altri organismi
fotosintetici. La nostra ricerca permette
di considerare la possibilità d’aumentare
artificialmente i livelli di ferro negli oceani, per contrastare il riscaldamento del
globo”, ha concluso il prof. Barber.
Sulla base d’informazioni fornite dall’Imperial
College di Londra
RCN 20803
8 SETTEMBRE 2003
Varie
Un nuovo software
suggerisce le migliori
soluzioni di manutenzione
stradale
Nel quadro di una collaborazione fra Svezia
e Danimarca, è stato elaborato un nuovo
“toolbox” software in grado d’indicare alle
autorità stradali l’approccio migliore da adottare per gli interventi di riparazione o sostituzione di strade e relativi rivestimenti.
tore dell’ingegneria di pavimentazione ha
permesso di sviluppare un software commerciale rivolto alle autorità di gestione delle strade di tutto il mondo, che è attualmente utilizzato da diversi comuni in sei Paesi”.
Per maggiori informazioni sul progetto, visitare il
sito:
http://www.eureka.be/geosecma-pms
Sulla base d’informazioni fornite da Eureka
RCN 20796
Gli scienziati finlandesi
scoprono il gene
responsabile della dislessia
Alcuni scienziati svedesi hanno annunciato
di aver individuato il gene responsabile della
dislessia.
© Ian Britton, www.FreeFoto.com
Il
progetto
Eureka,
denominato
GEOSECMA-PMS, utilizza informazioni sui
materiali da pavimentazione, l’illuminazione, la segnaletica e i bordi dei marciapiedi
per fornire raccomandazioni a urbanisti e
ingegneri. Il toolbox, inoltre, è in grado d’inviare istruzioni al personale addetto alla manutenzione attraverso dispositivi PDA (personal digital assistant).
“Oggi le autorità stradali possono occuparsi
della manutenzione complessiva di una strada, compresa l’illuminazione, la segnaletica
e altri arredi da inventario, come pure degli
aspetti relativi alla gestione della
pavimentazione”, ha affermato HansGoeran Wilhelmsson, direttore generale
dell’azienda svedese KORDAB che partecipa al progetto. “Il software integrato tiene
conto di fattori quali i solchi e le crepe nel
manto stradale, l’intensità del traffico e l’usura che esso provoca, e suggerisce le azioni
da intraprendere, entro i limiti di un bilancio
preventivo fisso, al fine di prolungare quanto più possibile la vita residua di strade e
asfalti”.
Oltre a migliorare la sicurezza e a rendere
più agevole la guida degli automobilisti, il
nuovo strumento offre possibilità di risparmio per gli enti locali, poiché suggerisce le
soluzioni d’intervento economicamente più
vantaggiose per la riparazione delle strade
dissestate.
Wilhelmsson ritiene che il successo del progetto sia stato determinato dalla cooperazione internazionale: “La collaborazione con
partner internazionali per lo sviluppo di nuove tecnologie rappresenta la migliore garanzia di successo commerciale sulla scena
mondiale. L’integrazione di know-how e
competenze altamente specializzate nel set8 SETTEMBRE 2003
La dislessia è un disturbo dell’apprendimento piuttosto diffuso, che colpisce dal 3 al 15%
della popolazione ed è caratterizzato dall’incapacità di riconoscere e comprendere le
parole scritte.
Sebbene gli studi condotti in passato non siano riusciti a individuare con esattezza la
causa di questo disturbo dell’apprendimento, oggi alcuni scienziati hanno suggerito che
la dislessia potrebbe essere connessa a un
difetto genetico.
Per dimostrare questa tesi, Juha Kere e i colleghi dell’Università di Helsinki hanno deciso di studiare il background genetico della
dislessia. I membri di alcune famiglie
finlandesi nelle quali si sono verificati casi
documentati di dislessia sono stati sottoposti
a diversi test per verificare le loro abilità
cognitive, le capacità di leggere e compitare
e le abilità neurocognitive connesse alla lettura, al fine di confermare la diagnosi della
malattia.
Gli scienziati, in seguito, hanno condotto
degli studi di linkage cromosomico all’interno delle famiglie selezionate, individuando
nel gene DYXC1 la possibile causa della
dislessia.
Sebbene non siano in grado di spiegare il
ruolo del gene DYXC1, i ricercatori partecipanti allo studio ritengono che possa essere
responsabile del controllo dei livelli di stress.
Ciò che è certo, invece, è l’impatto che questa scoperta eserciterà sulla possibilità di diagnosticare e trattare precocemente la
dislessia nei bambini.
Per maggiori informazioni sullo studio, visitare il
sito:
http://ethesis.helsinki.fi/julkaisut/laa/haart/vk/nopolahemmi/familial.pdf
Sulla base d’informazioni fornite dall’Università di
Helsinki e dalla rivista “Proceedings of the National
Academy of Sciences”
RCN 20795
Nuove riviste scientifiche
promuoveranno la
diffusione gratuita della
conoscenza
Un gruppo di ricercatori delusi dal costo
elevato degli abbonamenti alle riviste
scientifiche ha deciso di costituire la
“Public Librar
y of Science”
a
Library
Science”,, una nuov
nuova
serie di pubblicazioni on line consultabile
gratuitamente da tutti.
Nella revisione fra pari dei risultati delle
ricerche presentati dagli scienziati, i fattori chiave che si considerano maggiormente nella scelta di una pubblicazione
sono il credito riscosso e la possibile diffusione. Recentemente, tuttavia, un gruppo di ricercatori guidato dal Dott. Harold
Varmus, ex direttore degli Istituti nazionali di Sanità statunitensi, ha espresso i
propri timori per l’effetto che gli alti costi
d’abbonamento possono avere sulla diffusione della conoscenza.
Diversi anni fa, il Dott. Varmus ha inviato
una lettera sottoscritta da quasi 30.000 ricercatori agli editori delle principali riviste scientifiche, esortandoli a rendere
gratuitamente disponibili on line gli articoli di ricerca presenti in archivio. Il gruppo intendeva mettere in discussione il
costo elevato degli abbonamenti, talvolta
pari a migliaia di euro all’anno, dando particolare risalto alle possibilità di diffusione a basso costo offerte da Internet.
Il Dott. Varmus ha dichiarato che la maggior parte degli editori ha respinto la proposta nell’intento di tutelare i profitti ottenuti dalla vendita degli abbonamenti alle
biblioteche. Per questo motivo, Varmus e
i suoi colleghi hanno deciso di farsi carico
personalmente della questione.
Ad ottobre, la biblioteca della scienza on
line pubblicherà le prime edizioni di PLoS
Biology e di PLoS Medicine, che saranno
consultabili gratuitamente su Internet, al
fine di creare un libero flusso di dati e di
risultati. A sostegno dei costi di produzione delle due riviste sarà applicata una piccola tassa alle organizzazioni e agli istituti
che hanno finanziato la ricerca.
