fidanzamento tempo di grazia

Transcript

fidanzamento tempo di grazia
DIOCESI DI UGENTO – S. MARIA DI LEUCA
UFFICIO FAMIGLIA
________________________
PRIMA LEZIONE DEL
CORSO DI AGGIORNAMENTO/FORMAZIONE
PER OPERATORI DI PASTORALE FAMILIARE
SUL TEMA
LA PREPARAZIONE AL MATRIMONIO
“IL FIDANZAMENTO TEMPO DI GRAZIA”
Mons. Gerardo Antonazzo
________________________________________________________________________________
IL DIRETTORIO : PER UNA PASTORALE MISSIONARIA ORDINARIA
Nell’ottobre del 2001, Giovanni Paolo II, a vent’anni dalla pubblicazione della Familiaris
consortio, affermava: “Questi venti anni sono serviti per far maturare una diffusa consapevolezza
della vocazione e della missione della famiglia e, come accade nel normale corso della vita umana,
a questo punto inizia la stagione della maturità, la stagione della piena assunzione di
responsabilità”.
Non è stato un caso che queste parole il Papa le ha rivolte alla Chiesa in Italia. Egli sapeva che la
Chiesa nel nostro Paese, pur nella varietà delle situazioni locali, ha fatto un significativo cammino
per quanto concerne l’impegno a favore della famiglia e con essa: a questo punto doveva iniziare la
stagione della maturità e della piena responsabilità…
Di conseguenza, una convinzione doveva emergere nella pastorale della Chiesa italiana:
•
prendere sul serio tutto il “Direttorio di Pastorale Familiare”
1
•
e fare davvero ogni sforzo per tradurre in prassi pastorale organica le norme e le
indicazioni, i suggerimenti e gli orientamenti contenuti in questo prezioso vademecum o
manuale che è il Direttorio.
Dalla convinzione all’impegno:
- prendiamo in mano questo vademecum, leggiamolo e lasciamoci interpellare: personalmente, in
coppia, nei gruppi-famiglia, nei momenti di formazione permanente di tutti gli operatori di
pastorale, nei corsi di formazione di quanti si preparano alla vita sacerdotale e religiosa, così pure
nei consigli presbiterali e in quelli pastorali diocesani e parrocchiali, senza dimenticare i preziosi
ambiti di formazione del vario e ricco patrimonio delle aggregazioni ecclesiali.
- La ragione fondamentale per cui valorizzare il Direttorio risiede
•
•
nella sua articolazione progettuale (per fuggire la frammentazione, improvvisazione,
l’episodicità…)
e nella sua dimensione eminentemente pastorale.
Il DPF, infatti, è stato concepito e realizzato non come un nuovo documento dottrinale sul
matrimonio e sulla famiglia ma come un vademecum di pastorale familiare. Esso rappresenta una
sintesi organica del ricco patrimonio di dottrina (specie del magistero di Giovanni Paolo II e dei
Vescovi italiani) e di azione pastorale delle singole chiese locali e dell’esperienza di aggregazioni
ecclesiali di spiritualità coniugale e familiare.
Il DPF, pertanto, non è un ricettario di pronto intervento, ma uno strumento pastorale che mira a
presentare in modo organico l’azione pastorale della Chiesa per e con la coppia e la famiglia, a
partire dal Vangelo del matrimonio e della famiglia.
Se prendiamo “sul serio” il “Direttorio di Pastorale Familiare”, mi sembra che diamo un contributo
di grande rilievo per tradurre in prassi pastorale ordinaria l’auspicio dei Vescovi italiani: rendere
missionarie le parrocchie… “La parrocchia missionaria - affermano i Vescovi - fa della famiglia un
luogo privilegiato della sua azione, scoprendosi famiglia di famiglie, e considera la famiglia non
solo come destinataria della sua attenzione, ma come vera e propria risorsa dei cammini e delle
proposte pastorali” (Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia, n.9).
Pertanto, all’interno di questo itinerario formativo noi oggi condividiamo una specifica attenzione
al terzo capitolo.
Il Piano pastorale della CEI per il2010-2020, incentrato sul compito educativo cristiano, afferma:
La fragilità della famiglia non deriva solo da motivi interni alla vita della coppia e al
rapporto tra genitori e figli….
