Fonologia - grandionline.net
Transcript
Fonologia - grandionline.net
Fonologia Secondo livello di analisi linguistica Dalla fonetica alla fonologia Dalla fonetica alla fonologia • Quando si sono spiegati tutti i movimenti dell’apparato vocale necessari a produrre le singole impressioni acustiche non si è chiarito in niente il problema della lingua. • Questa è un sistema fondato sull’opposizione psichica di tali impressioni acustiche, esattamente come un arazzo è un’opera d’arte prodotta dall’opposizione visiva tra colori diversi: ora ciò che importa per l’analisi è il gioco delle opposizioni, non come si sono ottenuti i colori F. de Saussure Dalla fonetica alla fonologia La fonetica sperimentale è in realtà una scienza naturale e non si occupa di veri processi linguistici ma esamina quei fenomeni fisici che li rendono possibili J.N. Baudouin de Courtenay Dalla fonetica alla fonologia • La fonetica studia la sostanza del piano dell’espressione • La fonologia studia la forma del piano dell’espressione L.Hjelmslev Dalla fonetica alla fonologia Tutte le scienze operano su concetti e rappresentazioni. Il mondo ci fornisce dati per il pensiero solo se questi sono trasformati in rappresentazioni e diventano parte dell’attività psicologica dell’uomo. J. N. Baudouin de Courtenay Dalla fonetica alla fonologia • La mente opera su rappresentazioni mentali di suoni basate sui suoni fisici, non su suoni fisici. • La fonologia si occupa della mente, non della bocca, e infatti abbiamo un livello di analisi fonologico anche nelle lingue dei segni. Dalla fonetica alla fonologia Quanto è stretto il rapporto tra la fonologia e la fonetica? Varie scuole: • Strettissimo: – la fonologia si basa sulla fonetica – La fonologia emerge dall’uso della lingua • Non molto stretto: – alcune proprietà cognitive sono autonome rispetto al mondo extralinguistico Le unità minime della fonologia Le unità minime della fonologia Il singolo suono del parlato articolato non è affatto, in quanto tale, un elemento linguistico E. Sapir Perché no? Le unità minime della fonologia …tremenda variabilità dei suoni del parlato. E. Sapir Una stringa di parlato è quello che i matematici chiamano un continuum Gli enunciati variano all’infinito Leonard Bloomfield Le unità minime della fonologia • Continuum • Variabilità Continuum tra vocali e consonanti • Il luogo di articolazione delle consonanti è “contenuto” nelle formanti vocaliche • Foneticamente vocali e consonanti non sono elementi discreti. Continuum tra vocali e consonanti La separazione tra vocali e consonanti e la percezione discreta sono operazioni mentali Variabilità fonetica Uno “stesso suono” in realtà varia almeno in base • alle caratteristiche del parlante (sesso, età, emozioni) • ai suoni contigui (coarticolazione) • alla classe sociale/provenienza geografica del parlante Variabilità fonetica • Questi suoni oggettivamente diversi dal punto di vista spettrale sono tutte [] per un parlante di inglese. • Vengono ricondotti a un unico suono mentale // Variabilità fonetica • [] degli italiani regionali pugliese, emiliano, abruzzese costiero, • [] degli italiani regionali piemontese, ligure • [a] delle varietà più simili allo standard sono suoni foneticamente diversi che hanno lo stesso valore all’interno del diasistema. Vengono ricondotti allo stesso suono mentale Percezione categoriale • L’orecchio umano durante il processo di acquisizione impara a categorizzare i suoni linguistici • a non percepire le infinitesimali variazioni fonetiche tra i suoni • a dividere il continuum sonoro in unità discrete Percezione