Azienda Ospedaliera di Bologna
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Azienda Ospedaliera di Bologna
L’efficacia della terapia comportamentale somministrata ai genitori nel trattamento dell’obesità infantile. Dietista Silvia Di Domizio e Infermiera Sofia Di Sipio. Introduzione Dati epidemiologici recenti confermano che l’obesità è una vera e propria “epidemia globale” che continua ad espandersi in tutti i paesi del mondo (WHO 1997)1, con un tasso particolarmente elevato soprattutto nei paesi occidentali: si calcola circa un miliardo di persone in sovrappeso nel mondo e trecentomilioni di soggetti obesi. Numerosi studi mettono in evidenza che tale aumento riguarda non solo i paesi industrializzati ma anche quelli in via di sviluppo: dunque un fenomeno globale, e che non risparmia l’età pediatrica. L’obesità essenziale si può definire come una malattia cronica fondamentalmente dovuta alla sinergica azione di fattori ambientali e di fattori genetici che agiscono alterando i sistemi di controllo dell’omeostasi energetica favorendo l’incremento di peso. La predisposizione genetica ha un ruolo importante: è noto che la probabilità di sviluppare la malattia aumenta in un soggetto con uno, o peggio entrambi, i genitori obesi, ma i fattori ambientali sono ritenuti determinanti: non tutti gli individui sottoposti ad un ambiente “obesogenico” diventano obesi, ma sicuramente se i due fattori coesistono il rischio di sviluppare la condizione è altissimo. I cambiamenti dell’ambiente sociale ed economico hanno provocato sostanziali variazioni nello stile di vita e nell’alimentazione di adulti e bambini: lo squilibrio fra l’introito energetico (aumentato per il maggior consumo di cibi ad alta densità calorica) e la spesa energetica (ridotta per la diffusa sedentarietà) sono identificati come cause dell’aumentata prevalenza dell’obesità. Secondo studi recenti2, sebbene il controllo del peso sotto supervisione medica possa essere positivo per i soggetti in sovrappeso, i dati a disposizione suggerirebbero che per molti adolescenti la dieta sia non solo inefficacie per il controllo del peso ma possa in realtà favorire l’aumento ponderale a lungo termine. Esistono studi ma non prove certe, che hanno indagato l’influenza della situazione endocrina e metabolica della madre durante la vita fetale sulla comparsa di obesità nei bambini, altri il ruolo dell’allattamento al seno come protettivo riguardo l’adiposità; anche lo svezzamento e la nutrizione della prima infanzia rivestono un ruolo importante nell’acquisizione di uno stile alimentare. Tuttavia prove consistenti sono disponibili sul ruolo delle abitudini nutrizionali della famiglia e sull’influenza esercitata dai genitori sugli apporti alimentari e sulle scelte dei cibi dei loro figli. L’ambiente domestico può influenzare la composizione della dieta dei bambini in molti modi: i genitori possono esporre i bimbi a determinati alimenti e incoraggiarne il consumo. Alcuni studi mostrano anche che il grado di sottostima degli introiti alimentari dei bambini con eccesso di peso risulta associato con l’obesità della madre. Obiettivo della ricerca 1 2 Obesità Preventing and mamaging the global epidemic. Report of a WHO consultation on obesity 1997 Allison E et al. Dieting Promote Weigth gain in children. Pediatrics 2003;112:900-906 1 Partendo da questi presupposti e basandosi sulla prove esistenti dell’influenza della famiglia sul comportamento dei figli, la nostra ricerca si è posta l’obiettivo di individuare le evidenze scientifiche che la terapia comportamentale (Behavior) somministrata ai genitori dei bambini obesi sia efficace e produca una riduzione del grado di obesità a lungo termine nei bambini stessi. P = genitori di bambini obesi I = terapia comportamentale indirizzata ai genitori C=/ O = riduzione del grado di obesità a medio-lungo termine Materiali e metodi La strategia è stata effettuata attraverso Internet, sulle pagine EBN del Centro Studi del Servizio Infermieristico del Policlinico S. Orsola Malpighi. Abbiamo iniziato la ricerca degli studi secondari, Linee Guida e Revisioni sistematiche, e solo dopo abbiamo ricercato eventuali aggiornamenti tramite gli studi primari relativi al trattamento e cioè gli RCT sulle Banche Dati primarie. Abbiamo ricercato le Linee Guida restringendo il campo dal 2000 in avanti, con argomento “Il trattamento dell’Obesità infantile”, escludendo quelle sulla prevenzione. • abbiamo reperito documenti interessanti su National Guideline Cleringhhouse, Scottish Intercollegiate Guidelines Network (SIGN) • il materiale reperito su RNAO (Registered Nurses’ Association of Ontario) è stato escluso poichè relativo alla prevenzione • non è stato trovato materiale pertinente su NICE (National Institute for Clinical Excellence), New Zealand Guidelines Group, AHRQ (Agency for Healthcare Research and quality), Royal College of Nursing, Canadian medical association (CMA), ICSI (Institute for Clinical Systems Improvement, PNLG (Piano Nazionale Linee guida), CDC (Centers for Disease Control). Successivamente abbiamo ricercato le Revisioni Sistematiche sul trattamento dell’obesità infantile, dal 2000 in avanti: • abbiamo reperito documenti pertinenti su Cochrane e DARE (Database of Abstract of Reviews of Effects) • non è stato trovato materiale pertinente su Joanna Briggs Institute Solo in seguito abbiamo consultato le banche dati generali PubMed, Cinahl, Embase, e solo per ricercare aggiornamenti relativi a RCT sull’argomento di studio e in particolare relativi agli anni 2004 e 2005. Limiti della ricerca: sono esplicitati nella griglia di ricerca (All. A) e comunque sono relativi a: • lingua inglese • genere umano • presenza di abstract • età <12 anni • anni dal 2000 ad oggi Key words utilizzate “obesity” “child” “behavior therapy “parent” OR “parents” OR “family” diversamente combinate e legate da AND 2 Risultati La ricerca è stata ripetuta sulle diverse banche, articolando in diverso modo le parole chiave e ha dato il seguente esito: • 3 Linee Guida, di cui 2 reperite su Cleringhouse e relative all’anno 2004, 1 reperita su SIGN e relativa all’anno 2003. • 2 Revisioni sistematiche, di cui 1 su Cochrane relativa all’anno 2003, 1 su DARE anno 2002 • 3 RCT, tutti dell’anno 2004. Sono stati reperiti gli abstract e tutti i full text. Segnaliamo che attraverso Embase è stato trovato molto materiale: tuttavia la lettura degli abstrat ha permesso di evidenziare molti lavori non pertinenti o revisioni non sistematiche di cui non si è tenuto conto. Su Pub Med la ricerca, limitata agli RCT degli anni 2004/2005 di nostro interesse, non ha permesso di reperire alcun documento. Solo estendendo la ricerca ai “clinical trial” e a “tutte le pubblicazioni” siamo riuscite a reperire materiale che dalla lettura dell’abstract si è rivelato interessante e pertinente. In allegato A è presente la griglia di ricerca. Reperimento full text Sono stati reperiti i full text tramite: • Biblioteca di Ist. di Pediatria, Biblioteca di “Casa Sollievo della Sofferenza” di S. Giovanni Rotondo (Fg), • Catalogo delle riviste elettroniche della Biblioteca Centralizzata S.Orsola Malpighi, • MedLine. Prevalenza I dati di prevalenza variano a seconda dei diversi criteri di definizione, tuttavia il fenomeno è in costante crescita. Essa è drammaticamente elevata nei Paesi sviluppati, ma sta crescendo significativamente in tutti i Paesi del mondo, anche nei paesi poveri finora esenti dal problema. Nei Paesi ricchi sono a rischio le fasce più povere della popolazione a causa di una dieta incongrua; in quelli poveri le classi più agiate che assumono cibi in quantità e qualità erronee e sono affetti dal grave problema della sedentarietà. Il sovrappeso è aumentato notevolmente anche nella popolazione europea, e soprattutto nei paesi del Sud 20-35% (Spagna, Italia, Grecia) rispetto al 10-20% in quelli del Nord. Stime del 1998 indicano la prevalenza dell’obesità infantile in USA al 