Non si può trascurare, tra i fattori destabilizzanti, il vuoto lasciato dalla mancanza di una corretta
e positiva educazione all’affettività e alla sessualità nell’adolescenza e nella giovinezza, il
tentativo di equiparare alla famiglia forme di convivenza non fondate sul vincolo tra un uomo e
una donna, e la scelta di stili di vita che evitano la creazione di legami affettivi stabili…
Pur tenendo conto di questi elementi di rischio, l’istituzione familiare mantiene la sua
responsabilità primaria per l’educazione e la trasmissione dei valori e della fede. Se è vero che la
famiglia non è la sola educatrice, soprattutto quando si tratta di figli adolescenti, e che non
esistono genitori perfetti, dobbiamo dire anche con chiarezza che c’è un’«impronta» che solo la
famiglia può dare e che rimane nel tempo, pur attraverso fasi di latenza e crisi ambientali.
2
La preparazione al matrimonio deve assumere i tratti di un itinerario di riscoperta della
fede e di inserimento nella vita della comunità1.
Il tempo che i fidanzati stanno vivendo, segnato oggi da situazioni nuove e complesse, può essere
valorizzato come un’occasione unica per introdurli alla bellezza del Vangelo, che essi possono
percepire in modo più profondo perché la sperimentano nella ricerca di una vera relazione
d’amore.
IL TEMPO DEL FIDANZAMENTO VISTO DENTRO I
RADICALI CAMBIAMENTI ODIERNI
Aspetti negativi
Non sono pochi e neppure di secondaria importanza i cambiamenti intervenuti nel modo oggi
diffuso di intendere il fidanzamento.
a) Fino ad un recente passato, infatti, esistevano un fidanzamento ufficiale, che caratterizzava il
tempo di avvio risoluto e pubblico verso il matrimonio, comportavano impegni morali e sociali
reciproci molto seri anche se non definitivi tra i due fidanzati, coinvolgevano famiglie, amicizie
e comunità e si esprimevano con gesti e parole trasmesse dalla tradizione.
b) Oggi molto di tutto questo è andato scomparendo e lo stesso termine “fidanzamento” appare
spesso come desueto: la relazione di coppia per lo più non si orienta immediatamente al
matrimonio, e a volte non si orienta per nulla (si sceglie di convivere);
c) L'amore tra “ragazzo” e “ragazza”, anche nella prospettiva di un eventuale matrimonio, è
vissuto molto spesso come un affare privato che riguarda soltanto i due interessati;
d) Il tempo del fidanzamento rischia di essere visto semplicemente come una fase di passaggio
senza un suo preciso significato che non sia, tutt'al più, quello di preparare quanto è utile per
sposarsi;
e) Si vanno moltiplicando le coppie che arrivano alla celebrazione delle nozze dopo diversi anni
dall'inizio del loro cammino di amore.
f) Il contesto familiare non appare più in grado di trasmettere ai giovani i valori riguardanti la vita
matrimoniale e familiare mediante una progressiva opera di educazione e iniziazione.
g) Il generale contesto socioculturale, più che essere di aiuto, si presenta spesso come ostacolo ad
un'adeguata comprensione del significato, del valore e delle esigenze della vita matrimoniale e
familiare.
Siamo di fronte a modificazioni connesse con la crisi dei valori del matrimonio e della famiglia,
la banalizzazione della sessualità, una falsa concezione della libertà, la paura di fronte ad
impegni definitivi, una spiccata privatizzazione dell'esistenza, la difficoltà a trovare
un'abitazione ed un impiego, l'insufficienza o addirittura la mancanza di adeguati sostegni alla
famiglia.
3
h) Anche a livello ecclesiale, le iniziative volte a preparare i fidanzati al sacramento del
matrimonio spesso arrivano troppo tardi e in momenti poco favorevoli, non sempre sfuggono al
rischio della episodicità e della genericità, faticano ad essere attente al cammino dei giovani
fidanzati che molte volte appaiono come “lontani” dalla Chiesa e dalla vita di fede, difficilmente
riescono a trasmettere un'adeguata concezione dell'amore e sono in grado di rispondere a quesiti
che, se eventualmente posti, sono già stati risolti (ad esempio, sulla castità, sull'esercizio della
sessualità, sulla regolazione della fertilità, e persino sull'aborto, sull'unità e sulla fedeltà
coniugali).
