Pdf Opera - Penne Matte
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La fisica del Tacco Andy Sachs: Le chiamano tacchettine per il suono dei tacchi a spillo sul marmo dell’ingresso. Fanno così: tac-tac-tac-tac-tac-tac-tac… * Oggi parleremo di frivolezze: ebbene si, immersa nel concetto di palingenesi universale (che sto approfondendo giacché tema di un mio esame e fulcro di un futuro articolo – lasciatemi pavoneggiare), ho deciso di abbandonarmi a qualcosa di più leggero, complice l'arrivo del corriere... Tempo fa in preda ad un raptus di acquisti online comprai dei "copri tacco in silicone", oggetti sconosciuti e mai visti nei comuni negozi nazionali. Acquistati in Cina e a prezzo irrisorio con annessa spedizione lenta, gli oscuri accessori sono arrivati a destinazione dopo ben 63 giorni: quando ormai nella mia mente non cera più traccia alcuna della loro esistenza... Cos'è un copri tacco in silicone? -Un piccolo quadrotto di pochi millimetri che una volta applicato mediante biadesivo al tacco della vostra mal capita scarpa promette di impedire alla stessa di produrre rumore mentre si cammina. Avete capito bene, stando a quanto millantato dal sito cinese il mito del "cammino silenziosamente sui tacchi" smette di essere tale per essere accessibile a tutte alla modica cifra di pochi euro spedizione inclusa. Inutile dire che le vendite del sito, dopo l'introduzione dell'oggetto hanno subito un'impennata esponenziale e che spulciando le 189 recezioni cliente dell'articolo in questione ci sia una netta preminenza di acquirenti targettizzabili come "donna occidentale". Andiamo, però, adesso a monte del discutere; il ticchettio dei tacchi quand'è che ha iniziato ad essere così sgradito da richiedere l'invenzione di un copri tacco per eliminarlo? Sono, per davvero, così lontani i tempi in cui il tac-tac-tac era una sorta di sensuale richiamo all'attenzione? Come si è potuti passare dal considerarlo "femminile SUONO" a "fastidioso RUMORE"? Siamo onesti, a prescindere dalle nostre tendenze sessuali, il ritmato tacchettio è un’allettante attrazione sensoriale: sentendone il suono per strada o nei corridoi, si prova l'irrefrenabile impulso di girarsi a guardare. Dato per scontato che stiamo parlando di una "donna media", senza problemi di deambulazione e con ai piedi scarpe di accettabile qualità, il dilemma non sembrerebbe sussistere, eppure... A mio avviso il problema è sorto con l'invasione del nostro mercato da parte di discutibili scarpe cinesi, non parliamo delle lussuose Jimmy Choo londinesi prodotte a mano e con i migliori materiali, bensì di scarpe d’infima qualità, non necessariamente di poco prezzo, che molti brand si ostinano a volerci rifilare. Di qui il proliferare del rumore fino al quasi totale oblio del suono. Uno sgraziato esercito di goffi elefanti ha iniziato a passeggiare lungo le nostre strade intrufolandosi nei corridoi di uffici e case; in molte hanno tentato di correre ai ripari, le benpensanti di turno sono arrivate a risuolare ogni nuovo acquisto considerando poco elegante quel rumore di "scarpa da mercato", altre hanno studiato il problema in maniera più scientifica arrivando a conclusioni tecniche tali da consentire, addirittura, la redazione di una teoria in merito la differenza di intensità del suono prodotto. La più accreditata di queste teorie, poggiante su solide basi fisiche, mostra, dati tecnici alla mano, come un tacco a spillo faccia meno rumore di un tacco di diametro maggiore, magari vuoto al suo interno, teoria cui bisogna assolutamente tenere bene a mente per indirizzare i propri acquisti nel verso giusto. Lo si sa: l'astuzia è donna, così in men che non si dica ci si è ingegnate e si passate dal rimbombare nei corridoi, al camminare sulle uova, fino all'evoluzione concretizzatasi nel "copri tacco in silicone". Bene, ora che ho in mano (dopo un viaggetto di 8mila chilometri) il mio bel pacchetto in PVC lucido, con tanto di sorridente asiatica in abito color cipria, impressa sul davanti penso a quanto regresso malcelato vi sia dietro questi pochi euro d’acquisto. Il pensiero non può che corrermi a delle frasi sparse nell’etere del web, lette e rielaborate anni a dietro: “Ho visto l'insicurezza camminare apparentemente svelta e fiera su tacchi alti, ho visto l’audacia a piedi nudi su ciottoli di vetro tagliente”. * citazione tratta dal film Il diavolo veste Prada: si appellano "tacchettine" le ragazze che lavorano, per Miranda Priestly, all'interno della redazione di Runway (prestigiosissima rivista di moda). Si tratta in massima parte di splendide modelle ben vestite, indiscutibilmente aggraziate nel camminare su scarpe con tacco (difficilmente inferiore a 13 cm), le quali - ciò nonostante - camminando facevano tanto rumore tale da essersi meritate quel soprannome.