categoriale • Interpretazione di un cambiamento di qualche variabile lungo un continuum non come graduale ma come istanza di una categoria discreta (es. sordo/sonoro a/e r/l, b/d etc. etc.) • Parlanti nativi della stessa lingua suddividono il segnale in categorie simili nonostante l’enorme variazione all’interno delle categorie • Il successo della comunicazione orale indica che i parlanti hanno una conoscenza condivisa su come categorizzare il segnale continuo in suoni linguistici. Percezione categoriale Questo aspetto della nostra attività cognitiva è il fondamento della nostra abilità linguistica. Percezione categoriale esperimento http://www.psych.ufl.edu/~white/cate_per.htm 10 sequenze di suoni diversificati tra loro in maniera gradiente. Il nostro orecchio ne percepisce un gruppo come /l/, un gruppo come /r/. Non percepisce 10 suoni diversi!!!! Variabilità fonetica • La capacità di discretizzazione del continuum sonoro, di ricondurre un’infinità di suoni fisicamente diversi a rappresentazioni mentali finite di suoni sembra banale ma ha dell’incredibile • Non siamo riusciti a costruire delle macchine con capacità di discriminazione dei suoni linguistici paragonabili a quelle umane. Variabilità fonetica Le macchine che riconoscono molte voci possono riconoscere una serie molto ristretta di parole (biglietteria automatica, servizi clienti telefonici, navigatori). Variabilità fonetica Le macchine che riconoscono un lessico paragonabile a quello di base di una qualsiasi lingua riconoscono una sola voce Variabilità fonetica • Macchine basate sul riconoscimento di parole vs • Macchine basate sul riconoscimento di fonemi Variabilità fonetica • Per far riconoscere il parlato da una macchina bisogna articolare i suoni in maniera accurata, chiara. Il parlato dev’essere iperarticolato. • Il parlato naturale, ipoarticolato, quello che gli umani usano in genere non è riconoscibile dai programmi di riconoscimento vocale Effetto Mc Gurk: esperimento • La percezione è influenzata dal dato acustico ma anche da quello visivo. • Nel caso esista conflitto tra i due dati il nostro cervello non si affida necessariamente al dato acustico. Illusioni acustiche http://www.youtube.com/watch?v=MeWoqk Ovd1Y&feature=related Spazio vocalico sovrapposizione • Aree di esistenza delle vocali italiane secondo Ferrero et al. (1979): in grigio le vocali maschili, in bianco quelle femminili. Spazio vocalico sovrapposizione • Vocali lunghe e brevi dello slovacco Spazio vocalico (sovrapposizione) • Vocali inglesi e catalane • L’operazione di discriminazione delle vocali nell’apprendimento e nella comunicazione in generale è un operazione non banale • La ridondanza delle lingue fornisce indizi utili ma per alcuni versi la percezione categoriale rimane “misteriosa” Le unità minime della fonologia • Fonemi: rappresentazioni mentali, entità cognitive, target acustici, suoni astratti, discreti: /a/ vs • Foni: entità fisiche, oggetti concreti, suoni continui segmentati convenzionalmente: [a] Fonemi Fonema: i fonemi non sono suoni ma “caratteristiche” di suoni che i parlanti si sono abituati a riprodurre e a riconoscere nel flusso del parlato. Leonard Bloomfield Fonemi Si riscontra frequentemente nelle lingue che una serie di suoni diversi devono essere considerati come se fossero lo stesso suono dal punto di vista ortografico grammaticale e semantico Daniel Jones It. [ ] > <n> anfora, banca, rana [non] (italiano standard) [no] (italiano settentrionale) It. [ ] i[]fondato i[]credibile i[n]derogabile < /in/ Fonemi • Sapir in La réalité psychologique des phonèmes ha