File GME_DISPENSA_ARMONIA

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nella vita comune, è necessario prima osservarle e
studiarle approfonditamente e poi evocarle perché
agiscano in noi e al di fuori di noi. Comporta la
concentrazione e l’osservazione orizzontale della
meditazione riflessiva, mentre attiva l’evocazione delle
qualità attraverso la meditazione creativa, utilizzando
tutti gli strumenti a disposizione del gruppo di servizio
(parole, immagini, simboli, ecc.). A seconda della
qualità verso la quale si agisce, può richiedere un
atteggiamento e un esercizio tipico della meditazione
ricettiva, oltre che ad utilizzare l’invocazione quale
strumento di potenziamento del gruppo di servizio. Gli
stadi della tecnica: disidentificazione/identificazione,
invocazione, preparazione alla concentrazione,
focalizzazione e osservazione dell’oggetto di
meditazione, evocazione.
L' ARMONIA
GRUPPO DI
MEDITAZIONE EVOCATIVA
CHE COS'È L'ARMONIA
Il termine proviene, attraverso il latino, dal greco
harmonia, ovvero: unione, proporzione, accordo; si
tratta di un derivato del verbo harmozein:
congiungere, accordare. Il verbo si ricollega a sua volta
ad harmos, giuntura.
Nella definizione greca antica, l'armonia è la
combinazione di elementi contrastanti.
In generale, si indica con “armonia” qualsiasi
equilibrio o conformità fra vari elementi; è l'accordo e
la proporzione tra le parti che formano un tutto
producendo un effetto gradevole ai sensi. Alcuni
esempi: armonia di forme, di colori, di profumi;
l'armonia dell'universo; dello stile; delle idee, dei
concetti; armonia tra pensiero e azione.
Infine armonia si usa in riferimento a una cosa che tutti
vedremmo volentieri nella vita quotidiana: quella
concordia di sentimenti e opinioni che permette a tutti
di vivere in armonia.
A cura di Stella Repola
Che cos'è l' Armonia
Cosa produce l' Armonia
Come si realizza l' Armonia
Evocazione dell' Armonia
“Ciò che contrasta concorre e da elementi che
discordano si ha la più bella armonia.”
(Eraclito)
OBIETTIVO
Questa dispensa si propone di riportare a grandi linee
gli argomenti di riflessione che vengono affrontati
durante l’incontro. E’ una corrente di spunti a cui si
può attingere in ogni momento, durante i lavori e nel
trimestre di meditazione successivo. Non ha tuttavia la
pretesa di essere esaustiva, né di essere preminente
rispetto ai temi portati da ciascun membro del gruppo
in meditazione.
MEDITAZIONE EVOCATIVA:
PICCOLO RIPASSO PRIMA DI COMINCIARE.
Ha come obiettivo l’evocazione, lo sviluppo e la
purificazione di qualità umane. Per elevare le qualità
ARMONIA, in Musica
L'armonia è il ramo della teoria musicale che studia la
sovrapposizione verticale (simultanea) dei suoni, la
loro reciproca concatenazione (accordi) e la loro
funzione all'interno della tonalità. La si distingue
perciò dalla linea melodica quale aspetto orizzontale
della musica.
Il termine indica una consonanza di voci o strumenti
musicali che produca una sensazione piacevole, o
anche una combinazione di accordi, cioè la
concordanza di note simultanee, che provochi
un’impressione di piacere in chi ascolta.
Nell’antichità classica con il vocabolo “armonia” si
indicavano le varie scale modali, come la dorica, la
lidia, la frigia.
A partire dal Medioevo, con lo sviluppo della musica e
della ricerca teorica, il vocabolo assume più di
un’accezione: combinazione di suoni, accordo tra due o
più voci o strumenti, musica in generale.
Dal Rinascimento in poi, il significato di armonia si
restringe entro i limiti della definizione scolastica
indicando unicamente la teoria e la pratica della
formazione e della concatenazione degli accordi. Su
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queste successive modificazioni del significato del
vocabolo ha influito sicuramente il progressivo
modificarsi dei caratteri dell’armonia. Si passa infatti
dal mondo greco-romano, nel quale la musica e canto
sono esclusivamente monodici, a quello tardorinascimentale, in cui la musica è dominata dalla
polifonia.
Così il Maestro Riccardo Muti definisce l'armonia in
un'intervista (1):
La musica è la grazia dell'universo, il dono che le sfere
dell'universo concedono agli uomini e anche agli
animali. (...) io non ritengo che l'armonia delle sfere
sia data solo dal loro coordinamento come pensava
Aristotele, ma credo sia data soprattutto dal suono che
scaturisce dal loro movimento. Si tratta di quel
movimento che accorda la nostra anima con i punti
invisibili dell'universo e con mondi lontanissimi.