Il Dott. Varmus ritiene che la diffusione
gratuita della conoscenza, soprattutto se
derivante dalle attività di ricerca finanziate con denaro pubblico, rappresenti un
principio fondamentale, che dovrebbe
essere in grado di assicurare il successo
della biblioteca pubblica della scienza.
Resta tuttavia da vedere quanti scienziati
privilegeranno questo principio rispetto
alla possibilità di ottenere pubblicazioni
sulle riviste più prestigiose del loro settore.
CORDIS FOCUS - NUMERO 228
21
Varie
Uno studio rivela che le
decisioni dei medici sono
influenzate dalla religione,
dalla cultura e dalla
geografia
Per ulteriori informazioni, visitare il sito:
http://www.publiclibraryofscience.org/
Sulla base d’informazioni attinte da fonti stampa
(“New York Times”)
RCN 20697
Uno studio sul cioccolato
fornisce consigli utili per
una sana alimentazione
Secondo una nuova ricerca condotta da
scienziati britannici e italiani, gli effetti
benefici degli alimenti ricchi d’antiossidanti
possono essere annullati se tali alimenti
vengono abbinati a prodotti come il latte.
Il team, composto dai ricercatori dell’Università di Glasgow e dell’Istituto nazionale
italiano di ricerca per gli alimenti e la nutrizione, ha esaminato gli effetti di diversi
tipi di cioccolato sui livelli d’antiossidanti
presenti nell’organismo.
A 12 volontari sani è stato chiesto di consumare 200 gr di cioccolato al latte o 100 gr di
cioccolato fondente, affinché i livelli complessivi d’antiossidanti in ciascun campione fossero pressappoco equivalenti. In seguito, i ricercatori hanno misurato il livello
d’antiossidanti presente nel plasma di ciascun soggetto, ottenendo risultati molto
interessanti.
“Il livello d’antiossidanti nel plasma dei soggetti che hanno assunto cioccolato fondente è aumentato del 20%, mentre quello
dei volontari che hanno consumato cioccolato al latte [...] è rimasto invariato”, ha
affermato uno dei membri del team, il prof.
Alan Crozier dell’Università di Glasgow.
Ad alcuni dei soggetti che hanno consumato il cioccolato fondente è stato chiesto
di bere contemporaneamente 200 ml di
latte. Anche in questo caso, i livelli
d’antiossadanti presenti nel sangue non
sono aumentati.
Secondo il prof. Crozier, la spiegazione più
plausibile a tali risultati è che in entrambi i
casi gli antiossidanti formano dei legami
con le proteine del latte, inibendo la capacità dell’organismo di assorbirli.
Questi risultati hanno indotto gli scienziati
a ipotizzare che il latte e gli altri prodotti
caseari impediscano all’organismo d’assorbire gli antiossidanti presenti in altri alimenti, come la frutta e la verdura.
Si ritiene che gli antiossidanti abbassino i
livelli dei radicali liberi nel sangue. L’elevata presenza di radicali liberi è associata all’insorgere di patologie cardiovascolari e
di alcuni tipi di cancro.
© Ian Britton, www.FreeFoto.com
“Immagino che questa sia una buona notizia per tutti gli amanti del cioccolato fondente. Vorrei sottolineare, tuttavia, che stiamo parlando di un consumo moderato di
cioccolato”, ha concluso il prof. Crozier.
Sulla base d’informazioni attinte da fonti stampa
RCN 20809
I dati satellitari dell’ESA
contribuiscono a
combattere gli incendi
boschivi in Portogallo
Il satellite Artemis dell’Agenzia spaziale europea (ESA) è attualmente impiegato, per
la prima volta, nell’ambito della Carta internazionale sullo spazio e i disastri maggiori, per aiutare i vigili del fuoco che stanno combattendo gli incendi nel sud del
Portogallo.
L’unità di protezione civile portoghese ha
ricevuto informazioni e immagini sull’estensione degli incendi da Envisat, il satellite d’osservazione terrestre dell’ESA,
attraverso il satellite di rilancio dati Artemis
posizionato in orbita geostazionaria. L’impiego di Artemis per il collegamento dei
dati riduce significativamente i ritardi nella ricezione delle immagini.
La Carta favorisce la collaborazione internazionale per riunire le risorse satellitari,
con l’obiettivo d’assistere le autorità di soccorso e altre agenzie di protezione civile.
Fra i membri firmatari figurano l’ESA, l’Argentina, il Canada, la Francia, l’India e gli
USA.
Artemis è il più recente satellite di telecomunicazioni dell’ESA, progettato per definire nuove tecnologie spaziali e promuovere servizi innovativi. Esso trasporta inoltre carichi utili destinati alle comunicazioni mobili terrestri e un carico utile di navigazione che rientra nel Servizio europeo
di copertura per la navigazione
geostazionaria (EGNOS).
Per ulteriori informazioni su Artemis, visitare il
sito:
http://www.esa.int/artemislaunch
Sulla base d’informazioni diffuse dall’ESA
RCN 20744
22
CORDIS FOCUS - NUMERO 228
Secondo un importante studio condotto
sulle prassi mediche adottate in diversi
Paesi europei nelle fasi terminali della vita,
le decisioni assunte dai medici in merito
alla limitazione dei trattamenti di sostegno vitale per i pazienti in terapia intensiva variano in funzione di elementi quali la
religione, la cultura e la geografia.
Lo studio “Ethicus”, condotto dai ricercatori del Centro medico dell’Università
Hadassah-Hebrew di Gerusalemme (Israele), ha preso in esame oltre 30.000 casi di
pazienti in 17 Paesi europei.
I ricercatori sono giunti alla conclusione
che la limitazione dei trattamenti di sostegno vitale è una prassi comune che
varia, tuttavia, da Paese a Paese. Le differenze sono per lo più dovute a fattori di
natura religiosa e culturale, ma il team ha
registrato discrepanze anche fra i valori e
le prassi degli intensivisti dei vari Paesi
europei.
Lo studio rivela che i medici dell’Europa
meridionale tendono a ricorrere più frequentemente all’astensione terapeutica
per accelerare il “processo del morire”,
rispetto ai colleghi dell’Europa settentrionale. Inoltre, la sospensione dei trattamenti di sostegno vitale è praticata in
maggior misura da medici protestanti,
cattolici o agnostici, rispetto a quelli
musulmani, ebrei o greci ortodossi.
Secondo la ricerca, tuttavia, accanto ai
fattori geografici e religiosi, la decisione
dei medici è dettata da considerazioni
chiave quali l’età del paziente, la diagnosi
e la durata del ricovero in terapia intensiva.