dimostrato che i parlanti hanno intuizioni sulle entità fonologiche della lingua. • Dalle trascrizioni del parlato fatte da parlanti di lingue amerindiane come Sarcee e Paiute è chiara l’identificazione di questi elementi astratti. Fonemi Identificazione dei fonemi in base a: • Distintività (contrastività) (scuola di Praga-Trubeckoj) • Distribuzione (scuola di Londra-Jones) Distintività • coppie minime (se dei suoni distinguono significati sono da ricondurre a due fonemi diversi) [k]ane [p]ane [l]ane [r]ane [v]ane Coppie minime in ASL Distribuzione Se due suoni occorrono negli stessi contesti sintagmatici sono da ricondurre a due fonemi diversi a[l]i a[p]i salvo distribuzione “libera” Distribuzione Se due suoni occorrono in distribuzione complementare sono allofoni dello stesso fonema It. [ ] i[]fondato i[]credibile i[n]derogabile < /in/ MA esiste anche la “distribuzione libera” p[a]ne (italiano standard) p[]ne (altre varietà come la emiliana) [r]ana [R]ana (r moscia) Fonemi e allofoni strani casi dell’italiano /s/ /z/ in italiano standard in posizione intervocalica chie[s]e edifici di culto chie[z]e p. remoto verbo chiedere Distintivi (coppia minima) Occorrono nello stesso contesto sintagmatico > 2 fonemi diversi Fonemi e allofoni strani casi dell’italiano ma: in posizione preconsonantica distribuzione complementare (condizionata dalla sonorità della C che segue) [s]pento [z]battere Distribuzione complementare > 1 fonema Fonemi e allofoni strani casi dell’italiano in posizione iniziale e finale di parola solo [s] può occorrere: • [s]ale, [s]erio, [s]anto etc. etc. *[z]olo • po[s], ga[s], mai[s], bo[s]s, li[s], na[s] Distribuzione complementare > 1 fonema Fonemi e allofoni strani casi dell’italiano • In posizione postconsonantica solo [s] può occorrere: bor[s]a, pol[s]o, an[s]ia. Distribuzione complementare > 1 fonema Fonemi e allofoni strani casi dell’italiano /s/ e /z/ nello standard possono apparire nello stesso contesto sintagmatico dove creano opposizione di significato (coppie minime) solo in posizione intervocalica. Per il resto si comportano come allofoni dello stesso fonema. Fonemi e allofoni • Allofoni: manifestazioni fisiche della stessa entità Fonemi e allofoni Bibliografia • Baudouin de Courtenay J. 1895 [1972], Versuch einer Theorie phonetischer Alternationen. Ein Kapitel aus der Psychophonetic, trad. inglese in E.Stankiewicz (a cura di), A Baudouin de Courtenay Anthology, Indiana University Press 1972, pp.144-212. • Bloomfield L. 1933 [1974], Il linguaggio, Il Saggiatore, Milano. Bibliografia • Hjelmslev, L. Omkring sprogteoriens grundlaeggelse, 1943; Copenhagen: Akademisk forlag, 1976 , Trad. italiana I fondamenti della teoria del linguaggio, introduzione di Giulio C. Lepschy, Torino: Einaudi, 1968 • Kenstowicz, M. 1994.Phonology in Generative grammar. Oxford:Blackwell • Klima, E. S. e U. Bellugi. 1979. The Signs of Language. Cambridge: Harward University Press Bibliografia • Sapir, E. 1921 Language: an Introduction to the Study of Speech, trad. Il linguaggio. Introduzione alla linguistica, a cura di Paolo Valesio, Torino: Einaudi, 1969 • Sapir. E. 1933, La réalité psychologique des phonèmes, in Journal de Psychologie normal et pathologique 30: 247-265, traduzione italiana ‘La realtà psicologica dei fonemi’, in AA.VV. Il linguaggio, Dedalo libri, Bari, 1976: 285-306. • Schmid, S. 1999. Fonetica e fonologia dell’italiano. Torino: Paravia Trubeckoj N. 1939 [1971], Fondamenti di fonologia (a cura di G. Mazzuoli Porru), Einaudi, Torino. Spettrogrammi presi da http://home.cc.umanitoba.ca/%7Erobh/ho wto.html#intro