relazione turismo - Comunità delle Regole di Spinale e Manez

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relazione turismo - Comunità delle Regole di Spinale e Manez
“Comunità delle Regole di Spinale e Manez
Gestione del patrimonio civico in area turistica”
Vorrei iniziare con la frase che racchiude il senso di tutto il nostro operare “…Un altro modo di
possedere”, e ringraziare il prof. Paolo Grossi per questa felice intuizione che abbiamo fatto nostra,
diventata per noi quasi uno slogan.
La nostra Comunità è una proprietà collettiva degli abitanti (originari o dopo 30 anni di residenza) degli
attuali Comuni di Ragoli, Preore e Montagne che in passato costituivano l’antica Comunità di Preore
con le sue Vicinie, le cui origini risalgono ai tempi preromani, sicuramente Retiche; i Reti, infatti,
introdussero il bene indiviso.
Ogni famiglia di Regolieri costituisce un “fuoco” al quale sono assegnati i benefici derivanti da tale
qualifica, ai sensi dello Statuto (diritto di legnatico o altre energie ad uso domestico, diritto di legname
da fabbrica, di pascolo, erbatico e stramatico, di cavar sabbia e sassi, di caccia e pesca). Ogni anno a
ciascun fuoco viene concesso un quantitativo di legna da ardere o, in alternativa, un’equivalente
somma destinata ad acquistare combustibile per il riscaldamento.
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La Regola di Spinale (3.970 ettari) coincide con la Val Brenta, Vallesinella, il monte Spinale, il Grostè e
gran parte del Gruppo del Brenta, mentre la Regola di Manez (680 ettari) comprende una valletta
situata tra la Val d’Algone e la Val Rendena per complessivi ettari 4.650, di cui 2035 boscati (ricadenti
nell’area Parco 3.611).
Come sottolineato dal prof. Nervi: “Nel patrimonio civico devono essere inclusi tutti gli elementi fisici
non riproducibili dall’uomo, messi a disposizione dalla natura, vale a dire le caratteristiche fisiche del
territorio regoliero medesimo (la sua superficie, la sua forma, il suo rilievo, il suo clima, i suoi corsi
d’acqua, ecc.) l’insieme dei terreni, il sottosuolo, l’aria, la fauna e la flora selvatica. Da qui l’insistenza
che il patrimonio civico debba essere considerato nella sua globalità, come sistema di elementi naturali
ed antropici legati da peculiari processi evolutivi, sulla base del principio che il valore totale
dell’insieme è superiore alla somma dei valori delle singole parti che lo compongono.”
L’amministrazione è affidata ad un’Assemblea Generale di 25 consiglieri eletti dai Capofuoco dei tre
Comuni e ad un Comitato Amministrativo costituito da 6 consiglieri.
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Il primo documento scritto, fino ad oggi conosciuto, risale al 1249, ed è un contratto di affitto perpetuo
di un pezzo di bosco con alberi e prato e una grande selva ai frati dell’ospizio di Campiglio, verso il
corrispettivo di un peso di formaggio buono e bello, secco e da
monte.
1249 … “una gran selva per un peso di formaggio …”
“In Christi nomine Amen.
Anno Domini millesimo ducentesimo quadringentesimo nono, die X exeunte
Augusto.
In Campejo apud Hospitalium Sanctae Mariae de Campejo…omnes isti
homines potestates et Rectores Montis Spinalis obligaverunt pro se
personaliter et principaliter et pro omnium suorum vicinorum qui habent
partem in praedicto Monte Spinali, nomine locationis et conductionis in
perpetuum investierunt D. Lombardum confratrem vel conversum
Hospitalium Sanctae Mariae de Campejo, pro se et praedicto Hospitalio
nominatim, de una praesa buschiva cum arboribus et prativa et cum magna selva ……ad affictum exinde
solvendum annuatim in Festo Sancti Michaelis ad Caritatem Sancti Faustini de Praeorio, et conducendum ad
dictam Caritatem suarum expensarum unum pensum casei boni et pulchri, sicci de monte… Ianes Antius Floriani
Notarius…”
“Nel nome di Cristo Amen. A Campiglio presso l’Ospizio di Santa Maria, il 22 agosto 1249… tutti questi uomini,
potestà e rettori del Monte Spinale, a nome loro e di tutti i vicini che hanno parte nel predetto monte affittano
in perpetuo al priore Lombardo e per lui al predetto Ospizio un pezzo di bosco con alberi e prato e una grande
selva… che l’affitto sia pagato annualmente il giorno di S. Michele alla Carità di S. Faustino di Preore e sia
condotto alla detta Carità sotto forma di un peso di formaggio buono e bello, secco e da monte….”