Nel complesso, la limitazione del trattamento è stata praticata in circa tre quarti
dei casi di decesso presi in esame dallo
studio: in un terzo dei casi si è trattato di
sospensione terapeutica (withdrawing) e
in un terzo d’astensione terapeutica
(withholding).
Il coordinatore dello studio, prof. Charles
Sprung dell’Università Hadassah-Hebrew,
ha affermato: “Negli anni ‘70 si tentava di
rianimare tutti i pazienti. Oggi questa non
è più una procedura di routine. I medici
ascoltano i pazienti e i familiari per capire
qual è la volontà dei singoli malati e ciò
che è meglio per loro”.
Il prof. Sprung auspica che questo studio
possa aiutare medici, infermieri, pazienti
8 SETTEMBRE 2003
Varie
e familiari ad “affrontare meglio le difficili e dolorose decisioni che occorre prendere ogni giorno”.
Sulla base delle informazioni tratte dal British
Medical Journal
RCN 20788
Lo smarrimento di un cane
ispira lo sviluppo di un
trasmettitore tascabile
La collaborazione fra un cacciatore d’alci
svedese e una società tecnologica britannica ha dato luogo allo sviluppo di un dispositivo di sorveglianza delle dimensioni di una scatola per fiammiferi, in grado
di localizzare con estrema precisione l’oggetto al quale è applicato.
A lanciare l’idea è stato lo svedese Olaf
Lundberg dopo aver smarrito il proprio
cane durante una battuta di caccia all’alce. Il cane indossava un tradizionale dispositivo di tracciamento, ma per individuarlo sono occorsi quattro giorni a causa della scarsa precisione dell’apparecchio.
Il nuovo trasmettitore, denominato
“Followit”, si avvale del sistema SMS dei
telefoni cellulari, della tecnologia di navigazione satellitare, di un sistema d’informazione geografica (SIG) e di Internet
per localizzare l’oggetto in 140 Paesi, con
un’approssimazione di 3 m. L’idea è stata
realizzata grazie alla collaborazione con
la società britannica Tel Trak Technologies.
Originariamente intenzionato a vendere
il dispositivo di localizzazione ad altri cacciatori, Lundberg lo ha pubblicizzato sulle riviste svedesi. Ben presto, tuttavia, si è
reso conto che Followit attirava un pubblico più vasto, poiché il prodotto era acquistato dalle aziende d’autotrasporto per
monitorare gli spostamenti dei propri
conducenti in tutta la Svezia.
Il prodotto è attualmente acquistato dalle
categorie più disparate: genitori ansiosi
di sapere dove si trovano i figli, possessori di animali domestici, investigatori privati, aziende d’autonoleggio, proprietari
di yacht e società di trasporto. L’aggiunta
di un pulsante d’allarme ha reso il dispositivo particolarmente interessante anche
per quanti lavorano da soli e corrono il
rischio d’aggressioni. La società creata per
promuovere e sviluppare ulteriormente
Followit attualmente collabora con partner in dieci Paesi.
Per ulteriori informazioni su Followit, visitare il
sito:
8 SETTEMBRE 2003
http://www.followit.se
Sulla base d’informazioni fornite da Followit
RCN 20787
Nuova versione del veicolo
di lancio giapponese
destinato a rivaleggiare
con Ariane
Il governo giapponese ha annunciato di
essere in procinto di sviluppare una nuova versione del proprio lanciatore spaziale
H-2A, nell’intento di rivaleggiare con l’elevata capacità di carico utile del veicolo di
lancio europeo Ariane 5.
Con un bilancio pari a 20 milioni di yen
(€ 148 milioni), il progetto punta a raddoppiare la capacità di carico utile del razzo H-2A entro il 2007, consentendogli così
di trasportare un carico fino a quattro tonnellate.
Nell’annunciare il progetto, il ministro
della Scienza e della Tecnologia
Shigekazu Matsuura ha dichiarato che la
motivazione principale per la revisione
del razzo sarebbe quella di aiutare a
espandere il trasporto di carichi verso la
stazione spaziale internazionale. “L’attuale capacità del nostro razzo è insufficiente”, ha affermato.
In effetti, il Giappone sarà incaricato di
trasportare sei tonnellate l’anno verso la
stazione internazionale fino al 2008, data
prevista per l’ultimazione delle operazioni di assemblaggio.
Tuttavia, mentre la sua capacità di carico
resta ancora nettamente inferiore a quella d’Ariane 5 (sei tonnellate) e d’Ariane 5
ECA (dieci tonnellate), si prevede che le
modifiche proposte per il razzo H-2A contribuiranno a innalzarne la competitività
in un mercato che si mostra già saturo e
poco vivace. Annualmente sono effettuati, in media, soltanto dieci lanci, rispetto
alle ben 30 missioni del 2000.
“L’innalzamento delle capacità permetterà [...] al vettore spaziale di trasportare un
numero maggiore di satelliti commerciali, riducendo pertanto i costi di lancio per
satellite e incrementando la [propria]
competitività”, ha spiegato Matsuura.
Gli scienziati belgi
utilizzano un farmaco antiHIV per curare i banani
Alcuni scienziati belgi hanno scoperto che
gli antiretrovirali umani, di norma usati
nella lotta contro l’HIV
l’HIV,, riescono a sradicare le malattie virali nelle piante di banana.
Con il sostegno del governo del Belgio, i
ricercatori agronomi del dipartimento di
Fitopatologia dell’Università di Gembloux
e del Laboratorio per il miglioramento
delle colture tropicali dell’Università Cattolica di Lovanio hanno sviluppato una
serie di tecniche terapeutiche efficaci
nell’eliminazione delle malattie virali che
colpiscono i banani.
Tuttavia, un agente patogeno molto diffuso, il virus del mosaico del banano (banana streak virus - BSV), si era finora dimostrato impossibile da sradicare. La soluzione per sconfiggere il virus è stata fornita da ricercatori medici dell’Istituto Rega
dell’Università di Lovanio, noto in tutto il
mondo per lo sviluppo dei farmaci
antivirali destinati a trattare l’epatite B e
l’HIV. Forti del fatto che il BSV impiega il
medesimo tipo d’enzima dei virus umani
per riprodursi, i ricercatori dell’istituto
hanno sperimentato l’efficacia di medicinali selezionati capaci di inibire l’epatite B
e l’HIV.
Due composti in particolare, l’adefovir ed
il tenofovir, si sono dimostrati altamente
efficaci nell’eradicazione del virus dai banani. Tali farmaci saranno ora impiegati
per eliminare sistematicamente il persistente BSV dalle piante di banana e dai
plantain.
Si prevede che a beneficiare del nuovo
trattamento saranno circa 400 milioni di
persone in tutto il mondo, per le quali
tale frutto costituisce l’alimento di base.