21.5%. Nella Tab. 1 sono mostrati i dati di prevalenza del sovrappeso ed obesità per i bambini italiani: essi mostrano una prevalenza maggiore per entrambi i sessi al sud Italia rispetto al nord. Tab 1 Prevalenza obesità in Italia3 Sud Centro Nord 3 Maschi Sovrappeso (%) 27 17 Obesità (%) 5 2 Femmine Sovrappeso (%) 19 10 Obesità (%) 4 1 Cacciari 2002 3 Diagnosi La valutazione del grado di sovrappeso può essere fatta in varie modi: sono usate le tabelle percentili peso/altezza, il grado % di soprappeso, la misurazione della circonferenza vita e della plica tricipitale, ma esiste evidenza, e i documenti reperiti concordano, che l’Indice di Massa Corporea [BMI = peso corporeo (in Kg)/ altezza2 (in m) ] deve essere utilizzato preferibilmente per la definizione del grado di soprappeso in adulti e bambini. Il BMI non fornisce una misura diretta dell’adiposità ma ne è un indice attendibile, e per l’adulto c’è accordo nel parlare di obesità quando il BMI>30 Kg/m2 e di sovrappeso se 25<BMI<30 Kg/m2 . Tuttavia durante l’età evolutiva il grado di adiposità varia fisiologicamente, pertanto i valori soglia di BMI al di sopra dei quali un bambino si definisce obeso variano ampiamente con l’accrescimento e in modo differente per i due sessi. Quindi per i bambini il BMI non è una misura statica e non può essere usata da sola, ma va espressa in percentile in relazione all’età e al sesso e per tipo di popolazione e la sua interpretazione in questa età va fatta usando i cut off percentili che corrispondono a valori di 25 e 30 a 18 anni. Nelle Linee Guida reperite si evidenzia che: Management .. - SIGN (3) • il BMI percentile dovrebbe essere usato per identificare l’obesità infantile (Livello C). Si definisce obesità se BMI ≥ 95° centile, e sovrappeso se BMI tra 85° e 95° centile. Per l’uso clinico si definisce obeso quando il BMI> 98° (Livello D). La prevenzione e il trattamento dovrebbe essere iniziato nell’infanzia (Livello C), quest’ultimo quando il BMI>98° (Livello D). Evaluation .. – Clearinghouse (1) • Lo screening dei bambini per l’identificazione del sovrappeso dovrebbe essere fatto dai 2 anni e fino a 20 con le tabelle per il BMI percentile. Se BMI ≥ 95° percentile si parla di sovrappeso, tra 85° e 95° rischio di sovrappeso, nel qual caso dovrebbe essere valutata la presenza di ipertensione, dislipidemia o diabete. L’intervento precoce è indicato per bambini di età > 2 anni (Livello I). Obesity .. – Cleringhouse (2) • Le carte del BMI percentile per età e sesso sono raccomandate nei bambini (Grado B Livello III) e l’intervento dovrebbe essere considerato nei bambini con BMI ≥ 95° percentile o ≥ 85° e complicanze presenti (Grado C Livello IV). Le Tabelle di riferimento per il BMI percentile più usate sono: • Cole e altri (IOTF) in BMJ 2000;320:1240-1243 e per la popolazione italiana: • Cacciari e altri (Soc. It. Endocr. Diab. Pediat) in European J Clin Nutr 2002;56:171180 (Fig. 1) Figura 1. Tavole di BMI percentile per la popolazione italiana (Cacciari et al. ) 4 Per le misure antropometriche in particolare la circonferenza vita (CV), usata nell’adulto per misurare l’accumulo adiposo a livello addominale e con significato prognostico di rischio cardiovascolare: Management .. - SIGN (3) • non ci sono evidenze al momento che la CV abbia valore certo nella età infantile (Livello D). Conseguenze dell’obesità Molto serie le complicanze che correlano con l’accumulo di grasso. Questa condizione porta a conseguenze negative sia in età pediatrica che successivamente in età adulta. Le conseguenze dell’obesità possono essere: • metaboliche ed endocrinologiche, con aumento del rischio cardiovascolare: studi di coorte e caso controllo mostrano buone evidenze di associazione tra obesità e rischio cardiovascolare anche nei bambini. Studi4 di anatomia patologica in Usa mostrano danno aterosclerotico in atto nei bambini obesi. Anche in età pediatrica diversi condizioni patologiche sono associate all’obesità come ipertensione arteriosa, dislipidemia, iperinsulinemia, diabete di tipo 2, sindrome dell’ovaio policistico. Il rischio è aggravato nei soggetti ad obesità centrale e in quelli con storia familiare per incidenti cardiovascolari. • psicologiche: i bambini obesi mostrano frequentemente segni di stress psicologico, maggiore nel sesso femminile. Frequenti la bassa stima di sé, la percezione di sé come poco attraenti, la depressione, i disordini alimentari, la bulimia e la scarsa soddisfazione per le forme corporee. La stigmatizzazione sociale, di cui frequentemente i bambini obesi soffrono, comporta lo sviluppo di un basso livello di autostima e un’immagine negativa di sé, mentre la preoccupazione eccessiva per il peso e le forme del corpo potrebbero aumentare il rischio di 4 Berenson GS, Srinivasan SR, Bao W, Newman WP, Tracy RE, Wattigney WA. Association between multiple cardiovascular risk factors and atherosclerosis in children and young adults. The Bogalusa Heart Study. N Engl J Med 1998;338:1650-6 5 • • • • • insorgenza di eating disorder. Spesso i bambini obesi rinunciano a partecipare ai giochi collettivi sentendosi penalizzati per il peso, con l’effetto di una diminuita socializzazione e con progressiva riduzione dell’attività fisica che contribuisce a peggiorare la condizione. ortopediche: alterazioni dello sviluppo dello scheletro per eccessivo sovraccarico articolare, anomalie nella struttura e funzionalità del piede (piede piatto e ginocchio valgo). respiratorie: maggiore rischio di sviluppare asma o peggioramento di una condizione preesistente, dispnea dopo esercizio fisico che riduce l’attitudine ai giochi di movimento e nei casi più gravi episodi di apnee notturne, con russamento e con frequenti risvegli e difficoltà di concentrazione ed apprendimento nelle ore diurne. precoce maturità sessuale steatosi epatica e colelitiasi dermatologiche Acantosi nigricans Conseguenze in età adulta I bambini obesi sono maggiormente predisposti a essere adulti con problemi, in particolare i fattori di rischio cardiovascolare sono trasferiti all’età adulta, in particolare l’ipertensione, la dislipidemia e l’insulino-resistenza con conseguente aumento della mortalità. Non ci sono evidenze che mostrano una linea diretta tra obesità infantile ed obesità dell’adulto, tuttavia il rischio aumenta quando un genitore è obeso e ancora di più quando entrambi i genitori sono obesi. Il rischio che l’obesità persista in età adulta aumenta con l’età del soggetto e con la severità della condizione. Alcuni studi5 riportano il 76% dei soggetti che in età pediatrica ha il BMI >95° centile ha in età adulta il BMI > 30, e che la severità e la durata del sovrappeso in età pediatrica è predittiva di diabete in età adulta6. Management .. - SIGN (3) • E’ importante che la prevenzione e il trattamento dell’obesità infantile sia iniziata precocemente (Livello C) e che l’obesità dei genitori sia considerata come fattore di rischio per il persistere in età adulta della condizione (Livello C). Stile di vita L’alimentazione dei bambini è spesso eccessiva rispetto ai fabbisogni, ma mostra tuttavia una sua riduzione già dal 1970. Tuttavia la qualità degli alimenti consumati è notevolmente cambiata: in particolare è aumentato il consumo di alimenti ricchi in lipidi, prevalentemente nascosti e saturi, poveri in fibra ed è caratterizzata da un’elevato consumo di snack e cibi pronti ad alta densità calorica, prontamente disponibili, altamente palatabili, ma che non soddisfano il senso di sazietà come gli alimenti ricchi in carboidrati; le indagini mostrano pure un decremento nel consumo di frutta e verdura negli ultimi 20 anni. L’alimentazione è condizionata dall’elevata disponibilità (supermercati sempre aperti, distributori a scuola), dai messaggi impropri (spot televisivi indirizzati ai bambini), dalle abitudini trasmesse dai genitori, dalla necessità di consumare i pasti velocemente. Alcuni studi hanno riscontrato nei bambini obesi un introito di lipidi