Le azzurre volteggiano all`ombra del vulcano

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Le azzurre volteggiano all`ombra del vulcano
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SPORT
Le azzurre volteggiano
all’ombra del vulcano
Si è disputata ad Acireale la prima edizione del trofeo
di ginnastica femminile Etnagym
uccesso su tutti fronti
per l’Italia nella prima
edizione dell’Etnagym
di artistica femminile
svoltasi al PalaTupparello di Acireale, la manifestazione
internazionale che ha riportato in
Sicilia la grande ginnastica. Le ginnaste
azzurre hanno dato lustro ad una
manifestazione organizzata dalla Provincia regionale di Catania destinata
ad entrare di diritto nel calendario
della ginnastica internazionale. Da
sempre la Sicilia è stata la "culla" di
grandi ginnaste, dall’azzurro olimpico
di Maria Cocuzza nell’artistica, all’azzurro nella ritmica di altre due etnee come
Erika Cutuli e Luciana Piloti, con in mezzo le
eccezionali edizioni del Trofeo Trinacria d’Oro
per arrivare alla conquista della Serie A2 della
Pestalozzi Catania nell’artistica femminile.
"Con piacere abbiamo riabbracciato la grande
ginnastica artistica - ha tenuto a sottolineare
Nello Musumeci, presidente della Provincia una disciplina che attraverso una lunga e prestigiosa tradizione per anni ha regalato emozioni, spettacolo e opportunità di proiezioni
in larga scala della nuova immagine di una
provincia che cresce". Entusiasmo alle stelle
per le splendide esibizioni delle ginnaste al
PalaTupparello, con Maria Cocuzza testimonial d’eccezione dell’evento che ha
applaudito con al fianco Riccardo Agabio,
presidente nazionale della Federginnastica,
S
esibizioni di livello altissimo e del resto
l’Etnagym ha portato bene alle azzurre
capace dieci giorno dopo la gara di
Acireale di salire sul podio agli Europei
di Patrasso in Grecia, conquistando
uno storico bronzo. "La nostra terra ha tenuto a sottolineare Stefano
Fisichella, assessore allo Sport - è stata
ancora una volta teatro di un grande
evento, con queste ginnaste di Italia,
Francia e Germania che hanno regalato
emozioni uniche". Sulla stessa linea
Francesco Seminara, vice presidente
della Provincia: "Uno spettacolo unico
che va ripetuto negli anni per consolidare la tradizione siciliana della ginnastica". E Riccardo Agabio ha già fatto una
promessa: "Torneremo con piacere a Catania
e del resto la Sicilia nel ranking italiano è la
quarta regione d’Italia e quindi merita questo
tipo di manifestazioni".
LE GARE - Nel concorso a squadre della
prima giornata le due squadre azzurre hanno
vinto e in entrambe le occasioni hanno preceduto Francia e Germania. Individualmente è
stata Ilaria Colombo la migliore con un 9,400
alla trave, con l’azzurra che s’è ripetuta anche
il giorno dopo vincendo il concorso individuale.
I RISULTATI - Junior. Concorso a squadre: 1. Italia (Pestrin, Benecchi, Merzario,
Cozzolino) p. 101.388; 2. Francia 100.850; 3.
Germania 97.725. Individuale. Volteggio:
Bergamelli 9. Parallele: Bergamelli 9.150.
Trave: Colombo 9.275. Corpo libero: Gargano
8.900. Senior. Concorso a squadre: 1. Italia
(Colombo, Gargano, Bergamelli, Cavalli) p.
