Sabbie del Sahel e verdi foreste Da non perdere In breve
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Sabbie del Sahel e verdi foreste Da non perdere In breve
Mali % 223 / POP. 14,5 MILIONI Sabbie del Sahel e verdi foreste Mali oggi . . . . . . . . . . .260 Storia . . . . . . . . . . . . . . 261 Arte e cultura . . . . . . . 262 In breve Capitale Bamako Popolazione 15 milioni Superficie 1.240.140 kmq Lingue Francese, bambara, fulfulde, tamashek, dogon e songhai Come uno splendido castello di sabbia costruito in un aspro deserto, il Mali riunisce emozionanti bellezze naturali, antiche tradizioni e grandi talenti artistici. Tuttavia i paesaggi, i monumenti, le moschee e i bar con musica dal vivo sono oggi off-limits per i turisti a causa di un conflitto che mina alla base la vita e la cultura di questo splendido paese. Il cuore del Mali è Bamako, dove suonatori di kora e ngoni fanno ballare gente di tutte le etnie, mentre nel Pays Dogon i villaggi stanno ancora aggrappati alle falesie come secoli fa. Più a ovest, le donne fula dagli splendidi orecchini d’argento caricano i loro averi sugli asini dando vita a carovane simili a concorsi di bellezza itineranti nel secco e polveroso hamada. Nel nord-est, le biblioteche di Timbuctu conservano i documenti scritti delle antiche civiltà africane. Moneta Franco CFA dell’Africa occidentale Stagioni Calda (ott-feb), Da non perdere molto calda (apr-giu), umida (lug-agosto) Pays Dogon Villaggi color rosa, sconfinati cieli azzurri, coccodrilli sacri e falesie di arenaria Informazioni turistiche Djenné Stupefacente città di mattoni di fango la cui fiabesca officetourismemali.com/ moschea si affaccia sul vivace mercato del lunedì Visti Visti da uno a tre mesi Bamako Saporiti pesci alla griglia, musica dal vivo, grandi sono emessi dalle ambasciate del Mali; i visti per brevi permanenze o di transito non venivano rilasciati al momento della lavorazione della guida, ma le disposizioni potrebbero cambiare. mercati e motociclette che corrono lungo le rive del Niger Timbuctu Pochi luoghi hanno altrettanta cura del proprio patrimonio culturale: le antiche biblioteche conservano testi di filosofia e astronomia mai digitalizzati Ségou Acacie, burro di karitè, ceramiche e griot in riva al fiume Fiume Niger Il terzo fiume africano per lunghezza si apre tortuosamente la strada verso gli antichi regni del Sahel 260 CONOSCERE IL MALI Mali oggi Mali M a l i o g g i Le sciagure politiche e militari abbattutesi sul Mali nel 2012 hanno sorpreso molti, ma non chi conosce bene il paese e il suo ex presidente Amadou Toumani Touré (di solito menzionato come ATT). Nell’aprile 2012, alla vigilia di elezioni a cui non era candidato, ATT e il suo governo sono stati deposti da un gruppo di militari delusi dallo scarso sostegno fornito alle truppe (assai male in arnese) impegnate nella lotta contro i ribelli tuareg. Malauguratamente il colpo di stato ha contribuito solo a peggiorare la situazione nel nord-est, lasciando i gruppi islamisti padroni della regione. Questi hanno estromesso i tuareg e introdotto la sharia nelle antiche città di Gao e Timbuctu, distruggendo monumenti, tombe e vestigia storiche. Tra il 2012 e il 2013, 700.000 civili sono stati costretti a rifugiarsi nei campi profughi dei paesi vicini, mentre forze francesi e truppe dell’ECOWAS (Economic Community of West African States – la Comunità Economica degli Stati dell’Africa occidentale) lanciavano attacchi aerei e terrestri riuscendo a far cadere diverse roccheforti degli islamici. Il contingente francese ha cominciato a ritirarsi nell’aprile 2013, ma al momento delle nostre ricerche la maggior parte dei profughi non era ancora ritornata alle proprie case, gli attacchi jihadisti continuavano e visitare il