A.S.O. C.T.O.-C.R.F.-MARIA ADELAIDE RIANIMAZIONE
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A.S.O. C.T.O.-C.R.F.-MARIA ADELAIDE RIANIMAZIONE Introduzione Per area critica si intende un qualunque ambito operativo all’interno del quale opera personale sanitario qualificato che, con l’ausilio di adeguate attrezzature e risorse, assiste persone ricoverate che hanno l’interruzione o il rischio di alterazione di una o più funzioni vitali (coscienza,respiro,circolo), l’obiettivo primario è quello di vicariare le funzioni vitali compromesse e favorire la ripresa delle stesse. Oltre a ciò, essendo il paziente critico per definizione instabile ed imprevedibile, occorre realizzare una costante sorveglianza delle condizioni generali per cogliere tempestivamente l’insorgere di eventuali peggioramenti. Per ottenere ciò è necessario garantire un’assistenza intensiva specifica, personalizzata e globale che si occupi dell’individuo nella sua interezza. Considerata la particolare connotazione dell’azienda C.T.O. l’area critica rappresenta un importante settore operativo che garantisce le fasi di accoglienza, stabilizzazione e trattamento intensivo del paziente traumatizzato. Descrizione dell’unità operativa La terapia intensiva DEA si trova al 1°piano del corridoio che porta verso il pronto soccorso dove vi sono situati i servizi che fanno parte del Dipartimento di Emergenza e Accettazione. Questo servizio, strutturalmente diviso in due sezioni, Terapia Intensiva Nord e Terapia Intensiva Sud, ma con personale medico ed infermieristico appartenente ad un unico team di cura, si occupa di fornire assistenza intensiva di tipo rianimatorio a pazienti che necessitano del supporto delle funzioni vitali provenienti sia dal DEA che dalle strutture interne all’azienda (post-operatorio di pazienti particolarmente complessi, aggravamento dello stato generale). La dimissione del paziente avviene solo tramite trasferimento in altri reparti di cura e/o riabilitativi. Principalmente le problematiche di salute dei pazienti accolti in questa unità operativa sono generate da cause di tipo traumatologico, neurochirurgico, ortopedico e di chirurgia d’urgenza. 1 Oltre a garantire le prestazioni tipiche dell’assistenza di base, particolarmente impegnativo risulta per il personale di assistenza la gestione del percorso diagnosticoterapeutico dei pazienti che, considerata la tipologia di utenza (gravi traumatizzati cranici, politraumi, post-operatori, interventi di elevata complessità e durata) è molto complessa. Il reparto di terapia intensiva è composto complessivamente da dodici posti letto, suddivisi in due “cameroni” da tre unità e da sei camere singole; essendo strutturalmente divisa in due sezioni vi sono due “postazioni di lavoro” per l’equipe di cura dove si possono trovare le cartelle medico-infermieristiche, i risultati delle analisi strumentali dei pazienti e le eventuali richieste per le analisi di laboratorio e gli esami diagnostici; queste zone, dove gli infermieri e i medici si danno le rispettive consegne, fungono da fulcro operativo per l’assistenza erogata. L’equipe di cura è composta da medici anestesisti e rianimatori, chirurghi, infermieri e O.S.S. , una caposala e un primario. L’assistenza infermieristica suddivisa nei tre turni, generalmente con la presenza di tre infermieri per turno, si effettua con un rapporto infermiere/paziente di uno a due; Particolare condizione è l’osservazione di pazienti in attesa di espianto d’organi dopo la valutazione e accertamento di morte cerebrale: in questo caso un infermiere e un medico anestesista si occupano del mantenimento delle funzioni vitali necessarie per la donazione degli organi. Gli studenti infermieri che si recheranno in questa unità operativa potranno approfondire le loro conoscenze teoriche per quanto riguarda l’assistenza al paziente traumatizzato, la ventilazione meccanica, i presidi anti-decubito avanzati,ma soprattutto impareranno a visionare il paziente nella sua globalità (problemi prioritari, monitoraggio continuo, terapie, percorso di cura, dimissioni) Per quanto riguarda le procedure lo studente potrà apprendere e rendere proprie tecniche come: o l’aspirazione tracheo-bronchiale, o il posizionamento di cateteri vescicali. e sondini naso-gastrici, o la medicazione di ferite chirurgiche, o la medicazione di lesioni da pressione, o le medicazioni di cateteri venosi centrali, o la mobilizzazione di pazienti con lesioni della colonna vertebrale, o i prelievi ematici da accessi arteriosi per valutare l’emogasanalisi. 2