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La gestione della proprietà collettiva presenta due elementi caratteristici: il primo, di avere
normalmente e non eccezionalmente ad oggetto utilità del fondo consistenti in uno sfruttamento di
esse e, il secondo, di essere riservato ai componenti della comunità regoliera; il che determina un
interesse della comunità avente ad oggetto un uso dei beni conforme alla loro destinazione ed un
interesse dei regolieri alla conservazione della destinazione dei beni. La gestione si compendia quindi
nel perseguimento dell’intento che il patrimonio si trasmette alle generazioni future, se non aumentato
in consistenza e in qualità, sicuramente non diminuito.
Il primo statuto conosciuto della Regola di Manez risale al 1377, mentre il primo Statuto conosciuto
della Regola di Spinale è datato 1410.
Il primo statuto conosciuto di Manéz - anno 1377
traduzione successiva del documento originario.
Nel nome di Dio, Amen. Correndo l’anno dalla di lui natività 1377, indizione 14 in giorno di domenica il 24
del mese di maggio, nel territorio di Preore, pieve di Tione, Diocesi di Trento e nel luogo dove si chiama a
Bafale, nella strada comune dove si fa e si conclama la Regola e Consiglio del monte di Manez…….
1. Primeriamente hanno stabilito ordinato che qualunque persona tanto terera quanto foresta non
ardischa non deba ne meno presuma in che tempo essere si sia a tenere ne a pascolare in detto Monte
con Bestie Forastiere ne Con le proprie oltre il numero e quantità che può nel Inverno mantenere sul
proprio fieno che si cava dalli propri prati e dalle sue fatiche…… qualunque volta che saranno ritrovati
pascolare con grege di Bestie e se saranno più di cinque Bestie sii condanato e vengi pignorato in Lire
cinque moneta picola di Trento…… la meta sii e pervengi al Sign. Vicario delle Giudicarie….. e laltra meta
del istesa Pena questa sii e pervenga alli Uomini Consorti e che hanno parte in detto Monte.
Il primo statuto conosciuto di Spinale - anno 1410
traduzione-riassunto del documento originario in latino.
Nel nome di Cristo, Amen. Mercoledì 11 giugno 1410 in Vigo di Preore, nel luogo ove si tiene la Regola del
monte Spinale ….. sono presenti più di due terzi degli aventi diritto….. Anche a nome dei loro vicini
assenti, all’unanimità deliberano il seguente statuto nel rispetto di Dio, della Madonna e dei Santi Vigilio e
Faustino e di tutta la corte celeste, in onore del duca Federico governatore di tutto l’episcopato……
Deliberano i seguenti capitoli:
1. Chi sarà eletto console, saltaro o giurato dovrà prestare giuramento, pena 10 soldi .
2. Chi sarà scelto dovrà andare a custodire il monte, secondo le disposizione dei consoli.
3. se qualche forestiero sarà trovato in Spinale a far danni dovrà pagare 30 soldi.
4. Se sarà trovata qualche bestia carica o qualche carro carico o no dovrà pagare 20 soldi.
5. Il forestiero che condurrà sul monte Spinale cavalli , muli o asini, senza licenza, dovrà pagare 30 soldi,
con la licenza invece basteranno 20 soldi.
Gli studiosi considerano l’ultimo atto del periodo sostanzialmente autonomo della Comunità la
transazione del 1789, mentre i successivi ventenni napoleonici (1795-1815) e fascista (1925-1945)
vengono definiti i periodi dell’antiautonomia, poiché in quegli anni vengono aboliti gli strumenti di
autogoverno.
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Gli “scomparti” delle Regole e le transazioni del 1734 e 1789
A causa della peste del 1630, di manzoniana memoria, Preore rimase quasi
completamente spopolato; immaginiamo case disabitate, campi abbandonati,
botteghe artigianali chiuse.
Da Ragoli, allora Vicinia di Vigo Favrio e Bolzana, e anche da Montagne alcune
famiglie si trasferirono a Preore per riempire i vuoti lasciati dalla terribile
epidemia.
Queste famiglie chiesero di poter ricevere direttamente nelle loro mani gli
scomparti delle Regole che venivano trattenuti dalle Vicinie di origine.
La lunga vertenza si chiuse con due transazioni del 1734 e del 1789.
I due documenti possono anche essere considerati gli ultimi atti liberi delle
Regole in un contesto di consuetudine e autonoma espressione di tradizioni e
rapporti secolari con il territorio.
Anche durante la dominazione degli Asburgo (1815-1918) persiste la volontà di considerare i beni della
Comunità come possessi dei Comuni, per cui si assiste ad una serie di processi giudiziari per rivendicare
gli antichi diritti di “possesso indiviso” da parte di numerosi cittadini residenti nelle Vicinie della
Comunità.