Secondo gli esperti, il trattamento avrà
ripercussioni positive anche sull’ambiente, considerato che l’utilizzo di pesticidi
nella coltura delle banane sarà
drasticamente ridotto, in quanto si disporrà di una varietà di frutto più resistente
alle malattie.
Per ulteriori informazioni, visitare il sito:
Nelle prossime settimane, il progetto di
ristrutturazione sarà approvato ufficialmente da parte di un comitato ministeriale.
http://www.kuleuven.ac.be/nieuws/berichten/
2003/pb21_08_03e.htm
Sulla base d’informazioni diffuse da fonti stampa
(“Le Figaro” e “SpaceDaily”)
RCN 20786
Sulla base d’informazioni diffuse dall’Università
Cattolica di Lovanio
RCN 20766
CORDIS FOCUS - NUMERO 228
23
Varie
La Francia tenta di
sospendere il divieto
dell’UE ai test sugli animali
nell’industria cosmetica
La Francia avrebbe lanciato un’azione legale volta a sospendere la messa al bando
della sperimentazione di cosmetici sugli
animali.
Secondo il quotidiano britannico
“Guardian”, la Francia ha presentato un
ricorso presso la Corte di giustizia europea, mediante il quale ha chiesto la revoca del divieto sulla base di motivi legali e
tecnici. L’articolo riporta che il governo
francese considera il divieto eccessivamente restrittivo e incompatibile con le
regole del commercio mondiale, nonché
lesivo degli interessi economici europei.
La direttiva dell’UE, approvata dopo 13
anni di negoziazioni, introdurrà in tutta
l’UE, a decorrere dal 2009, una messa al
bando quasi totale della vendita di prodotti cosmetici testati su animali e la sperimentazione animale di tali prodotti diventerà perciò illegale.
Le motivazioni addotte sono state criticate dagli animalisti. “Gli attivisti per i diritti
degli animali e il PE hanno impiegato 13
anni di lotte estenuanti prima d’ottenere,
finalmente, una legislazione destinata a
rendere illegale la sofferenza di cavie da
laboratorio impiegate per fabbricare prodotti futili quali rossetti e profumi”, ha riferito al “Guardian” Wendy Higgins, dell’Unione britannica per l’abolizione della
vivisezione (BUAV).
Si ritiene che il divieto sarà avversato anche dalla Federazione europea per gli ingredienti cosmetici, che rappresenta 70
aziende in Svizzera, Belgio, Francia, Germania e Italia.
Sulla base d’informazioni diffuse da fonti stampa
(“Guardian”)
RCN 20737
Una relazione del Vaticano
accende il dibattito sugli
OGM all’interno della
Chiesa cattolica
Il Vaticano si sta preparando a pub
blicare
pubblicare
una relazione sulle colture geneticamente modificate (GM) che, secondo le
anticipazioni fornite dall’autore, sarà
schierata in favore di tale tecnologia, con
grande rammarico dei preti cattolici nei
Paesi in via di sviluppo.
L’arcivescovo italiano Renato Martino, a
capo del Consiglio pontificio per la Giustizia e la Pace, il dipartimento del Vaticano che si occupa della preparazione della
relazione, avrebbe dichiarato alla Radio
vaticana: “Il problema della fame nel mondo investe la coscienza di tutti. Per questo motivo, la Chiesa cattolica segue con
particolare attenzione e sollecitudine ogni
progresso scientifico che possa contribuire a risolvere tale piaga che affligge [...]
l’umanità”.
I leader cattolici nei paesi in via di sviluppo, invece, hanno espresso preoccupazione in merito alle tecnologie GM e ai
contenuti della relazione del Vaticano.
Padre Giulio Albanese, direttore dell’agenzia stampa dei missionari, ha definito i commenti di Martino “provocatori”
e ha ammonito che questioni quali i diritti
di proprietà sulle sementi GM “accentueranno inevitabilmente la dipendenza delle nazioni povere da quelle più ricche”.
Anche i vescovi cattolici delle Filippine si
dimostrano cauti in merito alle colture GM
e hanno perciò esortato il governo locale
a effettuare ulteriori ricerche prima di
concedere le autorizzazioni sugli OGM.
“Dobbiamo procedere con cautela, poiché, una volta introdotta tale tecnologia
nel Paese, come si potrà ovviare alle possibili conseguenze?”, si chiede il cardinale Ricardo Vidal.
Per quanto concerne la posizione personale del Papa, egli sembra sostenere un
approccio prudente, avendo in passato
dichiarato che l’agricoltura GM non dovrebbe essere valutata meramente in
base a criteri di “interesse economico a
breve termine”, bensì sottoposta a un “rigoroso processo di verifica dal punto di
vista sia scientifico che etico”.
Dalla pubblicazione della relazione dovrebbe emergere se la posizione del Papa
sia nel frattempo cambiata o se, invece,
gli ecclesiastici dei Paesi in via di sviluppo
siano riusciti ad assicurarsi il sostegno del
Vaticano inducendolo a moderare i suoi
giudizi a favore degli OGM.
Sulla base d’informazioni diffuse da fonti stampa
(“The Guardian”)
RCN 20743
Manifestazioni
24
6PQ, giornata informativa
sull’energia e i trasporti
Per ulteriori informazioni e indicazioni
relative all’iscrizione obbligatoria, visitare il
sito:
Bruxelles (Belgio),
24 settembre 2003
http://europa.eu.int/comm/dgs/
energy_transport/rtd/6/call_2/index_en.htm
La DG Energia e T
raspor
ti della CE or
Traspor
rasporti
or-ganizzerà una giornata informativa sugli attuali inviti a presentare proposte
nell’ambito del 6PQ per i settori dell’energia e dei trasporti, che si svolgerà a Bruxelles il 24 settembre.
RCN 20726
La giornata sarà dedicata alle priorità
tematiche 4, 6.1 e 6.2 del 6PQ e si rivolgerà principalmente ai proponenti che
hanno già iniziato a preparare una proposta.
Nanoforum, la rete sulle nano
nanotecno
tecno-tecno
logie finanziata dall’UE, in collaborazione con il Punto di contatto nazionale
austriaco (BIT) e l’Associazione tedesca degli ingegneri (VDI), terrà il 19
CORDIS FOCUS - NUMERO 228
Sulla base di un annuncio della manifestazione
Seminario Nanoforum sul
6PQ e le nanotecnologie
Vienna (Austria), 19 novembre 2003
novembre a Vienna (Austria) un seminario informativo sulla ricerca nano
nano-tecnologica nell’ambito del 6PQ
6PQ..
Il seminario tratterrà gli obiettivi del
6PQ, le proposte di successo del primo
invito a presentare proposte e le
nanotecnologie sviluppate nei Paesi
candidati. I partecipanti avranno inoltre la possibilità di presentare idee di
progetto per il secondo invito a presentare proposte e di far conoscere i
propri settori di competenza.