Quando i rinascimentali parlavano di corrispondenza
tra microcosmo e macrocosmo non pensavano in
termini spaziali, ma musicali, perché non è la
geometria a creare le corrispondenze tra l'anima
dell'uomo e l'anima dell'universo, ma quella
pulsazione cosmica che diventa pulsazione dell'anima.
E qui arriviamo a precisare meglio il concetto di
"armonia", che non è tanto nel buon accordo dei
suoni, quanto nella corrispondenza tra l'emissione
della sonorità cosmica e la percezione dell'anima
umana. Se si dà questa corrispondenza, e questa
corrispondenza si dà altrimenti non percepiremmo il
musicale, vuol dire che nell'universo l'uomo ha il suo
posto, non un posto casuale, ma un posto armonico.
Certo questo posto non è descrivibile come non è
descrivibile la musica che, quando è scritta non suona,
e quando suona non è visibile. Tra il segno nero della
nota e la carta bianca su cui è impressa passa quella
distanza che io chiamo infinito. E' l'infinito che la
musica riempie e l'anima avverte.
(1)
Orme del sacro: il cristianesimo e la desacralizzazione del sacro
di U. Galimberti, pag. 152
ARMONIA, nell'Arte in generale
Con un significato più ampio armonia indica la
proporzione, la disposizione e l’accordo di più parti o
elementi con valore estetico. In questo senso si parla di
armonia del corpo umano, armonia dell’universo.
In architettura, armonia ha il valore di una
corrispondenza proporzionata delle parti principali e
secondarie di una costruzione; nella pittura e nella
scultura è la disposizione conveniente delle figure
all’interno dell’insieme; ed esiste l’armonia di forme e
l’armonia di linee; l’armonia cromatica è, invece,
l’accordo di più colori, ottenuto accostando toni diversi
o gradazioni diverse dello stesso tono.
In letteratura si indica con armonia l’effetto di
musicalità di un componimento letterario sia di prosa
che di poesia ottenuto prestando particolare attenzione
alla qualità sonora delle parole e alla qualità ritmica
della loro disposizione: si parla ad esempio
dell’armonia delle ottave dell’Ariosto. Più in
particolare si usa la locuzione "armonia imitativa" per
indicare la figura retorica consistente nel rendere col
suono delle parole l’impressione auditiva o la
sensazione immediata di quello che si vuole
significare; mediante l’armonia imitativa si possono
riprodurre soprattutto suoni, ma anche movimenti e
stati d’animo.
L’armonia evangelica è, invece, l’accordo tra i quattro
Vangeli, dimostrato sia confrontando i passi relativi al
medesimo episodio, sia componendo con essi un
racconto unico.
Una tipica figura umanista, che si sforzò di cogliere
l'armonia e l'equilibrio di un mondo costruito attraverso
l'attivo operare dell'uomo, è quella di Leon Battista
Alberti (1404-1472). In lui non mancano però visioni
pessimiste: egli avverte come l'equilibrio che si sta
cercando appare fragile e continuamente minacciato.
ARMONIA, in Filosofia
La musica delle sfere, anche detta armonia delle sfere
(in latino musica universalis), è un antico concetto
filosofico che interpreta le proporzioni dei movimenti
dei corpi celesti - Sole, Luna e Pianeti – come una sorta
di musica, non udibile, ma sotto forma di concetto
armonico o matematico. Si fa risalire l'origine del
concetto al matematico e astronomo greco Pitagora
(570 a.c. - 495 a.c.), che elaborò una filosofia per metà
mistica e per metà matematica e un sistema
numerologico associato.
Secondo Giovanni Keplero (1571-1630), le
connessioni tra geometria, cosmologia, astrologia,
armonia e musica avvengono tramite la musica
universalis. All'epoca si riteneva che il Sole, la Luna e i
Pianeti girassero intorno alla Terra all'interno delle
proprie sfere; una descrizione fantastica di questo
sistema è presente nella Divina Commedia di Dante (2).
Si credeva che le sfere rispettassero rapporti tra
intervalli musicali a numeri interi, creando armonie.
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Quando la rota, che tu sempiterni
Desiderato, a sé mi fece atteso,
Con l'armonia che temperi e discerni,
Parvemi tanto, allor, del cielo acceso
De la fiamma del sol, che pioggia o fiume
Lago non fece mai tanto disteso.