Aspetti positivi
a) Non mancano in tutto ciò aspetti positivi, quali una maggiore libertà di scelta, una certa
autonomia dalle famiglie di origine, una più giusta parità tra uomo e donna.
b) In questo contesto, tuttavia, si incontrano giovani disposti a lasciarsi interrogare e accompagnare
nella ricerca di un significato più vero da dare al loro fidanzamento.
Di qui, in particolare, la necessità di una cura pastorale del fidanzamento che aiuti a riscoprirne e a
viverne il senso umano e cristiano, e di una preparazione al matrimonio più attenta, puntuale e
articolata.
IL TEMPO DEL FIDANZAMENTO
NEL TERZO CAPITOLO DEL DIRETTORIO DI PF
A. IL FIDANZAMENTO È “TEMPO DI GRAZIA” O “TEMPO DI ATTESA” DEL MATRIMONIO?
E' mancato in questi anni postconciliari un approfondimento teologico sul fidanzamento ed è
mancata forse la consapevolezza che la realtà sociale andava mutando in modo repentino, circa il
modo
di
vivere
e
concepire
l'amore.
E' mancata la convinzione che in questo contesto storico o la pastorale prematrimoniale si rinnova
profondamente o si renderà sempre più ininfluente e marginale .
•
Il tempo del fidanzamento non è prima di tutto un momento di passaggio e di preparazione a un
futuro: è un tempo in se stesso importante, fecondo e irripetibile.
•
E’ un tempo che deve sprigionare una sua peculiare identità.
•
Lo svuotamento della vita coniugale è solo in apparenza “inaspettato”, nel senso che la scelta
del matrimonio non si è mai lasciata riempire dal tempo precedente del fidanzamento come
tempo “pieno”, invece che banale e superficiale. . E’ una scelta nata già vuota di significato!
4
•
Il tempo del fidanzamento deve essere un tempo che non passa con la decisione di sposarsi; ma,
anzi, ne deve rimanere come l’humus e l’anima nascosta, capace di restituire vita spirituale,
psicologica, emotiva…allo stessa condizione matrimoniale.
E qui prendo spunto proprio dal dato biblico, di fondamentale bellezza e importanza, proprio a
riguardo del “fidanzamento” come “tempo” speciale della vita, “stagione” peculiare dell’amore, a
partire:
- dalla creazione dell’uomo e della donna: il cap.1 e 2 di Gen li leggiamo sempre in chiave
coniugale ma mai in chiave di fidanzamento;
- anche la descrizione della relazione Dio-Israele, è esemplare per il tempo del fidanzamento.
Il DPF invece è avido di dati biblici, in particolare il terzo capitolo
Non sappiamo, in tal modo, su quale dato fondare l’indicazione del fidanzamento come “tempo di
grazia”.
Vorrei sviluppare questa particolare prospettiva, perché tutto il resto è scritto nel DPF.
B. TEMPO DI FIDANZAMENTO: ESISTE UN FONDAMENTO BIBLICO?
GEN 1
Fidanzamento come “tempo” del reciproco ri-conoscimento della necessaria, vitale e dinamica
diversità (maschio-femmina) e della reciproca relazione (insieme, nell’unità dell’essere maschiofemmina siamo immagine dell’Amore che è Dio): questo è il fidanzamento!
Indicazioni letterarie su Gen 1-2
a. Sono testi che appartengono alla letteratura della preistoria biblica.
“Preistoria biblica” nel senso di ciò che precede la narrazione riguardante le vicende storiche di
Israele, a partire da Abramo, cioè da Gen 12.
b. Essendo preistoria biblica, ciò che si racconta non riguarda un popolo in particolare, ma più che
mai riguarda l’uomo universale, l’uomo qualsiasi, in quanto uomo; basta che sia uomo, perché
chiunque abbia a che fare con questi capp. 1-2 della Genesi;
c.