1806: dalle antiche comunità al comune moderno………. dalle pubbliche regole alle
rappresentanze comunali
Il periodo napoleonico e la successiva dominazione austriaca sul Trentino, segnano la fine del
principato vescovile di Trento e del regime consuetudinario su cui si sono rette per secoli le
comunità giudicariesi e, con esse, le Regole di Spinale e Manez. Nel 1805 le pubbliche regole,
assemblee generali dei vicini, vengono dichiarate “illecite combricole di popolo”. L’anno dopo,
nascono le nuove municipalità e viene soppressa l’antica distinzione tra vicini e forestieri nel
godimento delle proprietà indivise.
Nel 1814, dopo l’assegnazione definitiva del Trentino all’Austria, viene confermata l’abolizione
delle assemblee generali dei vicini che saranno sostituite dalle Rappresentanze comunali. Dal 1827
Spinale e Manez sono dichiarati definitivamente proprietà dei Comuni di Ragoli, Montagne, Coltura
e Pez.
“Dopo il 1827 e fino alla vigilia della prima guerra mondiale” la storia delle Regole registra una
successione ininterrotta di processi promossi dai parziari per rivendicare il diritto alle rendite dei
due monti.
Solo ora toccano con mano gli effetti eversivi della legislazione comunale austriaca, che istituisce
un ente nuovo, del tutto diverso nei caratteri dalla vicinia. La legge sui comuni del marzo 1849
stabilisce infatti che spetta alle autorità politiche decidere sull’impiego delle rendite di un bene
comunale.
Dal 1960 la Comunità delle Regole di Spinale e Manez ha una propria legislazione provinciale specifica
(L.P. 28 ottobre 1960, n. 12) nonché un proprio Statuto che definiscono i criteri di gestione del
patrimonio comunitario.
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La fine della seconda guerra mondiale segna l’avvento della Repubblica Italiana;
L.P. 28 ottobre 1960, N. 12:
Ordinamento delle Regole di Spinale e Manez
Art.1 I beni immobili appartenenti alle Regole di Spinale e Manez sono inalienabili, indivisibili e
vincolati in perpetuo alla loro destinazione…
I proventi derivanti dalla loro utilizzazione , al netto delle spese di conservazione,
manutenzione,miglioramento e gestione e dopo che siano stati soddisfatti i particolari diritti di
godimento dei cittadini residenti, ……. dovranno essere destinati a favore dei Comuni….
Art.2 All’amministrazione dei beni indicati nell’art. 1 provvederà una Assemblea generale composta
di n. 25 consiglieri suddivisi fra i tre comuni in rapporto alla popolazione residente legale ed eletti
separatamente per ciascun Comune dai capi famiglia…..
Art.3 Le attribuzioni ed il funzionamento degli organi di cui al precedente articolo, e le norme di
amministrazione e godimento dei beni, dovranno formare oggetto di apposito Statuto…..
Art.4 Lo Statuto ed il Regolamento di cui al precedente articolo ed ogni loro modificazione, saranno
sottoposti all’approvazione della Giunta Provinciale..…
Art.5 Le norme di esecuzione della presente legge….. saranno impartite, con successivo
Regolamento, dalla Giunta Provinciale…..
Trento, 28 ottobre 1960
In particolare il comma primo dell’articolo 1 della legge sopraccitata stabilisce che “I beni immobili
appartenenti alle Regole di Spinale e Manez sono inalienabili, indivisibili e vincolati in perpetuo alla loro
destinazione, salva la possibilità di modeste alienazioni e permute, giustificate da particolari motivi di
pubblico interesse, da autorizzarsi dalla Giunta Provinciale”.
STATUTO
Art.1
La Comunità delle Regole…. è una comunanza agraria…. di proprietà delle popolazioni dei Comuni di…. e dalle
stesse amministrata…..
I terreni e beni immobili di detta Comunità sono quelli iscritti nel Libro Fondiario al nome delle Regole
indicate…..
Essi sono inalienabili, indivisibili e vincolati in perpetuo a destinazione delle popolazioni di cui sopra…..
Art.2
I proventi derivanti dall’utilizzazione dei beni ….. saranno destinati…. :
a) conservazione, manutenzione, miglioramento e gestione dei beni stessi…..
b) soddisfacimento dei diritti di godimento dei Regolieri……(diritto di legnatico o di altre energie
alternative ad uso domestico, di legname da fabbrica, di pascolo, erbatico e stramatico, di cavar
sabbia e sassi, di caccia e pesca)…
c) devoluzione di contributi ai tre Comuni…..