La novità del suono e 'l grande lume
Di lor cagion m'accesero un disio
Mai non sentito di cotanto acume.
(2)
Par I, 73-84
Il concetto di armonia richiama la sintesi degli opposti
ed è oggetto di numerose riflessioni nei secoli.
Secondo Hegel, gli opposti sono continuamente
conciliati e la loro conciliazione è anche la loro
«verità».
L'armonia è un insieme di note che non sono uguali ma
che nella loro unità sono perfettamente adeguate l'una
all'altra. Il dissidio è il modo di essere dell’armonia, il
visibile quello dell’invisibile.
Assagioli (3), insistendo sulla differenza tra sintesi e
compromesso, definisce l’una “equilibrio dinamico di
tensioni” e l’altro “conciliazione statica”; e ci ricorda
che in ogni conflitto, lotta, problema (anche teorico)
va cercato il principio superiore, la realtà
gerarchicamente superiore, che includa in sé, integri i
termini discordanti e renda produttiva, creativa la loro
tensione.
Lo Spirito è per sua natura al di sopra di ogni
dualismo, di ogni conflitto, esso è Unità; dove esso è
presente ed operante, rinnova, coordina, armonizza,
unifica.
Affidiamoci quindi con fede all'azione dello Spirito,
apriamo ad Esso le porte del nostro animo, aspiriamo
a unirci, a fonderci il più possibile con Lui, sì da
diventare coscientemente ed effettivamente quello che
siamo in essenza, cioè un solo essere, una sola Vita.
Così passeremo dalla molteplicità, dalla dispersione,
dal logorante travaglio delle forze contrastanti, alla
pace, all'armonia, alla cooperazione feconda di tutte le
nostre energie, alla gioiosa psicosintesi.
(3)
Psicosintesi, per l'armonia della vita di R. Assagioli
ARMONIA, in Natura
Se pensiamo ad un semplice gioco legato al "caso", con
il supporto della statistica, possiamo osservare il
mantenimento dell'armonia-equilibrio della natura: una
moneta lanciata tante volte, conferma l'esistenza di un
equilibrio tra le due facce.
Nel gioco in cui le forbici tagliano la carta, la carta
copre il sasso e il sasso schiaccia le forbici: al di là del
semplice gioco osserviamo che ciascuno a turno vince
gli altri. Esiste un equilibrio nella Natura.
Spingendoci nel regno delle forze studiate dalla Fisica,
esse sono diverse, ma si conciliano armoniosamente
permettendo al nostro universo di mantenersi nel
divenire senza precipitare.
SIMBOLOGIA DELL'ARMONIA
Un simbolo occidentale dell'armonia è il pentagramma
(il pentagono in geometria), da cui deriva la stella a 5
punte e in cui si inscrive perfettamente l'uomo di
Leonardo da Vinci (secondo la sezione aurea di
Vitruvio, nel De Architectura).
La sezione aurea riconosciuta come un rapporto
esteticamente piacevole è stata usata come base per la
composizione di quadri o di elementi architettonici. In
realtà è dimostrato che la percezione umana mostra una
naturale preferenza e predisposizione verso le
proporzioni in accordo con la sezione aurea; gli artisti
tenderebbero dunque, quasi inconsciamente, a disporre
gli elementi di una composizione in base a tali rapporti.
Un simbolo orientale dell'armonia è l'intreccio di due
triangoli equilateri, uno con un vertice rivolto verso
l'alto (rappresentazione delle qualità maschili), l'altro
sovrapposto e con un vertice rivolto verso il basso
(rappresentazione delle qualità femminili). Formano
essi la cosiddetta "stella di David" che è il simbolo
presente nella rappresentazione del 4° chakra, Anata,
quello della regione del cuore e quello il cui principio è
l'Amore.
IL MITO DI ARMONIA
L'idea di armonia come combinazione di elementi
contrastanti è magnificamente descritta dalla
genealogia della dea Armonia. Infatti, una delle
leggende più note la vede come figlia del dio della
guerra Ares e della dea dell’amore Afrodite.
Armonia ha suscitato tre dei più penetranti frammenti
di Eraclito (4). Il filosofo efesino dapprima coglie
l’essenza delle sue origini mitiche:
(4)
Ciò che contrasta concorre e da elementi che
discordano si ha la più bella armonia.
Poi, attraverso le origini mitiche di Armonia, in un
secondo frammento (5), Eraclito addita una pratica
conoscitiva che nel disgiungere e nel congiungere ha il
suo asse cardinale. Anche Platone vi insisterà.