Ulteriori informazioni saranno disponibili
entro breve al seguente indirizzo:
http://www.nanoforum.org
Sulla base di un annuncio della manifestazione
RCN 20818
8 SETTEMBRE 2003
Manifestazioni
Briefing sulla gestione dei
progetti integrati del 6PQ
Bruxelles (Belgio), 16 ottobre 2003
Il 16 ottobre si svolgerà a Bruxelles una
giornata informativa sulla gestione dei progetti integrati (IP) nell’ambito del 6PQ
6PQ..
La manifestazione, che si rivolge ai direttori e ai professionisti della ricerca e dello
sviluppo, si concentrerà sui seguenti temi
principali:
■
■
■
breve analisi degli obiettivi che si
prefigge la CE con la creazione della
struttura dei progetti integrati;
analisi di varie strutture organizzative
che potrebbero essere realizzate per
consentire la gestione di un progetto
integrato;
panoramica delle principali norme
d’eleggibilità e analisi delle questioni
d’auditing.
Il briefing sarà presentato dagli autori di
un importante studio svolto per la CE sulla
gestione di “progetti di grandi dimensioni”. I relatori prenderanno spunto dai risultati di questo studio per esaminare nel
dettaglio i dati raccolti e approfondiranno
il lavoro concettuale che sta alla base dei
progetti integrati del 6PQ.
Per ulteriori informazioni, rivolgersi a:
Berkley Associates & Walker Associates
E-mail: [email protected]
Tel: +44 7720 717965
Sulla base di un annuncio della manifestazione
RCN 20817
La Presidenza italiana
ospiterà una conferenza
sulla mobilità
internazionale
Trieste (Italia), 13-14 ottobre 2003
Tra le attività che si sv
olg
eranno sotto
svolg
olgeranno
l’egida della Presidenza italiana dell’UE, figura anche la conferenza sul tema “Mobilità internazionale: situazione attuale e
prospettiv
e future”
olg
erà il 13 e
prospettive
future”,, che si sv
svolg
olgerà
14 ottobre a T
rieste, con l’organizzazione
Trieste,
curata dal Parco scientifico AREA.
La manifestazione offrirà a esperti del settore, studenti, insegnanti e ricercatori l’occasione di discutere di mobilità nell’ambito della creazione di uno Spazio europeo
della conoscenza e di uno Spazio europeo
della ricerca.
I principali argomenti del convegno saranno:
8 SETTEMBRE 2003
■
le relazioni tra mondo accademico e
industria;
■
i programmi europei di mobilità;
■
la mobilità dei ricercatori;
■
gli aspetti culturali: le politiche d’accoglienza.
I delegati assisteranno inoltre a una presentazione di progetti italiani volti a valutare la mobilità studentesca.
Le lingue della conferenza saranno l’inglese e
l’italiano e sarà disponibile un servizio
d’interpretazione simultanea.
Per ulteriori informazioni, visitare il sito:
http://www.area.trieste.it/mobility
Sulla base di un annuncio della manifestazione
RCN 20701
la comunità di ricerca socioeconomica, i
responsabili politici, l’industria e le organizzazioni intermedie in Europa, al fine d’accrescere la coerenza politica nell’affrontare le questioni legate allo sviluppo sostenibile.
Durante la conferenza, saranno presentati e discussi il documento politico finale
stilato da Blueprint e alcune raccomandazioni per coordinare la politica ambientale
e d’innovazione nell’UE e negli Stati membri.
Sono previsti gli interventi di rappresentanti della CE, dei ministeri nazionali, delle
istituzioni di ricerca e dell’industria. Inoltre, saranno organizzati workshop paralleli sulle seguenti tematiche:
■
consolidamento degli strumenti a
favore dell’ecoinnovazione a livello
d’impresa, come la politica integrata
dei prodotti e il commercio delle
emissioni;
■
rafforzamento dei processi di Siviglia e
Cardiff;
■
programmi di transizione a livello
dell’UE e degli Stati membri.
Gestione finanziaria e 6PQ
Cambridge (Regno Unito),
23 settembre 2003
Il 23 settembre si svolgerà a Cambridge
(Regno Unito) un workshop sulla gestione
finanziaria e il 6PQ
6PQ..
Il 6PQ opererà sulla base di nuovi principi
di gestione finanziaria, i quali sono descritti in un dettagliato documento. Il workshop
presenterà ai partecipanti i nuovi principi
finanziari e passerà in rassegna, mediante
una serie d’esercitazioni, come questi ultimi funzioneranno nella pratica, sia a livello
progettuale sia all’interno delle organizzazioni che partecipano al programma.
Per ulteriori informazioni, rivolgersi a:
Sue Greig
Tel: +44 1480 497712
Fax: +44 1480 497714
http://www.singleimage.co.uk
Sulla base di un annuncio della manifestazione
RCN 20700
Conferenza finale della
rete comunitaria Blueprint
Bruxelles (Belgio),
25-26 settembre 2003
La rete comunitaria Blueprint per l’integrazione fra scienze, tecnologie e politiche ambientali terrà la propria conferenza finale il 25 e 26 settembre a Bruxelles.
La rete Blueprint è stata costituita per esaminare le relazioni tra scienza e tecnologia (S&T) e politiche ambientali, tenuto
conto della complessità dei fattori che incidono sulle decisioni delle imprese in
materia d’innovazione e ambiente. L’obiettivo della rete è promuovere il dialogo tra
Per ulteriori informazioni, visitare il sito:
http://www.blueprint-network.net
Sulla base di un annuncio della manifestazione
RCN 20789
Giornata europea
dell’imprenditore
Sofia (Bulgaria), 8-9 ottobre 2003
L’8 e 9 ottobre, l’Univ
ersità di Sofia (Bulgal’Università
ria) ospiterà la Giornata europea dell’imprenditore.
L’obiettivo principale della manifestazione è di riunire tutte le parti interessate allo
sviluppo d’attività imprenditoriali
innovative. La prima giornata sarà dedicata alla strategia e alla politica
dell’imprenditorialità in Europa e fornirà
ai responsabili politici bulgari una panoramica delle strategie europee. Saranno inoltre presentati i pareri degli industriali
bulgari su tali politiche.
La seconda giornata affronterà il tema “L’Europa delle regioni”. Nel corso dei lavori,
saranno presentati le buone prassi adottate dalle regioni bulgare ed europee in relazione ai servizi per gli imprenditori.
Per ulteriori informazioni, rivolgersi a:
Roumen Nikolov
E-mail: [email protected]
Sofia University
Sulla base di un annuncio della manifestazione
RCN 20834
CORDIS FOCUS - NUMERO 228
25
Altri argomenti in linea
Pubblicazioni
Nuova rivista sulla ricerca industriale
europea
La CE ha pubblicato una nuova rivista dedicata alla
ricerca industriale in Europa.
