Archivio_2009_files/Enogea IIS 27 Chianti

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Archivio_2009_files/Enogea IIS 27 Chianti
ENOGEA - II SERIE - N. 27
20
chianti classico
Fietri
Chianti Classico 2006
86C
Primi passi per questa piccola azienda non lontana da San Vincenti, nella
parte più orientale del territorio di
Gaiole. Primi passi all'insegna di un
tratto minerale pulito (che si ritrova
anche nel 2007) e di una struttura agile e spontanea che riflette la
zona.
La Casa di Bricciano
Chianti Classico 2006
86C
Ha la chiarezza fruttata di Collelungo
e i toni acidi più smussati di Fietri.
Del tutto simile invece il peso, che
sente la zona (si sfiorano i 600 metri
di quota) senza risultarne penalizzato. Esecuzione più curata che in
passato.
La Madonnina - Triacca
Chianti Classico La Palaia 2006 86 -
Più un Rosso di Montalcino di quelli
caldi e terrosi che un Chianti Classico
di agilità. Bene dunque il sapore, la
presenza e l'allungo, meno invece la
definizione e la fragranza.
Mannucci Droandi
Chianti Classico Ceppeto 2006 86C
Ha una rotondità quasi pastosa e
davvero insolita per l'annata. Sviluppo
quindi che soddisfa, generoso nel
volume, meno invece nel dettaglio.
Podere il Palazzino
Chianti Classico La Pieve 2006 86D
Stretto sulla nota minerale, almeno in
prima battuta. Medio peso, tannino di
buona grana e un quadro complessivo di sana classicità. Un tocco in più
di carne avrebbe però aiutato.
Poggio Torselli
Chianti Classico 2006
86C
Un vino che vuole essere moderno
(vedi il colore e la sostanza), ma che
al momento non riesce a domare il
suo lato tannico più esuberante ed
incisivo. Potrebbe però evolvere.
Quercia al Poggio
Chianti Classico 2006
86C
Medio peso, grafitoso e soprattutto asciutto nei modi e nel tannino.
Messo a tavola però si trasforma,
guadagna spessore, modera i toni e
soddisfa più del previsto.
Vecchie Terre di Montefili
Chianti Classico 2006
86D
Un vino che più ancora della nuova
Riserva 2006 (recensita più avanti)
costringerà gli appassionati di Vecchie
Terre di Montefili a ritarare il palato.
Meno colore, meno polpa rispetto ad
un tempo e un tannino in "dialettico"
contrasto con l'acidità. Asciutto e a
tratti quasi violento.
Casina di Cornia
Chianti Classico 2006
85
Castello d'Albola
Chianti Classico
Le Ellere 2006
85
Il Colombaio di Cencio
Chianti Classico I Massi
del Colombaio 2006
85
La Croce - F.lli Zari
Chianti Classico 2006
85
Ormanni
Chianti Classico 2006
85
Poggio Asciutto
Chianti Classico 2006
85
Rocca di Cispiano
Chianti Classico
La Rocca 2006
85
Sagrona
Chianti Classico 2006
85
San Donatino
Chianti Classico
Poggio ai Mori 2006
85
Casanova e Sant'Agnese
Chianti Classico Abate di
Sant'Agnese 2006
84
Castello di Radda
Chianti Classico
Poggio Selvale 2006
84
La Marcellina
Chianti Classico
Comignole 2006
84
Pieve di Spaltenna
Chianti Classico 2006
84
Rietine
Chianti Classico 2006
84
Altri vini assaggiati: Bucciarelli,
Castello d'Albola, Castello dei
Rampolla, Castello di Rencine,
Fattoria di Vegi, Negri Vigneti, Pieve
di Campoli, Podere La Piaggia,
Solatione, Valiano.