107.100; 2. Francia 104.650; 3. Germania
94.637. Individuale. Volteggio: Pestrin 8.825.
Paralle: Gaelle (Fra) 9.025. Trave: Merzario
9.250. Corpo libero: Chaouch (Fra) 8.975.
Lorenzo Magrì
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Agonismo e natura
al Giro del Calatino
Cento chilometri per attraversare i sei comuni del comprensorio,
nella gara organizzata dalla Provincia
l “Giro del Calatino” ha confermato l’escalation dei partecipanti:
184 ciclisti si sono sfidati nella
kermesse delle due ruote, che ha
attraversato i territori di sei comuni del comprensorio. Da Militello a Vizzini, da
Licodia Eubea a Grammichele, da Mineo a
Palagonia: la competizione (giunta alla sua
quarta edizione) ha suggellato l’attività delle
categorie amatoriali dell’Udace – Csain, registrando la calorosa accoglienza del pubblico in
oltre 100 chilometri di gara.
Promossa dalla Società Ciclistica Militello, con il supporto della Provincia regionale
di Catania, la manifestazione ha unito i “colori” dello sport a quelli del paesaggio.
L’iniziativa di Francesco Pisano e Franco San
Vito, che hanno speso mille energie sul fronte
organizzativo, non ha tradito le aspettative.
Assieme al presidente Nello Musumeci, l’assessore provinciale Stefano Fisichella ha sostenuto
l’evento sportivo, che ha rappresentato una
delle più apprezzate medio - fondo siciliane.
Al termine delle “ostilità” agonistiche, in
una delle zone vocate per la produzione agrumicola, sul gradino più alto del podio è salito
Angelo Mortillaro del gruppo Baglieri (Cadetti).
Altri successi di categoria sono stati conquistati da Salvatore D’Alia (Debuttanti), Rosario
Di Falco (Junior), Salvatore Coco (Senior),
Salvatore Marini (Veterani), Giuseppe Zummo
(Gentlemen), Lucio Musumeci (Super
Gentlemen) e Estep Kathryn (Donne). Tra le
società si è imposta la Euroteam di Catania.
I
Lucio Gambera
Lettere in redazione
Egregio direttore,
Perché non ripristinare i circondari? Così, forse, qualche Comune del
Calatino/basso Simeto si placherebbe.La panacea federalista cammina.
Come? Cammina. E conquistando. Convertendo, tra insanie d’ogni salsa,
unitari, repubblicani e nazionalisti arrabbiati fin qui, quelli da gagliardetti
romani di formato e pezzatura imperiali. Tutti, avanti! Uniti nella febbre del
decentrare, devolvere e poi del formare, costituire, creare, magari; ma - convenienze economiche, opportunità e momenti politici a parte - imbastendo,
con astuzie e blà blà metodiste, storpiature pseudostoriche e grovigli di
deboli argomentazioni ambientali e geografiche. In questa “moda” epocale
c’è il bisogno, la “sete”, la “necessità(!)”, di costituire nuovi Comuni. Nuove
Province. Se non nuove Regioni.
Visto che da tanti punti cardinali s’avanzano progetti, regionali e
non, di costituire nuove Province, perché non ripristinare i circondari (o sottoprefetture, sottoprovince) aboliti il 2 gennaio 1927? La nostra Provincia ne
aveva tre (Acireale, Caltagirone, Nicosia) e, alfine, ricostruendo in tal senso,
potrebbero essere appagati appetiti e aspirazioni d’antica e fresca data di
paesotti e personaggi interessati a tali disegni. Castel di Judica, Raddusa,
Ramacca, Palagonia, Scordia, Militello, Mineo,
Mirabella Imbaccari, San Michele di Ganzaria, Mazzarone,
Vizzini,Licodia Eubea, San Cono, forse Niscemi (CL) ed eventuale altro
Comune limitrofo d’altre odierne Province sono nel sogno/progetto della settantennale aspirazione calatina. La Provincia è “Provincia”, il Circondario
potrebbe ferire orgoglio e agognata parità provinciale, ma potrebbe essere
uovo certo ché incerta gallina. Non me ne vogliano amici e conoscenti calatini se, nel modesto e piccolo, ne sono tiepido, anzi contrario: non ne condivido motivi i fini - che in verità sono e alla fine sempre risulterebbero inconsistenti, labili, datati, artificiali; legati a campagne, stagioni politiche.