Art.4
Sono Regolieri……:
a) tutti i cittadini oriundi purchè residenti nel territorio dei tre Comuni…..
b) i nuovi cittadini che da altre sedi trasferiscono la loro residenza anagrafica nel territorio di uno dei tre
Comuni, dopo una permanenza continuativa di almeno 30 anni, con tutto il nucleo familiare….
Art.6
L’assegnazione dei benefici derivanti dalla qualifica di Regoliere, così come l’esercizio dei diritti derivante da
tale stato avviene sulla base dell’unità “fuoco” rappresentato dal Capo Famiglia….. (o dal “delegato del fuoco”
art. 7)
Art.9
Sono organi della Comunità delle Regole di Spinale e Manez:
1. L’Assemblea Generale;
2. Il Comitato Amministrativo;
3. Il Presidente ed il Vicepresidente.
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Nello Statuto si evidenzia che le norme ed i principi di gestione del patrimonio si basano sui criteri e
principi di conservazione, manutenzione, miglioramento e gestione secondo le norme fissate nelle
Leggi sull’ordinamento dei Comuni, nelle Leggi forestali e relativi regolamenti. Dalla disciplina vigente
viene garantita una particolare tutela dei beni di proprietà della Comunità delle Regole ricordando
come le proprietà collettive siano elementi fondamentali per la vita e per lo sviluppo delle popolazioni
locali e quali strumenti primari per la salvaguardia ambientale e culturale del patrimonio e del
paesaggio agro-silvo-pastorale trentino.
La gestione del patrimonio civico in area turistica
La Comunità è proprietaria del territorio che amministra (per la maggior parte si trova a Madonna di
Campiglio e poi in Val Brenta e in Val Manez).
DUE TERRITORI
DUE TIPI DI SVILUPPO TURISTICO
Madonna di Campiglio: a fine ‘800 siamo stati coinvolti, nostro
malgrado, nel boom dello sviluppo turistico.
Val Brenta e Val Manez: due zone più appartate – come si intende
intervenire per la salvaguardia integrale del territorio da
trasmettere alle future generazioni.
Madonna di Campiglio:
Nell’ambito turistico sono comprese molteplici attività economiche, perché turismo non è solo
gestione delle strutture adibite all’accoglienza o degli impianti di risalita è anche salvaguardia del
territorio e gestione oculata delle risorse naturali…..
Madonna di Campiglio, nota località turistica, è dal punto di vista amministrativo, suddivisa fra i
Comuni di Pinzolo e Ragoli; la Regola di Spinale costituisce il confine ad est del centro abitato e non a
caso proprio sulla proprietà della Comunità trovarono la loro collocazione i primi impianti di risalita a
partire dagli anni ’30 (nel 1936 uno skilift collegò Campo Carlo Magno al Monte Spinale).
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E’ facile immaginare che alla prospettiva di realizzazione dei primi impianti a fune, i Regolieri si
dovettero confrontare con valutazioni e considerazioni fino ad allora sconosciute; non bastava più
garantire la corretta amministrazione del patrimonio gravato da uso civico per assicurare l’esercizio
delle attività tradizionalmente ad esso legate. Con la decisione di autorizzare il primo skilift si favorì lo
sviluppo del turismo invernale legato allo sci. Fin dall’inizio la politica della Comunità fu quella di cedere
alle Funivie di Campiglio solamente le porzioni di territorio strettamente necessarie per la costruzione
delle stazioni di partenza ed arrivo degli impianti di risalita. Solitamente nel medesimo edificio veniva
aperto anche un bar-ristoro.
Agli skilift seguirono le seggiovie, le funivie e poi le cabinovie, tant’è che ad oggi circa il 60% delle piste
di Madonna di Campiglio insistono sul territorio della Comunità. Madonna di Campiglio divenne via, via
sempre più rinomata, trasformandosi in meta ambita dei turisti in estate per la bellezza dei suoi
paesaggi e gli irripetibili colori del Gruppo del Brenta, d’inverno per la varietà e qualità delle piste.
Concessione terreni piste ed impianti ski area Madonna di Campiglio
(Spinale e Grosté)
Piste ed impianti
Superficie
Tipologia impianti
Impianto
840.000 mq
60% del totale piste da sci
ed impianti di risalita
Partecipazione nella società di gestione
Enti Pubblici
Privati
Folgarida-M.
Altri az. Ind.