QUESTI CAPITOLI CI DICONO CIÒ PER CUI, E PER CHI, SIAMO FATTI, E COME REALIZZARE LA
NOSTRAVOCAZIONE NATURALE (Ricordiamo s. Agostino)
Siamo fatti per amare, dunque siamo fatti per Dio-Amore
Gen 1
-
L’uomo “vertice
-
L’uomo “voluto” da Dio creatore (“Facciamo”)
5
-
Tra l’uomo e Dio c’è una relazione inscindibile, determinata dal “creare”, da parte di Dio,
l’uomo a “sua immagine e somiglianza”;
-
“Immagine” significa relazione a Dio e “somiglianza” significa conformazione a lui che è
Amore
-
L’uomo, che come individuo è creato a immagine di Dio, grazie all’altro/a ( quindi nel plurale)
è chiamato a diventare “somigliante” a Dio-Amore (“a sua somiglianza”);
L’uomo e la donna, creati ciascuno a immagine di Dio, sono chiamato a realizzare un Progetto:
diventare somiglianza di Dio-Amore nell’incontro d’amore con la diversità dell’altro.
Il tempo del fidanzamento deve essere tempo di grazia perché la creatura esplora e si appropria
consapevolmente di questa sua stupenda vocazione
Gen 2
-
L’uomo è creato in quanto uomo attraverso il passaggio da Dio creatore a lui, di
1. un alito di vita, una scintilla di Dio passa nell’argilla sagomata
2. e l’uomo divenne un essere vivente: cioè vive con quella scheggia dell’Amore di
Dio dentro di sè
-
dunque attraverso l’alito, Dio fa passare qualcosa della sua vita di amore e di comunione
trinitaria nell’uomo;
-
una volta ricevuto questo alito della comunione, l’uomo rimane segnato nella sua struttura
personale da questo alito di vita divina: scopre di essere uomo “per” l’Altro, per la comunione;
Anche il secondo racconta insiste sul progetto di Dio sull’uomo creato come coppia.
Nella continuità maschio-femmina c’è riconoscimento: “Essa è carne della mia carne” e questo
riconoscimento illumina il tempo del fidanzamento!
Solo dopo si dice della decisione di lasciare-prendere: “l’uomo lascerà…. e si unirà”, solo dopo
aver scoperto di essere fatti l’uno per l’altro.
C. TEMPO DI FIDANZAMENTO NEL RAPPORTO DIO-ISRAELE
Esemplare è il testo di Ezechiele, capitolo 16
6
Passai vicino a te, ti vidi mentre ti dibattevi nel sangue e ti dissi: Vivi nel tuo sangue 7e cresci
come l'erba del campo. Crescesti, ti facesti grande e giungesti al fiore della giovinezza.
6
Il tuo petto divenne fiorente ed eri giunta ormai alla pubertà, ma eri nuda e scoperta.
Passai vicino a te e ti vidi. Ecco: la tua età era l'età dell'amore. Io stesi il lembo del mio mantello
su di te e coprii la tua nudità.
Ti feci un giuramento e strinsi alleanza con te - oracolo del Signore Dio - e divenisti mia.
9
Ti lavai con acqua, ti ripulii del sangue e ti unsi con olio.
10
Ti vestii di ricami, ti calzai di pelle di tasso, ti cinsi il capo di bisso e ti ricoprii di stoffa preziosa.
11
Ti adornai di gioielli.
Ti misi braccialetti ai polsi e una collana al collo; 12misi al tuo naso un anello, orecchini agli
orecchi e una splendida corona sul tuo capo…
Per il fatto che tu non ti sei ricordata del tempo della tua giovinezza e mi hai provocato all'ira con
tutte queste cose, adesso io ti farò pagare per le tue azioni - oracolo del Signore Dio - e non
aggiungerai altre scelleratezze a tutti gli altri tuoi abomini.
Ma io mi ricorderò dell'alleanza conclusa con te al tempo della tua giovinezza e stabilirò con te
un'alleanza eterna.
61
Allora ricorderai la tua condotta e ne sarai confusa, quando riceverai le tue sorelle maggiori
insieme a quelle più piccole, che io darò a te per figlie, ma non in forza della tua alleanza. 62Io
stabilirò la mia alleanza con te e tu saprai che io sono il Signore, 63perché te ne ricordi e ti
vergogni e, nella tua confusione, tu non apra più bocca, quando ti avrò perdonato quello che hai
fatto"
Dio fa memoria, e invita anche Israele a fare memoria, del tempo del fidanzamento per “risanare” la
crisi attuale.
Il tempo del fidanzamento rimane indispensabile, perché è alla base della stagione successiva del
matrimonio.