superiore ai normopeso, una difficoltà a differenziare la sensazione di fame dal desiderio di un particolare alimento, e la tendenza a sottostimare i consumi alimentari. Per contro lo stile di vita è diventato per lo più sedentario (auto, mezzi pubblici, ascensore); frequentemente entrambi i genitori lavorano e il tempo libero dalla scuola (a tempo pieno) viene occupato con giochi e passatempi di tipo sedentario (TV, giochi al computer, navigazione in 5 6 Freedman et al, Pediatrics 1997 Seidell et al, Am J Clin nutr 2000 6 internet, uso del telefono) anche perché è spesso abbastanza pericoloso giocare in strada o nei rari cortili; gli spostamenti non avvengono a piedi o in bici ma frequentemente con mezzi motorizzati e l’attività programmata (la palestra o la piscina) non è spesso sufficiente a recuperare lo stile di vita sedentario. Studi recenti mostrano che il rapido incremento della prevalenza dell’obesità infantile è dovuta principalmente a cambiamenti ambientali e comportamentali che hanno provocato una diminuzione significativa del dispendio energetico durante le 24 ore, tuttavia (Management .. SIGN (3)) almeno in U.K. non ci sono studi che hanno esaminato in modo appropriato i fattori ambientali, come il basso livello di attività fisica, e l’inappropriato introito calorico che sono ritenuti avere un ruolo causale nella recente epidemia di obesità infantile. Studi sui bambini obesi non hanno mostrato la presenza di difetti nel dispendio energetico totale, anzi il metabolismo basale è spesso più elevato rispetto al bambino normopeso e la spesa per le attività è spesso sovrapponibile o superiore. Tuttavia i bambini obesi tenderebbero ad occupare maggior tempo in attività sedentarie, purtroppo difficilmente quantificabile e che viene spesso sottostimato anche dai genitori. E’ stata evidenziata un’associazione tra eccesso ponderale e tempo trascorso davanti alla TV e video giochi. Management .. - SIGN (3) • Scuola, famiglia e interventi sociali dovrebbero essere considerati per la prevenzione dell’obesità (Livello C). Terapia Il trattamento dei bambini obesi prevede l’uso esclusivo o combinato di diverse strategie, come la restrizione calorica e la modificazione dietetica, l’incremento dell’attività fisica o la terapia del comportamento (Behavior). In particolare la restrizione calorica e l’incremento dell’attività fisica e/o la riduzione delle attività sedentarie non devono essere tali da compromettere il normale accrescimento e sviluppo. Per queste ragioni il mantenimento del peso è spesso un obiettivo ragionevole più della perdita di peso. • Dietoterapia: E’ la terapia classicamente usata che prevede la somministrazione della dieta moderatamente ipocalorica, controllata in lipidi (25-30%) e ridotta soprattutto in grassi saturi, e con apporto adeguato di fibra. L’apporto calorico della dieta dovrebbe essere stabilito sulla base delle abitudini alimentari del bambino, e mai fortemente ristretto (Obesity .. – Cleringhouse (2) Grado B Livello III) per assicurare la copertura dei fabbisogni ed evitare il rischio di comparsa di disturbi del comportamento alimentare. Tuttavia i risultati ottenibili con questa metodica usata da sola sono spesso deludenti e parzialmente migliorabili se associata ad un terapia comportamentale. • Terapia farmacologia: non ci sono dati a lungo termine sulla efficacia e sicurezza dei farmaci nell’obesità infantile e adolescenziale (Obesity .. – Cleringhouse (2) Grado C Livello IV) • Terapia bariatrica: non è raccomandata in età evolutiva, se non ai soggetti con più alto rischio di mortalità (Obesity .. – Cleringhouse (2) Grado B Livello III). • Incremento dell’ esercizio fisico: un’appropriata attività fisica sotto forma di gioco o attività moderate con incrementi progressivi nel tempo, riducendo il tempo per le attività sedentarie è raccomandato dalle principali Linee Guida (Obesity .. – Cleringhouse (2) Grado B Livello III). • Terapia Cognitivo comportamentale (Behavior): 7 La necessità di un nuovo tipo di approccio terapeutico si è resa palese dall’evidenza che la prescrizione dietetica classica, molto efficace nel breve termine nella diminuzione del peso, nel follow-up è inefficacie e un elevato numero di soggetti ritornano al peso di partenza o lo superano. In effetti il mantenimento del peso corporeo raggiunto è la più importante sfida nel trattamento a lungo termine dell’obesità. La terapia del Behavior e la sua forma evoluta, cognitivo-comportamentale (TCC), è attualmente utilizzata nella cura dell’obesità con l’obiettivo di modificare, attraverso l’apprendimento, i processi cognitivi, emozionali ed ambientali che condizionano il comportamento alimentare e le abitudini di sedentarietà. La somministrazione della terapia avviene solitamente in numerose sessioni individuali o di gruppo, in cui si articolano gli interventi di un team multidisciplinare composto da medico, dietista, psicologo, e altri specialisti. La terapia non è focalizzata alla riduzione del peso corporeo ma alla modifica dello stile di vita attuabile attraverso il raggiungimento di piccoli obiettivi graduali, sia nell’ambito dell’alimentazione sia dell’attività fisica. Il team ha lo scopo di: • rendere l’intervento comprensibile al paziente e coinvolgerlo nei processi di analisi del problema, di definizione degli obiettivi, di decisioni terapeutiche; • affrontare il problema del cambiamento con percorsi strutturati finalizzati al raggiungimento graduale di obiettivi flessibili e concordati; • sostenere l’ utente lungo tutto il percorso terapeutico; • promuovere l’autogestione attraverso tecniche di autocontrollo (diario alimentare, monitoraggio del peso corporeo, monitoraggio dell’attività fisica) L’obiettivo primario è lo sviluppo di una relazione collaborativa con il paziente finalizzata al suo empowerment; il paziente non subisce più passivamente le prescrizioni ma diventa parte attiva della terapia basata su: • elaborazione e formulazione di ipotesi sui processi cognitivi che mantengono un sintomo o un problema (pensieri o presupposti disfunzionali) • applicazione di procedure cognitive e comportamentali dirette a modificare quei processi. Ciò non viene perseguito impartendo regole specifiche e rigide ma piuttosto cercando di aiutare il paziente a trovare autonomamente una soluzione. La capacità di acquisire nuove abitudini comportamentali è spesso maggiore nei bambini che negli adulti: essi sono in grado di acquisire le tecniche e i metodi ritenuti fondamentali nella TC, tuttavia il coinvolgimento dei familiari e di tutti coloro che si prendono cura del bambino è ritenuto fondamentale. E’ necessario che tutta la famiglia del bambino obeso modifichi lo stile di vita per aumentare la sua compliance al trattamento. Obesity .. – Cleringhouse (2) • I programmi di TC hanno mostrato successo nella perdita di peso. (Grado B, Livello II a) Management .. - SIGN (3) • Nella maggior parte dei bambini obesi un obiettivo accettabile è il mantenimento del peso. Il mantenimento o la perdita di peso devono essere raggiunti con modifiche dello stile di vita. Nei bambini obesi di età >7 anni, che hanno dimostrato di mantenere il peso per un tempo prolungato, una modesta perdita di peso può essere perseguita (non più di 500 grammi al mese come obiettivo accettabile) (Livello D). Gli interventi sulla famiglia Nella prime e seconda infanzia il bambino è estremamente dipendente dai genitori: pertanto qualunque intervento che mira a modificare le abitudini alimentari e di vita devono coinvolgere tutta la famiglia e tutte le figure che si occupano di lui devono essere educate allo stesso linguaggio per evitare messaggi discordanti che ridurrebbero la compliance. Sempre più frequentemente i trattamenti terapeutici mirano al coinvolgimento dei familiari, in modo esclusivo o assieme ai 8 bambini stessi, allo scopo di supportare i figli nel processo del cambiamento. Gli interventi basati sulla famiglia enfatizzano la necessità