11° Congresso Nazionale SIARED
Transcript
11° Congresso Nazionale SIARED
11° Congresso Nazionale SIARED Percorsi di Cura tra Innovazione, Tradizione e Consuetudini Diagnosi e Trattamento del Paziente dall’Emergenza all’Alta Specialità Partecipare per Crescere COMUNICATO STAMPA 11 Maggio 2015 Appropriatezza delle cure e umanizzazione in Terapia Intensiva e Area Critica Al via a Riva del Garda l’11° Congresso Nazionale SIARED “Appropriatezza clinica e nell'uso delle risorse sono obiettivi imprescindibili per l'Anestesista Rianimatore - afferma Adriana Paolicchi, Presidente della Società Italiana di Anestesia, Rianimazione, Emergenza e Dolore -. Le sfide quotidiane nella cura dei pazienti sempre più complessi, come quelli ricoverati in terapia intensiva, devono essere oggi nel segno dell’innovazione e del rispetto dell’autonomia e della dignità di ciascuno. E’ necessario quindi coniugare il concetto di eticità nelle cure e di sostenibilità, attraverso l’appropriatezza dei comportamenti clinici, recuperando in questo modo risorse che divengono disponibili per l’innovazione”. La sessione “Appropriatezza delle Cure, Strategie Organizzative e Prospettive in Terapia Intensiva e in Area Critica” ha aperto oggi l’11° Congresso Nazionale SIARED, in corso a Riva del Garda fino al 13 Maggio. Un confronto dedicato all’uso appropriato delle risorse in area critica, ma anche all’appropriatezza dei percorsi terapeutici e all’eticità nelle cure. In questo ambito sono stati approfonditi diversi temi tra i quali le scelte etico-cliniche più impegnative, le Terapie Intensive aperte, la slow medicine applicata alla Terapia Intensiva. “L’appropriatezza delle risorse in Terapia Intensiva è fondamentale per assicurare cure adeguate ai pazienti ricoverati - afferma Daniele Poole, membro del Comitato Tecnico Scientifico del GiViTI (Gruppo Italiano per la Valutazione degli Interventi in Terapia Intensiva) -. Il Progetto START, Studio sull’Appropriatezza dei Ricoveri in Terapia Intensiva, portato avanti da GiViTI in diverse regioni italiane, ha dimostrato che i pazienti ammessi in condizione d’insufficienza di risorse di personale infermieristico a parità di gravità hanno mortalità più elevate rispetto a quelli ammessi in condizione di risorse appropriate. Stesso rischio a cui vanno incontro i pazienti degenti in terapia intensiva per più del 50% del tempo di degenza in difetto di risorse. L'eccesso di risorse, d'altro canto, non produce risultati migliori rispetto alla condizione di risorse appropriate, rappresentando quindi uno spreco. Il nostro studio - sostiene Poole - ci ha però fatto capire che nell'ambito di una stessa regione esistano condizioni di estrema variabilità con terapie intensive che lavorano sempre con l'acqua alla gola ed altre che hanno margini fin troppo ampi in termini di personale infermieristico. Nell'ambito di una stessa terapia intensiva poi in periodi differenti dell'anno ci possono essere condizioni di bilancio tra risorse disponibili e necessarie totalmente differenti. Bisogna quindi partire dai dati della singola terapia intensiva e da un’attenta valutazione della specifica realtà per decidere che tipo di interventi "personalizzati" attuare. Poi andrebbero integrate le valutazioni delle singole terapie intensive in un ottica regionale pensando ad una ridistribuzione delle risorse, nel tentativo di scongiurare la pratica miope dei tagli lineari”. Di pari passo con l’appropriatezza delle risorse va l’appropriatezza e l’umanizzazione delle cure che in Terapia Intensiva vuol dire anche confrontarsi quotidianamente con scelte difficili in pazienti critici: “I principi su cui devono basarsi tali scelte - afferma Amato De Monte, Direttore Dipartimento ad Attività integrata di Anestesia e Rianimazione Direttore UO Anestesia e Rianimazione 1 AOU S. Maria della Misericordia devono tener conto della volontà del paziente o del suo legale rappresentante, avendo cura di approfondire e valutare congiuntamente gli aspetti inerenti il trattamento sia clinico sia relazionale, nel rispetto della dignità e autonomia della persona. Devono essere evitate procedure diagnostiche e interventi terapeutici clinicamente