E’ necessario poter fare memoria di quel tempo, per ravvivare l’amore attuale in difficoltà. Si
attinge forza, energia, e risorse da quel tempo, per vivere meglio o risanare l’attuale crisi.
(E come si potrebbe sanare diversamente un eventuale tradimento nella relazione di coppia?)
Dello stesso tenore ed efficacia spirituale Os 2
Accusate vostra madre, accusatela,
perché lei non è più mia moglie
e io non sono più suo marito!...
7
La loro madre, infatti, si è prostituita,
la loro genitrice si è coperta di vergogna,
perché ha detto: "Seguirò i miei amanti,
che mi danno il mio pane e la mia acqua,
la mia lana, il mio lino,
il mio olio e le mie bevande".
Oracolo del Signore.
16
Perciò, ecco, io la sedurrò,
la condurrò nel deserto
e parlerò al suo cuore.
7
Là mi risponderà
come nei giorni della sua giovinezza,
come quando uscì dal paese d'Egitto.
E avverrà, in quel giorno
- oracolo del Signore mi chiamerai: "Marito mio",
e non mi chiamerai più: "Baal, mio padrone".
21
Ti farò mia sposa per sempre,
ti farò mia sposa
nella giustizia e nel diritto,
nell'amore e nella benevolenza,
22
ti farò mia sposa nella fedeltà
e tu conoscerai il Signore.
e a Non-popolo-mio dirò: "Popolo mio",
ed egli mi dirà: "Dio mio"".
In Osea il deserto è il richiamo all’innamoramento di Dio, quando è intervenuto per liberare
Israele,conducendolo per il deserto della liberazione: è il tempo esaltante del fidanzamento a cui
guardare nuovamente, per riviverlo.
D. E' TEMPO DI RESPONSABILITÀ
Il fidanzamento è tempo da vivere innanzitutto in chiave vocazionale.
E' un momento per una prima chiarificazione nel discernimento della chiamata personale a sposare
quella persona; è una decisione che lascia spazio a ulteriori verifiche in ordine al consenso per il
patto nuziale. E' una stagione della vita in cui i due fidanzati sono tenuti a interrogarsi sulla loro
vocazione al matrimonio e sulla loro reciproca scelta.
La stessa responsabilità esige di esprimersi nutrendo e potenziando il fidanzamento con un amore
casto , attraverso l'accettazione e la futura promozione di una sessualità propriamente umana, al
servizio di quell'amore totale e fecondo tipico dell'esistenza coniugale.
Questo fa maturare i fidanzati «nella reciproca conoscenza e nell'assimilazione vicendevole della
personalità; li guida nello sviluppo di una affettività delicata e profonda; li rende capaci di dominio
sull'istintività egoistica, nel rispetto della dignità personale; li fa attenti a riservare solo al domani il
dono totale di sé, perché unicamente nel matrimonio esso raggiunge la pienezza del suo significato»
E' TEMPO DI CRESCITA
Tempo nel quale si matura nella capacità di vivere insieme; si costruisce la coppia; ci si allena alle
fatiche, anche psicologiche, della vita a due; si precisano, si condividono e si consolidano le
convinzioni in grado di reggere la convivenza di tutta una vita; ci si affina nella conoscenza di sé,
delle proprie doti e dei propri difetti e nell'arte difficile del volersi bene e del comprendersi,
superando chiusure, passioni, egocentrismo. In una parola, è una stagione della vita da riscoprire e
ripresentare come importante tirocinio della coppia di fidanzati nella maturazione spirituale del
rapporto affettivo.
8
E' TEMPO DI GRAZIA
Il fidanzamento è grazia: è un dono di Dio comunicato ai giovani interessati. Con questo dono essi
sono resi capaci di maturare in un amore che è partecipazione a quello di Cristo e che va sempre più
acquisendo la sua misura, come pure sono sorretti e guidati verso questo stesso ideale di amore .
Nello stesso tempo, il fidanzamento è occasione per vivere e crescere nella grazia: si presenta come
momento privilegiato di crescita nella fede, di preghiera e di partecipazione alla vita liturgica della
Chiesa, di esperienza vissuta della carità cristiana , da parte di ogni coppia di fidanzati e di tutti i
fidanzati insieme.
9