La valutazione come strumento di crescita e motivazione delle
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La valutazione come strumento di crescita e motivazione delle
Professione assistente di direzione Gli spuntini formativi di Secretary.it – Numero 0 Anno 2012 DIETRO UNA PERFORMANCE ECCELLENTE Cosa sta dietro una performance eccellente? Un mix di competenze. Ma cos’è una competenza? “Una caratteristica intrinseca individuale che è casualmente collegata ad una performance efficace o superiore in una mansione e che è misurata sulla base di un criterio prestabilito” (R. Boyatsis , The Competent Manager 1980) Ecco alcuni esempi di competenze suddivise in quattro macroaree Le competenze di pensiero Analisi, sintesi, creatività, visione d’insieme, flessibilità di pensiero, pensiero strategico. Le competenze di relazione Ascolto, persuasività, negoziazione, orientamento alle persone, gestione dei conflitti, intelligenza sociale, teamworking. Le competenze realizzative Intraprendenza, orientamento al risultato, decisione, responsabilità. Le meta competenze i di efficacia personale Motivazione, gestione delle emozioni… Queste sono dette anche competenze soft o trasversali e vengono distinte dalle competenze hard o tecniche. Competenti si nasce o si diventa? Da formatrice posso dire che le competenze possono essere sviluppate, tuttavia aggiungo che ciascuno di noi ha potenzialità di sviluppo diverse in corrispondenza di ciascuna competenza. Io amo citare la frase “puoi insegnare ad un tacchino ad arrampicarsi sulla pianta ma è meglio se prendi uno scoiattolo”. Nelle aziende a volte vedo scoiattoli travestiti da tacchini, ovvero persone che ricoprono ruoli in cui non possono mettere a frutto al meglio le proprie competenze. Poi ci sono tacchini che si cono venduti come scoiattoli ma questa è un’altra storia ;-) Ma di chi è la colpa? Di chi seleziona le persone? Dei titolari d’azienda? Non importa di chi sia la colpa. La cosa importante è che ciascuno di noi ha la responsabilità di non comportarsi da tacchino e di trovare il contesto, il ruolo in cui può esprimere al meglio le proprie potenzialità. Helga Ogliari per Come si misurano le competenze? Individuato un elenco di competenze ritenute fondamentali per il ruolo possono essere attuate le seguenti modalità di valutazione. - La valutazione del capo supportato da esperti che hanno definito il set di competenze da valutare. - Il feed back a 360°, che prevede un numero più ampio di valutatori (superiori, colleghi…) a cui viene sottoposto un questionario per passare in rassegna il comportamento della persona da valutare. - L’Assessement Center, una serie di interventi realizzati da specialisti che si servono si test, questionari di personalità, esercitazioni di gruppo ecc. - La BEI (Behavioural event inteview), un’intervista strutturata realizzata da uno specialista che aiuta la persona a ripercorrere successi ed insuccessi professionali estraendo dai vari eventi le competenze messe in atto. Naturalmente queste sono solo alcune delle modalità di valutazione delle competenze. Dulcis in fundo, perché misurare le competenze? “Misurare” qui sta per “valutare” e di solito c’è una certa resistenza all’idea di valutare le persone. E’ certamente più facile valutare lo stato economico di un’azienda delle persone che concorrono al suo business. Ciò forse dipende dal fatto che la valutazione viene associata al trauma del voto scolastico e più in generale con l’idea di giudizio e svalutazione. In realtà la valutazione è il modo migliore per dare VALORE alle persone. Quando poi la valutazione diviene auto-valutazione, allora si trasforma in un potente strumento di selfempowerment e di crescita. Per questo motivo durante i miei corsi, prima ancora che parlare di tecniche comunicazione, invito le persone a misurare il proprio stile di comunicazione con piccoli test o esercitazioni di gruppo. Questo li chiama in gioco direttamente e li rende RESPONS-ABILI della propria crescita personale e non semplici spettatori della performance oratoria del formatore. Valutare le competenze delle persone serve alle persone per capire in che direzione focalizzare la propria attenzione per crescere ma anche alle aziende per scegliere le persone giuste. Quante volte in azienda si assiste al fallimento di alcune promozioni effettuate solo sulla base di criteri di anzianità o conoscenze tecniche. E’ quello che viene definito “il principio di Peter” secondo cui le persone vengono promosse fino a diventare incompetenti. Il modo migliore per evitare simili incidenti è definire un set di competenze relative al ruolo ed effettuare un’analisi del potenziale delle persone che potrebbero aspirare al ruolo. La parola eccellenza che ricorre spesso su siti, company profile e magazine, può restare vuota e priva di significato se non si individuano le competenze distintive di ogni ruolo e non si definisce quali sono le performance eccellenti e, meglio ancora i top performer da seguire come modello. Helga Ogliari Consulente di carriera Helga Ogliari per