La storia in miniatura - Provincia Regionale di Catania
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La storia in miniatura - Provincia Regionale di Catania
42 CULTURA La storia in miniatura Grande affluenza di pubblico per l’undicesima edizione della Mostra concorso internazionale di modellismo . Soldatini di piombo, diorami, navi, uniformi d’epoca hanno affascinato bambini e adulti rande successo e notevole affluenza di pubblico, alla XI Mostra concorso internazionale del Modellismo storico, organizzata dalla Provincia regionale di Catania e dal Centro Siciliano Modellismo Storico , svoltasi nei locali delle Ciminiere di viale Africa. Come nelle scorse edizioni, l'esposizione di modelli in scala di soldatini in piombo e gesso, d'aeromobili, di navi e carri armati è stata oltremodo apprezzata dal pubblico a frotte convenuto, il quale ha particolarmente gradito la cura amorevole che i collezionisti, coordinati dal presidente del Centro Enrico De Maria , hanno dedicato alle varie fasi della nascita e della costruzione dei modelli. Inaugurata dal nuovo assessore alla Cultura della Provincia, Giuseppe Cutuli, il quale ha dichiarato di essere pervaso da quell'entusiasmo che è senza dubbio trasmesso dalla brillantezza e dalla storia didascalica che i modelli rappresentano, la mostra ha avuto i suoi angoli di grandissimo richiamo nella esposizione di alcune divise, provenienti dalla collezione Scaccianoce, davvero ben curate nei dettagli olttrechè nelle finiture. Se infatti l'uniforme di capitano del XI reggimento Lancieri di Firenze attrasse l'attenzione, anche quella degli Ussari ungheresi, sgargiante nei colori e corre- G data da un supporto iconografico, fu molto apprezzata: come le altre degli ufficiali del Re di Prussia e di quelli d'ordinanza dei Sovrani d'Italia Vittorio Emanuele II, Umberto I e Vittorio Emanuele III: bella fra queste l'uniforme di colonnello del Piemonte Cavalleria, ajutante di campo del Re nei primi del XX secolo, evocante la magica ed affascinante atmosfera della 'belle epòque'. Da rilevare la presenza, nel clima di intelligente revisione della storia degli ultimi secoli (e richiamando la grandiosa esposizione sui Borboni, svoltasi alle Ciminiere nel 1998 per iniziativa del Presidente Musumeci) delle albe divise della Marina del Re delle Sicilie, nell'ultima tenuta che vide il tramonto del regno e la rivoluzione garibaldina. Presenti anche i punti espositivi dell'Esercito e della Polizia di Stato, con in una teca due belle divise anni Cinquanta dei cosiddetti "celerini", in parata di gala; inoltre l'angolo della Guardia di Finanza, con tre divise d'epoca, una breve ed esauriente esposizione fotostorica del gruppo aereo Antisom, lo spazio dedicato all'Associazione Nazionale Marinai d’Italia. Altri settori furono dedicati all'aeromodellismo, con l'esposizione di pezzi 43 Restauri d’arte a Milano Continuano gli interventi dell’Amministrazione provinciale per salvaguardare e valorizzare il patrimonio ecclesiastico lla fine del XIX secolo la si poteva considerare come la città delle chiese, denominazione che voleva essere la palese testimonianza del fervore religioso della comunità menenina. Ma oggi dei 48 edifici tra chiese e conventi ne sono rimasti pochi ma tra essi splende a conclusioni dei lavori di restauro l’insigne Collegiata di San Pietro. Diretta dal prevosto Antonio Novità, da generazioni di ragazzi definito il sacerdote dei giovani, in tutta la sua attività sacerdotale ha posto molta attenzione nella cura delle anime dei parrocchiani ma altrettanto interesse ha posto per la salvaguardia della stessa chiesa al cui interno custodisce pregiate opere. Un vero e proprio scrigno contenente innumerevoli opere d’arte sacra che di recente sono state restaurate grazie all’intervento finanziario della Provincia regionale di Catania. "E' stato un lungo cammino quello relativo alla ristrutturazione della chiesa - ricorda il prevosto Antonio Novità - che ha avuto inizio il 13 giugno del 1957 con la mia ordinazione sacerdotale per concludersi vent’anni più tardi. Ma negli ultimi anni ci siamo adoperati per far risplendere le tante opere grazie all’intervento del presidente della Provincia Nello Musumeci e di Gino Ioppolo già assessore provinciale. I restauri sono stati curati a Catania nel laboratorio diretto da Antonio Vacaielli sotto la direzione della sezione Beni artistici, storici e iconografici della Soprintendenza. In tutto sono state restaurate 18 opere tra statue e tele di cui l’ultima è stata consegnata lo scorso mese di giugno. Dunque, San Pietro oltre ad essere una bellissima chiesa dai lineamenti del "tardo barocco" è anche un museo di arte sacra che deve essere