Lunghezza /Metri
Tempo/Secondi
Portata
Cabinovia Grostè
5598
18’ 40’’
2220
Seggiovie Grostè 1-2
1378
4’ 14’’
1150
Seggiovia Rododendro
2307
7’ 41’’
1600
Seggiovia Boch
635
4’ 14’’
1542
Cabinovia Spinale
1665
5’ 21’’
3000
Seggiovia Spinale
1057
7’ 02’’
1500
Seg. Nube d’Argento
875
5’ 50’’
1200
Seg. Nube d’Oro
1174
7’ 49’’
900
TOTALE
14689
60’ 51’’
13112
Sviluppo turistico, nuove opportunità economiche, nuove dinamiche di mercato, nuove problematiche
da affrontare, una gestione dell’uso civico da ripensare: ed ancora la capacità dei Regolieri di non
rimanere inerti di fronte agli eventi.
Attraverso l’investimento dei proventi della vendita del legname, della vendita di alcune porzioni
limitate di terreno e della concessione in uso delle piste, le Regole diventano azioniste delle Funivie
Madonna di Campiglio S.p.A. garantendosi, così, la partecipazione alle decisioni sulla gestione della
medesima società (il Presidente delle Regole e’ membro di diritto del Consiglio di Amministrazione
della società controllante la Funivie Madonna di Campiglio S.p.A.) con un pacchetto azionario pari al
7,45 % .
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I rapporti intrattenuti con la Funivie Madonna di Campiglio S.p.A. sono stati improntati, nel corso degli
anni, al reciproco rispetto e collaborazione, dimostrando che è possibile, coordinandosi, far convivere
le esigenze di manutenzione delle piste da sci con quelle dell’alpeggio o del taglio ed esbosco del
legname.
Durante il periodo di maggiore sviluppo edilizio della località turistica (anni ‘70/’80), i terreni della
Comunità delle Regole divennero particolarmente appetibili agli occhi degli speculatori edilizi, ma lo
spirito di conservazione del territorio, al fine di tramandarlo integro alle generazioni future, ha
garantito e tutelato il medesimo dagli indiscriminati assalti ad stesso rivolti dalle facili lusinghe degli
affaristi più spregiudicati.
Tutt’altra valutazione venne fatta negli anni 60 quando il CONI si propose di realizzare una struttura da
dedicare a centro di preparazione degli sport invernali: la Comunità acconsentì, aderendo alle istanze
della Regione Trentino Alto Adige, a cedere ben 9985 metri quadrati del proprio territorio ad un prezzo
irrisorio (1 lira al mq) al fine di favorire la realizzazione di tale manufatto che nelle intenzioni, purtroppo
poi disattese, avrebbe dovuto fungere da traino dell’economia della zona. Per estratto, dalla
deliberazione con cui si decise la vendita, si legge: “…ritenuto che l’iniziativa deve essere appoggiata in
quanto intesa a dare maggiore lustro e sviluppo alla intera conca di Campiglio con conseguente
vantaggio per la Comunità quale proprietaria di terreni e fabbricati nella zona e con un interesse
particolare per i censiti di Ragoli, Montagne e Preore che svolgono già la loro attività in Madonna di
Campiglio, ma soprattutto per coloro che sono ancora disoccupati e che potranno trovare adeguata
occupazione in seguito alla creazione di nuovi posti di lavoro in dipendenza della realizzazione di cui
sopra...”.
L’ultima vendita di terreni di proprietà delle
Regole risale ormai al 1998 ed, in quel caso,
fu dettata dalla volontà di garantire
l’esigenza di realizzare la prima casa a
favore di Regolieri che non potevano
permettersi di affrontare i prezzi degli
immobili a Madonna di Campiglio. Con i
proventi della vendita venne realizzato un
nuovo immobile locato, in prima battuta, a
canone agevolato a Regolieri a condizione
che diventassero residenza del nucleo
familiare e successivamente aperto alla
locazione a qualsiasi soggetto interessato a
condizioni di mercato.
Storia dei Rifugi
Realizzati n el XX sec. su territorio di
pro prietà della Com unità.
Inizialmente uso della superficie poi
vendita de l territorio
Gestio ne
Rifu gio Casinei
privata
Rifu gio Brentei
CAI MONZ A
Rifu gio Tuckett
S AT
Rifu gio Alim on ta
privata
Rifu gio Graffer
S AT
Se in una prima fase la politica è stata quella di cedere porzioni del proprio territorio alla Funivie
Madonna di Campiglio S.p.A. per la realizzazione degli impianti di risalita o ai costruttori dei rifugi
alpini, l’impostazione è poi diametralmente mutata.
Negli ultimi anni, facendo tesoro delle esperienze pregresse, si sono esclusivamente concesse in uso a
tempo determinato, anche per periodi importanti (70 anni) alcune porzioni del territorio: se ne esclude,
per principio assoluto, la vendita garantendo, così, il ritorno nella disponibilità dell’ente.
