Il Tacco a spillo - Comune di Vigevano
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Il Tacco a spillo - Comune di Vigevano
Il Tacco a spillo La scarpa con il tacco a spillo rappresenta nell’immaginario maschile il simbolo dell’erotismo, lo stereotipo della seduzione. Dalle donne è amata perché slancia la figura, favorisce un portamento eretto, richiede passi brevi ed ondeggianti, ed indossarla le fa sentire eleganti e sensuali. Per tutte queste ragioni da oltre cinquant’anni occupa un considerevole spazio nel loro cuore e nel loro guardaroba. Perché si sa, se gli abiti e gli accessori rappresentano uno status, le scarpe delle donne esprimono uno stato d’animo, un desiderio: voglio stare comoda, voglio apparire professionale e, con i tacchi a spillo, voglio sedurre. A questo intramontabile accessorio, nella cui creazione Vigevano ha avuto un ruolo fondamentale, il Museo della Calzatura ha dedicato nel 2008 la mostra “Il tacco a spillo, fascino e seduzione”, che è ormai divenuta il “cavallo di battaglia” e il “marchio” del Museo L’attenzione dedicata dal Museo a questa specifica tipologia di calzatura ha una motivazione storica, ancor prima che estetica: si dimostra infatti, la nascita del tacco a spillo in Italia, e in particolare a Vigevano nei primi anni ’50 del ‘900, e la contemporanea nascita, sempre a Vigevano dell’industria meccano-calzaturiera, che tanta importanza ha avuto per la diffusione delle scarpe prodotte nella nostra città. Tale finalità storica è ben rappresentata dai modelli esposti, dai primi degli anni ’50 e ’60 a quelli degli ultimi vent’anni, con i grandi nomi e le creazioni degli stilisti contemporanei ed emergenti. Non è però meno importante la lettura estetica che si è voluta dare alla mostra. Tutte le calzature esposte, dalla più datata alla più recente, rappresentano l’evoluzione del gusto e del concetto stesso di seduzione femminile nel corso dei decenni. L’oggetto “tacco a spillo”, dunque in Museo, grazie ad una precisa contestualizzazione assume un molteplice valore storico, estetico ed artistico assoluto. Costituisce un motivo di orgoglio la produzione tutta italiana dei grandi marchi internazionali, molti dei quali proprio a Vigevano hanno trovato quella combinazione di capacità artigianale, manualità e sensibilità estetica al prodotto. La scarpa con tacco a spillo ha finora avuto due vite. Per questo motivo anche in museo si possono distinguere due parti. 1) IL TACCO A SPILLO – LA NASCITA La prima parte si riferisce al periodo degli anni ’50-’60 dello scorso secolo. Subito dopo la fine della seconda guerra mondiale Christian Dior inventa il “new look”, costituito da abiti molto femminili e sofisticati, che necessitavano di calzature adeguate. Viene pertanto ideato dai grandi stilisti dell’epoca un innovativo tacco esile e slanciato, che però pone un problema molto pratico: essendo in legno, a causa dell’esiguo diametro si spezza facilmente. Il problema viene brillantemente risolto dai calzaturieri vigevanesi che alla XVI Mostra Mercato Internazionale delle Calzature di Vigevano, nel gennaio del 1953, presentano scarpe con tacco con la metà superiore in legno e la base d’appoggio in alluminio, molto più resistente, alto tra gli 80 ed i 100 millimetri, con un sopratacco da 8 millimetri. Il primo prototipo di questo tacco è esposto in Museo. Le principali ditte cittadine, come L’Invitta di Re Marcello, Caimar-Cesare Martinoli, Erco, Gino Aldrovandi, Brunis Barbavara, Waltea, Panvi, Gildo Comelli, i f.lli Pampuri, con la collaborazione del modellista bolognese Luciano Volta e dei Tacchifici di Molinella ed Elite di Legnano, iniziano una produzione di alta qualità e grande quantità che viene ben presto conosciuta in tutto il mondo. Nel decennio ‘50/’60 in città vengono prodotti fino a 21 milioni di paia di scarpe all’anno, molte della quali con tacco a spillo e quasi tutte destinate all’esportazione: Vigevano diventa la capitale mondiale della calzatura. Alcuni marchi italiani e francesi in quegli anni si cimentano nelle calzature con tacco a spillo. Ricordiamo Salvatore Ferragamo a Firenze, che calza le dive di Hollywood (prima fra tutte Marylin Monroe) e le donne più famose del pianeta. 2) IL TACCO A SPILLO - IL RITORNO Nella seconda metà degli anni ’60 del ‘900 la scarpa con tacco a spillo vive un momento di declino. Molte sono le cause: la nascente moda della minigonna, che prevede l’uso di stivali, la contestazione studentesca e soprattutto la rivoluzione femminista, che nega quei principi di seduzione e compiacimento che il tacco a spillo sembra incarnare. Questo parziale oblio dura fino agli inizi degli anni ’80, quando, la moda recupera i vecchi principi di fascino, sfarzo e seduzione dei primi anni ’60. Anche le calzature ovviamente si adeguano e rinasce il tacco a spillo: tacchi fino a 15 cm., decorazioni, linee slanciate, materiali avveniristici, tutto concorre a rendere sempre più il tacco a spillo un oggetto di desiderio per le donne e di feticismo per gli uomini. Ogni grande marchio italiano o straniero si è cimentato in questa realizzazione: Gucci, Prada, Roger Vivier, Manolo Blahnik, Jimmy Choo, Christian Dior, Louboutin, Louis Vuitton e molti altri. Persino Giorgio Armani, il teorico dell’assoluta eleganza dei tacchi bassi, quasi interamente coperti dai pantaloni dei suoi celebri tailleurs, ha inserito in collezione, principalmente nella linea da sera, modelli con tacco a spillo. Una vetrina è dedicata agli stilisti emergenti, sia italiani che internazionali, giovani che al tacco a spillo si sono dedicati con un approccio inconsueto e l’immortalità. sperimentale, confermandone