RCN 20746
Varie
Un nuovo dispositivo elettronico di
comunicazione punta a realizzare
sistemi idrici innovativi
Una società di consulenza scientifica tedesca ha elaborato un nuovo sistema di comunicazione elettronica, progettato in modo da sviluppare idee innovative
per nuovi prodotti e sistemi idrici.
RCN 20718
L’Europa annuncia nuovi risultati nel
campo delle nanotecnologie
Se, da un lato, aumentano le discussioni relative alle
possibili applicazioni delle nanotecnologie, dall’altro
i recenti risultati di ricerca ottenuti in tutta l’Europa
stanno trasformando in realtà alcune di queste ipotesi.
RCN 20725
Nuovo elemento denominato
secondo il suo “luogo di nascita” in
Germania
L’elemento chimico 110 è stato ufficialmente denominato darmstadtium, quale tributo alla città di
Darmstadt (Germania), dove la sostanza è stata creata
per la prima volta nel 1994.
RCN 20730
Un team di scienziati tenterà di
sviluppare un robot dotato di
coscienza
Alcuni ricercatori britannici stanno avviando un ambizioso progetto volto alla creazione di un robot dotato di coscienza, al fine di far progredire la tecnologia
delle macchine intelligenti e migliorare la nostra comprensione della coscienza umana.
RCN 20782
Il comportamento “machiavellico”
dei pesci impone una
riconsiderazione della loro
intelligenza
Secondo tre illustri ricercatori britannici, i pesci mostrano livelli d’intelligenza sociale che smentiscono
la loro nomea d’animali privi di acume e guidati dall’istinto e ottengono risultati migliori dei primati non
umani in alcuni domini cognitivi.
RCN 20816
Secondo uno studio, la Terra non è
mai stata così calda da due millenni
Gli autori dello studio più completo mai condotto sulla
storia climatica hanno concluso che la Terra è più calda oggi che in qualsiasi altro periodo degli ultimi 2.000
anni.
RCN 20824
Gli scienziati britannici stanno per
effettuare il primo “deposito” nella
banca delle cellule staminali
Alcuni ricercatori del Regno Unito hanno annunciato
di aver prodotto la prima linea di cellule staminali
d’embrioni umani in Europa.
RCN 20717
I ricercatori si dividono
sull’importanza di una recente
scoperta relativa alle cellule
staminali
Scienziati americani hanno utilizzato cellule staminali
geneticamente modificate per riparare i danni subiti
dal cuore di topi infartuati; tuttavia, non è ancora chiaro se i risultati ottenuti potranno un giorno essere di
beneficio per i pazienti umani.
RCN 20710
Nuovo metodo di finanziamento per i
ricercatori canadesi che partecipano
ai progetti del 6PQ in materia di
salute
Gli Istituti canadesi per la ricerca sulla salute (CIHR)
hanno presentato un programma d’opportunità internazionali attraverso il quale verrà finanziata la partecipazione canadese ai progetti di ricerca sulla salute
nell’ambito del 6PQ.
RCN 20706
26
CORDIS FOCUS - NUMERO 228
Il Regno Unito avvia un’indagine sulla
revisione fra pari dei risultati
scientifici
La Royal Society britannica invita scienziati, giornalisti e cittadini a comunicare, entro il 26 settembre, la
propria opinione su come migliorare la revisione fra
pari dei risultati scientifici.
RCN 20705
I partecipanti al Vertice
sull’osservazione della Terra
s’impegnano a promuovere la
cooperazione mondiale
Il Vertice sull’osser vazione della Terra (Ear th
Observation Summit), tenutosi a Washington il 31 luglio, si è concluso con una dichiarazione per il miglioramento della cooperazione mondiale in materia di
monitoraggio terrestre e un impegno a redigere un
piano decennale d’attuazione per sviluppare il potenziale dei sistemi e delle iniziative già esistenti.
RCN 20698
Uno studio britannico sfata il mito
dell’ibernazione dello squalo elefante
Uno studio britannico ha fatto luce sui luoghi in cui si
spostano gli squali elefante durante l’inverno.
RCN 20810
La Terra di fronte a un decennio di
tempeste di polvere galattica
Secondo un esperimento congiunto ESA/NASA, la quantità di polvere galattica che sta penetrando nel sistema solare è tre volte superiore a quella misurata negli
anni ’90. Gli scienziati ritengono che tale aumento
potrebbe essere imputabile al Sole.
RCN 20688
Il dispiegamento delle infrastrutture
elettroniche di ricerca costituisce, a
tutt’oggi, il miglior esempio di SER
In un’intervista concessa al servizio CORDIS per lo
Stato membro Grecia, Mario Campolargo, capo dell’unità Infrastrutture di ricerca presso la DG Società
dell’informazione della CE, ha spiegato il motivo per
cui, a suo avviso, il dispiegamento di un’infrastruttura
elettronica (e-infrastructure) per la ricerca in Europa
costituisce, a tutt’oggi, il miglior esempio dei progressi compiuti verso la realizzazione di uno Spazio europeo della ricerca (SER).
RCN 20687
Teleformazione per meccanici auto
Un nuovo pacchetto software consente ai meccanici
auto di seguire un programma di formazione professionale sotto la supervisione di un istruttore situato in
una località diversa da quella degli apprendisti.
RCN 20731
Manifestazioni
Conferenze pubbliche sulla bioetica
L’Istituto europeo di bioetica (IEB) sta organizzando tre
conferenze pubbliche a Bruxelles, ognuna delle quali
tratterà un diverso settore delle biotecnologie che ha
sollevato importanti interrogativi etici. RCN 20812
Seminari introduttivi sulla bioetica
Conferenza sulle cellule staminali
Il ministero britannico del Commercio e dell’Industria
(DTI) ed il Consiglio britannico della ricerca medica
(MRC) stanno organizzando congiuntamente una conferenza dedicata alla ricerca sulle cellule staminali
nel Regno Unito. Il convegno, intitolato “Stem cells:
shaping the future” (“Cellule staminali: disegnare il
futuro”), si svolgerà il 15 e 16 settembre a Londra.
RCN 20785
Conferenza 2003 sull’ottica
quantistica
Dal 27 settembre al 2 ottobre, si terrà a Granada (Spagna) una conferenza dal titolo “Elettrodinamica
quantistica in cavità e fluttuazioni quantistiche: dai
concetti fondamentali alla nanotecnologia”.
RCN 20792
Giornata informativa sulle
opportunità di finanziamento della
ricerca
Il 24 settembre si svolgerà a Roma una giornata informativa sulle opportunità di finanziamento disponibili
per la ricerca nel settore della salute in Europa e in
Italia.
