Dopo il resta u ro la scoperta - Provincia Regionale di Catania
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Dopo il resta u ro la scoperta - Provincia Regionale di Catania
BENI CULTURALI 23 Dopo il restauro la scoperta Significativo intervento della Provincia nella Cattedrale di Acirale ornano a splendere nella Cattedrale di Acireale due quadri pregiati raffiguranti l’Annunciazione dell’Angelo a Maria (pala d’altare) e la Famiglia della Beata Vergine Maria (collocato nella navata laterale di sinistra), restaurati grazie ad un finanziamento dell’assessorato alla Cultura dalla ditta Franco Fazzio di Palermo. L’iter del restauro è iniziato con una richiesta del parroco della Cattedrale, don Roberto Strano, al presidente della Provincia che ebbe, pure, l’interessamento dell’allora assessore Nino Garozzo. Durante la fase di restauro dell’Annunciazione emerse la sua vera paternita’, prima erroneamente attribuita al Vasta, oggi da ascrivere ad Antonio e Paolo Filocamo, autori pure degli affreschi della volta centrale T della Basilica e di quelli della Cappella della Santa Patrona. Si è cosi’ giunti a luglio. Presenti al momento della restituzione dei quadri e della loro scopertura, il presidente della Provincia, Nello Musumeci, e il suo vice Francesco Seminara. “Oggi, per la nostra Basilica Cattedrale, è un momento particolare di festa perché due opere insigni di essa tornano al loro primitivo splendore”, cosi’ si è espresso il parroco, don Roberto Strano, rivolgendosi al vasto pubblico presente, che ha inoltre sottolineato la sensibilità e l’impegno dell’Ente nel recupero dell’immenso patrimonio artistico testimone della nostra storia . “Siamo soddisfatti dell’opera di restauro che ha permesso il recupero di una parte del nostro patrimonio artistico – ha affermato Nello Musumeci - che siamo orgogliosi di riconsegnare nella loro integrità. Mi impegno fin da ora affinchè altre due opere della Basilica, il quadro dell’Angelo Custode e quello dell’Apparizione di Gesu’ Risorto, possano anch’essi ritornare alla originaria bellezza”. Il vescovo di Acireale monsignor Salvatore Gristina, fa eco alle parole di Musumeci “è un momento di gioia vedere restituite due opere che si potranno finalmente ammirare nel loro originario splendore”. Hanno, inoltre, presenziato alla scopertura delle tele il capo di gabinetto della Provincia, Attilio Bruno, il sindaco di Acireale, Nino Nicotra, e un altro acese illustre, il vescovo di Ragusa, monsignor Paolo Urso. Infine, è stata molto apprezzata, la performance del soprano Luisa Pappalardo che ha intonato, al termine dell’evento, due brani celebri, ”La Vergine degli Angeli” di Giuseppe Verdi e “Panis Angelicus” di Cesar Franck, con la consueta bravura che la distingue. Felice Vecchio 24 BENI CULTURALI In primavera il nuovo teatro Già avviati dalla Provincia a Militello i lavor i per il recupero del vecchio cinema Tempio E ntro la prossima primavera il cine teatro Tempio, dopo mezzo secolo di inattività, tornerà ad essere luogo di aggregazione culturale per gli i abi- tanti di Militello e del comprensorio. E’, infatti, già stato avviato il cantiere che prevede la ristrutturazione e il recupero dell’immobile dalla Impresa ingegnere Pavesi e C. di Parma, aggiudicataria dell’appalto, alla quale il presidente della Provincia regionale di Catania, Nello Musumeci, ha formalmente assegnato l’incarico. Il progetto, stilato dall’architetto Giorgio Antonio Potenza che si occupa anche della direzione dei lavori, ha mantenuto integra la struttura esistente migliorata solo nei locali interni, con l’obiettivo di adeguarla ai sistemi di confort più attuali. Ad affiancare l’architetto Potenza, per l’Amministrazione provinciale, l’architetto Matteo Zapparrata, ingegnere capo coodinatore, e l’ingegnere capo dei lavori Filippo Catalano. Gli interventi tecnici, come detto, mirano al mantenimento della forma strutturale originaria, e prevedono, quali aspetti migliorativi, il recupero di alcune parti danneggiate, attraverso una bonifica generale, l’eliminazione dello stato di degrado in cui si trovano da tempo le strutture murarie e lignee, la riparazione e configurazione della copertura in legno alla quale sarà aggiunto un tavolato chiodato e uno strato di onduline sottocoppo per eliminare le infiltrazioni, e infine la realizzazione di un vespaio aerato con massetto a base di calcestruzzo armato. L’edificio, adiacente