tutelato come ha avuto modo di sottolineare in passato anche il presidente della provincia Musumeci . "Questa è un dato incontrovertibile conclude il prelato - ed è per questo, grazie ad un ulteriore finanziamento della Provincia regionale di Catania, che stiamo per stampare un libro dal titolo "Catalogo delle opere d’arte restaurate - Soggetti e riferimenti" che intende documentare gli interventi eseguiti di una certa consistenza. La pubblicazione, forse l’unica nella Diocesi dedicata all’anno Giubilare del 2000, vuole essere anche memoria storica di questo evento ed è corredata in modo sintetico da analisi e riferimenti espressi peraltro con una grafica particolare". A indimenticabili quali il Savoja Marchetti 79 ed i gloriosi Macchi della nostra Aviazione dell'ultimo conflitto (ivi taluni ex volatori commentarono con nostalgia gli anni della trascorsa giovinezza, illustrando i particolari tecnici ai giovani), ed ai diorami da guerra, con ricostruzioni estremamente minuziose delle azioni militari più salienti della seconda guerra mondiale. Ogni collezionista, fra i 120 che parteciparono, ebbe il proprio criterio espositivo: cosicché i circa mille pezzi presenti furono esaustivi d'ogni epoca e settore, dal Samurai del XII secolo al figurino di Garibaldi a quello di Giulio Cesare al busto in orbace di Mussolini. Tra le navi esposte, da non dimenticare per la finitezza dei particolari l'ammiraglia Victory di Horatio Nelson, che vide la gloria di Trafalgar, ed il celeberrimo bastimento Bounty, protagonista di una romanzesca epopea; inoltre bei modelli della Bismark e della corvetta Etna. Le giornate furono infine animate da conferenze molto importanti tenute dagli ospiti del coordinamento modellistico maltese (i quali relazionarono sul poco noto tema dello sviluppo degli aeroscali a Malta nell'ultimo secolo e sul grande assedio turco del 1565) e dallo studioso Salvatore Garufi, che parlò degli ideali della cavalleria. La Provincia regionale catanese ha dunque, con questa impresa, riaffermato il concreto interesse per la cultura storica, che negli ultimi anni contraddistingue lodevolmente le sue iniziative, sempre foriere di notevoli successi. Francesco Giordano Giuseppe Centamori 44 CULTURA L’arte del carretto in un mini museo Le gesta di compare Turiddu e della bella Angelica dipinte su legno ed esposte al pubblico a Catania per una originale iniziativa di riscoperta dei valori culturali della nostra tradizione e antiche produzioni delle sponde dei carretti siciliani, raccolte in una esposizione permanente curata dall’Associazione culturale “Carretto Arte Sicilia”. Ad inaugurare i locali di via Luigi Capuana, 38 a Catania, il presidente della Provincia, Nello Musumeci, in presenza del consigliere provinciale, Giuseppe Bellomo, del direttore dell’Azienda provinciale turismo, Angelo Cavallaro, del novantenne maestro Micio Di Mauro (nella foto con Musumeci), colui che ha elevato al rango di arte quella che era considerata una semplice attività artigianale, la decorazione pittorica dei carretti, e dei tre fratelli Puglisi, eredi del maestro Gaetano. Oltre cento pannelli dipinti a mano che riproducono le gesta dei personaggi epici e religiosi, ma anche di vita quotidiana vissuta nei campi, fanno rivivere un linguaggio locale che rischiava di essere perduto. “Porteddu” (sponda posteriore), “chiave del carretto” (sotto il porteddu), “masciddara” (sponda laterale), “Casci ‘i fusu” (sottocassa), sono i pezzi più importanti del carretto. “I maestri Di Mauro e Puglisi hanno trasmesso al mondo intero le tradizioni siciliane trasferite su legno e ferro battuto producendo delle vere opere d’arte – ha commentato Musumeci -. Questo patrimonio culturale è da tutelare e da trasmettere alle nuove generazio- L ni, che spesso distratte dalla nuova tecnologia sconoscono le readici delle genti di Sicilia. Sono grato all’Associazione per l’iniziativa intrapresa tramite la quale oltre a ripercorrere la nostra civiltà si ripropone un antico mestiere che va studiato da un punto di vista didattico e incentivato come sbocco lavorativo”. L’obiettivo dei fratelli Puglisi è, infatti, il recupero, la tutela e la valorizzazione del carretto siciliano in tutte le sfaccettature, mettendo a disposizione delle scolaresche e degli Enti pubblici la raccolta che con il tempo sarà ulteriormente arricchita”. “L’artigianato artistico – ha dichiarato il consigliere provinciale Bellomo – rappresenta una forte ricchezza per l’economia del nostro territorio. I valori dell’associazione del carretto Arte Sicilia rispondono alla strategia di rilancio della nostra economia riscoprendo le attività tradizionali peculiari di questa comunità”. A.D.P.