CONSULENZA ASSICURATIVA PURA INDIPENDENTE

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CONSULENZA ASSICURATIVA PURA INDIPENDENTE
CONSULENZA ASSICURATIVA PURA INDIPENDENTE
TESTIMONIANZE DELLA SUA INDISPENSABILITA’
- Un consulente assicurativo “in carne e ossa”, è indispensabile;
affermazione del 72,30% degli intervistati
(ricerca di
Società di
Consulenza Direzionale Mondiale che opera in oltre 120 Paesi);
- Risultato indagine su 2.500 interviste: Il 71% degli Italiani nutre dubbi
verso le Compagnie
Assicurative; considerando
gli Enti Finanziari,la quota sale al 74%. Il
consumatore ha necessità di punti di riferimento importanti;
- Le polizze per gli imprenditori artigiani sono costruite con contenuti
troppo grossolani; esiste un forte timore che i grandi rischi possano
mettere in ginocchio l’Azienda, il Titolare, la Famiglia (Segretario
Generale di una Unione Artigiani Provinciale).
- Le garanzie incluse nei contratti sono di scarsa comprensibilità; le polizze,
piene di clausolette leggibili agevolmente solo con l’aiuto di una lente di
ingrandimento, sono sempre meno chiare. La non chiarezza negli anni è
rimasta, anzi è peggiorata, non c’è trasparenza; i tempi di liquidazione si
sono allungati (Presidente Provinciale CNA );
- Le polizze sono blindate e non “personalizzate” in base alle esigenze del
singolo imprenditore; gli artigiani devono essere aiutati a considerare le
polizze un investimento e non un costo (affermazione di un
imprenditore);
-
I consumatori sono insoddisfatti delle assicurazioni in genere;
l’Assicuratore non è sempre percepito quale migliore interlocutore.
Gli Imprenditori hanno necessità di essere aiutati nella soluzione dei loro
problemi assicurativi; è necessario riaffermare, urgentemente e fortemente,
il valore della reputazione nel settore assicurativo (Professore di
economia e gestione delle imprese di importante Università Italiana);
- L’imprenditore ha una forte necessità di insegnamento per essere in
grado di conoscere,identificare e gestire i rischi ,di conoscere quali sono
quelli che potrebbe accettare e quelli che non dovrebbe tollerare,di
estrarre valore dal rischio. Gli imprenditori devono affrontare il rischio
con la testa e la schiena dritta. ( Vice-Presidente di Associazione Nazionale
di giovani imprenditori);
- L’imprenditore ha una scarsa conoscenza dei prodotti assicurativi che gli
vengono proposti ed è insoddisfatto della consulenza che gli viene fornita
(ricerca di importante Società di ricerche nazionale);
- Le piccole imprese hanno bisogno di consulenza per poter accrescere la
propria cultura assicurativa in quanto non hanno assolutamente
competenze assicurative ( Professore Universitario di Economia degli
intermediari finanziari).
- Occorre aiutare le PMI a percepire che l’assicurazione può generare un
beneficio, un ritorno economico; serve un’analisi consulenziale, basata sul
risk
management,
sulla
formazione,
sull’
informazione,
sull’accrescimento della cultura del rischio e della sua protezione ( Vice
Presidente di Associazione Nazionale di intermediari assicurativi).
- C’è la necessità di dare più consulenza e più servizio alle imprese. Le
piccole e medie imprese hanno l’esigenza di proteggere il valore
dell’impresa e dei capitali investiti nella stessa, esigenza più forte che
nelle grandi imprese dato che il capitale delle PMI è di dimensioni più
ridotte. Le piccole imprese hanno una minore percezione del rischio, al
contrario delle grandi imprese con strutture di risk management; esiste una
sottoassicurazione non consapevole sulla quale bisogna focalizzare la
comprensione e l’attenzione delle PMI. Gestire e proteggere i rischi,
consente di realizzare un vantaggio competitivo per le PMI, di creare
valore e protezione del capitale e della propria operatività ed almeno di
sopravvivere. (Presidente Autorità di Vigilanza).