al Municipio (ex convento S.Benedetto), si estende per circa sedici metri di larghezza e circa quaranta di lunghezza, e rappresenta un tipico esempio di architettura che negli anni quaranta caratterizzava gli edifici cinematografici dell’area catanese. L’opera di recupero si è resa necessaria per la mancata manutenzione ordinaria, a questo si aggiungono le infiltrazioni di acque meteoriche che hanno reso l’edificio particolarmente umido e degradato nelle strutture. “Abbiamo acquisito diversi ex cinema e teatri per ristrutturarli e restituirli alla loro funzione originale: luogo di divertimento e di accrescimento culturale – ha dichiarato Nello Musumeci -, soprattutto per creare luoghi di aggregazione per i giovani che, a volte, nei comuni decentrati possono avere limitate opportunità per trascorrere il tempo libero”. BENI CULTURALI San Cono, nell’ex cinema spazio ai giovani n grande centro culturale polifunzionale da realizzare a San Cono, nei locali dell’ex cinema “Chiarelli”. Il progetto è della Provincia regionale di Catania e poggia già su solide basi: la stipula del contratto di acquisto dell’immobile avvenuta a Palazzo Minoriti, tra il presidente, Nello Musumeci e la proprietà dell’immobile, presente anche il sindaco Salvatore Bonura.Un altro importante tassello si accinge quindi ad essere inserito a completamento di una rete di strutture e spazi da destinare alla diffusione e promozione della cultura su tutto territorio. Un programma di interventi avviato già da tempo, che annovera esempi concreti in ogni parte della provincia: dal vasto e variega- U to “contenitore” delle “Ciminiere” – strutturasimbolo di un’offerta di arte e cultura sempre crescente e diversificata che parte dal capoluogo – ai teatri comunali di Biancavilla, Trecastagni e Castel di Judica e agli altri “spazi” e laboratori esistenti anche nelle località più periferiche dell’hinterland. E che nei prossimi mesi guadagnerà altre strutture fruibili per l’organizzazione di spettacoli teatrali e musicali, convegni, proiezioni ed altri eventi: gli ex cinematografi di Caltagirone (per il quale si è prossimi all’accensione del mutuo), il “Ritz” di Catania (per il quale si sta redigendo il progetto per i lavori di ristrutturazione). Nelle prossime settimane la Provincia regionale di Catania affiderà l’incarico di progettazione della ristrutturazione; entro l’anno avranno inizio i lavori. L’omaggio della Provincia alla Santa delle rose na chiesa rimessa a nuovo, in modo sobrio, restituita ai fedeli ed ai turisti. Si sono conlusi, infatti, i lavori di restauro della chiesa di Sant’ Agostino, ma meglio conosciuta dai catanesi come “Santa Rita”, in via Vittorio Emanuele, su finanziamento dell’Amministrazione provinciale. Soddisfatto l’assessore alle Attività culturali, Rosario Patanè, ha verificato l’intervento realizzato dai tecnici, i progettisti arch. Giuseppe Lo Porto, ing. Davide Cutore, e al dirigente della Soprintendenza, arch. Giuseppe Sciacca. Oltre al rifacimento totale ed alla messa in sicurezza dell’impianto elettrico, particolare importanza riveste la tinteggiatura dell’interno che, dopo opportuni saggi, ha consentito di individuare l’originario colore. La chiesa di sant’Agostino, nel cuore di un quartiere densamente popolato, è assai frequentata anche grazie al culto molto diffuso dell’agostiniana Santa Rita. “L’Amministrazione Musumeci è stata sensibile alle U richieste dei fedeli – ha dichiarato l’assessore Rosario Patanè -, che hanno sollecitato un intervento sull’edificio. Ma il progetto dei tecnici Lo Porto e Cutore, sotto la supervisione della Soprintendenza, ha anche una valenza culturale, perché ridiamo decoro ad un bellissimo esempio di architettura sacra inserito in un ideale circuito che collega le chiese del centro storico”. Purtroppo, l’attuale edificio e l’annesso convento di Sant’Agostino, composto da pochi vani dove operano il priore e tre monaci, provenienti dalla Provincia agostiniana di Malta, sono solo una minima testimonianza del maestoso edificio che sorgeva ai piedi della collina di Montevergine, edificio che fu distrutto e ricostruito diverse volte fin dal 1500, quando per motivi sanitari (a Catania imperversava una epidemia di peste) fu dato alle fiamme. Lo stesso presidente della Provincia, Nello Musumeci, ha voluto partecipare personalmente alla riapertura solenne della chiesa in occasione dei festeggiamenti per Santa Rita. 25