giovanna d`arco: la santa dei gesti.
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giovanna d`arco: la santa dei gesti.
GIOVANNA D’ARCO: LA SANTA DEI GESTI. Giovanna D’Arco nacque il 6 gennaio 1412 da Jacques d’ Arc e da Isabelle Romèe, nel villaggio di Domrèmy, nella contea di Bar, Francia.. In quegli anni la nazione era nel pieno della Guerra dei Cent’Anni ed era divisa in due: il nord con Parigi era occupato dagli Inglesi e dai Borgognoni ed il sud era sotto il controllo del re di Francia Carlo VI e dei suoi sostenitori, gli Armagnacchi. Nel 1422 morirono Enrico V, re di Inghilterra, e Carlo VI. Gli inglesi approfittando della guerra civile fra i Borgognoni ed Armagnacchi e proclamarono Enrico VI, allora ancora bambino, re di Inghilterra e di Francia. L'erede legittimo al trono francese, Carlo VII, si rifiutò di abdicare ma non poté far celebrare la sua incoronazione nella città di Reims perché sotto il dominio inglese. Nel frattempo, nel villaggio di Domrémy, la tredicenne Giovanna d'Arco trascorreva la sua adolescenza in preghiera. Era solita confessarsi più volte al giorno, ma spesso sentiva "voci" celesti e aveva strane e sorprendenti visioni. Sin dall'inizio le venne comunicata la sua missione: era stata scelta da Dio per salvare la Francia e aiutare il Delfino Carlo VII, erede legittimo al trono. Per portare a compimento quanto le era stato comandato doveva indossare abiti maschili, brandire le armi e condurre un esercito. Ebbe la fiducia di Carlo e il martedì santo del 1429 cominciò con il suo esercito, avente come simbolo uno stendardo bianco con dipinto un Cristo giudice, a riconquistare le terre francesi, ora sotto al governo inglese. Giovanna era un vero capitano di alto rango: prendeva decisioni, decideva le strategie, s’incolleriva se i suoi ordini venivano trasgrediti, guidava all’assalto, resisteva quando altri volevano fuggire. Nei confronti di Dio, la Pulzella, fece quattro promesse: l’assedio di Orleans sarebbe stato tolto, il Delfino sarebbe stato consacrato e incoronato Re a Reims come da tradizione, la città di Parigi, in mano agli inglesi, sarebbe tornata al Re di Francia e il duca d’Orleans, prigioniero in Inghilterra, sarebbe tornato in patria. Ogni promessa fu mantenuta. Due elementi importanti delle imprese guerresche compiute da Giovanna in primo luogo reintrodusse le leggi sacre della cavalleria, dato che con la guerra dei cent’anni la guerra aveva conosciuto un degrado e un orrore inimmaginabili.; secondariamente la sua fama si sparse in tutta Europa. Nonostante la grande fama acquistata, grazie ai scrittori che le dedicavano opere e poemi, Giovanna ripeteva a se stessa: “Durerò un anno o poco più”. Infatti, mentre stava difendendo Compiègne con alcuni dei suoi fedelissimi, il capitano del caposaldo diede l’ordine di alzare il ponte levatoio e di tagliare loro ogni via di salvezza. Gli inglesi la catturarono e imprigionarono; fu proprio in prigione, in condizioni infami , che la Pulzella combatté la sua seconda guerra. Venne sottoposta ad un processo che durò quattro mesi, il cui obiettivo era coprire di infamia Giovanna, distruggerla spiritualmente e condannarla a morte. Il processo fu ecclesiastico perché condotto da un Vescovo che doveva verificare l’effettiva accusa di eresia e di magia, imputata a Giovanna, ma fu comandato per necessità di stato. Ciò era provato dal fatto che contro i diritti del tempo, a Giovanna non fu concessa la prigione ecclesiastica, dove sarebbe stata trattata diversamente e custodita da donne. Si giunse alla condanna tramite un intreccio di furbizia. Le accuse muovevano dalle voci da cui Giovanna sosteneva di essere consigliata, dalla sua familiarità con il mondo dei Santi e dal fatto che indossasse abiti maschili. La prima accusa cadde subito perché Giovanna, capiti i tentativi del tribunale di farla cadere in contraddizione, disse: “Mi rimetto totalmente a Dio e al Nostro Santo Padre.”. In questo modo il processo venne sospeso e tutto venne rimesso agli atti del Pontefice, ma non servì a molto perché era già stata decisa la condanna di Giovanna. Con la seconda accusa il Tribunale riuscì a condannare definitivamente Giovanna. Facendole delle false promesse, le tesero un tranello nel quale lei cadde per proteggere le propria Verginità. L’accusa era: recidività nell’eresia e nella stregoneria. La pena era la morte sul rogo. Aveva appena 19 anni. La mattina del 30 maggio la fecero uscire di prigione per condurla a morte. Incontrò il Vescovo che l’aveva condannata per eresia e poi scomunicata. Alla richiesta della Pulzella di ricevere l’Eucarestia, egli acconsentì. Ciò dimostrò che si trattava di un delitto politico e non di una vera e propria scomunica. Scortata da un numero imponente di soldati, fu condotta al patibolo nella piazza del vecchio Mercato di Roma, dove la legarono su un rogo altissimo. Scrisse un testimone che Giovanna, a testimonianza della sua dedizione, chiese di avere una croce. Un inglese gliene fece una piccola e gliela diede. Giovanna la baciò e la tenne con sé. Nel frattempo un monaco era andato a prendere in una chiesa la croce grande che si usava per le processioni per tenergliela sollevata all’altezza dello sguardo. Un frate domenicano raccontò che nonostante l’olio, lo zolfo, il carbone che il boia gettò, non riuscirono a consumare il cuore di Giovanna . Questo fu un miracolo. Passarono 25 anni e, dopo un lungo processo, Giovanna venne riabilitata e riconosciuta come figlia prediletta della Chiesa e della Francia. Dio mandò alla Francia e alla Chiesa una Santa nuova e diversa da ogni altra. Santa Giovanna D’Arco fu canonizzata di recente, nel 1920 dopo essere stata beatificata nel 1909 da San Pio X. E’ stata proclamata santa dalla Chiesa, la quale ha riconosciuto vera quella “missione” con cui ella è stata chiamata a salvare il Regno di Francia contro gli inglesi e i borgognoni. Giovanna non fu canonizzata come “martire”, ma per l’obbedienza con cui rimase fedele alla missione ricevuta da Dio: salvare militarmente il Regno di Francia. Siamo di fronte ad un fatto inquietante: una ragazza diciannovenne è stata elevata all’onore degli altari per aver svolto con fedeltà, fino alla morte più terribile, una missione che sosteneva di aver ricevuto da Dio, ovvero liberare una delle nazioni europee da eserciti stranieri, impedendo così che tale nazione scomparisse dalla carta geografica. Con Giovanna, una giovinetta pura e senza macchia, Dio ha salvato la parte più bella della cristianità: questo è il fatto più solenne che sia accaduto. Infine è la santa più amata, studiata, raffigurata e celebrata. È importante ricordare tutto ciò per evitare che questa santa sia confinata nel vago, nell’indistinto mondo fantastico di un Medioevo di cui non si è ben sicuri. Giovanna D’Arco è “la santa dell’ordine temporale”, ed ebbe “la vocazione alla santità in mezzo a ciò che costituisce il tumulto umano”.