Mali per turismo era assolutamente sconsigliato. Nella capitale Bamako esiste una parvenza di normalità, ma il rischio di rapimenti e violenze permane. Spingersi a nord e a est di Mopti e Sevare va fatto con grande cautela. L’instabilità politica influenza negativamente la vita di buona parte dei maliani; numerose attività economiche hanno chiuso i battenti e le entrate derivanti dal turismo sono crollate. A detta di molti osservatori, 261 la distruzione di monumenti e biblioteche a Gao e Timbuctu sta mettendo in pericolo non solo il futuro del Mali, ma anche minando le basi di una cultura e una storia secolari. Gli antichi imperi Le pitture rupestri rinvenute in area sahariana fanno ritenere che il Mali settentrionale sia stato abitato fin dal 10.000 a.C., quando il deserto era una fertile distesa di praterie popolate da una fauna abbondante. Verso il 300 a.C. erano ormai presenti insediamenti grandi e bene organizzati, in particolare nella zona di Djenné, una delle più antiche città dell’Africa occidentale. Nel VI secolo d.C. il proficuo commercio transahariano di oro, sale e schiavi era già in piena espansione, dando impulso alla nascita dei grandi imperi dell’Africa occidentale. Tra l’VIII e il XVI secolo l’attuale territorio del Mali costituì il cuore degli imperi del Ghana, del Mali e Songhaï. Tuttavia, a partire dalla fine del Quattrocento, la comparsa delle navi europee lungo le coste africane occidentali spezzò il monopolio degli imperi del Sahel sulle attività più lucrative. La Francia entrò in scena a metà XIX secolo. Durante il periodo coloniale francese, il Mali conobbe importanti interventi infrastrutturali come i 1200 km della ferrovia Dakar–Bamako, costruiti con il lavoro forzato dei galeotti. Il paese rimase comunque il parente povero di Senegal e Costa d’Avorio, destinato alla coltivazione di prodotti per l’esportazione quali cotone e riso. L’indipendenza Il Mali divenne indipendente nel 1960 (per alcuni mesi restò federato con il Senegal) sotto il controllo del partito unico guidato dal primo presidente del paese, Modibo Keïta. Nel 1968 Keïta fu deposto da un gruppo di ufficiali guidati da Moussa Traoré. Durante la Guerra Fredda il Mali si collocò senza incertezze in campo sovietico; le carenze di cibo furono una costante di questo periodo, specie durante le devastanti siccità verificatesi nel 1968-74 e nel 1980-5. Solo nel 1987 si registrò la prima eccedenza nella produzione di grano. La rivolta dei tuareg iniziò nel 1990. L’anno seguente, una pacifica dimostrazione pro-democrazia venne dispersa dalle forza All’epoca della stesura di questa guida ben pochi viaggiatori sceglievano di visitare il Mali; per tale ragione ci limitiamo a fornire un’inquadratura culturale e storica del paese, lasciando per il momento da parte notizie su itinerari e strutture d’accoglienza turistica. Una buona fonte di informazioni sempre aggiornate è il forum Thorn Tree del sito Lonely Planet: www.lonelyplanet.com/ thorntree. In rete si possono consultare altri siti affidabili come www.maliactu .net (notizie di ambito locale in francese) oppure blog quali Bridges from Bamako (http://bridgesfrombamako .com). Nel capitolo ‘Salute’ troverete informazioni su come ridurre al minimo i rischi sanitari durante il vostro viaggio in Mali: leggete con attenzione tutti i contenuti, e in particolare il paragrafo ‘Schistosomiasi (o bilharziosi)’. di sicurezza che spararono sulla folla con fucili mitragliatori. Seguirono tre giorni di proteste e scontri durante i quali morirono 150 persone. Il rischio di caos politico portò all’intervento dell’esercito e il generale Amadou Toumani Touré assunse il controllo della situazione. Touré formò un governo di transizione e si guadagnò il rispetto di tutti quando, un