di operare cambiamenti nell’ambiente domestico e il comportamento dei genitori è importante durante il periodo di acquisizione di nuove abilità per modificare l’ambiente, ridurre gli stimoli e rinforzare i comportamenti. I genitori sono educati ad incoraggiare nel bambino il gioco e l’attività di camminare, a ridurre il tempo per la televisione e video games, a non consumare i pasti davanti alla TV, e a dare una struttura ordinata all’alimentazione (pasti e merende). In quest’ottica il bambino non è più l’unico obiettivo diretto del processo terapeutico ma è l’intera famiglia a diventarlo. Garn e Clark7 suggeriscono che il comportamento alimentare e relativo all’attività fisica dei bambini sono modellati dai comportamenti dei genitori e che questo serva come base per lo sviluppo e il cambiamento delle abitudini. Epstein8 ritiene che il modello genitoriale possa influenzare le abitudini alimentari dei bambini e che il rinforzo dei genitori possa far mutare il comportamento alimentare e dell’esercizio fisico degli stessi. Bandura9 sostiene che la relazione di reciproco rinforzo all’interno della famiglia sia importante per acquisire e mantenere nuovi comportamenti e la famiglia sia un ambiente ideale in cui i genitori e i bambini possano reciprocamente rinforzare i comportamenti sani. Se è accettato che la famiglia deve essere coinvolta nel trattamento dei bambini obesi non è chiaro e non c’è consenso su come fare. Viene enfatizzato il controllo genitoriale sulla qualità e composizione della dieta ma viene scoraggiato un forte controllo da parte loro. Modello autorevole, in cui i genitori sono supportivi e assumono la leadership nel processo del cambiamento, piuttosto che modello autoritario in cui il genitore controlla e proibisce. In molti programmi di TC i bambini sono agenti del cambiamento con diverso coinvolgimento dei genitori. Golan (6) suggerisce che i genitori devono essere gli agenti del cambiamento e loro piuttosto che i figli devono essere il target della terapia. Secondo questo modello sono i genitori che devono creare un ambiente meno obesiogeno: un programma così centrato sui genitori che vengono stimolati a migliorare le abitudini alimentari e le pratiche correlate al cibo, e lascia in disparte i bambini dal trattamento diretto è associato ad una maggiore perdita di peso rispetto ai trattamenti centrati sui bambini stessi. Il modello autorevole basato sul supporto e sullo stimolo all’autonomia e sullo sviluppo della stima di sé assunto dai genitori potrebbe contribuire a mantenere un ambiente domestico più sano. Evitare un atteggiamento di controllo è cruciale perché non stimola la capacità di regolazione del bambino, e la restrizione aumenta la preferenza verso gli stessi cibi. Dunque i genitori sono i mediatori cruciali nell’intervento sul peso corporeo: il loro coinvolgimento è cruciale per la creazione di un ambiente più sano, nell’ottica di un miglioramento delle abitudini del bambino e della gestione del peso a lungo termine. Wrotian (8) sostiene che trattare insieme genitori e bambini è importante non solo per migliorare l’efficacia del trattamento ma anche per trattare nel contempo anche i genitori obesi. Il trattamento contemporaneo potrebbe essere una via per migliorare la salute di interi nuclei familiari. Nelle Linee guida reperite l’intera famiglia dovrebbe essere coinvolta nello sviluppo e nell’implementazione del programma, e dovrebbe essere d’accordo con l’intervento. Management .. - SIGN (3) • Il trattamento va iniziato se il bambino e la famiglia sono pronti ai cambiamenti necessari dello stile di vita. (Livello D) Evaluation .. – Clearinghouse (1) 7 Garn SM, Clark DC Trends in fatness and the origin of obesità. Pediatrics 1976;57:443-456 Epstein LH, Masek BJ Marshall WR A nutritional based school program for control of eatimg in obese children. Behav Ther 1978;9:766-788 Epstei LH, Woodall K, Goreczny AJ, Wing RR, Robertson RJ. The modification of activity patterns and energy expenditure in obese young girls. Behav Ther 1984;15:101-108 9 Bandura A. The self system in reciprocal determinism. Am Psychol 1978;33:344-358 8 9 • I trattamenti dovrebbero enfatizzare cambiamenti a lungo termine e la famiglia deve essere pronta al cambiamento e persuasa a cercare piccole, graduali modifiche dello stile di vita (Livello I). Obesity .. – Cleringhouse (2) • Gli interventi per l’obesità infantile dovrebbero essere diretti ai genitori e bambini insieme, piuttosto che ai bambini da soli (Grado B Livello III). Discussione Dalla lettura delle Linee Guida reperite si ricava che esiste praticamente accordo che l’intera famiglia e/o chi si prende cura del bambino dovrebbero essere coinvolti nello sviluppo e nell’implementazione del programma che dovrebbe enfatizzare i cambiamenti a lungo termine, non i rapidi dimagrimenti o le diete e/o l’attività fisica a breve termine. La famiglia dovrebbe condividere l’intervento ed essere persuasa a piccoli graduali e duraturi cambiamenti (Evaluation .. –Clearinghouse (1) Livello I) e si ritiene importante che l’intervento dovrebbe essere considerato solo nel caso in cui famiglia e bambino siano pronti a fare i necessari cambiamenti nello stile di vita (Management .. - SIGN (3) Grado D). Quando si scende più nel dettaglio della ricerca già il grado delle evidenze si riducono e si trova che gli interventi per l’obesità infantile dovrebbero essere diretti ai genitori ed ai bambini insieme piuttosto che ai bambini soli. (Obesity .. – Cleringhouse (2) Grado B, Livello III). Nella revisione sistematica Cochrane (4) solo 4 studi (Israel 198510, Wadden11 1990, Israel 199412, Golan13 1998) riguardano interventi che confrontano la terapia comportamentale (TC) con il coinvolgimento a vari livelli della famiglia. I risultati mostrano che il ∆% sovrappeso è maggiore nel gruppo dei genitori soli rispetto al gruppo bambini e genitori insieme (Golan) e anche se nel breve termine sembra avere risultati migliori il gruppo bambini e genitori insieme, ad 1 anno il ∆% sovrappeso è senz’altro a vantaggio del gruppo genitori soli (Israel 1985). Purtroppo gli studi presi in considerazione sono piccoli (numero soggetti studiati: Israel 33, Wadden 36, Israel 20, Golan 60), in alcuni i risultati non sono statisticamente significativi o non ne è fatta menzione. La maggior parte delle ricerche sono condotte in popolazioni con maggiori possibilità di risposta positiva all’intervento, tendenzialmente bianca, di prevalentemente di sesso femminile, di classe media, e con livello culturale elevato. Inoltre solo uno degli studi considerati dichiara un % di drop out <20% (Golan). Negli studi considerati l’età dei soggetti era mediamente tra 7 e 12 anni: sarebbe importante considerare come l’età dei bambini possa influire sui risultati, poiché esistono differenze di sviluppo psico-fisico nelle varie fasi dell’età pediatrica. Tuttavia gli studi considerati suggeriscono che possono esserci alcuni benefici addizionali quando la TCC viene somministrata ai genitori, ai quali viene data la responsabilità delle modifiche del comportamento, piuttosto che ai bambini (4). Nella revisione sistematica DARE (5) sono individuati 6 studi nei quali i genitori sono impegnati in prima persona e sono agenti del cambiamento. In questi studi genitori e bambini sono trattati insieme, oppure i genitori fruiscono di sessioni supplettive rivolte esclusivamente a loro, e 1 studio interviene esclusivamente sui genitori (Golan). I risultati mostrano una diminuzione statisticamente significativa del soprappeso nei gruppi con coinvolgimento ed addestramento dei genitori, rispetto ai gruppi di controllo o ai gruppi dove il focus era l’esclusiva perdita di peso. In altri 10 studi è l’intera famiglia ad essere trattata con un programma di TCC, con focus sulla dieta, sull’attività fisica, sul sostegno sociale o sulle tecniche di problem solving. Si tratta di interventi su 10 Israel AC, Stolmaker L, Andrian CA.The