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Le malghe attive delle Regole (Spinale)
Su pe rf icie
Ca rico
M al ga Fevri
ha7 8
5 0 U BA
M al ga Monta gn oli
ha 15 0
7 0 U BA
M al ga Bo ch
ha 33 5
1 30 UBA
La Razza Rendena (autoc tona)
Recentemente si sono svolti
interessanti interventi di recupero
di malghe e pascoli realizzando un
nuovo caseificio con l’intenzione di
favorire la valorizzazione, nel solco
della tradizione, ma con strutture
efficienti, dell’attività pastorale e il
recupero della produzione del
formaggio tipico “Spinale”.
Richiamo la VS. attenzione sul tipo
di pascolo, sulle erbe, sui fiori di
colore giallo, … che caratterizzano il
prodotto “Nostrano Spinale”. I
pascoli del Monte Spinale sono
definiti dagli esperti
(Istituto Agrario di
San
Michele)
i
migliori
del
Trentino. Sui nostri
pascoli ci sono solo
bovini autoctoni di
razza rendena.
Le due aree turistiche: il BOSCO
In riferimento al patrimonio
boschivo ci si è attivati, in
collaborazione con il Consorzio dei
Comuni Trentini e il Servizio Foreste
e Fauna della Provincia Autonoma di
Trento per garantire,
anche
attraverso
l’ottenimento
della
certificazione PEFC (Programme for
Endorsement of Forest Certification
schemes), la garanzia di una
gestione forestale sostenibile dal
punto di vista ecologico, economico
e sociale.
La risorsa bosco
Superficie
prod.
Prov vigione
Ripresa
Re gola Spina le
(Madonna di
Ca mpiglio)
ha 960
m c3 06500
mc 3000
Val Mane z
ha 430
m c1 25500
mc 1200
(Mont agne)
TOTA LE
mc 4200
Legna uso inter no (s oddisfacim ento us o civico
regolie ri)
q.li 3070
Legna uso inter no (s oddisfacim ento us o civico
regolie ri) depezza ta
q.li 2970
10
Azienda Faunistico-Venatoria dello Spinale
Popolazione
Cam oscio
Capriolo
Cervo
300
80
100
La Comunità delle Regole gestisce anche
l’Azienda Faunistico Venatoria dello
Spinale.
Importanti investimenti vennero realizzati
direttamente
dalle
Regole
con
l’edificazione dapprima di un albergo sul
Monte Spinale, successivamente di un
ristorante in località Montagnoli e da
ultimo di un ristorante in località Boch:
immobili costruiti e poi dati in gestione
attraverso contratti di locazione e poi,
progressivamente, trasformati in contratti
d’affitto d’azienda.
Le aziende di ristorazione nella ski area
Gestione
Capienza
Ristorante
Montagnoli
Locaz. AZIENDA
420 posti
Ristorante
Boch
Locaz. AZIENDA
300 posti
Ristorante Dosson
Locaz. AZIENDA
220 posti
Così vennero costruiti anche i primi edifici
ad uso abitativo e commerciale, nell’ottica
di favorire lo sviluppo della zona abitata di
proprietà della Comunità, in ritardo
rispetto all’area più centrale del paese.
Appartamenti negozi (aziende) ed edifici vari
12 appartamenti e 6 negozi nel Centro
Commerciale
3 appartamenti nella Casa Forestale a
Palù
6 appartamenti
nel Condominio
Vallesinella Rosso
Casa Boselli
Cascina di Caccia
Malga Vallesinella
Malga Vallesinella Alta
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Le attività economiche: BILANCIO
PRINCIPALI ENTRATE
PRINCIPALI USCITE
Affitto fabbricati (appartamenti e ne gozi)
€ 531.000
Imposte e tas se
€ 25 0.000
Affitto terreni per piste, impianti di risalita, e
teleferiche - mancato inc. legnoso
€ 180.000
Spes e utilizzazioni forestali e manutenzioni
territorio
€ 10 0.000
Affitto azie nde con fabbricati: Monta gnoli,
Boche Dosson
€ 900.000
Manute nzione e difici ed aziende
€ 13 5.000
Spes e uffic i e indennità amministratori
€ 27 1.000
Prov enti vendita legname
€ 167.000
Altre entrate
€ 322.000
Contributi ai comuni
€1 6.500
Approv vigionamento legna uso interno e
quota ai Regolieri
€ 22 0.000
Contributi a sostegno attività sociali
€ 11 0.000
Contributo allo studio
€1 6.000
Altre spese
€ 43 2.000
In ragione di quanto sopra
descritto le entrate, in parte
corrente, del bilancio delle
Regole sono costituite per
circa il 43% dai corrispettivi
della locazione delle aziende,
il
25%
dalla
locazione
d’immobili, e, solamente, l’ 8%
dalla tradizionale vendita del
legname.