RCN 20797
Collegamento in rete delle start-up
biotecnologiche
Il 24 settembre si svolgerà a Nantes (Francia) una
manifestazione sul collegamento in rete delle start-up
biotecnologiche.
RCN 20804
Convegno scientifico sui sistemi
meccanici
Dal 17 al 19 novembre si svolgerà a Szczyrk (Polonia)
un convegno internazionale tecnico-scientifico sui
sistemi meccanici, intitolato “Sistemi meccanici all’avanguardia, affidabili e sicuri alla luce dei requisiti
richiesti dall’UE”.
RCN 20805
1° conferenza internazionale sulla
pianificazione e lo sviluppo sostenibili
L’Istituto di tecnologia del Wessex e l’Università della
Tessaglia stanno organizzando la prima conferenza
internazionale sulla pianificazione e lo sviluppo
sostenibili, che si svolgerà dal 1° al 3 ottobre nell’isola
greca di Skiathos.
RCN 20806
Nuove date per i workshop Biobiz
Biobiz ha aggiunto due nuovi appuntamenti alla serie
di workshop di formazione che organizza in tutta Europa, al fine di aiutare gli scienziati ad avviare nuove
aziende (start-up) nel settore delle biotecnologie.
RCN 20811
Conferenza e mostra internazionale
sulla micro- e nanoelettronica
Dal 4 al 10 ottobre si svolgerà a Mosca (Russia) una
conferenza internazionale sulla micro- e
nanoelettronica.
RCN 20813
Conferenza internazionale sui sistemi
d’informazione sulla ricerca attuale
Il 9 e il 14 ottobre, l’Istituto europeo di bioetica organizzerà a Bruxelles due seminari introduttivi sulla
bioetica.
RCN 20825
Dal 13 al 15 maggio 2004 si svolgerà ad Anversa (Belgio) una conferenza internazionale dedicata ai sistemi d’informazione sulle attuali attività di ricerca.
RCN 20819
3° riunione dell’ELSO
I significati della genomica
Dal 20 al 24 settembre a Dresda (Germania) si svolgerà la 3° riunione dell’ELSO (European life scientist
organization).
RCN 20783
Incontro annuale della Società
europea di riparazione tissutale
Dal 21 al 23 settembre si svolgerà ad Amsterdam (Paesi Bassi) il 13° incontro annuale della Società europea di riparazione tissutale.
RCN 20784
Dal 20 a 22 novembre si svolgerà a Exeter (Regno Unito) un seminario internazionale sul tema “I significati
della genomica”.
RCN 20820
Giornate informative sulle
opportunità di finanziamento della
mobilità
Il Punto di contatto nazionale britannico per la mobilità sta organizzando quattro giornate informative sulle
opportunità di finanziamento della mobilità dei ricercatori nell’ambito del 6PQ.
RCN 20826
8 SETTEMBRE 2003
Altri argomenti in linea
Simposio internazionale sulla
geologia del Mediterraneo orientale
Dal 14 al 20 aprile si svolgerà a Salonicco (Grecia) un
simposio internazionale sulla geologia del Mediterraneo orientale.
RCN 20827
6° workshop internazionale dedicato
alla ricerca sulla presenza
Dal 6 all’8 ottobre si svolgerà ad Aalborg (Danimarca)
“PRESENCE 2003”, un workshop internazionale dedicato alla ricerca sulla presenza.
RCN 20779
Conferenza europea sul cancro
Dal 21 al 25 settembre si svolgerà a Copenaghen (Danimarca) la conferenza europea sul cancro.
RCN 20778
Seminario sulla gestione della
proprietà intellettuale basata sulla
scienza
L’Associazione dei professionisti europei per il trasferimento scientifico e tecnologico (ASTP) sta organizzando un seminario sulla gestione della proprietà intellettuale basata sulla scienza, che si svolgerà dal 5
al 7 novembre a Bologna.
RCN 20777
Simposio su ambiente e industria
In occasione del 25° anniversario della sua fondazione, l’Istituto nazionale rumeno di ricerca e sviluppo
per l’ecologia industriale terrà un simposio sul tema
“Ambiente e industria”, che si svolgerà a Bucarest (Romania) dal 29 al 31 ottobre.
RCN 20776
Forum TIC sino-tedeschi
La cooperazione sino-tedesca nel settore delle tecnologie della società dell’informazione (TIC) sarà al centro di due forum in programma rispettivamente a
Shanghai il 18 e 19 settembre e a Hong Kong il 23 e 24
settembre.
RCN 20770
Tendenze nella nanotecnologia
Dal 15 al 19 settembre si svolgerà a Salamanca (Spagna) il convegno sulle “Tendenze nella
nanotecnologia”.
RCN 20769
Festival della scienza
Dal 23 ottobre al 3 novembre si svolgerà a Genova il
Festival della scienza.
RCN 20747
Conferenza-esposizione
internazionale sulla prevenzione e lo
spegnimento degli incendi boschivi
Dal 14 al 16 novembre si svolgerà a Vilagarcia de
Arousa (Spagna) una conferenza-esposizione internazionale sulla prevenzione e lo spegnimento degli incendi boschivi.
RCN 20745
Workshop sulla prossima
generazione di protocollo Internet
L’Istituto europeo di normalizzazione delle telecomunicazioni (ETSI), in collaborazione con la DG Imprese
della CE, sta organizzando per il 22 settembre a Bruxelles un workshop internazionale sul collaudo, la
certificazione e l’accettazione di mercato delle nuove applicazioni destinate alla prossima generazione
di protocollo Internet (IP versione 6 - IPv6).
RCN 20740
Conferenza annuale della rete EVPSN
per la sicurezza passiva degli
autoveicoli
Il 6 novembre si svolgerà a Parigi (Francia) la 4° conferenza della rete EVPSN per la sicurezza passiva degli
autoveicoli.
RCN 20738
Seminario paneuropeo sul futuro
delle energie sostenibili
Si svolgerà in Galles dal 30 settembre al 4 ottobre un
seminario paneuropeo sulle energie sostenibili, organizzato da INFORSE-Europe e dal Centro gallese per la
tecnologia alternativa.
RCN 20713
Conferenza sulle priorità della ricerca
in materia di turbine a gas industriali
Il Centro d’eccellenza sulle turbine a gas industriali
(CE-IGT) organizzerà il 23 e 24 ottobre a Villefranche
(Francia) una conferenza volta a definire le priorità
della ricerca in questo settore.
RCN 20712
4° conferenza Euroforum sulle
attività biotech
Il 15 e 16 settembre si svolgerà a Berlino (Germania) la
4° conferenza Euroforum, dal titolo “Biotech: quale
direzione prenderà?”.