CHIANTI CLASSICO 2006:
RISERVe e qualche pirata
Lo scorso anno, commentando
la prova dei Chianti Classico
2006 avevo tentato di spiegare il risultato non del tutto convincente con
due ipotesi che non si escludevano
a vicenda. La prima tirava in ballo
la vecchia ma sempre attuale storia
delle gerarchie, e cioè che quando in
cantina si deve scegliere, chiaramente
le partite migliori finiscono nei supertuscan o nelle riserve/selezioni e non
certo nei Chianti Classico d'annata. La
seconda, un po' più originale, puntava
invece il dito sullo stile intransigente di
molti vini, che francamente era poco
in sintonia con i miei gusti. Due ipotesi
che, alla luce degli assaggi che seguiranno (a cui dobbiamo aggiungere
anche le selezioni pubblicate nel paragrafo precedente), mi sento di ribadire
parola per parola. Rispetto ai vini base
dello scorso anno, in queste Riserve
si avverte infatti un delta in più di
complessità e di struttura chiaramente ascrivibile a una superiore qualità
della materia prima. Allo stesso modo
lo stile si conferma molto personale,
con vini che alla struttura uniscono
quasi sempre un'intransigenza tannica
ed espressiva che traccia un solco ben
preciso. Da un lato chi la apprezza e
dall'altro chi invece, come il sottoscritto, pur riconoscendone il carattere
e le possibilità di tenuta nel tempo,
non riesce a non far trasparire nelle
sue valutazioni questo scarso feeling.
Volendo quindi chiudere con un parallelo, se lo scorso anno avevo parlato
di alcune somiglianze con il 1982, oggi
credo che il paragone migliore sia con
il 1996, non tanto in Toscana quanto in
Langa. E chi mi segue con attenzione
non credo che abbia bisogno di altri
commenti.
Villa Cafaggio
Chianti Classico Riserva 2006 90E
Più ancora del Cortaccio e del San
Martino 2005, questa Riserva sembra
segnare un momento importante per i
vini di Cafaggio: non più i colori esa-
E' l'etichetta su cui dovete puntare
quest'anno se siete dei fan dello stile
Corzano e Paterno: più gustoso del
Chianti base, e non così contratto
come il Corzano di pari annata, ha un
rigore espressivo, una linearità, una
coerenza e uno spirito varietale che
trovano ben pochi eguali nel presente
e nel passato. Avesse avuto anche un
tocco in più di polpa e sarebbe stato
un fuoriclasse. In beva da ora e per i
prossimi 7-10 anni.
Tenuta La Viola
Sangiovese di Romagna Superiore
Riserva Pethra Honorii 2006 89+D
Un Sangiovese di quelli quadrati, solido quel tanto che basta
per conciliare eleganza e capacità di
affondo. Tannino di ottima grana, rovere molto misurato (che lascia il giusto
spazio al vitigno) e una capacità di
resistere e di evolvere a bottiglia aperta davvero eccellente. Godetevelo da
oggi e per i prossimi 7-8 anni.
Viticcio
Chianti Classico
Riserva Beatrice 2006
89+E
Il vino che meglio riassume i progressi compiuti quest'anno da Viticcio in
termini di precisione e se vogliamo
anche di stile. Non più quelle sbavature aromatiche che di tanto in tanto
emergevano in passato e allo stesso
tempo una migliore suddivisione dei
ruoli tra rovere, frutto e tannino, che
porta così il vino ad esprimere spessore, misura ed eleganza (anche nel
tono leggermente esotico). Ottima la
qualità dell'estrazione. In beva da ora
e per i prossimi 7-10 anni.
Le Filigare
Chianti Classico
Riserva Maria Vittoria 2006
89E
Una delle espressioni più eleganti
che io ricordi di questa azienda. Fin
88+E
Un blocco di marmo che sulle prime
non si scalfisce nemmeno con il diamante. Poi, tentando con qualche
diversivo e con un po' di pazienza, riesci a leggerne le qualità dietro il muro
di frutto, rovere e tannino. Qualità
che sono soprattutto nelle potenzialità
di chiarezza (non così scontata in
questa etichetta) e in quella scorta di
carattere che solo tra 4-5 anni potremo iniziare ad apprezzare.
Nittardi
Chianti Classico Riserva 2006 88+E
Più vicino al 2005 che al 2004 e dunque molto rotondo, levigato, caffeoso
e riconoscibile nel suo stile ferriniano/
supertuscan. Non tradisce le attese,
ma dopo tanti anni fatica ad incuriosirti. In beva.