effects of training parents in general child management skills on a behavioral weight loss program for children. Behav Ther 1985;16:169-180 11 Wadden TA, Rich CJ, et al. Obesity in black adolescent girls: a controlled clinical trial of treatment by diet, behaviour modification and parental support. Pediatrics 1990;85:345-352 12 Israel AC, Baker JE Silverman W. An evaluation of enhanced self-regulation training in the treatment of childhood obesity. J Pedietr Psychol 1994;19:737-749 13 Golan M, Weizman A, Apter A, et al. Parents as the exclusive agents of change in the treatment of childhood obesity. Am Clin Nutr 1998; 67: 1130-1135 10 piccoli gruppi con terapie variabili, per cui al momento non si può affermare la superiorità assoluta di un programma specifico. I risultati mostrano una superiorità del trattamento sulla famiglia rispetto ai gruppi di controllo. In 1 studio non c’è il coinvolgimento dei genitori, ma tra i due gruppi le differenze non sono statisticamente significative. Tutti gli studi hanno un ridotto numero di soggetti (max 66 soggetti). In alcuni studi non sono riferite chiaramente le caratteristiche iniziali dei gruppi (età e numero iniziale dei soggetti) e non è sempre specificato il metodo di randomizzazione. Non è chiaramente possibile la cecità degli operatori e dei soggetti in cura, ma spesso neppure la cecità dei valutatori degli esiti è chiara. Il follow up non va oltre 12-24 mesi; solo in 1 studio arriva a tre anni, mentre in alcuni arriva appena a 6 mesi. In uno di questi non sono riportati i motivi della perdita al follow up di 10 soggetti (20% del totale). In alcuni casi è riportato un risultato migliore nel gruppo d’intervento ma non viene menzionata la significatività statistica. Tuttavia si può affermare che i programmi di modificazione del comportamento nei quali i genitori sono impegnati in prima persona e sono agenti del comportamento possono aiutare i bambini a perdere peso (5). Un RCT interessante di Wrotniak (8) ha indagato 60 bambini che avevano seguito una terapia comportamentale e riferiva i risultati in termini di ∆% sovrappeso dopo 7 anni dalla fine del trattamento: purtroppo lo studio è stato escluso per errori ritenuti gravi nella conduzione (il followup non è indicato né a 6 né a 24 mesi, sono state considerate solo le coppie bambini/genitori di cui si disponevano di tutti i dati fino a 24 mesi, e i risultati non sono analizzati per intention to treat). Un altro RCT interessante con un numero maggiore di soggetti (n=336) è quello di Mc Garvey (7) ma purtroppo anche questo è stato escluso per gravi motivi nella conduzione dello studio [mancata randomizzazione, non sono forniti i dati iniziali dei soggetti ma solo di quelli al follow-up di 1 anno, che comunque è < 80% (gruppo di terapia 65%, gruppo di controllo 43%) e i risultati non sono analizzati per intention to treat]. Del resto la ricerca in questo settore soffre della problematica importante propria dell’obesità, che è il follow up ridotto, spesso inferiore all’80% che per definizione viene preso come riferimento. L’unico tra gli RCT reperiti a non essere escluso è stato quello di Golan (6) che mostra risultati migliori in termini di ∆ % sovrappeso, nel gruppo dei genitori trattati da soli con TC, sia alla fine del trattamento che dopo 7 anni dal termine (presente randomizzazione, gruppo di controllo, analisi per intention to treat, e il follow up >80% a 7 anni). Conclusioni Con i dati a disposizione è difficile dire con certezza che la terapia comportamentale somministrata ai genitori dia risultati migliori, rispetto ad altre modalità di somministrazione della stessa. Tuttavia tutti gli studi reperiti dei vari autori e le stesse autorevoli revisioni sistematiche concordano che l’orientamento della terapia debba essere verso il coinvolgimento a vari livelli della famiglia, o come genitori da soli o ai bambini insieme ai genitori e suggeriscono che i programmi di modificazione del comportamento nei quali i genitori sono impegnati in prima persona e sono agenti del comportamento possono dunque aiutare i bambini a perdere peso. Inoltre i risultati mostrano che potrebbero esserci alcuni benefici addizionali con la terapia comportamentale dove ai genitori piuttosto che ai bambini viene data la responsabilità primaria del cambiamento del comportamento (4). Il trattamento dell’obesità dei bambini è una problematica sociale recente e dovrebbe essere valutata l’efficacia dell’intervento in studi attentamente disegnati. E’ necessaria dunque futura ricerca per arrivare a conclusioni certe e sono prioritari programmi di ricerca di buona qualità metodologica, in grado di coinvolgere un numero elevato di soggetti e condotti per tempi più lunghi. 11 Allegato A - GRIGLIA DI RICERCA Banca dati Key words Limiti Doc Doc rilevati selezionati Età 2/12 anni 2 1 Clearinghouse Condition: obesity Età 2/12 anni 5 2 Clearinghouse Key words: Family Condition: obesity Treatment: behavior therapy Treatment: behavior therapy Categoria: trattamento Clearinghouse Key word:child Condition: obesity Treatment: behavior therapy Età 2/12 anni 6 2 Tipo di documento Descrizione articolo link Linea guida University of Texas at Austin, School of Nursing, Family Nurse Practitioner Program. Evaluation and treatment of childhood obesity. Austin (TX): University of Texas at Austin, School of Nursing; 2004 May. Linee guida 1. Singapore Ministry of Health, Singapore Association for the Study of Obesity. Obesity. Singapore: Singapore Ministry of Health; 2004 Apr. http://www.guideline.gov/summary/summary.as px?doc_id=5431&nbr=3725&string=family 2. University of Texas at Austin, School of Nursing, Family Nurse Practitioner Program. Evaluation and treatment of childhood obesity. Austin (TX): University of Texas at Austin, School of Nursing; 2004 May. Linee guida 1.Singapore Ministry of Health, Singapore Association for the Study of Obesity. Obesity. Singapore: Singapore Ministry of Health; 2004 Apr. 2) 1) http://www.guideline.gov/summary/pdf.aspx ?doc_id=5295&stat=1&string= http://www.guideline.gov/summary/summar y.aspx?doc_id=5431&nbr=3725&string=fa mily 1) http://www.guideline.gov/summary/pdf.aspx ?doc_id=5295&stat=1&string= 2.University of Texas at Austin, 2) School of Nursing, Family http://www.guideline.gov/summary/summar Nurse Practitioner Program. y.aspx?doc_id=5431&nbr=3725&string=fa Evaluation and treatment of mily childhood obesity. Austin (TX): University of Texas at Austin, School of Nursing; 2004 May. 13 SIGN Child health 1 1 1 28 0 2 Obesity AND Child AND (parent OR parents Or family) 8 1 Obesity AND Child AND behavior therapy Obesity AND child AND parent (combine) 5 0 1 1 RNAO COCHRANE Behavior therapy AND obesity AND child DARE DARE CINAHL EMBASE Behavior therapy AND obesity AND child AND (parents OR parent OR family) Anno 2004/2005 Lingua inglese Extensive search Only abstract English Humans 2004/2005 57 3 Linea guida Scottish Intercollegiate Guidelines Network Management of obesity in children and young people – Guideline n° 69 April 2003 http://www.show.scot.nhs.uk/sign/guidelines/full text/69/index.html Revisione sistematica http://www.mrw.interscience.wiley.com/cochran e/clsysrev/articles/CD001872/frame.html Revisione sistematica RCT RCT CD Summerbell, V Ashton, KJ Campbell, L Edmunds, S Kelly, E Waters. Interventions for treating obesity in children. The Cochrane Database for Systematic review 2003 The prevention and treatment of childhood obesity. University of York. NHS Centre for Reviews and Dissemination. Effective Health Care 2002; 7(6): 1-8. Wrotniak B.H., Epstein L.H., Paluch R.A. and Roemmich J.N.Parent weight change as a predictor of child weight change in family-based behavioral obesity treatment. in Arch Pediatr Adolesc Med 2004 158:4 (342-347) 1. Golan M. Crow S.Targeting parents exclusively in the treatment of childhood obesity: long-term results. Obes Res 2004 12:2(357-361) 2.McGarvey E., Keller A., 14 