RCN 20708
Conferenza europea sui pellet
Il 3 e 4 marzo 2004 si svolgerà a Wels (Austria) una
conferenza sui pellett, il combustibile neutrale in termini di CO2.
RCN 20707
Missione europea delle imprese di
microtecnologia nell’Est della Francia
Simposio sui recenti sviluppi
nell’analisi degli alimenti
Dal 24 al 26 settembre si terrà nella regione di
Besançon/Grenoble (Francia) una “Missione europea
delle imprese di microtecnologia”, incentrata sulle
microtecnologie e organizzata da tre Centri relais d’innovazione (IRC).
RCN 20702
Dal 5 al 7 novembre si svolgerà a Praga (Repubblica
Ceca) il 1° simposio internazionale sui recenti sviluppi ottenuti nell’analisi degli alimenti.
RCN 20734
Conferenza internazionale sulla
genomica applicata
Conferenza internazionale sulla
nutrigenomica
Dal 1° al 4 ottobre si svolgerà ad Amsterdam (Paesi
Bassi) la conferenza internazionale sulla genomica
applicata.
RCN 20694
La nutrigenomica sarà al centro dell’attenzione in una
conferenza internazionale che si terrà ad Amsterdam
(Paesi Bassi) il 6 e 7 novembre.
RCN 20714
Forum internazionale
sull’integrazione delle micro e
nanotecnologie
Il 3 e 4 gennaio si svolgerà a Potsdam (Germania)
“MINIT”, il forum internazionale sull’integrazione
delle micro e nanotecnologie (MicroNano).
RCN 20690
RCN INDICA IL NUMERO DI RECORD DEL DATABASE DEL NOTIZIARIO RST:
HTTP://WWW.CORDIS.LU/NEWS/IT/
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CORDIS sul Web
Il servizio Partner di CORDIS invita a manifestare
interesse per l’azione “Regioni della conoscenza”
Il servizio Partner di CORDIS è stato aggiornato in modo da consentire alle organizzazioni di manifestare il proprio interesse nella
ricerca di partner per partecipare all’azione pilota “Regioni della conoscenza”(KnowREG), il cui invito a presentare proposte è
stato pubblicato il 1° agosto.
Il servizio Partner di CORDIS è uno strumento gratuito che aiuta a trovare i partner di ricerca più idonei e a creare nuove
reti e partnership orientate verso la tecnologia. CORDIS offre maggiore visibilità
alle oltre 5.000 organizzazioni, facilitandone la partecipazione alla ricerca europea.
L’azione pilota della CE ha l’obiettivo di sostenere le misure adottate a livello regionale per istituire “Regioni della conoscenza” nel settore dello sviluppo tecnologico,
8 SETTEMBRE 2003
selezionare la funzione “KNOWREG”
dall’elenco “Other EU programmes”.
ma anche d’instaurare la cooperazione regionale tra le università e i ricercatori.
■
Gli utenti che intendono trovare un partner nell’ambito dell’invito “KnowREG”
dovranno procedere alla creazione o all’aggiornamento del proprio profilo sul
servizio Partner (l’indirizzo è indicato oltre) nel modo seguente:
Per accedere al servizio Partner di CORDIS,
visitare il sito:
selezionare la prima funzione dalla
sezione profili [Want to participate in
EU funded research like the Sixth
Framework Programme? (Type A)];
Sulla base d’informazioni diffuse dal prestatore
del servizio
■
http://partners-service.cordis.lu
Per consultare l’invito a presentare proposte
“Regioni della conoscenza”, visitare il sito:
http://www.cordis.lu/era/knowreg.htm
RCN 20732
CORDIS FOCUS - NUMERO 228
27
16
NB-AF-03-228-IT-C
CORDIS sul Web
15
CORDIS sul Web
Inaugurata su CORDIS una nuova guida al 6PQ
Una guida pratica completa del 6PQ è stata inaugurata su CORDIS, il servizio d’informazione in materia di ricerca e sviluppo della CE.
Il nuovo sottosito offre un percorso strutturato in sei tappe lungo tutto ciò che la
partecipazione al 6PQ implica, dall’orientamento iniziale nel programma quadro
a suggerimenti su come gestire un progetto selezionato in vista di un finanziamento. La guida pratica rappresenta quindi una risorsa preziosa sia per coloro che
non conoscono il 6PQ, sia per coloro che
hanno presentato una proposta o si accingono a partecipare ad un progetto finanziato dall’UE.
Nella sezione “Finding your research
theme”, partendo da una panoramica delle differenze tra il 6PQ e i programmi
quadro precedenti, il sito propone suggerimenti su come mettere insieme le
discipline di ricerca tradizionali e le aree
di attività tematiche del 6PQ.
Oltre a fornire suggerimenti sulla preparazione delle proposte organizzati sulla
base di procedure diverse e, in particolare, come creare dei consorzi e come selezionare gli strumenti appropriati, viene
data anche una spiegazione metodica
delle procedure per preparare ed inviare una proposta.
È inoltre possibile accedere a una descrizione strutturata di cosa accade dopo l’invio di una proposta e cioè la valutazione
delle proposte e, nel caso dei progetti
selezionati per un finanziamento, la
negoziazione di contratti. La parte finale
della presentazione è costituita da una
descrizione del percorso compiuto da un
progetto di ricerca finanziato dall’UE, la
quale spazia da suggerimenti sulla cor-
retta gestione del progetto alla risoluzione dei problemi e, infine, al
completamento dei contratti.
formazioni dettagliate e di documenti di
riferimento.
La guida pratica al 6PQ di CORDIS è chiara, di semplice lettura e prevede, per ciascuna fase di presentazione, una serie d’in-
Sulla base d’informazioni fornite dal prestatore
del servizio
http://www.cordis.lu/fp6/stepbystep/home.html
RCN 20800
Modulo d’abbonamento
G
RA
TU
IT
O
!
SIG./SIG.RA
INDIRIZZO
LINGUA
INGLESE
FRANCESE
TEDESCO
ITALIANO
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Per abbonarsi, compilare questo tagliando e spedirlo a: DG Imprese, Direzione Innovazione, Unità C.4, EUFO 2286, L-2920 Lussemburgo,
Fax: +352-4301-32084; E-mail: [email protected].
Il contenuto del presente bollettino è stato estratto dal database Notiziario RST di CORDIS che viene aggiornato
quotidianamente, su www.cordis.lu/news/it
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AVVISO: La Commissione delle Comunità europee e chi agisce per suo conto non sono responsabili dell’uso che può essere
fatto delle informazioni contenute nel presente documento.
Commissione delle Comunità europee, Direzione generale per le Imprese, Unità di Comunicazione e azioni di
sensibilizzazione, L-2920 Lussemburgo, fax +352-4301 32084