(5)
Armonia che da un estremo ritorna all’altro estremo
come è nell’arco e nella lira.
Alle nozze di Armonia con Cadmo sono presenti le
dodici divinità olimpiche, a testimoniare l’intero ciclo
del corso solare: sono nozze cosmiche. Armonia riceve
in dono da Ermete una lira, da Atena una veste aurea.
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Eraclito allude con gli “estremi” ai poli del tempo,
principio e fine, del cosmo, i solstizi, e dell’esistenza,
vita e morte (6). L’armonia, ritornando all’altro estremo,
trascende dunque la sfera umana e la stessa
temporalità. Della narrazione mitica Eraclito trattiene il
motivo della lira, aggiungendovi l’attributo d’Apollo,
l’arco. A partire da questi elementi va letto il terzo
frammento, caro agli architetti e ai musici di tutti i
tempi:
(6)
Armonia invisibile della visibile è migliore.
Se è legittimo leggervi un analogo della dottrina
pitagorica dell’armonia delle sfere, allora l’armonia
visibile si darebbe nel mondo fenomenico, l’invisibile
potrebbe essere colta solo nei rapporti intelligibili che
determinano il visibile. Mediante la lira è forse
possibile restituire parte del senso a questo frammento:
di per sé visibile, la sua forma cela gl’intimi rapporti
che correlano gli accordi fra le sue corde.
Una delle tante leggende narra che Europa, bella e
intelligente figlia di Antenore, se ne sta con alcune
amiche sulla spiaggia di Sidone, quando viene
accerchiata da una mandria di tori. Uno è candido e per
nulla minaccioso. Europa gli sale in groppa. Ma a
questo punto Zeus-toro prende senz'indugio la via del
mare e scompare tra le onde. Da questo fatto inizia il
peregrinare di Cadmo: il padre Agenore, infatti,
ingiunge a lui e ai suoi fratelli di ritrovare la loro
sorella Europa e di non tornare senza di lei. Nel
frattempo Zeus - che non è ancora “Signore” tra gli dei
- cade vittima del mostro Tifeo il quale, approfittando
del fatto che Zeus aveva deposto le sue folgori per
dedicarsi al corteggiamento di una fanciulla, gliele ruba
sottraendogli pure i suoi nervi ed ora lo tiene
prigioniero nella sua grotta. Cadmo, spinto dalla sua
ansia di ricerca ,si trova a passare proprio davanti alla
grotta in cui Zeus giace semicosciente. Raccoglie
immediatamente la sfida che Tifeo gli lancia e, grazie
all'astuzia e al potere incantatore del suo zufolo, riesce
a liberare il dio che, in cambio, gli promette in moglie
una bellissima fanciulla frutto della congiunzione tra
Ares, dio della guerra, e Afrodite, dea dell'amore.
Dunque egli sarebbe stato “compagno diletto” di
Armonia e salvatore dell'armonia del cosmo. Il mito di
Cadmo rappresenta una nuova fase della mitologia
greca, in quanto segna il passaggio dal culto degli dei
al culto degli eroi e, dunque, alla narrazione delle loro
gesta. Cadmo è un uomo dotato di una risorsa
particolare che lo eleva ad eroe: quella stessa forza che
lo rese “necessario” anche a Zeus, nel momento della
sua maggiore inermità. Di lui sappiamo che “non
possedeva armi se non invisibili artifici della mente”.