anno dopo, si dimise mantenendo fede alla promessa di indire elezioni multipartitiche. La sua pazienza sarebbe stata premiata con l’elezione a presidente nell’aprile 2002. La ribellione dei tuareg ha riguadagnato intensità a partire dal 2007 e fra il 2011 e il 2012 è stata rinfocolata dall’afflusso di armi e uomini provenienti dalla Libia, dopo la fine della guerra civile in quel paese. In breve tempo le forze islamiche, in alcuni casi legate ad Al Qaeda, hanno estromesso dalla scena il principale gruppo tuareg, il Mouvement National de Liberation de l’Azawad (MNLA), costringendo alla fuga 400.000 civili e imponendo una sharia severissima. A Bamako si è nel frattempo insediato un governo di transizione guidato da Dioncounda Traoré, chiaramente troppo debole per gestire da solo la crisi. Il gennaio 2013 ha visto perciò l’entrata in scena di truppe francesi e poi dell’ECOWAS, la cui offensiva aerea e terrestre ha portato a un arretramento delle posizioni jihadiste. Mali Sto r i a Storia INFORMAZIONI SUL PAESE 262 Arte e cultura Mali A rt e e c u lt u r a Per la maggioranza dei maliani la vita continua come prima, anche se l’impatto psicologico del conflitto è indubbiamente forte. Per chi si guadagna da vivere con piccoli commerci, l’obbiettivo principale è guadagnare giorno dopo giorno il necessario per mantenere una famiglia in genere piuttosto numerosa. I piani a lunga scadenza per il momento sono stati messi da parte, visto che predire il futuro, anche immediato, risulta impossibile. Nel nord-est del paese le cose sono cambiate in maniera radicale e l’imposizione della sharia ha portato alla chiusura di molti bar e ristoranti. Per la stragrande maggioranza i maliani della zona seguivano una corrente moderata e liberale dell’islam – molti amano ballare, bere alcolici e fare tardi la sera. Ora le donne devono coprirsi la testa, le persone che hanno rapporti sessuali extramatrimoniali rischiano la lapidazione e la musica dal vivo è stata proibita. Per chi non è riuscito a fuggire da Kidal, Gao e Timbuktu la vita è diventata piuttosto spiacevole, ma per chi si trova in un campo profughi in uno dei paesi vicini è ancora più disperata. I maliani sono legati alle proprie tradizioni e apprezzano molto la buona educazione. Per MA LA MUSICA NON SI FERMA I drammatici eventi del 2012 hanno pesantemente influenzato non solo la vita politica del Mali, ma anche quella artistica e musicale. Gli studi di registrazione sono stati chiusi da un giorno all’altro e molti musicisti tuareg hanno dovuto lasciare il paese. Il famoso suonatore di ngoni Bassekou Kouyate, che era stato griot del deposto presidente Amadou Toumani Tourè, è riuscito a malapena a completare l’album a cui stava lavorando, ma ovviamente con uno stato d’animo tutt’altro che sereno (e il disco ha avuto scarsa circolazione). I Tinariwen, un affascinante ensemble formato da ex ribelli tuareg provenienti da Kidal, nel corso del 2012 si sono più volte trovati in situazioni difficili; alcuni componenti della formazione sono addirittura spariti per qualche tempo e poi ricomparsi in campi profughi nei paesi vicini. Anche il Festival Au Désert, organizzato ogni gennaio da musicisti tuareg, è stato trasferito all’estero a causa della crisi. Amano Ag Issa, di recente in tournée in tutto il mondo con un altro gruppo tuareg, i Tartit, ha lasciato il Mali dopo i fatti del 2012: ‘Ho vissuto tranquillo nel mio paese fino al giorno che ha trasformato le nostre vite. Tutto è cambiato’ ci ha detto. ‘La mia gente tuareg è stata assalita e uccisa senza motivo. Per questo ho dovuto partire. L’unica scelta possibile era abbandonare la nostra terra.’ Se la musica è più resistente degli antichi monumenti e delle biblioteche di Timbuctu, oggi minacciate di distruzione, la crisi ha comunque messo a tacere diversi musicisti, limitato l’accesso ai finanziamenti e all’elettricità e, per forza di cose, creato problemi all’ispirazione. Nel nord-est, la sharia ha portato alla chiusura dei locali dove si suonava musica dal vivo. Lontano dal Mali, la musica per fortuna non si ferma e porta avanti la lezione in chiave ‘desert blues’ del defunto Ali Farka Touré. Molti nuovi musicisti provengono direttamente dalla scuola del maestro e fra questi Afel Bocoum, Vieux Farka Touré (figlio di Ali), Baba Salah e Lobi Traoré. Secondo alcuni studiosi, il blues americano ha le sue radici proprio nei canti degli schiavi provenienti dal Mali che lavoravano nelle piantagioni degli Stati Uniti. La forza e la profondità della musica maliana è legata non solo a una tradizione secolare, ma anche alle politiche dei governi nazionali post-indipendenza. Come altrove in Africa occidentale, a partire dal 1960 i musicisti maliani sono stati chiamati a rappresentare la cultura viva e vitale del neonato paese e questo ha portato alla creazione di diverse ‘orchestre’ sovvenzionate con denaro pubblico. La leggendaria Rail Band de Bamako (formata, come spiega il nome, da dipendenti delle ferrovie) è stata forse la più famosa e dai suoi ranghi è uscito il carismatico Salif Keita, un’autentica celebrità della ‘world music’. Restiamo in attesa di sapere quali suoni produrrà il nuovo, drammatico capitolo storico che il Mali sta vivendo. 263 INFORMAZIONI ¨¨Ambasciate e consolati stranieri in Mali L’Italia e la Svizzera hanno rispettivamente un consolato onorario e un’agenzia consolare in Mali. Le rappresentanze diplomatiche accreditate per ambedue i paesi sono quelle presenti a Dakar, in Senegal (v. p340). Italia Consolato onorario (% 4438 0248, 7612 8547; [email protected]; Missabougou, Corniche du Canal 25, B.P. 1244 Bamako) Svizzera Agenzia consolare (% 2021 3205; fax 2021 8179; [email protected]; http://www. cooperation-suisse.admin.ch/mali/; Hippodrome, Route de Koulikoro, B.P. 2386 Bamako) Cartine Nelle librerie italiane trovate con il titolo Mali le carte di IGN (scala 1:2.000.000) e di ITM (1:1.700.000); se cercate dei prodotti più dettagliati orientatevi sulle carte topografiche militari IGN e DNCT in 133 fogli (1:200.000). Per l’elenco delle cartine generali e gli indirizzi di alcune librerie specializzate in Italia v. p466. Consigli di viaggio Per questioni di sicurezza venivano sconsigliati i viaggi in Mali al momento della lavorazione della guida. Tenetevi aggiornati sull’evolversi della situazione consultando i siti governativi www.viaggiaresicuri.it e www.eda.admin.ch/eda/it/home/travad.html. Ora Il Mali si trova nel fuso orario di Greenwich (GMT/UTC) e non adotta l’ora legale. Si trova quindi un’ora indietro rispetto all’Italia (due quando vige l’ora legale). Quando a Bamako sono le 12 a Roma sono le 13 (le 14 con l’ora legale). Salute Nel capitolo ‘Salute’ troverete informazioni su come ridurre al minimo i rischi sanitari. Telefono Il Mali non ha prefissi regionali o urbani. La rete di telefonia mobile utilizza il sistema GSM900/1800, lo stesso in uso in Italia. Se il vostro telefono è sbloccato per ridurre i costi è consigliabile l’acquisto di una SIM card locale. ¨¨Chiamate per/dall’Italia Per chiamare il Mali in teleselezione dall’Italia, dovete comporre % 00223, seguito direttamente dal numero locale desiderato. Viceversa, per chiamare l’Italia dal Mali componete il prefisso % 0039, seguito dall’indicativo della città italiana con lo zero iniziale e dal numero dell’abbonato. Al momento della stesura della guida, il servizio ItalyDirect per le chiamate a carico del destinatario non era attivo. Visti Per entrare in Mali tutti i turisti stranieri devono essere provvisti