Treno della Memoria 2015 Riflessioni di Giovanni Ciriello 5A SIA

Transcript

Treno della Memoria 2015 Riflessioni di Giovanni Ciriello 5A SIA
Treno della Memoria 2015
Riflessioni di Giovanni Ciriello 5A SIA
Sono passati pochi giorni dal ritorno dalla Polonia, un viaggio che ci ha portato a scoprire
un posto nuovo, alquanto affascinante e che ci ha fatto vivere emozioni incomparabili.
L’obbiettivo principale del viaggio è stato la visita ai campi di sterminio e concentramento
di Auswitch e Birkenau, ma non è mancata occasione di visitare i punti cardine di Cracovia
che nasconde dietro ogni suo angolo segni e ferite della grande guerra.
Attraverso scenette di attori professionisti dislocati in vari punti della città abbiamo rivissuto
alcuni momenti di quel periodo storico, essendosi calati nella parte dei cittadini del tempo:
a favore e contro il partito nazionalsocialista.
Nei giorni seguenti abbiamo avuto modo di visitare al ghetto, la fabbrica di Schindler e il
quartiere ebraico.
Il tutto si è concluso con l’esperienza più significativa dell’intero viaggio: la visita ai luoghi
ove milioni di emarginati sociali del tempo hanno crudelmente perso la vita. Auswitch è
ormai diventato una sorta di museo che promuove l’informazione dell’accaduto per chi,
come tutti noi, ha avuto la fortuna di non vivere con la propria pelle il ‘grande sterminio’.
Osservare ingenti numeri di averi sequestrati ai deportati quali migliaia di paia di scarpe,
occhiali, bagagli o addirittura capelli a tonnellate ammassati dietro una vetrata ha suscitato
in me il pensiero di una coltellata alla dignità umana: sono consapevole che raccontarlo
non rende assolutamente l’idea, ma posso assicurarvi che rimarreste pietrificati.
‫ׅ‬Ѐ difficile poter davvero immaginare tutto questo.
Ѐ
Le emozioni e i sentimenti accumulati alla fine del viaggio della Memoria sono tanti, e
sento il bisogno di “riordinare i pensieri”. La visita in Polonia è stata molto intensa, e non
ha dato il tempo di rielaborare quello che si è visto con gli occhi e sentito con il cuore. Di
certo è stato un viaggio che ha portato un rinnovamento in tutti i suoi partecipanti. Sono
tornato più convinto che mai di una cosa: occorre pensare con la propria testa, conosce le
cose e la storia, non avere pregiudizi, e non starsene con le mani in mano in situazioni
critiche come quella che è stata.
Per superare la chiusura, la paura, il razzismo.