inappropriati ed eticamente non proporzionati dai quali non ci si possa attendere un effettivo beneficio per la salute e per il miglioramento della qualità della vita come, tra l’altro, indicato dall’articolo 16 del Codice di deontologia medica. Sono invece da perseguire con forza tutti i trattamenti volti al controllo del dolore, ambito nel quale gli Anestesisti Rianimatori sono da sempre un punto di riferimento. Questi principi conclude De Monte - devono essere costantemente tenuti in considerazione per prendere le decisioni più opportune”. www.aaroiemac.it - www.siared.it Sempre in funzione del rispetto e del benessere del Paziente, gli esperti hanno fatto il punto sulle Terapie Intensive aperte in Italia. La maggior parte delle strutture prevede politiche restrittive per le visite. Il tempo di visita a disposizione è molto limitato - in media due ore al giorno - e vengono attuate restrizioni sia sul numero dei visitatori (92% delle TI) sia sul tipo di visitatori il 17% dei reparti ammette solo familiari stretti e il 69% non permette che i bambini facciano visite. “Eppure – afferma Alberto Giannini, Terapia Intensiva Pediatrica Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico Milano - la possibilità di stare accanto al proprio caro rappresenta uno dei cinque bisogni principali (insieme a informazione, rassicurazione, sostegno e confort) dei familiari di pazienti ricoverati in Terapia Intensiva. Il ricovero e la separazione dal proprio mondo degli affetti rappresentano, infatti, un motivo di grande sofferenza sia per il paziente sia per la famiglia”. I dati dimostrano che la liberalizzazione dell’accesso alla Terapia Intensiva per familiari e visitatori non è quindi pericolosa per i pazienti. Anzi è benefica sia per loro, sia per le famiglie. E’ inoltre dimostrato che l’apertura alle visite non aumenta le infezioni nei pazienti. Al contrario si riducono in modo statisticamente significativo tanto le complicanze cardio-vascolari, quanto gli indici di ansia e stress. Un ulteriore effetto positivo è rappresentato poi dalla netta riduzione dell’ansia nei familiari. “La presenza dei familiari – sottolinea Giannini - non riduce il livello di assistenza al paziente e, anche se inizialmente può essere percepita come un elemento di interferenza, l’analisi dell’esperienza delle équipe che hanno liberalizzato la presenza dei familiari in TI evidenzia un elevato grado di soddisfazione per la scelta attuata. E’, infine, di particolare importanza che anche il Comitato Nazionale per la Bioetica, attraverso uno specifico documento, si sia recentemente espresso a favore della Terapia Intensiva aperta. Questo documento - conclude Giannini - ha anche sottolineato come la presenza accanto a sé delle persone care sia un preciso diritto del paziente, che il modello della Terapia Intensiva aperta sia una scelta utile ed efficace ed esprima in modo pieno il principio del rispetto della persona”. Tra i vari argomenti anche l’applicabilità in Terapia Intensiva di un modello nuovo che sta gradualmente prendendo piede: la Slow Medicine, non come sinonimo di medicina lenta e distaccata ma di una medicina che rinuncia alla frettolosità in nome dell’accuratezza e della riflessione, una medicina Sobria, Rispettosa e Giusta. “L’idea condivisa - afferma Sandra Vernero, Vice Presidente di Slow Medicine - è che maggiore attenzione ad ambiente e stili di vita, cure appropriate e di buona qualità e un'adeguata comunicazione fra le persone migliorino la salute e la qualità della vita dei cittadini e nello stesso tempo riducano i costi dell'organizzazione sanitaria, diminuiscano gli sprechi, promuovano l'appropriatezza d'uso delle risorse disponibili, la sostenibilità e l'equità dei sistemi sanitari. Ad oggi non sono state ancora pubblicate specifiche liste di pratiche a rischio di inappropriatezza in Terapia Intensiva e Area Critica in Italia nell’ambito del progetto “Fare di più non significa fare meglio” lanciato da Slow Medicine in analogia a Choosing Wisely negli USA. E’ per questo molto opportuno un confronto che ci porti a poterle individuare come accaduto per altri ambiti ”. www.aaroiemac.it - www.siared.it