http://www.york.ac.uk/inst/crd/ehcb.htm in italiano http://www.york.ac.uk/inst/crd/ehc76.pdf in inglese http://lighthouse.cilea.it/cileacinahl/dettaglio.jsp? user=267380014563453&time=1113990737283 &id=2004141615 (abstrat: http://gateway.ut.ovid.com/gw1/ovidweb.cgi 1) http://www.embase.com/search?search_action=v iew&search_format=view&search_ruids=EMBA SE.39290446&search_riids=18:324360&selecte d_id=&search_hitstart=1&thelist=1:85411;1:182 287;1:153516;1:127831;1:57516;1:56942;1:695 34;1:47601;1:44606;1:35782;1:35777;18:32436 0;18:317172;18:311030;18:278297;18:265098;1 8:265096;18:198244;18:120164;18:82957;18:71 446;18:97085;18:1017;18:624453;18:616346;30 &search_viewformat=full&search_returnTo=ses sion 2) Forrester M., Williams E., Seward D. and Suttle D.E.Feasibility and benefits of a parent-focused preschool child obesity intervention. Am J Public Health 2004 94:9(1490-1495) 3. Wrotniak B.H., Epstein L.H., Paluch R.A. and Roemmich J.N.Parent weight change as a predictor of child weight change in family-based behavioral obesity treatment. in Arch Pediatr Adolesc Med 2004 158:4 (342-347) MEDLINE MEDLINE "Obesity"[MeSH] AND "behavior therapy"[MeSH] AND "parents"[MeSH] AND "child"[MeSH] "Obesity"[MeSH] AND "behavior therapy"[MeSH] AND "parents"[MeSH] AND "child"[MeSH] 2 Humans English With abstract Età 6/12 anni 2004/2005 Tutte le pubbl 0 humans english with abstract età 2/5anni 2004/2005 tutte le pubbl 1 RCT Golan M. Crow S.Targeting parents exclusively in the treatment of childhood obesity: long-term results. Obes Res 2004 12:2(357-361) 0 15 http://www.embase.com/search?search_action=v iew&search_format=view&search_ruids=EMBA SE.39121580&search_riids=18:265098&selecte d_id=&search_hitstart=1&thelist=1:85411;1:182 287;1:153516;1:127831;1:57516;1:56942;1:695 34;1:47601;1:44606;1:35782;1:35777;18:32436 0;18:317172;18:311030;18:278297;18:26598;18 :265096;18:198244;18:120164;18:82957;18:714 46;18:97085;18:1017;18:624453;18:616346;30 &search_returnTo=session 3) http://www.embase.com/search?search_action=v iew&search_format=view&search_ruids=EMBA SE.38451561&search_riids=18:1017&selected_i d=&search_hitstart=1&thelist=1:85411;1:18228 7;1:153516;1:127831;1:57516;1:56942;1:69534; 1:47601;1:44606;1:35782;1:35777;18:324360;1 8:317172;18:311030;18:278297;18:265098;18:2 65096;18:198244;18:120164;18:82957;18:71446 ;18:97085;18:1017;18:624453;18:616346;30&se arch_returnTo=session http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?c md=Retrieve&db=pubmed&dopt=Abstract&list _uids=14981230 MEDLINE MEDLINE MEDLINE "Obesity"[MeSH] AND "Child"[MeSH] AND ("Family"[MeSH] OR "Parents"[MeSH]) "Obesity"[MeSH] AND "Child"[MeSH] AND ("Family"[MeSH] OR "Parents"[MeSH]) "Obesity"[MeSH] AND "Child"[MeSH] AND ("Family"[MeSH] OR "Parents"[MeSH]) 1 Humans English With abstract Età 2/5 anni 2004/2005 RCT 0 1 Humans English With abstract Età 6/12 anni 2004/2005 RCT 0 2 Humans English With abstract Età 2/5 anni 2004/2005 Clinical trial 1 http://www.ajph.org/cgi/content/abstract/94/9/14 McGarvey E., Keller A., Forrester M., Williams E., 90 Seward D. and Suttle D.E.Feasibility and benefits of a parent-focused preschool child obesity intervention. Am J Public Health 2004 94:9(1490-1495) 16 ALLEGATO B Sono riportati di seguito i documenti reperiti e in dettaglio il loro contenuto in riferimento al quesito della ricerca. LINEE GUIDA 1. Evaluation and treatment of childhood obesity University of Texas at Austin, School of Nursing, Family Nurse Practitioner Program; 2004 May. Guideline Forza delle raccomandazioni Livello I usualmente indicato, sempre accettabile e considerato utile e efficace Livello IIa accettabile o efficacia incerta e potrebbe essere controverso. Peso delle evidenze in favore dell’uso ed efficacia Livello II b accettabile, o di efficacia incerta e potrebbe essere controverso. Può essere utile, probabilmente non dannoso. Livelli di evidenza Grado A RCT Grado B Clinical trial Grado C Consensus panel I terapeuti dovrebbero educare la famiglia alle complicanze mediche relative al soprappeso, (dislipidemia, diabete, malattie cardiache, HTN) Livello I L’intera famiglia e/o chi si prende cura del bambino dovrebbero essere coinvolti nello sviluppo e nell’implementazione del programma. Livello I La famiglia dovrebbe condividere gli interventi Livello I I programmi terapeutici dovrebbero enfatizzare i cambiamenti a lungo termine, non i rapidi dimagrimenti o le diete e l’attività fisica a breve termine. Persuadere la famiglia a piccoli graduali e duraturi cambiamenti Livello I I terapeuti dovrebbero mantenere una relazione aperta e gradevole con tutti i membri della famiglia Livello I 2. Obesity Singapore Ministry of Health, Singapore Association for the Study of Obesity. Singapore; 2004 Apr. Guideline Livelli di evidenza Livello Ia evidenze ottenute da metanalisi o RCT Livello Ib evidenze ottenute da almeno un RCT Livello II a evidenze ottenute con almeno un clinical trial Livello II b evidenze ottenute da almeno uno studio quasi sperimentale ben disegnato Livello III evidenze ottenute da da studi descrittivi non sperimentali , come studi comparativi, studi di correlazione e case study Livello IV evidenze ottenute da commissioni od opinioni di esperti, e/o esperienza clinica di autorevoli. Grado delle raccomandazioni Grado A (evidenze di livello Ia e Ib) almeno un RCT Grado B (evidenze IIa, IIb, III) disponibilità di clinical trial controllati e non randomizzati Grado C (evidenze IV) ottenute da commissioni di esperti o opinioni o esperienza clinica di autorevoli. 17 I programmi di terapia comportamentale hanno mostrato un consistente successo nella perdita di peso. (Grado B, Livello IIa) Gli interventi per l’obesità infantile dovrebbero essere diretti ai genitori ed ai bambini , entrambi, piuttosto che ai bambini soli. (Grado B, Livello III) 3. Management of obesity in children and young people Scottish Intercollegiate Guidelines Network – Guideline n° 69 April 2003 Livello delle evidenze 1++ 1+ 12++ 2+ 23 4 metanalisi di alta qualità o rev. sist.di rct o RCT con un rischio molto basso di bias metanalisi ben condotte, rev. sist. di RCT o RCT con un rischio molto basso di bias metanalisi ben condotte, rev. sist. di RCT o RCT con alto rischio di bias sist. rev. di studi di coorte o caso controllo di alta qualità, studi di coorte o caso controllo di alta qualità con rischio molto basso di bias o confondimento e alta probabilità che la relazione sia casuale studi di coorte o caso controllo di alta qualità con rischio molto basso di bias o confondimento e alta probabilità che la relazione sia casuale studi di coorte o caso controllo con rischio alto di bias o confondimento e rischio significativo che la relazione non è casuale studi non analitici, es case report, case series opinioni di esperti Gradi delle raccomandazioni A almeno 1 metanalisi, rev sist. di RCT, o RCT valutato 1++ e direttamente applicabile alla popolazione obiettivo oppure evidenze costituite da studi valutati 1+ direttamente applicabili e alla popolazione obiettivo e complessivamente consistenti nei risultati B evidenze che includono studi valutati 2++ direttamente applicabili alla popolazione obiettivo e complessivamente consistenti nei risultati oppure estrapolati da studi valutati 1++ o 1+ C evidenze che includono studi valutati 2+ direttamente applicabili e alla popolazione obiettivo e complessivamente consistenti nei risultati oppure estrapolati da studi valutati 2++ D evidenze di livello 3 o 4 oppure evidenze estrapolate da studi valutati 2+ Interventi sulla scuola, sulla famiglia e sulla società dovrebbero essere considerati per la prevenzione dell’obesità infantile (C) L’intervento dovrebbe essere considerato solo nel caso in cui famiglia e bambino sono percepiti pronti a fare i necessari cambiamenti nello stile di vita (D) Il mantenimento o la perdita di peso possono essere raggiunti solo attraverso duraturi cambiamenti del comportamento (es: alimentazione più