Ed è proprio l'astuzia, insieme all'arte, a farlo vincere
sulla forza bruta del mostro. Da Apollo, Cadmo
ricevette in dono la capacità di trarre dal suo zufolo “la
musica giusta”, quella che sapeva trasformare il suono
in “armonia”. Inoltre, nel suo giovanile vagabondare
col padre, ha ricevuto da sacerdoti egizi “spremuto
nella sua bocca il latte, ineffabile dei libri”. Cadmo
quindi, pur essendo un eroe mitologico, ha nel suo
destino il superamento del mito grazie al dono di una
nuova “parola”. Se con Cadmo infatti si chiude un
ciclo mitologico in cui l'attenzione era centrata sugli
dei, eccessivamente attratti e incuriositi dalle vicende
umane, sulle divinità contaminate dalle passioni e dai
vizi degli uomini, con Cadmo, ancora, si apre una
nuova fase in cui al centro sono gli uomini, visti come
eroi in quanto caratterizzati da attitudini divine che li
portano ad elevarsi verso l'alto. Con Cadmo dunque “il
divino si trasferì nell'umano e l'umano fu elevato fino
alla divinità, - scrive Kerenyi - e così sorse il mito
dell'eroe”. Dalla sua stirpe nascerà Dioniso, l'uomo-dio
che porta in sè la contraddizione tipica di questa nuova
umanità. E' sempre il femminile (sia se si tiene conto
degli aspetti della sua personalità e sia perché ci sono
sempre donne con lui) che accompagna Cadmo fin
dall'inizio del suo peregrinare e che lo mette in contatto
col divino. Cadmo è uno straniero, uno sradicato e non
possiede null'altro se non i doni di cui s'è detto in
precedenza. Per questo, quando egli arriva sulla coste
di Samotracia alla ricerca adesso della fanciulla
promessagli da Zeus, Armonia non ne vuole sapere di
quell'uomo “senza fuoco nè luogo” (o come si direbbe
oggi, senz'arte nè parte). Armonia però resta molto
colpita da quanto le dice l'amica Peisinoe a riguardo di
Cadmo e “improvvisamente capì il mito, capì che il
mito è il precedente di ogni gesto, la fodera invisibile
che lo accompagna”. Andando incontro al suo destino,
Armonia accoglie la possibilità di vivere il mito. Vince
la paura dell'ignoto, supera l'amore grande per la sua
terra e parte. Cadmo e Armonia celebrano quindi a
Tebe le loro nozze con una grande partecipazione di
dei. Tutti scendono dall'Olimpo a rendere omaggio ed è
questo il massimo avvicinamento tra dei e uomini, ma
anche l'ultima occasione di tanta vicinanza. Le loro
nozze sono le prime nella storia e serviranno da
esempio per il genere umano a significare ciò che nel
nome di lei è racchiuso. Armonia è colei che riunisce, è
il simbolo della conciliazione degli opposti. Il carro
nuziale infatti era trainato da una coppia di animali
straordinari, una lince ed un leone, che non si
sopportano facilmente a vicenda.
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COSA PRODUCE L'ARMONIA
L'armonia espressa attraverso l'arte produce elementi di
grande bellezza.
In ogni campo accorda ogni dissonanza, unifica idee,
ragionamenti, scoperte e conoscenze elevandone la
portata complessiva.
Nell'individuo l'armonia porta benessere e serenità,
armonizzando i conflitti tra i corpi fisico, emotivo,
mentale e spirituale.
DISARMONIA E CONSEGUENZE
Tutte le malattie sono causate da mancanza di armonia
— la disarmonia esistente fra la forma e la vita. Ciò
che unisce forma e vita, o meglio, ciò che risulta dalla
loro debita unione è l’anima, il sé umano, e principio
integratore dei regni subumani. La malattia compare
laddove c’è mancanza di allineamento tra questi vari
fattori, l’anima e la forma, la vita e la sua espressione,
le realtà soggettive e oggettive. Di conseguenza spirito
e materia non sono in libero rapporto reciproco.
Ogni malattia è disarmonia e mancanza di
allineamento e di controllo.
(A. Bailey)
Ancora Muti (1): Io le devo dire che il desiderio
dell'armonia è insito nell'uomo. Il dissidio, la
dissonanza sono godimento solo se hanno in vista la
consonanza, come le acque del fiume quando si
distendono e trovano pace nel mare. La dissonanza
riproduce l'inquietudine dell'uomo, il tormento che gli
deriva dai limiti della sua condizione. E' una sua parte
strutturale,
di
cui
può
anche
godere
masochisticamente come talvolta ci capita con
l'elemento turbativo della nostra esistenza, come
soprattutto oggi ci accade nel nostro modo di essere
uomini, ma la nostra anima non godrebbe neppure
dello stridore della dissonanza se già non fosse in
attesa della consonanza sottesa al dissidio dei suoni.
COME SI REALIZZA L'ARMONIA
L'armonia si realizza cogliendo la sua presenza nelle
grandi leggi dell'universo e accogliendo queste ultime
come guida, di ordine e equilibrio, nella dimensione
del nostro cuore.
La si costruisce dentro di noi gradualmente attraverso
le tecniche di psicosintesi personale e transpersonale,
ampliando l'accettazione e la comprensione di noi
stessi e delle relazioni umane; sviluppando il senso di
affinità.
La si sviluppa partendo dalle piccole cose perché si
diffonda spontaneamente nelle grandi.
L'armonia è l'anima universale velata dal caos che
appare nella manifestazione.
Nasce dal centro dell'Uno e intesse l'universo intero
diffondendosi come bellezza ed equilibrio.
Fa vibrare il cuore dell'uomo riflettendosi in esso.
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