Naturalmente temo il solito cavalier/menestrello che, non avendo la sana
opportuna capacità di cogliere la buona occasione di saper star zitto, pur
“dotto”, penna o mandolino in resta, perdendo nervi, staffe, saggi a forza inibitrice, chiarezza mentale, onestà intellettuale nel non forzare e intralcianire. Temerei, dico, ma per poco o nulla per me; tanto per chi leggerebbe; tantissimo per il solito noto o ignoto che chiosa, rampogna, articola, articolona, prò-formazione. Io, indipendente, solitario o, piuttosto, uno dei tantissimi fuori coro. Qualche motivazione poteva scaturire, in merito alla necessità della decima provincia, alle economie, micro, e alle distanze, una volta;
ma adesso. E fra il tanto: come si può essere d’accordo là ove qualcuno propugna e sostiene l’adesione delle Amministrazioni Comunali interessate? Eh,
no, per tale vagheggiamento non interessa il più che maggioritario consenso degli Judicani, Raddusani, Ramacchesi, Scordiensi..? Francamente, io,
confesso, da ramacchese doc, e non per mera nostalgia, mi dispiacerebbe
non essere e sentirmi, poi, "etneo". Ma questo è altro, trascurabile, picciolo,
discorso.
Dott. Michele Ilardi - Catania
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SPORT
Tra i due litiganti
il terzo vince
lla vigilia dell’autoslalom di
Belpasso, c’era grande
attesa per il duello fra i
maggiori favoriti della gara:
il forte pilota del San
Giovanni La Punta Corse “Freeway”, Antonino
Pulvirenti, e Salvatore Lo Re dell’Adrano Corse;
il primo alla guida della sua splendida Osella
Pa 9 equipaggiata con motore Bmw, il secondo di una Fiat 126 con un motore Honda. Ma
la dea bendata ha baciato in fronte Ciro
Barbagia
di
Marineo
(scuderia
Camporotondo), che, su un’altra Osella Pa9
con motore Bmw ha sfrecciato impareggiabilmente da sperimentato e lucido pilota fra i
birilli e i tornanti del percorso, aggiudicandosi
la palma della vittoria e il primo posto assoluto.
Vittoria meritata questa, nonostante la
partecipazione dei forti piloti svizzeri, “guasta-
A
All’Autoslalom
di Belpasso,
vittoria
a sorpresa
di Ciro
Barbagia
feste” come Antonio Da Rios su una possente
Lancia Delta S4 e Paride Nessi su un prototipo
Kadett con motore Bmw, che faceva prevedere
un rimescolamento delle carte, e dell’aggiudicazione dei posti nella classifica finale. I due
svizzeri con le vetture più potenti della giornata sul campo di gara hanno corso con i colori
della Kamiko Corse di Catania per un omaggio
alla terra che li ospita.
In una splendida cornice che vedeva
sullo sfondo la cima innevata dell’Etna e il suo
inconfondibile pennacchio bianco quasi sempre allungato verso oriente a indicare là dove il
sole sorge dal mare, lo Slalom di Belpasso,
organizzato dalla Provincia con l’impegno
diretto del presidente Nello Musumeci, del presidente del Consiglio provinciale Santo
Pulvirenti, dell’assessore allo Sport Stefano
Fisichella, si svolge grazie alla collaborazione
tecnica del Team Palikè.
Sin dalle prime ore del mattino si sono
schierati sulla linea di partenza, agguerriti più
che mai, i forti piloti delle scuderie siciliane e
dell’Italia meridionale. Numerosi quelli dei
club di Camporotondo Etneo, Belpasso,
Paternò, San Giovanni La Punta, Kamiko
Corse. Centodiciotto di loro hanno tagliato la
linea del traguardo del percorso, snodato
lungo i quasi quattro chilometri della Sp 14,
dallo stabilimento Dais a Belpasso. E non è
mancato un pubblico da grandi occasioni,
assiepato sulle curve ai lati della pista.
Tonio Troina