di visto. I cittadini italiani e svizzeri devono procurarsi il visto prima di partire presso le rispettive rappresentanze diplomatiche maliane perché le autorità aeroportuali non rilasciano più il visto d’ingresso all’arrivo nel paese. Ai fini del rilascio ricordiamo che il passaporto dovrà avere una validità residua di almeno sei mesi e due pagine attigue vuote. Dovrete inoltre allegare una fotografia formato tessera, un modulo di richiesta compilato in originale (in inglese o francese) e il certificato di vaccinazione contro la febbre gialla. Vengono rilasciati visti turistici e di affari e tutti hanno una validità di tre mesi (ossia, è necessario compiere il viaggio in Mali entro tre mesi dalla data di rilascio). Per un visto turistico che consente una permanenza in Mali di 30 giorni il costo è di €30 (Sfr100 per i cittadini della Confederazione Svizzera). Poiché le formalità d’ingresso possono subire variazioni vi preghiamo di verificarle al momento della pianificazione del viaggio al fine di evitare spiacevoli inconvenienti. Mali A rt e e c u lt u r a Ambasciate e consolati ¨¨Ambasciate e consolati del Mali all’estero Italia Ambasciata e sezione consolare (% 06 4425 4068; fax 06 4425 4029; amb.malirome@ tiscalinet.it; Via Bosio 2, 00161 Roma) Svizzera Ambasciata e sezione consolare (% 022-710 0960; fax 022-710 0969; malisuisse@ yahoo.fr; www.mali-suisse.org; Pré-Bois 20, 1215 Genève Aéroport) 264 Mali A rt e e c u lt u r a esempio è considerato sconveniente fermare qualcuno per strada e fargli domande senza prima informarsi sulla sua salute e quella della sua famiglia. Il cerimoniale dei saluti, che in certi casi può essere lungo ed elaborato, è solo un aspetto della ricca tradizione espressiva delle etnie di questo paese, un trait d’union che riporta alla musica e alla letteratura del Mali, illustrate più approfonditamente nelle sezioni dedicate di questa guida, rispettivamente a p407 e p394. Anche le arti e l’artigianato del Mali attingono alla fervida tradizione del passato, soprattutto per la produzione di maschere rituali, specialmente quelle dei dogon e dei bambara, di tessuti come i bogolan, o stoffe di fango, e di ornamenti per il corpo in materiali come l’ambra, l’oro e l’argento delle famose croci dei tuareg, ma anche in semplice pietra o terracotta usate per realizzare perline a motivi geometrici dai dogon. Ulteriori informazioni in merito a questo patrimonio antico, eppure ben vivo nel presente, si trovano nella sezione di questa guida dedicata all’arte e all’artigianato dell’Africa occidentale (v. p425) Popolazione Ogni anno la popolazione del Mali cresce quasi del 3%: a questo ritmo il numero dei maliani è destinato a raddoppiare ogni vent’anni e oggi il 48% è sotto i 15 anni. Concentrati nel centro e nel sud del paese, i bambara sono il gruppo etnico più consistente (33% della popolazione). I pastori fula (17%) s’incontrano ovunque ci siano pascoli per il loro bestiame, in particolare nel delta interno del Niger. I tuareg (6%), caratterizzati da una carnagione più chiara, e per tradizione pastori nomadi e mercanti, abitano ai margini del Sahara. L’80-90% dei maliani è musulmano e circa il 2% cristiano. Sovente l’animismo tende a sovrapporsi alle pratiche islamiche e cristiane, soprattutto nelle zone rurali. © Lonely Planet Publications Per agevolarne l’utilizzo, questo capitolo non ha restrizioni digitali. In cambio pensiamo che sia giusto chiedere che sia utilizzato esclusivamente a scopi personali e non commerciali. In altre parole, per favore non caricare questo capitolo su siti di peer-to-peer, non inviarlo via email a tutti quelli che conosci e non rivenderlo. Guarda i termini e le condizioni sul nostro sito per leggere la formula estesa di quanto detto sopra.