Completano
il
bilancio un 24% di altre
entrate.
altre
15%
USCITE
spese per
territorio
8%
fabbrica
ti
25%
legnam
e
8%
ristoran
ti
43%
ENTRATE
piste
9%
manutenzione
edifici e aziende
10%
altre spese
33%
uffici e
amministratori
21%
studenti
1%
contributi
associazioni
9%
benefici regolieri
17%
per comuni
1%
Evidenziamo ora le attività svolte dalla Comunità a sostegno delle varie associazioni presenti sul
territorio.
Il sostegno delle attività sociali
Ass oc ia zioni
Pro loco
Vigili de l fuoc o
Banda sociale
Coro m onta gna
Cori par rocc hiali
Circoli Culturali
Parroc chie
Ass oc ia zioni s por tiv e
….
Studenti supe riori e
universitari
Prem io studenti
Studenti medie ed elementar i
Corso di sc i
Fe sta ec ologic a
Colonia e stiva
Anzia ni
Gita socia le
Abbonam enti r iv is te
….
Regolieri
Giornata delle Re gole
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Attenzione particolare è stata rivolta anche
all’orgogliosa divulgazione degli aspetti di
conoscenza storico culturale della particolare
identità del nostro ente: è presente una
mostra permanente alla Capanna Hofer sul
Monte Spinale, sono stati collocati sul
territorio cartelli divulgativi, è possibile
reperire materiale informativo nella sede
delle Regole, viene pubblicato un notiziario
d’informazione ed è stato predisposto un sito
internet.
La promozione e l’invest imento in attività culturali
Mostre e convegni
Esposizione per manente
Capanna Hofer
Mostre estemporanee
Stampa
Notiziario
Pubblicazioni
…
Uso civico
Sostegno associazioni di
studio dell’uso civico e delle
pr oprietà collettive
Struttura amministrativa della Comunità.
La sede ristrutturata
Organico
Segretario
3 Impiegate
1 Tecnico
1 Guardia Faunistica
3 Custodi forestali e 1 opera io
(in consorzio)
C omitato
e secutivo
Presidente
2 Membri Ragoli
2 Membri Preore
1 Membro Montagne
A ssemblea
Gene rale
1 3 Membri R agoli
7 Membri Pr eore
5 Membri Montagne
“Turismo senz’anima per forza in crisi”
di Pierangelo Giovanetti
Analisi della crisi del turismo estivo stagione 2008, cause: crisi economica generale, perdita d’identità
di ciò che la montagna è, interventi esclusivamente nello sci (diversificare l’offerta turistica)
Non possiamo ora esimerci dal confrontarci, nuovamente, con la realtà in continua evoluzione. E’ormai
dato condiviso che il turismo estivo tradizionale sta vivendo un periodo di crisi e stanno cominciando a
suonare i primi campanelli d’allarme anche per quello invernale. Cartina di tornasole di tale difficoltà
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sono state le ultime aste per l’affitto delle aziende (albergo e ristoranti): diversamente da quanto
accadeva fino ad alcuni anni fa, le offerte sono state pochissime e con limitati rialzi rispetto alla base di
gara. Stiamo già cominciando a pensare ad una nuova tipologia di turismo che si diversifichi ed innovi
rispetto ai modelli fino ad oggi proposti.
La Val Brenta e La Val Manez
Due zone con caratteristiche differenti che non hanno visto lo
sviluppo turistico di Campiglio, zone di pregevole attrattiva
paesaggistica.
Che sviluppo turistico si è intenzionati a perseguire?
Da alcuni anni la Comunità si è attivata per consentire, oltre al mantenimento ed alla valorizzazione del
proprio territorio, anche la creazione di nuove opportunità di occupazione e reddito legate ad un flusso
turistico attento e consapevole dei valori ambientali, capace di valorizzare le peculiarità naturalistiche,
sociali e culturali dei luoghi.
Area turistica Val Brenta e Manez: I progetti per il futuro.
Percorso ACHENIO:
sviluppo sostenibile
della Val Brenta – Prà della Casa
Prossimo intervento: strut tura adibita
al turismo eco- sostenibile
Nella medesima linea si colloca il progetto di
costruzione di un nuovo edificio a Manez a
sostituzione dell’ex colonia realizzata negli anni
’60. Il piano di riqualificazione, analizzata la
buona posizione ambientale e naturalistica della
“Casa Manez”, si fonda sulla convinzione che
solo un intervento di qualità sia in grado di
permettere un utilizzo economicamente
sostenibile riportando l’impatto ambientale al
minimo. L’intenzione è quella di realizzare, una
struttura che si collochi in maniera armoniosa
nell’ambiente circostante, adottando tipologie
architettoniche preferibilmente innovative,
Il progetto Achenio, con il recupero di
un’area di altissimo pregio come quella
della Val Brenta, intende rivolgersi, ad un
fruitore attento e pronto ad apprezzare la
bellezza della natura incontaminata e del
silenzio dei boschi.