sana, incremento dell’attività fisica, riduzione delle attività sedentarie). I possibili approcci per implementare i cambiamenti del comportamento includono: incoraggiare i bambini e la loro famiglia a fare piccoli, pochi, permanenti cambiamenti, sviluppare nella famiglia una consapevolezza su alimentazione, attività fisica, e comportamento dei genitori incoraggiare la famiglia a migliorare il monitoraggio della loro alimentazione ed attività fisica. (D) 18 REVISIONI SISTEMATICHE 1. Interventions for treating obesity in children. CD Summerbell, V Ashton, KJ Campbell, L Edmunds, S Kelly, E Waters.The Cochrane Database for Systematic review 2003 Selezionati 18 RCT (975 soggetti) con durata minima sei mesi che trattavano l’obesità infantile con interventi che includevano la dieta, l’attività fisica e/o la terapia comportamentale con o senza il supporto della famiglia. Esclusi gli studi che riguardavano il trattamento di eating disorders. Periodo 1985-luglio 2001. Di questi solo 4 studi (Israel 1985, Wadden 1990, Israel 1995 , Golan 1998) riguardano interventi di terapia comportamentale (TC) con il coinvolgimento a vari livelli della famiglia: Israel 1985 Israel AC, Stolmaker L, Andrian CA.The effects of training parents in general child management skills on a behavioral weight loss program for children. Behav Ther 1985;16:169-180 Metodo di randomizzazione: stratificazione per % di sovrappeso ed età Cecità: assente per bambini ed operatori, non chiarita per valutatori degli esiti. Follow up: 9 settimane di intervento + 1 anno di follow up Drop out: 39% (13/33) Regione: US Criterio di ingresso: >20% di sovrappeso Partecipanti: 33 bambini, età 8/12 anni (11 anni e 4 mesi), e i loro genitori suddivisi in tre gruppi, maschi (30%). Intervento: il trattamento prevedeva 9 sessioni settimanali e un anno di follow up. • gruppo WHO (12 bimbi e loro genitori insieme, riduzione del peso con modificazioni del comportamento) • gruppo PT (12 genitori da soli, riduzione del peso con modificazioni del comportamento + training per i genitori per istruirli sulla gestione delle strategie comportamentali) • gruppo di controllo (9 soggetti). Risultati I dati iniziali e gli outcomes vengono presentati solo per i 20 soggetti che hanno terminato il follow up (WHO n=9, PT n=11). I controlli seguirono l’inetrvento per 9 settimane, successivamente 6 iniziarono il trattamento familiare ma i dati iniziali comprendono anche i dati loro relativi. Risultati (% soprappeso) % sovrappeso Gruppo WHO [media (DS)] 46.8 (15.6) Inizio Fine periodo intensivo 1 anno 33.6 (17.0) 45.5 (21.2) Gruppo di controllo Gruppo PT 56.0 (16.1) 50.6 (17.5) 55.1 (15.0) - 43.4 (21.6) 40.4 (32.9) 19 Wadden 1990 Wadden TA, Rich CJ, et al. Obesity in black adolescent girls: a controlled clinical trial of treatment by diet, behaviour modification and parental support. Pediatrics 1990;85:345-352 Metodo di randomizzazione: non descritto Cecità: non chiara. Follow up: 16 settimane di intervento + 6 mesi di follow up Drop out: 22% durante il trattamento (10/46) e 34% al follow up (31/47) Regione: US Criterio di ingresso: >10Kg di sovrappeso Partecipanti: randomizzate 47 femmine, di cui 36 completarono il trattamento e 31 il follow up, età media 13.8 anni Intervento: programma per il controllo comportamentale del peso. 16 sessioni settimanali (dopo la scuola) con diversi livelli di partecipazione dei genitori, e follow up di 6 mesi. I genitori depositarono all’inizio 35 $, che venivano versati ai bambini per la partecipazione alle sessioni e per la perdita di peso. • Bambini soli senza genitori (n=19) • Mamme e bambini trattati nelle stesse sessioni (n=14) • Mamme e bambini trattati i sessioni separate ma simultanee Risultati Il peso iniziale è presentato per n=36 e gli outcomes per i n=31 soggetti che completarono il follow up. Peso perduto (kg) Bambini soli Mamme e Mamme e p bambini insieme bambini separati 1.6 3.7 3.1 Diff. non stat. Fine 16 settimane sign. Israel 1994 Israel AC, Baker JE Silverman W. An evaluation of enhanced self-regulation training in the treatment of childhood obesity. J Pedietr Psychol 1994;19:737-749 Metodo di randomizzazione: non descritto Cecità: non chiara. Follow up: 26 settimane di intervento + 1-3 anni di follow up Drop out: 41% al follow up (14/34 famiglie: 7/18 in ST, 7/16 in ECI) Regione: US Criterio di ingresso: >20% di sovrappeso Partecipanti: randomizzate 36 famiglie, partecipanti n=34 bambini presero parte all’intervento (n=18 in ST, n= 16 in ECI), età media 10 anni e 11 mesi, e i loro genitori suddivisi in due gruppi, maschi (% non precisata). Intervento, genitori e bambini erano incontrati separatamente per 8 sessioni di 90 min, seguite da 9 sessioni bisettimanali per un totale di 26 settimane. Il trattamento consisteva in incontri e compiti a casa. • gruppo ST: (n=18), trattamento standard in cui i genitori erano responsabili di seguire le prescrizioni del programma. 20 • gruppo ECI: (n=16) con coinvolgimento dei bambini; uguale il programma ma con maggiore enfasi nel training di nuovi comportamenti e autoregolazione e autogestione dei bambini stessi. I genitori premiavano i bimbi per i miglioramenti raggiunti. Risultati: sono presentati solo per i soggetti che hanno completato (11/18 in ST e 9/16 in ECI). % sovrappeso [media (DS)] Inizio Gruppo ST 45.9 (17.1) Gruppo ECI 48.1 (18.3) ND Dopo 6 mesi di trattamento Follow up di 1 anno 3 anni 33.4 (17.0) 45.2 (23.9) 52.3 (24.4) 32.6 (17.4) 42.3 (22.5) 43.3 (21.2) ND ND ND p Golan 1998 Golan M, Weizman A, Apter A, et al. Parents as the exclusive agents of change in the treatment of childhood obesity. Am Clin Nutr 1998; 67: 1130-1135 Metodo di randomizzazione: non descritto Cecità: non chiarita Intervento e follow up: 1 anno Drop out: 16.6% (9/30 gruppo di controllo, 1/30 gruppo intervento). Regione: Israele Partecipanti: 60 bambini obesi randomizzati, età 6/11 anni (9.2 anni SD 1.0), maschi (38%). Intervento: Modificazioni del comportamento indirizzate ai soli genitori (gruppo intervento) o ai bambini (gruppo di controllo). Le sessioni erano condotte da una dietista: 14 sessioni per i genitori del gruppo intervento (n=30), e 30 per i bambini del gruppo di controllo (n=30) ai quali fu prescritta dieta di Cal 1500/die. Risultati a 12 mesi % ∆ sovrappeso Gruppo intervento 14.6 Gruppo controllo 8.4 p <0.05 21 2. The prevention and treatment of childhood obesity University of York. NHS Centre for Reviews and Dissemination. Effective Health Care 2002; 7(6): 1-8. 22 Programmi di modificazione comportamentale centrati sulla famiglia 23 ______________________________________________________________________________________ Studi inclusi DARE 47. Epstein LH, WingRR, Woodall K, et al. Effects of family-based behavioural treatment on obese 5-to-8-year-old children. Behav Ther1985;16:205-212 48. Israel AC, Baker JE Silverman W. An evaluation of enhanced self-regulation training in the treatment of childhood obesity. J Pedietr Psychol 1994;19:737-749 49. Israel AC, Stolmaker L, Andrian CA.The effects of training parents in general child management skills on a behavioral weight loss program for children. Behav Ther1985;16:169-180 50. Mellin R, Slinkard LA, Irwin CE. Adolescent obesity intervention: validation SHAPEDOWN program. J Am Diet Assoc 1987:333-338 51. Epstein LH, McKenzie SJ, Valoski AM, et al. Effects of mastery criteria and contingent reiforcement for family-based child weight control. Addict Behav 1994;19:135-145 52. Golan M, Weizman A, Apter A, et al. Parents as the exclusive agents of change in the treatment of childhood obesity. Am Clin Nutr 1998; 67: 1130-1135 53. Graves T, Meyers AW, Clark L. An evaluation of parental problem solving training in the behavioral treatment of childhood obesity. J Consult Clin Psychol 1988;56:246-250 54. Wadden TA, Rich CJ, et al. Obesity in black adolescent girls: a controlled clinical trial of treatment by diet, behaviour modification and parental