San Giusto a Rentennano
Chianti Classico Riserva
Le Baroncole 2006
88+E
Una vera gioia per chi è alla ricerca
dello spirito sangiovese più autentico
e allo stesso tempo di un vino che
sappia smussarne con sapienza le
asperità. Un vino dunque tutto in eleganza (direi quasi in stile pinot nero)
e pronto per la tavola. Un tocco in più
di carne e sarebbe stato memorabile.
Castellare di Castellina
Chianti Classico Riserva 2006 88D
Meno ambiziosa della versione Il
Poggiale, ma in compenso libera dai
vincoli cioccolatosi del rovere e altrettanto libera di descrivere il lato più
elegante del vitigno e della zona.
Bello il tono floreale e pregevole
l'estrazione tannica. In beva.
Cennatoio
Chianti Classico Riserva
O' Leandro 2006
88E
Più sul rovere, sul caffé e sulle
note speziate nella prima bottiglia,
più rugoso e cosmetico invece nella
seconda. Identica invece la compat-
Il Borghetto
Chianti Classico Riserva
Bilaccio 2006
88D
Poggio al Sole
Chianti Classico Riserva
Casasilia 2006
88E
San Patrignano
Sangiovese di Romagna
Superiore Riserva Avi 2006 88E
Potrà sorprendere, ma lo avevo preferito nella versione 2005 (per altro
una bella annata per questa azienda,
come confermerà più avanti anche la
Riserva). Se infatti le basi di eleganza
sono le stesse, meno integrato appare
il contributo del rovere, che anche alla
lunga sembra destinato ad asciugare
un po' più del dovuto il finale. Meglio
comunque tra 1 anno.
Fitto, rugoso e con un booster di
potenza e di carattere alle spalle che
non lascia dubbi. Qualche dubbio
invece sul rovere, che dopo un 2005
ineccepibile, torna a mostrare un lato
un po' rustico che limita il punteggio.
Vista la gioventù, ci sarà comunque
tempo per valutarne l'evoluzione.
Rovere molto importante nel
dosaggio che mette ancora più
in evidenza il fusto tannico asciutto e
inflessibile. Meno concessivo ed esotico che in altre annate, ma più caratterizzato e incisivo, il che non è male.
San Valentino
Sangiovese di Romagna Riserva
Terre di Covignano 2006 88D
Più levigato del precedente, ma
con un nocciolo rugoso/amarognolo inequivocabile quanto piacevole. Finale che perde invece un po' di
spontaneità e di beva, senza tuttavia
compromettere il risultato.
Terrabianca
Chianti Classico Riserva
Croce 2006
88D
Conferma la bella prova del 2005 e
anche la scarsa propensione al "pronti via" delle competizioni. Se gli dai
tempo esce però la ormai consueta
ed elegante compattezza cosmetica/
floreale che passa giusto accanto alla
riduzione senza mai toccarla. Tannino
chianti classico
89+E
Fontodi
Chianti Classico Riserva
Vigna del Sorbo 2006
tezza tannica (molto buona) sposata ad una misura estrattiva davvero
convincente. Può ancora crescere,
almeno nei prossimi 2-3 anni.
21
Corzano e Paterno
Chianti Riserva
I Tre Borri 2006
quasi scorrevole al primo approccio,
cresce poi in modo regolare ad ogni
assaggio, trovando diffusione, sapidità e soprattutto una grazia sposata
alla compattezza davvero invidiabile.
Bene anche la chiarezza del frutto. In
beva da ora e per i prossimi 6-9 anni.
ENOGEA - II SERIE - N. 27
gerati delle ultimo decennio o poco
meno, non più il frutto come filo conduttore, bensì un'interpretazione più
modulata, più attenta al particolare,
più distesa e nel confronto quasi sussurrata. Il tutto senza rinunciare alla
profondità che un vino di categoria
superiore deve esprimere. In beva da
ora e per i prossimi 10 anni.