Area turistica Val Brenta e Manez: I progetti per il futuro.
Ristrutturazione Casa Manez
Creazione di un portale della memoria in
collaborazione con la Fondazione Museo
Storico del Trentino
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impiegando prevalentemente materiali tradizionali quali il legno e la pietra. Si intende avvalersi delle
più moderne tecnologie che garantiscano nella costruzione l’utilizzo di materiali ecocompatibili,
realizzando impianti che favoriscano il risparmio energetico attraverso la produzione di energia da fonti
rinnovabili (concetto di casa passiva). In tale edificio troverà posto anche un’installazione del “Museo
storico”, in collaborazione con la Fondazione Museo Storico del Trentino, di cui siamo soci fondatori.
Con la realizzazione dei due progetti si intende proporre non qualcosa che l’uomo possa
frettolosamente consumare, ma che realmente aiuti a conoscere la montagna fatta sì di natura, ma
anche dall’aver accolto tante fatiche, tanti sudori, tanti destini di uomini, nel suo silenzio e con i suoi
tempi così diversi da quelli della pianura e della città. Così come si intende favorire la conoscenza del
bene comune con il ricchissimo patrimonio culturale tramandatoci dalle generazioni passate fatto di
serietà, impegno civile, rispetto sociale, senso di appartenenza alla comunità, libera scelta espressa in
pubblica regola anche nelle personali rinunce affinché l’interesse privato non costituisse mai pericolo o
danno del bene comune. Come dire: “Un viaggio nel tempo e nello spazio”.
Nella gestione legata ai beni più tipicamente gravati da uso civico la capacità innovativa della Comunità
si è evidenziata con l’individuazione ancora di nuovi modelli.
La Comunità delle Regole non si è limitata, ancorandosi ad anacronistiche e feticistiche concezioni
dell’uso civico e della proprietà collettiva, a subire passivamente le progressive trasformazioni della
realtà: tale impostazione è risultata vincente soprattutto nei periodi in cui le forme tradizionali di
sfruttamento del territorio sono entrate in crisi (si pensi per esempio alla recessione economica nel
campo dell’utilizzazioni forestali). E’ pacifico che, ad oggi, si possa adempiere agli obblighi definiti dallo
Statuto, soprattutto grazie alle entrate legate all’economia turistica.
Le manutenzioni necessarie a
garantire la funzionalità dei beni di
proprietà
della
Comunità
comportano costi assai rilevanti
che, per lo più, devono essere dalla
medesima assunti direttamente.
Il nostro ente sta intrattenendo con
gli enti pubblici di riferimento e
soprattutto con la Provincia
Autonoma di Trento, i Comuni di
Montagne, Preore, Ragoli e Pinzolo,
rapporti di reciproca collaborazione,
ma è necessario assicurare, in via
istituzionale, il coinvolgimento dei
gestori della proprietà collettiva
nei processi decisionali che
riguardano il loro territorio. Infatti anche nel nostro caso non tutto è positivo e privo di ostacoli come
può sembrare. Un Ente preposto alla gestione del territorio non tiene ad esempio in nessun conto il
parere del proprietario utilizzando addirittura nella corrispondenza termini come “…il nostro
territorio”, quando suo non è!
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Per
concludere
si
rammenta
che
la
Provincia Autonoma di
Trento approvando il
documento
di
attuazione del bilancio
2008 si è ripromessa di:
“….
Tutelare
la
configurazione
dell’ambiente naturale
ivi comprese la sue
modificazioni derivate
da attività agricolesilvo-pastorali, e la
conservazione, laddove
esse risultino ancora
produttive e vive delle
antiche regole d’uso dei
beni
collettivi”
affermando che: “La
tutela delle radici storiche della identità trentina costituisce una risorsa di carattere strategico per la
competitività del territorio”.
Un istituto tanto antico come quello della proprietà collettiva ha saputo diventare: “una risorsa di
carattere strategico per la competitività del territorio”, vi pare poco?
Novembre 2008
IL PRESIDENTE DELLA COMUNITA’ DELLE REGOLE DI SPINALE E MANEZ
Zeffirino Castellani
Relazione presentata il 21.11.2009 alla 14^ riunione scientifica “Perché insistere sull’attualità della
proprietà collettiva” presso l’Università di Trento.
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