support. Pediatrics 1990;85:345-352 55. Brownell KD, Kelman JH, Stunkard AJ. Treatment of obese children with and without their mothers: changes in weight and blood pressure. Pediatrics 1983;71:515-523 56. Kirschenbaum DS, Harris ES, Tomarken AJ. Effects of parental involvement in behavioral weight loss therapy for preadolescents. Behav Ther 1984;15:485-500 57. Senediak CSS. Rapid versus gradual scheduling of therapeutic contact in a family based behavioural weight control programme for children. Behav Psychother 1985;13:265-287 58. Flodmark CE, Ohlsson T, Ryden O, et al. Prevention of progression to severe obesity in a group of obese schoolchildren treated with family therapy. Pediatrics 1993;91:880-884 59. Duffy G, Spencer SH. The effectiveness of cognitive self-management as an adjunct to a behavioural intervention for childhood obesity : a research note. J Child Psychol Psychiatry 1993;34:1043-1050 60. Braet C, Van Winkel M, Van Leeuwen K. Follow up results of different treatment programsfor obese children. Acta Pediatr 1997;86:397-402 61. Epstein LH, Paluch RA, Gordy CC, et al. Problem solvine in the treatment of childhood obesity. J Consult Clin Psychol 2000;68:717-721 62. Goldfield GS, Epstein LH, Kilanowski CK, et al. Cost-effectiveness of group and mixed family-based treatment for childhood obesity. Int J Obes 2001;25:1843-1849 63. Warschburger P, Fromme C, Petermann F, et al. Conceptualisation and evaluation of a cognitive-behavioural training programme for children and adolescents with obesity. Int J Obes 2001;25:593-595 _______________________________________________________________________________________ RCT 1. Targeting parents exclusively in the treatment of childhood obesity: long-term results. Golan M. Crow S. Obes Res 2004 12:2(357-361) 60 bambini obesi reclutati in modo randomizzato e assegnati in maniera randomizzata a due tipi di terapia (1° gruppo: solo genitori, 2° gruppo: solo bambini). I due gruppi erano matchati per età e sesso e senza significative differenze di stato socio economico. Protocollo di ricerca approvato e consenso informato scritto dei genitori. • Gruppo solo genitori: 2 gruppi simili di 15 genitori ciascuno, 14 sessioni di gruppo di 1 ora condotte da dietista (5 settimanali, 4 bisettimanali e 6 una volta ogni sei settimane) suggerite modifiche del comportamento per tutta la famiglia. Argomenti: educazione alimentare, modifiche del comportamento alimentare e dell’attività fisica, il modello genitoriale, problem solving, ristrutturazione cognitiva, esposizione agli stimoli. I genitori furono incoraggiati a un modello autorevole anziché autoritario. • Gruppo solo bambini: 2 gruppi simili di 15 bimbi ciascuno, 30 sessioni di gruppo condotte da dietista (7 sessioni settimanali e altre bisettimanali per 1 anno), dieta da 1500 Calorie. Argomenti: attività fisica, modifiche del comportamento alimentare, controllo degli stimoli, educazione alimentare, problem solving, ristrutturazione cognitiva. In aggiunta sessioni individuali di supporto per i bimbi assenti alle lezioni o che avevano compliance scarsa o che desideravano modifiche al regime alimentare. 24 Dopo 7 anni ne furono rintracciati 50. Non furono trovati 10 bambini (5 per ciascun tipo di terapia). Al follow up dopo 7 anni l’età era tra 14 e 19 anni (media 16±0.5 anni) Misure Peso e altezza misurati a 1, 2 e 7 anni dal termine delle sessioni, e valutazione della: • percentuale di soprappeso [100x (peso attuale-peso desiderabile)/peso desiderabile] dove peso desiderabile relativo al 50° percentile per età, sesso e altezza. • ∆ sovrappeso calcolata come [% sovrappeso alla partenza -% sovrappeso a 7 anni] • Stato di non obesità = % di bambini con sovrappeso <20% • Questionario Eat - 26 fu soministrato a 7 anni per evidenziare la presenza di eating disorders. Eseguita analisi statistica e intention to treat. Risultati Gruppo genitori soli % sovrappeso Inizio Fine intervento 1 anno 2 anni 7 anni 39.6 25.1 26 24.6 10.4 ∆% sovrappeso -14.6 -13.6 -15 -29 Gruppo bambini soli % sovrappeso 39.1 31.5 39.8 42 18.87 ∆% sovrappeso -8.43 0 +2.9 -20.2 p <0.03 <0.05 <0.05 <0.05 Presenza di Eating disorder nel follow up: gruppo genitori 0% vs gruppo bambini 6.6% Stato di non obesità Fine trattamento 7anni Gruppo genitori soli Gruppo bambini soli Stato non obesità % Stato non obesità % 35 14 <0.01 60 31 <0.01 p Analisi ANOVA per misure ripetute: 1. l’effetto del tempo (p<0.000) e del sesso (p<0.007) sono statisticamente significativi 2. Il sovrappeso dei maschi era maggiore e il trend continuava nel tempo 3. L’effetto del trattamento non differisce tra maschi e femmine 4. Le differenze tra i due trattamenti sono significative statisticamente e clinicamente in ogni punto della curva (ANOVA analisi per misure ripetute). Studi esclusi Studio Partecipanti McGarve y E. e altri 2004 336 genitori con bambini di età 2/4 anni Interventi e durata Risultati Durata 24 mesi Dopo 24 mesi : Intervento di Follow-up educazione gruppo di terapia 65% finalizzato a: gruppo di controllo 43% • incremento attività fisica • monitoraggio del comportamento ai pasti • limitare il tempo Ragioni dell’esclusione 1. Randomizzazione non presente in tutte le cliniche sedi di arruolamento 2. Non sono forniti i dati dei soggetti reclutati ma solo di quelli al follow-up di 1 anno 3. Follow up ad 1 25 di esposizione alla TV • bere acqua anziché bevande zuccherate • consumo di 5 porzioni di frutta e verdura al dì e promozione della fitness famigliare Wrotniak 142 bambini Durata 24 mesi [BMI> 85° Incontri finalizzati B e altri alla modifica del percentile 2004 età 10.2 (1.2), comportamento alimentare e attività femmine 59%] e loro fisica con soli bambini o in coppia genitori con un genitore. [BMI>70° Tecniche di percentile, problem solving e 81% femmine] rinforzo. anno < 80%: • gruppo di terapia 65% • gruppo di controllo 43% 4. Non intention to treat a 6 mesi: bambini ∆BMI – 3.4 (1.8) genitori ∆BMI –3.7 (2.3) bambini z-BMI –1.3 (0.6) genitori z-BMI –0.7 (0.5) a 24 mesi: bambini ∆BMI –0.1 (2.7) p< 0.001 genitori ∆BMI –1.8 (2.5) bambini z-BMI –0.8 (0.7) p<0.09 genitori z-BMI –0.3 (0.5) 1. Il Follow-up non è indicato né a 6 né a 24 mesi 2. Sono state considerate solo le coppie bambini/genitori di cui si disponevano i tutti i dati fino a 24 mesi 3. Non intention to treat Bibliografia 1. University of Texas at Austin, School of Nursing, Family Nurse Practitioner Program. Evaluation and treatment of childhood obesity. Austin (TX): University of Texas at Austin, School of Nursing; 2004 May. Guideline 2. Singapore Ministry of Health, Singapore Association for the Study of Obesity. Obesity. Singapore: Singapore Ministry of Health; 2004 Apr. Guideline 3. Scottish Intercollegiate Guidelines Network - Management of obesity in children and young people – Guideline n° 69 April 2003 4. CD Summerbell, V Ashton, KJ Campbell, L Edmunds, S Kelly, E Waters. Interventions for treating obesity in children. The Cochrane Database for Systematic review 2003 5. The prevention and treatment of childhood obesity. University of York. NHS Centre for Reviews and Dissemination. Effective Health Care 2002; 7(6): 1-8. 6. Golan M. Crow S.Targeting parents exclusively in the treatment of childhood obesity: long-term results. Obes Res 2004 12:2(357-361) 7. McGarvey E., Keller A., Forrester M., Williams E., Seward D. and Suttle D.E.Feasibility and benefits of a parent-focused preschool child obesity intervention. American Journal of Public Health 2004 94:9(1490-1495) 8. Wrotniak B.H., Epstein L.H., Paluch R.A. and Roemmich J.N.Parent weight change as a predictor of child weight change in family-based behavioral obesity treatment. in Archives of Pediatrics and Adolescent Medicine 2004 158:4 (342-347) 26 Dietista Silvia Di Domizio Servizio di Malattie del Metabolismo S.Orsola [email protected] int. 3271 Infermiera professionale Sofia Di Sipio U.O. Cardiologia e Cardiochirurgia pediatrica int. 4479-3117 27