- Esiste scarsa conoscenza di quanto valide coperture assicurative possano
contribuire ad aumentare il valore aggiunto. E’ necessario un impegno per
proporre a una platea di circa 4 milioni di imprese, servizi e coperture
assicurative “tagliate “ sulle vere necessità dei singoli imprenditori.
Occorre un concreto impegno di sensibilizzazione della clientela e di
diffusione di una reale cultura assicurativa. (Direttore di importante rivista
di assicurazioni)
- Le imprese più piccole hanno una struttura organizzativa debole e quindi
difficoltà a svolgere direttamente più ruoli. E’ importante che si rendano
consapevoli della necessità di ricorrere a un qualificato aiuto esterno,
come fanno in altre attività di impresa.
E’ opportuno affrontare e risolvere un problema nell’interesse collettivo,
mettere insieme risorse e collaborare: imprese, banche, compagnie di
assicurazioni, risk manager e intermediari assicurativi, in particolare
attraverso le loro associazioni a vario titolo potrebbero essere coinvolti in
una iniziativa comune che affronti il problema con il supporto delle autorità
di vigilanza assumendo in parte gli oneri nell’interesse comune.
(Ordinario di Economia di importante Università Italiana )
INDAGINE ANIA CONDOTTA TRA IL 2008 E IL 2009 SU 2.295 IMPRESE
DI CUI 98,5 PRIVATE:
Localizzate
: 59% al nord, 19% al centro,22% Sud e Isole
Tipologia
: 85% controllate da una singola persona o da una famiglia
10% da un gruppo di persone senza vincolo di parentela
Dimensione media:32 addetti
Attive in media : da 26 anni
Settori di attività : 1/3 manifatturiero, 1/3 commercio, 1/3 servizi compreso
trasporti
Tipo societario
: 57,7 % S.R.L., 13,6% S.N.C.,5,2 % SAS,15,5% S.P.A.(33
quotate in borsa su 355 aziende), 6,24 % altre
RISULTATI DELLA INDAGINE:
14% prive di assicurazione incendio e altri danni (il 20% per aziende con
meno di 15 addetti)
31% prive di assicurazione furto ( il 36% per aziende con meno di 15 addetti)
32% prive di assicurazione R.C.T. / R.C.O. (il 42% per aziende con meno di
15 addetti)
89% prive di assicurazione contro i rischi ambientali
70% prive di assicurazione merci trasportate
77% prive di assicurazione R.C. Prodotti
82% prive di assicurazione rischi tecnologici.
La maggior parte delle piccole imprese è assicurata per non piu’ di tre
rischi; solo il 14% contro più di 5 rischi;
ACCESSO AL MERCATO DEL CREDITO:
Le imprese che hanno maggiori coperture assicurative, ottengono credito da
un numero maggiore di banche e tassi più bassi. Fanno comunque rilevare
che le banche non utilizzano, o lo fanno molto limitatamente, le informazioni
sulle coperture assicurative delle Aziende per una migliore valutazione del
loro merito creditizio.( riteniamo sia opportuno richiamare la loro
attenzione, semprechè naturalmente si abbiano adeguate coperture
assicurative)
ASSICURAZIONE PRIVATA – CHI POSSIEDE POLIZZE
43,7% vita – rischio morte;
22,4% vita-risparmio;
33,9% vita- previdenziale
23,0% polizza sanitaria
43,3% polizza infortuni
Numero medio di polizze possedute: 1,5
PRINCIPALI MOTIVI DI NON ASSICURAZIONE
- oltre il 70% delle imprese riferisce che il motivo principale che le spinge
a non assicurarsi, è la percezione di una contenuta esposizione ai
rischi assicurabili;
- circa il 10% delle imprese dichiara che alcune coperture non gli sono già
state proposte e quindi ne ignorano l’esistenza;
- costi assicurativi elevati;
- qualità del servizio offerto non sufficiente;
- attenzione del distributore di polizze verso l’assicurato non adeguata.